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Acta Plantarum Notes 1

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MANNI: Stachys cretica L. susp. cretica (Lamiaceae) 43<br />

Dopo aver esaminato i campioni, Akçiçek ha ritenuto di dover respingere la determinazione<br />

proposta (Manni, 2012) emendandola in Stachys cretica L. subsp. cretica.<br />

Stachys cretica L. subsp. cretica<br />

Stachys pungens Banks & Sol. in A.Russell, Nat. Hist. Aleppo, ed. 2, 2: 255 (1794).<br />

Stachys altissima Desf., Tabl. École Bot., ed. 3: 101 (1829).<br />

Stachys albereana Neyraut & Debeaux, Rev. Bot. Bull. Mens. 10: 263 (1891).<br />

Stachys velata Klokov, in Fl. RSS Ukr. 9: 646 (1960).<br />

Stachys cretica subsp. velata (Klokov) Greuter & Burdet, Willdenowia 15: 78 (1985).<br />

Pianta perenne, emicriptofita scaposa, costituita da rosette basali da cui originano,<br />

durante il periodo della fioritura, diversi fusti, semplici o ramificati, che possono raggiungere<br />

i 20-100 (-170) cm di altezza, talvolta leggermente procombente-ascendenti<br />

alla base, poi decisamente eretti; quadrangolari in sezione a causa di costae prominenti<br />

che percorrono il caule in tutta la sua lunghezza, si presentano lanosi o villosotomentosi<br />

per peli appressati che conferiscono loro una tipica colorazione grigio-verdastra.<br />

Le foglie della rosetta basale sono munite di picciolo di lunghezza fino a 9 cm<br />

che diventa progressivamente più corto nelle foglie superiori sino a divenire nullo o<br />

subnullo. Sia nelle foglie inferiori che nelle foglie superiori la lamina fogliare presenta<br />

le medesime caratteristiche: la superficie adassiale è in genere ricoperta da una<br />

rada peluria grigio-tomentosa o tomentoso-villosa o più raramente da una densa peluria<br />

lanosa di colore biancastro; la superficie abassiale è densamente grigio-tomentosa,<br />

tomentoso-villosa o lanata.<br />

Le foglie caulinari hanno forma lanceolata, oblungo-lanceolata, raramente, oblungo-ovata<br />

o oblungo-ellittica, dal margine crenulato, apice ottuso, talvolta acuto, a base<br />

da cuneata a troncata o, più di rado, da arrotondata a subcordata; presentano dimensioni<br />

di 1-12 x 0,3-3,5 cm, con rapporto<br />

larghezza/lunghezza della lamina<br />

uguale o inferiore a 0,33.<br />

Le foglie fiorali invece sono generalmente<br />

di forma lanceolata, oblungo-lanceolata<br />

o ovato-trullata, sessili<br />

o subsessili, spesso superanti in lunghezza<br />

i verticillastri. Le bratteole<br />

sono subsessili o brevemente peduncolate,<br />

lanceolate o lanceolato-lineari,<br />

talvolta lanceolato-subulate con apice<br />

moderatamente spinescente.<br />

I fiori, in numero di 10-30 (-35),<br />

sono raccolti in verticillastri distanti<br />

10-15 cm lungo l’asse fiorale, a volte<br />

ravvicinati verso l’apice. 3-13 (-18)<br />

verticillastri, riuniti in spicastro, formano<br />

l’infiorescenza.<br />

Il calice appare subbilabiato, subcampanulato,<br />

della lunghezza di 7-17<br />

mm, moderatamente arcuato, da tomentoso-villoso<br />

a villoso-lanoso. Sulla<br />

superficie esterna sono altresì presenti<br />

sia corti peli ghiandolari che<br />

ghiandole sessili. Ha fauce suddivisa<br />

Fig. 2: Stachys cretica L. subsp. cretica. Foto di Quintino<br />

Giovanni Manni.<br />

in cinque lobuli uguali o subeguali, di<br />

forma triangolare, triangolare-lanceolata,<br />

eretti o moderatamente ricurvi

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