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Teatro Carcere - Regione Toscana

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I DOSSIER DI<br />

un radicale miglioramento delle condizioni<br />

carcerarie.<br />

Il progetto di Laboratorio Teatrale nel<br />

<strong>Carcere</strong> di Volterra nasce nell’agosto del<br />

1988, a cura di Carte Blanche sotto la<br />

direzione di Armando Punzo, con il contributo<br />

della <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong>, della<br />

Provincia di Pisa, del Comune di Volterra,<br />

dell’ USL 5 Volterra.<br />

In 15 anni di lavoro la Compagnia<br />

della Fortezza composta dai detenutiattori<br />

del carcere di Volterra ha prodotto<br />

ogni anno uno spettacolo nuovo. A partire<br />

dal 1993 gli spettacoli della Compagnia<br />

della Fortezza sono stati rappresentati<br />

anche fuori dal carcere e sono<br />

stati invitati nei principali teatri e festival<br />

italiani, numerosi inviti sono giunti<br />

anche dai maggiori festival internazionali.<br />

Dal 1993 ad oggi, vengono attivati<br />

per i detenuti-attori della Compagnia,<br />

corsi di formazione professionale<br />

per attori di prosa, sostenuti dalla provincia<br />

di Pisa-Centro di formazione<br />

professionale di Volterra.<br />

Nel 1994 è stato costituito il primo<br />

Centro <strong>Teatro</strong> e <strong>Carcere</strong> basato su un<br />

accordo di programma tra <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong>,<br />

Provincia di Pisa e Comune di<br />

Volterra. Nel 1998 il dipartimento dello<br />

Spettacolo presso la presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri e l’Ente Teatrale<br />

Italiano sono intervenuti con un contributo<br />

a sostegno del progetto di laboratorio<br />

teatrale all’interno del carcere.<br />

Armando Punzo è direttore artistico<br />

del Festival Volterra<strong>Teatro</strong>, nel quale<br />

propone da sei anni il progetto “I Teatri<br />

dell’Impossibile”, che trae ispirazione e<br />

forza dall’esperienza della Compagnia<br />

della Fortezza.<br />

Nel 2000 è stato firmato un protocollo<br />

d’intesa per l’istituzione del<br />

“Centro Nazionale <strong>Teatro</strong> e <strong>Carcere</strong>”<br />

dal Ministero della Giustizia diparti-<br />

mento dell’Amministrazione Penitenziaria,<br />

da <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong>, Provincia<br />

di Pisa, Comune di Volterra e Ente Teatrale<br />

Italiano. Nel 2001 e nel 2002 il Ministero<br />

dello Spettacolo ha riconosciuto<br />

a Carte Blanche il Progetto Speciale<br />

per il lavoro della Compagnia della Fortezza.<br />

Esperienze, produzioni, spettacoli<br />

1989 La gatta Cenerentola di Roberto<br />

de Simone<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 89<br />

1990 Masaniello di Elvio Porta<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 90<br />

1991 O’Juorno e’San Michele di Elvio<br />

Porta<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 91<br />

Premio Speciale Ubu per il lavoro svolto<br />

all’interno del <strong>Carcere</strong><br />

1992 Il Corrente di Elvio Porta<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 92<br />

1993 Marat Sade da Peter Weiss<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 93<br />

Premio Ubu come migliore spettacolo<br />

dell’anno. Premio Speciale Ubu alla<br />

Compagnia della Fortezza per l’impegno<br />

collettivo nella ricerca e nel lavoro<br />

drammaturgico<br />

1994 La Prigione da The Brig da Kenneth<br />

H. Brown<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 94<br />

1995 Eneide II studio da Virgilio con la<br />

partecipazione degli allievi della Scuola<br />

di Arte Drammatica Paolo Grassi di<br />

Milano<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 95<br />

1996 I Negri da Jean Genet<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 96<br />

Premio Europa Nuove Realtà Teatrali –<br />

Taormina 96. Premio Speciale Banca<br />

Monte Parma – Biglietto d’Oro AGIS<br />

1997 Retrospettiva dei tre principali<br />

spettacoli della Compagnia della Fortezza:<br />

Marat-Sade da Peter Weiss, La<br />

Prigione da Kenneth H. Brown, I Negri<br />

da Jean Genet.<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 97<br />

1998 Orlando Furioso da Ariosto.<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 98<br />

1999 Insulti al Pubblico di Peter<br />

Handke.<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 99<br />

2000 Macbeth da William Shakespeare<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 00<br />

Premio Enrico Maria Salerno per il miglior<br />

video realizzato nelle Carceri<br />

2001 Amleto da William Shakespeare<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 01<br />

Spettacolo Nihil, coproduzione Carte<br />

Blanche/Volterra<strong>Teatro</strong> – La Biennale di<br />

Venezia – <strong>Teatro</strong> Metastasio di Prato –<br />

Festival di Zurigo<br />

2002 L’opera da tre soldi-prime variazioni<br />

sul tema: I corpi, le voci, le musiche<br />

da Bertolt Brecht<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 02<br />

2003<br />

I Pescecani- ovvero quello che resta di<br />

Bertolt Brecht<br />

“Cronache dal <strong>Carcere</strong>” seminario aperto<br />

sul teatro in carcere<br />

Festival Volterra<strong>Teatro</strong> 03<br />

Collaborano al progetto diretto da Armando<br />

Punzo: Cinzia de Felice, Serena<br />

Scali, Laura Cleri, Pascal Piscina, Alessandro<br />

Marzetti, Manuela Dall’Aglio,<br />

Stefano Cenci, Barnaba Ponchielli, Luisa<br />

Raimondi, Andrea Salvadori, Stefano<br />

Vaja.<br />

<strong>Teatro</strong> Popolare<br />

d'Arte nel<br />

carcere di Arezzo<br />

Nel 1980 nasce la Compagnia Mascarà<br />

<strong>Teatro</strong>, che diventa nel 1992 <strong>Teatro</strong> Popolare<br />

d'Arte con la direzione artistica di Gianfranco<br />

Pedullà, regista e storico del teatro.<br />

La Compagnia, guidata da una forte attenzione<br />

alla formazione del pubblico e ai rapporti<br />

con la società, opera per un teatro popolare<br />

di qualità, rispondente a una sua<br />

poetica visionaria, ricca di suggestioni<br />

contemporanee (tra gli altri, gli allestimenti<br />

di Dramma per pazzi di Craig, Le quattro<br />

bambine di Picasso, I giganti della montagna<br />

di Pirandello, Pulcinella di Pedullà,<br />

Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, Opera<br />

in prospettiva dedicata a Piero della<br />

Francesca, Michelangelo Buonarroti di Krleza,<br />

Woyzeck di Buchner, Il giardino di Liuba<br />

da Cechov). Dal 1983 la Compagnia<br />

gode del riconoscimento governativo e dal<br />

1991 di quello della <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong>.<br />

Dal novembre 1992 il <strong>Teatro</strong> Popolare<br />

d'Arte opera nella Casa Circondariale di<br />

Arezzo guidato da una forte spinta civile ed<br />

artistica. Le sperimentazioni del <strong>Teatro</strong> Popolare<br />

d'Arte in stretta collaborazione con<br />

la Compagnia Il Gabbiano (formata da detenuti-attori)<br />

tendono a creare un contesto<br />

pedagogico di autoformazione, di crescita<br />

soggettiva e collettiva e, contemporaneamente,<br />

favoriscono il cambiamento dei linguaggi<br />

del teatro, che trova negli stretti<br />

orizzonti carcerari una sua rinnovata urgenza.<br />

Su queste linee di lavoro il progetto teatrale<br />

di Arezzo - fortemente sostenuto e voluto<br />

dalla Direzione della Casa Circondariale<br />

- ha coinvolto nell'arco di un decennio oltre<br />

300 persone che si sono alternate sulla<br />

scena affrontando testi anche molto impegnativi<br />

di fronte ad ampi pubblici.<br />

La nostra esperienza mostra come non<br />

vi sia contraddizione fra un’alta qualità<br />

espressiva ed artistica degli spettacoli<br />

creati in carcere e l’utilizzo a fini pedagogici<br />

del mezzo teatrale: i due aspetti rinviano<br />

l’uno all’altro e si arricchiscono vicendevolmente.<br />

Ne sono testimonianza i tanti allestimenti<br />

spettacolari e performativi, la stessa<br />

produzione del videolibro La scena utile, le<br />

tante iniziative pubbliche di discussioni, laboratori,<br />

incontri con l'esterno (in particolare<br />

con i giovani delle scuole). Esemplare,<br />

in tal senso, la produzione dedicata al<br />

grande testo Woyzeck di Buchner, allestito<br />

due anni fa alla fine di un lungo laboratorio<br />

produttivo. Il risultato artistico ed umano è<br />

stato molto elevato come dimostrano i giudizi<br />

del pubblico, tanto che un critico teatrale<br />

come Gianfranco Capitta ha posto il<br />

nostro lavoro a pari livello con la storica<br />

messa in scena di Carlo Cecchi. Il fatto è<br />

che nel carcere il teatro si rimette in funzione,<br />

riacquista la sua necessità riassumendo<br />

la sua funzione rituale. Le povere storie<br />

dei personaggi teatrali si mescolano e si<br />

specchiano nelle biografie degli eccezionali<br />

attori del Gabbiano. La difficoltà della nostra<br />

esperienza, ma anche la sua ricchezza,<br />

sta nel continuo ricambio del gruppo teatrale,<br />

che si rinnova quasi totalmente ad<br />

ogni laboratorio produttivo: eppure, insieme<br />

si rinnova continuamente il mistero dell'evento<br />

scenico, la memoria teatrale si<br />

diffonde attraverso i muri, le voci, i ricordi, i<br />

silenzi, le emozioni, le rivelazioni.<br />

Collaborano al progetto diretto da Gianfranco<br />

Pedullà, Donatella Volpi, Giusi Merli,<br />

Marco Magistrali, Filippo Marranci, Tamara<br />

Rinaldi, Cristiana Braccini.<br />

Esperienze, produzioni, spettacoIi<br />

L'Osteria del tempo sospeso (1993). Crea-<br />

zione collettiva sez. maschile e sez. femminile.<br />

Aspettando il domani (1993). Creazione collettiva<br />

sez. femminile<br />

Il presepe del mondo (1994) da Natale in<br />

casa Cupiello di E. De Filippo<br />

Il teatro della memoria (1994) di G.Pedullà<br />

Il carro dei comici ovvero Gli attori sono uomini<br />

che recitano (1995). Creazione collettiva<br />

Racconti (1996). Creazione collettiva<br />

Insonnia (1996). Creazione collettiva sez.<br />

femminile<br />

La tempesta (1996) da Shakespeare, tradotto<br />

da E. De Filippo<br />

Pinocchio (1997) da Collodi elaborazione<br />

collettiva<br />

Donchisciotte (1998) da Cervantes, Bulgakov,<br />

Beckett<br />

Al teatro della tempesta (1999). Creazione<br />

collettiva<br />

Woyzeck (2000) di G.Buchner<br />

Uccelli (2001) da Aristofane<br />

Ubu re incatenato (2002) da Alfred Jarry<br />

2003<br />

a) L'Apocalisse secondo Beckett<br />

Nuovo laboratorio teatrale dedicato alla<br />

grande lezione di Samuel Beckett, partendo<br />

dall’analisi di alcuni suoi testi (noti<br />

e meno noti) per portarli ad una verifica<br />

del linguaggio all'interno di un luogo<br />

chiuso come il carcere.<br />

Si prevede un confronto con il pubblico<br />

nel corso del 2004.<br />

b) Realizzazione di una produzione editoriale,<br />

dal titolo Alla periferia del cielo con<br />

foto di Alessandro Botticelli, interventi<br />

dei protagonisti sulle varie esperienze e<br />

con contributi di critici e operatori del<br />

settore.<br />

c) In collaborazione con la Provincia di<br />

Arezzo, organizzazione di un corso di<br />

orientamento lavorativo verso le professioni<br />

tecniche del teatro (con nozioni di<br />

base di illuminotecnica, macchineria e<br />

fonica) che punti a fornire strumenti di<br />

prima qualificazione lavorativa e favorisca<br />

l’inserimento nella società di alcuni<br />

detenuti.<br />

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