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Composizione plurilingue del territorio del Friuli Venezia Giulia

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A sua volta il veneto di tipo triestino, muovendo dal capoluogo giuliano,<br />

tocca Monfalcone e poi, risalendo il corso <strong>del</strong>l'Isonzo attraverso l'area bisiacca<br />

(Ronchis, Pieris, Sagrado ecc.), raggiunge la città di Gorizia per esaurirsi infine<br />

nei dintorni <strong>del</strong> centro isontino "(a sud-est di Cormons) dove incontra il tipo<br />

veneto <strong>del</strong>la “koiné” udinese" (Francescato 1964; rist. 1970, p. 61).<br />

3. Sloveno<br />

La presenza di una minoranza slovena nello Stato italiano risale<br />

all'annessione <strong>del</strong>le "Province <strong>del</strong>la <strong>Venezia</strong>", conseguente al trattato di pace<br />

<strong>del</strong> 3 ottobre 1866, che, al termine <strong>del</strong>la III Guerra d'indipendenza, incluse nei<br />

confini <strong>del</strong> regno anche gli abitanti <strong>del</strong>la "Slavia veneta". La modesta<br />

consistenza numerica <strong>del</strong>l'insediamento e il clima culturale poco propenso alla<br />

valorizzazione <strong>del</strong>le culture minoritarie, fece sì che fino alla prima guerra<br />

mondiale il gruppo rimanesse <strong>del</strong> tutto privo di tutela giuridica.<br />

Gli equilibri sarebbero cambiati alla fine <strong>del</strong>la prima guerra mondiale<br />

quando entrarono a far parte <strong>del</strong>lo Stato italiano da una parte l'area linguistica<br />

slovena <strong>del</strong>la Val Canale in provincia di Udine e dall'altra soprattutto la ben più<br />

cospicua popolazione di lingua slovena <strong>del</strong>la <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>. Si pose da allora<br />

con forza il problema <strong>del</strong>l'identità slovena all'interno <strong>del</strong>la comunità italiana;<br />

fortemente contrastata nel periodo <strong>del</strong> fascismo, la comunità slovena ha<br />

gradualmente guadagnato una ben precisa posizione nel secondo dopoguerra<br />

fino al recente riconoscimento legislativo attuato con la legge n. 38 <strong>del</strong> 2001.<br />

Lo sloveno è parlato, con diversi gradi di tutela e di vitalità, nelle<br />

province di Trieste, Gorizia e Udine.<br />

Nella provincia di Trieste troviamo la parlata slovena nel centro <strong>del</strong>la<br />

città, nella periferia (Chiarbola, Servola, Guardiella, Barcola, Gretta, Scorcola,<br />

Roiana) e nelle frazioni <strong>del</strong> comune di Trieste (Santa Croce sopra Trieste,<br />

Prosecco, Contovello,Villa Opicina, Trebiciano, Basovizza), nonché nei<br />

comuni attorno a Trieste (S. Dorligo <strong>del</strong>la Valle, Duino-Aurisina, Sgonicco,<br />

Monrupino).<br />

Nella provincia di Gorizia la parlata slovena vive ancora nei sobborghi<br />

<strong>del</strong>la città e nell'area collinare a nord <strong>del</strong> capoluogo (Collio).<br />

Per la provincia di Udine parlate di ceppo sloveno resistono nella Val<br />

Canale, in Val Resia, nelle valli <strong>del</strong> Torre e <strong>del</strong> Natisone; è doveroso mettere in<br />

evidenza la complessa situazione <strong>del</strong>la Val Canale dove convivono elementi<br />

linguistici <strong>del</strong> mondo romanzo, germanico e slavo rappresentando l'unico caso<br />

in cui si incontrano queste tre culture.

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