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l'apporto marchigiano al popolamento di corneto - Società ...

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iconoscimento <strong>di</strong> identità. Responsabile maggiore <strong>di</strong> queste morti sembra la m<strong>al</strong>aria,<br />

che colpisce soprattutto <strong>al</strong>l’inizio dell’estate, quando i “montanari” stanno per tornare<br />

ai loro paesi: fra il 21 e il 26 giugno 1748 vengono trovati nelle campagne 5 cadaveri.<br />

Il fenomeno, che non si riscontra ancora nel campione 1646-1663, conserva invece<br />

rilevanza nel periodo 1790-1810: su 552 sepolti, figurano 70 morti in abbandono dei<br />

qu<strong>al</strong>i 20 restano senza nome, 20 morti per varie <strong>di</strong>sgrazie connesse <strong>al</strong>la vita rur<strong>al</strong>e, 15<br />

morti per fatti <strong>di</strong> sangue.<br />

Sono numeri che <strong>di</strong>cono molto sulla durezza della con<strong>di</strong>zione dei lavoratori in questa<br />

area (anche se par giusto ricordare che incidenti, delitti e morti repentine incidono<br />

fortemente in tutte le popolazioni <strong>di</strong> antico regime).<br />

Nel Seicento, il numero degli avventizi è minore e gli spazi <strong>di</strong>sponibili <strong>al</strong>l’interno delle<br />

mura citta<strong>di</strong>ne sono maggiori: per questo, forse, tutti gli avventizi registrati muoiono<br />

in qu<strong>al</strong>che casa <strong>di</strong> città, magari “in quodam stabulo super p<strong>al</strong>ea42 , e non ancora<br />

<strong>di</strong>spersi nelle lestre o nei pantani come più tar<strong>di</strong> si verificherà; ma potrebbe anche<br />

supporsi che le confraternite non si curino ancora, o non siano in grado, <strong>di</strong><br />

recuperare i cadaveri e <strong>di</strong> portarli a sepoltura in città. Anche sull’elevato numero <strong>di</strong><br />

morti non identificati nel Settecento si potrebbero avanzare interpretazioni <strong>di</strong>verse e<br />

contrastanti (ad esempio: capor<strong>al</strong>ato ancora poco <strong>di</strong>ffuso, oppure efferata <strong>di</strong>sumanità<br />

dei capor<strong>al</strong>i43 ). Le ambiv<strong>al</strong>enze denunciano l’inadeguatezza degli stu<strong>di</strong> sulla materia e<br />

postulano una estensione delle ricerche.<br />

h) una popolazione pioniera;<br />

La popolazione residente <strong>di</strong> Corneto mostra, <strong>al</strong>meno fino a tutto il Settecento,<br />

evidenti caratteri <strong>di</strong> popolazione pioniera, cioè maschia e adulta: che è poi anche, va<br />

da sé, una popolazione meno vit<strong>al</strong>e.<br />

Nel 1646-47 le donne rappresentano il 35,2% del tot<strong>al</strong>e dei morti; nel 1790-1810<br />

rappresentano il 40,9%. La percentu<strong>al</strong>e sarà natur<strong>al</strong>mente minore tra gli immigrati<br />

(nel 1853 tra i residenti <strong>di</strong> origine marchigiane le donne costituiscono il 25%), e<br />

42 ASMT, Liber mortuorum 1736-1683 cit.<br />

42 ASMT, Liber mortuorum 1646-1683 cit.; sui morti in campagna e sulla assistenza agli avventizi A. PORFIDO, Mons.<br />

Bonaventura Gazola O.F.M., in “Bollettino S.T.A.S.”, n. 14 (1985), pp. 232-234. In campagna vengono censiti nel<br />

1853 cento cas<strong>al</strong>i, ma sono o <strong>di</strong>sabitati, o abitati da un garzone; d’inverno vi trovano ricovero i pastori (Relazione in<br />

ACT, XV/5); utili in<strong>di</strong>cazioni sulla evoluzione dei cas<strong>al</strong>i in R. COMBA, Le origini me<strong>di</strong>ev<strong>al</strong>i d<strong>al</strong>l’assetto inse<strong>di</strong>ativo<br />

moderno nelle campagne it<strong>al</strong>iane, in Storia d’It<strong>al</strong>ia, Ann<strong>al</strong>i, 8, Torino 1985, pp. 795 sgg.<br />

43 Propen<strong>di</strong>amo e per un peggioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro degli avventizi tra XVII e XVIII secolo, e<br />

per una più tarda gener<strong>al</strong>izzazione dell’istituto del capor<strong>al</strong>ato; sulle confraternite cornetane M. CORTESELLI, A.<br />

PARDI, Corneto com’era. Chiese, Confraternite e Conventi cornetani <strong>di</strong> un tempo, Tarquinia 1983, pp. 155 sgg.

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