Agosto - Cibavisionacademy.it
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Gli esperti rispondono biocompatibil<strong>it</strong>à e lenti in silicone idrogel: l’impatto della disidratazione sul comfort<br />
to una risposta. Credo non ce ne sia soltanto una.<br />
Ci sono differenti ipotesi: una questione di frizione tra<br />
congiuntiva tarsale e superfi cie della lente, una questione<br />
di perd<strong>it</strong>a di lubric<strong>it</strong>à della superfi cie anteriore<br />
e di disidratazione della lente, e una relativa a una reazione<br />
oculare all’uso della lente, una sorta di risposta<br />
infi ammatoria di basso livello. Korb e altri hanno discusso<br />
delle varie ragioni che potenzialmente possono<br />
essere causa di reazioni del tessuto palpebrale.<br />
È noto che il tempo di rottura del fi lm lacrimale<br />
(BUT) misurato sulla superfi cie corneale è mediamente<br />
di 15 secondi, mentre il suo valore con la lente<br />
a contatto si riduce in modo signifi cativo12 . Pertanto,<br />
più fl uido c’è sulla superfi cie anteriore della<br />
lente più questa è confortevole, dato che si creerà<br />
un maggior effetto “cuscinetto” che teoricamente<br />
ridurrà la frizione.<br />
Sino ad oggi nessuno ha realmente affrontato ciò<br />
che accade quando la superfi cie posteriore della lente<br />
si disidrata e quando il fi lm lacrimale post lente si<br />
assottiglia durante il periodo di utilizzo.<br />
James Wolffsohn. Credo che quando applichiamo<br />
la lente a contatto tendiamo a dimenticarci di due<br />
fattori principali. Il primo riguarda la dimensione<br />
fi sica della lente a contatto (10 volte più spessa del<br />
fi lm lacrimale) e il suo inserimento nei tre strati del<br />
fi lm lacrimale (che visualizziamo più o meno correttamente).<br />
Di fatto dovremmo immaginarci di avere<br />
diviso il fi lm lacrimale a metà e di mantenerlo separato<br />
con un corpo che è 10 volte più grande. Piuttosto<br />
sorprendente, no?<br />
La seconda questione riguarda i lipidi. Sappiamo<br />
che si legano alla lente a contatto13,14 e possiamo<br />
considerarlo come un fattore pos<strong>it</strong>ivo o negativo,<br />
sta di fatto che questi lipidi vengono sottratti al fi lm<br />
lacrimale. Ci è stato insegnato che lo strato lipidico,<br />
quello più esterno del fi lm lacrimale, è molto importante<br />
poiché previene l’evaporazione. Tuttavia<br />
questa grande lente a contatto, ricoprendosi di lipidi,<br />
causerà una maggior evaporazione del fi lm lacrimale<br />
stesso, poiché non rimarranno molti lipidi per<br />
mantenere in salute il fi lm pre-lente. Questi sono le<br />
due questioni che dobbiamo affrontare quando applichiamo<br />
una lente a contatto e vogliamo ottenere<br />
successo e comfort.<br />
Desmond Fonn. Come sapete ci sono diverse ipotesi<br />
39<br />
Lac - Lenti a contatto 2012; 14: 37-41<br />
circa la struttura del fi lm lacrimale, ad ogni modo<br />
la rappresentazione tradizionale prevede prima lo<br />
strato mucinico, poi quello acquoso ed infi ne quello<br />
lipidico. Questo schema è logico, poiché i lipidi<br />
prevengono l’evaporazione dello strato acquoso e<br />
la mucina permette all’acqua di legarsi ai glicocalici<br />
dell’ep<strong>it</strong>elio. Teniamo presente che a differenza<br />
dei lipidi la mucina sembra non legarsi alla lente a<br />
contatto13,14 .<br />
Se lo strato mucinico è assente o signifi cativamente<br />
ridotto, ci si può aspettare una riduzione del tempo<br />
di rottura (BUT), poiché la componente acquosa non<br />
riesce ad aderire alla lente.<br />
James Wolffsohn. Recentemente un articolo, ha<br />
evidenziato che portatori che presentano sferule di<br />
muco (mucin balls) hanno meno probabil<strong>it</strong>à di andare<br />
incontro a infi ammazione corneale15 .<br />
Nathan Efron. L’ideale sarebbe che il fi lm pre-lente<br />
riuscisse ad im<strong>it</strong>are il fi lm lacrimale pre-corneale<br />
così da ottenere uno scenario più naturale possibile.<br />
“AREA DI COMFORT“<br />
Quali sono i fattori più importanti che infl uiscono<br />
sul comfort delle lenti a contatto?<br />
Desmond Fonn. Credo che nessuno abbia la risposta<br />
anche se siamo tutti del parere che bisogna cercare di<br />
creare uno spesso strato lacrimale sia sulla superfi cie<br />
anteriore che posteriore della lente. Fare in modo che<br />
l’occhio produca più fl uidi mentre sta indossando una<br />
lente a contatto è piuttosto diffi cile. La chiave è quella<br />
di “ingannare l’occhio”, facendogli credere che la lente<br />
sia più umida di quanto non lo sia effettivamente.<br />
Nathan Efron. Alcuni lavori di Eric Papas e colleghi<br />
di Sydney, mostrano come la soglia di sensibil<strong>it</strong>à corneale<br />
sia simile a quella congiuntivale16 . Questo evidenzia<br />
come il rapporto palpebra superiore-lente e<br />
lente-superfi cie corneale siano condizioni cr<strong>it</strong>iche per<br />
il comfort. Quindi, in termini di comfort, la superfi cie<br />
congiuntivale è importante quanto quella corneale.<br />
Naturalmente, il fi lm lacrimale rientra in tutto ciò... ma<br />
penso che la superfi cie anteriore della lente sia un fattore<br />
piuttosto cr<strong>it</strong>ico.<br />
James Wolffsohn. Penso che dovremmo fare in<br />
modo che la superfi cie della lente a contatto assomigli<br />
al fi lm lacrimale, poiché la qual<strong>it</strong>à della<br />
superfi cie della lente fa un’enorme differenza. In<br />
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