PREGHIERA E AMORE SALVANO - Risorse Avventiste
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CAPI ITOLO N°° 3<br />
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Noi, come genitori, ci sentiamo a volte come un capitano che sta cercando di mantenere a galla una<br />
nave sul mare in tempesta. Le circostanze del momento ci sovrastano come una densa nebbia. Le<br />
asserzioni dei nostri figli, le cose che fanno o non fanno, ci danno la sensazione di non avere in mano<br />
la situazione. Che cos'è che ci trattiene dall'essere i meravigliosi, felici e soddisfatti genitori che ci<br />
piacerebbe essere a questo stadio delle nostre vite?<br />
Può darsi che, in quanto genitori di figli adulti, le emozioni negative che sperimentiamo siano i venti<br />
che, soffiando, ci fanno andare fuori rotta. I problemi della nostra vita personale, i problemi nella vita<br />
dei nostri figli, le loro reazioni nei nostri confronti, la loro ribellione, l'insensibilità o qualsiasi altra cosa,<br />
tutto ciò minaccia di far nascere in noi delle emozioni che potrebbero farci sbattere contro gli scogli.<br />
Come una petroliera spaccata in due a causa di qualche ostacolo sommerso, noi siamo sballottati tra<br />
le nostre difficoltà e quelle dei nostri figli e così sgorgano dalle nostre labbra parole irose, che<br />
feriscono.<br />
Che cosa possiamo fare per tenere la rotta a dispetto delle preoccupazioni che siamo chiamati ad<br />
affrontare e nonostante le difficoltà attraverso le quali vediamo passare i nostri figli?<br />
Vi sono sei principi biblici che ci aiuteranno a gestire le nostre emozioni:<br />
1. Dio comprende i nostri sentimenti<br />
Gesù simpatizza con i genitori. Soltanto Lui può veramente provare ciò che proviamo noi. Nessun<br />
altro può capire le nostre delusioni e le nostre lotte. Lui può! Non visse qui sulla terra? È vero, Egli non<br />
si sposò e quindi non ebbe figli, ma prese dodici discepoli sotto le Sue cure per educarli. Com'erano<br />
lenti ad imparare! Quanto sovente erano restii a seguire il Suo esempio! Quante volte Lo fraintesero!<br />
Quanto spesso Lo delusero.<br />
"Perché non abbiamo un Sommo Sacerdote che<br />
non possa simpatizzare con noi nelle nostre<br />
infermità; ma ne abbiamo uno che in ogni cosa è<br />
stato tentato come noi, però senza peccare". (Ebrei<br />
4:15).<br />
Hai mai pensato che Cristo sia stato tentato di<br />
reagire come reagisci tu quando ti trovi di fronte a<br />
certe cose che fanno i tuoi figli?<br />
Sfoglia "La Speranza dell'Uomo" e presta molta<br />
attenzione alle disillusioni e alle difficoltà che Cristo<br />
ebbe con i Suoi discepoli. Fai una lista delle lotte<br />
che ebbe con quei dodici uomini dalla personalità e<br />
dall'educazione molto diverse e vedrai che non hai<br />
di fronte nulla che Lui non abbia già gestito. Studia<br />
il capitolo che parla di Giuda. Cristo gli diede ogni<br />
opportunità per agire bene, ma Giuda lo deluse e,<br />
alla fine, lo tradì.<br />
«Gesù non pronunciò alcuna parola di condanna.<br />
Guardò Giuda con compassione e disse che per<br />
quell'ora era venuto nel mondo. Fra i presenti ci fu<br />
un mormorio di sorpresa. Tutti si stupirono per la<br />
pazienza di Gesù verso colui che lo aveva tradito.»<br />
(Ellen White - o.c. - p. 514)<br />
La maggior parte di noi sarebbe stata ferita,<br />
devastata, in collera, sconvolta e terribilmente scoraggiata. Potremmo anche prendercela con Dio,<br />
perché non fa qualcosa riguardo al nostro figlio ribelle... Oh, sì, Gesù comprende!