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Leggi l'intervista ad Angelo Pasquarelli sulla rivista ... - Montecelio.net

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Registrazione al Tribunale di Treviso n. 1101/2-12-99 - Iscrizione al Roc n. 6223 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB TV - Anno 13° • N° 2 - Febbraio 2011 • Tassa pagata/Taxe perçue • € 3,00<br />

Il manager Fabrizio Giannini (a destra) in compagnia di Tiziano<br />

Ferro e un amico<br />

Affresco etrusco<br />

Riccardo Bacchelli<br />

Elena Bonelli<br />

N. 2 FEBBRAIO 2011<br />

Il Ministro Giorgia Meloni<br />

Elisabetta Fantone artista, cantante e attrice<br />

Giorgio Buzzavo e il Presidente del Coni Petrucci<br />

Appuntamenti a teatro, concerti e spettacoli<br />

per il mese del Carnevale 2011


Arte<br />

Secondo importante appuntamento con l’arte<br />

contemporanea a Villa Contarini di<br />

Piazzola sul Brenta, considerata la Reggia<br />

delle Ville Ve<strong>net</strong>e. L’anno scorso ha esposto<br />

il pittore portogruarese Pope (cfr. nostro<br />

numero mi pare il primo del 2010 o l’ultimo<br />

del 2009) ora, in quei bellissimi spazi, sono<br />

visibili le opere del veneziano Ennio Finzi.<br />

La mostra, dal titolo Dal nero al non colore<br />

(opere 1950-2010) – visitabile fino al 20<br />

marzo 2011 –, comprende un centinaio di<br />

opere ed è stata curata da Michele Beraldo<br />

e Dino Marangon. L’evento gode del patrocinio<br />

della Regione Ve<strong>net</strong>o con il concorso<br />

del gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta.<br />

“Il colore è quel suono che rincorro affannosamente.<br />

È la ragione prima del mio fare,<br />

l’ebbrezza, la follia, la catarsi. Il colore è il<br />

mio verbo, la ragione prima e forse unica<br />

di ogni possibile significato dell’essere:<br />

esso risponde in nome dell’oscurità della<br />

luce, al tutto del nulla”, così lo stesso Finzi<br />

descrive la sua esposizione e aggiunge che:<br />

“Per me il nero è un colore estremamente<br />

allegro. Vaglielo a far capire al prossimo<br />

che il nero ti dà felicità, ti dà distensione.”<br />

Ennio Finzi (Venezia, 1931) ha da sempre<br />

fatto dialogare due passioni la pittura e la<br />

musica, ma è quest’ultima la guida passio-<br />

a cura di<br />

Diego A. Collovini<br />

nale ed emotiva che ha accompagnato sia<br />

il suo fare pittura sia il suo modo di far dialogare<br />

i colori <strong>sulla</strong> superficie. Nel suo ordine<br />

cromatico-compositivo è sempre bel<br />

visibile un imprevedibile atto pittorico,<br />

un’espressione fortemente individuale che<br />

va a interrompere quell’apparente armonia<br />

cromatica. Un segno, un tratto, una macchia<br />

di colore, una gocciolatura alternati-<br />

–– 3––<br />

Febbraio 2011<br />

Ennio Finzi. Dal nero al non colore<br />

(opere 1950-2010)<br />

Scorcio delle opere in mostra<br />

Ennio Finzi con Manlio Onorato<br />

vamente scardinano la certezza percettiva<br />

che ogni spettatore si aspetta. Infatti, “dall’uniformità<br />

all’emergenza segnica, dal lucido<br />

all’opaco, dalla più assoluta oscurità alle<br />

sue innumerevoli modalità di reagire alla<br />

luce sempre diversamente filtrata, catturata,<br />

intensificata, modulata, talora ricorrendo<br />

persino all’inserimento di pungenti frammenti<br />

vetrosi, il nero diventa una sconfinata<br />

tastiera <strong>sulla</strong> quale avanzare sempre nuove<br />

ipotesi di superamento degli stessi confini<br />

del visibile.” (Marangon)<br />

Una mostra dunque che vuole abbinare la<br />

visione con l’ascolto. È vero che il nero,<br />

proprio nella sua dimensione infinita, è un<br />

non colore nel quale vengono assorbiti la<br />

luce e il calore, un non colore che toglie<br />

lucentezza e ingloba in sé tutti i colori, un<br />

non colore che fagocita tutto spazio. Proprio<br />

per queste sue caratteristiche tende a diventare<br />

la metafora del vuoto, del nulla, ma<br />

anche del possibile. È l’idea di uno spazio<br />

infinito nel quale tutto si perde e tutto si<br />

annulla. Ma è proprio dal nulla che le passioni<br />

dell’uomo trovano un riverbero; come<br />

dal silenzio escono le note musicali, le parole,<br />

i suoni o ancora i rumori.<br />

È questa la sensazione che Finzi ha voluto<br />

esprimere in questa sua esposizione. Non


Febbraio 2011 Febbraio 2011<br />

Arte Arte<br />

Scorcio della mostra di Ennio Finzi<br />

si tratta propriamente di un’antologica,<br />

come più volte è stato affermato dai relatori,<br />

ma le tracce di un percorso iniziato nei<br />

lontani anni cinquanta, quando l’artista frequentava<br />

il prolifico gruppo degli spazialisti,<br />

periodo nel quale si è andata formando<br />

l’identità dell’artista prima e dell’uomo<br />

poi. E per questa ragione che non ci pare<br />

sia possibile, osservando le opere di Finzi,<br />

pensare a un mondo estraneo alle sue esperienze.<br />

Queste esperienze e la sua storia si possono<br />

cogliere direttamente dalla sua voce in un<br />

video opportunamente realizzato per l’oc-<br />

casione. E sono le sue parole e le sue<br />

espressioni a suggerirci di guardare la<br />

mostra non con gli occhi ma attraverso i<br />

suoni che il costante dialogo del nero mantiene<br />

con i colori. La dialettica pittorica,<br />

dove i colori si percepiscono sia isolati che<br />

proposti in spessori di diversa materia, permette<br />

l’emersione di momenti di luce con<br />

dissonanze cromatiche quali espressione di<br />

un timbro che dà colore al suono e scandisce<br />

il ritmo che la pittura; suono e colore<br />

fanno così da contrappunto alle campiture<br />

cromatiche dalle quale affiorano movimenti<br />

materici dalle diverse lucentezze.<br />

Dall’opaco emergono tracce di un nero<br />

lucido, come a trafiggere la materia stessa,<br />

creando alterni spazi e illusorie profondità<br />

che riportano alle giovanili esperienze spazialistiche<br />

e a una personale pittura quale<br />

“attività all’insegna di un’inconfondibile<br />

coerenza formale pur nella varietà delle<br />

diverse offerte.” (Toniato).<br />

Fenomenologie del colore opera di Toni<br />

Toniato Matteo Editore.<br />

–– 4––<br />

Il volto dell’ Ottocento<br />

Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908. Olio su<br />

tela, 70 x 100 cm. Milano, Pinacoteca di Brera.<br />

Su concessione del Ministero per i Beni Culturali<br />

E’ la mostra delle “grandi novità” quella che<br />

Fondazione Bano e Fondazione Antonve<strong>net</strong>a<br />

propongono per la stagione autunnale di<br />

Palazzo Zabarella. “Da Canova a Modigliani.<br />

Il volto dell’800”, che si potrà ammirare fino<br />

al 27 febbraio 2010, è, innanzitutto, la prima<br />

rassegna a prendere in considerazione il ritratto<br />

lungo tutto il corso dell’Ottocento italiano.<br />

Amedeo Modigliani, Ritratto di Hanka<br />

Zborowska, 1917. Olio su tela, 55 x 38 cm<br />

Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e<br />

Contemporanea. Su concessione del Ministero<br />

per i Beni Culturali<br />

Sono state proposte diverse mostre<br />

sul ritratto per altri secoli, ma per<br />

quanto riguarda l’Ottocento l’impresa,<br />

sino a questa esposizione,<br />

non era mai stata tentata. Ancora: è<br />

la prima volta che vengono messi a<br />

confronto ritratti dipinti e ritratti in<br />

scultura, mettendo in rilievo le affinità<br />

e le profonde differenze tra le<br />

due tecniche. Ed è ancora la prima<br />

volta che viene offerta l’opportunità<br />

di ammirare molti dipinti inediti, o<br />

mai visti, di pittori importanti, come<br />

Appiani, Hayez, Piccio, Signorini,<br />

Corcos, Modigliani. Ma anche le<br />

tante sorprese che vengono da artisti<br />

Giacomo Grosso<br />

Ritratto all’aria aperta, 1902<br />

Olio su tela, 230 x 100 cm<br />

Piacenza, Galleria Ricci Oddi<br />

Giacomo Trécourt, Lord George Gordon Byron a Missolungi, 1850 circa. Olio su tela, 114,5 x<br />

153. Pavia, Musei Civici<br />

meno noti e che nel ritratto hanno raggiunto<br />

risultati eccezionali. Tra i dipinti inediti<br />

c’è una nuova versione, che sarà messa in<br />

confronto con quella nota, di un capolavoro<br />

del Piccio Il ritratto del conte Giuseppe<br />

Manara con il suo servitore nero, dimostrazione<br />

come uno stesso soggetto può essere<br />

trattato in maniera completamente diversa.<br />

Quest’opera fondamentale, eseguita nel<br />

1842, rappresenta per l’Ottocento italiano<br />

quello che la celeberrima Olympia di Ma<strong>net</strong>,<br />

del 1863, dove la donna è raffigurata insieme<br />

con la serva nera, significherà vent’anni<br />

dopo per l’Ottocento francese. Oscar Wilde,<br />

nel celebre romanzo Il ritratto di Dorian<br />

Gray, affermò che: “…ogni ritratto dipinto<br />

con passione è il ritratto dell’artista, non del<br />

modello. Il modello non è che il pretesto,<br />

l’occasione. Non è lui che viene rivelato dal<br />

pittore, ma piuttosto il pittore che <strong>sulla</strong> tela<br />

dipinta rivela se stesso”. “Questo credo sia<br />

vero, afferma Fernando Mazzocca, che con<br />

Carlo Sisi, Francesco Leone e Maria Vittoria<br />

Marini Clarelli cura la grande esposizione<br />

p<strong>ad</strong>ovana. Ed è vero quanto più il pittore è<br />

grande e in questa mostra ci sono solo capolavori<br />

scelti all’interno della vasta produzione<br />

degli artisti considerati”. “Questo<br />

genere artistico, il ritratto, è stato scelto<br />

come un punto di osservazione particolare<br />

che ci permette di verificare tutta una serie<br />

di cambiamenti avvenuti nel corso del secolo:<br />

nel gusto, nei canoni della bellezza, nel<br />

modo di rappresentare la figura umana, di<br />

dare al ritratto il valore di uno status simbol,<br />

di proporre una vasta gamma di soluzioni<br />

iconografiche una diversa dall’altra.<br />

Ci sono autoritratti e ritratti degli artisti nei<br />

loro studi, ritratti di giovani e ritratti di vecchi,<br />

ritratti singoli e ritratti in gruppo, ritratti<br />

in vesti mitologiche e ritratti in abiti contemporanei,<br />

ritratti di personaggi celebri,<br />

–– 5––<br />

come Napoleone, Cimarosa, Canova,<br />

Manzoni, Verdi, ritratti di famiglie, che rappresentano<br />

una caratteristica del secolo,<br />

ritratti di persone note e di persone sconosciute,<br />

ma rese immortali per il modo con<br />

cui sono state rappresentate, ritratti che isolano<br />

la figura e ritratti che la rappresentano<br />

sullo sfondo di un ambiente, ritratti dove il<br />

pittore si concentra sul volto e ritratti dove<br />

l’attenzione è invece catturata dagli abiti,<br />

ritratti di fumatori e di fumatrici, ritratti con<br />

i cani, moltissimi”.<br />

La mostra è un’occasione unica per poter<br />

confrontare i movimenti che si sono succeduti<br />

nel corso del secolo e hanno inaugurato<br />

il Novecento: ai ritratti neoclassici seguono<br />

quelli romantici, i ritratti macchiaioli, i ritratti<br />

veristi, quelli scapigliati, quelli simbolisti,<br />

sino ai ritratti futuristi di Balla, Boccioni,<br />

Severini e quelli unici per l’originalità del<br />

loro stile, di Boldini e di Modigliani.<br />

Ma l’Ottocento è stato anche il secolo in<br />

cui, un nuovo mezzo, la fotografia, irrompe<br />

nel ritratto, esercitato anche una influenza<br />

decisiva <strong>sulla</strong> pittura. Addirittura il pittore<br />

bolognese Alessandro Guardassoni si è fatto<br />

un Autoritratto con accanto la macchina<br />

fotografica. Spesso i pittori non facevano<br />

più posare il modello come prima, per sedute<br />

che potevano essere molto lunghe e estenuanti<br />

per la loro frequenza (per realizzare<br />

il celebre Ritratto di Manzoni Hayez dovette<br />

sottoporlo a ben 15 sedute in 15 giorni<br />

diversi). I saggi del catalogo Marsilio sono<br />

illustrati da fotografie d’epoca e uno è riservato<br />

proprio al ritratto fotografico. Prima<br />

della fotografia i ritratti che per il loro formato<br />

potevano essere portati con sé, erano<br />

quelli in miniatura, una tecnica preziosa e<br />

complicatissima, e la mostra ne offre, in una<br />

stanza apposita, una sorta di scrigno, una<br />

campionatura davvero straordinaria.


Febbraio 2011<br />

Jim Goldberg – fotografo statunitense della Magnum, recente vincitore<br />

del Premio Cartier Bresson – ha inaugurato a Pordenone una<br />

delle due sedi (quella di via Bertossi) della nuova Galleria d’Arte di<br />

Pordenone (PArCo). La sistemazione della nuova galleria Comunale<br />

è opera di Thomas Herzog che ha voluto recuperare gli edifici storici<br />

creando uno spazio che compe<strong>net</strong>ra armonia e funzionalità a un forte<br />

significato storico-ambientale. Nella mostra di Goldberg sono presenti<br />

più di trecento opere tra foto, video, oggetti, testi, per condensare<br />

tutte le principali tappe della carriera artistica del fotografo nato in<br />

California nel 1953. Una raccolta di circa trecento fotografie che illustrano<br />

l’intero percorso artistico e ne mostrano la forte capacità comunicativa.<br />

Ricordiamo i tre progetti “Rich and Poor”, “Raised by<br />

Wolves” e “Open See”. Opere che descrivono luoghi, situazioni e<br />

realtà umane, spesso legate a paesaggi o ambientazioni o scenografie<br />

che danno identità sociale alle persone ritratte. Non è però un reportage<br />

di viaggio. Le foto di Golberg, come per altro lui stesso ha dichiarato<br />

nel suo breve intervento, vogliono “raccontare delle storie”. Storie<br />

umane fatte di atteggiamenti, di volti, di corpi. Un’umanità che scaturisce<br />

in tutta la sua forza esistenziale. “I soggetti delle foto sono<br />

gente povera, persone senza tetto o profughi” uomini e donne che<br />

vanno alla ricerca di un luogo nel quale vivere e nel quale trapiantare<br />

la loro storia, la loro esistenza, la loro umanità. Le fotografie dell’artista<br />

americano descrivono questa necessità raccontando anche la delusione<br />

e la difficoltà del loro esistere diversamente. Vi si legge, nella<br />

maggior parte delle foto, la volontà “di dare voce a chi non ce l’ha” con<br />

la speranza di “esserci riuscito”. La logica che lega l’esposizione, riassunta<br />

da Marco Minuz – curatore della mostra assieme a Valerie<br />

Fougeirol – è la contrapposizione dei concetti esistenziali di stabile e<br />

di instabile, dove nella prima categoria stanno le persone ricche, quelle<br />

che si possono permettere un’esistenza appunto stabile, nella seconda<br />

invece sono incluse le persone povere, emarginate o dei profughi,<br />

la cui realtà è in continua mutazione e diversificazione.<br />

Pur essendo la prima mostra personale in Italia, l’artista non è sconosciuto,<br />

è stato il fotografo ufficiale di Dolce e Gabbana. Questo propone<br />

una lettura verso i due filoni della sua ricerca: il ritratto di moda<br />

e l’indagine sociale. Due forme espressive che si compe<strong>net</strong>rano nella<br />

loro duplice specificità; ciò permette all’artista di registrare le mutazioni<br />

sociali (la moda) e le espressioni delle persone dell’upper class<br />

m<strong>ad</strong>e in USA alla ricerca di una difficile identità.<br />

a cura di<br />

Diego A. Collovini<br />

–– 6––<br />

Visti in Galleria<br />

Jim Goldberg - Premio Cartier Bresson Orfeo Olivato alla galleria Trevisoarte<br />

A Treviso, presso la galleria Trevisoarte, inaugurata nel settembre<br />

2009 e gestita da Antonio Pezzella, espone l’artista Orfeo Olivato,<br />

ve<strong>net</strong>o. Sono presenti opere di diversi periodi (dal 1995 al 2007)<br />

e di diversa natura, dalle pitture, alle sculture di carta, ceramica o<br />

plexiglass. Un periodo che definisce la quasi totalità del percorso<br />

creativo dell’artista.<br />

A testimoniare il lavoro di Olivato sono però le opere di pittura.<br />

Queste esprimono una ricerca essenzialmente imperniata nelle<br />

diverse opportunità offerte dal colore; c’è però una seconda finalità<br />

nel suo fare: mettere in evidenza il rapporto esistente tra il<br />

colore, la luce e il piano pittorico. Il colore è la pura espressione<br />

della luce, mentre i diversi accostamenti cromatici, dialogando tra<br />

loro, danno origine a variegate tonalità e a conseguenti vibrazioni<br />

cromatiche. Per questo motivo ci pare che Olivato proponga<br />

una pittura sempre attenta alla sintonia tra i diversi colori, ma non<br />

seguendo una scontata armonia; va alla ricerca di effetti che inducono<br />

alla riflessione e stimolano la visione. Così i diversi colori,<br />

in una superficie decisamente bidimensionale, definiscono fantasiose<br />

armonie politoniche.<br />

L’apparente assenza dello spessore materico invece stimola lo spettatore<br />

all’individuazione di una luminosità indefinibile, che va<br />

gr<strong>ad</strong>ualmente spegnendosi in quell’orizzonte su cui si smorza ogni<br />

illusorietà spaziale. L’artista rende così palese la certezza di una<br />

seconda fase, fugace e piacevole, ma nello stesso tempo interiore,<br />

perché vincolata alla soggettività dell’autonoma percezione del<br />

singolo. La pittura segue un suo preciso percorso senza dipendere<br />

da un preordinato ordine cromatico che rimanda a scontate<br />

espressioni coloristiche di tipo naturalistico; anzi il suo “maneggiare”<br />

il colore lo porta a creare delle composizioni cromatiche<br />

originali. La soggettività, presente in ogni sua opera, origina però<br />

da un non luogo, da uno stato progettuale, per realizzarsi nell’alternanza<br />

dei linguaggi. L’artista propone nello stesso tempo un<br />

deciso rimando alla memoria, una citazione fugace, a volte onirica.<br />

Non passano quindi indifferenti né le ricerche <strong>sulla</strong> luce di<br />

Romani o di Balla, né le ampie riflessioni sull’identità del monocromo,<br />

né ancora le mai terminate ricerche sul colore di Dorazio.<br />

Non è certo una sintesi, ma certamente il suo lavoro può contribuire<br />

all’identità fenomenologica del colore.<br />

Arte<br />

Mandela e il Dalai Lama ritratti<br />

da <strong>Angelo</strong> <strong>Pasquarelli</strong><br />

L’artista <strong>Angelo</strong> <strong>Pasquarelli</strong> si racconta a<br />

Duemila rispondendo <strong>ad</strong> alcune nostre domande:<br />

“La mia avventura artistica” - dice- “ha il<br />

suo concepimento lo scorso ottobre 2009,<br />

quando durante un viaggio di piacere a Berlino<br />

con un mio carissimo amico, visitando varie<br />

gallerie di arte contemporanea mi imbattevo<br />

nelle opere dei grandi interpreti della Pop-art<br />

mondiale quali Roy Lichtenstein, Rauchen -<br />

bergh, i loro dipinti pieni di sensazioni, colori<br />

ed emozioni mi colpiscono in tal modo da<br />

spingermi, appena tornato, <strong>ad</strong> iniziare a dipingere,<br />

e i primi soggetti che vengono da me rappresentati<br />

sono due premi Nobel: Nelson<br />

Mandela e Sua Santità il 14esimo Dalai<br />

Lama. Di getto ho poi avuto l'impulso di donare<br />

a questi due grandi personaggi l'opera da<br />

me realizzata, e dopo aver trovato i loro contatti<br />

ho scritto loro e comunicato il mio desiderio.<br />

Il risultato è stato sorprendente, i loro rappresentanti<br />

mi hanno subito risposto e scritto che<br />

erano tutti e due felici ed entusiasti di questo<br />

mio dono. L'ambasciata sudafricana in Roma<br />

ha voluto presentare il qu<strong>ad</strong>ro di Mandela<br />

durante la commemorazione della strage di<br />

Soweto il 16 giugno al Fifa Fan Fast di Piazza<br />

di Siena, questa notizia è stata pubblicata sia<br />

sul quotidiano City con un bella intervista, e<br />

con un articolo <strong>sulla</strong> <strong>rivista</strong> nazionale<br />

Millionaire di luglio.<br />

Ho provato una gioia immensa nel ricevere i<br />

ringraziamenti da parte del Dalai Lama con<br />

una toccante mail nella quale mi rendeva partecipe<br />

del piacere che aveva avuto nel ricevere<br />

questo pensiero da parte mia.<br />

Altri personaggi si sono susseguiti,<br />

tra cui il noto show man<br />

Renzo Arbore, il chitarrista<br />

americano Joe Satriani e il cantante<br />

vincitore del festival di<br />

San Remo 1982 Riccardo Fo -<br />

gli. Attualmente sto lavorando<br />

<strong>ad</strong> un progetto che ha a che<br />

fare con il corpo in movimento.<br />

In cantiere anche altri personaggi<br />

che parlano di me e<br />

delle mie passioni. Preferisco<br />

riservare, soprattutto data la<br />

mia giovane età artistica, più tempo all'attività<br />

di pittura piuttosto che alle esposizioni.<br />

Comunque l'ultima esposizione è stata fatta<br />

presso il Circolo Canottieri Lazio di<br />

Roma nel novembre scorso”.<br />

Per il 2011 le cose a cui pensare per lui: “Sono<br />

molte e belle, davanti a me ho molto da lavorare,<br />

crescere, maturare e, molto importante,<br />

continuare a comunicare le mie emozioni attraverso<br />

i colori”.<br />

“L'arte” - dice il maestro <strong>Pasquarelli</strong>- “è il mezzo<br />

che mi permette di manifestare e comunicare<br />

le mie emozioni, esperienze e passioni,<br />

che mi permette di arrivare a toccare gli animi<br />

delle persone con un immagine che esprime<br />

suoni, parole, significati, un strumento in gr<strong>ad</strong>o<br />

di annullare le barriere tra popoli e società<br />

diverse, uno strumento in gr<strong>ad</strong>o di portarti<br />

dove nient'altro potrebbe. Quello che si prova<br />

è molto difficile da descrivere, innanzitutto<br />

credo sia totalmente soggettivo, per quanto mi<br />

riguarda poiché quello che dipingo è parte di<br />

me, sempre, il coinvolgimento emotivo è molto<br />

intenso, nel caso di personaggi cerco sempre,<br />

mentre li dipingo, di ascoltare la loro musica<br />

o vedere film a loro dedicati e visto che<br />

realizzo le mie opere prevalentemente di notte<br />

l'atmosfera è assicurata dalla quiete notturna.<br />

Qualche volta il processo di realizzazione<br />

è in un certo senso doloroso in virtù delle scelte<br />

creative da affrontare durante la realizzazione.<br />

Comunque un’esperienza avvolgente<br />

ed estraniante senza eguali”.<br />

Ma come avviene la scelta di soggetti e personaggi<br />

da ritrarre? Risponde: “La scelta di<br />

ritrarre un personaggio è strettamente emotiva,<br />

deve stimolare i miei sentimenti, colpire per<br />

una sua qualità, toccare determinati tasti, quali<br />

l'umanità, l'umiltà, la generosità, l'estro. Una<br />

–– 7––<br />

Febbraio 2011<br />

volta ricevuto questo impulso, il vulcano delle<br />

mie emozioni inizia <strong>ad</strong> eruttare, non lava<br />

ma colori su tela”.<br />

Considerando concetti come "bellezza",<br />

"verità", "bruttura", "ignominia" <strong>Angelo</strong><br />

<strong>Pasquarelli</strong> risponde: “Tra questi concetti quello<br />

che mi colpisce di più è sicuramente la<br />

verità, è per me una pietra preziosa e rara, la<br />

verità è scomoda e sgr<strong>ad</strong>ita a volte ma onorevole<br />

come poche se la dovessi rappresentare<br />

con un colore userei un giallo chiarissimo.<br />

Poi segue la bellezza, che per me è un cielo<br />

pieno di sfumature come gli occhi espressivi<br />

di una persona o due anziani che si tengono<br />

per mano, molto soggettiva e costantemente in<br />

discussione nella quotidianità contemporanea,<br />

in special modo nei pensieri di un artista,<br />

il colore sarebbe un rosa, sempre chiaro.<br />

L'ignominia mi fa provare una sensazione<br />

molto triste, se posso usare un colore direi un<br />

verde molto scuro. La bruttura invece la vedo<br />

come un colore sempre cupo e sinistro, direi<br />

un vinaccio”.<br />

Per quanto riguarda commenti e opinioni,<br />

risponde: “Sono molto felice di ricevere sia<br />

critiche che complimenti, quest'ultimi sono<br />

gratificanti per un artista e le prime ti aiutano<br />

a capire se stai andando nella direzione in cui<br />

vuoi andare e se il messaggio che vuoi trasmettere<br />

viene recepito o meno da chi si accosta<br />

alla tua arte”.<br />

“Il mercato dell'arte” - dice <strong>Pasquarelli</strong>- “è<br />

molto particolare e misterioso, io personalmente<br />

sono del tutto nuovo in questo campo. È<br />

un pensiero che mi sfiora solo in quanto il<br />

poco tempo che ho preferisco spenderlo tutto<br />

per creare e non per pensare a dove o come<br />

possano le mie creature trovare una collocazione<br />

nel mercato”.


Febbraio 2011<br />

–– 8––<br />

Cultura&Società<br />

Cultura&Società<br />

“Progetto Zefiro”: una presa di coscienza e molti progetti<br />

“Zefiro è un Dio dell’antica Grecia nonché<br />

personificazione del vento di ponente.<br />

La sua caratteristica è di essere impetuoso<br />

alla nascita e sereno al suo culmine, come<br />

un’arte che agli inizi s’impone per la sua<br />

unicità, ma sa anche esser terreno per sperimentazioni<br />

artistiche con lo scorrere del<br />

tempo. Il “Progetto Zefiro” nasce dalla<br />

voglia di creare un elemento di eguale visibilità,<br />

un fenomeno di promozione di artisti<br />

che escono dal loro laboratorio, dalle acc<strong>ad</strong>emie<br />

d’arte, da luoghi di ritrovo, portandoli<br />

alla luce del sole. L’obiettivo degli ideatori<br />

di Zefiro è di creare un sistema di promozione<br />

artistica dei giovani talenti tramite<br />

mostre, esposizioni, performance in realtà<br />

comuni: caffè storici, librerie, luoghi di<br />

grande passaggio. Tale obiettivo sarà raggiunto<br />

grazie alla Città di Rivoli, la quale<br />

sarà trasformata in un luogo artistico diffuso,<br />

senza barriere o spazi prestabiliti.<br />

La collaborazione è l’elemento fondante<br />

di Zefiro; il Progetto intensifica il suo sforzo<br />

in cinque settori diversi: pittura, fotografia,<br />

installazione, street art, video arte.<br />

Ognuno di essi è seguito da persone competenti<br />

e affini per interessi e formazione<br />

professionale.<br />

Il progetto si avvale inoltre di collaboratori<br />

dislocati in diverse città italiane; il loro<br />

compito è di sondare il mercato alla ricerca<br />

di giovani promesse. I criteri di selezione?<br />

Il quesito è assai banale quanto veritiero:<br />

gli artisti sono la base del progetto e sono<br />

selezionati con attenzione ed inoltre, gli elementi<br />

di valutazione quali sono?<br />

Fermo restando che non esistono termini di<br />

valutazione univoci, il punto nodale di tutte<br />

le scelte è stato e sarà la sensazione che<br />

l’opera comunica.<br />

La selezione degli artisti è a carico di tre<br />

persone (Moitre Alessio, Andrea Mar -<br />

che se ed Elisa Sozzi), le quali visioneranno<br />

il book di ogni performer.<br />

Gli artisti saranno selezionati in merito<br />

al tema artistico scelto dagli organizzatori;<br />

si verrà dunque a creare un ricambio<br />

degli espositori. Il Comune di Rivoli<br />

riveste un ruolo importante: non solo è il<br />

promotore più importante e il principale<br />

“polo” artistico della manifestazione,<br />

ma è anche la città di partenza per la<br />

creazione di un circuito d’arte che nell’immaginario<br />

degli organizzatori interesserà<br />

inoltre Città limitrofe e non.<br />

L’intento dei promotori di Zefiro è,<br />

infatti, quello di testare la manifestazione<br />

nel Comune di Rivoli per poi esportarla in<br />

altre Città; a tal proposito, sono attivi da<br />

qualche tempo contatti e collaborazioni con<br />

giovani curatori, appassionati d’arte e artisti<br />

al fine di individuare performer emergenti<br />

in altre realtà piemontesi, italiane ed<br />

estere. L’impatto del Comune di Rivoli per<br />

quel che riguarda la prima rassegna espositiva<br />

è di tipo comunicativo e promozionale,<br />

nonché logistico vista la presenza di<br />

allestimenti localizzati in spazi messi a<br />

disposizione dal Comune stesso.<br />

Gli organizzatori sono in fase di trattativa<br />

con altri sponsor: giovani marche del settore<br />

artistico e dell’abbigliamento, nomi e<br />

soggetti creativi che hanno intenzione di<br />

investire in un Progetto di promozione,<br />

ricerca e creazione di nuovi talenti nel campo<br />

dell’arte visuale. Insomma, per farla breve,<br />

cerchiamo artisti di ogni campo, aspettiamo<br />

i vostri book, le vostre proposte o<br />

semplicemente attendiamo un primo contatto<br />

con voi.”<br />

Progetto “Zefiro” una curiosità per quale<br />

motivo avete scelto questo nome?<br />

La scelta è stata dettata dalla figura di<br />

Zefiro nell’antichità classica. Infatti non<br />

solo è un Dio ma soprattutto un vento che a<br />

seconda della giornata può essere impetuoso<br />

o sereno, a seconda della situazione. Non<br />

è facilmente controllabile ed è capace di<br />

sconvolgere ma anche di costruire. In -<br />

somma era <strong>ad</strong>attissimo per un progetto<br />

come il nostro.<br />

Qual è la storia del Progetto Zefiro?<br />

Come è nato e come sta procedendo?<br />

Il Progetto è nato circa un anno or sono,<br />

dopo una serie di serate attorno <strong>ad</strong> una bir-<br />

Foto in questa pagina di Claudia Panarello<br />

ra. Eravamo e siamo tutt’ora in quattro:<br />

Elisa Sozzi, Andrea Marchese, Valentina<br />

Gottardi e il sottoscritto, Alessio Moitre.<br />

La nostra è una lunga storia, infatti siamo<br />

stati anche compagni di liceo ma poi c’eravamo<br />

un po’ persi di vista. Il destino e gli<br />

interessi comuni ci hanno riunito. Abbiamo<br />

cominciato a pensare come strutturare il<br />

Progetto e ci siamo divisi equamente i compiti,<br />

con un occhio di riguardo soprattutto<br />

per la pittura, la scultura, la fotografia, la<br />

street art, l’installazione e la videoarte. La<br />

prima esposizione con il marchio Zefiro è<br />

nata <strong>ad</strong> ottobre 2010, una mostra fotografica<br />

per le vie di Rivoli, la città dove siamo<br />

“nati” artisticamente.<br />

Ad oggi i progetti sono molti, stiamo infatti<br />

portando avanti delle esposizioni fotografiche,<br />

di street art e di pittura, con un<br />

paio di idee che stanno piano piano trovando<br />

forma, soprattutto nel campo dell’installazione<br />

specifica.<br />

Se doveste rispondere a una persona che<br />

non vi conosce e vi chiedesse “Perché<br />

Progetto Zefiro è importante?” come<br />

rispondereste?<br />

Non so se Progetto Zefiro è importante,<br />

però posso rispondere che nelle realtà citt<strong>ad</strong>ine<br />

odierne, il ruolo dell’arte non può e<br />

non deve essere marginale, in quanto insieme<br />

alla musica è probabilmente il campo<br />

umanistico con maggiore presa sui giovani,<br />

quello per intenderci che gli aiuta <strong>ad</strong><br />

esprimersi e a sfogarsi.<br />

Sicuramente Zefiro può essere importante<br />

come presa di coscienza e alle volte, valvola<br />

di sfogo per giovani artisti che aiutano<br />

se stessi e tutti noi a vedere il mondo<br />

con occhi diversi.<br />

Sono stati maggiori i momenti in cui<br />

avete ottenuto delle grandi soddisfazioni<br />

o in cui in qualche modo avete<br />

riscontrato non pochi ostacoli?<br />

È inutile fingere, all’inizio abbiamo trovato<br />

non poche difficoltà, soprattutto perché<br />

non eravamo conosciuti e poi perché<br />

le varie amministrazioni comunali non<br />

sono quasi mai attente all’arte contemporanea.<br />

Nel complesso a Rivoli siamo stati fortunati,<br />

dopo un paio di mesi abbiamo<br />

riscontrato l’interesse dell’Assessorato<br />

alla Cultura, che poco alla volta ci ha<br />

accettati. Ora stiamo cominciando a rac-<br />

cogliere le nostre soddisfazioni, c’è ancora<br />

molto da fare e noi abbiamo ancora tanti<br />

progetti in mente, ci vorrà tempo ma la cosa<br />

che conta sono le motivazioni.<br />

Le persone cosa pensano di voi e di ciò<br />

che fate? Voi come vi valutate e considerate<br />

ciò che fate?<br />

All’inizio le persone sono un po’ intimorite<br />

e si fanno prendere dai vari stereotipi sull’arte<br />

contemporanea.<br />

Dopo qualche incontro però rimangono colpiti<br />

e se vogliamo affascinati da ciò che facciamo,<br />

domandano, riflettono e alle volte<br />

si arrabbiano pure, però ti accettano.<br />

Noi quando vediamo questo ne rimaniamo<br />

contenti e cerchiamo spesso e volentieri<br />

di parlare con loro per trovare anche<br />

delle possibili collaborazioni, perché noi<br />

consideriamo importante il nostro lavoro,<br />

soprattutto in chiave futura. Non abbiamo<br />

la tracotanza di cambiare il mondo, vorremmo<br />

solo migliorarlo culturalmente, non<br />

ci pare poco!<br />

Le istituzioni sono lontane dalla vostra<br />

realtà, se ne tengono alla larga oppure<br />

invece dimostrano interesse?<br />

Diciamo semplicemente che se non richiami<br />

le istituzioni almeno tre o quattro volte,<br />

di sicuro non ti vengono a cercare!<br />

Anche dopo varie discussioni e incontri<br />

rimangono sempre fredde e distaccate, per<br />

fortuna però troviamo molto appoggio dalle<br />

associazioni culturali e gruppi di privati<br />

della città in cui andiamo. Loro sono il vero<br />

motore della collettività!<br />

Quali sono i vostri progetti per il 2011?<br />

Come lo considerate? Un anno più tosto<br />

del precedente oppure chissà succederanno<br />

“miracoli”?<br />

I progetti sono vari. Di sicuro avremmo due<br />

esposizioni molto interessanti, la prima a<br />

giugno-luglio, dove prenderemo una piccola<br />

cappella del settecento, affacciata proprio<br />

sul Castello di Rivoli e la useremo per<br />

un installazione specifica.<br />

La cappelletta è all’interno<br />

di un Parco denominato<br />

San Grato, che ci piacerebbe<br />

trasformare in un<br />

piccolo luogo d’arte per i<br />

mesi estivi, questa però è<br />

un idea ancora da definire.<br />

La seconda iniziativa sarà<br />

nei mesi di maggio o al massimo di giugno<br />

2011, dove nell’Ecomuseo del Colle del<br />

Lys, un luogo dove riflettere <strong>sulla</strong> resistenza<br />

e la Seconda Guerra Mondiale, proporremo<br />

a quattro artisti di realizzare nel corso<br />

della loro visita al complesso, un’opera,<br />

tenendo sempre presente le tematiche e<br />

l’importanza del posto.<br />

Per quanto concerne la fotografia, nel mese<br />

di aprile avremo una collettiva dal titolo “In<br />

quattro scatti” e nel mese di ottobre una personale<br />

di un giovanissimo artista napoletano<br />

che si chiama <strong>Angelo</strong> Formato.<br />

Vi sono anche altre idee ma per ora sono in<br />

cantiere.<br />

Come si vede di progetti c’è ne sono e non<br />

neghiamo che il 2011 sarà un anno cruciale<br />

per il nostro Progetto, lo consideriamo<br />

un anno fondamentale, anche in virtù dei<br />

molti contatti e collaborazioni che stiamo<br />

mettendo in cantiere, anche in previsione<br />

per il 2012.<br />

Sappiamo che l’anno che ci attende sarà difficile,<br />

però per ora non ci fasciamo la testa<br />

prima del tempo!<br />

Si parla spesso di stigmatizzazione da<br />

parte della “società”, ne siamo proprio<br />

sicuri? Non c’è più un lavarsi le mani alla<br />

Ponzio Pilato?<br />

Purtroppo la seconda ipotesi.<br />

Spesso e a tratti volentieri, le istituzioni non<br />

sono attente ai fenomeni culturali, alle volte<br />

anche per personale tornaconto.<br />

C’è una gara a fare il meno possibile, la<br />

scusa è il bilancio, la situazione mondiale,<br />

la mancanza d’interesse da parte del<br />

pubblico e via dicendo. Molte iniziative<br />

culturali sono spesso lasciate ai privati, che<br />

così facendo assumono il controllo della<br />

vita citt<strong>ad</strong>ina, riuscendo alle volte a strumentalizzarla.<br />

Avete mai pensato di prendere contatti<br />

con l’estero e propogandare meritatamente<br />

il vostro lavoro?<br />

Per la verità è un idea che abbiamo sondato<br />

da tempo. Stiamo cercando in Italia luo-<br />

–– 9––<br />

Febbraio 2011<br />

Foto in questa pagina di Marco Donatiello<br />

ghi, gallerie, istituzioni o anche semplici<br />

privati che siano interessati <strong>ad</strong> ospitare alcune<br />

delle nostre esposizione.<br />

Nello stesso tempo abbiamo cominciato a<br />

buttare un occhio fuori dal Belpaese, soprattutto<br />

in Francia, visto la vicinanza, per ora<br />

abbiamo idee e come al solito, qualche progetto.<br />

Vedremo il da farsi durante il 2011.<br />

Ci sono esperienze che rifareste con soddisfazione<br />

ed entusiasmo? I progetti<br />

come il vostro che rispondono a una sempre<br />

più ampia richiesta di “pro sociale”<br />

saranno sempre di più oppure..?<br />

Sarà banale, ma francamente io rifarei tutto<br />

e posso parlare a nome anche di tutti gli<br />

altri. Sono esperienze che ti danno una<br />

grande carica ed una personale soddisfazione,<br />

nonostante tutto. Fortunatamente<br />

constatiamo che di progetti come il nostro<br />

ne stanno nascendo, e quindi un pizzico di<br />

ottimismo c’è sempre.<br />

C’è qualcosa che vorreste assolutamente<br />

trasmettere ai lettori di Duemila?<br />

Prima di tutto che esiste un Progetto che si<br />

chiama Zefiro, è questo l’hanno capito da<br />

questa intervista direi!<br />

La seconda di fare un giro in Piemonte e in<br />

modo particolare a Torino e in Valle di Susa,<br />

quest’ultima famosa in questi anni solo per<br />

la vicenda della Tav, ma che sa offrire ben<br />

altre bellezze.


Febbraio 2011 Febbraio 2011<br />

Cultura&Società Cultura&Società<br />

Il “Diritto al futuro”: intervis ta al Ministro Giorgia Meloni<br />

Giorgia Meloni è nata a<br />

Roma il 15 gennaio del<br />

1977. E’ giornalista professionista<br />

dal 2006. Cre -<br />

sciuta nel popolare quartiere<br />

romano della Gar -<br />

batella, si è diplomata in<br />

lingue presso l’ex istituto<br />

Amerigo Vespucci. Ha<br />

iniziato il suo impegno<br />

politico a 15 anni fondando<br />

il coordinamento<br />

studentesco “Gli Ante na -<br />

ti”, principale mo tore della<br />

contestazione contro il<br />

progetto di riforma della<br />

pubblica istruzione dell’allora<br />

ministro Ier voli no.<br />

Nel 1996 è divenuta dirigente<br />

nazionale di Azione<br />

Studentesca, rappresentando<br />

tale movimento in<br />

seno al Forum delle associazioni<br />

studentesche istituito<br />

dal ministero della<br />

Pubblica Istruzione.<br />

Nel 1998 è stata candidata da Alleanza<br />

Nazionale al Consiglio della Provincia di<br />

Roma nel collegio della Garbatella. Eletta,<br />

è stata membro della commissione Cultura,<br />

scuola e politiche giovanili fino allo scioglimento<br />

della consiliatura nel 2003.<br />

Nel 2000 è divenuta dirigente nazionale di<br />

Azione Giovani e nel febbraio 2001<br />

Gianfranco Fini, presidente di An, l’ha<br />

nominata coordinatrice del comitato di reggenza<br />

nazionale del movimento giovanile.<br />

Nel 2004, candidata a capo della lista “Figli<br />

d’Italia”, ha vinto il congresso nazionale di<br />

Viterbo ed è diventata la prima presidente<br />

donna dell’organizzazione giovanile della<br />

destra nazionale.<br />

Nell’aprile del 2006 è eletta alla Camera<br />

dei Deputati nella lista di Alleanza Na -<br />

zionale nel collegio Lazio 1. Pochi giorni<br />

dopo viene eletta Vicepresidente dell’aula<br />

di Montecitorio. Nella XV legislatura è stata<br />

componente della VII Commissione (cultura,<br />

scienze ed istruzione).<br />

Nel 2008, in occasione delle elezioni per la<br />

XVI legislatura, è divenuta parlamentare<br />

per la seconda volta.<br />

L’8 maggio dello stesso anno giura come<br />

ministro della Gioventù del governo guidato<br />

da Silvio Berlusconi. A 31 anni,<br />

Giorgia Meloni è il ministro più giovane<br />

della storia della Repubblica d’Italia.<br />

L’abbiamo intervistata per conoscere il suo<br />

punto di vista <strong>sulla</strong> gioventù di oggi e l’attuale<br />

situazione:<br />

I giovani il loro futuro e il lavoro. Gli<br />

organi d’informazione descrivono sempre<br />

più spesso una realtà fatta di pessimismo<br />

e sconforto. Dalle vostre analisi, è<br />

realmente così?<br />

Indubbiamente i giovani risultano essere la<br />

fascia più colpita in questo difficile frangente<br />

di crisi: la ricerca di un lavoro sicuro,<br />

in gr<strong>ad</strong>o di garantire la stabilità economica<br />

necessaria a conquistare la propria indipendenza<br />

e la possibilità di costruirsi una<br />

famiglia, sta rischiando di diventare sempre<br />

più un miraggio. E l’orizzonte si rannuvola<br />

ulteriormente quando si prova a pensare<br />

a che tipo di previdenza sociale potranno<br />

aspirare quei tanti, tantissimi giovani che<br />

oggi si arrabattano tra un contratto a termine<br />

e una collaborazione continuativa.<br />

Tuttavia sono convinta che sia proprio nei<br />

momenti di maggiore difficoltà che la creatività,<br />

l’energia visionaria e il talento dei<br />

giovani italiani possano svolgere un ruolo<br />

fondamentale nell’ottica del rilancio. Non<br />

si tratta di retorica: quello che occorre oggi<br />

all’Italia è una nuova ondata di mecenati-<br />

–– 10 ––<br />

smo, perché tanto le istituzioni quanto il<br />

mondo del lavoro devono arrivare a comprendere<br />

che esiste un patrimonio inestimabile<br />

nei giovani italiani sul quale occorre<br />

essere pronti <strong>ad</strong> investire.<br />

Quanto è difficile oggi, per un giovane,<br />

accedere al mercato del lavoro? E una<br />

volta entrati, rimanerci?<br />

E’ una questione complessa, che comincia<br />

dal momento della formazione: oggi<br />

l’Università italiana, anche attraverso le<br />

facoltà con vocazione più improntata verso<br />

le materie economiche, sforna quasi<br />

esclusivamente lavoratori dipendenti, a caccia<br />

di un “posto fisso” che non è più quello<br />

di un tempo e che anzi, spesso, bisognerebbe<br />

sapersi costruire da sé, e stimola<br />

pochissimo la cultura d’impresa. Questo<br />

rappresenta un handicap, ma non è sicuramente<br />

a questo handicap che si deve imputare<br />

la colpa di una realtà particolarmente<br />

ostica ai giovani che si affacciano al mondo<br />

del lavoro.<br />

Spesso acc<strong>ad</strong>e poi che a un giovane che si è<br />

brillantemente laureato e parla tre lingue<br />

venga offerto un contratto a tempo determinato<br />

da 15 mila euro lordi l’anno, una<br />

cifra con la quale non puoi fare una vita<br />

dignitosa fuori dal nucleo familiare. Anche<br />

per questo la generazione dei giovani di<br />

oggi non solo ha più difficoltà che qualunque<br />

altra in passato a trovare un impiego,<br />

ma anche a raggiungere quell’indipendenza<br />

economica indispensabile, lo si è detto, per<br />

progettare l’acquisto di una casa o la costruzione<br />

di una famiglia. E questa situazione è<br />

il frutto non solo della crisi economica, ma<br />

anche delle scelte fatte nei decenni passati<br />

da una politica poco lungimirante che ha<br />

preferito scaricare i costi sulle generazioni<br />

future perché tornava utile in termini di consenso<br />

immediato.<br />

In Italia bisogna realizzare una rivoluzione<br />

del merito che, sostituendo l’egualitarismo<br />

sessantottino e la sua devastante corsa al<br />

ribasso e all’appiattimento per garantire a<br />

tutti, anche ai non meritevoli, lo stesso traguardo,<br />

permetta invece agli Italiani, giovani<br />

o <strong>ad</strong>ulti, donne o uomini, di avere l’opportunità<br />

di dimostrare quello che valgono<br />

indipendentemente dalla condizione dalla<br />

quale provengono, e di conquistarsi di conseguenza<br />

la propria posizione. Ma questo è<br />

un lavoro lungo e delicato, che non si può<br />

fare in un anno o due, e per il quale è<br />

necessaria un’alleanza generazionale: un<br />

patto di serena collaborazione che, mettendo<br />

da parte le disparità create da decenni<br />

di mala politica, veda le generazioni<br />

<strong>ad</strong>ulte lavorare con le giovani leve per trasferire<br />

loro esperienza e garantire serie<br />

opportunità di crescita.<br />

Ministro Meloni, nel nostro Paese cosa si<br />

sta facendo di concreto a favore delle<br />

politiche giovanili? Cosa si sta facendo<br />

per dare ai giovani un po’ più di certezza<br />

e di serenità?<br />

Sono tanti i fronti su cui ci siamo mossi per<br />

cercare di fare qualcosa di importante per<br />

la gioventù italiana: abbiamo lavorato<br />

soprattutto per dare proprio quell’opportunità<br />

di emergere che manca a tanti giovani.<br />

In primis vorrei citare il pacchetto di iniziative<br />

che abbiamo chiamato “Diritto al<br />

futuro”, un insieme di azioni del Ministero<br />

della Gioventù rivolte alle nuove generazioni<br />

sui temi del lavoro, della casa, della<br />

formazione e dell’autoimpiego. “Diritto al<br />

futuro” è la fiducia in una generazione che<br />

non è fatta di “bamboccioni”, ma di giovani<br />

uomini e donne determinati a costruire<br />

il proprio futuro e quello dell’Italia. Si tratta<br />

di un impegno concreto da parte del<br />

Governo e del Ministero, così come dimostrano<br />

le cifre: 216 milioni messi in campo<br />

dal Ministro della Gioventù, che diventano<br />

300 milioni grazie al cofinanziamento pubblico<br />

e privato: 10mila posti di lavoro a tempo<br />

indeterminato per giovani genitori con<br />

contratti atipici; 10mila mutui concessi a<br />

giovani coppie di precari; 100 milioni per<br />

l’impresa giovanile, il talento e l’innovazione<br />

tecnologica; 20mila tra i migliori neolaureati<br />

d’Italia messi a contatto con il mon-<br />

do produttivo; 30mila giovani meritevoli<br />

che potranno investire sul proprio futuro e<br />

completare la propria formazione grazie a<br />

un prestito garantito;<br />

oltre 68 milioni di<br />

spesa coordinata con<br />

gli enti locali a favore<br />

delle giovani generazioni.<br />

Sempre sul fronte dell’occupazione,abbiamo<br />

messo in campo<br />

progetti volti alla promozione<br />

della cultura<br />

d’impresa, in collaborazione<br />

con il mondo<br />

universitario, per aiutare<br />

i ragazzi che hanno<br />

una buona idea<br />

imprenditoriale a<br />

superare la difficile<br />

fase dello start up e a<br />

conquistarsi da sé il<br />

tanto agognato posto<br />

fisso. Per premiare la<br />

creatività dei giovani<br />

italiani, il Ministero<br />

della Gioventù ha poi<br />

indetto un bando chiamato “giovani protagonisti”<br />

che ha come obiettivo quello di<br />

promuovere progetti presentati da giovani<br />

fino a 35 anni, in modo da dare un sostegno<br />

concreto a coloro che in questo<br />

momento di crisi hanno la forza e il coraggio<br />

di mettere in gioco la propria creatività<br />

e la propria voglia di protagonismo giovanile.<br />

Abbiamo sottoscritto protocolli d’intesa<br />

con gli ordini professionali, come <strong>ad</strong><br />

esempio quelli con notai e consulenti del<br />

lavoro, per offrire ai giovani il supporto e<br />

la collaborazione di chi con tanti anni di<br />

esperienza alle spalle può offrire, a chi si<br />

–– 11 ––<br />

appresta <strong>ad</strong> iniziare un cammino professionale,<br />

il supporto necessario a superare i primi<br />

grandi, e per tanti ragazzi insormontabili,<br />

ostacoli.<br />

Una pagina significativa<br />

e toccante del<br />

nostro lavoro è stata<br />

poi scritta all’indomani<br />

del terremoto<br />

abruzzese. Tantissimi<br />

ragazzi e ragazze da<br />

tutta Italia ci chiedevano<br />

cosa fare in<br />

quelle ore per essere<br />

d’aiuto alle famiglie<br />

colpite dal terribile<br />

terremoto. Siamo stati<br />

colpiti dalla volontà<br />

che emergeva da parte<br />

di tanti giovanissimi<br />

di mobilitare energie<br />

e professionalità,<br />

donare un po’ di sé<br />

stessi e del proprio<br />

tempo. L’emergenza<br />

poteva essere gestita<br />

solo da soccorritori<br />

esperti e la protezione<br />

civile non aveva risposte immediate da<br />

dare ai ragazzi. Sono oggi circa 4.500 i<br />

ragazzi che hanno riempito il modulo e che<br />

ora fanno parte di una banca dati alla quale<br />

le associazioni possono attingere. È la<br />

dimostrazione che quando apri un canale di<br />

comunicazione con i ragazzi, questi rispondono:<br />

quella dei giovani di oggi non è una<br />

generazione così priva di valori e di ideali<br />

come troppo spesso la si dipinge.<br />

Ulteriori informazioni su:<br />

http://www.gioventu.gov.it/<br />

Diritto al futuro: è un insieme di azioni del Ministero della Gioventù rivolte alle nuove generazioni, sui temi del lavoro, della casa, della<br />

formazione e dell’autoimpiego. “Diritto al futuro” è parte integrante dell’opera più vasta svolta dal Governo Berlusconi in favore delle<br />

nuove generazioni raccontata nel volume “Il governo dei giovani” e nell’omonimo sito www.governodeigiovani.it, in continuo<br />

aggiornamento. "Diritto al futuro" è la fiducia in una generazione che non è fatta di “bamboccioni”, ma di giovani uomini e donne<br />

determinati a costruire il proprio futuro e quello dell’Italia. 216 milioni messi in campo dal Ministro della Gioventù, che diventano 300<br />

milioni grazie al cofinanziamento pubblico e privato :<br />

http://www.gioventu.gov.it/diritto-al-futuro/diritto-al-futuro-300milioni-di-euro-oggi-per-il-domani-dei-giovani-italiani.aspx<br />

Buon lavoro! I giovani e l’ingresso nel mondo del lavoro: www.ipotesidilavoro.it<br />

La Giovane Impresa: nato su iniziativa del Dipartimento della Gioventù e finanziato attraverso il Fondo delle Politiche Giovanili, il portale<br />

Giovane Impresa ha l’obiettivo di diffondere, consolidare e sviluppare la cultura d’impresa tra i giovani, presupposto indispensabile<br />

per incentivare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e creare nuove opportunità di lavoro: www.giovaneimpresa.it


Febbraio 2011 Febbraio 2011<br />

Cultura&Società Cultura&Società<br />

“Lo sport? più di una moda, uno stile di vita. Adatto a tutti”<br />

Giorgio Buzzavo e l’impegno di Verde Sport: “Da 20 anni promuoviamo lo sp ort nella sua valenza sociale. Il futuro? Lavorare per i bambini, le famiglie e<br />

... gli st<strong>ad</strong>i del futuro” A fianco veduta aerea del parco<br />

Giorgio Buzzavo, trevigiano, classe 1947, un<br />

passato da giocatore professionista di basket ai<br />

massimi livelli (con una lunga militanza nelle<br />

file della Virtus Bologna) ed in seguito di manager<br />

di aziende di prodotti sportivi come<br />

Spalding, Lotto e Caber, dal 1991 è Am -<br />

ministratore Delegato di VerdeSport, braccio<br />

operativo del gruppo Be<strong>net</strong>ton in ambito sportivo.<br />

Successivamente riveste la carica di<br />

Presidente di Be<strong>net</strong>ton Basket e Sisley Volley<br />

e di Amministratore Delegato di Asolo Golf<br />

Club. Durante la sua gestione la bacheca delle<br />

squ<strong>ad</strong>re del gruppo si è arricchita di 51 trofei:<br />

infatti, la Be<strong>net</strong>ton Basket ha vinto 5 scudetti, 8<br />

Coppe Italia e 2 Coppe Europee, la Sisley Volley<br />

9 scudetti, 5 Coppe Italia e 4 Coppe dei<br />

Campioni, uniti <strong>ad</strong> una decina di altri trofei in<br />

ambito italiano e continentale ed ai 9 tricolori<br />

del Be<strong>net</strong>ton Rugby.<br />

VerdeSport, oltre alla gestione degli impianti<br />

de La Ghir<strong>ad</strong>a, del Palaverde e di Asolo Golf<br />

Club, si è distinta come uno dei gruppi sportivi<br />

più importanti nel panorama europeo, modello<br />

di organizzazione e fucina inesauribile di iniziative,<br />

volte a sviluppare una dimensione al<br />

contempo professionistica e sociale: come <strong>ad</strong><br />

esempio il Pool “Crescere Insieme nello Sport<br />

a Treviso”, che da 15 anni coordina l’attività<br />

sportiva di 100 società e di oltre 4.000 bambini<br />

Under 11 della Provincia, o ancora il Torneo<br />

Nazionale di basket 3contro3 Join The Game<br />

(vi giocano 35.000 atleti under 14 in tutta Italia),<br />

i Camp estivi de La Ghir<strong>ad</strong>a sia per i ragazzi<br />

che per “<strong>ad</strong>detti ai lavori”, la Summer League<br />

internazionale di basket e svariate attività di<br />

comarketing che coinvolgono ben 300 aziende<br />

partner locali e nazionali. Sempre nell’ottica di<br />

alimentare le attività che legano il mondo sportivo<br />

alla sfera sociale, VerdeSport si è fatta promotrice<br />

dal 2005 del Master in Strategie per il<br />

Business dello Sport, un master post lauream<br />

unico nel suo genere nel panorama italiano, che<br />

coniuga la fervida attività didattica nel “campus”<br />

de La Ghir<strong>ad</strong>a a Treviso alla fase di stage,<br />

sostenuta da un <strong>net</strong>work di 100 aziende, per la<br />

maggior parte appartenenti allo sport business.<br />

Quanto è fondamentale la pratica sportiva<br />

nei tempi attuali? E' davvero possibile<br />

ricavarsi del tempo per fare attività<br />

fisica? La pratica sportiva porta un<br />

benessere solo fisico?<br />

Praticare sport è importante da sempre, non solo<br />

al giorno d’oggi: questo è un messaggio che mi<br />

sento di trasmettere e che vale per tutti, dalla<br />

prima infanzia alla cosiddetta terza età. E’ vero<br />

che, nei tempi attuali, la pratica sportiva spesso<br />

viene vista come un ‘must’ vuoi per ragioni di<br />

benessere fisico, vuoi per questioni di moda e<br />

tendenza. Al di là delle mode, lo sport non deve<br />

essere visto soltanto come un’attività utile per la<br />

cura del proprio corpo, anzi, è un modo per<br />

imparare e trasmettere valori che varcano i muri<br />

della palestra o del campo di gioco e che sono<br />

fattori chiave nella vita di tutti i giorni: il sacrificio,<br />

lo spirito e la vocazione per il gruppo,<br />

l’importanza della vittoria e della sconfitta. Tutti<br />

aspetti che circondano la nostra vita quotidiana<br />

e che lo sport aiuta a capire, valorizzare, concretizzare<br />

fin da quando si è bambini. ‘Lo sport<br />

nobilita l’uomo’ non è un vecchio detto ma è<br />

attualissimo e non ha a che fare con le mode<br />

del momento.<br />

Lo sport non è solo spettacolo <strong>ad</strong> alto livello,<br />

ma molto altro e Verde Sport sembra aver<br />

capito questo messaggio da molto tempo …<br />

L’impegno del gruppo Be<strong>net</strong>ton nello sport è<br />

ormai ultraventennale e, attraverso l’opera di<br />

VerdeSport, il suo braccio operativo in questo<br />

ambito, si concretizza proprio in questo: pro-<br />

–– 12 ––<br />

muovere la pratica sportiva a tutti i livelli presso<br />

la comunità, sia essa locale o nazionale. E’<br />

vero, i nomi delle squ<strong>ad</strong>re di basket, volley e<br />

rugby sono conosciuti in tutto il mondo e tanti<br />

sono i trofei che riempiono le loro bacheche,<br />

ma le vittorie passano, come i grandi campioni<br />

che hanno vestito le maglie delle nostre tre squ<strong>ad</strong>re.<br />

Quel che resterà sempre è il significato<br />

profondo che la Famiglia Be<strong>net</strong>ton ha voluto<br />

dare al suo investimento nello sport, ovvero<br />

regalare qualcosa di importante alle famiglie ed<br />

ai giovani: parlo de La Ghir<strong>ad</strong>a, il centro sportivo<br />

polifunzionale che riunisce basket, volley e<br />

rugby e che rappresenta un modello unico nel<br />

suo genere a livello europeo, un’area aperta a<br />

tutti tutto l’anno per praticare sport in libertà.<br />

E, proprio La Ghir<strong>ad</strong>a, dagli Anni Ottanta <strong>ad</strong><br />

oggi, è diventata una fucina di attività dedicate<br />

proprio alla promozione dello sport e dei suoi<br />

valori, a 360 gr<strong>ad</strong>i.<br />

Adesso l’attenzione di VerdeSport si concentrerà<br />

su due grandi progetti che abbracciano<br />

sport e sociale, presente passato e futuro de<br />

La Ghir<strong>ad</strong>a: da un lato il Master SBS, un corso<br />

di alta specializzazione per 35 neolaureati<br />

all’anno che vogliono provare a lavorare nell’affascinante,<br />

ma complesso, mondo dello<br />

sport business. Dall’altro il progetto “La -<br />

boratorio 0246”, che nasce dall’esperienza del<br />

parco giochi Primo Sport dedicato allo sviluppo<br />

senso-motorio della prima infanzia e<br />

che punta a sensibilizzare tutta Italia sui temi<br />

scottanti nell’età prescolare, come obesità e<br />

sedentarietà, attraverso la pubblicazione di un<br />

libro dedicato alle famiglie, la creazione di un<br />

portale web che sia il faro dei genitori di bambini<br />

nella fascia 0-6 anni e, cosa più importante,<br />

la promozione e replica della struttura<br />

costruita a La Ghir<strong>ad</strong>a in altri comuni italiani.<br />

Il tutto con il sostegno delle principali istituzioni<br />

nazionali, come il CONI ed il Ministero<br />

del Welfare, sensibili a queste tematiche.<br />

Quali sono gli obiettivi fondamentali per chi<br />

decide di impegnarsi a tutto campo in una<br />

disciplina sportiva? Per realizzare i propri<br />

sogni e trovare qualcosa in cui credere?<br />

La passione per la disciplina è qualcosa che non<br />

può mancare, specialmente all’inizio quando<br />

magari si è giovanissimi e la si pratica soprattutto<br />

per divertimento. Se poi si punta al pro-<br />

giochi inaugurato alla Ghir<strong>ad</strong>a<br />

fessionismo, e lo dico essendoci<br />

passato da giovane, ci vuole grande<br />

spirito di sacrificio e forza di<br />

volontà, perché le vittorie si ottengono<br />

solo col sudore della fronte,<br />

lavorando tutti i giorni per migliorarsi.<br />

Ecco, senza volerlo siamo<br />

tornati al punto di partenza: lo<br />

sport, a tutti i livelli, è prima di<br />

tutto passione e poi una vera<br />

‘palestra’ di vita.<br />

Volley, basket, rugby... vedono<br />

forse una certa concorrenza nuova dal golf?<br />

Nel 2011 assisteremo finalmente a una valutazione<br />

del "non-calcio" in maniera soddisfacente<br />

o proficua?<br />

Il golf vive anch’esso di grandi personaggi e da<br />

questo punto di vista il movimento italiano, con<br />

i fratelli Molinari e Manassero, è <strong>sulla</strong> cresta<br />

dell’onda: tuttavia, resta uno sport particolare,<br />

non ha la vocazione <strong>ad</strong> essere una disciplina di<br />

massa e penso che per questo rappresenterà<br />

sempre una nicchia. Quanto al calcio, è e resterà<br />

lo sport più popolare in Italia ed in Europa, oltre<br />

che la disciplina più importante per il business<br />

che riesce a muovere. Basket, volley e rugby<br />

rappresentano altri ‘pia<strong>net</strong>i’, altri modi di concepire<br />

e vivere lo sport, non riusciranno a strappare<br />

il grande palcoscenico al calcio. Tuttavia,<br />

penso che in Italia il calcio sia arrivato a un bivio<br />

importante: il tema delle infrastrutture, di st<strong>ad</strong>i<br />

che siano moderni, accoglienti e funzionali alle<br />

esigenze del pubblico, dovrà essere affrontato<br />

e risolto a breve, pena la perdita di una grande<br />

occasione di rilancio. E Verde Sport si propone<br />

di studiare anche questo tema, con il Master<br />

SBS che dalla prossima edizione dedicherà agli<br />

studenti un’area didattica interamente dedicata<br />

alle infrastrutture sportive.<br />

Il Master in Strategie per il Business dello<br />

Sport forma i dirigenti del futuro:<br />

nato <strong>sulla</strong> scorta della richiesta sempre crescente<br />

da parte del mondo dello sport business di figure<br />

professionali, il Master in Strategie per il<br />

Business dello Sport (SBS) ha come scopo la<br />

formazione e la preparazione ogni anno di futu-<br />

ri dirigenti, in gr<strong>ad</strong>o di diventare protagonisti<br />

di una realtà così vasta ed in costante sviluppo<br />

come quella dello sport system.<br />

Master SBS è un’iniziativa di VerdeSport, braccio<br />

operativo in ambito sportivo del gruppo Be<strong>net</strong>ton,<br />

in collaborazione con Università Ca’ Foscari di<br />

Venezia, partner scientifico e didattico.<br />

Con 80 corporate partner, la maggior parte<br />

dei quali legati direttamente all’industria dello<br />

sport, tra i quali trova un posto di eccezione<br />

Intesa Sanpaolo , il Master SBS da sempre<br />

attua un approccio vicino al mondo delle<br />

imprese e del lavoro.<br />

A settembre si parte con la fase d’aula che<br />

dura fino alla fine di febbraio 2011 con lezioni<br />

frontali la mattina ed il pomeriggio, dal<br />

lunedì al venerdì, presso il campus de La<br />

Ghir<strong>ad</strong>a a Treviso.<br />

I masterini (un massimo di 35 laureati), scelti<br />

dopo una rigida selezione, avranno un approccio<br />

didattico con i principali temi riguardanti di<br />

management aziendale, integrato dalla presentazione<br />

delle più interessanti case history aziendali<br />

dalla viva voce di dirigenti del mondo dello<br />

sport business, testimoni d’eccezione che<br />

sempre più numerosi raggiungono La Ghir<strong>ad</strong>a<br />

per confrontarsi con questo progetto ed i suoi<br />

principali attori.<br />

Stage - Da marzo a giugno 2011 la seconda<br />

parte, lo stage presso le aziende partner del<br />

Master SBS: i ragazzi avranno quindi un ampio<br />

raggio di scelta tra enti, federazioni, società sportive<br />

ed aziende che operano nello sport.<br />

Follow up - La prima settimana di giugno sarà<br />

dedicata al follow up in cui si traccerà il bilancio<br />

dell’annata, quindi il 10 giugno 2011 chiusura<br />

ufficiale con la consegna dei diplomi alla<br />

sesta classe.<br />

–– 13 ––<br />

I primi 5anni del Master Sbs in cifre<br />

6: borse di studio massime residenziali che<br />

ogni anno vengono messe a disposizione presso<br />

il Campus de La Ghir<strong>ad</strong>a, 3 per italiani e 3<br />

per stranieri (negli anni scorsi provenienti da<br />

Giappone, Grecia, Messico, Tunisia, Belgio,<br />

Brasile e Ungheria)<br />

30%: la quota femminile (dalle 5 ragazze della<br />

1° edizione, alle 16 della 4°)<br />

80%: fascia d’età compresa tra i 23 ed i 27 anni<br />

25%: studenti dal Centro e Sud Italia<br />

53%: studenti laureati in Economia e Scienze<br />

della Comunicazione<br />

35: atenei italiani di provenienza<br />

65: aziende che hanno ospitato stagisti e/o<br />

offerto placement<br />

Tra le aziende che hanno accolto stagisti e inserito<br />

nel loro organico diplomati SBS ricordiamo,<br />

tra gli altri: Assosport, Baker&McKenzie,<br />

Be<strong>net</strong>ton Basket, Calcio.com, Campagnolo,<br />

Cisalfa, Decathlon, Di<strong>ad</strong>ora, DNA Sport<br />

Consulting, Dolomite, Euroleague, Fe de -<br />

razione Italiana Pallacanestro, Ferrino, F.C.<br />

Inter, F.lli Campagnolo, Festival del Fitness,<br />

Gator<strong>ad</strong>e, L<strong>ad</strong>brokes, Lauta Communication,<br />

Lega Basket Maschile, Lega Volley Femminile,<br />

Lega Volley Maschile, Lotto Sport Italia,<br />

Luxottica Group, FGS Organisation, Macron,<br />

Marsh, Milan Junior Camp, Milano City<br />

Marathon, Milleeventi, Nike, Nordica, OVS,<br />

PepsiCo Italia, Personal Time, Playlife, Pe -<br />

rugia Calcio, Pinarello, R<strong>ad</strong>io e Reti,<br />

RaiTr<strong>ad</strong>e, Reyer Basket, RCS Sport, Scorpion<br />

Bay, Sisley Volley, Sky, Stageup, Studio Ghiretti,<br />

Tamoil, Tecnica, Teramo Basket, Treviso<br />

Calcio, United Colors of Be<strong>net</strong>ton, Venice<br />

Marathon, Verde Sport, Vicenza Calcio, Virgin<br />

Active Italia, ecc...


8<br />

12<br />

26<br />

70<br />

7<br />

66<br />

S O M M A R I O<br />

Visti in Galleria<br />

6 Goldberg e Olivato<br />

MUSICA<br />

16 Opera Giocosa Italiana<br />

(seconda parte)<br />

60 Il manager dei big:<br />

Fabrizio Giannini<br />

70 Il Palazzetto Bru Zane<br />

72 Giovani in musica<br />

73 A Oslo con Michele<br />

Fazio<br />

CULTURA&SOCIETA’<br />

8 “Progetto Zefiro”<br />

10 “Diritto al futuro”<br />

12 Giorgio Buzzavo e la<br />

missione di Verde Sport<br />

53 “Culturalmente”: a<br />

P<strong>ad</strong>ova voce ai giovani<br />

DUEMILA<br />

Anno XIII - Numero 2 Febbraio 2011<br />

Iscrizione al Roc n. 6223 - Partita IVA<br />

00444570261<br />

Edizione Matteo Editore s. r. l.<br />

Via E. Mattei, 17 - 31030 Dosson di Casier (TV)<br />

Tel. 0422 491876 - Fax 0422 492007<br />

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Stampa e Fotolito S. V. E. T. s.r.l.<br />

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–– 14 ––<br />

ARTE<br />

3 Il “non colore” di Ennio<br />

Finzi<br />

7 I VIP mondiali ritratti<br />

da <strong>Angelo</strong> <strong>Pasquarelli</strong><br />

18 Edvard Munch<br />

e “Nel Paesaggio”<br />

19 L’Ottocento a Rovigo<br />

27 Eliseo Mattiacci e il<br />

Cosmo a Verona<br />

52 La moda<br />

di Patrizia Belsito<br />

62 Artista nel mondo:<br />

Elisabetta Fantone<br />

65 Il realismo<br />

di Eliana Petrizzi<br />

LETTERATURA<br />

20 Il genio poetico<br />

di Cristina Campo<br />

Abbonamento annuale a 11 numeri:<br />

Italia € 25,00; Europa € 60,00; America/Australia<br />

€ 75,00<br />

1 copia arretrata Italia € 7<br />

1 copia arretrata Europa € 10,00<br />

1 copia arretrata America € 10,00<br />

C. C. P. n° 34331314 - Dosson di Casier (TV)<br />

Direttore Editoriale:<br />

Maria Gabriella Tarolo<br />

Direttore Responsabile:<br />

Simone Soldera<br />

(e-mail: soldera.simone@libero.it)<br />

In redazione: Simone Soldera<br />

MOSTRE<br />

25 I tesori di Belgr<strong>ad</strong>o<br />

finalmente in mostra a<br />

P<strong>ad</strong>ova<br />

FOTOGRAFIA<br />

26 I Parchi del Ve<strong>net</strong>o<br />

LEZIONI D’ARTE<br />

28 Il D<strong>ad</strong>a(ismo)<br />

UN LIBRO DA NON<br />

DIMENTICARE<br />

22 L’opera di Riccardo<br />

Bacchelli<br />

VACANZE & LAVORO<br />

58 Nel Regno Unito in<br />

vacanza per... lavoro<br />

ITINERARI ARCHEOLOGICI<br />

50 Oderzo, molto più di<br />

una semplice vetrina<br />

CARTOON<br />

42 Altan: da Cipputi<br />

alla Pimpa<br />

Collaboratori:<br />

Flavia Benvenuto Strumendo, Luigina Bortolatto,<br />

Francesca Brandes, Boris Brollo, Elena Callegaro, Andrea<br />

De Candido, Martina D’Adamo, Licio Damiani, Marina<br />

Grasso, Elio Jodice, Francesca Marini, Rosella Mezzani,<br />

Carla Piro, Ennio Pouchard, Corr<strong>ad</strong>o Premuda, Fabiana<br />

Romanutti, Bruno Ros<strong>ad</strong>a, Pier Luigi Scarpa, Giorgio<br />

Segato, Cesare Serafino, Donato Sinigaglia, Toni Toniato,<br />

Paola Treppo, Renzo Stefanel, Virna Trivellato, Daniela<br />

Zamburlin, Piero Zanotto, Myriam Zerbi<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Anna Barina, Flavia Benvenuto Strumendo, Stefano<br />

Carlini, Lorella De Bon, Diego A. Collovini, Edoardo<br />

Collovini, Federico Fontanella, Daniele Rubboli,<br />

Piero Zanotto, Matteo Zoin<br />

APPUNTAMENTI<br />

30 Calendario d’arte e<br />

mostre<br />

44 Calendario di teatro,<br />

musicale e incontri<br />

74 Flash notizie<br />

SPORT<br />

64 Le vittorie sugli sci<br />

di Magda Genuin<br />

66 Patrizia Salviato:<br />

campionessa e...<br />

scrittrice<br />

SPETTACOLO<br />

68 Elena Bonelli...<br />

“Tanto pe’ cantà”<br />

CINEMA<br />

54 La banda dei Babbi<br />

Natale<br />

55 Un altro mondo<br />

56 The tourist<br />

Redazione DUEMILA<br />

Via E. Mattei, 17 - 31030 Dosson di Casier (TV)<br />

Tel. 0422 491876 - Fax 0422 492007<br />

e-mail: matteoeditore@tin.it<br />

Fotografie, manoscritti, dattiloscritti e articoli anche<br />

se non pubblicati non si restituiscono.<br />

In copertina: il Ministro Giorgia Meloni <strong>ad</strong> un convegno,<br />

Fabrizio Giannini con Tiziano Ferro e un amico, la<br />

cantante Elena Bonelli, l’artista Elisabetta Fantone, fotoritratto<br />

di Riccardo Bacchelli, un affresco etrusco in<br />

mostra in Toscana e Giorgio Buzzavo insieme al<br />

Presidente del Coni Petrucci<br />

–– 15 ––<br />

64<br />

52<br />

54<br />

62<br />

16


Febbraio 2011<br />

–– 16 ––<br />

Musica<br />

L’Opera Giocosa Italiana protagonista tra il Barocco ed il Protoromanticismo<br />

Seconda parte<br />

“Cherubini suddivide certe melodie di declamazione<br />

e chiarezza straordinaria tra linea di<br />

canto del personaggio e tra voce di sezione<br />

istrumentale d’orchestra. L’unica debolezza<br />

dell’Intermezzo di Cherubini è secondo me la<br />

mancanza fin dalle prime battute, ed in ottemperanza<br />

alla consuetudine dell’Intermezzo, di<br />

qualcosa di introduttivo che era tipico nel tardo<br />

Settecento: un ritratto in musica, anche un ritratto<br />

ossessivo perché no, che pur nel totale ossequio<br />

alla musica concertante non abbandonasse<br />

quasi mai il personaggio. Vien meno così<br />

l’atmosfera, il “climax” che lo spettatore, secondo<br />

il mio parere, deve vivere prima dello svolgersi<br />

della vicenda. Vi è inoltre la mancata unità<br />

dell’invenzione musicale, quindi lo squilibrio<br />

chiaramente avvertibile nelle fasi di trapasso<br />

dall’uno all’altro aspetto rappresentativo del<br />

“dramma” pur essendo Intermezzo buffo,<br />

quando cioè la protagonista a volta a volta<br />

incombe <strong>sulla</strong> scena o ne scompare e Cherubini<br />

a volta a volta innalza od abbassa precipitosamente<br />

la intensità del canto... la moglie ripudiata<br />

è già in scena come lo sarà poi in<br />

“Medea”, ma la mano del giovane Cherubini<br />

non si è esercitata in compiti di composizione<br />

polifonica e ci propone assaggi di insiemi e di<br />

concertati di futura cattedratica sapienza.<br />

Il marito Bacocco si propone di mentire e<br />

banalmente lo dice e ridice, ma il sentimento<br />

espresso da tutti gli elementi musicali, dalle<br />

melodie alle armonie, dai ritmi alla strumentazione,<br />

non ha nulla di torbido, di tortuoso,<br />

bensì è accorato, schietto, sincero, senza ombra<br />

di inganno.<br />

La moglie Serpilla è, quale persona umana<br />

divenuta il centro di speculazione filosofica e<br />

fine delle... aspirazioni politiche, che si pone<br />

come protagonista dell’Intermezzo. In essa è il<br />

rancore della donna ingannata, abbandonata, e<br />

l’autore, come poi farà in “Medea” ed artisticamente<br />

in modo superbo, coglie già molto<br />

bene la lotta singolare che avviene nel rispetto<br />

dell’amore e del vincolo matrimoniale.<br />

Ne “Il giocatore” vi si trovano inoltre il germe<br />

della pomposa solennità ed il gusto popolare<br />

con tinte forti, colpi di scena, pennacchietti<br />

e mantelli autoritari, lo spiegamento della danza:<br />

tutte anticipazioni di quello che all’ennesima<br />

potenza in Francia sarà il Grand-Opéra!<br />

Ciò che lega Cherubini al suo giovanile tempo<br />

“italiano”, ma con nuova ed ancor oggi sconvolgente<br />

consapevolezza e stringente capacità<br />

di portare fino in fondo quel che potrebbe dirsi<br />

un’”assedio musicale dei personaggi e del-<br />

la situazione drammatica”, è l’eleganza<br />

e la raffinatezza compositiva.<br />

Cherubini fin dalla giovane<br />

età ci mostra di essere in<br />

r<strong>ad</strong>icale riforma del linguaggio<br />

musicale dell’epoca al fine di<br />

renderlo <strong>ad</strong>erente agli stati affettivi<br />

ed alle instabili fluttuazioni<br />

della vita dei personaggi.<br />

Ho ricercato e spero esser riuscito<br />

a proporre una esecuzione<br />

che toccasse quel livello nobile<br />

che ci vuole per Cherubini: il<br />

quale trovava il punto dello stile<br />

tragico come la musica italiana<br />

forse non aveva mai sin <strong>ad</strong> allora conosciuto.”<br />

Cherubini, artista italiano di gusto che fu<br />

detto cosmopolita, uomo dalle molte esperienze,<br />

forse troppo vincolato a circostanze<br />

ed indotto così <strong>ad</strong> alternare pagine riuscite<br />

a c<strong>ad</strong>ute nei luoghi comuni del suo tempo?<br />

“Cherubini può essere pesante e noioso per i<br />

nostri tempi. I compositori del Settecento non<br />

si proponevano di esprimere stati d’animo, ma<br />

di fare musica secondo canoni autonomi e<br />

determinati. Pergolesi nella Commedia di<br />

carattere “La serva p<strong>ad</strong>rona”, come da concezione<br />

settecentesca, intende lo spettacolo come<br />

passatempo musicale fondato principalmente<br />

<strong>sulla</strong> bravura dei cantanti. Ne “Il giocatore”<br />

invece non si esce ancora dalla razionalistica<br />

retorica settecentesca, il brano è alieno dai<br />

melismi e dall’ornamentazione, ma sovente ci<br />

si invola per entrare in un clima più appassionato<br />

ed ardente, amando diversamente che nel<br />

melodramma serio di quel tempo, con proposto<br />

prontamente ciò che<br />

sarà appunto il tema dominante<br />

del melodramma<br />

nell’ Ottocento: l’amore.<br />

La forza dell’opera di<br />

Cherubini, come di molti<br />

altri compositori, non è<br />

però nelle arie ma nei recitativi.<br />

I recitativi dall’originale<br />

in forma “secca”<br />

con accompagnamento di<br />

continuo sono stati elaborati<br />

e proposti, come anticamente<br />

destinato al<br />

Teatro Feydeau di Parigi e<br />

nello stile d’Opéra-comique,<br />

in recitato parlato.<br />

Non vi abbiamo fatto tro-<br />

vare insomma in modo tr<strong>ad</strong>izionale quella<br />

forma ibrida con funzione di tessuto con<strong>net</strong>tivo<br />

proprio del melodramma italiano. Se<br />

avessimo proposto “Il giocatore” nello stile<br />

tr<strong>ad</strong>izionale, non l’avremmo mai resuscitato<br />

per tutti!”<br />

Molti titoli d’opere ebbero successo per poi<br />

finire dimenticati e sono rimasti in oblio per<br />

secoli. Come vede il futuro de “Il giocatore”<br />

nel repertorio?<br />

“Penso che “Il giocatore” sia opera che ha<br />

dinanzi a sé, senza dubbio, ancora un avvenire<br />

sia grazie al contenuto, alla qualità artistica<br />

ed all’esiguità dei mezzi richiesti per la sua<br />

realizzazione. Che sia poi un’opera di difficile<br />

interpretazione è implicito e bisogna dir<br />

subito che ogni difficoltà debba esser superata<br />

per merito di tanti fattori uniti <strong>ad</strong> una rilevante<br />

interpretazione vocale ed efficacia interpretativa<br />

di prosa. La sobrietà ed il “buon<br />

gusto” devono regnare sovrani nella sua rea-<br />

Musica<br />

lizzazione. Come in Pergolesi ed altri compositori<br />

geniali, la musica, parola e gesto unitariamente<br />

concorrono alla realtà scenica: è un<br />

continuo ed affascinante gioco musicale leggero<br />

e raffinatissimo, senza un solo momento<br />

di stasi o di stanchezza, e le inflessioni della<br />

musica seguono con vivace <strong>ad</strong>erenza le alternative<br />

della vicenda.”<br />

Maestro, quanto crede sia importante oggi<br />

la riproposizione di musiche composte da<br />

Cherubini o da compositori non conosciuti,<br />

di titoli d’opera riesumati, anche attraverso<br />

giovani interpreti?<br />

“Oggi più che mai serve la preparazione, l’onestà<br />

verso il compositore e brano eseguito,<br />

l’entusiamo che i nostri Maestri nella storia<br />

hanno sempre avuto ed insegnatoci come<br />

esempi da emulare, come in atto di devozione.<br />

Ma credo serva ora molto più coraggio e coerenza<br />

nel proporre musica colta ed anche non<br />

conosciuta. Questo in Italia; all’estero invece si<br />

cercano e propongono già di buon gr<strong>ad</strong>o brani<br />

non conosciuti, anche per dare un valore<br />

meritorio e senso a chi avrebbe motivazione<br />

di pagare un biglietto a teatro.<br />

Robert Schumann asseriva ai giovani: “Nulla<br />

riesce bene nell’Arte senza entusiasmo”. In<br />

clima culturale assai mutato ma con un “revival”<br />

cherubiniano ed una rivalutazione in pieno<br />

atto iniziata a metà del secolo scorso grazie<br />

allo sforzo nobile di alcuni musicologi ed alla<br />

benemerita iniziativa di organizzatori ed interpreti,<br />

è presumibile ed auspicabile che il ritorno<br />

sulle scene italiane di un musicista forse<br />

non ancora conosciuto a fondo, dalla drammatica<br />

ed unitaria creazione, possa servire a<br />

porre in migliore e più precisa prospettiva storica<br />

la portata della sua opera, del significato e<br />

della tematica da lui trattata, al quale erano<br />

rimasti estranei od ostili i nostri conterranei<br />

del secolo scorso. Come vede, la storia si ripete...<br />

Brahms amava paragonarsi al Cherubini<br />

come estremo e rassegnato “guardiano” di una<br />

civiltà ormai presso la fine. Ma penso che<br />

l’Arte rimarrà sempre tale, quale valore umano<br />

educativo edificante e sociale. Comunque,<br />

veda, chiedere ai compositori d’epoca cosa ne<br />

pensino purtroppo non è possibile ma chiederlo<br />

oltre a me agli interpreti ed anche alcuni<br />

giovani sì. Pertanto a loro la... voce!”<br />

Incontriamo pertanto alcuni fra gli interpreti<br />

della serata. Il soprano barese Tiziana Falco<br />

(interprete ne “La serva p<strong>ad</strong>rona” ed in incisioni<br />

discografiche barocche per la Dynamic)<br />

ed il mezzosoprano ve<strong>net</strong>o Alessandra Va -<br />

vasori (interprete ne “Il giocatore”, diplomatasi<br />

anche in organo e composizione organistica,<br />

canto gregoriano, musica prepolifonica e clavicembalo,<br />

specialista in ruoli di opere barocche).<br />

“Quando il M° Carlini mi ha proposto<br />

“Il Giocatore”- dice la Vavasori - sono stata<br />

contenta d’accettare poiché è sempre bello<br />

reinterpretare opere riscoperte. A dir il vero il<br />

ruolo mi è stato proposto anche perchè<br />

Serpilla, ovvero la moglie “bacchettona” dell’opera,<br />

un po’ mi somiglia: è esigente, vuole<br />

le cose fatte per bene, non ammette le bugie...<br />

ma in realtà questo gran d’affare è solo per<br />

amore. Un altro motivo per cui ho accettato è<br />

che i recitativi erano da proporsi in prosa, e<br />

così ho potuto anche fare omaggio di alcuni<br />

motti dialettali nella mia lingua d’origine, quella<br />

veneziana. Trovo che l’opera buffa sia un<br />

buon modo musicale-didattico per attrarre i<br />

giovani, sperando che il loro interesse cresca<br />

fino <strong>ad</strong> incuriosirsi per altre forme musicali<br />

quale l’opera, il concerto sinfonico ma anche<br />

la musica da camera, visto l’organico con cui<br />

viene allestita. Spero venga ripresa molto presto<br />

e per molte recite, visto lo spasso fornito<br />

anche questa volta a giovani ed <strong>ad</strong>ulti ed il gr<strong>ad</strong>imento<br />

constatato.”<br />

Signora Falco, come ha pensato di proporre<br />

il personaggio interpretato?<br />

“Serpina è un personaggio che suscita diverse<br />

reazioni nel pubblico, simpatia poiché è capace<br />

di raggirare Uberto ma con grazia, bellezza<br />

e seduzione ma anche antipatia poiché ha un<br />

modo di comportarsi non proprio da serva.<br />

Già dall’inizio dell’opera è p<strong>ad</strong>rona e la sua<br />

–– 17 ––<br />

Febbraio 2011<br />

vittoria sta nel riuscire a rendere ufficiale ciò<br />

che già è ufficiosamente.”<br />

Lei è alla prima collaborazione con l’Opera<br />

Giocosa Italiana.<br />

Come ha trovato Sig.ra Falco il clima ed il<br />

lavoro effettuato in O.G.I. ?<br />

“La compagnia dell’Opera Giocosa Italiana è<br />

fatta da persone appassionate del loro lavoro,<br />

che vogliono produrre spettacoli e musica di<br />

qualità e che basano tutto questo su un bel clima<br />

efficiente e cooperativo. E’ stato per me<br />

un piacere conoscerla e poter avere occasione<br />

di collaborarvi.”<br />

Come ritiene sia utile <strong>ad</strong> i giovani l’attività<br />

svolta da O.G.I. ?<br />

“Sicuramente l’Opera Giocosa Italiana offre<br />

un ambiente in cui cominciare <strong>ad</strong> approcciare<br />

il lavoro di artista lirico; spesso chi studia non<br />

ha la percezione di ciò che realmente sia il<br />

lavoro in teatro, dei tempi, della collaborazione<br />

coi colleghi, del lavoro con il direttore d’orchestra,<br />

col regista, con l’orchestra. Il maestro<br />

Carlini è una persona seria e competente che<br />

ha tantissimo da insegnare ai giovani, ha creato<br />

una realtà molto accogliente e molto esigente<br />

dal punto di vista artistico che non può<br />

che stimolare la crescita musicale ma anche<br />

quella personale di tutti. Ringrazio lui e tutta la<br />

compagnia per avermi invitato a lavorare insieme<br />

e spero in prossime occasioni.”<br />

a cura della Redazione<br />

(Foto di Giampietro Zamolo)


Febbraio 2011<br />

Munch e lo spirito del Nord.<br />

Scandinavia nel secondo Ottocento<br />

La locandina ufficiale della mostra che si<br />

tiene a Villa Manin<br />

Villa Manin che propone il progetto “Geo -<br />

grafie dell’Europa”, dopo la prima tappa<br />

inaugurale costituita dall’evento che si prefiggeva<br />

di indagare le relazioni tra la pittura<br />

francese della seconda metà del XIX<br />

secolo e la contemporanea pittura in altre<br />

nazioni dell’Europa, vede il via di una nuova<br />

rassegna. E lo fa occupandosi della pittura<br />

europea compresa tra il 1850 e il 1910.<br />

Titolo dell’esposizione “Munch e lo spirito<br />

del Nord. Scandinavia nel secondo Ot to -<br />

cento” giunto per la prima volta in Italia,<br />

permette al pubblico di ricostruire la storia<br />

dello “spirito del Nord” raccontando la pittura<br />

nei paesi quali Norvegia, Svezia, Fin -<br />

landia e Danimarca. In mostra in cinque<br />

“capitoli” della storia ben 122 dipinti provenienti<br />

dai musei scandinavi ma anche dal<br />

Museum of Fine Arts di Boston.<br />

Le prime quattro parti della rassegna sono<br />

riservate alle scuole artistiche nazionali degli<br />

A Pieve di Soligo “Nel paesaggio”<br />

Giorgio Dario Paolucci: Monfumo, 1967,<br />

Olio su tela 70 x 100<br />

“Nel Paesaggio. Il secondo Novecento tra<br />

Venezia e le Dolomiti. Springolo, de Pisis,<br />

C<strong>ad</strong>orin, Barbisan, Pizzinato, Music, Zi -<br />

gaina…” è un nuovo capitolo dell’indagine<br />

che si tiene a Villa Brandolini Centro Culturale<br />

F. Fabbri a Pieve di Soligo (a Solighetto, piazza<br />

Libertà 7) fino al 27 febbraio, nella bellezza<br />

naturalistica delle colline trevigiane meglio<br />

conosciute per il Prosecco.<br />

Un luogo caratteristico, dove si tiene un’esposizione<br />

che ricerca, questa volta sul versante<br />

figurativo, quell’incontro tra l’arte e il ritratto<br />

del paesaggio creato da artisti intimi<br />

per residenza, attività, ispirazione<br />

<strong>ad</strong> un particolarissimo territorio<br />

che dalle Alpi discende fino<br />

alla Laguna veneziana.<br />

Non un posto qualunque, ma un<br />

territorio italiano che, grazie anche<br />

alla Biennale, è punto di incontro<br />

privilegiato, per e con il mondo.<br />

Tempo <strong>ad</strong>dietro, sempre a Villa<br />

Brandolini, “Oltre il paesaggio”<br />

aveva affrontato la tematica della<br />

sublimazione e superamento artistico<br />

della visione del reale.<br />

“Nel paesaggio” offre degli utili<br />

spunti per permettere a chi volesse<br />

di conoscere “diverse ipotesi creative e<br />

le molteplici indagini contemporaneamente<br />

sviluppatesi proprio a partire da un più<br />

ravvisabile rapporto con il mondo fenomenico<br />

concepito come spunto e occasione di<br />

sempre nuove e diverse possibilità di invenzione<br />

e di interpretazione”.<br />

Tra le cento opere, molte inedite e con importanti<br />

prestiti provenienti da Ca’ Pesaro e<br />

dall’Acc<strong>ad</strong>emia dei Concordi, descrivono e<br />

documentano il rapporto tra stili creativi differenti,<br />

la nascita e l’evoluzione di realtà lin-<br />

–– 18 ––<br />

Arte<br />

Stati prima menzionati, mentre la sezione di<br />

chiusura viene dedicata al grande maestro<br />

norvegese Edvard Munch, con un totale di<br />

35 opere. La parte finale dedicata proprio a<br />

lui, espone anche una decina di sue opere su<br />

carta e raggiunge il suo senso più profondo<br />

nella scelta che dei dipinti è stata compiuta,<br />

per dimostrare la relazione di altri artisti con<br />

il maestro che precedono. In mostra sarà possibile<br />

apprezzare opere forse mai viste prima<br />

realizzate da “artisti del Nord” come<br />

Ring, Philipsen, Syberg, Gottschalk Nielsen,<br />

Backer, Thaulow, Krohg, Skredvig, Larrsson,<br />

Zord, Jansson, Prince Eugen e molti altri.<br />

Le loro immagini spesso e volentieri ritraggono<br />

la persona umana in maniera romantica,<br />

anche desolante, malinconica o simbolica,<br />

rappresentando un’umanità che vive<br />

o sopravvive in una dimensione di natura,<br />

vasta e sconfinata, come nel caso delle opere<br />

del finldandese Akseli Gallen-Kallela.<br />

guistiche e idee nuove per l’immaginazione,<br />

talvolta non palesemente connesse a quella<br />

che è la grande pittura di tr<strong>ad</strong>izione.<br />

Nuove idee e proposte che interessano anche<br />

maestri famosi, come evidenzia il gioco di<br />

colori della pittura di Filippo De Pisis, mentre<br />

Guido C<strong>ad</strong>orin utilizza quasi luci artificiali e<br />

Giuseppe Cesetti fa uso di nuove e più fantasiose<br />

variazioni coloristiche.<br />

Nino Springolo invece utilizza con forte considerazione<br />

e ragione, la poesia del vivere di<br />

tutti i giorni, mentre Pio Semeghini crea forme<br />

cromatiche, quasi esprimendo la loro difficoltà<br />

<strong>ad</strong> emergere ed apparire.<br />

Realizzata nell’ambito PaesAgire (una serie<br />

di convegni, eventi e incontri sui differenti<br />

aspetti del paesaggio promossi dall’Asses -<br />

sorato alla Cultura del Comune di Pieve di<br />

Soligo) “Nel Paesaggio” è destinata a coloro<br />

che volessero riflettere su questa particolare<br />

tematica artistica, studiando e affrontando una<br />

considerazione più creativa, convinta e consapevole<br />

dell’ambiente e del territorio e di<br />

come è stato ritratto, interpretato e visto da<br />

noti artisti del Novecento.<br />

Informazioni e prenotazioni: tel. 0438.985335<br />

www.studioesseci.<strong>net</strong><br />

Arte<br />

Arte in Italia 1860-1890 l’Ottocento<br />

in mostra a Rovigo<br />

Palazzo Roverella a Rovigo ospita “L’Otto -<br />

cento elegante. Arte in Italia nel segno di<br />

Fortuny, 1860 - 1890” esposizione visitabile<br />

fino al 12 giugno 2011.<br />

Ben otto sono le parti di quella che potremmo<br />

definire una mostra di alto interesse, rivolta<br />

interamente all’arte del XIX secolo:<br />

Nella prima sezione intitolata “Italia-Parigi<br />

tra Meissonier e Fortuny, si viaggia partendo<br />

da Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini<br />

ammirando tutta una serie di scene raffinate e<br />

galanti con una scelta di colori e tonalità morbide<br />

per ritrarre secondo i canoni che nella<br />

Francia del tempo maestri quali Meissonier e<br />

Fortuny avevano imposto non senza fortuna;<br />

la seconda sezione “La scuola meridionale<br />

sulle orme di Fortuny” trova un punto di riferimento<br />

nel 1874 con l’arrivo di Fortuny a<br />

Portici descrivendo la partenza di molti napoletani<br />

alla volta di Parigi, che fecero proprie<br />

la grafica di moda di Meissonier e Fortuny, tra<br />

questi spicca Edoardo Dalbono.<br />

Con “Il fortunysmo a Roma” la terza sezione<br />

si occupa di un periodo storico compreso tra<br />

gli anni Settanta dell’Ottocento facendo di<br />

Roma imperatrice e regnante dello stile tanto<br />

acclamato al tempo di Fortuny, volgendo attenzione<br />

nei confronti dell’Acc<strong>ad</strong>emia di Spagna<br />

ed artisti italiani come Achille Vertunni che<br />

trasforma paesaggi e ambientazioni in opere<br />

che raccolgono dettagli, colori e sfumature<br />

tipiche dell’Oriente, meta di benestanti e<br />

appassionati di sete e broccati del tempo.<br />

Lo stile napoletano definito anche come<br />

“impero del bianco”, fa risaltare su tela la<br />

luce e gli “effetti speciali luminosi”, tra i<br />

nomi dell’artista in mostra viene menzionato<br />

il romano Pio Joris.<br />

Ma non mancano i rapporti difficili con i<br />

potenti dell’epoca, viene menzionato infatti<br />

il caso Michetti documentato dalla condanna<br />

nel 1877 della sua Processione del<br />

Corpus Domini <strong>ad</strong> opera di Adriano<br />

Cecioni: “non può esser mai un artista<br />

quello che approva l’arte dei seguaci di<br />

Fortuny, cioè Michetti e compagni, perché<br />

in questi pittori tutto è fatto per l’occhio,<br />

sola e unica preoccupazione di quella<br />

pittura”. Sebbene vi siano stati non<br />

pochi problemi a portare avanti una corrente<br />

artistica quasi “illuminata”, che celebrava<br />

la realizzazione di “fantasie da sogno”,<br />

“donne leggi<strong>ad</strong>re” e una visione della realtà<br />

tutto sommato poco diversa da un soggetto originale,<br />

la fortuna di questa “nuova” corrente<br />

artistica trova un rinnovato splendore nella<br />

quarta sezione: “Esotismi e Revival” in cui<br />

vengono mostrati al pubblico personaggi esotici,<br />

orientaleggianti, già introdotti dalle opere<br />

e dalle concezione di moda fortunyane superando<br />

per qualità dell’immagine e cromismo<br />

parte della pittura dell’Ottocento Italiano, nell’esposizione<br />

vengono portati allo spettatore<br />

Domenico Morelli, Mosè Bianchi, Giovanni<br />

Muzzioli, che molta cura prestano al dettaglio,<br />

alle pieghe dei vestiti, dando vita a scene e<br />

figure già visibili in alcuni cartelloni del tempo,<br />

ma più definite.<br />

La quinta sezione “I dettagli del genere” tratta<br />

un percorso ideale compreso tra il nord,<br />

Ve<strong>net</strong>o incluso fino <strong>ad</strong> arrivare al sud: una collezione<br />

di opere che ritraggono in modo del<br />

tutto particolare; mercati, vedute urbane, botteghe<br />

di antiquari, rifacendosi in qualche modo<br />

ai gusti artistici della Spagna.<br />

Molto venivano apprezzate queste creazioni<br />

dal collezionismo italiano e internazionale, che<br />

avrebbe mosso anche la critica d’arte di altri<br />

paesi. Con la sesta sezione “L’Ottocento in<br />

costume” con una sorta di “nostalgia” dei tempi<br />

della storia romana o neopompeiana, classicheggiante,<br />

si assiste alla trasformazione di<br />

una scenografia che recupera spesso e volentieri<br />

anche le ere medioevale e rinascimentale,<br />

visibili nelle opere di Giovanni Boldini a<br />

Giovanni Battista Qu<strong>ad</strong>rone.<br />

Si affronta invece nella settima sezione “Il neo-<br />

Vincenzo Capobianchi: Venditore di antichità<br />

collezione privata, courtesy Phidias<br />

Antiques and Interiors, Reggio Emilia<br />

–– 19 ––<br />

Febbraio 2011<br />

Giuseppe De Nittis: Ritorno dal ballo 1870<br />

olio su tavola, 23 x 16,5 cm. Collezione privata,<br />

courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano<br />

settecentismo” che raccoglie il risultato di una<br />

ricerca oltre il Mediterraneo, riflettendo il gusto<br />

per il viaggio dell’epoca, tra gli artisti più attivi<br />

Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini che<br />

uniscono i fasti neosettecenteschi facendo un<br />

diligente uso del colore e uscendo dalla ripetività<br />

acc<strong>ad</strong>emica. “La vita contemporanea”,<br />

l’ultima sezione, guarda con interesse alla<br />

realtà “fuori dalla tela” come l’inqu<strong>ad</strong>ramento<br />

sociale del tempo, il periodo, la moda e la<br />

vita intorno all’artista. Ecco che compaiono<br />

donne di classe, dell’alta società, gli ippodromi,<br />

incontri tra i membri dell’artistocrazia, della<br />

politica, della cultura, la donna con un<br />

“fascino rinnovato”, il pubblico di un teatro<br />

e un design degli interni di locali preziosi.<br />

Di questo se ne occuperanno maggiormente<br />

Giovanni Boldini, Giuseppe<br />

De Nittis, Giacomo Favretto, Edoardo<br />

Tofano, Carlo Pittara, Riccardo Pellegrini.<br />

A Fratta Polesine nella sede di Villa<br />

B<strong>ad</strong>oer fino al al 12 giugno 2011 si trova<br />

invece “A Villa B<strong>ad</strong>oer l’altro<br />

Fortuny”. Mentre a Palazzo Roverella<br />

si studia il Fortuny, a Villa B<strong>ad</strong>oer si<br />

tratta del Fortuny figlio.<br />

Ma lasciamo a chi volesse visitare<br />

entrambe le mostre quello che comprende<br />

un vasto ciclo pittorico di opere<br />

di indubbia qualità.<br />

Per informazioni: tel. 0425.21530<br />

www.ottocentoelegante.it


Febbraio 2011<br />

Cristina Campo muore l’11 gennaio del<br />

1977; da un decennio era già una presenza<br />

silenziosa, emarginata dalla scena<br />

culturale per l'atteggiamento intransigente<br />

ed estremo che aveva assunto<br />

contro le riforme liturgiche promulgate<br />

dal Concilio Vaticano II nel 1965 e la<br />

difesa del rito latino e del Gregoriano.<br />

Con la conversione alla religione cattolica<br />

(1964) l’indole mistica e contemplativa<br />

di Cristina aveva scoperto la<br />

potenza espressiva della preghiera e la<br />

bellezza dei “perfetti cerimoniali gregoriani”<br />

che la fecero approdare dapprima<br />

alla Abbazia Benedettina di<br />

Sant’Anselmo a Roma, dove si cantava<br />

il Gregoriano, e, successivamente, alla<br />

chiesa cattolico-russa del Pontificio<br />

Collegium Russicum. Da ciò come<br />

afferma Elémire Zolla “... la proibizione<br />

di menzionare Vittoria. Fece eccezione<br />

Calesso che osò scrivere un ne -<br />

–– 20 ––<br />

crologio sul Cor -<br />

rie re della Sera”.<br />

Dalla fine degli<br />

anni ’80 del secolo<br />

scorso sono<br />

rie mersi, dopo un<br />

lungo silenzio, l’in -<br />

teresse e l’attenzione<br />

per il pensiero<br />

e l’opera letteraria<br />

di questa<br />

straordinaria poetessa<br />

e tr<strong>ad</strong>uttrice<br />

italiana dal lo<br />

stile raffinatissimo,<br />

che<br />

scrisse poco<br />

e avrebbe<br />

voluto scrivere<br />

ancor<br />

meno e che visse la<br />

scrittura come un’impresa etica, una<br />

sorta di ascesi verso il punto in la<br />

“parola è il corpo visibile di un’anima<br />

invisibile”.<br />

Cristina Campo ovvero Vittoria<br />

Guerrini è una solitaria ed appartata testimone<br />

del novecento letterario. Donna<br />

complessa, enigmatica, “ricercatrice di<br />

bellezza”, “lettrice europea” poetessa,<br />

lucida saggista... scrisse autografandosi<br />

con svariati pseudonimi (tra i tanti<br />

“Puccio Quaratesi” “Ber nardo Trevi -<br />

sano”); una pratica, questa, stravagante e<br />

misteriosa, con aspetti inquietanti.<br />

Letteratura<br />

Scelse ogni pseudonimo con accuratezza,<br />

lasciando trapelare da ogni “maschera”<br />

un aspetto della sua personalità avida<br />

di conoscenza e di perfezione. Dal<br />

1956 volle essere Cristina Campo e lo<br />

fu fino alla fine dei suoi giorni.<br />

“L’avere” numerosi nomi sembrava<br />

inscritto nel suo destino dacché al battesimo<br />

gliene attribuirono ben quattro:<br />

Vittoria, Maria Angelica, Marcella,<br />

Cristina.<br />

Vittoria Guerrini, in una straordinaria<br />

autobiografia venata di elementi visionari,<br />

“La noce d’oro”, racconta che i<br />

suoi nomi erano incisi<br />

nella medaglietta<br />

d’oro che la m<strong>ad</strong>rina<br />

le aveva appeso al<br />

collo nel giorno del<br />

battesimo. Quei no mi,<br />

da bambina, quan do<br />

si recava con la m<strong>ad</strong>re<br />

al Cimitero della Cer -<br />

tosa di Bologna, li ri -<br />

trovava scolpiti nei<br />

marmi della tomba di<br />

famiglia. Allora essi<br />

prendevano voce, davano<br />

linfa alla sua già fervida<br />

immaginazione; le<br />

parlavano dentro misteriosamente<br />

e - come<br />

album di immagini - snodavano<br />

il passato familiare<br />

dandole il senso della<br />

continuità.<br />

Figlia di Emilia Putti, di -<br />

scendente da un’illustre<br />

famiglia bolognese che, per generazioni,<br />

ha nobilitato la città di artisti, scienziati,<br />

medici, uomini politici e di Guido<br />

Guerrini compositore e musicista originario<br />

di Faenza, Vittoria consuma la<br />

sua infanzia dentro le pareti domestiche,<br />

in un mondo ovattato, popolato<br />

esclusivamente da <strong>ad</strong>ulti. Per una congenita<br />

malformazione cardiaca che rende<br />

precaria la sua salute non può frequentare<br />

la scuola. Cresce quindi isolata<br />

dai coetanei e dai loro giochi, coccolata<br />

ed incantata dai racconti di fia-<br />

Letteratura<br />

Cristina Campo, preghiera e poesia. L’en ergia solitaria di un’intellettuale italiana<br />

be e di storie sacre; seguita nella istruzione<br />

con amorosa attenzione dai genitori<br />

e da insegnanti privati che, in giovanissima<br />

età, le fanno apprendere le<br />

lingue straniere e la introducono alla<br />

lettura dei classici.<br />

Nell’<strong>ad</strong>olescenza, a Firenze, Vittoria<br />

stabilisce la sua prima vera amicizia<br />

con Anna Cavalletti coetanea dal precoce<br />

talento letterario con affini passioni<br />

letterarie. Il loro sodalizio è interrotto<br />

bruscamente dalla prematura morte<br />

di Anna, nel bombardamento di<br />

Firenze del 1943. Insieme le due giovani<br />

avevano coltivato l’idea di “fare<br />

critica in modo nuovo, lieve, come in<br />

una conversazione”; dopo la morte di<br />

Anna il loro progetto diviene fonte fondamentale<br />

della scrittura di Vittoria:<br />

una scrittura intesa come dialogo che<br />

può esistere solo se r<strong>ad</strong>icato nella affinità<br />

del sentire, e “in una maniera affine<br />

di vivere la letteratura”. All’interno<br />

del rapporto affettivo, la condivisione<br />

dell’esperienza - spirituale ed<br />

estetica - della letteratura ha<br />

un’importanza primaria. La formazione<br />

da autodidatta della<br />

Guerrini è infatti alimentata da<br />

incontri e da amicizie rilevanti a<br />

cominciare da quella con il germa-<br />

nista e tr<strong>ad</strong>uttore Leone Traverso con<br />

cui avrà una tormentata relazione. E’<br />

lui che le fa “conoscere” Hoffmannsthal<br />

e la letteratura tedesca; è con lui che<br />

comincia a tr<strong>ad</strong>urre in modo professionale<br />

versi sparsi, estratti di prose dagli<br />

autori più cari e un volume di poesia di<br />

Mörike. Grazie a Traverso conosce<br />

anche Mario Luzi “il grande amore e<br />

l’unico della sua vita” (secondo Mar -<br />

gherita Dalmati). Luzi, per primo, le fa<br />

conoscere il pensiero di Simone Weil.<br />

Nella Weil ritrova la sua ansia di assoluto,<br />

la sua intransigenza, il suo rigore;<br />

da lei apprende l’idea di “attenzione”<br />

come ascolto, lucida partecipazione ma<br />

anche compassione; attenzione è “aver<br />

l’anima vulnerabile alle ferite di ogni<br />

carne senza eccezione, come a quelle<br />

della propria carne, né più né meno”.<br />

Nel 1955 Vittoria Guerrini si trasferisce<br />

a Roma dove conosce nuovi amici<br />

come Margherita Dalmati, Maria<br />

Zambrano e lo studioso delle culture<br />

orientali e scrittore Elémire Zolla a cui<br />

si lega sentimentalmente, dopo il definitivo<br />

distacco con Traverso. Nel 1956<br />

pubblica il suo primo libro di versi<br />

“Passo d’<strong>ad</strong>dio”:<br />

un commiato<br />

alla giovinezza,<br />

uno stacco<br />

dal passato e<br />

nel contempo<br />

l ’ av v i o a l<br />

mon do della<br />

religione e<br />

dell’ascesi<br />

che la farà<br />

approdare,<br />

negli anni<br />

sessanta,<br />

alla conversione<br />

e alla mi -<br />

stica, al -<br />

la predilezione<br />

d e l l e<br />

for me<br />

devozionali<br />

–– 21 ––<br />

Febbraio 2011<br />

dell’Oriente cristiano.<br />

“Passo d’<strong>ad</strong>dio” è la sua prima opera<br />

firmata come Cristina Campo che di sé<br />

disse “Ha scritto poco e vorrebbe aver<br />

scritto ancor meno”, un’affermazione<br />

“celebre, tagliente ed epigrafica …” che<br />

“se applicata alla poesia diventa quasi<br />

par<strong>ad</strong>ossale” dato che i versi occupano<br />

una parte esigua rispetto alle prose, di<br />

per sé non numerose.<br />

“Passo d’<strong>ad</strong>dio” infatti è una raccolta<br />

costituita da undici poesie pubblicate<br />

presso Sabeiwiller.<br />

Il titolo, secondo Leone Traverso che nel<br />

1957 recensì i versi, rimanda alla “prova<br />

di danza che un’allieva usa offrire staccandosi<br />

dalle compagne al termine del<br />

corso comune”. E’ insomma un’educazione<br />

all’<strong>ad</strong>dio “ti insegnerò, mia anima<br />

/ questo passo d’<strong>ad</strong>dio”. Il leit-motiv del<br />

libello è lo stacco, la separazione, il congedo<br />

che si intreccia al tema del tempo<br />

esterno ed interiore “Moriremo lontani /<br />

sarà molto / se poserò la guancia nel tuo<br />

palmo / a Capodanno”.<br />

A questi motivi si affiancano il fascino<br />

del notturno, la religione del silenzio, l’attesa,<br />

l’Oriente come luogo dell’Oltre.<br />

Nella decima poesia della raccolta<br />

dichiara di voler essere folgorata <strong>sulla</strong><br />

via di Damasco per accogliere la gioia<br />

della croce. E’ un annuncio del suo<br />

desiderio di rinnovamento che diventa<br />

esplicito nelle poesie religiose degli<br />

anni settanta nelle quali il linguaggio<br />

stesso si fa rito. Oltre a “Passo d’<strong>ad</strong>dio”<br />

il corpus poetico di Cristina<br />

Campo comprende sei poesie recuperate<br />

dal qu<strong>ad</strong>er<strong>net</strong>to donato nel Natale<br />

del 1954 all’amica Margherita Pieracci<br />

Harwell e da undici poesie sparse: tutti<br />

testi brevi <strong>ad</strong> eccezione del Diario<br />

Bizantino (versi 199).<br />

Questi componimenti in versi unitamente<br />

alle tr<strong>ad</strong>uzioni compongono “La Tigre<br />

Assenza” (1991) opera che ci permette<br />

di “seguire le stazioni dolorose e giubilanti”<br />

dell’itinerario stilistico della<br />

Campo e il suo cammino di tr<strong>ad</strong>uttrice.<br />

Flavia Benvenuto Strumendo


Febbraio 2011<br />

Bacchelli?<br />

Ma chi diamine è costui?<br />

No, spero proprio che i nostri lettori non si<br />

pongano una simile domanda.<br />

E neppure che ricordino questo nome, soltanto<br />

perché legato alla famosa legge 8<br />

agosto 1985 n° 440, che istituiva un assegno<br />

vitalizio a favore di citt<strong>ad</strong>ini che avessero<br />

illustrato la Patria, e che versassero in<br />

stato di particolare necessità.<br />

Infatti il primo beneficiario di tale legge<br />

sembra essere stato proprio Riccardo<br />

Bacchelli, per non dire che le sue vicende<br />

personali costituirono l’occasione prima e la<br />

spinta sostanziale per il varo e per la promulgazione<br />

di una tale legge, la quale, da<br />

allora, viene, ancor oggi, comunemente<br />

ricordata come “Legge Bacchelli”.<br />

Benché, figuriamoci, il Bacchelli abbia<br />

goduto i benefici della “ sua “ legge, solo<br />

da Natale a Santo Stefano, si fa per dire,<br />

dal momento che egli finì di vivere un mese<br />

dopo che la stessa era divenuta esecutiva<br />

nei suoi confronti.<br />

“ Appena vidi il sol che ne fui privo ...... “.<br />

Al di là di codesti curiosi e tristi rilievi,<br />

rimane il fatto che il Bacchelli ( 1891 -<br />

1985 ) può essere considerato come uno tra<br />

i più importanti e significativi romanzieri<br />

italiani del secolo scorso.<br />

Vastissima fu la sua produzione, per cui<br />

un critico lo ebbe a chiamare, e a mio<br />

modo di vedere, abbastanza a ragione, “il<br />

Balzac italiano”.<br />

E precisamente egli scrisse<br />

più di una ventina di romanzi,<br />

volumi di novelle, saggi<br />

critici e letterari, due volumi<br />

densi di teatro, alcuni volumi<br />

di poesie, e altro ancora.<br />

Si dice questo, per dare una<br />

prima, approssimativa idea<br />

della consistenza della sua<br />

opera, benché, ovviamente,<br />

sia chiaro che la mole quantitativa<br />

delle opere poco o<br />

nulla abbia a che fare con<br />

l’importanza, che è data<br />

esclusivamente dal livello<br />

qualitativo.<br />

E sotto questo aspetto, credo<br />

che particolarmente due,<br />

quanto meno, tra i suoi molti romanzi<br />

abbiano titolo per restare nell’interesse dei<br />

posteri: “ Il diavolo al Pontelungo “, che è<br />

il volume di cui vogliamo occuparci questa<br />

volta, e poi, il grande romanzo fluviale<br />

“Il mulino del Po”, che è il suo riconosciuto<br />

ed intramontabile capolavoro, trasportato,<br />

in anni ormai lontani, anche dal<br />

Bolchi in uno sceneggiato televisivo di<br />

grande successo.<br />

Proprio in forza di queste due opere, il bolognese<br />

Bacchelli ha potuto costruire la sua<br />

fama di cantore della sua terra: l‘Emilia-<br />

Romagna, l’Emilia, Bologna, in primis, ma<br />

anche la Romagna.<br />

“ La Romagna - dice il Bacchelli - è terra<br />

troppo grata e piacente, e i suoi l’amano di<br />

un affetto municipale, sensuale e fazioso.<br />

Non ha perciò ricevuto una capitale, e ricorre<br />

all’emiliana Bologna, tutta diversa.<br />

Emigrare a pochi romagnoli riesce senza<br />

che si sperdano, ma cotesti pochi, l’esilio<br />

li forma. Altrimenti molti ingegni di<br />

Romagna si logorano nella vita del caffè di<br />

piazza e in certi enfatici e sonori motti e<br />

vezzi di vanagloria locale. Ma di assai cose<br />

può farsi p<strong>ad</strong>rone un romagnolo, che si sia<br />

fatto p<strong>ad</strong>rone di sè e della propria natura”.<br />

Nato da p<strong>ad</strong>re bolognese e da m<strong>ad</strong>re tedesca,<br />

il Bacchelli sembra abbia ereditato,<br />

dalla m<strong>ad</strong>re, il rigore e la precisione di<br />

una costruzione e di una architettura intellettuale<br />

teutonica, e, dal p<strong>ad</strong>re, una fantasia<br />

svagata ed ariosa, gioviale ed insieme<br />

con spiccate propensioni<br />

carnali, unita alle doti per<br />

cui va famoso l’animo emiliano,<br />

imbevuto cioè di una<br />

lieta e grassa, ilare fecondità,<br />

e di una giocosa felicità<br />

d’animo, tra l’ariostesco<br />

ed il goldoniano.<br />

E se ci fosse uno scrittore italiano,<br />

che il Bacchelli abbia<br />

tenuto d’occhio, pur senza<br />

mai voler darlo a vedere, credo<br />

che questi sia il lombardo<br />

Manzoni, cui forse il Bac -<br />

chelli tendeva <strong>ad</strong> ispirarsi,<br />

con la sua prosa ampia e<br />

distesa, direi saporosa e per<br />

così dire completa, sì da non<br />

–– 22 ––<br />

Un libro da non dimenticare<br />

“Il diavolo al Pontelungo”<br />

di Riccardo Bacchelli<br />

tralasciare nelle descrizioni nessun particolare<br />

importante, e con il suo amichevole<br />

intrufolarsi nel racconto, per direttamente<br />

esprimere, volta a volta, un parere, un<br />

commento, una sua eventuale divergenza<br />

di opinione rispetto a quelle professate da<br />

un suo personaggio, e quasi per far comprendere<br />

al lettore come egli sia costantemente<br />

accompagnato dallo spirito critico<br />

dell’autore.<br />

E che la “ regia “ del tutto rimane sempre<br />

saldamente nelle mani di colui che sta dipanando<br />

le fila del racconto.<br />

Io personalmente il Bacchelli lo considero<br />

sì come un sanguigno emiliano, ma soprattutto<br />

come un Maestro di vita, come uno<br />

scrittore sapido dal periodare lento e solenne,<br />

ma anche placido e scorrevole, simile<br />

all’andare maestoso del fiume Po, che “ nel<br />

tempo volge e rivolge coi giorni e con noi<br />

ogni cosa nel segreto di Dio “.<br />

Perché malgr<strong>ad</strong>o il suo attardarsi più volte<br />

ed il suo indulgere a situazioni sicuramente<br />

grassocce, il che farebbe indubbiamente<br />

parte della componente emiliana<br />

della sua psiche, la di lui concezione di<br />

vita, la di lui visione del mondo è decisamente<br />

religiosa, come lo stanno a testimoniare<br />

innumerevoli sue pagine, e come<br />

lo provano le parole che poco sopra sono<br />

Un libro da non dimenticare<br />

state citate, e che son quelle<br />

che chiudono l’epico poema<br />

in prosa del Mulino del Po.<br />

(Da notarsi a questo riguardo,<br />

che il Bacchelli venne<br />

più e più volte proposto come<br />

candidato ufficiale dell’Italia<br />

al Premio Nobel, fin dal<br />

1940, da parte della Acca -<br />

demia dei Lincei e da parte<br />

della Acc<strong>ad</strong>emia della Cru -<br />

sca, ma sempre inutilmente,<br />

e ciò, è molto probabile, a<br />

causa del suo essere scrittore<br />

di fede cattolica, tant’è che fu<br />

lo stesso Bacchelli a pregare<br />

di non insistere più sul suo<br />

nominativo).<br />

E sono convinto che questo capolavoro del<br />

Mulino del Po, questa gigantesca saga di<br />

una famiglia italiana, che va dalla campagna<br />

napoleonica di Russia ( 1812 ) sino alla fine<br />

della Prima Guerra Mondiale ( 1918 ),<br />

resterà come una pietra miliare nella storia<br />

letteraria italiana, come un qualche cosa che<br />

unisce davvero gli abitanti della penisola,<br />

alla pari dei Promessi sposi, delle Con -<br />

fessioni del Nievo, e del Piccolo mondo<br />

antico del Fogazzaro.<br />

Ma torniamo al volume di cui si vuol parlare,<br />

cioè torniamo al Diavolo al Pon -<br />

telungo.<br />

Esso venne pubblicato nel 1927, col sottotitolo<br />

di Romanzo storico ( così come anche<br />

il Mulino del Po, del resto, che invece vide<br />

la luce nel biennio 1939/1940 ), e godette<br />

subito di un largo successo, che non gli<br />

manca, in certa misura, anche <strong>ad</strong>esso, visto<br />

che è tra i romanzi del Bacchelli più frequentemente<br />

ristampati.<br />

Che cosa narra questo romanzo ?<br />

E perché questo titolo così curioso ?<br />

Il romanzo descrive i preparativi, e poi lo<br />

svolgersi e quindi il naufragare di una sorta<br />

di insurrezione armata che venne effettuata,<br />

nel bolognese, dal famoso anarchico<br />

ed agitatore russo Michele Bakùnin, insieme<br />

<strong>ad</strong> un gruppo di anarchici italiani, tra<br />

cui anche, siamo allora nel periodo<br />

1873/74, da Andrea Costa, più tardi divenuto<br />

socialista.<br />

Come gli eventi successivi ebbero a dimostrare,<br />

si trattava di una specie di Armata<br />

Brancaleon ante litteram, con tutto il rispetto<br />

dovuto a pochi tra gli organizzatori, i<br />

quali almeno ci mettevano di proprio la<br />

buona fede e la disponibilità a sacrificare<br />

tutto alle loro idee.<br />

Ma il Bacchelli annota me -<br />

stamente che questo non<br />

possa essere considerato un<br />

merito, quando l’idea sia<br />

sbagliata.<br />

Io credo che il Bacchelli<br />

proprio non avesse né la<br />

stoffa, né l’animo dell’agitatore<br />

anarchico, ma tuttavia<br />

si deve riconoscere che egli<br />

sia riuscito <strong>ad</strong> entrare nell’atmosfera<br />

di quei circoli, e<br />

<strong>ad</strong> assimilare la loro mentalità<br />

ed il loro linguaggio, sì<br />

da rendere verosimili i loro<br />

far<strong>net</strong>icanti dialoghi ed i<br />

loro strampalati programmi.<br />

Siamo nei primi anni del<br />

nuovo Regno d’Italia, e la ideologia anarchica<br />

è in pieno fermento.<br />

Siamo ancora ai tempi eroici del socialismo<br />

e dell’anarchia.<br />

Perfino il giovanissimo socialista Giovanni<br />

Pascoli finirà per alcuni mesi in carcere, a<br />

Bologna, sul finire del 1879, per aver protestato<br />

pubblicamente contro l’arresto di<br />

alcuni compagni i quali, a loro volta, avevano<br />

protestato contro la condanna a vita<br />

del cuoco Passanante, che, l’anno prima,<br />

aveva tentato di uccidere il re d’Italia,<br />

Umberto Primo.<br />

L’anarchico Lucheni ucciderà, di lì a poco<br />

più di vent’anni (1898), l’Imperatrice Sissi,<br />

la moglie di Francesco Giuseppe, e due<br />

anni dopo (1900), l'altro anarchico Gae -<br />

tano Bresci, a Monza, colpirà a morte<br />

Umberto Primo.<br />

Siamo quindi in anni turbolenti,<br />

dove l’ideologia anarchica<br />

figura tra le più importanti<br />

e le più drammaticamente<br />

attive.<br />

Il romanzo dapprima descrive<br />

la vita di un gruppo di<br />

anarchici, provenienti da<br />

mezza Europa, riunitisi intorno<br />

alle figure del Bakùnin e<br />

dell’italiano Carlo Cafiero,<br />

in una villona “La Baronata”,<br />

di sostanziale proprietà di<br />

quest’ultimo, a Locarno, in<br />

terra svizzera.<br />

Come se stessimo assistendo <strong>ad</strong> una trasmissione<br />

dell’odierno “ Grande Fratello “,<br />

si snodano sotto i nostri occhi le giornate,<br />

vuote e velleitarie, di questo gruppo di personaggi,<br />

uomini e donne, in cui si trovano<br />

poveri esseri esaltati, uniti <strong>ad</strong> altri, che col-<br />

–– 23 ––<br />

Febbraio 2011<br />

tivano i minimi interessi dei poveri diavoli,<br />

una sorta di strana compagnia dove alcuni<br />

Don Chisciotte convivono con i loro Sancho<br />

Panza, gli uni senza riuscire a capire il mondo<br />

degli altri, e forse nemmeno il proprio.<br />

La prima parte del romanzo “ La Baronata<br />

“, segue questa combriccola di mestatori<br />

mentre, in terra svizzera, vagheggiano e<br />

preparano a modo loro la futura insurrezione.<br />

La seconda parte del romanzo, invece,<br />

si svolge in terra emiliana, e descrive il<br />

verificarsi appunto di tale insurrezione, ed<br />

il suo quasi squallido naufragare, o meglio,<br />

il suo sgonfiarsi, come se si trattasse di una<br />

bolla di sapone, scioltasi nell’aria.<br />

Il punto nodale della tentata insurrezione si<br />

svolge sul Pontelungo, un ponte sul Reno,<br />

che congiunge Bologna a Borgo Panigale.<br />

Dobbiamo anche sapere che proprio attorno<br />

a tale Ponte si era sviluppata, più di<br />

cent’anni prima, tutta una leggenda, del<br />

diavolo cioè, che sarebbe apparso all’arciprete<br />

del Borgo, mentre si trovava a percorrere<br />

quel Ponte.<br />

Nulla di più facile pensare <strong>ad</strong> una sorta di<br />

profezia, per cui su quel Ponte il diavolo<br />

avrebbe tentato nel futuro una sua sortita.<br />

Ma se c’è una cosa che salta agli occhi in<br />

maniera più che evidente, è il salto e il divario<br />

tra l’accuratezza dei particolari, per cui<br />

poteva sembrare che ogni minimo aspetto<br />

pratico dell’impresa fosse stato pesato e<br />

considerato a priori, e l’assoluta in<strong>ad</strong>eguatezza<br />

dei risultati concreti, e il conseguente<br />

banale fallimento di un’operazione tanto<br />

vanamente sognata e meditata.<br />

Perciò quello che stupisce<br />

sta proprio in questo contrasto<br />

tra la apparente<br />

serietà dei preparativi ed il<br />

ridicolo dell’esito, per cui<br />

non può che discenderne la<br />

velleitarietà e la pochezza<br />

di tali preparativi.<br />

E pensare che quanto sto<br />

affermando può andar bene<br />

egualmente per tanta parte<br />

dei moti insurrezionali che<br />

travagliarono la nostra<br />

penisola durante tutto l’Ot -<br />

to cento.<br />

Forse che furono meglio preparati i vari<br />

moti del ‘21, del ’31, quello di Pisacane o<br />

quello dei Fratelli Bandiera?<br />

O forse che ottennero un miglior successo?<br />

Ma il denominatore comune che costituiva<br />

la debolezza di tali progetti, stava forse nel<br />

falso presupposto che allo scoppio dell’in-


Febbraio 2011<br />

surrezione, il popolo<br />

sarebbe scattato, co me<br />

un sol uomo, in di fesa<br />

degli insorgenti.<br />

Miopia politica quindi<br />

di questi ultimi, i<br />

quali non avevano<br />

capito, né sospettato<br />

che il popolo non<br />

solo non li avrebbe<br />

seguiti, ma semmai,<br />

si sarebbe sollevato,<br />

non già per aiutarli,<br />

ma, al contrario, proprio<br />

per respingerli.<br />

E tale errore, nonostante le amare esperienze<br />

di tutto un secolo fu comune, ancora<br />

nell’anno 1900, cioè allo spirare del<br />

medesimo secolo, persino al caso del povero<br />

Bresci, il quale riteneva e sperava che<br />

una volta ucciso Umberto Primo, il popolo<br />

sarebbe insorto, liberandolo dalla prigione,<br />

ed abbattendo lo stesso istituto<br />

monarchico.<br />

Folli far<strong>net</strong>icazioni di poveri esaltati!<br />

La maestria del Bacchelli sta proprio nell’aver<br />

saputo rendere verosimili i dialoghi<br />

tra questi anarchici, come se avesse potuto<br />

udirli e registrarli, tanto essi sono conformi<br />

alle loro vedute ed al loro animo.<br />

Leggendo queste rievocazioni di anni così<br />

lontani e di mentalità così diverse dalla<br />

nostra, il pensiero non può non andare a<br />

situazioni che anche noi abbiamo vissuto<br />

sia pure come spettatori,<br />

e che hanno profondamente<br />

inciso sul nostro<br />

animo, e quindi ci riporta<br />

<strong>ad</strong> anni che non potremo<br />

mai dimenticare.<br />

Alludo al tempo delle<br />

Brigate rosse.<br />

Uguale la faciloneria ed il<br />

fumo dialettico, uguale<br />

quell’essere sostanzialmente<br />

al di fuori della<br />

realtà, e semmai di differente,<br />

possiamo trovare<br />

oggi una maggiore disponibilità<br />

di denaro e di mezzi, uguale comunque<br />

invece il prevedibile insuccesso finale.<br />

Eppure anch’essi, i Brigatisti rossi, così<br />

come Bakùnin e gli altri, pensavano davvero<br />

<strong>ad</strong> una concreta possibilità di realizzo<br />

delle loro tragiche utopie .......<br />

Tanto, nel cuore umano, la speranza può<br />

vincerla <strong>sulla</strong> chiara visione della<br />

ragione !<br />

E il romanzo ( conforme al giudizio che su<br />

Bacchelli ha dato l’insigne critico Carlo Bò:<br />

“ l’ultimo classico, il solo che potesse vantare<br />

qualche titolo sull’eredità manzoniana”)<br />

si chiude con una pagina dal sapore<br />

veramente manzoniano, di cui riportiamo<br />

la parte finale.<br />

Sono brani di un’omelia che l’arciprete di<br />

Borgo Panigale tenne ai suoi fedeli, subito<br />

dopo la fallita insurrezione:<br />

–– 24 ––<br />

Un libro da non dimenticare<br />

“ ..... colla presunzione<br />

viene l’inquietudine, se<br />

ne vanno pazienza e<br />

discrezione; e si vede<br />

gente agra, buia e malcontenta,<br />

che per farsi<br />

venir a noia la salute, va<br />

a cercare le idee strampalate<br />

e i rischi mortali<br />

ai quattro venti, come se<br />

in casa non ce ne fossero<br />

abbastanza. Mettetevi<br />

in testa che per essere<br />

onestamente felici bisogna<br />

far così: ama quello<br />

che è tuo, conosci quel che ti occorre, e fa<br />

quel che fai. Non c’è altra regola, dopo<br />

quella dell’amor di Dio.<br />

Così disse l’arciprete, e per concludere<br />

anche noi, è una sentenza che <strong>ad</strong> alcuni<br />

finirà (di piacere) e <strong>ad</strong> altri no, ma la storia<br />

del diavolo al Pontelungo non ebbe mai<br />

meno di cento anni.<br />

E però, se i nipoti la riseppero dai nonni dei<br />

nonni, i nonni la tramanderanno ai nipoti<br />

dei nipoti.<br />

E nulla sarà che non sia già stato”.<br />

E pensando alle odierne Brigate rosse, emule<br />

dei fatti di Michele Bakùnin e compagni,<br />

bisogna convenire che quest’ultima frase è<br />

verissima, ed anzi in certo modo profetica:<br />

nulla sarà che non sia già stato.<br />

Federico Fontanella<br />

Matteo Editore informa.<br />

Da gennaio in tutte le migliori librerie internazionali<br />

“La gallina di Polverara”<br />

di Federico Fontanella<br />

“49 racconti, accompagnati anche dalla saggezza popolare<br />

di proverbi e detti dimenticati.<br />

Racconti ricchi di personaggi pieni di vita e gusto del vivere,<br />

tratteggiati con maestria nelle loro caratteristiche fisiche<br />

e psicologiche, che conferma nell’Autore una ricca e<br />

brillante verve narrativa.”<br />

Mostre<br />

“Il magnifico cratere e il suo restauro. Antichi<br />

tesori dal Museo Nazionale di Belgr<strong>ad</strong>o” è<br />

la grande mostra allestita a P<strong>ad</strong>ova negli spazi<br />

rinnovati di Palazzo del Monte dove saranno<br />

esposti i tesori delle Tombe principesche di<br />

Trebenište e di Novi Pazar dal 13 febbraio<br />

fino al 13 marzo 2011. Tutto ha inizio nel<br />

1931 quando a Trebenište, nei pressi di<br />

Ocrida, nell’attuale Macedonia, veniva rinvenuto<br />

un cratere bronzeo definito come<br />

capolavoro assoluto realizzato verso la fine<br />

del VI secolo avanti Cristo. L’opera classificato<br />

tra i Tesori della Nazione dal Museo<br />

Nazionale della capitale serba è stata anche<br />

esposta al Quirinale.<br />

P<strong>ad</strong>ova propone una occasione unica per<br />

ammirare, dopo il restauro, lo straordinario<br />

capolavoro. Il prestito dell’opera, sia per un<br />

–– 25 ––<br />

Febbraio 2011<br />

A P<strong>ad</strong>ova storici e antichi tesori provenienti<br />

dal Museo Nazionale di Belgr<strong>ad</strong>o in mostra<br />

Placca d’oro, Mitré, oro, VI-V sec. a.C.<br />

Serbia Novi Pazar<br />

solo mese, è un segno di gratitudine alla<br />

Fondazione Cariparo dal Museo Nazionale di<br />

Belgr<strong>ad</strong>o e della Serbia. Proprio l’istituzione<br />

p<strong>ad</strong>ovana ha sostenuto l’onere per il restauro<br />

in Italia del preziosissimo manufatto.<br />

La Fondazione aveva favorito l’arrivo di questo<br />

capolavoro d’arte greca arcaica <strong>ad</strong> Adria<br />

dove nel 2007 fu tra le meraviglie esposte nella<br />

fortunata mostra “Balkani. Antiche civiltà<br />

tra il Danubio e l’Adriatico”, allestita presso il<br />

Museo Archeologico Nazionale.<br />

Sorprendenti e rivoluzionari sono gli esiti<br />

scientifici del restauro, inerenti l’identificazione<br />

dell’area culturale di pertinenza del cratere<br />

e l’ubicazione dell’officina bronzistica in<br />

cui è stato prodotto. Gli indicatori, provenienti<br />

dalle analisi scientifiche eseguite su<br />

campioni delle terre di fusione presenti ancora<br />

in alcune parti delle anse del manufatto, ci<br />

dirigono alla piccola isola di Egina, nel golfo<br />

Saronico, e non, come si pensava in precedenza,<br />

a Corinto o a Sparta. A P<strong>ad</strong>ova il<br />

Magnifico Cratere sarà esposto insieme ai<br />

reperti, non meno preziosi, che lo accompagnavano<br />

nella cosiddetta Tomba 8 di<br />

Trebenište. Si tratta di un importante corredo<br />

militare di un principe guerriero di cui si ignora<br />

il nome. Tra i reperti rinvenuti nella celebre<br />

tomba, figurano uno splendido elmo bronzeo,<br />

di manifattura greca, decorato da applicazioni<br />

in oro raffiguranti due cavalieri, altri<br />

preziosi oggetti: un corno potorio, o rython,<br />

e bicchieri in argento di raffinatissima fattura,<br />

insieme a due straordinarie lamine auree in<br />

Caravaggio e gli Impressionisti a Milano<br />

foggia di sandalo, decorate a sbalzo con elementi<br />

geometrici e figurati. A documentare<br />

le multiformi relazioni esistenti tra le popolazioni<br />

indigene abitanti gli attuali territori<br />

della Serbia e dell’area balcanica centrale e<br />

la Grecia, saranno esposti al Palazzo del<br />

Monte anche gli stupefacenti ritrovamenti della<br />

Tomba 9 di Trebenište.<br />

Dal tumulo principesco di Novi Pazar ci arrivano<br />

straordinari cinturoni e pettorali in oro<br />

di fattura indigena, insieme a vasi in bronzo e<br />

argento e a manufatti in ambra provenienti dalla<br />

Grecia, a dimostrare ancora una volta i molteplici<br />

contatti intercorsi tra VI e V secolo a.C.<br />

tra diverse cultura in area medio Balcanica,<br />

forieri di molte novità in più campi.<br />

Idria, Novi Pazar Serbia - bronzo VI-V sec.a.C.<br />

A partire dal 15 febbraio fino al 30 giugno 2011 a Milano, nella storica sede del Museo Diocesano a cura di Vittorio Sgarbi si darà il via alle danze<br />

di un’esposizione per ripercorrere gli anni della formazione di Caravaggio tra Ve<strong>net</strong>o e Lombardia attraverso la raccolta e l’esposizione di circa<br />

cinquanta opere che l’artista ha potuto ammirare nelle chiese e negli studi dei pittori tra i 14 e i 20 anni, prima della<br />

partenza per Roma.<br />

In mostra opere degli artisiti che hanno influenzato maggiormente il giovane Caravaggio tra i quali Giorgione, Moretto<br />

da Brescia, G.B. Moroni, Tiziano, Vincenzo e Antonio Campi, Simone Peterzano, Arcimboldi Ortolano, Tintoretto,<br />

Lorenzo Lotto, Giovanni Ambrogio Figino, Jacopo da Bassano e molti altri.<br />

A marzo tempo de “Gli Impressionisti. I capolavori della Clark Collection” per la prima volta in Italia.<br />

Dopo 11 anni sempre Milano apre nuovamente le porte agli straordinari capolavori della pittura impressionista esponendo<br />

le opere dallo Sterling & Francine Clark Art Institute nelle sale di Palazzo Reale. La mostra presenterà circa settanta<br />

dipinti dei più grandi maestri dell’Impressionismo francese tra cui Mo<strong>net</strong>, Pissarro, Gauguin, Ma<strong>net</strong>, Degas e<br />

uno straordinario gruppo di oltre venti dipinti di Renoir. Si tratta di un percorso esaustivo attraverso i capolavori che<br />

hanno rivoluzionato la storia dell’arte del secolo scorso e che continuano <strong>ad</strong> affascinare il pubblico di ogni tempo.<br />

Le opere esposte costituiscono il nucleo principale della collezione del Clark Institute, una delle più importanti e<br />

prestigiose collezioni degli Stati Uniti, mai esposte prima nel nostro paese.


Febbraio 2011<br />

I parchi del Ve<strong>net</strong>o visti da Marco B. Peccoz<br />

Con sensibilità di artista, Marco Beck Peccoz<br />

ha interpretato quell’Eden tra cielo e mare<br />

che sono i parchi del Ve<strong>net</strong>o.<br />

Su iniziativa della Regione Ve<strong>net</strong>o, As -<br />

sessorato all’Agricoltura, Parchi e Aree<br />

Protette, le immagini dei sei parchi saranno<br />

esposte dall’8 ottobre al 21 marzo, primo<br />

giorno di Primavera, in un luogo davvero<br />

emblematico, che da solo meriterebbe il viaggio:<br />

Ca’ Vedramin a Taglio di Po, sede del<br />

Museo regionale della Bonifica nel Parco del<br />

Delta del Po.<br />

Quest’impianto è una testimonianza, perfettamente<br />

restaurata, della complessa rete di<br />

strutture create tra fine Ottocento e primi del<br />

Novecento per offrire all’agricoltura porzioni<br />

ampie di quell’immenso reticolo di acqua,<br />

di fiume e salmastra, e di terre paludose che<br />

era il delta del Po. Le sei imponenti caldaie a<br />

vapore collegate <strong>ad</strong> una ciminiera alta sessanta<br />

metri, alimentavano un sistema di idrovore<br />

in gr<strong>ad</strong>o di sollevare e convogliare al<br />

mare 11 mila litri di acqua al secondo, garan-<br />

Alcune vedute panoramiche del Ve<strong>net</strong>o<br />

tendo così la possibilità di continuare<br />

<strong>ad</strong> essere terraferma all’Isola di Ariano.<br />

Tra questi mastodonti della tecnologia,<br />

finalmente a riposo, le immagini di<br />

Marco Beck Peccoz aprono squarci di<br />

par<strong>ad</strong>iso: raccontano di acque, terre,<br />

colline e vette dove la natura è sovrana,<br />

luoghi del passato che è futuro, un’altra<br />

faccia del Ve<strong>net</strong>o, terra di industrie<br />

e di città diffuse.<br />

Parchi a loro modo singolari, unici.<br />

A partire degli immensi orizzonti del<br />

Delta, la terra più giovane d’Italia. I<br />

sui meravigliosi meandri si sono in gran<br />

parte formati (e continuano a formarsi)<br />

negli ultimi secoli per gli apporti del Grande<br />

Fiume. Un territorio in continua mutazione<br />

perché connesso tra un Adriatico, che<br />

tende <strong>ad</strong> inv<strong>ad</strong>ere un ambiente che la subsidenza<br />

tende <strong>ad</strong> abbassare, e l’avanzamento<br />

di limi portati dal Po, che qui si ramifica in<br />

grandi e piccoli corsi.<br />

Un poco più a nord incontriamo un altro unicum:<br />

il Parco dei Colli Euganei, il parco termale<br />

più esteso d’Europa, colline che hanno<br />

l’aspetto di coni vulcanici sotto e intorno alle<br />

quali scorrono le acque calde che alimentano<br />

le celebri terme di Abano e Montegrotto.<br />

Un poco più <strong>ad</strong> est il Parco del Sile, il fiume<br />

di sorgiva più esteso d’Italia che prende<br />

vita da infinite polle che sgorgano nella pianura<br />

trevigiana, per via via rinvigorirsi con<br />

altre sorgenti, diventare navigabile e sfociare<br />

in Laguna.<br />

Una miniera tra le più preziose al mondo,<br />

molto più che quelle di oro e diamanti, è<br />

–– 26 ––<br />

Fotografia<br />

preservata dal Parco della Lessinia, nel<br />

veronese. Le viscere di questo verdissimo<br />

altopiano imprigionano per sempre un mare<br />

di 50 milioni di anni fa, una laguna tropicale,<br />

popolata da infinti pesci che guizzavano<br />

tra palmeti rigogliosi. Ora fossili tra i<br />

più belli al mondo.<br />

Poi le grandi montagne del bellunese, le<br />

Dolomiti, oggi Patrimonio Universale<br />

dell’Umanità. Due i parchi che le preservano<br />

in territorio ve<strong>net</strong>o: il grandioso Parco delle<br />

Dolomiti Bellunesi, un Parco Nazionale,<br />

che all’imponenza delle cime unisce la presenza<br />

di ben 1700 specie botaniche, un quarto<br />

della flora dell’intero territorio italiano. A<br />

nord di Cortina, nel territorio delle antiche<br />

Regole di origine celtica, il sesto parco, quello<br />

Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo con<br />

le altissime vette, le praterie di quota e le folte<br />

foreste di conifere.<br />

Di questi luoghi, Marco Beck Peccoz ha colto<br />

l’anima, riconducendoli con maestria a<br />

visioni, atmosfere, storie, emozioni come solo<br />

un grande interprete della fotografia sa fare.<br />

Dopo la prima a Ca’ Vendramin la mostra è<br />

destinata <strong>ad</strong> una lunga itineranza in altri parchi<br />

e sedi espositive, in Italia e all’estero.<br />

Orario: sino al 30 ottobre e dal 1 al 21 marzo<br />

dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00<br />

escluso il lunedì.<br />

Nel periodo dal primo novembre al 28 febbraio<br />

la visita è possibile su prenotazione<br />

rivolgendosi all’Ente Parco Delta del Po:<br />

Ingresso libero.<br />

info: www.parcodeltapo.org<br />

info@parcodeltapo.org.<br />

Arte<br />

Cosmo, pia<strong>net</strong>i, campi mag<strong>net</strong>ici che aggregano<br />

e modificano la materia hanno sempre<br />

esercitato una profonda suggestione nell’immaginario<br />

di Eliseo Mattiacci, divenendo temi<br />

ricorrenti già nei lavori dei primi anni ’60 così<br />

come nelle azioni e nelle installazioni alla<br />

Tartaruga e all’Attico a Roma o, in seguito,<br />

nelle gallerie di Alexander Iolas a Parigi,<br />

Milano e New York. Tappe fondamentali di<br />

una vicenda espositiva scandita dalla presenza<br />

dell’artista in contesti di rilievo internazionale<br />

sono le sale personali alla Biennale di<br />

Venezia nel 1972 e nel 1988, le mostre al<br />

Kunstforum Städtische Galerie im Lanba -<br />

chhaus a Monaco di Baviera nel 1984, al<br />

Museo di Capodimonte a Napoli nel 1991, ai<br />

Mercati di Traiano a Roma nel 2001, e la realizzazione<br />

del progetto Danza di astri e di stelle<br />

a Reggio Emilia nel 2006 con imponenti<br />

sculture collocate all’aperto. La Galleria dello<br />

Scudo, dopo la mostra site specific dell’inverno<br />

2002, torna ora a rendere omaggio a<br />

Mattiacci proponendo una selezione di opere<br />

di grande formato realizzate tra il 1976 e il<br />

2010, imperniate sul tema delle possibili relazioni<br />

tra terra, spazio e corpi astronomici,<br />

oggetto delle sue riflessioni da più di trent’anni.<br />

La “fabbrica del cosmo” è stata e continua<br />

<strong>ad</strong> essere il luogo immaginario in cui l’artista,<br />

in un costante rinnovamento, cattura le forme<br />

e le forgia in un dialogo continuo con gli elementi<br />

dell’universo e con le forze che lo governano.<br />

La rassegna si apre con il dittico Sole e<br />

luna concepito nel 1976, quando la ricerca dell’artista,<br />

ancora di forte valenza concettuale,<br />

presenta frequenti rimandi a culture antiche.<br />

C’è, alla base, la consapevolezza che ogni pensiero<br />

e ogni processo creativo si compiano<br />

entro le coordinate del giorno e della notte;<br />

“la vita stessa è la manifestazione di un’energia<br />

di cui il sole, la luna e il cosmo intero sono<br />

dinamo attive; è infatti a essi che le civiltà antiche<br />

hanno sempre guardato lasciando testimonianze<br />

imperiture del rapporto dell’uomo<br />

con gli astri” (Bruno Corà, 1991).<br />

Nel polittico Predisporsi a un capolavoro<br />

cosmico astronomico datato 1981-82, composto<br />

da cinque grandi elementi su cui trovano<br />

un ordine apparente lembi di carte disegnate<br />

e strappate, veloci pia<strong>net</strong>i e piccoli, guizzanti<br />

satelliti attraversano, percorrendo traiettorie<br />

impossibili, cieli rosa e azzurri, la cui trasparenza<br />

è esaltata dalla raffinata tecnica esecutiva<br />

del frottage. “Mattiacci disegna molto.<br />

Procede per sequenze, dotate d’un ordine<br />

interno incodificabile ma preciso. Disegna<br />

perché il suo tatto vorace innesca uno scambio<br />

anche fisico con la carta, con la grafite, con<br />

il colore (penso… alla nascita elaborante di<br />

Predisporsi a un capolavoro)… Disegna ciò<br />

che saranno, o potrebbero essere, i lavori.<br />

Astraendo d’un colpo dalla spinta sensoriale<br />

dei materiali, delle forme, delle situazioni: ma<br />

mantenendo inalterato – e ritrovando tenacemente<br />

nel segno, nella sua basculante velocità<br />

di registrazione e metamorfosi – il valore complesso<br />

ed erratico di quel rapporto, fatto d’umori<br />

sapori e bave d’una sintassi continuamente<br />

sotto scacco” (Flaminio Gualdoni,<br />

1985). Negli anni ‘80 Mattiacci riprende tematiche<br />

degli esordi, rilanciando con più vigore<br />

la sfida alle leggi della fisica. Il fascino di questi<br />

nuovi lavori risiede soprattutto nello scarto<br />

tra la pesantezza dei corpi e la leggerezza dell'effetto<br />

visivo prodotto dalla loro precaria<br />

combinazione. Come in Sfera del 1965 non<br />

trionfano masse compatte ma un groviglio di<br />

filo spinato tramato di vuoto, così in<br />

Cosmogonia, concepita nel 1985, è la levità<br />

al centro della composizione. La grande spirale,<br />

tracciata da un tondino d’acciaio che si<br />

alza da terra per protendersi verso l’infinito,<br />

nell’ambito ristretto di una stanza disegna l’orbita<br />

dei pia<strong>net</strong>i nel loro gravitare perenne.<br />

Fulcro della mostra è Carro solare del<br />

Montefeltro, il primo lavoro realizzato dopo<br />

la metà degli anni ’80 nell’intento di codificare<br />

forme pensate per stabilire un contatto<br />

ideale con il mondo celeste. Un binario sor-<br />

–– 27 ––<br />

Febbraio 2011<br />

Eliseo Mattiacci e “la Fabbrica del Cosmo”<br />

Galleria dello Scudo di Verona fino al 30 aprile 2011<br />

E. Mattiacci, Cosmogonia 1985<br />

regge due grandi dischi attraversati da un asse<br />

che seguita incurvandosi verso l’alto a sorreggere<br />

un elemento straniante, un terzo corpo<br />

discoidale, più piccolo di diametro e inclinato<br />

trasversalmente come un “fulmineombrello”.<br />

È proteso verso il cielo, quasi attendesse<br />

un lampo per captarne l’energia, quell’energia<br />

che Mattiacci “sente ovunque attorno<br />

a sé e con la quale, come pochi altri scultori<br />

del nostro tempo, ha imparato a dialogare”<br />

(Fabrizio D’Amico, 2002). Se il movimento<br />

è quello stesso del primo mitico carro, come<br />

del primo passo umano, e la sua origine ideativa<br />

e iconografica scende dalla composizione<br />

pierfrancescana dell’allegoria trionfale retrostante<br />

il ritratto del Duca Federico da<br />

Montefeltro, la grande scultura assomma in<br />

sé l’immagine di una processione laica e il<br />

senso dello sconfinamento oltre lo spazio definito.<br />

Proprio a rib<strong>ad</strong>irne la forte valenza simbolica,<br />

Mattiacci decide di collocarla al centro<br />

di una delle più apprezzate sale alla XLIII<br />

Biennale di Venezia nel 1988, accanto <strong>ad</strong> altri<br />

suoi lavori di analoga ispirazione, quali Lente<br />

solare del 1987 ed Esplorazione mag<strong>net</strong>ica<br />

dell’anno successivo. Il percorso prosegue<br />

quindi con lavori dei decenni successivi.<br />

Collisione del 1995-1996 accoglie in sé motivi<br />

ispiratori di interventi in contesti paesaggistici<br />

e architettonici di particolare suggestione,<br />

come l’immenso disco sospeso nell’azioneinstallazione<br />

Un ascolto di vuoto al Passo del<br />

Furlo nei dintorni di Pesaro nel 1992 o il<br />

gigantesco Gong del 1992-1993 che catturava<br />

lo sguardo ai Mercati di Traiano a Roma nel<br />

2001. Scrutare il cosmo del 2004 è ancora una<br />

volta una macchina per captare segnali da molto<br />

lontano. Tempo globale, anch’esso del 2004,<br />

rinnova la tensione <strong>ad</strong> annullare la forza di<br />

gravità, tramutando il peso di un corpo celeste,<br />

in orbita dalla notte dei tempi, in aerea leggerezza.<br />

Chiude la rassegna Ricerca intenzionale<br />

di meteoriti, un’installazione concepita<br />

espressamente per questa mostra veronese.<br />

Blocchi di pietra lavica di varia grandezza<br />

sono proposti così come appaiono in natura,<br />

quindi non alterati dalla mano dell’uomo.<br />

Fotografie di Claudio Abate, interprete di primo<br />

piano della scena artistica contemporanea<br />

e autore di scatti memorabili, affiancano le<br />

opere esposte, stabilendo una serie di confronti<br />

con altri lavori di Mattiacci fermati dall’obiettivo,<br />

in un originale cortocircuito tra passato<br />

e presente.


Febbraio 2011<br />

–– 28 ––<br />

Lezioni d’arte<br />

Il D<strong>ad</strong>aismo: tra ironia e provocazione<br />

Nel 1916, a Zurigo, un gruppo di artisti,<br />

tra cui il poeta rumeno Tristan Tzara<br />

(1896-1963), il pittore Marcel Janco<br />

(1895-1984), il poeta Hugo Ball (1886-<br />

1927), il pittore e scultore Hans Arp<br />

(1887-1966) e il poeta e scrittore Richard<br />

Huelsenbeck (1892-1974), dà vita al<br />

movimento D<strong>ad</strong>a (o D<strong>ad</strong>aismo) sicuramente<br />

l’esperienza più eversiva all’interno<br />

delle Avanguardie europee.<br />

La Svizzera, paese neutrale e terreno di<br />

incontro di esuli, pacifisti, disertori, emigrati<br />

politici, rappresenta una sorta di isola<br />

felice lontana dagli orrori della guerra<br />

e la città di Zurigo con il suo Cabaret<br />

Voltaire, diventa la sede di manifestazioni<br />

trasgressive volte a condannare ogni<br />

azione e intenzione bellica. D<strong>ad</strong>a, come<br />

si legge nel Manifesto del 1918, “non<br />

significa nulla”: il nome è stato inventato<br />

aprendo a caso un vocabolario tedesco-francese.<br />

In russo significa due volte<br />

sì, in tedesco due volte questo, in italiano<br />

e in francese rappresenta l’allitterazione<br />

di due sillabe pronunciate dai<br />

bambini nella fase pre-verbale con le quali<br />

indicano tutto, dalle cose alle persone.<br />

Quindi D<strong>ad</strong>a è tutto e niente. È gioco e<br />

par<strong>ad</strong>osso, non è neppure un gruppo: è<br />

piuttosto un modo di essere e di sentire, è<br />

la reazione alla follia omicida della guerra,<br />

è la negazione dell’arte tr<strong>ad</strong>izionale e<br />

di avanguardia in quanto funzionale ai<br />

valori del sistema borghese che hanno<br />

prodotto guerra e distruzione. Diventa<br />

Tristan Tzara a Zurigo nel 1917<br />

necessario quindi azzerare ogni<br />

ideologia, ogni politica, ogni forma<br />

estetica: l’unica possibilità progettuale<br />

è la demolizione delle abitudini<br />

e degli stereotipi sociali e culturali.<br />

Si assiste così al rifiuto polemico<br />

del concetto di bellezza, di<br />

progresso, di Modernismo e di<br />

nazionalismo.<br />

D<strong>ad</strong>a promuove la totale libertà, la<br />

spontaneità, l’irrazionalità, l’ironia,<br />

l’antimilitarismo. Sul piano operativo,<br />

il movimento si tr<strong>ad</strong>uce in una<br />

serie di azioni, performance, manifesti,<br />

riviste e oggetti capaci di<br />

“aggredire” la realtà e provocare<br />

reazioni diversificate.<br />

I luoghi di massima espansione di<br />

questo movimento-atteggiamento<br />

sono le città di Berlino, Colonia,<br />

Hannover e Parigi; gli esponenti più<br />

rappresentativi il fotografo-artista<br />

americano Man Ray, i francesi<br />

Marcel Duchamp e Francis Picabia,<br />

i tedeschi Kurt Schwitters e Max Ernst.<br />

Nelle arti visive D<strong>ad</strong>a si concretizza in<br />

un forte sperimentalismo tecnico che<br />

include, accanto al tr<strong>ad</strong>izionale dipinto<br />

a pennello, la pittura <strong>ad</strong> aerografo, il collage,<br />

l’assemblaggio, il fotomontaggio.<br />

L’utilizzo del collage spiega, in modo<br />

particolare, la volontà d<strong>ad</strong>aista di immergersi<br />

nella realtà frantumata dalla guerra<br />

e di reimpiegarne le parti scomposte non<br />

tanto per creare arte, quanto per realiz-<br />

Man Ray ritratto nel 1934<br />

La famosa Gioconda coi baffi di Marcel<br />

Duchamp<br />

zare oggetti nati dalle “scorie” di materiali<br />

diversi (pezzi di legno, frammenti<br />

di corda, biglietti del tram) tratti dal quotidiano<br />

e in quanto tali non immediatamente<br />

vendibili come i prodotti dell’arte<br />

borghese.<br />

Tuttavia l’invenzione più significativa e<br />

spiazzante, capace di una r<strong>ad</strong>icale critica<br />

al tr<strong>ad</strong>izionale concetto di opera d’ar-<br />

M. Duchamp, Ruota di bicicletta (1913)<br />

Lezioni d’arte<br />

Collezione di moda di Gaultier del 1983 ispirata al D<strong>ad</strong>a<br />

te come rappresentazione e riproduzione<br />

del reale, sarà il re<strong>ad</strong>y-m<strong>ad</strong>e (letteralmente<br />

“già pronto”) di Duchamp.<br />

L’operazione messa in atto dall’artista<br />

francese consiste nel prelevare un oggetto<br />

dal suo contesto ed elevarlo a dignità<br />

artistica, stravolgendo ogni nostra<br />

possibile aspettativa. Si tratta di<br />

un’operazione completamente mentale,<br />

attraverso la quale un oggetto<br />

passa da una collocazione semantica<br />

<strong>ad</strong> un’altra, senza alcuna pretesa<br />

estetica. Arte non significa più fare<br />

(dunque mostrare una certa abilità e<br />

una competenza tecnica), ma scegliere<br />

(cioè agire a livello di puro<br />

intelletto.) In questa direzione, chiunque<br />

può essere artista e tutto può elevarsi<br />

a statuto artistico. Il primo<br />

intervento di questo tipo fatto da<br />

Duchamp è Ruota di bicicletta<br />

(1913) nato dall’unione di una ruota<br />

di bicicletta montata su uno sgabello<br />

da cucina: la ruota è rovesciata e<br />

libera di girare sullo sgabello, trasformato<br />

in una sorta di basamento<br />

ligneo per una originalissima “scultura”,<br />

acuta parodia del mito moderno<br />

della macchina.<br />

Nel 1917 Duchamp<br />

par tecipa alla mostra<br />

promossa dalla Società<br />

degli artisti indipendenti<br />

di New York con<br />

Fontana: un orinatoio<br />

in porcellana bianca,<br />

capovolto e collocato<br />

su un piedistallo di<br />

legno, firmato dall’artista<br />

con lo pseudonimo<br />

“Richard Mutt”.<br />

L’evento suscita grande<br />

scandalo e l’opera<br />

viene rifiutata perché<br />

ritenuta una volgare<br />

provocazione non es -<br />

sendo una reale creazione<br />

artistica ma “un<br />

puro e semplice pezzo<br />

d’idraulica”. Fontana<br />

si configura come un<br />

esempio eccellente di<br />

re<strong>ad</strong>y-m<strong>ad</strong>e in quanto<br />

un banale oggetto quotidiano<br />

viene destituito<br />

dalla sua funzione originaria<br />

e dopo minime<br />

manipolazioni, inserito<br />

in spazi espositivi tr<strong>ad</strong>izionali, come un<br />

importante “pezzo da museo”.<br />

Ironia, provocazione, riflessione <strong>sulla</strong><br />

relazione arte-vita, distinguono altre<br />

memorabili opere duchampiane come lo<br />

Scolabottiglie e la Gioconda coi baffi.<br />

M. Duchamp, Fontana 1917<br />

–– 29 ––<br />

Febbraio 2011<br />

291 copertina della <strong>rivista</strong> di Francis Picabia<br />

Sulla stessa linea si colloca Man Ray con<br />

il suo C<strong>ad</strong>eau (1921): <strong>sulla</strong> piastra di un<br />

improbabile ferro da stiro, la saldatura di<br />

ben quattordici chiodi d’acciaio rib<strong>ad</strong>isce<br />

l’annullamento della funzione primigenia<br />

dell’oggetto in questione con la conseguente,<br />

beffarda, azione di “ridurre<br />

un abito in brandelli”.<br />

Tra il 1917 e il 1922, i principali esponenti<br />

dell’avventura d<strong>ad</strong>a si trasferiscono<br />

a Parigi. Con l’arrivo di Tzara<br />

(1920) inizia una fase nuova di manifestazioni,<br />

mostre e serate poetiche<br />

sempre accompagnate da evidenti note<br />

di scandalo e provocazione che affascinano<br />

in modo particolare André<br />

Breton e Louis Argon, futuri protagonisti<br />

del Surrealismo.<br />

Nel 1922, conclusasi un’importante<br />

mostra, il D<strong>ad</strong>aismo perde il suo spirito<br />

propulsore e la maggior parte<br />

degli esponenti confluisce in altri<br />

movimenti. Le sue principali istanze<br />

vengono in parte riprese e rivitalizzate<br />

negli anni ’50 dal movimento neod<strong>ad</strong>a.<br />

Lorena Gava


BELLUNO<br />

CORTINA D’AMPEZZO<br />

Cherchez la femme / La grande discesa<br />

Museo Rimoldi - Ciasa De Ra Regoles<br />

Corso Italia, 69<br />

Dalle origini degli sport invernali all’arte<br />

figurativa di grandi personaggi<br />

come Sironi, Carrà, De Chirico e<br />

Mafai, declinata al femminile: così<br />

Cortina omaggia due grandi filoni caratteristici<br />

del suo dna di località turistica<br />

e non solo, l’arte e lo sport.<br />

Info: www.musei.regole.it<br />

museo@regole.it<br />

fino al 25 aprile 2011<br />

FELTRE<br />

L'Associazione Ars Sacra, la diocesi<br />

di Belluno-Feltre, il Ministero per<br />

i Beni e le Attività Culturali, l'Archivio<br />

di Stato di Belluno e la Soprintendenza<br />

per i Beni Storici, Artistici<br />

ed Etnoantropologici per le Province<br />

di Venezia, Belluno, P<strong>ad</strong>ova e Treviso,<br />

con la collaborazione del Comune<br />

di Feltre, nell'ambito del progetto<br />

"Feltre città d'arte e di natura", della<br />

Comunità Montana Feltrina e della<br />

Provincia di Belluno presentano la<br />

mostra " Il Medioevo delle Dolomiti<br />

- codici, sculture e dipinti dagli ospizi<br />

della Val Cordevole ", allestita al<br />

Museo diocesano di Arte Sacra di<br />

via Par<strong>ad</strong>iso 19 a Feltre. L'esposizione<br />

si protrarrà fino al 30 agosto 2011. Saranno<br />

presentate conferenze ed eventi<br />

culturali di rilievo durante tutto il periodo<br />

di apertura.<br />

Info: tel. 0439 844082<br />

IAT Feltre tel. 0439 2540<br />

feltre@infodolomiti.it<br />

BOLZANO<br />

Valie Export - Tempo e Controtempo<br />

Museion<br />

Via Dante, 6<br />

Info: tel. 0471312448<br />

info@museion.it<br />

www.museion.it<br />

dal 18 febbraio al primo maggio 2011<br />

CALendArio d’Arte e MoStre<br />

SAN CANDIDO<br />

Sepp Hackhofer - Stille Landschaften.<br />

Landmanalaugar | Islanda<br />

Kunstraum Cafe Mitterhofer<br />

Via Peter Paul Rainer, 4<br />

Info: tel. 0474913259<br />

mitterhofer.manfred@virgilio.it<br />

fino all'undici marzo 2011<br />

GORIZIA<br />

Dipingere in piccolo<br />

Scuderie di Palazzo Coronini<br />

Attraverso trentacinque opere, comprese<br />

in un arco cronologico che va<br />

dal XVII al XX secolo e riferibili <strong>ad</strong><br />

artisti francesi, italiani, russi, austriaci<br />

e indiani, il percorso espositivo<br />

si propone anzitutto di illustrare l’origine<br />

e la storia della pittura in miniatura.<br />

Nata come decorazione dei<br />

manoscritti in pergamena di epoca<br />

medievale, divenuta arte indipendente<br />

a partire dal XVI secolo, la miniatura<br />

si sviluppò nel corso dei secoli<br />

attraverso l’uso di diversi materiali<br />

e di diverse tecniche pittoriche:<br />

dall’olio su rame, allo smalto all’acquerello<br />

su avorio.<br />

Organizzato da:<br />

Fondazione Palazzo Coronini Cronberg<br />

Onlus<br />

viale XX Settembre, 14<br />

tel. 0481.533485<br />

Sito web: www.coronini.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Inaugurazione Spazio Giovani alla<br />

Frontiera “Galleria Dora Bassi”<br />

Galleria Dora Bassi dell’Auditorium<br />

della Cultura Goriziana<br />

Via Roma, 5<br />

Mostra sui lavori e premiazione dei<br />

vincitori del concorso di idee “Spazio<br />

Giovani alla Frontiera”- Concorso<br />

Internazionale di idee per la riqualificazione<br />

dell'area dell' ex Ospedale<br />

Civile di Via Vittorio Ve<strong>net</strong>o.<br />

Spazio Giovani alla Frontiera è un<br />

progetto finanziato con un accordo tra<br />

il Ministero della Gioventù e la Regione<br />

Autonoma Friuli Venezia Giulia,<br />

implementato dal Comune di<br />

Gorizia con il supporto tecnico del<br />

Centro di Servizi e Documentazione<br />

per la Cooperazione Economica Internazionale<br />

- Informest.<br />

giovedì 10 marzo 2011, ore 11.00<br />

–– 30 ––<br />

Si arricchisce di un ulteriore importante<br />

tassello il panorama espositivo<br />

di inediti disegni, fotografie e cartoline<br />

che mettono in luce la personalità<br />

artistica e umana di Carlo Michelstaedter<br />

a Gorizia nella sede<br />

della Fondazione Cassa di Risparmio<br />

in occasione dei cento anni della sua<br />

scomparsa. E’ stata infatti inaugurata<br />

a fine gennaio alle 18 nella storica<br />

sede di via Carducci la mostra “Intorno<br />

a Carlo”, curata da Antonella<br />

Gallarotti, promossa e realizzata<br />

dalla Fondazione Carigo in collaborazione<br />

con la Biblioteca statale isontina<br />

e il Comune al piano terra di Palazzo<br />

Della Torre, accanto alla mostra<br />

“Far di se stesso fiamma”.<br />

Info: tel. 0481537111<br />

info@fondazionecarigo.it<br />

www.fondazionecarigo.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

CORMONS<br />

Armellin, De Menis, Frullani - 3 artisti<br />

e un cont<strong>ad</strong>ino. Vin che dorme<br />

Cantina Edi Keber<br />

Zegla, 17<br />

Info: tel. 0481.61184<br />

edi.keber@virgilio.it<br />

fino al primo maggio 2011<br />

MARIANO DEL FRIULI<br />

“Presentazione”<br />

Centro di Documentazione - Studio<br />

Luciano Chinese<br />

Via Giuseppe Verdi, 20<br />

Per la Giornata del Contemporaneo<br />

la Galleria “Nuovo Spazio” apre, su<br />

appuntamento, il proprio Centro di<br />

Documentazione, a Mariano del Friuli<br />

(Gorizia). E’ possibile, sempre su<br />

appuntamento, visitare lo studio di Luciano<br />

Chinese.<br />

fino al 31 maggio 2011<br />

PADOVA<br />

Laurina Paperina - Neither use nor<br />

ornament<br />

Perugi Arte Contemporanea<br />

Via Giordano Bruno, 24b<br />

Info: tel. 0498809507<br />

perugiartecontemp@libero.it<br />

www.perugiartecontemporanea.com<br />

fino al 25 febbraio 2011<br />

"Il senso della biodiversità"<br />

Un viaggio nella Foresta Amazzonica<br />

Info: Associazione Amici dei Popoli<br />

di P<strong>ad</strong>ova<br />

telefono e fax 049 600313<br />

mostraglialtrisiamonoi@gmail.com<br />

sito www.p<strong>ad</strong>ova<strong>net</strong>.it/<strong>ad</strong>p<br />

fino al 23 febbraio 2011<br />

Il volto dell’Ottocento. Da Canova a<br />

Modigliani<br />

Palazzo Zabarella<br />

Via San Francesco, 27<br />

Cento ritratti, cento storie, cent’anni<br />

di straordinaria arte, da Canova a Modigliani.<br />

Ulteriori informazioni:<br />

tel. 049.8753100<br />

info@palazzozabarella.it<br />

www.palazzozabarella.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

ABANO TERME<br />

“Che più di Terra, che di Villa, il<br />

nome si merita”<br />

Museo Comunale - Villa Roberto<br />

Bassi Rathgeb<br />

Via Appia Monterosso, 56<br />

Info: tel. 0498245277<br />

museo.segreteria@abanoterme.<strong>net</strong><br />

fino al 1 giugno 2011<br />

PIAZZOLA SUL BRENTA<br />

Ennio Finzi - Dal nero al non colore<br />

Villa Contarini<br />

Via Luigi Camerini, 1<br />

Il nero da felicità e distensione. Ne è<br />

convinto Ennio Finzi che per la grande<br />

esposizione che gli dedica Villa<br />

Contarini a Piazzola sul Brenta, “la<br />

Reggia delle Ville Ve<strong>net</strong>e”, ha scelto<br />

opere tutte “Dal Nero al non colore”.<br />

Un centinaio le opere proposte, molte<br />

di grande dimensione, a coprire un<br />

percorso che va dagli anni ‘50 <strong>ad</strong> oggi.<br />

Info: www.villacontarini.com<br />

contar@tin.it<br />

fino al 20 marzo 2011<br />

Terza edizione della mostra di fotografia<br />

e video su P<strong>ad</strong>ova e il suo territorio<br />

attraverso immagini e filmati<br />

di taglio giornalistico; un modo per<br />

vedere la nostra città in modo diverso<br />

attraverso l'occhio esperto di fotografi<br />

e teleoperatori.<br />

La mostra espone le opere di professionisti<br />

che hanno immortalato, at-<br />

traverso i propri strumenti di lavoro,<br />

eventi acc<strong>ad</strong>uti a P<strong>ad</strong>ova e nella sua<br />

provincia nell'ultimo anno.<br />

Centro culturale Altinate/San Gaetano,<br />

via Altinate, 71 - P<strong>ad</strong>ova<br />

dall'11 febbraio al 10 marzo 2011<br />

PORDENONE<br />

I Magredi del Cellina<br />

Spazio Foto Casa Studente<br />

Via Concordia, 7<br />

Mostra inserita all'interno del progetto<br />

“Fotografare per conoscere”.<br />

Alcune immagini presenti in mostra<br />

sono accompagnate da particolari<br />

poesie che esprimono a parole le suggestioni<br />

emotive scaturite dalla visione<br />

del paesaggio magredile.<br />

Info: tel 0434 365387<br />

www.centroculturapordenone.it<br />

cicp@centroculturapordenone.it<br />

dal 21 febbraio al 17 aprile 2011<br />

Imparare sperimentando<br />

Ex Convento di S. Francesco<br />

Piazza della Motta<br />

L’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione,<br />

affronta quest’anno il tema dell’acqua.<br />

La mostra permetterà, attraverso<br />

la sperimentazione, il gioco ed<br />

il divertimento, di comprendere fenomeni<br />

fisici e scientifici che circondano<br />

il nostro vivere quotidiano.<br />

Verranno inoltre organizzate, come di<br />

consueto, una serie di conferenze con<br />

illustri relatori che operano nel panorama<br />

della ricerca e della didattica<br />

attuali.<br />

Organizzato da:<br />

Segreteria della Sezione AIF di Pordenone<br />

- tel. 0434 91.88.28<br />

eventi@impararesperimentando.it<br />

www.impararesperimentando.it<br />

dall’1 al 28 febbraio 2011<br />

Silvano Zucchiatti - Viaggi in Lazistan.<br />

Spazi Espositivi<br />

via Bertossi<br />

Una mostra fotografica ricorderà<br />

alla città il professor Silvano Zucchiatti<br />

Ufficiale degli Alpini, fondatore<br />

del Soccorso Alpino nella provincia<br />

di Pordenone, alpinista ed<br />

esploratore di fama nazionale ed internazionale.<br />

Il professor Zucchiatti è stato uno stimatissimo<br />

Presidente della sezione di<br />

Pordenone del CAI: in questa veste ha<br />

CALendArio d’Arte e MoStre<br />

curato l’organizzazione di numerose<br />

iniziative culturali e di promozione.<br />

Fra le sue imprese alpinistiche e le<br />

esplorazioni, appaiono particolarmente<br />

interessanti ed importanti quelle<br />

compiute in Caucaso ed in particolare<br />

in Lazistan. Del viaggio compiuto<br />

in Lazistan nel 1975 esistono<br />

molte immagini, che documentano<br />

non solo i paesaggi e le esplorazioni,<br />

ma anche aspetti della vita materiale<br />

e culturale delle genti visitate.<br />

Le foto furono scattate da Gianluigi<br />

Colin che partecipò alla spedizione ed<br />

è oggi “art director” del Corriere della<br />

Sera, e da Roberto Ive, esploratore<br />

triestino ed autore di molti libri e<br />

servizi giornalistici.<br />

Info: tel. 0434.392916<br />

info@artemodernapordenone.it<br />

www.artemodernapordenone.it<br />

dal 19 febbraio al 6 marzo 2011<br />

Il fumetto di Giulio De Vita e il suo<br />

mondo<br />

PARCO Galleria d’Arte Moderna<br />

e Contemporanea “Armando<br />

Pizzinato”<br />

Viale Dante, 33<br />

Mostra dedicata al celebre fumettista<br />

ed illustratore Giulio De Vita e alle sue<br />

collaborazioni con noti fumettisti di<br />

spessore internazionale.<br />

Info: tel. 0434 523780<br />

www.artemodernapordenone.it<br />

info@artemodernapordenone.it<br />

dal 12 febbraio al 6 marzo 2011<br />

Mostra personale di Marco Ferri<br />

Ass.ne Culturale La Roggia<br />

Viale Trieste, 19<br />

Info: tel. 0434 552174<br />

www.laroggiapn.it<br />

dal 5 febbraio al 3 marzo 2011<br />

Alessandro Milesi (1856-1945).<br />

L'anima nel colore, l'eleganza nel<br />

ritratto<br />

Banca Popolare FriulAdria<br />

Piazza XX Settembre, 19/b<br />

Prosegue il progetto "Segni da un<br />

territorio" per la valorizzazione e riscoperta<br />

dei pittori di fine Ottocento<br />

e primo Novecento ve<strong>net</strong>o-friulani<br />

che ha visto protagonisti presso<br />

gli spazi di Palazzo Cossetti opere<br />

di importanti artisti fra cui Sartorelli,<br />

Cargnel, Pomi, e da ultimo Laurenti.<br />

La mostra allestita da FriulAdria in<br />

occasione delle festività natalizie è<br />

dedicata al pittore veneziano Ales-<br />

–– 31 ––<br />

sandro Milesi (1856-1945), con<br />

una ventina di opere che caratterizzano<br />

fortemente l'autore: da un<br />

lato scene che raccontano la vita<br />

umile popolare e la quotidianità veneziana,<br />

dall'altro la ritrattistica di<br />

cui Milesi fu grande maestro.<br />

Info: tel. 0434 233118<br />

per tutto l’anno 2011<br />

Alessandro Milesi<br />

Mostra dedicata al pittore veneziano<br />

FriulAdria - Palazzo Cossetti<br />

Piazza XX Settembre, 2<br />

fino al 28 febbraio 2011<br />

AVIANO<br />

Mostra fotografica di Stefano e<br />

Giorgio Gislon<br />

"Dove l’aria si fa più fina" a Piancavallo<br />

Piancavallo - TurismoFVG<br />

Via Collalto, 1<br />

Organizzato da:<br />

Agenzia TurismoFVG<br />

tel 0434 655191<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

CORDOVADO<br />

Mostra personale di Cvetka Hojnik<br />

Palazzo Cecchini<br />

Piazza Cecchini, 27<br />

Info: tel. 0434690265<br />

dal 5 al 26 febbraio 2011<br />

ROVIGO<br />

BADIA POLESINE<br />

Il secondo sabato di ogni mese torna<br />

in Via degli Estensi, Piazza Vittorio<br />

Emanuele II, Teatro Sociale, Via San<br />

Giovanni: “Rumando tra le corti<br />

sconte”, una ricca mostra scambio<br />

cose del passato antiquariato, collezionismo<br />

e hobbismo.<br />

Info: http://www.comune.b<strong>ad</strong>iapolesine.ro.it<br />

fino al 12 marzo 2011<br />

TAGLIO DI PO<br />

Marco Beck Peccoz - Eden tra cielo<br />

e mare<br />

Museo Regionale Bonifica - Parco<br />

Del Delta Del Po’<br />

Loc. Ca’ Vendramin<br />

Con sensibilità di artista, Marco<br />

Beck Peccoz ha interpretato quell’Eden<br />

tra cielo e mare che sono i parchi<br />

del Ve<strong>net</strong>o.<br />

Info: tel. 0426.81219<br />

info@parcodeltapo.org<br />

www.parcodeltapo.org<br />

fino al 21 marzo 2011<br />

TRENTO<br />

Condini, Filippi, Lunardelli<br />

“Circa Diem”<br />

Cosbi<br />

Piazza Giannantonio Manci, 17<br />

Info: tel. 0461.882811<br />

info@cosbi.eu<br />

www.cosbi.eu<br />

fino al 30 marzo 2011<br />

Donald Baechler - Girls Girls Girls<br />

Studio d’Arte Raffaelli - Palazzo<br />

Wolkenstein<br />

Via Livio Marchetti, 17<br />

Info: tel. 0461.982595<br />

studioraffaelli@tin.it<br />

www.studioraffaelli.com<br />

fino al 26 febbraio 2011<br />

Antiche M<strong>ad</strong>onne d’Abruzzo<br />

Castello del Buonconsiglio<br />

Via Bernardo Clesio, 5<br />

Info: tel. 0461.492803<br />

info@buonconsiglio.it<br />

www.buonconsiglio.it<br />

fino al primo maggio 2011<br />

BORGO VALSUGANA<br />

Chris Drury - Cloud-Sky Mountain<br />

Chamber<br />

Arte Sella<br />

Corso Ausugum, 55/57<br />

Malga Costa<br />

Info: tel. 0461.751251<br />

artesella@yahoo.it<br />

www.artesella.it<br />

fino al 21 marzo 2011<br />

Spaventapasseri - Scarecrow 2010<br />

Fiorucci-Giuliani<br />

Spazi Livio Rossi<br />

Corso Augusum, 55<br />

Sei artisti e designer, personalità nel<br />

campo della moda e dell’architettura<br />

invitati dal curatore Enrico Leonardo<br />

Fagone hanno abbandonato il<br />

proprio abituale terreno di lavoro e accolto<br />

la sfida di reinterpretare uno dei


più semplici artefatti della tr<strong>ad</strong>izione<br />

cont<strong>ad</strong>ina.<br />

Info: tel. 0461.751251<br />

www.artesella.it/spazi_spazirossi.html<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

ROVERETO<br />

Amedeo Modigliani - Modigliani<br />

Scultore<br />

MART<br />

Corso <strong>Angelo</strong> Bettini, 43<br />

Info: tel. 0464438887<br />

www.mart.trento.it<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

Conceptual Art. The Panza Collection<br />

MART<br />

Corso <strong>Angelo</strong> Bettini, 43<br />

Info: tel. 0464.438887<br />

info@mart.trento.it<br />

www.mart.trento.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Jacopo Mazzonelli. “Camera inversa/Reverse<br />

room”<br />

Paolo Maria Deanesi Gallery<br />

Via San Giovanni Bosco, 9<br />

Info: tel. 0464.439834<br />

info@paolomari<strong>ad</strong>eanesi.it<br />

www.paolomari<strong>ad</strong>eanesi.it<br />

fino al 25 febbraio 2011<br />

TREVISO<br />

Atlante Trevigiano<br />

Fondazione Be<strong>net</strong>ton Studi Ricerche<br />

- Spazi Bomben<br />

Via Cornarotta 7-9<br />

Cartografie e iconografie di città e territorio<br />

dal XV al XX secolo<br />

Info: tel. 04225121<br />

spazibomben@fbsr.it<br />

www.fbsr.it<br />

fino al 17 aprile 2011<br />

Il pittore e la modella.<br />

Da Canova a Picasso<br />

Casa dei Carraresi<br />

Via Palestro, 33/35<br />

Fondazione Cassamarca e il suo Presidente<br />

On. Dino De Poli accolgono,<br />

per la prima volta in Italia, una grande<br />

mostra dedicata a uno tra i più affascinanti<br />

argomenti che si intrecciano<br />

con la storia dell’arte: il pittore e la<br />

modella.<br />

L’esposizione intende rifare il percorso<br />

che ha portato la donna, modella per<br />

CALendArio d’Arte e MoStre<br />

artisti, dall’anonimato e quindi dai<br />

margini della società e dalla cultura,<br />

al centro dell’attenzione dei pittori e<br />

della vita artistica europea, a partire<br />

dall’epoca neoclassica fino agli anni<br />

‘60 del Novecento.<br />

Info: tel. 0422 513150<br />

www.fondazionecassamarca.it<br />

www.ilpittoreelamodella.it<br />

fino al 13 marzo 2011<br />

ASOLO<br />

Ti amo da vivere<br />

Galleria Browning<br />

Via Robert Browning, 167<br />

info: tel. 042355320<br />

galleriabrowning@gmail.com<br />

www.galleriabrowning.com<br />

fino al 28 febbraio 2011<br />

CAPPELLA MAGGIORE<br />

Terzo ciclo di incontri d’arte<br />

Dialoghi Impossibili<br />

Autori e temi a confronto<br />

Centro sociale di Anzano di Cappella<br />

Maggiore (Treviso)<br />

2 febbraio 2011<br />

La figura<br />

Caravaggio (1571-1610)<br />

Bacon (1909-1992)<br />

9 febbraio 2011<br />

La veduta<br />

Canaletto (1697-1768)<br />

Hopper (1882-1967)<br />

16 febbraio 2011<br />

Il ritratto<br />

Hayez (1791-1882)<br />

Warhol (1928-1987)<br />

23 febbraio 2011<br />

Gino Rossi (1884-1947)<br />

Eccezionale artista ve<strong>net</strong>o nel panorama<br />

della pittura del Novecento.<br />

Relatrice: Lorena Gava<br />

Ore 20.30<br />

Informazioni: Biblioteca Comunale di<br />

Cappella Maggiore (TV)<br />

tel. 0438-580960<br />

Ingresso libero<br />

MASER<br />

Amniotica - Chiara Franceschi<br />

Galleria d’Arte Temporanea De<br />

Gusto<br />

–– 32 ––<br />

Via Barbaro, 4<br />

Progetto che vede il De Gusto protagonista<br />

di un a scelta di campo importante:<br />

mettere un locale giovane a<br />

servizio dell’arte e della cultura.<br />

Info: e.mabiglia@gmail.com<br />

fino al 12 marzo 2011<br />

PIAVON DI ODERZO<br />

Giotto Loris<br />

Associazione Ca’ Lozzio Incontri<br />

via Maggiore, 23 Piavon di Oderzo<br />

(Treviso)<br />

Info: tel. 0422/752111<br />

artisti@calozzio.com<br />

dal 6 febbraio 2011 fino al 6 marzo<br />

Info: Giotto Loris via borgo San<br />

Martino 17 Falzè di Piave(TV).<br />

Tel. 0438 895371.<br />

PIEVE DI SOLIGO<br />

Nel Paesaggio<br />

Villa Brandolini<br />

Piazza Libertà, 7<br />

Cento opere, molte inedite e con importanti<br />

prestiti da Ca’ Pesaro e dall’Acc<strong>ad</strong>emia<br />

dei Concordi, per documentare<br />

l’intrecciarsi di differenti<br />

filoni creativi, il formarsi ed evolversi<br />

di universi linguistici e spunti immaginativi<br />

nuovi, talvolta sotterraneamente<br />

collegati alla grande pittura<br />

di tr<strong>ad</strong>izione.<br />

Info: tel. 0438.985335<br />

cultura@comunepievedisoligo.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

VITTORIO VENETO<br />

Mostra Collettiva di pittura<br />

a cura di Platinum Collection<br />

Chiesa di San Paolo al Piano<br />

Piazza Giovanni Paolo I<br />

fino al 13 febbraio 2011<br />

TRIESTE<br />

Guareschi e Laureni: segni dai Lager.<br />

Testimonianze di due internati<br />

militari<br />

Risiera di San Sabba<br />

via Palatucci, 5<br />

Info: tel.: 040 6754480<br />

serviziodidattico@comune.trieste.it<br />

dal 26 febbraio a l2 giugno 2011<br />

Curvature<br />

Studio Tommaseo<br />

via del Monte, 2/1<br />

Info: tel.: 040 639187<br />

e-mail: tscont@tin.it<br />

dal 19 febbraio al 9 aprile 2011<br />

Autoritratti triestini. La donazione<br />

Hausbrandt<br />

Museo Revoltella<br />

via Diaz, 27<br />

Info: tel.: 040 6754350<br />

http://www.museorevoltella.it/<br />

revoltella@comune.trieste.it<br />

fino al 6 Marzo 2011<br />

Mostra “I primi 100 anni di fotografia<br />

a Trieste”<br />

Itis - Galleria San Giusto<br />

Via Conti, 1/2<br />

Info: tel. 0402240591<br />

united.ts@tiscali.it<br />

www.itis.it<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

Il Liberty a Trieste<br />

Salone degli Incanti - Ex Pescheria<br />

Riva Sauro, 1<br />

Lo stile e il movimento “Liberty”,<br />

colto nelle dimensioni spaziali italiana<br />

e centro-europea, nelle sue varie<br />

manifestazioni artistiche, dall’architettura<br />

alla cartellonistica, quale tema<br />

di una mostra che ha l’obiettivo<br />

principale di valorizzare quella caratteristica<br />

di Trieste, della quale, accanto<br />

al neoclassico, la città conserva<br />

notevoli testimonianze.<br />

Questo stile artistico, conosciuto internazionalmente<br />

come Art Nouveau,<br />

interessò le arti figurative, l'architettura<br />

e le arti applicate tra il 1890<br />

e il primo decennio del Novecento, intanto<br />

che la città di Trieste vive una<br />

forte espansione e segna uno dei<br />

momenti più prosperi della sua crescita<br />

economica e commerciale. Per<br />

far fronte all'intenso fenomeno di urbanizzazione<br />

sorsero molti edifici Liberty<br />

nei quali i fondamenti della creatività<br />

architettonica possono essere ricondotti<br />

a una specie di mediazione<br />

fra il nuovo linguaggio dell'Art Nouveau<br />

e quello della tr<strong>ad</strong>izione.<br />

Il repertorio di applicazione fu vastissimo;<br />

esempi di questa arte, nelle<br />

sue varie forme, selezionati nell’ambito<br />

delle collezioni dei Civici<br />

Musei di Trieste, verranno esposti in<br />

mostra unitamente <strong>ad</strong> immagini degli<br />

edifici Liberty.<br />

Info: tel.: 040 3226862<br />

www.retecivica.trieste.it/triestecultura<br />

dal 1° marzo al 1° giugno 2011<br />

La coscienza di Tullio Kezich e le Sue<br />

città: Trieste, Milano, Roma<br />

Sala Attilio Selva<br />

Palazzo Gopcevich<br />

Via Rossini, 4<br />

La mostra vuole essere l’omaggio della<br />

sua città natale al grande critico cinematografico<br />

- uomo di lettere,<br />

drammaturgo e produttore, a un anno<br />

dalla sua scomparsa.<br />

fino al 13 marzo 2011<br />

Società di Minerva 1810-2010.<br />

200 anni di storia e cultura a Trieste<br />

Civico Museo Sartorio<br />

Largo Papa Giovanni XXIII, 1<br />

Organizzato da:<br />

Società di Minerva<br />

Piazza Attilio Hortis, 4<br />

Info: tel.: 040 661030/660245<br />

www. societ<strong>ad</strong>iminerva. i t<br />

www.triestecultura.it<br />

fino al 20 marzo 2011<br />

Giorgio de Chirico - Un maestoso<br />

silenzio<br />

Castello di Miramare<br />

Viale Miramare<br />

Info: tel. 040.224143<br />

info@castello-miramare.it<br />

www.castello-miramare.it<br />

70 dipinti e 20 tra disegni, acquerelli<br />

e inchiostri ripercorreranno la vicenda<br />

artistica di uno dei maestri assoluti<br />

dell’arte del Novecento.<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Fabio Mauri - Un sognatore della<br />

ragione<br />

Castello Di Miramare<br />

Viale Miramare<br />

Info: tel. 040.224143<br />

www.castello-miramare.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Il sogno di Massimiliano e Carlotta.<br />

Miramare 1860<br />

Per celebrare il 150° anniversario del<br />

Castello di Massimiliano e Carlotta.<br />

Castello di Miramare - Sala della<br />

Rosa dei Venti<br />

Info: www.castello-miramare.it<br />

fino al 29 maggio 2011<br />

Gli specchi dell’enigma. Artisti intorno<br />

a De Chirico<br />

Castello Di Miramare<br />

CALendArio d’Arte e MoStre<br />

Viale Miramare<br />

In mostra opere di 15 artisti contemporanei,<br />

quali Adami, Ceroli, Chia, De<br />

Dominicis, Natham, Schifano e altri,<br />

che hanno reso omaggi più o meno<br />

espliciti a de Chirico e che si richiamano<br />

alla sua poetica.<br />

Info: tel. 040.224143<br />

www.castello-miramare.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Museo Dreher<br />

L’Associazione Birrofila Triestina nasce<br />

nel 2001 con lo scopo di promuovere<br />

la cultura birraria, ovvero conoscere<br />

le varie tipologie di birre,<br />

come versarle e come berle.<br />

E per ricercare documentazioni e<br />

oggettistica di vecchie birrerie italiane<br />

e, ovviamente, della storica birreria<br />

Dreher di Trieste. In una sala di<br />

30 mq. sono visibili oggetti e documenti<br />

risalenti alla fine dell’800<br />

come alcuni boccali, medaglie, lettere,<br />

per proseguire nel ‘900, fino al 1978<br />

anno di chiusura definitiva della fabbrica.<br />

Bicchieri, “stivali”(stiefel), bottiglie,<br />

vassoi, calendari, tabelle smaltate, poster,<br />

fotografie, fatture, abiti da lavoro,<br />

che creano un’atmostera di tempi passati<br />

e rievocano ricordi. Si invita a visitare<br />

il museo, che rappresenta uno<br />

scorcio di quella che è stata un’industria<br />

importante e fondamentale per<br />

la città di Trieste con i suoi 113 anni<br />

di attività (dal 1865 al 1978).<br />

Organizzato da:<br />

Associazione Birrofila Triestina<br />

Via Torrebianca, 41 - 3 piano<br />

tel: 3473840061 - 3343295830<br />

tassbirrofilatriestina@virgilio.it<br />

Sito web: www.birrofilatriestina.it<br />

fino al 31 dicembre 2011<br />

UDINE<br />

Riprendono “I lunedì alla Gamud”,<br />

quest’anno con una nuova proposta didattica.<br />

Con c<strong>ad</strong>enza quindicinale<br />

dal 31 gennaio 2011 si è avviato un<br />

ciclo di sette lezioni curato da Fabio<br />

Belloni e dal titolo Maestri del contemporaneo:<br />

la storia dell’arte raccontata<br />

in Museo. Si tratta di un corso<br />

volto a ripercorrere le vicende della<br />

ricerca artistica del Novecento<br />

mediante lezioni frontali e visite mirate<br />

alle opere del Museo. Mediante<br />

–– 33 ––<br />

un linguaggio accessibile, il ciclo si<br />

propone di offrire un panorama organico<br />

ed esaustivo a quanti – appassionati,<br />

studenti o insegnanti – desiderano<br />

approfondire i temi della ricerca<br />

estetica succedutisi durante<br />

il secolo passato. La partecipazione<br />

prevede un biglietto cumulativo di<br />

euro 10. L’entrata ai singoli incontri,<br />

altrimenti, è consentita con un biglietto<br />

di euro 2,50.<br />

Alcuni degli appuntamenti:<br />

Lunedì 14 febbraio 2011, ore 17<br />

Tragitti eccentrici: Alberto Savinio,<br />

Filippo De Pisis, Luigi Spazzapan<br />

Lunedì 28 febbraio 2011, ore 17<br />

Primigenio, Arcaico, Barbaro: il<br />

passato come strategia<br />

Lunedì 14 marzo 2011, ore 17<br />

Al servizio dell’ideologia: l’arte degli<br />

anni difficili<br />

Info: Galleria d’Arte Moderna di Udine<br />

- Via Ampezzo, 2 tel. 0432.295891<br />

www.comune.udine.it<br />

gamud@comune.udine.it /<br />

Tito Maniacco<br />

Galleria Tina Modotti<br />

via P. Sarpi<br />

Udine si prepara a celebrare la figura<br />

del suo intellettuale più introverso,<br />

Tito Maniacco <strong>ad</strong> un anno dalla sua<br />

scomparsa. Per l'occasione verrà<br />

inaugurata una mostra intitolata 'Tito<br />

Maniacco' con opere della donazione<br />

dell'autore e fotografie di Danilo<br />

De Marco.<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

Udesign. La mappa dell’industria di<br />

Design in Friuli<br />

ex chiesa di San Francesco - Largo<br />

Ospedale Vecchio<br />

Una mostra che raggruppa settori<br />

merceologici diversi, dal food design<br />

all’alta tecnologia, dall’illuminazione<br />

al wellness, con l’obiettivo di delineare<br />

una prima mappa delle aziende<br />

friulane che della cultura del progetto<br />

hanno fatto, e fanno tutt’ora, una<br />

delle loro istanze principali.<br />

Ne hanno reso possibile la realizzazione:<br />

Moroso, Studio Neom Mp,<br />

Ideaeffe, Nonino imballaggi, Marco<br />

Viola Studio e lo studio grafico Dsegno<br />

che, con Graphart, ha curato il numero<br />

speciale di Juliet Design Magazine,<br />

media partner di “Udesign”.<br />

Per informazioni: PuntoInforma,<br />

0432 414717<br />

www.comune.udine.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Intorno al Patriarca Bertrando<br />

Museo del Duomo, piazza Duomo<br />

Intorno al Patriarca Bertrando, mostra<br />

dedicata alla figura del beato Bertrando<br />

ai 660 anni dalla sua morte.<br />

La mostra consiste in un percorso tra<br />

le opere della collezione permanente<br />

del museo del Duomo con la presenza<br />

di manufatti riferiti al corredo<br />

funebre del beato esposti per la prima<br />

volta, altri dell’epoca vissuta dal<br />

patriarca e concernenti il suo operato<br />

in Friuli, che evidenziano e approfondiscono<br />

le diverse tematiche,<br />

quali fonti di lettura della storia, dell’arte<br />

e del costume.<br />

Info: prenotazioni e iscrizioni:<br />

museoduomoud@gmail.com<br />

www.spaziocultura.it/duomoud<br />

fino al 20 aprile 2011<br />

CODROIPO<br />

Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia<br />

nel secondo Ottocento<br />

Villa Manin di Passariano<br />

Piazza Manin, 10 - Passariano<br />

Info: tel. 0432.821234<br />

asvm@regione.fvg.it<br />

www.villamanin-eventi.it<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

GEMONA DEL FRIULI<br />

“Onora il p<strong>ad</strong>re e la m<strong>ad</strong>re. B<strong>ad</strong>anti”<br />

Dal 29 gennaio al 27 febbraio 2011<br />

Palazzo Elti, Sale Raimondo d’Aronco<br />

Mostra fotografica a cura del Servizio<br />

sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale<br />

3.1 “Gemonese, Canale del<br />

Ferro, Val Canale” in collaborazione<br />

con l’Amministrazione Comunale di<br />

Gemona del Friuli e l’Associazione<br />

“Vicino/Lontano”di Udine.<br />

Organizzato da:<br />

Info: Ufficio IAT Pro Glemona<br />

tel. 0432 981441<br />

TOLMEZZO<br />

Re start - L'arte di trasformare<br />

le cose<br />

Palazzo Frisacco - Via del Din,7<br />

Mostra dedicata ai progettisti legati al<br />

recupero del già fatto, alla trasfor-


mazione creativa degli oggetti, delle<br />

cose e dei pensieri.<br />

fino al 15 marzo 2011<br />

VENEZIA<br />

Carnevale di Venezia 2011<br />

Ottocento - Da Senso a Sissi - La<br />

città delle donne<br />

Direzione Artistica: Davide Rampello<br />

Venezia riscopre nel 2011 l'anima "a<br />

tema" del suo gran Carnevale. Combattuto<br />

tra suggestioni romantiche e<br />

fermenti risorgimentali, elegante in redingote<br />

e cilindro o in bustino e crinoline,<br />

è "Ottocento" il motivo guida<br />

del Carnevale 2011, in programma<br />

dal 19 febbraio all'8 marzo.<br />

Nel centocinquantesimo anniversario<br />

dell'Unità d'Italia, Venezia insegue la<br />

sua seducente femminilità nei richiami<br />

alle grandi eroine post-romantiche<br />

ottocentesche cui è dedicato<br />

il Carnevale, sdrammatizza in chiave<br />

popolare e giocosa gli scontri tra<br />

gli ufficiali austriaci e gli italianissimi<br />

dei Comitati per l'Unità al Regno<br />

d'Italia, si sposa di nuovo con i Veneziani,<br />

nei teatri e nei musei citt<strong>ad</strong>ini,<br />

in un tete-a-tete fatto di concerti, spettacoli<br />

teatrali, rappresentazioni storiche,<br />

gran balli e proiezioni cinematografiche.<br />

Per continui aggiornamenti, consultate<br />

il sito: www.carnevale.venezia.it<br />

19 e 20 febbraio, dal 26 febbraio all’8<br />

marzo 2011<br />

Il Giorno della Memoria 2011<br />

In programma un ampio ventaglio di<br />

iniziative, fino al 22 febbraio, a Venezia<br />

e Mestre.<br />

Info: http://www.comune.venezia.it<br />

Lino Tagliapietra - Da Murano allo<br />

Studio Glass. Opere 1954–2011<br />

Istituto Ve<strong>net</strong>o di Scienze Lettere ed<br />

Arti - Palazzo Franchetti<br />

Campo Santo Stefano 2842<br />

Prima mostra realizzata in Italia dedicata<br />

a Lino Tagliapietra, l’artista veneziano<br />

più noto e apprezzato nel<br />

mondo per la sua creatività e l’eccezionale<br />

qualità delle sue opere in vetro,<br />

autore di forme soffiate di straordinaria<br />

eleganza, realizzate con tecniche<br />

decorative sviluppate <strong>sulla</strong><br />

base della tr<strong>ad</strong>izione veneziana, dagli<br />

effetti assolutamente moderni.<br />

CALendArio d’Arte e MoStre<br />

Info: tel. 0412407711<br />

ivsla@istitutove<strong>net</strong>o.it<br />

www.istitutove<strong>net</strong>o.it<br />

dal 19 febbraio al 22 maggio 2011<br />

Gino Morandis - Morandis maestro<br />

dello Spazialismo<br />

Galleria Perl’a<br />

Saliz<strong>ad</strong>a San Samuele 3216<br />

Info: tel. 0412413218<br />

perlagalleryvenice@libero.it<br />

fino al 14 febbraio 2011<br />

L’Avventura del Vetro<br />

Museo Correr<br />

San Marco, 52<br />

Info: tel. 041.2405211<br />

info@fmcvenezia.it<br />

www.museiciviciveneziani.it<br />

fino al 25 aprile 2011<br />

I vorticisti: artisti ribelli a Londra e<br />

New York 1914–1918<br />

Collezione Peggy Guggenheim<br />

Dorsoduro, 701<br />

La Collezione Peggy Guggenheim<br />

presenta, per la prima volta in Italia,<br />

una mostra interamente dedicata al<br />

Vorticismo, movimento caratterizzato<br />

da uno stile figurativo astratto che<br />

unisce forme dell’era meccanica con<br />

l’immagine di energia suggerita dal<br />

vortice.<br />

Info: tel. 0412405411<br />

www.guggenheim-venice.it<br />

fino al 15 maggio 2011<br />

Luciano Chinese - Mostra<br />

Nuovo Spazio Edizioni<br />

Via Piraghetto (Mestre), 41<br />

Info: nuovospazio.edizioni@libero.it<br />

fino al 31 maggio 2011<br />

Sottobosco. An Art Platform. Sharing<br />

the archive<br />

Galleria Contemporaneo<br />

Piazzetta Mons. Giuseppe Olivotti, 2<br />

Sottobosco è un <strong>net</strong>work di connessione,<br />

condivisione e archiviazione per<br />

la produzione artistica. Ad un anno<br />

dall’inizio del progetto Sottobosco<br />

apre il suo archivio al pubblico, negli<br />

spazi della Galleria Contemporaneo<br />

di Mestre.<br />

Info: tel. 041.952010<br />

info@galleriacontemporaneo.it<br />

www.galleriacontemporaneo.it<br />

fino al primo marzo 2011<br />

Mario Ancona<br />

Nuovo Spazio Edizioni<br />

Via Piraghetto (Mestre), 41<br />

La Nuovospazio Edizioni ha pubblicato<br />

una collana di letteratura, inaugurata<br />

con alcuni libri di Mario Ancona,<br />

giornalista, scrittore, poeta.<br />

Nelle copertine alcuni qu<strong>ad</strong>ri dell’artista<br />

Luciano Chinese.<br />

fino al 31 marzo 2011<br />

L’incanto dell’oro bianco. Porcellane<br />

dal Museo Marton<br />

Fondazione Querini Stampalia<br />

Campo Santa Maria Formosa, 5252<br />

tel. 041.2711411<br />

fondazione@querinistampalia.org<br />

www.querinistampalia.it<br />

Sono circa duecento i pezzi realizzati<br />

dalle maggiori manifatture europee<br />

di porcellane dal Settecento<br />

e agli inizi dell’Ottocento, appartenenti<br />

al Museo Marton di Samobor<br />

in Croazia e in mostra nel museo<br />

della Fondazione Querini Stampalia<br />

di Venezia. Ricostruiscono il<br />

gusto del mondo che li ha ideati e<br />

prodotti, facendo assaporare la magia<br />

di un tempo ormai lontano.<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

JESOLO<br />

“A toea co i artisti”, sei appuntamenti<br />

con la cucina, la cultura, il teatro e la<br />

lingua ve<strong>net</strong>a.<br />

Venerdì 18 febbraio 2011 - ore 20<br />

MEMORIE VENETE - Satiro Teatro<br />

Agriturismo CAVETTA<br />

via Cavetta Marina, 53/A<br />

tel 0421 378082 - www.agriturismocavetta.com<br />

Venerdì 25 febbraio 2011 - ore 20<br />

CANTAR DIVINO - Francesca<br />

Gallo<br />

Agriturismo AL CONFIN<br />

via Ca' Nani, 10<br />

tel 348 6739128 - agriturismo.alconfin@libero.it<br />

Venerdì 11 marzo 2011 - ore 20<br />

FAVOE - Teatro dei Pazzi<br />

Agriturismo LA BARENA<br />

via Lio Maggiore, 21<br />

tel 348 3681314 - www.labarena.it<br />

Info: telefono 0421 359359<br />

http://www.comune.jesolo.ve.it<br />

comunicazione@comune.jesolo.ve.it<br />

Le mostre Aquarium e Reptilarium,<br />

Shark Expo di Jesolo saranno aperte<br />

tutte le domeniche dalle 13.30 alle<br />

18.30 (ultimo ingresso 18.00). E'<br />

possibile prenotare visite guidate con<br />

le scuole e gruppi durante la settimana.<br />

Le macchine di Leonardo da<br />

Vinci sarà aperta tutte le domeniche<br />

fino al 27 febbraio dalle 13.30 alle<br />

18.30 (ultimo ingresso 17.30).<br />

Aquarium e Reptilarium, Shark Expo:<br />

presso il Palazzo del Turismo (piazza<br />

Brescia). Le macchine di Leonardo:<br />

via Aquileia, di fronte al Palazzo<br />

del Turismo.<br />

Per informazioni<br />

exponaturaitalia@gmail.com<br />

www.mostr<strong>ad</strong>avinci.it<br />

www.aquariumreptilarium.it<br />

www.sharkexpo.it<br />

MIRA<br />

OFF – Oriago Fotografia Festival<br />

2010-2011<br />

Biblioteca Comunale di Oriago<br />

Via Venezia, 171<br />

Oriago - Mira<br />

Al via la manifestazione Oriago fotografia<br />

festival 2010-2011 presso<br />

la Biblioteca Comunale di Oriago<br />

(VE) in collaborazione con il Comune<br />

di Mira.<br />

Info: tel. 041.429394<br />

fino primo luglio 2011<br />

VERONA<br />

Fino al 27 marzo la Galleria d'Arte<br />

Moderna di Verona ospita la mostra<br />

Invisibilia VIII a Palazzo Forti,<br />

che propone due nuove esposizioni<br />

costituite esclusivamente da opere presenti<br />

nei depositi della Galleria d'Arte<br />

Moderna.<br />

Confininfranti nella collezione permanente<br />

Museo di Palazzo Forti<br />

Volto Due Mori, 4<br />

In questo periodo la galleria d'arte moderna<br />

di Palazzo Forti espone le opere<br />

d’arte raccolte nella propria collezione,<br />

proponendo un excursus nella<br />

storia dell'arte moderna e contemporanea<br />

attraverso un nuovo allestimento<br />

ideato e curato da Patrizia Nuzzo.<br />

Le sale al piano terra e la zona degli<br />

scavi archeologici, recentemente<br />

riaperta al pubblico, accolgono i<br />

nuovi lavori di Diango Hernandez,<br />

Massimo Kaufmann, Polona Maher,<br />

Carla Mattii, Margot Quan Knight,<br />

Matteo Sbaragli, Tetsuro Shimizu, Nicola<br />

Vinci. Accanto <strong>ad</strong> essi quelli degli<br />

artisti consolidati nella storia (Sol<br />

Lewitt, Joseph Kosuth, Giulio Paolini,<br />

Fabrizio Plessi, ecc), e ancora le ricerche<br />

che hanno caratterizzato gli<br />

anni ottanta, novanta e duemila, documentate<br />

attraverso le installazioni<br />

di Julia Bornefeld, i video di Bill Viola,<br />

le fotografie di Cindy Sherman,<br />

Spencer Tunick, Vanessa Beecroft e<br />

Vik Muniz, le sculture di John Isaacs,<br />

Roberto Barni e altri.<br />

Info: tel. 045.8001903<br />

info@palazzoforti.com<br />

fino al 30 giugno 2011<br />

Daniele Girardi - I Ro<strong>ad</strong><br />

La Giarina Arte Contemporanea<br />

Interrato Acqua Morta, 82<br />

Info: tel. 0458032316<br />

info@lagiarina.it<br />

www.lagiarina.it<br />

fino al 30 aprile 2011<br />

Sissi - Abitanti<br />

Fama Gallery<br />

Corso Cavour, 25<br />

Info: tel. 0458030985<br />

info@famagallery.it<br />

www.famagallery.it<br />

dal 4 febbraio al 20 marzo 2011<br />

Eliseo Mattiacci - Fabbrica del cosmo<br />

Galleria Dello Scudo<br />

Vicolo Scudo di Francia, 2<br />

tel. 045.590144<br />

info@galleri<strong>ad</strong>elloscudo.com<br />

www.galleri<strong>ad</strong>elloscudo.com<br />

fino al 30 aprile 2011<br />

Hema Up<strong>ad</strong>hyay<br />

Studio La Città<br />

Lung<strong>ad</strong>ige Galtarossa, 21<br />

Info: tel. 045.597549<br />

lacitta@studiolacitta.it<br />

www.studiolacitta.it<br />

fino al 19 febbraio 2011<br />

VICENZA<br />

Vicenza città bellissima: souvenir e<br />

memorabilia<br />

Casa del Pall<strong>ad</strong>io<br />

Corso Andrea Pall<strong>ad</strong>io, 165<br />

Info: tel. 0444222114<br />

CALendArio d’Arte e MoStre<br />

uffmostre@comune.vicenza.it<br />

www.comune.vicenza.it<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

La tr<strong>ad</strong>izione della lavorazione del<br />

vetro di Venezia<br />

ViArt - Centro espositivo di Artigianato<br />

Artistico<br />

Contra’ del Monte, 13<br />

Proseguono le esposizioni a ViArt in<br />

centro storico a Vicenza di Artigianato<br />

Artistico Vicentino, in particolare la<br />

Sartoria Daniela al piano Mezzanino<br />

assieme a “Vicenza: città dell’oro,<br />

città dell’argento” con Bagalà Oroscultura,<br />

Laura Balzelli, Emanuela<br />

Feltrin, Il Crogiolo ed Amy West, Argenteria<br />

Adinolfi, Federico Giacobbi,<br />

Florart e L’Argentiere; al piano nobile<br />

“La magia del vetro” con opere<br />

della Soffieria Parise, le litografie di<br />

Piergiacomo Gallupo ed Alessandro<br />

Bedin per la Litografia Busato, le opere<br />

in carta di Arbos e le ceramiche di<br />

Diego Polloniato e Linea Sette; al piano<br />

terra Astrazioni in legno di Giorgio<br />

Guasina.<br />

Info: tel. 0444 545297<br />

fino al 12 aprile 2011<br />

Vicenza: città dell’oro città dell’argento<br />

Viart - Artigianato Artistico Vicentino<br />

Contrà Del Monte, 13<br />

Esposizione di orafi ed argentieri Vicentini<br />

al piano mezzanino di ViArt,<br />

un excursus tra le varie tecniche di lavorazione<br />

dei metalli preziosi.<br />

Info: tel. 0444545297<br />

info@viart.it<br />

www.viart.it<br />

fino al 30 aprile 2011<br />

Sperimentale p. - Opere anni ‘60-’70<br />

Valmore Studio d’Arte<br />

Contrà Porta Santa Croce, 14<br />

Info: tel. 0444322557<br />

arte@valmore.it<br />

www.valmore.it<br />

fino al 26 febbraio 2011<br />

–– 34 –– –– 35 ––<br />

SCHIO<br />

Elda Cecchele - In forma di tessuto<br />

Lanificio Conte<br />

Via XX Settembre<br />

Una mostra dedicata all’attività della<br />

tessitrice ve<strong>net</strong>a che, fra gli anni cinquanta<br />

e settanta, ha contribuito con<br />

i suoi tessuti ricercati all’affermazione<br />

di stilisti come Roberta di Camerino,<br />

scomparsa lo scorso maggio, Salvatore<br />

Ferragamo, Franca Polacco, Jole<br />

Veneziani.<br />

fino al 20 febbraio 2011<br />

AGRIGENTO<br />

Piero Guccione - Il Mediterraneo<br />

Fabbriche Chiaramontane<br />

Via San Francesco D'Assisi 1<br />

Info: tel. 092227729<br />

team@ottocentosiciliano.it<br />

www.ottocentosiciliano.it<br />

fino al 13 marzo 2011<br />

ALESSANDRIA<br />

Passione civile arte e politica. Artisti<br />

a Valenza tra gli anni Cinquanta<br />

e Ottanta<br />

Palazzo Monferrato<br />

Via San Lorenzo 21<br />

Info: tel. 199199111<br />

eventi@palazzodelmonferrato.it<br />

www.palazzodelmonferrato.it<br />

fino al 15 marzo 2011<br />

AOSTA<br />

La cultura dell'ospitalità<br />

Mar - Museo Archeologico Regionale<br />

Piazza Pietro Leonardo Roncas 12<br />

Info: tel. 016531572<br />

u-mostre@regione.vda.it<br />

www.regione.vda.it<br />

fino al 25 aprile 2011<br />

Il Coraggio. Arte contemporanea dalla<br />

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo<br />

Centro Saint Benin<br />

Via Bonifacio Festaz, 27<br />

Info: tel. 0165272687<br />

u-mostre@regione.vda.it<br />

www.regione.vda.it<br />

fino all'otto maggio 2011<br />

BARD<br />

Wildlife Photographer of the Year<br />

2010<br />

Forte<br />

Info: tel. 0125833811<br />

info@fortedibard.it<br />

www.fortedibard.it<br />

fino al primo maggio 2011<br />

ASCOLI PICENO<br />

Astrattismo italiano: capolavori della<br />

collezione Fiocchi: da Balla a Sol<br />

Lewitt<br />

Forte Malatesta<br />

Via Ponte Di Cecco<br />

Info: tel. 0736298213<br />

info@ascolimusei.it<br />

www.ascolimusei.it<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

BARI<br />

TERLIZZI<br />

Giuseppe De Sario - Racconto<br />

Alighieri Eventi<br />

Corso Dante Alighieri, 15<br />

Info: alighierieventi@hotmail.it<br />

www.alighierieventi.com<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

BARLETTA<br />

Incanti e scoperte. L’Oriente nella<br />

pittura dell’Ottocento italiano<br />

Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”,<br />

Palazzo Marra<br />

dal 4 marzo al 5 giugno 2011<br />

BERGAMO<br />

Vincere il Tempo. I Collezionisti: la<br />

passione per l’arte e il dono alla città<br />

Palazzo della Ragione<br />

Piazza Vecchia<br />

Il nuovo allestimento della selezione<br />

di opere dalle raccolte dell’Acc<strong>ad</strong>emia<br />

Carrara di Bergamo.<br />

fino al 30 settembre 2011<br />

BOLOGNA<br />

Alessandro Bergonzoni - Proporzioni<br />

occulte (gli antipodi)<br />

Otto Gallery Arte Contemporanea<br />

via D'Azeglio 55<br />

info: tel. 051 6449845<br />

fino al 5 marzo 2011<br />

Mostra dedicata a Josè Munoz e<br />

Vanna Vinci


nell'ambito di BilBOlbul Festival<br />

internazionale di fumetto (2 - 6<br />

marzo 2011)<br />

Museo Civico Archeologico<br />

via dell’Archiginnasio, 2<br />

dal 20 febbraio al 15 aprile 2011<br />

Esposizione del Pre-Cinema<br />

Percorso interattivo attraverso le<br />

macchine e i marchingegni ottici che<br />

hanno portato al cinema<br />

Ci<strong>net</strong>eca di Bologna, Via Riva di<br />

Reno, 72.<br />

Info e prenotazioni:<br />

tel. 051 2194830/5329<br />

fino al 22 febbraio 2011<br />

Matthew Day Jackson - In search<br />

of...<br />

MAMbo - Museo d'Arte Moderna<br />

di Bologna, via Don Minzoni 14.<br />

Info: tel. 051 6496611<br />

fino al 1 maggio 2011<br />

Sergio Romiti “La Tentazione del<br />

Colore”<br />

Palazzo - Fondazione del Monte di<br />

Bologna e Ravenna - Palazzo Senatorio<br />

Paltroni<br />

Via delle Donzelle, 2<br />

Info: Fondazione del Monte di Bologna<br />

e Ravenna<br />

tel. 051 2962511<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Dal 2 al 6 marzo 20110 avrà luogo la<br />

5a edizione edizione di Bilbolbul, il<br />

Festival Internazionale di fumetto.<br />

BilBOlbul Festival internazionale di<br />

fumetto è un progetto dedicato al fumetto<br />

d’autore che presenta le opere<br />

di grandi artisti e di giovani talenti della<br />

scena nazionale e internazionale.<br />

Info:<br />

http://www.bilbolbul.<strong>net</strong>/it/index.html<br />

BRESCIA<br />

Ercole il fondatore. Dall’antichità al<br />

Rinascimento<br />

Museo Di Santa Giulia<br />

Via dei Musei, 81/b<br />

Info: tel. 0302977834<br />

santagiulia@bresciamusei.com<br />

www.bresciamusei.com<br />

dall'undici febbraio al 12 giugno<br />

2011<br />

Henri Matisse - La seduzione di Michelangelo<br />

CALendArio d’Arte e MoStre<br />

Museo Di Santa Giulia<br />

Via dei Musei, 81/b<br />

Attraverso 180 opere - dipinti, sculture,<br />

disegni, incisioni, gouaches découpées<br />

- che coprono l’intera vicenda<br />

artistica di Matisse, si analizzerà l'opera<br />

del grande artista francese da un<br />

punto di vista mai tentato finora in<br />

un'esposizione: la relazione con l'opera<br />

di Michelangelo.<br />

Info: tel. 0302977834<br />

santagiulia@bresciamusei.com<br />

www.bresciamusei.com<br />

dall'undici febbraio al 12 giugno<br />

2011<br />

Innocente - Opere dalla collezione<br />

Berardelli<br />

Fondazione Berardelli<br />

Via Milano, 107<br />

Info: tel. 030313888<br />

info@fondazioneberardelli.org<br />

www.fondazioneberardelli.org<br />

fino al 5 marzo 2011<br />

CATANIA<br />

Segni come sogni. Licini Melotti e<br />

Novelli fra astrazione e poesia<br />

Fondazione Puglisi Cosentino -<br />

Palazzo Valle<br />

Via Vittorio Emanuele II, 120<br />

Info: tel. 0957152228<br />

info@fondazionepuglisicosentino.it<br />

www.fondazionepuglisicosentino.it<br />

dal 5 febbraio al 12 giugno 2011<br />

Carla Accardi - Segno e trasparenza<br />

Fondazione Puglisi Cosentino -<br />

Palazzo Valle<br />

Via Vittorio Emanuele II, 120<br />

La mostra di Carla Accardi, a cura di<br />

Luca Massimo Barbero, offre una occasione<br />

straordinaria: l’artista ne è infatti<br />

doppiamente protagonista, con le<br />

sue opere ma anche con la sua personale<br />

interpretazione delle architetture<br />

e degli spazi dello storico Palazzo<br />

Valle, capolavoro del Vaccarini.<br />

Info: tel. 0957152228<br />

info@fondazionepuglisicosentino.it<br />

www.fondazionepuglisicosentino.it<br />

dal 5 febbraio al 12 giugno 2011<br />

CATANZARO<br />

Community. La ritualità collettiva<br />

prima e dopo il web<br />

–– 36 ––<br />

Marca - Museo delle Arti Catanzaro<br />

Via Alessandro Turco, 63<br />

Info: tel. 0961746797<br />

info@museomarca.com<br />

www.museomarca.com<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

CHIETI<br />

Mimmo Pal<strong>ad</strong>ino - Al di là del tempo<br />

Fondazione Carichieti - Palazzo De<br />

Majo<br />

Largo Martiri Della Libertà, 1<br />

Info: tel. 0871568206<br />

info@fondazionecarichieti.it<br />

www.fondazionecarichieti.it<br />

fino al 30 aprile 2011<br />

CUNEO<br />

CARAGLIO<br />

Animali reali e fantastici nell’arte europea<br />

dal Medioevo al primo Novecento<br />

Il Filatoio<br />

dal 26 febbraio al 5 giugno 2011<br />

FERRARA<br />

CENTO<br />

Guido Cagnacci - Il misticismo del<br />

nudo<br />

Pinacoteca Civica - Civica Galleria<br />

d’Arte Moderna Arnoldo Bonzagni<br />

- Palazzo Del Governatore<br />

Piazza Del Guercino, 39<br />

Capolavori dalle collezioni Molinari<br />

Pr<strong>ad</strong>elli, Sgarbi, Guidi di Bagno<br />

Info: tel. 0516843390<br />

cultura@comune.cento.fe.it<br />

www.comune.cento.fe.it<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

FIRENZE<br />

Novecento sedotto. Il fascino del Seicento<br />

tra le due guerre da Velázquez<br />

a Annigoni<br />

Museo Pietro Annigoni - Villa Bardini<br />

Costa San Giorgio, 2<br />

Info: tel. 055 2638599<br />

www.museoannigoni.it<br />

fino al primo maggio 2011<br />

Dalle icone a Malevich. Capolavori<br />

dal Museo Russo di San Pietroburgo<br />

Palazzo Pitti - Galleria D'arte Moderna<br />

E Galleria Del Costume<br />

Piazza dei Pitti, 1<br />

Info: tel. 0552388601<br />

gam@polomuseale.firenze.it<br />

www.polomuseale.firenze.it/GAM/<br />

dal 7 febbraio al 30 aprile 2011<br />

Picasso Miró Dalí. Giovani e arrabbiati:<br />

la nascita della modernità<br />

Palazzo Strozzi<br />

Piazza Degli Strozzi, 1<br />

Info: tel. 0552776461<br />

info@fondazionepalazzostrozzi.it<br />

www.fondazionepalazzostrozzi.it<br />

dal 12 marzo al 17 luglio 2011<br />

GENOVA<br />

Vanitas. Lotto, Caravaggio, Guercino<br />

nella Collezione Doria Pamphilj<br />

Villa del Principe<br />

dal 5 marzo al 25 settembre 2011<br />

Michele Fabbricatore / Emanuele<br />

Luzzati - Calvino–Luzzati: le fiabe<br />

e le città<br />

Museo Luzzati a Porta Siberia<br />

Via Porta Siberia<br />

Info: tel. 0102530328<br />

info@museoluzzati.it<br />

www.museoluzzati.it<br />

fino al 13 marzo 2011<br />

Giuseppe Bacigalupo - Lo Zodiaco<br />

Illuminista<br />

Galleria Nazionale di Palazzo Spinola<br />

Piazza Di Pellicceria, 1<br />

Info: tel. 0102705300<br />

palazzospinola@beniculturali.it<br />

www.palazzospinola.it<br />

fino al 20 marzo 2011<br />

Mediterraneo. Da Courbet a Mo<strong>net</strong><br />

a Matisse<br />

Palazzo Ducale<br />

Piazza Giacomo Matteotti, 9<br />

Info: tel. 0105574000<br />

palazzoducale@palazzoducale.genova.it<br />

www.palazzoducale.genova.it<br />

fino al primo maggio 2011<br />

L'Africa delle Meraviglie. Arti Africane<br />

nelle Collezioni Italiane<br />

Castello D'albertis - Museo Delle<br />

Culture Del Mondo<br />

Corso Dogali 18<br />

Info: tel. 0102723820<br />

castellodalbertis@comune.genova.it<br />

www.castellodalbertisgenova.it<br />

fino al 5 giugno 2011<br />

Sulle tracce di Darwin<br />

Museo di Archeologia Ligure<br />

Via Ignazio Pallavicini<br />

Info: tel. 0106981048<br />

archligure@comune.genova.it<br />

www.museoarcheologicogenova.it<br />

fino al 17 aprile 2011<br />

Alessandro Magnasco - Feste e trattenimenti<br />

in giardino fra XVI e<br />

XVIII secolo<br />

Musei di Str<strong>ad</strong>a Nuova - Palazzo<br />

Bianco<br />

Via Giuseppe Garibaldi, 11<br />

Info: tel. 0105572013<br />

museopalazzobianco@comune.genova.it<br />

www.museopalazzobianco.it<br />

fino al primo maggio 2011<br />

LUCCA<br />

Jean Dubuffet - e l'Italia<br />

Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary<br />

Art<br />

Via Della Fratta, 36<br />

Info: tel. 0583571712<br />

info@luccamuseum.com<br />

www.luccamuseum.com<br />

dall'undici febbraio al 15 maggio<br />

2011<br />

VIAREGGIO<br />

Giovanni Fattori - Garibaldi a Palermo<br />

Centro Matteucci per l’Arte Moderna<br />

Via Gabriele D'Annunzio, 28<br />

Info: tel. 0584430614<br />

info@centromatteucciartemoderna.it<br />

www.centromatteucciartemoderna.it<br />

fino al 13 marzo 2011<br />

MANTOVA<br />

Maurizio Galimberti - Scatti di luce<br />

Errepi Arte<br />

Via dell'Acc<strong>ad</strong>emia, 17<br />

CALendArio d’Arte e MoStre<br />

Info: tel. 0376366027<br />

info@errepiarte.com<br />

www.errepiarte.com<br />

dal 5 febbraio al 6 marzo 2011<br />

Enzo Nenci - Il linguaggio della<br />

scultura<br />

M<strong>ad</strong>onna della Vittoria<br />

Via Domenico Fernelli<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

MILANO<br />

L’eredità della macchia. Dalle incisioni<br />

di Giovanni Fattori alla pittura<br />

di Giovanni Malesci<br />

Fondazione Luciana Matalon<br />

Foro Buonaparte, 67<br />

Attraverso ben oltre cento opere fra<br />

acqueforti litografie, disegni e dipinti,<br />

interessanti video, fotografie, cataloghi<br />

e libri, viene reso omaggio<br />

alla pittura macchiaiola dei due pittori<br />

toscani e alla loro testimonianza<br />

artistica del periodo dal Risorgimento<br />

alla Prima Guerra Mondiale.<br />

Info: tel. 02878781<br />

fineart@fondazionematalon.org<br />

www.fondazionematalon.org<br />

fino al 26 febbraio 2011<br />

Terre Vulnerabili #2 - Interrogare ciò<br />

che ha smesso per sempre di stupirci<br />

Hangar Bicocca<br />

Via Chiese, 2<br />

Info: tel. 02853531764<br />

info@hangarbicocca.it<br />

www.hangarbicocca.it<br />

dal 2 febbraio al 10 marzo 2011<br />

Invito al viaggio. Parte 2 - Proposte<br />

dalla collezione del Museo: opere e<br />

ambienti<br />

Museo Pecci Milano<br />

Ripa di Porta Ticinese, 113<br />

Info: www.centropecci.it<br />

dal 17 febbraio al 26 marzo 2011<br />

Il cinema con il cappello. Borsalino<br />

e altre storie<br />

Triennale - Palazzo dell’Arte<br />

Viale Emilio Alemagna, 6<br />

Info: tel. 02724341<br />

info@triennale.it<br />

www.triennale.it<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

Botticelli nelle collezioni lombarde<br />

Museo Poldi Pezzoli<br />

Via Alessandro Manzoni, 12<br />

–– 37 ––<br />

Info: tel. 02794889<br />

info@museopoldipezzoli.org<br />

www.museopoldipezzoli.it<br />

fino al 28 febbraio 2011<br />

Happy tech. Macchine dal volto<br />

umano<br />

Triennale Bovisa<br />

Via Raffaele Lambruschini 31<br />

Info: tel. 02724341<br />

biglietteria.bovisa@triennale.it<br />

www.triennalebovisa.it<br />

dal 22 febbraio al 31 marzo 2011<br />

CINISELLO BALSAMO<br />

Attilio Del Comune - 1960-2000<br />

Museo di Fotografia Contemporanea<br />

- Villa Ghirlanda<br />

Via Giovanni Frova, 10<br />

Info: tel. 026605661<br />

info@museofotografiacontemporanea.orgwww.museofotografiacontemporanea.org<br />

fino al 20 marzo 2011<br />

LEGNANO<br />

Bruno Cattani - Camille Claudel e<br />

Auguste Rodin. Arte ed eros<br />

Spazi Arte - Banca di Legnano<br />

Largo Franco Tosi, 9<br />

L’esposizione presenta 40 immagini<br />

appartenenti al ciclo che il fotografo<br />

reggiano ha realizzato, nel triennio<br />

1999-2001, per conto del Musée Rodin<br />

di Parigi, ritraendo i capolavori di<br />

Camille Claudel (1864-1943) e Auguste<br />

Rodin (1840-1917), conservati<br />

al suo interno. Gli scatti in bianco<br />

e nero mettono in relazione la vicenda<br />

artistica dei due scultori che, per un<br />

breve periodo, furono anche amanti.<br />

Info: tel. 0331521111<br />

www.banc<strong>ad</strong>ilegnano.it<br />

fino al 18 marzo 2011<br />

MONZA<br />

Petala Aurea<br />

Serrone Della Villa Reale<br />

Viale Brianza 2<br />

Info: tel. 0392302192<br />

eventiespositivi@comune.monza.mi.it<br />

fino al 20 febbraio 2011<br />

MODENA<br />

Parco Novi S<strong>ad</strong> - Archeologia di uno<br />

spazio urbano<br />

Palazzo dei Musei<br />

Viale Vittorio Ve<strong>net</strong>o, 5<br />

Dopo oltre un anno, si aprono scenari<br />

inediti per la conoscenza e la valorizzazione<br />

del patrimonio storico e<br />

culturale della città.<br />

A scavo ancora in corso, i ritrovamenti<br />

archeologici sono oggetto di<br />

questa mostra.<br />

Info: tel. 059200125<br />

www.comune.modena.it/museoarte/<br />

fino al 17 maggio 2011<br />

NAPOLI<br />

Le ore della donna<br />

Palazzo Zevallos Stigliano<br />

Via Toledo, 185<br />

Info: informazioni@palazzozevallos.com<br />

www.palazzozevallos.com<br />

fino al 3 aprile 2011<br />

Ugo Mulas - Verifica dell'arte. Da<br />

Marcel Duchamp a Vitalità del Negativo<br />

Museo Principe Diego Aragona<br />

Pignatelli Cortes<br />

Riviera Di Chiaia, 200<br />

La mostra ripercorre gli ultimi anni<br />

di ricerca di Ugo Mulas e il dialogo<br />

del fotografo con le avanguardie.<br />

Info: tel. 081669675<br />

fino al 28 febbraio 2011<br />

NUORO<br />

Dreamtime. Lo spirito dell’arte<br />

aborigena<br />

Man - Museo d'Arte della Provincia<br />

Di Nuoro<br />

Via Sebastiano Satta, 15<br />

Info: tel. 0784252110<br />

info@museoman.it<br />

www.museoman.it<br />

dall'11 febbraio al primo maggio<br />

2011<br />

PALERMO<br />

PPS Paesaggio e popolo della Sicilia<br />

Riso - Museo d’Arte Contemporanea<br />

- Palazzo Belmonte Riso<br />

Via Vittorio Emanuele, 365<br />

Info: tel. 091320532<br />

info@palazzoriso.it<br />

www.palazzoriso.it


fino al 31 marzo 2011<br />

PARMA<br />

Claudio Parmiggiani. Naufragio<br />

Con Spettatore<br />

Palazzo del Governatore<br />

e Chiesa di San Marcellino<br />

prorogata al 20 febbraio 2011<br />

PAVIA<br />

Ezechiele Acerbi e i pittori dell’impressionismo<br />

lombardo<br />

Castello Visconteo - Musei Civici<br />

Viale XI Febbraio, 35<br />

Info: museicivici@comune.pv.it<br />

www.comune.pv.it/museicivici<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

PERUGIA<br />

L’arte allo specchio. Affreschi e tele<br />

del Rinascimento<br />

Cerp - Centro Espositivo Rocca<br />

Paolina<br />

Piazza Italia 11<br />

Info: tel. 0753681405<br />

cultura@provincia.perugia.it<br />

www.provincia.perugia.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

PESCARA<br />

Donato di Zio<br />

Ex Aurum<br />

Via Francesco Ferdinando D'Avalos<br />

La Città di Pescara dedica una grande<br />

mostra antologica a Donato di Zio,<br />

pittore, scenografo, grafico e costumista<br />

di nuova generazione e grande<br />

talento, curata da Gillo Dorfles che da<br />

diversi anni segue e promuove la sua<br />

arte. Vengono presentate oltre duecento<br />

opere (disegni a inchiostro e china,<br />

incisioni, piatti in porcellana,<br />

due servizi da tè e da caffè e cinque<br />

opere con progetti per gioielli) realizzati<br />

dal 1995 a aggi.<br />

dal 6 febbraio al 27 marzo 2011<br />

PRATO<br />

Ceramiche e Tessuti. Dialogo tra arti<br />

toscane del Rinascimento<br />

CALendArio d’Arte e MoStre CALendArio d’Arte e MoStre<br />

Museo Del Tessuto - Ex Fabbrica<br />

Campolmi<br />

Via Santa Chiara, 24<br />

Info: tel. 0574611503<br />

info@museodeltessuto.it<br />

www.museodeltessuto.it<br />

fino al 28 febbraio 2011<br />

RAVENNA<br />

L’Italia s’è desta: 1945-1953<br />

Mar - Museo d’Arte della Città<br />

Via Di Roma, 13<br />

Arte italiana del secondo dopoguerra,<br />

da De Chirico a Guttuso, da Fontana<br />

a Burri.<br />

Info: tel. 0544482791<br />

info@museocitta.ra.it<br />

www.museocitta.ra.it<br />

dal 13 febbraio al 26 giugno 2011<br />

REGGIO CALABRIA<br />

Come stanno oggi i bronzi di Riace?<br />

Palazzo Campanella<br />

Via Cardinale Portanova<br />

fino al 12 marzo 2011<br />

REGGIO EMILIA<br />

Thomas Scheibitz - Il fiume e le sue<br />

fonti<br />

Collezione Maramotti - Max Mara<br />

Via Fratelli Cervi, 66<br />

Info: tel. 0522382484<br />

info@collezionemaramotti.org<br />

www.collezionemaramotti.org<br />

dal 5 febbraio al 10 aprile 2011<br />

Arte svelata. Realismo e astrazione<br />

dagli anni '50 <strong>ad</strong> oggi<br />

Palazzo Magnani<br />

Corso Giuseppe Garibaldi, 29<br />

Info: tel. 0522454437<br />

info@palazzomagnani.it<br />

www.palazzomagnani.it.<br />

fino al 13 febbraio 2011<br />

RIMINI<br />

Caravaggio e altri pittori del Seicento<br />

Castel Sismondo<br />

Piazza Malatesta<br />

Capolavori dal W<strong>ad</strong>sworth Atheneum<br />

di Hartford. Si tratta di una sublime<br />

selezione di quindici dipinti, tutti<br />

di grande formato, da quel nucleo<br />

–– 38 ––<br />

così importante che nel museo americano<br />

è dedicato proprio al Seicento.<br />

Naturalmente originando da quel<br />

capolavoro indimenticabile che è<br />

L’estasi di San Francesco di Caravaggio,<br />

primissimo qu<strong>ad</strong>ro di soggetto<br />

religioso dipinto dal grande artista attorno<br />

al 1594.<br />

Info: tel. 054154094<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

Parigi. Gli anni meravigliosi<br />

Castel Sismondo<br />

Piazza Malatesta<br />

Impressionismo contro Salon. In mostra<br />

circa novanta opere provenienti<br />

da musei e collezioni di tutto il mondo.<br />

Info: tel. 054154094<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

ROMA<br />

Leonardo Da Vinci – Il genio e le invenzioni<br />

Palazzo della Cancelleria<br />

Piazza Della Cancelleria<br />

Un viaggio interattivo tra le invenzioni<br />

di Leonardo realizzate in scala e<br />

perfettamente funzionanti. I visitatori<br />

potranno infatti interagire con le<br />

macchine e metterle in funzione<br />

combinando così l’esperienza diretta<br />

del funzionamento con l’esplorazione<br />

dei principi fisici e meccanici<br />

utilizzati da Leonardo.<br />

fino al 30 aprile 2011<br />

Teotihuacan. La città degli Dei<br />

Palazzo delle Esposizioni<br />

Via Nazionale 194<br />

Info: tel. 06489411<br />

info@palazzoesposizioni.it<br />

www.palazzoesposizioni.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Trieste Biedermeier. L'Ottocento<br />

nelle collezioni dei Civici Musei di<br />

Storia ed Arte<br />

Museo Mario Praz<br />

Via Giuseppe Zanardelli, 1<br />

Info: tel. 066861089<br />

fino al 2 maggio 2011<br />

I vini dell’Imperatrice.<br />

La cantina di Joséphine alla Malmaison<br />

(1800–1814)<br />

Museo Napoleonico<br />

Piazza di Ponte Umberto, I<br />

Info: tel. 0668806286<br />

napoleonico@comune.roma.it<br />

www.museonapoleonico.it<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Roma e l’Antico. Realtà e visione nel<br />

‘700<br />

Museo Fondazione Roma - Palazzo<br />

Sciarra Colonna<br />

Via Marco Minghetti 22<br />

Info: tel. 06697645599<br />

info@fondazioneromamuseo.it<br />

www.fondazioneromamuseo.it<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

Palazzo Farnese. Dalle collezioni rinascimentali<br />

<strong>ad</strong> Ambasciata di Francia<br />

Palazzo Farnese<br />

Piazza Farnese<br />

Oltre 150 opere tra dipinti, statue, disegni,<br />

sculture, mo<strong>net</strong>e, arazzi e ceramiche,<br />

faranno rivivere cinque secoli<br />

dell'affascinante storia del Palazzo:<br />

dai fasti cinquecenteschi della<br />

famiglia Farnese, al periodo moderno,<br />

fino a questi ultimi 135 anni<br />

del Palazzo come sede dell'Ambasciata<br />

di Francia in Italia e dell'Ecole<br />

française de Rome. Una significativa<br />

scelta di opere della collezione<br />

Farnese verrà riportata nel luogo<br />

dove essa si formò grazie alla passione<br />

di questa famiglia.<br />

fino al 27 aprile 2011<br />

Pablo Echaurren - Crhomo Sapiens<br />

Museo Fondazione Roma - Palazzo<br />

Cipolla<br />

Via Del Corso, 320<br />

Info: tel. 066786209<br />

info@fondazioneromamuseo.it<br />

www.fondazioneromamuseo.it<br />

fino al 13 marzo 2011<br />

Luigi Nervi - Architettura come sfida.<br />

Roma: ingegno e costruzione<br />

Maxxi - Museo delle Arti del XXI<br />

Secolo<br />

Via Guido Reni, 6<br />

Info: tel. 0639967350<br />

info@fondazionemaxxi.it<br />

www.fondazionemaxxi.it<br />

fino al 20 marzo 2011<br />

MAXXI Cantiere d’autore<br />

Raffaella Mariniello<br />

Maxxi - Museo delle Arti del XXI<br />

Secolo<br />

Via Guido Reni, 6<br />

Info: www.fondazionemaxxi.it<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

Pietro Cascella - Al Pla<strong>net</strong>ario. I segreti<br />

del cielo<br />

Terme di Diocleziano<br />

Viale Enrico De Nicola, 79<br />

Info: tel. 064880530<br />

www.archeorm.arti.beniculturali.it<br />

fino al 20 marzo 2011<br />

Ori antichi della Romania. Prima e<br />

dopo Traiano<br />

Mercati di Traiano<br />

Via IV Novembre 94<br />

Info: tel. 0669780532<br />

www.mercatiditraiano.it<br />

fino al 3 aprile 2011<br />

Caravaggio - La bottega del genio<br />

Palazzo Venezia<br />

Via Del Plebiscito, 118<br />

Info: tel. 0669994299<br />

palazzovenezia.dir@arti.beniculturali.it<br />

fino al 29 maggio 2011<br />

Marc Chagall - Il mondo sottosopra<br />

Museo dell'Ara Pacis<br />

Lungotevere In Augusta<br />

Info: tel. 0682059127<br />

info@arapacis.it<br />

www.arapacis.it<br />

fino al 27 marzo 2011<br />

Fluxus Biennial - Nam June Paik<br />

Auditorium - Parco Della Musica<br />

Viale Pietro De Coubertin 34<br />

INfo: tel. 0680241436<br />

info@musicaperroma.it<br />

www.auditorium.com<br />

fino al 13 marzo 2011<br />

Europunk. La cultura visiva punk in<br />

Europa 1976-1980<br />

Villa Medici - Acc<strong>ad</strong>emia di<br />

Francia<br />

Viale Della Trinità Dei Monti, 1<br />

Info: tel. 066761291<br />

stampa@villamedici.it<br />

www.villamedici.it<br />

fino al 20 marzo 2011<br />

Lorenzo Lotto<br />

Scuderie del Quirinale<br />

Via XXIV Maggio, 16<br />

Info: tel. 0639967500<br />

info@scuderiequirinale.it<br />

www.scuderiequirinale.it<br />

dal primo marzo al 12 giugno 2011<br />

Aleksandr Deineka - Il maestro sovietico<br />

della modernità<br />

Palazzo delle Esposizioni<br />

Via Nazionale, 194<br />

Info: tel. 06489411<br />

info@palazzoesposizioni.it<br />

www.palazzoesposizioni.it<br />

dal 9 febbraio al primo maggio 2011<br />

GENAZZANO<br />

Ente Comunale di Consumo<br />

Centro Internazionale per l’Arte<br />

Contemporanea - Castello Colonna<br />

Piazza San Nicola, 4<br />

Info: tel. 069579010<br />

press@castello-colonna.it<br />

www.castello-colonna.it<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

SALERNO<br />

Clemente P<strong>ad</strong>in - Oltre il Muro tra<br />

Utopia e Trasgressione<br />

Ophen Virtual Art Gallery<br />

Via Salvatore Calenda, 105/d<br />

info: tel. 0895648159<br />

bongiani@alice.it<br />

www.ophenvirtualart.it<br />

fino al 31 marzo 2011<br />

SIENA<br />

CHIUSI<br />

Goti e Longobardi a Chiusi<br />

Museo Nazionale Etrusco di Chiusi<br />

Via Porsenna 93<br />

Info: tel. 0578-20177<br />

fino al 31 marzo 2011<br />

SONDRIO<br />

In viaggio. Str<strong>ad</strong>e ferrate, itinerari,<br />

persone per unire le Alpi<br />

Galleria Credito Valtellinese e a<br />

Tirano, Casa Qu<strong>ad</strong>rio Curzio<br />

Cogliendo l’occasione dei festeggiamenti<br />

per il centenario della ferrovia<br />

del Bernina - la cui realizzazione<br />

avvenne appunto tra il 1907 e il<br />

1910 - e il suo inserimento nella lista<br />

World Heritage dell’UNESCO, la<br />

Fondazione Gruppo Credito Valtellinese<br />

ha deciso di dedicare ai percorsi<br />

ferroviari transalpini un’ampia<br />

–– 39 ––<br />

mostra ospitata presso la consueta<br />

sede espositiva di Palazzo Sertoli a<br />

Sondrio, e Casa Qu<strong>ad</strong>rio Curzio a Tirano.<br />

Il tema del paesaggio dei collegamenti<br />

ferroviari fra il sud e il nord delle Alpi<br />

centrali verrà raccontato, sotto l’attenta<br />

regia di Roberto Mutti, attraverso l’obiettivo<br />

di tre fotografi – l’austriaca<br />

Margherita Spiluttini, la svizzera<br />

Stefania Beretta e l’italiano Francesco<br />

Cito – in una mostra documentaristica<br />

e fotografica che intende illustrare<br />

“a volo d’uccello” l’ardita rete<br />

ferroviaria che da ormai più di un secolo<br />

garantisce l’osmosi culturale,<br />

economica e sociale tra Valtellina, Valchiavenna,<br />

Alto Lario, Val Poschiavo<br />

ed Eng<strong>ad</strong>ina.<br />

dall'11 febbraio al 30 aprile 2011<br />

TORINO<br />

L'oro e la seta<br />

Fondazione Accorsi<br />

Via Po 55<br />

Info: tel. 0118129116<br />

www.fondazioneaccorsi.it<br />

fino al 26 giugno 2011<br />

Modernikon. Arte contemporanea<br />

dalla Russia<br />

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo<br />

Via Modane 16<br />

Info: tel. 0113797600<br />

info@fondsrr.org<br />

www.fondsrr.org<br />

fino al 27 febbraio 2011<br />

Km011. Arti a Torino. 1995-2011<br />

Museo Regionale Di Scienze Naturali<br />

Via Giovanni Giolitti, 36<br />

Info: tel. 0114326354<br />

Museo.mrsn@regione.piemonte.it<br />

www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali<br />

dall'undici febbraio al 10 aprile 2011<br />

VERCELLI<br />

1900-1961. Arte italiana nelle Collezioni<br />

Guggenheim<br />

Arca - Ex Chiesa di San Marco<br />

Piazza San Marco, 1<br />

Info: tel. 0161596333<br />

arcamostre@comune.vercelli.it<br />

www.guggenheimvercelli.it<br />

dal 25 febbraio al 2 giugno 2011<br />

BERLINO<br />

Gli Harvard Art Museums hanno<br />

reso possibile questa mostra omaggio<br />

alla pittrice e artista Lyonel Feininger<br />

(1871-1956). visitabile al Kupferstichkabi<strong>net</strong>t<br />

(Museum of Prints<br />

and Drawings) dal 26 febbraio 2011<br />

LONDRA<br />

Afghanistan in mostra al British Museum<br />

L’Afghanistan è da secoli il punto di<br />

uninione nel trasporto e nel commercio<br />

tra Iran, Asia Centrale, India,<br />

Cina e il Mediterraneo.<br />

dal 3 marzo al 3 luglio 2011<br />

Thre<strong>ad</strong>s of feeling<br />

The Foundling Museum<br />

40 Brunswick Sq, London<br />

Info: http://www.foundlingmuseum.org.uk/<br />

fino al 6 marzo 2011<br />

12 Star Gallery<br />

Europe House<br />

32 Smith Square<br />

In mostra al pubblico diversi elementi<br />

provenienti da varie culture della<br />

Comunità Europea.<br />

fino al 30 luglio 2011<br />

British Art Show 7<br />

Hayward Gallery<br />

dal 16 febbraio al 17 aprile 2011<br />

VIENNA<br />

Brilliant Times. European Art Nouveau<br />

Jewellery<br />

Leopold Museum Wien<br />

Museums Quartier<br />

Museumsplatz, 1<br />

Info: www.leopoldmuseum.org<br />

dal 25 febbraio al 20 giugno 2011<br />

Dynamics!<br />

Cubismo/Futurismo/Ci<strong>net</strong>ismo<br />

Cubism / Futurism / Ki<strong>net</strong>icism<br />

Belvedere - Lower Belvedere<br />

Rennweg, 6<br />

Info: www.belvedere.at<br />

dal 10 febbraio al 29 maggio 2011


Febbraio 2011<br />

–– 40 ––<br />

Comunicato sociale<br />

Comunicato sociale<br />

Il “Progetto velaterapia” voluto da A rep Onlus e la Lega Navale Italiana<br />

Arep Onlus e la Lega Navale Italiana (sezione<br />

di Castelfranco Ve<strong>net</strong>o) propongono a<br />

giovani <strong>ad</strong>ulti portatori di disabilità psicocognitiva<br />

congenita (ritardo mentale di gr<strong>ad</strong>o<br />

medio) il progetto “Nuovi Orizzonti”.<br />

Quest’ultimo nasce dall’incontro tra Arep<br />

Onlus e Lega Navale Italiana che da molti<br />

anni operano nel campo della ricerca , della<br />

sperimentazione e erogazione di attività,<br />

rivolte <strong>ad</strong> <strong>ad</strong>ulti e giovani <strong>ad</strong>ulti, di formazione,<br />

di educazione e di rafforzamento della<br />

propria autonomia - autostima personale.<br />

La integrazione delle esperienze tra questi<br />

due soggetti ha portato all’idea di sviluppare<br />

attività marinaresche con la finalità<br />

di favorire, incrementare la propria autostima<br />

tramite la presa di coscienza delle<br />

proprie risorse.<br />

L’obiettivo è poter dimostrare l’effetto<br />

terapeutico a livello di benessere psichico<br />

percepito di un percorso formativo,<br />

opportunamente studiato per mettere i<br />

destinatari del progetto <strong>ad</strong> essere in gr<strong>ad</strong>o<br />

di partecipare alla conduzione di una<br />

barca a vela, cioè essere equipaggio e non<br />

dei semplici trasportati, mirando quindi<br />

allo sviluppo e alla implementazione dell’autostima,<br />

del potenziamento delle capacità<br />

di socializzazione e della risoluzione<br />

dei problemi, delle abilità per la vita, di<br />

autonomia personale.<br />

Condurre una barca a vela implica la stimolazione<br />

di tutti i sensi, dall’attenzione al<br />

proprio corpo, dal mantenimento dell’equilibrio<br />

all’attenzione allo spostamento e al<br />

bilanciamento dei pesi, fino alla capacità<br />

di far diventare tua una forza che tua non<br />

è, cioè valutare l’intensità e la direzione del<br />

vento, le onde, le correnti, la capacità di<br />

valutare i fenomeni naturali.<br />

Tutto ciò comporta l’apprendimento di alcuni<br />

concetti base di arte marinaresca per<br />

essere in gr<strong>ad</strong>o di confrontarsi con situazioni<br />

impreviste ed essere in gr<strong>ad</strong>o di risolvere<br />

il problema.<br />

La barca inoltre è un microcosmo in cui i<br />

rapporti tra gli individui sono<br />

vincolati da regole precise:<br />

c’è un le<strong>ad</strong>er riconosciuto da<br />

tutti e ognuno ha un compito<br />

ben definito. Bisogna quindi<br />

acquisire la capacità a collaborare<br />

accentando e rispettando<br />

i ruoli, tutti ugualmente<br />

importanti, per raggiungere<br />

l’obiettivo comune.<br />

Il team di operatori coinvolge<br />

un ampio ventaglio professionale:<br />

psicologo, fisiatra, fisioterapista<br />

occupazionale, skipper<br />

e vice skipper. Questo<br />

gruppo eterogeneo per competenze<br />

tramite opportune riunioni<br />

teoriche e pratiche (usci-<br />

te in mare) cercherà una progressiva<br />

omogeneità mettendo<br />

le rispettive conoscenze e<br />

esperienze a disposizione del<br />

gruppo.<br />

Per le uscite in mare viene<br />

utilizzato un cabinato a vela<br />

(Bavaria 44) di proprietà di<br />

uno dei soci della Lega<br />

Navale. Il tempo minimo<br />

previsto dalla sperimentazione,<br />

due an -<br />

ni, vedrà una frequenza<br />

di circa 15 uscite<br />

all’anno da Marzo a<br />

Novembre, non solo<br />

per fare “crescere” un<br />

equipaggio “molto<br />

speciale”, ma anche<br />

per avere la più vasta<br />

raccolta di dati da<br />

potere essere analizzata<br />

dai componenti<br />

del comitato scientifico.<br />

Prevista anche la partecipazione<br />

a qualche<br />

regata, come <strong>ad</strong> esempio la Barcolana di<br />

Trieste e l'organizzazione di mini crociere.<br />

L’obiettivo di inclusione sociale dei diversamente<br />

abili viene qui realizzato attraverso<br />

una serie di attività gratificanti, in gr<strong>ad</strong>o<br />

di sviluppare equilibrio, movimento, capacità<br />

decisionale, in un ambiente di per sé<br />

vivace e stimolante.<br />

Il coinvolgimento diretto nel raggiungimento<br />

di un obiettivo comune, all’interno<br />

di un campo (la barca, l’equipaggio) in cui<br />

il rispetto dei ruoli e la collaborazione<br />

sono fondamentali, sviluppa competenze<br />

di gestione di sé ed implementa l’autostima.<br />

Tutto questo è finalizzato, come è stato<br />

detto, a migliorare l’inserimento sociale,<br />

attraverso lo sviluppo dell’autonomia<br />

personale, una maggiore coscienza di sé<br />

e delle proprie possibilità. Non è possibile<br />

quantificare, in termini di inserimenti<br />

lavorativi, la ric<strong>ad</strong>uta occupazionale di<br />

questa iniziativa, ma sicuramente le competenze<br />

acquisite, per la loro trasversalità,<br />

possono favorire l’occupabilità dei destinatari.<br />

Il Progetto è realizzato in collaborazione<br />

con il Prof. Nicola Alberto De<br />

Carlo del Dipartimento di Psicologia<br />

Generale della Università degli studi di<br />

P<strong>ad</strong>ova e delegato per la Regione Ve<strong>net</strong>o<br />

della Lega Navale Italiana.<br />

Al termine del percorso, è prevista l’organizzazione<br />

di un convegno sui risultati<br />

ottenuti con pubblicazione di una relazione<br />

scientifica in cui si vuole dimostrare<br />

attraverso l’osservazione clinica-fenomenologica<br />

e l’utilizzo di specifici strumenti<br />

testistici l’implemento nei partecipanti<br />

della personale autostima, nella risoluzione<br />

dei problemi, nell’abilità di prendere<br />

decisioni autonome, nella negoziazione e<br />

nella relazionalità, il tutto volto a evidenziare<br />

come il team building out door (velaterapia)<br />

sia un valido strumento di crescita<br />

personale e cambiamento.<br />

Comitato Scientifico del Progetto:<br />

Donatella Polo (Tutor)<br />

Cinzia Fontebasso (Tutor)<br />

Dott. Guido Cappellaro (Fisiatra)<br />

Dott. Massimo Zamuner (Fisiatra)<br />

Dott.ssa Raffaella Manente<br />

(Neuropsicologa)<br />

Coordinatrice Antonella Rosato<br />

Comandante Giuseppe Massa<br />

Arep-Onlus: Si rivolge alle persone disabili<br />

di varie fasce d’età e si impegna quotidianamente<br />

a garantire loro l’opportunità<br />

di recuperare identità, autostima e autonomia<br />

attraverso interventi di tipo riabilitativo<br />

sanitario e sociale attivando progetti volti a<br />

valorizzare la persona nella sua dimensione<br />

psicofisica e relazionale globale.<br />

Lega Navale Italiana: La Lega Navale<br />

Italiana, fondata a La Spezia nel 1897, è un<br />

ente pubblico preposto a servizi di pubblico<br />

interesse che opera sotto la vigilanza dei<br />

Ministeri della Difesa e dei Trasporti e<br />

–– 41 ––<br />

Febbraio 2011<br />

Navigazione e sotto l’alto patronato del<br />

Presidente della Repubblica. Ha lo scopo,<br />

in particolare tra i giovani, di diffondere lo<br />

spirito marinaro, l’amore per il mare, la<br />

tutela dell’ambiente marinaro e sviluppa<br />

iniziative promozionali, culturali, sociali,<br />

naturalistiche e didattiche.<br />

Per informazioni:<br />

Arep Onlus – Via Vazzole, 5 – 31050<br />

Villorba – www.arep.it<br />

Antonella Rosato – tel. 0422 628576<br />

antonella.rosato@arep.it


Febbraio 2011<br />

–– 42 ––<br />

Cartoon<br />

Cartoon<br />

Altan. Da Cipputi in tuta alla cag <strong>net</strong>ta maculata Pimpa<br />

Altan: Pimpa e Armando<br />

“Grazie Altan per tutti i bocconi amari che<br />

ci obblighi a ingoiare”. Così Umberto Eco<br />

chiudeva una sua nota di presentazione nel<br />

catalogo della mostra dei lavori a largo<br />

raggio (tutte le tematiche, sarcastiche e<br />

dolci) del cartoonist satirico trevigiano<br />

(1942) Francesco Tullio Alan che Aquileia,<br />

“patria” d’<strong>ad</strong>ozione del disegnatore, volle<br />

dedicargli una diecina di anni fa.<br />

Il titolo di quel testo era già eloquente:<br />

“Un antropologo che racconta le nostre<br />

sconfitte”. Attraverso le laceranti riflessioni<br />

dell’operaio in tuta Cipputi e di una<br />

rassegnata umanità allo sbando. A cominciare<br />

dai lapidari colloqui tra p<strong>ad</strong>re e<br />

figlio. Il primo con le sue domande da<br />

tonto provocatore e il secondo che lo<br />

annienta con risposte d’un cinismo da<br />

lasciare stecchiti.<br />

“Mi mettono in cassa integrazione,<br />

Cipputi”, dice l’operaia. “Beata te che<br />

puoi tornare a svolgere il tuo ruolo nella<br />

famiglia italiana” è la risposta. Oppure il<br />

figlio al p<strong>ad</strong>re: “E’ Dio che ha creato gli<br />

umani?”. “Spero per lui che abbia usato<br />

i guanti”.<br />

L’umorismo estremo di un pessimista?<br />

No! L’eloquenza di un uomo che continua<br />

a filtrare dalla sua connaturata (fin<br />

dall’infanzia) timidezza le proprie osservazioni<br />

su quanto acc<strong>ad</strong>e quotidiana-<br />

mente intorno a lui.<br />

Si era trovato in una sorta di<br />

bivio Altan quando, lasciata la<br />

facoltà di architettura di<br />

Venezia sul finire degli anni<br />

sessanta si era trasferito a<br />

Roma come scenografo e sceneggiatore,<br />

quindi, più tardi,<br />

a Rio de Janeiro impegnato in<br />

ruoli diversi nella produzione<br />

di f ilm so -<br />

prat tutto di<br />

documentazioneetnografica<br />

per amici<br />

locali e italiani<br />

come Gian -<br />

ni Amico. Po -<br />

teva cioè proseguire<br />

in una<br />

attività cinematograf<br />

ica<br />

per lui tematicamentecongeniale.<br />

Ma<br />

proprio a Rio inizia a disegnare,<br />

per diletto (biglietti<br />

augurali) e una prima<br />

storia per bambini.<br />

Se ne ricorderà quando,<br />

tornato nel 1975 in Italia,<br />

inizierà una variegata collaborazione<br />

con più giornali<br />

<strong>sulla</strong> quale primeggerà<br />

la creazione della da<br />

decenni celebrata financo<br />

con un giornale tutto suo<br />

e varie serie animate televisive<br />

(firmate da Osvaldo<br />

Cavandoli e Enzo D’Alò,<br />

infine un film lungo con<br />

la sua regia), cag<strong>net</strong>ta ma -<br />

culata Pimpa. E il suo<br />

compagno di viaggio in<br />

una dimensione fantasiosamente<br />

realistica chiamato<br />

Armando. Un ometto<br />

disposto a rispondere a<br />

tutte le domande di Pim -<br />

pa: le stesse che i bambini<br />

porgono a getto continuo<br />

agli <strong>ad</strong>ulti di famiglia.<br />

Nel corso di un’intervista<br />

disse: “Cominciai a disegnare<br />

Pimpa col suo<br />

mondo colorato quando<br />

Chicca, mia figlia, ancora doveva nascere,<br />

come se dovessi attrezzarmi a un dialogo.<br />

Per uso… interno. Come anche le mie prime<br />

vig<strong>net</strong>te per <strong>ad</strong>ulti: le facevo per gli<br />

amici. Monologhi al modo di Pfeiffer, slegati<br />

dalla attualità: i personaggi guardavano<br />

il lettore, un tratto che mi è rimasto”.<br />

E sul successo di Pimpa dal giorno in cui<br />

esordì sulle pagine del Corriere dei<br />

Piccoli, piace <strong>ad</strong> Altan ricordare la doman-<br />

Altan per Rodari: Novelle fatte a macchina<br />

Altan: Casanova<br />

da che gli rivolse una bambina nel giro<br />

che lui faceva nelle scuole materne. E cioè<br />

se Armando è fidanzato. Lui rispose (glissando)<br />

d’averlo chiesto all’interessato che<br />

diventò però tutto rosso.<br />

Dopo Pimpa, Altan ha creato altre figure<br />

per bambini, <strong>ad</strong> esempio Kamillo Kromo,<br />

finito anche in teatro. E illustrò con qualche<br />

titubanza non essendo i testi suoi,<br />

anche più libri per lettori imberbi di<br />

Gianni Rodari. Ad esempio La gondola<br />

fantasma e Novelle fatte a macchina, i cui<br />

personaggi <strong>ad</strong>ulti somigliano fisicamente<br />

agli stessi delle sue vig<strong>net</strong>te, da Cipputi<br />

in poi e quindi a quelli delle sue storie a<br />

fumetti: caratteristica principale il naso<br />

bitorzoluto, appariscente, su visi e corpi<br />

caricaturali, eccessivi.<br />

Qui la sua vena satirica disincantata raggiunge<br />

il massimo dell’eloquenza polemica.<br />

Una presa per i fondelli esilarante.<br />

Narrativamente originale pone in calce,<br />

esterni <strong>ad</strong> ogni qu<strong>ad</strong>retto della narrazione,<br />

lapidari commenti di rinforzo. Strizzate<br />

d’occhio in più rivolte al lettore. Storie<br />

ambientate in un passato colonialista come<br />

Ada nella jungla<br />

e Macao, oppure<br />

riferite a personaggi<br />

entrati nel<br />

nostro immaginario<br />

come San -<br />

do kan, Co lom -<br />

bo, Casanova. E<br />

incursioni di<br />

fan tasia in una<br />

realtà vissuta da<br />

molti, come quel -<br />

la nella Venezia<br />

occupata negli<br />

anni quaranta<br />

dai tedeschi intitolata<br />

Zago Oli va.<br />

Sarcasmo e sberleffo<br />

a piene ma -<br />

ni espressi raramente a colori, piuttosto in<br />

un bianconero senza sfumature fatto di<br />

macchie decise. Inimitabili e inconfondibili<br />

anche a distanza.<br />

Altan ha anche disegnato, alla sua maniera,<br />

Pinocchio. Inedito se non per la pubblicazione<br />

nel catalogo di una mostra di<br />

–– 43 ––<br />

Febbraio 2011<br />

Altan per Rodari: La gondola fantasma<br />

disegni ispirati al Burattino eseguiti da illustratori<br />

d’una trentina e più di paesi. C’era<br />

da aspettarselo: è un Pinocchio anziano, dall’aria<br />

sfatta, che si lamenta dei… tarli che<br />

gli stanno dilaniando un piede.<br />

Piero Zanotto


GORIZIA<br />

CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi<br />

Sala Convegni dei Musei Provinciali<br />

Borgo Castello, 13<br />

Sabato 19 febbraio 2011 ore17.00<br />

Raffaele D’Aniello, pianoforte<br />

Teatro Comunale Giuseppe Verdi<br />

martedì 8 febbraio 2011<br />

Produzione Just in Time<br />

Last tango in Berlin<br />

Ute Lemper<br />

Vana Gierig, Pianoforte<br />

Tito Castro, Bandoneon<br />

giovedì 17 febbraio 2011<br />

La Contr<strong>ad</strong>a-Teatro Stabile di Trieste<br />

- Lo Studio Martini<br />

D<strong>ad</strong>dy blues<br />

Di Bruno Chapelle e Martyne Visciano<br />

Regia: Vincenzo Salemme<br />

Con Marco Columbro e Paola Quattrini<br />

e con Adriano Evangelisti,<br />

Roberta Formilli, Adriano Giraldi,<br />

Erika Puddu<br />

martedì 22 febbraio 2011<br />

Ponderosa Music & Art<br />

The solo concert<br />

Ludovico Einaudi<br />

Prima regionale<br />

Sabato 26 febbraio 2011<br />

Incontro con l’autore:<br />

Marcello Veneziani<br />

mercoledì 2 marzo 2011<br />

a.ArtistiAssociati di Gorizia<br />

Non c'è più il futuro di una volta<br />

Di Aicardi, Formicola, Pistarino,<br />

Freyrie<br />

Regia: Andrea Brambilla<br />

Con Zuzzurro&Gaspare<br />

Ideazione scenica e costumi: Pamela<br />

Aicardi<br />

Musiche: Los Chitarones, Lorenzo<br />

Arco<br />

Sabato 5 marzo 2011<br />

Incontro con l’autore:<br />

Arrigo Petacco<br />

MONFALCONE<br />

Teatro Comunale<br />

martedì 15, mercoledì 16 febbraio<br />

2011 ore 20.45<br />

Otello<br />

Premio della Critica 2010<br />

di William Shakespeare<br />

tr<strong>ad</strong>uzione di Patrizia Cavalli<br />

regia di Arturo Cirillo<br />

con Salvatore Caruso, Arturo Cirillo,<br />

Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio,<br />

Danilo Nigrelli, Monica Piseddu,<br />

Luciano Saltarelli, Sabrina Scuccimarra<br />

Teatro Stabile delle Marche / Teatro<br />

Eliseo / Nuovo Teatro<br />

martedì 1, mercoledì 2 marzo 2011 ore<br />

20.45<br />

Il catalogo<br />

di Jean-Claude Carrière<br />

<strong>ad</strong>attamento e regia di Valerio Binasco<br />

con Ennio Fantastichini e Isabella<br />

Ferrari<br />

scene e luci di Massimo Bellando<br />

Randone<br />

costumi di Sandra Cardini<br />

musiche di Arturo Annecchino<br />

Star Dust International<br />

venerdì 18 febbraio 2011 ore 20.45<br />

`900&oltre<br />

Ensemble Italiano di Sassofoni<br />

Federico Mondelci sassofono soprano<br />

Marco Gerboni sassofono contralto<br />

Mario Marzi sassofono tenore<br />

Massimo Mazzoni sassofono baritonoFrançaix/Pousseur/Sciarrino/Nyman/Glass<br />

venerdì 25 febbraio 2011 ore 20:45 |<br />

Thomas Zehetmair<br />

direttore e violino solista<br />

Johannes Brahms<br />

Concerto op. 77 per violino e orchestra<br />

Johannes Brahms<br />

Sinfonia n. 4 op. 98<br />

mercoledì 9 marzo 2011 ore 20.45<br />

Giampaolo Pretto<br />

Marino Nicolini<br />

Flauto - Pianoforte<br />

Rietz/Berio/Poulenc/Jolivet/Prokof’ev<br />

venerdì 11 marzo 2011 ore 20.45<br />

Sul confine<br />

Premio Tuttoteatro.com "Dante Cappelletti"<br />

2009<br />

drammaturgia di Gabriele Di Luca<br />

–– 44 ––<br />

diretto e interpretato da Gabriele Di<br />

Luca, Massimiliano Setti, Alessandro<br />

Tedeschi<br />

Carrozzeria Orfeo<br />

Centro RAT Teatro dell’Acquario<br />

in collaborazione con Questa Nave<br />

PORDENONE<br />

Palazzetto dello Sport<br />

Via Fratelli Rosselli<br />

Venerdì 4 marzo 2011 ore 21.00<br />

Giovanni Allevi. Alien World Tour<br />

Tearo Comunale Giuseppe Verdi<br />

venerdì 18 febbraio ore 20.45<br />

Pasiones Company<br />

Divino Tango<br />

Adrián Aragón, Erica Boaglio & Pasiones<br />

Company<br />

Programma: Divino Tango (Pasion del<br />

sér urbano) regia Adrián Aragón<br />

produzione Aragón Boaglio Producciones<br />

S.A.<br />

Domenica 20 Febbraio 2011 - 20.45<br />

Franz Di Cioccio e Remo Anzovino<br />

in concerto<br />

giovedì 24 febbraio ore 20.45<br />

venerdì 25 febbraio ore 20.45<br />

150° Anniversario dell’Unità d’Italia:<br />

Piazza d’Italia<br />

regia di Marco Baliani<br />

dal romanzo di Antonio Tabucchi<br />

con Patrizia Bollini, Daria Deflorian,<br />

Gabriele Duma, Simone Faloppa,<br />

Renata Mezenov Sa, Mariano Nieddu,<br />

Alessio Piazza, Naike Anna Silipo,<br />

Alexandre Vella<br />

drammaturgia di Maria Maglietta<br />

scene e costumi di Carlo Sala<br />

musiche di Mirto Baliani<br />

regia di Marco Baliani<br />

Teatro di Roma<br />

sabato 26 febbraio ore 20.45<br />

150° Anniversario dell’Unità d’Italia:<br />

La Repubblica di un solo giorno<br />

di Marco Baliani e Ugo Riccarelli<br />

con Patrizia Bollini, Daria Deflorian,<br />

Gabriele Duma, Simone Faloppa,<br />

Renata Mezenov Sa, Mariano Nieddu,<br />

Alessio Piazza, Naike Anna Silipo,<br />

Alexandre Vella<br />

drammaturgia di Maria Maglietta<br />

scene e costumi di Carlo Sala<br />

luci di Luca Barbati<br />

musiche di Mirto Baliani<br />

regia di Marco Baliani<br />

Teatro di Roma<br />

venerdì 4 marzo ore 20.45<br />

sabato 5 marzo ore 16.00<br />

sabato 5 marzo ore 20.45<br />

domenica 6 marzo ore 16.00<br />

Garinei e Giovannini<br />

Aggiungi un posto a tavola<br />

commedia musicale di Garinei e Giovannini<br />

scritta con Jaja Fiastri<br />

liberamente ispirata a ”After me the<br />

deluge” di David Forrest<br />

con Gianluca Guidi, Enzo Garinei<br />

la partecipazione straordinaria di Marisa<br />

Laurito<br />

e con Marco Simeoli, Valentina Cenni,<br />

Titta Graziano, Andrea Carli<br />

la voce di lassù e di Renato Turi<br />

musiche di Armando Trovajoli<br />

scene e costumi di Giulio Coltellacci<br />

coreografie di Gino Landi<br />

realizzazione luci di Maurizio Fabretti<br />

dal progetto originale di Giancarlo<br />

Bottone<br />

sound designer Maurizio Capitini<br />

regia originale di Pietro Garinei e Sandro<br />

Giovannini<br />

ripresa teatrale di Johnny Dorelli<br />

giovedì 10 marzo ore 20.45<br />

Alexander Lonquich<br />

Pianoforte<br />

Programma:<br />

Franz Schubert (1797 –1828)<br />

Sonata D 840 ‘Reliquie’<br />

Franz Liszt (1811 -1886)<br />

Vallée d’Obermann (dagli ‘Anni di<br />

Pellegrinaggio’, Primo Anno, Svizzera)<br />

Robert Schumann (1810 –1856)<br />

Davidsbündlertänze op. 6<br />

domenica 13 marzo ore 15.00 e alle<br />

ore 17.30<br />

30 grandi, comiche e complicatissime<br />

mario<strong>net</strong>te a filo. Mini-dlin Mario<strong>net</strong>tes<br />

- Russia<br />

Surprise<br />

Sala Prove<br />

Infoline: tel. 0434 247624<br />

biglietteria@comunalegiuseppeverdi.it<br />

SACILE<br />

Fazioli Concert Hall<br />

CALendArio di teAtro, MUSiCA e inContri<br />

Mercoledì 23 febbraio 2011 ore 20.45<br />

Trio Mondrian<br />

Daniel Bard, violino<br />

Hila Karni, violoncello<br />

Oh<strong>ad</strong> Ben-Ari, pianoforte<br />

Recuperi classici e fedeltà al popolare<br />

nella musica da camera di Dvorak<br />

Introduce il concerto Roberto Calabretto<br />

Musiche di Beethoven, Debussy,<br />

Dvorak<br />

TREVISO<br />

Appuntamenti<br />

alla Fondazione Be<strong>net</strong>ton<br />

Giovedì 24 febbraio alle ore 21con il<br />

re<strong>ad</strong>ing “Il segreto del bosco vecchio”<br />

di Dino Buzzati si conclude il ciclo di<br />

incontri, intitolato “La geografia del<br />

tempo. Fra Ve<strong>net</strong>o e ve<strong>net</strong>i con Buzzati,<br />

Meneghello e Rigoni Stern”, organizzato<br />

dalla Fondazione Be<strong>net</strong>ton<br />

Studi Ricerche in collaborazione con<br />

Zelda - Compagnia Teatrale Professionale.<br />

L’interpretazione dei brani sarà<br />

affidata a Filippo Tognazzo, mentre<br />

Ivan Tibolla curerà l’accompagnamento<br />

musicale.<br />

Ingresso 5 euro.<br />

mercoledì 9 e mercoledì 23 febbraio<br />

ore 21<br />

Nuovo Cinema Paesaggio<br />

rassegna cinematografica<br />

Nel mese di febbraio riprendono le<br />

proiezioni della rassegna cinematografica<br />

Nuovo Cinema Paesaggio, organizzata<br />

dalla Fondazione Be<strong>net</strong>ton<br />

Studi Ricerche e curata da Luciano<br />

Morbiato e Simo<strong>net</strong>ta Zanon.<br />

Mercoledì 9 febbraio sarà proiettato<br />

il film Il pia<strong>net</strong>a azzurro (1982) del regista<br />

Franco Piavoli, che converserà,<br />

con il pubblico e con i curatori della<br />

rassegna.<br />

Mercoledì 23 febbraio, all’utopia di<br />

Piavoli si contrappone il crudo realismo<br />

di Biùtiful cauntri (Italia, 2007).<br />

Il film documentario di Esmeralda Calabria,<br />

Andrea D’Ambrosio e Peppe<br />

Ruggiero affronta il tema dell’emergenza<br />

rifiuti e dell’inquinamento in<br />

Campania, luogo emblematico del nostro<br />

amato bel paese, nel quale le situazioni<br />

di degr<strong>ad</strong>o ambientale e di<br />

corruzione sono purtroppo ricorrenti.<br />

Di questi argomenti il pubblico e i<br />

curatori della rassegna potranno discutere<br />

con Paolo Contò, direttore del<br />

Consorzio Intercomunale Priula, che<br />

sarà ospite alla proiezione.<br />

Giovedì 10 e giovedì 24 febbraio alle<br />

ore 10 gli stessi film saranno proiettati<br />

per le scuole secondarie della provincia<br />

di Treviso<br />

martedì 22 febbraio ore 18<br />

La biblioteca incontra…<br />

incontro con Andrea Bellieni, architetto,<br />

che interverrà sul tema “Le<br />

ville di Treviso”<br />

La Fondazione Be<strong>net</strong>ton Studi Ricerche<br />

organizza La biblioteca incontra…<br />

un ciclo di incontri in biblioteca<br />

per avvicinare gli utenti al ricco<br />

patrimonio del suo centro documentazione,<br />

che conserva una vasta<br />

raccolta di documenti, principalmente<br />

afferenti ai temi del paesaggio, della<br />

storia ve<strong>net</strong>a e della storia del gioco.<br />

Curiosi e appassionati potranno<br />

meglio conoscere la struttura e il<br />

corpus della biblioteca, attraverso<br />

l’incontro con esperti e <strong>ad</strong>detti ai lavori<br />

che, nel corso di piacevoli conversazioni,<br />

illustreranno e renderanno<br />

viva la conoscenza di alcune sezioni<br />

di un patrimonio di oltre 33.000 volumi.<br />

1.400 testate di periodici e oltre<br />

300 tesi di laurea e dottorato, arricchito<br />

ogni anno attraverso acquisti, doni e<br />

donazioni, alcune delle quali confluite<br />

in fondi speciali, tra i quali Lino<br />

Bianchi Barriviera, Ippolito Pizzetti,<br />

Lionello Puppi, Giampaolo Soranzo,<br />

Giuseppe Stancari, Gaetano Cozzi.<br />

Dopo l’incontro del 25 gennaio scorso<br />

con Luigi Latini, si prosegue il 22<br />

febbraio con Andrea Bellieni, architetto,<br />

che interverrà sul tema Le ville<br />

di Treviso, commentando la ricca sezione<br />

sulle ville ve<strong>net</strong>e.<br />

Tutti gli incontri si svolgeranno<br />

nella biblioteca della Fondazione,<br />

alle ore 18.<br />

Per informazioni: Fondazione Be<strong>net</strong>ton,<br />

tel. 0422.5121, www.fbsr.it.<br />

fbsr@fbsr.it.<br />

Teatro Eden e Teatro Comunale<br />

Uri Caine si esibirà in concerto al<br />

pianoforte al Teatro Eden di<br />

Treviso giovedì 24 febbraio alle<br />

ore 20.45.<br />

Tempo di prosa al Teatro<br />

Comunale di Treviso venerdì 25<br />

–– 45 ––<br />

febbraio e sabato 26 febbraio alle<br />

ore 20.45 con terza replica domenica<br />

27 febbraio alle ore 16.00<br />

con “Il catalogo” di Jean-Claude<br />

Carrière prod. Star Dust<br />

International s.r.l. In scena ci<br />

saranno Ennio Fantastichini,<br />

Isabella Ferrari con la regia di<br />

Valerio Binasco. Le vicende raccontano<br />

di Jean-Jacques, giovane<br />

avvocato in carriera, noto Don<br />

Giovanni della Parigi bene, conduce<br />

una vita da scapolo esemplare,<br />

perfettamente organizzata<br />

tra ufficio, serate mondane e nottate<br />

con donne sempre diverse.<br />

Ha però un difetto: non ha memoria,<br />

ed è perciò costretto a catalogare<br />

in un album tutte le sue conquiste.<br />

Ecco alcune anticipazioni<br />

per il mese di marzo: atteso per<br />

mercoledì 2 marzo alle ore 20.45<br />

l’appuntamento “Ccn De Creteil<br />

et Du Val-De-Marne –<br />

Compagnie Käfig Correria -<br />

Agwa” con coreografia di<br />

Mour<strong>ad</strong> Merzouki, sempre al<br />

Teatro Comunale di Treviso.<br />

Dopo la prima dec<strong>ad</strong>e di marzo<br />

nei giorni venerdì 11 marzo e<br />

sabato 12 marzo alle ore 20.45,<br />

con ultimo appuntamento domenica<br />

13 marzo alle ore 16.00<br />

“Art” di Yasmina Reza (Prod.<br />

Nuovo Teatro srl) con Alessandro<br />

Haber, Alessio Boni, Gigio<br />

Alberti, regia Giampiero Solari.<br />

La commedia solleva la questione<br />

dell’arte e dell’amicizia, ruotando<br />

attorno a tre amici di vecchia<br />

data: Serge, Marc e Yvan. Serge,<br />

assecondando la sua passione per<br />

l’arte moderna, ha acquistato un<br />

dipinto molto costoso intorno al<br />

quale ruoterà il dibattito dei tre<br />

amici sul significato dell’arte<br />

astratta in paragone <strong>ad</strong> arti più<br />

rappresentative e tr<strong>ad</strong>izionali.<br />

ASOLO<br />

Teatro Dei Rinnovati<br />

sabato 19 febbraio 2011 ore 21:00<br />

La bottega del caffé<br />

Ensemble Vicenza Teatro<br />

di Carlo Goldoni<br />

libero <strong>ad</strong>attamento e regia di Roberto<br />

Giglio<br />

CASTELFRANCO<br />

Teatro Acc<strong>ad</strong>emico<br />

22 febbraio 2011 ore 20.45<br />

Moni Ov<strong>ad</strong>ia.<br />

Shylock. Il mercante di Venezia in<br />

Prova<br />

di William Shakespeare<br />

di Roberto Andò e Moni Ov<strong>ad</strong>ia<br />

regia Roberto Andò e Moni Ov<strong>ad</strong>ia<br />

con Moni Ov<strong>ad</strong>ia e Shel Shapiro<br />

e con Ruggero Cara, Lee Colbert, Roman<br />

Siwulak, Maksym Shamkov,<br />

Federica Vincenti e Moni Ov<strong>ad</strong>ia<br />

Stage Orchestra: Luca Garlaschelli<br />

(contrabbasso), Massimo Marcer<br />

(tromba), Albert Florian Mihai (fisarmonica),<br />

Vincenzo Pasquariello<br />

(pianoforte), Paolo Rocca (clari<strong>net</strong>to)<br />

progetto musicale Moni Ov<strong>ad</strong>ia Stage<br />

Orchestra<br />

regista assistente Gabriele Tesauri<br />

produzione Arena del Sole – Nuova<br />

Scena – Teatro Stabile di BolognaEmilia<br />

Romagna Teatro Fondazione in<br />

collaborazione con Estate Teatrale<br />

Veronese<br />

CONEGLIANO<br />

Teatro Acc<strong>ad</strong>emia<br />

16 febbraio 2011 ore 21.00<br />

Mvula Sungani e la sua Compagnia<br />

Kledi K<strong>ad</strong>iu ed Emanuela Bianchini<br />

Non Solo Bolero<br />

Carmen, Carmina Burana, Amores<br />

solisti: Ilaria Palmieri, Alessia Giustolisi,<br />

Maria Izzo, Enrico Paglialunga,<br />

Patrizio Bucci, Ilaria Ostili, Chiara<br />

Grella, Elisa Aquilani<br />

Regia e Coreografie Mvula Sungani<br />

Musiche: Orff, Ravell, tr<strong>ad</strong>izionali. Costumi:<br />

Giuseppe Tramontano<br />

PIEVE DI SOLIGO<br />

Teatro Careni<br />

18 febbraio 2011 ore 20.45<br />

Spettacolo vincitore del Premio “Linutile<br />

Del Teatro 2010”<br />

Giunto quest’anno alla sua seconda<br />

edizione, il Premio “Linutile del Teatro”<br />

(che si è svolto presso il Teatro de<br />

Linutile a P<strong>ad</strong>ova dal 23 ottobre al 26<br />

novembre 2010), si propone di diventare<br />

negli anni occasione di confronto<br />

e di visibilità per quelle realtà<br />

teatrali professionali che non rientra-


CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi<br />

no nei circuiti ufficiali dei teatri stabili,<br />

pur presentando un livello di qualità<br />

elevato. La giuria del Premio era<br />

formata sia dal pubblico generico, sia<br />

da giovani formatisi nel settore delle<br />

arti e/o della comunicazione (Corso di<br />

Laurea DAMS – Università degli<br />

Studi di P<strong>ad</strong>ova, R<strong>ad</strong>io Bue, MacAdam,<br />

MacAcc<strong>ad</strong>emia di scrittura e lettura<br />

creativa).<br />

20 febbraio 2011 ore 16.00<br />

Compagnia Roberto Anglisani<br />

Topo Federico<br />

racconta<br />

testo e regia di roberto anglisani<br />

musiche di Marco Belcastro<br />

TRIESTE<br />

Palazzo del Governo<br />

Venerdì 18 febbraio 2011 ore 18.00<br />

“Il 18 alle ore 18”<br />

Nell'ambito della stagione concertistica<br />

2011 della Chamber Music , Mi<strong>net</strong>ti<br />

Quartett (quartetto d'archi) . Musiche<br />

di Beethoven (quartetto in fa minore<br />

op.95 "Serioso")e Mendelssohn-<br />

Barthokly (quartetto in la minore<br />

op.13).<br />

Politeama Rossetti<br />

dal 9 al 13 febbraio 2011<br />

Sala Assicurazioni Generali<br />

Otello<br />

Di: William Shakespeare; tr<strong>ad</strong>uzione<br />

di Patrizia Cavalli<br />

Regia: Arturo Cirillo<br />

Con: Salvatore Caruso, Arturo Cirillo,<br />

Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio,<br />

Danilo Nigrelli, Monica Piseddu,<br />

Luciano Saltarelli, Sabrina Scuccimarra<br />

dal 15 al 16 febbraio 2011<br />

Sala Assicurazioni Generali<br />

Complexions Contemporary Ballet<br />

Di: direttori artistici / fondatori Dwight<br />

Rhoden, Desmond Richardson<br />

Con: Desmond Richardson, Natalia<br />

Alonso, Edgard Anido, Peter Chursin,<br />

Christina Dooling, Patricia Hachey,<br />

Gary W. Jeter II, Natiya Kezev<strong>ad</strong>ze,<br />

Christie Partelow, Sabra Perry, Juan<br />

Rodriguez, Hiroko Sakakibara, Wendy<br />

White Sasser, Simon Sliva, Clifford<br />

Williams<br />

dal 15 al 20 febbraio 2011<br />

Sala Bartoli<br />

La notte poco prima nella foresta<br />

Di: Bernard-Marie Koltés; tr<strong>ad</strong>uzione<br />

Luca Scarlini<br />

Regia: Juan Diego Puerta Lopez<br />

Con: Claudio Santamaria<br />

dal 17 al 18 febbraio 2011<br />

Sala Assicurazioni Generali<br />

Pooh “Dove comincia il sole - Tour<br />

Teatrale 2011”<br />

Con: i Pooh : Roby Facchi<strong>net</strong>ti, Dodi<br />

Battaglia, Red Canzian.<br />

lunedì 21 febbraio 2011<br />

Sala Assicurazioni Generali<br />

Dalla De Gregori “Work In Progress<br />

Tour”<br />

Con: Lucio Dalla e Francesco De<br />

Gregori<br />

dal 22 al 27 febbraio 2011<br />

Sala Bartoli<br />

Appuntamento a Londra<br />

Di: Mario Vargas Llosa; tr<strong>ad</strong>uzione di<br />

Ernesto Franco<br />

Regia: Maurizio Panici<br />

Con: Pamela Villoresi, David Sebasti<br />

dal 23 al 27 febbraio 2011<br />

Sala Assicurazioni Generali<br />

Il misantropo<br />

Di: Molière<br />

Regia: Massimo Castri<br />

Con: Massimo Popolizio, Graziano<br />

Piazza, Sergio Leone, Federica Castellini,<br />

Ilaria Genatiempo, Laura Pasetti,<br />

Tommaso Cardarelli, Andrea<br />

Gambuzza, Davide Lorenzo Palla,<br />

Miro Landoni<br />

dal 2 al 6 marzo 2011<br />

Sala Assicurazioni Generali<br />

C'era una volta... Scugnizzi<br />

Di: musiche e testi Claudio Mattone;<br />

prosa Claudio Mattone ed Enrico<br />

Vaime<br />

Regia: Claudio Mattone<br />

dal 2 al 6 marzo 2011<br />

Sala Bartoli<br />

Don Chisciotte<br />

Di: Ruggero Cappuccio; liberamente<br />

tratto da Miguel de Cervantes<br />

Regia: N<strong>ad</strong>ia Baldi<br />

Con: Roberto Herlitzka, Lello Arena<br />

dall' 8 al 13 marzo 2011<br />

Sala Bartoli<br />

Trittico<br />

–– 46 ––<br />

Lavoro teatrale composto da tre brevi<br />

testi “Torino-Bacau-Roma” “Cara<br />

Medea” “Una casa razzista”<br />

Di: Antonio Tarantino<br />

Regia: Cristina Pezzoli<br />

Con: Gilda Postiglione, Antonio Tarantino,<br />

Oreste Valente<br />

dal 9 al 13 marzo 2011<br />

Sala Assicurazioni Generali<br />

Rusteghi - I nemici della società<br />

Tratto da "I Rusteghi" di Carlo Goldoni;<br />

tr<strong>ad</strong>uzione e <strong>ad</strong>attamento di<br />

Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero<br />

Regia: Gabriele Vacis<br />

Con: Eugenio Allegri, Mirko Artuso,<br />

Natalino Balasso, Jurij Ferrini e con<br />

Nicola Bremer, Christian Burruano,<br />

Alessandro Marini, Daniele Marmi<br />

UDINE<br />

Teatro Palamostre<br />

mercoledì 9 febbraio 2011, ore 20:30<br />

Martina Frezzotti pianoforte<br />

Musiche di M. Ravel, F. Chopin, J.<br />

Brahms, F. Liszt<br />

Mercoledì 23 febbraio 2011, ore<br />

20:30<br />

Cantus Ensemble (14 musicisti)<br />

Berislav Šipuš, direttore Martina<br />

Gojčeta Silić, mezzo soprano<br />

Musiche di C. Debussy, J. Strauß, I.<br />

Josipović, G. Mahler<br />

Mercoledì 9 marzo 2011, ore 20:30<br />

Viktoria Verbovska, violoncello<br />

Vasilena Verbovska, pianoforte<br />

‘Premio Amici della Musica 2010’ VI°<br />

Concorso Internazionale Euroregione.<br />

Musiche di F. Mendelssohn, J.S.<br />

Bach, V. Godar, M. Paternoster<br />

Teatro Nuovo Giovanni da Udine<br />

da mercoledì 16 a sabato 19 febbraio<br />

2011 alle 20:45 e domenica 20 febbraio<br />

2011 alle 16:00<br />

Il misantropo<br />

di Molière<br />

tr<strong>ad</strong>uzione di Cesare Garboli<br />

regia di Massimo Castri<br />

con Massimo Popolizio, Graziano<br />

Piazza, Sergio Leone, Federica Castellini,<br />

Laura Pasetti, Ilaria Genatiempo,<br />

Tommaso Cardarelli<br />

scene e costumi di Maurizio Balò<br />

una produzione: Teatro di Roma<br />

da mercoledì 23 a venerdì 25 febbraio<br />

2011 alle 20:45, sabato 26 febbraio<br />

2011 alle 16:00 e sabato 26 febbraio<br />

2011 alle 20:45<br />

Aggiungi un posto a tavola<br />

commedia musicale di Garinei e<br />

Giovannini<br />

scritta con Jaja Fiastri<br />

liberamente ispirata a After me the deluge<br />

di David Forrest<br />

regia originale di Pietro Garinei e Sandro<br />

Giovannini<br />

ripresa teatrale di Johnny Dorelli<br />

con Gianluca Guidi e Enzo Garinei<br />

con la partecipazione straordinaria di<br />

Marisa Laurito<br />

e con Marco Simboli e Valentina<br />

Cenni<br />

musiche di Armando Trovajoli<br />

scene e costumi di Giulio Coltellacci<br />

coreografie di Gino Landi<br />

realizzazione luci di Maurizio Fabretti<br />

dal progetto originale di Giancarlo<br />

Bottone<br />

sound designer Maurizio Capitini<br />

una produzione: Teatro Sistina<br />

da martedì 15 a venerdì 18 marzo<br />

2011 alle 20:45<br />

Rusteghi<br />

i nemici della civiltà<br />

da I Rusteghi di Carlo Goldoni<br />

tr<strong>ad</strong>uzione e <strong>ad</strong>attamento di Gabriele<br />

Vacis e Antonia Spaliviero<br />

regia di Gabriele Vacis<br />

con Eugenio Allegri, Mirko Artuso,<br />

Natalino Balasso, Jurij Ferrini<br />

e con Nicola Bremer, Christian Burruano,<br />

Alessandro Marini, Daniele<br />

Marmi<br />

regia Gabriele Vacis<br />

composizione scene, costumi, luci e<br />

scenofonia Roberto Tarasco<br />

una produzione: Fondazione del Teatro<br />

Stabile di Torino<br />

Teatro Regionale Alessandrino<br />

LIGNANO SABBIADORO<br />

Rassegna Lignano d'inverno<br />

Domenica 27 febbraio 2011 ore 11.00<br />

Sala Darsena<br />

Concerto gratuito con:<br />

Alessandro Cortello (tenore)<br />

Trio Operacento ossia:<br />

Silvia Mazzon (violino)<br />

Antonino Puliafito (violoncello)<br />

Francesca Sperandeo (pianoforte)<br />

Organizzato da:<br />

CALendArio di teAtro, MUSiCA e inContri<br />

Associazione "Insieme per la musica"<br />

Tel. 0431 53114<br />

MALBORGHETTO-VALBRUNA<br />

Palazzo Veneziano<br />

Sabato 19 febbraio 2011 - 20.30<br />

"La musica raccontata in Friuli"<br />

La 6^ rassegna di concerti, propone il<br />

secondo concerto "Simbiosi e talento"<br />

con Luca e Franca Cividino (violoncello<br />

e pianoforte) Finalista Premio<br />

Amici della Musica 2010<br />

Musiche di Johannes Brahms e Claude<br />

Debussy<br />

PADOVA<br />

Auditorium C. Pollini<br />

giovedì 24 febbraio 2011 ore 20:15<br />

giovedì 24 febbraio 2011 ore 10:30<br />

mercoledì 2 marzo 2011 ore 20:15<br />

Thomas Zehetmair<br />

direttore e violino solista<br />

Johannes Brahms<br />

Concerto op. 77 per violino e orchestra<br />

Johannes Brahms<br />

Sinfonia n. 4 op. 98<br />

giovedì 10 marzo ore 20:15<br />

Integrale dei Concerti per pianoforte<br />

e orchestra di Ludwig van Beethoven<br />

Primo concerto<br />

Orchestra di P<strong>ad</strong>ova e del Ve<strong>net</strong>o<br />

Howard Shelley<br />

direttore e pianoforte solista<br />

Ludwig van Beethoven<br />

Concerto n. 1 op. 15<br />

Sinfonia n. 4 op. 60<br />

Concerto n. 3 op. 37<br />

venerdì 11 marzo 2011 ore 20:15<br />

Orchestra I Pomeriggi Musicali di<br />

Milano<br />

Andriy Yurkevych direttore<br />

Yossif Ivanov violino<br />

Arvo Pärt<br />

Silouans song per orchestra d'archi<br />

Piotr Il'ich Tchaikovskij<br />

Concerto op. 35 per violino e orchestra<br />

Igor Stravinskij<br />

Pulcinella, Suite<br />

Teatro Giuseppe Verdi<br />

dal 22 al 27 febbraio 2011<br />

Se no i xe mati no li volemo<br />

di Gino Rocca<br />

regiaGiuseppe Emiliani<br />

con Virginio Gazzolo, Giancarlo Previati,<br />

Lino Sp<strong>ad</strong>aro<br />

dall’8 al 13 marzo 2011<br />

La Ciociara<br />

di Annibale Ruccello<br />

regia di Roberta Torre<br />

con Donatella Finocchiaro, Daniele<br />

Russo<br />

Multisala Pio Decimo<br />

Giovedì 17 febbraio 2011 ore 21:00<br />

Giuseppe Battiston - Gianmaria Testa.<br />

18 mila giorni<br />

testo originale di Andrea Bajani<br />

regia di Alfonso Santagata<br />

musiche originali di Gianmaria Testa<br />

Produzioni Fuorivia – Teatro Stabile<br />

di Torino<br />

Palscoscenico Cinema - 6° edizione<br />

- (Presso Multisala Mpx)<br />

Ore 17:00 Incontro con Giuseppe Battiston<br />

e Gianmaria Testa presentazione<br />

dello spettacolo 18 mila giorni a seguire<br />

proiezione del film “Si può fare”<br />

Mousikè, la XVII edizione di eventi<br />

musicali promossa dalla Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di P<strong>ad</strong>ova e Rovigo,<br />

celebra l’anniversario dei 150<br />

anni dell’Unità d’Italia coinvolgendo<br />

numerose formazioni orchestrali, cameristiche<br />

e solisti di grande fama.<br />

La musica, che ha fatto da sfondo a<br />

questo importante periodo storico, e<br />

ha reso famosa l’Italia in tutto il<br />

mondo, dal virtuosismo strumentale<br />

alla musica popolare, sarà protagonista<br />

assoluta didiversi appuntamenti nell’ambito<br />

della rassegna che si svolge<br />

tra le province di P<strong>ad</strong>ova e Rovigo.<br />

La musica strumentale dei grandi<br />

compositori del Settecento e dell’Ottocento<br />

italiano sarà affidata a due formazioni<br />

di grande prestigio: il Quartetto<br />

d’archi del Teatro La Fenice e<br />

l’Orchestra d’Archi Italiana. Il Quartetto<br />

si esibirà venerdì 18 febbraio<br />

2011 presso il Teatro Filarmonico di<br />

Piove di Sacco (PD) in un programma<br />

che prevede musiche di Gaetano<br />

Donizetti, Giuseppe Verdi e Giacomo<br />

Puccini. L’Orchestra d’Archi Italiana,<br />

diretta da Mario Brunello, violoncello<br />

solista, salirà sul palco del Teatro Sociale<br />

di B<strong>ad</strong>ia Polesine (RO) martedì<br />

17 maggio 2011. Le musiche saran-<br />

–– 47 ––<br />

no quelle antiche di Alessandro Scarlatti<br />

e contemporanee di Giovanni Sollima.<br />

Info: Studio P.R.P.<br />

tel. 049.8753166<br />

canella@studiopierrepi.it<br />

CITTADELLA<br />

Teatro Sociale<br />

20 febbraio ore 21:00<br />

I casi sono due<br />

di Armando Curcio<br />

con Angela Pagano, Ernesto Lama,<br />

Carlo Giuffré<br />

scene e costumi di Aldo Terlizzi<br />

musiche di Francesco Giuffre’<br />

regia di Carlo Giuffre’<br />

2 Marzo 2011 ore 21:00<br />

Gianfranco d’<strong>Angelo</strong> e Eleonora<br />

Giorgi<br />

Suoceri sull’orlo di una crisi di nervi<br />

con Gianfranco D'<strong>Angelo</strong> e Eleonora<br />

Giorgi<br />

di Mario Scaletta<br />

regia di Giovanni de Feudis<br />

e con Nini Salerno e Paola Tedesco<br />

VIGONZA<br />

Teatro Comunale<br />

“Quirino De Giorgio”<br />

Giovedì 17 marzo 2011 ore 21.00<br />

"I Solisti Ve<strong>net</strong>i"<br />

diretti da Claudio Scimone<br />

Antonio Vivaldi 1678 - 1741<br />

Dall’Opera Terza “L’Estro Armonico”<br />

Concerto n. 10 in si minore<br />

per quattro violini, violoncello e archi<br />

Arcangelo Corelli 1653 - 1713<br />

Fuga in re maggiore di Gallario Riccoleno<br />

Giovanni Battista Pergolesi 1710 -<br />

1736 Concerto in si bemolle maggiore<br />

per mandolino e archi<br />

ROVIGO<br />

Teatro Sociale<br />

15 febbraio 2011 ore 21.00<br />

Isabella Ferrari - Ennio Fantastichini<br />

ne Il Catalogo<br />

di Jean Claude Carrière<br />

<strong>ad</strong>attamento e regia di Valerio Binasco<br />

Star Dust International<br />

20 febbraio 2011<br />

Flamen Tango<br />

Compañia Maria Serrano<br />

Musiche Juan Carlo Berlanga, José<br />

Maria Gago Camareno, Luis Caruana<br />

Coreografie Maria Serrano, Antonio<br />

Partida Fernandez, Romina Godoy,<br />

Milton Homann<br />

25 / 27 febbraio 2011<br />

Rigoletto<br />

Di Giuseppe Verdi<br />

Maestro Concertatore e Direttore<br />

d’Orchestra Pietro Rizzo<br />

Regia, Scene, Costumi, Coreografia<br />

e Luci Stefanopoda<br />

Orchestra Regionale Filarmonia Ve<strong>net</strong>a<br />

Maestro Del Coro Dino Zambello<br />

Nuovo allestimento del Teatro Sociale<br />

di Rovigo in coproduzione con il<br />

Comune di P<strong>ad</strong>ova<br />

13 marzo 2011<br />

Lorenzo Il Magnifico<br />

Compagnia Junior Bdt<br />

Musica Autori Vari<br />

Coreografie Arianna Benedetti Eeugenio<br />

Scigliano<br />

Ideazione Costumi Eugenio Sciglianoe<br />

Arianna Benedetti<br />

Realizzati da Sartoria Taylor’s & Co.<br />

Creazione luci Andrea Narese<br />

ADRIA<br />

Teatro Comunale<br />

15 febbraio 2011 ore 21.00<br />

Compagnia Italiana di Operette<br />

La Principessa della Czarda<br />

libretto di Leo Stein e Béla Jenbach<br />

musica di Emmerich Kàlmàn<br />

principali personaggi e interpreti:<br />

Conte Boni Kanchanu: Umberto<br />

Scida<br />

Sylva Varescu: Elena D’angelo<br />

Feri Di Kerekesch: Armando Carini<br />

Regia e Coreografia:<br />

Serge Manguette<br />

23 febbraio 2011 ore 21:00<br />

La Divina Commedia<br />

Musiche: Marco Frisina<br />

Libretto: Gianmario Pagano<br />

Regia: Maurizio Colombi


CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi<br />

Coreografie: Manolo Casalino<br />

Proiezioni: Allestimento Nova Ars<br />

Costumi: Allestimento Nova Ars<br />

Creature Fantastiche: Carlo Rambaldi<br />

Realizzate Da: Sergio Stivaletti<br />

PORTOVIRO<br />

Palazzetto dello sport<br />

16 febbraio 2011 - ore 21.20<br />

Gene Gnocchi in “Cose che mi son<br />

capitate a mia insaputa<br />

Di Eugenio Ghiozzi e Francesco<br />

Freyrie, Regia di Massimo Navone<br />

VENEZIA<br />

Teatro La Fenice<br />

14 febbraio 2011 ore 20<br />

Societa' Veneziana di Concerti<br />

Roberto Prosseda Pianoforte<br />

Musiche Di Schumann, Mendelssohn,<br />

Liszt<br />

Informazioni:<br />

Società Veneziana Concerti<br />

tel. 041786764<br />

www.societavenezianaconcerti.it<br />

25, 26, 27 febbraio 2011, 1, 2, 3, 6, 8,<br />

9, 11, 12 e 13 marzo 2011<br />

La Boheme di Giacomo Puccini<br />

Direttore: Juraj Valcuha - Matteo<br />

Beltrami<br />

La bohème<br />

scene in quattro qu<strong>ad</strong>ri<br />

libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi<br />

Illica<br />

dal romanzo Scènes de la vie de<br />

bohème di Henri Murger<br />

musica di Giacomo Puccini<br />

prima rappresentazione assoluta: Torino,<br />

Teatro Regio, 1 febbraio 1896<br />

personaggi e interpreti principali<br />

Rodolfo Sébastien Guèze – Gianluca<br />

Terranova<br />

Marcello Seung-Gi Jung - Damiano<br />

Salerno<br />

Colline Luca Dall’Amico – Gianluca<br />

Buratto<br />

Mimì Lilla Lee - Serena Farnocchia<br />

Musetta Ekaterina S<strong>ad</strong>ovnikova -<br />

Beatriz Díaz<br />

Schaunard Armando Gabba - Alessandro<br />

Battiato<br />

Benoit Matteo Ferrara<br />

Alcindoro Andrea Snarski<br />

maestro concertatore e direttore<br />

Juraj Valcuha (25, 26, 27/2, 6, 8, 9, 11,<br />

12, 13/3)<br />

Matteo Beltrami (1, 2, 3/3)<br />

regia Francesco Micheli<br />

scene Edoardo Sanchi<br />

costumi Silvia Aymonico<br />

orchestra e coro del Teatro La Fenice<br />

maestro del Coro Claudio Marino Moretti<br />

Piccoli Cantori Veneziani<br />

maestro del Coro Diana D’Alessio<br />

con sopratitoli<br />

nuovo allestimento Fondazione Teatro<br />

La Fenice<br />

CAMPONOGARA<br />

Teatro Dario Fo<br />

Venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00<br />

Leonardo Manera<br />

Italian Beauty<br />

Viaggio in un paese di mostri<br />

di e con Leonardo Manera<br />

regia di Marco Rampoldi<br />

con la partecipazione dell’illusionista<br />

Walter Maffei<br />

CAVARZERE<br />

Teatro Tullio Serafin<br />

sabato 19 febbraio ore 21.00<br />

domenica 20 febbraio ore 17.00<br />

Leonardo Manera<br />

Italian Beauty<br />

Viaggio in un paese di mostri<br />

di e con Leonardo Manera<br />

regia di Marco Rampoldi<br />

con la partecipazione dell’illusionista<br />

Walter Maffei<br />

CHIOGGIA<br />

Auditorium S. Nicolò<br />

sabato 19 febbraio 2011 ore 21:00<br />

Paolo Ghidoni<br />

violino principale e solista<br />

Wolfgang Am<strong>ad</strong>eus Mozart<br />

Divertimento per archi K 137<br />

Joseph Haydn<br />

Concerto n. 4 per violino<br />

Béla Bartók<br />

Danze popolari rumene (versione per<br />

archi)<br />

Stefano Maria Torchio<br />

Nocturno para Violin y Arcoss (2010)<br />

Benjamin Britten<br />

Simple Symphony op. 4 per archi<br />

–– 48 ––<br />

JESOLO<br />

Teatro Antonio Vivaldi<br />

venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00<br />

Anna Valle<br />

Confidenze troppo intime<br />

di Jérôme Tonnerre tr<strong>ad</strong>uzione di<br />

David Conati<br />

con Anna Valle, Aristide Genovese,<br />

Anna Zago, Ulisse Lendaro<br />

Regia di Piergiorgio Piccoli<br />

produzione Theama Teatro<br />

MESTRE<br />

Teatro Toniolo<br />

R.B.R. Dance Company (Italia) in 4<br />

regia Cristiano Fagioli<br />

coreografia di Cristiano Fagioli e<br />

Cristina Ledri<br />

voce di Romina Salv<strong>ad</strong>ori<br />

musiche di Romina Salv<strong>ad</strong>ori, Stefano<br />

Pivato e Massimiliano Lupo<br />

costumi di Cristina Ledri e Donatella<br />

Bressan<br />

Progetto supporter:<br />

giovani artisti si esibiscono in una breve<br />

creazione coreografica, subito prima<br />

di ciascun spettacolo.<br />

A segnalare questi nuovi nomi sono<br />

stati critici, coreografi, direttori di compagnie,<br />

maestri, a cui Arteven ha<br />

chiesto di indicare i più recenti talenti<br />

incontrati nel corso della loro attività<br />

professionale.<br />

dal 16 al 19 febbraio 2011 ore 21.00<br />

giovedì 17 febbraio anche ore 16.30<br />

domenica 20 febbraio ore 16.30<br />

Isabella Ferrari - Ennio Fantastichini<br />

ne “Il Catalogo”<br />

di Jean Claude Carrière<br />

<strong>ad</strong>attamento e regia di Valerio Binasco<br />

Star Dust International<br />

24 e 25 febbraio 2011 ore 21.00<br />

Giuseppe Battiston - Gianmaria Testa<br />

18 mila giorni<br />

testo originale di Andrea Bajani<br />

regia di Alfonso Santagata<br />

musiche originali di Gianmaria Testa<br />

Produzioni Fuorivia – Teatro Stabile<br />

di Torino<br />

MIRA<br />

Teatro Villa dei Leoni<br />

20 febbraio 2011 ore 16:00<br />

Fondazione Sipario Toscana<br />

Teatro Stabile di Innovazione<br />

Gioco!<br />

liberamente ispirato al racconto “La<br />

palla e la bambola”<br />

di Fabrizio Cassanelli e Guido Castiglia<br />

regia Fabrizio Cassanelli<br />

con Chiara Pistoia e Federico Raffaelli<br />

voce narrante Letizia Pardi<br />

MIRANO<br />

Teatro di Mirano<br />

24 febbraio 2011 ore 21.00<br />

Teatri Uniti - Teatro Franco Parenti<br />

Licia Maglietta<br />

La grande occasione<br />

la sua grande occasione e un letto tra<br />

le lenticchie di Alan Ben<strong>net</strong>t<br />

con Licia Maglietta e Nicoletta Maragno<br />

regia Licia Maglietta<br />

luci Cesare Accetta<br />

3 marzo 2011 ore 21.00<br />

Marina Bonfigli<br />

Antonio Salines Virgilio Zernitz<br />

La Bottega Del Caffè<br />

di Carlo Goldoni<br />

Scene Guido Fiorato dai bozzetti di<br />

Emanuele Luzzati<br />

Costumi Guido Fiorato<br />

Musiche Giancarlo Chiaramello<br />

Regia Giuseppe Emiliani<br />

Compagnia del Teatro Carcano fondata<br />

da Giulio Bosetti<br />

PORTOGRUARO<br />

Teatro Comunale Luigi Russolo<br />

17 febbraio 2011 ore 21:00<br />

Leonardo Manera<br />

Italian Beauty<br />

Viaggio in un paese di mostri<br />

di e con Leonardo Manera<br />

regia di Marco Rampoldi<br />

con la partecipazione dell’illusionista<br />

Walter Maffei<br />

20 febbraio 2011 ore 17:00<br />

Ribolle, operetta per bolle di sapone<br />

senza parole<br />

di Renzo Lovisolo e Michelangelo<br />

Ricci<br />

con Simona Baldeschi, Maria Grazia<br />

Fiore, Maurizio Muzzi<br />

Musiche originali di Claudia Campolongo<br />

e di autori classici - Pianista<br />

Mirko Carosella<br />

regia di Michelangelo Ricci<br />

22 febbraio ore 21:00<br />

I casi sono due<br />

di Armando Curcio<br />

con Angela Pagano, Ernesto Lama,<br />

Carlo Giuffré<br />

Scene e Costumi di Aldo Terlizzi<br />

Musiche di Francesco Giuffre’<br />

Regia di Carlo Giuffre’<br />

S. STINO DI LIVENZA<br />

Teatro Romano Pascutto<br />

25 febbraio 2011 ore 21.00<br />

Ivana Monti, Rosario Coppolino<br />

L’innocente da Gabriele D’Annunzio<br />

regia Giancarlo Marinelli<br />

con Ivana Monti, Rosario Coppolino,<br />

Anna Vinci, Ruben Rigillo,<br />

e Eleonora Tiberia<br />

Teatro Stabile La Piccionaia - I Carrara<br />

e Molise Spettacoli<br />

SCORZE’<br />

Teatro E. Aldo'<br />

venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00<br />

Balletto dell’Esperia<br />

coreografia Thierry Malandain<br />

musica Camille Saint-Saëns<br />

Apres-midi d’un faune<br />

coreografia Eugenio Scigliano<br />

musica Claude Debussy<br />

I quattro temperamenti<br />

coreografia Paolo Mohovic<br />

musica Paul Hindemith<br />

23 febbraio 2011 - ore 21:00<br />

Concerto Lirico<br />

Maria Giovanna Michelini soprano<br />

Riccardo Gatto tenore<br />

Gianluca Tumino baritono<br />

Federico Brunello pianoforte<br />

VICENZA<br />

Teatro Comunale<br />

19 febbraio 2011 – ore 21.00<br />

Bangarra Dance Theatre (Australia)<br />

Direzione artistica: Stephen Page<br />

“Spirit”<br />

Coreografie: Stephen Page & Frances<br />

Rings<br />

Musiche: David Page & Steve Francis<br />

prima ed esclusiva regionale<br />

sabato 26 febbraio ore 20.30<br />

Acc<strong>ad</strong>emia d’Archi Bolzano Ensemble<br />

Orchestrale<br />

Kammerchor Stuttgart<br />

Coro<br />

Frieder Bernius Direttore<br />

Franz Joseph Haydn<br />

Sinfonia in do magg. Hob.I:95<br />

Arnold Schönberg<br />

“Friede auf Erden” op.13 per coro a<br />

cappella<br />

Franz Joseph Haydn<br />

Missa in angustijs “Nelsonmesse”<br />

in re minore<br />

per soli, coro e orchestra Hob.XXII:11<br />

1 marzo 2011 ore 21.00<br />

Ccn De Creteil – Compagnie Käfig<br />

(Francia)<br />

Direzione artistica: Mour<strong>ad</strong> Merzouki<br />

Agwa<br />

Coreografia: Mour<strong>ad</strong> Merzouki<br />

prima regionale<br />

venrdì 4 marzo ore 20.30<br />

Massimo Quarta<br />

violino<br />

Giovanni Bellucci<br />

pianoforte<br />

Ludwig van Beethoven<br />

Sonata n. 5 op. 24 in fa magg. “Primavera”<br />

Robert Schumann<br />

Sonata in re minore op. 121<br />

Béla Bartók<br />

Prima Sonata<br />

Teatro Astra<br />

12 febbraio 2011 ore 21.00<br />

Patricia Zanco<br />

Ritratto di Maria Callas. La Vergogna<br />

di Luca Scarlini<br />

regia di Daniela Mattiuzzi<br />

con Patricia Zanco e Chiara D’Ambros<br />

NOVENTA VICENTINA<br />

Teatro Modernissimo<br />

20 febbraio 2011 ore 16:00<br />

Gruppo Alcuni<br />

C’era una volta il panda<br />

–– 49 ––<br />

testi e regia di Sergio Manfio<br />

27 febbraio 2011 ore 17:00<br />

Pantakin Circo teatro<br />

Cirk.<br />

Il Teatro del Circo<br />

Ideazione e Regia di Ted Keijser<br />

Con Emmanuelle Annoni, Giovanna<br />

Bolzan, Emanuele Pasqualini, Benoit<br />

Roland, Francesco Caspani<br />

Musiche originali di Andrea Mazzacavallo,<br />

Scenografie e Costumi di Licia Lucchese<br />

Luci Enrico Maso / Enrico Fabris,<br />

Fonica di Alessandro D’Ambrosi / <strong>Angelo</strong><br />

Giordano<br />

Assistente alla regia Marianna Fer<strong>net</strong>ich,<br />

Responsabile di produzione Carlotta<br />

Vinanti<br />

SCHIO<br />

Teatro Astra<br />

venerdì 4 marzo 2011 ore 21:00<br />

Alessandro Bergonzoni<br />

Urge<br />

di e con Alessandro Bergonzoni<br />

regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo<br />

Rodolfi<br />

organizzazione e distribuzione Progetti<br />

D<strong>ad</strong>aumpa Srl<br />

THIENE<br />

Teatro Comunale<br />

20 febbraio 2011 ore 18.00<br />

Gruppo Kronos ed Epsedanse<br />

Yantra<br />

coreografie di Ornella Pegoraro, Barbara<br />

Canal, Francesca Foscarini, Didier<br />

Barbe e Anne Marie Porras musiche<br />

originali di Paki Zennaro con<br />

i danzatori della compagnia Kronos e<br />

della compagnia Epsedanse<br />

22, 23 e 24 febbraio 2011 ore 21.00<br />

Ennio Fantastichini - Isabella Ferrari<br />

“Il Catalogo”<br />

di Jean Claude Carrière<br />

<strong>ad</strong>attamento e regia di Valerio Binasco<br />

Star Dust International<br />

VERONA<br />

Teatro Camploy<br />

15 febbraio 2011 ore 20.45<br />

Nuovo Teatro in coproduzione con Gli<br />

Ipocriti<br />

Santos<br />

da un racconto di Roberto Saviano<br />

<strong>ad</strong>attamento teatrale Mario Gelardi e<br />

Giuseppe Miale di Mauro<br />

regia di Mario Gelardi<br />

18 febbraio 2011 - ore 20:45<br />

Dergah Danza Teatro<br />

Il Quattordicesimo Fiore<br />

coreografia Giovanni di Cicco<br />

e Francesca Zaccaria<br />

musiche originali Chiara Cipolli<br />

Tearo Filarmonico<br />

dal 17 al 20 febbraio 2011<br />

22 febbraio 2011<br />

Omaggio a Stravinsky<br />

Spettacolo di balletto in 1 atti di<br />

Igor Fëdorovic Stravinskij<br />

Direttore Wiktor Bockman<br />

Coreografia, scene e costumi Renato<br />

Zanella<br />

Interpreti Apollo, Giuseppe Picone,<br />

Uccello di fuoco, Maria Kousouni<br />

Info: http://www.arena.it<br />

SANGUINETTO<br />

Teatro Gaetano Zi<strong>net</strong>ti<br />

27 febbraio 2011 ore 17.30<br />

Ivana Monti, Rosario Coppolino<br />

L’innocente di Gabriele D'Annunzio<br />

regia Giancarlo Marinelli<br />

con Ivana Monti, Rosario Coppolino,<br />

Anna Vinci, Ruben Rigillo,<br />

e Eleonora Tiberia<br />

Teatro Stabile La Piccionaia - I Carrara<br />

E Molise Spettacoli<br />

MILANO<br />

Sala Verdi del Conservatorio<br />

Via Conservatorio, 12<br />

lunedì 28 febbraio 2011 | ore 21:00<br />

Thomas Zehetmair<br />

direttore e violino solista<br />

Johannes Brahms<br />

Concerto op. 77 per violino e orchestra<br />

Johannes Brahms<br />

Sinfonia n. 4 op. 98


Febbraio 2011<br />

–– 50 ––<br />

itinerari Archeologici<br />

itinerari Archeologici<br />

Oderzo: un valore storico non da semplice vetrina<br />

La prima cosa che si<br />

nota entrando in questa<br />

citt<strong>ad</strong>ina, è la straordinaria<br />

vivacità commerciale:<br />

grandi centri alla<br />

periferia e colorate botteghe<br />

nel centro storico,<br />

che vendono gli oggetti<br />

più moderni e in voga<br />

in uno sfondo di temi<br />

passati, alle volte decorato<br />

da pregevoli affreschi<br />

medievali e rinascimentali.<br />

Gente che<br />

compra e vende senza<br />

sosta. Ogni tanto, si<br />

dice, “qualcuno porta il proprio destino nel<br />

nome”, è questo il caso di Oderzo, la quale<br />

porta nel suo nome romano Opitergium (ne<br />

è rimasta traccia sul nome degli abitanti, gli<br />

Opitergini) la r<strong>ad</strong>ice –terg, che significa<br />

“mercato”, funzione che ha avuto nei secoli<br />

e ne ha fatto un centro molto importante<br />

soprattutto in epoca romana, in particolar<br />

modo dopo il 148 a.C, data i cui fu ultimata<br />

la via Postumia, che collegava Aquileia<br />

e Genova, toccando importanti centri ve<strong>net</strong>i,<br />

coma Concordia e, appunto, Oderzo.<br />

Tuttavia, nonostante i buoni rapporti con<br />

Roma, l’elevazione a municipio non avvenne<br />

prima del 49 a.C. con la promulgazione<br />

della Lex de Gallia Cisalpina, da parte di<br />

Giulio Cesare.<br />

Nel portale www.archeove<strong>net</strong>o.it, che consiglio<br />

a tutti di visitare, nato da una splendida<br />

iniziativa della Regione Ve<strong>net</strong>o, che<br />

raccoglie buona parte dei siti archeologici<br />

presenti nel territorio di sua competenza, è<br />

già presente un itinerario riguardante<br />

Oderzo, che, tuttavia, mi permetterei di<br />

capovolgere, facendo partire la visita dall’ultima<br />

tappa indicata nel sito web: il<br />

museo civico Eno Bellis.<br />

Perché far partire ogni volta gli itinerari proprio<br />

dal museo? Questo, più di altri, mi aiuta<br />

a dare una risposta a tale domanda; in<br />

epoca moderna, si è capito che il museo non<br />

è e non deve essere un mero scrigno contenente<br />

begli oggetti che rievocano tempi passati<br />

e ormai lontani ovvero occuparsi solo<br />

della tutela. Deve affiancare a questa una<br />

finalità anche di valorizzazione, che, parlando<br />

di beni culturali, come suggerisce la<br />

parola stessa, ha la sua maggiore espressione<br />

nella didattica; in primo luogo attraverso<br />

l’esposizione stessa, la quale deve<br />

essere razionale e far intendere al visitatore<br />

con immediatezza la collocazione nel<br />

tempo e nello spazio di reperti; in secundis<br />

attraverso le didascalie, sintetiche ma complete<br />

di ogni informazione e mediante la<br />

pannellistica, la quale deve essere chiara ed<br />

esaustiva e deve spiegare a grandi linee il<br />

periodo storico di ciò che è contenuto nel<br />

museo e la storia locale. Ultimo ma non<br />

ultimo, è estremamente importante che l’offerta<br />

culturale non sia immobile e sempre<br />

uguale a sé stessa, da provare una volta in<br />

vita, ma dinamica e ricca di iniziative sempre<br />

nuove, che stimolino l’interesse e l’osservazione,<br />

una concreta opportunità di<br />

arricchimento culturale.<br />

Il museo civico Eno Bellis, istituito nel<br />

1876, ma trasferito nella nuova sede, la<br />

Barchessa di Palazzo Foscolo in via<br />

Garibaldi, nel 1999, ed essendo stato riallestito<br />

con criteri moderni, è fatto molto<br />

bene in questo senso e una volta usciti, si<br />

potranno affrontare le aree archeologiche<br />

esterne con maggiore cognizione di causa.<br />

La visita inizia al piano superiore, che attesta<br />

l’antichità della frequentazione umana<br />

nel territorio, esponendo reperti di Età<br />

Neolitica, in particolar modo frammenti<br />

ceramici, industria litica scheggiata e levigata.<br />

Sono presenti anche reperti dell’età<br />

del Bronzo, ma il vanto della sala sono sicuramente<br />

le testimonianze di età Ve<strong>net</strong>ica,<br />

pregevolissime e molto suggestive: le teche<br />

racchiudono bronzetti votivi, elementi decorativi<br />

fittili zoomorfi, iscrizioni su pietra e,<br />

nuovo arrivo, la sepoltura di un cavallo della<br />

metà del V secolo a.C.: un maschio di<br />

12-15, alto al garrese un metro e trenta, di<br />

quella razza Ve<strong>net</strong>a celebrata da Omero e,<br />

successivamente, nello stesso periodo del<br />

nostro equino, vincitrice delle Olimpi<strong>ad</strong>i<br />

del 440 a.C. La sepoltura, al momento dello<br />

scavo, presentava anche gli elementi in<br />

bronzo e in ferro delle briglie, ricostruite<br />

coi reperti originali su un testa di spugna.<br />

Essendo intitolata l’esposizione “sepoltura<br />

di cavallo della necropoli meridionale dell’età<br />

del Ferro”, avrei ricollocato i reperti<br />

nella posizione originaria, dal momento che<br />

il corredo è una parte integrante e non irrilevante<br />

della sepoltura stessa; c’è da dire,<br />

però, che le foto di scavo sono sia sul pieghevole<br />

dedicato fornito all’entrata che sul<br />

pannello illustrativo.<br />

Il breve corridoio tra le due sale al piano<br />

superiore è stato sfruttato per illustrare la<br />

storia di Oderzo e alcune tematiche legate<br />

alla vita quotidiana, come la villa rustica o<br />

l’utilizzo delle anfore. Proprio a queste ultime<br />

è dedicata l’altra sala, soprattutto alla<br />

loro seconda vita dopo l’utilizzo per il trasporto<br />

delle derrate alimentari: essendo<br />

monouso, venivano reimpiegate moltissimo<br />

in edilizia, ed uno degli utilizzi più frequenti<br />

era il drenaggio del terreno, riprodotto<br />

nella stanza in scala 1:1. L’ultima porzione,<br />

invece, trova appese le anfore coi<br />

rispettivi nomi di catalogazione (Dressel<br />

6A, <strong>ad</strong> esempio).<br />

Scendendo al piano inferiore, si entra nella<br />

sala dove sono custoditi a tutto pavimento i<br />

frammenti di uno splendido mosaico a tessere<br />

policrome, che riproduce la quotidianità<br />

della villa rustica, come scene di caccia<br />

al cinghiale, buoi al pascolo o una donna<br />

che nutre degli uccelli da cortile. Superata la<br />

fatica di staccare gli occhi da questo pezzo<br />

di maestria, ci si reca nella sala dedicata<br />

alla vita quotidiana e ai piccoli oggetti:<br />

degni di nota i cammei, i bronzetti raffiguranti<br />

alcune divinità e le mo<strong>net</strong>e. L’ultima<br />

tappa, che coincide con l’atrio del museo,<br />

è dedicata all’arte funeraria, e sono esposte<br />

numerose edicole, in marmo o calcare,<br />

in origine poste sulle tombe dei defunti<br />

romani opitergini.<br />

Finita la visita al museo, suggerirei di visitare<br />

le aree archeologiche esterne.<br />

Purtroppo non sono sempre accessibili, ma<br />

ampie superfici vetrate permettono di<br />

vederne gli scorci più significativi: i pan-<br />

nelli in loco, infatti, recitano che le ristrutturazioni<br />

e le nuove costruzioni hanno tenuto<br />

conto e talvolta modificato il progetto,<br />

per salvaguardare il patrimonio archeologico<br />

sottostante e in taluni casi renderlo<br />

anche visibile. La prima area è in calle<br />

Pretoria, sotto le ex carceri, e mostra dei<br />

resti della str<strong>ad</strong>a romana, delle mura di età<br />

augustea (fine I secolo a.C, inizio I d.C) e di<br />

quelle successive di età Bizantina (VII secolo<br />

d.C). Da questo punto, consiglierei di<br />

dirigersi verso Piazza Grande, passando sotto<br />

il “Torresin” e fermarsi un attimo <strong>ad</strong><br />

osservare il fiume Monticano che esce da<br />

sotto un palazzo affrescato a imitare delle<br />

lastre marmoree. Vale la pena visitare il<br />

Duomo del XIII secolo, ampliato nel XV,<br />

che contiene tele di Pomponio Amalteo,<br />

Palma il Giovane e Antonio Carneo; uscen-<br />

–– 51 ––<br />

Febbraio 2011<br />

do, consiglierei di imboccare<br />

la str<strong>ad</strong>ina tra la chiesa e le<br />

imponenti mura medievali,<br />

dove sono collocati resti di<br />

lastre in calcare alcuni sarcofagi.<br />

Nella piazza Grande, antistante<br />

il Duomo, una delle più<br />

caratteristiche del Ve<strong>net</strong>o, non<br />

si può mancare di osservare i<br />

palazzi affrescati e le tre<br />

colonne di epoca romana.<br />

Spostandosi verso Piazza del<br />

Foro Romano, non si può fare<br />

a meno di notare una grande<br />

piramide in vetro, che richiama vistosamente<br />

quella posta all’entrata del musèe du<br />

Louvre di Parigi, la quale protegge dalle<br />

intemperie ciò che rimane del Foro romano,<br />

di alcune abitazioni, e dei resti della<br />

Basilica, edificio che nulla aveva a che<br />

vedere con la sfera religiosa, ma era legato<br />

soprattutto a quella giuridica. Proprio di<br />

fronte c’è l’ufficio di informazioni turistiche,<br />

che ingloba parte delle mura medievali<br />

della città: guardandole di scorcio, è molto<br />

interessante osservarne la preparazione.<br />

Nei dintorni ci sono anche il punto d’incontro<br />

tra il cardo maximus e il decumanus<br />

maximus, spoliato in epoca tardo antica, ma<br />

deducibile da un tratto della fognatura che<br />

sovrastava, segnalato da pannelli esplicativi<br />

ben realizzati, e una piazza o un tratto di<br />

str<strong>ad</strong>a basolata, quest’ultima sotto un palazzo<br />

moderno tenuto rialzato da plinti per renderla<br />

visibile.<br />

Conclude l’itinerario la visita a via dei<br />

mosaici, dove belle pavimentazioni in tessellato<br />

(la tecnica musiva più conosciuta,<br />

che consiste nell’allettare delle piccole tessere<br />

in calcare o, più raramente in marmo,<br />

fino a formare delle figure o dei motivi geometrici)<br />

sono protette da tettoie. Qui è possibile<br />

vedere anche la parte inferiore di due<br />

pozzi di epoca romana.<br />

Per meglio comprendere le aree archeologiche<br />

e il museo suggerirei di approfittare di<br />

una delle visite guidate domenicali, organizzate<br />

in alcune date dall’Associazione<br />

Culturale Athena.<br />

Edoardo Collovini


Febbraio 2011<br />

Patrizia Belsito fashion designer<br />

Patrizia Belsito ha accettato di apparire su<br />

Duemila raccontandoci un po’ della sua<br />

storia: “Il mio debutto avviene nel 2000<br />

con la prima sfilata di moda donna: otto<br />

uscite presentate durante un evento di<br />

beneficenza organizzato dai Lions Clubs<br />

della città di P<strong>ad</strong>ova a Villa Foscarini Rossi<br />

di Strà (Ve).<br />

Nel 2004 partecipo al concorso per giovani<br />

stilisti “Young Fashion”: sono l’unica partecipante<br />

a portare sullo stage due creazioni<br />

anziché una. Con questo progetto prendo<br />

parte alla settimana della moda estiva di<br />

Milano nell’ ottobre del 2004 all’ Hotel<br />

Principe di Savoia. Dopo il debutto a<br />

P<strong>ad</strong>ova della rassegna approdiamo alle passerelle<br />

di Altaroma dove ricevo i complimenti<br />

personali di Lorenzo Riva per la mia<br />

“coppia di sposi”. Il 2005 è l’anno delle sfilate<br />

in clubs e teatri del trive<strong>net</strong>o (Treviso,<br />

Albarella, Verona, Mestre, P<strong>ad</strong>ova ). Una<br />

delle più importanti di queste sfilate si è<br />

tenuta al Caffè Pedrocchi di P<strong>ad</strong>ova dove<br />

ho presentato venti uscite femminili, e dieci<br />

maschili. Il 1 ottobre del 2005 ho preso<br />

parte a Milano disegnando cinque uscite<br />

maschili per la collezione estiva di Mario<br />

Borsato che in quella data è stata presentata<br />

nel suo atelier di via Montenapoleone.<br />

Nel dicembre dello stesso anno mi è stato<br />

chiesto di partecipare a “Italy comes to<br />

Fortunoff ”, un’ iniziativa natalizia dei<br />

famosi stores americani collegata al M<strong>ad</strong>e<br />

in Italy.<br />

Per un paio d’anni ho collaborato con la<br />

cantante italiana Dolcenera che indossava<br />

i miei vestiti in molte occasioni come concerti,<br />

videoclips e apparizioni TV incluso<br />

il Concerto di Capodanno 2006 di Rai 2 in<br />

diretta da Rimini e il Festival della canzone<br />

italiana di Sanremo 2006. Sempre rima-<br />

nendo nel mondo dello spettacolo ho<br />

curato il look della scrittrice, attrice, e<br />

conduttrice televisiva del canale E!Sky,<br />

Maruska Albertazzi vestendola tanto<br />

sui set cinematografici quanto nei red<br />

carpet delle più importanti rassegne<br />

cinematografiche (da Los Angeles a<br />

Cannes). Nel 2006 per 9 mesi ho intrapreso<br />

una collaborazione, come libero<br />

professionista, con una azienda di abbigliamento-jeanseria<br />

del veronese (Jeans<br />

Market International) seguendone sia<br />

la parte stilistica che la produzione.”<br />

Possiamo conoscere un po’ del tuo<br />

passato?<br />

Se intendi dire come ho cominciato la mia<br />

carriera... Avevo più o meno 19 anni, la mia<br />

più cara amica mi prestava spessissimo una<br />

minigonna per andare in discoteca che mi<br />

stava molto bene,un giorno stanca di prenderla<br />

in prestito sono entrata in un negozio<br />

di scampoli e ne sono uscita con un bel pezzo<br />

di lana blu, una fodera coloratissima e<br />

una manciata di bottoni, sono arrivata a casa<br />

e con da una parte la gonna della mia amica<br />

e dall’altra stoffa ago filo e forbici misono<br />

detta “non sarà impossibile...” e così è<br />

nata la mia numero uno, fatta interamente a<br />

mano e che ancora esiste!! Quella però è<br />

stata una “scopiazzatura”..la mia prima vera<br />

creazione è arrivata circa un mese<br />

dopo:entusiasta del risultato ho deciso di<br />

regalare a mia m<strong>ad</strong>re per Natale un abito<br />

lungo da sera che avrei fatto io, con ago e<br />

filo, e così è stato, e quell’abito che tutt’ora<br />

trovo bello nella sua elegante semplicità,<br />

è un pezzo a cui sono molto legata, e che<br />

mia m<strong>ad</strong>re indossa ancora, è stata la mia<br />

prima vera creazione!<br />

Gli studi o la preparazione nel tuo lavoro<br />

sono importanti?<br />

Ritengo che non esista lavoro in cui la preparazione<br />

sia prescindibile, quello che nel<br />

mio campo forse è un po’ diverso è che<br />

essendo molto elevata la componente creativa,<br />

la preparazione ti possa venir data<br />

anche in modi non convenzionali. Io la devo<br />

a mia m<strong>ad</strong>re, eclettica artista,lei mi ha sempre<br />

portato con se ovunque: mostre, musei,<br />

inaugurazioni, a 10 anni ero capace di riconoscere<br />

un affresco del Tiepolo al primo<br />

sguardo, e a 15 ho riprodotto, in dimensioni<br />

enormi, <strong>sulla</strong> parete della mia stanza una<br />

tela di Picasso della collezione permanente<br />

–– 52 ––<br />

Arte<br />

del Guggenheim di Venezia.<br />

Quindi certamente mi ha dato una cultura<br />

e ha sviluppato in me una sensibilità che<br />

non sono il bagaglio classico di un fashion<br />

designer, ma ha contribuito alla formazione<br />

dei miei canoni estetici, su cui si basa<br />

tutta la armonia e l’equilibro che si ricerca<br />

nella realizzazione di un bell’abito.<br />

Ci sono mai momenti per il riposo?<br />

Certo che ci sono, il mio è un lavoro, e<br />

come tutti i lavori non può e non deve occupare<br />

la totalità del tuo tempo, anche perchè<br />

così facendo impedisci agli stimoli esterni<br />

di arricchire il tuo lavoro che pian piano<br />

diventa sterile e autocelebrante<br />

Quanti interessi arricchiscono il tuo tempo?<br />

Sono aumentati rispetto al passato?<br />

Forse son diminuiti, perchè<br />

il tempo non è tantissimo<br />

ma sono una persona<br />

che riesce abbastanza a<br />

tenersi i suoi spazi... l’arte<br />

è una passione da sempre,<br />

che unita al viaggiare<br />

compongono l’oggetto pricipe<br />

dei miei desideri, ma<br />

anche la componente più<br />

“agreste di me” si ricarica<br />

molto stando a contatto<br />

con i nostri cani e i nostri<br />

cavalli.<br />

Una passione che forse al<br />

momento ho messo un po’<br />

da parte è la lettura non<br />

più quotidiana ma riservata<br />

ai periodi di riposo.<br />

2011... a cosa l’associa?<br />

La realtà di oggi come la<br />

considera?<br />

Il mio lavoro è tutto in divenire e sta attraversando<br />

una fase di grosse evoluzioni e<br />

cambiamenti quindi se penso all’anno che<br />

arriva lo associo a.... lavoro lavoro lavoro!<br />

Vedo la realtà contemporanea ancora fortemente<br />

immersa nella crisi, ma credo che<br />

questa crisi abbia anche dato spiragli a<br />

realtà nuove che si muovono con dinamiche<br />

atipiche che prima non avevano motivo<br />

per essere considerate e che invece <strong>ad</strong>esso<br />

possono rivelarsi vincenti.<br />

Per farvi un’idea delle creazioni:<br />

www.patriziabelsito.com<br />

Cultura&Società<br />

Abbiamo rivolto alcune domande al Dott.<br />

Stefano Bisetto (nella foto a fianco),<br />

Presidente dell’associazione “CulturalMente”<br />

di P<strong>ad</strong>ova, ecco cosa ci ha risposto.<br />

Prima di tutto cos’è<br />

“CulturalMente”? Chi<br />

ha sentito l’esigenza di<br />

un Associazione come<br />

quella che avete costituito?<br />

CulturalMente è un’associazione<br />

no-profit che si<br />

occupa di promozione in<br />

ambito culturale e sociale.<br />

L’idea di fondare l’associazione<br />

è venuta a<br />

me ed un gruppo di<br />

altri amici; abbiamo<br />

sentito l’esigenza di<br />

portare un contributo<br />

alla diffusione di<br />

tematiche sociali e culturali, in particolare di<br />

dare voce ai giovani.<br />

Quale il passato della vostra attività? Utile<br />

a chiederselo, quanto è stato fatto fino <strong>ad</strong><br />

oggi, quanto state costruendo e cosa verrà<br />

realizzato un domani?<br />

Negli anni passati abbiamo realizzato diversi<br />

progetti in ambito culturale e sociale. Tra gli<br />

altri possiamo citare “10 in Salute”, un progetto<br />

in collaborazione con l’Assessorato alle<br />

Poliche sociali della Provincia di P<strong>ad</strong>ova volto<br />

a sensibilizzare i giovani delle scuole patavine<br />

sui danni da fumo ed alcol, ed il progetto<br />

ArteGiovani.com, uno spazio libero per giovani<br />

artisti - e aspiranti tali - in cui potersi promuovere<br />

anche senza avere un curriculum o<br />

una galleria alle spalle. In futuro continueremo<br />

a puntare sempre più su iniziative che possano<br />

dare spazio e voce a chi non ha i mezzi per<br />

farlo, rivolgendoci soprattutto ai giovani, ma<br />

non solo.<br />

I privati e le istituzioni pubbliche hanno<br />

un modo differente di entrare in contatto<br />

con voi o collaborare a ciò che rendete<br />

possibile?<br />

Sia i privati che le amministrazioni pubbliche<br />

che hanno intenzione di sposare una delle<br />

nostre iniziative o collaborare con noi in ambito<br />

culturale o sociale solitamente prendono un<br />

contatto diretto, essendo un’associazione giovane<br />

non amiamo le formalità. Spesso sono<br />

io personalmente, occupandomi delle relazioni<br />

esterne dell’associazione, a prendere contatto<br />

con i nostri interlocutori e proporre loro<br />

di collaborare con noi o partecipare a progetti<br />

già avviati.<br />

Chi sono le persone che nel tempo si sono<br />

affiancate al vostro lavoro?<br />

Tanti amici, giovani e meno giovani, artisti e<br />

semplici appassionati... molte sono le persone<br />

che nel tempo hanno creduto e credono<br />

tutt’oggi in quello che facciamo o che semplicemente<br />

vogliono darci una mano partecipando<br />

come volontari e dando il loro fondamentale<br />

contributo.<br />

Pensando a P<strong>ad</strong>ova e provincia di cosa c’è<br />

bisogno veramente? E alla Regione Ve<strong>net</strong>o?<br />

Non credo che P<strong>ad</strong>ova in sé viva una situazione<br />

particolare, ha un tessuto abbastanza<br />

vivo sia sotto il profilo culturale che sociale.<br />

Sono molte le iniziative che associazioni come<br />

la nostra hanno avviato a P<strong>ad</strong>ova e nel resto<br />

del Ve<strong>net</strong>o: nuove forme di espressione culturale,<br />

modalità di aggregazione e promozione<br />

della socialità dei giovani, interessanti progetti<br />

di sensibilizzazione su tematiche sociali.<br />

Quello che mi sento di evidenziare è però una<br />

situazione comune al resto d’Italia: le associazioni<br />

riescono raramente a sviluppare delle<br />

iniziative di impatto in autonomia, senza il<br />

–– 53 ––<br />

Febbraio 2011<br />

“CulturalMente”: voce ai giovani<br />

contributo delle Istituzioni. E le Istituzioni in<br />

Italia non sono sempre sensibili a tematiche<br />

sociali meno conosciute o alla promozione di<br />

“nuove Culture” o nuove forme di espressione,<br />

perché non possono godere degli immediati<br />

ritorni di immagine che spesso cercano. C’è<br />

una reale esigenza sentita dal mondo delle<br />

associazioni di avere partner istituzionali interessati<br />

veramente alle tematiche ed ai contenuti,<br />

non possiamo misurare il successo di un<br />

progetto solo con il ritorno di immagine nel<br />

breve termine.<br />

Quali artisti si sono resi disponibili alle<br />

vostre attività? Ci sono stati risultati?<br />

Soddisfazioni o delusioni?<br />

Molti sono stati gli artisti, soprattutto giovani,<br />

che si sono appoggiati a CulturalMente<br />

negli anni. Con riferimento all’ultimo progetto<br />

culturale già citato e tutt’ora molto attivo,<br />

ArteGiovani, attualmente abbiamo qualcosa<br />

come 300 artisti, e appassionati, iscritti su<br />

www.artegiovani.com, direi che queste sono<br />

grandi soddisfazioni.<br />

Il 2011 per voi come sarà? Si dice che un<br />

anno dispari sia poco fortunato... ha ragione<br />

chi lo sostiene?<br />

Non sono superstizioso, credo che ognuno di<br />

noi possa costruire il proprio futuro. Per quanto<br />

riguarda il 2011, abbiamo in cantiere proprio<br />

in questi giorni un nuovo progetto culturale<br />

che prenderà corpo nel 2011 e che mira <strong>ad</strong><br />

estendere quanto costruito con ArteGiovani,<br />

ma ora non svelo di più... perché no, magari<br />

nel prossimo numero di “Duemila”.<br />

Che necessità hanno i giovani p<strong>ad</strong>ovani e le<br />

persone più <strong>ad</strong>ulte? Vedremo una fuga all’estero<br />

di talenti patavini, in zone abbandonate<br />

dal Signore o oltreoceano?<br />

Per quanto riguarda i nostri ambiti, le esigenze<br />

dei giovani riguardano soprattutto la creazione<br />

di spazi liberi dove potersi esprimere e<br />

confrontare. I meno giovani hanno invece<br />

necessità di poter “creare” qualcosa grazie alle<br />

loro esperienze, cercano quindi un appoggio e<br />

un supporto da parte dell’Associazione per<br />

poter realizzare assieme delle iniziative e dei<br />

progetti. Per quanto detto sopra, all’estero di<br />

sicuro un giovane ha più possibilità di avere<br />

un riscontro ed un supporto reale nella propria<br />

produzione artistica, penso <strong>ad</strong> esempio<br />

alla scena nord-europea dove c’è sempre un<br />

gran fervore culturale.


Febbraio 2011<br />

–– 54 ––<br />

Cinema<br />

Cinema<br />

Recensioni a cura di Piero Zanotto Recensioni a cura di Piero Zanotto<br />

La banda dei Babbi Natale<br />

E’ il ritorno in atmosfera<br />

natalizia del terzetto<br />

di comici italiani<br />

di nuovo alle prese con<br />

la loro simpatica de -<br />

men ziale comicità. Le<br />

cui intenzioni appaiono<br />

qui occhieggiare,<br />

fatte le debite (enormi)<br />

distanze, al surreale<br />

trio hollywoodiano de -<br />

gli anni trenta formato<br />

da Groucho, Harpo e<br />

Chico Marx. Mancano<br />

le battute a raffica<br />

pog giate sul nonsenso<br />

che erano una caratteristica primaria nelle<br />

(non) storie dei tre indimenticabili fratelli<br />

americani, ma i risultati sono alla<br />

fine di una gr<strong>ad</strong>evolezza gentile in contr’altare<br />

rispetto alla “grana grossa” visiva<br />

e verbale dei cinepa<strong>net</strong>toni egualmente<br />

italiani circolanti nelle sale nei<br />

giorni delle grandi festività.<br />

Aldo, Giovanni e Giacomo vengono presentati<br />

come tre bislacchi<br />

amici di mezza età<br />

che fanno squ<strong>ad</strong>ra in un<br />

torneo milanese di bocce,<br />

torneo che vo gliono<br />

assolutamente vincere.<br />

Ma alla vigilia della notte<br />

di Natale vengono<br />

arrestati in flagranza di<br />

reato (furto) vestiti da<br />

Babbo Natale.<br />

Perché?<br />

La loro innocenza emer -<br />

ge poco per volta dai<br />

lo gorroici racconti che i tre fanno davanti<br />

a una commissaria di polizia (una svagata<br />

al solito bravissima Angela Fi -<br />

nocchiaro) delle loro complicate vicende<br />

personali: uno, Giovanni, è un veterinario<br />

in affanno continuo dovendo dividersi<br />

con due famiglie (una oltre confine,<br />

in Svizzera); il secondo, Giacomo, medico,<br />

prigioniero dei ricordi della defunta<br />

moglie; il terzo, Aldo, disoccupato<br />

e sempre perdente alle scommesse<br />

“ippiche”.<br />

Abbastanza aggrovigliato all’inizio,<br />

lo snodo narrativo arriva poco<br />

per volta in corso d’opera.<br />

Sempre sull’onda<br />

di una comica vena<br />

(quasi) surreale aperta<br />

alla continua sorpresa.<br />

Come l’atteso lieto fine<br />

che vede alla stessa ta -<br />

vola imbandita la commissaria<br />

con i tre prosciolti<br />

e ormai non più<br />

La banda dei Babbi Natale<br />

di Paolo Genovese<br />

Soggetto e sceneggiatura: Aldo,<br />

Giovanni e Giacomo, Valerio Bariletti,<br />

Morgan Bertacca, Giordano Preda<br />

Fotografia: Giovanni Fiore Coltellacci<br />

Montaggio: Marco Spoletini<br />

Scenografia: Eleonora Ponzoni<br />

Costumi: Bettina Pontiggia<br />

Musica: Massimiliano Pani,<br />

Franco Serafini<br />

Interpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti,<br />

Giacomo Poretti, Angela Finocchiaro,<br />

Giovanni Esposito, Sara D’Amario,<br />

Silvana Follisi, Antonia Liskova, Lucia<br />

Ocone, Mara Maionchi, Cochi Ponzoni<br />

Produzione: Massimo Guerra<br />

Distribuzione: Medusa<br />

Italia 2010, 120’<br />

Babbi Natale e le loro rispettive compagne,<br />

infrangersi al botto dello spumante<br />

dalla comparsa di temuti-attesi intrusi:<br />

suocero e moglie della (nascosta) famiglia<br />

d’oltre confine.<br />

Le quattro canzoni della colonna sonora<br />

(Mele Kalikimaka, Walking the Town,<br />

Il sogno di Giacomo e Silent Night) sono<br />

state appositamente incise da Mina per<br />

il film.<br />

Un altro mondo<br />

Ho scelto un argomento da prendersi come<br />

si dice per le pinze.<br />

Silvio Muccino per la sua seconda regia,<br />

che lo vede ancora in veste di protagonista,<br />

dopo l’esordio nel 2008 con Parlami<br />

d’amore. Un singolarissimo rapporto tra<br />

fratelli, l’uno italiano di pelle chiara, l’altro<br />

africano di pelle scura. Il primo, ventenne,<br />

si chiama Andrea. Appartiene alla<br />

Roma ricca. Cullato dal benessere trascorre<br />

le sue giornate tra epidermiche amicizie<br />

accanto <strong>ad</strong> una ragazza come lui<br />

totalmente appagata e quindi senza veri<br />

interessi per nulla.<br />

A risvegliare Andrea dal suo insulso torpore<br />

è una lettera che gli arriva dal Kenia:<br />

suo p<strong>ad</strong>re in Africa da vent’anni sta morendo<br />

e lo vuole vedere. Farà appena in tempo.<br />

Trovandosi davanti un fratellino<br />

di otto anni che suo<br />

p<strong>ad</strong>re ha avuto da una<br />

keniota: dovrà ora occuparsene<br />

lui.<br />

Prevedibile un suo iniziale<br />

rifiuto.<br />

Poi poco per volta, tornato<br />

nel frattempo Andrea a<br />

Roma con quel consanguineo<br />

orfano, il rapporto tra i<br />

due si fa più stretto e ne sortirà<br />

una consapevolezza che<br />

equivale alla crescita in tutti i sensi del<br />

bamboccione viziato.<br />

Il significato del titolo, un altro mondo, si<br />

moltiplica. Un altro mondo è l’Africa per<br />

Andrea, e così l’Italia per il fratellino. Ma<br />

un altro mondo sta anche nella scoperta<br />

dei due giovani di una esistenza “diver-<br />

–– 55 ––<br />

Febbraio 2011<br />

Un altro mondo<br />

di Silvio Muccino<br />

Soggetto: dal libro omonimo di<br />

Carla Vangelista<br />

Sceneggiatura: Silvio Muccino e<br />

Carla Vangelista<br />

Fotografia: Marcello Monarsi<br />

Montaggio: Cecilia Zanuso<br />

Musica: Stefano Arnaldi<br />

Interpreti: Silvio Muccino, Isabella<br />

Ragonese, Michael Rainey Jr, Maya Sans,<br />

Flavio Prenti, Greta Scacchi<br />

Produzione: Cattleya<br />

Distribuzione: Universal<br />

Italia 2010, 111’<br />

sa” da quella reciprocamente vissuta fino<br />

<strong>ad</strong> allora.<br />

Come se la cava Muccino regista a confronto<br />

con il Muccino attore? La “crescita”<br />

soprattutto interiore del personaggio ch’egli<br />

fa suo dal romanzo di Carla Vangelisti<br />

(assieme a lei aveva scritto la storia servita<br />

poi per il film “Parlami d’amore”) è<br />

simpaticamente credibile. Dopo un inizio<br />

del film stucchevolmente letterario.<br />

Funzionano insieme i due personaggi che<br />

acquistano spessore via via che la narrazione<br />

procede. E la scelta per il fratellino<br />

di colore in Michael Rainey è senza dubbio<br />

premiata dalla duttile sensibilità del<br />

ragazzino.<br />

A sorpresa ritroviamo nel cast Greta<br />

Scacchi: l’altera gelida ricchissima m<strong>ad</strong>re<br />

di Andrea che vorrebbe opporsi per risentimento<br />

verso il marito alla partenza per<br />

l’Africa del viziato ragazzone. E poi c’è<br />

Isabella Ragonese, ineffabile compagna di<br />

Andrea. Suo malgr<strong>ad</strong>o coinvolta nel giro<br />

degli acc<strong>ad</strong>imenti. In quello che sostanzialmente<br />

diventa per tutti un happy end.


Febbraio 2011<br />

The Tourist<br />

Lui, lei e Venezia. Assieme a molti<br />

altri. Sto parlando del film “The<br />

Tourist” di Florian von Donnersmark,<br />

lo stesso autore che nel 2007 si gu<strong>ad</strong>agnò<br />

l’Oscar come migliore opera<br />

straniera per “Le vite degli altri”.<br />

Rigorosa sottile profonda “ricostruzione”<br />

di come la Stasi, polizia segreta<br />

berlinese negli anni della guerra<br />

fredda, spiava persone sospette di tiepidezza<br />

e altro nei confronti del regime.<br />

E magari per altri sporchi moti-<br />

vi. Nel caso particolare, un drammaturgo<br />

di successo. E la “simpatia” che questi<br />

suscitò nel funzionario <strong>ad</strong>detto alle intercettazioni<br />

fino al punto dall’esserne protetto.<br />

Con rischio per la sua stessa<br />

vita. Opera prima di Donnersmark.<br />

Si pensava continuasse <strong>sulla</strong> stessa<br />

linea di rigore, e invece eccolo dietro<br />

la cinepresa con un thriller sentimentale<br />

che lascia largo spazio<br />

allo spettacolo avventuroso. Sul<br />

filone degli 007. Affidandone lo<br />

svolgimento <strong>ad</strong> una accoppiata di<br />

interpreti dal richiamo sicuro:<br />

Angelina Jolie (coinvolta anche nel<br />

dare il suo apporto alla sceneggiatura)<br />

e Johnny Depp.<br />

Un incontro fatale sul treno che dalla<br />

Francia è diretto a Venezia. Qui<br />

Elise-Jolie con incarico ambiguo dovrebbe<br />

incontrare certo riciclatore internazionale<br />

di denaro sporco chiamato<br />

Pearce. Cercato sia dalla mafia russa sia<br />

dell’Interpol. Del quale lei sola sa quali<br />

sembianze ha assunto dopo un intervento<br />

di chirurgia estetica. Ma invece avvicina<br />

con civetteria un ignaro turista in<br />

fuga in laguna per una delusione sentimentale,<br />

certo Frank (Depp, per l’appunto).<br />

Da questo momento scatta l’a-<br />

Recensioni a cura di Piero Zanotto<br />

zione spettacolare. Inseguimenti<br />

sui tetti, sparatorie, fughe in<br />

motoscafo in notturna lungo i<br />

canali. Mentre la Venezia di tutti<br />

i giorni, dal ponte di Rialto a<br />

piazza San Marco, sembra stia<br />

tranquillamente a guardare.<br />

La suspense sembra però rallentare<br />

il ritmo. Colpevole l’insistenza<br />

sul “mistero” che aleggia<br />

sui due protagonisti e <strong>sulla</strong> loro<br />

reciproca attrazione (attorniati<br />

in piccoli ruoli da una serie di<br />

attori italiani: tra gli altri Frassica come<br />

carabiniere “prestato” dal set televisivo<br />

della serie Don Matteo che finisce suo<br />

malgr<strong>ad</strong>o a mollo in un rio, e Christian<br />

–– 56 ––<br />

Cinema<br />

The Tourist<br />

di Florian Henckel von Donnersmarck<br />

Soggetto e Sceneggiatura (col regista):<br />

Christopher McQuarrie e Julian Fellowes<br />

Aiuto regista: Alberto Magiante<br />

Fotografia: John Seale<br />

Montaggio: Patricia Rommel<br />

Musica: Gabriel Yared<br />

Interpreti: Johnny Depp, Angelina Jolie,<br />

Paul Bettany, Timothy Dalton e Raoul<br />

Bova, Nino Frassica, Neri Marcorè,<br />

Christian De Sica, Daniele Pecci,<br />

Giovanni Guidelli<br />

Produzione: King Films<br />

Distribuzione: 01 Distribuzione<br />

Stati Uniti 2010, 105’<br />

De Sica in veste di commissario<br />

di polizia pronto<br />

a farsi corrompere per il<br />

vile denaro). Mistero che si scioglierà<br />

solo nel finale in happy end. Quando a<br />

disvelarsi è il tanto ricercato Pearce.<br />

Ci si poteva attendere di più dai due celebri<br />

divi di Hollywood? Forse Florian<br />

Henckel von Donnersmarck, che ha ricavato<br />

il soggetto da un film francese, ha<br />

puntato troppo su di loro. Restandone in<br />

qualche modo intimidito. Certo che la<br />

formula James Bond legata al primo Sean<br />

Connery rimane tutt’altra cosa.<br />

Arte<br />

I tanti stili di Claudia Cangini<br />

Scrive così di sé l’artista Claudia Cangini:<br />

“Ho iniziato a lavorare come letterista di<br />

manga. Negli anni successivi ho lavorato<br />

nel campo dell’editoria audiovisiva e a<br />

fumetti occupandomi, tra le altre cose, di<br />

occidentalizzazione di manga, packaging,<br />

grafica per il web e per la stampa, promozione,<br />

direzione artistica, corporate identity,<br />

editing, project management, stampa<br />

tipografica e illustrazione e scrittura di<br />

fumetti. Sono esperta in illustrazione digitale<br />

e nella Creative Suite Adobe, in particolare<br />

Photoshop. Sono nata e lavoro a Forlì<br />

collaborando come freelance con alcune ditte<br />

italiane e statunitensi. Nel tempo libero<br />

lavoro sui miei progetti personalil o mi trastullo<br />

con giochi di ruolo indie, libri e dvd”.<br />

Claudia quando è iniziata la sua carriera,<br />

molto ricca, che la porta da un settore<br />

dell'arte all'altro?<br />

Io ho cominciato a lavorare che ancora stavo<br />

studiando all'Acc<strong>ad</strong>emia di Belle Arti di<br />

Bologna e iniziare a lavorare è stato ciò che<br />

mi ha portato <strong>ad</strong> interrompere lo studio in<br />

Acc<strong>ad</strong>emia. Ero al secondo anno, se ben<br />

ricordo. All'inizio ero impegnata con il lettering<br />

dei fumetti per Granata Press, poi ho<br />

realizzato <strong>ad</strong>attamenti per i manga, qualche<br />

illustrazione per la <strong>rivista</strong> di giochi "Kaos".<br />

In seguito alcuni numeri di “Terry's<br />

Angels”, il fumetto che realizzavo con<br />

Michele Gelli, quindi supervisione delle<br />

edizioni di manga, packaging per DVD e<br />

grafica in generale, sempre in ambito anime<br />

e manga prima con Dynamic Italia e poi per<br />

Shin Vision. Dal 2006 sono a tutti gli effetti<br />

un freelance e continuo a occuparmi di<br />

illustrazione, fumetto e grafica.<br />

Gli stili che usa sono davvero moltissimi<br />

per essere un'artista “sola”...<br />

Beh, sì, quando lavoro su un progetto cerco<br />

quanto più è possibile di trasmetterne l'atmosfera,<br />

proprio per questo <strong>ad</strong>eguo il mio<br />

stile al materiale che sto illustrando. Per<br />

esempio mi è capitato di fare la copertina<br />

dell'edizione italiana del manga di Jeeg edito<br />

da Dynamic Italia e naturalmente mi<br />

sono dovuta <strong>ad</strong>eguare a uno stile preesistente.<br />

Questo è un esempio di un caso un<br />

po' estremo, se vogliamo.<br />

Quali sono le sensazioni o emozioni positive<br />

o negative che la stimolano a creare<br />

un’opera?<br />

Raramente faccio un'illustrazione a sé stante,<br />

così per mio puro piacere. Anche quando<br />

creo per me stessa, cerco di dar vita a<br />

progetti più articolati, per esempio nel caso<br />

del fumetto Terry's Angels. A volte disegno<br />

per il puro piacere di farlo ma mi diverte di<br />

più pensare a un progetto più complessivo,<br />

studiarlo e capire quale possa essere la sua<br />

"sede" più appropriata.<br />

Non c'è per esempio una ragazza che<br />

incorpora i suoi desideri, le speranze e i<br />

suoi sogni...<br />

Onestamente no, anche perché in genere<br />

cerco di fare illustrazioni che in qualche<br />

modo raccontino una storia, quindi ogni<br />

volta i personaggi, cerco di farli appropriati<br />

e coinvolgenti a modo loro. Mi piacerebbe<br />

che chi guarda potesse avere una<br />

sensazione di quello che<br />

può essere il carattere dei<br />

personaggi rappresentati e<br />

sentirsi coinvolto dalle<br />

loro situazioni. I personaggi<br />

sono mille, cambiano<br />

sempre.<br />

Le persone di oggi come<br />

sono cambiate o diventate<br />

secondo lei?<br />

Francamente mi trovo a<br />

muovermi in ambiti in cui<br />

la socialità io la ritrovo<br />

comunque, forse è solo una<br />

fortuna mia. Quando si parla<br />

di gioco, uno dei principali<br />

ambiti che frequento, si<br />

tratta di situazioni che spin-<br />

–– 57 ––<br />

Goldrake (Ufo Robot<br />

Grendizer) (Kids &<br />

Advertising Work) illustrazione<br />

per copertina di un'edizione<br />

home video<br />

Febbraio 2011<br />

Terry's Angels (Fantasy & SF Illustration Work)<br />

gono necessariamente alla socialità. Si è<br />

vero che il mondo di oggi è cambiato e ha<br />

meno incontri faccia a faccia, predilige contatti<br />

telematici.<br />

È un tema vasto e grande e sinceramente<br />

non mi sento neanche qualificata per dare<br />

un'opinione su questo argomento.<br />

La diffusione del fumetto in Italia: ci sarà<br />

un po’ più interessamento a questa<br />

realtà?<br />

Certamente sì perché è un bellissimo mezzo<br />

di espressione. Molto positivo è il fatto<br />

che le tecnologie più moderne hanno reso<br />

molto più facile il potersi esprimere attraverso<br />

questo mezzo. Perché sia i computer<br />

con il desktop publishing che la stampa<br />

digitale hanno reso molto più facile il permettere<br />

una realizzazione concreta anche<br />

per produzioni più piccole, artigianali. Ora<br />

anche opere molto personali possono arrivare<br />

sul mercato, ,entre una volta per pubblicare<br />

un fumetto c'era bisogno di grandi<br />

tirature di una grande casa<br />

editrice. Al giorno d'oggi è<br />

possibile farlo anche in<br />

maniera più ridotta. Credo che<br />

questo aumenti moltissimo le<br />

potenzialità dell'espressione<br />

personale.<br />

Che consigli darebbe a chi<br />

come lei sta vivendo una<br />

passione nel mondo del<br />

fumetto e dell'arte?<br />

Penso che la cosa migliore sia<br />

sforzarsi, diventare veramente<br />

bravi in quello che ci piace<br />

fare. Credo che, con queste<br />

premesse, venga da sé anche<br />

una successiva applicazione<br />

pratica delle proprie capacità.


Febbraio 2011<br />

Partendo in vacanza in cerca di lavoro<br />

nel Regno Unito/The United Kingdom<br />

La “Queen’s University”<br />

Sicuramente mentre in Italia la crisi ha decimato<br />

e decima tuttora posti di lavoro, ci<br />

sono nazioni come la Germania che nonostante<br />

tutto sono cresciute economicamente<br />

ed industrialmente incrementando occupazione<br />

e stipendi, al contrario del nostro<br />

paese in cui gli stessi permangono tra i più<br />

bassi d’Europa ma con costi più alti.<br />

Nonostante il desiderio di cambiare o quanto<br />

meno di tentare l’avventura all’estero, ci troviamo<br />

di fronte all’ostacolo spesso insormontabile<br />

definito dal termine “emigrare”.<br />

La casa, gli affetti,i genitori, i figli, un contratto<br />

a tempo indeterminato, sembrano una<br />

fortuna talmente importante da non lasciare<br />

con leggerezza, nonché l’idea di fare un “salto<br />

nel buio” fa desistere molti di noi. Esiste<br />

però un modo per tastare il terreno e perché<br />

no tentare di fare il grande passo senza<br />

rischiare di perdere ciò che ci è più caro, quale?<br />

Partendo per una vacanza! Eh sì! Proprio<br />

cercando di unire l’utile al dilettevole è possibile<br />

organizzare una vacanza intelligente<br />

La “Bank of England”<br />

durante la quale visitare e<br />

vivere nel paese di destinazione<br />

scelto e soprattutto<br />

provare a cercare un'occupazione.<br />

È evidente che<br />

questo tipo di vacanza non<br />

è una vacanza all’insegna<br />

dello svago, del relax o del<br />

divertimento totale, sarà<br />

piuttosto una vacanza lavoro,<br />

una sorta di investimento<br />

per il futuro. Essere<br />

un emigrante al giorno<br />

d’oggi significa far parte<br />

del mondo e della cultura<br />

oramai “globalizzata” che<br />

lo contr<strong>ad</strong>distingue, quindi<br />

- non solo a parer mio - non è preclusa a nessuno<br />

la possibilità di costruirsi una nuova vita<br />

in un paese estero a patto che non si v<strong>ad</strong>a allo<br />

sbaraglio e che ci si <strong>ad</strong>atti rapidamente e<br />

completamente alla nuova realtà. Darwin<br />

sosteneva che: ”non è la più forte delle specie<br />

che sopravvive, né la più intelligente, ma<br />

quella più reattiva ai cambiamenti”.<br />

Come organizzare il proprio viaggio. La<br />

destinazione rappresenta la prima scelta,<br />

chiaramente oltre <strong>ad</strong> informarsi su posizione<br />

geografica, clima nei diversi periodi dell’anno<br />

e soprattutto situazione politica ed<br />

economica è soprattutto fondamentale imparare<br />

e studiare la lingua del posto oltre a<br />

prendere conoscenza della cultura locale. È<br />

poi opportuno comprendere se è necessario<br />

o meno approfondire anche la p<strong>ad</strong>ronanza<br />

della lingua locale: se non riuscirete a comunicare<br />

le vostre probabilità di successo diminuiranno<br />

drammaticamente anche se siete i<br />

più preparati nella vostra disciplina; a mio<br />

modesto parere chiunque voglia emigrare<br />

deve conoscere abbastanza bene l’inglese.<br />

Altro elemento fondamentale è la cultura del<br />

luogo: leggere in Inter<strong>net</strong> notizie riguardanti<br />

la vostra destinazione aiuta a comprendere<br />

meglio alcuni aspetti relativi agli usi e<br />

costumi tipici locali; e cercare di stringere<br />

amicizia con persone provenienti da quel luogo<br />

ma residenti in Italia, anche invitandoli<br />

per un caffè o una pizza insieme, per poter<br />

così approfondire il loro stile di vita e nel<br />

frattempo esercitarvi a conversare nella loro<br />

lingua. Sotto questo punto di vista consiglio<br />

di fare molta pratica con il parlato cercando<br />

–– 58 ––<br />

Vacanze & Lavoro<br />

qualche amico tramite social forum, social<br />

<strong>net</strong>work e chat, tutto ciò vi possa aiutare a<br />

“farvi l’orecchio”. È di fondamentale importanza<br />

prima di partire compilare un curriculum<br />

vitae (CV) in inglese e magari anche<br />

uno nella lingua locale, seguendo i modelli<br />

predisposti a livello comunitario (http://europass.cedefop.europa.eu/):<br />

siate concisi ed<br />

usate bullet points, verbi di “azione”, percentuali<br />

e numeri poiché molto spesso i selezionatori<br />

ricercano solo parole chiave.<br />

Preparate una copia per uso generale ma<br />

ricordate che dovrete <strong>ad</strong>attarlo a seconda del<br />

datore di lavoro a cui è rivolto, infatti dovrete<br />

presentare la vostra domanda in modo da<br />

combaciare con l’annuncio di lavoro al quale<br />

rispondete. Sempre prima di partire sarà<br />

utile pianificare il più possibile, come luoghi<br />

da visitare, dove soggiornare e qualunque<br />

altra attività. Sicuramente le riviste di<br />

viaggi e le guide sono molto utili ma altrettanto<br />

- se non anche di più - lo può essere<br />

Inter<strong>net</strong>, rappresentando la più ampia fonte di<br />

informazioni riguardanti ogni cosa; non<br />

intendo solo i classici siti turistici ma anche<br />

quelli utili per ricercare alloggi presso catene<br />

di alberghi, bed&breakfast, case in affitto<br />

o <strong>ad</strong>dirittura scambio di abitazioni<br />

(http://www.homeexchange.com). Prima di<br />

partire è necessario informarsi su tutto (costo<br />

della vita, trasporti, lavoro, consigli, etc.) su<br />

tantissimi forum, siti e link; ovviamente bisogna<br />

imparare a valutare e dare il giusto peso<br />

a tutto ciò che si legge.<br />

Le nazioni anglofone sono tra quelle con il<br />

miglior tenore di vita e spesso occupano le<br />

prime posizioni nelle classifiche di vivibilità.<br />

Organizzatevi in modo tale da poter trascorrere<br />

almeno un mese in terra inglese, le<br />

prime offerte di lavoro difficilmente arriveranno<br />

prima di un paio di settimane, durante<br />

le quali potreste essere colti da momenti di<br />

crisi ma cercate comunque di mantenervi<br />

fiduciosi e in ogni caso di godervi il viaggio.<br />

Oltrepassato il tempo limite che vi sarete<br />

preposti allora non rimarrà altro che ritornare<br />

in patria, senza rimpianti e rimorsi, con<br />

il ricordo di un esperienza che vi avrà<br />

comunque arricchito.<br />

Inizio parlandovi di Londra, speciale anzi specialissima,<br />

una reale metropoli globale, che<br />

è in gr<strong>ad</strong>o di offrirvi tutto quello che volete<br />

qualunque siano i vostri interessi. Negozi a<br />

Vacanze & Lavoro<br />

L’Abbazia di Westminster<br />

volontà, famosi magazzini e mercatini per gli<br />

amanti dello shopping; musei e mostre quasi<br />

tutti <strong>ad</strong> ingresso gratuito per gli amanti dell’arte;<br />

grandi parchi per gli amanti del relax (e<br />

degli scoiattoli); teatri, cinema, pubs e clubs<br />

ovunque per gli amanti dell’intrattenimento e<br />

della vita notturna. La posta arriva il giorno<br />

dopo; la burocrazia è minore ed i servizi pubblici<br />

e di trasporto sono più efficienti rispetto<br />

al nostro paese. Ci sono anche i lati negativi,<br />

come il costo della vita, ma vi assicuro<br />

che qualsiasi sia il periodo di tempo passato<br />

a Londra vi cambierà la vita. Rimarrete stupiti<br />

dal rispetto delle regole e verso il prossimo,<br />

cosa a cui in Italia non siamo più abituati<br />

da molto tempo, certo anche in<br />

Inghilterra ci sono i “furbi” ma sono veramente<br />

pochi e spesso non sono inglesi.<br />

Ricordate ancora una volta che se la vostra<br />

conoscenza dell’inglese è di livello scolastico,<br />

le offerte di lavoro saranno limitate al settore<br />

ristorazione e a posizioni dove la conoscenza<br />

dell’italiano rappresenta un vantaggio:<br />

per esempio come guida turistica o venditore<br />

via telefono. Sarà quindi utilissimo iniziare<br />

la vostra vacanza partecipando <strong>ad</strong> uno di<br />

quei corsi di lingue che vi terranno impegnati<br />

solo al mattino; in questo modo migliorerete<br />

le vostre capacità linguistiche più rapidamente<br />

ed avrete il pomeriggio libero per esercitare<br />

e far pratica nella vita reale. Il mercato<br />

del lavoro, in Inghilterra, è di una dinamicità<br />

e flessibilità inconcepibili per un italiano. Le<br />

donne vengono trattate molto più alla pari e è<br />

la situazione ideale per colei che vuol fare<br />

carriera in base alle<br />

proprie qualità e<br />

capacità. L'aspetto<br />

gr<strong>ad</strong>evole è che le<br />

offerte di lavoro ri -<br />

portano chiaramente<br />

quanto sarà lo stipendio<br />

offerto oltre all'inesistenza<br />

di un limite<br />

di età massima per<br />

poter svolgere un<br />

impiego: molto spesso<br />

al comando ci so -<br />

no “giovani” quarantenni<br />

ed nuovi impiegati<br />

<strong>sulla</strong> cinquantina.<br />

Non aspettatevi di<br />

trovare immediatamente<br />

un lavoro a<br />

tempo pieno e indeterminato, rischiate di non<br />

essere in sintonia con un mercato del lavoro<br />

che si muove <strong>ad</strong> una velocità infrenabile.<br />

Dovrete mantenervi al passo con questi cambiamenti<br />

soprattutto perché il mercato professionale<br />

in Inghilterra è molto competitivo,<br />

ma con una buona e forte voglia di impegnarsi,<br />

la meritocrazia unita alle qualità personali<br />

vi permetteranno di fare molta str<strong>ad</strong>a.<br />

Per coloro che sono interessati <strong>ad</strong> emigrare<br />

nel Regno Unito senza una laurea ma vogliono<br />

comunque migliorare le proprie prospettive<br />

di lavoro, l’accreditamento da parte del<br />

City and Guilds può aiutare moltissimo a<br />

dimostrare che si è in gr<strong>ad</strong>o di lavorare al<br />

livello richiesto (http://www.cityandguilds.com).<br />

Per certe posizioni lavorative la laurea non è<br />

necessaria, in più se sei bravo e ti impegni la<br />

carriera sarà più facile rispetto all’Italia. La<br />

ricerca dell'occupazione oramai è basata da<br />

tempo su Inter<strong>net</strong>, che in UK ha veramente<br />

un peso notevole e utilità in moltissimi settori;<br />

infatti sono ormai rare le aziende che<br />

pubblicano offerte di lavoro in prima persona.<br />

Potrete rivolgervi <strong>ad</strong> agenzie di recruitment,<br />

i cui recruiters molto spesso vi potrebbero<br />

contattare telefonicamente per sostenere<br />

un’intervista.<br />

Lo stesso governo inglese offre un servizio<br />

di ricerca lavoro tramite i Job Centers<br />

(http://www.jobcentreonline.com).<br />

Su Directgov troverete informazioni per<br />

quello che riguarda le varie tasse, i sussidi,<br />

le pensioni, il lavoro, la sanità, l’assistenza<br />

ai genitori, scuole e istruzione fino al livello<br />

universitario, diritti dei citt<strong>ad</strong>ini, le ultime<br />

notizie su tematiche governative e tantissimo<br />

altro (http://www.direct.gov.uk).<br />

Oltre alla classica Londra - potrebbero essere<br />

le città del nord, che sono in gran parte centri<br />

industriali riconvertiti in città universitarie o<br />

–– 59 ––<br />

Febbraio 2011<br />

Il BBC Television Centre<br />

nodi finanziari. Questo le rende città estremamente<br />

ricche, piene di attività e iniziative volte<br />

a rendere più piacevole la vita in un posto<br />

dove ahimè il cielo è per lo più grigio e spesso<br />

piovoso. Mi sento di consigliarvi Leeds che<br />

è posizionata geograficamente nel centro esatto<br />

della Gran Bretagna, essendo a metà str<strong>ad</strong>a<br />

tra Londra ed Edimburgo, ha un aeroporto<br />

internazionale. Manchester è senza dubbio una<br />

città dinamica e vivace che offre molto: musei,<br />

gallerie d’arte, teatri, pubs, ristoranti e luoghi<br />

di divertimento in genere; è una località particolarmente<br />

<strong>ad</strong>atta ai più giovani per via della<br />

presenza di un'università tra le migliori al mondo.<br />

Letchworth è la prima Garden City costruita<br />

al mondo. Per “Garden City” si intende una<br />

Il “Ben Nevis” in Scozia<br />

città tutta salute, natura e niente fabbriche.<br />

Brighton è una località stupenda per i giovani.<br />

Buxton è una bellissima citt<strong>ad</strong>ina del<br />

Derbyshire ai confini con il Peak District<br />

National Park e a 50 minuti di treno da<br />

Manchester. Provate a visitare il sito rightmove<br />

(www.rightmove.co.uk), troverete un'ampia<br />

selezione di case, alloggi ed appartamenti<br />

in tutto il Regno Unito; qui le offerte sono sicuramente<br />

più abbordabili perché non vengono<br />

utilizzati i classici agenti immobiliari.<br />

Matteo Zoin


Febbraio 2011 Musica Musica<br />

Intervista con il manager degli artisti della musica Fabrizio Giannini<br />

Abbiamo avuto l’occasione di parlare per i<br />

lettori di Duemila con Fabrizio Giannini.<br />

La sua carriera discografica comincia nell’ottobre<br />

1980 alla CGD Messaggerie<br />

Musicali, dove ricopre varie posizioni, prima<br />

come responsabile Pubbliche Relazioni<br />

R<strong>ad</strong>io/Stampa/Tv poi come assistente<br />

all’Ufficio Artistico. Nel settembre del 1985<br />

lascia l’azienda per una Multinazionale, la<br />

CBS Dischi dove inizia a muovere i primi<br />

passi nella produzione del repertorio italiano<br />

e ricopre la posizione di Local Product<br />

Manager & A&R Manager. A giugno del<br />

1988 lascia la CBS e accetta la posizione di<br />

Vice Direttore Artistico alla EMI Music per<br />

dedicarsi totalmente alla sua vera passione:<br />

la ricerca e lo sviluppo di nuovi artisti. In questo<br />

periodo scopre i L<strong>ad</strong>ri di Biciclette ed inizia<br />

<strong>ad</strong> avere le prime soddisfazioni professionali.<br />

La band viene esclusa dal Festival di<br />

Sanremo, ma l’album diventa un grande successo<br />

di vendita e raggiunge il Disco D’Oro.<br />

Dopo due anni ricchi di esperienze, sia personali<br />

che professionali, accetta la proposta<br />

della WEA Italiana dove viene nominato<br />

Direttore Artistico.<br />

Nel febbraio 1990 inizia un periodo d’oro. A<br />

un mese dal suo arrivo alla WEA, firma<br />

appena ascoltato il primo contratto discografico<br />

di Luciano Ligabue, che era stato rifiutato<br />

da tutte le case discografiche. È subito<br />

un successo clamoroso e il segno tangibile di<br />

una grande scommessa vinta. Nel frattempo<br />

la WEA acquista la CGD e gli viene proposta<br />

la Direzione Artistica nell’azienda dove aveva<br />

iniziato la sua carriera. E qui avviene il<br />

secondo incredibile “colpo”: è dicembre del<br />

1992 quando scopre Laura Pausini, si batte<br />

per presentarla al Festival di Sanremo e inizia<br />

una delle storie più belle della sua vita professionale,<br />

ma in generale una delle storie più<br />

belle della musica italiana. Oltre che vincere<br />

il Festival, Laura diventa un’artista In -<br />

ternazionale e vende milioni di dischi in tutto<br />

il mondo. Nel 1994 scopre e lancia Irene<br />

Grandi e nel 1996 viene nominato Direttore<br />

Generale della C.G.D.<br />

Dopo 10 anni di grandi successi in Warner,<br />

decide di lasciare l’azienda per avere nuovi<br />

stimoli e accetta la proposta della EMI Music.<br />

Qui si ripete la fortunata tr<strong>ad</strong>izione del primo<br />

artista scoperto appena arrivato nella nuova<br />

azienda: è la volta di Tiziano Ferro. Anche<br />

per lui è immediatamente “successo internazionale”<br />

che lo vede scalare le classifiche e<br />

vincere premi in tutto il mondo. Inizia a cir-<br />

colare la voce che ha “fortuna”, all’inizio la<br />

cosa lo faceva arrabbiare poi un suo amico<br />

gli disse”Fabrizio nella vita bravi si può<br />

diventare, fortunati no”, da allora è il complimento<br />

più bello che gli si possa fare. Viene<br />

nominato Deputy Managing Director &<br />

General Manager Music Division, scopre e<br />

lancia Sergio Cammariere, Amalia Grè,<br />

Mondo Marcio e i Finley.<br />

A questo punto, giugno 2007, consapevole<br />

del momento difficile che stava attraversando<br />

la discografia e soprattutto il cambiamento<br />

nel modo di lavorare, decide di lasciare la<br />

EMI e di mettersi in proprio aprendo la A&R<br />

Management, società di Produzioni<br />

Discografiche e Management.<br />

A ottobre 2007 firma un contratto in esclusiva<br />

di Management con Tiziano Ferro che si<br />

affida a lui per l’intera gestione delle sue attività<br />

artistiche. La Be<strong>net</strong>ton è tra le prime<br />

aziende che gli chiede una consulenza e gli<br />

affida la Produzione Esecutiva del progetto<br />

Musicale “Birima”, con la partecipazione di<br />

Youssou N’Dour, Patti Smith, Simphiwe<br />

Dana, Francesco Renga e Irene Grandi, per<br />

promuovere e sostenere un fondo di finanziamento<br />

di Micro Credito per il lavoro in<br />

Senegal. A maggio 2008, colpito dalla personalità<br />

interpretativa e vocale di Giusy<br />

Ferreri, la rivelazione di X Factor, firma con<br />

lei un contratto di Produzione Esecutiva e<br />

chiede a Tiziano Ferro e Michele Canova di<br />

seguirne la Produzione Artistica.<br />

Giusy diventa il personaggio dell’anno 2008<br />

e il suo album d’esordio “Gaetana” raggiunge<br />

5 volte disco di platino con oltre 400 mila<br />

copie vendute. L’album, inoltre, è stato pubblicato<br />

in Spagna (in lingua spagnola),<br />

Germania, Belgio e Francia (in italiano) ed<br />

è stato presente nella classifica Fimi-Nielsen<br />

dei dischi più venduti in Italia per 50 settimane<br />

consecutive. A settembre 2009 si interrompe<br />

la collaborazione tra Giusy e Fabrizio<br />

–– 60 ––<br />

che non si occuperà più della sua<br />

Produzione Esecutiva e del suo<br />

Management. Questa decisione è stata<br />

presa di comune accordo al fine di permettere<br />

a Giusy di seguire un suo percorso<br />

artistico. L’album “Alla mia età” di<br />

Tiziano Ferro è stato attestato dalla Fimi<br />

Nielsen, come il “Disco più venduto del<br />

2009” superando le 500.000 copie vendute<br />

in Italia. Un’anno incredibile per<br />

Tiziano Ferro, ricco di successi e primati.<br />

A febbraio 2010 firma un contratto di<br />

Management in esclusiva con l’artista<br />

Nina Zilli. Nina diventa al suo esordio la rivelazione<br />

dell’anno 2010, un successo di vendite<br />

e concerti sold out. L’album di debutto<br />

“Sempre Lontano”, ha ampiamente superato<br />

il Disco d’Oro e il suo primo tour ha collezionato<br />

una lunga serie di concerti esauriti<br />

davanti <strong>ad</strong> un crescente numero di spettatori.<br />

A luglio 2010 firma un accordo con la DDC<br />

Dischi Di Cioccolata srl. Nello specifico si<br />

occuperà di tutta la parte Manageriale di<br />

Giorgia Todrani, in arte Giorgia.<br />

Leggendo della tua vasta attività e del<br />

tuo impegno notevole da dove possiamo<br />

cominciare pensando a spunti utili<br />

da cui partire?<br />

Io ho lavorato per 27 anni come discografico,<br />

facendo carriera come dirigente in varie multinazionali,<br />

questa è una parte della mia vita<br />

molto importante. Dopo di ciò dal 2007 ho<br />

in un certo senso cambiato vita, faccio lo stesso<br />

lavoro ma <strong>ad</strong>esso lo faccio per me. Sono<br />

diventato manager per gli artisti, mettendo a<br />

loro disposizione la mia esperienza da discografico,<br />

soprattutto nella ricerca e lo sviluppo<br />

di talenti ed artisti italiani.<br />

Quello che fai possiamo dire sia pari al<br />

lavoro di quaranta, cinquanta persone in<br />

un’agenzia americana?<br />

Non esageriamo. Quaranta o cinquanta mi<br />

sembra un po’ tanto. Io sono una persona che<br />

preferisce lavorare su pochi progetti ma su<br />

quelli in cui crede. Questo per potergli dedicare<br />

il tempo necessario e la passione, ho iniziato<br />

questa mia carriera da manager con<br />

Tiziano Ferro artista che avevo messo sotto<br />

contratto per la Emi. Dopo di che negli anni<br />

ho prodotto il primo album di Giusy Ferreri,<br />

dopo il grande successo con il disco d’esordio,<br />

abbiamo iniziato a vedere la sua carriera<br />

artistica in due direzioni diverse e avendo<br />

due mentalità contrastanti con lei ci siamo<br />

salutati. Sono una persona che non si lega ai<br />

contratti ma ai rapporti, i primi servono solo<br />

per litigare. Io rispetto la personalità e le idee<br />

degli artisti, ma se non si va d’accordo è<br />

meglio lasciar perdere. Cerco sempre di convincerli<br />

a fare le scelte migliori. Quest’anno<br />

ho iniziato a lavorare su Nina Zilli una giovane<br />

che ci sta dando delle forti soddisfazioni,<br />

è nuova, ha pubblicato il suo album da<br />

poco tempo e ha vinto il Disco di Platino,<br />

facendo un tour tutto esaurito nei clubs. E’<br />

l’unica che è uscita alla ribalta senza far uso<br />

di talent show. Giorgia l’ho da sempre voluta<br />

“firmare”, per me è bravissima, a luglio<br />

2010 c’è stato finalmente un accordo con lei<br />

per il management. Seguo Eros Ramazzotti<br />

dai primi di dicembre, ha appena finito la<br />

promozione del suo ultimo album e ha voglia<br />

di cambiare tante cose, mi ha chiesto un aiuto,<br />

una consulenza a livello organizzativo, di<br />

pianificazione del lavoro. Se tutti questi artisti<br />

dovessero uscire tutti allo stesso tempo<br />

per me sarebbe un dramma! Con loro se<br />

capita ci v<strong>ad</strong>o anche a giocare a pallone per<br />

dire, in giro in vacanza, ma soprattutto c’è<br />

un rapporto professionale. Con la situazione<br />

che c’è oggi, mega-strutture, promesse<br />

che non saranno mantenute, si sbaglia, bisogna<br />

avere i piedi per terra, comunicare direttamente<br />

con gli artisti, essere consiglieri <strong>sulla</strong><br />

programmazione, sul business e star loro<br />

vicino un po’ in tutto.<br />

Mai capitato di fare lo psicologo per gli<br />

artisti in un loro stato depressivo o di<br />

ansia?<br />

Sì, perché purtroppo il lavoro del cantante è<br />

molto bello ma non è tutto oro quello che<br />

luccica. Il mondo loro è un po’ come quello<br />

del calcio, in cui puoi avere a che fare<br />

con dei talenti giovanissimi, ventenni . Il<br />

confronto è difficile talvolta, quando le cose<br />

vanno bene sono tutti contenti e va tutto in<br />

maniera discreta, ma mi sono trovato in<br />

situazioni e momenti negativi, in cui questi<br />

artisti hanno bisogno di avere vicino delle<br />

persone che credono in loro anche nelle<br />

sconfitte e gli vogliono bene.<br />

Come talent scout quali sono gli indizi o le<br />

tracce che ti fanno pensare “questo o questa<br />

diventerà famoso/famosa”?<br />

Ho avuto la fortuna di una certa varietà, ho<br />

“svariato”.Il primo progetto in cui ho credu-<br />

to è stato i “L<strong>ad</strong>ri di biciclette”. Ci sono alcuni<br />

generi musicali che mi appassionano più<br />

di altri, il “pop” è uno di questi. Mi piacciono<br />

il talento, la personalità della voce di chi<br />

canta che mi danno un’emozione.<br />

Il primo grande artista che ho scoperto e che<br />

ha avuto successo è Luciano Ligabue, poi<br />

Laura Pausini, Irene Grandi e Tiziano Ferro.<br />

quando Ligabue lo sentii per la prima volta<br />

mi colpì moltissimo, lui ha avuto successo a<br />

trent’anni. Altro artista che ho scoperto è<br />

Sergio Cammariere davvero bravissimo.<br />

Comunque non è che esista una regola in base<br />

alla quale “scovi” i talenti. E’ importante il<br />

“timing”, il momento in cui questi talenti vengono<br />

scoperti, Ligabue mi arrivava in un<br />

periodo in cui i Litfiba erano al top, la Pausini<br />

in un periodo in cui piacevano Vallesi e<br />

Masini, ma che cantava il suo mondo nel suo<br />

modo. Credo sia importante capire quando è<br />

il momento in cui lanciare certi artisti. Ho<br />

sempre lavorato e continuerò a farlo in futuro<br />

solo con cantanti, artisti veri, perché sono<br />

tutte persone che hanno una forte personalità<br />

e si esprimono, questo non vuole dire escludere<br />

i cantanti meno bravi, ma dare la priorità<br />

a ciò che arriva con la voce e la musica. Il<br />

carisma poi fa il resto, riesce a conquistarti,<br />

sul palco è fondamentale.<br />

Quando arriva il successo... queste persone<br />

non perdono il rapporto con il mondo,<br />

gli altri, la realtà..?<br />

La vita dell’artista non è facile, perché in un<br />

attimo la fama ti cambia la vita. Poi la popolarità<br />

fa soffrire o distrugge in alcuni casi un<br />

cantante. Come il fatto di non poter andare a<br />

fare la spesa sereni o passare come una persona<br />

qualunque diventa difficile. Ci sono<br />

quelli che fuggono dalla “normalità”, andare<br />

al ristorante con gli amici è bello ma per loro<br />

diventa troppo, un continuo firmare autografi<br />

e fare foto con altri e gli artisti perdono la<br />

loro privacy. C’è chi scappa e va all’estero,<br />

anche per viverci, altri vivono bene il rapporto<br />

con il pubblico senza questo genere di<br />

“problematiche”.<br />

Secondo il tuo parere Fabrizio come mai<br />

si verificano questi episodi di rincorsa alla<br />

star da parte del fan?<br />

In Italia e nel mondo è normale, poi va da<br />

città a città. Mi rendo conto che nel nord Italia<br />

il rapporto con il personaggio famoso è diverso<br />

rispetto al sud, in cui i rapporti e le perso-<br />

–– 61 ––<br />

Fabrizio Giannini con Nina Zilli<br />

Febbraio 2011<br />

ne sono più caldi, però questo acc<strong>ad</strong>e un po’<br />

a tutti i personaggi famosi, dal calciatore,<br />

all’attore, al personaggio che diventa pubblico.<br />

Alle persone piace parlare con queste persone,<br />

farsi scattare una foto, conoscere il loro<br />

punto di vista, poi oggi per quanto riguarda la<br />

musica contrariamente a molti anni fa, i cantanti,<br />

un’evoluzione molto positiva, sono dei<br />

personaggi che comunicano, lanciano dei<br />

messaggi e i testi sono diventati preziosi. La<br />

gente cerca valori non canzo<strong>net</strong>te che forse<br />

dureranno sì e no poco tempo.<br />

Oggi si tr<strong>ad</strong>ucono i testi di canzoni internazionali,<br />

ci si chiede quale sia il messaggio<br />

che un cantante trasmette, non siamo più in<br />

un tempo di canzo<strong>net</strong>te, ma di testi impegnati<br />

e impegnativi.<br />

Politica e cantanti in politica..?<br />

Uno può avere degli schieramenti o preferenze,<br />

in passato i famosi cantautori avevano<br />

certe simpatie, io oggi non vedo l’artista<br />

politicamente schierato, potrebbe essere un<br />

simpatizzante però non è più come una volta.<br />

Il cantante fa il suo mestiere.<br />

Progetti, sogni e intenzioni per il 2011?<br />

Ho un anno durissimo in arrivo, tre dischi<br />

che usciranno, Nina Zilli, Giorgia e Tiziano<br />

Ferro, e mi aspetto molto da questi album,<br />

la collaborazione con Eros andrà avanti e nel<br />

2012 ci sarà il suo nuovo album.<br />

Voglio fare un disco pazzesco con Giorgia e<br />

prendermi del tempo non per “comprare a<br />

questi artisti il motorino” ma per creare più<br />

affiatamento con loro.


Febbraio 2011<br />

Sentirsi citt<strong>ad</strong>ina del mondo: Elisabetta Fan tone e le abilità di una sola artista<br />

Elisabetta Fantone fotograta da Paul Misciagno<br />

Italiana di nascita, ma citt<strong>ad</strong>ina del mondo,<br />

Elisabetta Fantone è una superstar del jet-set<br />

multi-sfaccettato pronta per la stima internazionale.<br />

Nel 2006 ha conquistato il Can<strong>ad</strong>a<br />

con la sua bellezza mozzafiato e la sua recitazione<br />

di innegabile bravura, quattro anni<br />

poco dopo, diventa anche una celebre pittrice<br />

di pop-art e cantante di successo.<br />

Le abbiamo rivolto alcune domande.<br />

Elisabetta può dirci qualcosa del suo passato<br />

italiano? Si sente più americana o europea?<br />

Nel 1986 i miei genitori decisero di trasferirsi<br />

con tutti noi (i miei tre fratelli ed io) in Italia.<br />

Per i successivi 4 anni sono cresciuta in un<br />

paesino chiamato Macchiagodena.<br />

L’italiano era la mia prima lingua e fino <strong>ad</strong><br />

oggi lo parlo ancora in famiglia, con parenti e<br />

amici. Anche se ho vissuto in Italia in età molto<br />

giovane, devo dire che è una parte importante<br />

di ciò che sono oggi. I miei ricordi più<br />

preziosi sono di quel tempo. Un ricordo che<br />

sarà per sempre impresso nella mia mente è il<br />

giorno in cui la mia famiglia ha deciso di<br />

lasciare l’Italia per tornare in America e in quel<br />

momento mi ha influenzato moltissimo. Per<br />

fortuna abbiamo ancora la casa in cui sono<br />

cresciuta così ho sempre un posto nel quale<br />

andare quando sono in viaggio per l’Italia. Mi<br />

piace considerare me stessa più italiana che<br />

altro. Non credo che sia il luogo dove si nasce<br />

che fa chi si è. Penso che chi sei è più determinato<br />

dall’ambiente e dal modo in cui si viene<br />

cresciuti ed educati.<br />

Quante carriere ha? Come ci si sente a raggiungere<br />

così tanti traguardi?<br />

E ‘vero che ho molte carriere. Ho avuto un<br />

singolo che ha raggiunto il top delle classifica,<br />

ho scritto un libro, ho lavorato come conduttrice<br />

r<strong>ad</strong>iofonica, sono stata in televisione e ho<br />

una carriera di successo nella pittura, ma il<br />

mio vero amore sarà sempre la recitazione.<br />

Non mi sento come se avessi raggiunto i miei<br />

obiettivi in modo trionfante ... ancora! Anche<br />

se sono molto orgogliosa di quello che sono<br />

riuscita a realizzare fino <strong>ad</strong> oggi, cerco sempre<br />

di mettere tutte le mie energie e la passione in<br />

quello che faccio. Al momento, mi dedico<br />

principalmente alla mia pittura e alla recitazione<br />

perché credo che sia importante per un<br />

artista diversificare.<br />

Penso che sia importante per me esplorare continuamente<br />

e imparare perché mi dà un senso<br />

di direzione .<br />

Grande o piccolo schermo... qual è il migliore<br />

secondo lei? Quali sono i suoi pensieri<br />

<strong>sulla</strong> realtà r<strong>ad</strong>iofonica oggi?<br />

Ascolto ancora la r<strong>ad</strong>io quando sono in macchina,<br />

ma per me, non è quella di una volta. Mi<br />

sembra che il lato digitale<br />

della musica stia<br />

prendendo il sopravvento<br />

soprattutto ora che siamo<br />

in gr<strong>ad</strong>o di creare le<br />

nostre liste di brani e saltare<br />

tutta la conversazione<br />

e la pubblicità.<br />

La maggior parte degli<br />

attori ha cominciato in<br />

televisione prima di<br />

andare sul grande<br />

schermo. Fare televisione<br />

può risultare difficile<br />

per alcuni attori.<br />

Quando un attore televisivo<br />

ha la possibilità<br />

di passare al grande<br />

schermo deve dimostrare<br />

a sé stesso per<br />

perdere l’etichetta di<br />

attore televisivo. Anche<br />

oggi molti attori stanno<br />

cercando di usare la tv<br />

–– 62 ––<br />

come un trampolino di lancio per arrivarea al<br />

grande schermo, anche se oggi gran parte dello<br />

stigma associato con la Tv non c’è più.<br />

Invece molti attori del grande schermo stanno<br />

cercando la sfida del piccolo schermo con<br />

le serie prodotte da registi di fama. Sono sempre<br />

stata attratta dal cinema, dove la sceneggiatura<br />

richiede di più da un attore, come<br />

aumentare i suoi limiti emotivi. Sono fortunata<br />

<strong>ad</strong> avere avuto la possibilità di farlo nel mio<br />

ultimo progetto “Il mio nome è Sandy” un film<br />

diretto da Marco Iammatteo dove interpreto<br />

una prostituta francese di nome “Sandy” nella<br />

città di New York. Per essere in gr<strong>ad</strong>o di<br />

comprendere appieno il personaggio dovevo<br />

diventare emotivamente “Sandy”. Il film uscirà<br />

nella primavera del 2011 e io sono entusiasta<br />

di vedere la storia su pellicola.<br />

Come creativa i soggetti ed i colori preferiti?<br />

Sono stimolata da alcune delle più grandi icone<br />

del mondo di ieri e di oggi.<br />

Creo famosi ritratti e le mie immagini sono<br />

spesso influenzate dalla cultura pop art degli<br />

anni 1950, 1960 e 1970. Sono sempre stata<br />

affascinata dalla speranza di condividere la<br />

mia visione personale del mondo del cinema,<br />

bellezza, glamour e celebrità mentre sogno di<br />

viverlo come loro. Creo lavori che ora sono<br />

motivati dalle mie esperienze legate al mondo<br />

affascinante dell’ animazione. I miei qu<strong>ad</strong>ri<br />

Klhoe e Kourtney Kardashian dal famoso reality show “Keeping up<br />

with the Kardashians” a fianco dei ritratti commissionati a Elisabetta<br />

Fantone (Klhoe, Kim e Kourtney)<br />

Arte Arte<br />

immortalano aspettative preconcette<br />

della bellezza. Ho scelto di<br />

riempire ogni tela con accuratamente<br />

orchestrate brillanti tonalità<br />

e colori, creando immagini<br />

che lasciano un senso di rilassante<br />

piacere all’osservatore.<br />

I sentimenti principali che vive<br />

quando lavora? Felicità, tristezza,<br />

incomprensione, finzione..?<br />

I sentimenti sono una parte molto<br />

grande di tutto quello che faccio.<br />

Che si tratti di pittura o recitazione<br />

entrambe le carriere coinvolgono<br />

l’espressione delle emozioni<br />

in modi diversi. La differenza<br />

per me è che la pittura può essere<br />

più di un metodo di pura espressione.<br />

Una volta che le emozioni<br />

sono vissute io le trasferisco in un<br />

display corporeo. Queste immagini vengono<br />

poi interpretate in modo diverso da ogni singolo<br />

spettatore. La pittura mi porta una certa<br />

pace interiore. Vedo le mie emozioni trasposte<br />

in colori e forme. Tuttavia, nella recitazione ho<br />

bisogno di creare le emozioni richieste. Per farlo<br />

devo talvolta cercare un’emozione specifica<br />

già vissuta e riviverla in quel momento. Altre<br />

volte creo semplicemente quella emozione e<br />

le cause che l’hanno creata.<br />

Riceve un gallerista che le chiede di creare<br />

una collezione dal titolo “Società: 1900-2000<br />

e oltre” ... Quanti qu<strong>ad</strong>ri creerebbe, i colori,<br />

le sensazioni che vorrebbe esprimere?<br />

Si tratta di una gamma piuttosto ampia di tempo.<br />

Pensate a quanto è stato fatto negli ultimi<br />

30 anni! Stiamo vivendo il futuro! Comunque,<br />

se dovessi dipingere una collezione, sarebbe<br />

probabilmente una collezione che rappresenta<br />

l’evoluzione delle donne nella nostra società<br />

negli ultimi cento anni. Rappresentando l’inferiorità<br />

intellettuale e fisica delle donne per la<br />

conquista di diritti e di potere.<br />

Rappresentando la trasformazione delle donne<br />

in ogni aspetto. Vorrei scegliere donne che<br />

hanno avuto un impatto importante nella evoluzione<br />

della storia. Io probabilmente dipingerei<br />

una ventina di pezzi. Vorrei iniziare con<br />

ritratti in bianco e nero fino a opere dai colori<br />

desaturati muovendomi lentamente in avanti<br />

nel tempo con l’aggiunta di più colore. Il<br />

titolo sarebbe: “‘Donne: al limite dell’evolu-<br />

<strong>Angelo</strong> Dundee (coach e manager di Muhamm<strong>ad</strong> Ali) davanti al ritratto commissionato<br />

a Elisabetta Fantone (a destra) dipinto per il campione<br />

zione”. Penso che potrebbe essere il mio prossimo<br />

ciclo di lavori!<br />

Un’agenzia per il turismo chiede le sue opinioni<br />

per delle vacanze da sogno ... cosa vorresti<br />

dire loro?<br />

Questo è probabilmente la più semplice<br />

domanda che mi ha chiesto finora. A Miami<br />

ho la fortuna di svegliarmi con l’oceano, tutti<br />

i giorni e tuttavia, vorrei ancora dire che la mia<br />

vacanza da sogno ideale sarebbe ... da qualche<br />

parte con una spiaggia e il sole ...<br />

Quello che la gente non manca nella loro<br />

vita non visitare Usa o in Can<strong>ad</strong>a?<br />

America del Sud è così caldo e conforte-<br />

Gretchen Rossi famoso personaggio del “Real<br />

Housewives of Orange OC” con Elisabetta<br />

Fantone e il ritratto commissionato all’artista<br />

–– 63 ––<br />

vole come dicono?<br />

Febbraio 2011<br />

Ci sono così tante differenze<br />

tra Europa e America. Dai<br />

governi alla televisione, dai<br />

tempi di cottura ai pasti.<br />

Dallo sport alla guida ... la<br />

lista potrebbe continuare!<br />

Per esempio in America si<br />

può parlare una sola lingua,<br />

l’inglese e si riesce a trovare<br />

la str<strong>ad</strong>a e òa direzione intorno.<br />

D’altra parte, l’Europa<br />

ha più lingue e nazioni!<br />

Un’altra grande differenza<br />

tra America ed Europa sono<br />

i grandi spazi. In America ce<br />

n’è tanto per muoversi, parchi<br />

e spiagge. L’America ha<br />

autostr<strong>ad</strong>e enormi e spesso<br />

si ha bisogno di una macchina<br />

per arrivare dove si vuole<br />

andare.<br />

Il Quebec per esempio è cinque volte più grande<br />

della Francia e ha dieci volte meno persone.<br />

Tutto è molto più grande qui! In America, l’intrattenimento<br />

è una parte importante della<br />

società. Per dire, abbiamo più di 400 canali<br />

TV tra cui scegliere a casa. Tuttavia, credo che<br />

l’America sia stata erroneamente interpretata<br />

in TV. Dovete visitarla per crearvi la vostra<br />

opinione. Anche se in America è possibile trovare<br />

qualsiasi cosa e tutto è possibile, qui io<br />

continuo a pensare che l’Europa in qualche<br />

modo sia più raffinata.<br />

Una casa editrice la contatta e le chiede un<br />

suo nuovo libro, in copertina “2011” ...<br />

quante pagine scriverebbe? Ci sarebbero<br />

più speranze, progetti o meglio non parlare<br />

del futuro..?<br />

Sì, sono d’accordo, non mi piace parlare di<br />

quello che potrebbe essere. Nella mia esperienza,<br />

ogni volta che ho parlato di qualcosa<br />

che sognavo acc<strong>ad</strong>esse, non è mai avvenuta.<br />

Come se quello lassù volesse solo tenermi<br />

coi piedi per terra. Così ho deciso da tempo<br />

di non parlare del futuro. Cerco sempre di<br />

vivere nel presente. Se dovessi scrivere un<br />

libro, sarebbe sul mio passato e presente, su<br />

quanta fortuna sono a trovarmi dove sono<br />

oggi e su come potevo solo sperare che il<br />

futuro fosse brillante come il mio passato<br />

effettivamente è stato. Forse per dare ispirazione<br />

<strong>ad</strong> altri.


Febbraio 2011<br />

–– 64 ––<br />

Sport<br />

Le vittorie di Magda Genuin<br />

Magda nasce <strong>ad</strong> Agordo il 17 giugno<br />

1979 e vive a Falc<strong>ad</strong>e, piccolo paese nel<br />

cuore delle Dolomiti Agordine in provincia<br />

di Belluno. Pratica lo sci di fondo<br />

fin da bambina, complice il p<strong>ad</strong>re <strong>Angelo</strong><br />

e la sorella Fabiana che prima di lei hanno<br />

gareggiato in questo sport. Magda<br />

ama questo sport e si dedica con grande<br />

passione e dedizione, ripagate con i risultati<br />

ottenuti in Coppa del Mondo nelle<br />

ultime stagioni!<br />

Maestra di sci dal 2001, nel 2004 diventa<br />

istruttrice ed entra a far parte dell’<br />

Esercito, il corpo militare che le ha permesso<br />

a tutti gli effetti di essere un’ atleta<br />

professionista garantendole una sicurezza<br />

economica.<br />

Sale sul podio in Coppa del Mondo 5<br />

volte nelle sprint (3 terzi posti individuali<br />

e 2 volte sul gr<strong>ad</strong>ino più alto nel team<br />

sprint), 1 volta terza in staffetta e mette<br />

nel cassetto due titoli italiani assoluti sia<br />

a tecnica libera che in tecnica classica.<br />

Il 12 dicembre 2008 si laurea in Scienze<br />

dell’ Educazione all’ Università di<br />

P<strong>ad</strong>ova, nel tempo libero le piace andare<br />

in montagna, esplorare nuove cime e lo<br />

sci d’alpinismo.<br />

La scelta di essere una sportiva a tutti<br />

gli effetti le ha aperto una nuova str<strong>ad</strong>a<br />

nella vita oppure l'attività fisica è<br />

secondaria in questo?<br />

Sicuramente la scelta di essere sportiva ha<br />

aperto una nuova str<strong>ad</strong>a....e oggi come oggi l'<br />

attività fisica è la cosa principale della mia<br />

giornata...e quindi tutto- tanto si svolge in<br />

funzione di questo.... sono contenta della scelta<br />

che ho fatto, consapevole del fatto che questa<br />

è una parentesi della mia vita, mi sento<br />

una privilegiata per aver avuto la fortuna di<br />

poter essere un' atleta professionista a tutto<br />

gli effetti..grazie al mio gruppo sportivo militare<br />

l' esercito!<br />

Posti e i paesi che l'hanno impressionata<br />

positivamente e in cui ci farebbe ritorno<br />

sicuramente?<br />

Senza ombra di dubbio l' America e in particolar<br />

modo il Can<strong>ad</strong>a, paese di cui sono innamorata<br />

e guarda caso il luogo dove ho fatto il<br />

mio primo podio in Coppa del Mondo...Mi<br />

piace per l' immensità dei luoghi e la natura<br />

selvaggia che regna sovrana!!<br />

Anche se come fondista il Nord e in particolar<br />

modo la Norvegia mi affascina, forse più per<br />

come viene vissuto il mio sport e per il rispetto<br />

che i nordici hanno verso il fondo!!...cosa<br />

che qui da noi manca, del resto lì lo sci nordico<br />

è a tutti gli effetti lo sport nazionale!!<br />

Che emozioni sono collegate al tenere in<br />

mano una medaglia scintillante e al non<br />

arrivare nei primi tre posti? Vittoria e sconfitta<br />

sono qualcosa di "abnorme" per chi<br />

pratica sport?<br />

Ho sempre festeggiato le medaglie e i podi<br />

come per voler lasciar scritto qualcosa di<br />

importante e l' ho sempre fatto con le persone<br />

a me care e vicine.<br />

Sono emozioni uniche che fanno venire i brividi.<br />

Una confidenza la notte dopo il mio primo<br />

podio in carriera non ho chiuso occhio!<br />

Oggi vivo i podi con minor intensità forse perchè<br />

sono nove i miei podi conquistati in<br />

Coppa del Mondo e magari mi sono abituata e<br />

mi dispiace un po' non sentire più emozioni<br />

così forti, ma credo sia normale!!<br />

Vittoria e sconfitta sono elementi impre-<br />

scendibili per chi pratica sport..l' una<br />

implica l' altra....E anche dalla sconfitta<br />

imparo molto e vivo emozioni forti<br />

quanto nelle vittorie..., chiramente nelle<br />

sconfitte si soffre ma a me sono servite<br />

per crescere come atleta e come<br />

persona...forse sono cresciuta più con<br />

le sconfitte che con le vittorie!!<br />

Ci sono persone con cui si è creata<br />

anche una bella amicizia, tra sfide, gare<br />

e competizioni? E' importante la condivisione<br />

di interessi?<br />

Sicuramente si sono persone con cui si è<br />

creato un bel rapporto d' amcizia...anche<br />

se una volta credevo e ricercavo un rapporto<br />

d' amicizia con tutti...oggi forse con<br />

l' età seleziono le persone con cui vale la<br />

pena essere amiche...Il mio sport è uno<br />

sport individuale, dove la competizione e<br />

la rivalità sono elementi importanti per<br />

conseguire gli obbiettivi che ti sei prefissato...non<br />

è facile creare rapporti d' amicizia<br />

veri quando sul campo si è una contro<br />

l' altra...Ho sofferto molto per amicizie<br />

che credevo vere e in realtà non si sono<br />

rivelate tali.<br />

Oggi sono contenta di aver chiaro che le<br />

amicizie vere sono poche e queste vale la<br />

pena di vivere davvero!!<br />

...la condivisione d' interessi è per me<br />

fondamentale...ma non è così facile in un<br />

ambiente sportivo.Quando vivi molto tempo<br />

insieme alla squ<strong>ad</strong>ra spesso l' interesse<br />

che ci unisce è lo sport...il resto magari lo<br />

condividi nelle vita privata.<br />

Suoi pensieri <strong>sulla</strong> contemporaneità?<br />

Mi spaventa un po' il mondo in cui viviamo e<br />

quello che sta succedendo...non mi piace!!<br />

Credo che manchino valori quelli che io ho<br />

avuto la fortuna di imparare facendo sport!<br />

I valori dello sport insegnano nella vita: accettare<br />

le sconfitte, rialzarsi e ripartire in momenti<br />

difficili, essere costanti e tenaci, credere in<br />

quello che stai facendo, soffrire, fare sacrifici<br />

che poi ti permettono di vivere emozioni intensi<br />

nel momento in cui sali sul podio, il mettersi<br />

in gioco con gli altri, il rispettare l' avversario<br />

e gli altri, conoscere l' umilità.<br />

A me lo sport sta insegnando tanto e mi piacerebbe<br />

dire ai giovani di praticarlo perchè credo<br />

davvero sia un insegnamento di vita e di<br />

valori....che oggi nella vita normale faccio fatica<br />

<strong>ad</strong> incontrare!!<br />

Arte<br />

Questo mese abbiamo avuto il piacere di<br />

prendere contatti con la giovane pittrice e<br />

artista Eliana Petrizzi che ha risposto a molte<br />

nostre domande, vi riportiamo le parti più<br />

interessanti dell’intervista.<br />

Guardando ai risultati e ai successi nello<br />

studio, un 60/60 all'artistico non è per<br />

niente poco.<br />

Ti ringrazio, ma non sono certo questi i successi<br />

nella vita. Il gr<strong>ad</strong>o di riuscita in ogni<br />

cosa corrisponde al livello di piacere che ci<br />

ha procurato il farle. Io ho sempre amato lo<br />

studio delle discipline artistiche ed umanistiche,<br />

per cui non mi è costato nulla riuscirvi.<br />

Peraltro, il Liceo Artistico non è la<br />

Facoltà di Ingegneria nucleare. E’ stata una<br />

scuola completa e ben strutturata, ma non<br />

direi particolarmente complessa.<br />

Richiede molta volontà la sua carriera?<br />

In che maniera programma una delle sue<br />

giornate? C'è spazio per il tempo libero?<br />

Il mio lavoro è come la danza classica.<br />

Richiede una disciplina ferrea, regole precise<br />

ed estremo rigore, esercizio continuo,<br />

umiltà e fatica. Molti credono a torto che<br />

l’artista sia una persona disordinata. Io invece<br />

ho imparato con gli anni che si può essere<br />

più liberi tra regole che si conoscono e<br />

rispettano che br<strong>ad</strong>i tra regole che si ignorano.<br />

La volontà intesa come determinazione,<br />

poi è fondamentale. Io vivo e lavoro in casa,<br />

a volte anche più di dieci ore al giorno, quindi<br />

più della media, ma ciò nonostante il pittore<br />

continua <strong>ad</strong> essere considerato un fantasmagorico<br />

nullafacente.<br />

Le mie giornate si programmano da sole in<br />

base al lavoro. Ho una vita regolare che, se<br />

non fosse per l’amore immenso che nutro<br />

per ciò che faccio, non esiterei a definire<br />

noiosa. Dipingo ogni giorno e finché dura<br />

la luce naturale. Mi prendo una pausa per le<br />

attività domestiche, poi ricomincio. Fre -<br />

quento pochissimo le persone e la vita sociale.<br />

Mi interessano poco: spesso mi annoiano,<br />

il più delle volte mi deludono. Mi capita<br />

lo stesso se resto in compagnia di me stessa.<br />

In fondo, io non sto veramente bene da<br />

nessuna parte.<br />

La sua attività in quanti e quali vesti la<br />

vede impegnata? Riesce a trovare del tempo<br />

per leggere, scrivere o avere un po’ di<br />

tempo da dedicarsi?<br />

Senza tempo libero non riuscirei <strong>ad</strong> attinge-<br />

–– 65 ––<br />

Febbraio 2011<br />

Tele e realismo di Eliana Petrizzi<br />

re energie per ciò che faccio. Per cui, par<strong>ad</strong>ossalmente,<br />

direi che il tempo libero è parte<br />

integrante del mio lavoro. Cosa faccio nel<br />

tempo libero? Moltissimo sport ed in particolare<br />

ciclismo. Sono l’unica donna di una<br />

squ<strong>ad</strong>ra di cicloamatori, la Polisportiva<br />

Comunale Team ANNALISA-CPS. Temo la<br />

forza di gravità e la floridezza delle donne<br />

più giovani. Per questo mi tengo in forma<br />

con massacranti circuiti di allenamento. I lati<br />

buoni del mio corpo cerco di valorizzarli,<br />

quelli così così li perdono. Faccio il punto<br />

della situazione: la vita è breve ed ho una<br />

piccola ruga d’espressione tra le sopracciglia.<br />

Mi convinco che alla mia età dovrei<br />

rendermi conto che, per esempio, la mia<br />

vanità non risponde a nessuna esigenza biologica<br />

essenziale. E’ quindi inopportuno che<br />

io perda tempo a preoccuparmi del mio<br />

aspetto, quando farei meglio a chiedermi a<br />

che gr<strong>ad</strong>o di “risveglio” sono giunta oggi<br />

fondamentalmente.<br />

A parte questo, <strong>ad</strong>oro passeggiare per i<br />

boschi, stendermi in primavera sotto gli alberi,<br />

stare da sola e sentire intorno a me<br />

l’Universo. Oppure sdraiarmi sul letto nella<br />

posizione del c<strong>ad</strong>avere: i pensieri evaporano<br />

uno <strong>ad</strong> uno come bolle. A quel punto,<br />

ogni cosa si vede e si comprende meglio.<br />

Amo moltissimo scrivere, ordinare cose,<br />

guardare libri di fotografia, leggere autori<br />

come Seneca, Peter Handke, Emile Cioran,<br />

Fernando Pessoa, Pablo Neruda. Scrivere<br />

soprattutto, molto più che dipingere, mi aiuta<br />

<strong>ad</strong> essere profondamente la donna che non<br />

riesco <strong>ad</strong> apparire.<br />

La sua produzione artistica annovera opere<br />

fotografiche e dipinti solamente oppure<br />

ci sono anche sue creazioni non ufficiali?<br />

Come convivono questi due interessi<br />

peculiari?<br />

Credo sia importante per un artista sperimentare<br />

linguaggi diversi, fermo restando<br />

le proprie poetiche di fondo. Talvolta capita<br />

che una tecnica sconosciuta suggerisca<br />

temi inediti all’artista stesso. E’ sempre<br />

bene accogliere il nuovo con curiosità e<br />

fiducia. Non esistono mie creazioni non<br />

ufficiali. Oltre alla pittura ed alla fotografia,<br />

con cui principalmente opero, disegno<br />

una linea di gioielli artistici che realizzo a<br />

mano e per i quali ho creato il marchio<br />

RACCONTIDEIROS. Realizzo inoltre una<br />

linea di oggettistica design per la casa. Il<br />

motivo è che mi annoia concentrarmi su un<br />

unico aspetto del fare, per questo mi alleggerisco<br />

diversificando.<br />

Da Avellino a Salerno, a Bari, Genova, da<br />

Vicenza a P<strong>ad</strong>ova, come ha visto e considera<br />

il Ve<strong>net</strong>o? Ci sono località dove sono<br />

state allestite mostre dedicate alle sue opere<br />

in cui ha vissuto particolarmente bene?<br />

Francamente, ovunque tranne che in Irpinia<br />

ed in Campania più in genere, e mi dispiace<br />

ammetterlo. Qui non esiste ancora il<br />

rispetto per la figura professionale e soprattutto<br />

culturale dell’Artista. Il pittore è ancora<br />

concepito come una figura romantica di<br />

nessuna utilità pubblica. Di fatti, qui tutti i<br />

miei colleghi sono stati costretti negli anni a<br />

svolgere una seconda attività di sostegno.<br />

Non esiste nelle Amministrazioni Pubbliche<br />

alcuna attenzione alla valorizzazione degli<br />

artisti del territorio. E non è solo a causa dei<br />

recenti tagli alla Cultura. Non c’è mai stata<br />

neanche prima. Domina a troppi livelli una<br />

paurosa ignoranza estetica che genera cattivo<br />

gusto ed indifferenza nell’approccio alle<br />

urgenze espressive della contemporaneità.<br />

Altrove, mi sono sempre trovata bene: ho<br />

visto il mio lavoro sostenuto, promosso, valorizzato<br />

sia nel pubblico che nel privato. Di<br />

contro, faccio fatica a ricordare negli ultimi<br />

anni un solo collezionista nella mia provincia<br />

o una sola mostra decente organizzata da un<br />

Ente Pubblico. Mi sono arresa: oramai non<br />

chiedo nemmeno più.<br />

Più in generale, devo ammettere che il<br />

momento artistico italiano non è dei migliori:<br />

troppo spettacolo, troppa farsa, troppa presunzione,<br />

troppo mercato, troppo prezzo e<br />

poco valore.


Febbraio 2011<br />

Patrizia Salviato, scrittrice e personal trainer con 20 anni di carriera nel fitness<br />

Patrizia Salviato è senza dubbio una delle più<br />

grandi star dello sport. E’ la prova che chiunque<br />

ha un sogno e un po' di perseveranza può<br />

raggiungerlo.<br />

Nata a Camposampiero (P<strong>ad</strong>ova) classe ‘72,<br />

a 18 anni si diploma presso l'Istituto<br />

Commerciale “E.U.RUZZA” a P<strong>ad</strong>ova.<br />

Effettua corsi di marketing ed inizia il mestiere<br />

di segretaria presso uffici commerciali<br />

d'Aziende le<strong>ad</strong>er nel settore delle telecomunicazioni<br />

con ruoli diversi. A 21 anni Patrizia<br />

decide, insoddisfatta da questo tipo d'attività<br />

impiegatizia, impostale dalla famiglia, di allenarsi<br />

presso la palestra più attrezzata di P<strong>ad</strong>ova:<br />

il New Olympia Club. Nel Campionato 2002<br />

conquista il podio al Campionato Italiano di<br />

Miss Fitness Italia NABBA e al Campionato di<br />

Miss Fitness Europa IBFA, nel Campionato<br />

2003 riconquista il titolo di Miss Fitness<br />

Europa IBFA. La sua passione per il fitness<br />

la spinge oltre <strong>ad</strong> allenarsi con costanza,<br />

partecipando alle competizioni più importanti<br />

in Italia, a collaborare con le riviste<br />

più importanti del settore, essendo considerata<br />

un esempio da seguire, che le dedicano<br />

diverse copertine e spazio per la pubblicazione<br />

di articoli sportivi. E' invitata<br />

come special guest da molteplici organizzazioni<br />

sportive, negozi per il fitness e Tv<br />

nazionali come Rai, Mediaset e altre.<br />

Inizia così a raggiungere una visibilità che le<br />

permette di stringere contratti come testimonial<br />

con i più notevoli marchi d'integratori del settore<br />

fitness.<br />

Nel 2000 darà una svolta definitiva alla sua<br />

attività professionale abbandonando definitivamente<br />

il lavoro di commerciale nel settore<br />

delle telecomunicazioni, iscrivendosi all'In -<br />

ternational Sports Sciences Association<br />

(ISSA), riconosciuta come le<strong>ad</strong>er mondiale<br />

nelle Certificazioni Fitness, che ha formato<br />

45.000 studenti come operatori qualificati nel<br />

campo dello sport (fitness trainer, istruttori e<br />

allenatori). ISSA si avvale di un supporto<br />

didattico eccellente e frequentando i programmi<br />

di specializzazione per essere continuamente<br />

aggiornata, Patrizia acquisisce l'esperienza<br />

tecnica e professionale completa che<br />

le permetterà di intraprendere la carriera di<br />

Personal Trainer con la certificazione riconsciuta<br />

a livello internazionale. Nel 2007 attiva<br />

un Centro Fitness a Pontedera (PI) con<br />

Marco Bolognesi (suo compagno attuale) e<br />

nel 2008 entra in Fitness First P<strong>ad</strong>ova come<br />

Personal Trainer professionista. Nel 2010<br />

Patrizia Salviato è riconosciuta dall'EREPS<br />

(Europea Register of Exercise Professionals).<br />

EREPS è regolamentato dal Consiglio per gli<br />

Standards dell' European Health and Fitness<br />

Association (EHFA) usando un sistema europeo<br />

ufficiale di idoneità che stabilisce la conoscenza,<br />

le abilità e le competenze che i professionisti<br />

dell'esercizio fisico devono ottenere<br />

per la registrazione.<br />

Patrizia, come è entrata a far parte del mondo<br />

del bodybuilding, c'è stato un momento<br />

o un evento particolare che l'ha portata a<br />

questa scelta? Aveva dei presentimenti che<br />

la palestra sarebbe diventata importante<br />

nella sua vita?<br />

La rottura di una relazione sentimentale a 23<br />

anni mi portò <strong>ad</strong> iscrivermi in palestra, un<br />

classico! Prima non sapevo nemmeno che<br />

cosa fosse una palestra anche se avevo praticato<br />

pattinaggio artistico, nuoto agonistico e<br />

atletica fino a 13 anni. Non avrei mai immaginato<br />

che diventasse la mia professione la<br />

palestra, contavo di non dover<br />

passare la vita seduta dietro <strong>ad</strong><br />

una scrivania a fare amministrazione<br />

ma di fare la giornalista o<br />

la ballerina di danza classica. Ci<br />

sono andata vicina!!<br />

Campionato Italiano di Miss<br />

Fitness Italia NABBA 1° classificata,<br />

Miss Fitness Europa<br />

IBFA 1° classificata; sono state<br />

molte le gare, le competizioni<br />

a cui hai preso parte? Che sensazioni<br />

ed emozioni prova uno<br />

sportivo nella vittoria e nella<br />

sconfitta, le persone al di fuori<br />

possono realmente comprende-<br />

–– 66 ––<br />

Sport<br />

re ciò che sente o cosa pensa chi è arrivato<br />

primo o terzo sul podio?<br />

Ho iniziato nel 1988 a gareggiare, partecipavo<br />

a 4 gare l'anno, poi, una volta vinti i<br />

campionati italiani ed europei nel 2002 ho<br />

deciso di partecipare alla gara più importante<br />

in Italia che è il Grand Prix 2 Torri a<br />

Bologna ed a gare internazionali. Inoltre<br />

negli ultimi 15 anni mi sono dedicata alla<br />

mia formazione di Personal Trainer e nel<br />

2005 ho attuato questa professione.<br />

Cos'è la "International Sports Sciences<br />

Association (ISSA)"? Può dirci qualcosa di<br />

questa realtà?<br />

ISSA Italia è il distaccamento nazionale della<br />

sede americana ISSA America, fondata<br />

negli anni '80 e le<strong>ad</strong>er mondiale del settore<br />

delle Certificazioni inerenti al Fitness. ISSA<br />

America nasce dalla volontà di Frederick<br />

Sport<br />

Hatfield (dr. Squat) e di Sal Arria di introdurre<br />

una codifica ed una seria specializzazione<br />

nel settore, dando la possibilità agli<br />

operatori ed ai tecnici di usufruire di un percorso<br />

culturale, di un aggiornamento professionale<br />

continuo.<br />

In Italia, dalla fine degli anni '90, Adriano<br />

Borelli (Presidente ISSA Italia) ha voluto portare<br />

ed <strong>ad</strong>attare al nostro Paese il medesimo<br />

percorso formativo.<br />

ISSA Italia promuove la cultura del Benessere,<br />

del Fitness e della Prevenzione intesi come<br />

corretto stile di vita dal punto di vista dell'alimentazione,<br />

dell'attività fisica e dell'integrazione,<br />

organizzando eventi culturali su tutto il<br />

territorio nazionale dal 1997. Lo sviluppo che<br />

ha fatto registrare in questi ultimi anni il settore<br />

Fitness ha richiesto una crescente domanda di<br />

professionalità: in più di dieci anni oltre 5.000<br />

studenti hanno partecipato ai nostri corsi e circa<br />

3.500 hanno conseguito e mantenuto le certificazioni<br />

acquisite, aggiornandosi ogni anno.<br />

Ad oggi i certificati ISSA Italia collaborano<br />

in centinaia di Centri Fitness e Centri<br />

Benessere tra i più importanti d’Italia.<br />

Ogni anno il numero di persone interessate<br />

alla formazione in ambito fitness aumenta: la<br />

consapevolezza delle proprie competenze<br />

acquisite si riflette in una maggiore capacità<br />

di soddisfare i propri bisogni e quelli dei propri<br />

clienti, spiegando e motivandoli a perseguire<br />

obiettivi, incrementando così la loro fidelizzazione<br />

e la loro fitness.<br />

Quando si trova con una persona, uomo<br />

o donna, giovane o anziano, come<br />

Personal Trainer quali sono le preoccupazioni,<br />

i pensieri o il sentire che più la<br />

impegnano al momento? Ha mai avuto<br />

dei casi disperati?<br />

Con l'esperienza maturata in 20 anni sul campo<br />

del fitness riesco <strong>ad</strong> entrare nella persona e<br />

a capire se viene da me per sé stessa o perché<br />

qualcuno l'ha obbligata o per piacere agli altri.<br />

I casi più disperati sono le persone in sovrappeso<br />

e gli obesi, che dopo aver dialogato ed<br />

investito tempo e soldi con me, dopo soli 2<br />

mesi abbandonano, perché ovviamente non<br />

era una loro spontanea scelta quella di venire<br />

in palestra e rivolgersi al Personal Trainer!<br />

Le persone in sovrappeso e obese non patologiche,<br />

innanzitutto devono curare la mente (che<br />

rispecchia il loro corpo) e poi saranno in gr<strong>ad</strong>o<br />

di decidere loro stesse a curare il loro corpo<br />

in palestra. Prima la mente e poi il corpo. Il<br />

contrario non dà nessun risultato.<br />

Poi ci sono alcuni che solo perché pagano si<br />

arrogano il diritto di non fare ciò che io consiglio<br />

e poi si lamentano con me per gli scarsi<br />

risultati ottenuti, fortunatamente sono solo il<br />

2%. Questi 2 tipi di persone devono rivolgersi<br />

<strong>ad</strong> altri tipi di professionisti in gr<strong>ad</strong>o di aiutarli<br />

psicologicamente.<br />

Il suo tempo come lo impiegherebbe? Il<br />

lavoro, il tempo "economico" invece cosa<br />

"pretende" o "esige" da lei? Interessi e hobbies?<br />

Arte, letteratura, matematica... cosa<br />

preferisce?<br />

Per me stessa prediligo tutto ciò che è cultura,<br />

spettacolo, gioco e sport individuali.<br />

Collaboro con riviste specializzate di fitness,<br />

sono spesso ospite in TV locali e nazionali.<br />

Scrivere è il mio hobby.<br />

Come atleta tende a dar peso all'aspetto<br />

sociale dell'umanità oppure meglio non<br />

fidarsi troppo di chi dice di interessarsi ai<br />

meno fortunati oggi come oggi..?<br />

L'umanità ha bisogno di amore, di rigenerarsi<br />

e di ossigeno ed io ho comunicato sempre<br />

qualcosa di positivo sia nello sport sia durante<br />

i colloqui con le persone che veramente hanno<br />

grossi problemi. Le persone che si dedicano<br />

ai meno fortunati sono ammirevoli e lo fanno,<br />

perché evidentemente era il loro destino.<br />

L'alimentazione, il sonno, le abitudini di tutti<br />

i giorni: le persone di oggi hanno molti<br />

problemi più di anni fa forse?<br />

–– 67 ––<br />

Febbraio 2011<br />

Lo stile di vita è totalmente cambiato: inizialmente<br />

l'uomo si svegliava, correva, si arrampicava,<br />

lavorava fisicamente e lottava per mangiare<br />

e costruire la propria casa, quindi l'uomo<br />

mangiava sano e consumava. Oggi tutti<br />

sono inattivi fisicamente: l'uomo si sveglia, si<br />

siede in auto, si siede in tram, in treno, si siede<br />

in ufficio si siede a tavola, quindi fisicamente<br />

l'uomo non fa nulla, soltanto chi va in<br />

palestra è attivo. Ecco perché l'umanità è sempre<br />

più malata e grassa.


Febbraio 2011<br />

–– 68 ––<br />

Spettacolo<br />

Spettacolo<br />

Elena Bonelli, artista internazionale, voce ufficiale dell’Inno di Mameli<br />

ai Mondiali in Corea e il progetto di canto tr<strong>ad</strong>izionale “Tanto pe’ cantà”<br />

Attrice e Cantante Internazionale si è esibita<br />

nei teatri più prestigiosi di oltre 130<br />

paesi del mondo, dalla Carnegie Hall di<br />

New York al teatro degli Champs-Élysées,<br />

dal Palazzo dell’Onu all’Auditorium di<br />

Tokyo, da Sidney a Città del Messico, da<br />

Islamab<strong>ad</strong> a Rio de Janeiro da Kuala<br />

Lumpur all’Europa tutta etc.<br />

Il Maestro Carlo Lizzani l’ha definita<br />

la nuova Anna Magnani, indicata dalla<br />

stampa italiana come l’erede di<br />

Gabriella Ferri con lo spettacolo<br />

“Roma in the world”, si è poi esibita<br />

in tutti i maggiori teatri di Roma:<br />

Teatro Romano di Ostia Antica, Teatro<br />

dell’Opera, all’Auditorium Parco della<br />

Musica, al Teatro Olimpico, Teatro<br />

Argentina, Salone Margherita e per 5<br />

anni ha toccato teatri nei 5 continenti<br />

chiudendo il tour con grande successo<br />

e standing ovation nel tempio mondiale<br />

della musica la prestigiosissima<br />

Carnegie Hall di New York. La voce<br />

ufficiale dell’Inno di Mameli interpretato<br />

ai Mondiali in Corea in mondovisione<br />

e inciso, in 1 milione e mezzo<br />

di copie, per la Presidenza della<br />

Repubblica e per la Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri, distribuite il 2<br />

giugno dal Corriere della Sera. Ha<br />

cantato nei teatri operativi di guerra a favore<br />

della Pace in Kosovo, in Pakistan e a<br />

Kabul per il concerto di Natale 2002.<br />

Oltre al Cd Inno di Mameli, ha inciso: “La<br />

douce France di Juliette Grèco” con classici<br />

dell’esistenzialismo francese; “Napoli.<br />

Nà!” con le più belle melodie della tr<strong>ad</strong>izione<br />

napoletana.<br />

Elena Bonelli lancia il grande progetto di<br />

rilancio della canzone romana nel mondo<br />

con il film “Tanto pe’ cantà (Lazio è musica)”:<br />

i più bei brani della tr<strong>ad</strong>izione romana<br />

e del Lazio interpretati da Elena accompagnata<br />

dall’Orchestra Sinfonica di Roma e<br />

del Lazio diretta dal Maestro Pippo Caruso.<br />

Con la regia di Carlo Lizzani, la fotografia<br />

di Blasco Giurato, le coreografie di Franco<br />

Miseria, i costumi di Graziella Pera, le<br />

ambientazioni sceniche e la collaborazione<br />

alla regia di Maria Teresa Elena e la direzione<br />

artistica di Sergio Bardotti il film sarà<br />

diffuso in tutto il mondo.<br />

Le canzoni del film sono contenute nel Cd<br />

“Tanto pe’ cantà – Canzoni Romane” distribuito<br />

da Rai Tr<strong>ad</strong>e.<br />

La tr<strong>ad</strong>izione romana rivive nello spettacolo<br />

“Gran Gala della canzone romana” che<br />

ha debuttato a Budapest il 1 e il 2 giugno,<br />

con l’Orchestra Sinfonica Ungherese diretta<br />

dal Maestro Pippo Caruso e presto partirà<br />

per una tournée mondiale.<br />

Info: www.elenabonelli.<strong>net</strong><br />

Elena come preferisce definirsi: attrice,<br />

cantante..? Ha un'attività segreta magari<br />

di artista, compositrice, scrittrice di<br />

cui pochi o nessuno sa?<br />

Penso che non esista un’unica categoria in<br />

cui posso essere inserita…nella mia carriera<br />

ho vestito i panni di attrice, cantante,<br />

interprete, autrice di testi musicali e di sceneggiature<br />

teatrali e cinematografiche…il<br />

mio impegno artistico può essere descritto<br />

come “na passione…chiu forte e na catena”,<br />

parafrasando una canzone napoletana.<br />

Inoltre con il progetto “Inno di Ma -<br />

meli” sono diventata la voce ufficiale<br />

del nostro inno nazionale che ho<br />

esportato nel mondo.<br />

Se ho un’attività segreta? Beh non la<br />

definirei proprio così…piuttosto un<br />

ulteriore capitolo che si aggiunge alla<br />

mia lunga storia artistica: come saprete<br />

nell’ultimo anno e mezzo mi sono<br />

dedicata alla mia opera prima cinematografica<br />

“A Sud di New York”, in<br />

uscita nelle sale prossimamente.<br />

Che genere di film?<br />

E’ una commedia musicale, girata tra<br />

New York e il Sud Italia, che vede un<br />

cast di ottimi attori come Francesco<br />

Paolantoni, Franco Neri, Luca Na -<br />

politano, Fioretta Mari e tanti giovani<br />

esordienti.<br />

E’ un film che alla genuina commedia<br />

all’italiana aggiunge l’effervescenza<br />

del musical americano. Jenny, interpretata<br />

da me, è una donna da un passato<br />

di successo e ora alla ricerca di<br />

riscatto, punta tutte le sue carte su<br />

Carmelina (l’esordiente Carmen<br />

Napolitano), una giovane ragazza del<br />

Sud Italia con tanti sogni nel cassetto<br />

ma senza i mezzi per avverarli. La loro storia<br />

le rende protagoniste di una serie di esilaranti<br />

gag e inattesi imprevisti che garantiscono<br />

un intrattenimento sano ed originale.<br />

Insieme all’amicizia, i sogni e la musica<br />

non poteva mancare l’amore, ulteriore punto<br />

di forza del film, che vede protagonista<br />

Carmelina e il suo amato Marco (Luca<br />

Napolitano). “A Sud di New York” è un film<br />

<strong>ad</strong>atto a tutte le età perché intrattiene il pubblico<br />

con la freschezza esaltando i sognatori<br />

e riscattando i disillusi.<br />

Come si è trovata nei panni di regista?<br />

Era la prima volta che mi mettevo alla prova<br />

nell’arte della regia. L’esperienza, sebbene<br />

faticosa e totalizzante, mi ha dato una<br />

immensa soddisfazione. Difatti ora sto lavorando<br />

sul progetto di un nuovo film, una<br />

coproduzione italo-francese sul personaggio<br />

di Juliette Gréco, la famosissima attrice e<br />

cantante francese musa degli esistenzialisti.<br />

Com'è la sensazione di aver viaggiato<br />

davvero moltissimo e essersi esibita nei<br />

teatri del mondo?<br />

Un grandissimo dono che mi ha fatto la mia<br />

carriera di artista.<br />

E’ dal 1996 che porto nel mondo la mia<br />

cultura, la mia nazione, i suoi suoni e le sue<br />

canzoni. Soprattutto grazie alla musica, un<br />

veicolo di emozioni che non conosce barriere,<br />

ho potuto toccare più di 130 paesi nel<br />

mondo, assaporandone la cultura e le tr<strong>ad</strong>izioni.<br />

Esperienze memorabili, uniche che<br />

mi hanno arricchito personalmente e dal<br />

punto di vista professionale.<br />

Le canzoni e gli autori moderni che sono<br />

più in sintonia con lei? Ci sono persone<br />

con cui le piacerebbe esibirsi o anche<br />

competere in un concorso canoro o di<br />

recitazione?<br />

Altroché: Ligabue, Pausini, Bocelli…grandi<br />

talenti, grandi energie…grandi!!!!<br />

E' cambiato molto rispetto al suo passato?<br />

La situazione odierna è diversa da<br />

quella che l'ha vista farsi conoscere spettacolo<br />

dopo concerto?<br />

Totalmente! Quando ho debuttato lasciai la<br />

televisione con cui ero partita alla grande<br />

con Proietti, Trapani e Falqui per andare a<br />

fare la protagonista con De Simone.<br />

La situazione del teatro in Italia..?<br />

Dobbiamo preoccuparci?<br />

E’ evidente che attualmente la cultura in<br />

genere stia attraversando un momento poco<br />

felice, con i numerosi tagli dei finanziamenti<br />

che rappresentano un indebolimento<br />

del nostro patrimonio. Quando vedo in altri<br />

paesi dove investono il 60-70% nella cultura<br />

e noi il 4-7% inorridisco!<br />

A parer suo qual è il motivo che ogni giorno<br />

nascono nuovi artisti musicali, bands... Può<br />

essere una svista considerare che c'è molto<br />

desiderio di musica nei tempi attuali?<br />

Non penso che il bisogno di musica sia<br />

cambiato molto rispetto al passato. Il desi-<br />

derio di esprimersi attraverso le<br />

sette note è sempre esistito e<br />

sempre esisterà., per fortuna<br />

nostra.<br />

Certo è che oggi i modi e gli strumenti<br />

per fare musica si sono moltiplicati<br />

così come i canali per<br />

diffonderla (si pensi a quante canzoni<br />

vengono lanciate su inter<strong>net</strong>).<br />

Senza dimenticare che la televisione,<br />

attraverso i numerosi reality<br />

show, ha dato negli ultimi anni<br />

a molti giovani artisti la possibilità<br />

di realizzare progetti musicali.<br />

Tuttavia questa velocità nell’immettere<br />

nel mercato nuovi nomi<br />

fa anche si che il successo si stemperi<br />

in pochi mesi o al massimo<br />

in un anno. Il successo di chi invece<br />

si è affermato in passato dura<br />

ancora oggi e durerà in eterno.<br />

Ci sono persone che le sono state<br />

accanto nei momenti solari e<br />

meno piacevoli non solo della<br />

sua vita?<br />

Fortunatamente ho avuto una carriera sempre<br />

in discesa, ho guardato sempre avanti<br />

crescendo di giorno in giorno. Di errori per<br />

contro se ne fanno tanti, ma il bilancio è<br />

molto positivo.<br />

Sono riuscita a realizzare il sogno che avevo<br />

dai sette anni in poi: cantare di fronte al<br />

grande pubblico teatrale! Ho avuto una persona,<br />

il grande Claudio, che mi è sempre<br />

stato a fianco con grande attenzione e devozione,<br />

facendomi sognare e portandomi<br />

esattamente l<strong>ad</strong>dove volevo. Una straordinaria<br />

persona con cui riesco pienamente <strong>ad</strong><br />

essere me stessa e a cui voglio molto bene.<br />

Gli amici, i familiari, i conoscenti... le<br />

danno mai delle opinioni su ciò che fa?<br />

E' più importante ciò che lei considera<br />

della sua attività?<br />

Ho sempre creduto in me stessa e nella forza<br />

delle mie idee ma allo stesso tempo ho<br />

sempre dato importanza ai consigli delle<br />

persone che mi circondano.<br />

Sono solita condividere i miei progetti artistici<br />

con il mio staff innanzitutto. E’ fon-<br />

–– 69 ––<br />

Febbraio 2011<br />

damentale essere ricettivi verso i pareri e i<br />

suggerimenti di chi ti sta intorno, per arricchirsi<br />

e dare maggiore forza alle proprie<br />

iniziative.<br />

2011: anno dispari... Secondo lei come sarà?<br />

Credo ottimo, meraviglioso come non mai.<br />

Sono di natura una persona ottimista, credo<br />

nella forza di volontà e nella qualità dei progetti<br />

non nella scaramanzia. Pari o dispari<br />

non fa differenza, io lavorerò come sempre<br />

per offrire qualcosa di bello ed emozionante<br />

al mio pubblico.<br />

Se la sentirebbe di dare dei consigli a chi<br />

vorrebbe far carriera? Come si può fare per<br />

conoscere le proprie capacità e "virtù"?<br />

Quello che posso suggerire sono i principi<br />

a cui mi sono sempre ispirata e che mi<br />

hanno portato <strong>ad</strong> essere quello che sono<br />

oggi. Fiducia in se stessi, tenacia, forza di<br />

volontà e spirito di sacrificio. Umiltà, non<br />

sentirsi mai arrivati e lavoro lavoro lavoro<br />

tanto lavoro.


Febbraio 2011<br />

–– 70 ––<br />

Musica<br />

Musica<br />

La storia del Palazzetto Bru Zane sede del Centre de musique romantique<br />

Anche Mozart si esibì tra le sue mura.<br />

Leggenda o verità, si racconta che un appena<br />

quindicenne Wolfgang Am<strong>ad</strong>eus, in uno<br />

dei viaggi italiani, fece tappa a Venezia<br />

durante il Carnevale del 1771 e suonò nella<br />

Sala da concerti del Casino Zane.<br />

Posizionato nel quartiere di San Stin, vicino<br />

alla Basilica dei Frari e alla Scuola<br />

Grande di S.Giovanni Evangelista, il Casino<br />

Zane venne costruito alla fine del 1600<br />

come luogo di svago del vicino Palazzo<br />

Zane, oggi sede dell’Istituto Sanudo, e a<br />

questo collegato da un giardino alla francese.<br />

Fu Domenico Zane <strong>ad</strong> affidarne il<br />

progetto all’architetto Baldassare Loghena,<br />

ma morì prima della fine dei lavori lasciandone<br />

la gestione al nipote Marino.<br />

Quest’ultimo lo <strong>ad</strong>ibì anche a luogo di studio<br />

e concerti per la giovane figlia violinista.<br />

Il Palazzo, tutelato dalla Sovrintendenza<br />

delle Belli Arti, è ritornato a quasi tre secoli<br />

di distanza alla sua antica funzione grazie<br />

alla lungimiranza di una magnate francese,<br />

Nicole Bru. Erede di una nota casa farmaceutica,<br />

innamorata della città dei Dogi e<br />

appassionata di musica, M<strong>ad</strong>ame Bru acquistò<br />

Palazzetto Zane, oggi Bru-Zane, nel<br />

2007. Gli importanti lavori di restauro hanno<br />

restituito alla città le sedici stanze che<br />

costituiscono gli 800 metri qu<strong>ad</strong>ri distribuiti<br />

su tre piani. Un intervento che ha permesso<br />

di riscoprire la splendida balaustra in legno<br />

dello scultore bellunese Andrea Brustolon,<br />

sovrastante la sala principale al centro dell’edificio<br />

utilizzata come sala da concerti, e<br />

gli affreschi attribuiti a Sebastiano Ricci.<br />

Il Quartetto Varese<br />

Palazzetto Bru Zane Festival - foto del soffitto della sala da musica con balaustra di Andrea<br />

Brustolon<br />

La volontà di M<strong>ad</strong>ame, signora dell’aristocrazia<br />

francese, era renderlo fucina di riscoperta<br />

e valorizzazione della musica francese<br />

a cavallo tra XVIII e XIX secolo, soprattutto<br />

quella meno nota al grande pubblico.<br />

Luogo migliore per farlo non poteva essere<br />

che Venezia, il cui fascino dec<strong>ad</strong>ente fu culla<br />

d’ispirazione per molti artisti romantici.<br />

É la stessa Nicole Bru a ricordarlo, facendo<br />

sue le parole di Friedrich Nietzsche in Ecce<br />

Homo: «quando cerco una parola per mu -<br />

sica, trovo sempre soltanto la parola<br />

Venezia». Palazzetto Bru Zane è diventato<br />

M<strong>ad</strong>ame Bru con il direttore scientifico<br />

Alexandre Dratwicki<br />

française, emanazione della Fondazione Bru<br />

dove la parola d’ordine è studiare, riscoprire,<br />

rivalutare svelandone gli aspetti più<br />

diversi e inattesi la parte meno conosciuta<br />

del repertorio musicale romantico francese,<br />

sia attraverso stagioni di concerti sia con<br />

seminari, edizioni e incisioni discografiche.<br />

L’attività è iniziata nell’autunno 2009 e ha<br />

visto, nel suo primo anno di vita, il susseguirsi<br />

di tre festival: Le origini del romanticismo<br />

francese, quindici appuntamenti<br />

attraverso il genere sinfonico, da camera e<br />

d’opera in Francia tra il 1780 e il 1830, Le<br />

salon romantique, che ha lasciato spazio<br />

all’espressione di giovani e talentuosi gruppi<br />

di musica da camera, e Il Pianoforte<br />

romantico, percorso musicale per esplorare<br />

lo straordinario sviluppo di cui lo strumento<br />

fu oggetto nel periodo romantico.<br />

L’attività concertistica 2010/2011, iniziata<br />

lo scorso autunno con una rassegna dedicata<br />

a Luigi Cherubini in occasione del<br />

250° anniversario della nascita del musicista,<br />

prosegue nel mese di febbraio con il<br />

Il Quartetto Mosaïques nel Palazzetto Bru Zane<br />

festival “Le Salon Romantique”.<br />

Riecheggiano così a quasi tre secoli di<br />

distanza le note del loro illustre predecessore,<br />

Mozart, i trenta diversi artisti che<br />

saranno protagonisti dei tredici appuntamenti.<br />

Come lo scorso anno, anche per que-<br />

Altra foto della balaustra del Brustolon<br />

sta seconda rassegna invernale la proposta<br />

artistica è delle più eterogenee e vuole dedicare<br />

spazio al talento di interpreti dalla promettente<br />

carriera. Carta bianca quindi a una<br />

decina di gruppi e giovani musicisti che<br />

muovono i primi passi ma anche <strong>ad</strong> artisti<br />

dalla carriera già affermata.<br />

I programmi musicali, elaborati a quattro<br />

mani dall’equipe del Palazzetto e dagli stessi<br />

esecutori, presentano al pubblico un<br />

ampio ventaglio di opere celebri affiancate<br />

–– 71 ––<br />

Febbraio 2011<br />

a rarità totalmente sconosciute. Sul palcoscenico<br />

saliranno le più diverse formazioni<br />

da camera: dall’ensemble vocale e strumentale<br />

– domenica 6 febbraio con Les<br />

Nouveaux Caractères diretto da Sébastian<br />

d’Hérin, unico concerto che avrà luogo<br />

presso la Scuola Grande San Giovanni<br />

Evangelista - al quartetto d’archi – martedì<br />

22 febbraio con il Quartetto Satie e domenica<br />

27 con il Quartetto Varèse – al trio,<br />

con Cyrielle Eberhardt (violino), Thomas<br />

Duran (violoncello) e Frédéric Sendra (fortepiano).<br />

La formazione di duo sarà declinata in molteplici<br />

varianti: voce e tastiera – il baritono<br />

Stéphane Degout e la pianista Hélène Lucas<br />

che giovedì 3 febbraio inaugurano la rassegna<br />

e il soprano Francesca Boncompagni<br />

con il fortepiano di Francesco Corti sabato<br />

5 febbraio – violino e pianoforte – domenica<br />

13 con il violinista Thomas Lefort e il<br />

pianista Alexandre Grelot e venerdì 18 con<br />

Vanessa Szigeti e Lorène de Ratuld – viola<br />

e pianoforte – sabato 12 febbraio Claire-<br />

Marie Le Guay e Lise Berthaud – violoncello<br />

e pianoforte - Yan Levionnois e Paul<br />

Montag venerdì 25 – flauto e pianoforte -<br />

mercoledì 16 febbraio Fabio Franco e Gino<br />

Brunello – e pianoforte solo con il recital<br />

di Geoffroy Couteau mercoledì 9 febbraio.<br />

Visitare Palazzetto Bru Zane e ascoltare un<br />

concerto nella sua sala da musica è senza<br />

dubbio una buona ragione in più per recarsi<br />

a Venezia durante il Carnevale. Per informazioni<br />

dettagliate sui programmi e per i<br />

biglietti www.bru-zane.com.<br />

Anna Barina


Febbraio 2011<br />

–– 72 ––<br />

Giovani in musica<br />

Baroque torinesi DOC<br />

I Baroque sono apparsi misteriosamente dalle nebbie delle colline e dalle montagne torinesi<br />

nel 2003, ma nessuno saprebbe con certezza indicarne il dove e soprattutto il come.<br />

Gli anziani delle “9 del mattino davanti <strong>ad</strong> un bianco” blaterano che siano stati inviati<br />

indietro nel tempo da una avanzata civiltà silvestre per insegnare all'umanità del terzo<br />

millennio la fonte inesauribile di energia nascosta nella terra, ma che quasi immediatamente<br />

abbiano preferito, imbracciati gli strumenti e accesi agli amplificatori, darsi al flirt con le<br />

ragazze della città. Dopo un album d’esordio distribuito dalla Musea Records (2007),<br />

dopo diverse esperienze “live” (Nick Cave, Primal Scream, Blonde Redhe<strong>ad</strong>) e “on air”<br />

(AllMusic, LifeFM London, R<strong>ad</strong>io JWave Tokyo, R<strong>ad</strong>ioRAI) nell’Aprile 2010 i Baroque<br />

ora danno alla luce il ROCQ. Forse il fine ultimo dei druidi quando li hanno inviati tra noi<br />

era proprio questo.<br />

I Gr3TA. La musica di GR3TA è un nuovo punk per un nuovo millennio. GR3TA è musica apocalittica.<br />

Primordiale. L’intento è quello di coniugare universi musicali differenti quali l'elettronica, l'alternative<br />

rock, la nu-wave, il post-punk e le sperimentazioni, creando un ibrido sonoro di sicuro impatto,<br />

dove le contaminazioni e le influenze si susseguono come in un gioco di specchi deformanti. L'unica<br />

str<strong>ad</strong>a per produrre musica nuova ed interessante passa per la contaminazione. GR3TA lo chiama “Ugly-<br />

Pop”: “Pop” in quanto melodica ed orecchiabile ed “Ugly” perché sporco e cattivo come dovrebbe essere<br />

il rock alternativo. Il nuovo album di GR3TA, intitolato semplicemente “Gr3ta”, sarà pubblicato a<br />

fine gennaio da Bagana Records, ed estremizza ed amplia il concetto alla base del progetto: una raccolta<br />

di canzoni, ognuna a suo modo diversa, ma funzionale <strong>ad</strong> una band che fà della libertà di espressione il<br />

suo credo. GR3TA sarà in tour in Italia ed Europa da gennaio: un’occasione da non perdere!<br />

Le Scimmie<br />

A distanza di tre anni dal primo EP (“L’origine”), Xunah e Mario Serrecchia tornano<br />

con il primo disco vero e proprio, un concept album strumentale, intitolato<br />

“Dromomania”. Disco quasi d’esordio dunque, ma a sentire questo monolite di riff,<br />

rumori, doom e devastazione strutturati in maniera ineccepibile, non si direbbe. Già<br />

perché i due, uno alla chitarra, l’altro alla batteria, come prima parola d’ordine<br />

hanno la scarnificazione del suono. Come seconda parola d’ordine… Nessuna<br />

parola. Niente voci in questo disco. Psiconoise strumentale con in testa cose ben<br />

precise del passato (Melvins, Kyuss, Nirvana, gli anni 70), ma con un approccio<br />

per cui tutto quello che è passato è passato. Il presente è ora, nelle mani di band<br />

come Le Scimmie, che tirano dritti per la loro str<strong>ad</strong>a, con la loro formula sonora..<br />

senza timori referenziali.. senza guardare in faccia a niente e nessuno.<br />

“Resurrextion” hip hop partenopeo<br />

Rap ed elettronica si fondono in “Elettro Sud”, nuovo disco del gruppo Hip Hop<br />

Partenopeo Resurrextion in uscita in tutti i negozi e store digitali il 17 Febbraio per la<br />

Relief Records EU.<br />

Dj Spider si è occupato della parte musicale del disco facendo ampio uso di drum<br />

machine e synth, ottenendo così un suono elettronico, cattivo alcune volte, che accompagna<br />

le liriche dei rappers. Uno sfondo forte e contemporaneo sul quale Jen One e<br />

Marsu, i due mc, scrivono testi altrettanto forti e di sicuro impatto emotivo <strong>sulla</strong> realtà<br />

che li circonda: in modo crudo e reale dipingono il disagio, ma anche la voglia di rivalsa e genuinità della loro terra, dipingendola così<br />

nelle sue varie sfaccettature. Il tutto per un prodotto finale di ampio respiro, ben strutturato e che può sicuramente trovare il consenso<br />

di un pubblico trasversale che v<strong>ad</strong>a oltre le nicchie e le barriere del genere, criticate dal gruppo che vuole diffondere a quante più teste<br />

possibili il forte messaggio del loro "Elettro Sud". I siti: www.facebook.com/resurrextion - www.myspace.com/resurrex<br />

Il buon rock di una volta<br />

I De<strong>ad</strong>peach sono un trio rock-psichedelico della provincia di Rimini; sono Steve al basso,<br />

Giovanni chitarra/voce e Federico alla batteria.<br />

Usano vecchia strumentazione, per viaggiare nel tempo ed il fuzz è l'astronave preferita.<br />

Ogni 4 o 5 anni erogano dischi in vinile per portare i passeggeri con loro, ma non li troverete<br />

facilmente al centro commerciale o dal vostro vicino di casa.<br />

Il loro è un suono fatto di riff energici, ed atmosfere psichedeliche che a tratti diventano<br />

colate laviche. Sono in giro dalla metà degli anni '90 con pubblicazioni sia in italia che<br />

all'estero. Nel 2011 è uscito il loro ultimo lavoro intitolato “2”, canzoni dirette dal timbro<br />

passatista dove rock, stoner e progressive si fondono in una miscela fatta di fuzz e liriche illuminate<br />

e potenti. Se vi capita di ascoltarli potreste essere disipnotizzati da quella che è la vita<br />

dormiente. Info: www.de<strong>ad</strong>peach.com<br />

Musica<br />

Il valore della musica per Michele Fazio<br />

Michele Fazio classe 1963 pianista<br />

e compositore tra le sue prime<br />

esperienze studia jazz e compone<br />

colonne sonore per il teatro.<br />

Collabora con vari cantanti<br />

in tour, tra i più importanti: Patty<br />

Pravo dal 1996 al 2000, suona in<br />

due suoi dischi live, “Bye bye<br />

Patty”' e “Patty live 2000”; con<br />

Teo Teocoli come pianista dal<br />

2002 al 2004, tra tours teatrali,<br />

trasmissioni televisive e dvd dello<br />

spettacolo. Con Gianluca<br />

Grignani dal 2005 al 2007.<br />

Inoltre ha suonato con Ronnie Jones, Gatto<br />

Panceri, Yoice Yuille, St. Clair.. etc...<br />

E’ autore della colonna sonora del film di<br />

Sergio Rubini, “Tutto l’amore che c’é” prodotto<br />

da Cecchi Gori e tre cortometraggi del<br />

regista Mino de Cataldo, vincitori di premi nel<br />

2002 e 2003 al Festival di Bolzano e<br />

Montecatini, tra le sue produzioni più importanti<br />

come autore e pianista, “Groove espresso”<br />

prodotto dalla Emi con il suo gruppo i “Groove<br />

Six”, “Percorsi” di Fazio/Petruzzelli/Di<br />

Modugno e l'ultima produzione “Waves” di<br />

Michele Fazio e Damiano Marino della<br />

Panastudio production. Ha suonato con Fabio<br />

Concato, Alessandra Amoroso, Federica<br />

Camba.<br />

Chi non conoscesse Michele Fazio e la sua<br />

musica chi si perde?<br />

Domanda difficile direi... sicuramente la mia<br />

musica è sincera e quindi magari si perde quello,<br />

ma per me è proprio difficile stabilirlo.<br />

Sono in arrivo anche tuoi ultimi lavori se<br />

non sbaglio...<br />

Certo a fine gennaio è uscito il mio primo<br />

disco con “Klang” per la Irma Records, un<br />

progetto musicale con i Logreco Bros. contrabbasso<br />

e batteria e la cantante Dagmar<br />

Segbers un progetto di pezzi inediti e cover di<br />

canzoni internazionali famose rivisitate in<br />

chiave jazz mentre a fine febbraio esce anche<br />

il mio primo disco solo pianoforte registarato<br />

a Oslo in uno degli studi più importanti al<br />

mondo, ed è stata una esperinza bellissima<br />

ed emozionante.<br />

Perché all’estero?<br />

Sono andato a Oslo perché da quando ho 15<br />

anni ascoltavo i dischi prodotti da un’etichetta<br />

tedesca Ecm e tra gli studi di registrazione,<br />

uno tra i più importanti in quella<br />

città, si trova il “Rainbow<br />

Studio”.<br />

La mia musica è un tentativo<br />

di scrivere melodie legate alle<br />

emozioni, alla capacità di trasmettere<br />

per me quei sentimenti<br />

a chi mi ascolta... E avevo<br />

bisogno di avere un grande<br />

suono di pianoforte. Ecco perché<br />

sono andato a Oslo e lì ho<br />

trovato tutto quello di cui avevo<br />

bisogno: il suono e un ingegnere<br />

del suono che aveva visto<br />

passare davanti a lui la musica degli ultimi 30<br />

anni, è stato bellissimo.<br />

Quante persone ti hanno dato un appoggio<br />

fino <strong>ad</strong> oggi? almeno tra musicisti si è ancora<br />

solidali?<br />

Diciamo che nella ipotesi più generale si i<br />

musicisti sono solidali...io ho avuto la fortuna<br />

di avere persone intorno che mi hanno sempre<br />

supportato e aiutato a credere sempre alle<br />

cose che faccio e sono stati sempre sinceri...<br />

ma non solo i musicisti amici amanti della<br />

musica che sono piu uno specchio e piu importanti...e<br />

a loro soprattutto che la musica deve<br />

arrivare chi la fa è sempre in qualche modo<br />

troppo coinvolto<br />

Gli strumenti musicali di cui non potresti<br />

proprio fare a meno.<br />

Credo il pianoforte.<br />

Le donne e l'artista. Come reagisce il sesso<br />

“f” a Michele e la sua persona oltre che il<br />

suo sound?<br />

(Ride ndr) Bene non posso saperlo, con così<br />

precisione, ma credo bene... spero.<br />

Beh, spezzo una lancia a mio favore, la cosa<br />

più sicura di me è che sono sincero sia nella<br />

–– 73 ––<br />

Febbraio 2011<br />

muisica che nel mio modo di essere e questo<br />

spero mi aiuti <strong>ad</strong> arrivare alle persone.<br />

Che canzoni hanno ancora un significato<br />

per te speciale sia tue che anche di altri<br />

artisti?<br />

Questa domanda è difficile. Le mie sono tante<br />

come quelle degli altri e poi dipende anche<br />

dai periodi per esempio io per un anno ho<br />

ascoltato almeno una volta al giorno “Over the<br />

rainbow” suonata da Keith Jarrett, un po’ folle<br />

direi ma è così. Per quanto mi riguarda credo<br />

che ci sia bisogno di ascoltare Pat Metheny<br />

per la sua continua ricerca e perché ha scoperto<br />

lui un nuovo modo di comunicare;<br />

mescolando jazz, emozione, grande semplicità<br />

e grandi melodie, poi Keith Jarrett, la sua<br />

potenza musicale infatti non è solo tecnica ma<br />

capace di entrare il più possibile negli animi.<br />

Per me la cosa più importante e più difficile,<br />

che sto cercando di fare da anni.<br />

Il futuro della musica e anche della tua professione<br />

come lo immagini?<br />

Arriveranno tempi duri o, anzi, qualche<br />

occasione buona e redditizia non mancherà<br />

di certo?<br />

(Ride ndr) Arriveranno tempi duri? Rido perché<br />

i tempi sono sempre duri in questa nazione<br />

sicuramente non vedo un buon futuro...<br />

Penso che tutti sono abbastanza lontani da<br />

capire le esigenze di chi fa la musica, in altri<br />

stati della comunità europea è completamente<br />

diverso.<br />

Le istituzioni almeno nel nostro paese come<br />

si confrontano con chi fa musica? Pensano<br />

a non lasciare loro anche una certa libertà<br />

o autonomia anche economica?<br />

In questo paese da almeno 10 anni la musica è<br />

solo il superfluo più di come era prima, non<br />

ci sono leggi non ci sono protezioni per chi la<br />

fa, ancora oggi quando ti chiedono che fai<br />

nella vita e rispondi il musicista loro ti chiedono:<br />

“si ma di lavoro che fai?”<br />

Conservatori, acc<strong>ad</strong>emie... ma la “facoltà<br />

di musica” come mai non attira molto i<br />

giornalisti?<br />

Forse non attira i giornalisti proprio per il<br />

motivo di cui parlavo prima non sono importanti<br />

ora in Italia, né la musica né la cultura<br />

anzi come si dice: “più sei ignorante e più<br />

non costituisci un problema”.


Febbraio 2011<br />

L’incanto dell’oro bianco.<br />

Porcellane dal Museo Marton<br />

Statuine, tazze e piattini, servizi da tè, caffè e cioccolata risalenti al Settecento e agli inizi<br />

dell’Ottocento tramandano il “profumo di un’epoca passata”, ricostruiscono il gusto del<br />

mondo che li ha ideati e prodotti, facendo assaporare la magia di un tempo ormai lontano.<br />

Sono circa duecento i pezzi realizzati dalle maggiori manifatture europee di porcellane,<br />

appartenenti al Museo Marton di Samobor in Croazia e in mostra nelle sale del museo della<br />

Fondazione Querini Stampalia di Venezia fino al 27 marzo 2011.<br />

Veri capolavori di uso quotidiano che arricchiscono le collezioni di una casa patrizia veneziana<br />

del XVIII secolo. “L’incanto dell’oro bianco. Porcellane dal Museo Marton”, organizzata<br />

dalla Fondazione Querini Stampalia e dal Museo Marton, vede esposta una selezione<br />

delle più preziose porcellane della collezione croata. Fondato nel 2003 dall’imprenditore<br />

Veliko Marton, il Museo Marton conserva oltre mille opere: dipinti, arredi, argenti,<br />

orologi, vetri di Boemia e una ricchissima collezione di porcellane del Settecento e Ottocento:<br />

da Sèvres a San Pietroburgo, da Meissen a Parigi, a Vezzi, a Doccia, con una predilezione<br />

per Vienna. Dalla collezione di “porcellana viennese” si possono ammirare oggetti della<br />

manifattura austriaca dell’epoca di Du Paquier e del periodo di Maria Teresa. Durante il<br />

regno della prima donna imperatrice del Sacro Romano Impero, la vita di corte raggiunse<br />

il suo apogeo, pervasa dallo spirito del tardo barocco, del rococò e dell’inizio dell’illuminismo.L’allestimento<br />

dell’esposizione è opera del giovane artista croato Sasa Sekoranja,<br />

che ha realizzato le vetrine dopo aver vissuto l’atmosfera settecentesca delle sale di Palazzo<br />

Querini Stampalia.<br />

Il Tesoro di Spilamberto e i Longobardi<br />

“Etruschi, il fascino di una civiltà” è la nuova<br />

iniziativa culturale della Fondazione<br />

Giuseppe Lazzareschi di Porcari (LU) che<br />

insieme alla Fondazione Antica Zecca di<br />

Lucca darà vita fino al 27 marzo 2011 <strong>ad</strong><br />

una suggestiva mostra, realizzata in collaborazione<br />

con il Museo Archeologico<br />

Nazionale di Firenze, che racconterà l’eccellenza<br />

del popolo etrusco, la prima grande<br />

civiltà sorta in Italia, proprio in Toscana.<br />

La vita di tutti i giorni, i territori, i luoghi, i<br />

riti, ma anche gli orientamenti culturali, la<br />

religione e il rapporto con l’aldilà, l’economia<br />

e la grande produzione artistica, il rapporto con le divinità, la<br />

magia, l’architettura e il design etruschi saranno raccontati attraverso<br />

una ricca collezione di oggetti, manufatti e volumi attraver-<br />

Flash<br />

“Il Tesoro di Spilamberto. Signori Longobardi alla frontiera”, è un’interessante<br />

mostra allestita nello Spazio Eventi “L. Famigli” di Spilamberto (Modena) fino al<br />

25 aprile di reperti di una necropoli celata per quasi 1500 anni dalle argille del fiume<br />

Panaro, fibule, pettini, collane, raffinati manufatti in vetro o in bronzo fuso,<br />

gioielli di rara fattura ma soprattutto armi, di tutti i tipi: sp<strong>ad</strong>e a doppio taglio, coltelli,<br />

cuspidi di lancia, punte di freccia, umboni di scudi.<br />

Info: Ufficio Cultura - tel. 059.789.964, Ufficio Eventi - tel. 059.789929<br />

www.comune.spilamberto.mo.it - www.comune.spilamberto.mo.it<br />

www.archeobologna.beniculturali.it<br />

Il fascino della civiltà etrusca in Toscana<br />

–– 74 ––<br />

so i quali sarà possibile scoprire i misteri<br />

di questa antica e sapiente civiltà che fiorì<br />

a partire dal X secolo a.c. Per la prima volta<br />

l’evento avrà una ulteriore ubicazione<br />

oltre al Palazzo di Vetro. La prestigiosa<br />

Fondazione Antica Zecca di Lucca nella<br />

casermetta di S. Donato sulle mura urbane<br />

ospiterà infatti la sezione dedicata alle<br />

mo<strong>net</strong>e, mentre nella sede centrale della<br />

Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa,<br />

Livorno nel cuore della città di Lucca, sarà<br />

possibile avere un piccolo “assaggio” dell’iniziativa<br />

culturale, grazie all’esposizione<br />

di alcuni degli oggetti della collezione.<br />

Info: tel. 0583.298163 - info@fondazionelazzareschi.it

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