dicembre 2011 - I Siciliani giovani
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I <strong>Siciliani</strong><br />
perché?<br />
www.isiciliani.it<br />
Ogni volta che frenava non riuscivi a tenere l’equilibrio.<br />
Così, ogni fermata era un livido. E guardando fuori dal finestrino,<br />
invece, erano solo sorrisi, cartelloni, musica, persone. Era<br />
l’aprile del 2006, eravamo quelli del “Ritaexpress” e viaggiavamo<br />
di notte, in mille, sullo stesso treno, attraversando l’Italia per<br />
cambiare la Sicilia. Tornavamo per votare Rita Borsellino alla<br />
presidenza della Regione Siciliana. Non eravamo organizzati da<br />
nessuno ma ci sostennero in tanti. A Perugia fu Libera, a Trento<br />
l’Arci, a Firenze i sindacati.<br />
Non troverete articoli della stampa ufficiale che raccontino il<br />
momento in cui abbiamo rischiato di cambiare la Sicilia, i siciliani,<br />
il nostro futuro. Ma noi li abbiamo visti lì, l’ultima volta,<br />
una buona parte de “I <strong>Siciliani</strong>”. In quel viaggio senza precedenti,<br />
scanzonato e libero. Utopico quanto bastava per dire al potente<br />
di turno, che non c’erano intoccabili. Concreto quanto bastava<br />
per infastidire tutti gli altri Vicerè di Sicilia e infine solare<br />
perché la lotta di liberazione non è affare per musi lunghi ma per<br />
sorrisi larghi. Anche se si finisce per perdere, come accadde per<br />
noi in quella primavera anticipata.<br />
E li abbiamo incontrati ancora, in piazza a Bari, alcuni anni<br />
dopo “I <strong>Siciliani</strong>” (<strong>giovani</strong>) mentre agitavano bandiere colorate<br />
contro le mafie. Li abbiamo visti nei quartieri di Catania, lavorare<br />
ogni giorno a San Cristoforo come a Librino. Ma li abbiamo<br />
sentiti parlare di mafia, anche a Milano, nelle strade che portano<br />
al tribunale dove si sta svolgendo il primo processo alla ‘ndrangheta<br />
in Lombardia. A Termini Imerese, dove accanto al comunicato<br />
degli operai, in questi giorni, c’è quello degli studenti siciliani<br />
e a Barcellona Pozzo Di Gotto a spalare il fango dentro la<br />
città.<br />
Nessuno si senta offeso, nessuno si senta escluso se continuiamo<br />
ad esserci, con rispetto e memoria. Ma siamo ciclici. Siamo<br />
anche “<strong>giovani</strong>”, con le spalle posizionate davanti alla rete ma<br />
intenzionati a consumare le scarpe per raccontare questo Paese.<br />
E abbiamo ancora qualcuno che continua a credere in questa<br />
storia: che è un movimento, un ricordo privato per molti, un patrimonio<br />
di storia per tanti altri.<br />
Buona lettura a voi “<strong>Siciliani</strong>” di ogni luogo e battaglia: da<br />
Milano a Berlino, da Catania a Parigi.<br />
I <strong>Siciliani</strong><br />
<strong>giovani</strong><br />
(di Norma Ferrara)<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 3