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Malformazioni cerebrali - Scienze della Formazione

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07-capitolo 19-07-2006 10:30 Pagina 222<br />

222 7 – MALFORMAZIONI CEREBRALI E IDROCEFALO<br />

Fig. 7.26. Sezione assiale di RM con immagini T2-pesate:<br />

eterotopie subependimali in corrispondenza dei trigoni<br />

p o s t e r i o r i .<br />

noduli subependimali <strong>della</strong> sclerosi tuberosa (vedi) per<br />

la forma più regolare (l’asse inoltre è orientato parallelamente<br />

alla parete ventricolare), intensità di segnale<br />

(sono isointensi con la sostanza grigia e non captano il<br />

g a d o l i n i o .<br />

La sintomatologia è abitualmente lieve: si ha sviluppo<br />

psicomotorio normale associato spesso ad esordio delle<br />

convulsioni nella seconda decade di vita.<br />

• Eterotopie focali subcorticali. Queste sono masse eterogenee<br />

isointense con la sostanza grigia, spesso multilobulari<br />

e contornate da bande di sostanza grigia; esercitano<br />

lieve effetto massa (in assenza di edema) e la corteccia<br />

sovra- e sottostante è anomala. L’emisfero nel quale sono<br />

localizzate è spesso più piccolo del controlaterale. Sono<br />

spesso associate ad altre malformazioni corticali.<br />

I soggetti affetti in questo gruppo presentano danno<br />

neurologico di grado variabile che dipende dall’estensione<br />

delle eterotopie e dal danno funzionale esercitato sulla<br />

corteccia sopra- o sottostante. Nei bambini con eterotopie<br />

piccole e unilaterali si ha emiplegia e ritardo psicomotorio<br />

lieve mentre nei casi con grandi eterotopie estese<br />

bilateralmente si avrà grave ritardo mentale e importanti<br />

danni motori.<br />

• Eterotopie a banda (“doppia corteccia”). Queste sono<br />

bande omogenee di sostanza grigia localizzate tra i ventricoli<br />

laterali e la corteccia, separate da entrambi questi strati<br />

da uno strato di sostanza bianca di aspetto normale (Fig.<br />

7.24). La corteccia sovrastante ha spessore normale con<br />

solchi più pronunciati. Le eterotopie a banda possono essere<br />

complete o parziali (in quest’ultimo caso i lobi frontali<br />

sono la sede di elezione). A seconda dell’estensione, ma<br />

soprattutto del grado di coinvolgimento <strong>della</strong> corteccia<br />

sovra- e sottostante il quadro neurologico sarà più o meno<br />

grave sino alla completa normalità.<br />

M a l f o rmazioni da anomalie del pro c e s s o<br />

di organizzazione corticale (inclusa la<br />

fase di migrazione neuronale tard i v a )<br />

Polimicrogiria<br />

Polimicrogiria e schizencefalia<br />

In questo tipo di malformazione la superficie cerebrale presenta<br />

un aspetto irregolare a causa <strong>della</strong> sostituzione del<br />

normale pattern di girazione corticale con un numero<br />

eccessivo di giri che sono più piccoli, parzialmente fusi tra<br />

loro e separati da solchi profondi. Va distinta dalla microgiria<br />

sclerotica (ulegiria) che è una lesione encefaloclastica<br />

caratterizzata da atrofia (spesso a forma di “fungo”), giri<br />

piccoli e solchi relativamente larghi.<br />

Patogeneticamente sembra dimostrato che la polimicrogiria<br />

sia un disturbo dell’ultima fase di migrazione neuronale<br />

(migrazione neuronale tardiva e organizzazione corticale)<br />

(vedi capitolo 2 e 3): i neuroni raggiungerebbero la<br />

corteccia cerebrale dopo il regolare susseguirsi delle prime<br />

due fasi del processo di migrazione [che ricordiamo sono<br />

caratterizzate da: (1) proliferazione dei precursori staminali<br />

che si trasformano in neuroblasti o in cellule gliali disponendosi<br />

lungo le zone ventricolari e subependimali e (2)<br />

migrazione radiale e/o tangenziale di queste cellule dai<br />

ventricoli verso la corteccia] ma si distribuirebbero in<br />

maniera anomala all’interno <strong>della</strong> corteccia cerebrale (alterazione<br />

dell’ultima [terza] fase di migrazione/organizzazione<br />

corticale) formando molte più circonvoluzioni del<br />

normale e tutte di aspetto più piccolo <strong>della</strong> norma. Questo<br />

aumento numerico con riduzione di volume delle circonvoluzioni<br />

è legato alle alterazioni dell’architettonica corticale<br />

(con i suoi normali 6 strati corticali) che viene disorganizzata<br />

con displasia degli strati più profondi e alterazioni<br />

<strong>della</strong> formazione dei solchi (nelle aree polimicrogiriche<br />

non si repertano mai solchi normali) e formazione, appunto,<br />

di molti e piccoli giri <strong>cerebrali</strong> (poli-micro-giria) (vedi<br />

Fig. 7.16). Istologicamente si distinguono due varietà di<br />

polimicrogiria:1) a quattro strati corticali semplificati; e 2)<br />

senza strati corticali (cioè con alterazione del normale profilo<br />

dello strato molecolare esterno che non seguirà il profilo<br />

delle circonvoluzioni e distribuzione neuronale radiale<br />

o verticale ma non più laminare). Queste due varietà possono<br />

anche coesistere in aree corticali contigue dimostrando<br />

che la polimicrogiria rappresenta un continuum malformativo<br />

più che una singola malformazione:<br />

Dal punto di vista eziologico la polimicrogiria può essere<br />

secondaria ad infezioni in utero (ad es., citomegalovirus),<br />

ischemia prenatale (da deficit placentare, trasfusione<br />

gemellare, perdita di un gemello in utero), ingestione di<br />

farmaci da parte <strong>della</strong> madre, patologia cromosomica<br />

(delezioni del 22q11.2, riarrangiamenti con del1p36 e del<br />

22q11 e aneuploidie con trisomia del 13, duplicazione del<br />

braccio corto del cromosoma X e mosaicismi Turner),<br />

mutazioni di alcuni geni oggi identificati come responsabili<br />

di polimicrogiria (Xq28, 16q12.2-21, 1p36, 22q11.2)<br />

(vedi dopo) o in geni homeobox (MECP2, PAX6 e<br />

MTTL1) oppure può essere associata ad alcuni quadri sin-

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