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Giugno - Parrocchia S. Anna

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<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 2 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

IL SALUTO DEL PARROCO<br />

È importante fare festa insieme, perché significa<br />

riconoscere che questo tempo e questo anno pastorale<br />

sono stati un dono stupendo di Dio, nonostante le nostre<br />

debolezze, le nostre mancanze ed i nostri errori. E mentre<br />

aspettiamo che ancora una volta, attraverso il segno della<br />

processione, Dio passi in mezzo a noi, alle nostre famiglie<br />

e alle nostre case per darci la sua benedizione e il suo<br />

aiuto, sabato 31 maggio vogliamo affidarci totalmente alla<br />

nostra madre Maria con un atto di consacrazione.<br />

Che signica consacrarsi a Maria? Ce lo insegna<br />

Giovanni Paolo II la cui vita è stata segnata dal motto del<br />

suo stemma episcopale “Totus tuus” – “Tutto tuo” e tale motto può essere considerato<br />

come “l’abbreviazione della forma più completa dell’affidamento alla Madre di Dio”.<br />

Giovanni Paolo II ci aveva spiegato che “Cristo nel momento più sacro e solenne della<br />

sua vita ci ha fatto il regalo più prezioso. Era la sua ultima volontà, il suo tesoro più caro, Maria, sua<br />

Madre. (…) È il “testamento della croce”: “Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo<br />

che egli amava, disse alla madre, “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua<br />

madre!” (Gv 19,26-27). Con questa consegna, Gesù dona Maria come Madre a tutta l’umanità nella<br />

persona di Giovanni, il giovane discepolo amato. Gesù Cristo trasforma così tutti i redenti in figli di<br />

Maria. A partire da questo momento nessuno nel mondo sarà realmente solo e abbandonato nelle<br />

vicissitudini della vita. (…) Cristo ci ha fatto il più bello dei doni: continuare ad essere presente tra noi<br />

per mezzo della sollecitudine e della protezione materna di Maria di Nazareth.” (8 maggio 1990)<br />

“Consacrarsi a Maria” vuol dire, in sostanza, accoglierla come vera madre nella<br />

nostra vita, sull’esempio di Giovanni, perché lei per prima ci tratta da figli, ci ama da figli,<br />

ci provvede tutto come a figli.<br />

Coraggio, impariamo a fare tutto con Maria e la nostra vita e quella di tutta la<br />

nostra parrocchia ne guadagnerà di sicuro.<br />

Il Signore vi benedica tutti!<br />

don Angelo<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTA EDIZIONE DEL GIORNALINO<br />

Don Angelo Compagnoni, Parroco<br />

Don Juan Prats, Vice Parroco<br />

Don Roberto Novelletto, Vice Parroco<br />

Suore Missionarie Volontarie dei Poveri<br />

diac. Mario Visalli<br />

Daniele Riccitelli<br />

Simone Badaracchi<br />

Andrea Carbone<br />

A cura di Andrea Di Francesco<br />

Alessia Santoprete<br />

Antoine Pampalone<br />

Francesco Visalli<br />

Luigi Calabrò<br />

<strong>Anna</strong> Calabrò<br />

Fabio Finamore<br />

Cesidio Antonelli<br />

Francesca Marchegiani<br />

PARROCCHIA S. ANNA<br />

Via di Torre morena 61 – Tel 06.79848868 – e-mail: santanna.roma@tiscali.it<br />

Sito web: www.parrocchiasantanna.it


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 3 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

IL COMITATO ORGANIZZATORE<br />

Anche quest’anno siamo arrivati al consueto appuntamento con la MITICA festa<br />

di S. <strong>Anna</strong>.<br />

Una festa a carattere volutamente anomalo rispetto alle classiche feste di quartiere.<br />

Se partecipate non troverete bancarelle, mangiatori di fuoco, scuole di danza e venditori<br />

di pentole, perché l’accento non viene posto sull’aspetto<br />

commerciale, che poco ha che vedere con lo spirito di una<br />

festa religiosa, ma punta su una sobria dimensione<br />

familiare.<br />

VENERDÌ 30 MAGGIO<br />

Ore 21: Torneo di<br />

Briscola a coppie<br />

Sono presenti SOLTANTO quelle attività legate a una festicciola di famiglia in cui<br />

ognuno dà il meglio di sé: tornei di carte, gare tra i piccoli, canzoni a squarciagola,<br />

spettacoli adatti a tutti, balli di gruppo e le immancabili salsicciate.<br />

Si tratta di passare in famiglia, perché è questo quello che ci sentiamo, dei momenti<br />

gioiosi e spensierati.<br />

I genitori possono vedere i figli che corrono in competizioni di velocità, che si divertono<br />

davanti a dei clown.<br />

I figli possono vedere i genitori cimentarsi in un torneo di briscola o nella corrida.<br />

O meglio ancora insieme possono affrontare il torneo di calcetto oppure cantare insieme<br />

una canzone al karaoke. Sicuramente potranno giocare insieme e urlare BINGO!<br />

Le mamme possono cimentarsi per la gioia di tutti nel prepararci delle squisite torte.<br />

Ma non vogliamo togliervi la sorpresa raccontandovi tutto quello che accadrà durante la<br />

festa, ma vi consigliamo di leggere attentamente il programma, ma assolutamente vi<br />

consigliamo di PARTECIPARE.<br />

PARTECIPATE, PARTECIPATE, rendete ancora più numerosa la famiglia di S. <strong>Anna</strong>.<br />

Tutti insieme per uno scopo comune.<br />

Rendere grazie alla Santa, ringraziare dei momenti della vita che ci dona, ma come diceva<br />

S. Filippo Neri… la santità è nell’essere allegri.


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 4 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

La festa rappresenta per tutti noi un modo per stare insieme, confrontarci e ringraziare il<br />

Signore di appartenere a una comunità che riconosciamo e in cui siamo riconosciuti.<br />

Questo è lo scopo della nostra festa.<br />

Vi aspettiamo.<br />

Noi ci saremo….. e TU?!?<br />

SABATO 31 MAGGIO<br />

Ore 16,15: Torneo di calcio 3 contro 3<br />

Ore 19: S. Messa Solenne con<br />

Consacrazione della <strong>Parrocchia</strong> a Maria<br />

Ore 21: Animazione e balli con gli<br />

Angel’s Angel e Pietro Leccese con<br />

gara delle torte e asta culinaria<br />

GUARDATE COME SI AMANO<br />

Il comitato organizzatore<br />

Con queste parole Tertulliano (155-220), antico<br />

scrittore cristiano (II sec.), voleva esprimere la forte<br />

impressione che il modo di vivere dei cristiani causò agli<br />

occhi dei pagani agli albori della nostra fede. Nei termini di<br />

uno studioso moderno “il mondo prima di Cristo era un<br />

mondo senza amore”; sebbene questo giudizio sembri un po’<br />

troppo esagerato, esso rileva giustamente la rivoluzione che<br />

l’avvento del cristianesimo provocò nel mondo antico. Il<br />

vangelo della carità riusciva a realizzare concretamente quel<br />

desiderio di fraternità che è scritto nel cuore di ogni uomo di<br />

ogni epoca. Uno scrittore pagano, Luciano di Samosata (120-<br />

180), descrive cosí il vincolo che univa i cristiani: “Il loro<br />

primo legislatore ha impresso nei loro animi che essi siano<br />

tutti fratelli; essi dispiegano, infatti, uno zelo indicibile, ogni<br />

qual volta accade qualcosa che tocca i loro interessi comuni;<br />

niente sembra loro in quei casi troppo difficile o troppo penoso”.<br />

Questo nuovo rapporto di fratellanza non rimaneva a parole ma, fin dagli inizi,<br />

dispiegó gran varietà di forme. Provvedere alle necessità dei fratelli piú poveri e<br />

soprattutto a quelle dei piú deboli socialmente, quali vedove, orfani, anziani ecc., appare<br />

come costante consegna nei primi scritti cristiani (Gal 2, 11). Ricordiamo, per dare<br />

l’esempio piú conosciuto, gli sforzi dell’apostolo Paolo di raccogliere collette tra i credenti<br />

delle diverse chiese della gentilità per sopperire ai bisogni delle chiese piú povere della<br />

Palestina, e anche quale segno d’amore e comunione con la Chiesa madre. È d’altronde<br />

importante rilevare la novità d’alcune<br />

pratiche iniziate dai cristiani, quali adottare i<br />

bambini che venivano esposti nelle<br />

pubbliche piazze per mancato<br />

riconoscimento dal pater familiae, oppure<br />

visitare i carcerati, pagare per la liberazione<br />

degli schiavi o dare degna sepoltura ai morti<br />

abbandonati e senza mezzi economici. Senza dubbio si può affermare che una nuova<br />

coscienza stava germinando nel cuore degli uomini. Ascoltiamo le parole di Aristide:<br />

“Quando vedono un forestiero, lo conducono nelle loro case e si rallegrano di lui come<br />

di un fratello. Quando muore un povero, tutti danno secondo le loro possibilità per la<br />

sua sepoltura. Si interessano dei carcerati e dei prigionieri; se vi è qualche povero o


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 5 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

bisognoso, digiunano per due o tre giorni affine di provvederlo del vitto necessario”.<br />

L’amore cristiano, quindi, si caratterizzò subito per la sua universalità, vale a dire la sua<br />

capacità di guardare oltre la propria cerchia per rivolgersi ad ogni uomo, adempiendo<br />

“anche verso uno sconosciuto l’ufficio che spetterebbe ai<br />

parenti” (Lattanzio, 303-?).<br />

L’imperatore romano Giuliano l’Apostata, impegnato<br />

durante gli anni 60 dell’IV secolo nel promuovere, dopo<br />

l’editto di tolleranza verso i cristiani (Costantino 313), il<br />

ritorno del paganesimo, si lamentava che l’Impero non<br />

avesse istituzioni volte alla carità simili a quelle create<br />

subito dai cristiani nei loro primi decenni di riconosciuta<br />

libertà. Ce lo racconta Gregorio Nazianzeno (330-390),<br />

riferendosi anche al fatto che un cristiano poteva muoversi<br />

tranquillamente per tutte le città del mondo romano con la<br />

garanzia di essere accolto dai suoi confratelli nella fede:<br />

“Era pronto a costruire ospizi e foresterie, luoghi di purificazione (per infermi, lebbrosi),<br />

asili per vergini, posti dove raccogliersi in meditazione, ad ordinare atti di generosità<br />

verso i bisognosi, e soprattutto quell’atto di generosità che consiste nelle lettere di<br />

raccomandazione con le quali noi mandiamo di popolo in popolo coloro che ne fanno<br />

richiesta: e proprio questi usi, fra i nostri, egli guardava con particolare ammirazione”.<br />

Ecco qui un chiaro esempio di come i cristiani diventavano, attraverso le loro concrete<br />

azioni d’amore, luce, fermento e sale del mondo.<br />

Da altri testi, tra i piú antichi, veniamo ad individuare un’altra caratteristica della<br />

carità dei cristiani. Essa, a differenza delle corporazioni pagane, non procedeva a<br />

tavolino e seconde tasse fisse, ma spontaneamente secondo la generosità e la prodigalità<br />

dei fedeli di fronte all’urgenza delle richieste. Giustino († 165) ci dice che “i ricchi che ne<br />

abbiano volontà, ciascuno secondo il proprio piacimento, danno quello che vogliono”,<br />

mentre Tertulliano ci da delle indicazioni preziose: “E se anche c’è una specie di cassa<br />

sociale, essa non raccoglie elargizioni onorarie… ma ciascuno versa un modesto<br />

contributo… o quanto meglio crede e se lo crede e se lo può. Queste somme formano in<br />

certo modo i depositi della pietà”. Chi non poteva dare in denaro poteva fare delle<br />

offerte in specie; abbiamo la curiosa testimonianza di una piccola lista di doni ritrovata<br />

nella città di Costantina nell’anno 303: 82<br />

vestiti da donna, 38 veli, 16 tuniche da<br />

uomo, 13 scarpe da uomo e 47 da donna.<br />

Le donne sono state sempre piú portate<br />

per la moda!<br />

Quando la Chiesa aumentò in<br />

numero e in sostanze si rese necessario<br />

migliorare la struttura e l’organizzazione.<br />

DOMENICA 1 GIUGNO<br />

Ore 11: Cor Cross<br />

Ore 16,30: Corse per bambini e oltre..<br />

seguiranno i Giochi Popolari.<br />

Ore 20: Penne all’ Arrabbiata gratuite<br />

per tutti..seguira un momento<br />

musicale con il gruppo “Nuovi Giovani”<br />

Ore 21,30: Super Bingo<br />

Fu il vescovo ad assumere un ruolo sempre piú importante. Già fin dall’inizio era<br />

l’incaricato, da parte della comunità, alla distribuzione delle offerte ricevute dopo la<br />

celebrazione eucaristica: “Quanto viene raccolto ( ci dice Giustino) si depone dinanzi a chi<br />

presiede; ed egli soccorre tanto gli orfani quanto le vedove, e chi è bisognoso per<br />

malattia o altra necessità, e chi è in prigione, e gli ospiti che vengono da altri paesi”.


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 6 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

Dopo spettò a lui indicare i tempi e soprattutto esortare di nuovo i fratelli piú timidi nel<br />

dare. Vediamo un’esortazione di Papa Leone Magno (440-461) ai fedeli della città di Roma,<br />

con cui ribadisce l’antichità di questa tradizione: “Con preveggenza e pietà dunque,<br />

carissimi, i santi Padri hanno disposto che alcuni giorni, in tempi diversi, siano dedicati<br />

ad eccitare la devozione del popolo fedele a una colletta pubblica nelle chiese – perché<br />

tutti coloro che sono nella necessità ricorrono soprattutto alla Chiesa – e dalle possibilità<br />

dei molti abbia luogo una raccolta volontaria e santa che serva alle spese necessarie, a<br />

cura dell’autorità ecclesiastica”. Gregorio Magno Papa (590-604) cercò di rendere<br />

produttive le terre donate alla Chiesa: “Non abbiamo ricchezze proprie nostre, ma ci è<br />

affidata la cura e la distribuzione della proprietà dei poveri”. Qualcuno talvolta registra le<br />

lamentele dei preti per la poca generosità dei fedeli…: “Si populus decimas non obtulerit,<br />

murmurant omnes: at si peccantem populum viderint, nemo murmurant contra eum”<br />

(cercatevi il traduttore!).<br />

LUNEDÌ 2 GIUGNO<br />

Ore 18: Spettacolo di tre<br />

divertentissimi clown per tutte le<br />

famiglie<br />

Ore 18: Per i più grandi torneo<br />

di Pallaprigioniera<br />

Ore 21: Karaoke e balli con<br />

Claudia e Raffaele<br />

Dopo il IV secolo, i vari concili iniziarono<br />

a canalizzare le raccolte in quattro settori: per il<br />

vescovo, che dovette fare fronte a spese sempre<br />

piú grandi, quali costruzione delle chiese e<br />

promozione di altre opere edilizie; per il culto e la<br />

cura degli arredi sacri per la santa liturgia ormai<br />

diventata di massa; per il clero affinché si potesse<br />

dedicare in pieno allo studio delle Sacre Scritture e<br />

all’ufficio divino; ed infine per i poveri, il cosiddetto tesoro permanente della Chiesa.<br />

Queste piccole testimonianze dell’amore dei cristiani nei primi secoli della<br />

Chiesa ci servano ad essere coscienti e lieti del grande compito che Dio ci ha assegnato<br />

nel mondo. Come l’anima abita e da vita al corpo, cosí i cristiani amano e danno vita al<br />

mondo (Cfr. Lettera a Diogneto). La Chiesa non ha dubitato di fare “grande bene” ai suoi<br />

figli ricordando loro il dovere di venire incontro alle sue necessità attraverso un<br />

particolare precetto (Cfr. Catechismo nn.2041-2043). A livello pratico noi, i sacerdoti<br />

della parrocchia insieme al consiglio pastorale, abbiamo pensato di offrire la possibilità di<br />

mostrare la vostra carità - come già si fa in quasi tutte le parrocchie - estendendo le<br />

collette a tutte le celebrazioni, comprese anche le messe nei giorni feriali. “Tenete in<br />

mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza,<br />

con larghezza raccoglierà” (2 Cor 9, 6).<br />

Con affetto.<br />

don Juan Prats<br />

CORRI FAI FESTA CON NOI!<br />

Finalmente ragazzi… Ce l’abbiamo fatta!!!<br />

Quando due anni fa pensammo di festeggiare il trentesimo anniversario dell’Oratorio di<br />

S.<strong>Anna</strong> con una canzone scritta da noi, non immaginavamo cosa significasse scrivere,<br />

comporre e soprattutto registrare una canzone. Ma muniti di energia e di Spirito Santo<br />

(crediamo…) abbiamo ottenuto, anche se un po’ in ritardo, il nostro “prodotto<br />

discografico”. Tutto nacque un venerdì sera del lontano 2006, dopo giorni e giorni<br />

passati a trovare strofe che parlassero di noi… ma senza successo! Le idee erano tante:


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 7 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

parlare dei catechisti, oppure delle esperienze vissute ai<br />

campi-ragazzi, ma ci fu la svolta quando pensammo che a<br />

raccontare una delle tante domeniche fosse… un “bambino<br />

qualunque”! L’umiltà premia sempre, infatti da quel<br />

momento le parole iniziarono ad uscire a fiumi: la difficoltà<br />

di alzarsi la mattina ma sapere di andare in un posto…<br />

“quello giusto”, dove la timidezza lascia il posto al<br />

desiderio di stare tutti insieme e la paura di esprimersi<br />

MERCOLEDÌ 4 GIUGNO<br />

Ore 16,30: Torneo di Mini-<br />

Basket cat. 98/99 a cura<br />

della P.G.S. S. <strong>Anna</strong><br />

Ore 19: Star Game riservato<br />

ai genitori dei ragazzi del<br />

Basket<br />

svanisce davanti alla<br />

bellezza di scoprirsi<br />

ognuno IMPORTANTISSIMO agli occhi di Dio. È<br />

così che iniziamo ad apprezzare anche i nostri difetti<br />

e sopportare quelli degli altri. Questo cammino è<br />

L’Oratorio e al centro di tutto c’è Gesù, che i<br />

bambini fin da piccoli iniziano a scoprire come<br />

“maestro dell’amicizia”. Una volta trasformato tutto questo in strofe, con la musica<br />

abbiamo cercato di creare una melodia allegra che all’ascolto potesse dare l’energia per<br />

alzarsi, battere le mani e cantare a squarciagola…. “CORRI FAI FESTA CON NOI”!<br />

Buon ascolto!<br />

DURANTE TUTTI I GIORNI DELLA FESTA DI S.ANNA POTETE TROVARE<br />

IL CD DELLA CANZONE DELL’ORATORIO “CORRI FAI FESTA CON NOI”.<br />

…E L’AMORE CONTINUA…<br />

Andrea Carbone e Simone Badaracchi<br />

“… e gli apostoli affidarono le vedove ai diaconi” (cfr.Att 6,1-6).<br />

Non è che nella nostra parrocchia le vedove (e i vedovi) siano mai stati trascurati o<br />

peggio evitati; ma da loro è nata l’esigenza di riunirsi insieme<br />

per poter parlare, condividere, confrontarsi e trovare grazia e il<br />

senso cristiano al proprio dolore.<br />

Quando la richiesta di formare un simile gruppo è stata fatta<br />

a don Angelo, lui ha pensato alle parole che un giorno gli<br />

aveva rivolto il cardinal Ruini: “Un pastore di anime (il<br />

parroco) non deve obbligare le pecore ad alimentarsi al<br />

pascolo che decide lui, ma lasciarle libere di scegliere l’erba che<br />

vogliono. L’importante è che vigilino affinché il prato sia<br />

buono”. Dunque - visto che le finalità del gruppo erano quelle<br />

di condividere sentimenti, emozioni, vincere la solitudine,<br />

ricordare insieme con serenità le persone più care, cercare<br />

sollievo al peso della loro mancanza, dare spazio alla preghiera per trovare conforto nella<br />

pena - il parroco, conformemente alla tradizione apostolica, ha affidato tale gruppo ad<br />

uno dei diaconi della parrocchia.


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 8 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

Il primo motivo che ha portato questi fratelli e sorelle a riunirsi in comunità è stato<br />

quello di voler vincere, con la forza della fede, con la speranza cristiana ed anche con la<br />

volontà, quel senso di vuoto, quella sensazione di trovarsi sull’orlo del baratro per aver<br />

perso la persona che si è amata più di ogni cosa al<br />

mondo.<br />

Altro motivo che ha mosso queste persone a<br />

riunirsi in gruppo è l’incomprensione della società<br />

VENERDÌ 6 GIUGNO<br />

Ore 21: (Hercules) Spettacolo<br />

musicale di tutti i catechisti e i<br />

ragazzi dell’ Oratorio<br />

e anche degli amici più intimi e dei parenti più stretti (non tutti per la verità) che,<br />

credendo di aiutarti, ti invitano a “non pensarci”, a “distrarti”, a “tornare alla normalità”<br />

o a “rivolgerti a un professionista” che ti aiuti a superare questo difficile momento;<br />

quando, invece, c’è il desiderio di voler parlare di lui /lei, di raccontare di quanto si è<br />

stati felici insieme, di quanto ci si è amati e di quanto ci manca.<br />

Allora ecco che la parrocchia corre in aiuto di queste persone, le soccorre con<br />

l’abbraccio paterno e materno di Dio. Propone loro un cammino sul senso della vita e<br />

della morte, su ciò che ci attende dopo la vita terrena, sulla possibilità di vedere davvero<br />

il volto di Dio e di rivedere il volto dei propri cari, nella certezza della risposta della fede<br />

cristiana che è la speranza nella vita in Cristo risorto.<br />

Il gruppo “…e l’amore continua…” s’incontra in parrocchia ogni lunedì alle ore 18.30.<br />

Una settimana si avvale della presenza di una psicologa, e il lunedì successivo s’incontra<br />

con carattere più spirituale con un momento di preghiera, di riflessione e di scambio.<br />

Chiunque si ritrovi a vivere la condizione di vedovanza ed è nella necessità di trovare<br />

solidarietà e conforto, sappia che in parrocchia c’è una realtà che l’accoglie.<br />

HERCULES (più o meno)<br />

diac. Mario Visalli<br />

E’ iniziato tutto per gioco..è continuato come un gioco..terminerà (speriamo!)<br />

come un gioco.<br />

L’ idea di una catechista, l’impegno di un oratorio e non<br />

solo, le intuizioni e la manualità di giovani ragazzi,<br />

hanno permesso quello che viene descritto come un<br />

musical, che viene chiamato “Hercules”, che sarà<br />

ricordato come un gruppo di devoti scemi che cerca di<br />

fare l’unica cosa che gli riesce meglio fare: divertirsi e<br />

divertire.<br />

Per chi ci sarà venerdì 6 giugno, ricordatevi questo,<br />

nessuno di noi è un attore, in molti non riusciamo a mettere 2 parole in fila in italiano<br />

neanche la domenica mattina, ma tutti quanti abbiamo speso impegno (costruzione dei<br />

materiali di scena, scenografie, costumi), soldi e praticità manuale (fino a 2 settimane fà<br />

non sapevamo neanche che la stoffa si comprava al metro e che dal mescolare il giallo e<br />

il blu si ottenesse il verde!), sudore (provare sul palco all’aperto la domenica alle 15 non è<br />

esattamente rinfrescante), e tempo (Alessia, con tutte le prove che ci hai fatto fare a<br />

giugno potevamo andare in scena anche a Broadway).


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 9 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

Ma non ci potevano più fermare, e qui forse è stato lo sbaglio!<br />

Ragazzi chiamati “tronchi” per la loro mobilità articolare diventati ballerini eccezionali<br />

(se per eccezionali indichiamo corpi disarticolati e<br />

scoordinati che si muovono cercando un tempo<br />

ritmico esistente solo nella loro mente) grazie all’aiuto<br />

di chi danza l’ha fatta davvero; scenografie<br />

commissionate a chi si pensava potesse fare un buon<br />

lavoro e ritrovarsi con un ottimo lavoro, sembra di<br />

esserci veramente tra quei templi, caverne e boschetti;<br />

vedere nascere vestiti da metri di stoffa grazie alle<br />

sapienti mani di donne che più l’istinto materno e la pena, che la devozione verso questa<br />

parrocchia, ha portato ad aiutarci.<br />

La regista e la sua aiutante organizzavano, chiamavano, parlavano, annotavano tutto<br />

quanto potesse essere utile alla buona riuscita<br />

dello spettacolo..perchè è di questo che<br />

stiamo parlando, di uno spettacolo per noi,<br />

che in tutte le serate di prove non c’è stata<br />

mai una giornata nella quale non abbiamo riso<br />

di gusto, nella quale non ci siamo presi in giro,<br />

nella quale non abbiamo messo le ultime<br />

forze di una giornata stancante per studio o<br />

lavoro per la realizzazione di qualcosa. Uno spettacolo per voi, che ci ha ricordato che<br />

gruppo siamo, che ci ha illuminato su che gruppo vorremmo essere, che ci ha provato e<br />

stancato, ma che ci ha divertito sempre, partendo da un gioco, propinandovelo come un<br />

gioco, ma che speriamo che rimanga come il segno della forza che 30 persone possono<br />

sprigionare, e che ha regalato a voi, e regala ai vostri figli e nipoti da anni, ogni domenica<br />

mattina.<br />

E proprio per la natura simpatica con cui abbiamo preparato la serata del 6 giugno che vi<br />

chiediamo gentilmente, e con il cuore in mano, di non portare ortaggi allo spettacolo,<br />

perché, a guardar bene, qualcuno di noi è veramente bravo.<br />

Daniele Riccitelli, Alessia Santoprete e Francesca Marchegiani<br />

IL “GRUPPO MISSIONARIO” INFORMA…<br />

Come ben sapete, da qualche anno il Gruppo Missionario e tutta la comunità<br />

<strong>Parrocchia</strong>le sostengono due progetti: uno, nel Chiapas, legato alle nostre Suore<br />

Missionarie Volontarie dei Poveri e l’altro nella Repubblica Centroafricana, legato a Suor<br />

Paola.<br />

E allora quale migliore occasione della festa della <strong>Parrocchia</strong> di S.<strong>Anna</strong> per rendere<br />

partecipe tutta la comunità dello “stato dei lavori”! Ed anche per ringraziare quanti, con<br />

noi, hanno condiviso l’impegno per andare incontro “con fraterna operosità a qualcuna<br />

delle tante povertà del nostro mondo” (Mane nobiscum Domine, 28) : perché<br />

“dall’amore vicendevole e, in particolare, dalla sollecitudine per chi è nel bisogno saremo<br />

riconosciuti come veri discepoli di Cristo” (Gv 13,35; Mt 25,31 – 46). Grazie a tutti voi!


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 10 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

MISSIONE “BIMBO” – REPUBBLICA CENTROAFRICANA<br />

L’impegno del centro Da ti Njonibe ti Jésus prosegue<br />

nell’accoglienza dei bambini orfani e nel seguire i fanciulli<br />

reinseriti nelle famiglie per un complessivo numero di 50 tra<br />

ragazzi e ragazze.<br />

L’attività è svolta prevalentemente da quattro Suore, Figlie del S.<br />

Cuore di Gesù, che si dedicano con coraggio e passione al bene<br />

di questi “fratelli in difficoltà”; esse collaborano con laici e laiche<br />

sia indigeni che provenienti dall’Europa, anche per svolgere<br />

l’altro servizio del dopo scuola e della scuola materna.<br />

Grazie all’intervento “di aiuto” che Don Segundo ha favorito(<br />

ricordate?) e all’impegno di tutta la comunità parrocchiale si è<br />

resa possibile, nell’ultimo anno, la realizzazione di un progetto<br />

agricolo: infatti, sfruttando il terreno adiacente alla casa, è stata avviata una coltivazione<br />

ad orto. Ciò ha realizzato due sogni: essere in parte indipendenti rispetto all’acquisto di<br />

alcuni alimenti, ma soprattutto permettere ai<br />

bambini e ragazzi di impegnarsi loro stessi nella<br />

coltivazione, apprendendo così l’arte del lavoro e<br />

dell’autosussistenza.<br />

Continuamente arrivano richieste perché vengano<br />

accolti altri bambini in difficoltà: dire no, pur con<br />

diversi e giustificati motivi, è sempre una grande<br />

pena per le suore. Quindi, valutando con coraggio<br />

richieste e possibilità e sfidando, a volte, anche le<br />

forze esistenti, si sta progettando un ampliamento degli ambienti per poter accogliere<br />

altri fratelli che chiedono aiuto.<br />

Sosteniamo i nostri Missionari e le nostre Missionarie, non solo quanti appartengono alle nostre<br />

conoscenze. Sosteniamoli con la preghiera, con la vicinanza affettuosa, fatta anche di un semplice saluto.<br />

Oggi i mezzi di comunicazione non mancano e… siamo esperti in e – mail!<br />

Ecco l’indirizzo di sr. Paola e con lei e per suo mezzo il saluto si estenda alle consorelle:<br />

nzonipao@yahoo.it<br />

SUL PROGETTO CHIAPAS VI INFORMEREMO SUL GIORNALINO DI SETTEMBRE.<br />

LA P.G.S. S. ANNA MORENA<br />

Con la conclusione dei Campionati Federali e dell’Attività Agonistica ….<br />

E’ TEMPO di TORNEI ….<br />

Primo Appuntamento: Mercoledì 4 giugno 2008 ore 16,30<br />

Nel corso della Festa di S. <strong>Anna</strong>, Si svolgerà un Torneo di Mini-Basket<br />

categoria 98-99, seguirà alle ore 19,00 - Lo “Star Game” Riservato Ai Genitori.<br />

<strong>Anna</strong> Calabrò


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 11 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

ALTRO appuntamento: dal 9 al 14 giugno p.v., presso la Palestra S.<br />

<strong>Anna</strong>, sita in via di Torre Morena 61 (complesso <strong>Parrocchia</strong>le), in considerazione del<br />

clamoroso successo ottenuto l’anno scorso ed su richiesta genitori (di includere il<br />

pranzo) si svolgerà il “DAYCAMP, dalle ore 9,00 della mattina sino alle ore 18,30. (per<br />

informazioni rivolgersi Segreteria /Palestra S. <strong>Anna</strong> aperta dalle ore 17,00 alle ore 19,30).<br />

La Polisportiva PGS S. <strong>Anna</strong> Morena dopo un anno agonistico<br />

importante e ad alto livello con la prima squadra di Basket cat. Serie<br />

D nel campionato Federale Regionale, promossa ai play-off, e il buon<br />

piazzamento della prima squadra di Pallavolo Femminile cat. 1°<br />

Divisione, si ritiene “soddisfatta”. L’obiettivo principale della società<br />

non sono i risultati ma soprattutto fare divertire i ragazzi/e e provare<br />

a trasmettere quella cultura sportiva che purtroppo ultimamente<br />

viene “dimenticata” un può da tutti e in tutti i settori. Per quanto<br />

riguarda i giovani ed i piccoli atleti del Minibasket, grande entusiasmo<br />

e ottimi risultati, egli sono stati impegnati in varie Tornei e Campionati interzonali.<br />

Vi Aspettiamo A Settembre<br />

2008 – 2009 : Aperte Primi Giorni del Mese - Ai Primi Iscritti/e<br />

“Un Premio” !!!<br />

Discipline Volley MiniVolley –BASKET MiniBasket<br />

DON ALFREDO VOLPETTI<br />

Antoine Pampalone<br />

Don Alfredo Volpetti nasce il 12 febbraio del 1925, figlio primogenito di Andrea<br />

Volpetti e Settimia Simonetti.<br />

Don Alfredo, nella sua infanzia, vive l’esperienza dell’incontro con il Signore,<br />

particolarmente nella sua Prima Comunione, da dove scaturisce un’attrazione speciale.<br />

A 11 anni decide di seguire il Signore ed entra in seminario.<br />

Verrà Ordinato Sacerdote in San Giovanni Laterano. Le sue prime attività come<br />

sacerdote saranno: Viceparroco nella parrocchia “Madonna di Guadalupe”, parroco in<br />

“San Melchiade” a Labaro, cappellano in una clinica di malati di tubercolosi.<br />

In seguito all’apostolato tra gli ammalati di tubercolosi, Don Alfredo si ammala ai<br />

polmoni per cui, viste le sue condizioni di salute, viene trasferito in Vaticano presso<br />

l’ufficio dell’Elemosineria Apostolica.<br />

Nel suo impegno nell’Elemosineria Apostolica coglie i bisogni dei poveri;<br />

contemporaneamente diventa assistente spirituale a livello nazionale dei commercianti<br />

cattolici. Un’ ulteriore esperienza che gli permetterà di entrare in contatto con i ragazzi e<br />

bambini sarà la direzione dei gruppi degli scouts nel Lazio. Nel 1970 don Alfredo<br />

comincia a guidare spiritualmente Suor Paola e, più tardi, anche la nuova comunità<br />

nascente…che l’11 novembre del 1976 avrà la sua prima approvazione come Pia Unione<br />

con il nome di Missionarie Volontarie dei Poveri.


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 12 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

Da questa data fino al 1986, Don Alfredo e Suor Paola con la piccola comunità<br />

sperimentano e cercano insieme di accogliere la volontà di Dio nella quotidianità della<br />

vita. Il 4 ottobre del 1986 la congregazione dei religiosi approverà la nuova costituzione<br />

rendendola Associazione Pubblica. Solo nel<br />

1992 l’Associazione si aprirà alle vocazioni<br />

verso l’America Latina, in particolare il Messico.<br />

Il 6 gennaio del 2007 la comunità diventa<br />

Congregazione Religiosa di Diritto diocesano<br />

con il nome di Francescane Missionarie<br />

Volontarie dei Poveri.<br />

SABATO 7 GIUGNO<br />

Ore 19: S. Messa con Processione<br />

in onore di S. <strong>Anna</strong> per le vie del<br />

quartiere, seguiranno i Fuochi<br />

d’Artificio e la musica della Banda<br />

di Morlupo<br />

Sin da sempre don Alfredo Volpetti ha saputo cogliere i segni dei tempi, e sfruttare gli<br />

aspetti positivi della società in continuo cambiamento per servire meglio chi era nel<br />

bisogno.<br />

La vita di don Alfredo è stata segnata dalla continua presenza della Divina Provvidenza.<br />

E i momenti più significativi della sua vita sono avvenuti negli anni santi: la sua nascita<br />

nel 1925, la sua ordinazione nel 1950, il suo cinquantesimo di sacerdozio nel 2000.<br />

Chiunque lo ha conosciuto sicuramente è rimasto colpito dalla sua semplicità e dalla sua<br />

umiltà; e, benché sia stato segnato sempre dalla malattia, viveva con gioia e serenità la<br />

sua vita.<br />

Don Alfredo era un uomo silenzioso ma molto attento alle necessità di chiunque.<br />

Ripeteva sempre di amare ogni persona che<br />

avremmo trovato sulla nostra strada ed egli per<br />

primo ci dava l’esempio.<br />

Aveva una particolare devozione verso la<br />

Vergine Maria, e diceva che a lei bisognava<br />

rivolgersi in ogni momento per invocare il suo<br />

aiuto.<br />

Tutta la forza per amare la attingeva dalla Santa<br />

Eucarestia, che celebrava ogni giorno.<br />

Tra le tante qualità che egli possedeva, una era<br />

quella di riuscire a utilizzare perfettamente il<br />

computer alla età di ottant’anni.<br />

Don Alfredo ha preso a cuore nella propria vita<br />

quella parte del Vangelo in cui il Signore dice:<br />

.<br />

E questa è stata la traccia che ha seguito la sua<br />

vita.<br />

Aveva un grande riguardo verso i sacerdoti , soprattutto quelli anziani e ammalati:<br />

raccomandava sempre di aiutarli, perché non è facile la vita di un sacerdote, -diceva- ci<br />

si spende per tutti ma spesso alla sera ci si ritrova soli. Per questo ci ha insegnato a<br />

pregare per loro ogni giorno.<br />

Don Alfredo ha saputo contrapporsi a questa società non facendo cose straordinarie,<br />

ma insegnando a ognuna a vivere l’ autenticità della vita, donandosi giorno per giorno


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 13 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

nelle piccole cose perché ogni momento diventi preghiera per cogliere la presenza di<br />

Dio: e ci ripeteva “Possiamo far poco, ma quel poco lo mettiamo a disposizione” .<br />

Il 28 Febbraio Don Alfredo ritorna alla casa del Padre lasciandoci con il compito di<br />

diventare sante e con le sue ultime parole, quelle che per tutti questi anni ci ha ripetuto<br />

“Vogliatevi Bene”.<br />

L’EMERGENZA EDUCATIVA<br />

S. MONICA, UNA MADRE SANTA.<br />

Suore Francescane Missionarie dei Poveri<br />

"Educare non è mai stato facile e oggi sembra diventare sempre più difficile” ci<br />

diceva il Papa il 23 febbraio scorso consegnandoci la Lettera sul compito urgente<br />

dell’educazione. “Troppe incertezze e troppi dubbi, infatti, circolano nella nostra società e<br />

nella nostra cultura, troppe immagini distorte sono veicolate dai mezzi di comunicazione<br />

sociale. Diventa difficile, così, proporre alle nuove generazioni qualcosa di valido e di<br />

certo, delle regole di comportamento e degli obiettivi per i quali meriti spendere la<br />

propria vita”.<br />

In realtà, l’aspetto più grave dell’emergenza educativa è il senso di scoraggiamento<br />

che prende molti educatori, in particolare genitori<br />

ed insegnanti, di fronte alle difficoltà che presenta<br />

oggi il loro compito. Alla radice della crisi<br />

dell’educazione c’è una crisi di fiducia nella vita,<br />

che, in fondo, non è altro che sfiducia in quel Dio<br />

che ci ha chiamati alla vita.<br />

Anche per questo, al termine dell’anno<br />

pastorale, ho ritenuto opportuno presentarvi la<br />

figura di una madre santa.<br />

DOMENICA 8 GIUGNO<br />

Ore 16: La ormai storica Festa<br />

dei Ragazzi con stand, giochi e<br />

animazione, il tutto farcito con<br />

musica, caramelle e panini<br />

Ore 21: Premiazione dei<br />

Tornei e divertentissimo<br />

spettacolo con la Cor-rida<br />

S. Monica - nata a Tagaste (Algeria) nel 331 e morta ad Ostia nel 387 - aveva un<br />

marito pagano e diversi figli tra i quali uno, Agostino, tanto intelligente quanto ribelle alle<br />

regole, desideroso di fare soltanto di testa propria.<br />

Pur allevato nella fede, Agostino pianta tutto: Chiesa, sacramenti e comandamenti.<br />

A 16 anni diventa padre, convive con una ragazza, ascolta tutto e tutti, meno che il<br />

Vangelo e la Chiesa. La madre lo esorta, lo corregge, piange e si dispera. Allora Agostino,<br />

anche per essere più libero e non avere vincoli di sorta, decide con l’inganno di lasciare la<br />

famiglia, la casa e la sua stessa città per recarsi a vivere a Roma, oggi diremmo a New<br />

York. Monica corre al porto e fa in tempo a vedere il figlio sulla nave che già si sta<br />

staccando dalla riva.<br />

E’ vero che a Roma Agostino fa… diciamo così… fortuna, nel senso che la sua<br />

intelligenza e la sua cultura gli aprono tutte le porte... ma a Monica interessa la fede del<br />

figlio. E’ cristiana per davvero. Sa dunque che fa un’enorme differenza vivere con la fede<br />

o senza la fede.<br />

Allora s’imbarca e lo raggiunge, prima a Roma poi a Milano. E’ preoccupata della<br />

salvezza di Agostino; non solo della salvezza dell’anima, ma di tutta la sua vita e la sua


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 14 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

persona. E’ solo la fede che salva, che dona sapienza e fortezza. Senza la fede, la vita è<br />

un sacco vuoto. Non sta su, da nessuna parte.<br />

Visto che le sue esortazioni non sono ascoltate, Monica si rivolge al vescovo e,<br />

soprattutto, a Dio. Non potendo più parlare di Dio al figlio, parla di suo figlio a Dio. E<br />

lo fa con tante lacrime, con una convinzione così sincera e profonda che il vescovo le<br />

dirà: il figlio di tante lacrime non può perdersi.<br />

E infatti quel figlio si converte.<br />

Avviene a Milano, a 33 anni, quando Agostino viene accolto nella Chiesa dal santo<br />

vescovo Ambrogio.<br />

Agostino, vivacissimo di mente e di lingua, chiede continuamente ad Ambrogio un<br />

incontro, per discutere sulla fede, porre questioni, ottenere chiarimenti. Il Vescovo gli<br />

risponde che non ha tempo da perdere: non discuterà con lui, né di religione né di<br />

null’altro. Se volesse, Agostino avrebbe un modo per conoscere il pensiero di Ambrogio:<br />

andare in chiesa, a Messa, ad ascoltarlo. Lui dall’altare parla ogni giorno.<br />

E’ quello che Agostino fa. La predicazione di Ambrogio<br />

e, ancor più, le parole, le lacrime, tutta la vita della madre<br />

Monica lo spingono alla Chiesa, a un incontro serio col<br />

Signore, per cui diventerà uno dei più grandi dottori della<br />

fede.<br />

Monica è santa, cioè fissa una regola del vivere: quella di<br />

essere una buona madre. Primo perché non è cieca. Quando<br />

Agostino frequenta compagni perdigiorno, senza morale, che<br />

vivono fuori dalle regole perché sono fuori da tutto, anche dal<br />

buon senso, Monica non dice e non pensa d’avere un buon<br />

figlio.<br />

No! Esorta, parla chiaramente, piange e prega. Non è come tante mamme che<br />

hanno figli che sono una disperazione e dicono tutte convinte: ma il mio Giacomino è<br />

tanto buono! Non va a Messa ma, Padre, mi creda! È tanto, tanto buono.<br />

Di questo passo, questi ragazzi possono andare tranquillamente a prostitute,<br />

consumare e vendere droga, bere, avere la testa vuota e l’anima deserta, cioè piena di<br />

diavoli.., diventare così vuoti da parlare solo di calcio e di donne. Immaginate quando e<br />

se si sposeranno! Pensate che felicità avere come sposo e padre un cretinetto che sa<br />

soltanto della Lazio, della Roma e di palestra!<br />

Pensate che padre! Una disperazione…<br />

Felici? Lo sono soltanto le loro mamme. Felici per modo di dire, perché non si sa<br />

se cieche perché stolte o stolte perché cieche.<br />

Monica è madre non solo perché genera fisicamente Agostino, ma soprattutto<br />

perché sa portarlo dentro la vita. Ne vede le malattie e le cura, senza arrendersi. In<br />

secondo luogo, Monica indica al figlio la fede con convinzione, con la parola e con la<br />

vita. Non è una delle nostre numerosissime mamme che mandano il figlio in palestra o<br />

in piscina invece che al catechismo. Monica prima piange, ma poi vive e muore contenta<br />

della vita del figlio.<br />

Queste mamme, invece, che mettono sullo stesso piano il catechismo della cresima<br />

e l’allenamento sportivo sono incoscienti perché, tempo dieci anni o anche meno,<br />

avranno da piangere, e tanto, perché tante saranno le ferite dei figli.


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 15 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

Oggi c’è tutta una generazione allo sbando, oziosa, annoiata, deresponsabilizzata,<br />

che s’ubriaca, va a prostitute, si droga, rubacchia o tira sassi, non soltanto per colpa<br />

propria ma anche dei genitori, assolutamente incapaci di governo. E incapaci di governo<br />

perché privi della sapienza del vivere, che viene soltanto dal Vangelo.<br />

Bene ha fatto la Chiesa, ancora 1700 anni fa, a mettere sugli altari, cioè<br />

all’attenzione di tutti, una madre vera, sapiente,<br />

non perché sapesse tante cose, ma ricca della<br />

sapienza del vivere. Monica non molla il suo<br />

Agostino, mai. Quando scappa lo raggiunge.<br />

Quando non vuole sentire, ancora raccomanda.<br />

Monica comanda e raccomanda. Quando<br />

sembra non esserci più speranza, prega e piange<br />

davanti al Signore.<br />

Sono queste parole e queste lacrime che generano ancora una volta Agostino. Lo<br />

generano alla vita, piena e realizzata, e fanno splendere in Monica tutta la meravigliosa<br />

ricchezza della fecondità e della maternità.<br />

IL CATECHISMO<br />

Il diventare cristiano suppone un “cammino di iniziazione” articolato nel tempo e<br />

richiede che i ragazzi facciano, come battezzati, tre esperienze: l’ascolto della parola di<br />

Dio, la celebrazione dei sacramenti, la testimonianza dell’amore fraterno.<br />

Per realizzare questo la parrocchia offre ai vostri ragazzi un itinerario, un cammino di<br />

cinque anni che è un PROCESSO UNITARIO A TAPPE, così articolato:<br />

1. incontro con la Comunità ecclesiale e con la Grazia della Riconciliazione<br />

(Confessione)<br />

2. incontro con Gesù Eucaristia (prima Comunione)<br />

3. esperienza della vita Ecclesiale.<br />

4. incontro particolare con la Parola di Dio.<br />

5. conferma del dono dello Spirito Santo (Cresima).<br />

L’obbiettivo è che i ragazzi acquisiscano atteggiamenti e comportamenti propri del<br />

cristiano, si esercitino in uno “stile cristiano” di vita.<br />

Tutto questo abbiamo intenzione di raggiungere insieme con voi per il bene dei vostri<br />

figli.<br />

È possibile iscriversi a partire dalla terza elementare.<br />

Chiediamo a tutti di iscriversi o rinnovare l’adesione dal 15 al 30 settembre.<br />

I NUOVI GIOVANI<br />

Siamo un gruppo di ragazzi della zona di Morena (<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong>) formato di<br />

ragazzi e ragazze che vanno da un’età di 13/14 anni fino ad un massimo di 30 anni. Il<br />

nostro unico scopo è quello di essere veri amici e dove non ci si riesce di imparare<br />

umilmente ad esserlo. Come?<br />

“Stando insieme” in un gruppo, socializzando e accettandoci nel rispetto reciproco.


<strong>Parrocchia</strong> S. <strong>Anna</strong> 16 Festa di S. <strong>Anna</strong> 2008<br />

Le attività che svolgiamo sono molto semplici: mangiare una pizza, andare in centro, fare<br />

musica, giocare al calcetto, prendere un gelato, ecc… ma anche andare a trovare chi sta<br />

male o aiutare un bisognoso. Hai problemi di scuola? Ci si può aiutare.<br />

Periodicamente ci si confronta in un “Forun” dove ognuno dice all’altro la propria gioia<br />

ed i propri sentimenti, ci si chiarisce, si fanno progetti, si parla in sincerità ci si perdona e<br />

poi si ricomincia.<br />

Siamo aperti a tutti ed accettiamo tutti quelli che per un motivo o per l’altro ritengono<br />

opportuno farci visita. Come? Chiedendo in parrocchia di noi o visitando il nostro sito<br />

www.nuovigiovanimorena.it<br />

Il nostro prossimo incontro è per la festa di S. <strong>Anna</strong>, lunedì 1° giugno alle ore 20,00<br />

dove alcuni componenti del nostro gruppo si esibiranno in un breve concerto Rock.<br />

Vuoi incontrarci? Vieni e chiedi di noi!<br />

ORARI DELLA PARROCCHIA<br />

ORARI S. MESSE<br />

FERIALI dal lunedì al venerdì: ore 9 - 17,20 - 19<br />

(luglio e agosto solo ore 18,30)<br />

SABATO E GIORNI PREFESTIVI ore 9 - S. Messa prefestiva ore 18,30<br />

(luglio e agosto solo ore 18,30)<br />

Cesidio Antonelli<br />

DOMENICA E FESTIVI : ore 8 - 9,20 (per i ragazzi) - 10,30 - 11,30 –18,30 - 20<br />

(La messa delle ore 9,20 e delle 20 viene sospesa durante le vacanze estive)<br />

Ogni II e IV domenica del mese: ore 16,30 S. Messa con Battesimi.<br />

ADORAZIONE EUCARISTICA<br />

Ogni primo venerdì del mese (ore 9,30 – 17)<br />

Ogni giovedì (ore 18 – 19)<br />

APERTURA CHIESA<br />

La Chiesa rimane aperta dalle ore 7 alle ore 20.<br />

CONFESSIONI: Sabato e prefestivi 17,30 – 19;<br />

Festivi 7,30 – 13 e 17,30 - 19. Negli altri momenti<br />

siamo sempre disponibili (basta chiedere).<br />

ORARIO UFFICIO PARROCCHIALE<br />

Tutti i giorni dalle ore 17 alle 19 (festivi esclusi)<br />

PARROCCHIA S. ANNA<br />

Via di Torre morena 61 – Tel 06.79848868 – e-mail: santanna.roma@tiscali.it<br />

Sito web: www.parrocchiasantanna.it

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