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curiosita - Albergo Diffuso Il Grop

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Alle 4.55 del 1 maggio, la carica esplode determinando il crollo completo dell’angolo nord-est della caserma<br />

e diroccando l’intero edificio. Anche gli edifici vicini vengono danneggiati dallo spostamento d’aria.<br />

Immediatamente dopo l’esplosione, la mitraglia georgiana collocata al secondo piano di casa Di Sopra apre il<br />

fuoco sulle macerie della caserma. Tutti i presenti, inconsapevoli abitanti della casa e partigiani che vi<br />

avevano trascorso la notte, escono nella corte antistante, che si trova di fronte alla<br />

caserma.<br />

Pochi minuti dopo vengono fatti oggetto di una prima raffica di mitraglia di grosso<br />

calibro che i cosacchi avevano recuperato da un bombardiere americano caduto il 4<br />

aprile sopra Lenzone.<br />

Tutti si precipitano nuovamente in casa per cercare riparo. Nella ressa che si<br />

determina per raggiungere ed attraversare il portone di casa, un bambino viene fatto<br />

cadere a terra e ritenuto colpito dalla raffica che, fortunatamente, lo ha mancato di<br />

pochi centimetri con un proiettile che si è conficcato schioccando nell’intonaco<br />

dell’edificio. Le famiglie fuggono verso Baus, dove si riparano nella segheria vicino<br />

al mulino.<br />

Nel frattempo i georgiani trasportano la mitraglia più vicino alla caserma e riaprono il<br />

fuoco.<br />

Figura 3: Chiusura ed<br />

isolamento della Val di Gorto.<br />

L’azione si conclude. L’intero presidio di Chialina di arrende.<br />

A partire dalle 6 e fino a mezzogiorno inizia a Chialina l’attività di soccorso<br />

dei feriti e di gestione dei prigionieri che si sono arresi.<br />

Tra le 120 persone, tra cui donne e bambini, che si trovavano nella caserma, si contano:<br />

- 28 morti, tra cui 2 donne, che vengono sepolti in una fossa comune scavata dai prigionieri cosacchi<br />

all’inizio della Val Pesarina (alla Patussera, in località Pontela).<br />

- 30 feriti, che vengono sistemati nell’albergo ‘Val Degano’ di Comeglians. Quando a partire dalla<br />

sera del 2 maggio ha inizio la ritirata del contingente cosacco, i feriti verranno caricati sulle carrette<br />

e trasportati verso il passo di Monte Croce Carnico;<br />

- 62 prigionieri, che si sono arresi dopo l’esplosione, e che vengono alla fine trasferiti in val Pesarina,<br />

a Prato Carnico, e sistemati nella Casa del Popolo. <strong>Il</strong> giorno dopo, 3 maggio, finite le ostilità, i<br />

prigionieri vengono scortati fino al ponte sul Degano e lasciati liberi.<br />

A partire dalle 10-11 del mattino vi è una vasta affluenza di curiosi, provenienti dalle valli dell’Alto Degano<br />

e Pesarina, che si soffermano a guardare i lavori di scavo delle macerie della caserma di Chialina. Tutte le<br />

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