Relazione Generale Parte II - Comune di Montopoli Val d'Arno
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L’inse<strong>di</strong>amento<br />
Gli inse<strong>di</strong>amenti storici sono costituiti da <strong>Montopoli</strong>, Marti, Casteldelbosco e da<br />
nuclei e case sparse. Ad essi si è nel tempo affiancato un sistema inse<strong>di</strong>ativo recente<br />
che ha prodotto due vere e proprie città nuove, San Romano e Capanne, cresciute<br />
intorno a nuclei storici generatori. San Romano si identifica nel catasto leopol<strong>di</strong>no<br />
soprattutto per il grande convento de La Madonna <strong>di</strong> San Romano lungo la statale Pisa<br />
Firenze e si amplia verso il nucleo delle Buche in <strong>di</strong>rezione dell’Arno dove si localizza<br />
la stazione ferroviaria.<br />
I borghi storici rappresentano ambiti nei quali si mantengono valori tipologici<br />
e morfologici tali da costituire una testimonianza storica, culturale, specifica ed<br />
originaria.<br />
Le regole inse<strong>di</strong>ative, il rapporto con l’assetto agrario storico e con il contesto<br />
paesaggistico, devono essere conservati, valorizzati e ripristinati. Si promuovono gli<br />
interventi che comportano il restauro, il recupero e la valorizzazione dei complessi<br />
e<strong>di</strong>lizi nel rispetto dei caratteri tipologici e architettonici, con una specifica attenzione al<br />
contesto e<strong>di</strong>ficato e agli spazi aperti circostanti, al loro uso, agli elementi architettonici<br />
qualificanti, ai materiali, ai manufatti e alle tecnologie tipiche.<br />
I Beni storico-architettonici (le chiese, le pievi, le rocche, le torri, le ville con i<br />
giar<strong>di</strong>ni e parchi), sono elementi che hanno uno specifico valore storico-architettonico<br />
e svolgono un ruolo <strong>di</strong> riferimento e d’organizzazione territoriale.<br />
Le case coloniche <strong>di</strong> tipologia tra<strong>di</strong>zionale e gli e<strong>di</strong>fici speciali per la produzione e<br />
lavorazione dei prodotti agricoli rappresentano un patrimonio collettivo <strong>di</strong> valori civili<br />
e culturali, oltre che economico, che completano la memoria storica racchiudendo una<br />
sorta <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce genetico della comunità.<br />
<strong>Parte</strong>ndo dalle schedature effettuate per strumenti urbanistici vigenti o previgenti,<br />
gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-culturale e architettonico dovranno essere classificati<br />
secondo una propria definizione tipologica <strong>di</strong>stinguendo gli specialistici religiosi, gli<br />
specialistici civili (mulini, fornaci, frantoi), le ville, le ville/fattorie, gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> base<br />
<strong>di</strong> architettura spontanea, <strong>di</strong> origine me<strong>di</strong>evale o successiva, gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> base, con<br />
progetto definito, <strong>di</strong> epoca lorenese o successiva.<br />
Su questa base si potranno prevedere i vari interventi ammessi con l’obiettivo<br />
del recupero, del restauro, della valorizzazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio, in quanto<br />
rappresentano testimonianze significative dell’articolazione e della stratificazione<br />
storica, antropologica ed urbanistica del territorio e dell’evoluzione del paesaggio.<br />
La rete viaria storica rappresenta la rete capillare delle relazioni. Insieme ai canali<br />
e ai corsi d’acqua, ai crinali e alla morfologia, alla vegetazione e alle sistemazioni<br />
agrarie, ai capisal<strong>di</strong> funzionali e agli inse<strong>di</strong>amenti poderali, forma la struttura profonda<br />
del territorio.<br />
Sono considerati fra le invarianti:<br />
-I centri urbani storici; i nuclei storici, generatori dei singoli inse<strong>di</strong>amenti e lo<br />
spazio pubblico nelle sue articolazioni<br />
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