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Privacy e giornalismo edizione 2012.pdf - Garante per la Protezione ...

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<strong>la</strong> vicenda del<strong>la</strong> bambina filippina Serena Cruz, contesa tra due famiglie italiane.<br />

Primi piani del<strong>la</strong> bimba erano su tutti i giornali, <strong>la</strong> nuova famiglia adottiva e <strong>la</strong><br />

bambina stessa vennero letteralmente pedinati dai media <strong>per</strong> mesi. Eppure tra<br />

i giornalisti che si occupavano del caso così come in gran parte dell’opinione<br />

pubblica che appassionatamente lo seguiva, semplicemente non ci si pose il<br />

problema delle conseguenze che una tale spettaco<strong>la</strong>rizzazione avrebbe avuto<br />

sul<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> e sulle famiglie che se <strong>la</strong> contendevano (8). Proprio dopo gli eccessi<br />

del caso Serena Cruz, l’Ordine dei giornalisti, <strong>la</strong> Federazione del<strong>la</strong> stampa e<br />

Telefono Azzurro adottano il 5 ottobre 1990 <strong>la</strong> cosiddetta Carta di Treviso, uno<br />

strumento deontologico preordinato al<strong>la</strong> protezione del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità del minore (9).<br />

Ma anche su terreni diversi da quello del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei minori si registra una più<br />

acuta sensibilità, nelle redazioni e qualche volta da parte degli organi di<br />

autodisciplina del<strong>la</strong> categoria. Si pensi al caso dell’Ordine dei giornalisti del<strong>la</strong><br />

Puglia che ha adottato un provvedimento disciplinare nei confronti del<strong>la</strong> rete<br />

televisiva locale che mandò in onda un video con immagini del cadavere di<br />

Meredith Kercher (10).<br />

Complessivamente oggi c’è sì molta più attenzione al tema del<strong>la</strong> privacy,<br />

ma non mancano <strong>per</strong>sistenti cadute, anche quando <strong>la</strong> notizia riguarda un minore.<br />

Troppo spesso le cronache locali (ma pure b<strong>la</strong>sonate agenzie di stampa) ignorano<br />

l’obbligo di astenersi dal pubblicare quelle informazioni capaci di portare a<br />

identificare seppure indirettamente il minore vittima di un reato o comunque<br />

protagonista di un fatto di cronaca <strong>la</strong> cui diffusione potrebbe compromettere<br />

<strong>la</strong> sua <strong>per</strong>sonalità. Spesso si tratta di minori vittime di reati sessuali consumati<br />

in famiglia o da <strong>per</strong>sone vicine al<strong>la</strong> cerchia familiare, come purtroppo nel<strong>la</strong><br />

stragrande maggioranza dei casi avviene. Proprio questa caratteristica fa sì che<br />

pubblicare il nome del parente arrestato o dell’amico di famiglia rende<br />

(8) Su questo punto si veda il bel video realizzato nel 2010 e vincitore del concorso indetto dall’Ordine dei giornalisti<br />

<strong>per</strong> i 20 anni del<strong>la</strong> Carta di Treviso “I cronisti e <strong>la</strong> bambina. Storia mediatica di Serena Cruz”. Si può vedere nel<strong>la</strong><br />

sezione “Video” del sito internet dell’Ordine dei giornalisti http://www.odg.it/video/i-cronisti-e-<strong>la</strong>-bambina.<br />

(9) Si veda più avanti nel cap. 3, in “La tute<strong>la</strong> dei minori”. La Carta di Treviso è stata aggiornata nel 2006.<br />

L’art. 7 del Codice di deontologia dei giornalisti, nel richiamare espressamente <strong>la</strong> Carta, in qualche modo l’ha<br />

attratta nel<strong>la</strong> propria orbita cosicché i suoi princìpi e limiti non hanno soltanto valore deontologico <strong>per</strong> gli<br />

appartenenti al<strong>la</strong> categoria ma costituiscono uno dei parametri <strong>per</strong> giudicare del<strong>la</strong> legittimità del<strong>la</strong> pubblicazione<br />

di una data informazione su una <strong>per</strong>sona minore di età nei giudizi sottoposti all’autorità giudiziaria e<br />

al <strong>Garante</strong> del<strong>la</strong> privacy. Il testo aggiornato del<strong>la</strong> Carta è qui pubblicato a p. 312.<br />

(10) Il 27 maggio del 2008 il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del<strong>la</strong> Puglia ha sanzionato con <strong>la</strong> sospensione<br />

dall’attività professionale <strong>per</strong> sei mesi il direttore dell’emittente locale Telenorba che aveva mandato in onda<br />

un video realizzato dal<strong>la</strong> polizia scientifica con immagini raccapriccianti del cadavere di Meredith Kercher,<br />

<strong>la</strong> ragazza inglese uccisa a Perugia il 1° novembre 2007. Anche il <strong>Garante</strong> si era pronunciato su questo caso<br />

vietando l’ulteriore diffusione delle immagini: Provvedimento 24 aprile 2008 [doc. web n. 1519915], qui a p. 140.<br />

Informazione e dignità 17

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