13.06.2013 Views

l'articolo pubblicato sul nostro giornalino - IPSSAR D. Zappa

l'articolo pubblicato sul nostro giornalino - IPSSAR D. Zappa

l'articolo pubblicato sul nostro giornalino - IPSSAR D. Zappa

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

NNO 7 - NUMERO UMERO 1<br />

ANNO NNO<br />

ZAPPING<br />

ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE PER I SERVIZI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE<br />

“DANTE ZAPPA” - BORMIO (SO)<br />

2010<br />

MAGGIO AGGIO 2010


Quest’anno il <strong>nostro</strong> Istituto ha deciso di presentare il suo <strong>giornalino</strong> in una nuova veste: un’unica edizione nella<br />

quale sono state racchiuse le esperienze vissute all’interno e all’esterno della scuola.<br />

E’ stato un anno impegnativo e denso di avvenimenti, ma ciò non ha intimorito gli allievi che, anzi, sono stati capaci<br />

di mettersi in gioco suggerendo idee interessanti e simpatiche. Le classi principalmente coinvolte nell’attività<br />

sono state la IV TST e V TST, ma sono intervenuti con entusiasmo anche alunni di altre classi e ciò a dimostrazione<br />

che, come attività alternativa, quella del <strong>giornalino</strong> d’Istituto può continuare a essere un momento formativo<br />

e d’interesse.<br />

Si ringraziano tutti gli alunni e i docenti che hanno collaborato alla realizzazione del numero del <strong>giornalino</strong>.<br />

Il Dirigente Scolastico: Renato Pedrini<br />

Le docenti responsabili: Ur<strong>sul</strong>a Ciaralli, Luigina Signorelli<br />

Sommario<br />

Attualità<br />

Correva l’anno…………………………………………………….<br />

La scuola nuova………………………………………………...…<br />

Come sarà il <strong>nostro</strong> Istituto………………………………………..<br />

Il trenino rosso compie 100 anni………………………………….<br />

Giornata della memoria……………………………………..…….<br />

2012……………………………………………………………….<br />

Talent show: vero talento o solo show?……..…………………….<br />

Ricette dal passato al…futuro……………………………………..<br />

Ricette di casa nostra……………………………………………...<br />

Attività<br />

I nostri banchetti…………………………………………………..<br />

Visite guidate e gite……………………………………………….<br />

Progetti e concorsi<br />

Un giorno per la vita………………………………………………<br />

Progetto Scuola 21………………………………………………...<br />

ECDL……………………………………………………………...<br />

La storia dello Short Track - Concorso pattini d’argento…………<br />

Das Bild der Anderen……………………………………………..<br />

Dietro le quinte di “Non solo cabaret”……………………………<br />

Via libera<br />

Le interviste……………………………………………………….<br />

Musica e parole…………………………………………………...<br />

4 risate……………………………………………………………<br />

Saluti e ringraziamenti…………………………………………………..<br />

Pagina 2<br />

pag. 3<br />

pag. 6<br />

pag. 7<br />

pag.10<br />

pag.11<br />

pag.16<br />

pag.17<br />

pag.19<br />

pag.21<br />

pag.23<br />

pag.26<br />

pag.29<br />

pag.30<br />

pag.32<br />

pag.33<br />

pag.36<br />

pag.37<br />

pag.40<br />

pag.43<br />

pag.53<br />

pag.54


Pagina 3<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Correva l’anno<br />

Fino a poco tempo fa, “2000″ voleva dire “futuro”. Si diceva: “siamo quasi nel 2000 e ancora succedono<br />

queste cose…“ e adesso guardate qui: ci siamo distratti un attimo e i primi dieci anni del “nuovo<br />

millennio” sono già terminati. Eh sì, perché i decenni terminano con l’anno che finisce per “9”, non con<br />

quello che finisce per “10”. Quindi ci sembra il momento giusto per fare una bella retrospettiva. Cosa ci<br />

hanno lasciato questi dieci anni? Cosa hanno dato?<br />

2000:<br />

- L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclama<br />

il decennio 2000-2009 "Decennio Internazionale<br />

per la Cultura della Pace e della Non-<br />

Violenza".<br />

- Per tutto l'anno si susseguono le imponenti manifestazioni<br />

del Grande Giubileo (che coincide con<br />

l'anniversario dei duemila anni dalla nascita di<br />

Gesù) proclamato da papa Giovanni Paolo II e che<br />

richiama a Roma milioni di pellegrini da tutto il<br />

mondo.<br />

- Durante la<br />

riunione del<br />

G8 a Genova<br />

scoppiano gravi<br />

e duri scontri<br />

fra la polizia<br />

e i manifestanti.<br />

2001:<br />

- L'11 settembre terroristi islamici, appartenenti<br />

all'organizzazione internazionale Al Qaeda, deviano<br />

aerei civili contro le Torri Gemelle del World<br />

Trade Center di New York provocandone il crollo.<br />

Un altro aereo viene indirizzato contro il Pentagono<br />

mentre un quarto che doveva colpire la Casa<br />

Bianca, grazie a una rivolta dei passeggeri, non<br />

raggiunge il suo obiettivo. Si conteranno più di<br />

3.000 morti. L'America e tutto l'Occidente sono<br />

sotto shock.<br />

- Viene uccisa in Afghanistan l'inviata del Corriere<br />

della Sera, Maria Grazia Cutuli.<br />

2002:<br />

- Il 1° gennaio viene introdotto in 12 paesi dell'Unione<br />

europea (Italia, Francia, Austria, Germania, Spagna,<br />

Portogallo, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Finlandia,<br />

Grecia, Lussemburgo) l'Euro, la moneta unica.<br />

- Un terremoto scuote San Giuliano di Puglia fra<br />

Molise e Puglia il 31 ottobre. Crolla la scuola elementare<br />

del paese, costruita senza le regolari norme<br />

di sicurezza, e muoiono ventisette alunni e un insegnante.<br />

Una successiva inchiesta del Ministero della<br />

Pubblica Istruzione rileva che il 70% delle scuole<br />

italiane non sono costruite a norma di<br />

sicurezza.<br />

2003:<br />

- Il 20 marzo gli Stati Uniti invadono<br />

l'Iraq, in seguito alle accuse rivolte al<br />

governo di Saddam Hussein di possedere<br />

armi di distruzione di massa. Il presidente<br />

Bush aveva tentato nei mesi precedenti<br />

di ottenere l'avallo dell'ONU, ma aveva<br />

incontrato l'opposizione di Francia e<br />

Russia, nonché della maggior parte delle<br />

opinioni pubbliche di tutto il mondo. Anche<br />

papa Giovanni Paolo II si unisce al coro di protesta.<br />

La guerra inizia lo stesso a marzo (ribattezzata<br />

Seconda Guerra del Golfo) e si conclude abbastanza<br />

velocemente; tuttavia le armi non saranno mai ritrovate<br />

mentre il paese precipita in una violenta guerra<br />

civile con scontri fra sciiti e sunniti, le due maggiori<br />

etnie irachene. Gli scontri e gli attentati hanno provocato<br />

fra il 2003 e il 2006 1.200.000 morti iracheni<br />

e più di 3.000 soldati americani.<br />

- Viene introdotta in Italia la "patente a punti".<br />

- L'Italia invia i suoi militari in Iraq per sostenere la<br />

ricostruzione economica e democratica del Paese.


Pagina 4<br />

ZAPPING –MAGGIO 2010<br />

2004:<br />

Raggiungono la Terra le prime straordinarie immagini<br />

a colori di Marte da parte della sonda spaziale<br />

Spirit che analizza alcuni crateri del pianeta rosso.<br />

Il 14 febbraio muore a Rimini Marco Pantani, ciclista<br />

di fama internazionale, a causa di una overdose<br />

di cocaina.<br />

Vengono sequestrati in Iraq quattro cittadini italiani:<br />

Maurizio Agliana, Umberto Cupertino, Fabrizio<br />

Quattrocchi e Salvatore Stefio. Quattrocchi viene<br />

ucciso qualche giorno dopo con un colpo alla nuca<br />

mentre gli altri tre sono successivamente liberati.<br />

2005:<br />

L'intera area dell'Oceano Indiano,<br />

in particolare le coste asiatiche,<br />

sono sconvolte, il 26 dicembre, da<br />

un violentissimo tsunami che procura<br />

miliardi di danni e più di<br />

200.000 morti. È considerata una<br />

delle più grandi catastrofi naturali<br />

della storia. Subito dopo lo tsunami<br />

si apre in tutto il mondo una<br />

campagna di solidarietà verso i<br />

paesi maggiormente colpiti<br />

(India, Sri Lanka, Indonesia, Thailandia e altri).<br />

Le elezioni politiche in Germania portano a un pareggio<br />

fra i socialdemocratici del cancelliere uscente<br />

Gerhard Schroder e i cristiano-democratici<br />

di Angela Merkel che diventa il primo cancelliere<br />

donna dell'Est.<br />

Il 2 aprile muore papa Giovanni<br />

Paolo II dopo ventisette anni di<br />

pontificato. Nei giorni successivi<br />

più di un milione di persone si<br />

riversa su Roma e su Piazza San<br />

Pietro per assistere ai suoi funerali.<br />

Il 19 aprile viene eletto, dopo<br />

un rapido Conclave, il suo<br />

successore: il cardinale tedesco<br />

Joseph Ratzinger che assume il<br />

nome di Benedetto XVI.<br />

Dopo aver liberato la giornalista de Il Manifesto,<br />

Giuliana Sgrena, viene ucciso a Baghdad dal<br />

"fuoco amico" americano il funzionario del Sismi<br />

Nicola Calipari, il quale muore salvando la giornalista.<br />

2006:<br />

In Italia, a Torino, si svolgono i XX Giochi olimpici<br />

invernali.<br />

Saddam Hussein viene condannato a morte. La<br />

condanna viene eseguita il 30 dicembre 2006. Protestano<br />

numerosi paesi e organizzazioni contro la<br />

pena di morte, mentre nel paese aumentano le tensioni,<br />

dopo la diffusione di<br />

video illegali, in cui si vede<br />

l'ex dittatore accompagnato al<br />

patibolo fra gli in<strong>sul</strong>ti dei presenti.<br />

In Italia si tiene il referendum,<br />

richiesto dal centrosinistra,<br />

<strong>sul</strong>la riforma costituzionale<br />

voluta dalla Casa delle<br />

Libertà che modifica pesantemente<br />

la Costituzione repubblicana.<br />

L'elettorato respinge la riforma con il<br />

60,6% di preferenze negative.<br />

La nazionale italiana vince i Mondiali di calcio.<br />

2007:<br />

Il 1° gennaio Bulgaria e Romania entrano a far parte<br />

dell’Unione Europea, mentre in<br />

Slovenia entra in circolazione l'Euro.<br />

In Italia emerge il dramma delle<br />

"morti bianche" dopo che il 7 dicembre<br />

sette operai muoiono in una<br />

fabbrica di Torino dove lavoravano<br />

con turni di lavoro durissimi e in<br />

condizioni di sicurezza precarie.


Pagina 5<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

2008:<br />

Si riaprono i conflitti tra Stato e Classe Studentesca:<br />

milioni tra giovani, insegnanti<br />

e genitori scendono in piazza in<br />

tutta Italia contro la Riforma Gelmini.<br />

Gran parte delle scuole superiori<br />

e delle Università vengono<br />

occupate dagli studenti.<br />

Le primarie per la scelta del candidato<br />

alla Casa Bianca del Partito<br />

Democratico sono segnate da<br />

una dura battaglia fra Hillary<br />

Clinton, la prima donna a presentarsi,<br />

e Barack Obama, il primo<br />

afro-americano. Obama riesce a<br />

superare la rivale per pochi voti e<br />

il 4 novembre vince storicamente le elezioni presidenziali;<br />

la sua elezione è salutata con entusiasmo<br />

in tutto il mondo.<br />

In Italia il ministro della Giustizia, Clemente Mastella,<br />

inquisito per concussione<br />

e corruzione ritira l'appoggio<br />

del suo partito al Governo<br />

Prodi aprendo una crisi<br />

politica che culmina con la<br />

sfiducia votata dal Senato il<br />

23 gennaio. Durante la votazione<br />

scoppiano tumulti in<br />

aula. Il Capo dello Stato scioglie<br />

le Camere proclamando<br />

elezioni anticipate e chiudendo<br />

la legislatura più breve<br />

nella storia della Repibblica<br />

(solo 20 mesi).<br />

2009:<br />

L'anno inizia con la guerra di Gaza.<br />

Il 6 aprile un terremoto di 6.3 Mw Richter (IX grado<br />

della scala Mercalli) colpisce l'Abruzzo distruggendo<br />

molti edifici del centro storico de L’Aquila e<br />

di molti paesi vicini. Si contano più di 300 morti e<br />

ben più numerosi feriti.<br />

Muore, all'età di 50 anni, Micheal Jackson, star<br />

internazionale della musica pop. Commozione in<br />

tutto il pianeta.


Pagina 6<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

La riforma della scuola<br />

secondaria è una riforma<br />

fortemente voluta<br />

dal Ministro Mariastella<br />

Gelmini e rappresenta<br />

il primo vero tentativo<br />

di cambiare una<br />

scuola, quella italiana,<br />

delineata dalla Riforma<br />

Gentile nel 1923. Napolitano al riguardo si è<br />

espresso in questo modo: “Per avere un’Italia<br />

migliore abbiamo bisogno di una scuola migliore,<br />

le condizioni del <strong>nostro</strong> sistema scolastico<br />

richiedono scelte coraggiose di rinnovamento:<br />

non sono sostenibili posizioni di pura difesa<br />

dell’esistente”.<br />

Il nuovo modello partirà gradualmente coinvolgendo,<br />

dall’anno scolastico 2010/2011, le prime<br />

e le seconde classi entrando a regime nel 2013.<br />

Due sono gli indirizzi-guida: mantenere il contatto<br />

con la tradizione umanistica tutta italiana,<br />

che vede il latino alla base della nostra cultura<br />

in tutti i campi, e contemporaneamente reinventare<br />

un sistema scolastico più vicino al mondo<br />

del lavoro.<br />

L’intento è quello di riformare, ricreare, migliorare<br />

la scuola senza rinunciare a un tentativo di<br />

razionalizzazione dell’attuale giungla di indirizzi<br />

e sperimentazioni (complessivamente più di<br />

500).<br />

La riforma spazza via gli attuali 396 indirizzi<br />

sperimentali, i 51 progetti assistiti dal ministero<br />

e le tantissimesperimentazioniattivate.<br />

Nello specifico<br />

gli Istitutiprofessionali<br />

da cinque<br />

settori e 27<br />

indirizzi passano<br />

a 2 macro-settori:<br />

servizi e industria/artigianato - e 6<br />

indirizzi e avranno un orario settimanale corrispondente<br />

a 32 ore di lezione (ora 36).<br />

Gli Istituti Professionali avranno maggiore flessibilità<br />

rispetto agli istituti tecnici (25% in prima<br />

e seconda classe, 35% in terza e quarta, 40%<br />

in quinta, in aggiunta al già previsto 20% di autonomia).<br />

Il percorso è articolato in due bienni e un quinto<br />

anno.<br />

Potranno utilizzare le quote di flessibilità per<br />

organizzare percorsi per il conseguimento di<br />

qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali<br />

di durata quadriennale.<br />

In questo comparto di istruzione sono previsti<br />

più laboratori, stage, tirocini e alternanza scuola<br />

-lavoro per comprendere, soprattutto nel secondo<br />

biennio e nel quinto anno, attraverso l'esperienza<br />

diretta le tecniche, i metodi e i sistemi<br />

operativi del mondo lavorativo.<br />

V TST<br />

Cecini Renato, Antonioli Nicolò


Pagina 7<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Come sarà il <strong>nostro</strong> Istituto<br />

Da settembre 2010 entrerà a regime, nelle classi prime, la nuova riforma scolastica del Ministro Gelmini:<br />

ecco le novità che interessano la nostra scuola.<br />

Che cosa c’è di nuovo?<br />

italiano: 1 ora in meno<br />

matematica: 1 ora in più<br />

scienze della terra e biologia: 2 ore in meno<br />

fisica: materia nuova con 2 ore al biennio<br />

chimica: materia nuova con 2 ore al biennio<br />

LA DISTRIBUZIONE DELLE ORE NEI 5 ANNI<br />

Insegnamenti d’indirizzo: 46%<br />

Italiano: 13%<br />

Matematica: 11%<br />

Inglese: 9%<br />

Storia: 6%<br />

Scienze motorie: 6%<br />

Religione: 3%<br />

Diritto ed economia: 3%<br />

Scienze della terra e biologia: 3%<br />

RISULTATI DI APPRENDIMENTO<br />

Il profilo del settore dei servizi si caratterizza per una cultura che consente di agire con autonomia e responsabilità<br />

nel sistema delle relazioni tra il tecnico, il destinatario del servizio e le altre figure professionali.<br />

Tali connotazioni si realizzano mobilitando i saperi specifici e le altre qualità professionali coerenti<br />

con le caratteristiche dell’indirizzo.<br />

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di:<br />

riconoscere nell’evoluzione dei processi dei servizi le componenti culturali, sociali, economiche<br />

e tecnologiche che li caratterizzano, in riferimento ai diversi contesti, locali e globali;<br />

cogliere criticamente i mutamenti culturali, sociali, economici e tecnologici che influiscono<br />

<strong>sul</strong>l’evoluzione dei bisogni e <strong>sul</strong>l’innovazione dei processi di servizio;<br />

essere sensibili alle differenze di cultura e di atteggiamento del destinatario, al fine di fornire un<br />

servizio il più possibile personalizzato;<br />

sviluppare ed esprimere le proprie qualità di relazione, comunicazione, ascolto; cooperazione e<br />

senso di responsabilità nell’esercizio del proprio ruolo;<br />

svolgere la propria attività operando in èquipe e integrando le proprie competenze con le altre<br />

figure professionali, al fine di erogare un servizio di qualità;<br />

contribuire a soddisfare le esigenze del destinatario, nell’osservanza degli aspetti deontologici del<br />

servizio;<br />

applicare normative che disciplinano i processi dei servizi con riferimento alla riservatezza, alla<br />

sicurezza e alla salute sui luoghi di vita e di lavoro, alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente<br />

e del territorio;<br />

intervenire, per la parte di propria competenza e con l’ utilizzo di strumenti tecnologici, nelle diverse<br />

fasi e livelli del processo per la produzione della documentazione richiesta e per l’esercizio<br />

del controllo di qualità.


Pagina 8<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

QUADRO ORARIO:<br />

SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÁ ALBERGHIERA<br />

DISCIPLINE<br />

Primo biennio<br />

ORE ANNUE<br />

Secondo biennio<br />

QUADRO ORARIO ANNUALE (Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo):<br />

Quinto<br />

anno<br />

1 2 3 4 5<br />

Lingua e letteratura<br />

italiana<br />

132 132 132 132 132<br />

Lingua inglese 99 99 99 99 99<br />

Storia 66 66 66 66 66<br />

Matematica 132 132 99 99 99<br />

Scienze motorie e<br />

sportive<br />

66 66 66 66 66<br />

RC o attività alternative<br />

33 33 33 33 33<br />

Diritto ed economia 66 66<br />

Scienze integrate<br />

(scienze della terra<br />

e biologia)<br />

66 66<br />

Totale ore annue 660 660 495<br />

495 495<br />

Attività e insegnamenti<br />

obbligatori<br />

di indirizzo<br />

Totale complessivo<br />

ore<br />

396 396 561 561 561<br />

1056 1056 1056 1056 1056<br />

DISCIPLINE 1° 2° 3° 4° 5°<br />

Scienze integrate (fisica) 66 0<br />

Scienze integrate (chimica) 0 66<br />

Scienze degli alimenti 66 66<br />

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />

cucina<br />

66 66<br />

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />

sala e vendita<br />

66 66<br />

Laboratorio di servizi di accoglienza turistica 66 66<br />

Seconda lingua straniera 66 66 99 99 99


Pagina 9<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

ARTICOLAZIONE: “ ENOGASTRONOMIA”<br />

Scienza e cultura dell’alimentazione 132 99 99<br />

Di cui in compresenza 66<br />

Diritto e tecniche amministrative della struttura<br />

ricettiva<br />

132 165 165<br />

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />

cucina<br />

198 132 132<br />

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />

sala e vendita<br />

66 66<br />

ARTICOLAZIONE: “SERVIZI DI SALA E DI VENDITA”<br />

Scienza e cultura dell’alimentazione 132 99 99<br />

Diritto e tecniche amministrative della struttura<br />

ricettiva<br />

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />

cucina<br />

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />

sala e vendita<br />

Di cui in compresenza 66<br />

ARTICOLAZIONE: “ACCOGLIENZA TURISTICA”<br />

132 165 165<br />

66 66<br />

198 132 132<br />

Scienza e cultura dell’alimentazione 132 66 66<br />

Di cui di compresenza 66<br />

Diritto e tecniche amministrative della struttura<br />

ricettiva<br />

132 198 198<br />

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />

cucina<br />

66 66<br />

Laboratorio di servizi enogastronomici – settore<br />

sala e vendita<br />

198 132 132<br />

Ore totali 396 396 561 561 561<br />

Di cui in compresenza 66<br />

Le ore segnate con l’asterisco riguardano le compresenze dei docenti tecnico-pratici.<br />

Insegnamento affidato al docente tecnico-pratico.<br />

○ Con il DM art. 8, comma 4, lettera a) è determinata l’articolazione delle cattedre in relazione<br />

all’organizzazione delle classi in squadre.<br />

Il corso funzionante presso la sezione associata di Livigno diviene IFP<br />

(Istruzione Formazione Professionale), corso della durata di tre anni al<br />

termine dei quali gli alunni potranno conseguire la qualifica regionale.


Pagina 10<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Il trenino rosso compie 100 anni<br />

Nel 1910 più di 2500 lavoratori contribuirono alla realizzazione della ferrovia che, attraversando le<br />

Alpi, metteva in collegamento l’Italia con la Svizzera. Inizialmente gli ingegneri progettarono una<br />

ferrovia lungo la strada già esistente, ma<br />

si preferì l’idea di una linea lungo ALP<br />

GRÜM, tra Morteratsch e Bernina Sout.<br />

Oggi come ieri il panorama affascina e<br />

incanta tutti coloro che lo osservano, la<br />

struttura stessa rappresenta un’opera<br />

d’arte, tanto che dal 2008 fa parte del<br />

Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.<br />

Anche la compagnia ferroviaria<br />

all’epoca aveva riconosciuto il valore<br />

panoramico e culturale della tratta, tanto<br />

che utilizzò vagoni panoramici. Ancora<br />

oggi i treni che viaggiano attraverso il<br />

passo del Bernina usano l’elettricità delle<br />

centrali idriche della regione, diventando<br />

da subito attrazione per il pubblico, ma non tutti accolsero con entusiasmo la ferrovia del Bernina.<br />

I cocchieri, che avevano il monopolio <strong>sul</strong>la strada, ci avrebbero rimesso, infatti con il trenino la<br />

lunghezza del viaggio diminuiva da nove a tre ore. Inizialmente la tratta doveva funzionare solo<br />

durante il periodo estivo, ma ben presto divenne operativa anche d’inverno. L’operatività dei viaggi<br />

nella stagione invernale era un obiettivo duro, il clima e il percorso rendevano impossibile un<br />

unico viaggio; così i turisti a Ospizio dovevano fare una parte di tragitto con lo slittino.<br />

Solo successivamente i passeggeri venivano portati fino a Cavaglia, lungo l’antica mulattiera, dove<br />

si trovava il treno di collegamento per poter continuare il viaggio. Nel 1913 i treni cominciarono a<br />

viaggiare tutto l’anno da nord a sud, con il personale che spazzava via la neve anche a mano, e solo<br />

qualche tempo dopo gli vennero affiancati degli spazzaneve. Nel 1962 il macchinista K. Wohlwend<br />

restò comunque bloccato per tre giorni con il suo treno <strong>sul</strong>l’Ospizio Bernina.<br />

Ora i treni della ferrovia retica sono 61 e compiono<br />

lo stesso tragitto del treno che partì il 5 luglio di<br />

quel lontano 1910, affrontando un dislivello di<br />

1824 metri. Quest’anno le foto di diversi avvenimenti<br />

saranno esposte al Museo alpino di Pontresina,<br />

in esposizioni a Campocologno, nel Museo Poschiavino<br />

dove si potrà ripercorrere non solo la<br />

storia del trenino ma osservare e conoscere particolarità<br />

di quello che oggi rappresenta il fiore<br />

all’occhiello, il simbolo, della nostra terra e della<br />

nostra gente.


Pagina 11<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Come spiegare la shoah a scuola<br />

Giornata della memoria<br />

La Shoah è ormai consegnata ai libri di Storia, come uno degli avvenimenti del passato da studiare al pari<br />

di qualsiasi altro capitolo di un libro scolastico, rischiando di rendere distante il significato e la ragione vera<br />

per cui il Giorno della Memoria è stato istituito per legge.<br />

Perché il 27 Gennaio è il Giorno della memoria?<br />

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento<br />

italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in<br />

commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo (nazismo) e del fascismo, dell'Olocausto e in onore<br />

di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.<br />

Il testo del<strong>l'articolo</strong> 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:<br />

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli<br />

di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo<br />

ebraico), le leggi raziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che<br />

hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e<br />

schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita<br />

hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»<br />

La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso<br />

dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oswiecim (nota come Auschwitz),<br />

scoprendo il suo campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz<br />

e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio<br />

nazista.<br />

Il 27 gennaio è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come<br />

dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1° novembre 2005.<br />

L'apertura dei cancelli ad Auschwitz, mostrò al mondo i testimoni della tragedia, gli strumenti di tortura e<br />

di annientamento del lager.<br />

In Italia sono ufficialmente più di 400 le persone insignite dell'alta onorificenza dei Giusti tra le Nazioni<br />

per il loro impegno a favore degli ebrei perseguitati durante l'Olocausto.<br />

Il 27 gennaio 2010 il Giorno della Memoria si celebra in Italia per la decima volta. Dieci anni sono passati<br />

da quando fu chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di partecipare all’attuazione delle iniziative,<br />

promosse dalle istituzioni dello Stato italiano e in particolare dal Ministero dell’Istruzione, che avrebbero<br />

caratterizzato lo svolgimento di questa giornata. Oggi il Giorno della Memoria è diventato<br />

un’occasione fondamentale, per le scuole, di formare tanti giovani tramite una importante attività didattica.<br />

Due termini, due significati: Olocausto o Shoah?<br />

La parola olocausto sta a significare sacrificio; una rinuncia sopportata per uno scopo. Per decenni il termine<br />

è stato utilizzato, per descrivere il sacrificio di vite umane a cui gli ebrei hanno dovuto sottostare sotto il<br />

periodo nazista. In greco il termine, che significa "tutto bruciato", si riferiva ai sacrifici che venivano richiesti<br />

agli Ebrei dalla Torah: si trattava di sacrifici di animali uccisi e bruciati <strong>sul</strong>l'altare del tempio. A<br />

partire dalla metà del secolo XX il termine olocausto viene utilizzato anche per indicare massacri su larga


Pagina 12<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

scala. A causa del significato religioso del termine alcuni, sia ebrei che di altre fedi, trovano inappropriato<br />

l'uso di tale termine perchè giudicano offensivo paragonare l'uccisione di milioni di ebrei a una "offerta a<br />

Dio".<br />

Il termine Shoah, tratto dal titolo del documentario di 9 ore realizzato dal regista ebreo Claude Lanzmann<br />

nel 1985 narrante le vicende storiche della seconda guerra mondiale, è stato adottato solo recentemente per<br />

descrivere la tragedia ebraica di quel tragico periodo storico e allo scopo di sottolinearne l’unicità rispetto<br />

ai molti altri casi di genocidio di cui purtroppo la storia fornisce altri esempi. Shoah (in lingua<br />

ebraica ) significa“desolazione, catastrofe, disastro”. Questo termine venne adottato per la prima<br />

volta, nel 1938, dalla comunità ebraica in Palestina, in riferimento alla Notte dei Cristalli (9– 10 novembre<br />

1938). Da allora definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d’Europa. Ciò spiega<br />

come la parola Shoah non sarebbe sinonimo di Olocausto, in quanto la seconda si riferisce allo sterminio<br />

compiuto dai tedeschi nei confronti di ebrei, omosessuali, comunisti, Rom, testimoni di Geova, dissidenti<br />

tedeschi e pentecostali, mentre la prima definisce solamente il genocidio degli ebrei. Primo Levi diceva<br />

che “abbiamo il dovere di non dimenticare quello che è accaduto nel grembo della civile Europa soltanto<br />

sessant'anni fa, non nel medioevo; alcuna spiegazione può essere addotta ai campi di sterminio: perchè<br />

darne una spiegazione, significherebbe "comprendere", "giustificare" lo scopo per cui erano nati: quello<br />

di annullare esseri umani "scientificamente"”.<br />

Abbiamo pensato che fosse utile rintracciare i libri che più ci hanno colpito, che ci hanno trasmesso quel<br />

senso di vuoto e di dolore costante che deriva da quel periodo, che non deve essere dimenticato. Bisogna<br />

poter creare una riflessione vera per poter vivere questo Giorno nel modo più autentico, non solo nozionistico.<br />

Questo, secondo noi, è il senso più vero del Giorno della Memoria.<br />

La<br />

Voi che vivete sicuri<br />

Nelle vostre tiepide case,<br />

voi che trovate tornando a sera<br />

Il cibo caldo e visi amici:<br />

Considerate se questo è un uomo<br />

Che lavora nel fango<br />

Che non conosce pace<br />

Che lotta per mezzo pane<br />

Che muore per un sì o per un no.<br />

Considerate se questa è una donna,<br />

Senza capelli e senza nome<br />

Senza più forza di ricordare<br />

Vuoti gli occhi e freddo il grembo<br />

Come una rana d'inverno.<br />

Meditate che questo è stato:<br />

Vi comando queste parole.<br />

Scolpitele nel vostro cuore<br />

Stando in casa andando per via,<br />

Coricandovi alzandovi;<br />

Ripetetele ai vostri figli.<br />

O vi si sfaccia la casa,<br />

La malattia vi impedisca,<br />

I vostri nati torcano il viso da voi.<br />

cui legalizzazione si formulò in tre tappe fondamentali:<br />

Qui di seguito sono stati inseriti testi che potrebbero essere utilizzati nelle classi, per gli alunni, per i professori<br />

e per tutti quelli che vogliono sapere:


Pagina 13<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

MAUS<br />

Gli ebrei come dei topi e i nazisti come dei gattacci da strada.<br />

E' l'olocausto disegnato da Art Spiegelman in "Maus", riedito da Einaudi, un piccolo-grande capolavoro che<br />

racconta l'orrore dei lager con il fumetto.<br />

Una storia che prende il cuore, un vero romanzo che utilizza il linguaggio "basso" del fumetto per narrare<br />

l'orrore dei campi di concentramento.<br />

TRAMA:<br />

Un padre scampato all'Olocausto, una madre che non c'è più da troppo tempo, un figlio che fa il cartoonist e<br />

cerca di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. L'unica via per ritrovarsi è ripercorrere insieme,<br />

padre e figlio, la vicenda dei due genitori: dall' epoca felice del loro fidanzamento e matrimonio nella Polonia<br />

degli anni Trenta fino all' incubo della guerra, dell'occupazione nazista, della persecuzione e dell'internamento<br />

ad Auschwitz.<br />

Ma quello che esce è un passato, una storia che non riguarda soltanto lui: riguarda tutti, e costringe tutti a<br />

confrontarsi con quanto è successo e con un sotterraneo, inevitabile senso di colpa. La colpa di essere, ancora<br />

e comunque, dei sopravvissuti.<br />

SE QUESTO E’ UN UOMO<br />

Il testo venne scritto non per vendetta, ma come testimonianza di un avvenimento storico e tragico. Lo stesso<br />

Levi diceva testualmente che il libro era nato fin dai giorni di lager per il bisogno irrinunciabile di raccontare<br />

agli altri, di fare gli altri partecipi ed è scritto per soddisfare questo bisogno. Il romanzo, durante la sua<br />

genesi, fu comunque oggetto di rielaborazione. Al primo impulso da parte di Levi, quello di testimoniare l'accaduto,<br />

seguì un secondo, mirato a elaborare l'esperienza vissuta, il che avvenne grazie ai tentativi, da parte<br />

dell'autore, di spiegare in qualche modo l'incredibile verità dei lager nazisti.<br />

Il manoscritto fu inizialmente rifiutato da Einaudi e venne <strong>pubblicato</strong> dall'editore De Silva, che ne stampò<br />

però solo duemilacinquecento copie. Il successo e la notorietà del libro si fecero attendere fino al 1958, anno<br />

in cui il romanzo venne <strong>pubblicato</strong> da Einaudi.<br />

Anche dopo la pubblicazione, comunque, la scrittura dell'esperienza personale vissuta alla fine della guerra<br />

rimase perennemente un lavoro in corso. Successivamente a “Se questo è un uomo” venne infatti <strong>pubblicato</strong><br />

il romanzo La tregua, che descrive l'interminabile viaggio nei paesi dell'est in cui era stato coinvolto Levi dopo<br />

la liberazione del campo. Quest'opera deve il suo titolo al fatto di rappresentare una fase in cui la mente<br />

del protagonista resta in parte libera dal pensiero assillante della prigionia. Un pensiero che comunque lo avrebbe<br />

riassalito al momento di ritornare a casa e anche negli anni successivi. Nel 1986, ad esempio, venne<br />

alla luce il saggio I sommersi e i salvati, che tornava a trattare la tematica del lager.<br />

IL DIARIO DI ANNA FRANK<br />

Anna è una ragazza ebrea che muore a 14 anni in Germania dove la sua famiglia viene trasferita durante le<br />

persecuzioni naziste.<br />

Per il tredicesimo compleanno riceve in regalo un quaderno, che diventa il suo diario di adolescente, diretto a<br />

Kitty, un’amica immaginaria a cui confidare i suoi pensieri. Presto l'occupazione tedesca dell'Olanda e le persecuzioni<br />

convincono la famiglia di Anna a diventare clandestini, nascondendosi in un alloggio segreto posto<br />

al numero 263 di Prinsengracht, sopra la fabbrica di lavorazione della frutta di proprietà del padre di Anna,<br />

Otto Frank. A loro, più avanti, si uniscono la famiglia Van Daan e il dottor Dussel. La famiglia dei Van Daan<br />

era composta dalla signora Van Daan, il signor Van Daan e Peter, un ragazzo diciassettenne.<br />

Da questo momento il diario diventa il racconto della vita nell'alloggio segreto e delle sue difficoltà quotidiane:<br />

dai lavori comuni come pelare le patate, ai turni per il bagno e alla tensione dovuta alla continua paura di<br />

essere scoperti o di venire traditi.<br />

Il diario diventa per Anna l'unica possibilità di esprimersi, di raccontare le proprie esperienze e i propri pen-


Pagina 14<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

sieri di adolescente che sta vivendo i primi amori verso Peter, il figlio dei Van Daan che era rifugiato con<br />

lei, le incomprensioni con il padre e il distacco dalla madre, il rapporto poco confidenziale con la sorella<br />

maggiore.<br />

Per Anna il diario è anche qualcosa di più; nella primavera del 1944 il ministro dell'educazione olandese in<br />

esilio afferma a una radio clandestina l'intenzione di raccogliere e pubblicare le testimonianze delle sofferenze<br />

raccolte dal popolo olandese occupato dai nazisti. Anna, che sognava il mestiere di scrittrice, decide<br />

di trasformare, a guerra finita, il suo diario in un libro.<br />

Non potrà mai vedere il suo sogno realizzato: l'ultima pagina di diario è il giorno 1° agosto 1944. Tre giorni<br />

dopo quattro agenti della Grüne Polizei fanno irruzione nell'alloggio segreto.<br />

Anna Frank dopo l'arresto avvenuto il 4 agosto 1944 viene deportata nel campo di Bergen-Belsen. Non si<br />

sa con assoluta certezza quando sia morta Anna, ma attraverso varie testimonianze si suppone tra gli ultimi<br />

di febbraio e i primi di marzo del 1945.<br />

FILM CONSIGLIATI:<br />

IL PIANISTA è un film che lascia un segno nel cuore non soltanto<br />

per l’elemento documentaristico, ma anche per la capacità del<br />

regista di mettere in luce i sentimenti dei protagonisti. Il film illustra<br />

con crudo realismo l'orrore delle persecuzioni e della guerra,<br />

ma ha anche il pregio di mettere in luce i sentimenti della compassione,<br />

dell'umanità e dell'amicizia, che riescono a sopravvivere.<br />

Al di là del racconto di una vicenda realmente accaduta, il<br />

messaggio sostanziale è quello della fiducia e della speranza, poiché<br />

anche quando sembrano vincere la brutalità e l'ingiustizia, i<br />

valori umani non vengono meno.<br />

TRAMA: Varsavia, anni '30: Wladyslaw Szpilman, ebreo, è un pianista che suona in un programma radiofonico.<br />

Quando i nazisti invadono la Polonia iniziano le persecuzioni contro gli ebrei e le terribili leggi<br />

razziali. La famiglia di Wladyslaw (i due anziani genitori, un fratello e due sorelle) è così costretta a trasferirsi<br />

in un ghetto. Dopo duri mesi di privazioni e umiliazioni, l'intera popolazione del ghetto viene trasferita<br />

nei lager. Il giovane musicista si salva grazie alla pietà di una delle guardie ebree, un tempo suo<br />

amico, che lo aiuta a fuggire. Viene soccorso e curato da una vecchia amica. La rivolta degli ebrei nel<br />

ghetto di Varsavia provoca la rappresaglia nazista, e Wlady trova scampo tra le rovine di un edificio abbandonato.<br />

Stremato e oppresso dai morsi della fame, viene sorpreso da un ufficiale tedesco, che sta ispezionando<br />

il luogo. L'uomo sembra mostrare compassione e, quando Wlady gli rivela di essere un pianista,<br />

l'ufficiale lo porta in una stanza, dove "appare” un pianoforte, e lo invita a suonare. Conquistato il cuore<br />

del tedesco con la magia della propria musica, Wlady riesce, ancora una volta, ad aver salva la vita. Il<br />

suo nuovo amico, infatti, lo nasconde, gli dà da mangiare e anche un cappotto per coprirsi. A guerra finita,<br />

il pianista ebreo, che è tornato a lavorare per la radio di Varsavia, si mette in cerca del suo benefattore,<br />

che è stato catturato dai sovietici. "Il pianista" è sicuramente un film di grande valore.<br />

LA VITA E’ BELLA è sicuramente, almeno fino a oggi, il capolavoro cinematografico di Roberto Benigni<br />

che qui è nel ruolo di regista e interprete principale. Il genio dell’autore-regista-attore sta nell’aver creato<br />

una favola che cela la tragedia della realtà vissuta.<br />

TRAMA: E’ l’inizio del XX secolo. Un giovane, interpretato da Roberto Benigni, si innamora della bella<br />

del paese e pur di conquistarla è disposto a qualsiasi cosa. Durante la festa nella quale si sarebbe ufficializzata<br />

la sua unione con un fascista della città, lui lavora come cameriere al banchetto.<br />

Lei gli chiede di portarla via con un cavallo bianco e lui ha il coraggio di presentarsi così in sala e scappare<br />

via con lei. Nonostante l’opposizione dei parenti di lei il matrimonio è inevitabile e dopo poco nasce<br />

alla coppia un bel bambino.


Pagina 15<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Purtroppo l’Italia comincia a essere afflitta dalle leggi razziali fasciste che costringono i nostri eroi a pesanti<br />

limitazioni e infine al trasferimento in un campo di concentramento.<br />

Il padre non può permettere che il figlio sia afflitto da un’esperienza così dura e quindi si inventa traduttore<br />

di una SS e fa credere che tutto sia un gioco, che la vita può essere bella, nonostante tutto.<br />

TRAIN DE VIE inizia come una fiaba e scorre leggero sui binari della commedia.<br />

Scelta azzardata, quantomeno singolare, quella di scrivere una sorta di farsa <strong>sul</strong>l'Olocausto, ma il ri<strong>sul</strong>tato<br />

è sorprendente."Ridere è un altro modo di piangere" dice il regista, Radu Mihaileanu, la cui famiglia<br />

fu internata in un lager. Egli fu il precursore di un'idea poco ortodossa ma di successo, seguita da altri artisti<br />

tra cui il <strong>nostro</strong> Benigni che, nello stesso anno d'uscita di "Train de vie" (1998), concepisce e dà vita a<br />

un'altra commedia <strong>sul</strong>lo stesso tema, "La vita è bella”.<br />

TRAMA: Nel 1941 gli abitanti di uno shtetl dell'Est europeo vengono a sapere da Schlomo, il matto della<br />

piccola comunità, voce narrante del film, che i villaggi ebraici limitrofi sono stati distrutti e i loro abitanti<br />

deportati dall'esercito nazista. Lo stesso Schlomo suggerisce un'idea tanto geniale quanto improbabile:<br />

organizzare una straordinaria messa in scena per sfuggire all'orrore, una falsa deportazione. Acquistano,<br />

pezzo per pezzo, un convoglio ferroviario, mimetizzandolo da treno nazista diretto ai lager, e partono.<br />

Meta: la Russia e infine la Palestina, terra promessa.<br />

Un treno per vivere, appunto, immaginato dalla mente dello scemo del villaggio. Su tutto, emozionano i<br />

gesti, lo sguardo, le parole del matto Schlomo, che evocano il dramma imminente. Al suo volto il regista<br />

affida la perfetta maschera tragico-comica e la scena finale, dove la linea sottile di confine tra dramma e<br />

ironia, tra sogno e realtà, si assottiglia fino a svanire.<br />

AMERICA HISTORY X è una riflessione <strong>sul</strong>l’odio e in questo caso è in scena il razzismo. Viene presentata<br />

la storia di un ragazzo, orfano di padre e deluso dalle “ingiustizie” sociali, che canalizza la rabbia verso<br />

il mondo nell’attività “politica” di un hate group, dove crede di trovare forza e sicurezza. Il punto forte<br />

di American history X sono proprio i flash-backs, da cui lo spettatore può apprendere le cause della sorte di<br />

Derek. Ripercorrendo i fatti che hanno fatto incarcerare il fratello, Danny viaggia nei ricordi per trovare la<br />

“radice del male”. Ma è proprio Derek che, rivelando la violenza subita in carcere dai membri dell’Aryan<br />

Brotherhood, spiega come l’odio verso tutto e tutti lo avesse accecato. Nella spiegazione di quanto gli è<br />

successo, Derek non vuole dire al fratello cosa non fare o fare; in quel momento l’unica cosa che conta per<br />

l’ex-skinhead è che Danny capisca che prima o poi nella vita tutto si paga; e il finale tragico lo conferma.<br />

American history X non è solo un’analisi del fenomeno degli skinheads<br />

neofascisti, ma anche una condanna del pregiudizio razziale,<br />

tematica molto discussa.<br />

TRAMA: tutto ruota attorno alla storia di Derek Vinyard (Edward<br />

Norton), un giovane skinhead neo- fascista appena uscito di prigione, e<br />

del fratello minore Danny (Edward Furlong) che vuole seguirne le orme.<br />

Nel rapporto tra i 2 fratelli in- terviene il prof. Swiney, un insegnante<br />

di colore che, avendo già avuto Derek al liceo, comprende la<br />

situazione di Danny. Il prof. Swiney dà un compito a Danny: scrivere<br />

una tesi <strong>sul</strong> fratello maggiore e su- gli eventi che lo hanno portato in<br />

carcere. Dai flash-backs affiora un Derek violento e intollerante sia nelle parole che nei fatti. Una sera,<br />

dopo un violento scontro con i suoi ex-camerati, Derek spiega a Danny cosa l’ha fatto cambiare e cosa<br />

l’aveva spinto a diventare un “discepolo di Cristo”, il gruppo neofascista di cui faceva parte. Il racconto<br />

di Derek convince Danny e gli fa capire che sono stati l’odio e la rabbia a mandarlo in prigione. Ma<br />

quando la serenità sembra tornare, ecco la tragedia finale: la mattina dopo Danny è ucciso nei cessi della<br />

scuola da un ragazzo di colore con cui aveva avuto un diverbio il giorno prima. Il film si conclude con Derek<br />

che piange <strong>sul</strong> fratello morto e fa capire come l’odio sia una palla al piede.


Pagina 16<br />

Titolo notiziario<br />

Per quel giorno non prendete appuntamenti.<br />

Non affannatevi per i regali di Natale: tutto inutile.<br />

Quel giorno sarà l’ultimo, il mondo finirà, in grande stile: eruzioni vulcaniche, tsunami, tempeste<br />

magnetiche, uragani devastanti, radiazioni dallo spazio, la comparsa di un fantomatico pianeta<br />

scateneranno l’apocalisse.<br />

Cosa c’è alla base della convinzione che nel 2012 il mondo finirà? Ecco i principali eventi prospettati:<br />

1. Il 20 dicembre 2012 si concluderà il ciclo del “lungo Computo” del calendario Maya.<br />

2. Il giorno successivo a tale data, ci sarà il solstizio d’inverno e il Sole si troverà in una rara<br />

posizione: allineato con il centro della Via Lattea, un evento che non si ripete da 26mila anni.<br />

3. Nel 2012, inoltre, l’attività solare avrà un picco e ci aspettano tempeste solari in grado di<br />

paralizzare la nostra società.<br />

4. Il polo nord e il polo sud potrebbero invertirsi.<br />

5. Il 21 dicembre 2012 un pianeta misterioso (pianeta X, o Nibiru) la cui orbita è aldilà di Plutone si<br />

scontrerà con la Terra.<br />

6. Il vulcano di Yellowstone negli USA erutterà nuovamente con effetti catastrofici.<br />

7. Alcuni scienziati russi hanno scoperto che il sistema solare è entrato in una nube spaziale che sta<br />

stimolando e destabilizzando il Sole e le atmosfere dei pianeti.<br />

Ma non basta. I profeti di sventura aggiungono a tutte queste cause anche la lettura esoterica della<br />

Genesi (il primo libro della Bibbia) e dello Yi Jing (il libro dei mutamenti dell'antica Cina). Passando<br />

anche attraverso le profezie di Nostradamus e le piramidi di Giza.<br />

Proviamo a capire se intorno a queste teorie di catastrofe c’è qualche aspetto di verità.<br />

LA PROFEZIA MAYA:<br />

I Maya per contare gli anni, utilizzavano stelle e pianeti: il "Grande Conto", basato sui movimenti del<br />

pianeta Venere. Essi divisero il tempo in una serie di cicli che cominciavano dalla nascita di Venere.<br />

Ogni ciclo durava 1 milione e 872 000 giorni. Il ciclo che ora stiamo vivendo ha avuto inizio il 13<br />

agosto dell'anno 3114 prima di Cristo e finirà il 21 dicembre 2012 dopo Cristo. I Maya erano del tutto<br />

sicuri dell'attuale ciclo ed erano altrettanto convinti che fosse l'ultimo. Quando il mondo avrà<br />

completato questo ciclo, dicevano, finirà fra disastrose inondazioni, terremoti e incendi: uno scenario<br />

molto simile alle profezie del Nuovo Testamento.<br />

Sotto i nostri occhi tutti i giorni ci sono le guerre, i vulcani sembrano essersi svegliati da lunghi anni<br />

di letargo, i terremoti e i maremoti fanno tremare il cuore degli uomini. Alluvioni e tifoni sembrano<br />

spazzare via tutto e la Terra riceve ogni giorno la sua abbondante razione di contaminazione, con gli<br />

scarti industriali e l'immondizia.<br />

La temperatura sta aumentando e questo aumento provoca piogge anomale con conseguenze di tifoni,<br />

tornadi, terremoti.<br />

In molte religioni ci sono profezie che coincidono nell'affermare che stiamo vivendo un periodo<br />

particolarmente difficile, che annuncia un passaggio dell'umanità verso una nuova era.<br />

Secondo alcune ricerche, ri<strong>sul</strong>ta che il 21 dicembre del 2012 la rotazione della Terra <strong>sul</strong> proprio asse<br />

subirà una fermata che durerà 72 ore per poi riprendere a ruotare in senso inverso, con la conseguente<br />

inversione dei poli magnetici. Questa fermata darà probabilmente luogo a eventi climatici e sismici<br />

anomali di grandi proporzioni. Pare che il fenomeno 2012 sia del tutto naturale per la nostra Terra e<br />

che, stando al computo del tempo del calendario Maya basato <strong>sul</strong>la “precessione degli equinozi”, si<br />

manifesti con regolarità ogni 12.960 anni. E anche se a tutt’oggi ci viene taciuto, sembrerebbe noto<br />

anche alla scienza ufficiale che sfrutterebbe, tra i numerosi metodi di datazione, proprio l’inversione<br />

magnetica terrestre.


Le conseguenze più importanti nei due/tre anni che precederanno e seguiranno l’anno 2012, potranno essere<br />

soprattutto di carattere meteorologico e sismico. Per via dell’anomalo riscaldamento e raffreddamento della<br />

crosta terrestre, dovuto ai giorni e alle notti più lunghe, il clima potrà subire un temporaneo stravolgimento<br />

a causa del quale potremo avere piogge e venti di grande entità (cosa che in piccola parte si sta già<br />

verificando). I mari e gli oceani potrebbero straripare dai loro attuali confini in conseguenza alla repentina<br />

frenata della rotazione e all’assestamento della crosta terrestre, cosa quest’ultima che darà origine inoltre a<br />

eventi tellurici.<br />

Per qualcun altro la fine preannunciata per il 2012,<br />

ammesso che arrivi davvero, potrebbe voler solo indicare<br />

un rinnovamento; almeno così avrebbero interpretato i<br />

Maya la fine del ciclo al termine del quale il mondo<br />

avrebbe attraversato una grande trasformazione, non<br />

necessariamente negativa: potrebbe trattarsi di una<br />

rivoluzione in senso spirituale, con il passaggio da un<br />

mondo materiale a uno dominato da valori più elevati,<br />

alternativi. Teorie a parte, una certezza, comunque,<br />

rimane: se usciremo indenni dall'emergenza 2012,<br />

avremo giusto il tempo di prepararci mentalmente alla<br />

prossima apocalisse annunciata: l'appuntamento è per<br />

il 2033, altra data fortemente a rischio, fatta dagli anni<br />

del Signore più duemila.<br />

Pagina 17<br />

Titolo notiziario<br />

IV TST<br />

Canclini Mara, Casari Tania,<br />

Demonti Roberta, Pini Jessica<br />

Talent show: vero talento o solo show?<br />

La moda dei talent show ha preso campo nei paesi anglosassoni, dove venivano organizzate in piccoli teatri<br />

gare che vedevano come partecipanti studenti dei college. Il passaggio dalle tavole del palcoscenico agli<br />

schermi televisivi è stato breve. Il termine deriva da talent scout, ovvero lo scopritore di talenti, solitamente<br />

un manager del mondo dello spettacolo che si occupa di scoprire e lanciare, appunto, nuovi talenti. Il talent<br />

show viene considerato una vera e propria fucina per il lancio di nuove star. In Francia diversi programmi di<br />

questo genere vengono diffusi attraverso la radiofonia, raccogliendo uguale successo. In tempi recenti, il<br />

talent show - inteso come forma di spettacolo a grande diffusione e destinato al lancio di nuovi cantanti - è<br />

stato assimilato, con l'ausilio del cosiddetto televoto, ai programmi televisivi del genere reality show. In<br />

Italia sono stati prodotti alcuni talent show destinati al mercato televisivo, quali: Operazione Trionfo, Amici<br />

di Maria De Filippi, Ti lascio una canzone, X Factor e Academy.<br />

Se è vero che artisti non si nasce ma si diventa; è altrettanto vero che il successo è figlio dell’impegno e non<br />

della televisione. Queste scuole puntano al profitto e non alla formazione di veri talenti. Queste sono scuole<br />

televisive che puntano solo a fare spettacolo. Non si tratta in realtà di vere scuole. Il pubblico e i professori,<br />

che da anni fanno didattica seria, lo hanno compreso sin da subito. Quando si cerca il plauso si scende<br />

qualitativamente e la cultura fortunatamente si trova sempre un gradino sopra.<br />

I REALITY SHOW (dall'inglese,traducibile come spettacolo della realtà, spesso semplicemente abbreviato<br />

reality), sono un genere di programma televisivo in cui sono trasmesse situazioni drammatiche e


Pagina 18<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

umoristiche non dettate da un copione ma che i protagonisti sperimentano come fosse la loro vita<br />

reale. Attorno a queste situazioni si costruisce una struttura di nomination a eliminazione, di<br />

commento e critica, per cui alla fine tra i protagonisti che hanno partecipato al programma viene<br />

eletto dal pubblico televisivo un vincitore, cui spetta un premio molto appetibile (in genere grosse<br />

somme di denaro, contratti televisivi o discografici ecc.). In Italia si è registrata una crescente<br />

attrazione, soprattutto per quelli in cui i protagonisti sono VIP e, al contempo, si è verificato un<br />

graduale disinteresse per i reality in cui figuravano persone comuni.<br />

Sebbene i reality show abbiano avuto un'imprevedibile popolarità, molti sono accompagnati da<br />

un'ondata di contestazioni: Chi critica i reality show ritiene che questi mostrino solo una realtà<br />

distante da quella della vita di tutti i giorni per via di una potenziale manovrabilità delle situazioni<br />

da parte della regia; in secondo luogo trasmettono messaggi amorali, inadatti a un pubblico<br />

giovanile e comunque riconducibili all'estetica del trash. I reality raccolgono crescenti<br />

manifestazioni di dissenso, ma l’audience aumenta e non cala mai. Da alcuni anni a questa parte la<br />

televisione è stata invasa dalla rivoluzione dei reality. Il genere è totalmente inflazionato: tutto si<br />

trasforma in show e non c’è alcun limite al reality, ogni aspetto della vita, anche quello più intimo,<br />

diventa mediatico. Ultimamente l’opinione pubblica sembra essere unita nel puntare il dito contro<br />

questo tipo di trasmissioni colpevoli di trasmettere un’immagine del reale troppo volgare e trash.<br />

Indipendentemente dall’ambientazione, casa, isola, fattoria, il ri<strong>sul</strong>tato è sempre lo stesso: i<br />

protagonisti si distinguono per comportamenti eccessivi che provocano l’immediata reazione del<br />

pubblico. Ciò che li accomuna è la violenza verbale e a volte fisica; l’utilizzo di parole poco<br />

appropriate garantisce visibilità e fa subito notizia.<br />

Quale miglior modo per ottenere visibilità? Il successo a ogni costo, sopra ogni regola, contro ogni<br />

morale: tutti sono nemici di tutti, in un gioco di strategie e colpi bassi ma, nonostante le crescenti<br />

denunce contro questo modo di fare televisione, l’audience non scende mai. Insomma, tutti si<br />

lamentano dei reality, ma nessuno smette di vederli e ciò è riconducibile a più fattori:<br />

Voyeurismo: guardare, curiosare nella vita altrui, paparazzi consapevoli e speranzosi. Speranzosi<br />

di ritrovare i nostri difetti più che i pregi tra i nostri simili, quasi fosse consolatorio immedesimarsi<br />

nei modi e nei comportamenti che anche noi abbiamo più spesso di quanto si voglia ammettere.<br />

Aspetto ancor più amplificato se e quando i concorrenti in gara sono VIP o quasi VIP.<br />

Curiosità: Si guarda per soddisfare un’idea del prossimo.<br />

Basso filtro d’ingresso: Non è importante conoscere gli antefatti per entrare in sintonia con il<br />

programma e i suoi protagonisti.<br />

Potere: Sia che si partecipi tramite il proprio voto ufficiale, sia che si scelga tra le mura<br />

domestiche il salvataggio o meno di un candidato all’esclusione si entra nel meccanismo di<br />

determinazione del gioco.<br />

Immedesimazione: I personaggi diventano una sorta di termine di paragone con cui misurare il<br />

proprio profilo, atteggiamento, propensione alla socialità.<br />

Divertimento: E’ un atteggiamento totalmente distaccato e razionale, in fondo ci sono persone che<br />

per qualche oscuro motivo hanno deciso di farsi riprendere 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 da<br />

telecamere in una situazione ben poco realistica.<br />

Quello che accade sui nostri schermi è chiaro: una lenta e degenerata agonia live.<br />

IV TST - Martina


Pagina 19<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Ricette dal passato al …..futuro<br />

Erodoto, il grande storico antico, ci ha tramandato,<br />

attraverso i suoi scritti, oltre a importanti avvenimenti<br />

accaduti, anche le tradizioni dei popoli<br />

passati. Così sappiamo che gli egizi mangiavano<br />

più o meno le stesse cose che mangiamo noi: uova,<br />

carne, pollame, pesci, verdure e frutta, ma<br />

probabilmente non il maiale, che non compare<br />

nelle rappresentazioni di cibarie. Erodoto, ci riferisce<br />

che branchi di suini pascolavano i campi<br />

per meglio prepararli alla semina. E’che ci parla<br />

dell’alimentazione egiziana; ci racconta che usavano<br />

consumare molto pesce seccato al sole o<br />

conservato sotto sale e che sotto sale conservavano<br />

anche quaglie, anatre e uccelletti vari. Per il<br />

resto, dice Erodoto, arrostivano o lessavano qualsiasi<br />

cosa. Quanto al “simposio”, il <strong>nostro</strong> dopo<br />

cena, ancora Erodoto racconta che per incominciare,<br />

prima ancora che si mescesse il vino, un<br />

uomo portava in giro la figurina di una mummia<br />

nel sarcofago dicendo agli amici lì riuniti:”Bevete,<br />

siate allegri, ma guardate anche costui,<br />

perché così sarete ridotti”<br />

Dei greci sappiamo che furono i primi a studiare<br />

la scienza dell’alimentazione, infatti il padre della<br />

dietetica fu Ippocrate, grandissimo medico<br />

greco che considerava ogni alimento fattore di<br />

salute o causa di malattie. Riuscì a dimostrare<br />

che dei cibi sono dannosi per le vie biliari<br />

(formaggi invecchiati, vini densi, carne troppo<br />

salata) e che altri hanno un effetto benefico<br />

<strong>sul</strong>l’organismo (la carota e il sedano sono diuretici,<br />

alcune verdure sono rinfrescanti, il vino rosso<br />

è astringente, l’idromele fa bene alla gola).<br />

Tra gli alimenti maggiormente consumati<br />

nell’antica Grecia c’era il pane. Ateneo nei suoi<br />

scritti cita 72 nomi di pani: allo zafferano, al finocchio,<br />

al rosmarino, all’oliva, all’anice, ai capperi,<br />

alla cipolla ecc. Insieme col pane, il pesce<br />

costituiva l’alimento maggiormente consumato.<br />

A noi sono giunte solo poche ricette tra cui quella<br />

del pesce al cartoccio (cuocere dei filetti di<br />

sarda avvolti in foglie fico). La pesca era per i<br />

Greci un vero e proprio mestiere di cui Platone<br />

esalta il piacere. Il vino non veniva bevuto puro<br />

(ácratos), ma allungato con acqua fino a formare<br />

una miscela più o meno alcolica in grandi vasi<br />

chiamati crateri, a cui attingevano i servi usando<br />

dei lunghi mestoli. Il vino veniva bevuto durante i<br />

banchetti. L’olio d’oliva, alimento principe di Creta,<br />

è tuttora parte vitale dell’alimentazione nel Mediterraneo.<br />

Come frutta, si consumavano mele, pere,<br />

uva, melegrane, fichi, datteri e noci. Le bevande:<br />

vino, the a base di erbe, idromele. Molto gradito<br />

dai contadini greci era il kykeón (consisteva in una<br />

mistura di farina d’orzo edacqua, aromatizzata con<br />

la menta o il timo). Gli antichi romani, invece, facevano<br />

tre pasti principali: jentaculum, prandium e<br />

coena. Il primo pasto corrispondeva alla nostra prima<br />

colazione; era a base di pane, formaggio, latte,<br />

miele, vino e frutta secca e si consumava molto velocemente.<br />

In tarda mattinata si faceva uno spuntino<br />

veloce e freddo a base di pesce, pane, frutta, legumi<br />

e vino, era talmente "spartano" che non era<br />

necessario apparecchiare la tavola e nemmeno lavarsi<br />

le mani a fine pasto.<br />

Il pasto importante avveniva, invece, nel pomeriggio<br />

dopo il solito bagno alle terme e, a volte, si protraeva<br />

fino all’alba del giorno successivo. La cucina<br />

più antica era a base di cereali, legumi, formaggi<br />

e frutta. Con la conquista dell’Oriente acquistò dei<br />

sapori e dei profumi particolari che a noi, oggi,<br />

possono sembrare un mix tra la cucina orientale e<br />

quella medievale. Quello che sappiamo ci arriva dal<br />

ricettario di Apicio, un noto gastronomo di età Imperiale,<br />

che scrisse: "De re coquinaria".<br />

L’ingrediente principale della cucina Romana era il<br />

"garum" una salamoia usata al posto del sale, molto<br />

costosa e difficile da trovare. Il pepe, il cumino e il<br />

ligustico erano le spezie più usate e i "piatti forti"<br />

erano a base di carne, principalmente il maiale. Una<br />

caratteristica della cucina dell’antica Roma era<br />

l’accostamento di sapori contrastanti tipo il dolce<br />

con il piccante o il dolce con lo speziato.<br />

Carlo Magno amava gli arrosti e il vino rosso; Elisabetta<br />

I era capace di non mangiare per giorni interi<br />

pur di mantenere la linea; Napoleone Bonaparte<br />

adorava il pesce accompagnato dal buon vino.<br />

… ... ma per chi volesse osare ecco una<br />

ricetta che viene dal Medioevo ma che<br />

potrebbe essere scambiata per una ricetta<br />

futurista … …


Pagina 20<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Torta d'aglio<br />

INGREDIENTI<br />

Pasta brisee`<br />

250 grammi di<br />

farina<br />

120 grammi di<br />

strutto o burro<br />

sale e acqua Q.b.<br />

RIPIENO<br />

5 teste d' aglio<br />

200 grammi di pancetta fresca o salata<br />

300 grammi di pecorino fresco o di formaggio molle ben sgocciolato<br />

e strizzato<br />

3 uova<br />

80 grammi di uva passa<br />

1 decina di stigmi di zafferano<br />

sale (se la pancetta non è salata, o non lo è abbastanza)<br />

Miscela di spezie in polvere<br />

un cucchiaino da caffè ciascuno di:chiodi di garofano, noce moscata,<br />

cannella, zenzero e pepe.<br />

PROCEDIMENTO<br />

Preparare la pasta alcune ore prima o anche la sera precedente, e<br />

conservarla in luogo fresco.<br />

Sbucciare l'aglio e cuocerlo in acqua bollente per 1/4 d' ora. Scolare<br />

e mettere a bagno in acqua fredda. Pestare gli spicchi d' aglio<br />

cotti e aggiungervi il formaggio, il lardo già tritato, le spezie, lo<br />

zafferano, le uova e l' uva passa lavata. Lavorare fino a ottenere<br />

un impasto liscio. Stendere una sfoglia di pasta e foderare una te-<br />

Buon Appetito !!!!


Pagina 21<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Il <strong>nostro</strong> Istituto ha la fortuna di avere docenti che<br />

provengono da diverse zone dell’Italia, per questo<br />

motivo abbiamo pensato che potevamo percorrere<br />

il <strong>nostro</strong> Paese attraverso i gusti e i sapori della gastronomia.<br />

Dalle Marche la docente Ciaralli ci propone il<br />

Brodetto alla Sambenedettese.<br />

Il Brodetto esiste da quando esistono i pescatori,<br />

questo piatto ha costituito per secoli il principale<br />

elemento, se non l'unico, del pasto dei pescatori. La<br />

sua origine deriva dall’abitudine della gente di mare<br />

di cucinare a bordo quella parte del pescato che<br />

non poteva essere destinato al mercato, sia per la<br />

qualità (poco richiesta), sia per la troppo piccola<br />

taglia. Da una mescolanza di pesci, nasce il Brodetto<br />

che, in origine, si giovava solo dell'olio come<br />

condimento indispensabile. Oggi il piatto ha subito<br />

evoluzioni sempre più raffinate, conquistando una<br />

ben meritata fama in tutto il territorio nazionale e<br />

diventando prerogativa indiscutibile delle Marche.<br />

Non esiste una ricetta codificata del brodetto, vi<br />

sono molte variazioni <strong>sul</strong> tema. Ci fu e c'è, anche se<br />

meno frequente, il brodetto di barca, fatto con i<br />

pesci che erano a disposizione e un brodetto che<br />

sopravvive in alcune famiglie, più rigoroso nella<br />

ricerca di specie di pesci appropriati. C'è un brodetto<br />

di ristorante che ha inserito scampi o panocchie,<br />

vongole o cozze, assolutamente introvabili nelle<br />

ricette più tradizionali. I pesci del brodetto sono<br />

divisi in due gruppi: quelli di carni sode che rilasciano<br />

umori (Coda di rospo, mazzolina, vocca in<br />

capo, scorfano, ragno, triglia)<br />

e quelli di carni morbide che<br />

acquisiscono il brodo dello<br />

stesso (Busbana o merluzzo,<br />

razza chiodata, palombo, gattuccio<br />

insieme a seppie). Ognuno<br />

ha la sua ricetta e pensa<br />

che sia quella legittima della<br />

tradizione di barca, ma il carattere<br />

distintivo del brodetto<br />

di San Benedetto è l'aceto di<br />

vino bianco.<br />

Ricette di casa nostra<br />

Brodetto alla Sambenedettese<br />

(il testo è in parte tratto da "Storie di Adriatico invisibile:<br />

l'anima dei luoghi e l'identità off - shore"<br />

del Prof. Renato Novelli)<br />

Ingredienti per 4 persone:<br />

2 Kg di misto (pesce cappone, ragno, razza, scorfano,<br />

seppie, polipetti, scampi, cicale);<br />

1 Kg di frutti di mare (cozze e vongole);<br />

4 pomodori verdi;<br />

2 cipolle;<br />

1 bicchiere di vino bianco o brodo di pesce,<br />

1/2 bicchiere di aceto di vino;<br />

1 mazzetto di prezzemolo, sale e pepe bianco q.b.<br />

alcune fette di pane raffermo;<br />

1 spicchio d’aglio.<br />

Preparazione: In una pentola bassa e larga, disponete<br />

le cipolle tagliate a spicchi, i pomodori verdi<br />

affettati, l’olio, il vino, 2 mestoli brodo e il pepe.<br />

Unite seppie e polipetti, coprite e fate cuocere per<br />

20 minuti. Inserite nella pentola la razza, lo scorfano,<br />

il pesce cappone e il ragno, gli scampi e le cicale<br />

in modo tale che non siano troppo a contatto gli<br />

uni con gli altri. Allungate con altro brodo fino a<br />

coprire il pesce; rimettete il coperchio e continuate<br />

la cottura per 20 minuti.<br />

Ponete, in cima a tutto, cozze e vongole e coprite<br />

ancora. Appena i frutti di mare si saranno aperti<br />

aggiungete l’aceto; spolverizzate con il prezzemolo<br />

tritato e lasciate riposare a pentola scoperta. A parte,<br />

preparate il pane tostato e soffregate ogni fetta<br />

con l’aglio. Sistemate le fette di pane in una pirofila<br />

e, con un mestolo forato,<br />

posate sopra tutto<br />

il pesce, facendo<br />

attenzione a non romperlo.<br />

Sulla sommità<br />

collocate i frutti di<br />

mare; spolverizzate<br />

con altro prezzemolo,<br />

irrorate con il brodetto<br />

ben caldo e portate<br />

in tavola.


Pagina 22<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

E’ sicuramente il piatto più amato dagli italiani di ogni età: la pizza!<br />

Dalla Campania è la professoressa di diritto Salvatore che ci istruisce:<br />

La storia della pizza è antichissima, alcuni la fanno risalire addirittura all'età Neolitica, altri ad alcuni<br />

pani speciali preparati in epoca romana, ma sicuramente sappiamo che nel Seicento esistevano<br />

le pizze, anche se ancora non veniva utilizzato il pomodoro. Forse la data simbolo della pizza è<br />

quella dell'invenzione della margherita, nel lontano 1889, quando Umberto I di Savoia, accompagnato<br />

dalla moglie Margherita, si recò a Napoli: alla Regina Margherita fu dedicata la pizza con<br />

mozzarella e pomodoro, guarnita per l'occasione con le foglie di basilico fresco, come tributo al<br />

tricolore italiano. Allora pizza voleva dire Napoli, oggi la pizza è di più: pizza è ormai il mondo<br />

intero. Pizza è un nome che si traduce, così come succede per il termine "spaghetti", ma, mentre<br />

gli americani pronunciano questi ultimi sostituendo la doppia "T" con una "T" semplice, cioè dicono<br />

"spagheti", il nome pizza è pronunciato in tutto il mondo così come lo si pronuncia a Napoli, in<br />

Italia: Pizza!<br />

PREPARAZIONE: sciogliere il lievito in un contenitore riempito con acqua tiepida e aggiungere<br />

un pizzico di sale. Nel frattempo disporre la farina a fontana su un piano e, appena pronto, versare<br />

al centro della fontana il lievito ammorbidito. Amalgamare bene e con forza fino ad ottenere un<br />

impasto omogeneo. Una volta raggiunta una consistenza solida e compatta dell'impasto, formare<br />

una palla con esso e mettere il tutto in una ciotola abbastanza capiente, precedentemente infarinata.<br />

Incidere la superficie della pasta a croce, coprire con un tovagliolo umido e lasciare lievitare per<br />

circa un'ora. Quando il panetto lievitato è pronto, stenderlo su una teglia, oleata leggermente, utilizzando<br />

la pressione delle dita. Steso l’impasto in maniera omogenea olearlo ancora un po' in superficie.<br />

Stendere il pomodoro fresco <strong>sul</strong>l'impasto e condire a piacere con altri ingredienti. Cucinare<br />

in forno per circa 10-15 minuti a una temperatura non inferiore a 250°. Consumare la pizza appena<br />

sfornata per gustarla al meglio.<br />

Dalla Valtellina il professore di cucina Roberto Ghilotti ci suggerisce le Manfrigole alla grosina:<br />

il piatto è tipico, ideale per cene in compagnia nelle fredde serate invernali. Vino consigliato?<br />

"Il Saloncello" di Conti Sertoli Salis. Buon Appetito<br />

Per le crespelle:<br />

80 g di farina bianca tipo "0"<br />

40 g di farina di grano saraceno<br />

2 dl di latte<br />

2 uova intere<br />

sale e pepe q.b<br />

Per il ripieno:<br />

100 g di pane raffermo<br />

200 g di formaggio "casera" o fontina<br />

1,6 dl di latte<br />

1 dl di panna da cucina<br />

40 g di burro<br />

60 g di formaggio casera in dadi<br />

Preparazione:<br />

Preparare delle crespelle abbastanza grandi<br />

Riempirle con il ripieno<br />

Tagliarle a cilindri di 4/5 cm di altezza<br />

Appoggiare i cilindri in verticale in una teglia imburrata, guarnire con i cubetti di casera<br />

Dorare in forno caldo, finire con burro spumeggiante e servire ben caldo


Pagina 23<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

I nostri banchetti<br />

Il giorno 23 gennaio 2010 si è svolto, presso il Pentagono<br />

di Bormio, l’VIII Campionato Italiano Sci Protezione<br />

Civile, in onore delle vittime del terremoto in<br />

Abruzzo.<br />

Alla preparazione del servizio del pranzo sono state<br />

coinvolte le classi III e IV dell’Istituto Alberghiero,<br />

che hanno dimostrato grande capacità organizzativa e<br />

professionalità. Al banchetto erano presenti 1300 ospiti<br />

che sono rimasti soddisfatti del servizio, della cucina e<br />

dell’intera manifestazione.<br />

Tra i presenti vi erano anche Pierluigi Soddu, in rappresentanza<br />

del dipartimento della Protezione Civile,<br />

Marco Cesca ,per la Protezione Civile della Lombardia<br />

e il prefetto di Sondrio, Erminia Cesari.<br />

Tutte le personalità hanno ricordato l’importanza e costante<br />

presenza nel territorio dello Stato attraverso i<br />

suoi reparti. Così, le parole PROTEZIONE CIVILE diventano<br />

sinonimo di tutte le attività e le strutture predisposte<br />

dallo Stato al fine di tutelare l’integrità della<br />

vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai o dal pericolo<br />

dai danni derivati da calamità naturali, da catastrofi<br />

e da altri eventi. Durante la serata sono stati premiati<br />

dalle autorità i campioni assoluti dello sci delle<br />

regioni.<br />

III Ricevimento,<br />

Caspani Luca<br />

Il 18 dicembre 2009 si è svolto, nella sala ristorante<br />

dell’Istituto Alberghiero “Dante <strong>Zappa</strong>” di Bormio,<br />

il pranzo dei presidi delle scuole medie di tutta la<br />

Valtellina per augurare ai Dirigenti un buon Natale e<br />

un Felice Anno nuovo.<br />

Il pranzo è stato gestito interamente dalle classi terze<br />

che hanno dimostrato la loro competenza acquisita<br />

in questi primi anni di studio nelle materie tecnico<br />

pratiche. Mentre le classi di cucina si sono occupate<br />

del pranzo a base di pesce, aiutati dai professori Tognolini<br />

e Rocca, i ragazzi di sala hanno allestito la<br />

sala con oggetti inerenti il Natale e hanno servito in<br />

modo elegante e sobrio gli invitati presenti a tavola<br />

seguendo i consigli del professor Mingardi. Gli allievi<br />

della terza Ricevimento, vestiti con gli abiti tradizionali<br />

e supportati dalla Professoressa Lazzarini,<br />

hanno ricevuto i complimenti e sono stati ringraziati<br />

dagli ospiti per l’accoglienza data al momento<br />

dell’entrata in Istituto.


Pagina 24<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

pranzo dei presidi<br />

Come ogni anno gli invitati hanno mostrato pieno gradimento per il menu scelto e per il servizio che sono<br />

ri<strong>sul</strong>tati impeccabili.<br />

Alla fine del pranzo il Preside, Renato Pedrini,<br />

fatte entrare in sala le classi partecipanti al banchetto,<br />

ha ringraziato gli ospiti per la loro gradita<br />

presenza e tutti gli alunni, ricordando loro<br />

che l’anno da poco iniziato è fondamentale per<br />

la loro preparazione culturale e formativa per il<br />

futuro lavoro che svolgeranno, augurando così<br />

non solo un buon Natale ai suoi alunni ma anche<br />

un “in bocca al lupo” per l’ anno scolastico.<br />

La Dirigente Fumagalli, presente in veste di dirigente scolastico,<br />

ma anche madre di un <strong>nostro</strong> compagno, è intervenuta<br />

dicendo che “sono proprio gli alunni, i giovani, il Futuro”.<br />

Una frase forte e sentita che ha fatto partire spontaneamente<br />

l’applauso di tutti i partecipanti. A concludere gli interventi<br />

è stato il dirigente Andreola Erminio, mettendo in risalto la<br />

posizione della scuola alberghiera che come istituto professionale<br />

ri<strong>sul</strong>ta fondamentale e importante all’interno del territorio<br />

valtellinese e ogni anno, con ogni suo intervento e<br />

partecipazione agli eventi locali, continua a dimostrare la<br />

sua capacità nelle attività professionali.


Pagina 25<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Al pranzo erano presenti anche gli alunni meritevoli<br />

dell’anno scolastico 2008/2009, ai quali sono state assegnate<br />

la diverse Borse di Studio.<br />

Bertolina Isabelle per la classe 4^ TST, Cantoni Diana<br />

per la classe 2^ Livigno<br />

Ciccone Tatiana per la classe 5^ TSR-A, Giumelli Attilio<br />

per la classe 3^ Sala-Bar<br />

Lazzeri Sara per la classe 4^ TSR-A, Minutoli Graziana<br />

per la classe 3^ Ricevimento<br />

Sosio Arianna per la classe 3^ Cucina-A<br />

V TST<br />

Bertolina Isabelle<br />

Altri momenti in cui la nostra scuola ha dimostrato<br />

il suo valore


Pagina 26<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Relazione BIT: Fiera Internazionale<br />

del Turismo<br />

Il giorno 20 febbraio 2010 gli alunni delle classi IV<br />

e V del settore turistico si sono recati presso il quartiere<br />

fiera a Rho di Milano per assistere alla trentesima<br />

edizione della borsa Internazionale del Turismo<br />

nota anche con l'acronimo BIT. La borsa internazionale<br />

del turismo è una manifestazione tesa a radunare<br />

operatori turistici, agenti di viaggio, aziende e ditte<br />

di promozione turistica o comunque legate all'indotto<br />

di settore, al fine di lanciare a un osservatorio<br />

qualificato l'offerta turistica di singole realtà di tutto<br />

il mondo. Si tiene a Milano, ma ha risonanza mondiale.<br />

Rispetto alle altre fiere <strong>sul</strong> turismo la Bit si<br />

contraddistingue per la formula multitarget: il giovedì<br />

e il venerdì è aperta solo agli operatori professionali<br />

mentre nel weekend l'accesso è consentito anche<br />

al pubblico. La BIT occupa circa 8 padiglioni, divisi<br />

per tipologia di prodotto: Italia, mondo e operatori<br />

del settore.<br />

I padiglioni di maggior interesse sono quelli dedicati<br />

all'Italia e al Mondo, in ciascuno di essi sono presenti<br />

numerosissimi stand che forniscono materiale informativo,<br />

sia <strong>sul</strong>le varie località italiane che <strong>sul</strong>le<br />

nazioni europee. In alcuni stand sono presenti prodotti<br />

tipici, da assaggiare o comprare. Nei padiglioni<br />

dell'Italia ci sono state rappresentazioni in costumi<br />

tipici; sono, ovviamente, rappresentate tutte le regioni<br />

italiane. Si passa dal mare alla montagna, alle città<br />

d'arte, fonti inesauribili di informazioni per vacanze,<br />

gite fuori porta o weekend culturali. In quelli denominati<br />

WORLD si trova la quasi totalità dei paesi<br />

europei. Il materiale disponibile è vario, sia depliant<br />

<strong>sul</strong>la nazione in generale e quelli più specifici dedicati<br />

a singole città, gli hotel con i relativi listini prezzo,<br />

i luoghi rinomati da visitare e tutti i servizi disponibili.<br />

Il materiale è a libera disposizione, ma ci<br />

sono comunque le operatrici degli stand ad ascoltare<br />

le domande e le richieste del pubblico dando risposte<br />

esaustive. La giornata è stata molto interessante e<br />

divertente perché ci ha dimostrato come il turismo<br />

sia un ramo in continuo cambiamento, uno dei settori<br />

in continua evoluzione che rappresenta una vera e<br />

propria ricchezza economica di ogni paese.<br />

IV TST<br />

Visite guidate e gite<br />

Orientamento universitario<br />

Il giorno 25 febbraio 2010, le classi 4 e dell’Istituto<br />

Alberghiero “D. <strong>Zappa</strong>” si sono recate presso il<br />

polo fieristico di Morbegno per una mattinata<br />

dedicata all’orientamento universitario. Arrivate, le<br />

classi sono state accolte da tutti i responsabili delle<br />

Università della Regione. Erano presenti diversi<br />

stand in cui i docenti universitari illustravano le<br />

varie facoltà che variavano dal design alla fisica e<br />

chimica etc..<br />

Legate all’indirizzo operativo di ricevimento e a<br />

contatto con i turisti, vi erano diverse facoltà<br />

interessanti come: Scienze del Turismo, l’Istituto<br />

Universitario di Lingue Moderne (IULM), che<br />

comprende 5 corsi di laurea: interpretariato e<br />

comunicazione, Comunicazione, media e<br />

pubblicità, relazioni pubbliche e comunicazione<br />

d’impresa, turismo, culture e territorio e infine<br />

comunicazione nei mercati dell’arte e della cultura;<br />

SCIENZE LINGUISTICHE e LETTERATURE<br />

STRANIERE (laurea triennale). Inoltre presso la<br />

fondazione delle Scuole Civiche di Milano (SCM),<br />

si possono trovare vari atenei come scienze della<br />

mediazione linguistica e un master in lingue e<br />

relazioni economiche internazionali. Tuttavia oltre<br />

a queste facoltà ce ne è un’altra appassionante<br />

come SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE.<br />

Tra i presenti sono ri<strong>sul</strong>tati più stimolanti sia il<br />

primo corso di laurea che promuove la formazione<br />

e la ricerca scientifica in risposta agli input che<br />

riceve dal sistema economico, fungendo così da<br />

motore propositivo nell’ambito dei processi di<br />

integrazione culturale europei e nazionali che il<br />

corso di laurea in Scienze linguistiche. Da questo<br />

emerge un nucleo fondamentale <strong>sul</strong> quale si<br />

innestano poi i percorsi diversificati, tesi a<br />

rispondere alla domanda di figure professionali di<br />

profilo linguistico.<br />

La mattinata è stata molto interessante non solo per<br />

gli studenti che una volta concluso il loro percorso<br />

scolastico vorranno intraprendere uno studio<br />

universitario, ma anche per coloro che<br />

desidereranno semplicemente fare uno stage o, in<br />

un futuro prossimo, entrare direttamente nel mondo<br />

del lavoro.<br />

IV TST Negrini Raffaele


Pagina 27<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Gita a St. Moritz<br />

Le classi 4^ e 5^ TST hanno<br />

avuto il piacere di far visita al<br />

museo Segantini di St. Moritz<br />

il giorno 12 dicembre 2009.<br />

Nel Museo Segantini sono<br />

conservate le opere risalenti a tutti i periodi creativi del<br />

pittore Giovanni Segantini. Il museo è stato inaugurato<br />

nel settembre del 1908, a nove<br />

anni dalla morte di Giovanni Segantini<br />

e accoglie la più importante<br />

collezione di opere di Segantini,<br />

in tutto una cinquantina.<br />

Del periodo italiano, dagli studi<br />

presso l'Accademia di Brera al<br />

trasferimento in Svizzera (1875 -<br />

1886), sono presenti le prime opere<br />

dal gusto ottocentesco: i colori<br />

tenebrosi de La benedizione delle<br />

pecore (1884) e la luce appena<br />

accennata de La vacca nella stalla<br />

(1882-83), motivo in seguito ripreso<br />

ne Le due Madri (1889, Milano<br />

Galleria civica d'arte moderna). La<br />

raccolta prosegue con i primi dipinti<br />

divisionisti (Il capriolo morto,<br />

1892), le innumerevoli nature<br />

morte e i disegni improntati alla serenità della vita<br />

campestre brianzola (Il pastore addormentato, 1882, e<br />

Il pifferaio 1885-87). Sono inoltre esposti i principali<br />

quadri concepiti a Savognin, il paese svizzero dove<br />

Giovanni Segantini rimase fino al 1894: La tosatura<br />

(1886-87), Il bagno del bimbo<br />

(1886-87), Ritratto di morto (1886)<br />

e La raccolta del fieno (1889-98).<br />

Il Trittico delle Alpi è il nucleo<br />

centrale del museo. La vita, La natura,<br />

La morte (1894 - 1899) sono<br />

le opere a più alto contenuto simbolico<br />

Segantini le realizzò negli ultimi anni di vita, tra<br />

Savognin (dove portò a termine La Vita) e nel silenzio<br />

dell'alta montagna, <strong>sul</strong> passo del Maloja. In quei luoghi<br />

è stato tracciato un sentiero segantiniano, con le indicazioni<br />

dei luoghi dove l'artista dipingeva.<br />

IV TST Tagarelli Sara<br />

Gita a Roma<br />

Lunedì 25 aprile 2009, gli alunni delle classi terze e<br />

alcuni delle classi quarte dell’Istituto Alberghiero<br />

“Dante <strong>Zappa</strong>” di Bormio, sono partiti per il viaggio di<br />

istruzione a Roma per cinque giorni; i professori che li<br />

hanno accompagnati sono stati Mingardi, Lazzarini,<br />

Crapella, Pini, Ghilotti e Tognoli. La partenza era prevista<br />

alle ore 5.00 dalla stazione Perego di Bormio e il<br />

viaggio è stato curato dall’agenzia “Terralta di Bormio”.<br />

Giunti a destinazione verso le ore 18.00, gli alunni<br />

e gli accompagnatori, si sono sistemati presso<br />

l’hotel Montemario in Roma. Nella mattina seguente<br />

c’è stata la visita guidata al Vaticano. Alle ore 9.00 il<br />

ritrovo della scolaresca con la guida è avvenuto vicino<br />

all’obelisco della piazza San Pietro, circondata dal colonnato<br />

a quattro file; la visita è iniziata subito dopo la<br />

consegna delle radioline e delle cuffie per poter udire<br />

la spiegazione.<br />

All’inizio la signora ha spiegato la storia del Vaticano<br />

e i significati della realizzazione dirigendosi successivamente<br />

all’interno della Basilica di San Pietro dove<br />

abbiamo potuto ammirare gli affreschi, le sculture e<br />

l’architettura della cupola più invidiata al mondo.<br />

Dato che nel pomeriggio non era prevista alcuna visita<br />

guidata, gli alunni hanno visitato il Cupolone salendo<br />

più di cinquecento scalini per raggiungere la cima; anche<br />

se col fiatone, tutti hanno raggiunto il terrazzo panoramico<br />

e hanno potuto ammirare la città eterna<br />

dall’alto. La sera, tutti insieme, abbiamo raggiunto<br />

Piazza Navona, una delle zone più suggestive della città,<br />

con i suoi monumenti, i suoi vicoli colorati e affol-<br />

lati di turisti. Il giorno seguente, essendo state pianificate<br />

per l’intera giornata le visite guidate, è stata visitata<br />

la celebre Piazza di Spagna, ammirata la scalinata di<br />

Trinità dei Monti per giungere a Piazza Venezia, situata<br />

ai piedi del Campidoglio.


Pagina 28<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Qui i ragazzi hanno potuto osservare l’Altare della Patria con la spiegazione della guida riguardo le origini<br />

storiche e alla funzione che svolgeva ai tempi di Mussolini, raggiungere il Phanteon e successivamente la<br />

fontana di Trevi, la più nota di Roma fino ai fori romani per giungere a visitare il Colosseo, il più famoso<br />

anfiteatro romano. Il mattino seguente, nella stazione di Termini, ad attendere le classi c’era il trambus open,<br />

un pullman che ha permesso loro di poter fare il giro turistico nelle parti più importanti e celebri della<br />

città. Il giorno successivo, quello del rientro a Bormio, c’è stata una piccola sosta a Orvieto per visitare il<br />

Duomo. E’ stato un viaggio di istruzione molto interessante e piacevole: Roma è una delle città italiane<br />

più interessanti e meravigliose, cinque giorni non bastano per visitarla interamente e ammirarne la sua totale<br />

bellezza. Un ringraziamento speciale va ai professori per la loro pazienza e disponibilità e per averci dato<br />

questa splendida occasione. III Sala/Bar -Ramo-<br />

Vittoriale degli Italiani<br />

Sabato 17 aprile gli alunni delle classi prime e seconde dell’istituto<br />

alberghiero di Bormio si sono recati a visitare il Vittoriale degli<br />

Italiani la cittadella monumentale costruita dall’architetto Giancarlo<br />

Maroni dal 1921 al 1938. La partenza era prevista verso le sei,<br />

per poter affrontare un viaggio di circa cinque ore e arrivare verso<br />

le undici. All’interno del Vittoriale gli alunni hanno potuto vedere<br />

un complesso di edifici vie piazze teatri giardini e corsi d’acqua<br />

studiati dal poeta D’Annunzio. Nel pomeriggio dopo aver fatto la<br />

fila per entrare nella villa si è ammirato l’interno dell’edificio ricco<br />

di camere libri e oggetti orientali. Tra le tante camere abbiamo visitato:<br />

la stanza della musica, il guardaroba, la stanza della Leda,<br />

lo scrittoio, l’Officina una delle stanze che ha impressionato positivamente<br />

gli alunni e la stanza del lebbroso. Quest’ultima e la stanza<br />

in cui il poeta si recava a meditare nelle solenni ricorrenze:<br />

nell’anniversario della morte della madre, delle Duse, degli amici più cari, o dei giorni memorabili delle imprese<br />

di guerra. Qui il corpo del poeta venne riposto per la veglia privata. Il letto posto in posizione dominante<br />

è chiamato “letto delle due età” perché nelle sue forme ricorda al contempo una culla e una bara: simboleggia<br />

la morte come fine e come inizio di una nuova vita. Esso è sovrastato dal dipinto raffigurante San Francesco<br />

che abbraccia D’Annunzio lebbroso. Questa<br />

è una stanza un po’ macabra, ma allo stesso<br />

tempo interessante. Vicino al letto c’è una statua<br />

molto grande in marmo bianco che rappresenta<br />

un uomo nel dolore. Il letto si trova in<br />

fondo alla stanza rialzato da alcuni scalini. Prima<br />

di questi scalini ci sono due pelli di ghepardo<br />

stese <strong>sul</strong> pavimento con la faccia imbalsamata<br />

e la bocca aperta. Come se stessero tenendo<br />

sotto controllo il corpo senza vita dello<br />

scrittore. Intorno si trovano statue quadri e piccoli<br />

oggetti. Il lebbroso a cui la stanza si intitola,<br />

è il poeta che così si definisce, rinnovando<br />

la credenza medioevale secondo la quale il<br />

lebbroso è, “signatus”, toccato da dio e quindi sacro. A fianco al letto si trova una grande statua raffigurante<br />

un uomo senza vesti che viene trafitto da una lancia nel petto. Questa stanza come il resto del Vittoriale, venne<br />

dipinta da Guido Cadorin, come dice una lettera del 2 settembre 1924, in cui D’Annunzio incarica Cadorin<br />

di dipingere la camera del povero o stanza del lebbroso. All’uscita dalla villa siamo andati a visitare il Viale<br />

di Aligi verso la nave e il mausoleo. Verso sera siamo partiti per il viaggio di ritorno. Questa gita è stata molto<br />

interessante e ricca di scoperte.<br />

1^ D Zanardini Giulia, Ricci Francesco


Il consumo di droghe leggere<br />

e di alcolici con i relativi<br />

problemi a essi correlati costituiscono<br />

un serio allarme<br />

per i nostri giovani. Purtroppo,<br />

anche nella nostra zona, i costi sociali, sanitari<br />

ed economici evidenziano non solo la tematica relativa<br />

ai giovani, ma le correlazioni ad altri ambiti<br />

sociali: il carico delle problematiche per la famiglia,<br />

in ambito lavorativo, <strong>sul</strong>la guida, sui trattamenti e<br />

sistemi di cura. Nella nostra comunità, da studi recenti,<br />

emerge una verità scomoda e dolorosa: il 31% dei<br />

giovani ha già assaggiato una bevanda alcolica prima<br />

dei 12 anni e ri<strong>sul</strong>ta che siano le ragazze a usare di<br />

più l’alcol rispetto ai ragazzi. I giovani si danno al<br />

bere per molte ragioni che variano in base alle circostanze<br />

personali e sociali, come il desiderio di appartenenza<br />

al gruppo, di sentirsi diversi, la noia o addirittura<br />

per il gusto del proibito. Da anni l’Istituto Alberghiero,<br />

offre ai suoi studenti l’opportunità di comprendere<br />

i rischi che si corrono facendo abuso di queste<br />

sostanze attraverso il progetto Un giorno per la<br />

vita. Le classi coinvolte hanno l’opportunità, insieme<br />

ai docenti dell’Istituto, di conoscere, capire e riflettere<br />

<strong>sul</strong>l’argomento attraverso l’incontro con persone<br />

attive e competenti in questo campo. In più gli alunni<br />

possono ascoltare direttamente le testimonianze di<br />

coloro che, per diversi motivi, sono caduti in queste<br />

trappole e che con grande coraggio e non poca fatica<br />

stanno ritornando alla vita. Il progetto ha una forte<br />

valenza educativa, gli allievi si sentono protagonisti.<br />

partecipano dimostrando interesse per un argomento<br />

che li coinvolge direttamente o indirettamente. Riflettere<br />

<strong>sul</strong>le dipendenze, guardare chi soffre, ascoltare la<br />

voce di altri ragazzi che hanno solo qualche anno in<br />

più, che raccontano la loro storia, li porta a comprendere<br />

che non ci si deve avvicinare neanche per gioco<br />

a queste sostanze. Sicuramente leggere in classe statistiche,<br />

documenti, vedere film, che affrontano<br />

l’argomento, non avrebbe dato lo stesso ri<strong>sul</strong>tato.<br />

Pagina 29<br />

Quest’anno il progetto Un giorno per la<br />

vita, sotto l’attenta organizzazione della<br />

docente Francesca Capalbo, è stato modulato<br />

sostanzialmente in tre fasi:<br />

esplorativa, nel mese di ottobre è<br />

stata effettuata un indagine <strong>sul</strong> 50% della popolazione scolastica e<br />

dei genitori che verteva su legalità, rispetto delle Norme giuridiche,<br />

abitudini, tabagismo, sostanze alcoliche e stupefacenti;<br />

l’elaborazione dei dati ha consentito al gruppo di lavoro, riunitosi il<br />

17 dicembre scorso, di stabilire le nuove modalità operative;<br />

formativa, avviata nel mese di febbraio con gli incontri delle componenti<br />

del Progetto con docenti e genitori, è proseguita con una<br />

serie di appuntamenti con esperti i quali, ognuno per il settore di<br />

competenza, ha fornito agli alunni esaustive spiegazioni e chiarimenti<br />

relativi alle problematiche trattate e alle segnalazioni fornite<br />

dal test somministrato; gli alunni hanno incontrato :<br />

- le FF.OO. che hanno spiegato quale sia il loro ruolo istituzionale,<br />

quando e come sia possibile rivolgersi alle FF.OO., la normativa<br />

vigente in materia di somministrazione di sigarette, bevande alcoliche<br />

e sostanze stupefacenti e i provvedimenti amministrativi e penali,<br />

nonché l’importanza del rispetto delle Norme del C.C. quale elemento<br />

di reale prevenzione e tutela del cittadino;<br />

- la C.R.I. che ha parlato dei danni derivanti da tabagismo, alcolismo,<br />

tossicodipendenza, della prevenzione quale forma di tutela per<br />

sé e per gli altri e, nella giornata del 23 aprile simulando l’intervento<br />

su un incidente stradale, in collaborazione con i VV.FF. ha spiegato<br />

agli alunni come allertare i soccorsi in caso di necessità.;<br />

- l’Unità spinale di Sondalo per conoscere i danni derivanti dalla<br />

lesione di colonna e le possibili conseguenze;<br />

- Valtellina Security Driving che ha spiegato quali siano le buone<br />

prassi di una guida sicura e quali possano essere i comportamenti a<br />

rischio; dopo la lezione pratica di guida su macchina, tenutasi il 23<br />

aprile, il loro intervento si concluderà a maggio con una lezione pratica<br />

di guida su motociclo per gli alunni con patentino;<br />

riflessiva, divisa in due parti: nella prima si sono organizzati gli<br />

incontri con testimoni che hanno in prima persona vissuto un’ esperienza<br />

traumatica, incontrando gli ospiti della Comunità EXODUS<br />

di Sonico, i pazienti dell’Unità Spinale di Sondalo e gli Anonimi<br />

Alcolisti e Familiari degli Alcolisti; la seconda parte ha visto intervenire<br />

gli alunni che, attraverso un test, hanno comunicato impressioni<br />

e stati d’animo legati alle varie fasi del Progetto, al fine di consentire<br />

un miglioramento dell’offerta formativa.<br />

Un giorno per la vita<br />

Nella giornata di venerdì 23 aprile, nella quale erano presenti il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale COLOSIO Giuseppe che ha espresso<br />

il suo apprezzamento per l’iniziativa, auspicando la creazione di una rete del medesimo Progetto su tutte le scuole della Valtellina e Valchiavenna,<br />

il Prefetto Dott.ssa CESARI Erminia Rosa, il Questore Dott. BARBATO Michelangelo, il Vicepresidente della Provincia Corradini Pierpaolo, il<br />

Com. Prov. Carabinieri T.C. GABRIELLI Pierluigi – che ha riservato ai ragazzi un intervento accorato e un importante spunto di riflessione sui loro<br />

comportamenti e <strong>sul</strong>le conseguenze che da essi ne possono derivare, per loro stessi e per le loro famiglie - , il Com. PRETE Michele della Caserma di<br />

Tirano, il Com. Prov. Polizia Stradale COLOMBO Marcello, il Ten. della Guardia di Finanza di Bormio SPANO’ Antonino, il Com. Polizia Municipale<br />

di Bormio VITALINI Morena, impegnata nell’organizzazione dell’area riservata alla lezione pratica di Guida Sicura, il Dir. Scol. Prov. Dott. MONTRO-<br />

NE Nicola, che ha sottolineato l’importanza del Progetto nella formazione del buon cittadino, della Dott.ssa Marchesi Daniela che sta seguendo il Progetto<br />

nelle varie fasi di sviluppo il Dott. Ettore Castoldi che si occupa della Guida Sicura, il ir. Gen. ASL SONDRIO Dott. GIANOLA Luigi, del Presidente<br />

CRI FUSTELLA Giovanni, il Resp. Prev.e Form. CRI BARZAGHI Lionello, l’equipe di truccatori e i volontari della Croce Rossa, i Ref. Prov. ANO-<br />

NIMI ALCOLISTI e dei testimoni di A.A., di PROH Gianandrea e RINALDI Luca per Valtellina Security Driving e in rappresentanza di EXODUS, che<br />

ha parlato ai ragazzi del valore della vita e dell’importanza di ricominciare a volersi bene ed amare il prossimo. Ognuno di loro ha lasciato qualcosa ad<br />

ogni alunno, ogni alunno ha riconosciuto il grande coraggio che ha portato queste persone a raccontare le loro esperienze, personali e non, ogni alunno ha<br />

compreso il vero significato del termine dipendenza, che troppo spesso oggi viene usato solo in senso patologico.<br />

Il progetto ha avuto un seguito di conclusione il 26 aprile con una giornata presso la Comunità Exodus di Sonico dove, grazie all’impegno e alla dedizione<br />

degli operatori di EXODUS e di Fortunato POGNA è stata avviata un’attività ristorativa finalizzata al recupero degli ex-tossicodipendenti. Gli alunni<br />

delle classi seconde della scuola sono stati ospiti della struttura e hanno condiviso con i ragazzi presenti le tragiche storie di un errore che può distruggere<br />

la vita e la speranza di ricominciare. A questo momento di formazione e condivisione, ha fatto seguito un Happy hour con musica da discoteca e cocktail<br />

analcolici presso il Non solo Pub di Piateda.<br />

Ora dobbiamo attendere, nella speranza che i nostri ragazzi riflettano e, alla luce di quanto hanno visto ed ascoltato, evitino errori che possono rovinar<br />

loro la vita o, peggio ancora, privarli di questo prezioso dono.<br />

Come scuola abbiamo l’obbligo, morale e civile, di continuare a lavorare sui nostri ragazzi per i nostri ragazzi e siamo orgogliosi che il progetto sia entrato<br />

nel POF e sia stato riconosciuto come progetto guida dal Provveditorato.


Pagina 30<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Progetto “Scuola 21”<br />

Il nome del progetto nasce dal riferimento all’Agenda 21 del vertice ONU di Rio de Janeiro (1992) e<br />

all’impegno delle comunità di trasformare e migliorare gli stili di vita verso la sostenibilità ambientale. Per<br />

rendere concreto e reale il progetto è importante che la scuola promuova un sapere creativo e partecipativo, in<br />

questo modo la scuola diventa il motore portante del cambiamento. Il progetto “Scuola 21” si inserisce nel Piano<br />

d’azione di Fondazione Cariplo per promuovere nei giovani un migliore atteggiamento verso la società<br />

accrescendo le competenze e le conoscenze dei ragazzi. All’interno del Piano d’azione è presente la linea per<br />

“Promuovere l’educazione alla sostenibilità ambientale”, che prevede lo sviluppo di un progetto nel quale i<br />

suoi soggetti attivi devono essere gli studenti e i docenti della scuola di II grado. Tutto ruota intorno alla sostenibilità<br />

dell’ambiente e al sapere indotto per mezzo dell’interdisciplinarietà attraverso fasi diversificate come:<br />

1.progettazione e utilizzo di materiali didattici interdisciplinari;<br />

2.sperimentazione dei lavori in scuole campione;<br />

3.verifica e diffusione del lavoro in larga scala.<br />

Il progetto ha lo scopo di promuovere l’educazione alla sostenibilità ambientale proprio ai ragazzi, che hanno<br />

dai 14 ai 19 anni, sviluppando un pensiero critico secondo l’idea di cittadinanza attiva. In questo modo<br />

“Scuola 21” contribuisce al miglioramento dell’offerta formativa della scuola cercando di raggiungere i seguenti<br />

obiettivi:<br />

1.promuovere l’adesione collegiale delle scuole alle finalità dell’educazione sostenibile attraverso percorsi<br />

didattici interdisciplinari nel P.O.F.;<br />

2.stimolare nei docenti la voglia di migliorare le competenze attraverso una nuova metodologia didattica;<br />

3. sviluppare negli alunni lo spirito critico e acquisire competenze di “cittadinanza attiva e responsabile”.<br />

La nostra scuola ha scelto di partecipare al progetto sfruttando le attrezzature disponibili per valorizzare le<br />

produzioni tipiche. L’azione formativa si svilupperà <strong>sul</strong> territorio; all’interno delle classi scelte, i docenti, mettendosi<br />

in gioco, dovranno riflettere <strong>sul</strong>l’organizzazione delle classi e valutare il progetto non solo attraverso<br />

la condivisione del progetto, ma attraverso l’interdisciplinarietà per fare emergere metodi e strumenti per poter<br />

gestire l’attività. Il territorio rappresenta, per gli abitanti della Valle, un legame particolare, con le sue tradizioni,<br />

la sua storia e la sua gente, per questo motivo si è deciso di sviluppare un’attività che si potesse svolgere<br />

nel territorio in cui ritrova la scuola.<br />

Gli insegnanti partecipanti del <strong>nostro</strong> Istituto hanno proposto la valorizzazione delle qualità del territorio, ipotizzando<br />

la valorizzazione di produzioni tipiche attraverso una giornata operativa in un alpeggio. La giornata<br />

ristorativa verrà impostata in modo da far conoscere varie tipicità locali, non solo legate all’enogastronomia,<br />

ma anche all’artigianato locale e alla cultura tipica. Così si è optato per la malga, un luogo unico e tradizionale<br />

della civiltà montanara, che può diventare un luogo per giovani che vogliono intraprendere attività imprenditoriali.<br />

L’esperienza della malga può essere indagata e studiata attraverso il coinvolgimento di famigliari e amici,<br />

la raccolta di tradizioni e racconti locali, può essere utile verificare l’esistenza dei musei dedicati<br />

all’argomento. Gli enti pubblici sono indispensabili come fonti certe, presso i comuni sono presenti archivi<br />

che possono rappresentare una fonte di storia locale. La malga verrà così valorizzata attraverso il suo aspetto<br />

storico-culturale evitando il rischio di scomparire perché ridotta alla sola logica del turismo fine a se stesso.<br />

Il percorso si inserirà all’interno delle attività curriculari attraverso diverse attività disciplinari:<br />

gli insegnanti dovranno essere in grado di facilitare la partecipazione degli studenti ascoltando e valorizzando<br />

gli interessi, le esperienze e le idee degli studenti. In quest’ottica gli alunni parteciperanno in modo democratico<br />

all’iniziativa senza essere sottoposti alle direttive dei docenti, che comunque rimangono il perno attorno al<br />

quale si sviluppa il lavoro.<br />

Dal punto di vista pratico, orientativamente, il percorso si svolgerà secondo il seguente calendario:<br />

1. esplorazione dell’argomento: ottobre - novembre 2009<br />

2. problematizzazione: novembre - dicembre 2009<br />

3. raccolta dati essenziali: dicembre 2009 - marzo 2010<br />

4. ipotesi d’intervento: marzo - maggio 2010


Pagina 31<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

5.valutazione: ottobre 2009 - giugno 2010.<br />

Nel progetto sono coinvolte tutte le materie curriculari che interverranno sinergicamente per rendere cooperanti<br />

i diversi saperi.<br />

Scheda descrittiva dell’intervento<br />

Il problema ambientale a cui l’intervento specifico della scuola intende rispondere è la progressiva perdita di<br />

conoscenza nelle giovani generazioni e nella cittadinanza delle qualità ambientali della Valtellina che si esprimono<br />

attraverso le tipicità alimentari.<br />

Titolo dell’intervento: valorizzazione del territorio valtellinese attraverso i suoi prodotti tipici<br />

Breve descrizione dell’intervento: l’intervento si propone di valorizzare le risorse ambientali e le potenzialità<br />

del territorio attraverso una giornata in malga per far conoscere le tipicità dell’eno-gastronomia locale, della<br />

cultura e della tradizione valtellinese.<br />

In particolare, gli studenti vengono coinvolti nella riattivazione di una malga, ristrutturata con la finalità di creare<br />

una struttura ricettiva.<br />

L’intervento specifico prevede la realizzazione di un evento in loco (percorso eno-gastronomico e culturale valtellinese)<br />

e sarà aperto un laboratorio didattico-sperimentale di coltura di piccoli frutti in quota, che sarà messo<br />

a disposizione, in futuro, anche delle scolaresche dell’Alta Valtellina.<br />

Tempistica: la data dell’evento è stata fissata per venerdì 4 giugno 2010, in località AL, frazione di Semogo<br />

nel Comune di Valdidentro.<br />

Classi pioniere: II C – IV TSR B<br />

Altri attori coinvolti: Comune di Valdidentro; Comunità Montana; Parco Nazionale dello Stelvio; Fondazione<br />

Fojanini; Protezione Civile; Coro “La Bajona”; Associazione nazionale Alpini; Gruppo Folkloristico di Piatta;<br />

esperti esterni.<br />

Azione Ri<strong>sul</strong>tato dell’azione Elenco attività Competenza attività<br />

Degustazione prodotti<br />

tipici<br />

degustazione;<br />

ricettario<br />

Coltivazione piccoli frutti realizzazione orto sui piccoli<br />

frutti<br />

Promozione aspetti religiosi<br />

Accoglienza di turisti in<br />

lingua<br />

Valorizzazione del territorio<br />

Proposta del “fare impresa”<br />

Raccolta schede descrittive<br />

prodotti, realizzazione<br />

menu<br />

Incontro esperti, proprietario<br />

terreno,<br />

messa a dimora delle<br />

piante, costruzione<br />

Impianto irrigazione e<br />

recinzione protettiva<br />

presentazione Presentazione delle cappelle<br />

votive, degli edifici<br />

religiosi e le loro caratteristiche<br />

accoglienza dello straniero<br />

proposta delle tipicità del<br />

territorio<br />

Simulazione di un dialogo<br />

in lingua<br />

Pubblicazione con dati in<br />

inglese<br />

Collaborare, partecipare,<br />

acquisire l’informazione<br />

Acquisire e interpretare<br />

l’informazione, risolvere i<br />

problemi<br />

Agire in modo autonomo<br />

e responsabile, interpretare<br />

l’informazione<br />

cCmunicare<br />

Collaborare, individuare<br />

collegamenti<br />

Presentazione durante la giornata di slide esplicative e dei principali aspetti giuridici<br />

ed economici di impresa e società per la promozione locale<br />

Contributi: arredi forniti dal Parco Nazionale dello Stelvio (panche e tavoli); tende da campo fornite dall’ANA<br />

e dalla Protezione Civile; filmato del Progetto (attività didattica ed evento) realizzato in collaborazione con il<br />

Parco Nazionale dello Stelvio.<br />

Le classi hanno elaborato un opuscolo finalizzato alla promozione del turismo in Valtellina, nel quale sono stati<br />

raccolti i dati delle indagini effettuate nel corso del progetto.


La patente europea del computer<br />

Un passaporto per il mondo del lavoro<br />

Saper usare il computer è ormai un requisito indispensabile in ogni attività lavorativa: chi è alla<br />

ricerca della prima occupazione, chi vuole ricollocarsi <strong>sul</strong> mercato del lavoro o chi desidera migliorare la propria posizione, necessita<br />

di uno standard di riferimento che attesti il proprio livello di conoscenza nell'uso del computer e possa essere riconosciuto<br />

subito, in modo certo e dovunque.<br />

La European Computer Driving Licenze, ECDL o patente europea di guida del computer, è lo standard di riferimento necessario.<br />

Consiste in un sistema di certificazioni attestante che chi lo possiede ha l'insieme minimo delle abilità necessarie per poter<br />

lavorare con il personal computer - in modo autonomo o in rete - nell'ambito di un'azienda, un ente pubblico, uno studio professionale<br />

e così via. In altri termini, essa definisce senza ambiguità la capacità di una persona di saper usare il personal computer a<br />

diversi livelli di approfondimento e di specializzazione. L'ECDL si prefigge, quindi, di garantire una migliore comprensione dei<br />

meccanismi di utilizzo del computer, in modo da ottimizzarne l'uso ed elevare la qualità del lavoro ad esso connesso, aumentando<br />

nel contempo la produttività della forza lavoro e migliorando l'uso degli investimenti delle tecnologie in campo informatico.<br />

Il programma della patente europea del computer è sostenuto dalla Unione Europea, che l'ha inserito tra i progetti comunitari<br />

diretti a realizzare la Società dell'Informazione.<br />

ECDL & I.P.S.S.A.R. Dante <strong>Zappa</strong><br />

Dall’anno scolastico 2004/2005 l’I.P.S.S.A.R. Dante <strong>Zappa</strong> di Bormio è Centro<br />

accreditato (Test Center) per il sostenimento degli esami necessari al conseguimento<br />

della patente europea del computer. L’<strong>IPSSAR</strong> ha scelto di offrire ai propri<br />

studenti l’ECDL ad un prezzo molto vantaggioso rispetto ai prezzi consigliati da<br />

AICA. Inoltre per gli interessati si organizzano periodicamente corsi di preparazione<br />

agli esami. Nell’anno scolastico corrente si sono effettuate cinque sessioni<br />

d’esame per un totale di 150 esami con una buona percentuale di superamento (in<br />

media del 73%) e si sono vendute 50 skills card.<br />

Lo staff ECDL: responsabile del Test Center ed esaminatore: Prof.ssa Maria Grazia Toniatti<br />

esaminatori interni: Prof. Francesco Norato e Prof.ssa Luigina Signorelli<br />

esaminatore esterno: Prof. Dario Caelli<br />

referente amministrativo c/o la segreteria dell’Istituto: Sig.ra Enza Confortola<br />

Pagina 32<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Il corso ECDL è molto interessante: oltre ad ascoltare le lezioni<br />

dei vari moduli mi ha dato la possibilità di eseguire delle simulazioni<br />

d’esame molto attendibili. G. Massimo - 1B<br />

Il corso E.C.D.L. che si è svolto qui all’<strong>IPSSAR</strong> <strong>Zappa</strong> è stato molto<br />

interessante e istruttivo. È un corso che aiuta non solo chi non sa<br />

usare il computer, ma anche chi pensa di saperlo già usare: si scoprono<br />

cose nuove e se ne approfondiscono altre. G.Tomas - 1B<br />

Grazie al corso e alle simulazioni sono riuscito a imparare molto<br />

<strong>sul</strong> computer e ho superato tre moduli senza problemi!<br />

G. Michele - 1B<br />

Ritengo che tutti gli alunni dovrebbero sfruttare l’occasione che ci offre il <strong>nostro</strong><br />

Istituto: non solo di poter conseguire la patente ECDL ma di potersi preparare in<br />

modo efficace agli esami mediante lezioni e simulazioni. Q. Caterina - 1B<br />

È anche possibile rivolgersi direttamente all'AICA (Associazione<br />

Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico): Piazzale R.<br />

Morandi n. 2 - 20121 Milano<br />

Tel. 02 7645501 - Fax 02 76015717 E-mail: aica@aicanet.it<br />

sito AICA:http://www.aicanet.it<br />

sito ECDL: http://www.ecdl.it<br />

sito ECDL Foundation: http://www.ecdl.com


Pagina 33<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

La storia dello Short Track<br />

Correva l’anno 1992; appena dietro le Alpi, in Savoia, lo Short<br />

Track faceva il suo esordio olimpionico. Quattro anni prima a<br />

Calgary l’Italia aveva fatto incetta di medaglie; in assoluto Marinella Canclini stupisce tutti: è record del<br />

mondo, record olimpionico e premessa di una medaglia. La Medaglia arrivò!<br />

La prima medaglia in assoluto per l’Italia in una disciplina del ghiaccio arriverà dallo Short Track con tecnici<br />

e dirigenti valtellinesi a guidare federazione e squadra nazionale, da Marinella Canclini ad Arianna<br />

Fontana. Con le Olimpiadi di Albertville e quella di Torino 2006, la medaglia mancata ma il record olimpionico<br />

e del mondo; da vent’anni, la Bormio Ghiaccio,<br />

i suoi ragazzi ed i suoi tecnici sono ai vertici del<br />

movimento a livello nazionale, europeo e mondiale.<br />

Il 1992 segnò la consacrazione di uno sport che Bormio<br />

pratica già da 15 anni, grazie a quella costola<br />

dell’Unione Sportiva Bormiese che oggi si chiama<br />

Bormio Ghiaccio. Nel febbraio del 1989<br />

quell’impianto accolse la Coppa Europea e Marinella<br />

Canclini fece il suo esordio in squadra azzurra. Le<br />

Olimpiadi dimostrative di Calgary erano da poco passate;<br />

l’Italia preparava l’esordio di Albertville.<br />

Nel 1993 venne il primo titolo mondiale a squadre<br />

con gli atleti della Bormio Ghiaccio.<br />

Nel 1994 è ancora tempo delle olimpiadi; ad accogliere lo short track azzurro e Valtellinese è la norvegese<br />

Lillehammer. In quell’anno la Bormio Ghiaccio costituisce l’ossatura dalla squadra femminile, quarta nella<br />

competizione olimpica (Marinella Canclini, Katia Culturi, Mara Urbani, Barbara Baldissera).<br />

Nel 1996 quella stessa nazionale femminile conquista in Olanda il titolo mondiale con il record del mondo<br />

nella staffetta.<br />

Nel 1997 a Bormio nasce la Coppa del Mondo.<br />

Nel 1998 Bormio organizza il suo primo mondiale di short track; le più forti squadre di tutto il mondo arrivano<br />

in Valtellina, in quella manifestazione è ”<strong>nostro</strong>” un altro storico ri<strong>sul</strong>tato: Nicola Franceschina ottiene<br />

il record mondiale nei 500.<br />

Nel 2000 Bormio è sede dei campionati Europei con gli azzurri dominatori; nel 2002 il centro sportivo<br />

dell’Alta Valtellina viene scelto per una delle sei tappe<br />

della Coppa del Mondo.<br />

Nel 2001, 2003 e 2006 la Bormio Ghiaccio conquista<br />

la Coppa dei Campioni del Mondo, trofeo in palio nel<br />

campionato iridato riservato alle società.<br />

Il 2002 porta allo short track azzurro-valtellinese la<br />

medaglia d’argento alle olimpiadi da Salt Lake City: di<br />

quella squadra fanno parte i valtellinesi Nicola Rodigari,<br />

Nicola Franceschina e Michele Antonioli, con il torinese<br />

Fabio Carta. Sono medaglie storiche per l’Alta<br />

Valtellina!


Pagina 34<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Torino 2006 la 100ma medaglia olimpica italiana: è il bronzo<br />

delle ragazze che porta <strong>sul</strong> podio le livignasche Katia e<br />

Mara Zini, le portacolori di Bormio Ghiaccio Cecilia Maffei<br />

e la giovanissima Arianna Fontana con la torinese Marta<br />

Capurso.<br />

Nel 2010 Bormio torna ad essere mondiale dal punto di vista organizzativo. Arianna Fontana è diventata<br />

la numero uno del pattinaggio continentale e non mancherà di essere sempre più protagonista nei<br />

prossimi anni alla testa di giovanissime che già oggi dominano la scelta giovanile europea.<br />

La storia dello short track non finisce qui, infatti, uno degli eventi riguardanti lo short track è stato il<br />

concorso “pattini d’argento”. L’associazione Bormio Ghiaccio ha indetto questo concorso in occasione<br />

della manifestazione sportiva dei Campionati Mondiali a squadre di short track che si sono disputate<br />

a Bormio il 27-28 marzo 2010.<br />

Il Concorso, rivolto ai ragazzi della scuola primaria, della scuola secondaria di I° e di II° grado, proponeva<br />

i seguenti temi:<br />

gli sport su ghiaccio;<br />

la storia del pattinaggio in Valtellina;<br />

ghiaccio e fantasia.<br />

Noi abbiamo avuto la fortuna di intervistare il presidente dell’ associazione Bormio Ghiaccio: Maurizio<br />

Gurini.<br />

D: Di cosa tratta il concorso PATTINI D’ARGENTO?<br />

R: Tratta dei mondiali di Short Track ed è un concorso creato per fare conoscere alle scuole uno sport<br />

giovane, pulito e con questo intendo dire sano e socialmente utile perché dà la possibilità di creare legami<br />

tra i giovani e non sentirsi esclusi.<br />

D: Sappiamo che una classe del <strong>nostro</strong> Istituto partecipa con un suo elaborato, quali saranno i criteri di<br />

valutazione con cui deciderete il vincitore?<br />

R: Allora i criteri sono molto semplici: aderenza al tema scelto, originalità del linguaggio, originalità<br />

del contenuto, fantasia delle immagini ed originalità dei disegni.


Pagina 35<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Il <strong>nostro</strong> intento è quello di premiare la fantasia e<br />

l’avanguardia dei giorni nostri.<br />

D: Chi ha avuto l’idea della nascita del concorso? Perché?<br />

R: L’idea è nata dal Consiglio Comitato Organizzativo Mondiale,<br />

ma tutto perché si vuole far conoscere lo sport ai giovani ed avvicinarli a questa possibilità di socializzazione.<br />

D: Maurizio tu partecipi come Giudice del concorso, come hai fatto a raggiungere questa carica?<br />

R: Prima di tutto bisognerebbe ricordare come sono diventato Presidente, e cioè tramite elezione dei genitori<br />

poi da la quel momento la mia carica, che ha sempre avuto un peso rilevante nelle decisioni, mi ha<br />

portato ad essere presidente anche in questo concorso.<br />

D: Cosa provi a rivestire questo ruolo?<br />

R: Sicuramente il peso principale è dato dalla responsabilità che il titolo da Presidente comporta ma<br />

dall’altro canto è il divulgare il titolo di una società così importante e rinomata che crea sempre un grande<br />

orgoglio.<br />

D: Non ti ri<strong>sul</strong>ta difficile essere presidente di un concorso dove partecipa la tua scuola?<br />

R: Non mi ri<strong>sul</strong>ta molto difficile perché riesco ad essere molto imparziale, e questa imparzialità è data<br />

anche dal fatto che non solo io devo esprimere il mio voto ma anche una giuria di “esperti”.<br />

D: La classe I° D partecipa con un racconto, un cocktail e un dolce, ti senti orgoglioso per questo fatto?<br />

R: Non sono solo orgoglioso ma anche contentissimo perché questa la reputo un po’ la mia seconda casa<br />

e quindi mi fa piacere; l’unico rammarico riguarda il fatto che solo una classe ha partecipato. Speravo<br />

che questa “sfida” incentivasse più classi.<br />

D: Metterai una buona parola per il Nostro Istituto?<br />

R: No comment. Per me l’importante è l’imparzialità; ma spero e mi aspetto una presenza numerosa per<br />

la scoperta del ri<strong>sul</strong>tato. V TST Nicoletta Rocca<br />

Al concorso Pattini d’argento ha partecipato<br />

il <strong>nostro</strong> Istituto con gli alunni<br />

della classe ID che hanno lavorato da<br />

novembre a febbraio a due presentazioni<br />

differenti. Con la docente di italiano<br />

Ciaralli hanno elaborato una<br />

storia, scritta interamente da loro, che<br />

aveva come sfondo lo short track e il<br />

mondo adolescenziale mentre, con il<br />

docente di Sala/ Bar Minnicino, hanno<br />

pensato e realizzato un cocktail analcolico<br />

che può essere gustato anche<br />

dagli atleti prima e dopo gli allenamenti.<br />

Con questi lavori la classe ID<br />

ha conquistato il podio vincendo il primo<br />

premio.<br />

Dosi oz (= 28,35 g.) Ingredienti Tecnica Bicchiere<br />

2 SUCCO DI<br />

ARANCIA<br />

2 SUCCO DI<br />

ANANAS<br />

Splash (1/2) SUCCO DI<br />

LIMONE<br />

ON TOP (FLOAT) PRE-MIX<br />

FRAGOLE<br />

SHAKE JUICE-BALL<br />

ON THE ROCKS Decorazione:<br />

• spicchio di arancia<br />

• foglie di ananas<br />

• cannucce


Pagina 36<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Das Bild der Anderen<br />

"Das Bild der Anderen" è un progetto promosso<br />

dal Goethe Institut per ragazzi che imparano<br />

il tedesco a scuola da principianti. Il<br />

suo obiettivo è di motivare gli alunni a scrivere<br />

in lingua anche dopo poche ore di lezione.<br />

Il progetto offre agli studenti l’opportunità di<br />

conoscersi e di fare domande, per farsi<br />

“un’idea degli altri” (das Bild der Anderen”),<br />

di come si vive in paesi stranieri con una cultura<br />

diversa dalla nostra, il tutto in lingua<br />

tedesca.<br />

Abbiamo preso contatti con una scuola della<br />

Pennsylvania (USA), con ragazzi che hanno<br />

un’età fra i 13 – 18 anni. Nelle prime mail<br />

abbiamo presentato noi stessi e le nostre famiglie,<br />

abbiamo descritto i nostri hobby, le<br />

nostre passioni, la nostra scuola e come trascorriamo<br />

abitualmente la giornata. Abbiamo<br />

ricevuto una prima mail di risposta dai nostri<br />

“Brieffreunde”, i quali a loro volta si sono<br />

presentati ed hanno descritto la loro famiglia<br />

e i loro amici. Abbiamo posto loro numerose<br />

domande, soprattutto riguardo la loro scuola,<br />

la Cyber School of Pennsylvania, che è una scuola on-line, che ha modalità completamente diverse<br />

dalle nostre scuole.<br />

Grazie a questo progetto abbiamo<br />

avuto la possibilità di migliorare le<br />

nostre conoscenze della lingua tedesca<br />

facendo qualcosa di concreto,<br />

abbiamo trovato motivante scrivere<br />

a dei coetanei che vivono così lontano<br />

da noi. È un progetto interessante<br />

e divertente e allo stesso tempo si<br />

impara ulteriormente la lingua straniera.<br />

Inoltre la maggior parte degli<br />

alunni ha stretto amicizie con gli<br />

studenti della Pennsylvania e sono<br />

rimasti in contatto con loro. Consigliamo<br />

alle altre classi di promuovere<br />

questo progetto che aiuterà a migliorare<br />

lo studio e la conoscenza<br />

del tedesco.<br />

Gli alunni della 1 D


Pagina 37<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Dietro le quinte di:<br />

Ciao a tutti … siamo noi, i pazzoidi di: “Non solo<br />

cabaret”, quei pazzi della IV e V TST che il 13 maggio<br />

2010 si sono cimentati in uno strano spettacolo che, a<br />

quanto pare, è riuscito a strapparvi un po’ di risate …<br />

Che dirvi?! E’ Stata davvero dura ragazzi, lo spettacolo è<br />

riuscito alla grande e ne siamo tutti soddisfatti, ma credeteci,<br />

mai avremmo pensato a tanto successo … Come spesso succede l’arte dell’improvvisare e la spontaneità<br />

delle persone permette il buon ri<strong>sul</strong>tato di queste esperienze, ma la nostra spontaneità è uscita solamente<br />

durante gli ultimi periodi di prove, quando, dopo mesi di battibecchi e incomprensioni, abbiamo finalmente<br />

capito cosa significasse lavorare in gruppo e mettersi in gioco. Proprio per questo vorremmo farvi<br />

capire che la buona riuscita di questo spettacolo non stava solamente nel farvi sorridere, ma stava soprattutto<br />

nello sfidare noi stessi e le nostre paure, perché diciamocelo: chi non avrebbe avuto timore a tenere<br />

un palcoscenico e coinvolgere un pubblico formato da ragazzi ed adulti? Invece, contrariamente alle nostre<br />

aspettative ce l’abbiamo fatta e, scusate la modestia, crediamo di averlo fatto egregiamente! E’ stata<br />

una strana esperienza, quasi una sfida, come l’ha definita qualcuno, ma un’esperienza che sicuramente ci<br />

ha fatto crescere, un’esperienza che ha tirato fuori il meglio di ognuno di noi. Infondo, l’obbiettivo di qualsiasi<br />

attività teatrale è proprio questo: valorizzare e migliorare le capacità e le qualità di ognuno, dal canto<br />

alla recitazione, dalla simpatia alla creatività … Non ci resta che ringraziare tutti voi, che siete riusciti a<br />

cogliere ed apprezzare il <strong>nostro</strong> impegno, che grazie ai vostri applausi e alle vostre risate ci avete caricato e<br />

trasmesso tanta energia e un grazie alla prof Chicca che nonostante<br />

la nostra ostilità iniziale non ha mai mollato e ci ha portato<br />

fino infondo, insegnandoci non solo come muoverci <strong>sul</strong><br />

palco, ma insegnandoci a lavorare insieme e a credere nelle<br />

nostre capacità.<br />

IV e V TST<br />

N.B. Entrando nel sito dell’alberghiera nella sezione dedicata<br />

ai progetti, è possibile scaricare le foto dello spettacolo e il<br />

<strong>nostro</strong> fantastico video!<br />

Commenti in diretta<br />

Il progetto teatrale di quest’anno è stata<br />

un’esperienza unica, elettrizzante, ma allo stesso<br />

tempo faticosa e difficile. Iniziata a febbraio<br />

tra mille scontri e battibecchi, si è conclusa con<br />

tre spettacoli stupefacenti ed emozionanti. Sono davvero soddisfatta dei ri<strong>sul</strong>tati ottenuti; non solo per il<br />

successo raggiunto ma anche per il clima di amicizia e collaborazione creatosi nell’ultima settimana di prove.<br />

I ragazzi hanno colto lo spirito di questa iniziativa, si sono messi in gioco divertendosi, si sono aiutati<br />

senza limiti e preferenze, hanno condiviso tensioni e gioie, hanno lottato per raggiungere lo stesso obiettivo<br />

e si sono rivaluti, apprezzati e piaciuti.<br />

Li ringrazio, uno ad uno, perché mi hanno emozionato, mi hanno colmato di gioia e resa orgogliosa di loro,<br />

cancellando tutte le incomprensioni e i sacrifici degli ultimi mesi.<br />

Amo vedere come questi progetti aprano anche i ragazzi più timidi, creino il “gruppo” e rinforzino<br />

l’autostima. Credere in se stessi è difficile, ma loro ci sono riusciti ed io sono giunta a guardarli con ammirazione,<br />

stima e rispetto. Spero tanto che questa esperienza rimanga nei loro cuori e diventi un ricordo importante<br />

nella loro vita.


Pagina 38<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

“il cabaret”..una forma di teatro che inizialmente ha suscitato molte polemiche e perplessità, nonché difficoltà<br />

nel relazionarsi si è poi trasformato in un’esperienza divertente e molto ironica, un’occasione che è servita ad<br />

unire maggiormente questa classe che finora è sempre stata divisa in gruppetti..il ri<strong>sul</strong>tato è positivo..mi è piaciuto!<br />

Serena 4^TST<br />

Ma siamo stati troppo grandi…<br />

(recitato con voce della prof.ssa<br />

Maria Pia Tognoli) <br />

Non è stato semplice imparare a lavorare<br />

insieme e per qualcuno sfidare<br />

l’imbarazzo del palcoscenico, il<br />

<strong>nostro</strong> gruppo era un miscuglio di<br />

persone talmente diverse che secondo<br />

le mie aspettative non sarebbero<br />

mai riuscite ad ottenere un ri<strong>sul</strong>tato<br />

del genere, ma evidentemente mi<br />

sbagliavo … Gli applausi e le risate<br />

hanno parlato da soli e continuano a<br />

parlare i commenti e i complimenti<br />

che riceviamo tra i corridoi e le<br />

classi dell’Istituto … Grazie davvero,<br />

a tutte le persone che hanno lavorato<br />

con me, soprattutto per i bei<br />

rapporti che siamo riusciti ad instaurare<br />

e, un ultima cosa, ragazzi se<br />

non lo avete ancora capito:<br />

UOMINI TREMATE LE DONNE<br />

SON TORNATE !!!<br />

(Ops, ok, la pianto!)<br />

Cecy Osmetti<br />

..è stata un’esperienza che ci ha fatto crescere insieme e<br />

regalato bellissime emozioni<br />

Roberta 4^TST<br />

..l'esperienza di terza area dei ragazzi di IV e V TST ha permesso anche<br />

a chi non aveva precedentemente avuto occasioni di laboratori teatrali<br />

di poter gestire il palco con balletti, sketch e canzoni interpretati con<br />

impegno e divertimento. Come in ogni teatro, la gratificazione per i ragazzi<br />

non si conclude con la fine dello spettacolo, ma è ancora presente<br />

parlando, confrontandosi e perchè no, lasciandosi prendere in giro<br />

dai propri compagni, pubblico interattivo nello spettacolo.<br />

Come ha evidenziato il Preside; il saper mettersi in gioco, pur con tutte<br />

le difficoltà che ci son state, ha permesso agli attori di farsi conoscere<br />

anche sotto un altro aspetto…sorprendendo positivamente insegnanti e<br />

compagni!<br />

Paolo Curti: tecnico luci<br />

..è stata una bella esperienza che mi<br />

ha sorpreso per come ci ha uniti…<br />

Renato 4^TST


Pagina 39<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

..è stata un’esperienza fantastica e divertentissima,<br />

che ci ha fatto crescere, che ci ha unito, che ci ha<br />

fatto vincere le nostre paure e collaborare con altre<br />

classi..<br />

Ely, Selly, Katia, Ale, Serena, Genny 4^TST<br />

….all’inizio avevo tantissimi dubbi in merito a questo spettacolo ma mi<br />

sono dovuto ricredere. Mi sono divertito tantissimo (anche se ho dovuto<br />

fare la parte… della donna) e in un certo senso mi dispiace che sia finito!<br />

Luca Vitalini<br />

..è stata sicuramente una divertentissima esperienza in cui<br />

ho potuto recitare con persone che prima non conoscevo.<br />

Da rifare!!!<br />

Nicolò 4^TST


Ghilotti Roberto<br />

Qual è il suo paese natale? Quanti<br />

km dista da bormio?<br />

- Grosio km 25<br />

Qual è il piatto tipico del suo paese?<br />

- Manfrigole alla grosina<br />

Mi può dare la ricetta del piatto tipico<br />

del suo paese ed il vino con la<br />

quale si abbina?<br />

- Il vino il Sassella, la ricetta…te<br />

la trovo…<br />

Qual è il film che più l’ha appassionato?<br />

-Angeli e Demoni<br />

Un peccato fatto durante la sua adolescenza?<br />

- Guidare senza patente<br />

Cosa non/e rifarebbe del suo passato?<br />

- Tutto<br />

Il suo peggior difetto?<br />

- Irascibile<br />

Un aggettivo per descriversi come<br />

docente.<br />

-Paziente<br />

Le interviste…...<br />

Pagina 40<br />

………….. ai Prof<br />

Ruscio Pietro<br />

Qual è il suo paese natale?<br />

Quanti km dista da bormio?<br />

- Polia (VV) km 1250<br />

Qual è il piatto tipico del suo<br />

paese?<br />

- Panserotti di Cervia in salsa<br />

rosa<br />

Mi può dare la ricetta del piatto<br />

tipico del suo paese ed il vino<br />

con la quale si abbina?<br />

- Cirò bianco!<br />

Qual è il film che più l’ha appassionato?<br />

-La vita è bella<br />

Un peccato fatto durante la sua<br />

adolescenza?<br />

- Rubare frutta<br />

Cosa rifarebbe del suo passato?<br />

- Tutto<br />

Il suo peggior difetto?<br />

- Mi appassiono troppo alle<br />

cose<br />

Un aggettivo per descriversi come<br />

docente.<br />

-Simpatico e paziente!<br />

Ursitti Ester<br />

Qual è il suo paese natale? Quanti<br />

km dista da bormio?<br />

- Avezzano, km più di 800<br />

Qual è il piatto tipico del suo paese?<br />

- Spaghetti alla chitarra<br />

Mi può dare la ricetta del piatto<br />

tipico del suo paese ed il vino<br />

con la quale si abbina?<br />

- Monte Pulciano d’Abruzzo<br />

rosso<br />

Qual è il film che più l’ha appassionato?<br />

- Elisabeth<br />

Un peccato fatto durante la sua<br />

adolescenza?<br />

- Non rispettavo mai l’orario<br />

Cosa rifarebbe del suo passato?<br />

- Tutto<br />

Il suo peggior difetto?<br />

- Arroganza<br />

Un aggettivo per descriversi come<br />

docente.<br />

- Paziente


Pagina 41<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

La nostra coppia: La Vecchia/Loffa<br />

-Come, quando, dove vi siete conosciuti?<br />

LUI: Napoli nell’anno 1990-1991 LEI: Napoli nel 1991 tramite amici<br />

tramite amici comuni<br />

-Chi dei due ha fatto il passo e come?<br />

LUI: lei, facendomelo capire LEI: io, uscivamo insieme nella stessa compagnia<br />

-Avete una vostra canzone, se sì, quale?<br />

LUI: si, ti voglio dei Nomadi LEI: si, ma non mi ricordo qual è<br />

-Dopo una litigata chi cede dei due per primo?<br />

LUI: Dipende LEI: Entrambi<br />

-Qual è il piatto preferito del Prof. La vecchia?<br />

LUI: La pizza LEI: pasta alla carbonara<br />

-Qual è la data ufficiale del vostro fidanzamento?<br />

LUI: non c’è una data ufficiale LEI: non c’è una data ufficiale<br />

-Qual è il suo peggior difetto e quello del suo/a partner?<br />

LUI: non ne ho, lei è testarda LEI: maniacale in tutto/ lui è disordinato<br />

-Qual è stato il primo regalo fatta alla Prof.ssa. Loffa?<br />

LUI: me stesso LEI: un anello<br />

-Quanti fidanzati ha avuto prima del vostro partner?<br />

LUI: alcune LEI: due o tre<br />

-Un oggettivo per descrivere il suo partner come docente?<br />

LUI: professionale LEI: rompi scatole<br />

………….. agli alunni<br />

IV TST - Ciapusci, Casari, De Monti<br />

Romano Pedranzini<br />

Sappiamo che sei impegnato nelle attività sociali del tuo paese, ma spiegaci: come si fa oggi, nella nostra<br />

società, a parlare con giovani?<br />

Bisogna sapersi porre non come un superiore, ma come un amico e un compagno di strada, perché i giovani<br />

hanno anzitutto bisogno di guide che sappiano farsi carico dei loro problemi.<br />

Parlaci del premio che hai vinto<br />

È un riconoscimento istituito nel 2007dall’ amministrazione comunale di Valdisotto per premiare coloro<br />

che con il proprio intervento si distinguono nel campo sociale o scolastico contribuendo nel limite delle<br />

possibile al bene della comunità<br />

Da quanti anni fai l’educatore?<br />

Sono educatore in ambito parrocchiale da 2 anni e seguo i ragazzi del paese di Santa Lucia<br />

Quanti ragazzi segui e quanti anni hanno?<br />

Seguo diversi ragazzi che hanno delle età comprese tra gli 8 e i 13 anni. E’ un’ esperienza che ti edifica e ti<br />

aiuta a crescere perché tu cresci con loro.<br />

Dove pratichi questa attività?<br />

Presso la comunità di Santa Lucia in Valdisotto.<br />

Ti facciamo moltissimi auguri<br />

Grazie a voi!<br />

V TST Luca & Andrea


Andrea Maiori<br />

Da che hanno hai iniziato a fare sport e a quanti anni ?<br />

Ho iniziato nel 1999 all’ età di 5 anni.<br />

Che emozioni provi durante le gare ?<br />

Ogni gara mi porta nuove emozioni e mi permette di<br />

confrontarmi con altri atleti e ciò per me è molto esaltante.<br />

Che cosa significa poter partecipare alle gare regionali?<br />

Sicuramente ho molto entusiasmo, non vedo l’ora di<br />

partire per affrontare i più forti atleti della Regione…<br />

voglio portare in alto il nome della scuola.<br />

Quanto tempo ti alleni?<br />

Mi alleno sei volte alla settimana.<br />

Che sport pratichi oltre alla corsa?<br />

Io pratico la corsa e lo sci nordico.<br />

Salti ore di scuola per andare in trasferta e in quali luoghi<br />

sei andato? Sì, salto molte ore di scuola per le mie<br />

trasferte. Ho visitato diversi posti; sono stato a Folgaria,<br />

Asiago, Falcade in Val di Fiemme.<br />

I tuoi genitori ti seguono nelle tue trasferte?<br />

No, a causa del loro lavoro purtroppo non possono<br />

seguirmi.<br />

Quante medaglie hai già vinto? Una trentina…<br />

Ti diverti durante le trasferte? Si, molto!!!<br />

Chi ha partecipato di questo istituto oltre a te, a questa<br />

gara? Con Simone Romani, Emil Bormetti,Gianluca<br />

Martinelli e il grande Ricci Francesco.<br />

Chi ti ha aiutato a vincere? Sicuramente i miei compagni<br />

e il grande spirito di squadra.<br />

Abbiamo parlato con il tuo frof. Giacomelli Giuseppe,<br />

ecco cosa pensa di te: Sicuramente è un bravissimo<br />

atleta ed è indubbiamente una promessa nello sci di<br />

fondo e nella corsa di endurance. Inoltre è un onore<br />

per me sapere che un mio alunno ha stabilito il record<br />

nella corsa mille per mille. Sono orgoglioso di<br />

lui.<br />

da sinistra:<br />

Martinelli Gianluca,<br />

Maiori Andrea,<br />

Bormetti<br />

Emil, Ricci<br />

Francesco, Podda<br />

Jacopo e Sellam<br />

Hedi<br />

Pagina 42<br />

Uno su mille ce la fa<br />

V TST Luca & Andrea<br />

Giovedì 6 Maggio 2010 si sono svolti i giochi studenteschi<br />

a Chiuro.<br />

Il <strong>nostro</strong> Istituto, Dante <strong>Zappa</strong>, si è classificato primo<br />

nella categoria allievi maschile con gli alunni: Emil<br />

Bormetti, che nella gara dei 100 m ha ottenuto il podio<br />

e Andrea Majori, che con 2.45’.50”, si è classificato<br />

primo nei 1000 m. Da ricordare anche Simone Romani<br />

che si è classificato secondo nei 300 m e Luca Guglielmin<br />

in seconda posizione nella categoria salto in<br />

alto.<br />

La scuola quest’anno ha ottenuto il primo posto anche<br />

nella staffetta 4x100 con: Emil Bormetti, Luca Guglielmin,<br />

Simone Romani e Maurizio Bormolini.<br />

Intervista a<br />

Emil Bormetti<br />

Da quanto tempo pratichi questo sport?<br />

Da quando sono piccolo faccio sci, l’atletica la pratico<br />

d’estate, ma solo con le scuole medie mi sono appassionato<br />

di più e ho iniziato a fare gare.<br />

Ti dà soddisfazioni?<br />

Sì, molte, mi piace sentire l’adrenalina che sale davanti<br />

ai blocchi di partenza e tagliare il traguardo mi fa<br />

sentire orgoglioso di me.<br />

Quanto tempo hai dedicato all’allenamento per<br />

questa gara?<br />

Circa un mese, dalle 18.00 alle 19.00, tutti i pomeriggi<br />

della settimana…tranne il sabato!<br />

Come ti sono sembrati i tuoi avversari?<br />

Avversari molto forti, non pensavo di vincere dato che<br />

la prova l’abbiamo dovuta ripetere due volte a causa<br />

di un errore nel conteggio del tempo…quindi sono<br />

veramente contento!<br />

Come riesci ad organizzare il tempo tra studio e<br />

allenamento?<br />

Con molta fatica, perché, in questo periodo la scuola<br />

richiede impegno e con gli allenamenti tutti i giorni i<br />

miei voti ne hanno un po’ risentito. Spero che i professori<br />

capiscano…<br />

La staffetta a tuo parere com’è andata?<br />

Concedimelo: E’ andata strabene! Abbiamo avuto la<br />

vittoria che ci meritavamo dimostrando di essere una<br />

grande squadra. Adesso dobbiamo dimostrare quanto<br />

valiamo ai regionali.<br />

Allora in bocca al lupo a tutti voi!<br />

1A Elena Cadringher


Pagina 43<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Musica e parole<br />

Quest’anno abbiamo deciso di inserire<br />

una pagina un po’ speciale nel <strong>nostro</strong> <strong>giornalino</strong>. La vita di ogni persona<br />

è piena di momenti indimenticabili, belli e brutti, vissuti da soli o in<br />

compagnia ed ognuno di questi momenti è accompagnato da una melodia,<br />

da parole o semplicemente da una canzone.<br />

La musica oggi è un grande strumento comunicativo e tutto passa attraverso<br />

le parole e le note dei grandi gruppi: dall’amore al dolore attraversando<br />

la storia e arrivando alla letteratura…<br />

Quando la musica canta la vita<br />

-SUD SOUND SYSTEM- Un gruppo di ragazzi salentini per i quali il legame<br />

tra la terra di Puglia e il reggae non ha bisogno di essere inventato ma è naturale,<br />

immediato, quasi fisiologico. Sud del mondo e sud d'Italia, storie di esclusione<br />

ed emarginazione, carica sociale e radici ben piantate nella propria terra. Le<br />

prime composizioni nascono in casa di Papa Gianni a San Foca, una delle punte<br />

del Salento rivolta a est, dirette agli amici più intimi e ai molti altri che arrivano<br />

grazie al passaparola. Sul finire degli anni '80 le prime esibizioni con i dischi di<br />

DJ War presto si spostano nelle campagne, sotto gli ulivi e i 40°C all'ombra dei<br />

frantoi abbandonati. L'influsso del dialetto salentino <strong>sul</strong>la loro musica è fortissimo,<br />

ed è giusto che sia così: solo la lingua madre riesce a comunicare in modo<br />

naturale e diretto emozioni e situazioni. Spesso i testi giocano con le assonanze anglo-americane degli originali:<br />

ad esempio 'ah bwoy!' diventa 'ahi li guai!' e 'come in!' si trasforma in 'camina!'.<br />

Ben presto la storia del reggae salentino si intreccia con quella delle case occupate di Bologna, dove la<br />

maggior parte del gruppo vive e studia e dove si improvvisano mitiche apparizioni di strada, sotto i portici<br />

o nei locali occupati dell'Isola Nel Cantiere. La band riesce a introdursi nel circuito dei centri sociali di Roma,<br />

dove Don Rico entra in contatto con la posse di Onda Rossa, con l'esibizione del 1991 nelle sede storica<br />

del Leoncavallo. Al termine di questa escalation arriva l'esordio discografico, con la pubblicazione di tre<br />

12 pollici uno dopo l'altro: "Fuecu/ T'a Aciuta Bona", "Reggae Internazionale" e "Punnu Ieu" e infine<br />

"Turcinieddhri" e "Chiappalu". I nuovi brani spopolano nell'ambiente reggae italiano e lanciano la crew<br />

verso una lunga serie di collaborazioni internazionali dalla scena roots, reggae e ragamuffin (Macka B e<br />

Mad Professor, Little Owie, Linton Kwesi Johnson, Asher D, Chunny Rankin, Daddy Freddy, Thriller Jenna,<br />

Sweete Irie).<br />

Segue un tour on the road attraverso l'Europa che porta i S.S.S. a condividere il palco con il meglio della<br />

scena reggae e dub europea, dai Massilla Sound System a Linton Kwesl Johnson, il poeta reggae conosciuto<br />

durante le esibizioni inglesi.<br />

Dopo molte produzioni su 12 pollici i Sud Sound System cominciano a lavorare al loro primo vero disco di<br />

inediti. I frutti si vedono nel 1996 con la pubblicazione di un doppio album: "Comu 'Na Petra" inaugura<br />

la collaborazione con i tamburellisti, un feeling anomalo che rende il sound del gruppo, intriso di ragamuffin<br />

e pizzica, ancor più inconfondibile, grazie soprattutto a brani come "Afro Ragga Taranta Jazz" e<br />

"Crisce". "Tradizioni", il secondo disco, raccoglie la storia delle loro composizioni dal 1991 in avanti.


Pagina 44<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Tra ospitate televisive e collaborazioni a soundtrack cinematografiche (tra cui "Sud" di Gabriele Salvatores),<br />

il nome del gruppo diventa sempre più conosciuto in tutta la penisola aprendo la strada ai due album successivi:<br />

nel 1997 esce "No Playback" con brani estratti da "Comu 'Na Petra" remixati da importanti artisti della<br />

scena reggae e hip hop e due anni più tardi è l'ora di "Reggae Party" cui segue "Salento Showcase", una<br />

raccolta autoprodotta del meglio del raggamuffin salentino. Dopo aver scritto l'inno della squadra di calcio<br />

del Lecce, "Giallurussu", nel 2001 arriva l'album "Musica Musica" e, 2 anni più tardi, con "Lontano" conquistano<br />

anche la Targa Tenco per il miglior album in dialetto. Un riconoscimento a oltre un decennio di ricerca<br />

e sperimentazione, come testimonia anche il cd antologico "Fuegu Su Fuegu" che ripercorre il periodo<br />

dal 1997 al 2003 con l'aggiunta di due inediti.Il nuovo album dei Sud Sound System "Acqua Pe Sta Terra"<br />

arriva nei negozi alle soglie dell'estate 2005 e vede la partecipazione di numerosi artisti internazionali del calibro<br />

di Luciano, Chico, Anthony Jonhson e General Levy. La lineup dei Sud Sound System è composta da:<br />

Treble, Don Rico, GGD, Papa Gianni, Nandu Popu e Terron Fabio.<br />

V TST Nicoletta Rocca<br />

Le radici cà tieni<br />

MAIUSCOLO: TRADUZIONE<br />

Rit.<br />

Se nu te scierri mai delle radici ca tieni SE NON TI DIMENTICHI MAI DEL-<br />

LE RADICI CHE HAI<br />

rispetti puru quiddre delli paisi lontani! RISPETTI ANCHE QUELLE DEI PA-<br />

ESI LONTANI<br />

Se nu te scierri mai de du ede ca ieni SE NON TI DIMENTICHI MAI DA DO-<br />

VE VIENI<br />

dai chiu valore alla cultura ca tieni! DAI PIU’ VALORE ALLA CULTURA<br />

CHE HAI<br />

Simu salentini dellu munnu cittadini, SIAMO SALENTINI DEL MONDO<br />

CITTADINI<br />

radicati alli messapi cu li greci e bizantini, RADICATI AI MESSAPI CON I<br />

GRECI E BIZANTINI<br />

uniti intra stu stile osce cu li giammaicani, UNITI IN QUESTO STILE OGGI CON I GIAMAICANI<br />

dimme mo de du ede ca sta bieni! DIMMI ADESSO DA DOV’è CHE VIENI!<br />

Rico Egnu dellu salentu e quannu mpunnu parlu dialettu “RICO EGNU” DAL SALENTO E QUANDO<br />

RISPONDO PARLO DIALETTO<br />

e nu mbede filu no Ca l’italianu nu lu sacciu ED E’ INUTILE PERCHE’ L’ITALIANO NON LO CONO-<br />

SCO<br />

ca se me mintu cu riflettu parlu lu jamaicanu strittu E SE MI METTO A RIFLETTERE PARLO GAMAICA-<br />

NO STRETTO<br />

perche l’importante e cu sai nu pocu de tuttu PERCHE’ L’IMPORTANTE E’ SAPERE UN PO’ DI TUTTO<br />

anche se de tuttu a fiate me ne futtu ANCHE SE DI TUTTO A VOLTE ME NE FOTTO<br />

ma se na cosa me interessa su capace puru me fissu MA SE UNA COSA MI INTERESSA SONO CAPACE<br />

ANCHE DI FISSARMI<br />

se ete quiddhru ca oiu fazzu me mintu ddhrai e fazzu cè pozzu SE E’ QUELLO CHE VOGLIO FARE MI<br />

METTO E FACCIO QUELLO CHE POSSO<br />

perche addrhu bessere ieu ca decidu te mie stessu PERCHE’ DEVO ESSERE IO A DECIDERE DI ME<br />

STESSO


Pagina 45<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

ca la vera cultura è cu sai vivere LA VERA CULTURA E’ SAPER VIVERE<br />

cu biessi testu ma sempre sensibile DEVI ESSERE TOSTO MA SEMPRE SENSIBILE<br />

puru ca la vita ete dura è meiu sai amare ANCHE SE LA VITA E’ DURA E’ MEGLIO SAPER AMARE<br />

puru quannu te pare ca ete impossibile. ANCHE QUANDO TI SEMBRA CHE E’ IMPOSSIBILE.<br />

Fabio Me la difendu, la tegnu stritta cullu core FABIO ME LA DIFENDO, LA TENGO STRETTA CON<br />

IL CUORE<br />

la cultura mia rappresenta quiddru ca é statau e ca ha benire LA MIA CULTURA RAPPRESENTA<br />

QUELLO CHE E’ STATO E CHE DEVE VENIRE<br />

Intra stu munnu, a du nu tene chiui valore IN QUESTO MONDO, DOVE NON HA PIU’ VALORE<br />

Ci parla diversu o de diversu ede culure! CHI PARLA DIVERSO O DI DIVERSO HA IL COLORE!<br />

Te ne leanu tuttu puru la voglia de amare, TI TOLGONO TUTTO, ANCHE LA VOGLIA DI AMARE,<br />

cussi ca tanta gente a pacciu modu stae a regire! COSì CHE TANTA GENTE STA REAGENDO IN MO-<br />

DO STRANO!<br />

Te ne leanu tuttu puru le ricchie pe sentire, TI TOLGONO TUTTO ANCHE LE ORECCHIE PER SEN-<br />

TIRE<br />

ci chiange e chiede aiutu pe li torti ca stae a subire CHI PIANGE E CHIEDE AIUTO PER IL MALE CHE<br />

STA SUBENDO<br />

e ne leanu puru la terra de sutta li piedi, TI TOLGONO ANCHE LA TERRA DA SOTTO I PIEDI,<br />

se cattanu tuttu quiddru a cui tie nci tieni SI COMPRANO TUTTO QUELLO A CUI TIENI<br />

Me dispiace pe tuttu quiddru ca ne sta gliati MI DISPIACE PER TUTTO QUELLO CHE CI STATE TO-<br />

GLIENDO<br />

Ma stamu ancoraa quai, de quai nu ne limu mai sciuti! MA SIAMO ANCORA QUA, DA QUA NON CE<br />

NE SIAMO MAI ANDATI!<br />

Rit.<br />

Nandu E riu della terra a du nce sempre lu <strong>sul</strong>e “NANDU E” ARRIVO DALLA TERRA DOVE C’E’<br />

SEMPRE IL SOLE<br />

a du la gente cerca umbra ca la po defrescare. DOVE LA GENTE CERCA OMBRA CHE LA PUO’ RIN-<br />

FRESCARE<br />

Stae scrittu <strong>sul</strong>le petre quiddru ca aggiu capire STA SCRITTO SULLE PIETRE QUELLO CHE DEVO<br />

CAPIRE<br />

su parole antiche percé l’uomu nu po cangiare!SONO PAROLE ANTICHE PERCHE’ L’UOMO NON<br />

PUO’ CAMBIARE!<br />

Memoria e de cultura e bede quistu ca ole: MEMORIA E DI CULTURA QUESTTO E’ QUELLO CHE<br />

VUOLE:<br />

recorda ce ha successu cussì pueti capire RICORDA COSA E’ SUCCESSO, COSI’ PUOI CAPIRE<br />

lu boia denta vittima puru dopu menz’ura IL BOIA DIVENTA VITTIMA ANCHE DOPO MEZZ’ORA<br />

ma la vittima denta boia se nu tene cultura! MA LA VITTIMA DIVENTA BOIA SE NON HA CULTU-<br />

RA!<br />

Su ste radici nui stamu ben radicati SU QUESTE RADICI NOI SIAMO BEN RADICATI<br />

ni fannu amare populi mai canusciuti CI FANNO AMARE POPOLI MAI CONOSCIUTI<br />

ni scosta de ci medita l’odiu e la guerra NASCOSTI DA CHI MEDITA L’ODIO E LA GUERRA<br />

ma de sti criminali la mente mia nu se scerra! MA DI QUESTI CRIMINALI LA MIA MENTE NON SI<br />

DIMENTICA!<br />

Treble Difendila! “TREBLE” DIFENDILA!<br />

Quannu poi difendila! QUANDO PUOI DIFENDILA!<br />

E’ la terra toa, amala e difendila! E’ LA TUA TERRA, AMALA E DIFENDILA!<br />

Ntorna moi, difendila! DI NUOVO, DIFENDILA!<br />

Quannu poi difendila! QUANDO PUOI DIFENDILA!


Pagina 46<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

E’ la terra toa, amala e difendila! De cine?É LA TUA TERRA, AMALA E DIFENDILA! DA CHI?<br />

De ci ole cu specula e corrompe, difendila! DA CHI VUOLE SPECULARE O CORROMPERE, DIFENDI-<br />

LA!<br />

De ci ole sfrutta l’ignoranza, difendila! DA CHI VUOLE SFRUTTARE L’IGNORANZA, DIFENDILA!<br />

De ci ole svende l’arte noscia, difendila! DA CHI VUOLE SVENDERE LA NOSTRA ARTE, DIFENDI-<br />

LA!<br />

De ci nu bole crisca ancora, difendila! DA CHI NON VUOLE CHE CRESCA ANCORA, DIFENDILA!<br />

Pe ci nu tene chiù speranza PER CHI NON HA PIU’ SPERANZA<br />

Pe ci ha rimastu senza forza, difendila!PER CHE E’ RIMASTO SENZA FORZA, DIFENDILA!<br />

Pe ci nu pote ma nci crite, difendila! PER CHI NON PUO’ MA CI CREDE, DIFENDILA!<br />

Pe ci nu te pote secutare, difendila! PER CHI NON TI PUO’ SEGUIRE, DIFENDILA!<br />

Rico Egnu de lu salentu e quannu mpunnu parlu dialettu “RICU EGNU” DAL SALENTO E QUANDO RI-<br />

SPONDO PARLO DIALETTO<br />

e nu bete pecce ca l’Italianu nullu sacciu ED E’ INUTILE PERCHE’ L’ITALIANO NON LO CONOSCO<br />

ca se buenu me recordu do parole de woolof africanu E SE MI RICORDO BENE DO PAROLE<br />

DALL’AFRICANO<br />

chep gen è lu risu cullu pisce ca se mangia culle manu “CHEP GEN” E’ IL RISO CON IL PESCE CHE SI<br />

MANGIA CON LE MANI<br />

e “mu nu mu cu bbai” vuol dire nun ne pozzu fare a menu E “MU NU MU CU BBAI” VUOL DIRE “NON<br />

NE POSSO FARE A MENO”<br />

e ”man gi dem man gi dem” vuol dire sciamu moi sciamu E “MAN GI DEM MAN GI DEM” VUOL DIRE<br />

“ANDIAMO ADESSO ANDIAMO”<br />

a du ete ca uei basta ca rispettu purtamu DOVE VUOI BASTA CHE PORTIAMO RISPETTO<br />

e ca ne facimu rispettare pe quiddhri ca simu E CHE CI FACCIAMO RISPETTARE PER QUELLO CHE<br />

SIAMO<br />

ca la cultura vera è cu sai itere PERCHE’ LA VERA CULTURA E’ SAPERE VEDERE<br />

la realtà pe quiddhra ca ete sia ca è facile sia ca è difficile LA REALTA’ PER QUELLA CHE E’, CHE SIA<br />

FACILE O DIFFICILE<br />

la cultura vera è cu sai capire LA VERA CULTURA E’ SAPER CAPIRE<br />

ci tene veramente besegnu ci ete lu chiu debole CHI E’ CHE HA VERAMENTE BISOGNO E CHI E’ IL<br />

PIU’ DEBOLE<br />

Fabio Me la difendu, stritta e forte cullu core “FABIO ME” LA DIFENDO, STRETTA E FORTE CON IL<br />

CUORE<br />

quista e’ la poesia ca crea sta terra cull’amore. QUESTA E’ LA POESIA CHE CREA QUESTA TERRA<br />

CON L’AMORE.<br />

Quiddra ca muti, tenenu modu te sentire QUELLA CHE MOLTI, HANNO MODO DI SENTIRE<br />

grazie a ci la porta in giru oci a quai la po saggiare. GRAZIE A CHI LA PORTA IN GIRO O CHI QUA LA<br />

PUO’ ASSAGGIARE.<br />

Nandu E riu della terra a du nce sempre lu <strong>sul</strong>e “NANDU E” ARRIVO DALLA TERRA DOVE C’E’<br />

SEMPRE IL SOLE<br />

e alla gente ca ria nci pensa sempre lu mare! E ALLA GENTE CHE ARRIVA CI PENSA SEMPRE IL<br />

MARE!<br />

A quai stae scrittu <strong>sul</strong>le petre ce aggiu capire QUA STA SCRITTO SULLE PIETRE QUELLO CHE DEVO<br />

CAPIRE<br />

cercu cu te le spiegu, perché nu ta scerrare! CERCO DI SPIEGARTELO, PERCHE’ NON DEVI DIMEN-<br />

TICARLO!


Pagina 47<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Quando la musica racconta<br />

Il giorno 6 Aprile 2009 il terremoto devasta l’Abruzzo. Questa data rimarrà alla storia:<br />

293 persone hanno perso la loro vita e i loro sogni. Tanti monumenti danneggiati e interi<br />

paesini distrutti.<br />

Proprio per questo sono stati coinvolti i più grandi artisti italiani, esattamente 56 e insieme<br />

hanno dato vita a una canzone con un testo che commuove, ma prima di tutto fa riflettere.<br />

Testo della canzone<br />

Tra le nuvole e i sassi/ passano i sogni di tutti (Ligabue)<br />

passa il sole ogni giorno/ senza mai tardare. (Tiziano Ferro)<br />

Dove sarò domani? (Enrico Ruggeri)<br />

Dove sarò? (Gianni Morandi)<br />

Tra le nuvole e il mare/ c'è una stazione di posta (Franco Battiato)<br />

uno straccio di stella messa lì a consolare (Massimo Ranieri)<br />

<strong>sul</strong> sentiero infinito (Max Pezzali)<br />

del maestrale (Eugenio Finardi)<br />

Day by day (Zucchero)<br />

Day by day (Cesare Cremonini)<br />

hold me/ shine on me. (Zucchero)<br />

shine on me (Cesare Cremonini)<br />

Day by day save me shine on me (Zucchero, Carmen Consoli, Mauro Pagani, Cesare Cremonini, Eugenio<br />

Finardi)<br />

Ma domani, domani / domani, lo so (Francesco Renga)<br />

Lo so che si passa il confine, (Roberto Vecchioni)<br />

E di nuovo la vita (Mauro Pagani)<br />

sembra fatta per te (Giuliano Palma)<br />

e comincia (Elio)<br />

domani (Elio e Le Storie Tese, Vittorio Cosma)<br />

domani è già qui (Jovanotti)<br />

rap 1: Estraggo un foglio nella risma nascosto<br />

scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso (Caparezza)<br />

rap 2: Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi (Frankie Hi<br />

NRG)<br />

e la vita la vita si fa grande così (Gianluca Grignani)<br />

e comincia domani (Giuliano Sangiorgi)<br />

Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare (Claudio Baglioni)<br />

con un pò di fortuna (Ron)<br />

si può dimenticare. (Luca Carboni)<br />

Dove sarò (Baustelle)<br />

domani? Dove sarò? (Samuele Bersani e Baustelle)


Pagina 48<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

oh oh oh (coro: Carmen Consoli, Antonella Ruggiero, Alioscia, Pacifico, Mango, Massimo Ranieri, Bluvertigo,<br />

Nek, Giuliano Palma, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Albano)<br />

rap 3: Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani/ Dove sarò domani, tendimi le mani,<br />

tendimi le mani (Marracash)<br />

Tra le nuvole e il mare<br />

si può andare e andare (Laura Pausini)<br />

<strong>sul</strong>la scia delle navi<br />

di là del temporale (Carmen Consoli)<br />

e qualche volta si vede (Nek)<br />

domani (Antonello Venditti)<br />

una luce di prua (Nek)<br />

e qualcuno grida: Domani (Antonello Venditti)<br />

rap 4: Come l’aquila che vola<br />

libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi<br />

hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso<br />

che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo<br />

eccoci qua cittadini d’Abruzzo<br />

e aumentano d’intensità le lampadine una frazione di<br />

secondo prima della fine e la tua mamma,<br />

la tua patria da ricostruire,<br />

comu le scole, le case e specialmente lu core<br />

e puru nu postu cu facimu l’amore (Jovanotti, J Ax, Fabri Fibra<br />

e in chiusura Sud Sound System)<br />

non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)<br />

a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)<br />

non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)<br />

<strong>sul</strong>la stessa barca (J Ax , Fabri Fibra)<br />

non siamo così soli (Giorgia)<br />

a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)<br />

non siamo così soli (Giorgia)<br />

a stare bene in Italia (J Ax e Fabri Fibra)<br />

<strong>sul</strong>la stessa barca (J Ax)<br />

a immaginare un nuovo giorno in Italia (Giorgia, Giusy Ferreri, Dolcenera, Mario Venuti, Jovanotti, J Ax,<br />

Fabri Fibra)<br />

Tra le nuvole e il mare si può andare, andare<br />

Sulla scia delle navi di là dal temporale (Piero Pelù)<br />

Qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida, domani (Morgan)<br />

Non siamo così soli (Giorgia, Mario Venuti, Giusy Ferreri, Dolcenera, Giuliano Sangiorgi)<br />

Domani è già qui<br />

Domani è già qui (Jovanotti, Marracash, FabriFibra, J Ax)<br />

Ma domani domani, domani lo so, lo so, che si passa il confine (Gianna Nannini)<br />

E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia (Elisa) domani (Sud Sound System)<br />

Tra le nuvole e il mare, si può fare e rifare<br />

Con un pò di fortuna si può dimenticare (Manuel Agnelli Afterhours)


Pagina 49<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

E di nuovo la vita, sembra fatta per te (Mango)<br />

E comincia (Niccolò Fabi)<br />

E domani domani, domani lo so<br />

Lo so che si passa il confine<br />

E di nuovo la vita sembra fatta per te<br />

E comincia domani<br />

Domani è già qui, domani è già qui (Jovanotti)<br />

Il testo comincia dicendo “tra le nuvole e sassi passano i sogni di<br />

tutti “ e la strofa termina con una fatidica domanda “ Dove sarò domani?”<br />

Possiamo aspettarci tutto dal futuro, non sappiamo cosa ci può succedere come i cittadini dell’Abruzzo che<br />

un giorno avevano una casa e una vita e il giorno dopo, tutto è cambiato.<br />

Ma anche se tutto si stravolge in un momento, il futuro, “domani” , deve essere segno di speranza.<br />

Proprio per questo il titolo della canzone è “Domani”.<br />

Già dalla terza strofa, il testo cambia.<br />

“ E di nuovo la vita sembra fatta per me è comincia domani, domani è già qui”<br />

Inoltre, dice “ Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi”.<br />

Qui si capisce il vero scopo della canzone dare la forza a tutte le persone, per ricostruire nuove case e aiutarle.<br />

Il testo ha un lato positivo e uno negativo:<br />

- il lato negativo riguarda il futuro visto come un ostacolo da affrontare. “ Dove sarò domani che ne sarà dei<br />

miei sogni infranti, dei miei piani”<br />

- il lato positivo è il futuro visto come una speranza, come un aiuto.<br />

Soprattutto questo si nota in una delle ultime strofe che è una delle migliori della canzoni.<br />

In questa strofa, il testo dice non basta piangere per ricostruire tutto.<br />

“Eccoci qua cittadini d’Abruzzo”<br />

E’ vero tutto può cambiare in un solo secondo devi ricostruire la tua città , le case, le scuole, i luoghi che<br />

avevi più a cuore.<br />

Ma soprattutto la canzone vuol far capire a tutti i cittadini abruzzesi che non sono soli, che hanno<br />

l’appoggio di tutta l’Italia.<br />

Questa canzone fa riflettere molto ed è dedicata a tutte le persone che si trovano nelle loro condizioni .<br />

Con questo speriamo che questa bellissima canzone possa farvi riflettere e porti un aiuto morale a tutti gli<br />

abruzzesi.<br />

IV TST<br />

Sala Danna Katia, Elisa Dei Cas


Pagina 50<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Quando la musica è letteratura<br />

De Andrè ama e conosce bene Saba, lo ha studiato e ne riconosce la superbatezza della lingua e dello stile,<br />

così lo riprende, però modifica nella sua canzone l’essenza originaria della poesia. Saba ama la sua Trieste,<br />

De Andrè ama la sua Genova, apparentemente due centri urbani simili: città di mare, porto, gente e tipi<br />

strani, odore salmastro, vie del porto, il vocìo continuo della gente che lavora e che passa per le stradine<br />

della città vecchia. La stessa cornice, gli stessi colori, ma se per Saba proprio quei vicolo scuri e dall’odore<br />

forte lo avvicinano a Dio “s'agita in esse, come in me, il Signore”, in De Andrè proprio quelle strade della<br />

città vecchia sono la testimonianza che lì “ il buon Dio non dà i suoi raggi”<br />

U. Saba Città vecchia (1948)<br />

Spesso, per ritornare alla mia casa<br />

prendo un'oscura via di città vecchia.<br />

Giallo in qualche pozzanghera si specchia<br />

qualche fanale, e affollata è la strada.<br />

Qui tra la gente che viene che va<br />

dall'osteria alla casa o al lupanare<br />

dove son merci ed uomini il detrito<br />

di un gran porto di mare,<br />

io ritrovo, passando, l'infinito<br />

nell'umiltà.<br />

Qui prostituta e marinaio, il vecchio<br />

che bestemmia, la femmina che bega,<br />

il dragone che siede alla bottega<br />

del friggitore.<br />

la tumultuante giovane impazzita<br />

d'amore,<br />

sono tutte creature della vita<br />

e del dolore;<br />

s'agita in esse, come in me, il Signore.<br />

Qui degli umili sento in compagnia<br />

il mio pensiero farsi<br />

più puro dove più turpe è la via<br />

F. DE ANDRE’ LA CITTA’ VECCHIA (1962)<br />

Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi<br />

ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,<br />

una bimba canta la canzone antica della donnaccia<br />

-quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia. -<br />

E se alla sua età le difetterà la competenza<br />

presto affinerà le capacità con l'esperienza<br />

dove sono andati i tempi di una volta per Giunone<br />

quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.<br />

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino<br />

quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino


Pagina 51<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno<br />

a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.<br />

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere<br />

per dimenticare d'esser stati presi per il sedere<br />

ci sarà allegria anche in agonia col vino forte<br />

porteran <strong>sul</strong> viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.<br />

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone<br />

forse quella che sola ti può dare una lezione<br />

quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie<br />

quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.<br />

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte<br />

ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette<br />

quando incasserai delapiderai mezza pensione<br />

diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".<br />

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli<br />

In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori<br />

lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano<br />

quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.<br />

Se tu penserai, se giudicherai<br />

da buon borghese<br />

li condannerai a cinquemila anni più le spese<br />

ma se capirai, se li cercherai fino in fondo<br />

se non sono gigli son pur sempre figli<br />

vittime di questo mondo.<br />

Quando la musica può entrare in classe<br />

In una scuola in continua evoluzione, pronta a gestire, a rispondere positivamente alla riforma e, cosa più<br />

impegnativa, a dimostrarsi capace di stimolare gli alunni allo studio, abbiamo sviluppato un’idea di modulo<br />

<strong>sul</strong> personaggio di Ulisse; al di la dei tempi e della storia.<br />

Astuto, tenace, coraggioso è l’Ulisse di Omero il personaggio più amato dagli autori: Da Omero a Guccini,<br />

moltissimi hanno narrato, cambiato, modificato, impersonato e rivissuto la vita di Ulisse; buona lezione!<br />

Proemio Odissea,<br />

Canto XXVI; Dante, Inferno<br />

Ulisse; Saba<br />

Odissea, libro vigesimoterzo, J. L. Borges<br />

Odysseus, Guccini<br />

Gli alunni della ID


Pagina 52<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

PER SEMPRE<br />

Ho provato a dimenticare<br />

il tuo sguardo incantato,<br />

i tuoi occhi<br />

ma sei una parte di me<br />

che non verrà<br />

mai cancellata<br />

perché la luce<br />

che si riflette<br />

<strong>sul</strong> tuo viso<br />

è una magia<br />

persistente in eterno<br />

nel mio petto.<br />

Vorrei trovare<br />

due parole<br />

per darti sicurezza<br />

in un momento<br />

di tristezza<br />

ma non riesco<br />

a pensare<br />

a niente d’altro<br />

se non starti vicino<br />

e ricordarti<br />

che non sei sola.<br />

Finche<br />

hai una persona<br />

che ti vuole bene<br />

con cui<br />

puoi parlare,<br />

niente potrà mai<br />

farti del male.<br />

Ricordati,<br />

non ti dimenticherò mai<br />

perché tu sei<br />

la mia piccola<br />

e dolce Sofia<br />

e ti vorrò bene<br />

per sempre<br />

Il cuore di Tilli<br />

SONO STANCO DI CERCARE<br />

Sono stanco di cercare,<br />

sono stanco di pensare<br />

a qualcuno che esiste<br />

solo nell’immaginazione.<br />

Vorrei averti qui,<br />

con i tuoi pregi<br />

e le tue imperfezioni<br />

perché non importa<br />

come tu sia<br />

ma solo quello<br />

che rappresenti per me.<br />

Mi sento solo<br />

anche se<br />

al di fuori<br />

di questa porta,<br />

c’è un’amica che mi aspetta.<br />

Ma la delusione<br />

per molte volte,<br />

si abbatteva su di me.<br />

La consapevolezza che<br />

la tua carne<br />

sia su questo mondo,<br />

si affievolisce<br />

anche se,<br />

la speranza<br />

non vuole lasciare<br />

il mio corpo.<br />

Il mio cuore<br />

aspetta<br />

solo il momento<br />

ed il tuo consenso<br />

per gridare al mondo<br />

quel ti amo<br />

atteso da tempo


Ridere fa buon sangue, dice un vecchio proverbio. Ridere fa bene al cuore, conferma un’originale ricerca<br />

scientificaappena presentata a Orlando, in Florida, all’American College of Cardiology. La risata,<br />

ormai è ufficiale, è un vero e proprio farmaco, i medici ci suggeriscono addirittura il dosaggio: una<br />

somministrazione di quindici minuti al giorno.<br />

Effetti: miglioramento della circolazione del sangue e prevenzione delle malattie cardiovascolari. Controindicazioni:<br />

nessuna. Una medicina che va bene per tutti, grandi e piccoli, uomini e donne. La terapia<br />

del sorriso non è una novità: tutti ormai conoscono la storia di Patch Adams, il medico americano con<br />

il naso da clown che prima ha intuito, poi trasformato in cura il potere benefico della risata. Per questo<br />

motivo vi diamo l’opportunità di fare quattro risate su ciò che accade dentro le aule di alcune scuole.<br />

Ormai dilagano, in Italia, i siti nel web in cui gli alunni fotografo le note più strane che i docenti segnano<br />

sui registri di classe; ne abbiamo riprese alcune, quelle che ci sembravano le più divertenti…buon<br />

divertimento!<br />

1. "L'alunno *** viene allontanato dall'aula perche' utilizza lo sgabello come strumento musicale<br />

(percussioni)". professoressa ***."<br />

2. "La classe si rifiuta di fare lezione e si autonomina soviet supremo.<br />

3. "Don ***. cerca di interrompere il casino durante tutta la terza ora". (scritta da un alunno <strong>sul</strong> registro).<br />

4. "L'alunno *** ha ammazzato una mosca con il foglio del compito in classe. In seguito a questo evento,<br />

l'intera classe si è alzata in piedi e ha improvvisato una processione per rendere omaggio all'insetto<br />

ucciso. Al mio ordine di tornare immediatamente ai loro posti, mi è stato obiettato di non avere<br />

sensibilità nei confronti dei morti".<br />

5. "La classe non è in classe".<br />

6. "L'alunno *** entra dalla porta ed esce dalla finestra".<br />

7. "L'alunno *** viene fatto allontanare dalla classe dopo che, cercando di imitare l'uomo ragno, ha<br />

staccato le veneziane dalle finestre".<br />

8. "La classe canta "tanti auguri" al docente anche non essendo il suo compleanno".<br />

9. "Dopo aver aperto la porta con un calcio, l'alunno *** irrompe in aula con venti minuti di ritardo<br />

rispetto all'inizio della lezione puntando un tubo da disegno contro i compagni e urlando: «Chi ha chiamato<br />

l'A-Team?»" Convocato dal Preside".<br />

10. "Durante ogni comunicazione via radio del preside, lo studente *** cade per terra e si raggomitola<br />

in posizione fetale gridando "Oh no ancora quelle voci!!"". "L'alunno *** parla con il diario".<br />

11. "L'alunno *** è stato mandato nell'ufficio del preside per essersi lamentato della mancanza di posaceneri<br />

sui banchi".<br />

12. "L'alunno *** fabbricatosi una corona di carta si fa chiamare Sire e si rifiuta di venire interrogato<br />

poiché un sovrano non si mischia con dei semplici professori".<br />

13. "L'alunno ritiene opportuno offendere il compagno Amedeo Aldo Rocco Seren Rosso dicendo che<br />

nel momento della sua morte dovranno seppellirlo con due lapidi perchè su una sola il nome non ci starebbe".<br />

14. "L'alunno*** si è arrotolato al banco usando tutto un rotolo di scotch per non essere interrogato alla<br />

lavagna".<br />

Da:www.nardonardo.it/img/…/ note_<strong>sul</strong>_registro.html<br />

Pagina 53<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010


Pagina 54<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Un saluto e un in bocca al lupo enorme a tutti<br />

gli alunni delle classi terze che dovranno affrontare<br />

l’esame di qualifica:<br />

Saluti e ringraziamenti<br />

…e un grazie a chi è sempre con loro per aiutarli ed istruirli<br />

Gabry e Carla con la prof.ssa Lazzarini Maury, il prof. Mingardi e Carmine<br />

… e un grazie anche ai professori di cucina Aldo Rocca e Claudio Tognolini<br />

(impossibili da fotografare!)


Pagina 55<br />

ZAPPING—MAGGIO 2010<br />

Per i ragazzi delle classi V dedichiamo questa poesia di Costantino Kavafis.<br />

Che vi sia d’augurio per l’esame e per tutto ciò che ci sarà dopo la scuola.<br />

Itaca<br />

Quando ti metterai in viaggio per Itaca<br />

devi augurarti che la strada sia lunga,<br />

fertile in avventure e in esperienze.<br />

I Lestrigoni e i Ciclopi<br />

o la furia di Nettuno non temere,<br />

non sarà questo il genere di incontri<br />

se il pensiero resta alto e un sentimento<br />

fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.<br />

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,<br />

ne’ nell’irato Nettuno incapperai<br />

se non li porti dentro<br />

se l’anima non te li mette contro.<br />

Devi augurarti che la strada sia lunga.<br />

Che i mattini d’estate siano tanti<br />

quando nei porti - finalmente e con che gioia -<br />

toccherai terra tu per la prima volta:<br />

negli empori fenici indugia e acquista<br />

madreperle coralli ebano e ambre<br />

tutta merce fina, anche profumi<br />

penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,<br />

va in molte città egizie<br />

impara una quantità di cose dai dotti.<br />

Sempre devi avere in mente Itaca -<br />

raggiungerla sia il pensiero costante.<br />

Soprattutto, non affrettare il viaggio;<br />

fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio<br />

metta piede <strong>sul</strong>l’isola, tu, ricco<br />

dei tesori accumulati per strada<br />

senza aspettarti ricchezze da Itaca.<br />

Itaca ti ha dato il bel viaggio,<br />

senza di lei mai ti saresti messo<br />

<strong>sul</strong>la strada: che cos’altro ti aspetti?<br />

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.<br />

Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso<br />

già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.<br />

In bocca al lupo !


AAA QUESTO QUESTO QUESTO NUMERO NUMERO NUMERO HANNO HANNO HANNO PARTECIPATO<br />

PARTECIPATO:::<br />

PARTECIPATO<br />

I I I DOCENTI DOCENTI DOCENTI: : : IMMACOLATA IIMMACOLATA<br />

MMACOLATA SSSALVATORE ALVATORE ALVATORE, , PP<br />

PPPIERINA IERINA IERINA LAZZARINI LAZZARINI LAZZARINI, , , LUCIA LL<br />

UCIA UCIA SSSALIGARI ALIGARI ALIGARI, , AA<br />

SCIONI SCIONI SCIONI, , , FRANCESCA FF<br />

RANCESCA RANCESCA CCCAPALBO APALBO APALBO, , , FRANCESCA FF<br />

RANCESCA<br />

GGGLI LI<br />

LI STUDENTI STUDENTI STUDENTI DELLE DELLE DELLE CLASSI CLASSI<br />

VISITACI ISITACI ISITACI SUL SUL SUL SITO SITO: SITO<br />

www.alberghierabormio.it<br />

www.alberghierabormio.it<br />

www.alberghierabormio.it<br />

, PIETRO IETRO IETRO RRRUSCIO USCIO,<br />

, ROBERTO ROBERTO<br />

OBERTO GGGHILOTTI HILOTTI HILOTTI, , ,<br />

, ANNA NNA NNA MMMARIA ARIA ARIA PPPRUNERI RUNERI RUNERI, , , TIZIANO TT<br />

IZIANO IZIANO MMMAFFE- AFFE- AFFE-<br />

RANCESCA MMMARCHICA ARCHICA ARCHICA...<br />

USCIO, R<br />

CLASSI: : : I I I D, D, D, I I I A, A, A, III III III RIC RR<br />

IC IC., ., ., III III III SALA SS<br />

ALA ALA, , , IV IV IV TST TST TST, , , V V V TST TST TST<br />

ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE PER I SERVIZI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE<br />

“DANTE ZAPPA” - BORMIO (SO)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!