Aprile 2009 - Insieme ai sacerdoti
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12<br />
Nella foto piccola<br />
(in alto): don Rino<br />
Vallorani.<br />
Nelle altre foto:<br />
alcuni scorci<br />
della parrocchia<br />
di Santa Maria<br />
della Speranza,<br />
a Grottammare.<br />
A fianco: il parroco<br />
don Anselmo Fulgenzi<br />
insieme all’incaricato<br />
diocesano<br />
per il sostegno<br />
economico<br />
alla Chiesa,<br />
Giuliano Vagnoni.<br />
Nella pagina accanto:<br />
(foto grande)<br />
la cattedrale di San<br />
Benedetto del Tronto.<br />
Nelle foto piccole<br />
(dall’alto): il vescovo,<br />
mons. Gervasio<br />
Gestori<br />
e le concattedrali<br />
di Ripatransone<br />
e Montalto<br />
I N C H I E S T A T E R R I T O R I O<br />
S A N B E N E D E T T O D E L T R O N T O - R I P A T R A N S O N E - M O N T A L T O<br />
sessant’anni, è stata sempre rivolta a favore di chi<br />
aveva più bisogno: don Rino Vallorani. Reduce da un<br />
ricovero in ospedale, ci accoglie nel tinello della sua<br />
modesta abitazione, riscaldata da un ciocco di legna<br />
nel caminetto. Non appena ci sediamo inizia il suo<br />
racconto dei molti episodi di un’azione sacerdotale<br />
che si è rivelata negli anni vero motore di carità pastorale<br />
per l’intera diocesi, sin da quando don Rino<br />
venne ordinato sacerdote nel ’49. Parroco dal ’57 a<br />
Comunanza, ha organizzato scuole di catechismo e<br />
lavorato da solo al restauro delle chiese parrocchiali<br />
di Santa Caterina, Sant’Anna e Santa Maria a Terme.<br />
«Ho fatto tutto con le mie mani – racconta - ho <strong>ai</strong>utato<br />
a restaurare affreschi, ho riparato da solo i meccanismi<br />
elettrici delle mie campane e di quelle degli altri<br />
parroci, ho creato e gestito sei scuole materne e cinque<br />
campi scuola». Presidente dell’Istituto diocesano<br />
per il Sostentamento del Clero dal 1985, rimase nell’Istituto<br />
come vicepresidente anche per il quinquennio<br />
successivo. «È stato con questo incarico che ho maturato<br />
la convinzione dell’importanza di un valido contributo<br />
economico dei fedeli all’azione sacerdotale –<br />
prosegue don Rino – ed è stato durante questa esperienza,<br />
nella seconda metà degli anni ’80, che ho pure<br />
maturato l’idea di una casa di riposo per anziani qui a<br />
Comunanza». Da allora i lavori sono proseguiti a rilento,<br />
con un’accelerazione a partire dal 2005, anno in cui<br />
la diocesi ha deciso di destinare all’iniziativa contributi<br />
provenienti dall’8xmille. «Tutto all’interno è arredato<br />
– spiega con fervore don Rino – inclusi i 12 appartamentini.<br />
Manca solo la sistemazione esterna, ma soprattutto<br />
mancano ancora un bel po’ di soldi per completare<br />
il tutto». E mentre parla ci mostra lo Statuto di<br />
quello che sarà il “Centro Accoglienza anziani Comunanza”,<br />
un’opera in cui don Rino ha messo tutto se<br />
stesso, inclusa la sua pensione. «Tutto quello che ricevo<br />
lo destino a questa impresa – conclude – di mio<br />
non possiedo nulla». ●