A N N O SA CE RDOTA L E - Santuario dell'Amore Misericordioso
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anno sacerdotale 2009-2010<br />
dia divina nel sacramento della penitenza, i consolatori delle anime, le guide dei fedeli<br />
tutti nelle tempestose difficoltà della vita” 3<br />
..<br />
Allora torniamo alle nostre domande come viene vissuto oggi questo grande sacramento?<br />
Come viene celebrato e amministrato?<br />
Oggi si può mancare in diversi modi contro la misericordia di Dio. Un primo modo,<br />
purtroppo assai diffuso, è quello di non riconoscere più la realtà del peccato. E quando<br />
uno non si riconosce peccatore, non sente più il bisogno del Salvatore, così come chi<br />
non riconosce di essere malato non sente più il bisogno del medico. Oggi c’è chi ritiene<br />
di poter stabilire ciò che è bene o ciò che è male secondo il proprio arbitrio, indipendentemente<br />
da Dio, e questa concezione sta allontanando la gente dalla confessione.<br />
Ma altrettanto onestamente e sinceramente credo che è anche vero che si punta<br />
poco da parte degli “addetti ai lavori” sulla formazione alla confessione e al senso del<br />
peccato come allontanamento dal Signore. Spesso le nostre confessioni sono soltanto<br />
un banale resoconto di ciò che abbiamo compiuto di sbagliato, non c’è a volte un vero<br />
confronto attivo, un dialogo di fede sulla propria vita. Principalmente manca quell’attenzione<br />
e quella fiducia che porta alla consapevolezza che Dio è un Padre che “attende i<br />
propri figli, che non tiene in conto, perdona e dimentica,” l’errore è sempre quello di<br />
partire dalle nostre idee più che sperimentare come Dio si manifesta a noi con i doni di<br />
grazia.<br />
Ogni uomo che si accosta al sacramento della riconciliazione è un uomo ferito, profondamente<br />
lacerato, il confessore dovrebbe aiutare a fare verità dentro se stessi, quella<br />
verità che aiuta a rivivere quell’amore che il Signore dona proprio attraverso il ministero<br />
sacerdotale. Troppo spesso invece assistiamo a confessori distratti, apatici, estranei al<br />
“dolore” di chi accusa la propria debolezza. Troppo spesso i credenti si sentono dire e ripetere<br />
frasi del genere: “Ok hai finito vero?” “c’è altro?” “fai in fretta perché ho un impegno...”,<br />
forse c’è bisogno di più amore , di più interesse. Il Signore ci perdona realmente<br />
nel sacramento della Riconciliazione, Lui è il primo ad essere commosso e partecipe<br />
delle nostre ferite, celebrare questo grande sacramento significa trovare comprensione,<br />
compassione, e con il profumo soave della misericordia curare le grandi ferite<br />
che l’uomo di oggi si porta dentro il proprio intimo.<br />
Il sacramento della Confessione, ci aiuta a ricevere i benefici di un cuore nuovo ed<br />
un’anima nuova. Così la misericordia si può manifestare per ciò che realmente è e continua<br />
ad essere nella storia: la potenza trasformante e creatrice dell’amore di Dio, che ridona<br />
all’uomo tutto il suo valore e lo reintegra nella sua dignità di figlio, perchè in lui<br />
peccatore viene rigenerata una creatura nuova.<br />
Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi sacerdoti il ministero<br />
della riconciliazione, Dio ha infatti ha riconciliato a sé il mondo, noi fungiamo da ambasciatori:<br />
“Vi supplichiamo in nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio” 4<br />
. Questa “riconciliazione”<br />
non è il risultato di un decreto puramente esteriore o giuridico, ma appar-<br />
3 PDV n° 4<br />
4 Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 5,17-21<br />
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