l'articolo pubblicato sul nostro giornalino - IPSSAR D. Zappa
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NNO 7 - NUMERO UMERO 1<br />
ANNO NNO<br />
ZAPPING<br />
ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE PER I SERVIZI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE<br />
“DANTE ZAPPA” - BORMIO (SO)<br />
2010<br />
MAGGIO AGGIO 2010
Quest’anno il <strong>nostro</strong> Istituto ha deciso di presentare il suo <strong>giornalino</strong> in una nuova veste: un’unica edizione nella<br />
quale sono state racchiuse le esperienze vissute all’interno e all’esterno della scuola.<br />
E’ stato un anno impegnativo e denso di avvenimenti, ma ciò non ha intimorito gli allievi che, anzi, sono stati capaci<br />
di mettersi in gioco suggerendo idee interessanti e simpatiche. Le classi principalmente coinvolte nell’attività<br />
sono state la IV TST e V TST, ma sono intervenuti con entusiasmo anche alunni di altre classi e ciò a dimostrazione<br />
che, come attività alternativa, quella del <strong>giornalino</strong> d’Istituto può continuare a essere un momento formativo<br />
e d’interesse.<br />
Si ringraziano tutti gli alunni e i docenti che hanno collaborato alla realizzazione del numero del <strong>giornalino</strong>.<br />
Il Dirigente Scolastico: Renato Pedrini<br />
Le docenti responsabili: Ur<strong>sul</strong>a Ciaralli, Luigina Signorelli<br />
Sommario<br />
Attualità<br />
Correva l’anno…………………………………………………….<br />
La scuola nuova………………………………………………...…<br />
Come sarà il <strong>nostro</strong> Istituto………………………………………..<br />
Il trenino rosso compie 100 anni………………………………….<br />
Giornata della memoria……………………………………..…….<br />
2012……………………………………………………………….<br />
Talent show: vero talento o solo show?……..…………………….<br />
Ricette dal passato al…futuro……………………………………..<br />
Ricette di casa nostra……………………………………………...<br />
Attività<br />
I nostri banchetti…………………………………………………..<br />
Visite guidate e gite……………………………………………….<br />
Progetti e concorsi<br />
Un giorno per la vita………………………………………………<br />
Progetto Scuola 21………………………………………………...<br />
ECDL……………………………………………………………...<br />
La storia dello Short Track - Concorso pattini d’argento…………<br />
Das Bild der Anderen……………………………………………..<br />
Dietro le quinte di “Non solo cabaret”……………………………<br />
Via libera<br />
Le interviste……………………………………………………….<br />
Musica e parole…………………………………………………...<br />
4 risate……………………………………………………………<br />
Saluti e ringraziamenti…………………………………………………..<br />
Pagina 2<br />
pag. 3<br />
pag. 6<br />
pag. 7<br />
pag.10<br />
pag.11<br />
pag.16<br />
pag.17<br />
pag.19<br />
pag.21<br />
pag.23<br />
pag.26<br />
pag.29<br />
pag.30<br />
pag.32<br />
pag.33<br />
pag.36<br />
pag.37<br />
pag.40<br />
pag.43<br />
pag.53<br />
pag.54
Pagina 3<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Correva l’anno<br />
Fino a poco tempo fa, “2000″ voleva dire “futuro”. Si diceva: “siamo quasi nel 2000 e ancora succedono<br />
queste cose…“ e adesso guardate qui: ci siamo distratti un attimo e i primi dieci anni del “nuovo<br />
millennio” sono già terminati. Eh sì, perché i decenni terminano con l’anno che finisce per “9”, non con<br />
quello che finisce per “10”. Quindi ci sembra il momento giusto per fare una bella retrospettiva. Cosa ci<br />
hanno lasciato questi dieci anni? Cosa hanno dato?<br />
2000:<br />
- L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclama<br />
il decennio 2000-2009 "Decennio Internazionale<br />
per la Cultura della Pace e della Non-<br />
Violenza".<br />
- Per tutto l'anno si susseguono le imponenti manifestazioni<br />
del Grande Giubileo (che coincide con<br />
l'anniversario dei duemila anni dalla nascita di<br />
Gesù) proclamato da papa Giovanni Paolo II e che<br />
richiama a Roma milioni di pellegrini da tutto il<br />
mondo.<br />
- Durante la<br />
riunione del<br />
G8 a Genova<br />
scoppiano gravi<br />
e duri scontri<br />
fra la polizia<br />
e i manifestanti.<br />
2001:<br />
- L'11 settembre terroristi islamici, appartenenti<br />
all'organizzazione internazionale Al Qaeda, deviano<br />
aerei civili contro le Torri Gemelle del World<br />
Trade Center di New York provocandone il crollo.<br />
Un altro aereo viene indirizzato contro il Pentagono<br />
mentre un quarto che doveva colpire la Casa<br />
Bianca, grazie a una rivolta dei passeggeri, non<br />
raggiunge il suo obiettivo. Si conteranno più di<br />
3.000 morti. L'America e tutto l'Occidente sono<br />
sotto shock.<br />
- Viene uccisa in Afghanistan l'inviata del Corriere<br />
della Sera, Maria Grazia Cutuli.<br />
2002:<br />
- Il 1° gennaio viene introdotto in 12 paesi dell'Unione<br />
europea (Italia, Francia, Austria, Germania, Spagna,<br />
Portogallo, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Finlandia,<br />
Grecia, Lussemburgo) l'Euro, la moneta unica.<br />
- Un terremoto scuote San Giuliano di Puglia fra<br />
Molise e Puglia il 31 ottobre. Crolla la scuola elementare<br />
del paese, costruita senza le regolari norme<br />
di sicurezza, e muoiono ventisette alunni e un insegnante.<br />
Una successiva inchiesta del Ministero della<br />
Pubblica Istruzione rileva che il 70% delle scuole<br />
italiane non sono costruite a norma di<br />
sicurezza.<br />
2003:<br />
- Il 20 marzo gli Stati Uniti invadono<br />
l'Iraq, in seguito alle accuse rivolte al<br />
governo di Saddam Hussein di possedere<br />
armi di distruzione di massa. Il presidente<br />
Bush aveva tentato nei mesi precedenti<br />
di ottenere l'avallo dell'ONU, ma aveva<br />
incontrato l'opposizione di Francia e<br />
Russia, nonché della maggior parte delle<br />
opinioni pubbliche di tutto il mondo. Anche<br />
papa Giovanni Paolo II si unisce al coro di protesta.<br />
La guerra inizia lo stesso a marzo (ribattezzata<br />
Seconda Guerra del Golfo) e si conclude abbastanza<br />
velocemente; tuttavia le armi non saranno mai ritrovate<br />
mentre il paese precipita in una violenta guerra<br />
civile con scontri fra sciiti e sunniti, le due maggiori<br />
etnie irachene. Gli scontri e gli attentati hanno provocato<br />
fra il 2003 e il 2006 1.200.000 morti iracheni<br />
e più di 3.000 soldati americani.<br />
- Viene introdotta in Italia la "patente a punti".<br />
- L'Italia invia i suoi militari in Iraq per sostenere la<br />
ricostruzione economica e democratica del Paese.
Pagina 4<br />
ZAPPING –MAGGIO 2010<br />
2004:<br />
Raggiungono la Terra le prime straordinarie immagini<br />
a colori di Marte da parte della sonda spaziale<br />
Spirit che analizza alcuni crateri del pianeta rosso.<br />
Il 14 febbraio muore a Rimini Marco Pantani, ciclista<br />
di fama internazionale, a causa di una overdose<br />
di cocaina.<br />
Vengono sequestrati in Iraq quattro cittadini italiani:<br />
Maurizio Agliana, Umberto Cupertino, Fabrizio<br />
Quattrocchi e Salvatore Stefio. Quattrocchi viene<br />
ucciso qualche giorno dopo con un colpo alla nuca<br />
mentre gli altri tre sono successivamente liberati.<br />
2005:<br />
L'intera area dell'Oceano Indiano,<br />
in particolare le coste asiatiche,<br />
sono sconvolte, il 26 dicembre, da<br />
un violentissimo tsunami che procura<br />
miliardi di danni e più di<br />
200.000 morti. È considerata una<br />
delle più grandi catastrofi naturali<br />
della storia. Subito dopo lo tsunami<br />
si apre in tutto il mondo una<br />
campagna di solidarietà verso i<br />
paesi maggiormente colpiti<br />
(India, Sri Lanka, Indonesia, Thailandia e altri).<br />
Le elezioni politiche in Germania portano a un pareggio<br />
fra i socialdemocratici del cancelliere uscente<br />
Gerhard Schroder e i cristiano-democratici<br />
di Angela Merkel che diventa il primo cancelliere<br />
donna dell'Est.<br />
Il 2 aprile muore papa Giovanni<br />
Paolo II dopo ventisette anni di<br />
pontificato. Nei giorni successivi<br />
più di un milione di persone si<br />
riversa su Roma e su Piazza San<br />
Pietro per assistere ai suoi funerali.<br />
Il 19 aprile viene eletto, dopo<br />
un rapido Conclave, il suo<br />
successore: il cardinale tedesco<br />
Joseph Ratzinger che assume il<br />
nome di Benedetto XVI.<br />
Dopo aver liberato la giornalista de Il Manifesto,<br />
Giuliana Sgrena, viene ucciso a Baghdad dal<br />
"fuoco amico" americano il funzionario del Sismi<br />
Nicola Calipari, il quale muore salvando la giornalista.<br />
2006:<br />
In Italia, a Torino, si svolgono i XX Giochi olimpici<br />
invernali.<br />
Saddam Hussein viene condannato a morte. La<br />
condanna viene eseguita il 30 dicembre 2006. Protestano<br />
numerosi paesi e organizzazioni contro la<br />
pena di morte, mentre nel paese aumentano le tensioni,<br />
dopo la diffusione di<br />
video illegali, in cui si vede<br />
l'ex dittatore accompagnato al<br />
patibolo fra gli in<strong>sul</strong>ti dei presenti.<br />
In Italia si tiene il referendum,<br />
richiesto dal centrosinistra,<br />
<strong>sul</strong>la riforma costituzionale<br />
voluta dalla Casa delle<br />
Libertà che modifica pesantemente<br />
la Costituzione repubblicana.<br />
L'elettorato respinge la riforma con il<br />
60,6% di preferenze negative.<br />
La nazionale italiana vince i Mondiali di calcio.<br />
2007:<br />
Il 1° gennaio Bulgaria e Romania entrano a far parte<br />
dell’Unione Europea, mentre in<br />
Slovenia entra in circolazione l'Euro.<br />
In Italia emerge il dramma delle<br />
"morti bianche" dopo che il 7 dicembre<br />
sette operai muoiono in una<br />
fabbrica di Torino dove lavoravano<br />
con turni di lavoro durissimi e in<br />
condizioni di sicurezza precarie.
Pagina 5<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
2008:<br />
Si riaprono i conflitti tra Stato e Classe Studentesca:<br />
milioni tra giovani, insegnanti<br />
e genitori scendono in piazza in<br />
tutta Italia contro la Riforma Gelmini.<br />
Gran parte delle scuole superiori<br />
e delle Università vengono<br />
occupate dagli studenti.<br />
Le primarie per la scelta del candidato<br />
alla Casa Bianca del Partito<br />
Democratico sono segnate da<br />
una dura battaglia fra Hillary<br />
Clinton, la prima donna a presentarsi,<br />
e Barack Obama, il primo<br />
afro-americano. Obama riesce a<br />
superare la rivale per pochi voti e<br />
il 4 novembre vince storicamente le elezioni presidenziali;<br />
la sua elezione è salutata con entusiasmo<br />
in tutto il mondo.<br />
In Italia il ministro della Giustizia, Clemente Mastella,<br />
inquisito per concussione<br />
e corruzione ritira l'appoggio<br />
del suo partito al Governo<br />
Prodi aprendo una crisi<br />
politica che culmina con la<br />
sfiducia votata dal Senato il<br />
23 gennaio. Durante la votazione<br />
scoppiano tumulti in<br />
aula. Il Capo dello Stato scioglie<br />
le Camere proclamando<br />
elezioni anticipate e chiudendo<br />
la legislatura più breve<br />
nella storia della Repibblica<br />
(solo 20 mesi).<br />
2009:<br />
L'anno inizia con la guerra di Gaza.<br />
Il 6 aprile un terremoto di 6.3 Mw Richter (IX grado<br />
della scala Mercalli) colpisce l'Abruzzo distruggendo<br />
molti edifici del centro storico de L’Aquila e<br />
di molti paesi vicini. Si contano più di 300 morti e<br />
ben più numerosi feriti.<br />
Muore, all'età di 50 anni, Micheal Jackson, star<br />
internazionale della musica pop. Commozione in<br />
tutto il pianeta.
Pagina 6<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
La riforma della scuola<br />
secondaria è una riforma<br />
fortemente voluta<br />
dal Ministro Mariastella<br />
Gelmini e rappresenta<br />
il primo vero tentativo<br />
di cambiare una<br />
scuola, quella italiana,<br />
delineata dalla Riforma<br />
Gentile nel 1923. Napolitano al riguardo si è<br />
espresso in questo modo: “Per avere un’Italia<br />
migliore abbiamo bisogno di una scuola migliore,<br />
le condizioni del <strong>nostro</strong> sistema scolastico<br />
richiedono scelte coraggiose di rinnovamento:<br />
non sono sostenibili posizioni di pura difesa<br />
dell’esistente”.<br />
Il nuovo modello partirà gradualmente coinvolgendo,<br />
dall’anno scolastico 2010/2011, le prime<br />
e le seconde classi entrando a regime nel 2013.<br />
Due sono gli indirizzi-guida: mantenere il contatto<br />
con la tradizione umanistica tutta italiana,<br />
che vede il latino alla base della nostra cultura<br />
in tutti i campi, e contemporaneamente reinventare<br />
un sistema scolastico più vicino al mondo<br />
del lavoro.<br />
L’intento è quello di riformare, ricreare, migliorare<br />
la scuola senza rinunciare a un tentativo di<br />
razionalizzazione dell’attuale giungla di indirizzi<br />
e sperimentazioni (complessivamente più di<br />
500).<br />
La riforma spazza via gli attuali 396 indirizzi<br />
sperimentali, i 51 progetti assistiti dal ministero<br />
e le tantissimesperimentazioniattivate.<br />
Nello specifico<br />
gli Istitutiprofessionali<br />
da cinque<br />
settori e 27<br />
indirizzi passano<br />
a 2 macro-settori:<br />
servizi e industria/artigianato - e 6<br />
indirizzi e avranno un orario settimanale corrispondente<br />
a 32 ore di lezione (ora 36).<br />
Gli Istituti Professionali avranno maggiore flessibilità<br />
rispetto agli istituti tecnici (25% in prima<br />
e seconda classe, 35% in terza e quarta, 40%<br />
in quinta, in aggiunta al già previsto 20% di autonomia).<br />
Il percorso è articolato in due bienni e un quinto<br />
anno.<br />
Potranno utilizzare le quote di flessibilità per<br />
organizzare percorsi per il conseguimento di<br />
qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali<br />
di durata quadriennale.<br />
In questo comparto di istruzione sono previsti<br />
più laboratori, stage, tirocini e alternanza scuola<br />
-lavoro per comprendere, soprattutto nel secondo<br />
biennio e nel quinto anno, attraverso l'esperienza<br />
diretta le tecniche, i metodi e i sistemi<br />
operativi del mondo lavorativo.<br />
V TST<br />
Cecini Renato, Antonioli Nicolò
Pagina 7<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Come sarà il <strong>nostro</strong> Istituto<br />
Da settembre 2010 entrerà a regime, nelle classi prime, la nuova riforma scolastica del Ministro Gelmini:<br />
ecco le novità che interessano la nostra scuola.<br />
Che cosa c’è di nuovo?<br />
italiano: 1 ora in meno<br />
matematica: 1 ora in più<br />
scienze della terra e biologia: 2 ore in meno<br />
fisica: materia nuova con 2 ore al biennio<br />
chimica: materia nuova con 2 ore al biennio<br />
LA DISTRIBUZIONE DELLE ORE NEI 5 ANNI<br />
Insegnamenti d’indirizzo: 46%<br />
Italiano: 13%<br />
Matematica: 11%<br />
Inglese: 9%<br />
Storia: 6%<br />
Scienze motorie: 6%<br />
Religione: 3%<br />
Diritto ed economia: 3%<br />
Scienze della terra e biologia: 3%<br />
RISULTATI DI APPRENDIMENTO<br />
Il profilo del settore dei servizi si caratterizza per una cultura che consente di agire con autonomia e responsabilità<br />
nel sistema delle relazioni tra il tecnico, il destinatario del servizio e le altre figure professionali.<br />
Tali connotazioni si realizzano mobilitando i saperi specifici e le altre qualità professionali coerenti<br />
con le caratteristiche dell’indirizzo.<br />
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di:<br />
riconoscere nell’evoluzione dei processi dei servizi le componenti culturali, sociali, economiche<br />
e tecnologiche che li caratterizzano, in riferimento ai diversi contesti, locali e globali;<br />
cogliere criticamente i mutamenti culturali, sociali, economici e tecnologici che influiscono<br />
<strong>sul</strong>l’evoluzione dei bisogni e <strong>sul</strong>l’innovazione dei processi di servizio;<br />
essere sensibili alle differenze di cultura e di atteggiamento del destinatario, al fine di fornire un<br />
servizio il più possibile personalizzato;<br />
sviluppare ed esprimere le proprie qualità di relazione, comunicazione, ascolto; cooperazione e<br />
senso di responsabilità nell’esercizio del proprio ruolo;<br />
svolgere la propria attività operando in èquipe e integrando le proprie competenze con le altre<br />
figure professionali, al fine di erogare un servizio di qualità;<br />
contribuire a soddisfare le esigenze del destinatario, nell’osservanza degli aspetti deontologici del<br />
servizio;<br />
applicare normative che disciplinano i processi dei servizi con riferimento alla riservatezza, alla<br />
sicurezza e alla salute sui luoghi di vita e di lavoro, alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente<br />
e del territorio;<br />
intervenire, per la parte di propria competenza e con l’ utilizzo di strumenti tecnologici, nelle diverse<br />
fasi e livelli del processo per la produzione della documentazione richiesta e per l’esercizio<br />
del controllo di qualità.
Pagina 8<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
QUADRO ORARIO:<br />
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÁ ALBERGHIERA<br />
DISCIPLINE<br />
Primo biennio<br />
ORE ANNUE<br />
Secondo biennio<br />
QUADRO ORARIO ANNUALE (Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo):<br />
Quinto<br />
anno<br />
1 2 3 4 5<br />
Lingua e letteratura<br />
italiana<br />
132 132 132 132 132<br />
Lingua inglese 99 99 99 99 99<br />
Storia 66 66 66 66 66<br />
Matematica 132 132 99 99 99<br />
Scienze motorie e<br />
sportive<br />
66 66 66 66 66<br />
RC o attività alternative<br />
33 33 33 33 33<br />
Diritto ed economia 66 66<br />
Scienze integrate<br />
(scienze della terra<br />
e biologia)<br />
66 66<br />
Totale ore annue 660 660 495<br />
495 495<br />
Attività e insegnamenti<br />
obbligatori<br />
di indirizzo<br />
Totale complessivo<br />
ore<br />
396 396 561 561 561<br />
1056 1056 1056 1056 1056<br />
DISCIPLINE 1° 2° 3° 4° 5°<br />
Scienze integrate (fisica) 66 0<br />
Scienze integrate (chimica) 0 66<br />
Scienze degli alimenti 66 66<br />
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />
cucina<br />
66 66<br />
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />
sala e vendita<br />
66 66<br />
Laboratorio di servizi di accoglienza turistica 66 66<br />
Seconda lingua straniera 66 66 99 99 99
Pagina 9<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
ARTICOLAZIONE: “ ENOGASTRONOMIA”<br />
Scienza e cultura dell’alimentazione 132 99 99<br />
Di cui in compresenza 66<br />
Diritto e tecniche amministrative della struttura<br />
ricettiva<br />
132 165 165<br />
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />
cucina<br />
198 132 132<br />
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />
sala e vendita<br />
66 66<br />
ARTICOLAZIONE: “SERVIZI DI SALA E DI VENDITA”<br />
Scienza e cultura dell’alimentazione 132 99 99<br />
Diritto e tecniche amministrative della struttura<br />
ricettiva<br />
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />
cucina<br />
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />
sala e vendita<br />
Di cui in compresenza 66<br />
ARTICOLAZIONE: “ACCOGLIENZA TURISTICA”<br />
132 165 165<br />
66 66<br />
198 132 132<br />
Scienza e cultura dell’alimentazione 132 66 66<br />
Di cui di compresenza 66<br />
Diritto e tecniche amministrative della struttura<br />
ricettiva<br />
132 198 198<br />
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />
cucina<br />
66 66<br />
Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />
sala e vendita<br />
198 132 132<br />
Ore totali 396 396 561 561 561<br />
Di cui in compresenza 66<br />
Le ore segnate con l’asterisco riguardano le compresenze dei docenti tecnico-pratici.<br />
Insegnamento affidato al docente tecnico-pratico.<br />
○ Con il DM art. 8, comma 4, lettera a) è determinata l’articolazione delle cattedre in relazione<br />
all’organizzazione delle classi in squadre.<br />
Il corso funzionante presso la sezione associata di Livigno diviene IFP<br />
(Istruzione Formazione Professionale), corso della durata di tre anni al<br />
termine dei quali gli alunni potranno conseguire la qualifica regionale.
Pagina 10<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Il trenino rosso compie 100 anni<br />
Nel 1910 più di 2500 lavoratori contribuirono alla realizzazione della ferrovia che, attraversando le<br />
Alpi, metteva in collegamento l’Italia con la Svizzera. Inizialmente gli ingegneri progettarono una<br />
ferrovia lungo la strada già esistente, ma<br />
si preferì l’idea di una linea lungo ALP<br />
GRÜM, tra Morteratsch e Bernina Sout.<br />
Oggi come ieri il panorama affascina e<br />
incanta tutti coloro che lo osservano, la<br />
struttura stessa rappresenta un’opera<br />
d’arte, tanto che dal 2008 fa parte del<br />
Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.<br />
Anche la compagnia ferroviaria<br />
all’epoca aveva riconosciuto il valore<br />
panoramico e culturale della tratta, tanto<br />
che utilizzò vagoni panoramici. Ancora<br />
oggi i treni che viaggiano attraverso il<br />
passo del Bernina usano l’elettricità delle<br />
centrali idriche della regione, diventando<br />
da subito attrazione per il pubblico, ma non tutti accolsero con entusiasmo la ferrovia del Bernina.<br />
I cocchieri, che avevano il monopolio <strong>sul</strong>la strada, ci avrebbero rimesso, infatti con il trenino la<br />
lunghezza del viaggio diminuiva da nove a tre ore. Inizialmente la tratta doveva funzionare solo<br />
durante il periodo estivo, ma ben presto divenne operativa anche d’inverno. L’operatività dei viaggi<br />
nella stagione invernale era un obiettivo duro, il clima e il percorso rendevano impossibile un<br />
unico viaggio; così i turisti a Ospizio dovevano fare una parte di tragitto con lo slittino.<br />
Solo successivamente i passeggeri venivano portati fino a Cavaglia, lungo l’antica mulattiera, dove<br />
si trovava il treno di collegamento per poter continuare il viaggio. Nel 1913 i treni cominciarono a<br />
viaggiare tutto l’anno da nord a sud, con il personale che spazzava via la neve anche a mano, e solo<br />
qualche tempo dopo gli vennero affiancati degli spazzaneve. Nel 1962 il macchinista K. Wohlwend<br />
restò comunque bloccato per tre giorni con il suo treno <strong>sul</strong>l’Ospizio Bernina.<br />
Ora i treni della ferrovia retica sono 61 e compiono<br />
lo stesso tragitto del treno che partì il 5 luglio di<br />
quel lontano 1910, affrontando un dislivello di<br />
1824 metri. Quest’anno le foto di diversi avvenimenti<br />
saranno esposte al Museo alpino di Pontresina,<br />
in esposizioni a Campocologno, nel Museo Poschiavino<br />
dove si potrà ripercorrere non solo la<br />
storia del trenino ma osservare e conoscere particolarità<br />
di quello che oggi rappresenta il fiore<br />
all’occhiello, il simbolo, della nostra terra e della<br />
nostra gente.
Pagina 11<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Come spiegare la shoah a scuola<br />
Giornata della memoria<br />
La Shoah è ormai consegnata ai libri di Storia, come uno degli avvenimenti del passato da studiare al pari<br />
di qualsiasi altro capitolo di un libro scolastico, rischiando di rendere distante il significato e la ragione vera<br />
per cui il Giorno della Memoria è stato istituito per legge.<br />
Perché il 27 Gennaio è il Giorno della memoria?<br />
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento<br />
italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in<br />
commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo (nazismo) e del fascismo, dell'Olocausto e in onore<br />
di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.<br />
Il testo del<strong>l'articolo</strong> 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:<br />
«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli<br />
di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo<br />
ebraico), le leggi raziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che<br />
hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e<br />
schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita<br />
hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»<br />
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso<br />
dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oswiecim (nota come Auschwitz),<br />
scoprendo il suo campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz<br />
e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio<br />
nazista.<br />
Il 27 gennaio è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come<br />
dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1° novembre 2005.<br />
L'apertura dei cancelli ad Auschwitz, mostrò al mondo i testimoni della tragedia, gli strumenti di tortura e<br />
di annientamento del lager.<br />
In Italia sono ufficialmente più di 400 le persone insignite dell'alta onorificenza dei Giusti tra le Nazioni<br />
per il loro impegno a favore degli ebrei perseguitati durante l'Olocausto.<br />
Il 27 gennaio 2010 il Giorno della Memoria si celebra in Italia per la decima volta. Dieci anni sono passati<br />
da quando fu chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di partecipare all’attuazione delle iniziative,<br />
promosse dalle istituzioni dello Stato italiano e in particolare dal Ministero dell’Istruzione, che avrebbero<br />
caratterizzato lo svolgimento di questa giornata. Oggi il Giorno della Memoria è diventato<br />
un’occasione fondamentale, per le scuole, di formare tanti giovani tramite una importante attività didattica.<br />
Due termini, due significati: Olocausto o Shoah?<br />
La parola olocausto sta a significare sacrificio; una rinuncia sopportata per uno scopo. Per decenni il termine<br />
è stato utilizzato, per descrivere il sacrificio di vite umane a cui gli ebrei hanno dovuto sottostare sotto il<br />
periodo nazista. In greco il termine, che significa "tutto bruciato", si riferiva ai sacrifici che venivano richiesti<br />
agli Ebrei dalla Torah: si trattava di sacrifici di animali uccisi e bruciati <strong>sul</strong>l'altare del tempio. A<br />
partire dalla metà del secolo XX il termine olocausto viene utilizzato anche per indicare massacri su larga
Pagina 12<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
scala. A causa del significato religioso del termine alcuni, sia ebrei che di altre fedi, trovano inappropriato<br />
l'uso di tale termine perchè giudicano offensivo paragonare l'uccisione di milioni di ebrei a una "offerta a<br />
Dio".<br />
Il termine Shoah, tratto dal titolo del documentario di 9 ore realizzato dal regista ebreo Claude Lanzmann<br />
nel 1985 narrante le vicende storiche della seconda guerra mondiale, è stato adottato solo recentemente per<br />
descrivere la tragedia ebraica di quel tragico periodo storico e allo scopo di sottolinearne l’unicità rispetto<br />
ai molti altri casi di genocidio di cui purtroppo la storia fornisce altri esempi. Shoah (in lingua<br />
ebraica ) significa“desolazione, catastrofe, disastro”. Questo termine venne adottato per la prima<br />
volta, nel 1938, dalla comunità ebraica in Palestina, in riferimento alla Notte dei Cristalli (9– 10 novembre<br />
1938). Da allora definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d’Europa. Ciò spiega<br />
come la parola Shoah non sarebbe sinonimo di Olocausto, in quanto la seconda si riferisce allo sterminio<br />
compiuto dai tedeschi nei confronti di ebrei, omosessuali, comunisti, Rom, testimoni di Geova, dissidenti<br />
tedeschi e pentecostali, mentre la prima definisce solamente il genocidio degli ebrei. Primo Levi diceva<br />
che “abbiamo il dovere di non dimenticare quello che è accaduto nel grembo della civile Europa soltanto<br />
sessant'anni fa, non nel medioevo; alcuna spiegazione può essere addotta ai campi di sterminio: perchè<br />
darne una spiegazione, significherebbe "comprendere", "giustificare" lo scopo per cui erano nati: quello<br />
di annullare esseri umani "scientificamente"”.<br />
Abbiamo pensato che fosse utile rintracciare i libri che più ci hanno colpito, che ci hanno trasmesso quel<br />
senso di vuoto e di dolore costante che deriva da quel periodo, che non deve essere dimenticato. Bisogna<br />
poter creare una riflessione vera per poter vivere questo Giorno nel modo più autentico, non solo nozionistico.<br />
Questo, secondo noi, è il senso più vero del Giorno della Memoria.<br />
La<br />
Voi che vivete sicuri<br />
Nelle vostre tiepide case,<br />
voi che trovate tornando a sera<br />
Il cibo caldo e visi amici:<br />
Considerate se questo è un uomo<br />
Che lavora nel fango<br />
Che non conosce pace<br />
Che lotta per mezzo pane<br />
Che muore per un sì o per un no.<br />
Considerate se questa è una donna,<br />
Senza capelli e senza nome<br />
Senza più forza di ricordare<br />
Vuoti gli occhi e freddo il grembo<br />
Come una rana d'inverno.<br />
Meditate che questo è stato:<br />
Vi comando queste parole.<br />
Scolpitele nel vostro cuore<br />
Stando in casa andando per via,<br />
Coricandovi alzandovi;<br />
Ripetetele ai vostri figli.<br />
O vi si sfaccia la casa,<br />
La malattia vi impedisca,<br />
I vostri nati torcano il viso da voi.<br />
cui legalizzazione si formulò in tre tappe fondamentali:<br />
Qui di seguito sono stati inseriti testi che potrebbero essere utilizzati nelle classi, per gli alunni, per i professori<br />
e per tutti quelli che vogliono sapere:
Pagina 13<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
MAUS<br />
Gli ebrei come dei topi e i nazisti come dei gattacci da strada.<br />
E' l'olocausto disegnato da Art Spiegelman in "Maus", riedito da Einaudi, un piccolo-grande capolavoro che<br />
racconta l'orrore dei lager con il fumetto.<br />
Una storia che prende il cuore, un vero romanzo che utilizza il linguaggio "basso" del fumetto per narrare<br />
l'orrore dei campi di concentramento.<br />
TRAMA:<br />
Un padre scampato all'Olocausto, una madre che non c'è più da troppo tempo, un figlio che fa il cartoonist e<br />
cerca di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. L'unica via per ritrovarsi è ripercorrere insieme,<br />
padre e figlio, la vicenda dei due genitori: dall' epoca felice del loro fidanzamento e matrimonio nella Polonia<br />
degli anni Trenta fino all' incubo della guerra, dell'occupazione nazista, della persecuzione e dell'internamento<br />
ad Auschwitz.<br />
Ma quello che esce è un passato, una storia che non riguarda soltanto lui: riguarda tutti, e costringe tutti a<br />
confrontarsi con quanto è successo e con un sotterraneo, inevitabile senso di colpa. La colpa di essere, ancora<br />
e comunque, dei sopravvissuti.<br />
SE QUESTO E’ UN UOMO<br />
Il testo venne scritto non per vendetta, ma come testimonianza di un avvenimento storico e tragico. Lo stesso<br />
Levi diceva testualmente che il libro era nato fin dai giorni di lager per il bisogno irrinunciabile di raccontare<br />
agli altri, di fare gli altri partecipi ed è scritto per soddisfare questo bisogno. Il romanzo, durante la sua<br />
genesi, fu comunque oggetto di rielaborazione. Al primo impulso da parte di Levi, quello di testimoniare l'accaduto,<br />
seguì un secondo, mirato a elaborare l'esperienza vissuta, il che avvenne grazie ai tentativi, da parte<br />
dell'autore, di spiegare in qualche modo l'incredibile verità dei lager nazisti.<br />
Il manoscritto fu inizialmente rifiutato da Einaudi e venne <strong>pubblicato</strong> dall'editore De Silva, che ne stampò<br />
però solo duemilacinquecento copie. Il successo e la notorietà del libro si fecero attendere fino al 1958, anno<br />
in cui il romanzo venne <strong>pubblicato</strong> da Einaudi.<br />
Anche dopo la pubblicazione, comunque, la scrittura dell'esperienza personale vissuta alla fine della guerra<br />
rimase perennemente un lavoro in corso. Successivamente a “Se questo è un uomo” venne infatti <strong>pubblicato</strong><br />
il romanzo La tregua, che descrive l'interminabile viaggio nei paesi dell'est in cui era stato coinvolto Levi dopo<br />
la liberazione del campo. Quest'opera deve il suo titolo al fatto di rappresentare una fase in cui la mente<br />
del protagonista resta in parte libera dal pensiero assillante della prigionia. Un pensiero che comunque lo avrebbe<br />
riassalito al momento di ritornare a casa e anche negli anni successivi. Nel 1986, ad esempio, venne<br />
alla luce il saggio I sommersi e i salvati, che tornava a trattare la tematica del lager.<br />
IL DIARIO DI ANNA FRANK<br />
Anna è una ragazza ebrea che muore a 14 anni in Germania dove la sua famiglia viene trasferita durante le<br />
persecuzioni naziste.<br />
Per il tredicesimo compleanno riceve in regalo un quaderno, che diventa il suo diario di adolescente, diretto a<br />
Kitty, un’amica immaginaria a cui confidare i suoi pensieri. Presto l'occupazione tedesca dell'Olanda e le persecuzioni<br />
convincono la famiglia di Anna a diventare clandestini, nascondendosi in un alloggio segreto posto<br />
al numero 263 di Prinsengracht, sopra la fabbrica di lavorazione della frutta di proprietà del padre di Anna,<br />
Otto Frank. A loro, più avanti, si uniscono la famiglia Van Daan e il dottor Dussel. La famiglia dei Van Daan<br />
era composta dalla signora Van Daan, il signor Van Daan e Peter, un ragazzo diciassettenne.<br />
Da questo momento il diario diventa il racconto della vita nell'alloggio segreto e delle sue difficoltà quotidiane:<br />
dai lavori comuni come pelare le patate, ai turni per il bagno e alla tensione dovuta alla continua paura di<br />
essere scoperti o di venire traditi.<br />
Il diario diventa per Anna l'unica possibilità di esprimersi, di raccontare le proprie esperienze e i propri pen-
Pagina 14<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
sieri di adolescente che sta vivendo i primi amori verso Peter, il figlio dei Van Daan che era rifugiato con<br />
lei, le incomprensioni con il padre e il distacco dalla madre, il rapporto poco confidenziale con la sorella<br />
maggiore.<br />
Per Anna il diario è anche qualcosa di più; nella primavera del 1944 il ministro dell'educazione olandese in<br />
esilio afferma a una radio clandestina l'intenzione di raccogliere e pubblicare le testimonianze delle sofferenze<br />
raccolte dal popolo olandese occupato dai nazisti. Anna, che sognava il mestiere di scrittrice, decide<br />
di trasformare, a guerra finita, il suo diario in un libro.<br />
Non potrà mai vedere il suo sogno realizzato: l'ultima pagina di diario è il giorno 1° agosto 1944. Tre giorni<br />
dopo quattro agenti della Grüne Polizei fanno irruzione nell'alloggio segreto.<br />
Anna Frank dopo l'arresto avvenuto il 4 agosto 1944 viene deportata nel campo di Bergen-Belsen. Non si<br />
sa con assoluta certezza quando sia morta Anna, ma attraverso varie testimonianze si suppone tra gli ultimi<br />
di febbraio e i primi di marzo del 1945.<br />
FILM CONSIGLIATI:<br />
IL PIANISTA è un film che lascia un segno nel cuore non soltanto<br />
per l’elemento documentaristico, ma anche per la capacità del<br />
regista di mettere in luce i sentimenti dei protagonisti. Il film illustra<br />
con crudo realismo l'orrore delle persecuzioni e della guerra,<br />
ma ha anche il pregio di mettere in luce i sentimenti della compassione,<br />
dell'umanità e dell'amicizia, che riescono a sopravvivere.<br />
Al di là del racconto di una vicenda realmente accaduta, il<br />
messaggio sostanziale è quello della fiducia e della speranza, poiché<br />
anche quando sembrano vincere la brutalità e l'ingiustizia, i<br />
valori umani non vengono meno.<br />
TRAMA: Varsavia, anni '30: Wladyslaw Szpilman, ebreo, è un pianista che suona in un programma radiofonico.<br />
Quando i nazisti invadono la Polonia iniziano le persecuzioni contro gli ebrei e le terribili leggi<br />
razziali. La famiglia di Wladyslaw (i due anziani genitori, un fratello e due sorelle) è così costretta a trasferirsi<br />
in un ghetto. Dopo duri mesi di privazioni e umiliazioni, l'intera popolazione del ghetto viene trasferita<br />
nei lager. Il giovane musicista si salva grazie alla pietà di una delle guardie ebree, un tempo suo<br />
amico, che lo aiuta a fuggire. Viene soccorso e curato da una vecchia amica. La rivolta degli ebrei nel<br />
ghetto di Varsavia provoca la rappresaglia nazista, e Wlady trova scampo tra le rovine di un edificio abbandonato.<br />
Stremato e oppresso dai morsi della fame, viene sorpreso da un ufficiale tedesco, che sta ispezionando<br />
il luogo. L'uomo sembra mostrare compassione e, quando Wlady gli rivela di essere un pianista,<br />
l'ufficiale lo porta in una stanza, dove "appare” un pianoforte, e lo invita a suonare. Conquistato il cuore<br />
del tedesco con la magia della propria musica, Wlady riesce, ancora una volta, ad aver salva la vita. Il<br />
suo nuovo amico, infatti, lo nasconde, gli dà da mangiare e anche un cappotto per coprirsi. A guerra finita,<br />
il pianista ebreo, che è tornato a lavorare per la radio di Varsavia, si mette in cerca del suo benefattore,<br />
che è stato catturato dai sovietici. "Il pianista" è sicuramente un film di grande valore.<br />
LA VITA E’ BELLA è sicuramente, almeno fino a oggi, il capolavoro cinematografico di Roberto Benigni<br />
che qui è nel ruolo di regista e interprete principale. Il genio dell’autore-regista-attore sta nell’aver creato<br />
una favola che cela la tragedia della realtà vissuta.<br />
TRAMA: E’ l’inizio del XX secolo. Un giovane, interpretato da Roberto Benigni, si innamora della bella<br />
del paese e pur di conquistarla è disposto a qualsiasi cosa. Durante la festa nella quale si sarebbe ufficializzata<br />
la sua unione con un fascista della città, lui lavora come cameriere al banchetto.<br />
Lei gli chiede di portarla via con un cavallo bianco e lui ha il coraggio di presentarsi così in sala e scappare<br />
via con lei. Nonostante l’opposizione dei parenti di lei il matrimonio è inevitabile e dopo poco nasce<br />
alla coppia un bel bambino.
Pagina 15<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Purtroppo l’Italia comincia a essere afflitta dalle leggi razziali fasciste che costringono i nostri eroi a pesanti<br />
limitazioni e infine al trasferimento in un campo di concentramento.<br />
Il padre non può permettere che il figlio sia afflitto da un’esperienza così dura e quindi si inventa traduttore<br />
di una SS e fa credere che tutto sia un gioco, che la vita può essere bella, nonostante tutto.<br />
TRAIN DE VIE inizia come una fiaba e scorre leggero sui binari della commedia.<br />
Scelta azzardata, quantomeno singolare, quella di scrivere una sorta di farsa <strong>sul</strong>l'Olocausto, ma il ri<strong>sul</strong>tato<br />
è sorprendente."Ridere è un altro modo di piangere" dice il regista, Radu Mihaileanu, la cui famiglia<br />
fu internata in un lager. Egli fu il precursore di un'idea poco ortodossa ma di successo, seguita da altri artisti<br />
tra cui il <strong>nostro</strong> Benigni che, nello stesso anno d'uscita di "Train de vie" (1998), concepisce e dà vita a<br />
un'altra commedia <strong>sul</strong>lo stesso tema, "La vita è bella”.<br />
TRAMA: Nel 1941 gli abitanti di uno shtetl dell'Est europeo vengono a sapere da Schlomo, il matto della<br />
piccola comunità, voce narrante del film, che i villaggi ebraici limitrofi sono stati distrutti e i loro abitanti<br />
deportati dall'esercito nazista. Lo stesso Schlomo suggerisce un'idea tanto geniale quanto improbabile:<br />
organizzare una straordinaria messa in scena per sfuggire all'orrore, una falsa deportazione. Acquistano,<br />
pezzo per pezzo, un convoglio ferroviario, mimetizzandolo da treno nazista diretto ai lager, e partono.<br />
Meta: la Russia e infine la Palestina, terra promessa.<br />
Un treno per vivere, appunto, immaginato dalla mente dello scemo del villaggio. Su tutto, emozionano i<br />
gesti, lo sguardo, le parole del matto Schlomo, che evocano il dramma imminente. Al suo volto il regista<br />
affida la perfetta maschera tragico-comica e la scena finale, dove la linea sottile di confine tra dramma e<br />
ironia, tra sogno e realtà, si assottiglia fino a svanire.<br />
AMERICA HISTORY X è una riflessione <strong>sul</strong>l’odio e in questo caso è in scena il razzismo. Viene presentata<br />
la storia di un ragazzo, orfano di padre e deluso dalle “ingiustizie” sociali, che canalizza la rabbia verso<br />
il mondo nell’attività “politica” di un hate group, dove crede di trovare forza e sicurezza. Il punto forte<br />
di American history X sono proprio i flash-backs, da cui lo spettatore può apprendere le cause della sorte di<br />
Derek. Ripercorrendo i fatti che hanno fatto incarcerare il fratello, Danny viaggia nei ricordi per trovare la<br />
“radice del male”. Ma è proprio Derek che, rivelando la violenza subita in carcere dai membri dell’Aryan<br />
Brotherhood, spiega come l’odio verso tutto e tutti lo avesse accecato. Nella spiegazione di quanto gli è<br />
successo, Derek non vuole dire al fratello cosa non fare o fare; in quel momento l’unica cosa che conta per<br />
l’ex-skinhead è che Danny capisca che prima o poi nella vita tutto si paga; e il finale tragico lo conferma.<br />
American history X non è solo un’analisi del fenomeno degli skinheads<br />
neofascisti, ma anche una condanna del pregiudizio razziale,<br />
tematica molto discussa.<br />
TRAMA: tutto ruota attorno alla storia di Derek Vinyard (Edward<br />
Norton), un giovane skinhead neo- fascista appena uscito di prigione, e<br />
del fratello minore Danny (Edward Furlong) che vuole seguirne le orme.<br />
Nel rapporto tra i 2 fratelli in- terviene il prof. Swiney, un insegnante<br />
di colore che, avendo già avuto Derek al liceo, comprende la<br />
situazione di Danny. Il prof. Swiney dà un compito a Danny: scrivere<br />
una tesi <strong>sul</strong> fratello maggiore e su- gli eventi che lo hanno portato in<br />
carcere. Dai flash-backs affiora un Derek violento e intollerante sia nelle parole che nei fatti. Una sera,<br />
dopo un violento scontro con i suoi ex-camerati, Derek spiega a Danny cosa l’ha fatto cambiare e cosa<br />
l’aveva spinto a diventare un “discepolo di Cristo”, il gruppo neofascista di cui faceva parte. Il racconto<br />
di Derek convince Danny e gli fa capire che sono stati l’odio e la rabbia a mandarlo in prigione. Ma<br />
quando la serenità sembra tornare, ecco la tragedia finale: la mattina dopo Danny è ucciso nei cessi della<br />
scuola da un ragazzo di colore con cui aveva avuto un diverbio il giorno prima. Il film si conclude con Derek<br />
che piange <strong>sul</strong> fratello morto e fa capire come l’odio sia una palla al piede.
Pagina 16<br />
Titolo notiziario<br />
Per quel giorno non prendete appuntamenti.<br />
Non affannatevi per i regali di Natale: tutto inutile.<br />
Quel giorno sarà l’ultimo, il mondo finirà, in grande stile: eruzioni vulcaniche, tsunami, tempeste<br />
magnetiche, uragani devastanti, radiazioni dallo spazio, la comparsa di un fantomatico pianeta<br />
scateneranno l’apocalisse.<br />
Cosa c’è alla base della convinzione che nel 2012 il mondo finirà? Ecco i principali eventi prospettati:<br />
1. Il 20 dicembre 2012 si concluderà il ciclo del “lungo Computo” del calendario Maya.<br />
2. Il giorno successivo a tale data, ci sarà il solstizio d’inverno e il Sole si troverà in una rara<br />
posizione: allineato con il centro della Via Lattea, un evento che non si ripete da 26mila anni.<br />
3. Nel 2012, inoltre, l’attività solare avrà un picco e ci aspettano tempeste solari in grado di<br />
paralizzare la nostra società.<br />
4. Il polo nord e il polo sud potrebbero invertirsi.<br />
5. Il 21 dicembre 2012 un pianeta misterioso (pianeta X, o Nibiru) la cui orbita è aldilà di Plutone si<br />
scontrerà con la Terra.<br />
6. Il vulcano di Yellowstone negli USA erutterà nuovamente con effetti catastrofici.<br />
7. Alcuni scienziati russi hanno scoperto che il sistema solare è entrato in una nube spaziale che sta<br />
stimolando e destabilizzando il Sole e le atmosfere dei pianeti.<br />
Ma non basta. I profeti di sventura aggiungono a tutte queste cause anche la lettura esoterica della<br />
Genesi (il primo libro della Bibbia) e dello Yi Jing (il libro dei mutamenti dell'antica Cina). Passando<br />
anche attraverso le profezie di Nostradamus e le piramidi di Giza.<br />
Proviamo a capire se intorno a queste teorie di catastrofe c’è qualche aspetto di verità.<br />
LA PROFEZIA MAYA:<br />
I Maya per contare gli anni, utilizzavano stelle e pianeti: il "Grande Conto", basato sui movimenti del<br />
pianeta Venere. Essi divisero il tempo in una serie di cicli che cominciavano dalla nascita di Venere.<br />
Ogni ciclo durava 1 milione e 872 000 giorni. Il ciclo che ora stiamo vivendo ha avuto inizio il 13<br />
agosto dell'anno 3114 prima di Cristo e finirà il 21 dicembre 2012 dopo Cristo. I Maya erano del tutto<br />
sicuri dell'attuale ciclo ed erano altrettanto convinti che fosse l'ultimo. Quando il mondo avrà<br />
completato questo ciclo, dicevano, finirà fra disastrose inondazioni, terremoti e incendi: uno scenario<br />
molto simile alle profezie del Nuovo Testamento.<br />
Sotto i nostri occhi tutti i giorni ci sono le guerre, i vulcani sembrano essersi svegliati da lunghi anni<br />
di letargo, i terremoti e i maremoti fanno tremare il cuore degli uomini. Alluvioni e tifoni sembrano<br />
spazzare via tutto e la Terra riceve ogni giorno la sua abbondante razione di contaminazione, con gli<br />
scarti industriali e l'immondizia.<br />
La temperatura sta aumentando e questo aumento provoca piogge anomale con conseguenze di tifoni,<br />
tornadi, terremoti.<br />
In molte religioni ci sono profezie che coincidono nell'affermare che stiamo vivendo un periodo<br />
particolarmente difficile, che annuncia un passaggio dell'umanità verso una nuova era.<br />
Secondo alcune ricerche, ri<strong>sul</strong>ta che il 21 dicembre del 2012 la rotazione della Terra <strong>sul</strong> proprio asse<br />
subirà una fermata che durerà 72 ore per poi riprendere a ruotare in senso inverso, con la conseguente<br />
inversione dei poli magnetici. Questa fermata darà probabilmente luogo a eventi climatici e sismici<br />
anomali di grandi proporzioni. Pare che il fenomeno 2012 sia del tutto naturale per la nostra Terra e<br />
che, stando al computo del tempo del calendario Maya basato <strong>sul</strong>la “precessione degli equinozi”, si<br />
manifesti con regolarità ogni 12.960 anni. E anche se a tutt’oggi ci viene taciuto, sembrerebbe noto<br />
anche alla scienza ufficiale che sfrutterebbe, tra i numerosi metodi di datazione, proprio l’inversione<br />
magnetica terrestre.
Le conseguenze più importanti nei due/tre anni che precederanno e seguiranno l’anno 2012, potranno essere<br />
soprattutto di carattere meteorologico e sismico. Per via dell’anomalo riscaldamento e raffreddamento della<br />
crosta terrestre, dovuto ai giorni e alle notti più lunghe, il clima potrà subire un temporaneo stravolgimento<br />
a causa del quale potremo avere piogge e venti di grande entità (cosa che in piccola parte si sta già<br />
verificando). I mari e gli oceani potrebbero straripare dai loro attuali confini in conseguenza alla repentina<br />
frenata della rotazione e all’assestamento della crosta terrestre, cosa quest’ultima che darà origine inoltre a<br />
eventi tellurici.<br />
Per qualcun altro la fine preannunciata per il 2012,<br />
ammesso che arrivi davvero, potrebbe voler solo indicare<br />
un rinnovamento; almeno così avrebbero interpretato i<br />
Maya la fine del ciclo al termine del quale il mondo<br />
avrebbe attraversato una grande trasformazione, non<br />
necessariamente negativa: potrebbe trattarsi di una<br />
rivoluzione in senso spirituale, con il passaggio da un<br />
mondo materiale a uno dominato da valori più elevati,<br />
alternativi. Teorie a parte, una certezza, comunque,<br />
rimane: se usciremo indenni dall'emergenza 2012,<br />
avremo giusto il tempo di prepararci mentalmente alla<br />
prossima apocalisse annunciata: l'appuntamento è per<br />
il 2033, altra data fortemente a rischio, fatta dagli anni<br />
del Signore più duemila.<br />
Pagina 17<br />
Titolo notiziario<br />
IV TST<br />
Canclini Mara, Casari Tania,<br />
Demonti Roberta, Pini Jessica<br />
Talent show: vero talento o solo show?<br />
La moda dei talent show ha preso campo nei paesi anglosassoni, dove venivano organizzate in piccoli teatri<br />
gare che vedevano come partecipanti studenti dei college. Il passaggio dalle tavole del palcoscenico agli<br />
schermi televisivi è stato breve. Il termine deriva da talent scout, ovvero lo scopritore di talenti, solitamente<br />
un manager del mondo dello spettacolo che si occupa di scoprire e lanciare, appunto, nuovi talenti. Il talent<br />
show viene considerato una vera e propria fucina per il lancio di nuove star. In Francia diversi programmi di<br />
questo genere vengono diffusi attraverso la radiofonia, raccogliendo uguale successo. In tempi recenti, il<br />
talent show - inteso come forma di spettacolo a grande diffusione e destinato al lancio di nuovi cantanti - è<br />
stato assimilato, con l'ausilio del cosiddetto televoto, ai programmi televisivi del genere reality show. In<br />
Italia sono stati prodotti alcuni talent show destinati al mercato televisivo, quali: Operazione Trionfo, Amici<br />
di Maria De Filippi, Ti lascio una canzone, X Factor e Academy.<br />
Se è vero che artisti non si nasce ma si diventa; è altrettanto vero che il successo è figlio dell’impegno e non<br />
della televisione. Queste scuole puntano al profitto e non alla formazione di veri talenti. Queste sono scuole<br />
televisive che puntano solo a fare spettacolo. Non si tratta in realtà di vere scuole. Il pubblico e i professori,<br />
che da anni fanno didattica seria, lo hanno compreso sin da subito. Quando si cerca il plauso si scende<br />
qualitativamente e la cultura fortunatamente si trova sempre un gradino sopra.<br />
I REALITY SHOW (dall'inglese,traducibile come spettacolo della realtà, spesso semplicemente abbreviato<br />
reality), sono un genere di programma televisivo in cui sono trasmesse situazioni drammatiche e
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ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
umoristiche non dettate da un copione ma che i protagonisti sperimentano come fosse la loro vita<br />
reale. Attorno a queste situazioni si costruisce una struttura di nomination a eliminazione, di<br />
commento e critica, per cui alla fine tra i protagonisti che hanno partecipato al programma viene<br />
eletto dal pubblico televisivo un vincitore, cui spetta un premio molto appetibile (in genere grosse<br />
somme di denaro, contratti televisivi o discografici ecc.). In Italia si è registrata una crescente<br />
attrazione, soprattutto per quelli in cui i protagonisti sono VIP e, al contempo, si è verificato un<br />
graduale disinteresse per i reality in cui figuravano persone comuni.<br />
Sebbene i reality show abbiano avuto un'imprevedibile popolarità, molti sono accompagnati da<br />
un'ondata di contestazioni: Chi critica i reality show ritiene che questi mostrino solo una realtà<br />
distante da quella della vita di tutti i giorni per via di una potenziale manovrabilità delle situazioni<br />
da parte della regia; in secondo luogo trasmettono messaggi amorali, inadatti a un pubblico<br />
giovanile e comunque riconducibili all'estetica del trash. I reality raccolgono crescenti<br />
manifestazioni di dissenso, ma l’audience aumenta e non cala mai. Da alcuni anni a questa parte la<br />
televisione è stata invasa dalla rivoluzione dei reality. Il genere è totalmente inflazionato: tutto si<br />
trasforma in show e non c’è alcun limite al reality, ogni aspetto della vita, anche quello più intimo,<br />
diventa mediatico. Ultimamente l’opinione pubblica sembra essere unita nel puntare il dito contro<br />
questo tipo di trasmissioni colpevoli di trasmettere un’immagine del reale troppo volgare e trash.<br />
Indipendentemente dall’ambientazione, casa, isola, fattoria, il ri<strong>sul</strong>tato è sempre lo stesso: i<br />
protagonisti si distinguono per comportamenti eccessivi che provocano l’immediata reazione del<br />
pubblico. Ciò che li accomuna è la violenza verbale e a volte fisica; l’utilizzo di parole poco<br />
appropriate garantisce visibilità e fa subito notizia.<br />
Quale miglior modo per ottenere visibilità? Il successo a ogni costo, sopra ogni regola, contro ogni<br />
morale: tutti sono nemici di tutti, in un gioco di strategie e colpi bassi ma, nonostante le crescenti<br />
denunce contro questo modo di fare televisione, l’audience non scende mai. Insomma, tutti si<br />
lamentano dei reality, ma nessuno smette di vederli e ciò è riconducibile a più fattori:<br />
Voyeurismo: guardare, curiosare nella vita altrui, paparazzi consapevoli e speranzosi. Speranzosi<br />
di ritrovare i nostri difetti più che i pregi tra i nostri simili, quasi fosse consolatorio immedesimarsi<br />
nei modi e nei comportamenti che anche noi abbiamo più spesso di quanto si voglia ammettere.<br />
Aspetto ancor più amplificato se e quando i concorrenti in gara sono VIP o quasi VIP.<br />
Curiosità: Si guarda per soddisfare un’idea del prossimo.<br />
Basso filtro d’ingresso: Non è importante conoscere gli antefatti per entrare in sintonia con il<br />
programma e i suoi protagonisti.<br />
Potere: Sia che si partecipi tramite il proprio voto ufficiale, sia che si scelga tra le mura<br />
domestiche il salvataggio o meno di un candidato all’esclusione si entra nel meccanismo di<br />
determinazione del gioco.<br />
Immedesimazione: I personaggi diventano una sorta di termine di paragone con cui misurare il<br />
proprio profilo, atteggiamento, propensione alla socialità.<br />
Divertimento: E’ un atteggiamento totalmente distaccato e razionale, in fondo ci sono persone che<br />
per qualche oscuro motivo hanno deciso di farsi riprendere 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 da<br />
telecamere in una situazione ben poco realistica.<br />
Quello che accade sui nostri schermi è chiaro: una lenta e degenerata agonia live.<br />
IV TST - Martina
Pagina 19<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Ricette dal passato al …..futuro<br />
Erodoto, il grande storico antico, ci ha tramandato,<br />
attraverso i suoi scritti, oltre a importanti avvenimenti<br />
accaduti, anche le tradizioni dei popoli<br />
passati. Così sappiamo che gli egizi mangiavano<br />
più o meno le stesse cose che mangiamo noi: uova,<br />
carne, pollame, pesci, verdure e frutta, ma<br />
probabilmente non il maiale, che non compare<br />
nelle rappresentazioni di cibarie. Erodoto, ci riferisce<br />
che branchi di suini pascolavano i campi<br />
per meglio prepararli alla semina. E’che ci parla<br />
dell’alimentazione egiziana; ci racconta che usavano<br />
consumare molto pesce seccato al sole o<br />
conservato sotto sale e che sotto sale conservavano<br />
anche quaglie, anatre e uccelletti vari. Per il<br />
resto, dice Erodoto, arrostivano o lessavano qualsiasi<br />
cosa. Quanto al “simposio”, il <strong>nostro</strong> dopo<br />
cena, ancora Erodoto racconta che per incominciare,<br />
prima ancora che si mescesse il vino, un<br />
uomo portava in giro la figurina di una mummia<br />
nel sarcofago dicendo agli amici lì riuniti:”Bevete,<br />
siate allegri, ma guardate anche costui,<br />
perché così sarete ridotti”<br />
Dei greci sappiamo che furono i primi a studiare<br />
la scienza dell’alimentazione, infatti il padre della<br />
dietetica fu Ippocrate, grandissimo medico<br />
greco che considerava ogni alimento fattore di<br />
salute o causa di malattie. Riuscì a dimostrare<br />
che dei cibi sono dannosi per le vie biliari<br />
(formaggi invecchiati, vini densi, carne troppo<br />
salata) e che altri hanno un effetto benefico<br />
<strong>sul</strong>l’organismo (la carota e il sedano sono diuretici,<br />
alcune verdure sono rinfrescanti, il vino rosso<br />
è astringente, l’idromele fa bene alla gola).<br />
Tra gli alimenti maggiormente consumati<br />
nell’antica Grecia c’era il pane. Ateneo nei suoi<br />
scritti cita 72 nomi di pani: allo zafferano, al finocchio,<br />
al rosmarino, all’oliva, all’anice, ai capperi,<br />
alla cipolla ecc. Insieme col pane, il pesce<br />
costituiva l’alimento maggiormente consumato.<br />
A noi sono giunte solo poche ricette tra cui quella<br />
del pesce al cartoccio (cuocere dei filetti di<br />
sarda avvolti in foglie fico). La pesca era per i<br />
Greci un vero e proprio mestiere di cui Platone<br />
esalta il piacere. Il vino non veniva bevuto puro<br />
(ácratos), ma allungato con acqua fino a formare<br />
una miscela più o meno alcolica in grandi vasi<br />
chiamati crateri, a cui attingevano i servi usando<br />
dei lunghi mestoli. Il vino veniva bevuto durante i<br />
banchetti. L’olio d’oliva, alimento principe di Creta,<br />
è tuttora parte vitale dell’alimentazione nel Mediterraneo.<br />
Come frutta, si consumavano mele, pere,<br />
uva, melegrane, fichi, datteri e noci. Le bevande:<br />
vino, the a base di erbe, idromele. Molto gradito<br />
dai contadini greci era il kykeón (consisteva in una<br />
mistura di farina d’orzo edacqua, aromatizzata con<br />
la menta o il timo). Gli antichi romani, invece, facevano<br />
tre pasti principali: jentaculum, prandium e<br />
coena. Il primo pasto corrispondeva alla nostra prima<br />
colazione; era a base di pane, formaggio, latte,<br />
miele, vino e frutta secca e si consumava molto velocemente.<br />
In tarda mattinata si faceva uno spuntino<br />
veloce e freddo a base di pesce, pane, frutta, legumi<br />
e vino, era talmente "spartano" che non era<br />
necessario apparecchiare la tavola e nemmeno lavarsi<br />
le mani a fine pasto.<br />
Il pasto importante avveniva, invece, nel pomeriggio<br />
dopo il solito bagno alle terme e, a volte, si protraeva<br />
fino all’alba del giorno successivo. La cucina<br />
più antica era a base di cereali, legumi, formaggi<br />
e frutta. Con la conquista dell’Oriente acquistò dei<br />
sapori e dei profumi particolari che a noi, oggi,<br />
possono sembrare un mix tra la cucina orientale e<br />
quella medievale. Quello che sappiamo ci arriva dal<br />
ricettario di Apicio, un noto gastronomo di età Imperiale,<br />
che scrisse: "De re coquinaria".<br />
L’ingrediente principale della cucina Romana era il<br />
"garum" una salamoia usata al posto del sale, molto<br />
costosa e difficile da trovare. Il pepe, il cumino e il<br />
ligustico erano le spezie più usate e i "piatti forti"<br />
erano a base di carne, principalmente il maiale. Una<br />
caratteristica della cucina dell’antica Roma era<br />
l’accostamento di sapori contrastanti tipo il dolce<br />
con il piccante o il dolce con lo speziato.<br />
Carlo Magno amava gli arrosti e il vino rosso; Elisabetta<br />
I era capace di non mangiare per giorni interi<br />
pur di mantenere la linea; Napoleone Bonaparte<br />
adorava il pesce accompagnato dal buon vino.<br />
… ... ma per chi volesse osare ecco una<br />
ricetta che viene dal Medioevo ma che<br />
potrebbe essere scambiata per una ricetta<br />
futurista … …
Pagina 20<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Torta d'aglio<br />
INGREDIENTI<br />
Pasta brisee`<br />
250 grammi di<br />
farina<br />
120 grammi di<br />
strutto o burro<br />
sale e acqua Q.b.<br />
RIPIENO<br />
5 teste d' aglio<br />
200 grammi di pancetta fresca o salata<br />
300 grammi di pecorino fresco o di formaggio molle ben sgocciolato<br />
e strizzato<br />
3 uova<br />
80 grammi di uva passa<br />
1 decina di stigmi di zafferano<br />
sale (se la pancetta non è salata, o non lo è abbastanza)<br />
Miscela di spezie in polvere<br />
un cucchiaino da caffè ciascuno di:chiodi di garofano, noce moscata,<br />
cannella, zenzero e pepe.<br />
PROCEDIMENTO<br />
Preparare la pasta alcune ore prima o anche la sera precedente, e<br />
conservarla in luogo fresco.<br />
Sbucciare l'aglio e cuocerlo in acqua bollente per 1/4 d' ora. Scolare<br />
e mettere a bagno in acqua fredda. Pestare gli spicchi d' aglio<br />
cotti e aggiungervi il formaggio, il lardo già tritato, le spezie, lo<br />
zafferano, le uova e l' uva passa lavata. Lavorare fino a ottenere<br />
un impasto liscio. Stendere una sfoglia di pasta e foderare una te-<br />
Buon Appetito !!!!
Pagina 21<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Il <strong>nostro</strong> Istituto ha la fortuna di avere docenti che<br />
provengono da diverse zone dell’Italia, per questo<br />
motivo abbiamo pensato che potevamo percorrere<br />
il <strong>nostro</strong> Paese attraverso i gusti e i sapori della gastronomia.<br />
Dalle Marche la docente Ciaralli ci propone il<br />
Brodetto alla Sambenedettese.<br />
Il Brodetto esiste da quando esistono i pescatori,<br />
questo piatto ha costituito per secoli il principale<br />
elemento, se non l'unico, del pasto dei pescatori. La<br />
sua origine deriva dall’abitudine della gente di mare<br />
di cucinare a bordo quella parte del pescato che<br />
non poteva essere destinato al mercato, sia per la<br />
qualità (poco richiesta), sia per la troppo piccola<br />
taglia. Da una mescolanza di pesci, nasce il Brodetto<br />
che, in origine, si giovava solo dell'olio come<br />
condimento indispensabile. Oggi il piatto ha subito<br />
evoluzioni sempre più raffinate, conquistando una<br />
ben meritata fama in tutto il territorio nazionale e<br />
diventando prerogativa indiscutibile delle Marche.<br />
Non esiste una ricetta codificata del brodetto, vi<br />
sono molte variazioni <strong>sul</strong> tema. Ci fu e c'è, anche se<br />
meno frequente, il brodetto di barca, fatto con i<br />
pesci che erano a disposizione e un brodetto che<br />
sopravvive in alcune famiglie, più rigoroso nella<br />
ricerca di specie di pesci appropriati. C'è un brodetto<br />
di ristorante che ha inserito scampi o panocchie,<br />
vongole o cozze, assolutamente introvabili nelle<br />
ricette più tradizionali. I pesci del brodetto sono<br />
divisi in due gruppi: quelli di carni sode che rilasciano<br />
umori (Coda di rospo, mazzolina, vocca in<br />
capo, scorfano, ragno, triglia)<br />
e quelli di carni morbide che<br />
acquisiscono il brodo dello<br />
stesso (Busbana o merluzzo,<br />
razza chiodata, palombo, gattuccio<br />
insieme a seppie). Ognuno<br />
ha la sua ricetta e pensa<br />
che sia quella legittima della<br />
tradizione di barca, ma il carattere<br />
distintivo del brodetto<br />
di San Benedetto è l'aceto di<br />
vino bianco.<br />
Ricette di casa nostra<br />
Brodetto alla Sambenedettese<br />
(il testo è in parte tratto da "Storie di Adriatico invisibile:<br />
l'anima dei luoghi e l'identità off - shore"<br />
del Prof. Renato Novelli)<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
2 Kg di misto (pesce cappone, ragno, razza, scorfano,<br />
seppie, polipetti, scampi, cicale);<br />
1 Kg di frutti di mare (cozze e vongole);<br />
4 pomodori verdi;<br />
2 cipolle;<br />
1 bicchiere di vino bianco o brodo di pesce,<br />
1/2 bicchiere di aceto di vino;<br />
1 mazzetto di prezzemolo, sale e pepe bianco q.b.<br />
alcune fette di pane raffermo;<br />
1 spicchio d’aglio.<br />
Preparazione: In una pentola bassa e larga, disponete<br />
le cipolle tagliate a spicchi, i pomodori verdi<br />
affettati, l’olio, il vino, 2 mestoli brodo e il pepe.<br />
Unite seppie e polipetti, coprite e fate cuocere per<br />
20 minuti. Inserite nella pentola la razza, lo scorfano,<br />
il pesce cappone e il ragno, gli scampi e le cicale<br />
in modo tale che non siano troppo a contatto gli<br />
uni con gli altri. Allungate con altro brodo fino a<br />
coprire il pesce; rimettete il coperchio e continuate<br />
la cottura per 20 minuti.<br />
Ponete, in cima a tutto, cozze e vongole e coprite<br />
ancora. Appena i frutti di mare si saranno aperti<br />
aggiungete l’aceto; spolverizzate con il prezzemolo<br />
tritato e lasciate riposare a pentola scoperta. A parte,<br />
preparate il pane tostato e soffregate ogni fetta<br />
con l’aglio. Sistemate le fette di pane in una pirofila<br />
e, con un mestolo forato,<br />
posate sopra tutto<br />
il pesce, facendo<br />
attenzione a non romperlo.<br />
Sulla sommità<br />
collocate i frutti di<br />
mare; spolverizzate<br />
con altro prezzemolo,<br />
irrorate con il brodetto<br />
ben caldo e portate<br />
in tavola.
Pagina 22<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
E’ sicuramente il piatto più amato dagli italiani di ogni età: la pizza!<br />
Dalla Campania è la professoressa di diritto Salvatore che ci istruisce:<br />
La storia della pizza è antichissima, alcuni la fanno risalire addirittura all'età Neolitica, altri ad alcuni<br />
pani speciali preparati in epoca romana, ma sicuramente sappiamo che nel Seicento esistevano<br />
le pizze, anche se ancora non veniva utilizzato il pomodoro. Forse la data simbolo della pizza è<br />
quella dell'invenzione della margherita, nel lontano 1889, quando Umberto I di Savoia, accompagnato<br />
dalla moglie Margherita, si recò a Napoli: alla Regina Margherita fu dedicata la pizza con<br />
mozzarella e pomodoro, guarnita per l'occasione con le foglie di basilico fresco, come tributo al<br />
tricolore italiano. Allora pizza voleva dire Napoli, oggi la pizza è di più: pizza è ormai il mondo<br />
intero. Pizza è un nome che si traduce, così come succede per il termine "spaghetti", ma, mentre<br />
gli americani pronunciano questi ultimi sostituendo la doppia "T" con una "T" semplice, cioè dicono<br />
"spagheti", il nome pizza è pronunciato in tutto il mondo così come lo si pronuncia a Napoli, in<br />
Italia: Pizza!<br />
PREPARAZIONE: sciogliere il lievito in un contenitore riempito con acqua tiepida e aggiungere<br />
un pizzico di sale. Nel frattempo disporre la farina a fontana su un piano e, appena pronto, versare<br />
al centro della fontana il lievito ammorbidito. Amalgamare bene e con forza fino ad ottenere un<br />
impasto omogeneo. Una volta raggiunta una consistenza solida e compatta dell'impasto, formare<br />
una palla con esso e mettere il tutto in una ciotola abbastanza capiente, precedentemente infarinata.<br />
Incidere la superficie della pasta a croce, coprire con un tovagliolo umido e lasciare lievitare per<br />
circa un'ora. Quando il panetto lievitato è pronto, stenderlo su una teglia, oleata leggermente, utilizzando<br />
la pressione delle dita. Steso l’impasto in maniera omogenea olearlo ancora un po' in superficie.<br />
Stendere il pomodoro fresco <strong>sul</strong>l'impasto e condire a piacere con altri ingredienti. Cucinare<br />
in forno per circa 10-15 minuti a una temperatura non inferiore a 250°. Consumare la pizza appena<br />
sfornata per gustarla al meglio.<br />
Dalla Valtellina il professore di cucina Roberto Ghilotti ci suggerisce le Manfrigole alla grosina:<br />
il piatto è tipico, ideale per cene in compagnia nelle fredde serate invernali. Vino consigliato?<br />
"Il Saloncello" di Conti Sertoli Salis. Buon Appetito<br />
Per le crespelle:<br />
80 g di farina bianca tipo "0"<br />
40 g di farina di grano saraceno<br />
2 dl di latte<br />
2 uova intere<br />
sale e pepe q.b<br />
Per il ripieno:<br />
100 g di pane raffermo<br />
200 g di formaggio "casera" o fontina<br />
1,6 dl di latte<br />
1 dl di panna da cucina<br />
40 g di burro<br />
60 g di formaggio casera in dadi<br />
Preparazione:<br />
Preparare delle crespelle abbastanza grandi<br />
Riempirle con il ripieno<br />
Tagliarle a cilindri di 4/5 cm di altezza<br />
Appoggiare i cilindri in verticale in una teglia imburrata, guarnire con i cubetti di casera<br />
Dorare in forno caldo, finire con burro spumeggiante e servire ben caldo
Pagina 23<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
I nostri banchetti<br />
Il giorno 23 gennaio 2010 si è svolto, presso il Pentagono<br />
di Bormio, l’VIII Campionato Italiano Sci Protezione<br />
Civile, in onore delle vittime del terremoto in<br />
Abruzzo.<br />
Alla preparazione del servizio del pranzo sono state<br />
coinvolte le classi III e IV dell’Istituto Alberghiero,<br />
che hanno dimostrato grande capacità organizzativa e<br />
professionalità. Al banchetto erano presenti 1300 ospiti<br />
che sono rimasti soddisfatti del servizio, della cucina e<br />
dell’intera manifestazione.<br />
Tra i presenti vi erano anche Pierluigi Soddu, in rappresentanza<br />
del dipartimento della Protezione Civile,<br />
Marco Cesca ,per la Protezione Civile della Lombardia<br />
e il prefetto di Sondrio, Erminia Cesari.<br />
Tutte le personalità hanno ricordato l’importanza e costante<br />
presenza nel territorio dello Stato attraverso i<br />
suoi reparti. Così, le parole PROTEZIONE CIVILE diventano<br />
sinonimo di tutte le attività e le strutture predisposte<br />
dallo Stato al fine di tutelare l’integrità della<br />
vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai o dal pericolo<br />
dai danni derivati da calamità naturali, da catastrofi<br />
e da altri eventi. Durante la serata sono stati premiati<br />
dalle autorità i campioni assoluti dello sci delle<br />
regioni.<br />
III Ricevimento,<br />
Caspani Luca<br />
Il 18 dicembre 2009 si è svolto, nella sala ristorante<br />
dell’Istituto Alberghiero “Dante <strong>Zappa</strong>” di Bormio,<br />
il pranzo dei presidi delle scuole medie di tutta la<br />
Valtellina per augurare ai Dirigenti un buon Natale e<br />
un Felice Anno nuovo.<br />
Il pranzo è stato gestito interamente dalle classi terze<br />
che hanno dimostrato la loro competenza acquisita<br />
in questi primi anni di studio nelle materie tecnico<br />
pratiche. Mentre le classi di cucina si sono occupate<br />
del pranzo a base di pesce, aiutati dai professori Tognolini<br />
e Rocca, i ragazzi di sala hanno allestito la<br />
sala con oggetti inerenti il Natale e hanno servito in<br />
modo elegante e sobrio gli invitati presenti a tavola<br />
seguendo i consigli del professor Mingardi. Gli allievi<br />
della terza Ricevimento, vestiti con gli abiti tradizionali<br />
e supportati dalla Professoressa Lazzarini,<br />
hanno ricevuto i complimenti e sono stati ringraziati<br />
dagli ospiti per l’accoglienza data al momento<br />
dell’entrata in Istituto.
Pagina 24<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
pranzo dei presidi<br />
Come ogni anno gli invitati hanno mostrato pieno gradimento per il menu scelto e per il servizio che sono<br />
ri<strong>sul</strong>tati impeccabili.<br />
Alla fine del pranzo il Preside, Renato Pedrini,<br />
fatte entrare in sala le classi partecipanti al banchetto,<br />
ha ringraziato gli ospiti per la loro gradita<br />
presenza e tutti gli alunni, ricordando loro<br />
che l’anno da poco iniziato è fondamentale per<br />
la loro preparazione culturale e formativa per il<br />
futuro lavoro che svolgeranno, augurando così<br />
non solo un buon Natale ai suoi alunni ma anche<br />
un “in bocca al lupo” per l’ anno scolastico.<br />
La Dirigente Fumagalli, presente in veste di dirigente scolastico,<br />
ma anche madre di un <strong>nostro</strong> compagno, è intervenuta<br />
dicendo che “sono proprio gli alunni, i giovani, il Futuro”.<br />
Una frase forte e sentita che ha fatto partire spontaneamente<br />
l’applauso di tutti i partecipanti. A concludere gli interventi<br />
è stato il dirigente Andreola Erminio, mettendo in risalto la<br />
posizione della scuola alberghiera che come istituto professionale<br />
ri<strong>sul</strong>ta fondamentale e importante all’interno del territorio<br />
valtellinese e ogni anno, con ogni suo intervento e<br />
partecipazione agli eventi locali, continua a dimostrare la<br />
sua capacità nelle attività professionali.
Pagina 25<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Al pranzo erano presenti anche gli alunni meritevoli<br />
dell’anno scolastico 2008/2009, ai quali sono state assegnate<br />
la diverse Borse di Studio.<br />
Bertolina Isabelle per la classe 4^ TST, Cantoni Diana<br />
per la classe 2^ Livigno<br />
Ciccone Tatiana per la classe 5^ TSR-A, Giumelli Attilio<br />
per la classe 3^ Sala-Bar<br />
Lazzeri Sara per la classe 4^ TSR-A, Minutoli Graziana<br />
per la classe 3^ Ricevimento<br />
Sosio Arianna per la classe 3^ Cucina-A<br />
V TST<br />
Bertolina Isabelle<br />
Altri momenti in cui la nostra scuola ha dimostrato<br />
il suo valore
Pagina 26<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Relazione BIT: Fiera Internazionale<br />
del Turismo<br />
Il giorno 20 febbraio 2010 gli alunni delle classi IV<br />
e V del settore turistico si sono recati presso il quartiere<br />
fiera a Rho di Milano per assistere alla trentesima<br />
edizione della borsa Internazionale del Turismo<br />
nota anche con l'acronimo BIT. La borsa internazionale<br />
del turismo è una manifestazione tesa a radunare<br />
operatori turistici, agenti di viaggio, aziende e ditte<br />
di promozione turistica o comunque legate all'indotto<br />
di settore, al fine di lanciare a un osservatorio<br />
qualificato l'offerta turistica di singole realtà di tutto<br />
il mondo. Si tiene a Milano, ma ha risonanza mondiale.<br />
Rispetto alle altre fiere <strong>sul</strong> turismo la Bit si<br />
contraddistingue per la formula multitarget: il giovedì<br />
e il venerdì è aperta solo agli operatori professionali<br />
mentre nel weekend l'accesso è consentito anche<br />
al pubblico. La BIT occupa circa 8 padiglioni, divisi<br />
per tipologia di prodotto: Italia, mondo e operatori<br />
del settore.<br />
I padiglioni di maggior interesse sono quelli dedicati<br />
all'Italia e al Mondo, in ciascuno di essi sono presenti<br />
numerosissimi stand che forniscono materiale informativo,<br />
sia <strong>sul</strong>le varie località italiane che <strong>sul</strong>le<br />
nazioni europee. In alcuni stand sono presenti prodotti<br />
tipici, da assaggiare o comprare. Nei padiglioni<br />
dell'Italia ci sono state rappresentazioni in costumi<br />
tipici; sono, ovviamente, rappresentate tutte le regioni<br />
italiane. Si passa dal mare alla montagna, alle città<br />
d'arte, fonti inesauribili di informazioni per vacanze,<br />
gite fuori porta o weekend culturali. In quelli denominati<br />
WORLD si trova la quasi totalità dei paesi<br />
europei. Il materiale disponibile è vario, sia depliant<br />
<strong>sul</strong>la nazione in generale e quelli più specifici dedicati<br />
a singole città, gli hotel con i relativi listini prezzo,<br />
i luoghi rinomati da visitare e tutti i servizi disponibili.<br />
Il materiale è a libera disposizione, ma ci<br />
sono comunque le operatrici degli stand ad ascoltare<br />
le domande e le richieste del pubblico dando risposte<br />
esaustive. La giornata è stata molto interessante e<br />
divertente perché ci ha dimostrato come il turismo<br />
sia un ramo in continuo cambiamento, uno dei settori<br />
in continua evoluzione che rappresenta una vera e<br />
propria ricchezza economica di ogni paese.<br />
IV TST<br />
Visite guidate e gite<br />
Orientamento universitario<br />
Il giorno 25 febbraio 2010, le classi 4 e dell’Istituto<br />
Alberghiero “D. <strong>Zappa</strong>” si sono recate presso il<br />
polo fieristico di Morbegno per una mattinata<br />
dedicata all’orientamento universitario. Arrivate, le<br />
classi sono state accolte da tutti i responsabili delle<br />
Università della Regione. Erano presenti diversi<br />
stand in cui i docenti universitari illustravano le<br />
varie facoltà che variavano dal design alla fisica e<br />
chimica etc..<br />
Legate all’indirizzo operativo di ricevimento e a<br />
contatto con i turisti, vi erano diverse facoltà<br />
interessanti come: Scienze del Turismo, l’Istituto<br />
Universitario di Lingue Moderne (IULM), che<br />
comprende 5 corsi di laurea: interpretariato e<br />
comunicazione, Comunicazione, media e<br />
pubblicità, relazioni pubbliche e comunicazione<br />
d’impresa, turismo, culture e territorio e infine<br />
comunicazione nei mercati dell’arte e della cultura;<br />
SCIENZE LINGUISTICHE e LETTERATURE<br />
STRANIERE (laurea triennale). Inoltre presso la<br />
fondazione delle Scuole Civiche di Milano (SCM),<br />
si possono trovare vari atenei come scienze della<br />
mediazione linguistica e un master in lingue e<br />
relazioni economiche internazionali. Tuttavia oltre<br />
a queste facoltà ce ne è un’altra appassionante<br />
come SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE.<br />
Tra i presenti sono ri<strong>sul</strong>tati più stimolanti sia il<br />
primo corso di laurea che promuove la formazione<br />
e la ricerca scientifica in risposta agli input che<br />
riceve dal sistema economico, fungendo così da<br />
motore propositivo nell’ambito dei processi di<br />
integrazione culturale europei e nazionali che il<br />
corso di laurea in Scienze linguistiche. Da questo<br />
emerge un nucleo fondamentale <strong>sul</strong> quale si<br />
innestano poi i percorsi diversificati, tesi a<br />
rispondere alla domanda di figure professionali di<br />
profilo linguistico.<br />
La mattinata è stata molto interessante non solo per<br />
gli studenti che una volta concluso il loro percorso<br />
scolastico vorranno intraprendere uno studio<br />
universitario, ma anche per coloro che<br />
desidereranno semplicemente fare uno stage o, in<br />
un futuro prossimo, entrare direttamente nel mondo<br />
del lavoro.<br />
IV TST Negrini Raffaele
Pagina 27<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Gita a St. Moritz<br />
Le classi 4^ e 5^ TST hanno<br />
avuto il piacere di far visita al<br />
museo Segantini di St. Moritz<br />
il giorno 12 dicembre 2009.<br />
Nel Museo Segantini sono<br />
conservate le opere risalenti a tutti i periodi creativi del<br />
pittore Giovanni Segantini. Il museo è stato inaugurato<br />
nel settembre del 1908, a nove<br />
anni dalla morte di Giovanni Segantini<br />
e accoglie la più importante<br />
collezione di opere di Segantini,<br />
in tutto una cinquantina.<br />
Del periodo italiano, dagli studi<br />
presso l'Accademia di Brera al<br />
trasferimento in Svizzera (1875 -<br />
1886), sono presenti le prime opere<br />
dal gusto ottocentesco: i colori<br />
tenebrosi de La benedizione delle<br />
pecore (1884) e la luce appena<br />
accennata de La vacca nella stalla<br />
(1882-83), motivo in seguito ripreso<br />
ne Le due Madri (1889, Milano<br />
Galleria civica d'arte moderna). La<br />
raccolta prosegue con i primi dipinti<br />
divisionisti (Il capriolo morto,<br />
1892), le innumerevoli nature<br />
morte e i disegni improntati alla serenità della vita<br />
campestre brianzola (Il pastore addormentato, 1882, e<br />
Il pifferaio 1885-87). Sono inoltre esposti i principali<br />
quadri concepiti a Savognin, il paese svizzero dove<br />
Giovanni Segantini rimase fino al 1894: La tosatura<br />
(1886-87), Il bagno del bimbo<br />
(1886-87), Ritratto di morto (1886)<br />
e La raccolta del fieno (1889-98).<br />
Il Trittico delle Alpi è il nucleo<br />
centrale del museo. La vita, La natura,<br />
La morte (1894 - 1899) sono<br />
le opere a più alto contenuto simbolico<br />
Segantini le realizzò negli ultimi anni di vita, tra<br />
Savognin (dove portò a termine La Vita) e nel silenzio<br />
dell'alta montagna, <strong>sul</strong> passo del Maloja. In quei luoghi<br />
è stato tracciato un sentiero segantiniano, con le indicazioni<br />
dei luoghi dove l'artista dipingeva.<br />
IV TST Tagarelli Sara<br />
Gita a Roma<br />
Lunedì 25 aprile 2009, gli alunni delle classi terze e<br />
alcuni delle classi quarte dell’Istituto Alberghiero<br />
“Dante <strong>Zappa</strong>” di Bormio, sono partiti per il viaggio di<br />
istruzione a Roma per cinque giorni; i professori che li<br />
hanno accompagnati sono stati Mingardi, Lazzarini,<br />
Crapella, Pini, Ghilotti e Tognoli. La partenza era prevista<br />
alle ore 5.00 dalla stazione Perego di Bormio e il<br />
viaggio è stato curato dall’agenzia “Terralta di Bormio”.<br />
Giunti a destinazione verso le ore 18.00, gli alunni<br />
e gli accompagnatori, si sono sistemati presso<br />
l’hotel Montemario in Roma. Nella mattina seguente<br />
c’è stata la visita guidata al Vaticano. Alle ore 9.00 il<br />
ritrovo della scolaresca con la guida è avvenuto vicino<br />
all’obelisco della piazza San Pietro, circondata dal colonnato<br />
a quattro file; la visita è iniziata subito dopo la<br />
consegna delle radioline e delle cuffie per poter udire<br />
la spiegazione.<br />
All’inizio la signora ha spiegato la storia del Vaticano<br />
e i significati della realizzazione dirigendosi successivamente<br />
all’interno della Basilica di San Pietro dove<br />
abbiamo potuto ammirare gli affreschi, le sculture e<br />
l’architettura della cupola più invidiata al mondo.<br />
Dato che nel pomeriggio non era prevista alcuna visita<br />
guidata, gli alunni hanno visitato il Cupolone salendo<br />
più di cinquecento scalini per raggiungere la cima; anche<br />
se col fiatone, tutti hanno raggiunto il terrazzo panoramico<br />
e hanno potuto ammirare la città eterna<br />
dall’alto. La sera, tutti insieme, abbiamo raggiunto<br />
Piazza Navona, una delle zone più suggestive della città,<br />
con i suoi monumenti, i suoi vicoli colorati e affol-<br />
lati di turisti. Il giorno seguente, essendo state pianificate<br />
per l’intera giornata le visite guidate, è stata visitata<br />
la celebre Piazza di Spagna, ammirata la scalinata di<br />
Trinità dei Monti per giungere a Piazza Venezia, situata<br />
ai piedi del Campidoglio.
Pagina 28<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Qui i ragazzi hanno potuto osservare l’Altare della Patria con la spiegazione della guida riguardo le origini<br />
storiche e alla funzione che svolgeva ai tempi di Mussolini, raggiungere il Phanteon e successivamente la<br />
fontana di Trevi, la più nota di Roma fino ai fori romani per giungere a visitare il Colosseo, il più famoso<br />
anfiteatro romano. Il mattino seguente, nella stazione di Termini, ad attendere le classi c’era il trambus open,<br />
un pullman che ha permesso loro di poter fare il giro turistico nelle parti più importanti e celebri della<br />
città. Il giorno successivo, quello del rientro a Bormio, c’è stata una piccola sosta a Orvieto per visitare il<br />
Duomo. E’ stato un viaggio di istruzione molto interessante e piacevole: Roma è una delle città italiane<br />
più interessanti e meravigliose, cinque giorni non bastano per visitarla interamente e ammirarne la sua totale<br />
bellezza. Un ringraziamento speciale va ai professori per la loro pazienza e disponibilità e per averci dato<br />
questa splendida occasione. III Sala/Bar -Ramo-<br />
Vittoriale degli Italiani<br />
Sabato 17 aprile gli alunni delle classi prime e seconde dell’istituto<br />
alberghiero di Bormio si sono recati a visitare il Vittoriale degli<br />
Italiani la cittadella monumentale costruita dall’architetto Giancarlo<br />
Maroni dal 1921 al 1938. La partenza era prevista verso le sei,<br />
per poter affrontare un viaggio di circa cinque ore e arrivare verso<br />
le undici. All’interno del Vittoriale gli alunni hanno potuto vedere<br />
un complesso di edifici vie piazze teatri giardini e corsi d’acqua<br />
studiati dal poeta D’Annunzio. Nel pomeriggio dopo aver fatto la<br />
fila per entrare nella villa si è ammirato l’interno dell’edificio ricco<br />
di camere libri e oggetti orientali. Tra le tante camere abbiamo visitato:<br />
la stanza della musica, il guardaroba, la stanza della Leda,<br />
lo scrittoio, l’Officina una delle stanze che ha impressionato positivamente<br />
gli alunni e la stanza del lebbroso. Quest’ultima e la stanza<br />
in cui il poeta si recava a meditare nelle solenni ricorrenze:<br />
nell’anniversario della morte della madre, delle Duse, degli amici più cari, o dei giorni memorabili delle imprese<br />
di guerra. Qui il corpo del poeta venne riposto per la veglia privata. Il letto posto in posizione dominante<br />
è chiamato “letto delle due età” perché nelle sue forme ricorda al contempo una culla e una bara: simboleggia<br />
la morte come fine e come inizio di una nuova vita. Esso è sovrastato dal dipinto raffigurante San Francesco<br />
che abbraccia D’Annunzio lebbroso. Questa<br />
è una stanza un po’ macabra, ma allo stesso<br />
tempo interessante. Vicino al letto c’è una statua<br />
molto grande in marmo bianco che rappresenta<br />
un uomo nel dolore. Il letto si trova in<br />
fondo alla stanza rialzato da alcuni scalini. Prima<br />
di questi scalini ci sono due pelli di ghepardo<br />
stese <strong>sul</strong> pavimento con la faccia imbalsamata<br />
e la bocca aperta. Come se stessero tenendo<br />
sotto controllo il corpo senza vita dello<br />
scrittore. Intorno si trovano statue quadri e piccoli<br />
oggetti. Il lebbroso a cui la stanza si intitola,<br />
è il poeta che così si definisce, rinnovando<br />
la credenza medioevale secondo la quale il<br />
lebbroso è, “signatus”, toccato da dio e quindi sacro. A fianco al letto si trova una grande statua raffigurante<br />
un uomo senza vesti che viene trafitto da una lancia nel petto. Questa stanza come il resto del Vittoriale, venne<br />
dipinta da Guido Cadorin, come dice una lettera del 2 settembre 1924, in cui D’Annunzio incarica Cadorin<br />
di dipingere la camera del povero o stanza del lebbroso. All’uscita dalla villa siamo andati a visitare il Viale<br />
di Aligi verso la nave e il mausoleo. Verso sera siamo partiti per il viaggio di ritorno. Questa gita è stata molto<br />
interessante e ricca di scoperte.<br />
1^ D Zanardini Giulia, Ricci Francesco
Il consumo di droghe leggere<br />
e di alcolici con i relativi<br />
problemi a essi correlati costituiscono<br />
un serio allarme<br />
per i nostri giovani. Purtroppo,<br />
anche nella nostra zona, i costi sociali, sanitari<br />
ed economici evidenziano non solo la tematica relativa<br />
ai giovani, ma le correlazioni ad altri ambiti<br />
sociali: il carico delle problematiche per la famiglia,<br />
in ambito lavorativo, <strong>sul</strong>la guida, sui trattamenti e<br />
sistemi di cura. Nella nostra comunità, da studi recenti,<br />
emerge una verità scomoda e dolorosa: il 31% dei<br />
giovani ha già assaggiato una bevanda alcolica prima<br />
dei 12 anni e ri<strong>sul</strong>ta che siano le ragazze a usare di<br />
più l’alcol rispetto ai ragazzi. I giovani si danno al<br />
bere per molte ragioni che variano in base alle circostanze<br />
personali e sociali, come il desiderio di appartenenza<br />
al gruppo, di sentirsi diversi, la noia o addirittura<br />
per il gusto del proibito. Da anni l’Istituto Alberghiero,<br />
offre ai suoi studenti l’opportunità di comprendere<br />
i rischi che si corrono facendo abuso di queste<br />
sostanze attraverso il progetto Un giorno per la<br />
vita. Le classi coinvolte hanno l’opportunità, insieme<br />
ai docenti dell’Istituto, di conoscere, capire e riflettere<br />
<strong>sul</strong>l’argomento attraverso l’incontro con persone<br />
attive e competenti in questo campo. In più gli alunni<br />
possono ascoltare direttamente le testimonianze di<br />
coloro che, per diversi motivi, sono caduti in queste<br />
trappole e che con grande coraggio e non poca fatica<br />
stanno ritornando alla vita. Il progetto ha una forte<br />
valenza educativa, gli allievi si sentono protagonisti.<br />
partecipano dimostrando interesse per un argomento<br />
che li coinvolge direttamente o indirettamente. Riflettere<br />
<strong>sul</strong>le dipendenze, guardare chi soffre, ascoltare la<br />
voce di altri ragazzi che hanno solo qualche anno in<br />
più, che raccontano la loro storia, li porta a comprendere<br />
che non ci si deve avvicinare neanche per gioco<br />
a queste sostanze. Sicuramente leggere in classe statistiche,<br />
documenti, vedere film, che affrontano<br />
l’argomento, non avrebbe dato lo stesso ri<strong>sul</strong>tato.<br />
Pagina 29<br />
Quest’anno il progetto Un giorno per la<br />
vita, sotto l’attenta organizzazione della<br />
docente Francesca Capalbo, è stato modulato<br />
sostanzialmente in tre fasi:<br />
esplorativa, nel mese di ottobre è<br />
stata effettuata un indagine <strong>sul</strong> 50% della popolazione scolastica e<br />
dei genitori che verteva su legalità, rispetto delle Norme giuridiche,<br />
abitudini, tabagismo, sostanze alcoliche e stupefacenti;<br />
l’elaborazione dei dati ha consentito al gruppo di lavoro, riunitosi il<br />
17 dicembre scorso, di stabilire le nuove modalità operative;<br />
formativa, avviata nel mese di febbraio con gli incontri delle componenti<br />
del Progetto con docenti e genitori, è proseguita con una<br />
serie di appuntamenti con esperti i quali, ognuno per il settore di<br />
competenza, ha fornito agli alunni esaustive spiegazioni e chiarimenti<br />
relativi alle problematiche trattate e alle segnalazioni fornite<br />
dal test somministrato; gli alunni hanno incontrato :<br />
- le FF.OO. che hanno spiegato quale sia il loro ruolo istituzionale,<br />
quando e come sia possibile rivolgersi alle FF.OO., la normativa<br />
vigente in materia di somministrazione di sigarette, bevande alcoliche<br />
e sostanze stupefacenti e i provvedimenti amministrativi e penali,<br />
nonché l’importanza del rispetto delle Norme del C.C. quale elemento<br />
di reale prevenzione e tutela del cittadino;<br />
- la C.R.I. che ha parlato dei danni derivanti da tabagismo, alcolismo,<br />
tossicodipendenza, della prevenzione quale forma di tutela per<br />
sé e per gli altri e, nella giornata del 23 aprile simulando l’intervento<br />
su un incidente stradale, in collaborazione con i VV.FF. ha spiegato<br />
agli alunni come allertare i soccorsi in caso di necessità.;<br />
- l’Unità spinale di Sondalo per conoscere i danni derivanti dalla<br />
lesione di colonna e le possibili conseguenze;<br />
- Valtellina Security Driving che ha spiegato quali siano le buone<br />
prassi di una guida sicura e quali possano essere i comportamenti a<br />
rischio; dopo la lezione pratica di guida su macchina, tenutasi il 23<br />
aprile, il loro intervento si concluderà a maggio con una lezione pratica<br />
di guida su motociclo per gli alunni con patentino;<br />
riflessiva, divisa in due parti: nella prima si sono organizzati gli<br />
incontri con testimoni che hanno in prima persona vissuto un’ esperienza<br />
traumatica, incontrando gli ospiti della Comunità EXODUS<br />
di Sonico, i pazienti dell’Unità Spinale di Sondalo e gli Anonimi<br />
Alcolisti e Familiari degli Alcolisti; la seconda parte ha visto intervenire<br />
gli alunni che, attraverso un test, hanno comunicato impressioni<br />
e stati d’animo legati alle varie fasi del Progetto, al fine di consentire<br />
un miglioramento dell’offerta formativa.<br />
Un giorno per la vita<br />
Nella giornata di venerdì 23 aprile, nella quale erano presenti il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale COLOSIO Giuseppe che ha espresso<br />
il suo apprezzamento per l’iniziativa, auspicando la creazione di una rete del medesimo Progetto su tutte le scuole della Valtellina e Valchiavenna,<br />
il Prefetto Dott.ssa CESARI Erminia Rosa, il Questore Dott. BARBATO Michelangelo, il Vicepresidente della Provincia Corradini Pierpaolo, il<br />
Com. Prov. Carabinieri T.C. GABRIELLI Pierluigi – che ha riservato ai ragazzi un intervento accorato e un importante spunto di riflessione sui loro<br />
comportamenti e <strong>sul</strong>le conseguenze che da essi ne possono derivare, per loro stessi e per le loro famiglie - , il Com. PRETE Michele della Caserma di<br />
Tirano, il Com. Prov. Polizia Stradale COLOMBO Marcello, il Ten. della Guardia di Finanza di Bormio SPANO’ Antonino, il Com. Polizia Municipale<br />
di Bormio VITALINI Morena, impegnata nell’organizzazione dell’area riservata alla lezione pratica di Guida Sicura, il Dir. Scol. Prov. Dott. MONTRO-<br />
NE Nicola, che ha sottolineato l’importanza del Progetto nella formazione del buon cittadino, della Dott.ssa Marchesi Daniela che sta seguendo il Progetto<br />
nelle varie fasi di sviluppo il Dott. Ettore Castoldi che si occupa della Guida Sicura, il ir. Gen. ASL SONDRIO Dott. GIANOLA Luigi, del Presidente<br />
CRI FUSTELLA Giovanni, il Resp. Prev.e Form. CRI BARZAGHI Lionello, l’equipe di truccatori e i volontari della Croce Rossa, i Ref. Prov. ANO-<br />
NIMI ALCOLISTI e dei testimoni di A.A., di PROH Gianandrea e RINALDI Luca per Valtellina Security Driving e in rappresentanza di EXODUS, che<br />
ha parlato ai ragazzi del valore della vita e dell’importanza di ricominciare a volersi bene ed amare il prossimo. Ognuno di loro ha lasciato qualcosa ad<br />
ogni alunno, ogni alunno ha riconosciuto il grande coraggio che ha portato queste persone a raccontare le loro esperienze, personali e non, ogni alunno ha<br />
compreso il vero significato del termine dipendenza, che troppo spesso oggi viene usato solo in senso patologico.<br />
Il progetto ha avuto un seguito di conclusione il 26 aprile con una giornata presso la Comunità Exodus di Sonico dove, grazie all’impegno e alla dedizione<br />
degli operatori di EXODUS e di Fortunato POGNA è stata avviata un’attività ristorativa finalizzata al recupero degli ex-tossicodipendenti. Gli alunni<br />
delle classi seconde della scuola sono stati ospiti della struttura e hanno condiviso con i ragazzi presenti le tragiche storie di un errore che può distruggere<br />
la vita e la speranza di ricominciare. A questo momento di formazione e condivisione, ha fatto seguito un Happy hour con musica da discoteca e cocktail<br />
analcolici presso il Non solo Pub di Piateda.<br />
Ora dobbiamo attendere, nella speranza che i nostri ragazzi riflettano e, alla luce di quanto hanno visto ed ascoltato, evitino errori che possono rovinar<br />
loro la vita o, peggio ancora, privarli di questo prezioso dono.<br />
Come scuola abbiamo l’obbligo, morale e civile, di continuare a lavorare sui nostri ragazzi per i nostri ragazzi e siamo orgogliosi che il progetto sia entrato<br />
nel POF e sia stato riconosciuto come progetto guida dal Provveditorato.
Pagina 30<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Progetto “Scuola 21”<br />
Il nome del progetto nasce dal riferimento all’Agenda 21 del vertice ONU di Rio de Janeiro (1992) e<br />
all’impegno delle comunità di trasformare e migliorare gli stili di vita verso la sostenibilità ambientale. Per<br />
rendere concreto e reale il progetto è importante che la scuola promuova un sapere creativo e partecipativo, in<br />
questo modo la scuola diventa il motore portante del cambiamento. Il progetto “Scuola 21” si inserisce nel Piano<br />
d’azione di Fondazione Cariplo per promuovere nei giovani un migliore atteggiamento verso la società<br />
accrescendo le competenze e le conoscenze dei ragazzi. All’interno del Piano d’azione è presente la linea per<br />
“Promuovere l’educazione alla sostenibilità ambientale”, che prevede lo sviluppo di un progetto nel quale i<br />
suoi soggetti attivi devono essere gli studenti e i docenti della scuola di II grado. Tutto ruota intorno alla sostenibilità<br />
dell’ambiente e al sapere indotto per mezzo dell’interdisciplinarietà attraverso fasi diversificate come:<br />
1.progettazione e utilizzo di materiali didattici interdisciplinari;<br />
2.sperimentazione dei lavori in scuole campione;<br />
3.verifica e diffusione del lavoro in larga scala.<br />
Il progetto ha lo scopo di promuovere l’educazione alla sostenibilità ambientale proprio ai ragazzi, che hanno<br />
dai 14 ai 19 anni, sviluppando un pensiero critico secondo l’idea di cittadinanza attiva. In questo modo<br />
“Scuola 21” contribuisce al miglioramento dell’offerta formativa della scuola cercando di raggiungere i seguenti<br />
obiettivi:<br />
1.promuovere l’adesione collegiale delle scuole alle finalità dell’educazione sostenibile attraverso percorsi<br />
didattici interdisciplinari nel P.O.F.;<br />
2.stimolare nei docenti la voglia di migliorare le competenze attraverso una nuova metodologia didattica;<br />
3. sviluppare negli alunni lo spirito critico e acquisire competenze di “cittadinanza attiva e responsabile”.<br />
La nostra scuola ha scelto di partecipare al progetto sfruttando le attrezzature disponibili per valorizzare le<br />
produzioni tipiche. L’azione formativa si svilupperà <strong>sul</strong> territorio; all’interno delle classi scelte, i docenti, mettendosi<br />
in gioco, dovranno riflettere <strong>sul</strong>l’organizzazione delle classi e valutare il progetto non solo attraverso<br />
la condivisione del progetto, ma attraverso l’interdisciplinarietà per fare emergere metodi e strumenti per poter<br />
gestire l’attività. Il territorio rappresenta, per gli abitanti della Valle, un legame particolare, con le sue tradizioni,<br />
la sua storia e la sua gente, per questo motivo si è deciso di sviluppare un’attività che si potesse svolgere<br />
nel territorio in cui ritrova la scuola.<br />
Gli insegnanti partecipanti del <strong>nostro</strong> Istituto hanno proposto la valorizzazione delle qualità del territorio, ipotizzando<br />
la valorizzazione di produzioni tipiche attraverso una giornata operativa in un alpeggio. La giornata<br />
ristorativa verrà impostata in modo da far conoscere varie tipicità locali, non solo legate all’enogastronomia,<br />
ma anche all’artigianato locale e alla cultura tipica. Così si è optato per la malga, un luogo unico e tradizionale<br />
della civiltà montanara, che può diventare un luogo per giovani che vogliono intraprendere attività imprenditoriali.<br />
L’esperienza della malga può essere indagata e studiata attraverso il coinvolgimento di famigliari e amici,<br />
la raccolta di tradizioni e racconti locali, può essere utile verificare l’esistenza dei musei dedicati<br />
all’argomento. Gli enti pubblici sono indispensabili come fonti certe, presso i comuni sono presenti archivi<br />
che possono rappresentare una fonte di storia locale. La malga verrà così valorizzata attraverso il suo aspetto<br />
storico-culturale evitando il rischio di scomparire perché ridotta alla sola logica del turismo fine a se stesso.<br />
Il percorso si inserirà all’interno delle attività curriculari attraverso diverse attività disciplinari:<br />
gli insegnanti dovranno essere in grado di facilitare la partecipazione degli studenti ascoltando e valorizzando<br />
gli interessi, le esperienze e le idee degli studenti. In quest’ottica gli alunni parteciperanno in modo democratico<br />
all’iniziativa senza essere sottoposti alle direttive dei docenti, che comunque rimangono il perno attorno al<br />
quale si sviluppa il lavoro.<br />
Dal punto di vista pratico, orientativamente, il percorso si svolgerà secondo il seguente calendario:<br />
1. esplorazione dell’argomento: ottobre - novembre 2009<br />
2. problematizzazione: novembre - dicembre 2009<br />
3. raccolta dati essenziali: dicembre 2009 - marzo 2010<br />
4. ipotesi d’intervento: marzo - maggio 2010
Pagina 31<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
5.valutazione: ottobre 2009 - giugno 2010.<br />
Nel progetto sono coinvolte tutte le materie curriculari che interverranno sinergicamente per rendere cooperanti<br />
i diversi saperi.<br />
Scheda descrittiva dell’intervento<br />
Il problema ambientale a cui l’intervento specifico della scuola intende rispondere è la progressiva perdita di<br />
conoscenza nelle giovani generazioni e nella cittadinanza delle qualità ambientali della Valtellina che si esprimono<br />
attraverso le tipicità alimentari.<br />
Titolo dell’intervento: valorizzazione del territorio valtellinese attraverso i suoi prodotti tipici<br />
Breve descrizione dell’intervento: l’intervento si propone di valorizzare le risorse ambientali e le potenzialità<br />
del territorio attraverso una giornata in malga per far conoscere le tipicità dell’eno-gastronomia locale, della<br />
cultura e della tradizione valtellinese.<br />
In particolare, gli studenti vengono coinvolti nella riattivazione di una malga, ristrutturata con la finalità di creare<br />
una struttura ricettiva.<br />
L’intervento specifico prevede la realizzazione di un evento in loco (percorso eno-gastronomico e culturale valtellinese)<br />
e sarà aperto un laboratorio didattico-sperimentale di coltura di piccoli frutti in quota, che sarà messo<br />
a disposizione, in futuro, anche delle scolaresche dell’Alta Valtellina.<br />
Tempistica: la data dell’evento è stata fissata per venerdì 4 giugno 2010, in località AL, frazione di Semogo<br />
nel Comune di Valdidentro.<br />
Classi pioniere: II C – IV TSR B<br />
Altri attori coinvolti: Comune di Valdidentro; Comunità Montana; Parco Nazionale dello Stelvio; Fondazione<br />
Fojanini; Protezione Civile; Coro “La Bajona”; Associazione nazionale Alpini; Gruppo Folkloristico di Piatta;<br />
esperti esterni.<br />
Azione Ri<strong>sul</strong>tato dell’azione Elenco attività Competenza attività<br />
Degustazione prodotti<br />
tipici<br />
degustazione;<br />
ricettario<br />
Coltivazione piccoli frutti realizzazione orto sui piccoli<br />
frutti<br />
Promozione aspetti religiosi<br />
Accoglienza di turisti in<br />
lingua<br />
Valorizzazione del territorio<br />
Proposta del “fare impresa”<br />
Raccolta schede descrittive<br />
prodotti, realizzazione<br />
menu<br />
Incontro esperti, proprietario<br />
terreno,<br />
messa a dimora delle<br />
piante, costruzione<br />
Impianto irrigazione e<br />
recinzione protettiva<br />
presentazione Presentazione delle cappelle<br />
votive, degli edifici<br />
religiosi e le loro caratteristiche<br />
accoglienza dello straniero<br />
proposta delle tipicità del<br />
territorio<br />
Simulazione di un dialogo<br />
in lingua<br />
Pubblicazione con dati in<br />
inglese<br />
Collaborare, partecipare,<br />
acquisire l’informazione<br />
Acquisire e interpretare<br />
l’informazione, risolvere i<br />
problemi<br />
Agire in modo autonomo<br />
e responsabile, interpretare<br />
l’informazione<br />
cCmunicare<br />
Collaborare, individuare<br />
collegamenti<br />
Presentazione durante la giornata di slide esplicative e dei principali aspetti giuridici<br />
ed economici di impresa e società per la promozione locale<br />
Contributi: arredi forniti dal Parco Nazionale dello Stelvio (panche e tavoli); tende da campo fornite dall’ANA<br />
e dalla Protezione Civile; filmato del Progetto (attività didattica ed evento) realizzato in collaborazione con il<br />
Parco Nazionale dello Stelvio.<br />
Le classi hanno elaborato un opuscolo finalizzato alla promozione del turismo in Valtellina, nel quale sono stati<br />
raccolti i dati delle indagini effettuate nel corso del progetto.
La patente europea del computer<br />
Un passaporto per il mondo del lavoro<br />
Saper usare il computer è ormai un requisito indispensabile in ogni attività lavorativa: chi è alla<br />
ricerca della prima occupazione, chi vuole ricollocarsi <strong>sul</strong> mercato del lavoro o chi desidera migliorare la propria posizione, necessita<br />
di uno standard di riferimento che attesti il proprio livello di conoscenza nell'uso del computer e possa essere riconosciuto<br />
subito, in modo certo e dovunque.<br />
La European Computer Driving Licenze, ECDL o patente europea di guida del computer, è lo standard di riferimento necessario.<br />
Consiste in un sistema di certificazioni attestante che chi lo possiede ha l'insieme minimo delle abilità necessarie per poter<br />
lavorare con il personal computer - in modo autonomo o in rete - nell'ambito di un'azienda, un ente pubblico, uno studio professionale<br />
e così via. In altri termini, essa definisce senza ambiguità la capacità di una persona di saper usare il personal computer a<br />
diversi livelli di approfondimento e di specializzazione. L'ECDL si prefigge, quindi, di garantire una migliore comprensione dei<br />
meccanismi di utilizzo del computer, in modo da ottimizzarne l'uso ed elevare la qualità del lavoro ad esso connesso, aumentando<br />
nel contempo la produttività della forza lavoro e migliorando l'uso degli investimenti delle tecnologie in campo informatico.<br />
Il programma della patente europea del computer è sostenuto dalla Unione Europea, che l'ha inserito tra i progetti comunitari<br />
diretti a realizzare la Società dell'Informazione.<br />
ECDL & I.P.S.S.A.R. Dante <strong>Zappa</strong><br />
Dall’anno scolastico 2004/2005 l’I.P.S.S.A.R. Dante <strong>Zappa</strong> di Bormio è Centro<br />
accreditato (Test Center) per il sostenimento degli esami necessari al conseguimento<br />
della patente europea del computer. L’<strong>IPSSAR</strong> ha scelto di offrire ai propri<br />
studenti l’ECDL ad un prezzo molto vantaggioso rispetto ai prezzi consigliati da<br />
AICA. Inoltre per gli interessati si organizzano periodicamente corsi di preparazione<br />
agli esami. Nell’anno scolastico corrente si sono effettuate cinque sessioni<br />
d’esame per un totale di 150 esami con una buona percentuale di superamento (in<br />
media del 73%) e si sono vendute 50 skills card.<br />
Lo staff ECDL: responsabile del Test Center ed esaminatore: Prof.ssa Maria Grazia Toniatti<br />
esaminatori interni: Prof. Francesco Norato e Prof.ssa Luigina Signorelli<br />
esaminatore esterno: Prof. Dario Caelli<br />
referente amministrativo c/o la segreteria dell’Istituto: Sig.ra Enza Confortola<br />
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ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Il corso ECDL è molto interessante: oltre ad ascoltare le lezioni<br />
dei vari moduli mi ha dato la possibilità di eseguire delle simulazioni<br />
d’esame molto attendibili. G. Massimo - 1B<br />
Il corso E.C.D.L. che si è svolto qui all’<strong>IPSSAR</strong> <strong>Zappa</strong> è stato molto<br />
interessante e istruttivo. È un corso che aiuta non solo chi non sa<br />
usare il computer, ma anche chi pensa di saperlo già usare: si scoprono<br />
cose nuove e se ne approfondiscono altre. G.Tomas - 1B<br />
Grazie al corso e alle simulazioni sono riuscito a imparare molto<br />
<strong>sul</strong> computer e ho superato tre moduli senza problemi!<br />
G. Michele - 1B<br />
Ritengo che tutti gli alunni dovrebbero sfruttare l’occasione che ci offre il <strong>nostro</strong><br />
Istituto: non solo di poter conseguire la patente ECDL ma di potersi preparare in<br />
modo efficace agli esami mediante lezioni e simulazioni. Q. Caterina - 1B<br />
È anche possibile rivolgersi direttamente all'AICA (Associazione<br />
Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico): Piazzale R.<br />
Morandi n. 2 - 20121 Milano<br />
Tel. 02 7645501 - Fax 02 76015717 E-mail: aica@aicanet.it<br />
sito AICA:http://www.aicanet.it<br />
sito ECDL: http://www.ecdl.it<br />
sito ECDL Foundation: http://www.ecdl.com
Pagina 33<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
La storia dello Short Track<br />
Correva l’anno 1992; appena dietro le Alpi, in Savoia, lo Short<br />
Track faceva il suo esordio olimpionico. Quattro anni prima a<br />
Calgary l’Italia aveva fatto incetta di medaglie; in assoluto Marinella Canclini stupisce tutti: è record del<br />
mondo, record olimpionico e premessa di una medaglia. La Medaglia arrivò!<br />
La prima medaglia in assoluto per l’Italia in una disciplina del ghiaccio arriverà dallo Short Track con tecnici<br />
e dirigenti valtellinesi a guidare federazione e squadra nazionale, da Marinella Canclini ad Arianna<br />
Fontana. Con le Olimpiadi di Albertville e quella di Torino 2006, la medaglia mancata ma il record olimpionico<br />
e del mondo; da vent’anni, la Bormio Ghiaccio,<br />
i suoi ragazzi ed i suoi tecnici sono ai vertici del<br />
movimento a livello nazionale, europeo e mondiale.<br />
Il 1992 segnò la consacrazione di uno sport che Bormio<br />
pratica già da 15 anni, grazie a quella costola<br />
dell’Unione Sportiva Bormiese che oggi si chiama<br />
Bormio Ghiaccio. Nel febbraio del 1989<br />
quell’impianto accolse la Coppa Europea e Marinella<br />
Canclini fece il suo esordio in squadra azzurra. Le<br />
Olimpiadi dimostrative di Calgary erano da poco passate;<br />
l’Italia preparava l’esordio di Albertville.<br />
Nel 1993 venne il primo titolo mondiale a squadre<br />
con gli atleti della Bormio Ghiaccio.<br />
Nel 1994 è ancora tempo delle olimpiadi; ad accogliere lo short track azzurro e Valtellinese è la norvegese<br />
Lillehammer. In quell’anno la Bormio Ghiaccio costituisce l’ossatura dalla squadra femminile, quarta nella<br />
competizione olimpica (Marinella Canclini, Katia Culturi, Mara Urbani, Barbara Baldissera).<br />
Nel 1996 quella stessa nazionale femminile conquista in Olanda il titolo mondiale con il record del mondo<br />
nella staffetta.<br />
Nel 1997 a Bormio nasce la Coppa del Mondo.<br />
Nel 1998 Bormio organizza il suo primo mondiale di short track; le più forti squadre di tutto il mondo arrivano<br />
in Valtellina, in quella manifestazione è ”<strong>nostro</strong>” un altro storico ri<strong>sul</strong>tato: Nicola Franceschina ottiene<br />
il record mondiale nei 500.<br />
Nel 2000 Bormio è sede dei campionati Europei con gli azzurri dominatori; nel 2002 il centro sportivo<br />
dell’Alta Valtellina viene scelto per una delle sei tappe<br />
della Coppa del Mondo.<br />
Nel 2001, 2003 e 2006 la Bormio Ghiaccio conquista<br />
la Coppa dei Campioni del Mondo, trofeo in palio nel<br />
campionato iridato riservato alle società.<br />
Il 2002 porta allo short track azzurro-valtellinese la<br />
medaglia d’argento alle olimpiadi da Salt Lake City: di<br />
quella squadra fanno parte i valtellinesi Nicola Rodigari,<br />
Nicola Franceschina e Michele Antonioli, con il torinese<br />
Fabio Carta. Sono medaglie storiche per l’Alta<br />
Valtellina!
Pagina 34<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Torino 2006 la 100ma medaglia olimpica italiana: è il bronzo<br />
delle ragazze che porta <strong>sul</strong> podio le livignasche Katia e<br />
Mara Zini, le portacolori di Bormio Ghiaccio Cecilia Maffei<br />
e la giovanissima Arianna Fontana con la torinese Marta<br />
Capurso.<br />
Nel 2010 Bormio torna ad essere mondiale dal punto di vista organizzativo. Arianna Fontana è diventata<br />
la numero uno del pattinaggio continentale e non mancherà di essere sempre più protagonista nei<br />
prossimi anni alla testa di giovanissime che già oggi dominano la scelta giovanile europea.<br />
La storia dello short track non finisce qui, infatti, uno degli eventi riguardanti lo short track è stato il<br />
concorso “pattini d’argento”. L’associazione Bormio Ghiaccio ha indetto questo concorso in occasione<br />
della manifestazione sportiva dei Campionati Mondiali a squadre di short track che si sono disputate<br />
a Bormio il 27-28 marzo 2010.<br />
Il Concorso, rivolto ai ragazzi della scuola primaria, della scuola secondaria di I° e di II° grado, proponeva<br />
i seguenti temi:<br />
gli sport su ghiaccio;<br />
la storia del pattinaggio in Valtellina;<br />
ghiaccio e fantasia.<br />
Noi abbiamo avuto la fortuna di intervistare il presidente dell’ associazione Bormio Ghiaccio: Maurizio<br />
Gurini.<br />
D: Di cosa tratta il concorso PATTINI D’ARGENTO?<br />
R: Tratta dei mondiali di Short Track ed è un concorso creato per fare conoscere alle scuole uno sport<br />
giovane, pulito e con questo intendo dire sano e socialmente utile perché dà la possibilità di creare legami<br />
tra i giovani e non sentirsi esclusi.<br />
D: Sappiamo che una classe del <strong>nostro</strong> Istituto partecipa con un suo elaborato, quali saranno i criteri di<br />
valutazione con cui deciderete il vincitore?<br />
R: Allora i criteri sono molto semplici: aderenza al tema scelto, originalità del linguaggio, originalità<br />
del contenuto, fantasia delle immagini ed originalità dei disegni.
Pagina 35<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Il <strong>nostro</strong> intento è quello di premiare la fantasia e<br />
l’avanguardia dei giorni nostri.<br />
D: Chi ha avuto l’idea della nascita del concorso? Perché?<br />
R: L’idea è nata dal Consiglio Comitato Organizzativo Mondiale,<br />
ma tutto perché si vuole far conoscere lo sport ai giovani ed avvicinarli a questa possibilità di socializzazione.<br />
D: Maurizio tu partecipi come Giudice del concorso, come hai fatto a raggiungere questa carica?<br />
R: Prima di tutto bisognerebbe ricordare come sono diventato Presidente, e cioè tramite elezione dei genitori<br />
poi da la quel momento la mia carica, che ha sempre avuto un peso rilevante nelle decisioni, mi ha<br />
portato ad essere presidente anche in questo concorso.<br />
D: Cosa provi a rivestire questo ruolo?<br />
R: Sicuramente il peso principale è dato dalla responsabilità che il titolo da Presidente comporta ma<br />
dall’altro canto è il divulgare il titolo di una società così importante e rinomata che crea sempre un grande<br />
orgoglio.<br />
D: Non ti ri<strong>sul</strong>ta difficile essere presidente di un concorso dove partecipa la tua scuola?<br />
R: Non mi ri<strong>sul</strong>ta molto difficile perché riesco ad essere molto imparziale, e questa imparzialità è data<br />
anche dal fatto che non solo io devo esprimere il mio voto ma anche una giuria di “esperti”.<br />
D: La classe I° D partecipa con un racconto, un cocktail e un dolce, ti senti orgoglioso per questo fatto?<br />
R: Non sono solo orgoglioso ma anche contentissimo perché questa la reputo un po’ la mia seconda casa<br />
e quindi mi fa piacere; l’unico rammarico riguarda il fatto che solo una classe ha partecipato. Speravo<br />
che questa “sfida” incentivasse più classi.<br />
D: Metterai una buona parola per il Nostro Istituto?<br />
R: No comment. Per me l’importante è l’imparzialità; ma spero e mi aspetto una presenza numerosa per<br />
la scoperta del ri<strong>sul</strong>tato. V TST Nicoletta Rocca<br />
Al concorso Pattini d’argento ha partecipato<br />
il <strong>nostro</strong> Istituto con gli alunni<br />
della classe ID che hanno lavorato da<br />
novembre a febbraio a due presentazioni<br />
differenti. Con la docente di italiano<br />
Ciaralli hanno elaborato una<br />
storia, scritta interamente da loro, che<br />
aveva come sfondo lo short track e il<br />
mondo adolescenziale mentre, con il<br />
docente di Sala/ Bar Minnicino, hanno<br />
pensato e realizzato un cocktail analcolico<br />
che può essere gustato anche<br />
dagli atleti prima e dopo gli allenamenti.<br />
Con questi lavori la classe ID<br />
ha conquistato il podio vincendo il primo<br />
premio.<br />
Dosi oz (= 28,35 g.) Ingredienti Tecnica Bicchiere<br />
2 SUCCO DI<br />
ARANCIA<br />
2 SUCCO DI<br />
ANANAS<br />
Splash (1/2) SUCCO DI<br />
LIMONE<br />
ON TOP (FLOAT) PRE-MIX<br />
FRAGOLE<br />
SHAKE JUICE-BALL<br />
ON THE ROCKS Decorazione:<br />
• spicchio di arancia<br />
• foglie di ananas<br />
• cannucce
Pagina 36<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Das Bild der Anderen<br />
"Das Bild der Anderen" è un progetto promosso<br />
dal Goethe Institut per ragazzi che imparano<br />
il tedesco a scuola da principianti. Il<br />
suo obiettivo è di motivare gli alunni a scrivere<br />
in lingua anche dopo poche ore di lezione.<br />
Il progetto offre agli studenti l’opportunità di<br />
conoscersi e di fare domande, per farsi<br />
“un’idea degli altri” (das Bild der Anderen”),<br />
di come si vive in paesi stranieri con una cultura<br />
diversa dalla nostra, il tutto in lingua<br />
tedesca.<br />
Abbiamo preso contatti con una scuola della<br />
Pennsylvania (USA), con ragazzi che hanno<br />
un’età fra i 13 – 18 anni. Nelle prime mail<br />
abbiamo presentato noi stessi e le nostre famiglie,<br />
abbiamo descritto i nostri hobby, le<br />
nostre passioni, la nostra scuola e come trascorriamo<br />
abitualmente la giornata. Abbiamo<br />
ricevuto una prima mail di risposta dai nostri<br />
“Brieffreunde”, i quali a loro volta si sono<br />
presentati ed hanno descritto la loro famiglia<br />
e i loro amici. Abbiamo posto loro numerose<br />
domande, soprattutto riguardo la loro scuola,<br />
la Cyber School of Pennsylvania, che è una scuola on-line, che ha modalità completamente diverse<br />
dalle nostre scuole.<br />
Grazie a questo progetto abbiamo<br />
avuto la possibilità di migliorare le<br />
nostre conoscenze della lingua tedesca<br />
facendo qualcosa di concreto,<br />
abbiamo trovato motivante scrivere<br />
a dei coetanei che vivono così lontano<br />
da noi. È un progetto interessante<br />
e divertente e allo stesso tempo si<br />
impara ulteriormente la lingua straniera.<br />
Inoltre la maggior parte degli<br />
alunni ha stretto amicizie con gli<br />
studenti della Pennsylvania e sono<br />
rimasti in contatto con loro. Consigliamo<br />
alle altre classi di promuovere<br />
questo progetto che aiuterà a migliorare<br />
lo studio e la conoscenza<br />
del tedesco.<br />
Gli alunni della 1 D
Pagina 37<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Dietro le quinte di:<br />
Ciao a tutti … siamo noi, i pazzoidi di: “Non solo<br />
cabaret”, quei pazzi della IV e V TST che il 13 maggio<br />
2010 si sono cimentati in uno strano spettacolo che, a<br />
quanto pare, è riuscito a strapparvi un po’ di risate …<br />
Che dirvi?! E’ Stata davvero dura ragazzi, lo spettacolo è<br />
riuscito alla grande e ne siamo tutti soddisfatti, ma credeteci,<br />
mai avremmo pensato a tanto successo … Come spesso succede l’arte dell’improvvisare e la spontaneità<br />
delle persone permette il buon ri<strong>sul</strong>tato di queste esperienze, ma la nostra spontaneità è uscita solamente<br />
durante gli ultimi periodi di prove, quando, dopo mesi di battibecchi e incomprensioni, abbiamo finalmente<br />
capito cosa significasse lavorare in gruppo e mettersi in gioco. Proprio per questo vorremmo farvi<br />
capire che la buona riuscita di questo spettacolo non stava solamente nel farvi sorridere, ma stava soprattutto<br />
nello sfidare noi stessi e le nostre paure, perché diciamocelo: chi non avrebbe avuto timore a tenere<br />
un palcoscenico e coinvolgere un pubblico formato da ragazzi ed adulti? Invece, contrariamente alle nostre<br />
aspettative ce l’abbiamo fatta e, scusate la modestia, crediamo di averlo fatto egregiamente! E’ stata<br />
una strana esperienza, quasi una sfida, come l’ha definita qualcuno, ma un’esperienza che sicuramente ci<br />
ha fatto crescere, un’esperienza che ha tirato fuori il meglio di ognuno di noi. Infondo, l’obbiettivo di qualsiasi<br />
attività teatrale è proprio questo: valorizzare e migliorare le capacità e le qualità di ognuno, dal canto<br />
alla recitazione, dalla simpatia alla creatività … Non ci resta che ringraziare tutti voi, che siete riusciti a<br />
cogliere ed apprezzare il <strong>nostro</strong> impegno, che grazie ai vostri applausi e alle vostre risate ci avete caricato e<br />
trasmesso tanta energia e un grazie alla prof Chicca che nonostante<br />
la nostra ostilità iniziale non ha mai mollato e ci ha portato<br />
fino infondo, insegnandoci non solo come muoverci <strong>sul</strong><br />
palco, ma insegnandoci a lavorare insieme e a credere nelle<br />
nostre capacità.<br />
IV e V TST<br />
N.B. Entrando nel sito dell’alberghiera nella sezione dedicata<br />
ai progetti, è possibile scaricare le foto dello spettacolo e il<br />
<strong>nostro</strong> fantastico video!<br />
Commenti in diretta<br />
Il progetto teatrale di quest’anno è stata<br />
un’esperienza unica, elettrizzante, ma allo stesso<br />
tempo faticosa e difficile. Iniziata a febbraio<br />
tra mille scontri e battibecchi, si è conclusa con<br />
tre spettacoli stupefacenti ed emozionanti. Sono davvero soddisfatta dei ri<strong>sul</strong>tati ottenuti; non solo per il<br />
successo raggiunto ma anche per il clima di amicizia e collaborazione creatosi nell’ultima settimana di prove.<br />
I ragazzi hanno colto lo spirito di questa iniziativa, si sono messi in gioco divertendosi, si sono aiutati<br />
senza limiti e preferenze, hanno condiviso tensioni e gioie, hanno lottato per raggiungere lo stesso obiettivo<br />
e si sono rivaluti, apprezzati e piaciuti.<br />
Li ringrazio, uno ad uno, perché mi hanno emozionato, mi hanno colmato di gioia e resa orgogliosa di loro,<br />
cancellando tutte le incomprensioni e i sacrifici degli ultimi mesi.<br />
Amo vedere come questi progetti aprano anche i ragazzi più timidi, creino il “gruppo” e rinforzino<br />
l’autostima. Credere in se stessi è difficile, ma loro ci sono riusciti ed io sono giunta a guardarli con ammirazione,<br />
stima e rispetto. Spero tanto che questa esperienza rimanga nei loro cuori e diventi un ricordo importante<br />
nella loro vita.
Pagina 38<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
“il cabaret”..una forma di teatro che inizialmente ha suscitato molte polemiche e perplessità, nonché difficoltà<br />
nel relazionarsi si è poi trasformato in un’esperienza divertente e molto ironica, un’occasione che è servita ad<br />
unire maggiormente questa classe che finora è sempre stata divisa in gruppetti..il ri<strong>sul</strong>tato è positivo..mi è piaciuto!<br />
Serena 4^TST<br />
Ma siamo stati troppo grandi…<br />
(recitato con voce della prof.ssa<br />
Maria Pia Tognoli) <br />
Non è stato semplice imparare a lavorare<br />
insieme e per qualcuno sfidare<br />
l’imbarazzo del palcoscenico, il<br />
<strong>nostro</strong> gruppo era un miscuglio di<br />
persone talmente diverse che secondo<br />
le mie aspettative non sarebbero<br />
mai riuscite ad ottenere un ri<strong>sul</strong>tato<br />
del genere, ma evidentemente mi<br />
sbagliavo … Gli applausi e le risate<br />
hanno parlato da soli e continuano a<br />
parlare i commenti e i complimenti<br />
che riceviamo tra i corridoi e le<br />
classi dell’Istituto … Grazie davvero,<br />
a tutte le persone che hanno lavorato<br />
con me, soprattutto per i bei<br />
rapporti che siamo riusciti ad instaurare<br />
e, un ultima cosa, ragazzi se<br />
non lo avete ancora capito:<br />
UOMINI TREMATE LE DONNE<br />
SON TORNATE !!!<br />
(Ops, ok, la pianto!)<br />
Cecy Osmetti<br />
..è stata un’esperienza che ci ha fatto crescere insieme e<br />
regalato bellissime emozioni<br />
Roberta 4^TST<br />
..l'esperienza di terza area dei ragazzi di IV e V TST ha permesso anche<br />
a chi non aveva precedentemente avuto occasioni di laboratori teatrali<br />
di poter gestire il palco con balletti, sketch e canzoni interpretati con<br />
impegno e divertimento. Come in ogni teatro, la gratificazione per i ragazzi<br />
non si conclude con la fine dello spettacolo, ma è ancora presente<br />
parlando, confrontandosi e perchè no, lasciandosi prendere in giro<br />
dai propri compagni, pubblico interattivo nello spettacolo.<br />
Come ha evidenziato il Preside; il saper mettersi in gioco, pur con tutte<br />
le difficoltà che ci son state, ha permesso agli attori di farsi conoscere<br />
anche sotto un altro aspetto…sorprendendo positivamente insegnanti e<br />
compagni!<br />
Paolo Curti: tecnico luci<br />
..è stata una bella esperienza che mi<br />
ha sorpreso per come ci ha uniti…<br />
Renato 4^TST
Pagina 39<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
..è stata un’esperienza fantastica e divertentissima,<br />
che ci ha fatto crescere, che ci ha unito, che ci ha<br />
fatto vincere le nostre paure e collaborare con altre<br />
classi..<br />
Ely, Selly, Katia, Ale, Serena, Genny 4^TST<br />
….all’inizio avevo tantissimi dubbi in merito a questo spettacolo ma mi<br />
sono dovuto ricredere. Mi sono divertito tantissimo (anche se ho dovuto<br />
fare la parte… della donna) e in un certo senso mi dispiace che sia finito!<br />
Luca Vitalini<br />
..è stata sicuramente una divertentissima esperienza in cui<br />
ho potuto recitare con persone che prima non conoscevo.<br />
Da rifare!!!<br />
Nicolò 4^TST
Ghilotti Roberto<br />
Qual è il suo paese natale? Quanti<br />
km dista da bormio?<br />
- Grosio km 25<br />
Qual è il piatto tipico del suo paese?<br />
- Manfrigole alla grosina<br />
Mi può dare la ricetta del piatto tipico<br />
del suo paese ed il vino con la<br />
quale si abbina?<br />
- Il vino il Sassella, la ricetta…te<br />
la trovo…<br />
Qual è il film che più l’ha appassionato?<br />
-Angeli e Demoni<br />
Un peccato fatto durante la sua adolescenza?<br />
- Guidare senza patente<br />
Cosa non/e rifarebbe del suo passato?<br />
- Tutto<br />
Il suo peggior difetto?<br />
- Irascibile<br />
Un aggettivo per descriversi come<br />
docente.<br />
-Paziente<br />
Le interviste…...<br />
Pagina 40<br />
………….. ai Prof<br />
Ruscio Pietro<br />
Qual è il suo paese natale?<br />
Quanti km dista da bormio?<br />
- Polia (VV) km 1250<br />
Qual è il piatto tipico del suo<br />
paese?<br />
- Panserotti di Cervia in salsa<br />
rosa<br />
Mi può dare la ricetta del piatto<br />
tipico del suo paese ed il vino<br />
con la quale si abbina?<br />
- Cirò bianco!<br />
Qual è il film che più l’ha appassionato?<br />
-La vita è bella<br />
Un peccato fatto durante la sua<br />
adolescenza?<br />
- Rubare frutta<br />
Cosa rifarebbe del suo passato?<br />
- Tutto<br />
Il suo peggior difetto?<br />
- Mi appassiono troppo alle<br />
cose<br />
Un aggettivo per descriversi come<br />
docente.<br />
-Simpatico e paziente!<br />
Ursitti Ester<br />
Qual è il suo paese natale? Quanti<br />
km dista da bormio?<br />
- Avezzano, km più di 800<br />
Qual è il piatto tipico del suo paese?<br />
- Spaghetti alla chitarra<br />
Mi può dare la ricetta del piatto<br />
tipico del suo paese ed il vino<br />
con la quale si abbina?<br />
- Monte Pulciano d’Abruzzo<br />
rosso<br />
Qual è il film che più l’ha appassionato?<br />
- Elisabeth<br />
Un peccato fatto durante la sua<br />
adolescenza?<br />
- Non rispettavo mai l’orario<br />
Cosa rifarebbe del suo passato?<br />
- Tutto<br />
Il suo peggior difetto?<br />
- Arroganza<br />
Un aggettivo per descriversi come<br />
docente.<br />
- Paziente
Pagina 41<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
La nostra coppia: La Vecchia/Loffa<br />
-Come, quando, dove vi siete conosciuti?<br />
LUI: Napoli nell’anno 1990-1991 LEI: Napoli nel 1991 tramite amici<br />
tramite amici comuni<br />
-Chi dei due ha fatto il passo e come?<br />
LUI: lei, facendomelo capire LEI: io, uscivamo insieme nella stessa compagnia<br />
-Avete una vostra canzone, se sì, quale?<br />
LUI: si, ti voglio dei Nomadi LEI: si, ma non mi ricordo qual è<br />
-Dopo una litigata chi cede dei due per primo?<br />
LUI: Dipende LEI: Entrambi<br />
-Qual è il piatto preferito del Prof. La vecchia?<br />
LUI: La pizza LEI: pasta alla carbonara<br />
-Qual è la data ufficiale del vostro fidanzamento?<br />
LUI: non c’è una data ufficiale LEI: non c’è una data ufficiale<br />
-Qual è il suo peggior difetto e quello del suo/a partner?<br />
LUI: non ne ho, lei è testarda LEI: maniacale in tutto/ lui è disordinato<br />
-Qual è stato il primo regalo fatta alla Prof.ssa. Loffa?<br />
LUI: me stesso LEI: un anello<br />
-Quanti fidanzati ha avuto prima del vostro partner?<br />
LUI: alcune LEI: due o tre<br />
-Un oggettivo per descrivere il suo partner come docente?<br />
LUI: professionale LEI: rompi scatole<br />
………….. agli alunni<br />
IV TST - Ciapusci, Casari, De Monti<br />
Romano Pedranzini<br />
Sappiamo che sei impegnato nelle attività sociali del tuo paese, ma spiegaci: come si fa oggi, nella nostra<br />
società, a parlare con giovani?<br />
Bisogna sapersi porre non come un superiore, ma come un amico e un compagno di strada, perché i giovani<br />
hanno anzitutto bisogno di guide che sappiano farsi carico dei loro problemi.<br />
Parlaci del premio che hai vinto<br />
È un riconoscimento istituito nel 2007dall’ amministrazione comunale di Valdisotto per premiare coloro<br />
che con il proprio intervento si distinguono nel campo sociale o scolastico contribuendo nel limite delle<br />
possibile al bene della comunità<br />
Da quanti anni fai l’educatore?<br />
Sono educatore in ambito parrocchiale da 2 anni e seguo i ragazzi del paese di Santa Lucia<br />
Quanti ragazzi segui e quanti anni hanno?<br />
Seguo diversi ragazzi che hanno delle età comprese tra gli 8 e i 13 anni. E’ un’ esperienza che ti edifica e ti<br />
aiuta a crescere perché tu cresci con loro.<br />
Dove pratichi questa attività?<br />
Presso la comunità di Santa Lucia in Valdisotto.<br />
Ti facciamo moltissimi auguri<br />
Grazie a voi!<br />
V TST Luca & Andrea
Andrea Maiori<br />
Da che hanno hai iniziato a fare sport e a quanti anni ?<br />
Ho iniziato nel 1999 all’ età di 5 anni.<br />
Che emozioni provi durante le gare ?<br />
Ogni gara mi porta nuove emozioni e mi permette di<br />
confrontarmi con altri atleti e ciò per me è molto esaltante.<br />
Che cosa significa poter partecipare alle gare regionali?<br />
Sicuramente ho molto entusiasmo, non vedo l’ora di<br />
partire per affrontare i più forti atleti della Regione…<br />
voglio portare in alto il nome della scuola.<br />
Quanto tempo ti alleni?<br />
Mi alleno sei volte alla settimana.<br />
Che sport pratichi oltre alla corsa?<br />
Io pratico la corsa e lo sci nordico.<br />
Salti ore di scuola per andare in trasferta e in quali luoghi<br />
sei andato? Sì, salto molte ore di scuola per le mie<br />
trasferte. Ho visitato diversi posti; sono stato a Folgaria,<br />
Asiago, Falcade in Val di Fiemme.<br />
I tuoi genitori ti seguono nelle tue trasferte?<br />
No, a causa del loro lavoro purtroppo non possono<br />
seguirmi.<br />
Quante medaglie hai già vinto? Una trentina…<br />
Ti diverti durante le trasferte? Si, molto!!!<br />
Chi ha partecipato di questo istituto oltre a te, a questa<br />
gara? Con Simone Romani, Emil Bormetti,Gianluca<br />
Martinelli e il grande Ricci Francesco.<br />
Chi ti ha aiutato a vincere? Sicuramente i miei compagni<br />
e il grande spirito di squadra.<br />
Abbiamo parlato con il tuo frof. Giacomelli Giuseppe,<br />
ecco cosa pensa di te: Sicuramente è un bravissimo<br />
atleta ed è indubbiamente una promessa nello sci di<br />
fondo e nella corsa di endurance. Inoltre è un onore<br />
per me sapere che un mio alunno ha stabilito il record<br />
nella corsa mille per mille. Sono orgoglioso di<br />
lui.<br />
da sinistra:<br />
Martinelli Gianluca,<br />
Maiori Andrea,<br />
Bormetti<br />
Emil, Ricci<br />
Francesco, Podda<br />
Jacopo e Sellam<br />
Hedi<br />
Pagina 42<br />
Uno su mille ce la fa<br />
V TST Luca & Andrea<br />
Giovedì 6 Maggio 2010 si sono svolti i giochi studenteschi<br />
a Chiuro.<br />
Il <strong>nostro</strong> Istituto, Dante <strong>Zappa</strong>, si è classificato primo<br />
nella categoria allievi maschile con gli alunni: Emil<br />
Bormetti, che nella gara dei 100 m ha ottenuto il podio<br />
e Andrea Majori, che con 2.45’.50”, si è classificato<br />
primo nei 1000 m. Da ricordare anche Simone Romani<br />
che si è classificato secondo nei 300 m e Luca Guglielmin<br />
in seconda posizione nella categoria salto in<br />
alto.<br />
La scuola quest’anno ha ottenuto il primo posto anche<br />
nella staffetta 4x100 con: Emil Bormetti, Luca Guglielmin,<br />
Simone Romani e Maurizio Bormolini.<br />
Intervista a<br />
Emil Bormetti<br />
Da quanto tempo pratichi questo sport?<br />
Da quando sono piccolo faccio sci, l’atletica la pratico<br />
d’estate, ma solo con le scuole medie mi sono appassionato<br />
di più e ho iniziato a fare gare.<br />
Ti dà soddisfazioni?<br />
Sì, molte, mi piace sentire l’adrenalina che sale davanti<br />
ai blocchi di partenza e tagliare il traguardo mi fa<br />
sentire orgoglioso di me.<br />
Quanto tempo hai dedicato all’allenamento per<br />
questa gara?<br />
Circa un mese, dalle 18.00 alle 19.00, tutti i pomeriggi<br />
della settimana…tranne il sabato!<br />
Come ti sono sembrati i tuoi avversari?<br />
Avversari molto forti, non pensavo di vincere dato che<br />
la prova l’abbiamo dovuta ripetere due volte a causa<br />
di un errore nel conteggio del tempo…quindi sono<br />
veramente contento!<br />
Come riesci ad organizzare il tempo tra studio e<br />
allenamento?<br />
Con molta fatica, perché, in questo periodo la scuola<br />
richiede impegno e con gli allenamenti tutti i giorni i<br />
miei voti ne hanno un po’ risentito. Spero che i professori<br />
capiscano…<br />
La staffetta a tuo parere com’è andata?<br />
Concedimelo: E’ andata strabene! Abbiamo avuto la<br />
vittoria che ci meritavamo dimostrando di essere una<br />
grande squadra. Adesso dobbiamo dimostrare quanto<br />
valiamo ai regionali.<br />
Allora in bocca al lupo a tutti voi!<br />
1A Elena Cadringher
Pagina 43<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Musica e parole<br />
Quest’anno abbiamo deciso di inserire<br />
una pagina un po’ speciale nel <strong>nostro</strong> <strong>giornalino</strong>. La vita di ogni persona<br />
è piena di momenti indimenticabili, belli e brutti, vissuti da soli o in<br />
compagnia ed ognuno di questi momenti è accompagnato da una melodia,<br />
da parole o semplicemente da una canzone.<br />
La musica oggi è un grande strumento comunicativo e tutto passa attraverso<br />
le parole e le note dei grandi gruppi: dall’amore al dolore attraversando<br />
la storia e arrivando alla letteratura…<br />
Quando la musica canta la vita<br />
-SUD SOUND SYSTEM- Un gruppo di ragazzi salentini per i quali il legame<br />
tra la terra di Puglia e il reggae non ha bisogno di essere inventato ma è naturale,<br />
immediato, quasi fisiologico. Sud del mondo e sud d'Italia, storie di esclusione<br />
ed emarginazione, carica sociale e radici ben piantate nella propria terra. Le<br />
prime composizioni nascono in casa di Papa Gianni a San Foca, una delle punte<br />
del Salento rivolta a est, dirette agli amici più intimi e ai molti altri che arrivano<br />
grazie al passaparola. Sul finire degli anni '80 le prime esibizioni con i dischi di<br />
DJ War presto si spostano nelle campagne, sotto gli ulivi e i 40°C all'ombra dei<br />
frantoi abbandonati. L'influsso del dialetto salentino <strong>sul</strong>la loro musica è fortissimo,<br />
ed è giusto che sia così: solo la lingua madre riesce a comunicare in modo<br />
naturale e diretto emozioni e situazioni. Spesso i testi giocano con le assonanze anglo-americane degli originali:<br />
ad esempio 'ah bwoy!' diventa 'ahi li guai!' e 'come in!' si trasforma in 'camina!'.<br />
Ben presto la storia del reggae salentino si intreccia con quella delle case occupate di Bologna, dove la<br />
maggior parte del gruppo vive e studia e dove si improvvisano mitiche apparizioni di strada, sotto i portici<br />
o nei locali occupati dell'Isola Nel Cantiere. La band riesce a introdursi nel circuito dei centri sociali di Roma,<br />
dove Don Rico entra in contatto con la posse di Onda Rossa, con l'esibizione del 1991 nelle sede storica<br />
del Leoncavallo. Al termine di questa escalation arriva l'esordio discografico, con la pubblicazione di tre<br />
12 pollici uno dopo l'altro: "Fuecu/ T'a Aciuta Bona", "Reggae Internazionale" e "Punnu Ieu" e infine<br />
"Turcinieddhri" e "Chiappalu". I nuovi brani spopolano nell'ambiente reggae italiano e lanciano la crew<br />
verso una lunga serie di collaborazioni internazionali dalla scena roots, reggae e ragamuffin (Macka B e<br />
Mad Professor, Little Owie, Linton Kwesi Johnson, Asher D, Chunny Rankin, Daddy Freddy, Thriller Jenna,<br />
Sweete Irie).<br />
Segue un tour on the road attraverso l'Europa che porta i S.S.S. a condividere il palco con il meglio della<br />
scena reggae e dub europea, dai Massilla Sound System a Linton Kwesl Johnson, il poeta reggae conosciuto<br />
durante le esibizioni inglesi.<br />
Dopo molte produzioni su 12 pollici i Sud Sound System cominciano a lavorare al loro primo vero disco di<br />
inediti. I frutti si vedono nel 1996 con la pubblicazione di un doppio album: "Comu 'Na Petra" inaugura<br />
la collaborazione con i tamburellisti, un feeling anomalo che rende il sound del gruppo, intriso di ragamuffin<br />
e pizzica, ancor più inconfondibile, grazie soprattutto a brani come "Afro Ragga Taranta Jazz" e<br />
"Crisce". "Tradizioni", il secondo disco, raccoglie la storia delle loro composizioni dal 1991 in avanti.
Pagina 44<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Tra ospitate televisive e collaborazioni a soundtrack cinematografiche (tra cui "Sud" di Gabriele Salvatores),<br />
il nome del gruppo diventa sempre più conosciuto in tutta la penisola aprendo la strada ai due album successivi:<br />
nel 1997 esce "No Playback" con brani estratti da "Comu 'Na Petra" remixati da importanti artisti della<br />
scena reggae e hip hop e due anni più tardi è l'ora di "Reggae Party" cui segue "Salento Showcase", una<br />
raccolta autoprodotta del meglio del raggamuffin salentino. Dopo aver scritto l'inno della squadra di calcio<br />
del Lecce, "Giallurussu", nel 2001 arriva l'album "Musica Musica" e, 2 anni più tardi, con "Lontano" conquistano<br />
anche la Targa Tenco per il miglior album in dialetto. Un riconoscimento a oltre un decennio di ricerca<br />
e sperimentazione, come testimonia anche il cd antologico "Fuegu Su Fuegu" che ripercorre il periodo<br />
dal 1997 al 2003 con l'aggiunta di due inediti.Il nuovo album dei Sud Sound System "Acqua Pe Sta Terra"<br />
arriva nei negozi alle soglie dell'estate 2005 e vede la partecipazione di numerosi artisti internazionali del calibro<br />
di Luciano, Chico, Anthony Jonhson e General Levy. La lineup dei Sud Sound System è composta da:<br />
Treble, Don Rico, GGD, Papa Gianni, Nandu Popu e Terron Fabio.<br />
V TST Nicoletta Rocca<br />
Le radici cà tieni<br />
MAIUSCOLO: TRADUZIONE<br />
Rit.<br />
Se nu te scierri mai delle radici ca tieni SE NON TI DIMENTICHI MAI DEL-<br />
LE RADICI CHE HAI<br />
rispetti puru quiddre delli paisi lontani! RISPETTI ANCHE QUELLE DEI PA-<br />
ESI LONTANI<br />
Se nu te scierri mai de du ede ca ieni SE NON TI DIMENTICHI MAI DA DO-<br />
VE VIENI<br />
dai chiu valore alla cultura ca tieni! DAI PIU’ VALORE ALLA CULTURA<br />
CHE HAI<br />
Simu salentini dellu munnu cittadini, SIAMO SALENTINI DEL MONDO<br />
CITTADINI<br />
radicati alli messapi cu li greci e bizantini, RADICATI AI MESSAPI CON I<br />
GRECI E BIZANTINI<br />
uniti intra stu stile osce cu li giammaicani, UNITI IN QUESTO STILE OGGI CON I GIAMAICANI<br />
dimme mo de du ede ca sta bieni! DIMMI ADESSO DA DOV’è CHE VIENI!<br />
Rico Egnu dellu salentu e quannu mpunnu parlu dialettu “RICO EGNU” DAL SALENTO E QUANDO<br />
RISPONDO PARLO DIALETTO<br />
e nu mbede filu no Ca l’italianu nu lu sacciu ED E’ INUTILE PERCHE’ L’ITALIANO NON LO CONO-<br />
SCO<br />
ca se me mintu cu riflettu parlu lu jamaicanu strittu E SE MI METTO A RIFLETTERE PARLO GAMAICA-<br />
NO STRETTO<br />
perche l’importante e cu sai nu pocu de tuttu PERCHE’ L’IMPORTANTE E’ SAPERE UN PO’ DI TUTTO<br />
anche se de tuttu a fiate me ne futtu ANCHE SE DI TUTTO A VOLTE ME NE FOTTO<br />
ma se na cosa me interessa su capace puru me fissu MA SE UNA COSA MI INTERESSA SONO CAPACE<br />
ANCHE DI FISSARMI<br />
se ete quiddhru ca oiu fazzu me mintu ddhrai e fazzu cè pozzu SE E’ QUELLO CHE VOGLIO FARE MI<br />
METTO E FACCIO QUELLO CHE POSSO<br />
perche addrhu bessere ieu ca decidu te mie stessu PERCHE’ DEVO ESSERE IO A DECIDERE DI ME<br />
STESSO
Pagina 45<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
ca la vera cultura è cu sai vivere LA VERA CULTURA E’ SAPER VIVERE<br />
cu biessi testu ma sempre sensibile DEVI ESSERE TOSTO MA SEMPRE SENSIBILE<br />
puru ca la vita ete dura è meiu sai amare ANCHE SE LA VITA E’ DURA E’ MEGLIO SAPER AMARE<br />
puru quannu te pare ca ete impossibile. ANCHE QUANDO TI SEMBRA CHE E’ IMPOSSIBILE.<br />
Fabio Me la difendu, la tegnu stritta cullu core FABIO ME LA DIFENDO, LA TENGO STRETTA CON<br />
IL CUORE<br />
la cultura mia rappresenta quiddru ca é statau e ca ha benire LA MIA CULTURA RAPPRESENTA<br />
QUELLO CHE E’ STATO E CHE DEVE VENIRE<br />
Intra stu munnu, a du nu tene chiui valore IN QUESTO MONDO, DOVE NON HA PIU’ VALORE<br />
Ci parla diversu o de diversu ede culure! CHI PARLA DIVERSO O DI DIVERSO HA IL COLORE!<br />
Te ne leanu tuttu puru la voglia de amare, TI TOLGONO TUTTO, ANCHE LA VOGLIA DI AMARE,<br />
cussi ca tanta gente a pacciu modu stae a regire! COSì CHE TANTA GENTE STA REAGENDO IN MO-<br />
DO STRANO!<br />
Te ne leanu tuttu puru le ricchie pe sentire, TI TOLGONO TUTTO ANCHE LE ORECCHIE PER SEN-<br />
TIRE<br />
ci chiange e chiede aiutu pe li torti ca stae a subire CHI PIANGE E CHIEDE AIUTO PER IL MALE CHE<br />
STA SUBENDO<br />
e ne leanu puru la terra de sutta li piedi, TI TOLGONO ANCHE LA TERRA DA SOTTO I PIEDI,<br />
se cattanu tuttu quiddru a cui tie nci tieni SI COMPRANO TUTTO QUELLO A CUI TIENI<br />
Me dispiace pe tuttu quiddru ca ne sta gliati MI DISPIACE PER TUTTO QUELLO CHE CI STATE TO-<br />
GLIENDO<br />
Ma stamu ancoraa quai, de quai nu ne limu mai sciuti! MA SIAMO ANCORA QUA, DA QUA NON CE<br />
NE SIAMO MAI ANDATI!<br />
Rit.<br />
Nandu E riu della terra a du nce sempre lu <strong>sul</strong>e “NANDU E” ARRIVO DALLA TERRA DOVE C’E’<br />
SEMPRE IL SOLE<br />
a du la gente cerca umbra ca la po defrescare. DOVE LA GENTE CERCA OMBRA CHE LA PUO’ RIN-<br />
FRESCARE<br />
Stae scrittu <strong>sul</strong>le petre quiddru ca aggiu capire STA SCRITTO SULLE PIETRE QUELLO CHE DEVO<br />
CAPIRE<br />
su parole antiche percé l’uomu nu po cangiare!SONO PAROLE ANTICHE PERCHE’ L’UOMO NON<br />
PUO’ CAMBIARE!<br />
Memoria e de cultura e bede quistu ca ole: MEMORIA E DI CULTURA QUESTTO E’ QUELLO CHE<br />
VUOLE:<br />
recorda ce ha successu cussì pueti capire RICORDA COSA E’ SUCCESSO, COSI’ PUOI CAPIRE<br />
lu boia denta vittima puru dopu menz’ura IL BOIA DIVENTA VITTIMA ANCHE DOPO MEZZ’ORA<br />
ma la vittima denta boia se nu tene cultura! MA LA VITTIMA DIVENTA BOIA SE NON HA CULTU-<br />
RA!<br />
Su ste radici nui stamu ben radicati SU QUESTE RADICI NOI SIAMO BEN RADICATI<br />
ni fannu amare populi mai canusciuti CI FANNO AMARE POPOLI MAI CONOSCIUTI<br />
ni scosta de ci medita l’odiu e la guerra NASCOSTI DA CHI MEDITA L’ODIO E LA GUERRA<br />
ma de sti criminali la mente mia nu se scerra! MA DI QUESTI CRIMINALI LA MIA MENTE NON SI<br />
DIMENTICA!<br />
Treble Difendila! “TREBLE” DIFENDILA!<br />
Quannu poi difendila! QUANDO PUOI DIFENDILA!<br />
E’ la terra toa, amala e difendila! E’ LA TUA TERRA, AMALA E DIFENDILA!<br />
Ntorna moi, difendila! DI NUOVO, DIFENDILA!<br />
Quannu poi difendila! QUANDO PUOI DIFENDILA!
Pagina 46<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
E’ la terra toa, amala e difendila! De cine?É LA TUA TERRA, AMALA E DIFENDILA! DA CHI?<br />
De ci ole cu specula e corrompe, difendila! DA CHI VUOLE SPECULARE O CORROMPERE, DIFENDI-<br />
LA!<br />
De ci ole sfrutta l’ignoranza, difendila! DA CHI VUOLE SFRUTTARE L’IGNORANZA, DIFENDILA!<br />
De ci ole svende l’arte noscia, difendila! DA CHI VUOLE SVENDERE LA NOSTRA ARTE, DIFENDI-<br />
LA!<br />
De ci nu bole crisca ancora, difendila! DA CHI NON VUOLE CHE CRESCA ANCORA, DIFENDILA!<br />
Pe ci nu tene chiù speranza PER CHI NON HA PIU’ SPERANZA<br />
Pe ci ha rimastu senza forza, difendila!PER CHE E’ RIMASTO SENZA FORZA, DIFENDILA!<br />
Pe ci nu pote ma nci crite, difendila! PER CHI NON PUO’ MA CI CREDE, DIFENDILA!<br />
Pe ci nu te pote secutare, difendila! PER CHI NON TI PUO’ SEGUIRE, DIFENDILA!<br />
Rico Egnu de lu salentu e quannu mpunnu parlu dialettu “RICU EGNU” DAL SALENTO E QUANDO RI-<br />
SPONDO PARLO DIALETTO<br />
e nu bete pecce ca l’Italianu nullu sacciu ED E’ INUTILE PERCHE’ L’ITALIANO NON LO CONOSCO<br />
ca se buenu me recordu do parole de woolof africanu E SE MI RICORDO BENE DO PAROLE<br />
DALL’AFRICANO<br />
chep gen è lu risu cullu pisce ca se mangia culle manu “CHEP GEN” E’ IL RISO CON IL PESCE CHE SI<br />
MANGIA CON LE MANI<br />
e “mu nu mu cu bbai” vuol dire nun ne pozzu fare a menu E “MU NU MU CU BBAI” VUOL DIRE “NON<br />
NE POSSO FARE A MENO”<br />
e ”man gi dem man gi dem” vuol dire sciamu moi sciamu E “MAN GI DEM MAN GI DEM” VUOL DIRE<br />
“ANDIAMO ADESSO ANDIAMO”<br />
a du ete ca uei basta ca rispettu purtamu DOVE VUOI BASTA CHE PORTIAMO RISPETTO<br />
e ca ne facimu rispettare pe quiddhri ca simu E CHE CI FACCIAMO RISPETTARE PER QUELLO CHE<br />
SIAMO<br />
ca la cultura vera è cu sai itere PERCHE’ LA VERA CULTURA E’ SAPERE VEDERE<br />
la realtà pe quiddhra ca ete sia ca è facile sia ca è difficile LA REALTA’ PER QUELLA CHE E’, CHE SIA<br />
FACILE O DIFFICILE<br />
la cultura vera è cu sai capire LA VERA CULTURA E’ SAPER CAPIRE<br />
ci tene veramente besegnu ci ete lu chiu debole CHI E’ CHE HA VERAMENTE BISOGNO E CHI E’ IL<br />
PIU’ DEBOLE<br />
Fabio Me la difendu, stritta e forte cullu core “FABIO ME” LA DIFENDO, STRETTA E FORTE CON IL<br />
CUORE<br />
quista e’ la poesia ca crea sta terra cull’amore. QUESTA E’ LA POESIA CHE CREA QUESTA TERRA<br />
CON L’AMORE.<br />
Quiddra ca muti, tenenu modu te sentire QUELLA CHE MOLTI, HANNO MODO DI SENTIRE<br />
grazie a ci la porta in giru oci a quai la po saggiare. GRAZIE A CHI LA PORTA IN GIRO O CHI QUA LA<br />
PUO’ ASSAGGIARE.<br />
Nandu E riu della terra a du nce sempre lu <strong>sul</strong>e “NANDU E” ARRIVO DALLA TERRA DOVE C’E’<br />
SEMPRE IL SOLE<br />
e alla gente ca ria nci pensa sempre lu mare! E ALLA GENTE CHE ARRIVA CI PENSA SEMPRE IL<br />
MARE!<br />
A quai stae scrittu <strong>sul</strong>le petre ce aggiu capire QUA STA SCRITTO SULLE PIETRE QUELLO CHE DEVO<br />
CAPIRE<br />
cercu cu te le spiegu, perché nu ta scerrare! CERCO DI SPIEGARTELO, PERCHE’ NON DEVI DIMEN-<br />
TICARLO!
Pagina 47<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Quando la musica racconta<br />
Il giorno 6 Aprile 2009 il terremoto devasta l’Abruzzo. Questa data rimarrà alla storia:<br />
293 persone hanno perso la loro vita e i loro sogni. Tanti monumenti danneggiati e interi<br />
paesini distrutti.<br />
Proprio per questo sono stati coinvolti i più grandi artisti italiani, esattamente 56 e insieme<br />
hanno dato vita a una canzone con un testo che commuove, ma prima di tutto fa riflettere.<br />
Testo della canzone<br />
Tra le nuvole e i sassi/ passano i sogni di tutti (Ligabue)<br />
passa il sole ogni giorno/ senza mai tardare. (Tiziano Ferro)<br />
Dove sarò domani? (Enrico Ruggeri)<br />
Dove sarò? (Gianni Morandi)<br />
Tra le nuvole e il mare/ c'è una stazione di posta (Franco Battiato)<br />
uno straccio di stella messa lì a consolare (Massimo Ranieri)<br />
<strong>sul</strong> sentiero infinito (Max Pezzali)<br />
del maestrale (Eugenio Finardi)<br />
Day by day (Zucchero)<br />
Day by day (Cesare Cremonini)<br />
hold me/ shine on me. (Zucchero)<br />
shine on me (Cesare Cremonini)<br />
Day by day save me shine on me (Zucchero, Carmen Consoli, Mauro Pagani, Cesare Cremonini, Eugenio<br />
Finardi)<br />
Ma domani, domani / domani, lo so (Francesco Renga)<br />
Lo so che si passa il confine, (Roberto Vecchioni)<br />
E di nuovo la vita (Mauro Pagani)<br />
sembra fatta per te (Giuliano Palma)<br />
e comincia (Elio)<br />
domani (Elio e Le Storie Tese, Vittorio Cosma)<br />
domani è già qui (Jovanotti)<br />
rap 1: Estraggo un foglio nella risma nascosto<br />
scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso (Caparezza)<br />
rap 2: Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi (Frankie Hi<br />
NRG)<br />
e la vita la vita si fa grande così (Gianluca Grignani)<br />
e comincia domani (Giuliano Sangiorgi)<br />
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare (Claudio Baglioni)<br />
con un pò di fortuna (Ron)<br />
si può dimenticare. (Luca Carboni)<br />
Dove sarò (Baustelle)<br />
domani? Dove sarò? (Samuele Bersani e Baustelle)
Pagina 48<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
oh oh oh (coro: Carmen Consoli, Antonella Ruggiero, Alioscia, Pacifico, Mango, Massimo Ranieri, Bluvertigo,<br />
Nek, Giuliano Palma, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Albano)<br />
rap 3: Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani/ Dove sarò domani, tendimi le mani,<br />
tendimi le mani (Marracash)<br />
Tra le nuvole e il mare<br />
si può andare e andare (Laura Pausini)<br />
<strong>sul</strong>la scia delle navi<br />
di là del temporale (Carmen Consoli)<br />
e qualche volta si vede (Nek)<br />
domani (Antonello Venditti)<br />
una luce di prua (Nek)<br />
e qualcuno grida: Domani (Antonello Venditti)<br />
rap 4: Come l’aquila che vola<br />
libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi<br />
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso<br />
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo<br />
eccoci qua cittadini d’Abruzzo<br />
e aumentano d’intensità le lampadine una frazione di<br />
secondo prima della fine e la tua mamma,<br />
la tua patria da ricostruire,<br />
comu le scole, le case e specialmente lu core<br />
e puru nu postu cu facimu l’amore (Jovanotti, J Ax, Fabri Fibra<br />
e in chiusura Sud Sound System)<br />
non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)<br />
a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)<br />
non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)<br />
<strong>sul</strong>la stessa barca (J Ax , Fabri Fibra)<br />
non siamo così soli (Giorgia)<br />
a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)<br />
non siamo così soli (Giorgia)<br />
a stare bene in Italia (J Ax e Fabri Fibra)<br />
<strong>sul</strong>la stessa barca (J Ax)<br />
a immaginare un nuovo giorno in Italia (Giorgia, Giusy Ferreri, Dolcenera, Mario Venuti, Jovanotti, J Ax,<br />
Fabri Fibra)<br />
Tra le nuvole e il mare si può andare, andare<br />
Sulla scia delle navi di là dal temporale (Piero Pelù)<br />
Qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida, domani (Morgan)<br />
Non siamo così soli (Giorgia, Mario Venuti, Giusy Ferreri, Dolcenera, Giuliano Sangiorgi)<br />
Domani è già qui<br />
Domani è già qui (Jovanotti, Marracash, FabriFibra, J Ax)<br />
Ma domani domani, domani lo so, lo so, che si passa il confine (Gianna Nannini)<br />
E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia (Elisa) domani (Sud Sound System)<br />
Tra le nuvole e il mare, si può fare e rifare<br />
Con un pò di fortuna si può dimenticare (Manuel Agnelli Afterhours)
Pagina 49<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
E di nuovo la vita, sembra fatta per te (Mango)<br />
E comincia (Niccolò Fabi)<br />
E domani domani, domani lo so<br />
Lo so che si passa il confine<br />
E di nuovo la vita sembra fatta per te<br />
E comincia domani<br />
Domani è già qui, domani è già qui (Jovanotti)<br />
Il testo comincia dicendo “tra le nuvole e sassi passano i sogni di<br />
tutti “ e la strofa termina con una fatidica domanda “ Dove sarò domani?”<br />
Possiamo aspettarci tutto dal futuro, non sappiamo cosa ci può succedere come i cittadini dell’Abruzzo che<br />
un giorno avevano una casa e una vita e il giorno dopo, tutto è cambiato.<br />
Ma anche se tutto si stravolge in un momento, il futuro, “domani” , deve essere segno di speranza.<br />
Proprio per questo il titolo della canzone è “Domani”.<br />
Già dalla terza strofa, il testo cambia.<br />
“ E di nuovo la vita sembra fatta per me è comincia domani, domani è già qui”<br />
Inoltre, dice “ Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi”.<br />
Qui si capisce il vero scopo della canzone dare la forza a tutte le persone, per ricostruire nuove case e aiutarle.<br />
Il testo ha un lato positivo e uno negativo:<br />
- il lato negativo riguarda il futuro visto come un ostacolo da affrontare. “ Dove sarò domani che ne sarà dei<br />
miei sogni infranti, dei miei piani”<br />
- il lato positivo è il futuro visto come una speranza, come un aiuto.<br />
Soprattutto questo si nota in una delle ultime strofe che è una delle migliori della canzoni.<br />
In questa strofa, il testo dice non basta piangere per ricostruire tutto.<br />
“Eccoci qua cittadini d’Abruzzo”<br />
E’ vero tutto può cambiare in un solo secondo devi ricostruire la tua città , le case, le scuole, i luoghi che<br />
avevi più a cuore.<br />
Ma soprattutto la canzone vuol far capire a tutti i cittadini abruzzesi che non sono soli, che hanno<br />
l’appoggio di tutta l’Italia.<br />
Questa canzone fa riflettere molto ed è dedicata a tutte le persone che si trovano nelle loro condizioni .<br />
Con questo speriamo che questa bellissima canzone possa farvi riflettere e porti un aiuto morale a tutti gli<br />
abruzzesi.<br />
IV TST<br />
Sala Danna Katia, Elisa Dei Cas
Pagina 50<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Quando la musica è letteratura<br />
De Andrè ama e conosce bene Saba, lo ha studiato e ne riconosce la superbatezza della lingua e dello stile,<br />
così lo riprende, però modifica nella sua canzone l’essenza originaria della poesia. Saba ama la sua Trieste,<br />
De Andrè ama la sua Genova, apparentemente due centri urbani simili: città di mare, porto, gente e tipi<br />
strani, odore salmastro, vie del porto, il vocìo continuo della gente che lavora e che passa per le stradine<br />
della città vecchia. La stessa cornice, gli stessi colori, ma se per Saba proprio quei vicolo scuri e dall’odore<br />
forte lo avvicinano a Dio “s'agita in esse, come in me, il Signore”, in De Andrè proprio quelle strade della<br />
città vecchia sono la testimonianza che lì “ il buon Dio non dà i suoi raggi”<br />
U. Saba Città vecchia (1948)<br />
Spesso, per ritornare alla mia casa<br />
prendo un'oscura via di città vecchia.<br />
Giallo in qualche pozzanghera si specchia<br />
qualche fanale, e affollata è la strada.<br />
Qui tra la gente che viene che va<br />
dall'osteria alla casa o al lupanare<br />
dove son merci ed uomini il detrito<br />
di un gran porto di mare,<br />
io ritrovo, passando, l'infinito<br />
nell'umiltà.<br />
Qui prostituta e marinaio, il vecchio<br />
che bestemmia, la femmina che bega,<br />
il dragone che siede alla bottega<br />
del friggitore.<br />
la tumultuante giovane impazzita<br />
d'amore,<br />
sono tutte creature della vita<br />
e del dolore;<br />
s'agita in esse, come in me, il Signore.<br />
Qui degli umili sento in compagnia<br />
il mio pensiero farsi<br />
più puro dove più turpe è la via<br />
F. DE ANDRE’ LA CITTA’ VECCHIA (1962)<br />
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi<br />
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,<br />
una bimba canta la canzone antica della donnaccia<br />
-quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia. -<br />
E se alla sua età le difetterà la competenza<br />
presto affinerà le capacità con l'esperienza<br />
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone<br />
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.<br />
Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino<br />
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
Pagina 51<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno<br />
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.<br />
Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere<br />
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere<br />
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte<br />
porteran <strong>sul</strong> viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.<br />
Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone<br />
forse quella che sola ti può dare una lezione<br />
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie<br />
quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.<br />
Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte<br />
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette<br />
quando incasserai delapiderai mezza pensione<br />
diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".<br />
Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli<br />
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori<br />
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano<br />
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.<br />
Se tu penserai, se giudicherai<br />
da buon borghese<br />
li condannerai a cinquemila anni più le spese<br />
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo<br />
se non sono gigli son pur sempre figli<br />
vittime di questo mondo.<br />
Quando la musica può entrare in classe<br />
In una scuola in continua evoluzione, pronta a gestire, a rispondere positivamente alla riforma e, cosa più<br />
impegnativa, a dimostrarsi capace di stimolare gli alunni allo studio, abbiamo sviluppato un’idea di modulo<br />
<strong>sul</strong> personaggio di Ulisse; al di la dei tempi e della storia.<br />
Astuto, tenace, coraggioso è l’Ulisse di Omero il personaggio più amato dagli autori: Da Omero a Guccini,<br />
moltissimi hanno narrato, cambiato, modificato, impersonato e rivissuto la vita di Ulisse; buona lezione!<br />
Proemio Odissea,<br />
Canto XXVI; Dante, Inferno<br />
Ulisse; Saba<br />
Odissea, libro vigesimoterzo, J. L. Borges<br />
Odysseus, Guccini<br />
Gli alunni della ID
Pagina 52<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
PER SEMPRE<br />
Ho provato a dimenticare<br />
il tuo sguardo incantato,<br />
i tuoi occhi<br />
ma sei una parte di me<br />
che non verrà<br />
mai cancellata<br />
perché la luce<br />
che si riflette<br />
<strong>sul</strong> tuo viso<br />
è una magia<br />
persistente in eterno<br />
nel mio petto.<br />
Vorrei trovare<br />
due parole<br />
per darti sicurezza<br />
in un momento<br />
di tristezza<br />
ma non riesco<br />
a pensare<br />
a niente d’altro<br />
se non starti vicino<br />
e ricordarti<br />
che non sei sola.<br />
Finche<br />
hai una persona<br />
che ti vuole bene<br />
con cui<br />
puoi parlare,<br />
niente potrà mai<br />
farti del male.<br />
Ricordati,<br />
non ti dimenticherò mai<br />
perché tu sei<br />
la mia piccola<br />
e dolce Sofia<br />
e ti vorrò bene<br />
per sempre<br />
Il cuore di Tilli<br />
SONO STANCO DI CERCARE<br />
Sono stanco di cercare,<br />
sono stanco di pensare<br />
a qualcuno che esiste<br />
solo nell’immaginazione.<br />
Vorrei averti qui,<br />
con i tuoi pregi<br />
e le tue imperfezioni<br />
perché non importa<br />
come tu sia<br />
ma solo quello<br />
che rappresenti per me.<br />
Mi sento solo<br />
anche se<br />
al di fuori<br />
di questa porta,<br />
c’è un’amica che mi aspetta.<br />
Ma la delusione<br />
per molte volte,<br />
si abbatteva su di me.<br />
La consapevolezza che<br />
la tua carne<br />
sia su questo mondo,<br />
si affievolisce<br />
anche se,<br />
la speranza<br />
non vuole lasciare<br />
il mio corpo.<br />
Il mio cuore<br />
aspetta<br />
solo il momento<br />
ed il tuo consenso<br />
per gridare al mondo<br />
quel ti amo<br />
atteso da tempo
Ridere fa buon sangue, dice un vecchio proverbio. Ridere fa bene al cuore, conferma un’originale ricerca<br />
scientificaappena presentata a Orlando, in Florida, all’American College of Cardiology. La risata,<br />
ormai è ufficiale, è un vero e proprio farmaco, i medici ci suggeriscono addirittura il dosaggio: una<br />
somministrazione di quindici minuti al giorno.<br />
Effetti: miglioramento della circolazione del sangue e prevenzione delle malattie cardiovascolari. Controindicazioni:<br />
nessuna. Una medicina che va bene per tutti, grandi e piccoli, uomini e donne. La terapia<br />
del sorriso non è una novità: tutti ormai conoscono la storia di Patch Adams, il medico americano con<br />
il naso da clown che prima ha intuito, poi trasformato in cura il potere benefico della risata. Per questo<br />
motivo vi diamo l’opportunità di fare quattro risate su ciò che accade dentro le aule di alcune scuole.<br />
Ormai dilagano, in Italia, i siti nel web in cui gli alunni fotografo le note più strane che i docenti segnano<br />
sui registri di classe; ne abbiamo riprese alcune, quelle che ci sembravano le più divertenti…buon<br />
divertimento!<br />
1. "L'alunno *** viene allontanato dall'aula perche' utilizza lo sgabello come strumento musicale<br />
(percussioni)". professoressa ***."<br />
2. "La classe si rifiuta di fare lezione e si autonomina soviet supremo.<br />
3. "Don ***. cerca di interrompere il casino durante tutta la terza ora". (scritta da un alunno <strong>sul</strong> registro).<br />
4. "L'alunno *** ha ammazzato una mosca con il foglio del compito in classe. In seguito a questo evento,<br />
l'intera classe si è alzata in piedi e ha improvvisato una processione per rendere omaggio all'insetto<br />
ucciso. Al mio ordine di tornare immediatamente ai loro posti, mi è stato obiettato di non avere<br />
sensibilità nei confronti dei morti".<br />
5. "La classe non è in classe".<br />
6. "L'alunno *** entra dalla porta ed esce dalla finestra".<br />
7. "L'alunno *** viene fatto allontanare dalla classe dopo che, cercando di imitare l'uomo ragno, ha<br />
staccato le veneziane dalle finestre".<br />
8. "La classe canta "tanti auguri" al docente anche non essendo il suo compleanno".<br />
9. "Dopo aver aperto la porta con un calcio, l'alunno *** irrompe in aula con venti minuti di ritardo<br />
rispetto all'inizio della lezione puntando un tubo da disegno contro i compagni e urlando: «Chi ha chiamato<br />
l'A-Team?»" Convocato dal Preside".<br />
10. "Durante ogni comunicazione via radio del preside, lo studente *** cade per terra e si raggomitola<br />
in posizione fetale gridando "Oh no ancora quelle voci!!"". "L'alunno *** parla con il diario".<br />
11. "L'alunno *** è stato mandato nell'ufficio del preside per essersi lamentato della mancanza di posaceneri<br />
sui banchi".<br />
12. "L'alunno *** fabbricatosi una corona di carta si fa chiamare Sire e si rifiuta di venire interrogato<br />
poiché un sovrano non si mischia con dei semplici professori".<br />
13. "L'alunno ritiene opportuno offendere il compagno Amedeo Aldo Rocco Seren Rosso dicendo che<br />
nel momento della sua morte dovranno seppellirlo con due lapidi perchè su una sola il nome non ci starebbe".<br />
14. "L'alunno*** si è arrotolato al banco usando tutto un rotolo di scotch per non essere interrogato alla<br />
lavagna".<br />
Da:www.nardonardo.it/img/…/ note_<strong>sul</strong>_registro.html<br />
Pagina 53<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010
Pagina 54<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Un saluto e un in bocca al lupo enorme a tutti<br />
gli alunni delle classi terze che dovranno affrontare<br />
l’esame di qualifica:<br />
Saluti e ringraziamenti<br />
…e un grazie a chi è sempre con loro per aiutarli ed istruirli<br />
Gabry e Carla con la prof.ssa Lazzarini Maury, il prof. Mingardi e Carmine<br />
… e un grazie anche ai professori di cucina Aldo Rocca e Claudio Tognolini<br />
(impossibili da fotografare!)
Pagina 55<br />
ZAPPING—MAGGIO 2010<br />
Per i ragazzi delle classi V dedichiamo questa poesia di Costantino Kavafis.<br />
Che vi sia d’augurio per l’esame e per tutto ciò che ci sarà dopo la scuola.<br />
Itaca<br />
Quando ti metterai in viaggio per Itaca<br />
devi augurarti che la strada sia lunga,<br />
fertile in avventure e in esperienze.<br />
I Lestrigoni e i Ciclopi<br />
o la furia di Nettuno non temere,<br />
non sarà questo il genere di incontri<br />
se il pensiero resta alto e un sentimento<br />
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.<br />
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,<br />
ne’ nell’irato Nettuno incapperai<br />
se non li porti dentro<br />
se l’anima non te li mette contro.<br />
Devi augurarti che la strada sia lunga.<br />
Che i mattini d’estate siano tanti<br />
quando nei porti - finalmente e con che gioia -<br />
toccherai terra tu per la prima volta:<br />
negli empori fenici indugia e acquista<br />
madreperle coralli ebano e ambre<br />
tutta merce fina, anche profumi<br />
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,<br />
va in molte città egizie<br />
impara una quantità di cose dai dotti.<br />
Sempre devi avere in mente Itaca -<br />
raggiungerla sia il pensiero costante.<br />
Soprattutto, non affrettare il viaggio;<br />
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio<br />
metta piede <strong>sul</strong>l’isola, tu, ricco<br />
dei tesori accumulati per strada<br />
senza aspettarti ricchezze da Itaca.<br />
Itaca ti ha dato il bel viaggio,<br />
senza di lei mai ti saresti messo<br />
<strong>sul</strong>la strada: che cos’altro ti aspetti?<br />
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.<br />
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso<br />
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.<br />
In bocca al lupo !
AAA QUESTO QUESTO QUESTO NUMERO NUMERO NUMERO HANNO HANNO HANNO PARTECIPATO<br />
PARTECIPATO:::<br />
PARTECIPATO<br />
I I I DOCENTI DOCENTI DOCENTI: : : IMMACOLATA IIMMACOLATA<br />
MMACOLATA SSSALVATORE ALVATORE ALVATORE, , PP<br />
PPPIERINA IERINA IERINA LAZZARINI LAZZARINI LAZZARINI, , , LUCIA LL<br />
UCIA UCIA SSSALIGARI ALIGARI ALIGARI, , AA<br />
SCIONI SCIONI SCIONI, , , FRANCESCA FF<br />
RANCESCA RANCESCA CCCAPALBO APALBO APALBO, , , FRANCESCA FF<br />
RANCESCA<br />
GGGLI LI<br />
LI STUDENTI STUDENTI STUDENTI DELLE DELLE DELLE CLASSI CLASSI<br />
VISITACI ISITACI ISITACI SUL SUL SUL SITO SITO: SITO<br />
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OBERTO GGGHILOTTI HILOTTI HILOTTI, , ,<br />
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IZIANO IZIANO MMMAFFE- AFFE- AFFE-<br />
RANCESCA MMMARCHICA ARCHICA ARCHICA...<br />
USCIO, R<br />
CLASSI: : : I I I D, D, D, I I I A, A, A, III III III RIC RR<br />
IC IC., ., ., III III III SALA SS<br />
ALA ALA, , , IV IV IV TST TST TST, , , V V V TST TST TST<br />
ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE PER I SERVIZI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE<br />
“DANTE ZAPPA” - BORMIO (SO)