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Definizione<br />

MORBO DI CROHN<br />

Infiammazione cronica transmurale che può pu<br />

coinvolgere il tubo digerente dalla bocca all’ano all ano<br />

Ed essere associata a molte manifestazioni extra-<br />

intestinali.<br />

Le manifestazioni cliniche più pi frequenti sono il dolore<br />

addominale e la diarrea, ed è spesso complicato da<br />

fistole ed occlusione intestinale<br />

L’ileo, ileo, il colon e la regione perianale sono più pi spesso<br />

colpite dalla malattia


Storia<br />

MORBO DI CROHN<br />

- Primo caso documentato da Morgagni nel 1761, definito<br />

“passione ileale”.<br />

- 1800 Combe e Saunders pubblicano un caso di<br />

ispessimento, flogosi e stenosi ileale<br />

- 1913 Dalziel chirurgo scozzese descrive 9 casi con sintomi<br />

e patologia compatibile con la malattia


MORBO DI CROHN<br />

- 1932 Crohn, Ginzburg e Oppenhaimer del Mount<br />

Sinai Hospital descrivono la malattia caratterizzata<br />

da infiammazione dell’ileo distale in giovani adulti<br />

oggi conosciuta come Morbo di Crohn.<br />

- 1952 Well dimostrò la classica infiammazione<br />

granulomatosa nella parete del colon di un paziente<br />

con diagnosi di RCU dimostrando che il Morbo di<br />

Crohn può colpire anche il grosso intestino.


MORBO DI CROHN<br />

ANATOMIA PATOLOGICA<br />

Lesioni microscopiche:<br />

1. Ascessi criptici con presenza di neutrofili al fondo<br />

delle cripte (simili alla RCU in questa fase)<br />

2. Ulcerazione della mucosa sopra i follicoli linfatici<br />

3. Invasione della tonaca propria da parte di macro-<br />

fagi e linfociti seguita dalla formazione di<br />

granulomi senza caseificazione<br />

4. Queste lesioni si trovano in tutto lo spessore della<br />

parete intestinale, nei mesi, omento e linfonodi.


MORBO DI CROHN<br />

Lesioni Macroscopiche<br />

1. Inizialmente edema ed iperemia della mucosa<br />

2. Ulcerazioni superficiali dette afte<br />

3. Ulcere serpiginose coalescenti che delimitano<br />

isole di mucosa edematosa (acciottolato)<br />

4. Ispessimento della parete intestinale che diventa<br />

fibrotica, rigida, stenotica, a “tubo di gomma”<br />

5. Ispessimento del mesentere il cui grasso tende<br />

a circondare l’intestino (wrapping)


MORBO DI CROHN<br />

6. Aderenze fra anse intestinali e con altri visceri<br />

(vescica, vagina, utero) o parete addominale con<br />

formazione di fistole.<br />

7 Una caratteristica importante è la natura<br />

segmentaria delle lesioni che possono colpire<br />

tratti separati e anche distanti fra loro del tubo<br />

digerente lasciando porzioni libere da malattia<br />

fra i segmenti colpiti


MORBO DI CROHN<br />

DISTRIBUZIONE ANATOMICA<br />

- Tutto il tubo digerente dalla bocca all’ano<br />

- Intestino tenue 30-40%<br />

- Colon 15-20%<br />

- Colon + tenue 40-55%<br />

- Bocca 0,6-0,9%<br />

- Esofago


MORBO DI CROHN<br />

Negli ultimi decenni c’è stato un aumento della<br />

incidenza del Morbo di Crohn del colon/retto e<br />

della regione perianale rispetto all’ileo che in anni<br />

precedenti era la localizzazione più frequente


MORBO DI CROHN<br />

EPIDEMIOLOGIA<br />

- Incidenza quasi uguale nei due sessi<br />

- In certi gruppi etnici incidenza > ( Ashkenazi)<br />

- Incidenza da 17 a 35 volte maggiore nei parenti<br />

di pz. con Crohn rispetto alla popolazione<br />

- Gli studi più recenti mostrano una doppia<br />

influenza, sia genetica che ambientale nella genesi<br />

della malattia


MORBO DI CROHN<br />

- E’ documentato un aumento di incidenza del M.<br />

di Crohn dal 1930 al 1980 seguito da un plateau.<br />

In Galles si è passati da 0,18 a 8,3 casi su 100.000<br />

abitanti dal 1930 al 1980.<br />

- L’incidenza del Crohn nella vita presenta 2 picchi,<br />

uno nella II-III decade e uno nella IX decade.<br />

- Il fumo di sigaretta sembra allungare i periodi di<br />

quiescenza.<br />

- I paesi con maggiore incidenza sono il nord degli<br />

Stati Uniti, il Canada, la Gran Bretagna, e i paesi<br />

Scandinavi.<br />

- Incidenza maggiore nelle aree urbane che rurali


MORBO DI CROHN<br />

EZIOLOGIA E PATOGENESI<br />

Agenti infettivi:<br />

- Nessun agente infettivo risponde ai postulati di<br />

Koch nella genesi del M. di Crohn<br />

- Molti studi hanno cercato di dimostrare che il M.<br />

di Crohn è causato dal Mycobacterium<br />

Paratuberculosis senza successo<br />

- In alcuni studi terapie antimicobatteriche hanno<br />

avuto buoni risultati nel trattamento del Morbo di<br />

Crohn, altri hanno dimostrato il contrario.


Dieta:<br />

MORBO DI CROHN<br />

- Nelle placche di Peyer dei pz. con M. Di Crohn<br />

sono state dimostrate particelle di titanio.<br />

- Numerosi anticorpi contro antigeni contenuti in<br />

vari cibi tra cui proteine del latte sono presenti nel<br />

Morbo di Crohn.<br />

- E’ quindi possibile che particolari cibi o agenti<br />

microbici o chimici possono essere incorporati<br />

nella mucosa intestinale suscitando la risposta<br />

infiammatoria tipica del M.di Crohn.


Genetica:<br />

MORBO DI CROHN<br />

- debole associazione con istotipi HLA-A2 e HLA-<br />

DR1-DQ5.<br />

- il M. di Crohn è associato a malattie genetiche<br />

legate all’aplotipo HLA-B27 come l’albinismo, la<br />

spondilite anchilosante, la sindrome di Turner<br />

Fattori Psicosociali:<br />

- Studi prospettici recenti non hanno dimostrato che<br />

eventi psicosociali traumatici abbiano un ruolo<br />

nello scatenare esacerbazioni della malattia


Immunologia<br />

MORBO DI CROHN<br />

- Le cellule epiteliali dell’intestino normale in<br />

coltura stimolano la proliferazione dei linfociti T<br />

suppressor, mentre nel M.di Crohn stimolano le T<br />

Helper che, non inibite, potrebbero indurre le<br />

cascate di attivazione immunitaria tipiche della<br />

malattia.


MORBO DI CROHN<br />

In conclusione, 60 anni di studi eziologici hanno<br />

fornito solo alcuni indizi: sulla combinazione di<br />

fattori eziologici genetici e ambientali che sono la<br />

causa della malattia. Ciononostante non ne<br />

comprendiamo ancora la natura fondamentale.


MORBO DI CROHN<br />

PRESENTAZIONE CLINICA<br />

DOLORE crampiforme, fossa iliaca dx, periombelicale,<br />

sovrapubico, di solito<br />

precede l’evacuazione e ne è alleviato<br />

DIARREA raramente mista a sangue nel Crohn<br />

ileale.<br />

FEBBRE con temperatura non alta eccetto che<br />

nelle complicanze settiche come<br />

ascessi addominali e pelvici


MORBO DI CROHN<br />

DIMAGRAMENTO nella malattia cronica circa<br />

il 10-20% del peso corporeo, perdite<br />

maggiori indicano malattia molto<br />

diffusa con malassorbimento impor-<br />

tante o complicanze infettive<br />

RETTORRAGIA è di solito dovuta a ulcerazioni<br />

profonde del colon e rara nelle<br />

localizzazioni solo ileali


MORBO DI CROHN<br />

OCCLUSIONE intestinale con nausea, vomito e<br />

distensione addominale. Nelle fasi<br />

iniziali della malattia è dovuta a<br />

spasmo del viscere o a edema della<br />

parete, e risponde a terapia medica;<br />

nelle fasi tardive è dovuta a ispessimento<br />

cicatriziale e fibrosi della parete<br />

intestinale e necessita della terapia<br />

chirurgica


MORBO DI CROHN<br />

FISTOLIZZAZIONE fistole entero-enteriche,<br />

entero-coliche possono causare diarrea<br />

e malassorbimento.Fistole entero-cutanee<br />

Fistole entero-vescicali provocano infezioni<br />

delle vie urinarie e pneumaturia.<br />

Fistole retto-vaginali con vaginiti<br />

ASCESSI intraddominali e pelvici. Circa metà dei<br />

pazienti soffrono ad un certo momento<br />

della vita di ascessi che richiedono<br />

drenaggio chirurgico o guidato radiologicamente


MORBO DI CROHN<br />

PERFORAZIONI libere con peritonite, spesso<br />

mortali, molto rare.<br />

MANIFESTAZIONI EXTRAINTESTINALI<br />

- Eritema nodoso<br />

- Pioderma gangrenoso<br />

- Vasculiti cutanee<br />

- Stomatiti aftose<br />

- Arteriti<br />

- Uveiti, congiuntiviti, iriti<br />

- Osteomielite pelvica, calcolosi renale


MORBO DI CROHN<br />

DIAGNOSI<br />

Esami radiologici con contrasto baritato:<br />

- Rx digerente<br />

- Tenue seriato<br />

- Clisma del tenue<br />

- Clisma opaco a doppio contrasto del colon<br />

TAC, RMN<br />

Hanno una importanza notevole per la valutazione<br />

degli ascessi, di fistole interne, ispessimenti della<br />

parete intestinale, del mesentere, presenza di<br />

pacchetti linfonodali.


MORBO DI CROHN<br />

Esami endoscopici<br />

- Colonscopia: valutazione della mucosa, aspetto ad<br />

acciottolato, ulcere serpiginose, ponti mucosi,<br />

eventuali stenosi. Ileoscopia attraverso la valvola<br />

ileo-cecale con biopsie ileali. Uso terapeutico con<br />

dilatazione pneumatica di stenosi del colon o ileo<br />

terminale.<br />

- Esofagogastroduodenoscopia: sintomi<br />

gastroduodenali, valutazione di lesioni con biopsie<br />

ed esame istologico.


MORBO DI CROHN<br />

Ecografia: è usata soprattutto nella fase acuta per la<br />

diagnosi differenziale con l’appendicite acuta, gli<br />

ascessi tubo-ovarici, la gravidanza ectopica. Viene<br />

anche usata per la valutazione della parete<br />

dell’ileo terminale e di eventuali ascessi<br />

intraddominali, dove però la TAC è più accurata.


MORBO DI CROHN<br />

TERAPIA MEDICA<br />

- Salazopirina: si usa da 70 anni, è efficace nel<br />

controllo delle remissioni nel Crohn ileale e<br />

colico, oggi è stata quasi del tutto rimpiazzata<br />

dalla Mesalazina per i minori effetti collaterali.<br />

- Mesalazina: (5ASA) la parte antinfiammatoria<br />

attiva della salazopirina. E’ efficace anche nei<br />

pazienti allergici alla salazopirina. Si usa sia per<br />

os che sotto forma di clismi


MORBO DI CROHN<br />

Corticosteroidi: prednisone e metilprednisone da<br />

0.25 mg/kg a 0.75 mg/kg efficace nel Crohn ileale,<br />

rettocolico e perianale. Si usano per via parenterale<br />

nelle forme acute, per via orale e sotto forma di<br />

clismi. In quest’ultima via di somministrazione si<br />

usa anche il betametasone.<br />

Metronidazolo: antibiotico attivo contro gli anaerobi<br />

che si usa nelle fasi stenosanti poiché, diminuendo<br />

la flora batterica a livello della stasi fecale,<br />

diminuisce la diarrea e l’infiammazione mucosa.<br />

Si usa inoltre nelle forme settiche


MORBO DI CROHN<br />

Agenti immunosoppressori: 6-mercaptopurina<br />

Ciclosporina<br />

Alimentazione parenterale totale: nella fase acuta per<br />

mettere a riposo l’intestino ed eliminare i deficit<br />

elettrolitici e nutrizionali, anche in vista di un<br />

intervento chirurgico. Nelle fistole entero-cutanee,<br />

per facilitarne la chiusura, e cronicamente nelle<br />

sindromi da intestino corto.


MORBO DI CROHN<br />

TERAPIA CHIRURGICA<br />

Regole della chirurgia del Morbo di Crohn<br />

- La chirurgia non cura il M.di Crohn<br />

- Ripristinare i deficit nutrizionali, ematologici,<br />

elettrolitici prima dell’intervento<br />

- Operare solo i siti attivi non quelli silenti<br />

- Risparmiare tessuto intestinale resecando con<br />

margini sani minimi o effettuando<br />

stricturoplastiche


MORBO DI CROHN<br />

- Non lasciarsi indietro stenosi intestinali<br />

- Marcare prima dell’intervento siti di eventuali<br />

stomie<br />

(Alexander Williams)


MORBO DI CROHN<br />

Morbo di Crohn Ileale<br />

Duodeno: non sono indicate di solito resezioni<br />

duodeno-pancreatiche. In caso di stenosi<br />

duodenali si eseguono stricturoplastiche o<br />

anastomosi duodeno-digiunali laterolaterali.<br />

Digiuno e ileo: in caso di sintomi occlusivi<br />

nella fase iniziale della malattia si pratica<br />

terapia conservativa, SNG,digiuno, TPN e<br />

corticosteroidi e.v. poiché gran parte della<br />

stenosi è dovuta all’edema della parete ed è<br />

probabile raggiungere la remissione


Digiuno e ileo<br />

MORBO DI CROHN<br />

Nelle fasi croniche della malattia è presente fibrosi<br />

della parete intestinale, si inizia la terapia con lo<br />

stesso regime, ma quasi sempre si deve poi<br />

ricorrere alla chirurgia che in prima istanza è<br />

resettiva (resezione ileo-colica). Nei reinterventi o<br />

nelle stenosi multiple si preferisce la<br />

stricturoplastica che consente di risparmiare<br />

tessuto intestinale


Colon-retto:<br />

MORBO DI CROHN<br />

Predominano gli interventi resettivi. In caso di<br />

stenosi sono limitati al massimo a due prima di<br />

eseguire una colectomia totale, non avendo il<br />

colon funzione di assorbimento di nutrienti. In<br />

caso di malattia rettale si cerca di risparmiare<br />

il retto più possibile, non potendo eseguire in caso<br />

di resezione di tutto il grosso intestino un reservoir<br />

ileale come nella RCU.


Crohn Perianale<br />

MORBO DI CROHN<br />

Le fistole perianali da M. di Crohn si trattano molto<br />

conservativamente con setoni di drenaggio<br />

evitando il più possibile le fistulotomie. Negli<br />

ascessi perianali ci si limita al drenaggio. Nei<br />

pazienti con Crohn perianale è opportuno evitare<br />

interventi di emorroidectomia e trattamento<br />

chirurgico della ragade anale poiché le ferite in<br />

questi pazienti tendono a cronicizzarsi e a non<br />

guarire.

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