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Malformazioni cerebrali - Scienze della Formazione

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07-capitolo 19-07-2006 10:30 Pagina 203<br />

7 – MALFORMAZIONI CEREBRALI E IDROCEFALO<br />

Tab. 7.5. Principali geni e loci genetici di forme familiari di oloprosencefalia (HPE).<br />

OMIM Nome (eponimi) Forma Locus Gene Proteina<br />

236100 Oloprosencefalia familiare lobare AD 21q22.3 HPE1<br />

HPE familiare (HPEC), arinencefalia,<br />

oloprosencefalia 1 (HPE1) con ciclopia<br />

157170 Oloprosencefalia 2 (HPE2)<br />

Sindrome <strong>della</strong> schisi <strong>della</strong> linea mediana AD 2p21 SIX3<br />

142945 Oloprosencefalia 3 (HPE3) AD 7q36 SHH<br />

142946 Oloprosencefalia 4 (HPE4) AD 18p11.3 TGIF<br />

609637 Oloprosencefalia 5 (HPE5) AD 13q32 ZIC2<br />

(Sindrome da delezione del 13q32) ? forma grave con malformazioni<br />

congenite, anomalie <strong>cerebrali</strong><br />

(inclusa HPE/exencefalia),<br />

anomalie delle dita<br />

605934 Oloprosencefalia 6 (HPE6) (?) 2q37.1-q37.3 (HPE6) *<br />

601309 Oloprosencefalia 7 (HPE7) AD 9q22.3 TGF-b PTCH<br />

Sindrome da gene “patched” Drosophila Wtn<br />

(PTCH)<br />

609408 Oloprosencefalia 8 (HPE8) (?) 14q (HPE8) *<br />

• = tra parentesi vengono indicate le forme di HPE per le quali sono stati identificati.<br />

Patau) e meno frequentemente la trisomia 18 (Sindrome di<br />

Edwards) o la trisomia 21 (Sindrome di Down) (vedi capitolo<br />

10); le anomalie quantitative/qualitative dei cromosomi<br />

1, 2, 3, 5, 6, 7, 20 (vedi); oppure le sindromi malformative<br />

quali la Sindrome di Meckel (vedi) e la Sindrome di<br />

Goldenhar (vedi).<br />

Esistono anche forme familiari (autosomiche dominanti<br />

e recessive) i cui principali geni sinora identificati sono<br />

elencati nella tabella 7.5.<br />

Altri loci genetici (non indicati in tabella 7.7) sono stati<br />

identificati sui cromosomi 1, 3, 5, 6 e 20.<br />

Le principali funzioni dei geni di HPE sinora identificati<br />

(ad es., SHH e ZIC2) sono di induzione dorsale e ventrale<br />

<strong>della</strong> vescicola prosencefalica (la proteina sonica umana<br />

hedgehog/SHH possiede un ruolo essenziale di mantenimento<br />

<strong>della</strong> notocorda struttura essenziale per la produzione<br />

del mesenchima precordale e per l’induzione del prosencefalo<br />

ventrale – vedi capitolo 3).<br />

L’oloprosencefalia è classicamente divisa in tre forme in<br />

relazione al grado di fusione del cervello anteriore:<br />

• forma alobare;<br />

• forma semilobare;<br />

• forma lobare (quest’ultima è forma più lieve).<br />

Questa classificazione (introdotta da DeMyer) ha un<br />

valore pratico perché permette di distinguere la gravità del<br />

fenotipo dell’oloprosencefalia ma è importante sapere che<br />

difficilmente esistono forme ben distinte di oloprosencefalia<br />

(alobari, semilobari o lobari) in quanto le oloprosencefalie<br />

rappresentano uno spettro sindromico assai variabile.<br />

Forma alobare: è la più comune e la più grave in quanto<br />

difficilmente compatibile con la vita (l’esito è fatale<br />

alla nascita o nei primi mesi di vita dopo avere presenta-<br />

203<br />

to convulsioni gravi, ipertonia e riflessi neonatali anormali).<br />

Il fenotipo di questi soggetti è caratteristico con<br />

dismorfismi facciali <strong>della</strong> linea mediana (ipertelorismo,<br />

ipoplasia o assenza delle strutture premascellari <strong>della</strong><br />

linea mediana sino a fusione, nei casi estremi, dei globi<br />

oculari con ciclopia) (Figg. 7.7-7.8). Dal punto di vista<br />

embriologico non si formano le regioni ventrali mediali<br />

del prosencefalo (regioni anteriori e inferiori dei lobi<br />

frontali, nuclei caudati, ipotalamo e gangli <strong>della</strong> base).<br />

Anatomicamente è caratterizzata dalla presenza di un<br />

ventricolo unico (Fig. 7.4) (spesso è presente un’unica<br />

cavità “cistica” che occupa la maggior parte dello spazio<br />

endocranico) e un’unica massa (a forma di “panettone”)<br />

frontale con assenza del corpo calloso, <strong>della</strong> scissura interemisferica<br />

e <strong>della</strong> falce cerebrale, da residui di corteccia<br />

frontale e temporale/parietale, dalla fusione dei corpi<br />

striati e dei talami (con assenza del III ventricolo), dall’assenza<br />

dei tratti olfattivi e da anomalie delle arterie<br />

<strong>cerebrali</strong> anteriori (la massa cerebrale residua è irrorata da<br />

piccoli rami arteriosi multipli che originano direttamente<br />

dalle arterie carotidi interne e dalla arterie basilari: solo<br />

nei casi lievi possono essere identificate le arterie <strong>cerebrali</strong><br />

anteriori e medie).<br />

Forma semilobare: questa forma è meno grave <strong>della</strong><br />

precedente ed è associata ad anomalie facciali minime o<br />

assenti. I bambini vengono in genere riferiti per microcefalia,<br />

macrocefalia o per ritardo psicomotorio oppure si possono<br />

avere coreoatetosi o spasticità degli arti inferiori.<br />

Anatomicamente si riconoscono due emisferi fusi anteriormente,<br />

con separazione nella porzione posteriore e mancano<br />

i tratti olfattori (Figg. 7.4 e 7.5). È assente il setto pellucido<br />

e i corni temporali sono rudimentali così come l’ippocampo.<br />

Il corpo calloso è ben formato nella porzione posteriore<br />

e assente nella parte anteriore: il ginocchio e lo sple-

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