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sTaZioNE FErroViaria - Comune di Bassano del Grappa

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42<br />

anno 7<br />

n.21/2007<br />

H2Oro blu<br />

La reazione dei citta<strong>di</strong>ni bassanesi alla raccolta <strong>di</strong> firme<br />

promossa da Rifondazione Comunista contro gli aumenti <strong>del</strong>le<br />

tariffe <strong>del</strong>l'acqua piombate sulle spalle dei contribuenti alla fine<br />

<strong>del</strong> 2006 ha dato la misura <strong>di</strong> quanto il problema sia sentito e <strong>di</strong><br />

come sia stato gestito in modo pessimo da Ambito Territoriale<br />

Ottimale (ATO), ETRA e, in definitiva, dai sindaci <strong>del</strong>l'ambito <strong>del</strong><br />

Brenta che rappresentano i citta<strong>di</strong>ni soci sia <strong>di</strong> ATO che <strong>di</strong> ETRA.<br />

La cosa che più ha fatto infuriare (e giustamente) i citta<strong>di</strong>ni è<br />

stata la retroattività <strong>del</strong>la tariffa: gli aumenti sono stati fatti<br />

datare dal 1° gennaio <strong>del</strong> 2005, mentre la costituzione <strong>di</strong> ETRA,<br />

la società per azioni che gestisce, tra l'altro, anche il servizio<br />

idrico integrato, risale all'inizio <strong>del</strong> 2006. Il nuovo piano tariffario<br />

doveva scattare contestualmente alla costituzione <strong>di</strong> ETRA e<br />

all'accettazione, da parte dei sindaci <strong>del</strong>l'ATO, <strong>di</strong> in piano <strong>di</strong><br />

investimenti (a tutt'oggi neanche formulato) che giustificasse i<br />

rincari tariffari. In Consiglio Comunale Un'altra <strong>Bassano</strong> ha<br />

sottolineato come tale retroattività fosse da considerarsi<br />

illegittima. Altra cosa che non trova giustificazione è l'entità <strong>del</strong>la<br />

quota fissa, assolutamente sproporzionata ai consumi e<br />

insostenibile per molti citta<strong>di</strong>ni, soprattutto pensionati soli con<br />

red<strong>di</strong>ti (e consumi) molto bassi.<br />

Appare anche sproporzionata la quota fissa per molti negozi o<br />

se<strong>di</strong> <strong>di</strong> associazioni, dove l'uso <strong>del</strong>la risorsa idrica è irrilevante.<br />

Nessuno dei sindaci <strong>di</strong> ATO ha levato la propria voce in <strong>di</strong>fesa dei<br />

<strong>di</strong>ritti dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

Diverso è invece il <strong>di</strong>scorso per l'innalzamento graduale e<br />

con<strong>di</strong>viso <strong>del</strong>le tariffe: l'acqua si può e si deve pagare <strong>di</strong> più, in<br />

modo che gli utenti capiscano quanto preziosa (e limitata) stia<br />

<strong>di</strong>ventando questa risorsa e non la sprechino inutilmente (anche<br />

se è vero che i consumi domestici sono una parte minima<br />

<strong>del</strong>l'impiego <strong>del</strong>l'acqua potabile rispetto al consumo per<br />

agricoltura, industria, ecc).<br />

La proposta che ci sentiamo <strong>di</strong> fare è che vengano previste forme <strong>di</strong><br />

riduzione <strong>del</strong>la quota fissa e una rimodulazione <strong>del</strong>le fasce tariffarie in<br />

relazione alle fasce <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to. Solo così si potrà garantire a tutti<br />

l'accessibilità ad un bene comune che è fonte insostituibile <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong><br />

salute.<br />

Per quanto riguarda ETRA, è chiaro che si impone un piano <strong>di</strong><br />

efficientamento aziendale, che elimini sprechi e che tagli rami<br />

aziendali non coerenti con la vocazione <strong>del</strong>la società. ETRA è<br />

stata una scelta obbligata per gli amministratori, vista la<br />

normativa vigente: l'affidamento in house ad una società a totale<br />

capitale pubblico era l'unico modo per evitare il pericolo che<br />

multinazionali private si impossessassero <strong>del</strong>l' "oro blu", come<br />

viene chiamata oggi l'acqua e gestissero questo bene prezioso<br />

con l'unico scopo <strong>del</strong> profitto, come è avvenuto in altre parti<br />

d'Italia. Fortunatamente il 1° giugno 2007 alla Camera dei<br />

Deputati è stato approvato un emendamento il quale prevede<br />

che, fino all'approvazione <strong>di</strong> una nuova normativa, siano sospesi<br />

tutti gli affidamenti a soggetti privati, compresi quelli<br />

attualmente in corso. Una proposta <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> iniziativa popolare<br />

per la gestione pubblica <strong>del</strong>l'acqua, per la quale attualmente, fino al<br />

1° luglio 2007, si stanno raccogliendo le firme ("Acqua Pubblica, ci<br />

metto la firma") prevede che il servizio idrico integrato sia<br />

sottratto al principio <strong>del</strong>la libera concorrenza e che i costi <strong>del</strong>la<br />

quantità <strong>di</strong> acqua considerata necessaria alla vita siano coperti<br />

attraverso la fiscalità generale e specifica e meccanismi tariffari<br />

che garantiscano il perseguimento <strong>di</strong> finalità <strong>di</strong> carattere sociale<br />

e ambientale, non certo economiche. Perché è chiaro che anche<br />

ETRA, pur a capitale interamente pubblico, ha la forma <strong>del</strong>la<br />

Società per Azioni e risponde quin<strong>di</strong> a logiche che dovrebbero<br />

essere estranee alla gestione <strong>del</strong>l'acqua "bene comune<br />

<strong>del</strong>l'umanità". In attesa <strong>di</strong> una legge che migliori la normativa<br />

vigente, teniamoci ETRA, ma esigiamo dai nostri sindaci il<br />

controllo per la buona gestione che è loro preciso dovere e<br />

responsabilità.<br />

CASA DOLCE CASA...<br />

ma non per tutti!<br />

Questo era il titolo <strong>di</strong> un incontro promosso da Un'altra <strong>Bassano</strong><br />

ancora lo scorso anno e mi sento <strong>di</strong> tornare ancora a parlare <strong>del</strong><br />

problema casa perché il <strong>di</strong>ritto alla casa è ben lungi dall'essere<br />

garantito, a <strong>Bassano</strong>. Il bilancio <strong>di</strong> previsione 2007, tra i dati<br />

strutturali <strong>del</strong> comune elencati nelle prime pagine, riporta<br />

accanto a "Esistenza <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia pubblica" un bel NO<br />

a fianco. Non esiste infatti un piano per cercare <strong>di</strong> dare<br />

risposta ad un problema che si fa sempre più pressante.<br />

La liberalizzazione degli affitti è andata a tutto vantaggio <strong>del</strong>la<br />

ren<strong>di</strong>ta immobiliare e <strong>del</strong>la speculazione e<strong>di</strong>lizia: a <strong>Bassano</strong> si è<br />

costruito e si costruisce molto, ma sono quasi tutte iniziative<br />

private per un ceto me<strong>di</strong>o alto che hanno espulso dal mercato<br />

intere fasce <strong>di</strong> popolazione (tra l'altro hanno anche espulso dal<br />

comune <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> molte coppie giovani che devono metter su<br />

casa nei comuni vicini). Non vi sono risposte accettabili alle<br />

famiglie, agli anziani, ai giovani e ai migranti, mentre, a causa<br />

anche <strong>del</strong>l'impoverimento dei ceti me<strong>di</strong>, vi sono sempre più<br />

richieste <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica: nei giornali locali è<br />

stato dato risalto alla crescita esponenziale <strong>del</strong>le domande per<br />

alloggi ERP, erano 258 nel 2003, 317 nel 2004, 371 nel 2005,<br />

mentre nel 2006 si aggirano sulle 400. A fronte <strong>di</strong> questo,<br />

un'e<strong>di</strong>lizia pubblica in grande sofferenza (assolutamente<br />

insufficiente per un comune ad alta densità abitativa come è<br />

stata <strong>di</strong>chiarato il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bassano</strong> <strong>del</strong> <strong>Grappa</strong>) e sfratti per<br />

morosità in costante aumento (il 70% <strong>del</strong> totale) E' chiaro che ci<br />

vorrebbe un intervento legislativo a livello nazionale, ma<br />

riteniamo che anche a livello locale si dovrebbero prevedere<br />

investimenti maggiori: per anni nei bilanci comunali alla voce<br />

ERP abbiamo trovato zero investimenti, mentre anche la<br />

ristrutturazione <strong>del</strong> patrimonio esistente, gestito da<br />

Farmacasa, va a rilento.<br />

Va bene il canone agevolato a ICI praticamente azzerata, va<br />

bene l'ICI al 9 per mille per gli alloggi lasciati sfitti da più <strong>di</strong> due<br />

anni, come da noi richiesto. Ma perché non si pubblicizza <strong>di</strong> più il<br />

canone agevolato, perché non si fanno partire i controlli per un<br />

censimento degli alloggi sfitti a <strong>Bassano</strong>? Perché non si fa<br />

decollare l'Osservatorio per la casa? Perché si inserisce nei<br />

punteggi <strong>del</strong> bando ERP il criterio <strong>del</strong>la "bassanesità" (<strong>del</strong>ibera<br />

ritenuta illegittima e anticostituzionale dal TAR veneto) e si<br />

scatena una "guerra tra poveri"? Perché, infine, non si<br />

considera che il <strong>di</strong>ritto alla casa è un <strong>di</strong>ritto fondamentale <strong>di</strong> ogni<br />

citta<strong>di</strong>no, riconosciuto dalla nostra Costituzione e che una casa<br />

decente a prezzi abbordabili è fattore <strong>di</strong> inclusione e coesione<br />

sociale? L'investimento sull'E<strong>di</strong>lizia Residenziale Pubblica<br />

dovrebbe essere la priorità <strong>di</strong> una buona amministrazione. Ma vi<br />

sono troppe lobbies e queste sono troppo potenti per incrinare<br />

l'assoluta predominanza <strong>del</strong> mercato immobiliare privato….<br />

La consigliera comunale <strong>di</strong> Un'Altra <strong>Bassano</strong>:<br />

Paola Facchinello<br />

Per proposte, suggerimenti, richieste, scrivete a:<br />

p.facchinello@comune.bassano.vi.it

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