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METEOROLOCIA

National Oceanic and Atmospheric Administration 

Rare Books from 1600-1800 

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April 14,2008 '

zade! Campo defl’aere la vafh machitla deI1’etercl 

la fiupenda mole della Terra, e deli’acqua con tutto 

que1 pi& de bello, che in ere parti fi contiene, d lid* 

chegii occhl efercitandoli in quello habbiamo, catnpo 

coI conremplare noli foio la iiati.ira di tutti i milti 

cosi perfetti come impe‘rfetti, e da qtielli eltrdendo 

Je nattirdi, eC occulte loro proprietd , Iiabbirio da 

portarc alla cognitione del iioitro iiirelletro queile 

virtuofe facoltd, delle quaii fono rtitte le cok create 

arricchite dal foinino Creatore, accioche 1’ homo 

rtito dall’occhio dell’ vtile, e delle iiocitre qualird 

, hatiere campo di fortracrfi da Jifaitri venturi, 

ferwlrGno per appunto a raIl’effc.tto I’chtte cogiiitioiii 

delle irnprenioni meteorologiche da me in quclti 

quattro libri fpiegati li qLrali fcdclmetitc rimirate 

dall’occhia non impediro iic rcloi iuiiii, ddiidoci 

vnapreuentiua cc?pitione dellc mutationi aeree,+ 

dtti anile% accidenti, con qwh fcom non ci fard 

dificileil fotrrarfi di gli iiifluffi rei, SC apprdittarfi 

de’ buoiii i)clli~ ~i)iliiutcntioii~ d i qucfla n~ltra vita 

foggerta d tante varicrd dek vicilric,tdini tic1 tempo . 

Auerti per6 Lcttore, che le bqoc d;illa fidel ef-plokatrice 

lucc de 5Ii occhi I^araiintrodocto dd kgni vc- 

dilti alla cogtiitioiie del vc,~turo,no~rdit~ieii~~ i Prchgi 

&i PronoRici, 11011 femprc potranno III tiitto verifi. 

carG, poiche deue fupporli primieramcnte, che Dio 

corneprinia, epriilcipale cawfa motrice d’ og&i na- 

turale e fiipraiiatura~e potenza,puA colla fir3 potenzs 

foipendere a1 bene placito le iofluenzc d’ ogni virtuo- 

fo corpo, hauendoin varij tcmpi rolto nci (blola forza 

a1 ftloco d’ iiicmderc, e di rifcaldare, all’ acqiie d’ hu- 

mettare, 4 ferri il percuorere, c fcrire, ma anco fer: 

m q

dendo cd ff are aUa Canpagna apertaJc: nrrrariohi 

acree poltbiio proaetlerfi ia rcmpo di vettouagiic 

d’alloggiamerjri , e fuggire anco le pefime inflacnec 

dvn’acrc,per 13on coriiumarii inwtr linerite fbGt0 la ma- 

la difpofirione di vn Cielo, ii niorirfi di hmc, d di pe- 

fie. La doue il tutto conkrmci VirgiliQ dicetatlo p” 

traduttione del Cam. 

Qdinci dell’acr dubtic antiaedere 

~e tempdlte pofiarno , c qurrrci il tempo 

Di raccogiier le biade, c fiturnark 

E quando d btlorr con rernj’ id mr infido 

Solcar, e fiiot dal lido i lcgni armatd 

poigir nd afalir nemuck ami 

E’! tempo utto d tagliar ne1 bofi i Phi, 

Seruono a1 Nocchicro que& precopitioni ,per 

hon lafciarfi cogliere dal mal temp,con pericolo di 

naufraggio e per potere opportunamentc fcioglierc 

daf I’orto le Ioro Natii, & iridrivzarii d dcftinaco 

viaggio . 

A Sigtiori Medici faranno parimemi proficui, e 

cnafirix iii hauclfcro corigionti coil quefie aerce yre- 

dittioni la Iccita Affrologia poiche con I’vna, e con 

I’altra parte,Caprcbbcro prcconofccre IC future infer- 

miti, e la qualit4 rea, b buoiia de tempi, colla condi- 

tione ddl’acre, jI qualc effendo chiamto da Mcdici 

taiga firbe qua n m , queffa lid gran fo’orza non hlo 

per coiikruarc icorpi iu fk~itb, ma di reridere Tau; gl‘ 

Infernii,eperb d necelfario laaw di quelfo,come atlco 

del10 flat0 dci Cielo, e dcllc fick iiiiiiata iiotitja, pcr 

noii errare nell’eletrione di caufa cod IieceKarin , & 

cflicacc all’homo, conferuatione , e fanacione di

BRAI96 ESC 0 DARDANONE CANONICO 

Ordiaaria ~C~DUO~IIQ &.Milano-

egere, quranta nc!topcre. E jbCamente con moha im; 

prdprieta fi porrebbc Dio chiamare cat@ Jicottdaria in 

yuanto opera in/ie*re can le cawre ficande , e conrow6 

con efle concoifu fimultanco, 8 con la promotione a h 

loro operationi. 

rl fnodo ancora di fairellare cb‘rtdopra l‘Auit&c, men; 

trc dice ch’lddto doppo d’bartercreato it Mofido j fi rirird 

alla fHprema Ma&qione del Mondo credto, iron s’accorpu 

con le parole dr Cieremia a/ : 3. Caelwtn,& terraill ego. 

Jmpfeo, @r di Dauide ne1 Sdmo 13s. quoibo a [piritu 

CUO, & quo a facic tua fiigiam? t3- s’uccofha al1’crrore di 

B;lj”rlcde, il yuale diceua ,Jth’lddio Raga rifiretto ne1 circolo 

del Sole, e conrradicc alia commune de SS. ’Padri, 

0 de$:Ththlo:i, cbe chiaramnte dii on0 ch lddfo ef€ 

uhiq; per efT“nciam, pralenti;rm, &‘potentiam, e che 

* J’caer . vbiq; e proprro d’iddid ; E lolamcnte con qualcbe 

rtntcrprstat1one fi PUS /ahare 11 fudetto modo di 

dire, tn pauto fi prd iniendcrc ch’iddio tifieda ne1 tie- 

10 Empitso con dlrun mod0 particolare come flaiqa pib 

Aobile, e oue corllm~uic/~ jkjhflo R Beati per mtqo ddla vifiove beatifica. 

il dive ancora ch‘liidio foflcodcre la mano all’opera- 

VC da fi fila doppv d haker crerlto d MondQ pat$%? difi 

fidth , poiche l‘anirna intellctiua, come fornta hmatertale, 

e par pffiJi/ipente, riccur I’efler folo per creatione 

aelln pale joIo‘Dio opera, e prrre comejkcefltba $ 

44 ge’nevarione dell1 h#omlnh cod Jhccefiuarwente fi 

-trennoda Dio l’anime ti oJ?m @ tre Corpi s’injbndmo ; fi 

%on volcflmo dire,che 1’Juttore con qrrd modo di faueL 

lave habbi poluto folamente intctrdrrfi delle opere di 

quei prinri fii gidrni della creatione del Mondo, (9’ dell@ 

.- . iddio ope4 

cofi matericr!i j corpareeI - CP rd cb‘all’h~ra 

lent

I 

1 M-

IMI'RIMATVR .

IMPRESSION1 AEREE. 

Libro Primo. 

IN TR 0 13 V T’T’ IO NE.

P R I M O . dl 

tempcramento dunque, e eon tap ordine, hauendo if bprerne 

Motore il tiitto dripofto, fofpek fa mano afl'opcrara per IC itclib, 

c ritirandofi 7117 fupreuta maggione del giA creatoMoado, come 

Moiiarca dell' Vniiierh, hi lalcrato, e lafcia, Fhe tutte lcnaturali 

potenze, cod del Cielo, come dell4 Tern gouerntna. confoimt 

all'idtituto deftinitoli dal medefimo Dio, il qua~econcorrcnde 

con elk, come non roto rima, ed originaria cauLdiqwlle : mk 

come inlt na Sanr' Agolfllno, come aufa fcconduia, prmctteh 

chc tutce B e forme corporeel che fono caufe fecondc, dcrruanq. 

dalia ha louiana poflaiiza, operino A viccnda colla rirerbaped d! 

[ofpetidere B fuo. piacimento le loro Qperlrioni, Cosi vcdlamo. 

in virtii di ueffi diuiniffimi decreti vn? conrinoua generatione 

non lolo di P pecie humane : ml dl animak di pianre, di gioic, CL' 

mctalli, e d'mfinitc d1tr.c vaghinime fOfiaPzC,, lequdi tintc moitlano 

ual iia 1.1 gnndezza, &annipotenza.cii. que1 Sommo ~ a- 

citore 11 i qude, poiche in virti) delh ha diurpimma natim, non 

pub da occhio mol tale temno enere vjfibilmente ont temp la to, 

e veduto, ci dh modo di confiderarlo, non lolo con 1 lu?~ deli' 

anima intellettiua, merc? tlclla di lei divina loltanza: ma &ammirarlo 

in queite coie da hi Ktbricatt cgn tantabellezza, la douc 

fcorgendofi in cife tutte yuaficornc in vn SpeqchioIdcalc hfjccia 

bellifima di Monarci cos1 potentc, trouiamo effcr vcriiTirn0 

cib che accenna L' ApoItolo, mentrc diKe. PI#, 84 qwr v$bili*r 

fwnr, inwgbdh Dei con/piciwvrwr. MA perche tutte quefk COk che vcdiatnocteare da Dio, non folo feruono di o .getto 31 fed6 

nobilifitno del vedere ; mh f'oho lbtc fattc tuwc 4 

virtuofc. cheriuFendo in varie guife all'huarn6 

fiurto, e d'vtile infinite, ben si vede, che ion0 

il niedcfiino huoino, il qtde ritrouandoli in qiieRa bafia Re ionc, 

come in nobililfimo Tcatro,corteggiato dacosi prcgiatc fc\icre, 

inoltia col difimrne di effe .i fuo nlento, quclla fignoria, cheliE 

fiata lop quelle concelfa, e per mag i@rrnp.te valerfi di cod 

3mpiaauttorit&, noncefh 1, huomo co B fuo fplrito fublime d'gndare 

alla giornatapenetrando,& intendendo non foro le ntturali 

qualit&, cod foitantis~i, come accideiitdl dl tutte Ie fodette coli 

loggette a1 Tu0 dominio. er poterne conforrne alp appctitadellr 

h a voIonta,djf~~rredieXi:maperche, fe bene Phuomo & dotato 

da Dio d'vna intclIigenza miita fr& I' Amgelico, ed humana, non 

pub nonditnens.~mnam aUa perfetta cognicione delle marauigliofc 

potcnze, chc in tutti i mifti !i troumor c particolarmcnter 

A r poicha

4 L.1 B R 0 

poiche moItcdi clfe diftano aff ai dal iioitro fenfo, non ha facolt& 

di giongcre ne meno con l'occhio della mente 1 conofccreinticrnmentc 

le qtialita inttinkche di quei hminofi corpi) $he foura 

allepii'dte, e fiibliini sfcre fono collocati, e di tutto CJO, chc per 

virtu di quclli fi geneme produce, noli folonelle hlxeinc inineie 

&el Cielo: mi nelb circonferenza di qucfto noltro habit ato Mondo,poiche 

eflcndoe coldciuto particolarincnte con Iiinghc offernatjoni 

fatte ds chl h,\ contemplato le IplcndidiGinc itelle, chc 

quellenon folo operano in vntil de lor0 qualificatinimi IUIIIC, 

moto,'& influfii , iiiiche ritengaiio in fe vna certa occulta proprieti, 

della quale non ne potialno inueltigare In caufa adcgiiatn, 

cosi fi contentiamo di godetne li cffetti, clic inariifeit'imctlte 

vediamonon folo fri quei corpi Bublimi: mi in moltifimi miinnli,'piante, 

icquc, metalli, pietre, Crutti, fiori, he] be, e limili, e 

qiicllo, che fA marauigliare ne gl'huomini medefimi Ontie ammirato 

il medefimo huoma t? quafi die confiifo, per non poter 

gfoiigerc alla coghiiione perfettifima, & inditiiduale di tui to cib 

che vedcaccadere o nidi pill, accreke in (e medefiino quella curiofith, 

che bcuE col f me) ne'priini rerpiri dclla vita, e pcrb non 

fparagna fatticcr 'd&ll'JinteHetto, fudori ciella mente, e del COUPO 

per rcndere terminata.queRa liiainefplebile volonti . Dio nondilaeno, 

the ft belie hi formato quelt' huomo ad imagine, c fiinilititdine 

propria,non hi voluto arricchirlo di pcrfctta inrclligen-. 

za talc, che porch guila de li Angioli rubctlli in,upcrlendo, 

!tiinaffc fe fte(ro fenza caub, c cf a fe iriedeiiiino crcato, e dotato tli 

tante rero atiue I niii concedcndoli vna mediociie co nitionc di 

nitte cof!, ha fatto rimanere in lui iinperfctta la a iciiza di 

mo!tif?ime nature, e capfc, che prokicei~do e&tti, per '! o pill difcordanti 

dah fofianza propria del produccnte, quindi CC IC neceRariamente 

hiin ogni tempo 1 huoino cpnfclixo vn Dio Onnipotente, 

c csufa fiiprqna di ,twtte le co!e, +oms pratticato da 

qualfiuo lia natione,e fetta, ancoiche inolti, c inolti, deuoiando 

di veri fi ogmi habbino falfainente riputato ier Dio quello, che 

notic. Reitaac+que neIIa mente hiimana cagione di qucfto 

imperfetco idtendimento vn dc fidem iniinenfo di iongel-e doue 

pon pub, e perb lambicandofi il cerueh procura a ff incnod'accoitarfidkintelligenza 

dcllacorteccia, quando non pub penctrarnc 

~llami~ola,conl~dtendofiil iil delle voltc d'ammirare gli cfktti 

come prodigij, chc tentarne P acognitione delle cadc adeguatc di 

g&, Qn(l:!oa@c pure fegwgdo i @uFali iltinti di Caper IC coic, 

future,

E penc~a 

L I B R - 0 

Delle Nubi I e fuoi Aggionti. 

Cap. Prima. 

I’Aere vnb dtquattro Elomcnti integranti hmachna fiunel~ondo, 

occiqa qucfto il fito, cli’ifii Ja Tcrra, c’l 

CieIo rem? 1afciy:alcun luu o vacuo. In quelta cleinentar regione 

molrlcorpi impclfctti f I gcnerario,i qudi pet in! )Itrare I- 

natura, che non fiinofattih C& ortano fccn le lor0 vircuofc> 

qualiti, fequa!ifecondo ladiuer P a forma delle fiueappaicnze ci 

preCagifcano la mutatione detempi, oltre ah1 accidenti, chyiiidcncementefi 

vedonein quetb balfanoltta Sfera. deriumti d u 

cfi . I1 proprio luo o doue fi generano quefti tniRi irnperfctti i. 

la meza rcgione 41 medefimo Acre, poiche iui gioiigeiido i 

vapori, e le efalationi, che fi leuano per vim\ piincipdmen. 

te del Sole, dall’kqua, cdalla Terra, coiigregdoh aflieincY b le 

parti humide, b le terreltri, e fccche , fi formano varie figure imperfette 

de’ corpi,che propriamcnte Meteorolo i ci fi ch!amqno . 

g perche il vsporc i di&ienza. deIlsefilatione$ vna lpiratiotle. 

& halito caldo, & hurnidoderiuantedall’hurnore aqrieo da altri 

propriamentechiamato fumo, ad minititione di qnel vapore CIV 

cfaladal vdo ri Zcno dac U;L bollente . Cosi I’chlatiouc pofcia 

vn halito del f a terra cal 1 o, e fecco . 

Dal va orecomcdi follanza calda, & humidr, fonoprodorte IC 

ntbule, P e nubi, la ruggiada, la pioggk la brina, la neue, c l b 

grandine; dnlle efalationi, pcrchc fono di due C ecie, nifcono IC 

impreaoni ignite, & i vcnti. Dalle nrti del P e efnlarioni, che 

facilrnentc fi accydono, fi generano f e fiammc, le fac1, IC cap fdtanti, le Iancie, Ie itellc, che Lcarrono, IC Rellc cadenti, il fuoco 

fatuo, ilfuocol~mbcnta il drago volante, Cafiore, c Poluce, 

k Heletmi folgori, i filinini, econformc 1’0 inronc d’ AriltotiJe 

IC Coinefe. Alla produttionc di tutte pucl P e impreflioai, concorrOnO 

IC caukefficienti roflimcy Sr ~t~,l€rumcntaric ; le prime 

fino come hb detco,qon P oloil Sole :, ma I’altrcftelle ancora,le 

profime fono lefiidette cfalationi, e 1’1nitrumentaricil cabre, &: 

11 freddo : mi, per camiaarc con ordine,mi farb da capo, e parlerh 

ddlc predittioni vaporole humide, r pritnierimeritc dc!le nubi. 

E la nuuola Yn vapore humids che tncdiantc 1’acic freddo fi 

toll:

-. 

P R r M O ; 9 

come aggibiite, e fpcttaiiti alla inntcria ctclle nubi dit3 due pa! 

role.

I TO L I R R O 

Rreri nero? 6 verde, dcnoa pioggia, fc fi affotiglieri) b maneari 

in tutto, binparte,hin pid luoghl, fc in vn luo hofolo,da quch 

partemoh, chefpirerannoi venti ; Sc inpd f uoghi fi Iacereri. 

detiota tempelh conforme a& ifce Seneca : mi IC eoualmente fi 

dilegric! i b mmcarh npporra qriiete,e iereno, ~lrtih~ino detto 

Qconformnndofi can 1:opinione di Tolomeo regiltrat4 a1 libro fccondo 

del qna$ artito a,I;cipo vlrimo,) che )'AI ea vcdutali intoim 

a1 Sole. 0 a T la Luna, fignifica alcutin voJtnpioSgia,i) alcuns 

voh veilto, c particolarmente, re ilderto circolo vcdrafi Rar per 

on pezm mjfc fi romperh in qualche parte, 311. hora fenza dubbio 

hi fignificati di piog ia, non knza 11 concorlbdc veiiti; il 

Carday pofcia, che lotti H tnenrc hi intprpretato Tolomeo dell' 

Area, o cornna,diltingue In queito modo, cio?. Se fad vn Tal circofo 

intorno a1 Sole,b Lunr,e chc ueito 1 pocd poco fi di!cgui 

fenza fpezzarfi, rhoftra ferenitb, 7 e doi. b tri., dcnotano giorrii 

d'lnuerno, e re detti circoli brnnno di colo~ rofligno, che ririal 

giallo, eche fiano quafi che Iacerati,piefaglfcono giorni id ri- 

,e venti gagliirdi ;fc faranno dctti circoli, b arce den F e,e caiginofe, 

dcimtano pure giorni &Lnuerno, e new : mi lacerate, 

fi+ 

Bert!, e hide, annuntiano I>vno,e Iaaltro, cio6 vcnti, neut,.? 

rem i f;-eddi,e tiitto cit il incddmo Cirdano proua con rigioni 

filo&che, & cuidenti, che qui non apporto, per camiliare con 

breuit3. 

Plinio a1 libro recondo) e c3 o term affcrike i mcdelimi circoli 

di color roflo, elrere tno f to prodigiofi, c che prefa ifcono 

gnerre, onde altri dilfero, che tali circoli yeduti nelSolc, 8 inrorno 

1 que110 duplicafi, arguircano porxntofi tuoni e firlmini, c?n 

occifione d' animali, atterramento dJeedifitij,& in oltrepr~gionic, 

morte d'huomitii, rapine, incurfioni, craflationi, inccndrp &at tri pernjciofi cuenti : Mh pcrchedi qurlte influenze non fe n y 

pub tendcre adeeuate ragioni, tic non fi ricorreRe all'ocadte proprieti,peri, 

& molti firnile dottrina non vicne ?p rouitJ,poiche 

dtirando folamente derti cireoli er lo f atio di &e how, e meza 

a1 pid, nonPlli> confiderafi) c Rc que J I habbino uclla forza, 

che ritengano 1. Ecclifi nelle qdi i culdcntc,chcaia Luna viene 

impcdlto bcn fpclfo il total liimcr & il Solc patirce pur anco 

alcuna voln la priuztionc totile dellapropria lucc, il che fcmpre 

riefcc di danno h queRecofc inferlori le tnli dal Iutnc di cffo 

Sole, e Luna fono rem, c dikoite : ml la ;J ciamo ad altri quelfe 

fpcculadoth c concludiamo, chc i Parclij, e Paralclene fcmpre 

( indicino

P R I M O . 

indicino acqun, 6 vento, portate da quelle parti,doue livedone, 

che le Lgranno due accellerano la piqgia, & il tetn o cattiuo . 

Le verghe parimente.& linee rette, che ‘ire fi F ormano daIh 

refiattione de raggi del Sole, fempre moi!rano log ia, mi di 

poca conlidcrntione i differenza delle coronede 1’ are F ij, e Paraldcne,& 

Iridi,c 13 ragione Gconforine infcgna Ariltotllcal tcrzo 

dellcMeteore a1 Capo fclto,perchf la vcrghe lempre apparifcono 

dalla parte verlo meeo glorno, o fetteritrione, mi mai dirinipetto 

a Leunntc, b Ponente, e Cempre ne1 nafcere 6 tramontlu: 

del Sole - ma pill ncll’ Occab ne m3i ncl mezzo giorna, i, di rad 

do ; e (pclto bntti haw detro ddle figure, i, Ima in1 de! Sole, e 

~urla, comedc Circoli, dellecol-onc, delle vergf;c, &e poKono 

yedcrfi intorno a1 Soie K. 211s Luna medelima. 

Circa d e Coronc, C ~ K alcuiia volts appaiono ititorno allsattre 

itelk, Te qiiclle circoiicteranno il corpo dclla Itella tuttaY 

not~no pioggic leqgierc, nggiungc Arnto, C. dice li! le Carone, 6 

Atce farmino cii color foko, e chc le lklle arcondate da eflc,con. 

corderailno ncl colore iiicdefimo Gccrto fcgno di pioggia ; .le ncbulc 

pofcia delle qiiali hablramo giA detto, chc denetano tcrenitt 

oucro pioggi~ Ileggiera, infegrra ’I’cofra~to, chc quek vedutc 

intorno allaLuna, A altrc ilellc, moitrnrio pioggia, & alcunavolt~ 

vcnto Cecotido 1a diuerfi forma dalla Luna nef tempo, che vi G 

accolteranno ledette nebule~ poiche IC Car; falcata, b volgarmenre 

cornuta, dnranno inditio di venti, fc la Luna Carl piena, adduce 

fiiqnificxo di pioggiiwasi vedendol; il coryo lunare inuoIto nella 

cdi inc, preb i% vent;, tanto baRi haucr dcttode vaucinij 

uoi ngg1ontle 

de& IILI~~, 

P 

c ? 

D E I. L’ I R I D E. 

Cap, 7ey.20. 

*I . 

Oiche I’ Xridi deriawo anch’cne didla vyia rifleGone del luiiie 

del Solc ne1 coi po dcile niibi~ conforme anco hibbiam 

mo litrato pieratfi i Parclij. e IC Parefcleimcosi riccrca I* oidine, 

t la coniicGonc del 13 miteria noucrh trnttaI c del I’lridc inedcfimh 

Varie Ibno 11 opinioni dclla qeneiationc, e natura dell*Iridi, 

coinc I ifcrifeotio, Plutarco PI libro j. del’hcitis cap. 3. Alberta 

Magrio ncl !ih 5. trattnro 4. cap. S, e 36. il MirairdoIano ne1 lib. 

prim

I2 L I B R O 

rimo de cxainine vanitatiscap. I 2. k altri, oltre 3 qucllo, chc 

Rmio fiwoloiitnentc ctctto i Poeti, i quati afictne con I)1;Ztoiie, 

lnfciarono fcritto, chc 1’ Iridc era figriola di Taiimantc ; 1113 noi 

Inlciatc d3 prte IC diucrfc queltioni chc intorno h ciB faiiiio,iion 

lolo i fiidetti Auttorir mi molt! altri, accoitandofi alla pill coni- 

miiic, ed ;I pprouattJ opinione, direrno ,chc 1’Iride i- vn Arco poilo 

1 diriinpctto de! Sole tinto di vwij colori eijreBb tiel c?rl;odclla 

mbc, la qu+ ha di foltanza rara, concaiin, e rorida, CIOC picna 

iI’ncqrinl& Inegiulc fotmaro da1I.z riflcnioncde ragi del SoIcii 

qucllo oppllo, chc pe. B alcunidilfcro, chc 1’ lridc cra fuiiiplice- 

fiicntc vlla I’Jfkfl;onC del liirnc op olio nellrl niiuola Adtotile 

ncllc ~ UMctcori, C nlla riflcGonc fr e raggi v’ agionfc mco In re- 

frnttlorie dc medcfiini, inentre dire, chc Iris e/) refrnnro vrfionir 

in folrm, c per; puh itorc, e l’vna, e I’altra dcfinirionc. poichc 

larefixtionc de rnpj falari colorifice la nuuola, e fi pd intcnlb 

il colore, rcndendofi daIIa moltiplmtionc de tnedefiini 1’ Iride 

pill vifibilc, h quelto luine polcia per iiiezzo dclla rillcflioric )or- 

tat3 la vilIa nofira,generafi I’Arco, e la forina di qucllo, 1.1 ll om 

1’Iride fi iniita C,~iformc alla variatione della viltlr, st a (;iie! 

]tiago douc fi moue I*occhicy, iui aiicora inclina, E corrcl e3 

per,;) qucih varia muratiotic di li f€efh hi &to occnlionc i gli 0 p- 

tic1 tlt rnarauiFliarfi,e dire, che 1’Iride fcguc chi fuggc, c fugp 

chi Ia frgiic, 11 cfie fd dottnmcnrc lyiegnto dall’cmdito I:rci$o 

nellaha tnctcorologia eon vn diltico eiiiginatico, inelitre dire 

Si fwsio ma fiqidur >/Ed me fugir rlla fiqucrtem 

Res vmaa, & mirr e/?, dic mrh qatm/n quid c/e, 

Dal chc fi coiifcrtna, lanntura dcll’ Iridceflcrc la pid difficilc, 

conteniplatione dclle vnrio apparenzc dcllJlierc j a fcgiio tale, 

che rifcrifcc l Abbatc Maiiritano noii Ienza tnii?cro cf. 

erli trcllavciclta qiielta confidcrntioiie da Eticlide ne’libri dell. 

optica,e cntoptrjca, c d.1 Tolomeo ne1 libro de Specchi. poiclic 

molri hanno fcrittotlcll’lride, mh tion VI fhto chi ncporti rc;~li 

le dimoltrationi, aucorchc fri tnodel ni, h.lbbino tcntatoaIcuni 

cslk Rlatematichc apparcnze inlfcfhpe qllaktie COLI adrgtiata 

all’efpcrienza, IC cui dortrine qui nod rcgiltro, efferido rnia T~!O 

intentione di fcriucrc gli cffetti, e non inoltrar IC cauli., fu tion di 

PaITaggio delle varie npparenzc di qide ncrce iinprefliorii. 

Leggana i curioli il Cardano, il Vicomcrcaro, lo Scaligcro ncll’ 

effercitntionc 80. il KeplCro, & vltimamentc 1. Eccel1ent~fs.C~; 

~lierAn&eaArgoli ne1 .. liop;mdofio . .. sfirico a1 .. c$p, IC;. 

Qiartro

14 L I B R O 

il Sole, e 1’ altre ltellc delle 1oro virtuofe qnalid di rikaldare la 

terra, elecofe viuenti, non crercitaflkro ful bel rincipio dc!h 

ioro creatione li vffitij i che furono dcitinati, e c K epero 116 ft3P 

fer0 ohfi in e 7 leuare??l!aterra, e ddl’acqucquch vaporis& efilationly 

che piire hoggtdl lono atte 3 generar le nuuole, e confegucntementc 

13 p!o ~o,edoquelta I’lride aticori~~ poic!ie ellendo 

chiarm che auam Jf%utlio effendoiri IC caufe natura11 (che non 

ub negarfi) cosj.6 credibile, che IC mcdcfiine IiaueITero forza di 

formate anco 11 mllto di queIt‘Arco. 

Giudicino indti,che hpparitione dcll’hide, dmoti piog iar 

mi non gme, ancorche Lmpre fi Kicch nella iiuuol;l glaui P ad‘ 

acqua, la douc f irando iI veiito contra:io nlluogode! Solel !nen- 

tre vedefi 1’ki R e 2 certo regno di continouata yioigia, ma fe 11 

vcnto fpireridurando pu!e A vederfi la medelima Iridc, dalla par- 

tedelSole. figiiifica,che la pioggia2 tcrrninata. Sefi vcdr! 1’Iridc 

elfcndo 1’ aere in molte parti fereno, annuntia pioggia, fe in tan- 

PO nuuolofo e piouofo, adduce ferenith ; Se fupererjncll’iiidc 11 

colorverde 1 gli altri, 2 regno di pioggis psuue, fe fupereri il CO-, 

lor roffo piii de gli akri denota vcnti : MA perche alcune circo- 

lhnze polfono alterarc,c diminuiie i fi nificati dell’lridc,cosideuefi 

confiderarc. fe queita a parirh nc 4: mezo $orno, chc dcnoti 

pioggia inondante, fe fara R I vedele vcrfo a11 occidentc moitra 

addunameuto efifihtiane dc nubi,e che tiionera, ma leggiermente 

iouerl . Seay iriri nell’ Orientc, I vicino 1 quello, P Iegnodi 

[renid; fe ne1 P a parte di Settenrriom &in tempo d’inucrno, 

ur moih che I’iere fi far: fercno . Tolornco a1 cap. vltiino del 

Fuo Qidri p.irtito a1 Tclt, 72. aKcrifcc che 1’ Arco dell’kidc in 

qualfiuoglia fagione deJl’!mno, npparcndo, ltaiido il Ciclo per 

lo id lireno, figiiifica tempi piouoii, le jn tempi catiiii ferciiita, 

ad s ucmo le iagionj H iIi.&iICardano comentatori del inedcfimo 

Tolomeo, poi& 1% Iridefacendofi dalla iiubc rorida, c p~rb fixccdcrdo 

alla krcniti,&nota.che I’we vuolc rcnderfi humido,& 

infpeqirfi, a1 co~~trarjo, hccer!endo I’lride a1 tcinpo yiouofo, il 

qualc BTormz.dalfadcoiitidellt. riiibr, c dell’a~’re, e regno ch II 

vno, e I’altro li vai rarefare, CJ per?) inoitra [creriith, ponono in vn 

medefimo ternpoformarfi pi; Mi2 mi pcrornrc volte pia di due. 

oiche C chiam, che 1.1 fqconda Iride) chc riccne Ixriflcfione dcf 

fume ddln prima, i- fcrnpre pi11 ofcum c cos; doucndtrli far la terzar 

qiieih J ilnarri quaii iimifiI)iIc,pcr In ~1eI)oIezza dcIInrefiartio. 

ne de’raggi, c de1 hue, e bcn manifclto fegrio di pioggia 1’appasi. 

tioni

P R I M O . ':C 

tioni di piJ Mi, coine afferma Teofiah. Virgilio er6 allenlie; 

che ad ?nnunriar la pfoegia Vila fol Iride bdla,la qua P c le firi$ran. 

de, cos1 anco Cari tacquz di maggior rilieuo ; Conferina cio Seriecanel 

libro delle file naturdi queltioni a1 cap. p inl diltingue. 

c dice, le IsIrib nikeri dalla partc di tnezo gtorno, prefagifcc 

gr311 copia d'acqua, fe ri@ler$erb nclk Occidentc 

glcrmente, le forgeti nell' Oricntc promette tempo riaueri eronopetan- legto 

baftihauerdettoddlanartlra, cure, e prodigij di quefla kzarriirrlna 

meteore Solve. 

Dell' Arco Cdek Lunare. 

I come il lurninar ma giorc hi il luo Arcopsi mco il minora 

S cio& la Luna ritiene&oltl di formar PInde, la quale per& b 

differentc dah Solarc in tli. inmicre,per rigionc dclla vitta cr 

cr Ji hoi pronoitici, attefo che fel'iridc del Sole P 1 Q 

qudto della Luna appxifce di rado, co4 lo iiifegni 

librocielle fuerneceori, fcriuendo, ckc l'Irtde 

Lririarc nnn pub Grli, Lenon h e volce nello Lpario di cinq~iant' 

anni, e fi fa lolnmente nelb quaita dcciinadelln Lunn. Ihndo ella 

?I linea retta dirimpctto a1 Sole, mentre pcri, coli vicino fi troui 

qualche Ltelladigran rplendorc cot cui niuto, e luine venga i folmarfi 

qudt'nrco nelle niibi il chclccrb pof% fi~cccd~ic, e Cc mai 

fin acaduronefanno grnn dubbio gli fcrittori, i qirali alferifcolp 

ArifIorile hauer Cib nett0 non per vera icicntia, i d per riferire 

1' opiiiione de gli nltri . 

II colore di quelt'Ir'dc probnbilmcnte fa13 bianyox la ragione 

di ci;) 8, pcrchc il ficddo dcll.~ notte, chc cor1dcni.1 IC nuhi non 

Iafciapeoctrarc ilragpo Lie1I.i Luna ne1 coipo (!I CKI, per enirr reniie,e 

perb non pub iiluminare, chc la 61 eificie d~ clle nubifor. 

mando I~Iiidedi color allido; (&Into a P l~predittioni di qricfto 

rtro, & infolito Arco 1 anno detto dcu11b chc qiiclh fignifichi 

aura initabifc, vend, inordiriari, long32 ednnrioO tctnpefh .i differcnzi 

dcll'Iridc del Solc , fa qlde icr (eiitenzn di inolti 

graui Auttori view flimata piil toft0 IC, no di clenienz L , 

che di rigidczza, poichc cKendo qttel1.1 cntnpoh di acnii I c di fo- 

$0 miRo,iigni&rhc muiitrc dwrcr31adapparire,iI Montl9.m G 

d11trug-

Cap. ,atinto.

Della Grandine. 

Cap. SP~O E hhnifcfioper fentenza d' AJifiotjlc riel 1;brO prim0 dcllc~ rneteorealcap. 12. che Iagrall&nc non C: alrro chc Iti!le di 

pioggiadal ri orc dclfieddo, c del vcnto congefata ncll'aerc, 

&il pile in B egila I'linio ne1 Iibro fecondoal cip. 1., dallacui 

dc&ni?o?e appdkc chisamciite, che la grsndinc B diffcrenza dc 

gl'altrr mrlh lion fi forma fiibito : mi ntcdiatanicnte, doucrrdo 

prim;! gencrarfi la yioggia,fla qualcpofcia er aiitipariltafi fi conuerre 

in grandincpoiche l'xqiiacfprcKa dn P le nubi,nel Tu0 corfo, 

chef3 a1 leeridere in terra, fi coiigela iiicdiante il ficddo, il qualc 

vendo il calorc dell'acrecirco~tante, fi conccntra ncll'intcrno 

f'(ip de e nubi, e per mezodella tiua virtd que1 vaporc di chc rroiib 

grauida la nuuo13, lo aitringc, e 10 trafmuta in dum fofianz3, c 

percii, pih ncll' Ellate, che ncll'Lnucrno formafi la graidinc, pcrche 

lavirrddclfieddo,che fi tron3nellsE(tate s'viiilfc, e firadiimiin 

vna fol parte dell'acrc, 8 differenza dclYInucriio, clie fi di. 

fperdc per tutto 11 campo di qucllo, e cosi ~iic~ra alcuna voltafi 

genera hgrimdincriells Phwmre ncll'Autaniio,~u~do qucitc 

ttagioni faranno pid tell0 caldc, chc frcddc,c particolarrncnte in 

Juoghi pih caldi, Ce belie poicia ancor 1s granciinc ti pili, gcneram 

in ogni fltagione, purchc~icaldo, &il frcddo Ili troiiino con - 

Jadil'pofitione atta(comc fopra)alla produttinnc dclla incde CFlC1 inla, 

5 cui ancor s'aggionghiw gl. influfft, c forxc delk Itelk. E 1b 

grandine di nocornento, qu;mro al Tu0 cffctto., mche cndcncto 

11efia con cmpito oflcnde noli poco i fructi, I i orb c le bln(fc, 

aalcunr volta gl' animali tncora, qamdo ccccde in grandcaza, 

poii.heall* hora cIfe11do pi6 pcfante fcocca daU'ay con inqgior 

rouina,epcrcit iorc nerenrono l'ofkfc qidh aqiidi tocca. 

@ant: oi A rono&ci, cos; ne rl irlano gli Scrittori . ~c la pnndim 

d~ Kgura R . t'ga, e grofla cadra lid principio dcl sclo, fib nificz 

diJFolutione de! mcdclimo, fa in mezo dla fitngione frcdc 7 1, dinota 

au ulnciito di qucllo, fe nella finc pcrkwranra di cllo. 

Vniuer 1% dmcntc pofcia la gran~\ilie caduta hiori cfi tcmpo, c piit 

frcquentdn?te preragifce vcnti borcdi, c frectdi con tempi incok@xI 

5 %! !e@i ?ffii fpCcQ _._ ancor -.-- ._ 

ncll'ELtztc Gri nociua 3 

- . Sncorche.

P R I M’O.’ 19 

ancorche fkcia tcmperniiiento ncI cnIdo delb ffsgione . Pliriio 

dalle iiubi dbicanti, epregtie di vaporc, prcdiccua la gnndiac. 

Della Neuc,. 

1 3 2 

DE‘

$0 %'I B R 0 

De' Vcnri b 

Cdp. Ortaao. 

Aricndo fit1 ld difcorfo de':niff i rodorti (1.1 vapori cnltli, 

H fiurnidi,da pli fono geticratc P c nubi,lc pioggie, 1.1 [;rRtlciitie, 

13 neuc, e fitnili ineteore annoucrare di Copra, i. nccciIhi,io 

hora trattare di uei milti metcorologici, che.deriuaiio dnvapori 

caldi, c fccc ? ii, qual1 propriatnente chiainnnfi cCaInrimni, e 

perchc dn qnclte fono particolnrinentc generati ti venti, pcrcii, 

di efi in prim9 Iuogo fie tic fari mentione,. I 

E adunqiie il veneo conforme l'opinionc. d' &iff otile vti' eG- 

Iatiarie vaporoh calda, c fecca, dclla qitalc n'i. cadi pritnnrin il 

concorfo delle itclic, c del Sole, pnrticolarmente, Sr con c3u[h 

di cffoil fi-eddo dclln mczn regione dell'awe; Qanto allafornia 

per eifer varic I'opinioni, puij dirfi conforinealln I 71 '' it collllnl1ne, 

che 13 forma delvento fia vn flutto dcll'acre mcdehno, c che 

Ja cauk pofcia firinle dello fieffo vento, iia il coiigregar le noiiolc. 

quelle diC5oluerle dal cui modo P certo, che deriunno hora 1.t 

pioggia, 8r hora la fercniti. 

Sono i venti (come 6 noto qudi ;i tutri) per rngione del h, &I 

doue nnkono di niiniero treiitaduc,, qiiattro dc' qiinli cliininntifi 

cardinnli, poiohc que& fpirnno dallc quattroparti p i ncipali iicl 

Mondo,chc forlo il Leuatitc,il Sctetitrio~ic,ilPoticllte,~ I'Oltror 

che pcrb qiicRi vcnti portando la dcnominatione dallc dettc patti 

fi chinmanodn Latini Borc:n, Oh, Fnuonio, e Sublblnno . 

XI veilto norcalr. vo1g:nrniciit.c dctto Tmmoiitaiin +ira d.11 Setentriotic, 

& 2 tii nactira frcddo, & lecco di tcrnpcrniiiei~to Ihlribre, 

padrcciella fcrcnitl, & dcut?? volta )cr !strop o ltia f-rigidith 

nociuo ri $':nlbcri, LL alle viti ~OUC 'I IC, ancorc I: e difhda il 

ttltto ddla piitrehttiotic - 

L'Oflro, chc rjliradallagarte di me20 giorno, C cnldo, 2i Iiuttiido 

nociiio, eituofo, e peflifcro, conform ?i SI' infegonincnti cl' 

Hipocrate, rieinpic In tcifa dc vapom!ndcloliice la vih nppoi-,. 

td ~~~CCIICZZJ, gcncramaIatic,e IC fch,pcr corriittioiie d'fiiiitiori. 

L cattfa t?clk lkiritidi, delle iufimmxioni dc poltnoni, c di 

fiinilimali ;fc ucito vento a!cutiavoltaIpporcalafcrcnitl, 

..- .. 11011 

nocuivto 

. . I .. +, 

*. .- ? 

py$fufccdclie 

enzs . 

I1

2% L I B R O 

iiiti venti rifcifdmo aKificome nell’lnuerna raffreddano molt& 

* Ivcnti occidentali, che ii cantaiio fii Maeftto, c Garbino, 

tnttifonotcmperai in caliditk e per& laliibii, Sr vtili, e qtieiti 

alcuna volt3 producofo Imggie leggiere, & alcuiia volta heni- 

tl pntticolarmente I, Inueino. 

I Venti tneridror!ah. che fi racchiudono fi ?I Gxbino,c Sirocco, 

fonocnIdi,& humldr, e fanno fcrcno : md fefpirano longo tempo 

ronturbano I’agre, & 3 portmo ternpelte in imrc . 

e fi numernno hi Grecox bl~cRio, fono 

tutti freddi: miCalihi, SraIctinavoIta portario la Sraiidine. 

La coininotionedi tutti i venti i. prodotta pa1 ticolnimente ci3 

Pianeti, c dall’ Orto, & occafbdelle ftelle fiffe col Sole, e di loro 

I venti SctC.mnnali,c 1 

mcdefime Me, ec6foime alla laritudirie dr efle Ltelle, C O ~ 

iyirnno 

iventi ds queila parte concordante conla IteKaIatitt~dine: mi in 

tanto eccoui la Tabcl!a.

Della Ecnefia, Tifone, e Turbine.

24 

Delle 

L r’n R o 

Imprefioni ipirc. 

Cap. Bccimo.

i3 L f B R O 

lor0 chiamambltore, Polluce,lL Hclena,de'qudi fcriue Scneosl 

ne1 prima delle naturali qticiitioni, e fi generano da vifcida, c 

pingtie efalarionc e1lcua:a dalle naui, acccO parimcnti per antipfiitafi: 

Qtando (i vedaho due (ti queltc accenfioni, fi chiamanocon 

noine di Caltore, c PoIIucc, e fono di I)uono augitrio li 

mauiganti, & vnq lo1 fiainmn veduta fi chinm Helena, ict 2 di 

wttiuoprefagto d ~nedclimi folcatori dcI hlnre . 

Sono t,utte qitcficimpreflioni dcttcds Circci Fnfmd, e Charmati, 

ciol:vorasitii, &clilstinni di ftioco. Vcrlute in qualiiuoglia 

form gcneralrnente fignificano venti , chc Lprreraiino d2 

uelh parte, doue Laranno vcdute, e re da pid parri ancor mo- 

%no ciiuerfita di vciiti, ininacciano fimi~rnetm ficciti, ftcrilitir 

$car(eiza d' acqite, morw di pclci, giicrre, c fiinili, comc 31icor 

retgilcoitb (veliute fpero) tuoni, c folgori, & ancorche,coine 

Rabbiarno detto tutte,queite ilnprefiotii fi proc+icliino rial Sole, 

hanno pcrb ancor del Martide, e dcl Mercunale,gcr cffeer Martc 

dclli natura del fimo, e Mercurio di mot0 ath veloce, che G 

confoima illn qitalitjl delle dctte eCdationi ; Da yella parte 

ilunqiie doiie fi vcdrannodetti fiiochi, in ucllaparte re~:ncrinno 

i venti, IC ficcitii, midi acini, egucrrc ;e 9 e per forte ncl1.i [tea% 

arte fifarjr alcitna Ecliffe gli cffetti faranno pit\ certi, &it~dtl- 

Eitati : mi non cosi eiitaniente iiranno per fiiccederc IC dettc 

jnflucnze, fe le npparitioni non liranno ficqrtcnti, c giatidi, 

poiche confornie all3 dottrinn di Tolontco, queltc i~iiprcflioni 

elfcndopochc, c chinre, e piccioli, Ciranno ancor niiiiori iluoi 

influni, & inferiori affai Aquelli, ehe direrno delle Coinete, con- 

"clhdendo, che principalmente pill qdifiiochi dcnotano vent;, 

che fe dalle qunttro principali angoli della tcrra aj)pariranno: 

;?l!'hora prefagifioao okre i vcnti, tuoni, e fulmiri, con Siorni 

gempeflofi. 

Del:

P R r M 0. 

Del TLIOIIO

96 L I B R O 

mofirano(eome fi h detto)pioggia fubita,b ne1 terzo giain’or e re 

faranno grandi, e fpefli tantomagior wpiad‘actna,e divento 

prefagifcono, ai contrario fe piccioli, e rari, poca tcqua, c PO- 

eo vento minacciano . Nell’huerno polcis, e nell’Autunno ope- 

ran0 ilcontiario, poiche di iuefti tempi i fulgori, & i tuoni for- 

mano i yenti. e tanto maggioimente 11 fanno, quanto che l’vno, 

el’ altro [on0 veementi, e rpefi. Nella Piimauers polcia lion 

hannocosicerto 11 pronoftico,come anco Ib Inueino, e peib pih 

nell’ Autunno. Se lampeggiari dnlla parte di Scttentrionc fpiw 

randoil \lato Auftrale, quelto celfari, fc dalla parted’ O~iente, 

E irando pureii medefimo vento, quelto folo 11 terzo giorno $ 

&rmarA-. ‘Altri affermano, chc fe tuonaii mentre il Sole enrrara 

pel legno di Capricorno, e d Acqnario, fir3 iJ principio delft. 

Primauerf ventoto anzi tiitto IJannb. I folgori veduri nella 

artc di Rorrea, & il tuono fentito nella parte d‘ Oiiente. e di 

Fonenw, drnotmo tempeite : 1 lawpi col vento Settentrionalc 

jignificaho pioggia, queiti veduti fopra 1’Orizonte fenza tuoiio 

moltrano fcrenirh . I ruoni fentiti f irando Leuante, b Ponente 

annunciano pioggia, e grin tcmpe R e. I tuoni, c lampiin fieme 

fcmpre portano ilcqiia, I lampi, chc fi vedano in tempo fereno d‘ 

Eftate dinotanocaldo . 

Bed4 autore grauifimo, e Santifimo,come rifcrike il M. Reu. 

PadlL! Fri Paolo Mint’rua Maeltro di Tealogin ne1 fuo libro inti- 

rolata Prr/agiw*a t rmprm ftainpnto in NqmL delle cui dottri- 

ne, & infegnamenti. come raccolti fedclmente da graui Autori 

c ipicgxi dal medcfimo con dottilfiini fentimenti faranno, 

da me fegriiti in pi4 hac i nella tefittira di ucfto value 

me, mrnpofc, dieo il tletto$ed.i vn libro de Drezigi di tugni, 

qualcpoiche lo Rcffo Padre I’ hi campilato nellafin opera.. dnsi 

Inch io qui lo fpiegarb per abhondmtcmente fatidre 1: curiofit5 

di chi varri IcgFere quefti foglij . MI pcrchc il detto litro i. pie. 

nodi maauj llofi pr&gi cauiti daile tradittioni de’fottili F i b 

€4, pal Ian& ~ncormilticarncntc,dc~~~p~rb 11 dottrina di v u 

taw’ homo intenderfi Cinainente, credcndm chc le infIuenaed3 

annouerarfi non fiano per filcceder neceff~riama~te : mi per la 

pill, ii come mco nccadc deIl’altrF caufc nxmh, lecondaiia- 

me’ite adc&tto, chci pronoftici dl ttroni pofiiio cmtenere ve- 

rid deuona elfrrc i rtioni infoliti, e rp~fifimi, piche noli douet 

iudicare, chc perlivdita d’vn To1 tuono, c per 13 veduta &.vn 

fo?folgore, chtiiano di poca dur;ltapolfrnopartoiirecosl mira. 

~ ._ - 

bili

34 E I B R O 

nell' anno venturo principiando per6 dal riakimenta didetta 

StelIa, nakerrnno tiinori, e difcordie 63 gl'huomiiii di qticll;r 

region?.doue s'vdiriil tuono, con la fuga di mdri : mi In f i ; ~ 

tornara 11 tutto in qt1:ete. S$ tnonrii ltando la Luna iii Toro 

fignifica corruttione del formrnro , detorzo, e danno delle 

locufle, come ycoralleg!ezza in vn3 Rcggia : mi a qirelli, che 

habitano I; Orrente angultie, e fline. Se tuonara dimorando la 

tunain Gemi?lt de?ota turhtioni, e malatie, con cuuuttioni di 

grano, e pcr$meittr d*ai bori . 

Se tiionau, Itando la Liltla in Cancro, fignifica corruttione 

dell'orzo,ficcitlt, e rnortnlith nc buoni, 8t into'no i Maim, tk 

Aprife ventiiro gran cork d'acqiie. Se tuonara albcr gmdo la 

Luna tiel Leone, fnri pcnuria di formento, e d'orzo, alia Montapa3 

con pruriti, & impetigini; Sc tuorlarA Icorrendo la Luna, 13 

Vcygine, niinaccii morte di Re, e pericolo 1 Nauiganti. Sc tuonari 

inciitre la Lima dimorara tiel fcgnode!la Libra, fki gtierrac 

con moftipticiti di diTgratic, e corruttione dc 6-utti ; Sc titonart 

ftando la Luna in Scor ione, fat4 careitia, de viueri, mi glinnimdi 

volarili ii multip F icaranno. Se tuonari yRPggiaiido Izr 

Luna il Sagittario, fiignifica tuinulti de pop I. abbonda:iza a1 

monte, + al piano corrutti?nc de fiutti. Se tHonarB diinornndo 

13 Luna In Capricorno, intriaccia gran pioggia, iiig~nno di I{;, 

abbondanza de hitti, morte cli huornini Eccellent:, e tnoltipli- 

&one di pccore. Se tiionari qiimdo la Luna farh in Acquar'io 

&nota giierre grandi nellc rcgioni mnittimc, fertilrti de fiutti, e 

,fcarfezza de legurni. Sc ttionari mcntre Ia Luna fi trouari it1 

Peki, denota poco gialt-o dc grani, e Inorre di hiioino potente. 

Ag iongonn altri Auttori, doticrfi oreruare il regno in chc dimora 

f a Luna fimilmentc quando nalceri 17 fudcttn Stella dclh 

trounri in 

, , Canicola, cpcIh infcgnmn,che fe all hora 1.1 Lun3 

Ariete prelhgikc a~ortaliti d* animali ne1 corfo pero dell.anno 

veiituro conforme ii 4 detto di fopra, con pioggie pochi forinenti, 

e copia d'oglio. 

Sc fari la Luna neLTorq, dinota pioggk grandinc, dannonel 

forinento, c varie anpitie. 

Sc ne Gemelli aaii formento,ficnp, e friitti, fara nondimcnol 

J'anno inorbofo, fi m~~eraniio elk. Citi, c morirh vn RLI . 

Sc rid Granchio g!an recca, e enuria , 

Se ne1 Leone, copla dIoglio, P 

ormento, vinn,&buonn incetta 

d' ogni Yettouaglis nakcraniio . tuinulti . vccifioni, -_. terrcmoti, & 

Inond~tlolll. 

Se

P R I M O . 9; 

Se nelln VerSinc pioggie affai, abbondanza dc grani, btiona Inrettadi 

Hclfimi, c ciifperdimciiti di donne. 

Se fiella Libra, rnouiincrito d’vn Rh btionl derata di bcltie 

prollc. tiimulti popolnri. pentiria d’oslio, copia di vino, marciinciito 

(11 gl nno, & nbbond~riz~ di fiutti. 

Se ncllo Scorpione, morte d’ Api pcfliknza e corrotrione 

4’ 

aria. 

Sene! SagittArio 3hns piouofo, Copia di formento1 dkgrer- 

Zn fri gli huomini, morIC di pecorc,& ihbondanza di nociuabp 

aueinne . 

Se lie1 Cnpricortio mom di efirtito, pioggie alfaj, formento, 

vjlio, & ogIio in copia, c biionjderat? d’ognj Cora. 

sc ncll’ Acquat,io, mom d vn .Re fi minaccia, corrottionc & 

formento, copia di locu& poehe pioggie, e cite, 

SS IK I’cfci pioggic dlai inoiw d’vcce P li , buona vcndcmlnia, 

c copi~ di foItnciirn: rn:i ii~fer miti noli poche . 

11 iiafciincnto deIh C;inicoIn i giorni noflri, feguirl fotto it 

Polo tli Roma con grad 7. c in. 37. di Leone, e pel6 nakeri r 

vltiino giorno di Lu Dolo di Bologiia 11afce13 con 

Eiorlio d‘ Agolto f 

Polo di Vwetin 

’ Otto 

m. zb.che lara adi 3 de 

dctto incfc, & il fimilc li guit 3 [’Otto I’eleuationc di qucito medc- 

fipo Climn dl Milano, c perchc I1 imto delle Stelle fi&e inolto 

Icnto, c cardo cosi fenaa notnbile variationc porrmnoqueite OF 

l‘ciiiaiioni feruire pcr molti ami, fichecol rirnirarc pofcia I’efi- 

mcndi ne’giorni incntouirj s’hauerd il luogo douc dl*hor3 6 

troo.iri 1;i .una, per iapere +’ anno in ;Inno qudi prefagi poflana 

caufarc 11 / it0 cklh tnedmi In p h e perche ancorada vna dj 

&ttr mpliri oFeeruationi tion rcre$bile, chepnfll venire tuttO 

iI male, che in efle virne hinacctato qirando, pii\ ioflulli concon 

ana 31 nlcdemo effctta y COS; ne1 pronunciare le itiflueiize 

dcuefi andare con ponderatione, c dikretezzz come pjddi&& 

rncnte nella Jerr,aa 11 Lcttore mi fono dichiuato. 

C = 

‘t

Del fultqine, folgori e lamp].

DELLE

DELLE 

APPARENZE CELES’T’I~ 

E SVOI VATICINII 

Liho Second0 . 

DELL’ ETHERE. 

Cap. Primo. 

VC CEDE 31 campo dell’ acre qilello dell’ 

Etere cia; que1 11iog0,c Ipacio piiri~mo done 

fono coitocati i Pinnetci , e Le itclle fire in 

pro ri) hoghi dJl Sonimo Motole, e fdcirore 

delhondo. E itat.\ indutitata, c fcrina opinione 

de gli nritichi filohfi, chefopra 1.1 regionedell’ 

RCLC fdrc firuaeo I’ elciucnto del 

fuoco, come 111 propiia ska; fiuono di tll fcido i I’iragoiici, 

i qunli pailirono di uclto perlaluaic la proportioiie dc gli elcmcnti 

rnr*drfiini ne1 1 agrauiii, e lqgiciezza fol?, poicfic cffintto 

rl fuoco tiputato leg ieiif?iino, e pel ij douen. cneic co1loc.ito ill 

luogo fitpcriore igpi altri cleinciit!, e con~e~uenteindnte foprt 

12 iegiotie dell’aoie . Mi yerche dl quclto fuoco nniinppicP 

cuidenre effctto alciino, ne di Iucer ne di cdorc, IIC cauandofi 

da ~Ifoalcun prnfitro per la pierarione di qiielte d e infcriori, 

cflcot~o propria, e naturale iiio 11 hdi 1ielI.r [ua sfera, 3 dcen- 

&re i qiiella, c da queila non porta4 1 bairn, ne ercrcimnda 

per6 alcuno vlxicio proprio dcl P clie httrrnc{f1 til 

c!llc!to

44 L I B R O 

& il fecond? tcm o tctnpeltofo, e gnue. Mi pafiaino a dire 

do' piantti j e del .. '31tfC ltdle. 

P 

Della Luna.

46 f , I B R O 

$ompIeGoni di Iimile temperamento, cosi delle talde, e de'fc 

temperate vadafi difcorrendo,come prom Auicena lie1 Capitol0 

de complexionibus. 

Rfcciiecomc habbiahlo detto 1.1 Luna iI lume totale Tio ddf 

Sole, & ancoichepaia, c che da qucllo illuminatasf'eric.lmen te, 

il corpo lunare 4 Iom'glia.lza dell';~ltre S telle fit di figur.1 ro-. 

tonda, nondimeno realmentc, 1.1 lua figura non c sfe:ica, iiu 

qvellaguifa aqpunt:,eoine anco t la Teira, IJ quale aticorche 64 

cotonda no11 e 1x10 perfettanientr sfetica, rilpetto a1l.i elubetanzade 

monti, edcprefioni delle Valli. chc t aontci*gnnoiti 

rlT4. Cosi della Luna fiargcmenta non erere eLttamcnte rotonda 

cagione d; mite rnacchie, che Ci fono col bel-eficio del 

Tubo optlco offel irate IACI luo Dilco, IC qLiali rapprel'cntando, 

figuredi Monti, di Valli, c di Ma1i.e limiJi, formallo cel medcfino 

coipo lunare, cminenze concauitl, e depreffioni, che per 

cib hLuna viene daI Sole illurninat? ne1 modo ,ippunto, che ritn3ne 

la Terra dd Sole hwdefimo illut~rata,vedeiidoli in qiicdo 

primicrarhtnte da raggi Solar; irradlnti i Monti,eliicce~i~.itnciire 

le parti mmcoeleurte, Ilr in fine trouandofi 11 Sole ncl meto 

giorno,rcRano le Valli, e le rltrc pnrri {>id tralfc tic1 ttitrr) illuminate; 

eosi ap unto fucccdc de113 Luna, It1 qu.ile fimilmente 

coinc hnbbianlo B etto tdal Sole dotnia di lome GcondQ IattiLIerfit; 

dqli afixtti, otic fi col Sole mede'cli~no,nella diininuiione, bs 

accrehwlto del luine rimmendo fempre alcune pnrti oft ire 

qn die totalmente ne1 1'lenilunio VCI g 1110 del tutto le parti lu-. 

nari illuminate . Troiiatdi in oltrc iiel corpo lunare alctine pat ti 

denfi, & altF parti, rare, qaelte vltiinc cotnc pid trafporenti ri- 

Ceutmo bemid fume dd Sole, mi ?I yal qtrel'o nan tydmettor 

no, come tnno le parti denfc, e perh da queh varieiarimangonone1 

Djfco lunatc le mncchie fiiderte,thc Cotto quclle parti rai c) 

le qitali per non di&ndere qiiagid 11 Iuthe riteulttp,a differenza 

delle denle, che reflano lucide, i;mnnZoao nlcurc. Halbe 

h~uul~to a!cuni opinionc. che quelta fume nella hna naf'a 

dallareEefione delrrqi Soh irportacn dalla ~lperficiedclI~ Terra, 

aleorpodella mcdcfimi Lun.i~del ctii.ienfo8 lhto il GjJiIro, 

Contro def qualc hh kritto vn lrbro lntiero !'EccellentilS. Sig. 

Fortunio Licct; . 

Altri hanno teiitpo, che jl torpo.deh Luna nhn fia totalmente 

O~~CO, inA fctni4i(ino, e chc riten a i, s5mbeui in quafche 

manieradel lume del solc 6 cosi a icw F'ofkruationi fatt~, nelh, 

mede-

S E C O N D O . 47, 

'mcdefima Lana aelle congiontioni col Solea ncl cui tempo a 6 

corche la parte dclla lteflo Luna riuolta verfo di noi non fia dal 

Sole dluniinzta, nondnneno, vcdcfi il Dilco dCl!a medelimi 31bicante, 

e priche gli Autori concordemcnte aflerinano, chela 

Lunanon Iii in le alcro Iumc;che, quello, clie toglic in ieflito 

dal Sole, pei b 1' v ~a, c k altra opi nione hi dato inateria d! 1 difpu- 

tcse didubiiationi . Credefi perh che 13 Luna fia cqrpo denfo, 

op:ico, e non diafano, conforme !a Terr.1, ml che le Rrgiani 

cteree da rasgi del Sole, e forfi 3imr dell'a'tre fieJle vetighino 

te, mi\ chepcr la roltanza loro fortiliGm;l non appsrikhi- 

, mi lk in elfeficollocarauno oggetti tnateiinji fi fiiranno 

vecierc lucide, il rhc accade del cor~o lunare quile per elfere 

deiilb ii imbeuedel luine, ne1 modo appunto, chc trim, alcunc 

core, che fi v eho Volanti per aria. Diuide Fabiirio hi hauutp 

opinione, che la Luna, c la Tcrrn fimo dcIhmcdcfmn nstllra 

opdic, c denfc, e clie per?, ncl corpo lunareci .!hnO habitatori 

come nella Terra, afei endo trauarfi hkiominld! COFI aci1t.a villa, 

che ncl gloLo lunare ci hmno ofieruato nnitndi, chc caminnno, 

e da fie II niusiiino onde Ai qui nacquc il detto d' ~lcfT.andro, ch. 

a1feriu.i trouarG \>id Modi ; Nondiineno pcrche qut'lk o(reru?- 

tioni fono lap, c deliramenti iii txlli ingegni,pe:baltri giudi- 

chinocome Icpnre. La Luna 6 miriore dcth Terra conform I' 

opinione di Ticoncquarantn volte, Ik altri, I'hn1iiio facta mino- 

re di cl~acinquant'vna volta; Mi paniamo 3 pronoltici. 

ElTcndo come habbismo cicito la Luna di inoto veloce con- 

ginngcndofi perh pitl.dell'dtrc crranti li>cKo eon eiTe, e per 

eprc piif vicini 1 noi CI pmorifcc mnnifehmentc la ma ratione 

dc Tempi. Deucfi ciunque offcnisre lion lolo la medelima Luna 

narcenre, tiiA iI giorno terzo, c qtlarto del fii~ hnle, corne 211~0 

iI terzo iai no auanti, c do po il PIaiilutlia, ne1 compireil tondo, 

e ne P PlcniIunio aMe P iino. In oltr: afferuafi nnco iI tcrze 

giarnoaiianti il Nouihnio, & il terzo dl pJrJmcntidoph, & in 

~lritno in ogni Stnto del fuo lume . 

Se adunque narcendo Ir Luna hauy3,lc corn: ottufc, c grofe, 

Ggnifica horridn tempclb ; Se a pnrira Ijhdida. e piin, apporta 

fcreniti,& 11 medelima pre f ,tgifcc , le hi tale ne1 terxo,e 

gUrtogiornodc1 liio Natale i Sc ne1 qu!rtogioriio fad la Luna 

roif~,come dicolor d'oro, dinota ventJ, fe ncra pioggia. Dire 

Ma,$e re ne1 corn0 Superiore della ~~iiia appariranno tn?~ chic neie, ctimoi€ra,sIie 11 ptincipio dcl inch lunare far; piouofb,

S E C 0 DO, 49 

fc baud qualche parte di ngrezza, e fcgno di ficddo. Ah8 

tenganqr che la Luna di color. roflo, b iimilc~olore intorno ad 

eilbjadlchi tempo ventofo,b fcreno ; Onde dtlrcWa!euni Docti. 

Pdlrdr /&pi pl wt, rrrbitHnda Pat, nlh /mn*t \ 

' Tutte le dette offeruationi vengano corroborate con hmtw 

iiti di Tolomeo tiel Jibro fecondo del fiio Qusdripsrtltq lI,m&.s 

IS. Kggiunge il Cornenratore dt Bedadouerti oCCeruue 11 glolmd 

vrgefino feito dclla~liitaa, ne1 cui tempodicbil dcttooutors 

chc Ce la LUPZ ne1 detto giorno far& fcrcnti qucflo hicceder&h 

pioggia, il nubbi, mA fe hrh. nuuolofa, e torhda,feguirl tcmpo 

(crens, mi per lo pih queJti pronoitici non iivcrktno. 01uc 3 

lieiti nutorahanno molte,e jimili altrerofk dctto intokno nw. alle varie appsrciizc dells Lunr,inidecinolic i alee hdecte, 

Vir ilia, Arato,'Teofi*aRo, Plinio, il Cardano, e mplti &i,j 

pronol P ici de quali, poichc tcfidano dlc medcfime fi ificrrioni. 

con pochlllinn di&renza,io qui non porto pcrmn d $bnderrni 

in materia fuperflue, non. adeguate ad ynq cornpcndwfacop& 

tioiie di quePa firnili predtttioni 

Pi Mercurio 

Crp. Twco. 

s Vccerlc do ii 1) lutia pr'ordine delle dcrecc1eRi Mercut%$ 

Stella, b P, ianeta di picciola, mh fpl~ndldlnirni~~~ 

quale, hora rninore, & hara rnaggiore fernbra h gli occhi de riguardanti, 

conformc fi houa vicino al fuo Apogco, cioi maggim 

re altciza de) fuo circolo, ii ne1 Tu0 Pcri cos ao& neJla parte iif 

bafiadel medefimo fuo circolo; Riuolt 2 I Merclirio intarnod 3 or 

le, come Aiuo centro; & ancorche per laluaf

fe L I B R O 

&e proprbmentc fia tenuto freddo, e iecco . E pirb mutabib 

Q di varianaturamn buoni pianeti,& altre Stelle buone,6 buono, 

con le cattive, cattluu, con le Stellc di natura mafculjne,mafculi= 

no,con le femirl.inctfemlnino, con Ie fortiine,fortunaco, con le 

infortune, infoctunilto, con 1. humidc, humido, e con le caldc 

galdo, e vadafi difcorreiido. 

. Nelle pard d$'hugmo regge il Ckrucllo, li +iriti,la memoria, 

I'immagfnrt!@ncJ$ lingua, le mani, le dirtas r1 fieb I'offa, le 

Wrciei& mew delcerebro,c IC virtll iinmaginatiua, fantaitia, 

e petifierdt .I , 

Wits inEortmaro,le qualiti morbibhc nelle fudettc parti s 

&e Con0 IaIm;ulia, b parzia i 14 priuariofic del ienbcommune, 

il Ietargo ji ddkidi tutte le fpecic . Fhigl'hlsomini bdbutienti,tk 

impediti nella lingua, .la raucedine, il ins1 cqduco, la toffe, I' ab- . 

tipndan~ubllafput~~ I& ihtioncrdcl fide, ilnvomito, i cathxri 

daniuanti,da ;fupeiquith $'humeri nellr tch, e tutte le pafioti ~ 

Rlelrtncawche ,., 

Fri lepictre preciofe domina I'Alcctbrio cio2 quclla geminla 

the fi trow ne vcntri de GaIli, il Calcedonio, e fii mctalli I' argent0 

viuo, e de nrimeri irieqeil nimero qtrinto . 

Dell'herbe pgnore @ i ii ~erf'dc1inare l'aiiellanc,& niiaciolc, 

degl'Anid1, le vo$h 1'ap le lirnie,8 gli ferpi. Souralta 

Clima feflo: dl'Egitto, a11h Gr'ecia, aWInShilterra, 4la Slefia, 

; parisi,& a Viena dcll' Auh-ia, Di color1 domina il color CC- 

~ , I 

kite, !Mario, e milto . 

. FA gl'huomini con Junghe dittay di natura duhfkfi, e chc, 

fcmprepenbilo lcok nuoue,e che noa mai fi qirietaao, fdgaci, 

Aiiti, sche fi dilettano di fire le core loro nafcoite . 

Aggion ino gl'hltrolo@, che Mercurio fignoreggi? i frmelli 

j'-eti, i feruiton, gFhuorpini ingqglnof! come fono i 

Silo mgP ofi, i Mathematicis 61' Aritmctici, i No.tari, I Cancellicri, i 

Mercanti, i Scultori, e tutti gl, alrri artefic~ ~rrgegnofi, e Gg.lcj, 

gli &?ti, gtin innatorr, gl'initabili; Sourai!z a cantratti ~IIC 

spegoctationi, &e mi, che sBacqt1ifi?n? cpn 11 inezo dc1Pinb.e- 

8noy 21 gli ftudij hone@, a h inuefftlonl dl core niiouc1 alle&uinatiani,aile 

cumofitl, h viaggi, e fortunato dona ricchezze per 

1 

jndufiria deU mi, esdella mercatura: , 

. De giorni B cl!a fettimanadarnina d Mcrcordl, e la prima horr 

&I medePmogiornodaIleuarc del Sole,ePottaua; la rertadelfa 

notce fcgucntc, e.ladcuima A1 tratp?tatc ddlo 1tcRo 

DA

&fercu&s finlit Riuitlot irtr Pqrtas 

Solrrrrs, donor j, blandor j firmonr Pdh: e 

Ma palliamo alle meteore. Echiaro, che pbn b10 la tun+ &* 

il Sole come luminari pi3 confpiciii del Crelo hanno lelorb appa-' 

renzc, mi anco i I%meti, e le Scelle filie, poiche fi come5 vaporis 

eleunti da41a Terra,ciicondono li fudetti Iumi, cod uico Pnno il 

D r pcrchc

Se adunque attor?o alla Stella di Mercurio appariranno cod ' 

lori ncll'aere cerulel9 c varij dinota varicti, & inftabiIiti di 

oiche +tti Stella akunr volta produce fereniti, ab 

gemPoif 

curia YO ta ploggladtre volte vento , .& hors tempo procef- 

1do b fioclta conforme 1 vari' afpetti, che fd con'f'rlrru 

Stelk , e conforme illa diuerliti delle Stagiopi. Se fi vcdrA 1' 

are roffo intorno a ueRa Stella, moan rcmpelte, vend caldir 

e fecck maf?ime ne1 1 'Ellate, nelI'Iniierno polcia vcduto il me- 

defmo colore, annuncit tempo freddo conforme infegna Teafialto, 

Vniuerblmcnte poi vodcndofi le Stellc kintillaid, rw 

noiticanopcr efperienza, grandc mutatione di tempo, che P e Io 

faranne nell' Inuerno, dinotano fieddo, e geIo, fe apparirinno 

pid chiarodell. vfito in ogni parte dell' anno, moitrano altcra- 

Gone de f' clcmenti,cn~particolarmente t pub actandere il vento 

da ue li (a arm doue rif lende pi3; ml nell'Inuerno quelto 

P 

cccea di fpfendore accre ce il freddo della fhgione. Seappa- 

riranno Mercurm e 1'Jtre StelIepii\ grandr del rollto; re perb 

alilho~n non faranno nella parte iqfimi deb fit0 circolo, 

gifcono venti) Se 10 itelfo Mercuno, e gl'attri Pianeti fi orou- 

23rai?nO, 6 per caligine, i, per nubbc Icggiers dinota grm COIW 

metione di tempo Parimenti fe fi vedranno me, b circoli at- 

torno d Pimeti, e che qiielli firno liuidi, e ne& yoiche ue[ti 

hanno dellz natura dr Saturn0 9 moftrano tempi proce ;1 lofi.,. 

cnti da Lcuante; Cos; le nrce di color d'oro, the hanno de4 

drtiaIe, ref7 ikono turbofenze di tempo cot? tuoni,e folgori, 

e vadrli cfk'a%re dikorrcndo. Fhe ferubi per fine dcl pre: 

&ntc capitolo

S E C O N D b ; 

Di Vcnerc b 

cap. &Nrltto 

A Stella di Venom chc troriafi collocata dopb Mcrclidab 

L la pid-luminafa, & apparente, che fi Veda in CdO CCCCt- 

two il Sole, c la Luna, queRa ruotafi attorno a1 Sole medefimb 

comei fir@ centrtbe da elf0 rkruc jl Jumc ne1 modo appuntor 

che A la Luna, poichc ap we cuidentemcnre,che 11ora + cornicolata, 

horainezi di Iuce, [ora gibboh hora pima,& hora fccma 

di I lendorc. E detta Venere dal verba vcnercor cCTcndo, per la 

bel P e m riguardeuole, ouero dd veniendol impcroche h tiitte tc 

core viene, e concorrt, con allegrczza, gioumdo alla fkcondirlr 

dclla Tcrra, c delle cole animate, tornlinenre illuiiiinatidrl Sale 

diffondc tana copia di I~tce, che da rag@ di e& ne vdamo for 

tnarfi I' ombre, coine apputito la Luna; e di teniperatneiit6fl:rnniacico 

fkddo, & humido, mi temperetar e di natiirafcw1R:n~r 

chinmafi fortuna iniuqre con temperati influri & t bcllcficr 1R 

ogni fiio afpctto. 

Nelkparti del corpo hi domini0 Copnhmatricc nclle donne; 

fopra le reni, i genitali, i vafi f ernutici , C Mimelle JI goh 

Ai lurnbi,'~ natiche, a1 fegato a P h fpcrmia, 8c Jl'odorato. ,Frh 

le vird naturl protnouc,q regge laconcupilccnza,e Pap &to* 

Eccita mal condicionau IC infcrtnith propottianate ! Qtei 

membri, che fono, IC pafioni Rclla matriccj le fi&ocationi deritmti 

da elh la gonorrhea, il Priapiho, 1.1 dbbetc,la debolcttp 

dello Itoinaco, e del fegato orivinatsda cwfa fiedda, & humida, 

la Scabia, Gallic& 13 Lientgia, t 1.1 fieddezw del10 itomaco: 

Dde ictre prcciofe doinirii I Zsifiri, 11 Cornjoh, i Corallh I 

C;trbonct)li,c Icpcrje; Denttincii fc gli attr~huifccillclto ; NeIk 

hcrbe, &srboriiignorcggiail bdf41110, i.giglip I'incenfo,lc refer 

I'ainbra, iI myko, if croco, Br i dmdt ; De gl'mimdi fOUNh 

alle Capie hi kfani, alle PcrdicLaUe Tortore,&allc colombce 

Frd i Climi tiene ilquinto, 1' AulBaB, 1' Arabia, la Campania, 13 

Polonla Maggiore, I'bluctia, Sicna, V1en;l,& Augt~[tj j it giorna 

dcdicato i queea Stella P Venerdi COR I. hors p- ,&ria, brottaua 

dell0 Rcffo giorno dal nsfccre de! Sole, e la tcna, c la decimu 

dblla llattc lcgucnte i De CQ~OKI domina il verdc, ii fofco, Ca 

I'aereo a3 

&$;ic"11-

' 54 L I B R Q 

. iangono gli ARrologi, che quefia Stella hibbia Lgnificito 

fopra e d onne maritare, fopra le Matrone, le Zitelk, le Concubine, 

i Giouini, i Cuochi, i Mufici, gli huomini manheti, & ornati, 

i Saltatori, i Seafali de.matrimonij, gli hriomini efiminati, i 

drditi alle delicie. & alle conuerfationi, i Ricatninxori, i Poeti, 

i Pittori . Eccita ramore, Iamifericordia, l'atlabilitit le coinpa+ 

fa $'huominidi Ereue Ltatura, calui, et alquanto rimefi nellt 

fibidine . Sono pcrb i Venerci rnolto dediti alle donne, appeti- 

Ifcono moIro il coito, e fono in quell? afi potenti. Qianto allc 

dell'animo. Sono i figlioli di Venere elo ucnti,piaceuol~, 

soit dolce parole, e molli, priidenti, fortunati, i onelti, & ornatP 

& corpo, alle ri, amabili, grati, pietofi, giufii, bcoitori, mi di 

poco cibo, detiti Ala Mufira, & aIlC crnroni, h gtochi, & allc 

dlegric. Sano tiinpyofi di Dio,dcfiderano,d'eKere amati, donano, 

E riceuono volontieri, e rare vol:e atrendpno alle fcienze, 

effendoper!o pilf i Vcnerei ignorant!. Sono I Venereidi calda, 

&t hurnida coniple~one, con partic!patione di pituit~,contlcneii- 

Jonondimcno molto con la fangcirneg dla Iimilitudinc quafi di 

Giouiali. In fine di Vanerei casi canto 611 Poeta . 

Ad V#U#T8m rrfsrunr gram : vngurnta : cammar, 

StupTr : voluplalrr ; cnltwr : brl/rria t Lnxur . 

Qmto ilk fignificationi mctcorologichc, fupponcndo, &t 

quonto alla vitta qucfta Stella poffa cRen fd rilere pidcognitar 

la

S EbC 0 N D 0. If 

fa quale mentre fi troua vicina al Sole B dctta Ldcifero precedchdo 

11 lnedefimo Sole nella mattino & Hefper quando fegue 11 Sok 

cddente nelh rem; L. come hatbiamo detto Stella Iplendidifima 

fop I'altre, candidifirnn, c grande, di color d1 bur03 OCO dal 

Sole refiaoccultata; mentre nellac~ngiontio~le~~~l lohwrh 

qttc P 

molta laritudine, la quale ne noltri teinpi iidifferdnza de gli anti- 

chi& itzta oiferuaca eifcre gradi noue, e in. VedaG quelb 

Stella alcuna volta ancorauel mezogiorna, cxe i. COCI mirabilc, 

il che non fuccedf dell'hlcre Stelle. *Scoffali da1 Sole nclla {?la 

niaggiore deriuiatione Vefpertinagradi 46. em. s I. einella matti- 

nagradi 48.e m.9. ancdrche vi Gano rnolti huoinini dotti, e frh 

gli altri 11 erudiriflirno Giouimo PontLiioJ che ;I&-i[cano Vellelc 

poterii don are dal Sole fino ?I gmdi $7. come jpparc in quclti 

verfi degni ! ella pennadi tant'huoino. 

Alma Venus Cdi vndccicr vbi 9uinr pcregir 

Momenta EOO, /cu crrni niter ama rnrrndo, 

Ocrani Hefiwias j Saw cum dctlinai in vndrl 8 ., 

I!/. vtnbranr in trrrir obrsndrt, VI rmula Phrbir 

Ipfn di4s rndior o/)#ntat 9 VI rrnda 60h. 

do,

M .. L ~ B R O . 

do, irnctogPeiEtti tiranno Satiirnini; sc fir; rutittnte,cioCdi 

cobr d'qo, faranno 1' effetti Mmiali, e cosi vadafi dikorreiido 

dcgI'aItrLcolori, quat conforme alla loro rami lianza con le al- 

trc Stelkcasi gl'influfi farannodella natura P elk inedefime, il 

chc fidouri anco confiderare delle Scelle Me, come pill i baffo li 

dir2Z.E tanto baltl hiuer drttodi Venere. 

R 

Del Sole. 

cap. ayUi#ZO 0 

Iccrc?nmlc Eccellcnze e prcrogtririe infigni del Sole, 

che t! il maggior lrime di tutti la FC ione CcleRe, c come 

qurllo, che tramanda i fiioi fplendori all' ;I tre Stel!c*, chc di lui 

io haiicG pima parlato, e cclebrato le Cue virtiioh qiialiih, mi 

poiche mi fono propoltoda principio di fegiiiie per or 1 i' 1IlC cornincimdo 

dah regione acreaxome h nai id coiittgua, e profeguir 

pokia da quclla alI'Eterea MqGione, K oue anco pet rrouarli 

piii vicina h noi 13 Luna, e fuccefhuainenrc Mcrcurio & Venere 

et nm variarc dal propolto fih, hb ditlereritu fin qui, corne ho 

ruogaproporzmnato, ;i dikorrcre delle qualit3, e natiir.4 di que- 

{to coai luminofo Pianeta, Monarca della Juce, e Padre di tuttc 

le core viuenti. 

Trouafi dunqve uelto reggio fume collocata ne1 campo cclefte 

ncl quarto giro 3 c Cieli, riltretto denrro a11a v~a figurata del 

Zodinco, con non mni dillrat to cainino dalla linea Ecclitticr, 

nclla quale cohtinuarnentc dall'Orto all' Occafo conduce i Fuo? 

infocatj dcfiricri, illiiltrando come lainpada del Cielo I' Vniuerfq 

tutte,di$onendo con termiaati viaggi le quattroitlfigni fiagionx 

&!Isanno, cdiltinguencto col fiio coda anco la notre dd giorno, 

c IC tcnebrcpcr confegucnzatdalla luce. Da qucfio Ri. de Pia- 

neti, come da vitalc priiici 10 prendono tutte le core animate 

Jatira, e la gcncratione GO f Cenrb, e col .mota, e dal mcdcfimo 

come da fonre di pet' tuo caloro, traggono sli aitimali, come 

21x0 li itcrpi fi hcco a f" imentofo dclln loro nutritione,e foltenta- 

inento Qcrta Sole, come veramente fOl0 Drcncipc del tutto, 

fifieme con la v id dell' altre Stelle non Colo cccita la pi r3 f3- 

calta di qucflecok infcriori slle loro aperationi, inl in8aifce 

bod ak chc IC filortire fornac competcnti, c perb Arifiotilcr 

8i altr i 

T

S.E C 0 N n 0. 97 

& dtri lmmirsti delleflirpcndc virtd di qirelfo ~ianeta,attribui~ 

riopd potctite form a1 Cicla,A corpi fcparatidah matcria, e par- 

tico!armente d Sole, che i gli elementi, rffiindo, che la cauh 

part1col.w milia, 6 vnita slln materia li rcnde inefficacc nclt 

epcrarc, fe prima non 2. itirnolata di11l.i potenit dellc virtd Cc- 

Iclli, il che a parike chiaro in tutte !e cok nakenti, C parcico- 

larmerite iiel P a maturationc de fitlttt, poiclic il ctllorc, naturale, 

e lo fpirito, cha rifidono alleradicr dcllc piante, lono vcrnmen- 

te cn[t(i klIa produttionc de frutti ; m i la virth firpiore, tk il 

& Ici vitiificantc calore condiice at la liiatarzrionc i trutti, la douc 

nlolro tar& arriiizrcbbe 1' vua at la inaturntione (eriza la ca[idit& 

Sole, il chc fi manifclta noli Io10 !n guclto it13 it1 ogni altrcl 

filltco nelle rcgiani frcdde, coin: l'inlcgna, 1nefpericnza. 

nondimeiio fe belie quelta vi1 til 1 uperiot e gencmle i! vaIida,t 

potenre alla gcnerntione de niilti turtauia p ~ introduttionu 

r 

dell3 forma ne initti vi Cdi bilogno della caiila particolare j 

6 cc la caufii Celejtevniuerlile reinota dalla matcria, & il ca Poi- ore 

ctereo fono cngionc dc~~i gci~crationc, fufcitmdo 11-c. '1 1 orenatiuo 

all3 intltcrta consionto, sItritiiciiti qitelto-pcr le 1kRo farebbc 

incfficscc fenza il concorlb del cnlore celelte ad introd~~rre 

Ia forina,che pcrb I. lentenra trittn dc fiiofofi che, sol 6 homogsnbrmi 

hominrm . roila an do in ohre con 1' CfpetienZa 9 C h O 

I* ~cccllbdelSole piit vicino id noltro Verticc, e Zenit, 2cagione 

dellnproduttioncdi tutti i milti) & accrei'cimrnto di quelli, e per 

il rccdo del mcdcfimo vcdiitno il tutto corromperfi, e dimi-a 

nuirG . Qcclto mcdcfimo Sole noti folanicnte itlultrn col TCIO ineftimp 

bil I11mc le core fupci ficiali dclla Tcrrw portando benedcio J~c 

piante, Lu, .igl'nnim:ili, mi ritt haendo 8 allc caiiitd della Terra i 

vqmri, e I'cl.ilationilc fo(p~n~ic1ict01~ 1itlle parti Siiperiori, hort 

le coridctifiin nubbi, horn le I ilfoluc iii pioggia! iii neui, 111 grin- 

dim in f'tdmini, in tuoni, inrridi, in lampi, $ in alcri modi qutft 

infiniti, come hzbbiamo tocco di foprix dclccndqndo pofcia piif 

A clcnrro nelle vifcerc dell4 Tcr1-3 inede.fimn, 8c lui daue Ron& 

hce, tiernorodifpone i mctalli, fccpd.? 11 IC110 dell'ittelfa di fcib 

Uidi fi)iiiti. chc pcri, in elfa fi matiiteltano IC Terure, i bqni vittuoli, 

In falfediiic del mare, e gmdstsmcnrc IIA itifiniti cfFctri 

Produce. E la figlira dcl Sole, come quc!la de 1 la Luna, dell'altre 

SMr, e dell2 Terra, rotonda, ma noli perfctcamcnrc sferica, ancorche 

tUttC le fjgiue, che per mezo dcll'illwninationc dcl Sde 

WPa-

53 L I B R O 

.apparikano rotonde, e sferiche, poiche fi come habbiainn pro- 

.urto,che alctina volta la Luna; [tats o&uata,e tuttnuia olTierrinfi 

,difigura Elliptiq cio; oude, co:i 3nco col belieficio del Tt~h oytico fi coinprende etI"re niolte volte il Sole, pcrilcfie vedendofiil 

inedeho Sole cccccfcrc in grandezza alcuiie volte per la 

I LJ~I ta parte magglore del Di[co, hi data niatciia di dubitare, c 

c I ifcorere fopra cih a ;nolri , & in pirticaIar~ a Claittoforo 

Srhciner, che h4? cornpollo vji libro if-itjtol,xo, da Soh Elliprrco . 

Mi perche vedefi, che cii, accndde daf1.1 copltirutione dell'aerc 

vafto, eripienoinoltevolw (ii vapori, per6 apparc in dctto tempo 

il Sole i noi Iopm ~'~iniizntite refratio, e con~cgu~ntementc 

,di forms ouale , e pcr cenoludere , e rcitringcte in poco 1, 

dtc, & innumerabili virtli diqticlto Sole, diceG encr cgli anim3, 

& occhio Cicl Mdntlo, ailtore dclla Iuce diurna,diltributorc 

de tempi, de giorni, c deli'hore, B di color d*oro, e feconilo de 

raggj, occultpfi ogn'altro Iiitne fuor, che la Luna a1 di lui confpcm,come 

anco Venerc, chc ncl sole ldccntc, e cadenre aixo 

A vede . 

. Equclto Dianetadi natura mafculino, c diurno,caIdo, e kcco 

+moderatamenn, buono con buoni dpetti dell'alrrc Stclle, o 

cattiuo con malefici . 

Signorcg ia delle parti htimnce il Cerebro, i ncrui, iI cuore, 

1' occhio de a ro degl'huomini, & il finiltro delle femine, i neriii 

o tici, & il Iato dcllro . Eccita rnaI pofio infirinid conuenienti 

. a f IC dette partit che fono le fincopi, i (parmi, i catarrh 13 fi.edcz- 

za dello ffomnco,le pultole della marrice nclle donne, e dell'altre 

parti inferiori. 

Delle pietrc preriofc domina il Giacinra, il Chrifolitot & il 

bdaffo j fr8 inetalli l'oro, frh numeri l'vniti, tk. 11 quattro; 

Oegl'arbori, i Salici, I' Oliue,!e Cerafe, le l~~lme, 11 Rofinarino, 

l'orm, tk il gram. Uegl'iriinialidomina il Lconc, il Falconc, 

il Gallo,e t' Aquilonc, e fri i fcmplici @ Promti. Souralta a1 

Clima quarto,&aJle parti orientidi . Dc~~orni la Doinenica, e di 

detto giorno la prima Iiora, c 1' ottatia dd nakcrc del Sole, e Is 

term, e la decima dd tramantarc dclmedcfimo . 

Secoi~dolc dottriiie ctecl' Allrolng~, il Sole, c Ggnificxore de 

R&!je Prenci$i,de Conti, ae Corti ,iani,de Magiltrxi,de i Splendid19 

de li Illultri,de i I'rouidi, rf e i Cupidi, del bene, e deql' 

atnbitiok fourifis a i Regni, slla Nobilei, alla inagnaiiimi+t, a h 

fortezza,allofpleiidorc, a1 domniiiio, agl'honori, c fiinili ; 

Hen&

* 60 1 , I B R O 

fieti, fi coinprendona nelh fiipcificie del Diko Solarc macchie 

di egud ranciezza, di pari ~iiiincro, di vna merletiraa proportione, 

e Etil gl anza, Non hl dubbio, chei qucite iltenc mxchie non 

fiano fenipre itate pel SoIc,c fi firebbero conofclute Ie cifoffero 

ifati oflcriiaroii . E per; irnnifcito, chc qucitc rnacchicappiot 

nodEt:o a1 Diico Solaie,ne mi fi C oiferuato,che quek ekhino 

l, precipitanodaeffo, mi bend fcinpw in quello fi vedono horz 

piii, hora meno, & alcnna volta ancora relta 3113 vilh iiollra il 

niedefimo Sole feiizn ledcttc inacchie, le qiinli hori fi moltmno 

di lbitanza rara, & slctina volt? dcnl3, e per6 hanno da gli offeruatori 

fortito diuerlitl di nonie, come di micchie, di fiaccole, c 

& olnbre, le qual1 apparenzc tutte hanno riel mectcho corpo 

Solare tanto ne1 iuo centroqiianto di’intorno ct do i lor0 moti 

proportionati; Sono queitc apparenze di varij colori, e per lo 

pili inclinano a1 binnco, a1 vcrdc, a1 giallo, & a1 Cenileo, & in 

quelle inacchie, che hanno forini di nocciole apparifce il color 

ncro, le qudipercib hora pili,& lima meno ;Ippai?iio ofciire,c le 

id fofche fono guclle, che fi troiiano vicino n1 linibo del detto 

bike Solare piu che in &re parti . Mi prrche di que1t.t miteria 

ne hanno, ex profel% fcrirta moltifimi Autoti, & olferuatori 

di cfi,moderni,con libri,nc qiiali fono iniertc con grandlflirnadiligenza 

lo forme varie di dette inacchie , perb rcltringendo it 

eriodo delbmin penna, Idciarh, clie col Ieggere i medefinii vorumi,fi 

htij anco in qiielta parte la curiofitl human2 . 

De Pronolki di quelto luniiiiofo corpm ami diqucfla fonte 

di lucc, e di virtii hniirci inolto,che dire,m?i farelbe vi1 compilm 

anco le cofc dcttc tin qui, che pcr eCTcr quelto cme norinat e regola 

di tutteqwfi I’iinprcfJioni ineteoralo iche, ds quclto per lo 

piil dipendano IC virtd lion folo di tinnto F icontiene iiell’snipiz 

regione dclCiclo, iiii dell’nere, de 9 la Terra, c dell’acqt:c, midimciio 

I. necerhio di fpicgsre qtiei prefa i! cbc pl op i~oientc 

dah varieapparenzedcl medefimo Sole B I rrtragpno nclln muratione 

de jcinpi. 

I1 Sole dunque nakendo ptiromi n?n ardcntc,den~~t3 fcreniti; 

giorno quieta, c tmnqiiillo, che jitro, Tc il giornoruanti far& 

piire t:amontatofcnza niibi, far? pd certo I’indicio dclla fcrcniti. 

Ses’iIzari da1I’orizonte infocato rolfeggiante, e piirfegno 

di ferenita, cos; parimente, fc vcdrafl;,che tiitto iJ cotpo del 

Sole rifplendn epalincntc, denota fercno, fe le nuhi tramontando 

il Solerolfeggiennno,i. indicio di fcraio pel giorno feguente, 

Mi

S E C O N D O . df 

Mh fe il Sole nsiceri macolato, e che a modo di rrabe foprn it 

*icde(imo Sole vi fi troui vna nuuola hga, eche in uella ilsolc 

be11 prelto s'afconda, i, pare atico SI iiniiierga in a i? era form di 

ntibe nera, otiero fc totto dilpeide le dettc niiiiok, denotagiorno 

piouolb; ~e nafcerd il sole pnllido,moih rein elta, egrandine 

neuofa. sc appjriri iI Sole concniio, cio; fi> r endentc ncl 

mezo, e clic getti i raggi c!rllc parti delPOft,o, e Scttqt~t~ionc 

prefagil'ce, clic il iorna fird procellofo humido, e ventof0,d chc 

tutto procede dn 'i le eralationi, c &1 vipori gi.i elcuati d.11 !neckfimo 

sole. Seforgeri il Sole con cplorecrocco, diiiioitra*pioggia, 

fie pariinenti tramontando, e POI nafcendo il gioriln (e Ucnte 

roffcgSiante,' deno.ta ?nco pioggn, e fc nubi roll; pi*ccc&rann3 

il fuo nafciniento,i~~~~car~o vairi i Che fe alle inedcfi11ie altrc 

vi fiaccoltannno di color iicro, fi mikhiaricol vcnto I'qua,& 

V~1it~er[aliiicnte , fe il Sole nnlceado libyo da nuti, moitra rerciiiti, 

cosi f'e da niiuolc di color 4 oro hard opprero app%rwrinna 

qua, se dcttc nuhi firanno nianco trnlparenti, 8r a mdo df$ 

globi, denotano vcriei; Clie le firanno in fine fuggatc dd Sole, 

quclto trnrnoiitari con tempo fereno, e unnto men form haurh' 

it Sole di dillipnre le nilhi, chc lo circon a ano, cosi il giorno riufciri 

pit\ aultero tic Liioi fignrfic.iti. Sari parimente indicio di 

pioggia fc nzfcendo, 6 tl;linont.mdo il Sole i luoi nggi s' in+cTtetaiitio 

. Se dd nalcinierito del Sole liranno lcieciate le nuuole, 

tanto~allaparrcdel~r~,come dalIaliniltli,2regnodipioggia con 

venti, c hri pili rigido il tempo fc tramoiitari con I' acqua, nnffimc 

fe i raggi del Sole afiiorhiranno IC nubi,denoca, ckeil iorno 

ccgiionte far3 tempeltofa. SC il sole tramontando paflidnl 

s' arconderi in nubi ne1 e,moltravciito A uilonare. Se nal'cendo 

ii Sole vedrnnfi fpalI'c le iiuuole ennto ne 9 13 pqre di Aultro, CQbit 

di Settentiione, ir~corchc intorno al Sole v~li fcorgi iI Cielo 

rereno, fignifica nondiineno, clie pipiier;t con venti, iiii {e IC 

date nubi verrnnno innndatc verfo 1 occidente, rnonra teibpo 

i fcreno, mi fc leniibi fi qpnitolara1ino nafccndoiI Sole, moh- no afpra piogg.ia. Sc i rwi_pgi dcl Sole narcelite nunnri per;, chc 

$mi dalPorizonce fi hrniirio vederc r.ifl)lendenri, annoncisnn 

acqua, e vcnto; sc il SQIC circolidsto dtl n$i, npparirl pcri, 

chiaro quanto E Iagrnndczza del fiio orbe, fnra il giorno torbido. 

De circoli i, aree cosi ~ Csole, I came dells ~unz,c &a~cic Stellen 

chc circondino i corpi di &c, ne fiabbisno detto altroiie, Srvni- 

W'lmente il medcfiuzo denotaao fcmpre ,b pioggic & vent! 

p&i

63 L L B R Q 

I raggi del Sole rcflelli, & ritorti, & curui in fe 04 moflrano 

pioggia! Che fe pzreripche aflorbifiano I m p tanto pid torbido 

ieguira 11 giorno . Se suntiti il nafcere del Sole,e dopo 11 tramontare 

del medcfiino s'alzaranDo fumi bianchi lo ra I' acque, 

di, 6 prati,denotano cnldo, e rereno il giorno &uente,k Pa ucccderi 

Ja Cera, fe la mattina, il medefiinq,iorno. Scnell'lnuqr-go 

apprririil Solepiilchiaro, e iubicondodel Lblito, e clie [piri bor- , 

rw b qualchealtro vento freddo fignifisj, chc 1;i notte leguentc 

geleri, & Bgrandc indicio di fieddo nclle parti Settentrioiia~i. 

Se il Solqvedrafl; afcafo in nube rofcggjapre conic fiioco, e chq 

fpargc all intorno raqgi ignci in forma di corno., e punmi, e dt 

poi11 Sole pzrtendo da detta nube ij andri ad immergcrli in nube, 

nera, hauendo dalle pirti diitefe i [ubi ra si, e quejti di colw cq-, 

me neri, dipota tempi d'Inuerno piouo B 1. Se i raggi Solari opprelfida 

nubi appariranno acuti, antiurnciano rnanifelta inutatione 

diteppo, jiiclinnnte b qlla pioggia 63 venti,b a tenipefta ; SC 

jl Sole nafcendo appariri id grandc dell'vhto, figuifica pioggia. 

OKcruailCardano ne P libro if. ds rcrum varirtats dcap. 6d: 

Chc fe rifplcndendo il Sole cadranno dalle Tegolc eocciole ?I 

tcqua,come fc di fi-efco faffe piouuto, prornette acqua; c pari- 

mente fe il Sole? riluceri da per tutto come fpecchio, denota 

venti, folgori, gioggie, e gyw#ine, mi perche delle metcorc 

particolarmente dl quello primpale Pianeta varij nutori hanria 

detto intorno ad vna medcfiina appar enza diuerfe opinioni,pcrb 

deuefi if tiitro 1 imcttpe a1 d1fcretr.o giudicio del Lettore,maf- 

iime le queilo hanii conofcenza di Fdofofia , il qualc hauendo 

conlideratione a time le circonltanze, coine particolarmcnte ella 

dcnti. Dilfero Teofiafto, Arato? ThCWIC, Virgilio, e Varroiie , 

che apparendo iI solc ne1 fiio nafcitncnio cancauo dcnotaur, 

venti,Gpioggia,e Plinio folimente ploggia, dellr roflezza del 

Sole afferrnmo niolti. chc prekgifcz folimente venti i Alberta 

Magiiolib.3.Metcro. tra&. .cap. 25. come riferifce i1.P. Minerua~uunettoniffingiic, 

chc Y 

a rolfczza del Sole ieattutinamo- 

Ira

64 1. 1 B’R 0 

dimus q$ Mrrs, & &fluor# quod rnaribnr in Pr&e prrfit, 6 qutd 

magna wrtnr . E dl natiira calda, e fecca, & incernperatatncntt 

biliofa, e di feffo marculinb, notturno, e chiarnafi in fortima minore 

nemico all’ hiiinana natura, c peniino aiitore delle guerre,e 

nociuo per i fuoi afpetti con altri piancti, e Swllc dicongioiitione 

d‘oppofitione, e di quadrate . 

Pxtorifcc la 4e, le apolteinine fertienti, le febri acute, !e 

ferite. c partico P ariiicnte in faccia, i iiiali miti, IC febri teizane, 1: 

continue, 9 dtre intesmittenti, Pitteritia ginh le rcfipille, I 

Cartoncoll> le fiitolc, il mal C~~IICO, In diiIcncei ia, e GmiPinfirmith 

trauq$i;lndo per lo piii I’ oirccchie finiltri, 11 fiele, le renir 

le venc,. le mi veigoenofe, & i teltiaoli. 

Domina P ra IC pietre qciofe i Dinmanti gli Diafpi i,i Rubini, e 

~a~a~smita, cfra inetaii ilferro, fri i niimcri if noue,fri 1’ei~m 

eJe radiche, il cpe, il Zengerda Senape,rl ~af5rann0,la Scamtnonea, 

e I’eu P orbio. Tri gl’ Arii~hli frenoieggia a.Muli, porci, 

lupi, Caualli, e Lconi, fri gli vccclli, 1 Sparauiuri, i Nibt$jl e 

gallh &aium la produttionedi tutti i vcleni, che colcalorc ‘,o1\0 

ammazzano. , 

Geuerna il Clinia Terzo, il Scttcntrione, i Sauromati: i Gcti, 

j Longoinbardiy IaBiuiera, eFerrara fia giorni 13 feria terza, edi 

calgiorno I’hora prima, tk ottaua, c della nom fegucntc Interza,e 

In decirna. 

Aggiongano :,li Aftrolagi, chc To giacciono a quefia Ste!Iai 

furibondi, gii mjwttioii, i coleiici, g f! I ;iudaci, i tcrncrarij, i loqpci, 

gl’iracondi, i prodighi, i contulneliofi, i leditiofi, gli congiuratil 

i ladroni, i criidcli, i fuergopiiati, i Cliirirr hi, i Sanguinarjj, 

i Capitani, eCondottieri d’ELcrciti, e tutti gfi artefici,che 

adoprano il ferro, EZ if fiioco ne% Ioro arte,comc 1 Rombardicrir 

j Spadari, i Metallari, ltimnrifi le di lui influenzc atte 3 prodorre 

rifle, gucrre, IC vittorie, i farci Jarme, le tiranidi,c le violenze. 

Conofcanli i Martidi,che fono di ficcia rotonda, e brutti, 8c 

macchiata di graticjk rolk c pcr 10 pih por_tano fill volro b re- 

gno, tcicntricc,lono d’ IioiriblIe afpettoy & ncuto, hannoil nafo 

grande, &- il colore dells f.iccia milto d~ roliro, c nero, conic il 

colorcdiquelli, cl1e lQngnrnentc cnrninino er il Sole, fonodi 

pachicnpclli,c quclli tufi, hl il crelpo, & i P piano,& alcunt 

volt? crcfjpi7nii come qucllo de Mori, linnno gli occhi gialli, 11- 

denti,finnimcggianti, e piccioli j 13 bit bacon iari pcli, &irfuti, 

IdcnticuruLa longhit ilcollo Iongo, jl cwpo curuo, c gaff os it 

petto

tureo 11 corpo . 

Qanto all'inclinationi dell'animo , Sono i Martiali falfaci 

inconitanti, lema vergogna,pertinaci nella colera, con defiderio 

di vendetta, traditori, reminitori di difcordic, ediguerra,fuperbi, 

homicidiarij, hnguinarij, poco ragioneuoli , tk inipediti lie' 

fenfi,importuni, irn ctiioli,c troppo confidenti dclle pi opric forze, 

Cora giofi, ma F uperbi. Sono quelti nelle guerre I pi mi promotori 

ielle riffe 3 & inclinati ilfalfificarecarte , dadi ,ciiioiiete, 

fino di rnolto ciboy appctikono Ibrnmnmenteil coito, mi in 

elk0 poffono puoco . Che fe Marte nclla narcita d'alcuni tali occidentale, 

c doniinari i!nato?qticfio h-2 di colore femplicemcrjtc 

rubbicondoy con occhl piccioli! con capelli piiuii , il~itcfi, e lari, 

&e tirano all? bianchczza, giafezza 7 hauri qudche tnacchia 

ne1 volto , legno, 2, percuflione nella frolice Y. Iiaurd il capo 

grande, Ienari aperte, laviita acuta, i denti IonShI 7 nF1 cainiti~. 

re Iarl di pan path Orildi c6p lefionc fccca, di pocaintelligetli 

za , o inelnoria , rn,i quello , che VIM volt3 apprenderh lo terr& 

Iungamente, far; di penficri iniqui , iii parlareiiidecentey 'c fanguinario, 

il che tutto pare potla defcriuerfi in quelti verfi. 

Plans, bill$, turnens, hirfutus Y prodigui J auddx 

Fallax, irafiens , brli fubie#*I hbetur . 

A/fHrn$ , tenrtirq; cum crocraq; colore 

Marre, doh prmda, cades, vrolcnria rrgnant 

Prodirio bellurn 5 rnifienrnr faerr prophanir . 

Anco da qiiefio Pinnera Y qualc faciliiicnte fi pub diltingiiefe 

da gli altri per la fua forina, e colore li deducano i fuoi Proi10ilici 

i [e adunque attorno I qucIta Stella fi vcdranno vapori di 

color verde, ncgio, b ilineno ofcuro,fono pre(iggidi pio,g' 0 le, c 

di giorni d4nuerno i fei vapori firanno di color roKo fignific;lno 

giorni caldi, con ficciti, incendij, venti afpri, tempeltc, ttloni, 

e folgoii , poiche eflkndo pro riodella twma, Lk de gli infltifi 

di Marte, come Stella immo R eratamey cdda e feccadi 

produrre limiliconitirurioni de' tempi., cos1 dalli druerfi coIori 

devnpori, pcrpendicolarmente eleu?tl ddla,detta Stella,fernp e 

ci daranno indicij ct intcinpcrie nocl!ia dell acre , e per coni& 

quenzacont~.aria a1 t6peramcnto de!l Iyomo. In oItre IC detta 

Srella 9 come nnclie tutte I'aItre fcintllleranno , i itacoconofciuto 

per CT erienza, che i. fc ,uita ranmutnrionc ncII'aere, c 

icquelta Stc 7 la vedrafli fcinti lare 1 'Inucrno prcfaggilic grm 

B S 

E 

frC(id0t

66 L r A R o 

freddo, e gclo, fe a pariri in qualliuoglis teiiipo, cbsl qiielta eome 

I’nltre Sielle pi1 T chiara, e fplendida dell’vIito , 6 anco indi. 

cio d’alreratione, e cqtninotione di tempo, e particolarnienrcb 

predicc vcnti, (he $Ireranno da qriella parte doitc: tri piii lucida 

kdetta Stella, ma nelkrnuerno quch Bri icgno di granhrlimofreddo; 

le qtlefia Stella qparira maggiore all’occhio dell* 

vfato, mentrq ped queRa non lcorra il Peiigeo de fuoi crrcoli, 

fiifcitarh vent1 fe L7rA queffo Pianera a~ombratndacaligine e 

nebule, mofitm graui rempelte, cod anco doiidi notare i circoli 

h arec,Confool.ilic lepra nominata dottrina di Tolomea,clie fi 

vcdrannointomo A qiiefh medelima Stella, come anco hi, dccto 

douerli fare dcll’nltrc. che fe i circoli, b negli circoli, c lince faranno 

di colore ncro.h liiiido,chc fono dclli naturadi SatuIno * 

queff i dinotanro tempi Itratiaganti con ven.c.i,chclpirernrrrio tiilll* 

oricnte, cosi [elaranno rdi; fignif~cano tem i tuibolenti con 

tuoni,e folgoriv e cosi vadafi dikorrendo con P orme hC gii detto 

ne pronoitjci 1ic1 so IC, e de gIi alrrilpianeti, cosi dir~lralide~e 

nubi, che pwimentc li vedranno nttorno non folo a Pianeri 9 mi 

nnco allc Stellc fille, come dirb a fuo luogo c tanto balfi hauer 

detro di Matte. 

Di Giooe I

a8 L I BO:’R 0 ’ - 

gl’occhi, e corpo inediocri &hauerinno alqiimto pill dcll’humido 

. Mh fe 1L.i Giouc Oricntale fopra terra, A gl’ Huomini 

eloqucnti , & Oratori con temperamentoagiufiato caltto & 

humido . 

Qanto D coRutnideli’.aniino., 8r inclinationi di qirclli. So’rio 

!i dnrninati d3 Giouc bunni , ionelti, gitilti, fe‘cdcli, di 

L n i coiftiinir allegri, giocor$ZLLwi ciellc cole Vciicrec, 

dcllc quali t.H+onc priui facilnicntc s’inferinmo , Iorio II le 

ilea 2 &a fim d’vtile, defidcxofi del bene, protiidi di coofcgli,liberali,.virtt~o~.,~nel,pn~l~r~ 

vcraci, mil‘ericorniofi,liiuiicnit~~i dc 

poiieri, fcim froik, inganno, .dcgni di fedc, pacifici , iiiolto 

deditiallaiCicnznJ gtanri’ nilintori de gli amici, tic qudi 11’ IiJiitio 

grin copia, lcgdil deciiti nl culto diuiiio, llrnlle peilhnc rcligiole, 

di buori ititel1etto;dilicatinel viuere, nrdiiniiitoficoti iljicretionc, 

tie vanno in tolera fe non sforzati, e quclli , clic le ~Iiiimo 

cauhd’irritarfi hrio da medehi ficramcnte peikguitati 3 in fiire 

fono i Gioiiiali quafi%cnefattoridi tutti, Priirlegnanond nltrii! 

modo di far bencficij ,’ intendolio bene ttrttc le cofc , lbno aflnt 

potenrl nrlle coi‘c Vciieree, e fogliono gciierar’ mol ti figlioli 

fpurij, &illegitiini , 8z hnnna per lo pit‘i ilrempcr~incrite lilllgtlieno 

, c tutte quclte iacliiiatioui quafi ci cotnprcndano in qud‘li 

vsrfi . 

Sanguine larps , amani hil.4rijj ridensj tube;r/q; 

Canrani carnofus, lati$ rtudax , aiqi Lenpms. 

Anclie queh Stella comeinfigne e conofciuta ne1 Cielo JiJ 

ifiioi G nilicnti riella mumtione de teinpi, edninedcmi accidcrl: 

ti di 1111 R i, di a:ee, di circoli,e ~aporiiii~oiiibrnraprodurrl i hi01 

fignificati nclla maniera appunto che ii i. detto di Vcncrc, c di 

Marie) &in pnrticolare,l‘c attorno a qtietta Scclla vcdr?i VI] CO- 

JOI biarico iniito col croceo, dinotaacqua teinperat? S 1 {. allll.lltclllpcranza 

d’aere, ctienti I‘ouaiii, cos; vadafi ciikorrendo de gli ~Itri 

eucnri, che polfotlo dcriuar dab, kinrdlnre dl dCtta Stelin, ddh 

gmndezza, t i>jcciolczza di quellanppnrcnie 7 e hili, clic il ci1rioh 

lettore i.1 ri dedorre cia pronoltici. telhti iritorno i tdi 

particotjritil dci’altre Stclle errnntl,c~Ie itrmando baitcuole ~.ic,cctmle 

cjlli qllc]io, chc llei dircoih dell’alrre fi CrepItcm, pd- 

Liri A diic di qtlelle Srcllc , che C O bi~iclicio ~ del ‘I’eiokopio fi 

liopcrte vn pexzo fi 

~OIIO 

in torI10 nl corpo di qticlt? Stcl!il. 

Q:ittro Ibno i ~ntclliti, e concomicanti coryi iitlkrei 3 che 

continuameate s’oKcrwatio ruotare intorno a1 dilco di qiidl a~ 

StcilJ,

Di Saturn,o. 

Cap. Otlauo .

‘7 0 b; I! I3 R. 0 

QOTci, leTalpe, i Scorpioni, i Scarafaggi, e tutti g1’altr.i animali, 

chc vannn vagando di notte, e che tardafiteiite li inuou~rio i Frd 

Climi, I’rouiiicie , e ClttA, dominail deltro dcll*Orieiite, 13 ~ 3 - 

iiiera, In SaKonia,la Stiria, la Itornagnola, Itauenna, CoIt;ciie;i, & 

hgolhdjo ; Dc giorni delh fettimana fc gli attribtiifle l’vltiine, 

chc con name corrottodaSaturno SabLato li chiaina, &del mec?cmo 

giorno I’kora prima, & ottaua dal Ilafcerc del Solc,come Ja 

terza , & la dccima dclla notte ~e~iir.nre,cornput~ndo dal tramonrnr 

del Sole, lotio propric della inedema Stella. 

IX ghiomini tiene iI I’rincipno Ibpra vecchi , Padri, Aui, 

Abbatli, Contadini, Mendici, Ilcbrei, Metallarij, Coramnri, Fornari 

, &fopra q d i chi haiino proforicla nieinoris , & cheeffercita11o 

arti fordide. Fri incm1x~ tlell8huomo medenio s’attiibuift:ono 

aqueftn Srclln I’orccchia deltra, 13 milza, I’oKi, identi, c Ia 

Vclfica Eccitn nelle rncdenicparti del corpo, e nell’altre la podagra, 

la lepra, Ia fcabia, la parnlifia, I’etifin,l’icericia ncra, la febra 

quartaria, la colica,Pidropifia, le dcff ufionl di cattarro pituito 

aPolmoni,’& nl pctto,l;ltolfe, e Cmili uidi, chederiuano dal- 

3 ofbd‘huinori frcddi. 

Xggiongono [’Aitrologi, chc queita Stetla iafliiirce ne gr 

himmini profon fa inemoria, la rcicnza, & erperienza a j’edificationi 

de Rcgni, IC PolCefioni, e I’Heredith. 

I dominati da Saturno,che propriainente Satiirnini fichiamano, 

hnniio Iafaccia nfhi grandc, e ~ IIOCO belli, gli occhi inediocri 

cheriguardaiio in terra vno maggioic delldtko , 8i in vno 

d’efi qualche mnchia, bdcforiniti , le nari ttrettc, & i labri mn- 

@xi. I dqti diiieili, e cr~ni~nu~ieinente fono inberbi , otiero 

ton pcli rarinclla barba , inife mancano (le ‘pcli in qtiefta parte 

form per; ne] refto InoIto pelali , e malf;me circa PI petto, hnp 

neruofi, mngi.i, dicarne fecha, hanno legainbe longhe ) IC rnam 

c piedi diftorti , e le finitre ne cnlcngni conil corpo di rnoderata 

grnndczza , di color meleo , e fctido , come quellotle bcchi, & 

fkgl’Hc&, rupern in cfi 1acompl.cflione fredda, &hhuinida; 

F lcSaturno nclln n&irad’ahno dl queltifiri occidentale,fara 

jl riato 1naci1eiire, di piccida Itatura concapelli rui, & diilefi 

‘eon ocrhi ncri, & di tempenmcnt? feCC0. 

(iitc, a~~’inc~inatione dd’anifno blo i Sacurnini di moIrir 

c imfoidi pciiifieri, di buoni, erari confcglij, puoco amntoredc 

gl’lminirri , m3 fc cocninriano ad amare, c il lor0 amore, ficoinc 

~ Uo L I’odio vehcniite.S’acccnninofJcilmentu oU.k;rre 1460 tE4p 

151.

Del Firmamento, e Stclle Fiffe 

collocate in eiro . 

Cap. ‘lyono.

7% X ~ B R C Y 

Ciclo ftauano lituate milleye viiiti due SteUe diff irrtc in quaranr‘ 

Otto Imagini , mhpoiche col fipriinento de Mondi iiuoiii Iifo- 

110 inclirati gl’Iniiellig?tori di quell; ?I mirarecon li occhi pro- 

prij quella parre del Cielo fino 3 tempo de inedeini non con* 

iciii ta,& ifimata dnll~Ati tichita infruttuob& confeguenteinentep~itiararii 

Stelle, ch’anche la medema partedi qucilo ottnuo 

Ciclo vicin.iallJAi~tnrrico Polo 6 adoinat,;! de fj~lcndiditIimi nil- 

mi Side1 IJ ? qdi pure fotro if niimero di dodeci figiiie vengsno 

oflei uati. e diihti. e perche fi come le mentoate itelle alanti 

fono plene d itifluff;, rcdanuo itcite, che dalPeguale diitanva, 

c~ief+plefri loio fi ditccrrie file fi c~iininano, da113 mira~t, pl*11lhzadcI!oro Fdri QrC hno h e ctottnte di pi L’I rogatriic 

vi1 tirole, & eccelIenti,& di maggior pofhza in qwelte core infk11oi 

i, chc per& anco da yefie, come dalle gii dckriftc pofh- 

110 dedurfi qrielle adegiiare Metcorologjche prenotioni, chc 

competono aliimiittatione de tempi, oltie d quelle,che le nicq 

defiine itelk non inlo in concotio del’iatictii quelli vnitc, mil 

col nafcimEto, & occiiltntione loiofopra,e fotto diciafcheduno 

Orizontc cuidentemrnre fi manilcfitnno, e come fingolaimente 

da periti ARronomi vengono oflcruate, & inlcgnate . 

Mhprimidipafiarc 5 dire devatticinij di qucitiluminofi Piroi, 

itimo adegiiato coiifigliodi pafccre la curiofit3 de Lettori cG 

FHiltoric fauolofe de Poeti Al€ronomi,& da $tri anco pill graui 

Aurtoii col dcfcriuae I1oiigine dclla denoininatiotic dnttada 

medefiini :ill’Imngini lodctte di quclto Ciclo, dalln cui Hiltom, 

ancorche lotto il velodcllnfa~~nla vcrigono erb fco crti prr 

lo pid l’nttiue, & virtuoie influenzc delle me Beine fie Y IC, conic 

anco i fatti pit) lcgnalati d>alcuni di qiielli hnoinini, chc fono 

nati ne pnllnr 1 Iecoli itiinati degni noti Tolo d‘honorj 

rnipcl IC Jora opere egqregie d’ellere connumcrati fi3 e Ikitd, 

rifendofi tion piIocn a&ticato In fcuoh de I’OC~I \;er al~mento 

dc lora gc11iln~II’cfarrare i fuulii de loro poetichi fcntimenti, 

d’hucnrai c ,id jmjtatioilc della vera doyna, vnn f;?iiolorrr, 

TheoIogia dc lor0 Dei, Semidei, & huomlni da mcdeini ftiinati 

di grnti valore, e pfinza non folo nek core, s( opcrenaturnli, 

mi fopmnatiir.iIi, e diuinc,comc tie fmno teitimonianza I’opere 

fdmolc dcl diuiiio Omero, del grap Virgilio, del dottiffitno 

Ouidio 5 e di tant’altri famoli Poet1 9 11 nome de quali dura SO ronrinual,i ;?!KO con la vcntiira Ceric dc fctoii implorrdmente 

ncib nrt‘fhona de gl. htigmini. 

Ssm

76 L.1 R R 0 

Giouc, pcrche cglifotto tormi diCi no voli, nell' AICtiCd, ?k 51grauidb 

Nemsli, b ahrimenti Le&, pale haticlido pni tarita 

vn fr~i~~n~ue~onnr.qtirEleiia,& col rirorno poi fattoda Gioue 

ne1 Cielo fotto 1. iRelL forma Iatcib qiich ne1 firnianicrito, 

- Segite per decima imagine CnGiopen adornatu, c coinpoRa di 

trediciileflc ; QdIa fd matie d' Aiidrotnedn, c' pciche cfh ttimaria& 

e fi vantaua ti'effcre pili belh delle Ncreidi Dce del 

Marc > perh Netuno fdegnato Initcndo mandato vn'Orca ncl 

Rcgno di C;iff;opeo andnua deualtnndo, e diuoinndo il tiittor 

aidc per phcare I* ira del RL. Marino,ffi per coi~ll.glio dell- Oracolo 

propollo, ch'ogn'aniioh forte forfe dnr4i 311.1 dettn Oicl 

vna ginuinercxtlel Rcgno h matigiarc9 la doue cllendo toccnro 

ad Andioineda fiiafigtiola qiiefta pol'cia fil Jiberata da Perlco 

vccidendo la medcfima Om. 

Succetlc h Caninpca Perfco imagine vndcciina forinam di 

ltelle z 6. Qielto fi figIio di Gioric gcnernto tli I)aiiaet figliola 

d' Achrifio RE de gli Argiui, la qctdc ingnnnb fotto foma di 

io gin d'oroJ la tnedema diflorata dn Giouc fil fcopcrtn d.11 

take, il quale percia ferratala in vn'arca la prccipitb in Marc, 

e portat3 dall'onde in Itdia raccolta da vn pefcitore nfieinv 

col figlio Pcrfeo,clie partori ne1 Mare9 fd donnraal R2, il quale 

hauendo hnndato fatto grade Perfea d Poliderte Ki. dell, ~fola 

Sarife eKcndogli ftati donati daMcrcurio i tala& e d~ vulcano 

vna fcimittnra adamantina, fi mifie in viaggio volnndo per I* 

me, e giotiic doue dirnorauano le Gorgone figlie di Fcreo, le 

bali liaueatio percapelli tantc krpi, c trsnfiniitaitnno ciafcltc- 

%nacob vedutada lord in ha3 Erano qhclk ti.; forelle, il 

aoine delle qualifurono Stenio,Eitrialc, e Mcdtifn& hauendole 

Perko trouate idormirc wife i qnefl'vltiriin il capo, qualCJ 

portando per l'aria, e flilltndo da quella goccic dl faiigcie ti3 

qiicftco cadendo sill' Africanc arene nacqucro rnate rei i h 

3nc0 hoggi infrflatio enidelmenre que1 Clima ; Alrri CPc icatio, e 

che follp mc\ndato alle Goigone da Minerim 3 cui pofcia donalfe 

di McduLlln tcfl;l, chewornrnoda!id?,Ma a1 pctto le feruiua d' 

vsbergo per cf7icie nefatti Martiah plti Jiorribilc A neinici, e chc 

per far qido ella donaflcaPcrfeo vno Scitdo di vetrod qiialc 

potctta altri vetieie, mi noii efler veduto, c che per mczo di 

[idhgli riiilci(rc di taglinre ?I Mcdufiil Capo, eclie perb fofie 

Sjali:l f11cdcrnn lionoraro(1cl luogo in CieIo . 

App6 di Perh vddi Errttopio, . altrimcntc - 

dctco Ailriga, 

8i Enioco

78 L I B*R 0 

Succede a ueltq il Telo b Saggitta conipsh di cinqrte tole 

Stelle, lactii 9 auolofaIfioriaraccontafi t che Prometeo hauendo 

fsrwto Phuomo, e la donna per aiuto +i Minerua fe nw’iele a1 

quarto Cielo e rubbando vna fiaccola del carro del Sole di fuoco,quello,portb 

in Terra , per 11 qual caulai Dei adirati mandarano 

in terra le febri & altri mall & il medemo Prometeo per 

opera diMercurlo relegatono e lcgarono ad vn hflo ne1 monte 

Caucafo, e vi pofcro vn Aquila, che fempre gli rodeffeil cuore; 

Mi enendo polcia mandato Hcrcole da Eurilteo 1 rubbare i Pomi 

d*om nell*orto di Giunone, quelto paffandoa fortuna peril miite 

Caucafo,ne fapendo il viaggio d*;lndar* all’Hc@eridi gli fd infegnato 

d;l Prometeocol modod’vccidere il Drago cuftode di 

Pomi, per il cui beneficio Hercole tolto vna freza vccife i’Aqui. 

11, cherodeua il ciiore A Prometeo ,e lo libcrh del qual fatto ticordeuolc 

1afamapofeIadettaSaggitta in Cielo s e l’adornb di 

Stelle. 

Ne1 decimo refto hog0 fucccde 1’Aquila 2, Auoltoio volantc 

compoita di noue Stellc; Qietta viene collocitanel Cielo co. 

me miniha di Gioucpec il rapimento diGanimede , ?I ure come 

vccello toccatO atiioiienelcoin art0 fatto frd Dei B e glVccelli 

, poiche elfendo Giouc il Dio f$remo era anco di dotiere, 

rhe’fe li afignaffe Vccello,che pili de gldtri verfo il Cielo Itendefje 

i f volo Altri dicono, che eficndofi vna volta Gioue trafformato 

in Aqaila fi port6 nella Rcgione di Nako, es5mpatroni 

del Regno 9 & vfcendo Icombacterc contro iTitani facendn 

Scrificio Ji comparue in 3ugurio vn’ Aquila , e li fomminiltrb i 

fulinini che haucndo hauuto per Luono aufpicio,fi pnfefotto IJ 

tutcladellamedema Aquila,e la tenne pcrluainfegna. 

II nelfino ne1 decimo fettimo luogo appare coin oito didieci 

Stelle. Qelto ~ionorataria~ettuno i. fituatain Zielo, poic~ic 

volendo 11 medcfimoNtttuno pigliarc per moglie A@trite , e 

queita per ver ogna, c per cunferuaie la pudicitia elsenlofi ricotirata 

appre H so di Atlante 9 e hauendoli Nettuno mandnto &etra 

molti , chelarichiamaisero,finalmente vi inuib ilDclflrto, it 

qiiale hauendola trouata intorno all’ Ifole At lantidi la riportB 

JNettuno il qualr iui venuto con le hilinghe fa trafqe alle fie 

volonthe per& il Dclfirinfd honorat0 net luogo delCielo; Altri 

dicano, rhe queIto Gail Delfino, che fahb Arione, cotiic attefta 

ViSgih hxtn IlIud, Inirr Dclphinar &ion e 

AI Dclfinofucctdc iI capo del Cnuallo, ohcro Equkofo di cui 

1’ (;lD

ao L I B R O . 

Cap. Decimo 

11 zodiac0 vno de cireoli mafimi integnnti la sfcri de& 

E Vniuerfo , chiamafi into iignifero, pcrchc contiene ncllo 

fpacio della fila Iarghezza, e Ionghezaa ?I differenza de gli altri 

circoli, che fono jmaginarij,dodeci fegni b figure Celeftr, che To. 

ng Ariete, Toro, Gemini, Cancro, Lcotie,Vergine, Libra,Scotpione, 

Saegittario, Capricorno, e Pefci, le quali nltresi fono ilate 

dall’antichiti conofciutef e ficornc tieflea comepiii vicine a1 

fonredcllaluce, che 6 ilGoIe, il quak~corrc per mczoiI detto 

circolo fenza dcuiare mai dall’viato fentiero dell’Ecclitica,pw= 

tccipano anco pill llime, e colla prefenza, craggi de Pianetr fono 

anco di pili euidenti virtd ne h i influlli in quelte core inferiori, 

cod anco pill acuratamente d3 gli ARronotni,ePoeti roiio 

itatecomendate,&hnnnodella Genelogiadi dettafi rlrapid difufamente 

3 8t diligentemcntc ragiotiato a e di efie 4 afciorono 

fcritto in queito modo. 

Fli 1’Aricte cpl~ocato fra IC Stclle in riguardodiFrifio , e$ 

&lie figlioli di AttamwteRPdi Tebe edi Nefile fila conforte, 

mi mnti igna di Helle, la qiiale afJieme col fintcllo houendo con- 

giurati confro la detta Nefile fiirono daBacco impazziti $ e va- 

gando quelti per le feluc mntarono roprad‘vn Becco , che ha- 

uea la hna d’oro per pafinre ilMare , & entrati nefl’ ac we Hellc 

finaritoficaddi., es*mcgb , e da qwefla il inarein uel 

chiam.itodalei PHcllefponta , che tira dall*Ifola i 

7 uogo fil 

Tenedo fino 

71 male di Propontide,, qualc hoggidi per Iaha itrcttezza vicn 

&tto lo ftretto di Co!lantinopoli , nggiongono alFn , che Hcllc 

fofsi faluatada Nettuno,.e da quella hebbe v!’ fig11010 chiamato 

Remone : Mi FriGo parut0 Copra i! derto Ayme in Colco fil c6dotto 

ad Oera RP, & iui haucnd? facrificatq 11 detto Aniinaleslln 

Madre, fd tradpormo d ne1 Cielo. Altri dificro , che qoelto 

Ariete fia itato colJocnto nef Cieh come capo, e Preiicipe de’ 

fegni del Zodiaco , e dotlrto percr?Phontne immortale, pctche, 

conducendo Bacco J’cfercitoin Afrlca e ftando in pericoloper 

la fete di morirfi, fork Gmile Anirnale dall’arena, e fnttoli guid;l 

Cii B~CCOJ edel ho efercico lo condufic all.acqtia il ud fatto 

IiiVap.

S k C 0 N D 0. li 

ftimandd Race0 diuino, chiami, il detto Aiiiinale Ginue Amonc, 

& nel mcdefimo Juogo,doue trod 1*ac ua vi fabric& vn fiipcrbo 

Tempi09 il qual luogo 4 diitante da Ale 8 andria 11auegiornate,& 

e hog0 arenofo, 2. pieno di inolti Serpenti, e dall'.uena fd chi?mato 

Ainone, che per& I' AI ietc fd per queh oltp III Qeh, 

Comcca o deglialtriregnidel Zodidco,attefoc R cfu ciidornerC,c 

gwi R a di Baccw del fuo cfercito ne1 ccidurlo dla fcsturaeinc 

dclbacyue . Ouidio raconta, clie Gioue per fuggire k inhiltode 

Giganti*figliuoli della terra checolla mallideriionti l€rmiraiio 

di forinontnre all'Empireo, edi combatere t e Icacciare li Dei fi 

transfermb in Montone 3 come fecero gli altri Dei in diuerli altri 

animali, mA, chc poi hauendo fiilniinnco i medemi Gigariti,per 

memoria dello fua tr~nsformatione ponclfe il detto Montana 

frJ le Stelk, nclluogoa punto dotic li troua dpreCctlte, Q., 

ftaimagineicompott3 i'i tredici Stelle . 

IIToro che occupail fecondo luogo ne1 dttto Ciicola,diceG 

poito ne1 Ciclo da Gioue, pcrche Cotto tal forma rapiITe la bell' 

Europa figliols d'bgenorc , e 13 portafle in Caiidia parando il 

Marc hnuendo sd 11 fchiera 13 bella hncio 112 . 

Nella fionte di queito Toro appaiono cinque Stelle, che chismnnfi 

Hiadi, chc fiirono Nutrici di Racco ) e dette Ninfe Dodonidi, 

IC quali firggendo da Licur oper tirnore d'eflere fmecaptitie 

Y qucltc erclie non fofero s a Giunone mal trattatc,fiiron@ 

d3Gioue po& hcl Ciclo, coine L'egni di pioggie, perchc co! fwfcimento 

4 queBe che fanno formonundo cot Sale dell'orizonte,per 

Io pi4 rendono il tempo pioirofo. Altri diflcro,chc di 

Attlante , & Hija nacqiierododeci forelle, Sr vn mafcbio dcrta 

Hijantc 2 il qtiale ehdo hto vccilo b davn Cingiale, ij 63 vn 

Leone le dertc he forellc fomerk iiel pianto, er la morce del 

Ioro fiatcllo fi morirno delle quali IC cinqiie I P elle 8 che nclls 

fronte del Toro fi vcdono fiirono dctce I'Hijadi + c Icftttc altre 

furono chiamate PJeiadi,Rellc notte per ifuoi effetti di pioggie, 

e celebrate daPoeti , &oflcruate anco An f$A~i~~olrori, c Nauiganti, 

che le chiamaiio con nome di Gahinelra. Altri diliiro, 

che le fiidctte cinque Stelle furono le cinque figlic di Cadino 

fratello d' Euro )a, e le altre fctre foflero kfiglie iIre &At rimte! 

ma nate di P f eione ninfz, IC quah polknella (dla del Tor0 

ch1ama?fi anco Vergilie . 

Gelnlrii terza figuradel IildcteoCircohQpiti dicono efye. ~ l i 

frarelli C&orc# cpolucc cantofia di loro vniti) chc c ~fcdn 

F VI10

8; L I B R O * 

vnod’eRi mort0 nelfa battaglia fitta da 1nede:ni a gli Arheniefi 

l’altro fd honoi ato dell* immortatith > cioi Polluce e poi ambo 

furono da Gtoiieilor Padre polti nef Concilio di Dei , e gli cJm. 

ma Gemini, e beifrlutari, perck fono in modo polti ne1 Qelo, 

che :nentre vnh di efi trairionta, I’drro nafcc * Alrri dllIero 

&ere quclti Cernelli Teci, CR. Anfione , ;e perb fanno, che vim 

dbbracci 13 Zona > e lhltro 13 Lira , Furono anclie chiamati Dij 

del Mare,perche Itando in vitaqih giWoleano difaidere il Marc 

da Corhlz, la dnoe rdfoHulatinai emno tend in vaicrarionc, 

tiche apparenda P or0 due inaterie ignite iiellJ aere vicirio a 

rfiro Vdhd11 nclfe borakhe dello !tefib Mare, erano preli per 

buono aiigniio, ma vedendolkne ~ nIoJa, t era dr cattiuu progno- 

ftico, come hi eoccaco tiel prinio libro al capitol0 delle imprclfioni 

ignite 9 ma hoggi che fonosbmctitc IC fiiitioni de Poeti,, 

1. Idolacrie > all’ ulapprirt di quelli Jumi a’ M lrrnari cinufi.rg~nti 

ion0 tcnud pure per fclice annuncio di boiuzz? , ni? k~ttnbuifano 

alla prorettinne de Smtiinuocati dafteRiMaiinari, lie loro 

pericoli t &in particolare dicono venir aicitati da Sant’Elmo 

Auiiocato ho. La qurrta imagine del Zo Aiaco chialnafi Granchio Aniinak 

noto a turti, ancorche alciini lo figorrno in forrnadi Gainbaro it 

&e pub hauer’piii del verrlfimilc, per quell? , cheroccontano (ii 

]uj i Paeti Y i qoali rsn.goim 2 che quefto Aniinalc fofle polto in 

Cielo per niezo di Giurionc,poiche combattendo Hercok ncini. 

co della itc& Dea alla fontc l~ernca,cluelio e volontj deteo Dio ho pa. 

dre, venne tanta iog. ia con grandineh ailnggh tutta Iattrada 

pal ire, ina incootrntofi,che .ilcicni Alirii 

umo per ij inedemo viaggio,montatp Copra viiod’eiii fd trar or- 

per dnuc hauca B T 

tato daqucllo oltre I’ac Lie fenzaperlcolo e fil libcnto da P 1.b 

pxzzii. Ad vno poi di jetti Afini fd dxo la loquela hitin~in, e 

li pore ~,contend~~e con l’rinpo del mcrnbro ifatwialc, IsaPrinpo 

adi-

S E C 0 N D 0. 83 

adirato ?!hmazzb il predetto Afiiio , c coslqucdo come quello, 

che hauea portato Bacco a Oluamento er ordtne di Ciioue furo- 

no ni’tfportati a1 Cielo , e collocati ne P I’$mqjli1F del Gainbaror 

che ?erb due delle Stelle di quclt. imagine li chiamano gli Aftneh. 

Altri pure foggiongano, chc ehindofi molf? Iaguerra da 

Gigahti alli Dei; Bacco,Vu!cano & i Satiri montgtl a cauallo sd 

gll Afini andarono a combartcre con i Giganti i I qual1 attertti 

dalle voci di quelli raggiaiiti fe ne fiiggirono e nello 1kKo 

Tempo i Dei trionfarono de medemiGiganti , e perbprli Afini 

col lor0 Prekpio furono polti in Cielo, & rnignacoli Iuogo in 

queltalteffa figura, la qualeconfitte di nolie !tellc. 

Sricccdc 31 tiranchio b Gambaro il feroce Leone, il qunle dicefi 

dert collocato nelCielo pcr beneficio diGiunone j erifecifce 

Higidio, chcqiielto Leone fd niitrito percominandalncnto 

dell3 fiefla Dca in Atcadia nella regione Nemea nella Ipelonc;r 

Micdimon, e mandato il rnedemo per sbranare Ercole da Giunone, 

fh ddlo Iteffo Ercoleper coinmandamento d’Eunt1cq vccira 

afieme con Molorco fuo Ciiitode al qunle h‘iuendo pnmicrnmente 

tolto la CIauaA mazza adoperat? dal medeino Mflorcpl, 

con quello vccife poi il Leone,c dhdi in auuenire fiferur pofcit 

dellallelf3 mazzaper fpada, edellapeIll!dclLconcp~fcudo , c 

comincib per 13 ha virtii ad efere grato3 tutti, msgtictnto pi& 

Ercole crelceua d’honorc appreflo gli hwomini, tanto piti s’atimentb 

Podio verfo di lui riifiiunone chc pcrh volfe collocare 

il Leone he1 Cielo per inemoria della ha iracontro Ercole. 

it0 fcgno eanai graiidc e confpicuo ne1 Lielo, 8c t formam di 

ventilette Stclle . 

Pofiedc net Zodiac0 il kRo luogo la Vergine poRa t dirimpe. 

to di Boote,fri il Leonelhdetto 9 e laLibra. Qeh%ceHefiodo 

eflerfigljuoladi Gioue, e di Themide, per foplanome fa Giui 

ita, & Araro leguendo il inedcino Hefiodo dike ) che &endo 

ueh giouine iininortak, ad ogni modo vdlc dfniorar ne1 ~ 6 - 

io: ma fiiggendo il con1ercin de ~*~iiiomini,rolo con le Kmciulle 

et3 folita di conuerfare, e da qucl ei c era chiamca Giulta &a qucl 

tempo, die dicono fofse il iecolo d‘oro non era per anco la ma. 

h a difieniinata fia il enere hummw e per;) qiietta Vcrgiii~ 

mantenetlac011 fuoi colfumi I’eqttitl frn tutti : Ma dopbpoi, che 

recedclero gli huomirri da q d b foro boiiti di vita, quellanon 

V O ~ ~ Ctractcncrii P ~ fra loro,ina fi narcocc,e crercetlno pur tum- 

Walt contagionc dcllckelcragini totalmente leuofii dd Mow 

E a d9

84 L X B R O 

do , e fall a1 Ciclo ne1 luogo appitnto , doue hora fi vcdc . Altri 

diker0 queff a efsere Cerere, perchc tenga nella tnano dultra vna 

f ica Ai grano , in mezzo alla qoale rilplende quclla fimol‘u 

{telia detti la fpica ddla Ver$gine,che per arere‘ degl’Alkrologi 

collocata e ben Poh nella Gcnorli di qunlc r ieduno,col Sole, h c6 

altre benefiche Stelle nell’hornlcopo,bmeridiano coiitiibuiiice 

h queffo, cod nam, ran fortuna,& honori. Higidioriferikc efler 

fiata tenllta qucrta s ergine per 13 Giultith , In qudeapplinto vedendo 

ne gli huomini fuccedere i vitilin Iuogo delle prlrne lor0 

Yirtd, atbandonb la terra, c k ncfaii a1 Cielo , E formhtaque~ta 

figuradi Itelle vcntifei, 

. Eui apprell’o 11 Vcrp lo Libra la qiialc rS. figurata di Stelk toltc 

dal regno de110 Scorpione , il qiiale occu XI iion la duodecirnt 

parte del Circolo ) ma la leh cheperb Cdcrido In Ceqto modo 

necefkio di partire il ~odiaco in ctodeci arti cguali, fil,colilti* 

tuito queflo Alteriltnn con IC Itelle dell0 lho Scorpioiie 9 e fa 

chimatocon nomcdiRilancia, b Libra, perchc ilSole toccarida 

la fogliadi queRo fegho,cirende ilgiorno egiia!e alln notte, cow 

fiituendofi di qui I’equinotio Autunnale, onde Vergilio dice 

Libra die /ommi p ~0/95 ubi fecit bora,. 

tn queito fce;no vi ii nuinerano Otto folo itelte . 

Lo Scorpone fi\ collocate ne1 Cielo, perche en‘cndo dalla 

Terra prodotto, fii da Gioiie rnnndsto,accioclic vccidelfe collilo 

morfo, E vclena Orione ,it quale come cacciatore infigne li glorima 

di non IarCiareatcuila fera ncllc fehe, e ne boichi, che ca 

rci i cagionedi queita ha leriti i. vanagloria fi inorto dall,o i P cf- 

To Scoiptone, epoinJGiolleportatope1 Cicto , peichegli huw 

mini vcdeflcro qual f‘offe la natiira di quciio animslc. Higidio 

perd diuerfamente raccot1ta , c dice, che queRo mi~~le til vera- 

.mente prodotto per far morire Orioiie iielt’lfola di Chm lid 

#monte Chciippo per valonth di Dims. Poichc elfindo la ~ c a 

adoma ne1 Monte Cetifotiin , era110 1’ opete di lei Ichcriiitc dn. 

Orionc, i, come aItri aftermano : perchc folk tentatn di pidicitia 

dallo ltcflo , eche perh ella mandnlfe qiiell‘ Animale 

ad vccicierlo , mine filcccffe 1 b pregd Giciue , chc per mernoiia 

di qoelto fatto lo volefie re(;P cot ocare ne1 Ciclo. Abbrnccta 

queh Ailerifino,come hb detto dne arrj del Zodiaco,& 6 cornpolto 

di vndeci IteJIc, leuatone qi!el Ip e della Libra. 

Apprefb lo Scorpione fcgue 11 Saegittrrio in fbrina di C&- 

taw0 , cid rnszo CauzlIo c mezo Huorno I Qcffi diconqf 

Poeti

86 L I B R O 

piegaffer0 Giouc, h che gli facelk ancheni inorire , i, che ino& 

a pieti reltitiiilre a1 Mondo if genere hummo, !I che Ciiorie riG 

pondendodire, chevelandofi il ca o con vcli le bene nlrri VOgliono, 

che cib g!i foreripoflo di P I’gracolo della Dea Teiiiide 

dietro le ipalle loto gcttalfcro laoffa delh loro madre,cioP faifi 

delln tcrrn, da quafidicono , che cod re6 egettati da Detica- 

lione tic nafceflero huoinini, e da que1 P i butrati daPirra, ne hr- 

gclrero fcmine, per il qual fatto di iiwoiio fi rinouallc di genrei] 

Moniio. 

Alrri diflero quefio enere Arilteo perito di tutte Parti, e che 

percih fake per le he virtd colloc~toin Cielo, come anco itinim 

h‘gfiuolo d’Apollo,che tiicono lo generalfe di Cirene cia liii 

canofciura carnalmente ne1 Monte Orfeo, il quale oi nnco fd 

detro Circne . Equelh regno coinpoltodi quarantat P ue ficlle . 

Per vlrimo regno del Zodiaco,fono polti i Pefci,qunli dicono, 

che flnndo riel tiuine Eufiate, trouaffero iui vn ouodi inirabilc 

graiidczza 9 quale riuolgcndo lo condultero lu la rip di detto 

fiurpe, & cffendocouato da vnacolombs doph molti giorni ne 

nacqiie Vencre, qu.ilc per paicere di Cicerone efpofirorr di Arato, 

&a1 8. libro dellanaturade Dei, dilTe, che quelta fil la quart3 

Venere dcrta Si1 in, la qunke f6 poi fpofnta ad Adone, e che enen. 

do molto pietofa verfo if gcnerc jlumano, & hauendo operato 

rnoftc, e molte cnfein beneficiodiqnellom fd lil volte lodata 

da Merciit io qyxeflo Gioue, 11 aude illformato tiella iuligione , 

epieti di quelta ~ ca, g~i cfibi di farg~i ryii piarcre, c clic per6 

diinandafle quello volelre, & ella iin err0 d.1 Cjioue, chc fdlero 

li forletri I%fci honorau dI luogo ne P Cielo, coinc conlbruatoii 

delh fila origine, il che fii da Giooe efeguito, la doue pofcin i 

Ski, che poco Jongi habitauanor dal luogo tJi doirefil geneiata 

la medema Venere, perveneratione di uella, d’ indi in poi lion 

volkro mangiare di quclla forte di ,Pe ? cc, & honorirono piandemente 

le Colombe. Higinio oi Comentatore del medemo 

Awto afErma, che queff i Pefci P urono polti nd Cfelo, pel che 

troumdofi Vencre con Cupdo a fqlazzo?ictro il fiume dell’Euh 

e , & effendo fopragiunti da Tifeo Gigante fiero nemico di 

tutti i Dei,& col figlio gettatofi ln dctto fiume fi transformarono 

t?e predetti Pefci c fi Wuarono dalladi lui furia , la douc 

poi furono per nicmoria di cib collocati lie1 Cielo, MA for fit 

pi; vcrilimilelaprima opinione, mentre er teilimonio di Arato, 

t cnrwborato daCkeronq T~ouafi e eruiflxa lo quam VO~ 

K 

mi

$8 L X f 3 R O 

ciecato, perchc hauene deflorato In forella, c clie uoi per 

auilb~dell'Oracolo ricupcraffe la vi04 coll'andar vcrlb f aorie~ite 

femprc colla fxcin riuolta vel Ib il Sole , e chenel rclto leguilI'e 

' oi Iamorte liia,comc Copra. Ouidio lo fii ligliuolo di Gioue, di 

RCCCUIIQI, 

e di Mercurio,in quclto modo cioil, che ccrcando li fopradctti 

Dei Ia terra , e fopragioi~ti~allanattc, ne !+mis doue 

aliogginre,entrai~oiio in vn picciolo tugurio del vecchio Hirci la* 

iioratox kvn CampiceIIo , iI qualle iion gli coriofcendoalla pr:ma 

per Dei $11 racolfe noridimcno b~nignamente ,. edop$ che 

p'auuide 2 chc erano Dei, atnnzzato vnIiucygli fecc hcrificio, I4 

done er gratjtudine Gioue gliiinpok., che dimandnKq cih chc. 

vole&, ond'egli rifpofe, che lion hapx inoglie e che alln pi- 

,ma, ck era morta promilfc di non pi liarlie altra, mi che nyidimcno 

difiaua vn figliuolo, altri pcrb c B icono,che I'hol'pite 41 que- 

ifi Dei fore, certa Donna Tebanadctta Cattbrihe chc parmen- 

t: hauefle alli ltefi Dei immolnto vn Bue > pctche gli nafcel!i VI 

hSlioio, & & di queita opiriione Arato, ma feguendn OIII~IOY 

hh che Voletido cornpiacere i Dei l'udcttf ak~dimanda d'Mirci 

Glia di Caubrira, tutti trP orinarono nella pclle di detto Ihe, 

glJordinarono chc copriffe detta pelle fatta 1 modo di Vtrc dr 

Terra , eche la lafciafic flare cosi dieci ineli , 4 che fkro in C;I~Q 

d dctto rcmpo nc nacqucdal detto Vfre, Orionc 9 che dall' vrina 

ne prefeil nome, e gli iiicccflc poi 1. tticoiitro con Dims rlettodi 

fopra, lo10 con difiycnza, che alferilce Ouitlio cllcr Rnto da gii 

Dei prodotto d ah terralo Scorpione, chc IJvccii'e, e chc di poi 

1,ntona moCi a compnGonc di hi lo traii+ortaflc in Cielo 3 e la 

6OllOCa& apprcfro 11 Taro. 

Altri affermanoy che qucltofiavn certo Orione Metirniico , il 

ualc enendo vafentc ionatore di Cetra, fd amato grnndcpcnte 

%Piranto Rc\ de Corinti, dal quale haucndo iinpetrato dt poter 

andare a detta Citti per illuflrarla coli I'arteCu?& I!aucl~dofi pc' 

rb acquitlato groffo pecufio 3 gli fd !)el vo+ vrygim PCI mare 

rongiurato da Cittadini vniti a Marinari . I qua11 mctltre fi trOtl;lr 

113 in Naue lo volellano amazzare 8i eflo vedando il' ericolo 

impetrb da loro di poterc rimavn puoco cantare 9 c P onarc, il 

checKendogli flat0 conce K o 8ral)ettati i Delfiiii dah voce c 

dal Iuono di fiii , ne circondarono 11 Naue la doue egli haaendo 

inontato fopravno dicfi fil da q;iel!o portato in Carinto t& 

anJatoddRRiPiranto li raccontb 1 nccidente oc!or$gli,e pe:- 

&r il Delho per la &ria fatgrimafccfinto i1Re cornando, 

cko 

fi

Y4 * L I B R O 

dolore grandifimo,nondiipeno difiinulb in aha tempo la vcndetta 

i & hauendo pofcis dill da vn pereo inuitato il medcfimo 

RP ad vn conuito IlcperbiGmo , che fink di fare per le nozze 

dell'altra fila figliuola, inuittb anco le citelle del Mde qiulipromi&di 

rnanddre, e tf'andarui lui nicdcfimo, & hauendo mandito 

auanti le fig!rtrole, il detto Mathufiole ferrb in vnaftanza, e 

IDvccife, e dopa ne1 pranfo diede 1 berealR& il fangue di quelle 

mifchisto vino I laande Oiouc volfc , che latiudetta Vrna 

folse collocata in Ciela, acci6che gli huomini impsrakero, chc 

non P lecito gli RP,e Prencipi il trattare tirrannicamente ihoi 

popoli . In quehimagine ci lono fettc itelle . 

Rclta 1 dirc,del Coruo id notninato. QeRidicono i Poet; 

efser ltato col~~cato in Cie 5: o perchc godendofi Apollo Cornnine 

Ninfa figlia Ai Felgia, queita kgtiendo l'vfo commune di 

malte donne, non contcntandofi d'vn fol amante,$ inuaghi di 

Scinofi litiolo di Cnlct~,col quilepodendofi vn giornoa prefio 

vna f irnpidiflima fonte,il Coruo,comedilettodal So P e, vedendo 

il torto, che gli faceua Coronide, corfe Afar10 fapere 3d 

Apollo il qtiale , come racconta Ouidio rcftb randeinente 

ddgufiato della mala nuoua datcli dal Coruo del P afiiaainatrr. 

donna, vinto percib dallo fdegno,cadutcli IaCorona di capo, e 

Jacetra di mano, prere 1. arco, e le faate, e con vna di efse fer1 

1* ainatn petto di colei, che smauacon fuifcerato a@etto,ls qude 

cficndo ~rauida iupplicb Apollo , che volefie ilmeno fallrare il 

arto,gia chedi lei era per lamortal feritn fpeditoil cafo,fi penti 

[en totto Apollo del misfatto, e proctirhcauar dal ventre di 

Coronide il feto , qaale fit vn belfanciullo, che fa dato addleuare 

a1 Centauro Chirone, e fd chiamato Efculapio, che diuenuto 

Medico perfettifimo per IIinfe namenti di Chirone, fil 

detto Dio della medicina; Et fauento polcio Apollo dato honorat3 

fq>oitura alla defonca Ninfa diC!e, che collocafse pokia il 

Cotuo in memoria df tal facto in Qe!o, ma che nondimeno 

hauuto A fdegno del lcuoperto aditlterio, e dek~cagione della 

mortedellafua Diua attribuitaal Corua, di bianco la facefse diuenit 

nero, come racconta il medemo Ouidio . E la figura del 

Coruocampoita di fette ffelle . 

Dietro a1 Coruo vedefi ne1 Cicloil Centauro , il quale fii 6- 

gliohrli Satorno, e di Filire, poichccercando Satarno in Tracio 

Gioiieluofigliolo conobbe carnalmente la detta Fihi tranfmurat& 

Cauallo, dal qual concubito poi nenacque queff o Cen: 

two

96 L I B R O 

quelloritornb fuorin6 folo con la detti gemma, ma c6 Iadetta 

Corona donategli, come ficrede dah detta Anfitrite , che per& 

kl memoria di tall’ ittione foffe poi polla da Nettuno in Cielo ; 

xion mancino altri, che dicono qucite effere la Ruoca d’lfionc, 

Ja cui fauola per effere aflai nota qui non diftendo , per non 31ici 

del mio inltituto . E quehcorona compolta di 

Iongalmi trcdici lte P le 4 

L’vltimafigt1radi quefle parte di Cielo noi vifibile 9 e il Pea 

!‘cc maggiorc, icui Nepotifono quclli, che furono collocati ne1 

zodiaco d;l Giouc in gratia di Vcnere equelto dicono cfler poflopanmente 

in Cielo, perchc liberall‘ecupido figliolo di Vonerecaduto 

ncllo ftagno di Facete in Sirin 9 e chepercit quci Popoll 

pcrtal liberatione portarono a1 Tempio pervoti dcuni Peici 

d‘lirgcnto T tenendo quclli in gran vencratione . E queIto 

Peke coinpoito di dodaci ltelle . 

Tenniodte le Srnric i, fauole delle quaranta Otto Imagini h 

noi vifibili, reflarebbc h dire di quelle , che vltimamcnte per lo 

Ccuoprirnento de Mondi nuoui hantto gli ofleruatori dl q!iella 

parte di Cielo i mi incogtiitc vcdute , enotatc , chealTerifcono 

cfierk dodcci figure nominate da loro con noine confaccuole 

d a difpofitione , & addunamento di Stellc a fomislianza delle 

fopradette, &ancorche di qciefte come non conofcrute ddl* an- 

tichiti non 8’ habbia notitia della loro b fauolofi y i, vera ifio- 

ria 3 tiondimeno fino ftatecontrofegnate con nomi , quafi tuttk 

d’dnimali, chefono la Fenice, la Ctrue, il I’cfcc Xifia, cio2 in forma 

di coltello, IldPauone, I-Occa,l’Hidra b Serpe; IlPaTscror 

l’Ayey il Trimgolo, IaMofca, & il Camaleonte . 

Da quefte nuoue ofieruationi, e cia qucllefatte dili entemente 

per inezo de gl’iitromcnri, cia6 di Telofcopij ; Tu i C~IIOCchiali 

e fimili , Ifi raccoglie , chele flelle del firmamentofono 

molt0 pid di numern dellg mille , c ventidue Y copfciute dagIi 

Antichi, wdcndofi in efso cot beneficio dc fudettl vetrj, infinite 

altrc StclJe , le quali erb tuttc firiducano a conofcerfi in pandezza 

fr9 di loro di P erenti da1 !or0 ap rente diamctro > onde 

dicoatefierea[cune di rima, dt fccon 5, di terza, di uarta, di 

quinta e di fefta gran B r 

aza, de qudi numcri, quellc 1 el prima 

ordinefono di maggior pofianzt, e particolarmcnte le Regiwi 

.Non mancano auttgri che dubitano fe Icdette Stclle limo venmente 

di grandczza diucrfefra loro, bpure tutte advn modo, 

a chela varieri proceda dah maggiorc,, i, ainorc difianzar .tho 

fi dl-

S E C O N D O * 91 

fi difcerne erere con ciarcheduna &effeda noj 1 qiiclle,potendo 

IC medcfime elfere collocate, non come sll la fuperficie del foro 

Cielo, ma pill a dentro ne1 CO~C;IIIO dieffo, Sr a1lcorchcd dubbio 

non liarprezzabjle,tiittatiia, fele itelle fudettc fofl$rocoine i 

pianeti diitinte di grado,di luogo rirpetto all’alrezza, o barema, 

farebbero le pit] Iontane,pi(i tarde ancorli moto, che Je pill vicihe, 

comeap unto fi offerua enire de Pimeti , dc quali Ssturno 

pill rimoto tutti gli altri dallanoltra vih& anco di moto tardifimo, 

il che pcr.hprocede anco per ragione del tnoto delle sfcre, 

riipetto allavicinaneai, diitanza dd primo Nubile, oicht, 

quanta pid vicina farl la sfera a1 fuo motore, tanto pip tardl fi 

motierl di mot0 p,ro rio, quanto pid vclocedi mot0 dcl primo 

rnouente, cost a P contrario quanto vnasfcra hi tnngyop 

mentediftantedal rim mobile , COS^ C mouerl pill veloce di 

mot0 proprio e piftsrdi di inoto violento ,!I che tiitto appari- 

fce Vero non folopcr Itfempio di Saturno, ma dell’prtal1o Cielo 

tirpetto a113 vicinanza a1 pritno mobile, mottend?! in ere la Itel- 

le con inoto tardirho di proprio inoto, e veloclfiimmenre con 

uelIo del ftiopritno mobile; a1 contrariola Lunavlrim.1 sferu 

%ea Cieli,rnouefi tardadi mot0 rat0 > e velocc di tnato proprio,

98 X. I BsR 0 

appparc euidentcmente efler tale , mentrc fivede che le Reile pill 

vicine allloi izonce pd trcinann dell~al 

maggior cr.pia di vapori arcendenti dalla iiipci fide della Terra 

vIcIiiJ, inn nl contrario le itelle alte fopra del nottro vcrticu, 

inanco pmhe V O ~ Iqiiitillano, C cosi vediaino , cheleltellefilk 

nella parte d’Aul?r?+ coine pid deprefTe , e vicinc alPorizonru 

dcllcnore3li pii lcintillniio dellJaltrc , efiatuttele Ltelle degli 

Cani magglo e, e ininore fortemente vedonfi treinare, e rcintil- 

Jaw. E,‘ancniche de Pianctialciino di effi chinrc volte G+~tilli, 

[e non cper c~tila tii qu.dche vnpurc aITai grnlTn, e deiiii che fi 

fraponga fi .I In vi(tanoltra 9 & iI corpo del Pisncca I tiondiinciio 

vedianio il sole bcn fpclto fcintilliic L trciiiiie , ma per& lolamente 

nell’O~ iente, ij nell’occsh, sit ’I piinto del iiafcerec b trainontare, 

pcrche iiii Len fpdTo fi velhioccigicgati vapori groG 

edenfi pel ia ionc delh vicinanAa dclla‘ferru . Effendo dunqiie 

quelteItrll:+ (T otate di lume vario , edi inoto eyiale, hinnoanco 

in ic 9 coiiie i Piweti, foizadi moitraielamutatione de tempi 

per ragione delle impreaoni meteorologichc 3 che poKooriofsrh 

intarno ad elk, come s’CAetto de Planeti. 

Si come adunsue i vipori lbgliono circondare i l’ianeti, cos1 

anco prJKono adombraie ilcorpo delle itclle fire, leqitdi hmno 

2nch’efk forza di eleuare dn qiwfla tegione elemelitare gIi 

v dpri , cia qunli pokiaconforme la natiird di ciakhcduna Itclla 

fe IIC pdfano cauaic i Pronoftici ddla inutatioiie dell’,ierc , in2 

perh qiielti piil eiiidenternente fi deduranrio dirutto it corpo 

delle itcllc vnite chc da ciafcheduna dic~efcparatnmeiite.noii 

orrntlofici:, f:irc di tiitti, ma dagl’Ahnonii,& Altrologi,chF 

j)lmiio la peiferra copnitionc di ci:iafchediina di dctte Stellel cost 

quaticoal nome Ioro,fito, grandezza, forma, & roprlo iihllb, 

qiinnto niico nl loro Jcciiderc e trainontare dal f ’oiizonte 3 role 

b cor1 PImcti; Snrl dunqiie pili facile per tutti 11 inuitraie per 

c,tpc)17e di vnpori, ?I e1:ilationi eleuatc, qucllo, che pieraagifchino 

le dette SteIIe d3elliadoml>rate, bin :ilrro ~i~odoimpc&t~. 

Se vcdrnr~li at!iinquc vnpori , hfiitni neii e liuidi attorno ad 

;ilcnnc delle SteIIe fiKe , eflcndo qlleltc dclla natura come li 6 

detro, di Snturno, fignificano tempeffe , vcnti borcdli e tempo 

d’iriuerno , e inafimc fe defre metcorc fi veclianno attorno i 

ftcllr, che firm) di colore parimente Mco , c plumbco , eNendo 

dclln natura liinilincntcdi Saturno . 

Sc adornbrar;lnno IC niedemc Stelle apori di color d’oro, c 

roffeg- 

ti e, poichc iiii feinpre vi 2

s If c 0 N D 0: 99 

rofseggianti, indicanotuoni, folgori, e teinpi turlolenti, poiche 

tali e[?lationi Ibno di natura di Marte 

se! vopori faranno varij, inofirano varieti, 8tinconltanza df 

telnpt con venti, per& tali vapori faranno dda natura di 

Merctirio . 

Se faranno le meteore albicanti denotano teinyi ktcrli con 

acqtie (fe pur Sadranno) tEperate,effendo quelle dell:i Ilatufa di 

Gioue , e Venere che fe ivapori ibdetti anderanno a cof1gion- 

etfi con ltelle dellamedema natiira,coine fi 6 detto in S.l:LIriIol 

fara piil euidente kefetto, e f o rte I1 fignificito del tempo X~CII- 

nato, mare il vapore firldiuerfo ne1 coloredalcolore delle kl- 

- le, chc circondarl , deuefi inifchiare la predittione della niutationz 

dell’aere, e per ragione tantodalla itella , co nL del VI o- 

re,vneiido li fi nificati; pet efempio, le il vapore far b‘ Marcia ‘P e,e 

]a fiellaGioui$e,dotiri proferirli 3 chc il tempo faradell vnp, e 

Isaltra iiatuia er via diquella , !he liri ncl c~ncorro fupaiiorc, 

ilchc pidelii B entementepottiflilcorgere ne CITCO!IS b arec, che 

fi redanno attorno aIIe dette ltelle, le quali ciiforl?c pariinentc 

a1 lor0 oolore, sc a queIIodcIIa itella circoiidata le ne callari it 

vero pronoitico , chcfefarjl la itelladi varianaturs I &I’areel Ci 

circoli, Caranno pirre vuij, dinotano tempi inconttmti, e v3r1j . 

Se poi dctti citcoli fuanno iirtenli dicolore , cinolto npparenti, 

tanto piil vera, e dunbile fir& la inutxiane! che fi nifcal 

cod allo contrario,fe farannorari, c poco apparentt,debo 19 I ancora 

riufcirinno i fuoi Cgnificiti, ccine parimente li B toccato ne 

difcorli de varicinij de Piancti. ellendodl queltc, come di qticlli 

e uale la dcduniane, e lacagione,can queRa loIadifterenzJ,cha 

f?l efitti pronieffi (inlle inetrare vediite attorno a11c itelle fiEe, 

fono piil potenti, iiiapid tadinell’operare , di uelle vedute attorno 

i I’ianeti, & in foinina quando illuinede 9 le Rclle fiifevicneadombrato 

ni, d~ nubi,\ b dacaligiiic,indica tempo procellor0 

conforme a h natura delle ftelle, e de vapori, chc l’ofcurano . 

Teofraito per parere d‘altri dilfe, k illufne delle ltelle him. 

cheg iari, cio$,{e ne1 centro di quellc vcdr.lfl1 come vii iioccio- 

Jo i hlitudinedi randine, dcnota fpfk v~ltc tempctta, ma fe 

ndlc medefinic ileac redrnnfi ino1:igrnneh paritnentc bianchi 

m? piccioli , coine quellidel 1llJglld raia tempo veiitoro ( 

quletard e li far1 tranquillo , Le non $treri il vento, moitrano 

Pioggia, a tire anco vento . 

se kRe P IC rcintil~aa~ino piii del Colito, indican0 mutationc di 

G t tempo

100 L I R.R‘O‘ 

tempo conventn mi nell’hucrno freiido, c gefa ; & lo flefln 

denotano,fc le ftellc nclh fieffa Itagione appariranno pi11 fi’lendcnti 

del lolrto. & oltrc, fc le LtcIIefi~le ~cnibraranno a h vilta 

piil grandi, pid iunyofc, e lampeg ianri del vCqto; prelngifcw 

no venti , I qinli ib1rcranno da que F I:! p.utc,neIIa quatevcdrnnii 

le dette ftellc pill Jucidc lailipepgiarc , Lct aiic~a, fe le ~telle pili 

note vedranfi ofcure, e pi6 mnlliccie del follto, i. ccrto, che moifrano 

alteralitmcdi rcrnpo . Scpir-imenri vw!te tkt IC npparirannofrh 

loro piil vnitc,comeIc PIciadi, I.Hdi, .&a!tle, die fi 

vedono nel fcgno del Tom, e di Creininivlignificnno:venti, le vedranfi 

di poco +lctidorc. coinc le nebulofc, e che cflendo il tempofereno 

a prna fi dilccrnano, fc taranno fpefk ,$ e‘ che il Cielo * 

a paiapiciio dr minutiflime itclle , efrh loro vicinc,fono indicij 

& pioggia, e di tempo d’Inuerno . 

Eregola gcneiale,chc fealcuncdclleIttlle piccible fi vedrand 

no, c cliea quelle altre folitc fimili A vederfi reftarsnnb alla vittaoccriltite, 

dinota, cke fpircranno i vcnti d;llfa parte contraria 

h qiielle,chc fi vedono. Se il l’refcpc , chc c compoitodcllU 

itelle degli Afini Aiillrale eRorede, e dvna riebulofa, po~tn, 

ho gidl sd *I piincipio del Leone, vedrafi ol’curo, fe vnit0,tetnpe~a, 

fe chiaro, erdjplendentc in modo cheappaia tremante, dinota 

gran venri , che feelfendo rt Cie’tofererio nan compaljlh, 

mofira tempo Lorafcohtanto per parcrc cli Arato, corne ,ji plinio 

. Se vedranG volarc ij cadere IC itcllc , da qiiclla parte 

cndono, da quells attendnnlii venti , e hi pill ccrto I’indicia, fc 

pili fiequentetnente lo faranno anzi chc nl parcredi Tcofrafio 

fignificano con i venri ancoac 113, ctie fe I’vne vedranfi trafcor. 

rere, e cadere conrraric all% 1 tre, maggiore colnrnotione ‘{i 

tempo con tiiibini preragifcono, e fc da tiitte le quatfro 

partidel Ciclo trdicorrerinna , e cadranno fa 

ftelle, moltratio pran rurbamcnto d~ tempo 

con loffictto di fulmini, e fortecom. 

batthaento di venti.

S E. C.0 N D 0. 191 

Delle Noue Stelle.

tot L I S 3 R O 

qgi, e dicolore bianco, che einulindo 1.1 bella itella cii Venere, 

anco di giorno (i vedeua, ne pati niai alciina paralafi come il 

rutto fd per olferuationi de valent1 Machemaici in varie parti 

oileruato, e confii niato. 

La fecondaappaffe, come hb derto I’anno :boo. nell’imagine 

dcl Cigno in gr. 17. d‘Acquario difiante egualmente , tnnto dal 

Polo Artico; come dall’equatoregr. 45, nc mai quelta, come la 

grim:, fii foggerta i parnlaffi, e fi ~nantene reinpie nclla medelima 

diltanza con I’altrc Itelle. Eri ladetta itella picciola, e fil. percib 

creduta di terzagrandezza, Terche molte VOIR non po teu? 

fenza Tub0 vederfi,coinc alreri ? con0 il Keplero.il Clauiw molt4 

dtri dottifiimi Marheinatici . che quefta Stella foci nuouamenta 

generata, lo dimoftrb ccita negra concauitd lafciara tnnto A h 

@cfla, come dalla prim a refarme di Tjcoiie, oride fi fi cliiaro, 

6heficotnele altre ftellecreatedalla potenza dclla mi110 dc Dio 

fulprincipio delMondoreltano, c fi conferuano intictc Sr incorrotte, 

cos1 ueite, come diniioiio generatcda materia dierente 

dalh folanza perfetta , coiiie qiielle fatce did S6miTtO 

Creatore, edouere, che fra poco tempo fi coliduchino all’eftrcm6, 

eche confirinandofi funnifchinq, 

Hi dttratoqucitafeconda SteIlacirca ventinoue anni,eTi mantcnnefempre 

dclla medefimagrandezza, eccetco, chc sii la fine, 

cbe a poco a poco drftruggendoh , fiiani lnkiando, Come fi .3 

Jetto ne1 luogo, doue diinoib, quelln coiicauiti iiera dettu 

di fopra . 

La tetza, & vltiina videfi adi 9. d’Ottobir IXaq11o fudctto 

1404. c fil offeruata callocata ncl ginocchio dell’ imagine del 

Serpentario, 13qiiaI Rella fd diligentemeritc oflererunta in .Ro.tnq , 

dall*Etcellenrifk. Sig C.uiagliere Andrea Argali , come rifeirfce 

ne1 TuoDmdofion sfpico alcap a, deue dice, chedetta ltella 

fi trouaua allhorafituara vicitioa Gioyc , Saturn0 e Marte , chc 

tcitti trP occupaiiano il fe nodi S?ggiytario, e Marte a c (iiouu, 

aranoquafi~11adctta ~tul 7 a congtonti, itando Pvno, e I’aItro ia 

grdi 19. tie~dettoligno, e Saturn0 ~dreci, vcrfo IOxidcntc. 

Non vide mni io eCa alcuna paralaa 9 ne mutb mai luogopedu~ 

rbcosi &io all’annd 1606 cii Febpro, ne1 cui tempo a poco> a 

poco dimintita, &tfienuatafi fiiani 

Della generatiofie , e materia diquefiinsoui lumi per noiu 

citendermi hperfluamcnte con I’opmioni di molti , e molti, chc 

tanbicandtlfi il ce~ueUo, fin$menrsapo pQtcn$&wxdarU 

@dtV

Lo 4 L l B R O 

comevehicolo,chcporti il Iumc viciiio gl'og ctti mttcriafi,came 

le ItelJeclllaTcrra, adunqueil fume di que f IC llelle che illuitrrrno 

il rir colo Iatte? 5i venrndo termitiatoiui per la medefima 

GilaTiih& itando efih 111 luogo di terminaro oggerto, deuefi nile, 

e fiipporre,che rifetl a in fe aha matcria,cbe la foblaaura Etcrca, 

confernlatidolo ,1'1n re pettiono oculare, poichc ne luoghi dous 

il fi videro le due tiuoueltclle di Cz!iio ea I c del Q 110, hi iui 

hfciato q d a conmuitl oficiira , fe a&n?ue la Ga 9 i& folk 

folamenteaura Etcrea, & vna fenlplice colluccnza di Itelle fen* 

t~a alrra Cora inateriata I non fi firebbe iui potirto confunisre 

c perdelealcuna partediefla , ne per6 vi farcbbc rimalto quell' 

tpertara,Afofla ofcura , come lafclata da materia combult? 3 1- 

douedla forinitione di tali ltelle vi concorrc dtra materia flllor 

che I'aura Eteieadetta di fopra , 

E adunque materints kregione della Gdallio. eda queltaponnofi 

rcparare le materie per IC nuoue itelle , e ~cnomenir eliendofife 

tri? fudettcveclute in cXa ,& alcrc viciniRime iqudla+ 

De gl'efibttidi qurlte portentoreap aieiize h~uendorie molti, 

cmolridifufamcnte parloto, & eh'endoii in varie parti 

Mondo prouati gliicci~enti.mon8ruofl prehgiti ddle detty 

Itelle, eon la gionta di Cometc, fuochi prodigiofi, Eccliffi 3 congiontioni 

de Pioneri fiiperiori, e riuolutiani infaulle del Mondo, 

bon.?ccorre qui ridirle Y poiche non clletido per anco ttrininati 

I lor0 influ&, tuttauia fi Cinno fentirc . 

E In Monarchia Hifpana, die tjon folo M a congiontionu 

Jnafima,Iegnitain SnggirUario,vicino a11i LtelJa regia del cuorw 

deb Scorpione, e tfah riuoua jlella del Cigno col coticorfo do 

#!i tre pondcrofiPinneti ne1 regno medefimoveduta 3 hl prpilar.0 

knfibilrnente leperniciofc iuffuenze di fiinili con!tcllationi, 

3 chefifom ridotti al.hufine, i pranoikicl prefagiti 

que1 Dominio,vedeliralfcrenata la faccia del Cielo Y .c 

tiitta via pji] [per6 vedelr cancuJcmloti~rba dcllf congiure glb 

feguite adanno delliIbero Regc , e riforgere glonofo trionfatore 

de fiioi neinici 1 Piaccina Dio 9 chc clb fegua fpeditamebtt> 

con fortuhati, e cantinaati (itcc~llil pervadere vn*aItra volt- 

A~lriJac0.5i po&rofi foniolare a1 Qdo dell2 Luna, pii chcnon 

p$liC:a il foglio Iuminofo del Sole,per debellare que1 firroTirSna 

fiemico vniuerrale dell3 Fede Qttofica % e quicte scricolar!Ilitc 

ddln affli.cn Earopn , e &)la gib Aorida Iulia 9 acta ho gl inai 

Tesrro delle pid tragi& rapprcfentationi, aon Qfbi P I $a& 

mdatr

S E $23 0 N*D 6. 105 , 

andnti SccoIi, mentre fd i vicenda diOruto, qconfunimrta dalk 

Barbar- N ItioniChe fe ne1 prcsEtsCecoloin rig!iardo dcl12efquifitrzza 

delle fortificacioni,e dell3 brauradi Capitani inligoi,non 

refiacosi ~cuopertainente lbggctta alliiiinondatione de gli elte- 

*I i enondimenoridott3coil vnacontinua fcbredi gucrra Ic?ti, 

con vna iinmoderata etinctiatione di pid I’piritofi hu~ol I all $ti- 

C& che vol dire slloconfiimo fino dell’oWk nll’eltrcino de fuoi 

fingolti, che le la rugiada celelte delh Diuina poffanza, e h ma- 

110 iiiikricordioii del CieIo, non concorrono ben reito d refocillamento 

di cod niifera Ianguentc , Io la vedo fii r rogo di noui 

jncendil non comc Fenicerinouar fe llefla, IQ.I coine vitrimade; 

ftinata in holocauito inccnerirli . E ped fiip ilichiamo Dio be. 

‘ nedetto, c~iearccrrnr iram /uam B nohri ci doni , comc purc io 

@-o, la dcliderata pact, , 

Delle Comcte.

ot :L X D R 0 

iii tutto conformcillh natura de I'iaiieri,dal colore de qndili re-

2 IO L I B R O 

iil lenfibilmentc i mnllori, 8t accidcnti di tal Cometa, Anco i 

tegni, le Plouincie, Ci& e Luoghi rottopoiti alia Stella di Satiii 

no, prouaraiino varij accidenti, c peiicoli. 

Se 1aCorncta farh dicolore d’ Algento, feguiri la natura di 

Gioime q~i~‘ltd,fe belle fignifica abbondanza de fruai della Terra 

nondimeno min?ccts A ianguigni & che abbondano d’huinor! 

itorofi I’1euritidl)l’er ipleurnonic, male ne gli occhi, varoli, mor- 

billi,pettecchie, fcbri fiilOChCJe fanguignc, fe ia coda di tal Co - 

meti rari liuoltataverfo la ffclladiGioue, b che hi elcuata la 

Coineta Copra di quello, fignifica inortc d’ Ecclrfialticil de Pien- 

cipi, e de Ncbili, b almerio dilglatie, e Couei fioni delle pro rie 

familie, con perdimento d’honori, e di doininij ; Ilr A gli infPuili 

fi reiid~ianno particolarmcnte foggetti tutti quelli,che da Gioue 

venganodomrnati; defcrittidi fo ra, cos1 i Regni, Prouincie , 

Citti, e luo hi loggetti h Trigoni K omjnati da Giouc,fentiranno 

le percoffe fi i tal Cometa, cosi que li huomini, che fe la vedranno 

coin arire Tu’ gridi delpropiio f, orofcopo) b ne lvoghi affettici 

del P a loro figuia, rouarinno 11 influenze annouevate, e fe 

a pariranno nellarjuo P utionedell’ anno del Mondo, in que1 me- 

&limo inno gli ektti di tal Cometa fi faranno knrire . 

Se la CornetaEarl di colore rofigno, b di color d’ oro, farf 

della naturadi Mxtel c per6 fignifica venti mol biferi, tnortdi, e 

tabifici, ficciti de fonti, e fiuini, febii peflilentiali, mali actitjfiimi, 

diffenterie frenitidi 9 terzane arcli ile, deliii, vkitcdifan. 

gue daliialo, mdi graifanti prodotti da g ile rolfa, cotitentioni , 

guerre, feditioni, incurfiont 3 & altri accidcnti della natura di 

Maw, cor1 corriittione de frutti della Terra, agitatione del 

Mare, e narifraggi pericolofi. Iluoghi foggctti non folo a1 fegno, 

nelqude appariri fimile, & nltra Cometa, ilkgni, Prouincie. 

Chile Luoghi rottopolti Tri orii dominSti d3 Martc, Ec 

gfi Huomini Marthli, prouiranno 11 5. de gli altri gli inffuni pernjciofi 

di tal Cometa, che fe fari efeuata io ra Marte, A che inclineri 

lafuacoda verfo la medemafiella, P I protiotticano i IUO- 

hi, e geuti detti di fopra, g,uerre atrocb mortalitA, fouuerfioni 

fjiRepubliche, e morbi epidemici 

LaCometafolzreappirfacolnc Copra I c veduta nell’harofco- 

fcopo di qualche natiuith b della reuolutionc annun del Mondo 

erparerc di Caldeifignifica guerre, e batta lie fri R4, inccndij 

Ecciti, epeniirja, chc fe tal Cometa hi e&ltate foprail Solc , 

winaccia depreliionc dc Potenti &cl;rltationcddlla I’lebe ,. gli 

Huomiiq

112 L I B R 6 

eoh parimcntidi vitaa quclli, che er 13 fiuudetta ragionc hanranno 

commaculati i ltioghi iffettici B al corpo, 6 a@etto di qualche 

Coineta , il che anco fuccedc 3 quando ap nriratino sil I’horofcopo 

di qualche reyhtione annua; Ren R ono anco le Cometc 

infortunati gli a h principali luoghi della figura della nakita di 

qualcheduno, I? douc trouaiidofi ne1 inezo Cie10,offende ii rogreKo 

delle attioni ile g~i honori, t?c altri negotij fignificati LII~ 

decim R cala , fe fi trouarl con la parte di fortunn , o con i gradi 

della Ieconda caramocerh all’acqirilto dclle ricchezze i, apporteri 

danno in quelle , e cod vada& dikorrendo di tiitte gli altri 

doniicilij celeltidi qiialche figura . Chi naked ncl tempo, che 

rifplendono le Comete, b almeno fill principio delhpparitione 

di quellc lad di breue vita e confeguentemente di cattiuu 

coinplcliionc . 

Non fols le Comete per ragione di coIori,e liioghi del Cielo, 

daue ap aiono fono portentofe ne fuoi effctti, ml anco in riguardo 

r fegni del Zociiaco, fotto de qiiali fi fanno vedcre, riccuono 

form dallc ltellc, e figure di elf0 circolo, per indicirc a1 

Mondo le lor0 infloenze. 

Seidunque a pariranna Comete’nel regno dell’ Arietc, dinotano 

dannofi P ucccfi allepcrlone grandi, h nobili, potenti, c 

ticchi, con ladcprcfione de mec!climi,& cfiltatione dclh Plebe, 

e particolarmcntenelle Region! Orientali, morte di gran I’rcncipe, 

6 di ualche Matro~ia~glrerra, ftragge con vccifioni, &effufioni 

di T sngiic,Ilrepito d‘arinate, incendij, ficcith dalle qnali 

influenze,ne I‘ogliono derriiiare la fame, e la peRe, con inali epidemici 

toccanti In teRa, egli occhi,fignificmo vira licentiohde 

perfone (iedite all? Relielone. Se tali Comete fiirgeranna i tu 

Oriente, faranno cagioni di uerre, e di csntentioni, a prelto 

faranno fentire i Cioi effetti, P e nell’ Occidente piii tar& & dli 

annouerati mafi aggionkeran?of*oggie immodcrace, neui coiofe, 

einnondationedi fiumii i quelli, che ne1 tetnpo dcllz 

foro na&itahaueranno nclPafcendente 1’ Ariece, il Cancro, b il 

Capricorno,fentiranno gli effcttipiil de li altri diGiniIi Comcte. 

Le Cometc, che fi faranno ve?erF k ottoil regno del Toto 

prefagifcono rebellione de I’opoh mnobedienza 1 loro Prena 

sipi,con vna sfrenata licenza ne1 commettere delitti, morte dc 

Grmdi, prigionie dc medefimic b dishonori, molte infcrniitd, 

mdi prodotti dacorrtltrione d‘ hnmori, doloii, mali cutanci , 

imprigit& lue vencrea) con fuoi accidenti . Xadrrc tali Comete

Cometedd Lmne,min~ccianofirnilmente mortcdt Pren- 

I -1.q 

cipi , guerre fangubiofu , mczlti infermi , .e dolore ne gli occhi , 

-commotione grandiflimn de vcnti, niminutionedcltr~que,~cci. 

d, c cnreflie, danno deriuante da beRie 9 come da caoi rabbiofi, 

da lupi, e firnili . 

Le Cornetc dcIla Verginaprefa ifcono poGmc influEze a Miniitri, 

e domeilici dePrencipi, ne ft n vita, nell’honore e nella 

robba, fi come ando’aMercanti, & altre erloneMercuriaJi, mouimenti 

bcllici fri Prer!ci i 3 aborti, e P rh gli huomini vicetideuolidiGordie,fenitioni, 

Lingiurie r dinotanoanco febri horrifichephri, 

p\tfiu\e, e fimili can poca racccoltadi biade, , 

LC Comete delln*I-ibra, indicano Iatrokinij, cninpeggiamenti, 

deprcdationi 9 congiur e contro Prencipi 9 rcbellione de Suditi, 

danni nelle rendire, cod ditenfi, come doh met cantie ; granr 

co ia de vcnti , eficationede fonti ,cfiumi, lteriliehJe fcavfezziz 

dj i iadc, e moltc volte i terremoti . 

Le Comete dello Scorpione, come fd uclladellwum rst8. 

rnini&ano moiteguerrcper rirpetto del B ominio di Mdrte , re- 

bel lioni,deualtationi di Prouinctc,diflenfioni frh Preticipi, in0 t- 

re d%iiomini grsndi , e perchc li eattidurano tnolt’nnni,figni- 

ficano mnlatie per corrurtione8hurnori ilche pare ererfi da gli 

accidentj paffnti tnolto betic verificnti rtmilr infl ita. 

Le comete delSaggittarb 9 indicano s’Prencipi moltitraua- 

Ei, a Nobiliprigionic, difonori, pel re, pogne, latrocinij,morte 

8i R8,danrii a pcrfonc Giouiali, Ecclcfiafliche, dorte, riccJic, no- 

bili, buon& & fapienti . 

Le Comete del Capricorno!fogliono produrre Guerre frh RP, 

e Prencipi, con rire, &crafGtroni alleltrade, difprcrzo di Reli- 

gione,pcrfecutione diEccIefiallici, infdti populari contro Prencipi,

I B R O 

I18 I L 

i giochi A Venere genitricc,& alicrifce I'linio eKcrfi veduta inco 

detta Coinct;idi gioino , 

Sono alcuni, che dicono, die ncll'anno' piiind della nafcita 

del Redeixoie appque v y Coineta, la qwlc fG dalla Stbilla 

niollt aca ~ll' Imperdtore Augudo . 

t~,fii+ve+~ta ne prim@ini del Princii)ato di 

re d&ttcntiionc, dirigcua il Cuo c?mino all. 

do' Della parte meridionale, doue hni, hdefi 

, . & < poca.dopb, litcccffe la diltruttioiic di 

Ndl'Anno porch 6% tlell'lncarnatione diChriflo tncntrefi 

celebrauauo i giochi Nrranei,ap ai ue,vn\nlcra Coincta,Pc iiell' 

Wt10 io.de1 nredefimo Iinpcrio c f i Ncrntje nefd vedtita VII altra, 

la quJe contm alcpifuinc cteIIe Coincge tiri, daII'Oiieiite , all, 

Occidente . 

Nell'anno 7~.dinoiIraralute, e nelptiina di VeQ>afiano Itnperatore. 

fd veduta vna Cometa in forma di coltello dctta ib* 

Greci Xifia, intorno particoloi mente a11aCitth di Gel u(dcintncr 

hquale fil veciiiririrplendere vn anno intiero tici~.miu fcguente 

iuccelk la mifet&ile dtl€rutioncdella inedema Citt4 ,'@ 

di Giudei ,de qiiali inoriroiio a pirere di Ctiofelfor 

faine alniimera di viideci mdlioni . 

Scriiie Pliniot che nelhnno quint0 clel Coiihlnto di Tito, '& 

ne1 rettiniodi Vcfpfiano fit0 pncirc fd vcduca vna Coinctn in 

formadi dado, che partori ben toltoifiioi effetti , poichc (ubiro 

perfotzc di vn terctnoto, chc Gicelfe fi foincrkro nlolti liioghi 

an Cipro, come in altre arti 2 & nell'anno fcc,mdc) (fop; l'apparitione 

di tal Cometa fi P in Row la peite cocccrudele 3 die per 

molt; iorni fd notatone Diarij, che moriunlio dieci milla ht~omini 

afgicmo, tlr net terzo mno dopLtietta Conma nmi vcfpafiano 

Imperatore, & nell'anno feguentc le fiatnine dcl lnonte 

Vefiiuio incenerirono moIte citth vicine 9 Hr nell.ruin0 dop; 

mor; con eran difpjacere di tutti !'Imper.itore Tlto . 

Negli anni diComodo Antonino Ii?peratore,che fd figliuolo 

diMarco, fiirono vcdutcrifptendc;e d~ Qiortio le Itellc,& nlcune 

di cffe comecodare ne1 mezo ?ell sere pnrcnno Mpefe. Ncll' 

ifleffo tempo f3 la peflc in Itah, & 11 terrcinoto I'codi: inollc 

p?rti dclla Cittl di Roma,daI Yale ncfegui Ikcendio dc1Te~pi0 

dclla Pace, & di Velta,e 1 imolti ah( edificij Morti p01~ 

che fiirono Comodo, e Pertin?ce 

_I Cufcitb gruetre c~wcleli C!uili 

in

I za L I B R O 

[erabile in quali ttitte leparti del Mondo; ne1 qual tempo ancori 

l&xtione de Ibitefici crauaglii, 13 Chiefa Komana,finche Henrico 

terzo con Editto prohibi 9 chc alciino per I‘auucnire now foiIe riconol‘ciuto pci Pontefice, kprims non foRe la di lui ela- 

tione confii data dd1~Impcratorc Roniaiiv, il quale edittomen- 

tre poi ftj irnpypato da Roniani Pontefici , diedc impulfo A 

moltegucrrepudi, & arroci nella tiermanis, futto gli ltnpciij 

degli Henricr quarto, e quinto. 

Nell’anuo 107 I. fecefi vedere ne1 Cieb vnd infoliti flekI 

nclla pnrte AuRiale verfo I’occidentc per lo II)acio di giorni 11. 

e dupo altii prodigij apparuc viia Comcta con lunghi, e fiam- 

meggimti crjni . 

N:JI anno 1097. rifplendetc vna Comera,in Occidenre a1 

principio d Ottobre per Otto giorni, ncl CUI tempo Henrico 

qimto Imperatore hnuea debellato, qiirlli I quali Gregorro 

fqrtimoPapahauea contro di efo folleuati, cr IJeditto f‘atto 

dal P3dre contro la libertl dell’elettionc 8 ontiticia detca 

dt hpra. 

Nell’anno I 146, a parue vn’altra Coineta di ellnordinaria 

grandezzane giorni xi Carneuale, &ne1 inenelitno anno mori 

11 iiidetto Imperatore Hearico qiiafto, che viae nell’Itnpeiio 

so. anni . 

ViiBaltra Coineta fi fece vedere nelll anno 1109. nell*aeno 

fecorldo delllImpeijo di Hen! ico quinto, contro del qiiale Acagone 

dcll’edttto dcll’ha fuodetto di Ibpra,haul.do iiicitato, SC 

armato i Sdloni, fir fdit,i tiuoitw funeftiflima gucrrd ciuile nella 

Gernianiit,chenoti pot; riiai cotnporfi, fin die 11Tu.ietto Iinperatore 

vintodc-ila lit4 pcrcinaccamtitione, noti riuoch I’editto 

mentouato dell’ Auo I 

Furona aiico veduce dltrc fimili Cometc ne1l:anno I 141. 

Segiti I’ianonclatione de Tarearl nclla PO~OIIIS !iantiu IZI z. 

che fd tlenignmd,~ vnaCometo, chc I’anno auanta fi fece vedere,eduib 

18 giorni. 

Nell’anno 1240 lifcrircc Albcrto MJgno d’hnuer vcduto in 

Sahnia, vilacornetcc viciria a1 I ’ o ~ Settcntrioaalr JJ cui coma 

rigimdaua verfo I’orto b~umalc Kc nll~ quale era prcccduto 

ranno auariti vn~EcclilIe del Soh ) e ticll’anno fukguenie iib 

Borgngna per forzarii vn terremoto,diie rnontaeiies’accnlt,irono 

afierne, e fe ~3111 , che fi trouaua~~ofi~quclle~ilb~nliro~r~ modoche 

vccifcro niolte migliaia di concrrdini habitanti in cka. Nd’

I26 L I B R+C) 

c he in qnefli tcmpi i Pruteni foffero fuperati e *la1 tnttddr 

palachi, anco hnno 1433.fd vedutavna Conicta , cha dnrb 

tre meL & vn'altrafd veduta kanno rr)+o., quale atteii molto 

la gcnte . 

Nell'nnno r-456. o!tre ad a!tri radigij ne1 mere di Gitigna 

apparue viia Cometa in gradi I 5 . d Cincro in Oriente,chc durb, 

vn mere,$ tam longhezza ,.the Jacoda dl uella dccupaua id 

didoi fie 1 de! Zodt~o in Cielo, di qoejta&iue il Pontmo i a- 

irerlavr 8" LItO glorrineto enel mefe d Agofto de! medemo anno 

laiforzadc venti gettb a terra rnolte ville, e molti edificij ) e fermicoil 

vento rorfbil retremoto, il qunle in piil *kuog~ri trausglib 

rnolte Ciitd ) &alcune le mandb i,n niente , neiI*if€eRo tempo 

Maometto dopb4'?flcdio di tri! anni prcfe Colt.antinopoli, e 

molte Circa nellaQrecia, enell* Mia, c fecc.Nrnprei;i di Bclgrado. 

Circa Aquclti tempi, ir poco prim fLi con veleno vccifo 

Ladizlao It2 deRocmi. 

Nelkanno 14f7. trduo fcritro, chefd veduta vn'altra Cometa 

ahecomincib hrifplendere ne! mere di Giugno, ne gradi zo. di 

Pelci, & era di qiiella -forte di Comete chiamatc daplli antichi 

Niqar, gt i qucRa fegui d o il terremoto, il qude f tiarcii), & 

apiife alcunr monti vicinoal LagoRenaw,"aopbdt %e la pcfic 

fi fece fentire Inngo tempo, fe ucfta Cometa !loti k 13 medelitila 

can la precedente fignifich anc 1 1'eff;l i mirabi1i litccefi, e vittarie 

di Maonletto cmtra i Chrillimi, nell'anno fe uente chi: 

del 14f8.fegu; la mortc d'Alfonfor la quale in0 ! tc, e g!atti 

gucrre partori in Italia, come elegantemente viene defcritto 

dal Pontario hdetto. 

Nrll'anno 1460 ap aruc c% nuoua vn' a!tra granCotncta, & 

inquel tenipo il Capif Q ran0 vaticinb i fitccefi, cd i tnalloi i dcl 

noftra Secolo . Circa h medefimi tempi fii caiiatn grandiflimi 

topin dIargento dalle minerc di Schenchenbergli . 

Nehmo 147%. ne1 mefc di Genaro fd veduta I & offertiat3 

der fiidetto Pontario vna Comeca fofto i1 f:gno dells Libra vicino 

dle ltelle del C2pricorno, il cU1 principio fil di oco moto, 

fin chcgionfead Arturo, &findip,aITandofrslcco f ciedi Bootc 

afcendendo trafcarfc fra gli doi Poll del Zndiaco, e del18Equinotialecon 

grandiCfimacelerit3 & a kegno tale ,che in vn giorno 

nneurah?cioh di hore 24 fcorfequamnta grd dell# Eouinotiale 

e ne1 Zodiato pokia fd nitnoto pill celerc, e trdcorfe parimentt 

in vn giorno quattro fegni e tutto il fiuo vinggio fil dall'orfa minorc

S E4C 0 NAD 0. 7 r7 

nore fin0 alli I f. gradi’d’Arietc vicino alle fklledella nalenar 

doue gionro dal bnlefii occultara, ne pi11 fividdc. Lncod.~ di 

dem Comera ) tiri, fcmprc verb IC klfc di Gemelli. Qe~ta 

Comatadat inoto, figilra c colore fil giudicatadi natura ctr VCncte 

) ne1 medefimoannb fii vniiicclilfl: delta ~ uha alii 27. di 

Nnuembrc in Geminiq ne1 iuago appunto doue prima ttauaao 

Congionti Mirte .e Satiirnocfletidone Padrone del fegllo MNciwcio,il 

quaie per matte cauk trounuali infortunhto . Significarono 

donque tutte IC fodetre apparemze oortforrna a precetri.de 

gI’AraLh muntioni diIqgi,d’inRIeuti, E eu idi ia di cofe nuowe, 

de gli efitri di detta Cometa 9 ncparla Rifit rp ninetite il Dontan0 

ne comenrarij fapra.llrltimo a+riCmo del Centiloquio di 

Tolomeo , che furono finiilia prehgr dl effi Comecs in buona;. 

parte, e ne figid anco vnahccitl di tre anni ,e ve fiirono mortc 

di Prencipi, e Suerre fingiiiriorc - 

~e~stino 1477. fl\ vetturn vn’ aItrn ome eta di.cerlileo cola- 

.re, ma trrlhte a1 nero che fi a!criue alla natiiradl Sart~l~no I che 

per6 dinotb morti, & vccilioni . Ne1 iiiedcmo anno fd gran CBrcitia 

di foimenro cr il molta few0 chcmpb in qiiell’ ?nno 

.anco le falan ,i del c iocutkroiiiiinrono.molto a&, P fegui POfcia 

vn’ horri f 

P 

ilc pcliilenza in Mia , ,ne1 me K elno ailno C~rlo 

Duca di Borpgna) cG Loreneli , & Eliietil fatta la fortezzn di 

,Nanli fil in battaglia rocto, &vcci{o,dapblacni mortc volcndo 

i Frnncefi fxfi padrani dells Ducea di norgogna ne fcguirono 

twij conflicti., dopi, di che Msfirnilian9 Empcramrc! piglib per 

c,anlbrte Mariafigliuola diCarlo, c fd epli fgtto.Duca di l3orgbgtm; 

doi anxi &op3 Maornettocon grandiflinro crlhrcito traunglib 

i*\rngheria, can &to corpo d’aiiiiata alfcdih Rhodi 9 e mandii 

l*afmata insritirna in Pulis done effcndoli impndronito di 

Otranto criiddaicnta fiJYOn0 quci popolj tratt?ti dr Turchi , i 

quali mapeiori progi cfli haiicrebbeeo fittoin Icah fe opportunimente 

la mortc tli Maometo loro Imperatore noli gli liaitefk 

richiimiti in Con{hntinopoIi ; Morirno poco dopb Edoarh 

R6 d’lnghilterrs , Ludollico R4di Francin, c Maria fodcrta inaglie 

di MaGmigliano , gi8 rcfi grauid;r, mentrc veiicnJa didlad 

caccia cad;. dn Cairnlla 6 

Nell’snno I 49 nppnrtte v11* aIrrn Corneta e kg~i anco1’Ecelire 

del SOIC , it~e qaali apparenze illcctre In pe~te ne gli anirnali, 

& a!ciini Prrnci ilmoriroiio 9 e Fit vedu to detra CometiLr 

ciica il prlncipjo dell P &jete cowmiwdye mtrid~oaa~c~ 

16 

wr

128 .*;r Q: 1 Q R 0 ‘ 3 

Nell’antio 1500. appirue vn aha Corneta ne1 Settentrionc 

Otto rl regno di Capricprno ne1 mefed’ A#&,& ne1 medefimo 

anno nacquero gHm eratori Carlo Qujnto, e Soliinano,& ne1 

gtorno di S. Lor6zo f Y da Turchi prefa la CittAdi Modone, &al- 

:rri luoghi del Pduponek. In Perfia Ifmaek mut& Religbne 

Maomettana? & leu6 d,11 obeciienza de Jurchila fiefla I’etiiu 

-con altre vianc regioni Doppo E fece feiitirela perk hpi& 

bifinente quafi per tiitto ii inundo, la qttale fii prcnanciatadx 

alcune Imma ini diCrocerepentinamente cadute dall’aere So- 

pra lcveff i de P li huomii nelkaino 1503; 

Nell’mno I 5 06. yocoinanzi la inom di Filippo R& dell- 

, Spagrie Padre di Carlo Itnpeiatorsril lendetse vna Comen 

11rlld pitre di. Settenrrionc vicinoi all’ 8 rL Magiore con coda 

fplcndJdJnirna, e &.color dento, cheS6.riettw & cliiamata coda 

di I’auone,e durb 2 r. giorniiQefta Cameta rediae la morte di 

Aleflandrn R6,drFolonia. Nell’ anna rnedefimo i Tulchi con 

-gmndor ilrageaombatterono consPekfianL & i Tartari furoao 

difcacciari ; Et nell’ antiofe~uentefegui la legadi Cambraicontro 

i Signori Venetnni,ccGtlnutt la guerra contw medefiini con 

virie tortunerfinoalk annul5 X+Y ne1 qual tempo pel piorno di 

Palqua fti fatta 1a.bnttaglia forto Rattenmar nota nell’iltolipo, 

doppo la quale ne iegui la pace Nelr anno I fa3 del rnefcdi 

Nosemhe appariie VI] aha Corneta, che Aparercdel Giutltino 

’ 

fii anurida &vna gmn&inondatione , 

NeJJ’Anno I 529. apparirero iiattro Coinete, 1’ vnicontro 1’ 

al;Fratne quartro angoli del mon 9 ofiarnmaggianti, ne altro delle 

mcdefimc Comete trouafi fcrjtto, io10 che Vienna L+ AuRria ne1 

,medcfimo ann6 fti afkdiata da Turchi, e Norimberga fu afAitta 

dalla fame. 

Nell’anno 1 y30, fd vedutoaltra Cometa in Francin, & in 

Ztahacitca Ii6. d’AgoAo, cdurb fino alii 3. di Settembre, ne1 

qual fpatio di tempo lzdetta Cornera trafcork 11 fcgni di Cancrop 

Leone, Vetgine, e Libra, nel uale ofcia fuani, fd veduto 

detta Comea lamatrinxauantii! 4euar 8 el Soleye 1aferadop;il 

tramontarc di quello, c poco dapo furono s6mcrfe molte Citti 

nella Fiandta, Rrabantia,Olanda~ e Zelanda. 

NelPanno I 53 18, & ne doi anni profimi fe uenti npparuero 

in cidchedun di quelli vna Cornera, la prima h veduta dJli23; 

di Settembre, fino alJi 20. di Nouetnbre in Capricorno, iid cui 

principio Ceguila congiontione di Mgte col Solcin Lcone, & 

SCU*

s E c 0 N D 0. 129. 

txljlnno 1f33. appnrue la Corneta ne1 mere !ii L'~I Iio 

Nell'anno 8 53 8. & 1539. in cinfcheduno dr P d vedora vn' 

jltraCometa,e'la priinaapparue il giorn? I 8 dl C*Cniuo* Inqui- 

IC fc uiua iI sole !a (era e tralcorreua iI leg110 dl P~fce, la fiiina 

di taf Corneta era pdlida,e lunga,c s*e!tendeua dsll' Occsfo bnimale, 

vcrfo IaOrto folltitiale . Mor] nell'mno fi*guentcCiorgia 

Duca di Safiotiia, haucndo prima vcduto la inorte de ptoprij tigli. 

La Cometa dellanno Iudetto I 5; ?. ftl la prima soIra veduta 

ne1 giorno vtidecimodr Maggio, e fd alreruata effete intorno 

31 capo del Leone, ma fubito rbani . De gli eucnti fegiiitifiph 

J*apparitione didette Comcte, rhc furono molti tk prodigioIi, 

ne hh I'critto diligcnternente I'Appiano Matlicrnatico, a1 qualcr 

rimegto 11 Lettore. 

Anco ncll'anno I fr6. Tu1 principiodi Marmfd veduta vn*& 

tra Coiiieta, la qualc fir dekritta, & oKerticlta chliSenterncnte dj Giouanni Omelio Mxhcinatico infigne cli uiiei teypi I & ncll' 

inn0 parimenre I 57, nclt~occidencc fii veduta vn altracoinetanel 

nick d'Ottobrc ne1 regno di Snggittuio, metitre il Sole 

fcorreua il regno della Libra I 

Nell'anno I $ 9 8.nel mcfe d'Agolto,cd'indi per molte fcttima. 

ncxifplendettevna Comcrn ne1 regno di Scorpione . Qidi fia- 

110 ihti gl'accidenti fcguiti (lopi, I3 villa di tant? Cometc folia 

tnanifeiti per il racconto, che ne fanno I'iltorie dt que' tcmpi,a!le 

quali rimettertdo,jl ciiriofo lcttoic, tqlic 1 iiie I'occafione di caltlinarc 

con id proliflitl nellc notationi delle Comete fin qua 

fatte, &de P uoiprefigij. 

Scgui a im nell'anno i 566, vn' alrraCometa,chc a parore del 

Cardano er3 di grandezza qitafi la nietl della Luna, fucceOi do. 

b lamorre di Soliiimo Iinpeinrorc di Tutchi; icui venne Se- 

[no, edi ad alciini anni, cioc ne $'aniii 1570. e 157 I. i Tur. 

chi alkdiarono Nicolia c bainqotta in Cipro, le.quali furano 

prcfe viia per form c IaItra I petti, ddla qual erdltanc fegul Is 

totale caduta diqticl Xcgno . Fil pofcian~lcoa IY ediacaMalt3, ma 

pill auanti hebbero i Tuiclii la iconfitti a' Curzoh i . 

Nell*nnno I 577. appniiie vii*altra Comcta di firaordin~ia 

grandezza offeruata dal Ticanc , c ncl incderno tempo kpi ir.r 

vn ginrno 1i morte di tr6 RC in Africa, fi aqiiali VI rci€beflin. 

to Sebaftiano ~ lcii f ~ortuga~~u. ~a queh Coineta, e ddla 11110- 

"7 itella apparfa ~*anrto I 77 z ~ i e qiialc. ~ ~ a a liio ~uogo ne M fatto 

pacticolate mentionc) iiucceficro vdrij e ciiucrfi, norabili mi- 

I dciiti

= 3.0 i I B R 0 / 

dcnti del Monhcan I’ impitlfo di conilellationi di Pimeti fipca 

riori, d’Ecclifi, e firnili . 

Nell’anno 16~7, A parite vna Coineta in rani dieci di Lcone 

del inefe di Setrein K re+ la quale haucndo a nuitto iinpulro , c 

vrgotcnon folo d3llanuouaStelhvedut~ Panno 1600 ,ma daW 

ignea, e mflimarnngiontione de Pianetifiiperiori, cio& di Satiirno, 

eGioiie riell’nnno 160 .in gr. g, di Saggittario, fii prodotti 

uei periijciofieffctti, cbe il Mondo hi vecjiito, non fob 

neJla 8 elmania, nit acll’Itnlia ancora, con JnmoK7 di tanti cfercititda 

quali ne fono deiiuate tante itraggi * vccifioiii $ e wine dc 

Reg4 e Prouincie oltre ad vna infinita quantiti di Cirri , .e 

Juoghi, chc paite totalmentc di[truttc,e partefaccheggiate,& in 

fine mal trattatefi rrotrano. 

. Nell’anno 1618 fiiofferuata vn’altra Coineta negradi zg. di 

Scorpione , dalla Graiidezza, mom e figura della qunfe tic Totin 

dcrirtati altri infelici fuccelfr di giicrro, ycite, e fnme,le cui varie 

formefarebte dhi lotigo il qui iidirle, mentre put troppo l’habbiamo 

piouato , e la menioriadi tanti funefticdi rion .pub , chc 

in horridiie la mente de’lettori, con raccordarle cod perniciofc 

fcjigurc,che tuttauia durano,ed ille quali non reitano di dnr fofnite 

le continuate pefime inflrienre di tantc feegiiite conftellr. 

tioni 7 aggiongendoitifi er coinpimento di preueduti mdori, 

anco glieffitri dclla pri, OF IrnaIbl~rinotninata Cometi, la qualu 

come hb gii detto ancoiche fdk di poca Itice e di corpp tion 

aff3i conlpicuo , e iande , dourebbcfi fi)erart, che gli eftetti di 

Jei non fiano per c ng ere, ne grairi ne durabili conforneda me b 

itato notato,non loloin qocito 11Lro, ma ne1 difcorfo particolare 

cia me fatto d‘effaCometanellc mie confiderationi Altrologiche 

dellJanno Ixcfente I 6g 3, , che qui potrci folnmente tra!ifcriite- 

re, con poca 6 verttna gionra,non hnuendo dalle olfcriiationi fat- 

tc &eFa Cometain diiierfi luoghi potuto raccogliere il precih 

punto della fua nakita, daI quale otrebbefi con fondainenta 

mzggiore inoftrarfia difcorrere cii e rp- a pit) profillamenre 9 econ 

ill fodezza , reifriiigendomi , che affolutainentc detta C?met;r 

!i hauuto principio nell~vltimp decaiio di Gemini, e che e flata 

di colore pallido, e fofco fodglhnte all3 Luna , ladaue laranno 

gli efiktti dclla nntiiraLunare 9 c Mcicuriali , j Iuofii I egenti 

Ioggette a1 kgno di Geminj Oranno il mFgior ber agh delle 

$fortune indicate dadettacometa, i cui e etci poffono dnrw~, 

da dui inni in circa j, e fe fi potelre credere che dctra Comcrr li 

f Q k

S E C O N D O . r3 * 

)it% vcdutincl giorno 14 di Deccmbre, comc hanno rffertmto 

alcuni Mariiiai i , .che in detto tempo folcaiiano i3 Milre Ligulti- 

CO~ 

cid Trreno , b di Genoaa , pottrbheli quellaconltituiie ncl 

JWO del Cielo, eirettanc la figura a1 tenipo proprio del I’leni- 

h 1 0 feguito lo lteffo iorno 14. di Qecemfjle 1652 chef11 311’ 

hbre dodeci porcia del ’i anotte kguente ncl cui tmpo nfcencie- 

ua lopia kolvzonte p.4 em. 39. diScnrpioneconfolme a1 Polo 

di Roma , 8rall’eleuatione di quofto di Milano formontaua dalk 

Oriente in tal puntogr. 3. c m. 3 8.dcI medcfimo fegno, c IaCo: 

rnetain uel teinpofi trouauanellbottnuam~n~oiie dcl Cido J k 

che da ta 9 luogoancora fi pu!prcfagitc, che ilk perfone, c ncgoti] 

artinenti illa ottauacaia, firnoSerpartecipare dc maligiii 

xnflufi di dctta Concta , e pcrche il etto luogo c detto domicil~~ 

delh morte , casiapportad ne hoghi coggetti a1 figno di 

Gemelli, mortditipx caUk particoh nii.te ciknori vcnenati, 

con im cdimcnro ncl configtiire robbe,e Len! pe: hercdita, con 

trauagE, & altri perniciofi accidcnti, chclira il hnc del prcl‘cnte 

ttatcato dcllc Comet- . 

De gli Ecclifi. 

- cup. XZII.

!it L T B R O 

re a lapenpreci~~itietitc tiitte le circor~ttanzc per il totde pro. 

noitico diclfc Ecciiiii 9 ne faprAaltiicno viia buona pxtc , e‘po+ 

rri da,feltclfo tederne con le pondciationi eencrrrli , chc iia me 

faranno f iegate, IC particolari prcdittioni dclle vedute Ecclirli , 

sono Lcclifii tll ({tie Torti Ivoa ciel sole , la qitale fi form1 .rr 

.nella congiontione centrale, Ck ecclitica dcllo iteiio Sole,e dell& 

Luna, in modo 7 r-he il corpo opaco dclla Lrina fi rroui in IWEZO 

fra Iaviih npilra. & if coiyo fofare, perlocfic vctig:i il SO)C ad‘ 

ofcunrfi Y clo6ad elfcre iinpedito dall’interpofirionr dclla Luna 

a traiifrncttere i r.,egi hoi di Iucefoprala Terra. 

1 ~Ecclifk delh Liinafi foroi~,qu~ndo queita ii rroiia pire nch 

viaeccliticafciiza I,ittitiidine adirirn etto del Solc inn i~ellts 

partegiiiltatnente a1 ineaeGino oppo ff n con lei fcgiii drl zodm 

co di dirtanz?., in modo clieil Sole trouandofi fntco dclI*oriqcinte, 

cioE [Otto rei-ra qiielta ltia fituata fil IC viita riofh3, LLr iI corpo 

Lunare , la dotic pnrimenti ri$etto alla Q )ociii dcll,~ teirr-r 

venga itnpedita 11 Luna B ricciiere cld Sofc j I IIJO lirmc , E‘ pcrb 

lei% per que1 tempo, chc ditfiora nell’ombra dell;i Terra pi ilia di 

Iiiinc,iicuperaiidolo pofcia 1 poco a POCO, inenrrc In Luna, come 

vclocc di mor0 fiv?ti~llargando fuori dcll’Ecclitica c coil!eguentemente 

dah linea che figiirarfi tirat3 d.il ccmto del sole 

paflando per quello delh Tcrraarriitn n qiicllo dclli LirnR 

niuerfcoCCcriiatioiii fi fanno intorno 1113 vcdiit;i delle RcIifi 

per venirein cognitiotiedc gli efkrti delle i~~cdcljine, til;l frhI’;r I- 

tie vi t quclla dc coloti,di che fi trouano tiel tempo dcEl’ofci~rn~ 

tionc adoinbrati, la ciiidottrina fi pub bcriiflinio prattiwre COR 

Pocchio come appunto fi fiinellc Comete, e ticll’altrr imprcl‘fiani 

metcorologiche, dame fin qui defctitte ; Vedu teadunqm 

I’Eccli13~ fi notano i coloii 9 mn perche in quclfo dcl Sole, cquafi 

jmpofibilepoter lungatnentc filh lo l~uardo fmza notabi.lc offeci 

nei corpo del SOIC per difcerricrei cofori, che attorno vi 

fiannoqerb cib fi fijn iu modi: I,”vnoi. c6 In fpecclim, chcpnitoadirimpcttodeISo 

P e, 3finchecAi) inquehlo vi riflcttb jjiloi 

rnggi, & iuifcnxa ofl’ebdcll’occhio fi vedono h i h o ’ colori. 

circorifianti del!~EccIiflato Solei Anco per niezo dwn va / i2 discqriachiara 

li pollono colriguardare in efli, vafo, doac pcrb r&t. 

tino ira gi cicl Sole vedcre pariincnte i cnhi di qiiello 1 In 61trc 

cJiiu8endofi anco in vna Camera tlicte le fitiellrc , c facgnda 

vn picdo bricco in vn3 di quelle 1 clie rlfguardi vcrfo i,I $o.k e 

panendo a dirimperto di detto bucco vn tbglio di carra bianca, 

cjo; 

I

‘ ’34 L I B n 0: 

form di cinfchcduno in generale, ponendo per vltiino inco ?a 

Tauola de haghi foggetti ife~iii~iel zodiaao fotto 1 quali credcnfi 

oretti, & edificati i Rcgni, le I’rouincie, c !e Cittl di qudi 

tutto I’ Vniuerlb, potcndo ancodominare i Piancti, le Regioni, 

perla dottrina di Tolomeo ri@etto i Triangoli, ne quali cglidiuili 

rutto il Mondo cognito, fe bene pokia halcndo i I’inneti 

mtirmhminio, cosi hanno trafportsto dj Prouincia in I9miincia 

i foro idMi,in iigvnrdo non folociella coiitinuaapproGp- 

tione, che f‘i il Sole veifo la Terra, rck ingendo kin >re pld i1 

fiio citcolo Q ~IIWO , anricipmdo if tem;>o ,non ii) 1 n de glr‘ 

Equinorij , mi dc Salflitij micora,defcriuend6 i circoli minori 

yid vn’aniio che 1, alcro de inedelimi Equinotij c Soltirij. 

In oftre In traiisfatioIic delle figwe delle ltelledi cJrdinc in cardine,edel 

fit0 di vn rigno in vti’dtro, facendoli dalle Itcllu 

fire per mmo propriovn grado .ani cent’aiini, dal cheii coinprende, 

che fari compito ilcorfo di tutti i dodeci fegni,cotiforme 

fiop:t;ione di Tolomeo in 36. milli anni, e per ynrere di A!fonfoin 

49. milIa,eper~entenzadeI~ope~~ico in ~$811. > dd 

quare il Ticoiie non tlifcorda inolto; e pel b con vn mom, o con 

vnaltro 6 certo, che le $elk fire pafho dalPAiil1ro A noren, e 

da queh all’ AuR ro, c05) pare chc fi vadiiio morando i Rcgni, e 

le cofe humanecomc ELtropij,fegircndo IaFnccii del Sole, rhc il 

&r ncgli efernpij di tal mutatione mi allongarci troppo oltic ii 

mio inftituto ; 

La mtiratione dell’ Abfidi de Dinncti i. P~CO potifsima cngione 

della variatione di coiltimi , e dominij dc 91’ Impel il coftr 

dtrc caufe fommarinmeotc addotte cia1 Campmlla , il (pale 

redarguendo Ttrlomeo con I’efpcrienza. alleril‘ce, che la fu3 diuifionedcl 

Mondo fatta per RICZO de Triangoli cnn 1’aGgiiamentndi 

Pianctj dominrrnti, non poteua dutare p~.rperuameo re, 

poiche i tioltri tempi vediamo, che ne1 tempo dl Tolomeo la 

Grecia eradottilfima, & eloquentiGtna, cohe. egll infegna per 

I;1gione dcll’angolo intcriore del lccondo trigono, domina to 

dah Vcrgine, e da Mercurio. MA hora la lkfh Prouincia 6 tanta 

occupatidalla ferita de Turchi, che in,e[fanon vi 4 piil ims ine 

di kientia, ne di ciottrinrr, miifolp dl ignoranza, dhertis 4 

midit?,e d‘inginni, chc niente pd . 

T i ti, 

L’ Eyirto er ragionedcl fc .no (IC Gcmelli anticmenteah. 

tontim di Lrze, e di politin, itora opprefra anche li datIa Timride, 

nianca d’ ogni virrt)r &! 5 jxmiui vi t? Limoi Q vna certa 

I aRu: 

E!

S E C O N D O . 835 

alltiria, e vccch luperftitione coinc vcffigio delfa prii'czo 

fdpicnzu. 

La Spagna, che per fccoli i: hta ferm e capriui de Ski, de 

Ctllt.lginefi,de Romani, de VantLIi, deGotti, e de gli Arhi, Lcpita 

neIP ignorniitia, e nella d.ipocagginc, hari godcndo fotto i 

MiciiTimi aufpicij della cala Aultriacil~ fofjirara liberth, fer 13 

hiraiina renza de Regi Aiiltriaci, hi aggrandito il !up ominio 

nrlIe egioni Ltraniere, trapillindocon la Signorin a Mondi 

JIUOU~:COI iuo dominio 1' Vnicierfo rutto cingcndo , perla bcneficcnzi 

dc iuoi Signori s'2 riempita di ricchczze immenfe, $i 

bollti, e di dottrine, d'inuentisni, di Ccienze, e d. ognJaltra piii 

1 Cegn~Lta preroptiua? la doue f i rrli fiuperiore tanri Regni, c 

glorjoh ne fiuoi 10 uifti . 

r;li Arabi,altre YO 1 cc molli,cfpinati,e miferi,horadalla legge 

di M~omeeo cfiltati, haniio tialcoi Ib !a inaggior parte del Mon. 

do, ainplificando la lor0 feeta e domiiiio, COIIIC & notifirno. 

I Roman1 rono Rati dalla Reli$onc illuttrati,doue prima nell. 

alcuricl delle idoloatric irnmei1a) erapredadell'lnfcrno 9 che fe 

bene hailno pcrfo il domini0 di qudi turto il Mondo,nondimcno 

hogoid; arricchiti della Fede Cattolicw con Iarelfidenza che A 

111 &oil Soinmo Vicmio di Chiiito, hanno vanraggiofamentu 

coinmutzto il dominio teinporalc di caiiti Rcgnison quello dcl- 

13 Cclefk Manarchia . 

Le Re oblichc vecchied'Atene, dc Corotoniefi 2 de Siberiti, 

c hili P ono cidutc & hoggidi in vcce loro nell'Italia fi fono 

eictte le Republiche Verieta, Gcnouek ediLucca. LaCsIa- 

Ix~J~J~ 

dcttzJrM?gna Grccia,chc ciiffufc qunfifo ra tuttol' niuello 

le fcienze IJttagorec Y IeMathematichc, e Panotitia l Y ella 

cmiilhuttione del Mondo cdalla naturadelle Scclle hora reh g d amtititile trarportata 1.1 di lei kienza nelhPrunio gil (beto 

it Co crnico, & 111 Tol'canr fotro il Gilileo * 

,Chc x iiclnodella Gcrmmia, chc lotto Cefa!c Auguflo viuctia 

di inpine, c di cxciaggioni, knza Cite+ art:, bfcienmcomc 

atttJtn egli metiefiino ne luoi CornentarJJ deBello Gallic0 J & 

h a wltn cod Jiabitata e pieria tli Ctttl, c di nupero infinito di 

Tene , e Villeggi, ne quat viuono huoiaini di .cos1 fotiIe ingcs 

che lianno inuehcato nuouextr c politic, & IC antichc 

a h Iute c miglioratc effendofiineni mirignta la ferocia eIa 

cnldeld, conic ariconell~l[aghilter~a, con Ia coltura s & efpurgat~he 

dc gtingtpi, ii $fatto fccondo que1 riolo, 

~ ..- shcprin?a era 

4 9 In.

$31 L I B R O 

La feconda ficccderi ad; 4. di Deceinbre all’horc 2. e m. 10. 

dellan.s,in gradi zl em. 29.AiGeinrni,ilrnezofari~lI’hore 3. 

c m. xg., Ikilfine all* hore 4. e ni. 28 Mcrciirio fari Padrone, 

chc dimora in grndi I 7. di Sagiturio opl~olto allx Luna. 

NclP anno r6%8. vedri 1‘Vrluetro qumro Ecclifii,mi nlcunt 

di eIli non farivilibile i noi . 

NcII*anno 161~. quattro Eccliil; pnrimenti fi cclebrarai~no in 

diu4 Climi, trt dcllequzlicio6 due della Luna, e vria del Sole 

hranno yifibili ne1 nolh Eini5fero. La priini feguirh a 4 G. di 

Maggia 111 gradi I 5. di Scorpione, il cui principio Ihr.1 alli hie 

23. e m. 1 1. clie non li vedraj il inezo all’ hole 0. e m 47. dells 

n.s.3 hilfiiieIarAall’hore z.em. 24.) eaelhri diquclbEccIiKc 

Rfloluto Signore Martc,che fi tcoua in Pefci . 

La feconda EccfiKc pur Lunarc kpki ad; 29. &Ottobrc in 

gr;ldj 6. CIFI. 33. di Toro,il cui princrpio Tdri all’hore 7.e m. 4. 

elh n. s. il inezo aII1hore Otto, e in. 3 d., & if fine all’horc I I. 

c m.7. Vcaere farl Padrona,chc fi trouaine 111 ha cafa di Libra. 

La term EccIiffeL?rh del Sole, e qucfta fepirA ad1 14. di No. 

ueiabre in gradi 22 e m. ia.di Scorpione, il cuiprincipio vedrafi 

dPhore 23.c in..+~.iiii ilmozo, &il firic oicheil Sole fari 

xramontato zll’occafo~ non lo vedremo, c f 8 far; confpicuo i 

uelli, chc fono pill occidentali di noi . ai queits Ecclrffe ne 

&?I Signore aKoluto Marte . 

Nell*nniio 1660. fcgi~iranno pure ufttro Ecclifi, rnl ?I noi 

non vitibili, ancorche 1’ vltima Solare ?. i cclcbii quafi lie1 nmo 

giorao;dcJ giarno trt d’Ottoli e, perche rifpetto alla Lititudinc 

delk Luna, & df3 di lei paralafii,non potri okuiarli partc alcitnadel 

Sole che pofla cflcre vedurada noi . 

Ne11 anno 166r. I celebraranno fiinilrncnte quattro FccliG, 

due delle qunli, cio8 le prime noli farwno lie1 noltco Climi vifibili, 

ta tcrzi vedrafi ad z3, di Scttcinbre in gradi 0. e in. 41. 

di Libra poco dopa dell. Equinotio autt~iindc, e far& del Snle il 

CUI princi io vedrafi atPhore 18. e m. 5 3 s W’horologio, il 

rnezod1* E Ore 19 m.3 ,.,& ilfiiic all~hoic zo.em.3~. enehb 

Padrone Saturn0 eleiinto nclh vn?ecima in SCOJ pione. 

La iiarta, cioC vItima in ordinc, fari delta Luna, e feguira 

tdi 7.4’Qttobre in gridi I f.d’Ariete, ilcui piincipio lcoigc. 

lrffiall’harc7.c m. 4;. dclh nos. JI iiiezo all’horen~tic~ em. 

J 8c il fine albhora IO. c ti. j 7. ne la.: Pdiocc Marrc, chc 

dimora in caw1 o 

KClY

S E C 0 N-D 0. 13 9 

Nell'anno 1662. noli fi veder3 alcuqa Eccliffe ncl noitro 

Orizonre, sncorchc ne fcguaiio tdncl cokfo dell'anno, 

Ncll'anno 1663. Vedranfi ne1 Mondo qumro Ecchfi,d& 

quali 1.1 prima Lunare, c la terza parimenoe ciella Luna faanno 

1 mi coniiicue . 

La prirni dunque feguir3 ad; ax. di Febrato in gr, 3. e m.'.so. di 

tibia, il cui principio inii allhm 9. e m. 47. dcHa n. s. 9 11 me- 

20 al1'Jiw.xo.e in 48,> &il fineall'hor.~~. cm,;o domincra qil* 

;Ita Eccllffe Saturn0 .chc albcrgactgionto a Giouc in Sag ittario. 

L'.zltra Ecclilfe piirc della Luna rendcralli viilibile a! i IS. (i. 

Agoit0 in sradi 2;. e m. 3 z d'Acqoario il cui principio Carl all. 

horco. c m. io. dcllan. s. il inczo nli'hoic x. em. $7, &ilfiiio 

allhe 3. c m 44. Sarurno h a anco di quelti Eccliffc PadrOncI 

che pure congioncosGioue diinora in Cancro . 

Nell'anno r664 dellc trc Ecclifli, chc fi faranno, niuna dicCa 

farl a noi vifibile. 

Ncll'anno rdh~.quatrro EccliG vcdrl l*Vniuerke ddk qudi 

folameiitr quella delli 30.di Gcnarc, fi hri vn poco vcdercbrna 

ofcarandofi hloh felid parte &vna ddle dodeci del corpo Lunare,per 

efke cosi lieue qunlici,non occorrc a fdrne capitnle. 

Ncll'anno 1666. dueEcclifli fi vcdianno l'vna Lunaie, e I*dtra 

del Sole e queft.i vltiina Iiri a noi conf icua , ,e kgiiir,i adia. 

dcfmefedi Luglinin grad1 io.cm.26.di &ncroiI cuipnr~cip~o 

lnrl all'horc IO. em. 13 .dcll'hoiologio, il inem illlhort I I. ein. 

to.& il finenIl'horeiz.em.49. Gioucfaridifpolitorc di dcrta 

kccliflc, eli tmuain gr. 28. n'Acclu,iria. 

Nellsnno 1667. dck tr& Ecchfli clie vedrhI'vniucrfo, ne il 

noltrn Ul~ini,net~ttta I'Etiropa fati per vcdcrle. 

n'oll'niino I 663. fi f.trinna qnrttro Eccliifi~la prima delle qualis 

chc T~ri lolar e faccndofi nella mcm notte. hon fdrh vedut?, o 

I'altre tie f2imiio n noi confpicae . 

La prima di qtieik kguirl adi 2;. di Mag$ in grdi 2. c m- 

jb di Sapittaiio, il CUI principio Ib!emei;tc fati vifibile facen- 

dofl a118 ole [htte e m. 30. (~OII~ notte !egLlellte iI mcro ali; 

h ~ y. rn. e 4 S. 11 fine all'hore to. e in. 38 1 cui hi vltimiltati dr 

tal hIiRi nan (i veciranno per eEer di gii ii SoIetormontato 

h"ra dcli*Orizoiite, Ik daqueh medefinia Ecclilfe, che ti A(co- 

I& detto)fiil ponto ortiti~,~~a~ca~~eiai~no 

I Coyernicatkchc 

laterra 6 fitunta 111 mezzo de~~'~niireifo~ comeceritco~~cIfir~namento, 

peiche vcdcrldofi in queh kcclifle 111 YD ilteh te~~~p~) rl 

bvk

140 L-I B R 0 

Sole alzarfi fiell’Oritntc, e lo Luna occplrarli ne11 Occidente , il 

chcanclie potralliofseruarc, efier citi vcro, dallc ftcllc fire del 

Pallilirio, & clell’Antcres clie ne1 tempo di detta Ecclini li ti(!uano 

pocodifcoiti do’dctti 111lnrn.u ij. Di yueh kccltC5e ne hi 

padrone Giormchc fi tiouain ‘ro~c) . 

LalecundaEccl~fie rolarc fcgiiira .I?; +. di Noriembrc in grtdi 

xz.ern 5% diScorpioneiIcui priricipio Ta~itll’h~r~ 

2r.e m 12. 

.dcll’horologgro, il inuzzo a how 3 I. c in. 5% et1 fine totalc, hri 

all. hore zz. e in. 3 3 , Mat tc hripdone di dctto Ecclrrse cha 

a1berg.t in Capricorno . 

L’ vhna EcclrGe, chc 61-4 della Lirm fcgtiiri tdi I 9. del medefimq 

rnlofe di Noxnibrc in grdi 27. c rn. 4. di Yoro il cui 

priiicipio & ~ c znoi~fari o vilibile hpra del riottro Orizonta , 

ma ne1 trmontqrdel Sole fi otri oftcrime vn poco di derta. 

Ecclic(c per 10 rprio di rnczLra in circa , ~~cners fari padrona 

di detto Eccljfie, che C trow in Libra. 

~ellnanno 1669, fkquiranno trE qcclifii 9 ma perchc niuna di 

&e fat4 conrpicua nefle noitre parti t rrla folo in qltri Juoghi del: 

IMondo, cod di efse non oacorre a fdrne mcntiotie . 

Mell’an~o z6To.tiicccderanno parimentc td Ecclifi, I’vno 

Jelli q~aIicio&dclla Lunafarhfoldinentc vilibrlc 1 noi, e fcguiri 

pdi t8.di Settcmbrei horc8.,e 111. 19. dclla notte fcguente, in 

gr, 6. e in. 3. d* Arietc, Iacui totalc okuratione, b mezzo di detto 

Ecclifle fqri all] hore 9. e in. 47. & il fiiia L1r.i nll’hore I i. c 

in. $5. Merciirio farj Padrone di quch Ecclifk, che ltarl ncl legno 

di LibraoppoRo, oncorchc a1f3i platicarncntc 011~ rmn. 

’ 

BJell’anno 167 I. fcgiiiraiinotliie EcclilG,n~i 1.1 prim2 del Sole 

mn far3 Eclitica, e I? feconda dells Liin3,cho RrA di gryidillimr 

dcuratione, f‘eguir3 adl I 8. di Scttcmbre in fr. 25. e rn. 38 di 

Peke, ilcui princ)pio non uifibile h noi far5 at * how 23. e in. 5 I. 

dcll*horoloqgio, il mezzo albhorc I. c in. 37.,della notte fegiiente, 

&it fine a4 horc 7. e rn. 13. Ik.frqne dl qilcfia grancio 

Eccliffc fari VencrC, che alber gar1 in Scorplonc . 

Ncll’aniio 1‘17~ feguiranqo qiiattroEccfilC1,m~tlitee non vi- 

Gbilc & noi. 

Ncll’anno 1673. duc;lltreEccliG fegiiiranno, I’vno della tuoa,h 

~pi3k f3Io lirj colpicual pifi OccidentdicJi noi,il fcc6doa 

chr fipiiirh alii 12. d‘Agnfio due horc aunnti rii~eo giorno ofciir 

I~II~O~I loin vnj rniriiina pi“c del S )IC, {xi qu2fi InliifibJlf3 @ 

pat I‘nridi niuop, i) p L q co::,’;iJcrn:jotic. 

%:I4

84% L I B R O 

43.~iicorpianei1cuiprincipiofar~;llior I.CM. 19,dcllan. s. i! 

rnezo a 11.i. c m. 49.3 tk i1 fine a hore 3. e m. L. e ne far3 Padronc 

Marte 

Nell'anno 1680.dUC EcchtE (ohri li faranno nelb Vniucrfo, 

ma da noi non vcdute . 

Nelhnnotationl di qu&Ecclifi potri il curiofo Lcttore con 

l'anticipatt cognitione del tempo , fie1 qualc douranno fuccede. 

mchenon puo variare , clfendoqueR'Ecc1iniitjte dcdoctc da' 

calcoli, c fundamenti Ticonki ,con i quali fono fmmate IC nuoue 

Effemeridi del lopra nominata Sig. Argoli , che crb non cfiendo 

uelt'Ecclifi cauate a capriccio, come iltri g anno fatto 

col vo ? er formare tauole perpetue con re ale molto fallxi, CO- 

rnein tanti liioghi , edittcrfc nltro forte i materic hinno deiiis 

to dd veroaon folo ~IJjenincahnel fuo Afmanaco perpctuo,degno 

piJ tofto h irrifione, che di lode , haucndo addotto in effo 

molte fallacie di dottrine,con poco b niun fondamento,& molti 

altri . Potri, dicoil Lertore, hailer campo d'oreruarc i cclori * 

che dourinno vederfi ne1 I'Eccliflkhe liucccniuainentc lcguianno, 

dfquali conforine alla dottrina di Tolomro regifirate ne1 

lib,z.del iuoQdri irtiro a1 cap. 8, briifacile aciakhcduno di 

dcdurre, & cauarc i i ronofiici, hauiito riguirdo a1 Pianeta, dp 

mininte per ragione non foIo del colorci acuj fignorcggiari, 

come hb detto di fopri nii inco a1 pdrticolar dominio, che haucrh 

il Pianeta ne1 ltiogo Ecclitico da main ciafcheduna EccliKe 

annotito, le cui generali iignificationi , oltre alle 8ii efpolte ne1 

capitdo delle Comcto faranno dame qul anco fpiegace piii diffufamentc 

. 

Se dunque Sattirno , b per ragione del IuogoEcclilTko , 6 rifpetto 

al colore, che fi vcdra nell'Ecclifi; riukiri pill validode 

gl'altri ncl dominio, dimorando particolarmcnte ne fcgni aerei, 

cio2 Gemini Libra, & Aquario , ouero nelli Aquei, che fono 

Cancro, Scorpione, & Pefci , fuol eccitsre oell'aere con freddo 

horrendo con net& giacci, gnn. e, nebbie, & alctiria volta influfi 

ItiIentiaIi , In oltre figni 

muuo r" 

P a nubi denfc,tcmpi cafiginofi, 

oii, procellofi, con puifime tempelte, con venti,& inondationi 

de torrenti, cdi fiumi,penco)olenaui ationi naufra ij, 

terremoti fcarfezzcl , c mortcde pefci , & a 'i tri inali morti i; cri 

ad iltri animali, 

Se far1 Saturn0 dominantc ncl Toro, Vergine, e Capricorna, 

rknnjficah tutm cib, chc fcruc di vfo ;Jl'huomo* --.. 

wmc IC biadc, 

l'hcrbc 

a

144 L I B , R O 

dallaTerra,bpermezo de!le vorici Jociille, 6 di 'gli ardori immen& 

corrumpcndo le bisdc ne campi, ?I ripolle ne granari . 

Trouandofi nekgni hurnani, che rono i Gemini, la Vergine, la 

Libra, e 1'Acqudo, npporta Ipecialmcnte le febri mte, le terzam, 

mili euidenti ne1 caldo , corrutioni del Lingue, particolarmEte 

offendendo eli huomini di eti virilc,minaccia rouine d'edificij, 

incendij, rapine, faccheggiamenti,f~nSitinore ftraggi d.huomini, 

augume~~tando le guerie,con fcditttoniciuili, con tuniulri 

plebci, con tirannidi deIJrencipi, c loro fiirori, da qirali ccccfi, 

ne derriuano mille ingiurie ne popolitefilij, carceri, e finnlinerire 

morti violcnti impenfate. Sottoildoniinio di tal Itella i virtuofi 

faranno vilipcfi, e gli huomini facinorofi prezzati, & llonoriti, 

&in fine dalle leggi peruertite, rcgnminno I3iiigiuLtitie, e 1' 

inqiiiti. 

Vencre dorninatrice dell' Ecclifii, quando fia ben poltn generalniente 

opera i rnedefimi cffetti di Gioue benefico, influendo 

parricol;lr.mcntc a gl'hnomini, la hnitidc corpi, L' 13 ait uilliti 

'dell' anno, facendo gli anni fertili, il viuere Inundo, ede / itiofo, 

con augumenr? di ricclrezze, accrekendo I'honore , I a . rtuemi- ' 

21, I'hnncltl, 11 buon nome, e la buoni famidegli huomini ap- 

PFeflo i potenci ; riconcilinndo n inedefirni le gratii:tiiiic rrniicitie 

dc Grandi, de i R& edelleMatrone, fnccndo dn qucfli olfcY- 

1ljre Ie Icggi, &ti biioiiicoftumi; Sotto ildominio di Veilere fri 

qlB altri pdraniio di hoi buoniinflrilii time IC perfonc Vcncrce 

& aIrra forte di genti ' fo gette aI fuo dominio, incIiiiandnIi 3 

giochi, allc allcgrezze,o Ealli,acnnti, aConuiti,a godilnenri Venerei, 

a nozze liete,dh generatione prolifica, & in fine ad ogni 

forte di giifii, c de contenti : Riempiri Vcnere col f'uo dominio 

1' acre di venticon humidita temperati, cy feienit:? feconda , 

con opportune pioggie, c rtig4adcblutiferi, rendendo il Ciclo 

clementc, e fereno, fauorcnck ilcorfo delle nauigationi, con 

guadagni, riempiri modcratnmente gli aluei de fiutni, facer& 

fcattuire 1. acqne da riui, fccondando la terra, & gli arbor; d y 

frurti vtiIi, 113 conferriatione del geyre humano, SC in fine VCnere 

apporr 1 fcmprc'ottimi, e benign1 influh e 

Mercurio Signore de gli EccJifii, dendo .di t~atirra promifcua 

ficilmente ficonucrte con quellade Piancti, con i quali troua6 

haucre famigliaritl, e congiontione, poiche trowandofi con fig& 

rat0 con le malefiche flelle Saturno,~.Marte,rende~impet~ro(o, 

e milefico nellc di Jui opcrationi, fiifcitand!! vcnti vvij, tuybol 

lcnt 4

Naturali,manifefii, tkoc'ctilti delld'I'err& 

e de mifii perk t t i cd irnycrfctri , che 

in efia fi L qcnerano, 

DGLLA TERRA, 

&ape t, 

I* .*a 

+&!a.

114 1 : r . n ~ ~ 

dipcr'gradi, in fornmafoiio fogni, e delirainenti de Filorofi mif. 

"crCdcrlti, ede cartiul Chriiliani in voier conrradiie alla verith 

Sctitturala !k &uangeficn, r&reaItcpateriche ragioiri, e dimo- I 

lii:$iot& chc gli canfondano,e ci fanno vcdcrq che i Qeli, & il 

S'ok con IC ttclle fi muoirono, e che 13 Terra coinc centru di 

cjuel1i,itifeima, c blda SG i fondamenti dells fila nattiialefodezza 

cre3tadal SonirnoMatore, la qink nncorche 1, h.ibbia doiata 

titi fiekkt, e lecc,~ rifixtro a gii alui elemenri, J.hi riondixCfi 

fkonda, can 1 iiifluerize di CieIi cir oidiiGtne foftanze, 

come Madrc di [ pic nobilifiine ptodticcncio iion (iilo IC 

cteatiire rationdi, &irrationali,mi le vegcr~bili e fenlib~lI,adif. 

ferenza del Cielo, il quale in re tteG lion conriciie ah0 adornamento, cheP inknfibili itclle, tneiitic h Terra reh p"' I e- 

giatadi tanti, e varij ornamenti nobili, c virtuofi pill del Cielo 

medefimo, e pel t ftl da $1; anticlii chiamata C'elere, e Vefia; Ccrere 

coinc yrodutvice) e crcatrice di bide, e VeIta mche vicne 

adornata, e vcltitada infinitsvarieti di fioii,d' her t, c, e di pianre$ 

perlochc C'detta MadrFfecohdiniina del tiitto, iion potendu 

alcuno Vcgecabile crgfceie a fe lion i ra&ato nelta tcrreniu 

, fololtanza. 

Odn queito dungue cosi fertile clemcnta continuando a teCTere 

it mionifcarfa delle invrtatimii aeree,dcdurh tutti qtrci varicinij, 

chc non folo la Terra rncdcfima, mn le cok coiitenute in ccfn. 

hanno propiictidi pielasiregli accidenti venturi. 

Se adunqor Ientirafi ne bofchi, 6 feluc ccrto incognito Rrepko, 

ccoiiiinotione di fog lie,,^ moiiiinen~o ci* ai boi*i fciiz:t cuidente 

vcnto, indica ping iat tempelti, o vcriti ~gngllardr, e Io 

cauh di cia,; vn' occulto P orgirnenro cksfilatione nalcolta, & inuil'ibh 

ch coniioht ione dj vq.mrdelJa,Terra d zata ~icll' infima 

regioiicdcll' ari.i,che fcuote in cot31 modo gli arbai i, la qltak ci 

di notitia,che C vicinz 13rnuc3tionede~cmpi,nelrnr~dodettodi 

fopm fa qtdlepjiieraue, e incno rinfcir+, hayuto rigliardo alla 

qlralit$, eduratisne delromora. simrl?'qqp& ill gellCldkloltridore 

de montj, edtlle f&S, che alcq\\~,l~r>\t~ rhbrano mugiti 

d*ani!naIj,mofltr~no wqi, a arere dt Virgiho, e di Pljnio. 

Anco I'odwe fcntito per Iatia 4fnoq,nyitatione di tempo , 

imperoclie hanno Iafciaro fcritto gh antichi per el'pe+nzar chc 

fa trap 3fi.ngr3nz3de;gljodori ne fiori, 4 inchcio di piog$b. 

, 1-e P eltuche feggirri,efion,r!i, chc vcdoiifi volarc per 1 aria 6- 

gpifirm vemi,b pioggiacjryj c-1 tf;mpc& Scpwjmcnio il fiimq 4: 

I E, 

teett

158 L I B R O 

tico1a1fnentenelI~ncque ltagnanri !knldnteidal Solc, 6 cM nah 

potc lido alcuna voly ie #ucictrecMattqni, vkirc fi trnttcnpna 

rielle coricauiti dellaTeiir3;e qucitc po1cin,coinc habbinmo dctto 

di lopia,da alrri~iicce~ruaineritc cacri.1tc e itiette, (td.11 wanco 

LottctraneoptelJltl~c, prncLirniiocon I'ciiiptto d'apiirfi 15 itrnh 

c perchc lo faino coii vio1ci:td coti ne legtic In roncuRioii~ 

dclin Tcrta cr II Is c;ualc ravqfai dofi le Tarti di dhi)puiciprriir1 

dofi,ciJ 1110go .\*cictri vaporint portaifi Lorawn que] terrare, e 

fircpiro che fi pt owno dn Tcircmoti, con Icdrueifirt dedannir 

chc appot taimronfoi me nlla var1.1, c bizzarillitnacomiiiotionc 

fatta c b eNc efalatiotii tielln Tcira, elftndo~tnolto iiianifdle+.le 

xoui 'e le utte in diucrfi reinpi da Triieiimti , 

Siren d oiio parricolarmcnte lopgctti a Tcrietnoti i Juoghifit 

mxi in parti dt Terra moili,'poichc. la iiiolliti~ ntriiiia) e con-; 

ittivgeipori dclh Tcrra,dnl ciii effefto fi Rificuftarto le vie ped- 

vlcita delle efnlattoni c'ctie dt lopra, fcconciariamcnte i luoghi 

cauernofi rotlo lopgerti 3 Tcrretnoti, perche'congregandofi in 

uclla tnoltn ?ti,intitl di elilntioni, vcngano eile pictnutei e 

arertc dadtri vapot ipei il luoaofinuofo,che'permette I cntrcit?, 

ad aha marcria ancnrche in ello ye ne ha dell'.iI~ia, In doue 1 

Tcirettwti li4antfo'~enir.r: fpcfli, nchoghi montuofi, poichdottoinonti 

VI fono IccatierfIc,*e qifelle fono liin'ghi &'ai pnrofi, 

Telzn, i Iiioghi vicinoall*acqiie, f C& volte venpno afflittida 

Teiiemoti, pcr 11 dilwttimenro ( P cll'.ic~uo ne Iati 4elln Terra, 

d.11 qmlc vrn ano a cungreg.iifi, &a Ltritigerfi ill1 indentro i 

vapori, c I*rfafirtinni,~chc cagionano p?kia,conie fi i. acccnnaca 

ai fupra i Tcirenioti, lo pub incconrare Ferrara, come fij trattata 

ncll' anno I f7o.nel tenipc! del Somtno Ponrcfice Pio QLlitiro 

di Snnta meinori3, poiche detra Cittl fd 'per niolri giortii 

glistain mododtl Te1rcinoto)che conueniic n Cittadini idcife 

doll:i CirtA allnCmpngna per fuggiie IC roaine, che ininaccm 

~ano gli edificij AbJttuti, e comnioili trcmendemente dol Terreniom. 

. VI rono pofcia niolti luoghi di lorn natura efenti d,ille*roiiine 

$c Terremoti. i)intlnio fcriiie, che 1' Egitro b POCO, b iiulla patifce 

i tremort delh Terra. e In r.igioric 4, C O ~ anco C conknte 

Ariltotile, chc veriendn IJEgitto co erto rutto dall'.icquc del 

NtI(1, Fer?) I] fango n poco n poco li P ornta , & I4 Terra rf 

molle; tutr;L,e hinofa, ieitnin tune leparti tJi ,e per& il vaporc 

non ha luogo , dow conitringerfi, Icrartorfl I Iodoiie li rende li. 

beri

aationi d Arhde ne1 lrhro citato dellafua Metcorologi t) di 

Plinio ne1 lib. s. a1 cap. 8. ? dcl Vicomeiato , ed'AlelTmdro GOtnent+tori 

d'Atil2otilctqd~firno lo pccontano I'hiitnrie 9 +ci 

Tcrrematipiu ncfI:Antunno,ePria~auer;l,che nehltre (bgioni 

fi finofattefentire , efii gli altii ieguiil Terremoto ne1 mere 

d'Aprifc 11 tempo di Carlo Qinro. Qello chq fuccellc ne cainpi 

di PoczoIo , peril quafe hor3 fi vcd 

dotto da demo Terreinoto , fi\ d Ot cc+ 

di Leone Terzo Somiiio Pontefict., e d 

rcinoto qiid vniuerkle , in F 

cfegui akvltirno d'Aprile P e 

Innwenti0 Octruo dells nobili 

Signori Cibb l'rencipidi MatTi I nell'Ilo 

mot0 firouinarono trecittittl , c fiiiiclfi 

I 5 11, .In Vcnetii dal terrtmoto fiirono batture a terra inoltc 

Cafe, Palaggi , e l'acqua delle fonti crcbbe linifurncaiirente irk 

Padoa , Treuifo Vcline , &in mnlti altri liioghi cffef to inolte 

peculhrc de Terremori, il Terremoto mcncouato di foprn di 

Fcrrara, comincib ndi 8 di Noueinbre, Adi 26. di Mxto ilk 

fcttt hore di nottc ne1 tempo diAlberto Magno , come il mkdefimo 

riferilic dcap.9. furoho varij Tcrrcinoti in Itdia in molte 

Cite&, quafifcmpre di notte , dalJc qiiali of!ewationi , fi coinc 

damoftedtre fi de&w, chc i Tertenloti cotnmuncinentc pill f 

fanno idla Primausan, e Qell'Autunno 9 cheriell &arc, eiiell' 

Inuerno,c pid di notte,che di giorno, e fedi giorno pill ne1 mezo 

di, poiche in rali'hora I'nere fuole crcrc fciilyrc pill quicto 

che nelh mJttin3, i, nefla ~era,forrmari~o~alI~hora maggiormente 

i Terrcmoti qiiando l'aeie, cllme lid toccrito difoprapcr motti 

dl fi vede , e proua con [omma quietc > che & vno de fegni pk6: 

jpofticantiif Terrcmoto + 

Anco

T E R Z O . I bx 

’Arlco 1, acqtia rurbnta ne pozzire chc diuiene dicatriuo odorc 

[rer?glfce il Terremoto, e cib deriin dalla ehlitiollc kCCa I 8C 

pida CoininafKa nelle vikete delh Terra, la doue Parecidc 

Smo rnacitro di I)itaoora,da cert!acqua cauata d3 vn pozzo,predilk 

il Terremoto, ijqualle rouinbquafi tutti Sparta Plinio dt qliactro fecqni prefigiua i Terrernoti, d3 vnn nuuola tonueache in 

tCm )o fereno, e K~~~c;Ulffo apparifca dopai 1. occa[o del .Sole, 1: 

qlla 1 e Come linen per loryo tirita fi yda. kXondo da gf1 VCC~lll 

the teniino, e pauencina. Tcrzo d.t fragori fentiti nc Juoghl lot- 

feiranei ; Qdrto dall’ ngirarianedel Marc! cffendornmmt tran: 

ullliti, c lBaerc,fenzaventi9 d!quaIi fegiy CjCertOJ che i vaport 

9 trouano mchiufi, con i vent: nellc Cauerne dellaTerra, &ll. 

agitnrione dequilli,fi forma il Taremoto, e perb gli vccelli,cli~ 

ilallno ram, c tenue confittitione di corpo fxilmentc fcnrono 

allco agni minim alteratione . SoSgiange Alberta Magno 

a1 cap. 10. chc (P il Ciclo fati Icreno, e nniidimeno il lrimc &I 

Sole, e dell’ altreitelle fad piti ofcuro, cdeboledel folito, c chc 

qudte anc? p;iinno tintcdi Ihngtie, fa14 legno di fiitprq Terre- 

mntn. Ai iflotile ancnra dice,fe rqgnard vn frcddoinfoho nld- 

to tempo,i indicio pnre di Tcrrcnioto vicino . Anco l’ccc!ifi 

frcqiieiiri del Sole, e della Luna particolarrnente circa d’equi- 

nottin, tariro di i’rimauera, come dell’Autunno, fonocaufa a h- 

na volta di Teiremoti erle caurc addottcda Ariltdc, e d3 AI: 

terto nl cap. 14 &da I‘ Vicomcrcato ne1 comento 66. con altri 

molti auttori. 

‘T’lecedono fpelI‘e valte if Terremoto, ilcuni f‘uoni terribili I 

.mormorij, c rnugiti fimili, 6,i vocihumane, 3 conie a itrepito 

dlnlmi I 

E Ihro ofleriinto, chc molri vccclli, 8ranimdi quidrupedi 

hanno .ibb:ti~donato alcuni giorni prima quei luoghi, nequali 

fono poi fiicccfli i Terreiiioti, ii che ~ C vienconfcrmato O 

dal 

teltiinoriio de gli snrichi. 

I)a win nuLe infixarn infoitnn di colonna veduta nell’aeres 

Calliltenc Filofofk piedifle il filturo Terremoto de fuoi tempi. 

Anco i Marinati per coiigictturit cetta s: accorgono della fittIITn 

cnmtnotiorle ~lclla Tcrra, incntre n~iiiknndo,afliimprauiro 

itandol’ aefc I‘rtizn venti, fentono flurtuare 11 Mare, c tytnare Irt 

~llle~nel Indo mcdefimo, coil che iremano gli cdificij inTcrra. 

AffP.r~l~a Mizaldo nella Iua Metcorologin, che’quella Regionc 

reh GglCetro al Terremoto, verfo Ia qualc inchinera f 

I. ombra

t6t L t B R O 

embra def!eeccliG,manime di quelle, che fi fanno nella codb 

del Dragone, e qujnto piligrande,,c di inaggior duraca hi I' 

ofcurationc, tanto pidgraui laranno i inoti della Terra . 

Circa alb durya dc Tenemoti, difcorrono cosi gli Auttori, 

fe faranno I'elalationi riffeconcentrare ncllr: C.itieriir dell- 

Terra,piit Itingo tip0 f iiraranno i Tcrretnotij mh fe branno teme, 

rare, conforme aIIa mnggiore, i, ininore ririti di elre, cosi 

codponder3 11 tempo de Taremotit quaJ'lto poi pofino dillarc 

fcriue S. Tomafo cflere la. loro duratn di quaranta gioriii, Ct alcuniavolta 

eltenderfi finoall'anno. Ariltotiledicc, chcfeiITerremoto 

fari gagliardo 6 prodotto da inateria foim chc dtirer;i 

non folo li qirnrnnta giorni, miche fi dilatari ad vno,e doi nnni, 

&in fine, finche I~efalationc, & il vento Inanno confimati, h 

doue il Tcrremoto di Bafilea afierifcono, che duraai: vn'anno intiero, 

eche doph comiiicib A trauaglim anco i liioghi vicini, 

come raccoiita Fi igerio . 

Sono anco i Tcrremoti, oltre a danni eiiidcnti, 8t aIIe roiiine, 

chc paitorrfcano,portento/i ne hcceffi ventiiri, chc perb non fd 

mai dcuno Terremoto, a1 quak non feguifk a pnrere di Plinio 

qoalcheflrattagantc cahmi fi come le Cometct,le Stelle notie,& 

dtrifcnotneni hanno per prima, e principle cauca Dio, conforme 

la mente' di S. Tomafo, cod aiico i Terreinoti fino flzge[]i 

della maiio polfentc, & m a dcl mcllelimo Dio, e pcrb cant& 

Daiiide, Cornmaia 4, & contremuit Tetrr, fundnmenta monirum 

conrutbats runt, & commoia fht, quoniam ira1141 cpcir. Sal. 17. 

Che tverifimile che i Tcrremoti fiano Iegni mandnti anti- 

' cipatamente da Dio, come p&gi di qwalrhe flagello della fua 

giuftinima ira . 

Vniucifalinentc, e profgnamenre parlando poi, i Terreinnti 

fono indicij di gran commotione di venti, Sr in olriefignificano 

tempelk, e varie mutationi de tempi,perche vkendo d 1 tremiti, 

o apertrire delh Terra, qciantiti dr vapori,tla q(lc!tr pofcia fi producano 

varic imprefioni Meteorologiche confaceuolt alla naturidi 

vapoii, & eMJeioni vfcite dnlle catieine di q\icIIa; e 

per6 in confcguenza ne vengaiio poi IWettione dcg ti aniinafi, 

partico1armen:c irrationali, oi~coidie da ral influlfo, coii~e tidigno 

non reaino efentigli huomini ancora, clfendo folic0 lkpirc 

dopb il Terrcmoto la cltilenzn, come afferinnno Pliiiio,r doph 

di qiicito Seneca ne1 P e fie nmrali queftioni, t pcrclicd~ v,vio 

rpecie poffono elfcrel'elahtioni, e vapori,chc fotrnano I Terrcmoth

T E R Z O : 163 

mati, cosi anco vari', e diuerfi eLtti nell* acre proriucono a 

diym per6 fempre d c yiuenti, e dcllc cofevtgccrabili, efentiLIll 

. 

Per iiparatfi b in tutto, i in arte da prelcnfanti influs R b 

Tyrernoti, fono o popofito i toghi fottcrinei I ~ C P U fabrit ~ C 

Cat1 con ardii , poiche tigftj'comeaperti dannof3cjImente.efitd 

a ijiritofi vapoci,fiano. 1 ecafe, e eli edificij conRrutti con-mtlraglic 

fottili, cia6 di matoni, e non di inarmi fodi, perche 11 dUt.0 

nan benec6tendecol duro, mhil molle id facilmente cede, @ 

i fodetti vapori non hanno tanto contra1 P aall'vfcire, non faceno 

doli tinta riyercunione, come ne li cdifiir folidi. Vltimamon- 

te i Spechi egli Ant& fono luagk ficuri d, Zeri*emotj, pojckc 

ill cfii, I~efalxioni,, & i vapori efcano, e ti dilrtono icnxnj 

OfklCOh 

Dell' Huomo . 

Cap. 111.

xi54 L I R R O 

pronag; cum /pcRinr animalin cctera terrrn 

Or homrni (ublcmc drdrr 9 C A [ U ~ iacri ~ 

Infir & crdtor ad /ydrra rdlere vulrur. 

Poficde dunqtic per particohre dono del1'AltiG;mo PHuaino 

vn' animadi hit ma incoiporeag intelletruale, e della diiiina illtlminatiene 

ca ace, epeicctibile,h quale fivnifce a1 corpo,ncl 

modo, chc fil ifMotore a1 mobile, & il wcchiero alla naiie, e 

per& dige Relnigio che Anrrnarfl /ub@anria m corpor8a rcgrru ror- 

'pfir, il che coufet mil S. Agoftino 1x1 lib. de anima, st fpititu , 

dicens Anima efl /ubfianrre qnrdnm rrriorir particeps, corpori regando 

nccommodaca . M.\ noli per quelto dckiefi intendele, che 1' 

ailima ne1 reggimantu del corpo, s~eltchdi in qucllo per dinienfione, 

h fpaciq di luap, mi LLlo, ch per la di lei virtil il corpa 

in tutrele fuc parti vengn goiienuto, e nioh ; G'tlcidio coincntando 

il Timco tfi Plmne, dine, che I'aiiiina cia come 1.1 rhgna, 

la qriale ftando in niczo dell'i Iiia fibi icatn tela lema qiiidfiu~~;lirr 

moto,b interno,; eltcrno,che fe li F.iccia,cosi Itlriima rcfioccio 

ne1 centro del cuore, knza In di A enfione di fe Ma, viiiica tiitto 

il corpa , gouerna , c diiige i rnoti di tiitti i inornbii di do, 

poicht I? niiiiiia viene modal Filohfo defiiiit.i, che Aa VII atto 

priino ,oiler0 perfmian: del coi o fiGco organico, che h.ibbi;r 

per potcnra 13 vltaJ cicw vnita a P ~~rpoIolainentc organico, c 

FilOlOfiCOynttO amceueie h rationnbihti dclla niedcfinia mima, 

la qullc, per p,rtcred~A~oJlj~~oI~cl c~ratoltiogo,tlc~~c ll,it1eie ,lttitudinc 

9 cipiie in Le IC fimilitudini di tiiite IC cole create, e 

perb in quaiito all' efenza C fiinilc n11a Terra, 7ii.iiito dl'iinagiriatione 

evniformc all, Acqiia,e er vigore della ragionc, :d1' 

3ete , per la forzn dell'intclletto a P Firinnmento, eper 1,i intelligenza 

aI Ciclo Einpmdionde cos1 di qucite,come d~alrrc fiinili 

proprieth dcll,aiiiina compendi;t iI Damafccno, inentre tbn;tp. 

Chc I* aniins dcll'Hwmo cia v:i.i Cohnzn viueiite, Ccinpltce,incorporea 

, innifhilcrccoiido la popria, tiatilia a gli occhi carporci 

, immoit.tlr, ratimnle , inrellettuale > infigurabile , numcntatiir;ldekmfi, 

dell^ vim, c del corpo orginrco , uriGina 

cr re itcila intclligeate, 1il)ci.a nell' xbirrio dctI'iti:cl f ettn,vofonrarii, 

operatip ma miitibilc ch penfieri, pcichei. cre-bi!c . 

A qiielti ciicolnij appI.rtidendo nernardo il Sawto diflcv. 

. o arrimn infipita ~ e imagrna r , dvrorara fim~trtrrrc'ime Idpoi. 

/uta $de dotnrn /phcu, rdempin Chrgr fanguinr , d4rrrrrm 

AngeIrr,capaw bcnri~rtdmr , harri [nlutlr , parrrerpi rrtronir a 

q"Id .

I66 L I R R O 

bctfo hidiflribuito, 1’hi tutto conpcndiata, come attcita Cri- 

Iippo nell’ huomo, e di qui hebbe campo Arillotilc d~ dile, chc 

Homo pu1nfiarc crar omnin, e Fiworino rogginnk, che nulla coli 

grandecra fopra la Terra fuori che PHuomo, Ihtagol i lo ch;amb 

mifura di tutte le cole, Mercurio Trimegifo Io dichia. ii per vn 

€ran miracolq, e dire eke I’Huomo 4x3 vi1 Dio inortalc, & vtv 

Animafevenelabile ,fa doue hatiendo Zoroaltro vn pcm) con- 

Aderamcompoflo eosi perfetto efclatnb, e dilie o Iinmo rrcducir 

iniure Mtract/fum. E Ciceronenttonito anch’cllo tiel pliino delle 

leggi lafcib fciitto, che 1 Huomo erivn anitnale proitido, iignce, 

rnemnrc, pieno di ragione, edi confegJio, L~COII ccrte 11luAri 

tonditioni da Dio creato . E Plinio ne1 lib. 7. a1 cap. p. della 

fh.4 Hiltoria naturale dine, chel’ Hilotno era vn’aiiirnalr, che a 

tutti cominandntia,c fopra tutti er3 eccellcnre,il che fil fit~aln~ctire 

dal Cjtarcdo Dauid ne1 lilmo 8. detto. iWnr/lrcum p d i mir)w 

nb Ayih glaria, & honorc coronapi em, & confiiturjfi cum 

/+cr OPWA manum inarum. 

Effendo dunque 11 Huotno dotzto d:’ cos; prrgiati fregi, lico. 

mle fii tutte le cofe create rendefi confpicuwosi inco dal Cielo 

l’iccue per mezo de fuai inAufi pit1 form nelle file attioni, che 

nalfiuoglia cornpoito, e perb racchiudendo in le varij lumi di 

liitiniti, cia e ~i, come da vn crmpcndiofo, e prodigioh cielo 

fi deducono varij, equnfi indnbitatiprcihgi atrinenti alln buona, 

B rea tempcratnrfi dell’ Wtromo medefirno, dah qodc pofcia ne 

dipende la rems, 6 rrifla incliytione ai bene, e ma1 operare, e 

permezo di cia PHitorno pol dI*nltrD~huomo, riefce, i> come 

bicncl giousre, bcotne Jirpo ne1 dittorare, c Inccrare, fi che conofciiito 

la iniqua, 2, otrima hahirudinc dell’ Huomo, cagiona 

ne li altri auiicditncnti tali, che gli infcgnano a fiqgiie quei 

ma f i,che dalle tIclle,cotne carife lecondarie,a cagione d’ vn huodo 

trifio le minaccinno, I(C itiflirifcnno . €{?I pcrcib 1’H1rotno 

pidparti‘in fie, dnlle quali come da fpecchioraccolgonfi le fyccie 

lndluiduali della propria natrira e coltif mi. 

La pill patcnte . e manifel?a artc che saoffrc nlla vjltadi chi 

pyendc 3 contemplarel’huom?, fimre , 11 11n1c a parere cj‘ 

Xfidoro,ferue per efprimerc I ~rnngiiiationi non F 010 dell’animot 

ma i giudicij de113 rnentc,~lbcrgando in elfa,c*me affcrtna CottP 

rino tutti fa virti\ dell’humarta natura,chianridola it I4lofofo ride 

dell2 vergogna, c dell’horiorc, poiche confinandocon 13 facolti 

ha$nciua rdidente nella putt antcriorc dcl Certbro s queltr 

Par:

i 68 L T B R O 

iana diiiota fagacid. Lafronrc nfpra con alcuni monticelli , e 

foRete,da fcgno d’huomo pocoda hie, d’ing.tnneuoli coltumi, 

e l‘enza fedc . La frontc piena di rug he , e clie ne1 me20 fi picga 

denotairacondii ; la Ci.ontc rugofa lkmplicemcnte, cjoe cre@a i 

uifa delle cot’nd delle Capre, fignifica melancolia , e gran pcnieri, 

en a prenb altri rcrittorR e regno di reueriti . L.t fontpiana, 

einzaroghe, drnota vli~liuc~mofpcnf~er~to 

b ?I parcrc 

~elConciliato~e,nncoin Jnneuolc, tale dicono foKe Ia frontdi 

Epkiro. La from li~iarlshuomo litigiofo,come il Cane . La 

fionte tlritta, inagra, tie Iifcia, neafpra, fignificavirilrti .La front@ 

tranquilla fercna, e pima indicaadulationc tale I*hanno i 

Caniclomeltici , poiche ne1 far carezzc a1 Padtone , apianano la 

frotite . La fronte nebuloh, honitrle , inctirum, c torra, fiqnifica 

audacja , e crudelti, Iheblc talc Ezclino Tiranno di Pdoa ; 

13 fronternezana fri~latranquilla, c iicbuloh,iiinicavirtii , &+ 

miglior di tutte 1’altre, talefcriuoii eR‘cr !tat2 quclh di Francefcoprinio 

R& di Frrancia, non rolo virtiiofo, mi amacore , eiimu. 

neratoredclle virtd ( hoggidi per?) pochi tali fc ne trouano) . 1.3 

frontealra,fi I’filioin~ perciitace, 8r audace . tafi-onre dirnelra, 

k humilemofirahuinilth I La honte iiultera & propria de pli Buo. 

minifdtidiofi 3 e mcRi 2 e fignifici 3 che ilcuorcdi talllliuoinn 2 

doniinato dalle pafioni. La frdiitc melh dinotn pule mcititia, 

e lamcnti. La froiiteallegra , figriificaa1lcgrczz;i~ crchc e!Tcndo 

, come G i. detto, 1;i fioy vn I wcchio doiie 

meititia, c I’allegrezza, cos1 iri que 1 

f I Loitjniiu 1.1 

13 da gli mentouxi fqyi poffono 

giiidicaifi le pnflioni , &. alftgrezzc dcll’anjmo . 

Profe uikc il POL.^^, B coilfidetaic ~ninirrarncnre ogni alri ad 3rte de P corpo, per rrtiaeie d,tnltrn conltitiitioiic de’ ~ncni: 

Kri, i coltiuni , c ~*mc~inarionit{c Eli Iiiioinitii ma perche nnn c 

mio fine di tr*imre (ti qwit iDitiiiiatioiic Pilionoinm, IC IIOII cii 

pafaagio, lafciarh, clie i cui iofi volundo perfettamentr coi~o I‘CCre 

conquelti, e fimili fegiii 3 le comple~Goni de $11 huolnini,lcpghino 

il fiidetto Autore, e It Filonomia in pnfticolakc Celrltedi 

MonQnor

170 L E 1 3 R O 

mo , ;) donna dotato di linea cod ben pof? a , fortmato nellc 

cofe dell. agricolctiial de fiutti dells Terra, nelle mincrc, nell 

inoentione de Teroii, nell'cditicare,e rlegli V&CIJ rinput i,nelle 

heredit;, rendcndolo Iurco, e tewce nelh fpcnde1r, f.i(eiitlolo 

di lunga vita (iedetra linea frlflepiir hJJgR,C vigoro~d delI~,Jtie) 

mi aultero,pmfierofol molto piofoiido, tacitiirno,~oIita~ 

io, Id- 

boriofo, pariente, aua~o, defiiterofo di domtnarc, cumuiatoie 

diricchezze, & vfuraio, e lo fiiebbc iiell. afpetto imolto pd- 

lido , e lnncilente . 

Se a1 conriario,la tierca linea foffc niaIaincntc poh, I iroi ta, 2, 

d m C I 

6 diuulfJ, i) iiieguale, 6 inteirotra~ 3 rsinoh b cancellars, 

Ci conIufa, i, ititelkcats ds qridche dtra hm, t ft.gnacit 

di qualche feniicii colo,tieo,iiiacchia, b altro liinile,fignifics mall' 

influlro tji detto Pjancta, e minaccia,Iite, prigionia,infcrmiri incurnbile, 

trifia inquieti,c breue vita cnendiciti, xricoli d'acque, 

k alle volte la morte, hcendo detta linea ?la I atneiitc polta I. 

Huomo fcelerato, c di pefiini coltumi,c tnolto pid pofbno verificafi 

tanto le byone, quanta le cattiue influeilze, quando pili 

fcgni, 6 di bond, o di'mati&iiti concorrono inticine crrmp/rrros 

#vim cnnfi, dice il?Fil;ol6fo.rorcrtrrunr ad vnrm efftlfum, rnrnrrt 

~ p r cffr#aw ) dh 4 ilrhc reruirh feinpl c di rcgola enerale ia tutte 

IC prcdittionit come hh nnco toccato di {opra %I oltedtiecon. 

Iklerntioni aggion sno i Metopofcopici di que1t.i linen prefuiriendo 

di volere B ingnlnrizaifi nellc pirticolaii contingcnzc, 

t~i perche cib riefcc dimcilc Lk iinporiibile nel13Altrologia,doue 

ii camina con fondamenti pili reali (come awfh Toloinco ne1 

pi iino del fuo Ccnriloquio)doue difli., che il prediie i c d particolari 

era Colo diltinaro a quelli che hdnno del diiiino, cioP 

qtielli,come fpiegadottainente il Pontano comentatorc cclelre 

d~lmedcrnoCentiJo ujo, che hanno la cognitionc del futulo 

cr VII inftinto natura 1 e, con rnoti liberi,efi)luti,e che quelti non 

[anno per Io piii kienza, ne arte alcuna. chiama!id?t tali Hunrnihi 

fai~ateci~ 2) Iinfatici,&&una volta indeinonrntilo.~iritati, 

c le predittioni lorn fi referifcono alle itella, e nonnllclcienze, c 

per6 diik bone T'ofomeo cheyur fcirns rllr non pore@ parrccn/nres 

reuwn formar potaunrmrr, /;cuii nrc finfir prrrrcw~rrrm, foh @ O h 

Numinr #nit prdrrunr partiidaria 

Adunque I* andare con I' nrrr iniicltigindo quci reconditi fc. 

creri, hdclfa Jlitllr3, ij di Dia fuori di vna commune enerilicrl 

di cognitione,conc& per mczo dellc icrenze,efupcrk T ua,rKen: 

do

17% L 1 B R'O 

rlNata di natura Solare, cioi.fplericWo, glorioh irnpciiofo, di 

bum ingegno, virtuoh giiiitn, Kcligiofo, indtilb io(o,& nmato. 

Se a1 contrarir, Jctta linea lnrl nnJ pott3, & i r : h tiliiaca all* 

hora minacciabreue vitir rericoli d*importnnza ( frconcto cho 

CBd id,emeno fnaldif of'a) porche ille voltc fiiole appoiraie 

erdta delLDocho deiLgo, yuando p irricol.irmente lara in pd 

fuo hi rpezzata, & not& meiitL interfe ata, f$ a!ico I~hti~ino 

di&aparare dirobba,fihcirJ inimicit!e con p.iieni I, Iitc, e tiiftor- 

die, kcod ma1 polb fit; ili ciell'drre longa, & hcn vilibile , 

denctlicmiui coliumi,comedj arrogante, crudele, firpci bo, van. 

ratorey cMipai.orc di robly pigto, golofo, litigofo, conceotiolb, 

oco inclinato nlIa vir:& 1c. iinpratic.tbile, &in Comn~in qua- 

I)unque inodorcltatidertn linea deturbata, fignifica danni . 

La fincadi Veneie, cheltifotto quellrdi Martc, fe fariforcunata 

come fi Pdetto di foprn dcll'altre, fignifica vita tranqiiilh, 

8r allep,ra7 anco &ai longa,nmicitia di donne,&amore qiieife, 

hduri 11 Nato molti amici, profperid, ne negocij, ne inatlimonij, 

ne figliuoli,ne griida ni, e negli ncqiiiffi di robha, e buoma 

morte, e preudendo efla f Inca all'altre \*intei)deri di viuei 

rotto il dominio Vencreo, c pcri, hmrh alleerezza, e fi inante- 

1IerA in felte.in giochi, 111 piacerip in rleJirie,&applicarl a djlettj 

Camali, in olti e f3r.i Religiolo, niirericordiolh, inj alrlu3mO gelofo, 

k pni derta line3 LII i in qcialche pirtel I in tutto sfortu. 

nata, fignific.ibreiie vita, difgratie ne figliuoli, c poci forte coil 

donne, patiri nelle pal ti VCI go nokinfarmiti, & hiuri debo-. 

jezzadj coito,ef;lri bggetton P 1einferniiriVeneree. 

J,c lineedi Metcurio, die (i tlouann fr21 le fopiariglia tirats 

1 filo deJ nalo, le qllali hoi .Y fi)no doe, hor3 tre, & dCuna volth 

ati.lttro,li:quefiefaia!in0 hcn formate , edifpolte,cornes'L. decta 

deIl:dtre I lignificanobrionainfluenza ditd Pbnera , qrial hole 

incliii~r Ihuomo all' eflcrc ingegnofo facondo, fortimato nel- 

I Irttcre,jncontrxti , nclfe mercantie, ne1 ioco > efiidiJetteri 

d v;iriecopitionc daarrifici, e di far conti, P;ri moltoqmeto da 

forafiieri dn pcrfonc litternte & artcfici > e preualendo quelte 

Knee in tonti fopra I~.iIrrc, fi8nificano maggiorc, e piil forte infliiffo 

nellccofe mentoilate di fopra. SC faranno dette Iince ill, 

dj tri-, & aiqum~toriror tc, oiiero oblrquanicnte pone, b in aka inaniern infortunate , (igtiificano infelicitlnel ncgociarc 9 con= 

ti rtnrc,e nelfc mcicantic, pocigratiaapp~c@ gcntifordticre, 

dmco ne ncrui, nclia nic'~i~oti;l~iiclh vita c ne glibiriti vir$& 

partr

w4 L I B R O 

telletro gli occhi rnedefimi , i qunli corn olli di niatctiaaKai pura 

,e varia, particoljrmente nccoloti c P iiarnanfi occhi a parerc 

d’Ifidoro ne1 lib. I I a1 cap. fecondo Y quafi occulti , come che 

vcnghjno dalh coperta delle ciglia nafcoit1,i) pure P ~ ~ C ~ in Ire C 

ftd?;iiterighino vn lume occdto, c fccrcto; Qelh fri tiitti i 

lenfi confinanoda piil vicinoa11‘ anima (poiche diceli, chc ne gli 

occhi rdieda two ilgiudicio delli mente) la dnue ccrtnmciitc in 

quclli vedefi lapcrtubationc, b hilariti dcll’anima, e limiImenrcI~amoic,l’odir~y&alctep.iifioiii, 

lequati not1 poliono ne gti 

occlii, incncrc fpuntano d.dl’anirnoy occultaifi. Chiainanf gli 

occhi lumjcre parimenti dell’anrmar eporte del cuore, & ericndo 

kiricollocati nelln lupretna prte tic1 corpo, fono qiicltc veri 

rfjlorztorideIle core ventut e ;furon0 $1 occhi appo gli antichi 

in grnn veneratione, poihe in e& Lcoi gciidoli 11 imagine dell. 

Huorno,hllirnandolo mirnbile nelln natura erano pel; cfi come 

cofcreligiok adorarc. 

Sonogli &chi I~ornomento del volto, fi come la bellcrza della 

facch, & egio, chc cuopie qual fi fia diffetro del coipo . Da 

gli occhi ds 4 quc,cotm da arte nobilifinia fi deducono indut-ititi 

gli affetti del cucm, c B ell’anima 9 e pcrb Giouanni Apofto- 

JO ne1l’epilbl;l prima a] cap fiecondo: dJfk Che 618 oKhi v,ighi, 

csfacciat~ erano indicio d’impudica Iibidinc, fi come allco ddlr 

occhio, b viita toriia,fideduce vno intiidinfo cuar,e, 

Athenco nellibro ottaiio offerua ) chegli ocalircaprini, cio& 

vcrdcggiinti, b tinti coinc acqua d’azzurro 9 indicniio bonti de 

coltumi, cos; gli occhi mediocremcnte collacari, chc non fiano 

troppo tiratiall’ infuori, ne troppo rinfcrrati all’indentro, mo- 

It ram il medefmo. AI comtrario gli $remi fonn tutti vitiofi . 

EIippocrate dire, che mentre liocchi erano hi, tiitto ilcoipa 

anco douea elfere della mede f; ima qualicl, I~doucniligenteoicntecomandache 

nc mali fi doucffe contem lare fa coiiftirutione 

de Eli occhi, c chi nc vole fopracibfpccia f e confidernrionc legga 

Lauinio Lemnio ncl libro +a1 cap. 6. de gli occulti miracoli 

dellanarura . Seinpie Fli occhi Iangoidi, hnidi, afperfi di 14grime, 

deboh, tcnebro I, trcrnoh rigid!, vibmnti, ttiinidi, caui 

nafcojfi, b chepoco li aprono) dhe ?i!lerfira d’af6ctri dell’ animo, 

tanto ne fanilcame ne Eli am31itti, indicano intemperie del 

cercb~opericoloh dello vita ,deriu?nteda copiaci’huinori, 3 da 

difTetto di qtlegli, b +I freddezza, o dd calidid cagionnta . Cjli 

occhi Iokhi, torti,&aboni, c chc riguddano coataggio dbliquo

17.8 L r n R O 

Ma fi queita linea far4 dikoncinua in vna ptrre pi4 fotiga, c 

piil profonda, chc in vn'altra, indica humori biliofi, e qualchc 

pafllonc deriuanre da efi, circa a quei reinpi, che inoltrai i la linea 

in vna, b pid parte rotta e mal apparenre, conforme 311% 

mifura, che di cis ne fanno i Chironlantici col coinpaKO, chc a 

melti enoro., Se In dettn lineafar3 ncl principio fottile, d~nora 

banti dell'anirno: fe groRi, rozezzn di qucllo, e mnlcrtolo, per 

la foprabbondatizadcl cdore naturale vecinenm fc Lfri gracile, 

ml longs, moltra predominio di ficcitl, efieddcm, Ibpra il 

caIore naturale, e pcrb 31' uifcedebolezzadi nmra , Se iara breue, 

& hurnido, Iignifica P redda, & humidn coin hfiionc coilr 

breuiti di vita, &in fatti queitalinearotta) e di continuadditlo- 

ta accidenti, e mali del iunti anco da caiife chinfiche, k far& 

breuc, & dt alciine linee picciole interfxara L. regno di vita breuc, debole, e morbafa,la molto grotfa, e roK& indica falacid, 

&inconf€anza, fe rdrh bifurcata ncl principio fa 11 tiuomo vagbondo, 

c pazro J EiTendo queh linea rona verfo 1.1 linea natiide, 

moRra lufluria, e peruerf coitumi , & il fimilt Cc C7rl 

tortiiofu . 

Afcune Jinee cref e, e tartuok troiiate iiel principio dejflr 

virde prefagifcono P epra, poiche tali linee indicano vn pcruerfo 

dote del fegato . Vna linea picciola, e tortuofa ne1 fine di 

vitale, ninacciavna graue infermiti, ne1 principio di qiteIIa [e 

vi firanno linee, che la interlecchino fittiare verfo il dito police 

dinpta cadura, prccepitio, e danno da qctadrupedi . 

f punti, i circoli , le croci vedute in qucflalinea dinatnno VArie 

contingenzc, C ~JS~ 

di hcne, coinc di male, tna perche qiicffe 

hntino pit) RelChircrmanrico, chf Rella Chirokopia , f R f oiaromo, 

* 

che altri nedianoi loro pnr'eri , che per non haucre altri fondamenti, 

che I'cfperienza di qiialchc offerwtione , non pub far regofa, 

minime, che chi forfi con tali fegni knurl configidto honori,dignitl,b 

difgratie, queite come dipendc??ti da ~30fe pit\ remome 

poterni, hauranno hauute anco pdaltl principii s cnon 

dapwnti, linec, b croci vcdute neh mano . 

Segue a113 linea Vide, vn'altra linen detti naturale, 6 del eapa, 

h quaIcacoiicorfo dcllla vi tale hi la ilia ori ine ne1 Ccrehro, 

dal qtialcgli fpiriti animati in tucto il corpo fi B ifondonb) ; Qia- 

!la Ji~ea lid fimilinente principio , & origine ne1 luogo doiic co* 

mincia la vitde, e fi chiainaFaruraIe, percheda elfa fi comprendc 

la narilra di cidcheduno a s efiende quelta lineadopb il fiy p,rinclylo 

r'

Y E R Z O . t79 

cfpio per la palmi delk mano, fr3 il police 3 & indice fino d 

monte di quella . 

Se queita linea fari ne1 principiodifgionta dalh vitale , ncll’ 

angolo fopreino delhmano, rendel’huomo irrcoido , e di pro- 

pria telta,infedelcJ fprezzitore d’honori , di ricchezzc, di pa- 

renti, poiche tal pofitura di linea moilrando ellberanza dl calarc 

naturale rendenre a1 fccco, queita fi I’huorno furiofo J e poco 

ilimatore depericoli, per la fantaiiada rale qualita confufa P Ib 

quale cosi mal poita noli pub pcrmcttere Ia cognitionedel retm* 

cdel congruo, chefcalcunirsmidilineefrapoltiti vedranno frf 

la ficparitionedi~dctrr linea, e la vitale, che per fi vcngano a 

congiongcre J dinota qualchc conuenicnza frl I’operacioni del 

Cerebra, e qiiellcdcl cuoI’e i fe quelh linea farA retta intier-, 

continua,btne appnrcnte fino a1 nioiite &llamano , dinotabontl 

di cerucllo, buonacomplelfione della natura, inee no no& 

IC, k ecccllentc, huomo veridico, c fdele, mA le farl 8 reiie, tu. 

rnida, profoncia, conciua, e lion ipparente, pfefagifce h!lmore 

fantaflico, nialeuolo. e vita breuey poiche cos1 polid Indicando 

Cuperflua abbGdanza di fi eddo,& humidoda queRa !e nafcono i 

wa!i humori, e conreguenteinente I cattiui cofiurni, conforme 

infegna Galeno, che morir animi ppsbunrur remprrapnmtunu 

rorporir. Sc LirA queltalinealonga motto, c: Iirgi, figntfica huo- 

mo beitialc, e di grin colera per 13 efuberanza del c ~I~o, del 

fccco . Se6rl fotile, longa, crnal*a parenre, A 1’Htlbmo infc- 

dele, traditore, e le pgiero di ecrueh, per la fredda, cfecc;L 

c6plefionc,che cib kmoltra; Se detta lineatirard all’in sd verfo 

lcradici delle diea, dinota malitia, c Ralidezza; diltefa fino alla 

percuffione dell3 mqno,i, monte della Luna, moflra vita longa, 

ma vccctiiezza laboriofa, dilongita fino alla rafcetta della mano, 

reridc I’Huornocupido,e pieno di fozzure, malamente formata, 

e con piii linee interfeccata, rendc loggetto llI-Iuoino in ogni 

mutitiencdi tcinpo a dolori, c partahrineitte I* Autunno. 

Trouandoli ne1 fine detta linea ratnolofa, ftgnifica 1uRi;ria viria- 

che kcreramente o cr3 male. Se alcune linee mterfecaranno 

ne1 mczo la detta P inea natur~Ie,puS-dpeortar mortc ncll‘ 

giouenite, c fcrite mortali. Se ~ irh interrottain principio, 

dln~!~ oft‘eknclle gainbe, caduca dnaito, e ferite dell3 tclta: fc 

far?lPlrcrroteada pril linee, adduce breiiitl di vita, e inolte ma- 

13tle9 ‘9 queita ~ineaanco icirco~i, i reniicircoli, i puiiti,i graui. 

ICCrOC’a & ogni altra tnacchia hanno per IC regole delle Ch+ 

M a minora

14% I X B R O 

conmi io, detre figurcmal formm, indicino anco I’oppolto de 

iidetti beni 

Qqnto pofcia a gli altii poco fondati , e van! enfieri de Chirornantici, 

che farm? del Cingolodi Vcnere, del P avia latteadek 

k linee khi, Giouiali, Meicuriali, Saturnine,Venerre,e Lunarir 

coltrian~olo dl Martc, E hili, haiiendo del troppo cuiiofo, e 

del vano, ineli!amente come tali, noli deuono da gli huoniini 

knfati haiielfi ~n confiderationelma pid tolto come hllaci fuperi€itiofi,e 

dannati, fiiggirfi cos; criendo da mcgiudicatc per rali 

intorno a quclli non m’ afiticari, ne con 11 iiicntc ne con la 

penru . 

Reltano, per coinpimcnto di qttetto difcorh da conlidcrarli 

I*vnghie delle dita dcllc mani dnlle qlldl ancora po(i0no giudicarfi 

le natiire de gli huoaiini, poichc eflcndo I’vnghie efcremenri 

de gli hurnoii , e dcendo dalla cute, 4 necefbria , che ne1 loto 

colore rnottrino mco qual fia Phumore dn che proiiengnno, 

che far3 quello, chc fopra gIi altri abbondando formarl il temperamentodclle 

particorporce, ddle quali pofcia ne deriuzno la 

bontA, t malitia dccoffurni. 

Sedunque I’vn$hiefnranno proportionate, e ten colorat-, 

inofIrano cornpfchonc cempersta , che fe liaranno corte figidcan0 

rcmperarnento pituitolo, re longhe fanguigno, fe refltfi CO. 

lerico . Refianp Ilcunavoltaadombrntcda pimi, che in elk na- 

Fcono , i qudi,fe farannn bianchi, indic?noerrihcran7e d hmore 

pitiiitofo, fe neri, &humore inel~ncolico, le rofi di Iangue, fc 

giallLdibiIe, eper confiiguenzapoflorio nnco dinorare, qudchc 

yaGone dipendenre ddla sualith dell’hi~rsiorc pcccante . 

Saridtin tic I1huamo dall’altr’huoinn coriokiuto er inczo di 

7 rrifegnieitst+ari, rpiegatidi ihpra, ma,& nnco oftre 

qtgfii, e d+3 

Jacontemplationc del proprio teniperiineiito , I ipar‘dai 311’ 

habitor 11 modo dicminare ,a1 parlare, all’vfo diconucrCile I & 

afle ittioni rnedefime, ham3 iil chiara , e pid ditlinta ;mco 13 

aarur3 di chi fi prenderh 3 con P idenre I 

~eggefi ncIl’RcclcliaOicot che Amrg~ tov)oril ri/jlJ duntiurn 

& inreli hominir rnmciant dr bominr 9 Ilr vn’ Auctor gratne fog. 

+onre, Hominij inceflirr,.qui feplur motrim qaturu,indrcto ep,tjt~a. 

ij#Jt amimj, &rnorum o w nirurli. DcI palare cijf!? AriR. Itb. de 

~*t.rprrra;iomr. ~ a /unr p ir wmfint ~ eor:irn~ u( firnt in anima 

Jfi&ftmn noti j DelPamicitia e confiretudinc (4i pratticarc con 

alcrj, Icrificilmcdcmo Arik lib. S. Etlticorum . Ciominrr riufd8m 

nmrd

286 t I.n,R 0 

In oltre, percheinco poffono i logni d‘alcuni inter rctarff 

come dipendenti dacaitfe naturali, poiche hauendo ciafc K eduno 

temperamento dell’ Fhomo le file proprie palfioni, a qitaliper 

naturale;inBi~atione de gli humori pred3minanti vcngono inclinnti, 

cod poffono quelti muouere aiiticipatatnerite Is fantalia, 

;7 per ragionr‘di forpetto, 4 di tiinore di qtialchc accidente fiituro, 

& in tal modo rapprefcntarc all’ Iduotno dortniente 1’ iinagini 

purc delle iiiiininentc bene, B male, oirero inetaforicamente 

moftrarc qualche fpettro, chc habbia forza di dinorare, rifketto 

alla Lila naturale potcnza1 qualche futuro accidente, corne per 

eGmpio il fuoco veduto in fogno dtre aIPannottcrato fit0 prefaagio 

pub ancorn lignificare firtutacolera, per 13 quale ne poflimo 

olPHtiornoclcriuare conkgrienze poflibili,prodotte dal doininin 

di tal hitinore, poiche pito elfcre, che le dirjlofitioni di fiinili 

eucnti nuocino il hgnantc, tanto nella parte corporen, come in 

quelladell’anirna, fiiIcitando nellafiitura mofla dicolcraia tneinorin 

di qu;ilche riceiitrra ingiuria, e cheperi, induca I’huomo 

defiderarne .In ventictta, In d

De gl’Animali quadruycdi 

Cap. 1Y“.

190 L I B R O 

HA per proprier3 il Leone di non aKalire md l‘huoma fe nod 

conltretto dagrandiflimafame , e quando prende in vn giorno 

cibo aflai, Lthdoi,b trkdi si.zamangiare,& e vulgm nliorna, chc 

quelto anirnalc cos; feroce,venga iblo dslla febre uartana do- 

mato, fc bene poi abhorifce ancara afTai la feditl de 3 lo Scorpio. 

ne, e s’intimorike a1 canto del Grlllo , anco fi ritira e fi fcanrj, 

uando inconttitodall’hlromo in Campagna, queftolo inira fiKo 

Znza abbaflire le palyere, cosi riflkriGc jlTanonine t‘iioi quelitiaellib. 

6.cap. 3p.nelfine. Tcmefimilmente il Leone itco.. 

lore bianco, e IpIendido,iI die A niolto marauigIiare,ch’vn animale 

cosi forte, & aniniofo s’intiinorifcadi cole piccioli , c lcggiere 

j fd queflo Animalepreflo li Egitrij di gran fignificati c 

milteri, corneracconta l’ierio Va ff eriano ne1 lih. I. de fiioi Gero- 

lifci; fd il mede~modall’Antichitl Itimato-ne gl’incontri per gli 

augurij dibuono preligio come alcontrarioqtiello delh Leonefiu 

. 

Viue il Leoneifhi teinpo, il chefieonofcc dal confumody 

den ti, nella ha vecchi;~ia per& non perde Ja robiritezzi, ondc 

diffe le giadramente Hippothronte Doctain vn verletoregiflrato 

prc B o Giournni Stobeo . 

pi& vd vmhio Leon 3 chc giauin Ceruo. 

Circa 1.1 riiutatione de Tempi lil aisclyegli i fuai lignificati, 

la doiic,fe il Leone, riguardatitlo nll’insd, attraherh l’acre per. le 

narici,.l modo , come che odorafle , Egnifica piaggia, ne altro 

trsuo Icritto in quefo propofito di yeito animale. 

11 Lupoanimale feroce , rapnce , imtnanifimo , e crtitefinimo 

nemicoipecialmenre de grqi , t cti forma fimile alCane ,on& 

molti tcngnno &ere if Lupo, Cane faluatico ,:e di viff a acutiflima, 

in modo che nelle tenebre delln notteanco il tutro vedc, c 

difcerne,e percib a%rmaSolino,clie gli occhi del Lupo fono lucidiflimi, 

per la virtd, c Lellezza dc quali, fir ddla Grecia 3 da gl’ 

Egiri jt dt li Atheniefi, cd Romani adorato~ da,primi in honore 

d’ppol B 0, e da Marte, e& gli vltimi in memoria di Romolo, 

c Rem, oltre che fil il Lupo di varij Gerolifici lignificatone i~p 

prrffo I’antichith e da tiaturdi fi fcriiic J che per eflcre il Lupa 

cos; ncmico delle pecorc, fe foKero fnrtc corde de proprij inte: 

lhi, &pr)flc sd qaalche iRoinento pcr fonire in compagniadi 

quellc d’a gnelli, tolto quellc diltrug. c,e corrove.Alberto Ma. 

gno el li bro delle virrtt dell’heibe, ! egli animal1 ,e delle Pierre 

afferke, rfic lbcchio del Lupo,maifiincil dcltro,portato I i at0 

ncl$

172 L I B R O 

cib0,m.t %i fifcib morire di fhne, molri altri cfempi di cani fca 

deli n Joro I’adroni fi rrotiano hitti ne libri, che facilmente ciafchcdiino 

li pub vctlcre, come anco delle proprieth fingolari de 

&Ili, ne hnnuo lcrttto Ariftotile, Phio, Ifidoro, e. PIutarco, a 

qi1nIi rirnctto.il lettorc . 

NC prcmltici nereei Con0 i Cani anch’ctli dn gli influfide 

CieIi,:e dcllacoininotionc dc gli eleiiicnti aggitati . 

Se adiulqiie i Csni vcdrstifi volgerc pcr la terra, indicrtno 

vcnti, e IC i proprij loro inteltini ; fi vdirmio far itrcpito, 6 in. 

dicio di pioggia . Se ellimh il tcinpo rereno, leiw altra appm 

rente caufa, fi ritirano alle c+ denota; che il tempo C: vicino ad 

elkre tempeltolo. Alcuni rtferifcono, che nicntrc i Cani pid 

del Loliio sbbninno, bche mangiano dellagramigna, i, che vomitano 

iI cibo, i. regno di piogpia, di vento, & alcritiavolta di, 

altrn inn1 tempo ; clie il Iirnije inoltrn, uando il Cane coni 

icdi catia nclla rcrra le f3Ke ; Notifi, che a orinendo il Csnc sd’l 

I ato fiiiittro,fignifica lkmiti, Tc liil deltro giorni tempeitoii . 

XI Bite, & il Toro, * no detti cia Latiiii ~rirncr eo quad tsvram 

rcrant . sono i htii di 1xoprit.th rnoh pietofi fri loro, e mafime 

l’vn cntnpagno dell’ aratro, verro P nltro, vfando quando fi 

feparqno di andarfi con dilisenza cercando . Sono qttcfii animali 

dj grnndifinio vtileall’ huoino, efurono il hile prelfo 1’ antichits 

m,lfiinc ~ IX i facrificij . 

Nc1Ic mritnrioni de tcin 7i fi hanno da Boui le rcgucnti (ignifil 

cationi . Se qiielti vcdrail c I lcccare Inpropria pclle contto )eIor 

,t2 indicia di pioggia ; Sc ioucndo innngiaranno i Ihui I ortemente, 

inottrn durntionc If! I quella. Similmente fe gincerrnno 

vniti, come It pecorc,& fegnu di tnal tempo; inoltrc, fe n fimili- 

-tiidinedc Cani roricnti in terra ripoferatitlo fit1 Isto rnanco, denota 

fkrcnirhfe fir1 deltrn,pioglgia. Gli fjefli parti dellc vacchc, 

6 inorte di qtiellc, aiiiiuncinno tempi piouofi ne1 Iiiffeqiiei~tc 

Xnucrno. Di pic, fe vcdranfi andar. cmnc in amore, fcorrendo 

perle cnrnpagne, PL eligifcono vemi, p1!gglav b ternpcflc , sc 

I! Bue E Icunri I’vngliic de pied1 anteriorit molh n pnrere di 

Teofralto, scqua. A trnspelta ; Se alznndo il capo odorari I’aerc 

ne1 modo detra dcl Lcoue, atldtlce tein o piouoh de quali prohoitici 

lie rende In r;igiotie Ariltotilc nc P lib fclto dcll’Iitoria de 

gl’nr~ininli a1 cap. 7 e z r. E dice, che jxirendo il Biic dolori ne gli 

aiticoli, part CoIdi inentcne piecii , qtidti fi trot13 hnuerc indebo- 

&tij e per6 Itando imininente il tempo cattiuo a dnl qunk re1h.a 

molto

194 L I I i R O 

Eflate faripid calda del folito . Scriue per6 TeoFraRo,che vnE 

ttcdalmcnte Iepecore, che tardi appcttifcono iI coito , ( 1‘ l1lOtJllO 

CerenitA, 8r alcontrarjo fc accelerarrntio, tnoltrano che I’lnuctno 

anticiparlcon fuoi rigori . Se nell’ Autuiino IC pecorc CJLICrannoin 

terralefifle, echein ekli coriicaranno ordmatclmcntc, 

per prenderIoi?no, hauendo accotnmodato il cnpo 1, vn contra 

I’aItro, preragrficono I*Iaucrnata fiiturarigorofi, & a+ra . 

, . Da I’Afipo, copx da animale melaitcolico, lopportztolc di fotiche, 

di,r/ltto arciflimo, e che non si ott’endcrc alcuimli IIJ;IIIO 

piit certi I pre P agidella mutatione de tmpi, poiche h.1ucnrio fi- , 

mikanimale tante,vircd ink, ibep doucre, che piil ccrtncidia 

Ja notitia delle rue prerogatiue virtuole. E Pafino di natitru fcinplice, eper6 f6facik A foggettarlo nll’huomo, au;inti I’vlo. 

decaualli, i. ditcinperametito,caine fi Cdetta diL‘opra,inelnncolico, 

cioE freddo, e fccco, e perb natuialinciite 6 tatdo, pigro 

picite da inoitcifi, Itdido, Iincrnorato, mi f‘or~e, & o w 

OIO, c 

che fi dilctta fri triboli, e @ne cauarfi la fame . Eatiil-rinl~.~ 

rnolto Iulfuriofo, mi noli i. Itiriiolntoati.inti i treiiti nicfi 31 coitoy 

e non genera fe non coinpitito gti tli. anni ; dicen 1)Iatc~iie 

per opinionc di Socrate, c$e Paniincdc IulTiriofi dop; iiiwtc fi 

tramtitatlano in afini, nienrre ea tcneuano crrotm, c faIra 

opinione clcllc tranfinurarioni dcll’anime doph nlortc io ~ n i - 

rnali, cd in qnclli chefi conformnuanocon i coitumi d’Iiuom~ni, 

che viuendo haueario efcrcitati . E I*afinoimpatienrc del fie& 

do, e perBnelle rcgioni fidde nom viitc , e non fiprolc j fii gti 

Egizij fd gierollfico di varij viti’, e di virtil ancora, tiiA i’enipie fil 

Itimato inutile tie racrificij, ndrriido g~iantic~ii, noti ener ttato 

creato 12afino pcr altro, che per portare peG, e si)ine, E percit da 

8 gli auguri fi\ notato che I’incsntro dcl1)alino era prdagio di 

patienza, e di Carica.>. 

Se 1’Afino li fi-eg.ii,\ IC propric nrecchic 2 fcgrio di pioggia, 

cosi ancord gettatofi per terra, c fregan“li0fi per cltiella la fchiena 

piil volte, di iitdicio di pioggia,coo goccic sroficl di piilfc fiiori 

di tempo, epid delfiolito mggiari, pichgifcc mutationcdi tcmpo, 

inclinata, t al venro, b alla pioggia, & alcuna vo’lta allu randjne, & h parere di Tcofrnlto,fe 1’ ;~fiao sbatteri forteinentt 

P. oreccliie dinota trnipeita. 

Dictro :iII’Mno animate aKiiirnmontlo, kgue il Porco, o!tr,c 

il qualcnnn vi i. beltia pi11 f‘ordida,c hza, incnando tutti i brei11 

di dclfn ha vita fri il faiigo,c lo ttcrco,iiputando foiima dclicia, 

i! cor.

T E R Z O . 19f. 

i1 corricarli ncIIe pill Iordc cloacchemme fe in vn bene adqyato, 

~fpiurnacci~.~ letto fi flak, e per66 dettq po~o,qunli Ipor-. 

cos fpurio,e vile: O[reruaMigidio, che I Porcl oientre itanuo riw uohi ne1 fango, dormono piil Cul lato del11 0, chc lid Gniiho, e 

s’ qrallgno in $0. giorni, S’arnino frh Ioro, ecotrolcono le loro 

VOci,h doue fentendofene yno gridare cold gli altri tutti corro- ’ 

no, e procurino per quanro poffonodi aiutarc, e ditfendere il 

compagno anco co.mbattendo, Di duc fpecie lotio I Porci,pcrchc 

altri Con0 domeltici, & altri fqluntici, e quefii rdpi.imcnteli 

chiamano Cingiali, gli domeltici, lion ratite la P or0 inetia pure 

mandati alla campagna 21 afcere totnano anco da loto a1 prola 

grato la carne di quelto fizz0 ani- 

prio itabbio; Qpnro poi P 

male ne conuitti nefacci?no fcde i Cuochi9 e*i conqiuanti, e fi 

come nelle tauole riefcc da grandiRiiiioconditneaito,cosi fd d4-: 

glibantichi ne Iicrificij molto.adppermo, e gli F.gizi] per rpicgale 

nelle Ioro gierolifichc figure i Lenfi del1.1 loro dot,tiina, Tr ieruiaanodi 

ucito a~iimaleitl varie guiIe,conieleggefi a pierlo ne1 Dicrio 

filerto lib, 2. de fuoi gicrolifici al rap. primot & de1l;alrre 

proprietldel inedefimo,nc tratta a pieno Arillotile ne l l h dell‘ 

Miltoriade glianimali . 

Nellc mctcoreilPoico, bdornefiico, 6 Wuatico cht fih fa 

vcdrafi per i I’rati dishre, t nalcondcre i mucchi del fieno, dlnotano 

pioggia, cosidilii: Virglio . 

lmmundi mrminrrr fuai idirrr mariph . 

Euui vn’nlti o Animalcto 9 che fichiama Porcoriezo h fpino 

~ h]la e tutte le fimiglirnzc del Porco ordinario ) c chiamato dt Latini Ericio, 6 Herinacio , 11 quide porta tutta la pclle armatadi 

pungentifimi ictilei , eccctto che nelliefireinitl delle arti,come 

del mufo, e delle ZnnipeJ in vece de quali vi ha peli F ilnili all8 

lanarari, e che lion ~ffi~idatio~r? ciitlicile i rcnderli, pcrche fen- 

tendo osni poco di hepito,C aafconde ne1 P 3 fua pelle fctolota,e 

fifain for1md’vna bdla, di modo, che il prendcrlocon la mano 

nuda & pericoIoro, Ilaflutia di queito ariimdeto confilte in afcen- 

derele viti,egIi ~Iborifiuttifcii, efvanando I’vue, e faceaide 

cadere i ponii i) altri fititti in terra alP’hora fcende ?I f;affo, e vol- 

Gen$ofi pic volte frl i fititti caduti , queIIa reltan?o .ittaccnti a’ 

luoa &Qortaallafua tans per nutriic i fuoi figlioli) molt@ nltrc 

a*tut1e ’ propricta diqueflo Aaimderacconra Plinio ne1 libro 

1.41 cap. 37, 

l’altrCmlkruano iMctcoroh&,che qucllo ;miinale t ew 

N a mnlto

198 L I ‘B ‘R .O’, 

lando, poichc‘i certo Y chc aIPhora vengono 11imoIati~daIIa gih 

comrnoffimetcore ncll’ierc . 

Dietro a Gatti,fegucil dire della nqcura de forzi, dc quali 1 pa. 

rere dcinolri aurori ve ne Ibno di ventifpecie ,.e tutti I‘ono atci 

a prelhgire la mutatione di tempi Sono i.lbrci nnimali piccioli, 

alcuni doineitici, cJie viiiono , e fi generano ntllccale , tk altri 

faluatichi, che bbitano allacainp!gnn , Bralciini nellt ripe dell‘ 

acqtx, e de fiitrni , tutti foiloprodotti dafl’humore della term.-* 

ancorchd tu foro vi fia nnco I;I gcncratione . Sono quelti ani- 

h l i alLi vornci, c gofofi , e pcrbcon poco cibo s’adelcario , c li 

pcC.ndono, 11 loro vrina h fctid.1, e contaggiofi, SriI morfownenoful,moltealtrc 

roprieti rnccanta Ph~io diqiiclti animhli, che 

yolfono vederli R a curiofi ne libri 18.21 cap. 28. & 29. a1 cap. 17. 

Scrir:e Teofialto, die fc s’vdiranno quelti animali i fhdere, 8( 

vedranfi i faltare per IC cafe,P regno di tcmpcfta; Parimenti , ie 

vcdranfi giocare, e combattere frh IC iinmunditie. e fpnzzatui tz 

della Cafn,quclle furando, indicaiio~it.nilmciite tempeita; cod fc 

fi lakieranno vedere pili del hfito infchndo IC cak I‘ono pretgi 

di tempo cnttiiio, ;> almerio di pioggin; fiirono kmpre prelfo 

I’antichid qiiefti nnimali di ~iefiino augiirio 

LaTafpn if’ ccie d’mimalc Ginilea1 Sorzo, priiiodivifla, ancorchc 

Cotto i P cnoio habbia gli occhiquali folnmcnte neIla iiiorre 

aprc,poiche leii:itn7iieIla pellicioln chcslicuopre, perch& & 

grnffctn, hbiro vehG IC vcftigia dcali occhi nigricnnti, ncl cui 

rnezo Itnfi It pripilla , hi iI initlo coinedi porco , col qiialc caul 

la terra, e quelln inalzi in moiironcini,comc li vetlcne campi, e 

prati,p.irticolamcnte tic gli horti, doiie lono nnji radici in terra, 

delle qiu:ilI li p;ifcono. Otlin qucfto apimdc la luce & il Soh nc putviuerc lonp rcrripo hpra tcrl,?t+ leggafiper oltrc file pro- 

prieri I’linio ne1 lib. 1 R. nlcnp. 49. & Ifitloro ncl lib. I 2. 

Prefigifcono qiiclti mini iIi niutntionc di tempo, IC piti dcI 

folirn nlzaranno i mciiiticcilli direrta nellccampyiie, nealtro di 

qrirIti iniinali fcl-iuono ppr la mutationeaerca 311 xitori . 

Fri Eli nnimnlctti dn qiiattl.opierli,pare,che vi fi oKmo connumerare 

ancora Ic Rani, IC qiiali+ bc~e hannode P In natura del 

pcke,dimoranda vnn lpccic di elk ne11 acqua, nondimeno qtte- 

IkG dilcttano di flare nncn in tcrrn, c ne1 fnngo,h doue primadi 

terminarc queilo capitolo di qiiadrupedi, ma i prfo bcnc inleril 

iii qu\ la naturarc prcfap;idolle Rane - 

Qdto nome di &ana, dcrriua hln parrulitA 4th iocc~ con 

i#

sa0 L I R R O 

NoBe vahnr? /i~Jqut 

Poiche fri Latini 2: detto qnelto animale vrfitrrilk 82 pod 

wt/prri r m r m mor I Circa alia mutatiorie de tempi, offeruafi, 

che,fe hili animnli pi; prelto de! folito, & in tniggiore qimtita 

apparrranno In fern, C Iegno crrtaiiientedi catdo, e di Icreiio 

,ne1 fcguenrc giorno ; Che leal contrnrio la rnattina auanti il le- 

,uarcdeI Sole fi vedranno aridar vo1andoJ 4 indicio di niutirionr 

di tempo i 6 di vwtiI bdi pi0 di rrinpeff a, Che ri. nclla 

itr.t,e ne113 mnttina non fi vc ratitlo di Ibrtc alcuna dettj:iiiimnli 

volare, preDg!l'cono ceiiipo inconltai+rc, e d:i teinrlfi . II fimiIc 

dcnefiolrelnarc neHeCiuetc. ne i CiufE, Sr iri nltri fimili aiiiinJi 

motttimi, pofciac hc queffi Itridendo iii dcl Iblito volando, & 

Jmentandofi, maflime in horeffraoi&riaIi~, moftmno coi:iinotione 

de rempi, coine fop. Qcfti fiinili ntiiinali fiirono {em- 

)re di liinclfj prcLgi, In doiie VirsilJo nc fi fare teftimonio 1 

hidom Ia qu:iIe vOic, chc ne1 3ccettilrelChc fcce Enca nella fila 

Rcggia. Icntilie la qucnilnvoce di I~a.la~ianiti,inencre dine 

Bubonum veta &de drrm rnij'erqrur Eaed 

Infanfium fintit. 

Et altroucdel trcdeliino aniniale cantt 

Sotagwe culmimibu~ ftrali crrmine bHb0 

I .s*pr quew, & fanjrs infleium dncrrr vnrrr. 

Et in alcro hogo 

lgnrittu bubo dirwm morrdibrri urnen. 

tantnz i wfpcve nomm . 

De gli Animali Volatili

T E R Z O . a03 

De gli Vccelli dotneRici

286 L I R R O ’ 

nmxcvditindk efm$to deBeotij9 chc combattcrono con Lacedemowi, 

furano jprimi prefagi di vittoria, attefo, che il Gallo, 

come hh detto di ibpra n6 mnta& non vittoriofo, ma non abbp. 

tuto I e perdcnte. 

Refla 1 dire de I’aiionit qudi pure fono di due fpccie, re bene 

quelli, chc ordmariamentc fi allciizno domeltici nek cak, fi. 

chiamino in diuerfi liioghi Galli d’ Indin, Gallinaoi, e 'qui jiu 

Lombadia,Polini, & altroiie anco PauoniJ ma perche quefii of- 

Con0 ne loro preragi conuenire con le (iiiliine , & con i RN 

t(t anca con i Pauoni veri, rion trouandofi ne gli auitori dillintioni 

per i prefagi de tempi di fimili animali, parfar&& Paaant 

occhiuti, i qual1 fono bellifimiaiiimali; e nguarkmli pet (la 

fplendidezza delle peslne, poiche ilcollo4 adoriiato &me dii 

3afi1-0, I’cliremith delle pennefono di colore di.bcrillu, d.’ bra; 

e di zafirroie mcntrc quefii animali vengono lodnti,comc fiiperti 

ipandanoi gemmati colori dellacodocontro jllumc del Sole 

per far pom a dellaloro bellczza j fifilPauonedaPoeti afignato 

alla cute P la di Giiinonc, Jtonde Ouidio ne1 .lib. z.dc artcos1 

cantb. 

Laudatar oflindir auir Irmonia prnnar 

si taritw /p&#r > i fa trrvndit opu . 

Fri nondimcno tanti fugi gemmati colori, e bclfezzd tiem i pied 

di dcformi, quali veduti da hi, qudi vcrgognandofi,e la nandofi 

dell2 natura, manda fuori voci terribiliy-e nakonde Cu f it0 I- 

pompadelle fiiepenne, la doliedilk vn certo aiitorc,che que1t.o 

inimale hauea Is voccdi Demonio, ilcapo di fergentc,*& rl par- 

io daladrono Phi0 ncl libro t y. a1 CII .6. dices che if Pauqne 

fi mangia il proprio Itcrco, abborrcndo r’ vtilitidell* huomo,cha 

pub cauarcdalmcdefimo, poichc dice6 der molto medicinale, 

ma rare volte re, ne troua i & anco inimico queRo animde del 

propriofeto, poiche perre uita la femina dopb fattc l’otia, c 

uciteintraccia perromper B CI lzdouela ferninTtemcndot 1’ intidc 

del marito quelle altutrmente nafcondc $ iccioche noiu 

le mui . 

Qantoolla mtitatione dc fempi,queRi atiimali, iie pid del Colito, 

tanto di giorno come dl notee gridcranno $ b fi larnentarannos 

moitrano pi0 ia, & il @~lc dinotano, mentre vohndo 

akcnderanno i hog k 1 aIti e

T E R Z O , 207 

De'$ Vccelli Saluatici

20 8 L I?I3 R 0 

infeltare tutti gli vccelli? thdicio diproGma pioggia 5 parcre 

di Tcofraito . 

Fil lo Sparatliere alla fiipcrltitiot antichiti, annuncio di lite, 

e di vccifioni i COS; pare predicclfc i fe IteRi, Lelio, Legatow 

Spagna di Pompeo, menfre fd vdo frj i Pafcolator~ de grcgi, 

poiche fopra 13. tcRa del medclimo hauea veduto poco ailanti for- 

Uolare vn Sparauicre ; la pugna di quelti vccelli era tenuta per 

feeno dl mutatione de Rceai, e de Dominjj, mi fe elan0 di Ipe- 

cic diacrfa, eche non foflero itari pit\ offeruati in quelpaelc, 

doue combatteuano, prediceuano nuoua fortuna di que1 hogo, 

rnl lafciamo gli augurij . 

Hauendo ne1 prccedente cnpitolo trattato dell’ Anitrc 9 8c 

Oche domeitiche , rclta A dire anco due parole delle faluat[che, 

le qudifono m.1 gioii di corpo delle doineltiche ini nondiineno 

notate da if artialc per poco buonc,qual difk che dell’Anitre 

faltiaticlie, foloil etto, c la telta erano di bum nutrimento, 

ma cheil rimnnente Y 1 douca ritornare in Cueina a1 Cuoco,mentre 

diffe (cpig.lib. 13 J 

Tota quidern QOtWyr Anas, fid pcWars tmrum 9 

Et ccrwice /a ii c~trra reddr ceque , 

Se adunque vedran P i I’anitre,chc fonodi inoltifime fpccie volare 

rapidamcnte all’acqiie, & iui lanarli, e sbaetcr l’ali, indicano vcnto. 

Se ne1 fine ddl?nuetno ii noteranno hauercil petto roflm 

2 fcgnn, chc il freddo ii vu01 prolungarcma re l’haueranno biaw 

co~ndica, chi1 frcddo toRo terininari eche 8 vicina !a Prima- 

uera , la qual ofertiatione pua adattarfi anco allc doineiticha 

communemente poi& tanto l’dnitre , quanto ogn’altro Vccelb 

acquatiFo4aranno pill del folito ncU’acqua moltrano pioggia? 

c vcntr . 

1 Dell’OcheGluatiche ; diconagli autori , c l’efpcrienza I‘infcgna,che 

Te qiiek vedrnnfi ful principio dell’lnuerno volnr’,b 

lquadroni alti da terranelParia, con ltrida pill del folito 9 e pd 

hngo tempo a indicano afprezza di giorni nella ilagione principiatu. 

’ 

L’Ardcaa Ardeoh, detto volgarmentc Hicrone, & vn*vcceIlo 

di bianche piume, che vola fin fopra It nubi 9 come afferma Virgilio 

mcmtre diffc . (Georg.1.) 

Ajqj rlrrm fuprruolar Ardea nubern. 

&a ca ionc poficia,pcrche quello vccello voli tantvalto,diconb 

i natitra P 1, chenotl potendo cgli Ccptirc to&fa delle proccllc 

&lIa

SI0 L I B A O ' 

Furono IC Cornachie reNo g18 Egitij di vtri' GelaIifici fignifibtrici,comc 

racconta i P Pierio, &rnco da e f a necauirono gl' 

Auguri diucrtiprefagi, comedallo Itar fermc, dal grachiare, dal 

vol~re, b alladultra, b ahliniflrr, b le rccedc(fcro 4a perlona, 6 

fe la feguiffero, tlltto era R pbdi lor0 B 'dugurio, finiltro, b buono 

; .Alferifce Oro Appol P o ne Gcrolifici, che due (ole Cormchic 

vedtitean;cmemoltratiano nozzc, & vna rela refagiua viduid, 

rnB h difficileilcrederer che Dio vaglii man P fefkre i hoj 

f reti confegll alle Cornachie, Come atfirma Ifidoso . 

%on mcno prodigiofi fono i Corui delle Cornachie, i quali 

anco dnl folo colore negriRirno, di chc fono veItiti,polfano effcre 

di non buonoaugurio . Sono f Corui r~clIi.mo~collre~icot neb 

Ja voce, c fecondo 13 dottiina di Ftil$cntid,folofr;i gli oltri anir 

mali formtno vocc diucrfb hod nuinem di fcKanta, fono di 

natura rapaci, c fi dilcttano pnticolarmen'te di tubbare l'oro,c 

k letre prccioh, e quefle nafcondono in luoghi remoti, & occu 

P ti; fono irnmondt, c fi pafcono volonticri de Cadaaeri, e d. 

&re fozzure J fif il Coruo dall'antichiticonfagrato ad Apollo 

perelferllirnrtoda gl' Augriristco alle diuinaioni, la douc, fc il 

Coruo hatide crocttato verfo olcupr PCrfoN, diCCulno, chu 

burcbbe qiiel~tllefenrito~ahno, o ne1 Corpop b nell' honore, B 

nclli fortuna, o ndlamoglic, 6 tie figli . E qurlto vetello molt0 

ncrnico dell'Aho, tentando col rolh iii voler li cdiiare Ii 

occhi, mh laprofonditadi quclIi, e Is dutezsa de B la pcle de f le 

foprreiglia, con IC quali cuoprc gbocchi, e la mobiItth dcllo 

orecchie,lo difindono dal18infidie d' vccello cod perfidiofo, affermano 

tutto cib AriAotilc, SC Auicenna . 

circa alla mutatione deres, fei Corui h d o contro il Sole tcranno 

ilbcceoapcrto,dinot~nocaldo,fe crocitando pard, clrc 

habbino il lin ozo, & che molto perfeueraranno 4 fare il fimila 

diccPlinio, c ff e piauer3, b chc faranno giorni tcmpcltofi. Se 

vedranfi andar fiuolazando in frotta, e gridare, h regno pure di 

mutatione a liarda di tempo. SelIando,neQli artor:, conic 

pcndoloni, PP a ciandoE cadere&kgnO pure dl aCqua. Se parten= 

doli dal poilo folito in gran copia fquijron3tl anderannograc. 

chiando per 1' aria, e fe anderanno allegri h nalconderfi frA IC foe, 

glic de gli alberi, & in quclle flrcpitaranno minacciono par). 

mcntipioggia, il clie tutto in queiti vctfi fi fpicgs , 

A /rliro pn/?rr di/rrdmr agminr nap 

cornorurn ~ I $ J rrrpirrt 1; c~rcitnr nlir < 

4,

ai% L'X B R 0 

de Gauincti, che feho vccelli di tuona, e 4 odorars cirna . Si 

Apotlolica pa l'affitto tdelln Caccia di quelli vccelli certaencrita, 

afittandoli perlo pid 1 Chiozzotti,iquali con alcunereti 

altc da dieci braccia tirate fopra k acquc in iedi, daiino poi la 

fugga afimili vccclli con bnrchctti, facetido ifrepito, quiliper la 

lorograRizza lion potendo incalzate volar i'opria le rcti inciampano 

in quella& iui s'aiiuiluppano con ipicdi,chc hanno polo&* 

& afpri,e cod icftano prcdadecacciatorr ; Alcri poi fi dilertano 

di prendcrk fenza tcti I col folo incalzarle vog~gandoli dietro 

con vno, b pill baichctci, & in ea1 modo IC firaccatio, e qoelta 

caccia ropriatnente iicliinma firacca, nid in queh guiia li pi- 

limo F olimentc IC gralfrrlime, pcrche tian potando volne ah kxflracchedal nuatare li fccrmano, c tu&ndo la telta in alctinl 

bofcKetti d'herbc,che ii troumo in fondo 1 detci vallii doue 

mco ii nnkoddono 1'Anguills reflano con picdi, c lcuici $ 1 ~ 

Cuperficie.dcll' scqua, ccredcndo io tal modo d* ehe nafcoltecl 

fonopoi prefc viucdaCacciatori . Anco nell*Inuctno fi piglip 

00 in altra forma, e mafiincquando le Valli, b Ltagnict' acqile 

dolci fono giacciati, & alp hora fi fornimo da Cacciatnrinlcune 

fake lunghe tre b quattro braccia, e larghe duoipicdi,e ucl- 

le riempono la mattinapet tempo d'acqua dolce in.ripaa 4 lu 

dette Yalli, la dolie le Foliche tirate daliavifin di qucIl';rcqiia, d 

fititnolati dalla fete coli li calano in truppc,doue poi can reti , 

fatti inmodo dicoprrtori di quaglic fino fane, ip quclle fore 

prigioni, & ammazeate, e vcnduce 3, prczzo aflii cotiiirniente 

iiruendo til faluaticino per palto orhario di que li hatitanti, 

d h Vcnetia, & ad altri Juoghi di quella itato ne H on0 portati h 

migliaia,.maff~me da CbiozzoFti ludecti loro Sudditi . 

Circa alla mutatione.de tern i, fie quelti vcccll~ vedrrnfi Tu1 

lito, bdel marc, bdc laghi IU f terrenofecco pit\ del lolito' fd 

Lor0 giocolara, dinotano pioggie,b tcmpcllc ; MA Plinio crffcrma 

ne! cit. lib. at cap, 5 5. Chc le IC Foliche le rnattina,per tempo 

Rrrdcranno, inofirano tcmpctta, ma bifogna ouiiert1rc, che cib 

faccinoful terrcnofecco, e che iui giochino cbme fopm & 311' 

boraindicano h Nauiganti tempo .bogafcQfo come accentiy. Virgrlro

'1 4 L I B R O 

dilungaranna jl vioggio,moftrano grmdinc,che cadcrd in qael la 

patre, dallaqualc rcg;edono, cosj dlrfe Virgilio ne1 bimo delle 

iiie Encidc 

9#8S fnh nnbibur rtri: 

Strymenrr drnt /ignr Gwrr. 

Phi0 ne1 Irh. 18. Icr:yg,cholc Gruc vokndo'in fretta verfo 

i luoghi pofii 21 mezo @orno, prefagitcano tempo brafcofo, c 

tcmpcft6fo,Ssvolarinnoin slta, ferizibr &ep4~o,$ legno di IC- 

rcnith, concorda in cia AriBotilc, mi Iolo aggionp, che 1- 

Grue came anima!i, chc amino aGii la, quiete, e fono noiaicbe 

de tempi cilttiui, crijhaitendo da viageinre, prima con yq vola 

rettos'a~zmo sif P. aria, per canmerare la qMLiliti tiel tempo fu- 

riiro, accioche vcdendo inqualche parte, o nubi, b . hi fegiii di 

pioggia folecittrkdo con IC voci imp01 tRnR il lor0 Capiwo 1. 

volarc pi& velnqmqqtta, pofino andjre i ricoqaf? qc liioghi fi- 

ciiri, aS i lorn dileteeuoli i Teofi*atto difcepolo d'A.ri&otile cos 

qudche iimitatione approuindo la dottrina dcl imel?ro,dxe,che 

ie le Cmre volarmno,cornc LopraJa marinalchc anco nella marti-

tid I, t B ,R 0: 

dinotaurfio b medcfimi antichi accro Ciineneo di patrimonio, b 

Ianito d‘ hercditl, de Gicrolifici dclla lteCic !Rondinellc confideraci 

dagli Egizi lcgpfi Dierio Valeriano ne1 fine del libro 24. 

de hoi Gicrolii!ci, done frl I’altre olferuationi per aqttoriti di 

Go. Gmniinaticq cementdtorc il. Hcfiodo acconna, eke le &ondini 

eranoaugurio di pinnto,cdi 1~1nento per iI cafo di Btolrienn 

figli~ diPandione trmtttita in Rondrqq . Per i pronpltici dells 

nieclrlime Rondini aggiangc MizaMa, chc ie quclic andxatmo 

volando, hot qui iior II, e che toccaranno le mur;lglio dcllc cas. 

Cd, ~ uem vofarannocosl vicino B terra,che~on i pedi la tocchi,, 

nor e che nefdcitino la~olue, fono,tutti fignificari di pioggin . 

So!io i Smer i vccclli acquatici dctri da Latiiii A’JWgi .a mcr- 

gurrdo, poiche f imili animali ipclfofi tt\ffmo. iielnelii, t hgni, % 

r lii hbbociorano le curhalcnze dercnrpi,cpn [trcpitafe voci fi 1’1- 

riraqa’firl lito, diccI(idoro.che 2 ceccjGino, fe no di tappelt3 in 

MU^, itando i Smergi fiiggentio dr qtci~a ti icouraw rul ]ita 

gr idan 9 oi legganfi Varona ne1 lib, 4, di lingua &,acini, Oiiidio 

nelP vndccimo delle rnecamorfofi, e tiel primode Ponro elcgia 

fdtrimih Virgilio ncl quintodcllc Eneiade, 9c altriauroti, d+ 

qiiali It raccoglie, che oltre li fidetci Egn$$ati,.harr,no amoral 

Smctgicornmune 1’ indicio de Alturi Yenti& ucdrmfi mqndare 

colproprio ro8ro.le lor0 penne. 

hllc peli di qtieltianirnali concia con fc INO pcnne picciolc, 

chc fono di colore vario, (Q ne feruono I’rcncipi,e Signori Grm- 

di, p.er lo itomxa indebolito cia cattle frcddc, Ltiittatilofi qttelta 

vccello molta caldo di natura,mA vtrurn Le cofc finjili innanima- 

rehabbino form di rifcdzldare, I ptirc venghino ctrc rifcildato 

dal nofltocalotc P 10 Iafcio giudicxc ad altri, e iiii I iinctto aIP 

cfperiqnza, i;, alp opinionc di chi fi Icrue di liwili materie i 

Pail' vfo, 

E il Nibbio trccello tapxritfiiuo, die fiiok fvli vedcre ne1 tetn. 

PO, che appajifcono le Rqndini, or+ ancry egli fi chima nun, 

d~~I~i~r’Tjrnaiiciq; E vccella legg~crq, c@ vola, E s’ afaticii 

1(F3j ne]tD acre, i audace con vccelll ~ICCIOII, ma tiarido cou grjndj, anzichenan ardilce di d!dtare ghvccelli fdrcatici, rnB6 

CfjIetta ({e pollipiccioli domefiich quando I! trou Ieplrati dah &&,fi poke anco di carogne, c dl cadaueri, E animde inuidia, 

6, rtrjfio, c piange, 9uando vcdc Ingraffm i roprijfigli, c 

pdrckreRinoinagrigli ercuotecol roffro, & P i ICU~ il cibo a 

qrlarido blf;io\c rqanda P 

uori vociquerulcn e doknci j &$la inittatmmq

218 L T R R O 

de rcinpi. Sori0 dunquc IC PaliirI volntiii minuti, inltabili, ga- 

ruli, e che habitaiiad: melticamcnte, e fanno I nidi non r0lo nelle 

Colombare, mi ne bucchi, & lotto 1 copcrti delle Cde i S wo 

queiti vccelli molto caldi, c Iibidinofi, Iadoue letrie 1.1 Inr came 

per eccicarc I’ippctito carnal!, fono affai fecondi figliniido 

ipeflo, & in guatitith nutrencio I proprij fig11 con gran dil~ge~iza, 

fono pocentt d coitm onde diccfi, che t-’e/Icr fcptm in bora colt 

c pec o non hinno vita pid d’ vi]’ arm0 . 

Circ.a all? mutmioncr de tempi, fe que& vccelli ncll’ Inuerno 

tumtiltuofamente,s’vdiranno ittcpitaie con la lor0 gariuliti, in. 

dicano inutarione de venti, pioggia confotme I’opit~ione di 

Teof&altn, parimenti ancora Ia rnatti113, fc le Paflct i lolleciraian. 

no i fa e i Ioio verli,cio8 1 pi ilarc, 6 fcgno di tempelta, efendo 

ro iiodellc areri Afiirfitni 

b&e della l a 

P voce,la on& dine Catullo &l10 

Labia rod 

sic c~rcumJFlirni modo hn: modo illnc: 

Ad Jhn Dommam vfqno piplabat. 

In olrie Ti verlranliapparire vn pafile bisnea, egtptligiof~ 

fcgno di gran tcmpefta, cosi ilcanto della nuttina,di indirio df 

ac na, e di grindine, e,qucllo della {era hlaiiientc dl pioggia . 

He%be il Pafferc a prefhgli Egizij fignificati particola rvcnre di 

lufiutia, e di vita L! reliec ed A gli ouguri fil Oitnato I’inco~itro dc.1 

Paffero pcrniciofod chi fuggiua, lolo ne gliamori,cta indicia iii 

profperiti. 

Reflano per vltimo da confidetarfi il Dicco vcccllo cor1Ggrato 

dall’antichrri i Martc.Dj crGfortene coiifituil‘conogli Autori,e 

glicbiamatio con nome di M.tfliino, di mezano, e di mitiitno D 11 

mafirno i. di color nero, col capo rofli wm mitior e di corpo de 

vnaGallrna, il measno .6 rnos iore del 1 J Met 1.1, hi piriincritr I? 

teRa rofigtin, il etto giallo, I 7 colla, e la fchicna vcrde, e I’alf 

cetiilcc, c que t! o, e qirello, rhe fd p!oyriumctircc0i1(;7gi3t0 1 

Maite ; il miniino ininore del Mcrlo, e dicolor va,io, con pennu 

milk di ticto, e di Iianco, e fi chiania anmra I’ico . 

CiafchcdunodiqiieBi vccclli,re oltre I’vfJto s’ vdid i cniitars, 

&nota pioggia. ma particofat mente In Pica feminn, 11 qunle 4 (ti 

coqvo cguale alla Palomba, partindo I’ati divario colore riiifte, 

mi pit) ceriilee. chc alrro, e quella irnita brauamentela voce humans, 

dellaqualc Martiale ncl lib. I 4. cas1 cant6 

?ita loquax crrtr Dominnm to voct frlnto : 

Si rnr non vdrr : 4Jt nqabis inem. 

Qefo

azo & f R R O 

aon 13 quak hi il tiitto creato c prodatto, 

F I ttitte ~ Ie forti di IirniIi aniniali hno commendate fpeciaL 

meiitc I* Api, 14 qua!i rono cod detre per parere d'ifidora, perche 

nnfcino lenza iedi ; Santo hrnbrogio dice, che inir.ibili fo- 

00 I operationid9 P 1' Api, nelle qudi fiori,'ce la proiiidcnzn, ri* 

fpfendc la gialtaia,fi ammira la rempcranza; s*oUcrua li rti. 

ctenza polirica, c fi lodr I'ccorio~nia~ s'efalta 11 fede VOI' P o it 

loro H8,qiiaJec:eito volontariamenteda loro, nail reh,oo perb 

figgttc, m.l Iibere, poiche preltando a1 mpbfiiiio volonrq+a 

vbbidicnza, & olfcqirio qi~ello fepono, c difendnno, combattendo 

ncraincnte per lui, per la vita del quale Ifimmo Elmioh 

la morte . Et tanta&Jaiiueicnzn, chc lcportano,chenon elcan* 

rnai daloro alucari, [in che il R& non precrd3 Inro, e fi fnccii cnp 

~ e , goid4 di ere ; Elleggono pokia in R& 11 pid hello &lJi lolo 

I ecie,&in grandem 11 pill conlpicuo, e che di innnfuettidir,a 

[a pid infignc, perchc fe bene porta ancor agii l'aciileol mine 

1' Api, tiittaura non fiferue di qticlln per vondicarli, lrfcimfo 

che IIhpi file fe uaci, e fitli foldati in campo aprrto camb.lctinn, 

ediPondino da w infidie d'qltri snimnlil e dc ti hiioinini tall' 

bora, nnn fslofe t ?dh m9 tutte l'altrcl IC qua T i fino dellinate 

ivarij vficij per la fabrica'dolcifirna del miela, c dells prcciufa 

ruppelitile dellacern . 

Infommd trouanfiin cos1 picciotaaniinnlerto con grate tantc 

virtuofe rnarchc di forrezza d*aniniohti, d'opificio, di pisti, e 

Gmili, che yoffono render fiacchc ogni pit\ feconda penna in fodare, 

& cncnmiire IC prodezze di anmaletto cod marauigliofo, 

il quale (ehenc rifpettoal Iuocorpicciolo idcboledi foize, tuttauia4vieorqlo 

difapicnza,cdi virti1,flcui frutto i tutti Efonue, 

e COO In ha dclicatezza radolciflc opnl afpcrit?~ nelle fauci, 

vna le feritr, & ncllc intetiori infermiti apportamedicclmrqto 

faliherrinio, e mirabife. 

Micon riittocic)chefinno I' Api di tantepr.erogatioc dorntc, 

nondiveno iende pit\ marauiglia ilconfidcrxle ripiene di fpjrito 

diuino, pretiedendocaal accuratarnente le matntioni aeiee, 

poiche alciinc prcporte di cuflodia alh porra di loro ahieari 

continuamente vanno fpeciil. d o I'acqiie, e le nuti ddl'aere, di qitalicnnofcono b i venti futttri, b !f: pio8gic ; lo {pie@ Arifiotile 

ne1 Iihro dclla 131 o natiira, chc e il nmno dellilRorio de ell 

.wirndi, menrre cfiRi, chc re )'Api ve4ranii Ihre, e contencrii no 

loro 'Tetrr, E legno di m(itrtione4i tempo inclinantc, id vento,,b 

dI'acqlLJ *

L t t L I B R O 

opera foro. Eperb fa moltitudine di ragniveduti lauorarc indi- 

ca pioggia . Aggiongc Teofrtlto, ch: Ic er l'rria vedranr! mdar 

attorno moltiRagni, dinotano venti , e P orfi mco giorni rigidi 

dlnuetno il medefimo conferma Atato, qual dice, che cib accada,mentt.e 

il Cielolti fereno . Aflerifce Mizaldo, che le filatnenta 

deIRagnj portate per larircon inotovqp& iii qtiantithlbna 

iegni di venri. Y e di ioggiacertifimi . Furono i Ra ni appo gli 

E izij Gierollfici debfopera vaaa, e delle frtichc pa ? fate, chc fa-' 

ci f: men= G rompono e guaflono, cod digero che li anni delln~ 

vie? noflrserano come Ragni, ilchefiapprourco P detto del Salme 

90. mentre dilfe Annr noflri Jcur armca mrdrtabnntw ; & 

dtrOUC. T#bt/c8rs fdcfli ficur aran8am Agimrm mum. Vcdd 

pa il rimanenteil Pierio ne1 libro z7,de ruoi Gierolifici , 

Le Cicade ancora ven on0 confiderate nella inucsrione dw 

cempi,poiche laiCickh e vii animak, chenon fi fh vcdere,e fen- 

, tire fuori, che no ,mefi eitiui ,t con la liia mirabile , & infella loquacith, 

fiordtfce ben fpeCio,chi troppo viane le fie. Santo Am- 

broggio racconta , chc fc ie'Cia1e fono polte~nell'aglio y fubito 

muoiono, m+ k t4Ro vi f punga Qra dcIl'aceto;titornst\o,per- 

che hauendo l'ogliaoflrutroi meat1 della ref iratione per 13 forza,& 

acutciza dell'aceto,vengono B tiaprir P 1,s pcrconfcguenzr 

ifarrauuiuerc lFmilconiaiale. 

Teafrailo lie pronoflici delle ticale , dice chc vohdo ellu 

lo itrepito fiio ofiadc l'orccch!c *'e nonliimcno ancora prefTo 

dalctme nationi fi\ laf Cicab tip0 di Mufica ,;cos1 mcconta il 

Pierio nclca yfgciimo . 

Alle noio P e Cicali fcguono-Pimportune e sfacciate Mofche 

animali volntiliqotifimi per fa loro moIcAia , la doue tirarono 

eomcro, che td lcgumc'lcrisccorc?lte de Dei, & drltri cgrv 

gglfattitd parlardi heltc fmporrunifimc beltioIc,mencxc diKc 

.L'.wdaco tnoj!a,*cbr W l'ardir nrl prrio 

msw# mor/o o fdt I& pur cotpo 

So ai:

st4 L',~I'B :R 0 

tu8 ad vibendam'riur gloriam YOCAIU~ rum tanto rnagifZrrio adiw 

tu# iplnm D8Um crifitotirn hrbcnr dncem in prafinri drbsr fiuliud 

coll&rre quibur pofis itr fururkm Yiwrr. Cicerone ne1 libro 3' 

dellaNatura de gli Dei, ttlrnb, che tiella formicn lion folamcntt 

ci fofle fenfo, mhintelletto , raijione , e memoria, c perb hill animali ci damp ai~cor,Ioro indicij dell'aerc con IC loro attioni, 

e preuediwcnt1, ' 

Sc adunque lefmmiche s'aflenerannodal riccogliere grani , e 

che Ti contencraiino nc loro bachi , eqpelli chiudino con polue- 

-re, indican0 mmifefiamente mutatione de' tcinpi , iniperoche 

goco dqpb, b p ioue1.A , b fa4 tempo teinpcltofocon tuoni . Se 

e formiche trafportaranno da lrioghi baa le propric orla, con: 

ducendole in Iiiaghi piir alti e ficuri, kfegrio di piopfiia, ad[ 

grandine, che Iepoi IC ri ortaranno i propri] tugurij dinatanp 

fereniti . Horatio con P ideretido la natura di quclti prouidi arilmaletti 

Pefpreliic in qiiefli verfi . 

Paruula ( nam rxsmplo ep ) rnagni formica Idoris 

Ore irahri quodculr ua pot@, ryuo addti acerno 

@mn Fruit 3 haul ignara 8 re non incnutr fururi 

RnA &mu4 inirrr/nrm conlhflat Aquarius anearn 

Non vfqurm prsr8pit : & UiJ vrirur anta 

$!@,$ti$ /apisnr. 

E S.Amhmgio Dottore di S. Chicfa non furono nakoRe le 

ualithdelle formiche , neb preditione de tempi ineiitre dill2 

%oaerfi muertire, che all*hora faranno per cIFere giorni ferenit 

qiiandole formiche portarmno fuori delle loro cauerne le gra' 

neUa con regrte humidc , c quelleleltenderanno per feiug:trlrp 

pcrchealhoraL regno dicddo,c di fereniti , la quale diirari fir 

no, che medeGmacnente le formiche medefime nan ritorimo 

portar dcntro, cib che fuori hanno c3uatol vfhdo queRa accnrcezaa 

pcrconferFare inrattoqitel cibo , che per I'Inurrno racco- 

$lie, quale per tictare ?icon che non germoglino i gmnl congrcgiti 

rogliono quell1 fpetzare, & il fimile hniroipndo alcwn 

grano non'pub entrareper d bucco di lor0 hofpittj. Raccontd 

EJjano, chela formica coqofce anco il firdelfztuna ,e per6 ne1 

giorno del fuo congiorl iincnto col Solenon rfcehl fiin Togu- 

?io . Platone feguen'do. gla fua dottrina delfatnnfmutatiorrcc dell' 

mime, alferi ne1 ,Fedone, che l'anime di coloro,vna popolarc, C 

ciuifc vird knza Filofofia, &lo fidati iielliconfuctudiae hanno 

&runto dopa lalor rnortc~trapalfauanQ,& ii cangiauano in for 

rniche,

T E R Z O ; 

michc, mi lakiamo, che il Jcttore altroue fi fatij col leggcrele 

prodigiofe prouidenra dianimaletto cosi fagace. 

La Pulce vcrme generato dalla polue, animaletto notifirno 

pet le he moIefiic, ude ancarchc fia cosi picciolo!rrondimeno 

e i noi infelb. ~e &nque le pulci mordcranno p:t~ folito, 

fignificano pioggia . 

Ancora altri vermi della terra, hanno forza di moIlr?re la turhione 

del tempo, poiche fimili anirnali bno itimoktl dall'humido 

proninio. La doue,fc molti ycrmi fi vdrannosd lellndc 

a1 arere diTeofraRo fignificano turbolenza dell'aere,con peF1- 

. co P o di tempeltn,mA Arrto folrmente dicc,eKerfeSno di piog la, 

cosi parimeate Le vcdranfi i vermi alcendercCoprale murog 'i in 

mottrano il medclimo . 

Le Vcfpe, che fono encrate,& dallo flerco c?ual!ine, da cp daucli dc Coco&illi,tfal rangtie cwtotto de gb ttefli procrcati, 

fc apparjrjnno nell' Autunrio in ~ra,ndiGnra cyis indican0 

malte pioggic, e giorni tcn1peftoii a parere dl Teofratto, &, 

Arato, e di Theone. 

E molto afiiie a112 Vcf ail Galaurone, il quale noli Colo con la 

Vocchpertinentc reii B eli noiofo ichi lo rente, mi portando 

armat3 ta bocca di pcflilcnte, e mortrle aculeo, hi forza d' ammazzalt, 

e ai maltrattare ] ch' in oflo sD incontra. Se aduirque 

hili animilaci vedrarifi coinparire auanti I'Occnlo, aiatutina 

dcllc FIeiatie, che fad circa alla inert del mefe hottobre, mo: 

Itrano non foIo fa pioggia futura, mil vna longaInucrnata. 

Dc gli Arbori, 0 delle Piantc. 

Cap. ZX.

it6 L’I B It 0 

Dell’ EIicc irborc notifirno, nota TeofraRo, che trouandofi 

oltrc 1’ vfato carco di frutei,fignifici tempcratione calda Ioura 

modo, e fecca, la doue Arito dilfe in quelti verii 

Ndque nrrnis inblrnrtr grawidr finnr vnlrqwayue 

Srd magis prord h [qualore , Mcir corn~lrantur atua , 

Le lanu ini delle Pioppe, alberi cognitt, e dc rpini, volando 

per In aria, a inotino vento, & il fiinile diinoltranm IC piuinc VC- 

dute nuotllre 511 1’acque,h parere di Plinio. A1 chc Ihggionli 

Virgilio, fion foIo tparlando delh piuine 3 ml delle piglie, c , 

frondi cos1 I 

srpc leitern pdt~m, & fiondrs wolitrrr cadxcat 

Aut /ummn man;## in aqua celludtrs plumar . 

Teofralto fcriue, che i fiori de igarzi, chc h o piante fpinok, 

roniiglianti alla Iaiiuginc,veduri volare al mare,& tndicia cii gr‘tii 

mooadeventi, &il fmile dinota ogni altra forte di lanugtr~e 

che fi fpicchcri cia albcri, chc le producano. 

11 Lentifco & pianta arborea, alta, che hi le foglic Gmili al 

Sorto, fempre in ngni itagioncmanticnc la viriditil 6 di odore 

vniforme a1 Terebinco, genera gli acini fuoi in principle rofi, 

mi diucnuti inaturi rehno pofcia neri, mandr fuori A modo cii 

fitdore del maltice,quefia Pima ihfegna h gli Agrlcoltnd tre tGpi 

opportuni all’arare i campi , poiche produccndo il LentiIco trP 

volte in vna anno i frutti, epcrb feeondo fa fecantiirl di qiieIIi 

in cjafcheduna parte, moltra ancora buoni 9 fertile I’aratione 

delle.terre,pcr le Lementi (la gcttariiifi i Che perb Cicerone ne1 

libro primo de Diuinatione, con verf dicerto Poetaantico del 

Lentifco le virtuofe qualit3 i‘piegandocosi krilli: 

fun, verb fimpcr vrrrdrr ftmprry; grauatn 

Lentifiur 9 triphi filth e/r grandefiers f&tU 5 

Tar finger findenr , rria tempera monfirar arandi. 

AI cheil irittoconcordano Teofiaito, Arato, c Theone ne9 

Comentorij loro. 

I’nrimenti la Scilla b Squilla, herh del gencrc dc bulbi, la-r 

qitale 2 di forms firnile alla cipolla,e della qude fi lcriiorioi Si- 

nori Medici per varij medicamenti, nafce copiok necnmpi del- 

fa pugliar e produce in vn’ anno tt* vole icfiori, cui tempi ipo- 

ihno ’ancora, il tt iplicato modo di arare fe texe, e pcrb co! i d3 

quefia, cornu dalLcntifco dell3 buona, b rearaccoln fi de&- 

ranno i pronoitici, poiche dalla qualith fertile dc fiori dclla, 

squilla,cosi mco ii prono~ticarila mclfe copigfa di qwlb are- 

tione 

,

T E R Z O . "7 

cionc htta lecondo i tempi mottrati da tal piantar come r&rm 

TcafriRo ne1 lib 7 delle Dime a1 cap. I 2. 

PFr oljcruationi delh filalofia rt\~ticalt,molte mirabili operation1 

dclli namraC fcuoprono, aricorche di elre no? fc nc poKa 

rendere adequate ragioni ; riferifce la turbn centAd!nefcr, che 

10 fertilith dellc fauc onaunciacareltiod'altri leguini, e partico* 

larmcnte di formento, 

Se nelk~rimaueraifiori, e fiutti di tal fia ionc faranno ih 

copiofi del folito, moitrano detrimcrrtoallc !i iadc, e frutti K ell* 

Autunno I AI contrario,fc le iante d' herbe, come le Ginelk 9 e 

!hili vedranfi belle, e piene &la propria lorotferncnte, danna 

Indicia difertiliti itr qucll'anno. 

Sc nella Primauera, e i~ell'Inucrno farianoco iofe IC pioggie, 

grandini, & il gel0 refpettiuamente~ rema F 1 dl careitia , 

Contrati0 le neuicadue in gran copla OpportUnamCtlrc pi efagi- 

~COIIO ablpondanza . 

LC loculte, i vcr;ni, e le ruglie diuorryqri, e gua!adori delle 

Campagnc, fe appariranno in gnn quantttasminacciano care& 

di pane, e di vino . 

LeComete di gran corpa, che molto tempo durano Arifplcnterra, 

ii come fanno iterili i campi, e rendono vani 

dcrc To Ira 13 

i voti de poiieri Contadini, cod ancora prcfigifcono, come h 

tilo luogo fi d detm,altri mdigni portenti A mifcri mortili. 

Sc le nocifaranno grin copiadi fieri, e di frutti, moflranoanr 

cornfertilith di Formento, e &e liri e;nn caldo ne1 tempo del 

batterc, id Ti vcdranfi pidfecondedi foglie, chedi nocr, &fceno 

di oca abbondmza pure di formento, cosimotbeggrcgia. 

mente L irgiIio ne1 pi iwhodelln Georgica in qucfli vcrf 

Contrmpla?or item: rum fr Nirx plutimr fyhis 

Itpducr tn floram & rawioi cnrirabit olrnrti : 

si fU/8?fltU fat#$ > paritrr frnmsnta /cqnrm;wr 

, Mipr9; wm mqno vrnirt trirura crlorr . 

At fi /nxnrir foliorum rxubrrnr vmbra 

Nrcquicqnam pinpuss alrr terot art4 cnlmos. 

tugiada, e brina, o rrp erainfi inutile, edannoh guandoca- 

dono in gran co ia lu i priinigermogiij de rani, edrltrifiutti, 

COmCanccwa 1 &anjmaIi, chc fipafcono de 

'coho dqdetrimcnro notabile . 

f le roridc hctbearie 

m1rabile di tutte I' oflcriiationi ruRicaIi h quellaxhe deducol'a 

dalkghnde, IC quili poicftcrd i primi aoni~dol Modo k- 

PI, uiuano

ztt C I B’R 0 

uiuano Ai cibo i gli huomini come accenna il Pocta , mentrc 

diffe 

Mortrirr primi srC;lnbmAnt gutturd ghdtm 

Cosi le bcnc horadono niitiimento de Porci,ancorche nclle necccGti 

delle CareRie hnbbino feruito a li huomini medelimi , 

ritengano ink pcr occulta qria,litl, mi i! eriola fignificatianc di 

prcdirc fertilitl, b fcartezza delle cakCpottanti a1 vittn humanos 

gucrre, p ~c, b ihfermiti . E pcrb dicono chenelli Ihgione 

dell’ Autunno, ohe hl principio in qudti tempi illi sj, di Settcmbre, 

eterininaalli zr.di Decembre,fe C tagliaanno per mezo 

doi,trh,quattro, b itlnuoccioli di giandc,in quclte fi trouari, 

6 mafia, 2, rogna, 1 verme ; & alfcrikono, cke L moria {Ignifica 

vn’anbo Iitigiofo, In rigria peltilcnza, b mortalid, il 

verme fertiliti, de uali prodigij !‘c ne pub anco rendere IC ragioni 

namrrali, con 7 iderate le qurhtl naturali de mcdclimianirnahdette 

di To ca, in conforrniti anc~ de laro prefagi intorno 

rila mutatione B e tempi, Che fe aclle medcfirne giande fi trouaranno 

tutti tr2, b due de predcttianimali, fararino l’influcnze 

anca tri licate, 6 eminate coaforme alIa norha detta di To rn ; 

E fc in &ttrgianck non fi trouerd alcuno di prcdctti anima P idinota, 

che fari vn’ anno, b quicto, b dubbio i E rifcrbandomi d 

dire pil copiofamite ne1 quarto Iibro delle oIreruationi rufiicnli , 

hauuta con[ider;ztioneallc8agioni, me& e giornidcll’snno, per 

bora terminarc qitette, c pafbri, dire de pronofiici dellc core 

inanimate. 

Delle cofc inanimate. 

cup. x. 

Cosi potentc l’attione nsn folo del CicIo, mi de gli cle- 

E menri, che inco s’eRende la loro influenza a!Ie core inren- 

Cbilj, &inanimate, IC quali ancorche come priul di fcntiment 

non poano riccucrc lhprcfsioni pafibili, tuttauia 1’ cfpcrientacimoftra, 

che fono foggette nllc qttaIitA fcnfitiuc, vedendo 

~elkcommutarfi, &alrcrarli +11~ Ioro natura, pGr la ciu tr3y 

Pmi?tatione ci viene da quelle infegnata la mutatione de temp 

cos1 prouiamo, che iI fuono dellc campahe vdieo da IontTla 

oltrci1 folito, quando cibnon proucngapcr cigione dc VentiD b 

indielo

a? O L T R R O 

Ioclinantc al croco e torbido j gli vltimi fono di roIoreafXi1 

pallido;& acqiieo (13 pochi conofciiiti, mi nondimeno bifognir 

chahabbisquslche foniigliinsi con I’oro I pqichc tutte le fpeciedi 

GiacrtitrtLnno fr~ilcoloi~~’or~,e~~uello. del croca, 

GliGi~cinti, donqiic dell:i prima, e irconda [orre, ma pill certimcntc 

i piimi,feltando il tetapo feiciioie tranquillo fi inutann 

e!fi fannodicolorofcuro c to1 bido ditiota aere nubilnlb, & 

quando fihnnodjcoIgrroflol lo denotano tern ei~oio. 

In oltrepoaede il Giacinto inoltc altre v d , poichc oRa 

addaffoadvn iafermograuato di male pcPilente,li muta I P i CO- 

Jore,lil doiie ioiiaiqiieIIi, che fono daIIn peite o prcfi, e diffend,edaquel8a, 

chi lo porta. Scriue Diofcoride,c R e ilGincinto, 

higran conforrnirl con l’aere, e perb elfciido nuuolofo qiiello. 

fi tiitba, enel tcrnpo Crreno crefce di Cplendidezza,c di colore 

Tcnura in bocca ueRs pietra, rallegra grandementc i’anirno, 

come attcRa Marflio Ficino ne1 libto di, vita fanail cap. x hli 

fahnefdlo il Giacinto viene confidcrato fritime,le pietre ?reciok, 

per la mutxione aerca, hqnw pgrb l’altre ietic pretiofe 

flngolaril(imcvirt3, e prcrogatiue? cosi twlla sue K ic&rt,come in 

altrc panticohritii concerirdnri all’vtile dell’huomo, dotate in 

tal modo dalfonimo facitore dcl rt!tto, & arrithite polcia con la 

fagociti dcll’inteHetto hurnano, dl portentofi kcreti, per i qiiati 

rengono pof& maggiormente a rifpleriderc 1’ opere inirabrli 

ltclla natiiranaturantc, che i.I>io, chc hb Idci itoin tiirte le cofc 

eosi animate,coine inmimarc, ik infenfibili,i t3gc1 dcl1.1 f117 porenm, 

i quali,fe imnifeihinente fi fanno vedtre nell’ Iliioinr), pcr 

cfere quefto cornpolto pill pcrfctto di tutti, 4fiiiille aI1,u itego 

Dio nell~irnnpitic, eformn, noti 8 inti 311 glin il cainprendeifi 

, tali, mi chc pofkci ne hiutti, nelk piante) ne metali, e nel‘u, 

pietre, qtidicomefcccie dolhtrrra fi t lr iiirio niirabifi, c proth: 

vjrt1I,fono certnmentt operarioiri: clefla Djuinn poff mzaache 

allcoin qiic!tapartcnon hbbra 11 cti,riob Icttor,ci~e~ 

di r,+re fitccintamentc alcu~ pid coofpiciic proprretv 

delle pierre prPciofi, heernme ne1 fiiffcqiiente capitolo (termi- 

’nati in qlieflo i prefagi aerei dcl!e core ~nani;matc) fodisfarb C O ~ 

breui:i fuccqfa al defidei io dell’ huinano intcndimcnto . 

Rilblende nells rf !rat no11 trlcno, che faccia il Sole attCicla 

nof? 1’0 clemcntatr: fuoco vfiinle dot3ta altresidi rnarauigliofe 

vird dslle quati f i1~attt.r 6 dedrrcono le mutarioni de temp1 

\conformr celo in I:gnqno IC fcitoleurtiche de Mcterokqici 

SC

23 2. L I B I t O 

procedcvdnll' humido cralfo,fitfciato nell'aera che non permec- 

re dilatnrii la fiamma delk lucerne, c per6 ripercuotendo all' in 

giil nella fomniti dell* accefo fiopina, iui fi congcla, c forma in 

tal modo i fonghi. Virgilio 1' attilbuilcc dkoglio , iwntie 

diffc Geor. I. 

TU)& ccim rrknrs vidcrr~c 

&in#illa*e olonm 2 6. pwrei concreficcro funfor. 

Mi Tcofrafio pure aggionge, e dice, che i formre giudicio 

adeqitataal tempo tcmpcQoh, 6 bot iakoiio di fonghi dclle tu* 

cerne, deuono concorrerc la itrgionc,che fiabrumde,la quditi, 

chc i fonghi fiano ne+ & il nuinero, che iiano inolti, ne1 I rmw 

nentc I$ aftri vodutl fenzn tiitte quelte quahi, fob indlrano 

tempo itidinanre dl'hutnido. Se atcotno al lume fi vedrh ri- 

fplendcrc vna linea fplendidai fegno di nere tranqiiillo, man;- 

4me,k qiielto fi farh Itondo II Cklo turbato ; Chi pid adentro de- 

6dcn lapere le c3uk di quette meteoic Gifcitatc dacorpi ioanr 

ci~~ati, 

Iegga ne1 libro terao del citm Padre Mineiua ilcap. LOI 

Qdc virtu' delle Gemme, 

i) Pierre yreciofe. 

Cap. XI.

336 L I R R O 

roih mh ofcuro,& liidentroal corpo di tal pietra vna nuuolctal 

ladouc daalcani vien chiamato Kirbtno nigricance . Duo ion0 le f mio delGrrnato, I’vna Orientale, e I’altra Occidcntale, 

ciot di Spagna,quefto vlrinio edi colorcpih diluto, mi fe 

fi trow eflercgrande, e bcllolfi fh fiinile at1.1 fizmina cortifcantc; 

F aha poi cioi. I’ Orientale, t di colorc pid afcuro, e di minor 

prczzo. 

11 Grgnato portato a1 collo. e beuuto, reiiite 3113 melancoliar 

conciliiil fonno, corrobors ilcuoce, nuoce 31 cerebro, ecciti il 

fangtie, e la colcra, el’aracclfo IO fd celebre per il treinore del 

CUOI c e per I. vfcita dcl fanglie, 

I1 i,d\>c,b.l>irfpro 4 geinina lucidale di color vcrde, il inigliore 

2 qiicllo, che fi.h mczo 11 verde,hl qualchc particella di roflo, 

cinto uttomo coil vnalinea binnca. Di Otto forte nef3 Plinio 

ne1 lib. 3 7. a1 cap. d,, a1 quale per non effcrc prolif‘fo riinetto 

il Jcttoiu. 

I;(\ ddl’antichiti queh Pietra efliggiaca con vn huomo, chc 

portauavno kudo lulcollo, & vna partigianeta in inano, fotto 1 

piedi VII ferpen!e, b I3 vedeuano validacniirro tueri i iicinici 1 

&In nltrekolpluano pure vn huorno, coil vn fdcin d her bc in 

collo & hauea form di reflriiigcrc il ran uc, mi it firnilc A 

hogddi lcnza altri fcgni, b figUW i Troua d 1 ancora vn Dinrpro 

conrrafigwto con vn3 ci‘occ, c ftimnfi ottiino per non rniilergcrfi, 

portato al~ollo, echc ionga ippeibnll vti 610 firlo aII*oriflcio 

del Veiitricolo~corne &rma Gnlciio j beuuto at pefo di vna 

dr.mnia,frrina i inenhi, il Iangue, 8( if fudoic ; cottnbwt col 

{tincolor verdegliocchi, frena I moti Vctrcrri, e lihe.2 dn variq 

&@atic chi lo port?, e difcaccia IC fmta ine, e purgi sli occla 

&lle fordidezzc, &ecocitm in :ill I concctrionc . 

11 Topazzio 6 pur gemma di color vde, nafce ncllc vifccr? 

delln rerra de gli Aralk e fil prirnrerawntc troitJtn d.1 alcun! 

coi {nri iri vn3 certa Ifda ofcurn nI MJi 1t01iL noun ricour,incio*t ~ 

fpeffe vvlre affdli*idndle borsfche, c tempelte, pe, la fame afirerri 

a ricorrerc all’hcrbe, & .11k rarlici, nelc3llireqillefff:,trot,.?rono 

3 cafi ral picrra, Jaquale** inigliore qiranto pill il colorc fiio 

Iplendido rim at coloredel Poro, e percib vim dctto 12oraceo 9 

oueroCh:.ifolita. (.&!rltafoli adinette la lrinaper poIirla,adiffc~ 

rcnza dell. Jltre, ch(*(ipolifcnno con la cote, e con {ani. 

Per propria vii tGgiour3gli Iildropici , &a gliErtici, oppo- 

An aragsi dcl Solemiwta nella mano def?ra,da fc mmi I fuori I8 

fim inas

t38 . L J H R O 

uanh moltc di quel'tc picticmlle quali itanna effigiari Scorpioni 

Ragni, SerpentI, &altri animali vclenofi, Ck in altte il Serpentr 

riocelcfle,fiprataper Efcph io, la done li conferma tal pietra 

8iouarc a1 velcnos& amorfi R e Scorpioni, che percib ne1 fiumc 

ftidetto Accate, doue per inanzi naiccuano Scorpioni di randi6 

fima forza, chc infeaauano 13 Sicilia, fd per meem del?*Agsra 

tifin ta la pcRc di fimili animali,poito lotto 11 capo del domienre 

f3 vedere varie f i p c ne1 fogiio . Veddi il rimanentc ippreKo 

Plinio ne1 lib 37.alcap. IO. 

La Tarchoide gcmrna pariincntc pretiofa, chc nafcenellu 

Turchia, Pdi coloic ceruleo, milto col verde, corne di latte Toprapofto, 

e rilticente, P indica Z migliore dell,I(jisnica per elkr 

piil ofcura, e piil cralli. 

Hi form di conbrtare il cuorc, c la vilh e di difleiidere I' 

huamo da gli accidcnti el!eini noceuoli ;dona proCpeiitl, &ab 

legrczza a chi lo porta. 

LepictieLmde lonodi colorc oltnmarino,e le pcrfettc ni* 

fcononelle ininere delkoro, dal quale for tifcono inoltc machic, 

epunti d'oro, che fono I'octime, adiferenza dcll*altre, che (i, 

trouqno conf&rncntc con 13 piecra Armcna,nelle inincrc dcll 

Argento, e del raine . 

Sono di inolta virtil ne medicamcnti, mi deueiiauuertire 

che non i prenda errore riel1 ellettione di quelle, piglitndo la 

fittitie, & at.tificiok if1 vece delle iiatii~di, poicliele prime ier: 

uono iolamente apittori, edellenaturali fe ne Leruono in molt1 

mcdicainenti. Gioiraua portate adoffo all3 viea, t fanno allegro 

P huomot e >CY virtif occulte,dicef, chr portateal collo dill& 

donna, rohi b ifcono I' &orto mi trouandofi vicitie a1 parto 

quellc s euknfi leuare, prcferuano ancora i putti dainaori IIOP 

turni i ne1 rcito delle Ioro virtit, leggah in Paracelfo n o 

citari fuofhi. 

Rimarc be a dire alcuna coh dcllapictre Armene, mi perche 

di queff e rare volte lbno tramandare nelle noff re 

doue occorre vale14 di eKe vengono ioltituite le Tu garti, erreLariitJr epcrg 

fiche ftimo fupcrfluo pirlar d' cfle, non elfendo, ne meiiocerto 8 

chc cllc nafcano in Armenia conforme noyc, poichc alcune 

portatc di Gcrmmia, fiauendo ran fimi P ittldtne con le vcre,fer' 

usno in vece di C ~J~JIC, &in ril k etto purgaiio la iiieIanco~ia, mb 

ecciwno mco il vomito . 

I1 Calccdonk 4 gemma) come affcrmnPIinio ne1 libro' cia@ 

a1 cap.7.

=4o Li1 ?! R 0 

chiornz il ventrel e I'dtra il dorfo, c perb con 1, vna tira a 6, eoH 

me habbidmo ,detto, il ferro, e I'accido, e con 1' der$ da le 10 

difcacci.u , 

LC manifc'eltc virtit BcItaCafamita fonn hiformi a quelledel 

Diainante, ma In particolatc nclle betlande relaffa il ven 

tm e giouacol mele gli Hidropici i Sono molti, che affcrikono, 

che reLt:2ncper bocca in pociquantitkonferui la Sioucntd, 

cpct$ i P Redt Zeilail fiferue dipeiitolefmc di Calamita, ncllc 

qmlifi cucinare i proptij ubi, cod rifcrifce Garcia dell'horto * 

Molrealcre quafi idinire virth ritiene quctta pietra, note per tu 

pili a Maghi, oltre a quelk, clic ferriono mirabilmentencllaM~ 

dicini, notate dl Paracel[o, e da altri celeb;i Autari . 

11 Bcrillo 4 emma dcl111ndi3 fimile ill0 Smeraldo, mi a[' 

anco id pel f ido di colore tirante d violzco,di notic Corti ne 

R~CI g f i Autori, mA il ziit defcritto %quello, cheritiene quell6 

virtlj, che fe gli attribuifcono, comeracconti Psrlcelro de Be' 

rillis tom. I I. pag. 16. doue aJrerifce, cht in qoettc pietre ti Ye0 

dono le cok future, pafite, e rehnti, il chc nort dei~eappr* 

tare mcrui lia ad alcuno, poic c e I'influentie dellc tteIIe,cofle 

fi 8 coccato % i foprcl,s'iTprimono nclle pictreconformc alln ua. 

lith dciI' imagineeffigg1ata in clfe, la doue, li come 10 {elen 1 orC 

del Sole s'rmphe ne1 Criitillo,d.aI qualc con ragqi rifle& nC 

rifultano pofcis mirabili operation[, cos1 1'aItrc ~telle a11corU 

fanno imprcfiotie ncll~ rnareriarogertn . 

La pietra Aquiliria, cosi detra, pcrchc fi trow ne1 nido d d 

Aqsila, afferendoi nitiirali, che fcnra td pierri nnn poll;tno &Ii 

Aquilinifpontaredall 0113, per il che dicefi rnl pietrseKer pot' 

tata ddflA uila trcl Tu0 nido per contcmperare il calorc delv 

t~ua 2 accioc II etroppo non fi rifiildino mcntre (fa eK3 vengon" 

couoe ; E la fetra Aquilini conmumetati fri le geinmc, di cor' 

mcchiadura P c&rofa,grewe, e che in Ti conciene vn*altra pietrl 

picciofa, Inquale li fente menwe li cornrnotie detra pietra,c d 

bbiarnaii pre nintei fri le-auxtro, chc giudicaeo TTOUAT! ji 

Autori, qiiel P c che vcngono partlte dalPAfrica, come leuttc %a] 

ddo deli3 Aqnilc fonolle mi hi. 

tc virtd 111 que& pierre B ono y:ttenri,'pcrchepartua vna dr 

*qu~ltc ddla donna gmida legata a1 firtiltro hraccio,k coral& 

r' pzrcoCnod debito tempo7ma cKendn vicino a[ pqrtorircj b!' 

fogno poi ~cuach, &,conic drri dicono, dopb rl parto, & a@fl' 

cCoi?a o!hproiiator pcrchc ral pictra fA partorue fchzr doW ' 

SQW

L I R R O 

andatha fatti' comperaic ds Prencipi, e Signori grandi, eracgnta 

Garcia dal17Hortoy hauerne veduta vnadi pefo cfi cinque 

dratnme, cbe fd,nondirncno venduti ip Porttigallo I'olamcotC 

fettanta qiiattro lcudi d'oro di que1 paele I Trouinh anco fidl~ 

pictrq in alcuni fuo hi, & Ifole $i Malaca parimenti ne1 ventre 

d'qIcuni,Cjproni, c f! e iui vilinlrneirte s'ainazzitia pel mangiarer 

mlnondrmenoquelle di Perfia fono IC miglioti, e facilmciite fi 

con.okano, la douq alciinifi chiamano Orientali, che fop, dico- 

?ore verde, tfrante a1 vero, con afccine granelfe di calor &ora 

mifchiate, & altrc fichrarnnnn Occidentali, che tanno quelle

DELLE PROPqIETA, 

jE!E'R ESAGI) NATVRA-LXj

246 LIWRCL) 

11, che hinnd origine nelll acre, alcre fcaturifcoho dalle vilcere 

della Terra,comeI'ac ue dolle fonti, e dc pozzi, sltrc rcorrono, 

ptrla terra, conicquel 1 ede riui, dc fiuini, ede torrenti, attre cir.' 

cuifcono two il giro della Terra,come fanno il Mare Oceatio, e 

Mediterineo, che fono originc, c initrici generali de gli altri 

mari . 

'L'ac uapluuiale eperfeiteffa Iucida,chiara, fottile,leggiera, c 

fnporo P a, Lcui chiarezza moltra,che in elfa nij v'P alcuna niiflione~e 

la leggierezza,eGpore dinotana lr di lei fottilc ToRize; fri 

ttlttclDaltreecque, queita t! fa migliore er 13 fecondjti dellterra, 

& ail.horaparti~olar~scntc,quan B o carle dnlllicre con ti102 

ni, poichc col mot0 di quefti ven onfi A difperdere i vapori milti 

con l'ac ue, eperb d3 qiiclh ren d efi fottile, e depurata ; quell? 

pokia, cRerifiiIta dah neuc, b che vicne mifchiata con cfii, 4 rp Purata peggiore di time e per6 niiocc gi andemente beuuta i 

dlgiuno, poiche tiirba lo Itowaco, genera la tore , in ftupiditTe i 

denti,comcaffermaCobantiso, onfia la niilzi 8r ik fegaro , 

9'- 

*ra varie febci, &prodscene1 F zveflca,ncllcreni 1.1 pictray c )e 

fe pure la fieceGtiportdfe a beuere di quetta acquaneuafa, b di 

iaccio, deucfi quell8 bollitel per parere d'duicenna , aft'erinan- 

Ariftatije ne libridellc meteore, che Aquaniuir, &g/#Ci8i Cafe. 

ris fiturionr, ad priorrrn fubrilirrrrrn rcdrbrt. MA chi freqtientq. 

mente Ta di bcucre acqua,ancorche chim limpida, kp,giera,che 

partic c larmente ficonofce, quando faciltncntc pofti a1 fuoco ti 

fialda, e chepoi anco preito fi raffreddalriccue nocumento nella 

Aomaco, turbatione nella rirth digefima, & impcdimento, e A 

bggetra a1 profluuio del fangue dalle naif la doue per sfuggirc 

o@e qailni nociue, farb meglio vfare I'acqua,, che fia cortar 

&a quelli particolarmqnte ioua beuuta la mattina, che tune. 

rmno crapulato la ferai perc a e,afferifce Atticennayper parere de 

fapkhtiintichi, che I'aC: ua cotta, Is uale veramente non ha 

iitra qualirh, che di pura%euandn, a di&renm del vino chc ri: 

tiene facolth, e di bcuanda, qdi cibo, i! di minore inflationc, dl 

pid facile pcnerratione, pia cmpwr 2 & permixrn naionr ignir 

Ai,%luwnrur, 6 Ri/crndrrr cem~rlluntur I E foggionge che 4 

apinione errohcd d'olcuni Mediciflolidi, il dire, che 1 acqiia per 

W o AeIh concotiancvengal.perderc la forti liczza, c ritenga 

la grolfezza, oichc hcqua conltando diparti 

puo farli qiic K 

i oniogence iion 

a rcparationc,ma fob con Ia\Ionga decottione pub 

canfunwrli, c ridwrli folo in fccc, ma per leggier! dcqottione 001 

- ?Ua

250 - L I B R O 

rlcsndc,di quhgiii fi cuoce, e s’ arroitifce, aiero i eleua da Jw‘ 

ghiacquofi, doue vi fondo di terrarofla, o vifcido, &murib* 

ginok e per6 alcuna volta prende J’acquacolore rollio, st alc~ 

navolta Iatceo, Sr inco nltrc volte s’indurifcc, ladoue .hatino 

ptcfo adire alciini, chc fiano iouuto did Cielo fan ue, Iarte, e 

pietrc, fimilmentcalzandofi x a Terra con i vapori, f e I~niigbi 

Scaltri corpi leggieri, i quali pofcia ricondocti a baffo con IC 

pioggic, le donicciolccredeno cii) auuenire per miracolo, 

Molti ancora Birnano non elTcr’ fuori di natura, che pioilin0 

drlkacrc carne, rotrmi di pietre, fabbia, e fan o, il che accada 

dallapingue, e crafEa materia per form del So%, e delle ltellc 

vnita, e bifcota, pigliandoda cib i vapori, congelatione, e dud 

rczzaper firniliforme. 

Dcll’origjne dc fiiimi e de fonti. 

Cap. ZZ. 

v hrie fono nelle fcuole de Filofofi I’opinioni delh generationcdefiumi, 

dc torrenti,del€agni,e delle fbnti, poiche al: 

cuni differoche ne1 ventre della terra ii trouano infitritd di Cauerne, 

nelle quali vetigono riceuutc I’acque pluuiali, ddla congregationtdelle 

qualt, pofcia ne nalcono i fiumi, e fonti, poi., 

che alliecrifcono, chc nelle dette cnuitl fi radunano, e fi conferny 

no tante acquepiouute, che fona balteuoli a luppeditare ilcorlQ 

a fiumi, e I’ibbondanm a fonti,durabilefino all3 fiitura herna~

1 

2 $2 L I B F l O r g 

UP regiflrato pII'Ecc1eliaL)ico al cap. I. Eper#c ne& Teriib. 

1 corpphumsno,fi trouano concinuate bucchcr c concaf 

fcruoris p,er vcne, & arrcrie, per le iqua~i, non io10 pafi 

fano ivapori f iqitoli di era 'rcrra, mi incora i vcpri, e Fonb 

ghentet?c.~e~acqut, le qpati, o per viitii dgjla fpongofa naiu!+ 

della itch Terra; b per I iiiflulfo delk fiiperipri sfere, fono ti0 

rate nellafoinmit?t, &altczzeJeMonti per le vie, t veneibtter: 

rpee, che continuono con il vaitoqacnpo de gli ~ ceyi+i qiah 

trakon+ndo,comc fi &dctto,l acquc nclle vifcere terrene,c,tgio: 

nano pokia I @ai, i fonti, i torrchti, i laghi, e h ili riarut igin!. 

che con tanta feqondith fi vedono tielk qoatto par'ct 

0 uitto, hdou,e per qiielta pih eEfcayY e vera hireiizl 

batture le fopr;l'mciito~i.itq Qpiiiioiii, cos1 de vayori., 

le pioggie,,Ghe ne dicCTrre.ca ione cffentiali de fiumrr 

ntr, gon abhorrent$ di dkg, c\e aache cKe noii coo: 

corripa per ~ ~JcIIo, chc po~onoal1'~ccrcfcimento de medciirn\f 

fiuqi, b pure: che anco zcidentnflnente .paflins eflqre origine, 

dl tlcuni tjumicelli,e,torrenti, che noli hdniio continuato corfo, 

mA,che fccondo la di c vapori, c dell'acquc pluuialri 

chc in ogni tempogo !? 01 hpra, edentro alJaTerra, queai 

anco rnanchinwnh i flumi, c fanti percnnishe hmno vn contho 

corfo d'acq(ica quelfi feiiza alcuti dubbio fono originati dol 

Mac, daI qualc cpn rnoco pcrpereo tralcolando l'acqiie n& 

cauerne dclla Terrn,formmo tion fi$o quci vifibili fiitini,e fontit, 

chc vcdiarqo fiprreie da virie parti nl Mare. rnedefiino, tni ant 

CO~R dcntroallo fieflo fcno tcrrenwi itqnno capie gvaiidifiiiiic d's 

acque radunate, che come fonti, e fiuixi fiorrpn per tide le 

arti di quell& c percib VedialltO i diiicrli tep,nil&aycirirc voih 

yonti, & acque non pid veduti, c I'e@xienza ci infegnn, chf 

fcaiiandbfi la Teira 6 di propofito, b pure per oecefioiie dl 

eRraerc daquctlili mctalIiJi fmio nuoiii pozzi, c fcntuii ini (F. 

a~irecidle vcncdella tkKa Terra, qiiantunque ,f~ caiii in f tioghi 

arrdifimi di quclla ; Raccontafi, chc aI-tempo di t:ilIippo R& 

dclli Mac~donia~nlcwni huomini~c$c cyyano le vetir di cat0 

metallo, c~itraroiioin vn fpecco grandi4;imo della Tcm, &ha 

ucndo caininato in cRo per molri ginroi. vfciri rifcrirrio haoers 

veduto nellc caucriie tc~retic copia graiidc d*dcquc, e fiiitni ir~y 

md, AfTetifce Nicolb J.).iii~akcno, ,nl tcnipo del RP Mttrr 

date, vicinn nlla Citti d' Ami ~ c3 ne1 rigia lot fer0 njI iinprb- 

uifo alcunc fontj, Irghr, c pa I udi: tct ill parricolarq vn fiume & 

1 acqys

414 .-L 1;B R 0 

furopo midatiduoi Centpismi per il mcdclimoeffetto, uali rk 

totnati refcrirono eaic giqwi fino i+i’a~g@nic PoIudi 3i nolle 

sboccauail decco fiumc, Nohc non poterono paoar, pi& oltre 

perchc gliHabitantt di quei;li~aghi~ffcuiuano cion fapere, d~ue 

termiaa@ero IC dette Palqdi, ?I cagionc del fan o erano 

innwigabili . Arinotile penrb ,&he JiaueRe origiiie da! Monte 

Agiro,bArgenteo, che 6 il,medcho Moncc della Luna. To0 

ldmeo diffe, chc deriuiui dalle paludi interiori dell’ Africa, che 

rk~ueuano I’acque dollo.ttetib Monte del13 Luna. Altricon pis 

*fano intendimcnto (co ferilce il Magrino) al‘ferifcono.ll 

Nllo bauer principio da Iagodell’Etio ia Superbre &la* 

mato Zemtre, dal qujle nnooia nafcono i?Toire, & il Ciiam? 

fiumi anchlelf! randi . Lo cui diftanza dallrEquinottiaIe t dt 

gradi I I. pofto fe rl il Regno di Ninigongo, c qiiello di Manopa* 

tea, a1 che confentcil Beritio nella 1113 Cohografifia, il noteroj C 

molti altrk e queita4 la id Coda) e cancfudente opinione, chc 

s’habbit fin q1ridell’orP ine difitimecasi infigne, e prodigid0 

per. li! fuc virth,comca 2 ermanoil Dottor Matte0 Ferchio Pro’ 

fefrote di Teologia ncllo it udiodi Fidoa ne1 fuo libro d, ori@c 

Danubij, & I’autorc del Collegio Conetriccnfe, quali defcrtito’ 

no puntwaheate ilfito del hmgwe 1eRqgiWiadiaccnti di dou‘ 

hl origine lo fldfo Niloc riincttendq il Ictr~reamedefimi~ibri , 

Aceiina perh la Sacra Scpjccuri, e con eiraconcorrono mo!” 

Santi &drh come S. Epifanjo nell’ Epillolafcritto I S. Gio, GiC‘ 

.r,oij>limitano 7 Sanro Agafiino,d, de Gcn. nd I;ittrrrm. cap. P 

st (jirofimo in lib. de )b&,l&brnicit, S, Ambrogio lib. dr P#ff 

rri/p citp, 3. S.Ifidw &t,,~fi3. E&ndlvg cap. ZI. S. Gio. Dad’ 

fcao lib. 2. drfiJJhppc 9ii e molti altri Santi con IaGlofa [Q’ 

ra iI Juogo delh Gcneii ne1 cap. a,, doue fi hl chc Gioa, cioe J1 

hi!*, 2 !node qurltrrq fiumi, Ehk hanno origine ne1 Yaradifo tcy 

refbe, ad da que1 fontc,OhC fil ddla mano.onni oteme di Do 

in mczo di elfb collocno na&ato.della gratia, i!wedefimo nf‘ 

fCma Giofefi Hifiorico dr Auiquir. Iudearum cdp. I. Mh 

pctrhc dopb il peccato di Ada40 niun huomo hf piil orlll0 

cntrare ne1 I’aradifo terreRrc ; nncorche rnolci foiteng R in0 il 

qoncrario; Tuttauia fi ticne per cem3 che ilNilahibbia la h’ 

vera orisinc ne1 Daradifo tcrrdtre, e poi dopri occultandofi, cbG 

brre per alctlni incogniti mearidells Terra, da qunli sboccan@ 

pare habbiaorigine dal JagofudcLto di Zembrc nell’Afiicat fi 

tqto nckRcgpp di Lon~srzj h - Manigoago ._ -. 

dctro dLibpra9 dd 

qunl

'PJ6 L I B R O " 

vicino alp ingrelfo; %he A lie1 MarcMcditeranco,preiEo 1i1 Cid 

di I'acua, oiide diffc Lucaho 

MAr;&rr/gU8 miVfpld 

Nilinsa~ criflallr~r aqrrdr. 

Molti encotnil di lode epilogaS Ifidarodcll'acque dc fontic 

IC quali qui non regilt1 o ytr non iliii.mil dalla cornpendiofa tek 

fituradi qucRo libro . Eurono ben hprc in ogni tcinpo vpl 

foriti conokiuti per: virtiiofi, e proiiigiofi ne Ioro eRerti,.poiChe 

tra affando:I'acque delle fonti (come s'i? detto) per i !nesti 

de P IaTerca vengono a ricetiere UOII folo i gradi dt c,iIore, edi 

iapdre,confornie le diuerfe parti della M a Terra, mh atico !c 

virtuofe qiialitl deIIa inedefima ; E pah alcuiii fonti fono catdfr 

altri fieddi, altri iulfuiei, & altri dt dtra iiatur;L,come afieid 

Ifidoronel lib. iz. 

OItre n varij fIuRi, e rif ufi, boltirnenti, e moti ordinnti, 81 

inordinati didiiierfi foilti, lathi, c fiuiiii, chc rcfpettiuamtnr' 

forrifconodz variecauCe, cos1 natiiiali, mine ropranatttyali, 

jncognite,fono dotatid.illa natwra di mirnbiti vii tS1,coinc zled 

.aIciini di qualita inorrifere vencnofe, e maii ne. HiferircoflO 

molthche ne1 Paefedc Garwanti, fi trou.1 vi1 4: onre,chc di giof 

no hi l'acque cosi fredde, che non ff polfono bere, e di llottc fo' 

mocosi talde, chehon fi poITono toccnre. Ncll' Epiro euui V! 

fonrc, chc tuffandofi IC torchie fpenrc s'accendano . Ne]l.It~df' 

troudi, che I'acque di cmn fonte polte nelle liicernr k rud 

come oglioperfarle arcierc, &in vn' altrn forite I# acque ndl: 

msttina fono tepide, net inezo giorno fredde, nella [era caI+c 

ne~n mczanotte feruenti . In Pafla onia roao alcune font19 IC 

cui acque beaute vbhriacono,comei ? vino, e nell' Arcadia fi tro' 

ala vn'altrofontc,lacuincquateuutafiociiale il vino,q il (ij 

odore. In Beotialono duoifonti, 1' vno cagiona obliuione, e , 

chiama Lctc, & I'altro accrefce In memoria,e nella tnedefiina Ifo 

hvi P vn*altro fonte,lacui acqua debilirai Lenfi , e ncll' Etb$! 

I"acqti;Ld*va'altro fonte rendc li fiuornirii infiini, &. altri fontlvf 

fono,,iqiralifonovencnoli, arnmizzano, chi ne!,euercl' 

velenn non pu; fanariLcheconl'angtiia del Caualla, o cii Mdai 

Altrifentilitrouano 9 chefanno le voci canorc, come Pace 

dcllaTana in Afiicai Staltri fonti contengano ac ue medicid' 

chcTananodiuerfeinfernrith eomeniolte die& 8t10 noti@f 

nclla noltra Italia,in Spagna, in Francia, in Geroanh ; &in dfl 

pacfi, comepub vederiipr.efro ilBaccio t Tirmb, & a1 Sofenan' 

drg

Marc, fua Ealkdine fldflo, e r i d 

fldo di quello.

Sllc L,r B R o 

ccdente capitolo, tuttc I’ acqiie hanno 01 ipine dal Marc, &in 

ello vanno a tert$nare, che pcrb lecicnmcnte &il Mare conltiruito 

luogo tcrrr~~nato,natu~dc di tuttc f’3cqiic, la doue e&iido 

l’acqua vno di qnattro Elernenti integrantj I’Vniucrfo, come 

rnoitralo ffelfo Ariltotile ne libri dclla generatione, e del Cielo, 

eche concorie alcom offo rirllc mihoni, ecircuendo Ia terra 

fotto 1’ acret ion0 con&rioni tutte appropriate 31 Marc, che lo 

dichinrano per elcmento proportionato dell’ acqua, poichein 

eflo come lor? fine tcrminano, e fi quietmo tuttc bacquc. Ne 

~ititio 1, obiettioni d!concrJri~opinrotic, perclxe ncl Marecon* 

corrono motto adepqte tritte IC jwoprieth, ciic fi conuenpno 

all.elemento. cosi delk awe, come della terra ; l~oichc il Mare, 

a parcic d*I(ido:o ancora, i. vna raccolta di acqiie tanto dofcit 

come arnare,e dlidmlfi prapriamente Mare, pet che l’acqae he 

fono amare ; Efccondo la dottrina de Sinti Aolbrogio,e Bdiliov 

il Mare & vn’aggregatione mu1tiplicat.i d’ acque da luoghi :did 

uerli, E con nomi v~rjl, mi Icmyre eon vna rnedeGina continuatiotie, 

mobile, raga, fonora, c fpumofa ; E profcguendo colt 

encomij dilfero, che il Mave B capo, & ho+itio di timi i fiurnir 

fnnte delle rnggiade, e dellc piog ic, per mezo del qiialc i IJoL 

poli fri loro Ionrani G vnifco?o, c R iamando iJ Marefitfiifinio‘nelk 

necefiti, refugio ne pericoli, coinpendiofa via ne viaggi, e gut. 

Filohfi, i qidi propolera fcilf 

da ualche fonte, che le I‘uppeditafdublio 

Piartone ne1 Fc&onc, douv 

I’oeti, che ncl Marc vi 

j fiumi fi ricc.ueuaho,e da qidluogo 

da altri,Tartaro,mi IICfla 

opinionc 6faffkpercheil Mare non hf origine da fonte a 4 CU“ 

no, mi fii cream tale fino lul principiodel Moiido, contro I’opl* 

nione d*Ariltotile, e fuoi feguaci, che tengono PetcrnitA de1 

Mondo medefimo, fentenzi confutnta,cosi dalln Sacra Scrittiirlf 

come daakri Autori,E tcnuta per fedc, hiucndoli pcrrraditiorte 

di Moid, che Dio reparb l’acgue dall’nrida, cia? dalla Terra,e 

le radunb in vn To1 corpn, dal riale pofcia; ne fono dcrinid 

tmtirami,nan folo diNarc, mi a e fiumi, laghi, foiiti, & ogni at* 

rra fcaturigine aqua, il cfia prom maggiorrnente quinto 8 t: 

detto di tioprar cioP, chc il Mare &proprio elemcnto dell’ocqW 

e chc da qucllo hannoooiginc tutti i fi~it~ia fonti, eCmili,dcttk * bprir,

zCt L I B R O 

glio del ptoprio bollore,reccde dallr parti gih 0cciip3tc~ c ritorf 

mndo il mobile Pianeta verfo I’kIoiieonte nello fpmo d’dtrr 

fei,s’accdfa 31 mcridi.rno forterranco,ed in qneRt~ tempo il Ma: 

re pit1 fupei bo tratnnnda le file acque acirkoltanti lit& da udl 

p,otciaaiico recede, incntre la Luna anch’era fi vi accotiaii 4 oa! 

duo principio ortiuo, d ec~o~orne ncllo fpacio di hore vent! 

qiixtra, &piire vcnticinquerifpetto a1 mot0 proprio dclla Lw 

ha, la qnale leinprc vn’hora piil trrdhvn giorno tlcli’altro, afcena 

dc dall’Oricnte, il Maredue voltc crefcee,educ volrc cda{ mor& 

al~eruitopairjcolarmcnte cia Pofiidonio, e da Plinlo, t ‘dallu 

continua cfperienza. 

Vengon quclfi motiaiurati ancora dal Solc, mcntre fi trwd 

B oppofto a1111 prop,~iforclla, B piire in altri afpettf 

delle c)uadrntorc, poiclic in fiiniii’taiipi fiyaniio tnaggiori i&i% 

i rifliifi del Mare, pit\ che in nltri tempi, ancorche polcini ‘jftddc 

fhi fluti per la diuerfita del titof e luu hi,rifpcttn alla Ltrnm-ieP 

chino varij # Poichenell’ Ocean0 Ail1 \ mlc, nc 1% Mclicini dell’ 

America, dcll’Ifola Cuba, edccirconuicidi laoghi,ricfcono icb 

cioli i ~ii(ri, c rifftrfli, come appuntn fano qttclli del nofiro Jat.~ 

meditcrrar’leo in Iralia, Spagna, eFrancia ; Vn poco pjd fenlibill 

,fino dcll’Afiicatir5do dal Gnditano lito,(inn a1 T~optco del CIeto, 

& 111‘ Ifole Terzere . 11 Mare Cafpio (che folo %ri gli akri 

non fi con ionge con I’Oceano) il Marc Egeo, I;? Pro or) ride, 

che i que F laplrtedi Marc Mcdirerraiico, che partcdal r 9 ltrctto r 

delllHcllclponto, detto hoggidi il Braccio di S Gol gk, c tira 

verb il Sasf‘oroTracio, b Mdre Enfino oltrc Coflantinopoli, C 

Ja Palride Meflide, non hanno fltilfo, E riflofli, . Wino alln linea 

meridians, & nll*Ifola di S.Tliorndo, dicorio eflv ui iI fltdfo, e riff 

uGo Iimile aqucllo d~ Vcncri:t Grnnde G qiiello de Marl Scrrcntrionali, 

dell* In hiltcrra, della Daiiinim~a, dc1l’Holl:rncidr 

delln Fiandra, e del P a Norrugia, ficomc ancoravicino :iI Nil0 

neLMare Megalla~ico, Indico Orientdlc, nelln Camhain, & nclb 

Regioni iui idiaceiiti j gmmlnente pdfcia hi grin flulfi, c riffLrni 

pili I’Ocemo Occidentale, che1’Orientilc. 

Ncll’highilrerra il frunie Tancil’e n cagione dcl Rufso&l MArC 

doue qboccn,riticne la Lalfedirie per qunrjnta rniSlia in circa,co>i 

fticccde dcl fiarne Scalde pcr grin fpacio in Fiandra, dcl 111 

Spgna,e dclla Cr;lrronancll’Apiitania. Nelln Cambia nett;! 

di lopi alalierilcol~o,che il fliifFo di que1 Marefi dilati fino a vent’ 

tangionm, 1 

eitqie leglre I Nc gli Anripodi pofciai motidsl Mue fonn PIC& 

aolh

264 E L B ’ R 0 

firutinare le cWe d‘cfetti prodigiofi, ciia tiitto it di fifcuopro; 1 

no ne gli alementi, c corpi, chc in efi fi generano, &in fpecic a 

quclta del flulfo, e rifliiilo de Mari, in fine bifogna,chc G qiiietino 

allc pid probabili ryioni, t che confeR;no ia loro debolczza, & 

iin crfctts cse;nitionc, chc hanno (cn.1 pcrinettcridolo Iddio) 

de r IC caufc, hlolainente cognice a lui mcdelirno, b troppo intricate, 

elaboriofc da penetrarfi ddla naturalezza degli intelletti 

huma~ti,lcnaa il concorfo dclla diiiina rapienza, lo teitifici 

frh gli altri il cafe mifcralilc de1f;liiiofo AriLlotilc, che a parcra 

di molti,wogJiono fi prccipitaKe nello ltcfso di & roponre, per 

noli hauer yotuto cool rcndcrc lacagione di que t: vdrio, e inoh 

tipliceto mota dcl Nul?% c riflylfo . Mi pafli~rno ormiia pro* 

gnoff ici . 

Sono non meno inirabili le proprieti del Mnrenelprodurro 

non folo varie, &infinite fpecic dr Pel& d* Animdi, di Mollri, 

c fimili, come la Terra,forrnando con elhiifgeeto 31 centro del: 

la grauita,~ raridezai VI! Tot COI orif etto all’ Vniucrl’n, POL* 

chc IC parti 9 ciolte da tuttala ma Ra, cos P della Terra, come dell‘ 

rcqua tendono a1 centco dcll’ Viiiuerfo, clkndo ftipeificie delh 

Terra csnterminnnEe, econcinuaconh fiiperficie dell’ Ac uar 

zitenendo, e I’ vno, c I’altro corpo confiderato indiuifibile, 3. or-, 

rn3 rotnnda,il che fi proua con plil efpcrimrnti,comDren‘leqdoia 

Cpecialmente ogni altczzadi Polo,ancorchc dhicIln,cg~lal~ 

tanto in Marccome in Term, il cheappnrifcc anco cIii~r;iments 

nclk Ecclifi partiali, daiic 1iiin;nn cosi delta Tcrra, coinc del!’ 

acqua vniti,fcuiiieno ne1 corpo delh Luna Iaomhra vnira, poi+ 

che Poinbra per le rcgole dclln Propttiua ltgwe la figuradel 

corpo opaco, dal quale tlcriua, spparrndo diiriqiie wile Ecclifi 

Ltinari I’eflremira della parbe ohrarn, pclfettamcI~te rotonds 

far3 di ncce6ti ilconipolto dclla Terra, e dell’acqan dclln me: 

defimn fOlIXi3,in oltiaclfendo l’ocquacorpo hooiogeneo, lecut 

pnrti nccccriariamcrire cfeiiono corrifponderc a1 tihtto , & eIfe~* 

do le p;occic delle rugiade, che fi vedono l‘opra I herbc, coin0 

mco qiielle, che cadono per 13 pioggiadal C,ielo,di forma roton- 

&,cor; deuefi ff imnre, che tale fin tutto il corpo dc1lDacq~a,con* 

cliidcndo da qiicftc mnbGnie, che ilcampalto della Tqrra, e dclb 

w cl~ia~rion dj figurapiaiia,mii tuberora, non Iehticulate, Cilindrir-a,Conico,Elliptico, 

h d’altra fortc, midi figura sfcrica 

Gcner;ifi,comc ht detto,nei Mare qii5titi inn,urncrabile dq P& 

I;i,c d’animili, mi quello cltc t pill prodigioCo,c chc &?do qW? 

k

266 L I R R O 

flare pid immobile nella proflitna comniorioncdcl Mare, la doue 

cit veduto da M;lrinari tolto fer tnino le nwi con fortiftimicanapi, 

c7L ancore, c~uarido non le fia perineiloil ritrraifi in porto, 

pcr fdiiirfid.iil;l profimn fiitura teinpcita . 

~e coiigirii, ciop ca1irnai peKci di gyito’ioauiGiimo tnangiati 

fritti, forlocod detti, perch volano peril Mare, CLalcuna volta 

iCT3liEcono le naui in tmta qtiantith, chequafi le Comergono, e, 

per; fuccederido a vcderfi il volo tli h i l i pefci preligikono 

tempefla, aparcre (ti Plinio ne1 litro I 8. a1 c3p. I 5. 

I1 Poliyo pcficedi mnlliflimacarnetmi di molte braccia, e crini 

dallanatura dotato, che in fk,,coatengono molte bocchc, chc 

danrio iiidicio d‘ anitnalc vtmce ; Chisrnafi qiielto pcfca Cam- 

Ieonte dcl Mire, percfic fi traniuta ncl colore di quell3 pietra, b 

fano, a1 qitale con le h a branche &appiglia, & ia tal inanicra i ti- 

ganaai efci,che vol mangiare, & atcora i Pefiatori, che fpclfi 

non Io F anno difcerncre,kfia faffo, &pefice,dicono molti IIluItrf 

Autori chc tal peke nw vjirepii\di doi ami, JI che fi marauigliarepr 

quello fi racconta d’vno, che fd portnto i Lucullo,come 

atterma Plinionel libro noiio,il tiale crit di tanra grnudezza, 

che hi it^ teh era capacc,coiw viia 1 me di uindeci anafore, c 

IC birbe Kutt.2 poRc inhcmcmm potcoano admcciarfi con due 

b;accia, 8t crnno Junghc tren ta picdi,& i1 riinancnrc fxfi~a 700. 

libre. Per lo che pate, che tint3 tnoled’ariiinnle ofii Colamentc 

viuere doi anni, net qua1 qiacio di tempo Lire 1: be poco, per 

fqrinae torita malt di robbi virtente . Sc aduiiquc queitopefice 

trot~aralli attmxto fortemente 3 (hrl; in tciiipo ferenw che tion 

ciiri di partirfi, per procacciarfi da mangiarc prclhgil‘cc bora- 

fc;l di vcnti .;. 

Gli I~olmoni marini pcfci infenfati, che fi nakondono lotto 1’ 

arenedel Mxe, e de qcrali ne fA mentionc Ariltntile riel lib. f. 31 

cap. s delYZfiodade gli animali, fe apparirarinoin qaantiti fopra 

I’acque delMiire, fignificanogiornid’ Intierno. 

AppJrendo il More piti dell’vfato ccrtileo, dinota venti au. 

firah, fe nero, vcriti Aquilonxi, e fmndafi in vn fubito di tw hato tranquillo, fignifica tramutationc dvn‘ vent0 in vn’altros 

6 pure;iccrefcimento dcl fpiraiite. 

Le fpumedel Mare difpcrie, e che come tnlle ricmpotio il 

catnpo di quello,dinotano giotni dpri,e vciirofi, &if rnicdciimo 

xpifca, fe Itando quieto il Marc) fr vedrl gonfim. 

Non deucfi fprcarc buon teqipo, mcntrc ilMarc li fcnte di 

loti trno

W8 L I B r i Q

ai= T L J B R O 

Ofleriiano dtti, chc rretl’occafomatutir.ro delle Pleiadl , qiak fuccc,fe i noltri renipdotto I’eleuatione de Poli 42.43.44. c 45. 

dh ao. diNouenibre,fi troiiaii il Cieh copei to di iiiibi, foglion0 

podurii pinggie che n1ioii~:tnilofi pill giorni,formano I’Inucre 

no pioiioh~chc prelagike c m ltir di blade i~ll’anno fuccedente, 

e 13 rngione viune nddott.1 da Vetgilio yerchc le bindc godono 

dell Xiiucrnatn poliieioli, e non piouoh, c‘ per6 dik Qe0rg.x. 

Hybsrno ~urr~mr pdurrr fdmi . 

E.da h i . 

Hyb#rne plrhrrr Yerno hto 

Lonpfima mere: Cnmills‘fatra . 

. Sono ltatc da grand1 Ftlofofi e Medici ofleertiate Ie llelle pid 

kjligni, corne attellano Hi pocrate, e Adotile, che Ibno,Artil-, 

ro, Orione, fa Canicola, e r eDfeiadc d,iIl*Orto, & Occnfo, dell# 

quali, iiecaiiatono Ir fimetrie ctcll~aiino, clfenc!,p perb vero chc 

H:ppocrate ne1 lihi o dell’aare, dell’acque,eali luoghi diIfe ch8 

noli folarnente per conoicere Ja buoni , b rcjcoriltitutionedcll’ 

Aniio,baltaua I’olieniaie le ibdccte Itcllc, md tutte Iialtle ancor3 

vel Cielo conlpiciie , la$oue fegiieiido iI medcfimo Nippocrarc 

a fpiogire ne gli dkifini 13 fu3 dottima delle conitteutlonian: 

nue diQe,le I’lnurrno faricolmo di veilti Aultrali, epioiiofo alW 

la IJnmiueri far: fecca, c trauigliata de vcnti Aquilonari freddi, 

efel’h~e~nata fari kCca,d contrario IJ I’iitnaocra riiiicir: pi00 

uofa . Teofrallo pofcia ci dilucrd6 ne1 libro drfignir iampcfi,wrrtl 

Icconltitutioni con(onant1 edtkorddmtidelk hgioni annualir 

mentre diKe, quindd regniranno graiidiliimi, c fpeG giorni ca14 

di riufciKi 1’Inuernata alpera e feuinii~ia. sc la Primauerafd 

dai pioirofa 5 dcuonii attcndere caldicccefiui iic luoghi cam’ 

pdtri, e conctltii. Sc I’Autunno far& fortetnente cildo, la Piitna’ 

wra per lopill Car; fiedda. Se tardari a fa4 fentirc la ItefTa Ita’ 

gioric di Pri-miiicra, e riitkirh fiedRa,liAutunlm anch’ello tardP 

ra iic fiioiefictti . SC I’Intierclo aiiticjpara, termineri prcflo as’ 

Cora e la l’iimnuria non vlcirl dal fit0 tcinpcrnineirto; Ma fc 

l’lnucrno tarda i a liiiiielanco la Pritnmcra fdrl langa, perche ill 

eKi fari contintiato l’lnticrno I la doiie Hippocrate nel,li~o Ii@O 

della natura hurnnna, din‘e, chela Primauera doilea eficre di lila 

natura, humidit, e pioaoCi j il chc mcglio fi drthiara riel fitdett@ 

Iibro r3ell’acrc, ncqiie, c Jmghi, n[fewiidol chc le pioggie ncll,a 

Primauera ad etTmo, che fiano Kdubri, deuoiio ellcle tempeh’ 

fe la Primaucra, c 1’Eltatc faranno frccide, 1’ Autiyno fad 

oliio,

274 L .I D A 01 

malattie 9 e msiR;me quando fono ripiene di nchbic 3 edigini 

can venti m3 ink per aolti di,qusndo fiatilcono le piat~te,rninaceiariopenuria 

1 e lcarfezzs di frutti . La inolrjplicid dclle grandini, 

chc fpcblte cad~no~predicono limilincnte penurladdr 

Iccore comek 111,13 Primtilaeta, e 1'Etlatc troppo fecche. t trop. 

pohuinidc,dinotaiio catcilia. Qmdo i fiori e frutti del Pin@ 

nella I'rimaucra caranno pd del rolito monrano milicanzad 

biadc. I1 Gonco , e la fquilla come G i detta ne1 ca itolo delle 

;Piante)non facendo i fuoitre 6 rutti bitorti 5betlicm!mnc I'vfato9 

prelhgircono lterilitd. In fine la trop o frigkditi delle ffi* 

gioni,fecca, e diIti ugge, laluperfftia iliimi cita, r rclafla, & impedi. 

keilformnte Ifrtitti , Stigrani; fa troypo caliditl,abbruggi~? 

Ja eccedente ficcid, indibolil'ce , c conlurn3, quando accadanoJ 

tempi non conuciiciioli. Glr fpinilpiante er lo pid dellc fieppit 

(e mancaranno dc ftioi frutti,dinotano 1' P nucrno molto lccco j 

ma fc fiwanno fiuctoli aR'3i mpftrano pioggie grzndi& irnpctooe 

fe. Pcrofcruxioncdi molti,li h notaro, chefevn'anno e mol. 

tohumido, e pioi~ofo~ dinota, il IC lienee doucr cffcrc inolto 

ofciuto. Rifcrifce Demoeriro, chc ta f e iiukirh I'Eflnte, quala farhil 

giornodel folltitSoeffiuo, chehtempinoRri,ri,Cegtre dli t+ 

di Giu no, lk ancog1i trc! iornife uenti, fimilmcnte dice, che 

tale far! I'fnuernata,quak P armno 1 *e prima giorno delta Drum2 

chcpurekgue adi 23* di Decernbre P c gli trefcgrrenti, ilclieh 

confcrtnato da hpuleio mora. Ma pi(\ infclice ydoiin SI' 

anni lecontinue ucrre,pcr la cui fatale tiranidc i Cmpi abbm 

donitiddf'vf+a f: orocoltura, rimangano Iterili fi fpogliatio 9. d 

s'abbrug@ana i Granari & i lauoratori de campi in varic gut@ 

Rraccntt fono condotti dah famealla mom.

QV A R.7“ 0. y r 

infCn6tC varie influcnze, che partorifcoao infinit3 drfl’cttl J 0 

buoni, b pcrniciofi, quali,fc iion tiitti, in buona parte, nondiine- 

nplcon la piriiifonc di ipeIIi,fipoRono accrefccre 16 fortune, e 

\rlCtarc le dif ratic, pcrche non folodalleaufe add,ottc,pollbiio 

gll anni riu d circ fortunati, hinfelti,all* huomo, ma ancpis rif; 

Pettoad altrttagioni; Perb fl I) Antichith moltofolcci/a nclP 

Qfleruarc con 1’ cl‘ cricnza tutti qucgli accidentis che conobbero 

her riiifcire al[humanj eneratione di danno, h d’ vtllcr ne1 

Wro dell? mcdefima vita fiimana, la doire fri gli drri,dei 

tono,rhe nc li anni Ciimatcrici, b Scald fi faceumo VXIC 

hutationi, eo8 dc~~a vita, coine ne113 conitittitione del corpo 

gli huomiiii,con lacornmotione de gli humori. in particolare, 

n,o? altrimenti, che fi hccir de medelimi huinorr ne giorni Critlcl 

ne eli Infermi ; Dal che ainmacflrato ddl* efperienza Toloho, 

[criflc ncl Qpdripartito, che quclli fimiliannf fi doucwb 

Qffiruarc ncl Concorfo particolxmentc dell’hf?kta con llAnr 

Nta I Scriiiero di ueni anni Climntcrici Platone, C!ccronc, 

Lacrobio, Ado Ge 9 lio, l3oetio.S. Ag,ollino, S. Ambrogio,, Bed+ 

11 Valh, & altri infiniti, quali riifliro non ell‘erc I* olferuatioilt df 

Wti ami vw, hefupcrfiitiofa, ma VCI’J, e comprou.it?con L’ 

c.bcricnra, perche corifiitendo Ir foimaliti dell’anno Climatebconella 

forza di nunicri, qiiale non dcne f+rczzarh per en;?r 

uella molto mifieriafa, tome afferma Ifidoro ncl Iibro term 

%elk Etimologiel trouindofi molti luoghi della Sacra Sciittura. 

“he aflcrilcono con tencrli,ne!la ripianedcnimcri, e confirilts 

&lone d‘ tni, rnelte virtil, ohc pcrb frA glialtri ithregiltrato nelh 

Sapicnza aI cap. 1 t . amnia ficqi in nurnrro, pontitrr, 8 msnfnvr. 

Polidoro Virgilio nel libro prinio af ca , $9. conclude, che I’mbmrc 

dcnumeri, de pcli, e delle mi P urer foflc Caino fi liolo 

d. Adjma, come lo rifcrifcc ancoraGiorqt#b ncll’Antichit Giu- 

&he; MA fia ur Rato, b Ciino, b alrri IJinucntoredc numcri 

Chinracofa 6, c I: e conforinc la noRra intclligenza, Cora alcitnt 

potiamo bene apprcndcre,fenza la dil‘cipllpa de numcri,percol 

mczo di queRo habbiamo 13 cogiiitinne dell’ hore, c 

fPJ,cij de tempi, il circolodc li anni, e dc mefi, che ritornanot 

In fine per mezodc ntimerfnm potiarno reflare inganniti ?cI 

ComPurodi tuttc.1~ cafe numeiiche, e diuifibili, chc perb dilk 

‘lidoro lICl citato hog6 b Toll# nrrmrrum in rtbur, & onmk , P ~ ~ t ~ hhI)Ipntum, e ~ ~ 6 itotum m i ~ norrntia complritirur ; ag: 

~tonguQh&$.@i huomini, non fare berodifferenti d3 

‘ , 

6 

sli w- 

S r 

uuli 

f

78 L't B lk 0 

Lun3. Sitnihente diKc, che ne glianni 7.19.3 r, 94, ff, E 67, 

erano fiati of7cruatiydi inutatione,nelli vita hunrana. In fine fono 

tutte olfertiationi fondate s4 I'efperitsa, la qualt sncor che molt! 

if fiano sforzati di portarne ragioni adegunte, nondimeno , wtte 

patifcono molte veri~miliecccttioni.Ne occorre voltnrfi per refugio 

all3 fvrza'de numeri, perch6 certitmcnte in quclti non ci & 

forqa nlcuna, Sralrcorcht nelle Lcre cirrc come fi 6 accennato 

ra nclla forza del:nuniero 

nfirmato da Sm'Agoltina 

ica nelk core , pedo nondiemificri 

dells Religionc , 0 

nCllc qaalilc! ccrto, che i iiu* 

conformeinfccpa Gio.Tzco 

s iitterpclh Procto per slrro 

ferza d'Ariltotitc,pctchc h3be 

niirneri i Pitqprici , & ancorche 

vcnpno non foho gl'Anni fotto certo numera y come 

anco i tnc(i,gIi iorni, & L I norati ~ per mikriofi e prodigioli 

jn molte face4 8 tqctrqhti,non folo i bencficfo dell'litiorno , mh 

anco de gl'anin%al:, 'e dimolte altre cofefoprn If Terra (come pi8 

'dlffuhmente rdl'of%ftiiationc de Criorni fi dirh 1 nondimna cia 

hayli numeri, mb ad altre caure, b 93q 

lo mottrano i giorni ai* 

numero4.7.rr.b 14. nd 

inalincpti i) prendcrc not* 

IeCriti lifhna ncl giornor 

iona pe corpi huniatii la 

ariniente to inrdira. Ciafrno 

nrl lihro 3.de Giorriidecretorij at cap. maim, doue can 

aigotnrnti pit\ ftrctti del nodo Gordiano 8 e pi4 forti dclla Clair1 

IIcrculea,difttuggelc fauolofcimagini dclla numerica f?rni!$l; 

nimtrc diffc . A; fi dirrmp numariu ipft lrrtrnrndr f#cuh.t#rf 

hrbrrrr; aon frrqntrrrr dirbmr impnvi~w~ vir)*Qiribrrrr VWWnt) 

pcrpt~wd 

impmibur p nun urm paribus do arntii WOrbiK kdtCiM@ 

ficri qartrttt; ntfi roim jprini 8, wj qaarli flnrnrrnr 2 b/l trGr #* 

;bW i

28; L I R R O 

qucfii vltlmi folamtntt li anni, che nelle memaic, nellc fcrit: 

turea e rogitiautentici f; I numerano, de vjuenti Somini Ponteficr 

olac quelle dellannfcita del Kcdenrare, parlanda perb ne1 circola 

Cattolics, & Erclefiallico ; poiche in altri paefi i! coinputo 

de gli anni Joro,e riifircntc,conforme i loto ontichi inlWuti,cosl

'204- ."L T B R 0 

tando, camebdtk nellc folitu iiii e per corroboratione ddla 

ilia ~entcnz~,adducc il tcito dei!aC;enoii. 

11 fccondo Gaiici tptore per 11 tro ran to fpacio di tempol vien 

detto Anael,cio? fpirito di>Venere, fotta il cui Principato, cominciarono 

gli huomini ad cff cre pill dorneftici, Chicando cafe, 

C!itt& intientarido Arti nuiiudi, LL nltrc finrili, c recedendo &Ihinaturalc 

fimpliciti,cominciaiono i piocacciarfi belliGmcs 

mogli, i rrouarCioclii,intrrntar feltc,cmti, clironi,e qwfta vita 

lelciua vogliorio, chc durdic fino nl Diluiiio . 

I1 Terzo Angclo Goucriiante dol6 il fecondo,ftl detto Zachsriel, 

cioP Ipiiito di fiioue ,'lotto il cui domini0 coininciarona 

311 huomini 1 dirienir Signoii fopra quclli,che inatico poteuano I 

& i diuidci fi 13 Tcrtn , Lt i vcitii fi ornatamente & viucre pit\ 

ciuilincnie, 8r.h conMittiirc Icggi. e f3rlenfleruare, cper lo rac? 

conto delle HitWc in quelti tctnpi,fiirono anco varie I o diiierfi 

1 

ani, e fcientic trouatc . 

IlqtiartoRettoredel Mondo, fiidetto RaKiolc, cio?@irito di 

Mcrciirio, ne cuiwinpi hmno troiixe le ltttere I e le fcrit~nnrel 

che poi di tempo in tempomngeiorrncnterroiciutc fiuono nnco 

piil politamcntc, e concaimtrri pill odepati rin 

il regimento di qucffn fpirito ti miiltiplicarono g 

mufrcdi, c fiirono primit.rarncnte IC inetcantie, L' t 

vfo coineancn In Nauigathiic ilia con modo riilli 

to, & ilrre fimili iiiucntiuni . 

11 Qiiito Goueriiatoxc del hido fd dettoSamncl , cia; An. 

@In di Martc , e htro crucaononiinntore.fe~tii il Diluiiio Wi- 

uerfak, chc af%erike i1 detro AottorC cffcr fhtd j'aono 165th 

dallaCraationedcl Mondo mi qiianto uefio 1;3 diffirilc dntcr- 

Iniiiarc,rni fino Ipiegnto di foprn 9 lion f 13 endatiifii Atittori 

Hiftoriagrafi pi11 Sraiii .mngaiordilcordanze di yiiclla,mme ne f1 

fedc llAhacc~~fe Cardinale EminenoRim di S. Chick iiellc lite 

concordanzc Altranomichccon l'l-Ii~tori~l filrono tioiiqtte fiirca 

tal priticipato notab Itemrjnrii del tutto,coii ~~iri~tionidi Ke- 

Jiglone, c d~ Scttc,mtit4rioni di Icggi, tn!ldatione di Domini], 0 

diRqpi, con aftri .tccidcnri litnili . I ( 

Illelto /.iigcIo doii;inatore tfcI fiifliytcntc CI~B~. B/l;lgtiol fil 

detto,C.ILrielc cioc filii iro dr1I.i Ima s c lotto 131 fignori I fi 

mnltiplicnrono gr3nAwwite pIi tiuoini ii Lpr.t 1.4 tcrln % IC. cdifi. 

caronn vniic:Citt.i,e fcbbciicgli H-hci~hmo, che il Diiii~lq 

ViiiucNaIc fcpi iioii'anno iudetto 1656. hxo ii rc~imemo dt 

A3.i rtej

286 L I B’Et 0 

modo fjcgato dalui, non puh hauere~ofiffenza,peichchauen~ 

do errato nelcalcolode eli anni, non puonno bene addattare le 

contingcnze de tempi con 1ail;rtura de Diancri, fatti da lui domi- 

nanti, corrifporrdendo per6 altordineda lui tenuto che fe ha: 

ueCTe hauuto pid data cognitione dcl cakolb iic tempi, non 0 

dubbio, che egli hainebbe ancor!~ miitam l’srdine di Dominate' 

ri, cffendo tal diltintione, & ordine fntto fenza reale fondamen’ 

cn, mi fpccuhtia3mente, confrontindo i Cali auuenuti con l aw 

tura de gliaddotti Dominatori , 

E re bene io non ne o , che noli fi diano IC intelli enre moa 

tricidc Cicli,chc quclfi mouino conforme i Decreti % el loro file 

premo Fixitore, il che affertn3no inolti Dottori di S. Chieli , 

in particolare S. Thorndo libro 3. contra Gentiles cap. 78~ 

e 7p.aITerendo in fofl3nz3, chc mediante IC c~cat~re,irltellett~~~ 

li,cid per mezo de fpiiiti fiipcriori ? &Angcli,fi reggano, ~ $0: 

iicrnano I’altte creature inferiori tia Dio , efTequcndoelle 9 c!OC 

Jefoflanee intellettunli nelle cofecorporali, l*ordine della ddO 

nt prouidenza ; poiclie,come dice ilincdelimo Santa rlnum. 4. 

del fodetto cap. 73. MiniJ?lr J qmfi infirurnenturn rnirnat*m* 

ficnndum Pbdoj%pbutm , corrobarando tal fentenzacon la Sacra 

Scritttira,foggiongendo. Et koc efi qhoddicitnr in Pfilrnn I 

faw Angrlar twoi fiirrrur , & minipror tuai itnrtn vrmt#m , 

luoso fpiogando I’Emincntifima Gaetdna dice 9 che 

le foltinzc fupcriori intellettuali pit\ pcrfettamente Ihfluenzc 

della Diuina Sapienza, c gouemandofitutto il Mondo per mer? 

di effa, adunque gli Angeli , 8t i fpiriri fuperiori 9 come miniltrr 

di Dio, cpartdparrti,comefopta,piit di quelh,fonodcltinati go.’ 

uernatoii di quclle core , chc manco , t~e partccipano; 2 per! 

fii&ionre I Dicuntur An& id&@, nunti), in qvmtum infiriorer kc 

rignnt, rir annunciando , dirrntur verb mifiiflria ih quantum in rr 

hdJ cor oralibas dirinr profiidmtir ordinrm tx~gunntur 4 E Qcr* 

che ne P numero di MiniRri della diuina potenmfono c6numefad 

te anco rutte IeitclIe e fpeciafmcnte IC fcttc erranti , qtiindr tfi 

che ilTtitemio,lui prek occafmne di aceommodare a11a natUrd 

dc li fctte Piantti+! fuoi Pronaltici , variando ncllc fuccedenz! 

dc6ordine da quello,col qaak fono ttati dall’AntichitA diRlflt’ 

Wopr~dettcita!le erranti 9 come hi, toccato di To ita, Ieguendo’ 

c&pid in ciblc viciRitudini de gl’accidcnti mon d ani; che !a d?‘ 

termmata irmonia delle SfCreCelclti , e de loro Goucrnator1’ 

poichqblurndq Icmutkionidcll’VniuuCofo IC fie altuna~iuc~ve: 

I..- . --- 

di#nO?

a?" ,L q rq 3) Q '* 

(iuzcoiche I'itnagink &I Delfiiio non pqCa hau~r~ oflanta,di 

tanti ref?lJJ) re&$olail $ire,qhc quelk preditciani 9 ono radic3tgnebe 

sntrchtaflpruarioni de.,ContafiiIii, i qtiali ltsrido per lo 

fiiS #lo,kaperio del Cielo, prendono da eRb piil pcrfctramcnte 

moltege p,,!F,regole er la mutacione de rempirpld di que110 fi 

faccrino i: uomini Eccc P lenti, e periti iiclll Altrolog,i,il, perlochq 

6 cqrnpxqde, che raie voltcil Collc gio ~ii~tio,il!e fqlifce, anzt 

fe'empu con vcriti pronolticz. dell' ab % ondanaa, della carcitia, c 

dclh varia,e moltiplicata mutationedc tempi, il che n ~ fipoca n 

itupire, che Huoaiini per lo id fenzcl !ettere, hJbbino queita 

dorm &Diopeikttordicono P ce~egIjeffe~ri,rion ~olodellec~~fe 

fuperiori, ma delle incognite, & m(jtil.m J,difi$rcnta di qircllls 

the tutto il Q itruggendofi p~ librj, e nc Ljlddri, non puovno 

con 13 fcicfiza art iuare alla vetzit$ 4qlIc coC& hl$,queIto t fork 

anco vno de gkacculti milIcriiliDib, cfie cosi pcr(netter per 

qua!che fine vtile per noi,k bey poco I'int,Cndiama, 8e morche 

della fapiema rullicale fe ne pofino rendcre qudche appa4 

tenti ragiorii , poiche Itaodoi Contadinidla C4mpa na hanno 

occsfione di olfeniare o ni minima ap arenza, cod li ells itato 

acrto, come del Ciclo, cf ella terra, e de P I*acquc, c di tutto cib, 

che in cfe parti fi conticne, chc pcrb egli c9n la wntiniia medy 

taciqne diuenire perfetto Afirologo, .e Meteolqlogico fenza hi 

bri j I1 6mife accade di valenti Noccfiieri tieh materiade ventt 

che prediconn, lion folo qhdli fiano i prefenti, che fpirano, nih 

quati finno per effere i futuii, c con tal preue~itiua,u prefentaiiea 

cognitionc inririzzanoi viag i dcllc lom naiiigarioni con ccrteaa 

verainente piil di qua 7 liuoglia peritifim? Cafinografo B 

Matecnatico, 9t Altrologo, perche in fine 13 fcicnza delle ltelle 

Gdifficilifima, na fi pub apprendcre, che con longhc, e laboriafe 

ofliruationi, perche eCfendo i Cieli Ibpra di noi, ne cCendo 

coli alcuno fallto, e ritornato i darcene notitiz deIIo1t;lta di 

quelfi, aiicnrchc fino a1 terzo Cielo foKe traf ortito S, Paa!Or 

q~alcritotnatodi~e~cche hauClVCdutooOfc,C I: e nnn qra leclto 

i riuclarle, fi chc dotliarno contentarti di ci4,che Dio pcrinette 

alla noftra fiacca cognitionc, che rerue per trattenitnento, e pa' 

itura del noltro intclletro, non douendo l'huomQ, come piccW 

lo Mondo,reRtlrc ociofo, rnldeuc per uclla.gli Po.ahq4J-o fc* 

guire j moiiimenti, & artionidel Magno R icrQc6fm6, tp.ntoCQfl 

atti ab extra, qiianto con moti abintri. FHtrrfi a#mgk rqk in/' 

ipjf d nobir fiogno/cuqur 8;fid-hlih cnfl&t( 

:bo?$

- -- 

$9 $8 

’ L I R R 0- I 

dmpahrd delpgiarnofello di Geiiaro, auanti mepa di ; diRiro 

dr& alcciiii, che ilgiorno dcciiilo tcrzo,.era baoiio per cauar 

kpgue,, la doiie Go. Andrea Dottoreceleberriino comentando 

if!&fto de /?am I\lonacharuni cap. CUB ad Monalfirrum 8. Porra 

&E.) OLE hi , che gli Religiofi polfoho lcoitamente faldfarfir 

dice,checib folk relielato da vn Angelo, pcrche quello, chch 

faccua cauar fangtic in tal giorno, lion farebbc in quell’anno 

morto difchre, qiicfto iiielc i. piii corto di tiitti, contenend: 

irJrZ, ’vcntintto giorni, ml quando correl’ anno Intcrc,iIare, ciae 

Rifefhhi gioi iii zp.cliianiafi (In gli Hebrci Adar, da Greci m,,isoc 

la‘ di cui noctc P (1’ hore I 4. & 11 giorno d’hoi E dicci . 

Marzo tcrzo mefc dell. anria, cos; detto da Martc inftituito 

daRomoloin honore di qiiello,ltimatoaiitore dellaha grantlezzu, 

&capo dclla gentc Roman2 . Ifidoro perb dice, chc M~rzo 

viciic cosi chininnto, peiche in tal mcfe gli anirnnli mdcctii fi 

mrrniiono alcoiro,pili chc in altro tcin 0; Tuttaui:r netlc pittiire 

vienc tal melc dipiiiropcrvn Gioiiinc t? cro d’afpctto, con I’elmo 

in capo, ilche confetwa, che folfe dcdicato da Komolo (come 6 

idctro) .A Marte Iiio gciiitom e perbchiainaco Marxo . 

Succedc in quell0 mefc 1’Eqiiinottio Vcrnale, cia2 il princk 

piodelh gi atn Primaiiera, cntrando il Solenel regno del dorat0 

Mdntoiic, dche inofhi tempi fiicccdc 1x1 giorno 19.& detto 

mcfie, ondcl’ Ariollo Topa di cib difTe 

- MA porch il Sal ncll’animal di;rcrrto a 

cks poYta&jo itlumini la rfara , 

E Zrfiro rarnb jaracre , e licio 

A rtminur Id doles Primruera. 

Non hi Marzo a1cun.i propria confidcratiane, per IC rcgokg 

& olfcrustionidelfa varidtione ctc tempi, m6\ foIo IO flat0 di elf0 

fi prendc, dsf fudetto glorno (icllodiGenaro,dal mezo di fino d 

tramontare del Sole. Altii per& harino detto, chc tali farm? 

Mnrzo, Aprile, cMapgio, qiiali C~r.inno [lati gli LLG giotni prim1 

ddl’Eqiiinottin Aiutunnale, chc a iiuftri tcinpl lucccdc 11 giorno 

a . di Sctrembrc?, dellaanno antecedente. In oltre fi oflerua, 

c r’ ic fc ilmckdi Mnrzo LirJ afciuto, e non hrimido, fJri riufclre 

I*anno fertile, agpiorigcil volgo,chc qualido Mnrzo hi cid 

Vcncrdidaji pane fi inoftra, epccofieno. In quell0 mdeil ?is* 

gio Ar;iicol rnrc Scalza le vici, ne dew tardare a cih fare,perche 

1~ vire potrcbbe germogliarc, ecol Iauorargli a pivdi f~ corre f‘? 

ricolo JI bijrrai c il tcua gli occlli dc4a 1teA‘n vice i l’linio ne k 

bF0

Q-V A' R. T 6; -..-.. . i j7 

bro ortaua a1 cap. 42, alferike, che in ailelto here himein am&

291 ' L T B ' R O 

kgnodrJlaLibr ) c con l'altra vn Coriiticopio pieno iI'vae him- 

chc; e ncre, COII perliclic, perel poini , loz7cinolc. giaiiati, fic hi, 

& iltri fititti Autcmnali , Veltcfi di porpora, cninexcenna iI IO- 

pracitato Hip3 pcrche rflerido la Parpara vcltiineiito Hegale. 

chc loloc~uienliA R i a , &altii huomini illriftri, e graiidi, i qinli 

abbonrlano di tefari. c di tic( hexzc , cosi qtieito mefe, come Hi., 

CI'renci cditutti !i.ilrri doiia iiimaggioi copiatritto cib, che6 

di nece n" wio vfo a1 4 'huomo. Non m.inca1.w per?) .iiittoi,iti d huo- 

mini cclehcrrimi, corroborate anco,cos; la Sci itrura Sacra , che 

offerikono in tal inek enire Rata creato il Monrlo , coinc c he in 

tal trmpn oEni cok fia nclla h a in:iggiorc pctfettione , chc tale 

appunto vienc confirmato foflclo cpci Rimni pi iinieri dcllr, 

creationc del medefimalchiarnanc~o ;l'alti i 1 .ti dell'aro, cioi tipo 

felicifimo , c fmiinato , ne! quale il ttitto prodotta d;1113 fecondifima 

mano dr Dio era priina del prccato del noltroprimo 

Parentcin foma b:,ntir e perfettione il che, fe non per miracolo 

'porcuaeflere in altra fiaginnc, che nel!'Auttinno.c confepentemente 

ne1 mefedi Settembtc, qual mefc fcnipre fi\ da gliJ4:ctrcir 

cnmpili vicini prodotti d que! principio fortunato, veilerato, & 

,folannizato, S*pirmw *nim menfii, feprrmur dirr & rnnrrr iw 

fummr vmernim* irrw , 6 hbcbrnrnr , 

. .. 

Si fi 111 qiielto inele Iavcndemmin * c laraccrtltadel nddv 

'+uando perh per qii3lthe accidentc I'vrrc tioh'ti mariiraii* a propofito 

. Lo Itm)di qiicfto mcfc prcridcfi cia1 iku)iitio grnrno di 

'Gcnnzro. E chianiatoda gli I-lehrci,Tcll.ii, da Wtci ymabf. 

e d:iIPEqiiinottio caiiiinciaiio di nuouo le notti dlelc tli egc~ak 

mifiiradcl gioino, cioPcfi hotedodeci . 

Ottobl-c ottaiio mek dcll~Anna Aflrolnaica dcciina dcH' 

vhale. Fil cIiiam3to quclto tnefcda Romanr,l~ini~i3nn,~~~ 

coai camanrib detto Iinperatorc rhk fi nrjininitfc came ~ C O 

I'nnteccdcm fii detta vn pezzo, Gernianita,' (la C*rmriiito '1~- 

-pcratore, rnh pofcii, equch c qticl noine, fil cia! Scnito anntki- 

. &to per DcCrcto , cotilc chc folfcro ftxi dr Tiranni tiraiiqkamente 

yfiirpd, e crh furano ridotri A l6ro an\ichi nami .dY Set. 

icmbr

Q V A R T Q . $0' 

datti . XI ciorno 70. ci nioftra lacori~irionc~i~ii~n~ che IC hi

30% 'Z r B.R o 

fi 8 &to canflax Ri giorni 367. ho. 6. t m. 44.' 

Maperche i Geci diuiliro anch'efi it mefe in trt Dccurie , 

formando ciakheduna di dk di giorni dieci, che conltituifcona 

il mere di giorni trenta eguati, qciindi h che i Litini prendenda 

normain cib daQreci, ma regolnndofi dal corforicl Solc,l'hmna 

diuifo in dodeci parti incgidi, srtribuerido ad ilcuni mefi trerrra 

sjorni, ad altri 3 x., Sr a Febrnro ZS., qriale ode pnfcia priuileg. 

io di vn giorno pi4 nell'anno bifeltifc, erekendo anco all'hora 

fanno di vn giorno, campoito da fragmenti d' hare, cminutir 

che fuperano gli altti anni n6n intercalari di quattro anni in 

quattro anni,conforme all'vltim~ riforma Gregorima fJtra dell. 

anno I 182. La doric per fapere quanti giorni habbia ciakheduna 

mere, bono in do dcuni verlcti. che facilmentc raccnmmindati 

Ala memoria ci finno Lipere i giorni di qualfiuoglia mck, c 

fono quclti 

Di trmta giani 2 il me/. di Narcmbrr 9 

Can qwd dr Giugns 9 Apd8 9 8 di Swtrnbrr b 

Chr na bi VIAIIOIIO~ Fibrair i/al vno, 

E tarti qarsri gli rhri n'km trcnwne. 

Hauri dunque I'mno lupputaro in tal guih ~z.fcttimine, & 

vn giorno, e non 48. Come Contano gli Hebrei, e non cinqcuotvna,e 

tr2. giorni in ordine alle Decurie de Gtecir dillacul varia 

forma, cquantitl h e flatianco gfi snni pill, e meno longhi, E 

breui, rron conRando fermameote, che gli anni tutti forero St+ 

hi, come hoggidi corrono, e pet6 il computo de gli dnni fpecitlmente 

aiianti il diluuio, &prim delk naGita del Redentore 

2 Rata incerto. 

Furono anco imefi da Romtni diuili in Calende, Noni,& Idic 

chiamando il prima giorno del mere Calende dal vel bo Cab 

Greco, che fignifica,voco,prcffo Latini, petche vol dire chiamarc 

pwhc in tal giornofi richiamauano quelli,che erano fiiori dclh 

Cittf, &il Poonteficc minore,dopi, fatto di Sacerdoti il Sactificio,publicaua 

loro qtiello, chein ucl mere foRc lccita di fare, e 

fd percie dedlcato tal giorno in 1 onare di Giunoner la douo 

Ouidia diflc 

vrndiirr Alr/anirr Saimair Innr Cahndrs. 

tc Noni porch furona cos1 chhmnc, pcrche ddle Glen& 

a! cominciar dell. Id;, v'icotreoano giarninaue . Lerdi akh 

the haueaa principia circa a1 la meti del mefie,heona cos P detre 

il 

tpcrchc ea! parola vol du2diu$ip, .e prh in 01 modo refb m e

‘jw L I B R O ’ 

Se il primo isrnodell~annofirl di M.zrted, il Vcrno ririfcirX 

lun o con mo P ta neuc, & abbnndanza di pioggie,la I’iinixirta 

fxh 7l urnirfiGrna, I’ Autitnno fecco, it f‘orrncncb cxn, cqn inortc 

fubitanee de ~rcggi, fi rnccnslirri afhi iniclc, IC Icgnaidt:inncr 

care, i lcgumi biioiii, le fwtta patiranno, T.lrh copin (bogtin, 

fcirli la vendemmia, mor irariiio dotine Ahi, pericoti d. incendjj, 

c ininacria IrMortea qtiallthe grand’ hiiomo. 

Se in Mercotdi iaratiiio le C:aleade di Genaro.maitr;l ITnucrno 

prolpcro, & akiitto, la Drimmera htitnid2, r inni h oh 1, i:lt.ite 

caldifljina, I‘ Anrunno temperato, e per:) la vettoiingliaIt4 3 

buonfncicatd,@!ll kctidcinmiicnpinl:i, & 3 hbondanza di oglio, 

regnarannof)li~~corpn, moi te (ii Gioirani, e cionne, c qiiatctie 

pciiuria, e carCM in diueifi lito~hi,slvciirailiio Itrepiti ct. artlie, 

& aricieranno attorno iiiimc incerte, dubbic, con ciancic affii, 

cmi dittandalo 1anatrir:t loqriacc di Mertiirio. 

Sc I’anno cntrarl in ‘Gioiiecii, riukirh l’fri~irtnaeacotnportnbile, 

13 Primauera brrona, f3k’hce c3rriua, e noiob, 1’ Aitriitino 

fecco, poca raccolta di fnrtncnto, molta vcndcininin, regnaranno 

infcrmitinegli occhi. mom nefanciulli,fi minacFinno grin 

uerre. e fdittioni, tcrremori, molti accidenti , e pericoli ds 

$re+, e far3 fcrrilita + oglin . 

Sedi Vcncrdl hauri principin I’annor IarH I’rnnetnata non a 

pro ofito, e fccca, copia di trutti, fi proiwraiino dolori negli 

rocc 1 i.egrai1iternpcltecon niortctli piitti. 

Se.finalinente in Sabbato entrari il primo gismo di Gettaror 

rirlfciril I’ fnuernata ventofa, 11 Prirnaitcri vaga, e diletteuole, 

1’ELtatc varia,e con mall tempi, I* Autunno fecco, con buona duratadi 

vittoua$ie, hri mortaliti ne I’oIci, Irr legin carp, vi b- 

ranno &ai fieni, e porhi frutti,regnaranno inolte terzane, e va,rie 

infermiti con paricoli d. incendij, e niorted.huoinini vecchia 

, C&eRc predittioni, chc hsnno vn fondmento cosi Jeggicro 

dcuonfi iiitendcre fanamente , pcrchc dipendendo le vicende 

de gli anni, da varie, h infinite caufe, per6 quando da oltri influenze 

Ikanno prationicati cen firnili efitti, potranno anicme 

congion e& e giudicarc, che di tal natura poKa der 1’annq* 

anco rs i~iIootIementouate oCleritntiani, ik particolarmcnte 11 

Pianera &minnn,tc 6 croiiarh bene, b mal condicionath, perchc 

dRP.mq;.$ drW aftm,gwalitl 4 pohanns mtclcere le fignifica. 

$onic&iue,& mp;ul)ummrfifc~b!rone.~ 

Aggiongh mcp,r% &e$ h .- now . prccc&ntiilptjmo 

... . @rnQ 

4 IGWW

Dc Giorni. 

cap. V11I. 

11 piotno,comc slhdetro, !a tiigecma parte detmefe,cta 

E (e~ti~~~dellefctrimanc ; Qclh fi diaide da gli Altronomi 

in naturale, &ti tifici.ilc; If gio~iio naturale * formato doll’in- 

tierr riuolutione dell’ kquiiiottiale, che fi intorno la terra, con 

quelIaportioiic di teiiq)nl che iI Sole ncl Zodiaca di rnotopra- 

xio, contro la violenza dcl detto circolo contiurnr, la qualnuo- 

Iutione conticnc tiitto lo @io delli luce, e tiitto que1l.i delle 

tenebrc . I1 Giorno pofcia artificiale, comprende tutto uel 

tempo, che il Sole (rimoflioognirifrattionc di ragi G N vc’ a ere 

Copra I’emifpcro,ficomc aiico la Notte artificialc ab b nccir tiitto 

uel termiiic di tcmpo,che il9oIe mdclimo(1euatnne ogni luoe 

&bbioL, & ogni fplendore’dc Crcpufcoli) R1 ndcolb dallu 

noftravilta fotto I’orizontc. 

Qllefii Siorni artificiali fone perpctiiamente ircguali in ciaf- 

chcduna Rcgione, eccetto A quelli, che habitnno prccifamcntc 

fotto la linea dclPEquinortialc , godendo efi vn’ameniti di 

llrgioni, hiuenda fcmpre il giornocgu~lc alla notte, cio6 di dodrci 

hore, c fe bene tal Rcgionc fi) crcdutr iiihabitabiic da S. 

Thorndo, chc picltbfcdc in cib ad AriRotile, ruttauia ho gid8 

1. ~fpericnzedelle naui ttioni, tefiificano tffer Rate vcre P ’opC 

nloni d‘ Auicenna,d’ AI 5, crto, c di Plinio, che fcriflero cat tratto 

del Mondo,douer efkc habitabile, k in veritl hogeidi D trout 

cF‘re picno di huornini d- ottiina tempcramento, ecolhimi,e di 

Vita molto tun ?,per la tempertnza,cheiui rcgnadel caldo,e del 

frcuo~goden!~ efi vn perpctuo Equinottio. Gli ARrolagi alictnano 

Per dominitore di fimili yaefi Gioue il Benefico. MA 

ncllcakrc ficgioni,conformc . - il sole pit\,c mcno fi Ccofia MLI 

linea 

Y

306 L I B R O 

linea Equinattiale fudetta verlo 1- vno deTropici, eosi ci forma 

il giorno di pid,cmen luce, e lanotte di pith e tneno tenebre. 

Vienedal Vcnerabil Bedat Iodato, 9c encomiyo il iorno, di- 

cendo, che it giorno mer-cd dell? fila llrce rallegra, B incita al 

tanto gli vccelli, apparti ficurtzza a viaridanti, riefce nimicoa 

ladroni, e timorolo, lacuichiarezza fa terminare le tcncbrc, le 

quali fe faranno itm ternpeitol'e, c tiit bolenti, tanto pili grato, e 

hero riurcirj I1 giorno medefimo, chc viene dcltinato all-efcrci- 

tio, &d'operationi neccffarie dell. huntno, fi come la notre 

vienc deffinata allaquiete, & a1 rrfocilhincnto delle fatichw 

diurne, comciffermn S. Gregorio. 

Contienc il iorno id parti, tioPl.Aurota, il McriSgio,&il 

uron IIC dc1l.1 iiotte prrccdenre, e principia 

del giornd fulfequente,chiamafi Ailrota quafi hora aurea, poich? 

in qweh fi vedono per lo pit) nell'orizonte colori rilplenclenti 

dicolor d'oro, cod dipinti dsrag:idcl Sole, the in tal punto 

d3 Greci fd detto, fondaco &ore j Altti dilTero, che I* Anrora 

eraconic aura rotdnte, atteio, chrin quella tade I3 i-iic;iadar dalla 

qualc vicne humettata later ra,e tempcrata iacalidita dcll'aeie i 

Piglia 1' Aurora in preflito Id lute dal Sole, riulcendo pcrcib pill 

chiara dclli hbtte, mi menorifplcndentc dclgiorno . Al13a PI- 

Eire di quclla i gal aiigelleti fiiegliati dal fonne difpergan ! ali 

a1 volo, elav~ce a1 canto, per lo cnntrario i notturni animali 

csRHndo &I vagare intorrio neile lor0 cauerne,~riconccntrano; 

lfiori Rc vahhi giardini impiticnti di ritenerc pill ncl feno il teforo 

degli Arab; odol-i,quafi blotando labella Auiora, le labra 

delle loro fo lie apprendo,moihnor~9olc ndcente il preyo 

delhloro be ti ezzai L'hcrbe che infiscchirc daJ preccdente 

calorc del paflato giorno, moribonde Til llilo languilcono, da 

preciofi alimenti dcllarugiadofa Aurora, riaflumcndo il proprio 

vigore,pil vcrde gianti, e tioride fi moRrano . NelP Aurora gli 

huomiriianch'c Rc I ripigliando il natiuo vigore, fhpiro dalle d- 

date tcnebrc,& iatorpidito dall'otiafitldcl fonno.piil he!ti,a\eri, 

e leggicri rolgendo dalle noiolc piume a'accin ono con la 

fortezza riftorat3 delle fxolril lpecia~rncnte anima 

lor0 . 

B i,a~opere 

Anco i languenri dlo fpuntarc dell' Aurora godono non 

poco allcuiamento ne fuoi trauaglioli fintomi, poiche dominando 

in tal tempo il piaccuole humorc del fingite,rel€ano i morbnli 

apparariin cntal tern o itquanto modrficari, e fii~Iuiti, ladoue 

Conltnatiaodiuidcn8p tutto ilgior~w,coms Panno, in qitamo 

patti, 

Vefpero ; E I' 1 %

Q V A R T 0. 107 

p i 3 a d ignb la parte dcll*Auroralino all*hora di terra a l b 

rlmi~uera, da quelh 11 meza ginrno, all’ Ellate, e dal mezo di 

firm all3 Lera,alI’Autunno,e la notte linaall’Auroya,aII~~nucrno. 

Normo i Meterolagici, che IC nell’ Auroia riulcjrd I’aere rRii 

fcrcno, e rifplendcritr, e chc nell’orizonte fi vedino ~pontarc i 

ra ei dcl Yolcretti verb la arte Aul\t;llc, dinota tenipelta, il 

c E e virne anco confirmato B a lkda . 

Se ne1 itrcdcfimo tern o vcdrafli I* Arco CclcRe rifplcndere 

nell,Occidente,tfegno R i leteno, i, di poca piopgia. 

Se parimenti tiel nafcerc dell’ Aurora vedmfli tna piociola 

hauol~, cowe hyet ficiale,c poco dopcifpontari il Sole d,ill’horizonte 

con raggi fpezzati, t Cepe di tiemhi. 

Se i raggi del Sole form I’ Aurora diltefi apparirinno variatnenre, 

e pit) grolfittell’ vlato,i. Iccnochcralto verrlla pi0 Ria* 

Afpireratlnoi vcnti,efe i ra eipih,epiii (i ditate:.liinoin3Ptrn. 

dofi il Sole, dinotanopii\ to1 s o acqu3, chc vcriri . 

sc il Solcnafcendo parcri riitto tintn di color vcrde, fcuro, 

tenebrofo, tazzurro, moftra, che piollpri prclto. 

Se iI ~ ote nafccndoli vedri come cruiriIuo in vna nuuola dt 

color fcrrigno iminerfo, reljgifce piof:t$r con venti. 

Sc nello / ontarcil So P e, fjarita chelarA I’ aurora,!^ ttolteni 

Ottorniaro P a nuaolefofche, fplmdo qualche vento da1 niczo 

di, tianto men lutnc fpargerl,tanto pid torbido il tempo, & humi& 

tiukird. 

Mcntre vedraii rncgi Sotari lamatrind, c la fcrr ingrodad in 

vn certo indo, e reitrinserli in poco Ipaciocaii gran cumuIo Intoran 

di lucictc niiuole, che lo prcinanos & rfhghino, pradice 

pioggia er alcuni giorni . 

Se nernakere dcl Sole vna nebbia rfquanto groffi dirimpctu 

formonteii,dinoti iog ia. 

I1 Sotepid picci Jode F I’vfiato naficcndo. i, tramontandot’imbergeri 

in vtia nuuola &color di pionrbo. quanto piits’ai!icina 

Plla circonferenza dell~Orir~nte, tanto piil toflo prcJa!jllcu 

bucr piouerc. 

Se ncl ndiccrrdcl Sole ftannnoauanti di htl ni!uole Wrdcgni; 

braggi diformi sbandrri, e fc plteri, che attorniatoda vn cetchlo 

ncgra fparifca, itimafi au urio d’ tcqur 

Se nelb akendere iI 5ok i alPhoriz~nte 11 aria ten cbrofii, 

hauthcome vn cerchio continuato tinto iI labro dcll*hotizontc 

P’ Y nuuOIaofcvta, c paui+, prmutte pioggia. 

V i Se

308 L I R R O 

sc auinti lo fpantare, b tramontare del Sole, 2 pocoa 

hranno vedute nniccre niiuolc piirpuree, i, paonizze, fo 

che negreggiino, c poi li dilegtiino, roo0 Indicij di pioggin. I 

vera. 

‘e3t’Solc narcendo con votto dificzto, oftera artofo in vna-r 

nuuola ginlliicina, & alqiinntu fuka dinoti vn veiiticello, chi 

dari pirlggia-iii qiicl giorno . 

11 ~ olc iialcendo, 2, tramontando, h poco p&ide f d fentiic 

caldo nnioholtrc il coltumcdella hgione ic iitln fpirerh trcnrn 

di Priinariarap31 ticolarmente, e di Autunno,i iiidicio di pioggii 

e di ttioni . 

~ n r.olTezr.a, n chc rilcaldi I’aere ne1 nil‘ccre dcl Sole intorno 

mi miltadi liitidezza, moflra lo tteflo . 

Se 1.7 faccia del Solc nalcenrc non harrrl in tiitto if fila lirmel 

@Iendido, e erferto,prono!tlc.i pio?Si.i, b tcmpo tiiiriolofo . 

Jlceritto B el Sola nakentc lcntirng~i,dinota fitnil tenipo. 

5c il Sole nafcrnrlo, 2) tr3montnndo kifib1a3 in i8ginre &!I’ 

vfato, iioii efiendo f’me bcn prxgato, echirrm Cptraiido vend 

dalla parte Auftrde. P augurin d’ icqua , 

Se vedrifi i riggi del Sole monrando, A tramont3fido dalF 

orizonte penctrar fiinri RP nuuole profonde, c biiic, onern le 

per eiitro aIIc ntiuolerugginorc, c Iruidc fi vcdrnnno ifiioi rags] 

accupati , e milti cot) dtsr i:rrrrole, che firno dicolor lOfi~$llC)J 

b piirpiireo Iciiro, 311, h a hcorido 11 natrir;l dcl pacfc cfcll’aecc~ 

cdella ft~gioruo,itin-ia, che fianofegnidipioggia. 

I raggi matnrini ~olariintiolti in vnaoftrira rimiola,& in CiiilIl 

cheda parte a!cona nnn lianorifplendcnti,non n,lrrimentr ci.iiillfi 

indicio di pioggia, come fe ma!te niraole hide, t dr cola dt 

ccncrefi difpcrdcflilocon thrrorspcr I’Oriznnte. 

J1 Sole leiiarido iiero, ?) verde moth pin8ai.i 

5c nclt’ Aurora riella parte d‘ nriente li congrrgnranno qirnii. 

titi di nriuote VmlbpJ I’attra, lono niahitili rcgni di pioggic 

gtiridiflimc. 

Sr le iltlllnlc rIiiiik:.antio in mezo if Sole qunnh Icirn,denom 

ti3iioteni oprorclioftr, c tantopn),qumts,cho potn lrimedel 

hole li vc( P ri !corw te 

‘.ir, iiC*I lt:\l;lic $!>IC itiderffontdnd~r Melrndc~knlluolC 

, . 

J Ili(it rqg, crhe ncl imzo fi3 voto, e r‘enzaraggit ctinort

a V A R T 0.' 309 

Leuanndofi pid a buon'hora, r magkiorc del folito RimoRri; 

che la pioggia 4 poco Iontanp, 

Se i ra el Solari csme jmpallidiri non hauym,o,nell'Auroril 

nullole o P curamentc purpurec,oucr rancis que1 di muhno do- 

perenire forcno. 

Vnn liuecaliginc, b nebbia aerea, chc qpaia intarno a1 kt- 

Pare) b tramontarcdel Sole,4indicio di buon tempo . 

Se Vedrmfi le nutiole dirad.irfi, e [parire per 1'Orizonte all' 

hora, chc Fcbe nakendo faluta il Mondo.r?purfcgno di feteno * 

Nafcondo il Sole, fe vcdrai I* aria illultrata d' Vila biaiichezta 

luccntc,e rottiIc,i.certofe)gnodi feionn. 

@ando il Sole la martin.i, 5 lalera, h ne1 principiodell' Au* 

tuivno, B ne1 pl-081 cffo di Primiuerr li vane oltre 1'vCato focofo 

in vna conrauirh, c graoida nuuola, fignifica tuoni . 

Altri Prognoltici del Sole infccntefi trnunno regiltratidC+ 

pitolo proprio del Sole) al qiiderimctto il Lettorc, 

Eperche ht gii detto, chc ncll*Aurora cads la rugiada, Cod mi par bene d'nggiongere alcune dtre annotationi di quella tralafciate 

ne1 proprio cJpitoIn,pcr rcgi(trar1e in quelto 

La tu3 in$ nuoce alle bj.idr, & afrutti raccolti,comC mco 

a1 fieno , B iccnciolo fkilmrntc putrefire. 

Cade pit\ abbondinte 1,1 r~giada in luoghi rimoti daventi, 

chc in quellc pni ti doiie pid fpirano . 

Pub fnrmxfi nnco la rugtans ibtto IC tcndc efpoffeoIfcu* 

pcrtodcll*acrc la notte, perchc,comcfi dctto, la genermone 

M a rii iada Ti fadr vapore craKo,tton iontanqd.i tcrraeleuatoo 

c dalla B redezradella nottc ncllo lteKo Iuaeq rdncrcto, b ddla 

violatione dcl vipore in fe ttcffo per il contrxto diqualchtr 

corpa freddo, mine accadde nclcapitcllo diftiilatoris~ 

c ne CO- 

perchi delle pcntole polte aI funco bnl1cn:e. 

Le nuhi rare volta prcccdono la rqiada,e la brim COM+ 

fannoal contririo Iapiogpia, e newr perche roto itnds 11 

&lo lerano cadono la rugiada, e 15 brinn, ina I'acqWc 1a-s 

nfliccon Ciclo nuuolofo. 

OTsariiafi, chc pit\ hunlctta 1' herbe, elc piintelaruqiada, chc 

Ping ia rcmpcratamente , la doue gioua pill queh chu 

?Uca:l B f Ii terra, mj non per6 a tutte IC COK~ ndcenti . 

La Wginda dclla qiible fitorma laManna,per IJ vil&h dokez~ 

'alche 1)) fa contienc,f~ci~menre li coniicrte in bile ,a efillcera 

tdificntcric, e pr:;) IC pcc~lnr 

Bliintcltiniinduccnd~lcdiuztc, 

v ; cht:

3 16 r:rs~o 

che mangirno l’hcrbc con la rugfade, bs’amalana,i muoiono 

di fimili mali, e per6 i Pafiari ritengono i loro gieggi finoal trrdi 

nclle tenne. 

Sedopi, la cadutadi cnpiofa rtigiad4,iI Sale eon fiuoi fernenti 

rag i confurnand0 tutto qid pabulo, e fpirito infiifo nellc pian- 

tr (& dla fle1T3 rugiada, li riduce a mqi trrtnine, Tc non fono fop 

corfe da qrreRa pioggia , 

iianto lia confpiriln di preragatitie quelt:, parte digiarno 

dell % tiforb, appare d.ik gii kritte oflcruitioni. mi atlcora rcndelipiililltiltre,quando 

a quellaprecrde la betta ftcli I (11 Vencre 

chiamati in talcah Lucifcro, 13 doiie I Aitrnra hnitetldo per gulda 

lumicra cosi fplendente, poco iniiidri 1.1 f.icciz iidente dcl 

giorno nrkcnto, e fa pompn de riggi del Snlc che la fquc. 

Terminarc le gloric dell’ Aurora, (itcredono quellc del mmo 

Riarno, dctra da Latiti Mtridies, come tempo pt oprimentc 

polto ne1 maaodello fpicio dirimo. ne1 cui mnmenro il Sal~s 

toccandovna di randi circoli dclla sfcra,chiitnato it mcridtanS,pare 

che iui F I fermi,come giotito a1 pit1 erto camino tiel iuo 

viaggio, illtiininando in tal piinro tutro it Modo, campatiti di 

raggi, e di lume, came affcrma Llidoro. Qllerta pbrtedi giorno 

P la picicalda, e pi11 Cerca nclla fue qualird, e perh vtene affomigliatj 

alls Ellate, e cih accadde per racconto di Ma, per& in 

tal tempo iragqi del Snlr ciircttatnenrc feril‘cooo i noltri corpiq 

formanciofipercih I’ombre chquelli breuifime, c1‘~eie all’ hora 

per la mulriplicatinne de ragqi,e concorfo di qiicili gritviementc 

rilialdata,eperb trarfnnde a noi anco, come ad cffo con ficgni 

pit1 fenienti I’impreficlni, eperb veciiimo,chel~ hcrhc, & i flori 

ncl meri gio li langiiidifcana, e foccano. coinc RI contririoi 

frutti, e P e hiade lirnatiirano,c li animal; fiiggcntk, la fcrucnza 

derapgi Sofari, nelle fiic tane F 1 nafchndono ; in tal pitnto le be- 

A ic velenofe pill offendono, perchc pill fxilmcnte mandmo, e 

trtfmcttano fitori il veteno, comes1 contraio la mattini non 

fnnococi pronte 31 morfo, 86 id dannificare, e pxh iul moa0 

giarna ehnn daIk (’aiicriie, e s’cl’pongano al Solapar rifcddare 

fa lolo fredda, c morrifera natura . Molti pronoltici (pettantia 

nuetla parte Ti Tono fpicpi altroiie,necratriti delle tiiibi, 

dell’ Iiirii, dctitoni, del Sole, 13tnp1, e fimili, e qul falariinatie a 

dire, chc re dnpb 11 Meriggio it Sole volgendofi a11’Occidentc 

Cr~ri niriiolc con vn piaceuoIe,e temperato lume, e fulgot ,C 

(;hi: I’ Occidentc fia pura e trmquillo~quclla notre Gctcnr vcq 

drr&

QV A R TO.' 3" 

flra,e I'Ayrora ancora Icpepro, In oltrek! tiittoildiil Sold 

0 buona parte (I' glIo vedrafii p@re par nebbis, b acre caliginolo 

a uifadi vnapallrdi fuoco, accennaplriire pipggie, di pi4 

Wen I f ofiil Sole palfare per nubi foltifime, mi lquuciue ID 

molte pwi, come afinapre, ci d3 ruqifo di pioggia . 

Se accsdrlche Isacre fatto fumance, c crmc poluerolo in vna 

Conllitutione Aulfrina hum& ci faccia appwire il Sole tdb melancolico, faricertifirno feeno di pioggia. i 

L'vltima paite del giorno e detta vcfperadaII;\ Rellrdi Venew, 

che eflendo Occidenrde fegyc il corpo del Sole, c per& 

4 rhiamaro Vc@ero. bpid propriamenre Nelpro j vienaqucfla 

fine del giorno attribuito PII' Autunna, la doue,fi comencl1;L. 

detta iiaginne c4dono le foglie, & i frutti, cod tramontando 11 

Sole, i Fori chc rehiano apcrti cr i raegi del mcdefimo, Gchiib 

dono, banco ipnrri dicnrpi,c R e per ilcalorcdiurno re@awno 

?perti, corninriatin ail la fera per la reminione del calop (I llringerfi, 

e fimilrnen*c l'ehl~cioni, & i vapori, che fono nlatctis 

dellenctbie, edelleniibbi fi rilfoluono, e per?) gli huomini,egli 

ani$ tuttiacatih d; tal rilfolurione humida, fi difpon 0lj0?1 

fonno, & 3113 quieta, &a1 contrario i Gufi, i IIxbrgiln ? 9 le cluette, 

e le Nottole ckona, dalle loro cauCrnc9 e vanno ip buka 

per man iire ; gli Paltori ridiicono i loro Greggi allc capurne, & 

alle ten f e per pi rndcrr ripoco . 

No0 & mcno fccanda la Sera, di tneteorolngiche predittioni di 

quella fia 1' Aurora, oiche fi come in qudla ndcc il Soh dd 

quile, e dallo fitto B el Cielo in tal tempo li prendoao i pr&# 

per la mutationc aerea, cod net!' hora ve+ertina tramonrandp 

11' occafo il medcfimo Sole, ci di materia & alferuationi limili, 

!e quali,fe bcnein buona parte Ino:ltate Ipiegnte nelli capitoli, 

non folo dellcnubbi del Sole, e d'altre?mprcfioni Meteorola- 

Fiche, nondimeno qui coqc a fun propi if) Iuogo regibrarh IC 

Piil norabili predittioni,e quelle, che fono Lhteldcirrq pa fpic- 

8atk in quelio capo . 

Sc dim lie, cnme fie detta, il Sole tramontar; con chiarezzr, 

fenzqnu%bi,+ manifeito feeno di ikreniti per il giorno iegucnte, 

eprimenti ancon fe ncll' Occidente fi vcdrmno fol;\rnente 

nuuokrofle, b bianche, oiiero iiebbia, 3 callgo bianco,ci pronofi!Ca 

il medefimn. 

Sedopb Iapinpeia tramontcr3 il S ~IC con roriczza chiarn,dichc 

il gierno fcguentc (irikreno, prirche ne1 tornar st), i' 

v 4 €fori-

3 1% ' L I B R ~ 

Horrzontc le math nafcr con chiarezm perche generdmentr 

ilSOl6 tramontando lenza fcgni di pioggir, b d'altro, mnttra, 

chc fa nme riulcira ferena- enalcendo parimenti con tar fe ni 

Ggnifica, che il giorno fad buono, e quicto ; il che per lo pi s C 

vcrifica elfire cos). 

Ognr volta, che il Sole sndri a1I'Occafo adombraeomme di 

coloraniBiicante, e che lo preccda vna fnlta niiuola, eche tutti 

i fimj raggi in obliquo dal cerchio It10 fiano mmdari in vaio 

PFti, Ikt ccrto fepo di pioggia. 

Sc nuuole ohire, c hido ascompagnaranno il Solo cedcntr 

htto 6 colot roffeggiante,& infocito,alpett?liacqtiJ,h ilmeno 

ierc turbolente. 

Se tramontando patimcnti tircrh foco nuuoli nore, prefagifco 

fimilmcntc piobBia. 

Sc no1 fiuo occafi pioiiari, oucro i fuoi rrggi tirino a fe lu 

n~iu~10, predice dotier ne1 giorno kguente venire dpra pioggq 

con ventra. 

Tramontando il Sale in nuiiole ofcure, cbe volgarqentqdir 

ccfi in facca, dinotq acqua. 

, SC ne1 fccndere allp Qccidanta fari il Sole circondatoda vn 

cerchio biancod f"gnoyehc in quella liguento notre Icggierrnenre 

pioucrA, mare intorno allo lkfio Sole vi fad ncbbh, maggior 

ocquacon ventoci dimoh. 

Sedall~vna, c Irrltra p~rta del Sola quando tramonta vi fa 

rrnno nuuoli, 6 nebbia, ches'inalzi a1 Ciolo, pronollics scqua 

rdino, dinota 

pi0 gia. 

tie ne1 tramontare vi fi fermrranno nouale c+aumti, 4 regno 

pure di pi0 gk mz fc iraggi S~lari fi diffbnderanno fuori dolla 

nuuolt vi P I aggiongrranno i vrnti 

Tramontando tnolto rorso, e che moltt rofsczaa fi fparga per 

I'aria, efiendo il tempo ferono, ma bifogn? chc la rofsezza par- 

tecipi del pzllido, & ofcliro, alldiora frgpifica tutbolenaa c o ~ 

wcqur . 

11 riminenre di queni PronoRici altroue 1'hruri il lettorc VC? 

dtito. E lettonelprimolibrodique~ov~ume~ 

Dell'

Q V A R T 0, j';: 

Dcll' Horc * 

cup. zx, 

s Ono I' tiore pad, delle qinlr fine formati igiorni, quoliconltnnofri 

giorno, e notte d'hereventi uattro, chc ha piintoque1 

fpacio (ti tempo, che conhima 11 So P e ne1 riuolger P I dall. 

Oilento in Occidente col mot0 del primo Mobile, e da e$o 

So!c,hebberodi hore il nome, poichcin greco il Sale vienchtr 

mato, Horo; b pure furono trouate,came akrike Polidoro VirgIlio,fopracitato 

al cap. $. del priino lihto doll' Inuontionedclle 

core in qtleflo modoclo&,chc Hermcte The iRo nell*Egitto 

h~uendoo[~eru~~o,comc certo animala Sac,ro c&dicato a Soupi 

de, haue;\ tuttoil corfo di vn giorno, dodeci VQltC, c.fempre con 

egrlal lpacio di tempo orinato, ercib venne conpotturando, 

cbeil aiorno doilea diuiderfi in R odeci how, il che kgul pcr vn 

8rm tempo, ma ofcia pi3 rigioqeuofmentc fil ipartico in hote, 

ofpacij a+, che P d poi lcmpke ritenuto, & olseruato, cdindi pa* 

{cia cognominate con aoiiie di rima, Ceconda,'tena hora, frr 

uendo fino a1 numero prefilio Kelle a+, o ne fil perb inucntato 

f! PIariuolo primierarnente a Soleci;l AnafimcncMilelio,nel quale 

er mea0 deIIoItiIa,b

3 t4 L I B R O 

del Sole dal ho leuare Gno a1 trimontare dcl giorno in dodcci 

parti eguali, 4 certo,che hora )idr & hora mcno Cpaciocomprenderanna 

del g~oriio, e cos \ parimenti della nottc, e pcrb 

ncll’ ERaterarannopid lunghe I’horcdi quelle, dellp Inurrno. 

Diuifcro i Caldci I’hore, conforme I’ ordine (le Pimietj, attribiiendo, 

13 tinu hora, cominciindo dal leiiarc dcl Sole, aqucl 

Pianeta,daI P a cui dcnominatime vicne il giorno chimato, e fcuendopofcin 

la diitributione dell’altr e,ed altri Pianeticonor- 

Siinr,linoa~lc hore venti qitattro, artri~ttiuano percib molte pretogmitic 

alle dette horc confimilr alla naturadel10 itcffo I’ianeta 

dominantc.in modo,che polto infieine tiitta la retrimatla, e pi clo 

lvltimo dominitoredell hota vigclima quam, e fegucndo per 

ordinc,trouafi, che fiicccdono i Pianeti,chc hibbiamo dctto elfer 

nati prepofli 3 giorni della iteffi kttimana, corne per elmpin I’ 

vltima hori della Domenica,vienr ad ciliia doininara (ta Gtotie, 

J’vltima del Ltincdl da Venerc, c I’vltiina del terzo tor no 

Saturno, Iadorie perordine Icfi verienrio h conltituirt la letti” 

mmaper ordinecon le fie x enomtnationi, ancorche i giorrii di 

dTa Settiinana nonlimodittribitiri per ordinc,rnnfornie a qiicllo 

def?e(l;Piancti, it qiwlcomputa pofciiordinnto,li troua iicl modoaccennatos 

fiche ved& che rion lenza iniltcro furono j giorni 

dcnominati conilnoine de Pimeti, comcalcri foifi penljtlo 

fatto a c.il0. 

Seruiiinno qiiclte hore planetark a C.iIdei,k ad altri Altroloe? 

cr le loto operationil &elettioni, clegi;clldo ne negottj qiiell’ 

!ore planetatie, che ftimauino confxcuoli a loro inrerefli? ma 

petche hili on‘cruationi nudamenre prefe fenra if rigindo 

delb propria genefi, e del10 ftato felicc, b infelice de Piancti, 

pa-ticalarmente di quello, chc ltimarafli a propofitn per I’elettione 

del iqorio, che altri vol intraprendere, e di deboliflimo 

fondamcnto, in modo, chedill’ hnrc Phietatie folatncnte pub 

dirli di cniiarne IeggieriRime hfjicioni, e non deinonltratioai. 

c prohabilitl; che k bene pare, che alciini iiegotij morali fi 

conuenghino, b difconuenghirro 3 certi tempi, e conltcllationi 

dmeno difpofitiiie, 13 doiic a molti riefcono infclici alcuni iorni 

dclla fctiiinana. & drri fklrci nrlle lorn operationi, il c 9, Q) 

anco I ~JC~C 

knzi !I concorlb delle itelle, forfi perche iI h3 

nell’Erclelidtico chc Dio alctiiii siorni lrencdi, & alrri maledi, 

c cod ~WC, chr- I’ irifelicitl, i> fcliciti deginrni, e dell. horepof- 

1 t dcrlriarc ddl DccrctodelloflellL Dio,.ma fecit fofle vcro ci 

Lrcb.

precede. 

Glu-

3 88 L X R R O 

di matetia s qucna nendimeno t h a crerta omninammte di 

nicntc,il che folo fi vcrificatrbbe delle cola cotporee) e fublunari. 

pe!chegli Angeli,c 1’Abumedc #li huamini,furon~, c Ion9 

da DIO rinfieditimente eremI knta precedenza di materia 01. 

auna,econfcguentcmetlte~i niente . 

&?imdo dunqie flat0 quelto Mondo ereato, frgitc , che pus 

dal medelimo Iddio diltrugerfi, St annichilarli, potcfic operando 

Diopccfuallbera vo!onti,fenza aleuuna iircefiti dt CJII(C, lion 

pub da fqcrioriti alcuna elier sfot zato, non hauerido ne iiipe. 

rioret ne e ualc alcuno, che fe AcTTo, e da liii medefiino non t~b 

elIirc aco f aalcuna altretto, neda alcilno inferlore, cflenda B infinita 

potenza, e Si norefo ra tutte le cob non dipendendo da 

alcuno, ma da hi i f tutto l ! eriua, come crestlira dal Creatore, 

come linea d;t! piinto, e come Vita doll’ anima, fi che efTendo 

Diocaula fatrice, e coafei uatrice di qaelto Mondo libera, e fokits 

da Fati, e legami di lcgge, Certo & che qucltr machina dell’ 

Vniucda pu6 &ere dr qualla abbandanato, per fo che necefhriamentcatfeguala 

CUP ruins e tanto pib, che errendo la natua 

rrdelMondo,e le rtielemcntd, &elfentialidi effo foggette 

aliuxwruttioncr ci?nepr~, ch &&a dere il tutto iintnunc 

del fuoEccidio,mcntrc le fae parti fenaterminabili,poiche t.dc 

2 knaturadi vna minimapaqe del compdfto, quak d cutto ill. 

lierne, attefoche il fapore, c qualid di curto f’oceimo, fr deducm 

no da vna foh gocciola del medcfimo 

CrcdeP percib, che nan rolo quelfa picciola prttdiublunare 

del Mondo habbia &cfiRritg erfi, e rldurli in cencre in qurnto 

alli accidmti, ma tutti i Cick ancon, ccccetto lm Empirea, poirhe 

effendo la MaffaEterca corpo non fmtafmatico, & Matmad 

gico, ma Filico,Mobik~onltiturto, e formato di parti, come affw 

rxcono Adotile lib. p. I# Cdo 5 AgoRino Irb. 6 I# TrinirrN 

rap. I. Scot. lrb. p srairw. d&uii. 8. q. p. & Auerroe lih do gui~. wbis, cosiafI*incontro firanno glicieli diuilibifi, offibli, 

ediflolubili, per necefitl okhe certamente elfen I! o 1 

Cieli conglutinati di materia, che r giudkata dal Fifofofo principio 

di corruttione, e douendo rrgni mot0 naturale finafmcnrC 

rerrninare nclh qyiete, come attcft? Ariltotik fib. 1. I# firrirnrcr 

83. 0. & lib. 3. bfrtn.9 & Irb. to. Rcicb. d Ni#mur*ms 8€ & 

Ciado itlEonucaicnce, che vn carpo Mobile, e &ita fi moua pct 

mt&a di M mota infinito, & ctcrno, fegttc, chc i carpi Celeili 

ba- iOte a quieta& e dar fine il pelto Mondo, e CCC~ 

tatnentr

3'0 .I. 1 8 R O_' 

Nmsrqwnrrr conntRit Amsr fimut rrhnia I rurfur 

Nonnunqnam fiiunih inbtt Qifrnfit frrri . 

Altti,cio& Lattantio Fitmiano lib. 7. difiin. Infiir. CAP. 14.16 

r4. Giultino Martire yn#/#. 71. ~d Qrnrrr frciico lib. 9. cmr. 

tirrcr cap. 28. Gaudcntio Brekinno rrrl?. yo., S. Agoltino /I&. 

20. de Chit. Dei CAP. 7. Hildrio tap. 17. m Mirrkrwn, , Germano 

Velcouo Conftantinopolitano lib. 8. Trrrrr trrurn Ecdrfia/h~~~~m, 

per opinionc di Hippotito, c di Cirillo drifero, che 

il Mondohidiridrirfi in ccncre ne1 fctlo Rlrllct~~rto, di quclta 

opinione pare fiano tLtl tutti pli Hcbrer, come afferikono Genberardonel 

princi io dehhacolmografia, Galatino 116. 4. CAP. 

20. & il Mirando Y ano lib. 7. Hiptali CAP. 4. elpone hauero 

cih dctto cotnepcr Oracolo vn certo Elia Rabbino, che IC1 reillratonel 

Tamuld, e ne1 libro Scnedrin, m3 fri gli altri lo confetrnaftahbi 

Jlic ne1 primo cap. della Genefi, & 11 fondament? 

di quctlta opinionadicono effere, perrhe tanti millenarij &ann1 

hida durarc il Mondo,qiranti giorrii fpek Dio nellacrentione 

di qucllo, li quali perche furono rei poiche ncl fcttimo fi riposb 

cos1 ne1 CeRo millcnario credono douera vedcre il confurno de! 

tutto, difttibuendo udi fei milIenarij,in tti Rnti del Mondo, ac 

fixendo, chc due mi 3 la anni fcorfero auanti la lcggcdata d3 Dio 

A Noisl, due altre milla durb la IC ge, e diie altre milla faranno 

peril tempo dell2 venuta del Melta. f 

Non fono mancatidtri, i udi internandofi a erfctutarc que 

no fine del Mondo, hanno a uodi mano allc 0 e ale deduceiilo 

drnomi de Profeti, che hanno parlato della conflagtationc dell' 

,Vniualo, e venuta del Menis, tqnti nurneri, che conftituifcono 

h Comma di 1600. volendo, chedop?j detti anoi fir pofcia le fuffequcnte 

centuria quelladel iudicio Vniuerfale, riferi queh 

Chimerica immaginatione Io. 8 pina ne1 fuo trattito de mxinil 

.~rnrnnffiwti~ur d ca I~.,c fccernco grin romore con quclla 

:fila CatRrofe del 

8 cllidcl 166 . R' opdo, prcdiccndo ne li anni correnti fino 

tapte roiiine, rnutationi lImperij,dil~iittionl 

,di c 8 

onarchie, dbligioni, con I' annichilatione della Sctt1-r 

Maometana, e conforme a fuoi fentimenti ta diltruttione d+ 

4hdo, ma chi confideti nan folo i fuoi fondamenti, ma le VP 

sen& fkorfe, plcbe cotrono del Mondo, parragonate con ante 

pill merborabili, e lagrimofi delle pflate etl;,cra piil veiifimr!c 

rlprcdirc! fhc deiMondo, e b diflruttiotti delle Manarchie 10 

quci tempi, chein quclti, ne quali nonvedo forma di VIM cod 

Ccgna=

S. Matche6alia q(icfl.3k. chi In viciiiit:i del tcinpo icennato 

dell’ Euangeliltn S. I.nca, rnnltra brcuiri, chc foi ri imi ecccderP 

doi,; trP anni di tempo mariti 11 giornn fjrinlr liidctro dplla confilmariaire 

di qtieflo iecolrr, & ancodic tiicto 11 tcinpn, chc dal 

principiodclla Lege del nuoiio Teltaiiieriro f;no 311.1 fine dcl 

Mondo Gail tempo detcrnriiinto, ne1 cliiJiic hi di fiitcederel’ 

Vnuerfa!e conflagratioiie de! Mando, non doiieiido mtirrrfi 10 

&to particolarmctire dclla Chicla Cmolici , poiche hi prom~ifoCliril10 

d’alliltere iqi*ieIlafinn alla coiifiitnntione drl SC- 

Cob del Mondo, Egg cnim ( diccun ) vobrfciwm [urn omarbus dfrbnr 

Yfq; ad can/umrtioncm ficulr . 

FrA le rincipali ~ontingcn7~, che precederanno I’incendio 

del MonL, ihra vnr quclli della pcrfoni d’Antichrilto il quale 

viene pronoflicato da Ippolito Martire ncll’oratiorie de con, umatione 

Mnndi, clieliaper cfleie vn Ikinone in npparenaa d’huomo, 

picfa di fdCa vcrginr, perch? doucridn cHerc qiteltocoiitra+ 

rin, nan folo allapcrIima tli Chi iflo, nix all3 fun chiefa , dicen- 

dofi Antichi/?iwi, qliafi conire ~hrrfirrm: pcnii il Sanco,cIw Ii come 

il Vcrbo affonfe vera carnc tlr vera Vcrgine, COS; qucito doiicflu 

prendere lpccie fdh di carnc,dn vfin fnlh V’ergine,niaqucltno i- 

nionevieneriblttiitadnt DamafcCno Irb 4 defidcsrp. s.~,, 

a R - 

rendo, ciie per riiuiij virtd del Jlcrmnio , tie d’alrra creatiira R 

pofli prendere nmirn alciiiin liipnhtic,i, poiche hlticnrifio noh 

potri forrnarfi per viitli deinoniacn fcti~n il coticorio dul limo 

humano, bdiverginc, b d’dtri (lcana, pcrchc Iih~rin~inne , & 

arganizatione del carp ~ Znmcria J compete folo A I310 . Ne 

fi penfi,che Alltichri(1o polli gcnrr.ii fi ~balciinde~nonc Ic:c\ibo:, 

& SiJccub6, (medianre feinc (1; qudche enipismcretricc) poichctieiie 

nafcerc, nail di preItigiofi, nix davcri parenti , affer. 

mando S. Girolamo in cnp. 7. I>anw/cr , & iI Ihiiiakeno IK I citato 

hogo, che &tie narcere Anticliribto da ctonna tornirarh e 

confcrme a1 parere di Tbcodoretoquop. io~.in~;cn. nnkera dclh 

Tribd di Dan, indotro, ci;, n,iire, da qitrllo , the fi legge nelh 

fienefi d cap. 49 Fiaf Ihn cnlluhrr in vrn, Ctra/Zrr in Oerwra , eda 

iiellr, di Gcreiihal $ Ex Den Mdirrrmm ‘fhmiiMm r9nor~m e w l 

rg dall*ApocahlJcriel 7 . fi tr9itrlt che, ~ribrr 

ZHI crrrris Tribubnr [hatidis, d.11 chc fi argomenta , che: fi come 

ChriBo trll?c 13 Ilia genealogirdagmtc Refcia fe&lc , e Sants 

aOSi quclts 31 cGcrzrio, 4 vrriGnlilcr chr pofli haucr . - odgine,dak 

Dan nm ~nn*m~r*- 

per;

3s6 L ~ B R O 

Eriudololamentt, e cfin arti m.igichc .into it Romano hpera, di

3 28 L ~ B R O 

* ltenido cihalta libertl delrarbitrio dell’huama,na a! mododcb 

dillin3 predeilinatione 9 pcrche ic altrimenti fuccedcik 13 veriut4 

diChrrlto ddl Cielo in terra fciuircbbe foh per Lintentiarc I giw 

Ai,enpngl’iniqui, piche icerto, chck bene per it dttto dell’ 

EumgcliUaGiooatini al cap. io. Si hl clie . hrir annm owilr, 6 

*nu# ?a+ tottauia non tutti faranno pet abracdarc la vera , h 

ortodoxafcde, inJ7inoJti ct’ogni natione riininrino nclla rete;, 

deff’incrcdtrliti, acolpr dell.^ propria oftinirione c non per did 

fcttodi Chriito, ilqualecon tuttii mczzipoflibili rocurerl col 

niniltcro p&icolarmente degli Ganri Enoc, Lle EEa, ne1 tempo 

del!e matlime tribuhtionidi AntichriRo,conla vitta voce nt f010 

demedefimi, mad’a1tr.i huotnini cclebridi fantiti , e didotttinl 

di far prcdicare in qtiafi tiitto I’Vniaerfo illito Eumgelo, e la fir3 

Sacrofanta Eede,coinc ottiinimcnte alferircono S.AgoRinqrpiL 

78.lkIio.d Hi/ychwm,&Iib. drvnirrrr Ecci&cip,ij. 01tger1e 

Tra&t. a.8. in ~ ~ & D;luidcciio r h 111. 4. cap, ti. S. c;rcgorra lib, 

mrrdium,&alcri. 

Terminatarche far; I’harrcnda perfcciltiant!del Beilialc Anti. 

chriito , comincicnano ad ayparire quci Icpii, che indic.irinna 

di prolfimoh vcnutadclGiudicc I contbrine a qtirlh chcegli 

rnedelimodi~erregiltrata in S. Mattheoal c ~ p a$. &in S. Luca 

alcap. e 1. Statim anum pnjl rribtilationtm dicium diowm, sol 

r/olrrabitur, 6 tuna noli dabrr lmmn /wm , 6 fftlld crdrnr && 

Crlo, & virrrrrr Cdornm naurbwnrrr , & rum rppmrrbrr figrrwm 

filykominir in cdo, 6 tnnc plrngrnromncl rrrbrr Tt?rd, 6 ordtbwnt 

fihn hominir crnicntrm m nubrbw Cali cum vrrrnir mrp, E 

.S. Lucacon poco dittkrente tcfituri di parole COS] diKe. Et *run# 

l;snr in SO/. ; 6 Lmna , & StelIil, &in rrrria pr~j%rngmraum, p r ~ 

confnjonr lonirui marii, & fluflnwm, arsfirntilus hominh~ prr ti4 

mow, & rwpaiiatianr , qnr fuprrucnirnt vniurrfo Or&, nrm vrr~utrl 

Cdorum mowhaiur, &tunc vrdebnni Ijlium kominb vrrirntrrn in 

nnbrcmm potrii~rrmapa 9 &maiclfair. 

Vno de primi lcgnldunqite , che dour3 nppaire fad I’ofcurationc 

del !$)le, e dell3 Lwmla uale non cmplica conrtadicrioncs 

chr porricib auuenire per mo 9 od~Ecclifli , pcrchc non elfendo 

Rcterminaro iolptcio del tempo ncl quale s’h;lhbr a fare tal 

ofcuratione dipid confpicui Iuminari, e vcrhilc, che Ci pnlino 

fare pi6 Ecclifit,cosi del sole, corncdella Luna le quali pcrche 

Aranna figni finali del fiituro gludicio,non totalmentedcrltlrntl 

dit cauk n?runli e per dccrsro fprctlc di Dio,haut;anno

3 P L I 'R R 0, 

.Udo globo dclla terra, vna fola caduta foaerzirabbe tatto B 

Mondo,e pteuedcrebbe la diltiuttione dc viuential finale giu- 

dicio . 

oriente . Ne1 fctfimo, tutte IC ffcllc cori errantf , ceme fire dif- 

fondcranno raggi di fioco fn modo di ttelf$ cometc ,e diCome; 

re. Nell'ottauo (atl vn gtahdif?ho Tctremttto,pci il quale tuttt 

gli animeli vetranno trau3~ltati* Ncl nono 9 tutte IC pietreced 

, come piccidc Iidiurderintio in qtiattto 

,an: 

par ti,r Iwacon 

dtr fi pcrcuoteranno anirme. Ne! deciniottutti iPianetti m5deranno 

a baffo riigiadc di fangue. Ne1 vdetirno ttitti i month 

Ee coline & cdificij firidurannoin poluere.Nel duodecimo tutti 

~liAi~ima1i klrrat:ri vetranno dak klue ne campi domcl?icl!u - 

giendofcenza uhecofa alcuna; Ne1 terzo decimo tutti I 

polcri dal n3 B 

B e- 

cere deJ Sola fino all'occafo Ii aptirmno per jafciare 

libera l'vfcita allarcfurtcttione &Marti, Ne1 dccimo quarto 

tutti gli huomiai viccndo da lor9 b$itacoli korrcndo chi 9u3 

3u

33 L U R O 

i.he rifufcitato interamenre , & reai'iincociafchaduno le pttti de 

proptij corpi, ancorche dirperle,& in varic guik difsipote,e confiinte; 

riafiirneranno tutti la foritla roprir * ma rapprelcntante 

f'etbd'anni crencatr6compiti , che8 tanti fd la vita di Chrilto 

S.N. 3 &in tal forma aperri i libri dellccolpe, e dell'opcrc buone 

diciilchcduno conforrne a! mcrito, c rlemerito d'elsiLaranno 

conducfentym finalidalla boccadel giiiRo Giudice lcnteotiati 

&tl}o pcnr, oallrgloria, come doi ellremi della Diuina poflanza, 

egiul.titia,Iadoue faratentire d buoni yuellc p~rok, 

vcnIrrbrn8- 

dit6 &Wrir mri, &agl'improbi fad I'cntirc firnilinenre con lor0 

grin confulione, qucli'altre, III maledrni in ignrrn dtrrnwm. 

Tcrminato in iicRn guifa il Giuditio Vniuerfde , Sr arcefo 

ChriRo con tiitrig 9 'Angeli Sapti & Elctti aII'Empiieo , doue 

perpetuamente fecondo la Diulniti, & hiimnnitl fua propri;l,.renatl 

etcrnmentc,.e cacciati i dmnati nell'lnferno, corninciarh 

gbito il ftioco,comcmini~troe~~qucntedcll~giuftitia, cpnten- 

2aDiuina ad operare le he forze , ne gl'Elemrnti purgandoIi, c 

ne milti, dioorindo,cconhnando o ni co!a conrinentc in efsi. 

. Conobbcroanco queflafuturicon tp agrrtione dell3 tetra, edel 

Moadoalcuni Sauij ontichi,comeaffermario Cicerone lib. z. de 

diuinatione. S.AgoAina lib. 18. dcCiuitareDei , &hi fri 

uali ilMileuitmonel lib. 3. fa mentione d'alcuni vetli Achro- 

a ichidellaSibilta i quali ingegnofamente ttadotti da TamaIo 

flozioEugubino tom. 5. de fignis Ecclelir Dei, cosi cintmo. 

ludirq in fignun $#!Ius [wdorr rnadejicit 9 

P: 11% a8rnu1 fnmmo drfitndrr rb 1x8 9 

ut Camm, mundwmq; vt iudkrt 0mn8A ? 

Sr~~irr!, 

vndd Drum fidi firnul, infidiq; vidthnt 

8urnm~m cntu /npirir in lrrli jinr mormrtm 

Corporaqi, rtq; mimri, vr cunnrr hdit8# i&i i 

Hbrrprbr! torrs cnm den/# vrpribrr orbit 9 

Rrycirnt fiau/acjia wri, g~fd/qJ rrpoflar 

lpir Hwmum rxurur , Chm, Ponram, opirq; 0n4 

Ganffownaq; omnil care librrr rrddrra lwrrm , 

Tnnr repprrrr , fimper cruridir flaamr ltrhflo8: 

YIgt guri occult) prtcaurtir , onrmtr dicrt, 

Eublucrmq; Dew refirrbii prffora chufa. 

Drnm fliihbutat crebro/r'jcmr wndiqi lu##t; 

t r lux dejicirr 9 /olemg; nrrmrirq; a@ 

Iuudnmr ttfitbrr, turn Lnnr filrnlrr rbibir: 

8bfi

334 LI BRO QVARTO. 

di quclla glorir atlettara d? fepci delta virrq chc confina con 

I imrnorrdliti . Aingratiando pietiamente aiicora la Regina d o 

Cicli, I’dngelo rnio CoItode, &il mio Auuoc~to lo Santo,da 

qual1 collie daProtetrori immediati appreflos. I, M. riconofco 

quelhforza, che 6 l\3t3;1ttribuita a114 dtbolezta niiei talcriti 

invvieguik imperfetti, e diucrtiti , Con la quale nii fono condotto 

31 porto dcficicrcitadilla artitudinedcl mio intdletto, che 

L Japerfettione,b fine di queRo volunlC,dichiaraednmidi non hauer 

in ctfo profeflatodi direientenza * detri, parole, ne pure VII 

minirnocaratteie fornlqto, chc tutto non fir canforme a do mi 

casi della vera FifoTofio qonleddla CbielaCsrcolica a c de B 4: 

Crcti di Sacq Copcilij !

TAVQLA 

De’ Libri a & Capitoli chc Eon0 nclla 

prefen te opera e 

LIBRQ I, 

~tlc 

lmprc$oac 

acrce. for. t . 

JntroduttionCI 

161. I. 

Cap. I Dch %ubi, C /irOi 

.,iggionti, 6 

Cap. 3. At Barely , Para- 

plene, Halonb, 

Jrce d Circoii 

Solarise tw8arl.p 

Cap. 3. Dclt’lridc. f I 

Cap. 4. Dcl6’JlrCcr CCbh 

Lunare, 

Cap. 5. D da Rugiada a e 

della Brina. I 6 

Cap, 6. Delia Grandine.t 8 

Cap. 7. Delia ~enc, I 8 

Cap. 8. DC pcnri, 20 

Cap. 9. M i a ecnefia Ti- 

finc,crnrbine.q 

Cap. 1 0. Dcllo impre$oni 

ignite , 26 

Capel 1. Prl TUQUO, a9

TAVOLA 

Dcilc cofe pii1 notabili, che lono 

nell'opcra, 

A

-- - 

quando fi sppa~eki, 3 zs pnmoltrci. €93- 

HduetiTelr3ri co'qullli rlTd AKCJ perche fabricota daNoQr 

daragroffo eflrrcito, tdebel. 

Jari ReEi & ~'1111pof1~iTa i Ar b'" on t? loro~;eneialiptefaggi. 

dell? cittA di Rnnia, *Neil4 255. 

Spagnr gli far 3 fat to grd ndi 1 5 Arturo Z fuaf.iuoIa, 74. 

critrcrlto dal Rt Cattolico,chc A h 9 fua n41tittda qualita s & 

rlhori~egnua, e far$ dicah p: ognoltici, 1y4, 

d'AuRrra, mweltzrh fimlmE- Augiilto Ccldre crche portaffe 

redebellato. 3 26. Soggiogita ado!% la pc P le del Vltella 

Ia Spagnacon armdta ncriiile mal i11o. 3 7. 4 

nautglti all'inrl:c,e debcllatc Aurora: fi defcriuono le dilef; 

turte.le nationi collocari 11 pcrfetcioni 306. fiioi proPo4 

luo Trona ncllaCIrtH ~LGQ- ItJu.nel ndccre a & apRarua; 

rdrfcrnmc ; tegnui tri anni che fain eRJ rf Soft 397~. -1 

c mezzo fi fari in publico Sracl, fptrirodi Vcnere. 284. 

jdorarc per Dia, ee@ido,- 

8. 

tatiinfc~rctoLu~iforo, fot- AIenz TrguoncICicIo . 87.. 

to bow di hQolia,Bmc Luc B Beelzebuc PtcnciRe deDcred& 

h dj Isimastc. $%a,, mom'j, efn,tiofeegpa. a23, 

;rY h o Ipfeggi : pteucggo- 3~7m b ria&&oai: Zfua virta,. 

BO le miitntioni aereg 2x0. 2411 ' * " 

,-km lifici, figtire prelaggi 3oote : vcdi Artubo, 

&&hnnno w:A I. 221, hiria, fu3 generatione inqua& 

Aquila imaginc del R rmamcn. t6yi fi prdsr, clue prc6liP.l 

tg 16.detta Auoltoto voli- tioni 17.d3nnoCaa~grani.~.z7 

tc, 6 ha fauola 7% Buc, Cue qualitis e prcliggi.i,z. 

&pilina pietmche fi rroua ne1 

C 

aob delCAquilz,c fus virth, CAinoinuentoredc numeti, 

3 4% 

, pert,& milwe 17s. 

'krcocekflctuoarc co' 1m pre. 3vnaro .pch fiic.qp1it3a, c 

frggi. 15. 

relaggi. ~6,. 

&rka 0. Atdeoh vcce1lor fuo Jamira pietraldadl*ferra,, 

volo, e pdaggi. ?09. , do d'elt ncIPartc di naui- 

&una corm5 imagine del fir- gare 239, Sus virtd mirabili, 

msmcnro , chc m. dica delfa maOirnc ne1 confetuare a$ 

ouidio,. 74. 

huomolagiouentd . 240. 

Aricte fcgno del zodiaco& fila Qlccdonio gcmcna,fuc qualirQ 

fiuola. 80. 

e virril. zze. 

brictc ;mim;rIch fue pati 6

9 A V O L . A 

S Eliaohuocata de Marhri,h 

klioch, Lcc tihn lolo predlcatlone 

ncl Snu rid Mendo. 3 r8. 

Eirtlano figiii.~ nelciclo, Iiiafai- 

uolo 89. 

Erittonio, detta ancon Enioca 

Imdginc nrl fir marniho, e lit2 

fnllola 77. 

EC~CIC, chc luogo fij, luo fit0 

33. opintnnede Stoici,& i'rcipntetm 

intorno d hthere, 

& fi canfiita $1. qua1 fij la 

vc:~ rcgiortc dell kthcre +z. 

prognoitict 10 ogni ltigrone 

dell'nnno ddii virij color 

dell'Lthcoc 43. 

E 

lgilre ccIi It i froperte dagl' 

F Ahdogi oc M6di naoui 96. 

Pirmatncriro IW) fit0 qUdlltC 

iaaagini di itelk b3bb1.11 c 6 

tiefcriuono con mottat tl&trone 

72. 

FcriaraCittZc ntewpn di Pi0 V. 

I'anr~, I $70. trJuaj$u & 

Terrtnioti , 

Fkm~ d'aque Me Zbt. 

FIIlmlr e rJrJglfX Z fa 

Flnnte. Ye& Fh~m. 

~uoco~c C i sfera kcondo gL 

Aatichi foprrl'aere 3u ra- 

'oni chc toupno, come fri 

P 3ctc 1 & :P t coiieauodellatunew 

fi troui t'elcinente 

del fUO60; G prow &rli J 

fuoco clcmentlte, &douc fi 

trooi 4% 

bco perpcn(ficslase, fuoco 

errrico. fuoco Iambcnte CO-

T A V D L A 

be patti. 306. 

d.11 Cieio ntaggiori ItihuR; i 

Oiotnicritici quali hano $73. chc tiitte I’alcre crearurc. I 66 

Oiudicio vniucrfale,r fioi fcgni Frbtedell htlomo,e luoi freg b 

(tr~.&3z~.~eguitapcrr~1tto gi,da elf4 s’a~gornentaiio i fe* 

~Icapitolovlrimo del libro. cceti delimlino, e fi conolc~ 

Grandint cofa fij lecnrijo Ari- la tiperrrura delco~po t67. 

Itocele , & Platone in ual nclle linee d’eit lotio colloz 

~agiorie li gcricri,~uoier;fctti tate le virtli derette pinetif 

chc i~~argomeritino gl’Atft- 

brpronoflici 18’. 

Grancio ima int del 2odi;Ko, 

& h a fauo P a S t 

Grotti vccclli,fi dcfcriuano, 10- 

ro f ecie 9 & proprieti , Sb 

pre P aggi 217. 

Grue VCCCllO ,fUC ptoptietiJ -. 

ptetggi t 13. 

Gufo, vcdi Ciuett? . 

n 

Alone eda fij , & di, qual 

H materia 9 b 

.Hematide pictra fua virtd tj9. 

Heriniccio detto Ericcio , 3 

parcoupindo, fue qualita, c 

ptorionici t ~ f li , ddcriuela 

di Id tanas & dbcrp 196. 

Helena fiamma 28. 

He4 coldfigura ne1 fii matlleiito. 

efuafauola 14. 

Hidrr regno ne1 Cielo, e fua fa. 

11013 9 3. 

Hore del giorno diiiifeh Catdei 

recondo I’ordinc de pianetti,eperchr 

3 t 4 b 

Huomo rwdignith I‘dt:c 

creatute 2. e pi6 cnpiofametc 

I q. fi delcriiiono i preggi 

del di ltll C.lpoJCpCrChe folk 

eream i’vltima di tutrc JCJ 

creature ~of.,varij cnroinij 

dcllihuomo P 11 quolc riccuc 

tort dJ cialiuna lines, dah pag. 109. linoallJ pag.~?~. 

Occhi delf‘huoifio 3 perch& 

cosi fichiairiiio , lorodil;nr* 

tA , d.1 elji II deducono Q! iffetti 

del Guore, e preI.iggf 

d1lk loro qualid 174. 

Mano dclI.huomo, fuc quilith 

cialk qu tli fi argoirlenta IJ 

briona, o roac6nlhtutionedC 

gl’hwtori, & teiiiperarUra 

dell huomo 176. tineedella 

M.!iio, loronomi, quditi, & 

indicij kcondo I’arrechiromanttca 

177 fi dilcorre dell’ 

01 rgine dell3 Itelfa man93 e 

che dal modo di conucihe 

fi conofce I’hwno I cz. Notitic 

rlterioi I) che li psRonO 

hnucre de inoti intci io1 I del 

huoitro I 83 Sonrro ncll’haomo 

I chc opera : Si dcfci iiit d~Ouiilio , st CIJudi.mo la 

Itanza del fonno t84. Dcllr 

varietl de logiii che fi I’hunma$ 

ferinano v31 ij prcIaggt 

t 8 ~ nil . Iternutitre dcIl*hiiomo 

che fi prefagifca t87. 

Dci1la teneri ctA de fhciulli, 

& infertitmi dc vecchi,fi IBO. 

&ala varhtionc .. de tip. 138, 

ko:

nche tempi dia ilmare. c66 

Martini Itomma grauida,toCci 

daf fu~mine,foprnuiue 3 8. 

Martc pianeta, fuofito, ino to 

corfoartnualebj.qualiti, ef 

a fcrti ne corpi humani, rhmi. 

nio ncllc pietre,metalli,herbe,arbori,animili,climigiorno, 

hora s~.corne~i diltiiieua 

da gl’alcripianeti,e fuor :e- 

6 f. 

Mercurio pianeta fua forina, 

fplcndoie , denominxione, 

qualita 49# quali partiicggn 

ncll’huocl1o 9 quai IIIO~LI 

T A V O L A 

in 

elf0 gerirri; dominiolbpra le 

picrrc, herbe, anirnalilclimi, 

colori, rorni, hore : luoi cf- 

fetti ne f: 

del fuo domini0 ne1 Mondd 

287. 

Monaichih Hifpanaquali infbfi 

habbh tiwita ci imltri tsrn- 

pi , rii riguardo a gl’afpattl 

dellellclle 1s4. 

Morido , fi delirrue la fila crca- 

tionc pag. I. Dalle bellezzc 

dellc creatiire , chciorio iicl 

Motido fi vicne in cognitio- 

ne del Cremrc g.St proua It 

MondonGeKere ecerno 3 17. 

put 1110 annichilarlo, 3 28. Sa 

r;;iiccchi.i, &ditninuikc ogni 

gioinn nelle luc p:irtt * chc 

ne diflero li Filofofi dclla di 

Iui dtiratione r9. opivioni 

rt’dlcuiii circa i fintrlrl hlon- 

do 3 ao. SC I‘egtirra 11 drfcorio 

longatnznte. 

amtwe, vcdi Arieteanimale. 

Md’chc, che ne dica di elfe Ho- 

nicro aaz Ioio pieldgsi ar3. 

N 

A uiganti, dalliImpteflianl 

N ignite pigliano buone I b 

Cattltio auqurro. 2 8. 

l’huomo jo.fuo fir@, 

e pronaftici 5;. 

Medici ignnranti &Aflrologia 

ti riprendono 279. 

Mcfc, inirura dellmno 287. fi 

diliorre pcr tutroilcapitolo 

Mtodcl libroqitartodel nome, 

qualiti , firnboIi,&picfiggi 

di cialcunomeie. Geiinaro 

zS8.Febraro zyr. Mrr- JJUC A*go&egiio ntlCido, SC 

zo sya. Apriic 213. M (gqio fii~ f.wnIa 92 

294. Giiigno, &Ltiglio zgf. Jctic.lua m~tcria,gcnerntiotie, 

Agh 296. Setteinbre zy7 qciilitl,e~~tti,epie~rggi I 9. 

Ottobie 29~. Noiirrnbrc zgy rtibbio,fiic proprieti, epeggi. 

Dccemhre 300. MrG come 16. 

diltinti in Cnledc, Noni, & Qiio Prencipc de Fiuini, fiia 

Idi. 302. 

originc zr3. ccccllenza dclle 

hlctolcapia,chc fij. 169. fiic acqiie. 3 f I. 

Mezzo giorno,; fie lotli. 3 YO. lJoci ai bori , e loro pronoflici 

Mifti iiirp~rfctti~do~~~ &come tt7. 

fi gcncrino 6. 

Votola, fide‘criue c6 le fie pro- 

Michxl fpirito ColaLC, elkstti prictiryp. prefaggi. zoo. 

Nubc

gi. to:. 

Occhia, vedi Huomo 

Orbe Magno, e fuccoidderr. 

i NOTAtlTLt. 

(iano le pi$ pretiQ&r,a 

gliori, Joro vtrd. s41. 

Perfto irna~ii~edeIfirmamgtu~ 

e ha fauola. 76. 

Peki Iegni del todha,.lm. 

1 fauola. 86. 

krce-magpiore fecgno ne4 Cih 

lore fuafauola, 96. 

' C 

pimeti come tdeffi fi dib- . 

hino 5 r.PmcraSolc,& Luna, 

come li chimino Liminariinig 

iori,ct?endo di dtrl 

pirncti H upcrati ingnndez- 

za 152, 

Picco vccella s di quantcfoorrii 

e piehggi. si8. 

Pino arborchi pronoff ici.z~+. 

\'jog ie cadenti in V+J temp6 

de p. I'anno, eloroeftettI r48 4 

generationc delle pioggicq 

~49. 

Pictxi Armena, vcdi Laztili. 

Pioppe arbores cticdenoti coni 

1afualanugiue volante. zw.,' 

Pipdkcllot vcdi Notola. 

DlrtonC che dica dcllr tradmu-, 

trtlomdell.inime. aa4, , 

plcidi ltelle pronalticaw; 

pioggin,e carcltiJ. 272. 

P O ~ ~ O 

peke Tit propid, o 

FcIiggi. 566. 

PO moni marini,loro prondb' 

ci, 266. 

pC,t.co riccio, veQ Herinaccid 

Porco animal fordido , ma RU-

T A V 

hefcppcllellr. me. 

procione Icpno ne1 Cielo:; vedi 

Cane minore. 

Pulce, IUJ gcneratione,& pro., 

nolbci, &sf. 

R 

i laro tela, qualiti, 'st 

pronoRici 121. Ieroglifici 

talti da eRi. 221. 

Sane di quite fpccie, lora praprietb, 

e prebggi. 199. 

Raffaelltf iriradi Mercririo, & 

&tti B el Tu0 dominie ne1 

Mondo. 134. 

#ticcia marina hntiuede il nul 

tempo. ST. 

Ramoloconfantb ;IrIfulmine, 

mentre in campagnacflom- 

U8h Cud foldati. 37. 

Rondise, lor0 pr6prieti;e pre. 

f'aggi ZI s. Augurij z 16. 

Rtubrno gima, vcdi Carboncio 

AI giada cdme ci gcneri , c 

Zoi c&t6 16. dannofa a' 

grani sz7.luavirtJ 3.9. 

s 

Agitta imagine del firma 

S menta, e fila fauola 71. 

SJ ittario fcgno del zndiaco 

$13 forma, e fqiio~a sf. 

Samuel fpirito di Martc I efuai 

cffettincl Mondo. 294. 

S;lturnopimeta,fun fito,fplendorr, 

mato, prchc fichim 

,con qiiclto wrne di Saturno 

Yuanatura3 & dnminio fopr: 

pietre,mc.calli ,a* bo-i.hei be 

animali, climr $9. ualr huo. 

mini rnualimcm a ii in cfl 

hgnopggi c fuoi mali in 

5tir 

fliini;to. Stellcche1'~~m; 

pagnanci7 I. 

iardoriica @em e fua vir& 

23 7: 

icorpione kgno del Zodiaco. 

34 

kgni che pttkederannb il Oie 

ditia 3 r'g. 

ierpEtaiio decta Ofiuccio ima- 

glnedelfilmmento 13. ,& 

let enttitnqine 14. dclmeb 

de P irnofinnammto 77. 

Scttiinanc 'parti 'integranti 2lc 

mefi , e'come formm:zor% 

'Gioriii dell? kttimrna nomi- 

nati ddle dtgnith Pldneraric, 

e perchc: Prono%icidell'sino, 

li cauano*daI giotno delik- 

.grcITa, che fi I'econdo I3 nab 

tura del Pianeta dotninante 

in plgiarno. '303. 

Sgarzc pima fpinofa, e fudi 

prondtici.2 zs, 

Srneraldo gemma , fuc qualid, 

bellezzr, & Jirtd. zj 4. 

Smcrghi vccelli~acquatici, ptapriTA 

loiq? wefag i;&-vfo 

dell! loropcli qpdo Prcn-

I A V 

tetra zj. pronoltici del Tuo- 

no da kgqi del zodiac0 3 2. 

damcfdetlrnna gr.dn8ror. 

ni jr. prcraggl del prmo 

Tuono chc fi vdirl. in ciafcun 

deppo Iacanico!a. 5 3, 

(I anno 

Turchoide gemma, fuabrllez. 

ti,& virtd. 23 8. 

V 

Ccelfi lore generatione,& 

1 V matctiar pranoflici gene 

rrli trattida gl’vccclli sod. e 

fcpe pcrtutto il capitolo. 

LV;lriationc decoflumi,& domiail, 

daqualicauk procedino 

19 4. Si dikorrc lonprnentc 

circa le particohri Nationi 

-13f. 

yenera Illo erche cod chirmaro, 

fuabe P ICEZW dominia 

ne carpi humjni,&infirmitl 

cbin efi cagiona: Signori1 

ckp* 

yenti, come figenerino: cot 

Sane fecondo Arltote1e:lorc 

nuncrotdtltintioncr k cffett 

to. c Cepe per tutm il crpi 

) L A 

toloottaw. Tabella npre- 

Ccntantc il nunierodevcnti, 

chc Lou0 trentadut. as prr 

lggi toltr da vent1 in qpi 

hgionc dcll’mino a3. venti 

vaganti,dettc Eorictia : Tifone 

: & Turbine s loro natura, 

quillti, & cflitti. 84. 

rcrgine legno del ZodiacoB c 

fuafauola. 83. 

termc della terra 8 e fuoi pronoltici, 

a 2 f. 

Jef ero fi dichirra cofafij.3 xt. 

le P 

pe fila generatione, &k pro- 

mltici 2 a f. 

Iria Iattet 103. 

ha, regno neLCicfo b e fila fa- 

UQt. 93. 

z 

Achaiel TpititodiGioue, k 

2 cffctti dclfuodominio ne1 

Mondo. 284. 

laffiro gctnma, Cuo preggio, 8r: 

virtd. 234. 

Zadiaco cofafij, fiioifcgni 80 

Citti regioni, & tcrre fog- 

getti a cinfcuno di dctti IC- 

ni, c fi a1Tegnannin putico. 

fare 141. hoalfincdelcap, 

13, dcllib. a.

NOMI DE GL'AVTTOAI 

ci td ti nclla prr-.icn te opera. 

d'

Giolcnni Argoli. 

S.G~ouanni Ertang. 

Giuannr GrammatiCo . 

Gloanrtr Ingefnieri Ye/; 

Caoannr Tvqa 

Cioanni Mirandularo 

5, Giorsnir I Gerofolamitano. 

S. Ciodnni Damalceno 

Gtoannr %utt$a ~Ort4 e 

Ciorriano Pontana 

(fiofifi Hekreo, 

Glofa , 

Giulio Firmica, 

S. Gregorio Papa. 

S. Grcgorio ~ @?kO a 

'z. i de Tontico. 

Halr odeano. 

HCWC 

HcfioJo , 

Hlopr II ia corni+.4'.A rat4 

Hipocratc, ** 

Horatio Poetat 

$. Jfidot.0, 

*lfiac %4b&na 

i,coyoldo d'.&lria SC. 

renifi'mo Arcrduca I 

De Scientia Afire. 

turn. 

teuino Lenrnio, 

Lorenxo Valk , 

twcano .,- __- 

L 

Macrobia. 

Marca Yarrone, 

Marfiiio Ficina 

5. Margo Euang. 

F. Matte0 Emng. 

blercurio Trrmeg#?o, 

Michele Scota. 

Milewino. 

Mi@do in Meteor, 

MojC Profeta. 

'Palladia , 

'Paolo Minrrrr a. Theat, 

de prslagicura tun: 

poriim . 

Panctio Staico. 

Paracelja . 

Tierro t/aCcriano, 

Rndaro , 

Piatatre, 

'PllW.0, 

?lotino i Plwarce, 

Tolidoro Yirgitro . 

'PowpoJo Mela. 

Pvoclo 'Ill*tQt4iC@, 

rpOflciOrli~. 

scot0 t 

Scatrgcro , 

Sctreca Traged. 

Srnccrt in Moral. 

Sructina Boe$io

IN MILANO, 

AppreiTo Lodouico &ma, alia 

& Piazza de” Mcrcwti . 

Ad DC LVL 

a , *-;, --

E - NOAA

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