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Teatro Carcere - Regione Toscana

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I DOSSIER DI<br />

Centro di <strong>Teatro</strong><br />

Internazionale<br />

Compagnia<br />

Ritual<br />

La nostra Associazione, fondata a Firenze<br />

nel 1994, è presente nel panorama toscano<br />

con la scuola di formazione professionale<br />

per attori riconosciuta dalla<br />

<strong>Regione</strong> e numerose altre attività quali<br />

corsi di educazione teatrale nelle scuole<br />

e negli istituti di pena, stages di formazione,<br />

scambi culturali con docenti dell’Università<br />

teatrale di Mosca. La Compagnia<br />

stabile del Centro di <strong>Teatro</strong> Internazionale<br />

ha all’attivo la messa in scena di<br />

30 opere sotto a direzione artistica di Olga<br />

Melnik, laureata in regia e pedagogia<br />

teatrale all’Università di Mosca.<br />

Dal 1999 il gruppo collabora con le<br />

detenute della Casa circondariale “Il Pozzale”<br />

di Empoli, riunite nel gruppo Ritual.<br />

Il carcere è un posto di continuo cambiamento<br />

di persone, nel nostro caso di<br />

componenti del gruppo. Nonostante ciò<br />

sono rimasti l’interesse e la volontà di<br />

proseguire un percorso formativo teatrale,<br />

il quale ci dà la possibilità di esprimere e<br />

conoscere meglio noi stesse.<br />

Esperienze, produzioni, spettacoli<br />

1999 L’aquila prigioniera di F. Dostoevskij,<br />

spettacolo realizzato con tecniche multimediali<br />

1999/2000 Progetto Medea.<br />

Lo spettacolo ha vinto a Roma il Premio<br />

Nazionale “Enrico Maria Salerno”, per la<br />

maturità espressiva e la tecnica attoriale.<br />

Il progetto Medea coinvolge, oltre a nove<br />

ragazze della Casa a Custodia attenuata<br />

“Il Pozzale” di Empoli, anche gli attori e i<br />

tecnici della Compagnia stabile del Centro<br />

di <strong>Teatro</strong> Internazionale, nella prospettiva<br />

di uno spettacolo che, oltre al proposito<br />

di farsi conoscere ad un pubblico il<br />

più possibile allargato, si ponga anche<br />

quello di una concreta esperienza di recupero<br />

e riabilitazione.<br />

Il testo, liberamente steso ad opera delle<br />

detenute rielaborando i celebri testi di Euripide,<br />

Seneca, Grillparzer, Alvaro e Pasolini,<br />

è doppiamente legato con il disagio<br />

sociale poiché, oltre a proporsi l’obbiettivo<br />

del reinserimento mediante l’attività artistica,<br />

invita a riflettere sulle problematiche<br />

dell’esclusione veicolate dalla moderna<br />

lettura del mito, attraverso la tragedia<br />

di una donna emigrata in un paese<br />

straniero costretta a dimenticare le sue<br />

radici etnico-religiose.<br />

Rivisitando il mito attraverso un attento<br />

studio della cultura della Colchide - l’attuale<br />

Giorgia - e della Grecia antiche, lo<br />

spettacolo si dispiega alternando al testo<br />

canti, balli e musiche etniche.<br />

2000/2001 - il gruppo ha svolto un nuovo<br />

lavoro sul testo di J.Anouilh L’orchestra.<br />

“Ogni testo teatrale per noi è un punto<br />

di partenza per la sua elaborazione, riscrittura<br />

e messa in scena unica nel suo<br />

genere” raccontano le attrici detenute.<br />

Da questo studio è stato prodotto lo<br />

spettacolo L’ultimo concerto... E’ un atto<br />

unico che si svolge in una vetrina di un<br />

negozio musicale, i manichini viventi si<br />

rianimano dopo la chiusura del negozio<br />

nella grottesca commedia umana. Si<br />

scontrano i loro sogni che, in realtà, sono<br />

le loro ambizioni, si scontra l’amore con<br />

la competizione e si svela un mondo pieno<br />

di compromessi che non ha propria<br />

voce ed immagine. Infatti si usa musica in<br />

playback per i monologhi musicali. Il personaggio<br />

di Susanna è l’unico che si ribella<br />

contro una vita non autentica, per il<br />

proprio diritto di amare e di esprimersi<br />

con la propria voce.<br />

Il progetto è doppiamente legato con il disagio<br />

sociale: con lo scopo educativo ( il<br />

recupero sociale delle detenute impegnate<br />

nell’attività artistica) e l’attualità delle<br />

problematiche veicolate dalla tragicommedia<br />

moderna studiata in chiave di<br />

messa in scena originale, con linguaggio<br />

teatrale e tecnica attoriale innovativi. Il<br />

materiale di lavoro, i costumi, il testo e la<br />

scelta della musica sono elaborate dalle<br />

stesse detenute.<br />

2001/2002 – Spettacolo L’enigma è donna<br />

liberamente ispirato dai vari testi teatrali<br />

di W.Shakespeare.<br />

“Ogni donna cela una bambina che conserva<br />

in sé l’essenza pura della femminilità.<br />

Ascoltarla è facile: la sua voce ha un<br />

messaggio per tutti”. Questa frase è stata<br />

scritta da una detenuta sul muro interno<br />

di un carcere. E questo tema, con<br />

l’aiuto di testi di W.Shakespeare, è stato<br />

ripreso e studiato in chiave ironica, mistica,<br />

a volte agghiacciante dalla compagnia<br />

teatrale Ritual, nello spettacolo L’enigma<br />

è donna. Per le attrici di questo<br />

gruppo l’essere donna è un dato di fatto,<br />

ma difficile è mettersi nei panni dei personaggi<br />

interpretati, così complessi e<br />

grotteschi, mettendo in risalto pregi e difetti<br />

del mistero femminile.<br />

2003<br />

Messa in scena dello spettacolo La voce<br />

umana di J.Cocteau.<br />

Libertà<br />

di parola<br />

di Massimo<br />

Altomare<br />

La canzone popolare può essere considerata<br />

semplicemente un prodotto da<br />

consumare in tempi più o meno rapidi, in<br />

grado di emozionare chi l’ascolta, perché<br />

evoca un momento particolare della vita,<br />

o coinvolge fisicamente per un certo tipo<br />

di ritmo o di melodia.<br />

Ma può essere anche qualcosa d’altro:<br />

se consideriamo la storia d’Italia dall’Unità<br />

in poi, ci accorgiamo che ogni periodo,<br />

dal Risorgimento alla Grande Guerra,<br />

dal Fascismo alla Resistenza, dagli<br />

anni del boom economico a Tangentopoli,<br />

ha la sua musica popolare. La canzone<br />

contiene quindi anche una serie di informazioni<br />

storiche e di costume dell’epoca<br />

in cui è stata composta, accessibili a tutti.<br />

Se poi si prova a scrivere qualche verso,<br />

magari su strofe e ritornelli di brani famosi,<br />

ecco che la canzone rivela un’altra<br />

potenzialità: attivare la creatività dell’aspirante<br />

paroliere o cantautore, il Grande<br />

Comunicatore dei nostri giorni, educandolo<br />

all’espressività ed alla comunicazione<br />

con l’esterno.<br />

La scrittura in gruppo di uno spettacolo<br />

musicale, infine, costituisce un ottimo<br />

allenamento per imparare a lavorare<br />

con gli altri, superando di volta in volta i<br />

vari conflitti e le inevitabili tensioni, che si<br />

incontrano durante il percorso di ogni<br />

esperienza creativa. Ritengo, insomma,<br />

che usare la canzone come materiale didattico-artistico<br />

offra interessanti pro-<br />

spettive sul piano della socializzazione,<br />

della ricerca e della crescita individuale.<br />

Da queste premesse e dall’esperienza<br />

di lavoro, fatta a partire dal 1995 a Sollicciano<br />

e in seguito al Gozzini (Solliccianino)<br />

ed alla Dogaia di Prato, nasce il progetto<br />

per il 2004 destinato alla sezione<br />

femminile di Sollicciano: un micro-musical<br />

ispirato alle mitiche parodie musicali<br />

che i Cetra interpretarono negli anni 60 e<br />

che prevedono il coinvolgimento delle detenute,<br />

in qualità di autrici dei testi delle<br />

canzoni parodiate, cantanti dei brani<br />

stessi, dicitrici di brevi interventi parlati e<br />

in qualche occasione, ballerine.<br />

Esperienze, produzioni, spettacoli<br />

Dal 1995-96 collaborazione attiva all’interno<br />

di Sollicciano, dell’Istituto Gozzini<br />

(Solliccianino) e della Dogaia di Prato con<br />

produzioni di micromusical e concerti<br />

1996 - Sollicciano (Donne), Cenerentola<br />

1997 - Sollicciano (Donne), Romeo &<br />

Giulia<br />

Istituto Gozzini, RistrettoRock<br />

Concerto<br />

1998 - Istituto Gozzini, RistrettoRock<br />

Concerto<br />

Sollicciano (Donne), Jekill & Hide<br />

1999 - Istituto Gozzini, RistrettoRock,<br />

Gli Anni in Tasca 1<br />

Sollicciano (Donne), Drakul<br />

Dogaia (Uomini-A. S.), La vita è una canzone<br />

Concerto<br />

2000 - Istituto Gozzini, RistrettoRock<br />

Gli Anni in Tasca 2<br />

Sollicciano (Donne), Jekill &Hide<br />

Dogaia (Uomini-A. S.), Drakul<br />

2001 - Istituto Gozzini, RistrettoRock,<br />

Gli Anni in Tasca: Notte<br />

Sollicciano (Donne), Frankenstein Junior<br />

2002 - Dogaia, Romeo & Giulia<br />

2003<br />

Sollicciano (Donne), SuperCyrano<br />

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