Leggi l'intervista ad Angelo Pasquarelli sulla rivista ... - Montecelio.net
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Registrazione al Tribunale di Treviso n. 1101/2-12-99 - Iscrizione al Roc n. 6223 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB TV - Anno 13° • N° 2 - Febbraio 2011 • Tassa pagata/Taxe perçue • € 3,00<br />
Il manager Fabrizio Giannini (a destra) in compagnia di Tiziano<br />
Ferro e un amico<br />
Affresco etrusco<br />
Riccardo Bacchelli<br />
Elena Bonelli<br />
N. 2 FEBBRAIO 2011<br />
Il Ministro Giorgia Meloni<br />
Elisabetta Fantone artista, cantante e attrice<br />
Giorgio Buzzavo e il Presidente del Coni Petrucci<br />
Appuntamenti a teatro, concerti e spettacoli<br />
per il mese del Carnevale 2011
Arte<br />
Secondo importante appuntamento con l’arte<br />
contemporanea a Villa Contarini di<br />
Piazzola sul Brenta, considerata la Reggia<br />
delle Ville Ve<strong>net</strong>e. L’anno scorso ha esposto<br />
il pittore portogruarese Pope (cfr. nostro<br />
numero mi pare il primo del 2010 o l’ultimo<br />
del 2009) ora, in quei bellissimi spazi, sono<br />
visibili le opere del veneziano Ennio Finzi.<br />
La mostra, dal titolo Dal nero al non colore<br />
(opere 1950-2010) – visitabile fino al 20<br />
marzo 2011 –, comprende un centinaio di<br />
opere ed è stata curata da Michele Beraldo<br />
e Dino Marangon. L’evento gode del patrocinio<br />
della Regione Ve<strong>net</strong>o con il concorso<br />
del gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta.<br />
“Il colore è quel suono che rincorro affannosamente.<br />
È la ragione prima del mio fare,<br />
l’ebbrezza, la follia, la catarsi. Il colore è il<br />
mio verbo, la ragione prima e forse unica<br />
di ogni possibile significato dell’essere:<br />
esso risponde in nome dell’oscurità della<br />
luce, al tutto del nulla”, così lo stesso Finzi<br />
descrive la sua esposizione e aggiunge che:<br />
“Per me il nero è un colore estremamente<br />
allegro. Vaglielo a far capire al prossimo<br />
che il nero ti dà felicità, ti dà distensione.”<br />
Ennio Finzi (Venezia, 1931) ha da sempre<br />
fatto dialogare due passioni la pittura e la<br />
musica, ma è quest’ultima la guida passio-<br />
a cura di<br />
Diego A. Collovini<br />
nale ed emotiva che ha accompagnato sia<br />
il suo fare pittura sia il suo modo di far dialogare<br />
i colori <strong>sulla</strong> superficie. Nel suo ordine<br />
cromatico-compositivo è sempre bel<br />
visibile un imprevedibile atto pittorico,<br />
un’espressione fortemente individuale che<br />
va a interrompere quell’apparente armonia<br />
cromatica. Un segno, un tratto, una macchia<br />
di colore, una gocciolatura alternati-<br />
–– 3––<br />
Febbraio 2011<br />
Ennio Finzi. Dal nero al non colore<br />
(opere 1950-2010)<br />
Scorcio delle opere in mostra<br />
Ennio Finzi con Manlio Onorato<br />
vamente scardinano la certezza percettiva<br />
che ogni spettatore si aspetta. Infatti, “dall’uniformità<br />
all’emergenza segnica, dal lucido<br />
all’opaco, dalla più assoluta oscurità alle<br />
sue innumerevoli modalità di reagire alla<br />
luce sempre diversamente filtrata, catturata,<br />
intensificata, modulata, talora ricorrendo<br />
persino all’inserimento di pungenti frammenti<br />
vetrosi, il nero diventa una sconfinata<br />
tastiera <strong>sulla</strong> quale avanzare sempre nuove<br />
ipotesi di superamento degli stessi confini<br />
del visibile.” (Marangon)<br />
Una mostra dunque che vuole abbinare la<br />
visione con l’ascolto. È vero che il nero,<br />
proprio nella sua dimensione infinita, è un<br />
non colore nel quale vengono assorbiti la<br />
luce e il calore, un non colore che toglie<br />
lucentezza e ingloba in sé tutti i colori, un<br />
non colore che fagocita tutto spazio. Proprio<br />
per queste sue caratteristiche tende a diventare<br />
la metafora del vuoto, del nulla, ma<br />
anche del possibile. È l’idea di uno spazio<br />
infinito nel quale tutto si perde e tutto si<br />
annulla. Ma è proprio dal nulla che le passioni<br />
dell’uomo trovano un riverbero; come<br />
dal silenzio escono le note musicali, le parole,<br />
i suoni o ancora i rumori.<br />
È questa la sensazione che Finzi ha voluto<br />
esprimere in questa sua esposizione. Non
Febbraio 2011 Febbraio 2011<br />
Arte Arte<br />
Scorcio della mostra di Ennio Finzi<br />
si tratta propriamente di un’antologica,<br />
come più volte è stato affermato dai relatori,<br />
ma le tracce di un percorso iniziato nei<br />
lontani anni cinquanta, quando l’artista frequentava<br />
il prolifico gruppo degli spazialisti,<br />
periodo nel quale si è andata formando<br />
l’identità dell’artista prima e dell’uomo<br />
poi. E per questa ragione che non ci pare<br />
sia possibile, osservando le opere di Finzi,<br />
pensare a un mondo estraneo alle sue esperienze.<br />
Queste esperienze e la sua storia si possono<br />
cogliere direttamente dalla sua voce in un<br />
video opportunamente realizzato per l’oc-<br />
casione. E sono le sue parole e le sue<br />
espressioni a suggerirci di guardare la<br />
mostra non con gli occhi ma attraverso i<br />
suoni che il costante dialogo del nero mantiene<br />
con i colori. La dialettica pittorica,<br />
dove i colori si percepiscono sia isolati che<br />
proposti in spessori di diversa materia, permette<br />
l’emersione di momenti di luce con<br />
dissonanze cromatiche quali espressione di<br />
un timbro che dà colore al suono e scandisce<br />
il ritmo che la pittura; suono e colore<br />
fanno così da contrappunto alle campiture<br />
cromatiche dalle quale affiorano movimenti<br />
materici dalle diverse lucentezze.<br />
Dall’opaco emergono tracce di un nero<br />
lucido, come a trafiggere la materia stessa,<br />
creando alterni spazi e illusorie profondità<br />
che riportano alle giovanili esperienze spazialistiche<br />
e a una personale pittura quale<br />
“attività all’insegna di un’inconfondibile<br />
coerenza formale pur nella varietà delle<br />
diverse offerte.” (Toniato).<br />
Fenomenologie del colore opera di Toni<br />
Toniato Matteo Editore.<br />
–– 4––<br />
Il volto dell’ Ottocento<br />
Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908. Olio su<br />
tela, 70 x 100 cm. Milano, Pinacoteca di Brera.<br />
Su concessione del Ministero per i Beni Culturali<br />
E’ la mostra delle “grandi novità” quella che<br />
Fondazione Bano e Fondazione Antonve<strong>net</strong>a<br />
propongono per la stagione autunnale di<br />
Palazzo Zabarella. “Da Canova a Modigliani.<br />
Il volto dell’800”, che si potrà ammirare fino<br />
al 27 febbraio 2010, è, innanzitutto, la prima<br />
rassegna a prendere in considerazione il ritratto<br />
lungo tutto il corso dell’Ottocento italiano.<br />
Amedeo Modigliani, Ritratto di Hanka<br />
Zborowska, 1917. Olio su tela, 55 x 38 cm<br />
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e<br />
Contemporanea. Su concessione del Ministero<br />
per i Beni Culturali<br />
Sono state proposte diverse mostre<br />
sul ritratto per altri secoli, ma per<br />
quanto riguarda l’Ottocento l’impresa,<br />
sino a questa esposizione,<br />
non era mai stata tentata. Ancora: è<br />
la prima volta che vengono messi a<br />
confronto ritratti dipinti e ritratti in<br />
scultura, mettendo in rilievo le affinità<br />
e le profonde differenze tra le<br />
due tecniche. Ed è ancora la prima<br />
volta che viene offerta l’opportunità<br />
di ammirare molti dipinti inediti, o<br />
mai visti, di pittori importanti, come<br />
Appiani, Hayez, Piccio, Signorini,<br />
Corcos, Modigliani. Ma anche le<br />
tante sorprese che vengono da artisti<br />
Giacomo Grosso<br />
Ritratto all’aria aperta, 1902<br />
Olio su tela, 230 x 100 cm<br />
Piacenza, Galleria Ricci Oddi<br />
Giacomo Trécourt, Lord George Gordon Byron a Missolungi, 1850 circa. Olio su tela, 114,5 x<br />
153. Pavia, Musei Civici<br />
meno noti e che nel ritratto hanno raggiunto<br />
risultati eccezionali. Tra i dipinti inediti<br />
c’è una nuova versione, che sarà messa in<br />
confronto con quella nota, di un capolavoro<br />
del Piccio Il ritratto del conte Giuseppe<br />
Manara con il suo servitore nero, dimostrazione<br />
come uno stesso soggetto può essere<br />
trattato in maniera completamente diversa.<br />
Quest’opera fondamentale, eseguita nel<br />
1842, rappresenta per l’Ottocento italiano<br />
quello che la celeberrima Olympia di Ma<strong>net</strong>,<br />
del 1863, dove la donna è raffigurata insieme<br />
con la serva nera, significherà vent’anni<br />
dopo per l’Ottocento francese. Oscar Wilde,<br />
nel celebre romanzo Il ritratto di Dorian<br />
Gray, affermò che: “…ogni ritratto dipinto<br />
con passione è il ritratto dell’artista, non del<br />
modello. Il modello non è che il pretesto,<br />
l’occasione. Non è lui che viene rivelato dal<br />
pittore, ma piuttosto il pittore che <strong>sulla</strong> tela<br />
dipinta rivela se stesso”. “Questo credo sia<br />
vero, afferma Fernando Mazzocca, che con<br />
Carlo Sisi, Francesco Leone e Maria Vittoria<br />
Marini Clarelli cura la grande esposizione<br />
p<strong>ad</strong>ovana. Ed è vero quanto più il pittore è<br />
grande e in questa mostra ci sono solo capolavori<br />
scelti all’interno della vasta produzione<br />
degli artisti considerati”. “Questo<br />
genere artistico, il ritratto, è stato scelto<br />
come un punto di osservazione particolare<br />
che ci permette di verificare tutta una serie<br />
di cambiamenti avvenuti nel corso del secolo:<br />
nel gusto, nei canoni della bellezza, nel<br />
modo di rappresentare la figura umana, di<br />
dare al ritratto il valore di uno status simbol,<br />
di proporre una vasta gamma di soluzioni<br />
iconografiche una diversa dall’altra.<br />
Ci sono autoritratti e ritratti degli artisti nei<br />
loro studi, ritratti di giovani e ritratti di vecchi,<br />
ritratti singoli e ritratti in gruppo, ritratti<br />
in vesti mitologiche e ritratti in abiti contemporanei,<br />
ritratti di personaggi celebri,<br />
–– 5––<br />
come Napoleone, Cimarosa, Canova,<br />
Manzoni, Verdi, ritratti di famiglie, che rappresentano<br />
una caratteristica del secolo,<br />
ritratti di persone note e di persone sconosciute,<br />
ma rese immortali per il modo con<br />
cui sono state rappresentate, ritratti che isolano<br />
la figura e ritratti che la rappresentano<br />
sullo sfondo di un ambiente, ritratti dove il<br />
pittore si concentra sul volto e ritratti dove<br />
l’attenzione è invece catturata dagli abiti,<br />
ritratti di fumatori e di fumatrici, ritratti con<br />
i cani, moltissimi”.<br />
La mostra è un’occasione unica per poter<br />
confrontare i movimenti che si sono succeduti<br />
nel corso del secolo e hanno inaugurato<br />
il Novecento: ai ritratti neoclassici seguono<br />
quelli romantici, i ritratti macchiaioli, i ritratti<br />
veristi, quelli scapigliati, quelli simbolisti,<br />
sino ai ritratti futuristi di Balla, Boccioni,<br />
Severini e quelli unici per l’originalità del<br />
loro stile, di Boldini e di Modigliani.<br />
Ma l’Ottocento è stato anche il secolo in<br />
cui, un nuovo mezzo, la fotografia, irrompe<br />
nel ritratto, esercitato anche una influenza<br />
decisiva <strong>sulla</strong> pittura. Addirittura il pittore<br />
bolognese Alessandro Guardassoni si è fatto<br />
un Autoritratto con accanto la macchina<br />
fotografica. Spesso i pittori non facevano<br />
più posare il modello come prima, per sedute<br />
che potevano essere molto lunghe e estenuanti<br />
per la loro frequenza (per realizzare<br />
il celebre Ritratto di Manzoni Hayez dovette<br />
sottoporlo a ben 15 sedute in 15 giorni<br />
diversi). I saggi del catalogo Marsilio sono<br />
illustrati da fotografie d’epoca e uno è riservato<br />
proprio al ritratto fotografico. Prima<br />
della fotografia i ritratti che per il loro formato<br />
potevano essere portati con sé, erano<br />
quelli in miniatura, una tecnica preziosa e<br />
complicatissima, e la mostra ne offre, in una<br />
stanza apposita, una sorta di scrigno, una<br />
campionatura davvero straordinaria.
Febbraio 2011<br />
Jim Goldberg – fotografo statunitense della Magnum, recente vincitore<br />
del Premio Cartier Bresson – ha inaugurato a Pordenone una<br />
delle due sedi (quella di via Bertossi) della nuova Galleria d’Arte di<br />
Pordenone (PArCo). La sistemazione della nuova galleria Comunale<br />
è opera di Thomas Herzog che ha voluto recuperare gli edifici storici<br />
creando uno spazio che compe<strong>net</strong>ra armonia e funzionalità a un forte<br />
significato storico-ambientale. Nella mostra di Goldberg sono presenti<br />
più di trecento opere tra foto, video, oggetti, testi, per condensare<br />
tutte le principali tappe della carriera artistica del fotografo nato in<br />
California nel 1953. Una raccolta di circa trecento fotografie che illustrano<br />
l’intero percorso artistico e ne mostrano la forte capacità comunicativa.<br />
Ricordiamo i tre progetti “Rich and Poor”, “Raised by<br />
Wolves” e “Open See”. Opere che descrivono luoghi, situazioni e<br />
realtà umane, spesso legate a paesaggi o ambientazioni o scenografie<br />
che danno identità sociale alle persone ritratte. Non è però un reportage<br />
di viaggio. Le foto di Golberg, come per altro lui stesso ha dichiarato<br />
nel suo breve intervento, vogliono “raccontare delle storie”. Storie<br />
umane fatte di atteggiamenti, di volti, di corpi. Un’umanità che scaturisce<br />
in tutta la sua forza esistenziale. “I soggetti delle foto sono<br />
gente povera, persone senza tetto o profughi” uomini e donne che<br />
vanno alla ricerca di un luogo nel quale vivere e nel quale trapiantare<br />
la loro storia, la loro esistenza, la loro umanità. Le fotografie dell’artista<br />
americano descrivono questa necessità raccontando anche la delusione<br />
e la difficoltà del loro esistere diversamente. Vi si legge, nella<br />
maggior parte delle foto, la volontà “di dare voce a chi non ce l’ha” con<br />
la speranza di “esserci riuscito”. La logica che lega l’esposizione, riassunta<br />
da Marco Minuz – curatore della mostra assieme a Valerie<br />
Fougeirol – è la contrapposizione dei concetti esistenziali di stabile e<br />
di instabile, dove nella prima categoria stanno le persone ricche, quelle<br />
che si possono permettere un’esistenza appunto stabile, nella seconda<br />
invece sono incluse le persone povere, emarginate o dei profughi,<br />
la cui realtà è in continua mutazione e diversificazione.<br />
Pur essendo la prima mostra personale in Italia, l’artista non è sconosciuto,<br />
è stato il fotografo ufficiale di Dolce e Gabbana. Questo propone<br />
una lettura verso i due filoni della sua ricerca: il ritratto di moda<br />
e l’indagine sociale. Due forme espressive che si compe<strong>net</strong>rano nella<br />
loro duplice specificità; ciò permette all’artista di registrare le mutazioni<br />
sociali (la moda) e le espressioni delle persone dell’upper class<br />
m<strong>ad</strong>e in USA alla ricerca di una difficile identità.<br />
a cura di<br />
Diego A. Collovini<br />
–– 6––<br />
Visti in Galleria<br />
Jim Goldberg - Premio Cartier Bresson Orfeo Olivato alla galleria Trevisoarte<br />
A Treviso, presso la galleria Trevisoarte, inaugurata nel settembre<br />
2009 e gestita da Antonio Pezzella, espone l’artista Orfeo Olivato,<br />
ve<strong>net</strong>o. Sono presenti opere di diversi periodi (dal 1995 al 2007)<br />
e di diversa natura, dalle pitture, alle sculture di carta, ceramica o<br />
plexiglass. Un periodo che definisce la quasi totalità del percorso<br />
creativo dell’artista.<br />
A testimoniare il lavoro di Olivato sono però le opere di pittura.<br />
Queste esprimono una ricerca essenzialmente imperniata nelle<br />
diverse opportunità offerte dal colore; c’è però una seconda finalità<br />
nel suo fare: mettere in evidenza il rapporto esistente tra il<br />
colore, la luce e il piano pittorico. Il colore è la pura espressione<br />
della luce, mentre i diversi accostamenti cromatici, dialogando tra<br />
loro, danno origine a variegate tonalità e a conseguenti vibrazioni<br />
cromatiche. Per questo motivo ci pare che Olivato proponga<br />
una pittura sempre attenta alla sintonia tra i diversi colori, ma non<br />
seguendo una scontata armonia; va alla ricerca di effetti che inducono<br />
alla riflessione e stimolano la visione. Così i diversi colori,<br />
in una superficie decisamente bidimensionale, definiscono fantasiose<br />
armonie politoniche.<br />
L’apparente assenza dello spessore materico invece stimola lo spettatore<br />
all’individuazione di una luminosità indefinibile, che va<br />
gr<strong>ad</strong>ualmente spegnendosi in quell’orizzonte su cui si smorza ogni<br />
illusorietà spaziale. L’artista rende così palese la certezza di una<br />
seconda fase, fugace e piacevole, ma nello stesso tempo interiore,<br />
perché vincolata alla soggettività dell’autonoma percezione del<br />
singolo. La pittura segue un suo preciso percorso senza dipendere<br />
da un preordinato ordine cromatico che rimanda a scontate<br />
espressioni coloristiche di tipo naturalistico; anzi il suo “maneggiare”<br />
il colore lo porta a creare delle composizioni cromatiche<br />
originali. La soggettività, presente in ogni sua opera, origina però<br />
da un non luogo, da uno stato progettuale, per realizzarsi nell’alternanza<br />
dei linguaggi. L’artista propone nello stesso tempo un<br />
deciso rimando alla memoria, una citazione fugace, a volte onirica.<br />
Non passano quindi indifferenti né le ricerche <strong>sulla</strong> luce di<br />
Romani o di Balla, né le ampie riflessioni sull’identità del monocromo,<br />
né ancora le mai terminate ricerche sul colore di Dorazio.<br />
Non è certo una sintesi, ma certamente il suo lavoro può contribuire<br />
all’identità fenomenologica del colore.<br />
Arte<br />
Mandela e il Dalai Lama ritratti<br />
da <strong>Angelo</strong> <strong>Pasquarelli</strong><br />
L’artista <strong>Angelo</strong> <strong>Pasquarelli</strong> si racconta a<br />
Duemila rispondendo <strong>ad</strong> alcune nostre domande:<br />
“La mia avventura artistica” - dice- “ha il<br />
suo concepimento lo scorso ottobre 2009,<br />
quando durante un viaggio di piacere a Berlino<br />
con un mio carissimo amico, visitando varie<br />
gallerie di arte contemporanea mi imbattevo<br />
nelle opere dei grandi interpreti della Pop-art<br />
mondiale quali Roy Lichtenstein, Rauchen -<br />
bergh, i loro dipinti pieni di sensazioni, colori<br />
ed emozioni mi colpiscono in tal modo da<br />
spingermi, appena tornato, <strong>ad</strong> iniziare a dipingere,<br />
e i primi soggetti che vengono da me rappresentati<br />
sono due premi Nobel: Nelson<br />
Mandela e Sua Santità il 14esimo Dalai<br />
Lama. Di getto ho poi avuto l'impulso di donare<br />
a questi due grandi personaggi l'opera da<br />
me realizzata, e dopo aver trovato i loro contatti<br />
ho scritto loro e comunicato il mio desiderio.<br />
Il risultato è stato sorprendente, i loro rappresentanti<br />
mi hanno subito risposto e scritto che<br />
erano tutti e due felici ed entusiasti di questo<br />
mio dono. L'ambasciata sudafricana in Roma<br />
ha voluto presentare il qu<strong>ad</strong>ro di Mandela<br />
durante la commemorazione della strage di<br />
Soweto il 16 giugno al Fifa Fan Fast di Piazza<br />
di Siena, questa notizia è stata pubblicata sia<br />
sul quotidiano City con un bella intervista, e<br />
con un articolo <strong>sulla</strong> <strong>rivista</strong> nazionale<br />
Millionaire di luglio.<br />
Ho provato una gioia immensa nel ricevere i<br />
ringraziamenti da parte del Dalai Lama con<br />
una toccante mail nella quale mi rendeva partecipe<br />
del piacere che aveva avuto nel ricevere<br />
questo pensiero da parte mia.<br />
Altri personaggi si sono susseguiti,<br />
tra cui il noto show man<br />
Renzo Arbore, il chitarrista<br />
americano Joe Satriani e il cantante<br />
vincitore del festival di<br />
San Remo 1982 Riccardo Fo -<br />
gli. Attualmente sto lavorando<br />
<strong>ad</strong> un progetto che ha a che<br />
fare con il corpo in movimento.<br />
In cantiere anche altri personaggi<br />
che parlano di me e<br />
delle mie passioni. Preferisco<br />
riservare, soprattutto data la<br />
mia giovane età artistica, più tempo all'attività<br />
di pittura piuttosto che alle esposizioni.<br />
Comunque l'ultima esposizione è stata fatta<br />
presso il Circolo Canottieri Lazio di<br />
Roma nel novembre scorso”.<br />
Per il 2011 le cose a cui pensare per lui: “Sono<br />
molte e belle, davanti a me ho molto da lavorare,<br />
crescere, maturare e, molto importante,<br />
continuare a comunicare le mie emozioni attraverso<br />
i colori”.<br />
“L'arte” - dice il maestro <strong>Pasquarelli</strong>- “è il mezzo<br />
che mi permette di manifestare e comunicare<br />
le mie emozioni, esperienze e passioni,<br />
che mi permette di arrivare a toccare gli animi<br />
delle persone con un immagine che esprime<br />
suoni, parole, significati, un strumento in gr<strong>ad</strong>o<br />
di annullare le barriere tra popoli e società<br />
diverse, uno strumento in gr<strong>ad</strong>o di portarti<br />
dove nient'altro potrebbe. Quello che si prova<br />
è molto difficile da descrivere, innanzitutto<br />
credo sia totalmente soggettivo, per quanto mi<br />
riguarda poiché quello che dipingo è parte di<br />
me, sempre, il coinvolgimento emotivo è molto<br />
intenso, nel caso di personaggi cerco sempre,<br />
mentre li dipingo, di ascoltare la loro musica<br />
o vedere film a loro dedicati e visto che<br />
realizzo le mie opere prevalentemente di notte<br />
l'atmosfera è assicurata dalla quiete notturna.<br />
Qualche volta il processo di realizzazione<br />
è in un certo senso doloroso in virtù delle scelte<br />
creative da affrontare durante la realizzazione.<br />
Comunque un’esperienza avvolgente<br />
ed estraniante senza eguali”.<br />
Ma come avviene la scelta di soggetti e personaggi<br />
da ritrarre? Risponde: “La scelta di<br />
ritrarre un personaggio è strettamente emotiva,<br />
deve stimolare i miei sentimenti, colpire per<br />
una sua qualità, toccare determinati tasti, quali<br />
l'umanità, l'umiltà, la generosità, l'estro. Una<br />
–– 7––<br />
Febbraio 2011<br />
volta ricevuto questo impulso, il vulcano delle<br />
mie emozioni inizia <strong>ad</strong> eruttare, non lava<br />
ma colori su tela”.<br />
Considerando concetti come "bellezza",<br />
"verità", "bruttura", "ignominia" <strong>Angelo</strong><br />
<strong>Pasquarelli</strong> risponde: “Tra questi concetti quello<br />
che mi colpisce di più è sicuramente la<br />
verità, è per me una pietra preziosa e rara, la<br />
verità è scomoda e sgr<strong>ad</strong>ita a volte ma onorevole<br />
come poche se la dovessi rappresentare<br />
con un colore userei un giallo chiarissimo.<br />
Poi segue la bellezza, che per me è un cielo<br />
pieno di sfumature come gli occhi espressivi<br />
di una persona o due anziani che si tengono<br />
per mano, molto soggettiva e costantemente in<br />
discussione nella quotidianità contemporanea,<br />
in special modo nei pensieri di un artista,<br />
il colore sarebbe un rosa, sempre chiaro.<br />
L'ignominia mi fa provare una sensazione<br />
molto triste, se posso usare un colore direi un<br />
verde molto scuro. La bruttura invece la vedo<br />
come un colore sempre cupo e sinistro, direi<br />
un vinaccio”.<br />
Per quanto riguarda commenti e opinioni,<br />
risponde: “Sono molto felice di ricevere sia<br />
critiche che complimenti, quest'ultimi sono<br />
gratificanti per un artista e le prime ti aiutano<br />
a capire se stai andando nella direzione in cui<br />
vuoi andare e se il messaggio che vuoi trasmettere<br />
viene recepito o meno da chi si accosta<br />
alla tua arte”.<br />
“Il mercato dell'arte” - dice <strong>Pasquarelli</strong>- “è<br />
molto particolare e misterioso, io personalmente<br />
sono del tutto nuovo in questo campo. È<br />
un pensiero che mi sfiora solo in quanto il<br />
poco tempo che ho preferisco spenderlo tutto<br />
per creare e non per pensare a dove o come<br />
possano le mie creature trovare una collocazione<br />
nel mercato”.
Febbraio 2011<br />
–– 8––<br />
Cultura&Società<br />
Cultura&Società<br />
“Progetto Zefiro”: una presa di coscienza e molti progetti<br />
“Zefiro è un Dio dell’antica Grecia nonché<br />
personificazione del vento di ponente.<br />
La sua caratteristica è di essere impetuoso<br />
alla nascita e sereno al suo culmine, come<br />
un’arte che agli inizi s’impone per la sua<br />
unicità, ma sa anche esser terreno per sperimentazioni<br />
artistiche con lo scorrere del<br />
tempo. Il “Progetto Zefiro” nasce dalla<br />
voglia di creare un elemento di eguale visibilità,<br />
un fenomeno di promozione di artisti<br />
che escono dal loro laboratorio, dalle acc<strong>ad</strong>emie<br />
d’arte, da luoghi di ritrovo, portandoli<br />
alla luce del sole. L’obiettivo degli ideatori<br />
di Zefiro è di creare un sistema di promozione<br />
artistica dei giovani talenti tramite<br />
mostre, esposizioni, performance in realtà<br />
comuni: caffè storici, librerie, luoghi di<br />
grande passaggio. Tale obiettivo sarà raggiunto<br />
grazie alla Città di Rivoli, la quale<br />
sarà trasformata in un luogo artistico diffuso,<br />
senza barriere o spazi prestabiliti.<br />
La collaborazione è l’elemento fondante<br />
di Zefiro; il Progetto intensifica il suo sforzo<br />
in cinque settori diversi: pittura, fotografia,<br />
installazione, street art, video arte.<br />
Ognuno di essi è seguito da persone competenti<br />
e affini per interessi e formazione<br />
professionale.<br />
Il progetto si avvale inoltre di collaboratori<br />
dislocati in diverse città italiane; il loro<br />
compito è di sondare il mercato alla ricerca<br />
di giovani promesse. I criteri di selezione?<br />
Il quesito è assai banale quanto veritiero:<br />
gli artisti sono la base del progetto e sono<br />
selezionati con attenzione ed inoltre, gli elementi<br />
di valutazione quali sono?<br />
Fermo restando che non esistono termini di<br />
valutazione univoci, il punto nodale di tutte<br />
le scelte è stato e sarà la sensazione che<br />
l’opera comunica.<br />
La selezione degli artisti è a carico di tre<br />
persone (Moitre Alessio, Andrea Mar -<br />
che se ed Elisa Sozzi), le quali visioneranno<br />
il book di ogni performer.<br />
Gli artisti saranno selezionati in merito<br />
al tema artistico scelto dagli organizzatori;<br />
si verrà dunque a creare un ricambio<br />
degli espositori. Il Comune di Rivoli<br />
riveste un ruolo importante: non solo è il<br />
promotore più importante e il principale<br />
“polo” artistico della manifestazione,<br />
ma è anche la città di partenza per la<br />
creazione di un circuito d’arte che nell’immaginario<br />
degli organizzatori interesserà<br />
inoltre Città limitrofe e non.<br />
L’intento dei promotori di Zefiro è,<br />
infatti, quello di testare la manifestazione<br />
nel Comune di Rivoli per poi esportarla in<br />
altre Città; a tal proposito, sono attivi da<br />
qualche tempo contatti e collaborazioni con<br />
giovani curatori, appassionati d’arte e artisti<br />
al fine di individuare performer emergenti<br />
in altre realtà piemontesi, italiane ed<br />
estere. L’impatto del Comune di Rivoli per<br />
quel che riguarda la prima rassegna espositiva<br />
è di tipo comunicativo e promozionale,<br />
nonché logistico vista la presenza di<br />
allestimenti localizzati in spazi messi a<br />
disposizione dal Comune stesso.<br />
Gli organizzatori sono in fase di trattativa<br />
con altri sponsor: giovani marche del settore<br />
artistico e dell’abbigliamento, nomi e<br />
soggetti creativi che hanno intenzione di<br />
investire in un Progetto di promozione,<br />
ricerca e creazione di nuovi talenti nel campo<br />
dell’arte visuale. Insomma, per farla breve,<br />
cerchiamo artisti di ogni campo, aspettiamo<br />
i vostri book, le vostre proposte o<br />
semplicemente attendiamo un primo contatto<br />
con voi.”<br />
Progetto “Zefiro” una curiosità per quale<br />
motivo avete scelto questo nome?<br />
La scelta è stata dettata dalla figura di<br />
Zefiro nell’antichità classica. Infatti non<br />
solo è un Dio ma soprattutto un vento che a<br />
seconda della giornata può essere impetuoso<br />
o sereno, a seconda della situazione. Non<br />
è facilmente controllabile ed è capace di<br />
sconvolgere ma anche di costruire. In -<br />
somma era <strong>ad</strong>attissimo per un progetto<br />
come il nostro.<br />
Qual è la storia del Progetto Zefiro?<br />
Come è nato e come sta procedendo?<br />
Il Progetto è nato circa un anno or sono,<br />
dopo una serie di serate attorno <strong>ad</strong> una bir-<br />
Foto in questa pagina di Claudia Panarello<br />
ra. Eravamo e siamo tutt’ora in quattro:<br />
Elisa Sozzi, Andrea Marchese, Valentina<br />
Gottardi e il sottoscritto, Alessio Moitre.<br />
La nostra è una lunga storia, infatti siamo<br />
stati anche compagni di liceo ma poi c’eravamo<br />
un po’ persi di vista. Il destino e gli<br />
interessi comuni ci hanno riunito. Abbiamo<br />
cominciato a pensare come strutturare il<br />
Progetto e ci siamo divisi equamente i compiti,<br />
con un occhio di riguardo soprattutto<br />
per la pittura, la scultura, la fotografia, la<br />
street art, l’installazione e la videoarte. La<br />
prima esposizione con il marchio Zefiro è<br />
nata <strong>ad</strong> ottobre 2010, una mostra fotografica<br />
per le vie di Rivoli, la città dove siamo<br />
“nati” artisticamente.<br />
Ad oggi i progetti sono molti, stiamo infatti<br />
portando avanti delle esposizioni fotografiche,<br />
di street art e di pittura, con un<br />
paio di idee che stanno piano piano trovando<br />
forma, soprattutto nel campo dell’installazione<br />
specifica.<br />
Se doveste rispondere a una persona che<br />
non vi conosce e vi chiedesse “Perché<br />
Progetto Zefiro è importante?” come<br />
rispondereste?<br />
Non so se Progetto Zefiro è importante,<br />
però posso rispondere che nelle realtà citt<strong>ad</strong>ine<br />
odierne, il ruolo dell’arte non può e<br />
non deve essere marginale, in quanto insieme<br />
alla musica è probabilmente il campo<br />
umanistico con maggiore presa sui giovani,<br />
quello per intenderci che gli aiuta <strong>ad</strong><br />
esprimersi e a sfogarsi.<br />
Sicuramente Zefiro può essere importante<br />
come presa di coscienza e alle volte, valvola<br />
di sfogo per giovani artisti che aiutano<br />
se stessi e tutti noi a vedere il mondo<br />
con occhi diversi.<br />
Sono stati maggiori i momenti in cui<br />
avete ottenuto delle grandi soddisfazioni<br />
o in cui in qualche modo avete<br />
riscontrato non pochi ostacoli?<br />
È inutile fingere, all’inizio abbiamo trovato<br />
non poche difficoltà, soprattutto perché<br />
non eravamo conosciuti e poi perché<br />
le varie amministrazioni comunali non<br />
sono quasi mai attente all’arte contemporanea.<br />
Nel complesso a Rivoli siamo stati fortunati,<br />
dopo un paio di mesi abbiamo<br />
riscontrato l’interesse dell’Assessorato<br />
alla Cultura, che poco alla volta ci ha<br />
accettati. Ora stiamo cominciando a rac-<br />
cogliere le nostre soddisfazioni, c’è ancora<br />
molto da fare e noi abbiamo ancora tanti<br />
progetti in mente, ci vorrà tempo ma la cosa<br />
che conta sono le motivazioni.<br />
Le persone cosa pensano di voi e di ciò<br />
che fate? Voi come vi valutate e considerate<br />
ciò che fate?<br />
All’inizio le persone sono un po’ intimorite<br />
e si fanno prendere dai vari stereotipi sull’arte<br />
contemporanea.<br />
Dopo qualche incontro però rimangono colpiti<br />
e se vogliamo affascinati da ciò che facciamo,<br />
domandano, riflettono e alle volte<br />
si arrabbiano pure, però ti accettano.<br />
Noi quando vediamo questo ne rimaniamo<br />
contenti e cerchiamo spesso e volentieri<br />
di parlare con loro per trovare anche<br />
delle possibili collaborazioni, perché noi<br />
consideriamo importante il nostro lavoro,<br />
soprattutto in chiave futura. Non abbiamo<br />
la tracotanza di cambiare il mondo, vorremmo<br />
solo migliorarlo culturalmente, non<br />
ci pare poco!<br />
Le istituzioni sono lontane dalla vostra<br />
realtà, se ne tengono alla larga oppure<br />
invece dimostrano interesse?<br />
Diciamo semplicemente che se non richiami<br />
le istituzioni almeno tre o quattro volte,<br />
di sicuro non ti vengono a cercare!<br />
Anche dopo varie discussioni e incontri<br />
rimangono sempre fredde e distaccate, per<br />
fortuna però troviamo molto appoggio dalle<br />
associazioni culturali e gruppi di privati<br />
della città in cui andiamo. Loro sono il vero<br />
motore della collettività!<br />
Quali sono i vostri progetti per il 2011?<br />
Come lo considerate? Un anno più tosto<br />
del precedente oppure chissà succederanno<br />
“miracoli”?<br />
I progetti sono vari. Di sicuro avremmo due<br />
esposizioni molto interessanti, la prima a<br />
giugno-luglio, dove prenderemo una piccola<br />
cappella del settecento, affacciata proprio<br />
sul Castello di Rivoli e la useremo per<br />
un installazione specifica.<br />
La cappelletta è all’interno<br />
di un Parco denominato<br />
San Grato, che ci piacerebbe<br />
trasformare in un<br />
piccolo luogo d’arte per i<br />
mesi estivi, questa però è<br />
un idea ancora da definire.<br />
La seconda iniziativa sarà<br />
nei mesi di maggio o al massimo di giugno<br />
2011, dove nell’Ecomuseo del Colle del<br />
Lys, un luogo dove riflettere <strong>sulla</strong> resistenza<br />
e la Seconda Guerra Mondiale, proporremo<br />
a quattro artisti di realizzare nel corso<br />
della loro visita al complesso, un’opera,<br />
tenendo sempre presente le tematiche e<br />
l’importanza del posto.<br />
Per quanto concerne la fotografia, nel mese<br />
di aprile avremo una collettiva dal titolo “In<br />
quattro scatti” e nel mese di ottobre una personale<br />
di un giovanissimo artista napoletano<br />
che si chiama <strong>Angelo</strong> Formato.<br />
Vi sono anche altre idee ma per ora sono in<br />
cantiere.<br />
Come si vede di progetti c’è ne sono e non<br />
neghiamo che il 2011 sarà un anno cruciale<br />
per il nostro Progetto, lo consideriamo<br />
un anno fondamentale, anche in virtù dei<br />
molti contatti e collaborazioni che stiamo<br />
mettendo in cantiere, anche in previsione<br />
per il 2012.<br />
Sappiamo che l’anno che ci attende sarà difficile,<br />
però per ora non ci fasciamo la testa<br />
prima del tempo!<br />
Si parla spesso di stigmatizzazione da<br />
parte della “società”, ne siamo proprio<br />
sicuri? Non c’è più un lavarsi le mani alla<br />
Ponzio Pilato?<br />
Purtroppo la seconda ipotesi.<br />
Spesso e a tratti volentieri, le istituzioni non<br />
sono attente ai fenomeni culturali, alle volte<br />
anche per personale tornaconto.<br />
C’è una gara a fare il meno possibile, la<br />
scusa è il bilancio, la situazione mondiale,<br />
la mancanza d’interesse da parte del<br />
pubblico e via dicendo. Molte iniziative<br />
culturali sono spesso lasciate ai privati, che<br />
così facendo assumono il controllo della<br />
vita citt<strong>ad</strong>ina, riuscendo alle volte a strumentalizzarla.<br />
Avete mai pensato di prendere contatti<br />
con l’estero e propogandare meritatamente<br />
il vostro lavoro?<br />
Per la verità è un idea che abbiamo sondato<br />
da tempo. Stiamo cercando in Italia luo-<br />
–– 9––<br />
Febbraio 2011<br />
Foto in questa pagina di Marco Donatiello<br />
ghi, gallerie, istituzioni o anche semplici<br />
privati che siano interessati <strong>ad</strong> ospitare alcune<br />
delle nostre esposizione.<br />
Nello stesso tempo abbiamo cominciato a<br />
buttare un occhio fuori dal Belpaese, soprattutto<br />
in Francia, visto la vicinanza, per ora<br />
abbiamo idee e come al solito, qualche progetto.<br />
Vedremo il da farsi durante il 2011.<br />
Ci sono esperienze che rifareste con soddisfazione<br />
ed entusiasmo? I progetti<br />
come il vostro che rispondono a una sempre<br />
più ampia richiesta di “pro sociale”<br />
saranno sempre di più oppure..?<br />
Sarà banale, ma francamente io rifarei tutto<br />
e posso parlare a nome anche di tutti gli<br />
altri. Sono esperienze che ti danno una<br />
grande carica ed una personale soddisfazione,<br />
nonostante tutto. Fortunatamente<br />
constatiamo che di progetti come il nostro<br />
ne stanno nascendo, e quindi un pizzico di<br />
ottimismo c’è sempre.<br />
C’è qualcosa che vorreste assolutamente<br />
trasmettere ai lettori di Duemila?<br />
Prima di tutto che esiste un Progetto che si<br />
chiama Zefiro, è questo l’hanno capito da<br />
questa intervista direi!<br />
La seconda di fare un giro in Piemonte e in<br />
modo particolare a Torino e in Valle di Susa,<br />
quest’ultima famosa in questi anni solo per<br />
la vicenda della Tav, ma che sa offrire ben<br />
altre bellezze.
Febbraio 2011 Febbraio 2011<br />
Cultura&Società Cultura&Società<br />
Il “Diritto al futuro”: intervis ta al Ministro Giorgia Meloni<br />
Giorgia Meloni è nata a<br />
Roma il 15 gennaio del<br />
1977. E’ giornalista professionista<br />
dal 2006. Cre -<br />
sciuta nel popolare quartiere<br />
romano della Gar -<br />
batella, si è diplomata in<br />
lingue presso l’ex istituto<br />
Amerigo Vespucci. Ha<br />
iniziato il suo impegno<br />
politico a 15 anni fondando<br />
il coordinamento<br />
studentesco “Gli Ante na -<br />
ti”, principale mo tore della<br />
contestazione contro il<br />
progetto di riforma della<br />
pubblica istruzione dell’allora<br />
ministro Ier voli no.<br />
Nel 1996 è divenuta dirigente<br />
nazionale di Azione<br />
Studentesca, rappresentando<br />
tale movimento in<br />
seno al Forum delle associazioni<br />
studentesche istituito<br />
dal ministero della<br />
Pubblica Istruzione.<br />
Nel 1998 è stata candidata da Alleanza<br />
Nazionale al Consiglio della Provincia di<br />
Roma nel collegio della Garbatella. Eletta,<br />
è stata membro della commissione Cultura,<br />
scuola e politiche giovanili fino allo scioglimento<br />
della consiliatura nel 2003.<br />
Nel 2000 è divenuta dirigente nazionale di<br />
Azione Giovani e nel febbraio 2001<br />
Gianfranco Fini, presidente di An, l’ha<br />
nominata coordinatrice del comitato di reggenza<br />
nazionale del movimento giovanile.<br />
Nel 2004, candidata a capo della lista “Figli<br />
d’Italia”, ha vinto il congresso nazionale di<br />
Viterbo ed è diventata la prima presidente<br />
donna dell’organizzazione giovanile della<br />
destra nazionale.<br />
Nell’aprile del 2006 è eletta alla Camera<br />
dei Deputati nella lista di Alleanza Na -<br />
zionale nel collegio Lazio 1. Pochi giorni<br />
dopo viene eletta Vicepresidente dell’aula<br />
di Montecitorio. Nella XV legislatura è stata<br />
componente della VII Commissione (cultura,<br />
scienze ed istruzione).<br />
Nel 2008, in occasione delle elezioni per la<br />
XVI legislatura, è divenuta parlamentare<br />
per la seconda volta.<br />
L’8 maggio dello stesso anno giura come<br />
ministro della Gioventù del governo guidato<br />
da Silvio Berlusconi. A 31 anni,<br />
Giorgia Meloni è il ministro più giovane<br />
della storia della Repubblica d’Italia.<br />
L’abbiamo intervistata per conoscere il suo<br />
punto di vista <strong>sulla</strong> gioventù di oggi e l’attuale<br />
situazione:<br />
I giovani il loro futuro e il lavoro. Gli<br />
organi d’informazione descrivono sempre<br />
più spesso una realtà fatta di pessimismo<br />
e sconforto. Dalle vostre analisi, è<br />
realmente così?<br />
Indubbiamente i giovani risultano essere la<br />
fascia più colpita in questo difficile frangente<br />
di crisi: la ricerca di un lavoro sicuro,<br />
in gr<strong>ad</strong>o di garantire la stabilità economica<br />
necessaria a conquistare la propria indipendenza<br />
e la possibilità di costruirsi una<br />
famiglia, sta rischiando di diventare sempre<br />
più un miraggio. E l’orizzonte si rannuvola<br />
ulteriormente quando si prova a pensare<br />
a che tipo di previdenza sociale potranno<br />
aspirare quei tanti, tantissimi giovani che<br />
oggi si arrabattano tra un contratto a termine<br />
e una collaborazione continuativa.<br />
Tuttavia sono convinta che sia proprio nei<br />
momenti di maggiore difficoltà che la creatività,<br />
l’energia visionaria e il talento dei<br />
giovani italiani possano svolgere un ruolo<br />
fondamentale nell’ottica del rilancio. Non<br />
si tratta di retorica: quello che occorre oggi<br />
all’Italia è una nuova ondata di mecenati-<br />
–– 10 ––<br />
smo, perché tanto le istituzioni quanto il<br />
mondo del lavoro devono arrivare a comprendere<br />
che esiste un patrimonio inestimabile<br />
nei giovani italiani sul quale occorre<br />
essere pronti <strong>ad</strong> investire.<br />
Quanto è difficile oggi, per un giovane,<br />
accedere al mercato del lavoro? E una<br />
volta entrati, rimanerci?<br />
E’ una questione complessa, che comincia<br />
dal momento della formazione: oggi<br />
l’Università italiana, anche attraverso le<br />
facoltà con vocazione più improntata verso<br />
le materie economiche, sforna quasi<br />
esclusivamente lavoratori dipendenti, a caccia<br />
di un “posto fisso” che non è più quello<br />
di un tempo e che anzi, spesso, bisognerebbe<br />
sapersi costruire da sé, e stimola<br />
pochissimo la cultura d’impresa. Questo<br />
rappresenta un handicap, ma non è sicuramente<br />
a questo handicap che si deve imputare<br />
la colpa di una realtà particolarmente<br />
ostica ai giovani che si affacciano al mondo<br />
del lavoro.<br />
Spesso acc<strong>ad</strong>e poi che a un giovane che si è<br />
brillantemente laureato e parla tre lingue<br />
venga offerto un contratto a tempo determinato<br />
da 15 mila euro lordi l’anno, una<br />
cifra con la quale non puoi fare una vita<br />
dignitosa fuori dal nucleo familiare. Anche<br />
per questo la generazione dei giovani di<br />
oggi non solo ha più difficoltà che qualunque<br />
altra in passato a trovare un impiego,<br />
ma anche a raggiungere quell’indipendenza<br />
economica indispensabile, lo si è detto, per<br />
progettare l’acquisto di una casa o la costruzione<br />
di una famiglia. E questa situazione è<br />
il frutto non solo della crisi economica, ma<br />
anche delle scelte fatte nei decenni passati<br />
da una politica poco lungimirante che ha<br />
preferito scaricare i costi sulle generazioni<br />
future perché tornava utile in termini di consenso<br />
immediato.<br />
In Italia bisogna realizzare una rivoluzione<br />
del merito che, sostituendo l’egualitarismo<br />
sessantottino e la sua devastante corsa al<br />
ribasso e all’appiattimento per garantire a<br />
tutti, anche ai non meritevoli, lo stesso traguardo,<br />
permetta invece agli Italiani, giovani<br />
o <strong>ad</strong>ulti, donne o uomini, di avere l’opportunità<br />
di dimostrare quello che valgono<br />
indipendentemente dalla condizione dalla<br />
quale provengono, e di conquistarsi di conseguenza<br />
la propria posizione. Ma questo è<br />
un lavoro lungo e delicato, che non si può<br />
fare in un anno o due, e per il quale è<br />
necessaria un’alleanza generazionale: un<br />
patto di serena collaborazione che, mettendo<br />
da parte le disparità create da decenni<br />
di mala politica, veda le generazioni<br />
<strong>ad</strong>ulte lavorare con le giovani leve per trasferire<br />
loro esperienza e garantire serie<br />
opportunità di crescita.<br />
Ministro Meloni, nel nostro Paese cosa si<br />
sta facendo di concreto a favore delle<br />
politiche giovanili? Cosa si sta facendo<br />
per dare ai giovani un po’ più di certezza<br />
e di serenità?<br />
Sono tanti i fronti su cui ci siamo mossi per<br />
cercare di fare qualcosa di importante per<br />
la gioventù italiana: abbiamo lavorato<br />
soprattutto per dare proprio quell’opportunità<br />
di emergere che manca a tanti giovani.<br />
In primis vorrei citare il pacchetto di iniziative<br />
che abbiamo chiamato “Diritto al<br />
futuro”, un insieme di azioni del Ministero<br />
della Gioventù rivolte alle nuove generazioni<br />
sui temi del lavoro, della casa, della<br />
formazione e dell’autoimpiego. “Diritto al<br />
futuro” è la fiducia in una generazione che<br />
non è fatta di “bamboccioni”, ma di giovani<br />
uomini e donne determinati a costruire<br />
il proprio futuro e quello dell’Italia. Si tratta<br />
di un impegno concreto da parte del<br />
Governo e del Ministero, così come dimostrano<br />
le cifre: 216 milioni messi in campo<br />
dal Ministro della Gioventù, che diventano<br />
300 milioni grazie al cofinanziamento pubblico<br />
e privato: 10mila posti di lavoro a tempo<br />
indeterminato per giovani genitori con<br />
contratti atipici; 10mila mutui concessi a<br />
giovani coppie di precari; 100 milioni per<br />
l’impresa giovanile, il talento e l’innovazione<br />
tecnologica; 20mila tra i migliori neolaureati<br />
d’Italia messi a contatto con il mon-<br />
do produttivo; 30mila giovani meritevoli<br />
che potranno investire sul proprio futuro e<br />
completare la propria formazione grazie a<br />
un prestito garantito;<br />
oltre 68 milioni di<br />
spesa coordinata con<br />
gli enti locali a favore<br />
delle giovani generazioni.<br />
Sempre sul fronte dell’occupazione,abbiamo<br />
messo in campo<br />
progetti volti alla promozione<br />
della cultura<br />
d’impresa, in collaborazione<br />
con il mondo<br />
universitario, per aiutare<br />
i ragazzi che hanno<br />
una buona idea<br />
imprenditoriale a<br />
superare la difficile<br />
fase dello start up e a<br />
conquistarsi da sé il<br />
tanto agognato posto<br />
fisso. Per premiare la<br />
creatività dei giovani<br />
italiani, il Ministero<br />
della Gioventù ha poi<br />
indetto un bando chiamato “giovani protagonisti”<br />
che ha come obiettivo quello di<br />
promuovere progetti presentati da giovani<br />
fino a 35 anni, in modo da dare un sostegno<br />
concreto a coloro che in questo<br />
momento di crisi hanno la forza e il coraggio<br />
di mettere in gioco la propria creatività<br />
e la propria voglia di protagonismo giovanile.<br />
Abbiamo sottoscritto protocolli d’intesa<br />
con gli ordini professionali, come <strong>ad</strong><br />
esempio quelli con notai e consulenti del<br />
lavoro, per offrire ai giovani il supporto e<br />
la collaborazione di chi con tanti anni di<br />
esperienza alle spalle può offrire, a chi si<br />
–– 11 ––<br />
appresta <strong>ad</strong> iniziare un cammino professionale,<br />
il supporto necessario a superare i primi<br />
grandi, e per tanti ragazzi insormontabili,<br />
ostacoli.<br />
Una pagina significativa<br />
e toccante del<br />
nostro lavoro è stata<br />
poi scritta all’indomani<br />
del terremoto<br />
abruzzese. Tantissimi<br />
ragazzi e ragazze da<br />
tutta Italia ci chiedevano<br />
cosa fare in<br />
quelle ore per essere<br />
d’aiuto alle famiglie<br />
colpite dal terribile<br />
terremoto. Siamo stati<br />
colpiti dalla volontà<br />
che emergeva da parte<br />
di tanti giovanissimi<br />
di mobilitare energie<br />
e professionalità,<br />
donare un po’ di sé<br />
stessi e del proprio<br />
tempo. L’emergenza<br />
poteva essere gestita<br />
solo da soccorritori<br />
esperti e la protezione<br />
civile non aveva risposte immediate da<br />
dare ai ragazzi. Sono oggi circa 4.500 i<br />
ragazzi che hanno riempito il modulo e che<br />
ora fanno parte di una banca dati alla quale<br />
le associazioni possono attingere. È la<br />
dimostrazione che quando apri un canale di<br />
comunicazione con i ragazzi, questi rispondono:<br />
quella dei giovani di oggi non è una<br />
generazione così priva di valori e di ideali<br />
come troppo spesso la si dipinge.<br />
Ulteriori informazioni su:<br />
http://www.gioventu.gov.it/<br />
Diritto al futuro: è un insieme di azioni del Ministero della Gioventù rivolte alle nuove generazioni, sui temi del lavoro, della casa, della<br />
formazione e dell’autoimpiego. “Diritto al futuro” è parte integrante dell’opera più vasta svolta dal Governo Berlusconi in favore delle<br />
nuove generazioni raccontata nel volume “Il governo dei giovani” e nell’omonimo sito www.governodeigiovani.it, in continuo<br />
aggiornamento. "Diritto al futuro" è la fiducia in una generazione che non è fatta di “bamboccioni”, ma di giovani uomini e donne<br />
determinati a costruire il proprio futuro e quello dell’Italia. 216 milioni messi in campo dal Ministro della Gioventù, che diventano 300<br />
milioni grazie al cofinanziamento pubblico e privato :<br />
http://www.gioventu.gov.it/diritto-al-futuro/diritto-al-futuro-300milioni-di-euro-oggi-per-il-domani-dei-giovani-italiani.aspx<br />
Buon lavoro! I giovani e l’ingresso nel mondo del lavoro: www.ipotesidilavoro.it<br />
La Giovane Impresa: nato su iniziativa del Dipartimento della Gioventù e finanziato attraverso il Fondo delle Politiche Giovanili, il portale<br />
Giovane Impresa ha l’obiettivo di diffondere, consolidare e sviluppare la cultura d’impresa tra i giovani, presupposto indispensabile<br />
per incentivare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e creare nuove opportunità di lavoro: www.giovaneimpresa.it
Febbraio 2011 Febbraio 2011<br />
Cultura&Società Cultura&Società<br />
“Lo sport? più di una moda, uno stile di vita. Adatto a tutti”<br />
Giorgio Buzzavo e l’impegno di Verde Sport: “Da 20 anni promuoviamo lo sp ort nella sua valenza sociale. Il futuro? Lavorare per i bambini, le famiglie e<br />
... gli st<strong>ad</strong>i del futuro” A fianco veduta aerea del parco<br />
Giorgio Buzzavo, trevigiano, classe 1947, un<br />
passato da giocatore professionista di basket ai<br />
massimi livelli (con una lunga militanza nelle<br />
file della Virtus Bologna) ed in seguito di manager<br />
di aziende di prodotti sportivi come<br />
Spalding, Lotto e Caber, dal 1991 è Am -<br />
ministratore Delegato di VerdeSport, braccio<br />
operativo del gruppo Be<strong>net</strong>ton in ambito sportivo.<br />
Successivamente riveste la carica di<br />
Presidente di Be<strong>net</strong>ton Basket e Sisley Volley<br />
e di Amministratore Delegato di Asolo Golf<br />
Club. Durante la sua gestione la bacheca delle<br />
squ<strong>ad</strong>re del gruppo si è arricchita di 51 trofei:<br />
infatti, la Be<strong>net</strong>ton Basket ha vinto 5 scudetti, 8<br />
Coppe Italia e 2 Coppe Europee, la Sisley Volley<br />
9 scudetti, 5 Coppe Italia e 4 Coppe dei<br />
Campioni, uniti <strong>ad</strong> una decina di altri trofei in<br />
ambito italiano e continentale ed ai 9 tricolori<br />
del Be<strong>net</strong>ton Rugby.<br />
VerdeSport, oltre alla gestione degli impianti<br />
de La Ghir<strong>ad</strong>a, del Palaverde e di Asolo Golf<br />
Club, si è distinta come uno dei gruppi sportivi<br />
più importanti nel panorama europeo, modello<br />
di organizzazione e fucina inesauribile di iniziative,<br />
volte a sviluppare una dimensione al<br />
contempo professionistica e sociale: come <strong>ad</strong><br />
esempio il Pool “Crescere Insieme nello Sport<br />
a Treviso”, che da 15 anni coordina l’attività<br />
sportiva di 100 società e di oltre 4.000 bambini<br />
Under 11 della Provincia, o ancora il Torneo<br />
Nazionale di basket 3contro3 Join The Game<br />
(vi giocano 35.000 atleti under 14 in tutta Italia),<br />
i Camp estivi de La Ghir<strong>ad</strong>a sia per i ragazzi<br />
che per “<strong>ad</strong>detti ai lavori”, la Summer League<br />
internazionale di basket e svariate attività di<br />
comarketing che coinvolgono ben 300 aziende<br />
partner locali e nazionali. Sempre nell’ottica di<br />
alimentare le attività che legano il mondo sportivo<br />
alla sfera sociale, VerdeSport si è fatta promotrice<br />
dal 2005 del Master in Strategie per il<br />
Business dello Sport, un master post lauream<br />
unico nel suo genere nel panorama italiano, che<br />
coniuga la fervida attività didattica nel “campus”<br />
de La Ghir<strong>ad</strong>a a Treviso alla fase di stage,<br />
sostenuta da un <strong>net</strong>work di 100 aziende, per la<br />
maggior parte appartenenti allo sport business.<br />
Quanto è fondamentale la pratica sportiva<br />
nei tempi attuali? E' davvero possibile<br />
ricavarsi del tempo per fare attività<br />
fisica? La pratica sportiva porta un<br />
benessere solo fisico?<br />
Praticare sport è importante da sempre, non solo<br />
al giorno d’oggi: questo è un messaggio che mi<br />
sento di trasmettere e che vale per tutti, dalla<br />
prima infanzia alla cosiddetta terza età. E’ vero<br />
che, nei tempi attuali, la pratica sportiva spesso<br />
viene vista come un ‘must’ vuoi per ragioni di<br />
benessere fisico, vuoi per questioni di moda e<br />
tendenza. Al di là delle mode, lo sport non deve<br />
essere visto soltanto come un’attività utile per la<br />
cura del proprio corpo, anzi, è un modo per<br />
imparare e trasmettere valori che varcano i muri<br />
della palestra o del campo di gioco e che sono<br />
fattori chiave nella vita di tutti i giorni: il sacrificio,<br />
lo spirito e la vocazione per il gruppo,<br />
l’importanza della vittoria e della sconfitta. Tutti<br />
aspetti che circondano la nostra vita quotidiana<br />
e che lo sport aiuta a capire, valorizzare, concretizzare<br />
fin da quando si è bambini. ‘Lo sport<br />
nobilita l’uomo’ non è un vecchio detto ma è<br />
attualissimo e non ha a che fare con le mode<br />
del momento.<br />
Lo sport non è solo spettacolo <strong>ad</strong> alto livello,<br />
ma molto altro e Verde Sport sembra aver<br />
capito questo messaggio da molto tempo …<br />
L’impegno del gruppo Be<strong>net</strong>ton nello sport è<br />
ormai ultraventennale e, attraverso l’opera di<br />
VerdeSport, il suo braccio operativo in questo<br />
ambito, si concretizza proprio in questo: pro-<br />
–– 12 ––<br />
muovere la pratica sportiva a tutti i livelli presso<br />
la comunità, sia essa locale o nazionale. E’<br />
vero, i nomi delle squ<strong>ad</strong>re di basket, volley e<br />
rugby sono conosciuti in tutto il mondo e tanti<br />
sono i trofei che riempiono le loro bacheche,<br />
ma le vittorie passano, come i grandi campioni<br />
che hanno vestito le maglie delle nostre tre squ<strong>ad</strong>re.<br />
Quel che resterà sempre è il significato<br />
profondo che la Famiglia Be<strong>net</strong>ton ha voluto<br />
dare al suo investimento nello sport, ovvero<br />
regalare qualcosa di importante alle famiglie ed<br />
ai giovani: parlo de La Ghir<strong>ad</strong>a, il centro sportivo<br />
polifunzionale che riunisce basket, volley e<br />
rugby e che rappresenta un modello unico nel<br />
suo genere a livello europeo, un’area aperta a<br />
tutti tutto l’anno per praticare sport in libertà.<br />
E, proprio La Ghir<strong>ad</strong>a, dagli Anni Ottanta <strong>ad</strong><br />
oggi, è diventata una fucina di attività dedicate<br />
proprio alla promozione dello sport e dei suoi<br />
valori, a 360 gr<strong>ad</strong>i.<br />
Adesso l’attenzione di VerdeSport si concentrerà<br />
su due grandi progetti che abbracciano<br />
sport e sociale, presente passato e futuro de<br />
La Ghir<strong>ad</strong>a: da un lato il Master SBS, un corso<br />
di alta specializzazione per 35 neolaureati<br />
all’anno che vogliono provare a lavorare nell’affascinante,<br />
ma complesso, mondo dello<br />
sport business. Dall’altro il progetto “La -<br />
boratorio 0246”, che nasce dall’esperienza del<br />
parco giochi Primo Sport dedicato allo sviluppo<br />
senso-motorio della prima infanzia e<br />
che punta a sensibilizzare tutta Italia sui temi<br />
scottanti nell’età prescolare, come obesità e<br />
sedentarietà, attraverso la pubblicazione di un<br />
libro dedicato alle famiglie, la creazione di un<br />
portale web che sia il faro dei genitori di bambini<br />
nella fascia 0-6 anni e, cosa più importante,<br />
la promozione e replica della struttura<br />
costruita a La Ghir<strong>ad</strong>a in altri comuni italiani.<br />
Il tutto con il sostegno delle principali istituzioni<br />
nazionali, come il CONI ed il Ministero<br />
del Welfare, sensibili a queste tematiche.<br />
Quali sono gli obiettivi fondamentali per chi<br />
decide di impegnarsi a tutto campo in una<br />
disciplina sportiva? Per realizzare i propri<br />
sogni e trovare qualcosa in cui credere?<br />
La passione per la disciplina è qualcosa che non<br />
può mancare, specialmente all’inizio quando<br />
magari si è giovanissimi e la si pratica soprattutto<br />
per divertimento. Se poi si punta al pro-<br />
giochi inaugurato alla Ghir<strong>ad</strong>a<br />
fessionismo, e lo dico essendoci<br />
passato da giovane, ci vuole grande<br />
spirito di sacrificio e forza di<br />
volontà, perché le vittorie si ottengono<br />
solo col sudore della fronte,<br />
lavorando tutti i giorni per migliorarsi.<br />
Ecco, senza volerlo siamo<br />
tornati al punto di partenza: lo<br />
sport, a tutti i livelli, è prima di<br />
tutto passione e poi una vera<br />
‘palestra’ di vita.<br />
Volley, basket, rugby... vedono<br />
forse una certa concorrenza nuova dal golf?<br />
Nel 2011 assisteremo finalmente a una valutazione<br />
del "non-calcio" in maniera soddisfacente<br />
o proficua?<br />
Il golf vive anch’esso di grandi personaggi e da<br />
questo punto di vista il movimento italiano, con<br />
i fratelli Molinari e Manassero, è <strong>sulla</strong> cresta<br />
dell’onda: tuttavia, resta uno sport particolare,<br />
non ha la vocazione <strong>ad</strong> essere una disciplina di<br />
massa e penso che per questo rappresenterà<br />
sempre una nicchia. Quanto al calcio, è e resterà<br />
lo sport più popolare in Italia ed in Europa, oltre<br />
che la disciplina più importante per il business<br />
che riesce a muovere. Basket, volley e rugby<br />
rappresentano altri ‘pia<strong>net</strong>i’, altri modi di concepire<br />
e vivere lo sport, non riusciranno a strappare<br />
il grande palcoscenico al calcio. Tuttavia,<br />
penso che in Italia il calcio sia arrivato a un bivio<br />
importante: il tema delle infrastrutture, di st<strong>ad</strong>i<br />
che siano moderni, accoglienti e funzionali alle<br />
esigenze del pubblico, dovrà essere affrontato<br />
e risolto a breve, pena la perdita di una grande<br />
occasione di rilancio. E Verde Sport si propone<br />
di studiare anche questo tema, con il Master<br />
SBS che dalla prossima edizione dedicherà agli<br />
studenti un’area didattica interamente dedicata<br />
alle infrastrutture sportive.<br />
Il Master in Strategie per il Business dello<br />
Sport forma i dirigenti del futuro:<br />
nato <strong>sulla</strong> scorta della richiesta sempre crescente<br />
da parte del mondo dello sport business di figure<br />
professionali, il Master in Strategie per il<br />
Business dello Sport (SBS) ha come scopo la<br />
formazione e la preparazione ogni anno di futu-<br />
ri dirigenti, in gr<strong>ad</strong>o di diventare protagonisti<br />
di una realtà così vasta ed in costante sviluppo<br />
come quella dello sport system.<br />
Master SBS è un’iniziativa di VerdeSport, braccio<br />
operativo in ambito sportivo del gruppo Be<strong>net</strong>ton,<br />
in collaborazione con Università Ca’ Foscari di<br />
Venezia, partner scientifico e didattico.<br />
Con 80 corporate partner, la maggior parte<br />
dei quali legati direttamente all’industria dello<br />
sport, tra i quali trova un posto di eccezione<br />
Intesa Sanpaolo , il Master SBS da sempre<br />
attua un approccio vicino al mondo delle<br />
imprese e del lavoro.<br />
A settembre si parte con la fase d’aula che<br />
dura fino alla fine di febbraio 2011 con lezioni<br />
frontali la mattina ed il pomeriggio, dal<br />
lunedì al venerdì, presso il campus de La<br />
Ghir<strong>ad</strong>a a Treviso.<br />
I masterini (un massimo di 35 laureati), scelti<br />
dopo una rigida selezione, avranno un approccio<br />
didattico con i principali temi riguardanti di<br />
management aziendale, integrato dalla presentazione<br />
delle più interessanti case history aziendali<br />
dalla viva voce di dirigenti del mondo dello<br />
sport business, testimoni d’eccezione che<br />
sempre più numerosi raggiungono La Ghir<strong>ad</strong>a<br />
per confrontarsi con questo progetto ed i suoi<br />
principali attori.<br />
Stage - Da marzo a giugno 2011 la seconda<br />
parte, lo stage presso le aziende partner del<br />
Master SBS: i ragazzi avranno quindi un ampio<br />
raggio di scelta tra enti, federazioni, società sportive<br />
ed aziende che operano nello sport.<br />
Follow up - La prima settimana di giugno sarà<br />
dedicata al follow up in cui si traccerà il bilancio<br />
dell’annata, quindi il 10 giugno 2011 chiusura<br />
ufficiale con la consegna dei diplomi alla<br />
sesta classe.<br />
–– 13 ––<br />
I primi 5anni del Master Sbs in cifre<br />
6: borse di studio massime residenziali che<br />
ogni anno vengono messe a disposizione presso<br />
il Campus de La Ghir<strong>ad</strong>a, 3 per italiani e 3<br />
per stranieri (negli anni scorsi provenienti da<br />
Giappone, Grecia, Messico, Tunisia, Belgio,<br />
Brasile e Ungheria)<br />
30%: la quota femminile (dalle 5 ragazze della<br />
1° edizione, alle 16 della 4°)<br />
80%: fascia d’età compresa tra i 23 ed i 27 anni<br />
25%: studenti dal Centro e Sud Italia<br />
53%: studenti laureati in Economia e Scienze<br />
della Comunicazione<br />
35: atenei italiani di provenienza<br />
65: aziende che hanno ospitato stagisti e/o<br />
offerto placement<br />
Tra le aziende che hanno accolto stagisti e inserito<br />
nel loro organico diplomati SBS ricordiamo,<br />
tra gli altri: Assosport, Baker&McKenzie,<br />
Be<strong>net</strong>ton Basket, Calcio.com, Campagnolo,<br />
Cisalfa, Decathlon, Di<strong>ad</strong>ora, DNA Sport<br />
Consulting, Dolomite, Euroleague, Fe de -<br />
razione Italiana Pallacanestro, Ferrino, F.C.<br />
Inter, F.lli Campagnolo, Festival del Fitness,<br />
Gator<strong>ad</strong>e, L<strong>ad</strong>brokes, Lauta Communication,<br />
Lega Basket Maschile, Lega Volley Femminile,<br />
Lega Volley Maschile, Lotto Sport Italia,<br />
Luxottica Group, FGS Organisation, Macron,<br />
Marsh, Milan Junior Camp, Milano City<br />
Marathon, Milleeventi, Nike, Nordica, OVS,<br />
PepsiCo Italia, Personal Time, Playlife, Pe -<br />
rugia Calcio, Pinarello, R<strong>ad</strong>io e Reti,<br />
RaiTr<strong>ad</strong>e, Reyer Basket, RCS Sport, Scorpion<br />
Bay, Sisley Volley, Sky, Stageup, Studio Ghiretti,<br />
Tamoil, Tecnica, Teramo Basket, Treviso<br />
Calcio, United Colors of Be<strong>net</strong>ton, Venice<br />
Marathon, Verde Sport, Vicenza Calcio, Virgin<br />
Active Italia, ecc...
8<br />
12<br />
26<br />
70<br />
7<br />
66<br />
S O M M A R I O<br />
Visti in Galleria<br />
6 Goldberg e Olivato<br />
MUSICA<br />
16 Opera Giocosa Italiana<br />
(seconda parte)<br />
60 Il manager dei big:<br />
Fabrizio Giannini<br />
70 Il Palazzetto Bru Zane<br />
72 Giovani in musica<br />
73 A Oslo con Michele<br />
Fazio<br />
CULTURA&SOCIETA’<br />
8 “Progetto Zefiro”<br />
10 “Diritto al futuro”<br />
12 Giorgio Buzzavo e la<br />
missione di Verde Sport<br />
53 “Culturalmente”: a<br />
P<strong>ad</strong>ova voce ai giovani<br />
DUEMILA<br />
Anno XIII - Numero 2 Febbraio 2011<br />
Iscrizione al Roc n. 6223 - Partita IVA<br />
00444570261<br />
Edizione Matteo Editore s. r. l.<br />
Via E. Mattei, 17 - 31030 Dosson di Casier (TV)<br />
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–– 14 ––<br />
ARTE<br />
3 Il “non colore” di Ennio<br />
Finzi<br />
7 I VIP mondiali ritratti<br />
da <strong>Angelo</strong> <strong>Pasquarelli</strong><br />
18 Edvard Munch<br />
e “Nel Paesaggio”<br />
19 L’Ottocento a Rovigo<br />
27 Eliseo Mattiacci e il<br />
Cosmo a Verona<br />
52 La moda<br />
di Patrizia Belsito<br />
62 Artista nel mondo:<br />
Elisabetta Fantone<br />
65 Il realismo<br />
di Eliana Petrizzi<br />
LETTERATURA<br />
20 Il genio poetico<br />
di Cristina Campo<br />
Abbonamento annuale a 11 numeri:<br />
Italia € 25,00; Europa € 60,00; America/Australia<br />
€ 75,00<br />
1 copia arretrata Italia € 7<br />
1 copia arretrata Europa € 10,00<br />
1 copia arretrata America € 10,00<br />
C. C. P. n° 34331314 - Dosson di Casier (TV)<br />
Direttore Editoriale:<br />
Maria Gabriella Tarolo<br />
Direttore Responsabile:<br />
Simone Soldera<br />
(e-mail: soldera.simone@libero.it)<br />
In redazione: Simone Soldera<br />
MOSTRE<br />
25 I tesori di Belgr<strong>ad</strong>o<br />
finalmente in mostra a<br />
P<strong>ad</strong>ova<br />
FOTOGRAFIA<br />
26 I Parchi del Ve<strong>net</strong>o<br />
LEZIONI D’ARTE<br />
28 Il D<strong>ad</strong>a(ismo)<br />
UN LIBRO DA NON<br />
DIMENTICARE<br />
22 L’opera di Riccardo<br />
Bacchelli<br />
VACANZE & LAVORO<br />
58 Nel Regno Unito in<br />
vacanza per... lavoro<br />
ITINERARI ARCHEOLOGICI<br />
50 Oderzo, molto più di<br />
una semplice vetrina<br />
CARTOON<br />
42 Altan: da Cipputi<br />
alla Pimpa<br />
Collaboratori:<br />
Flavia Benvenuto Strumendo, Luigina Bortolatto,<br />
Francesca Brandes, Boris Brollo, Elena Callegaro, Andrea<br />
De Candido, Martina D’Adamo, Licio Damiani, Marina<br />
Grasso, Elio Jodice, Francesca Marini, Rosella Mezzani,<br />
Carla Piro, Ennio Pouchard, Corr<strong>ad</strong>o Premuda, Fabiana<br />
Romanutti, Bruno Ros<strong>ad</strong>a, Pier Luigi Scarpa, Giorgio<br />
Segato, Cesare Serafino, Donato Sinigaglia, Toni Toniato,<br />
Paola Treppo, Renzo Stefanel, Virna Trivellato, Daniela<br />
Zamburlin, Piero Zanotto, Myriam Zerbi<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Anna Barina, Flavia Benvenuto Strumendo, Stefano<br />
Carlini, Lorella De Bon, Diego A. Collovini, Edoardo<br />
Collovini, Federico Fontanella, Daniele Rubboli,<br />
Piero Zanotto, Matteo Zoin<br />
APPUNTAMENTI<br />
30 Calendario d’arte e<br />
mostre<br />
44 Calendario di teatro,<br />
musicale e incontri<br />
74 Flash notizie<br />
SPORT<br />
64 Le vittorie sugli sci<br />
di Magda Genuin<br />
66 Patrizia Salviato:<br />
campionessa e...<br />
scrittrice<br />
SPETTACOLO<br />
68 Elena Bonelli...<br />
“Tanto pe’ cantà”<br />
CINEMA<br />
54 La banda dei Babbi<br />
Natale<br />
55 Un altro mondo<br />
56 The tourist<br />
Redazione DUEMILA<br />
Via E. Mattei, 17 - 31030 Dosson di Casier (TV)<br />
Tel. 0422 491876 - Fax 0422 492007<br />
e-mail: matteoeditore@tin.it<br />
Fotografie, manoscritti, dattiloscritti e articoli anche<br />
se non pubblicati non si restituiscono.<br />
In copertina: il Ministro Giorgia Meloni <strong>ad</strong> un convegno,<br />
Fabrizio Giannini con Tiziano Ferro e un amico, la<br />
cantante Elena Bonelli, l’artista Elisabetta Fantone, fotoritratto<br />
di Riccardo Bacchelli, un affresco etrusco in<br />
mostra in Toscana e Giorgio Buzzavo insieme al<br />
Presidente del Coni Petrucci<br />
–– 15 ––<br />
64<br />
52<br />
54<br />
62<br />
16
Febbraio 2011<br />
–– 16 ––<br />
Musica<br />
L’Opera Giocosa Italiana protagonista tra il Barocco ed il Protoromanticismo<br />
Seconda parte<br />
“Cherubini suddivide certe melodie di declamazione<br />
e chiarezza straordinaria tra linea di<br />
canto del personaggio e tra voce di sezione<br />
istrumentale d’orchestra. L’unica debolezza<br />
dell’Intermezzo di Cherubini è secondo me la<br />
mancanza fin dalle prime battute, ed in ottemperanza<br />
alla consuetudine dell’Intermezzo, di<br />
qualcosa di introduttivo che era tipico nel tardo<br />
Settecento: un ritratto in musica, anche un ritratto<br />
ossessivo perché no, che pur nel totale ossequio<br />
alla musica concertante non abbandonasse<br />
quasi mai il personaggio. Vien meno così<br />
l’atmosfera, il “climax” che lo spettatore, secondo<br />
il mio parere, deve vivere prima dello svolgersi<br />
della vicenda. Vi è inoltre la mancata unità<br />
dell’invenzione musicale, quindi lo squilibrio<br />
chiaramente avvertibile nelle fasi di trapasso<br />
dall’uno all’altro aspetto rappresentativo del<br />
“dramma” pur essendo Intermezzo buffo,<br />
quando cioè la protagonista a volta a volta<br />
incombe <strong>sulla</strong> scena o ne scompare e Cherubini<br />
a volta a volta innalza od abbassa precipitosamente<br />
la intensità del canto... la moglie ripudiata<br />
è già in scena come lo sarà poi in<br />
“Medea”, ma la mano del giovane Cherubini<br />
non si è esercitata in compiti di composizione<br />
polifonica e ci propone assaggi di insiemi e di<br />
concertati di futura cattedratica sapienza.<br />
Il marito Bacocco si propone di mentire e<br />
banalmente lo dice e ridice, ma il sentimento<br />
espresso da tutti gli elementi musicali, dalle<br />
melodie alle armonie, dai ritmi alla strumentazione,<br />
non ha nulla di torbido, di tortuoso,<br />
bensì è accorato, schietto, sincero, senza ombra<br />
di inganno.<br />
La moglie Serpilla è, quale persona umana<br />
divenuta il centro di speculazione filosofica e<br />
fine delle... aspirazioni politiche, che si pone<br />
come protagonista dell’Intermezzo. In essa è il<br />
rancore della donna ingannata, abbandonata, e<br />
l’autore, come poi farà in “Medea” ed artisticamente<br />
in modo superbo, coglie già molto<br />
bene la lotta singolare che avviene nel rispetto<br />
dell’amore e del vincolo matrimoniale.<br />
Ne “Il giocatore” vi si trovano inoltre il germe<br />
della pomposa solennità ed il gusto popolare<br />
con tinte forti, colpi di scena, pennacchietti<br />
e mantelli autoritari, lo spiegamento della danza:<br />
tutte anticipazioni di quello che all’ennesima<br />
potenza in Francia sarà il Grand-Opéra!<br />
Ciò che lega Cherubini al suo giovanile tempo<br />
“italiano”, ma con nuova ed ancor oggi sconvolgente<br />
consapevolezza e stringente capacità<br />
di portare fino in fondo quel che potrebbe dirsi<br />
un’”assedio musicale dei personaggi e del-<br />
la situazione drammatica”, è l’eleganza<br />
e la raffinatezza compositiva.<br />
Cherubini fin dalla giovane<br />
età ci mostra di essere in<br />
r<strong>ad</strong>icale riforma del linguaggio<br />
musicale dell’epoca al fine di<br />
renderlo <strong>ad</strong>erente agli stati affettivi<br />
ed alle instabili fluttuazioni<br />
della vita dei personaggi.<br />
Ho ricercato e spero esser riuscito<br />
a proporre una esecuzione<br />
che toccasse quel livello nobile<br />
che ci vuole per Cherubini: il<br />
quale trovava il punto dello stile<br />
tragico come la musica italiana<br />
forse non aveva mai sin <strong>ad</strong> allora conosciuto.”<br />
Cherubini, artista italiano di gusto che fu<br />
detto cosmopolita, uomo dalle molte esperienze,<br />
forse troppo vincolato a circostanze<br />
ed indotto così <strong>ad</strong> alternare pagine riuscite<br />
a c<strong>ad</strong>ute nei luoghi comuni del suo tempo?<br />
“Cherubini può essere pesante e noioso per i<br />
nostri tempi. I compositori del Settecento non<br />
si proponevano di esprimere stati d’animo, ma<br />
di fare musica secondo canoni autonomi e<br />
determinati. Pergolesi nella Commedia di<br />
carattere “La serva p<strong>ad</strong>rona”, come da concezione<br />
settecentesca, intende lo spettacolo come<br />
passatempo musicale fondato principalmente<br />
<strong>sulla</strong> bravura dei cantanti. Ne “Il giocatore”<br />
invece non si esce ancora dalla razionalistica<br />
retorica settecentesca, il brano è alieno dai<br />
melismi e dall’ornamentazione, ma sovente ci<br />
si invola per entrare in un clima più appassionato<br />
ed ardente, amando diversamente che nel<br />
melodramma serio di quel tempo, con proposto<br />
prontamente ciò che<br />
sarà appunto il tema dominante<br />
del melodramma<br />
nell’ Ottocento: l’amore.<br />
La forza dell’opera di<br />
Cherubini, come di molti<br />
altri compositori, non è<br />
però nelle arie ma nei recitativi.<br />
I recitativi dall’originale<br />
in forma “secca”<br />
con accompagnamento di<br />
continuo sono stati elaborati<br />
e proposti, come anticamente<br />
destinato al<br />
Teatro Feydeau di Parigi e<br />
nello stile d’Opéra-comique,<br />
in recitato parlato.<br />
Non vi abbiamo fatto tro-<br />
vare insomma in modo tr<strong>ad</strong>izionale quella<br />
forma ibrida con funzione di tessuto con<strong>net</strong>tivo<br />
proprio del melodramma italiano. Se<br />
avessimo proposto “Il giocatore” nello stile<br />
tr<strong>ad</strong>izionale, non l’avremmo mai resuscitato<br />
per tutti!”<br />
Molti titoli d’opere ebbero successo per poi<br />
finire dimenticati e sono rimasti in oblio per<br />
secoli. Come vede il futuro de “Il giocatore”<br />
nel repertorio?<br />
“Penso che “Il giocatore” sia opera che ha<br />
dinanzi a sé, senza dubbio, ancora un avvenire<br />
sia grazie al contenuto, alla qualità artistica<br />
ed all’esiguità dei mezzi richiesti per la sua<br />
realizzazione. Che sia poi un’opera di difficile<br />
interpretazione è implicito e bisogna dir<br />
subito che ogni difficoltà debba esser superata<br />
per merito di tanti fattori uniti <strong>ad</strong> una rilevante<br />
interpretazione vocale ed efficacia interpretativa<br />
di prosa. La sobrietà ed il “buon<br />
gusto” devono regnare sovrani nella sua rea-<br />
Musica<br />
lizzazione. Come in Pergolesi ed altri compositori<br />
geniali, la musica, parola e gesto unitariamente<br />
concorrono alla realtà scenica: è un<br />
continuo ed affascinante gioco musicale leggero<br />
e raffinatissimo, senza un solo momento<br />
di stasi o di stanchezza, e le inflessioni della<br />
musica seguono con vivace <strong>ad</strong>erenza le alternative<br />
della vicenda.”<br />
Maestro, quanto crede sia importante oggi<br />
la riproposizione di musiche composte da<br />
Cherubini o da compositori non conosciuti,<br />
di titoli d’opera riesumati, anche attraverso<br />
giovani interpreti?<br />
“Oggi più che mai serve la preparazione, l’onestà<br />
verso il compositore e brano eseguito,<br />
l’entusiamo che i nostri Maestri nella storia<br />
hanno sempre avuto ed insegnatoci come<br />
esempi da emulare, come in atto di devozione.<br />
Ma credo serva ora molto più coraggio e coerenza<br />
nel proporre musica colta ed anche non<br />
conosciuta. Questo in Italia; all’estero invece si<br />
cercano e propongono già di buon gr<strong>ad</strong>o brani<br />
non conosciuti, anche per dare un valore<br />
meritorio e senso a chi avrebbe motivazione<br />
di pagare un biglietto a teatro.<br />
Robert Schumann asseriva ai giovani: “Nulla<br />
riesce bene nell’Arte senza entusiasmo”. In<br />
clima culturale assai mutato ma con un “revival”<br />
cherubiniano ed una rivalutazione in pieno<br />
atto iniziata a metà del secolo scorso grazie<br />
allo sforzo nobile di alcuni musicologi ed alla<br />
benemerita iniziativa di organizzatori ed interpreti,<br />
è presumibile ed auspicabile che il ritorno<br />
sulle scene italiane di un musicista forse<br />
non ancora conosciuto a fondo, dalla drammatica<br />
ed unitaria creazione, possa servire a<br />
porre in migliore e più precisa prospettiva storica<br />
la portata della sua opera, del significato e<br />
della tematica da lui trattata, al quale erano<br />
rimasti estranei od ostili i nostri conterranei<br />
del secolo scorso. Come vede, la storia si ripete...<br />
Brahms amava paragonarsi al Cherubini<br />
come estremo e rassegnato “guardiano” di una<br />
civiltà ormai presso la fine. Ma penso che<br />
l’Arte rimarrà sempre tale, quale valore umano<br />
educativo edificante e sociale. Comunque,<br />
veda, chiedere ai compositori d’epoca cosa ne<br />
pensino purtroppo non è possibile ma chiederlo<br />
oltre a me agli interpreti ed anche alcuni<br />
giovani sì. Pertanto a loro la... voce!”<br />
Incontriamo pertanto alcuni fra gli interpreti<br />
della serata. Il soprano barese Tiziana Falco<br />
(interprete ne “La serva p<strong>ad</strong>rona” ed in incisioni<br />
discografiche barocche per la Dynamic)<br />
ed il mezzosoprano ve<strong>net</strong>o Alessandra Va -<br />
vasori (interprete ne “Il giocatore”, diplomatasi<br />
anche in organo e composizione organistica,<br />
canto gregoriano, musica prepolifonica e clavicembalo,<br />
specialista in ruoli di opere barocche).<br />
“Quando il M° Carlini mi ha proposto<br />
“Il Giocatore”- dice la Vavasori - sono stata<br />
contenta d’accettare poiché è sempre bello<br />
reinterpretare opere riscoperte. A dir il vero il<br />
ruolo mi è stato proposto anche perchè<br />
Serpilla, ovvero la moglie “bacchettona” dell’opera,<br />
un po’ mi somiglia: è esigente, vuole<br />
le cose fatte per bene, non ammette le bugie...<br />
ma in realtà questo gran d’affare è solo per<br />
amore. Un altro motivo per cui ho accettato è<br />
che i recitativi erano da proporsi in prosa, e<br />
così ho potuto anche fare omaggio di alcuni<br />
motti dialettali nella mia lingua d’origine, quella<br />
veneziana. Trovo che l’opera buffa sia un<br />
buon modo musicale-didattico per attrarre i<br />
giovani, sperando che il loro interesse cresca<br />
fino <strong>ad</strong> incuriosirsi per altre forme musicali<br />
quale l’opera, il concerto sinfonico ma anche<br />
la musica da camera, visto l’organico con cui<br />
viene allestita. Spero venga ripresa molto presto<br />
e per molte recite, visto lo spasso fornito<br />
anche questa volta a giovani ed <strong>ad</strong>ulti ed il gr<strong>ad</strong>imento<br />
constatato.”<br />
Signora Falco, come ha pensato di proporre<br />
il personaggio interpretato?<br />
“Serpina è un personaggio che suscita diverse<br />
reazioni nel pubblico, simpatia poiché è capace<br />
di raggirare Uberto ma con grazia, bellezza<br />
e seduzione ma anche antipatia poiché ha un<br />
modo di comportarsi non proprio da serva.<br />
Già dall’inizio dell’opera è p<strong>ad</strong>rona e la sua<br />
–– 17 ––<br />
Febbraio 2011<br />
vittoria sta nel riuscire a rendere ufficiale ciò<br />
che già è ufficiosamente.”<br />
Lei è alla prima collaborazione con l’Opera<br />
Giocosa Italiana.<br />
Come ha trovato Sig.ra Falco il clima ed il<br />
lavoro effettuato in O.G.I. ?<br />
“La compagnia dell’Opera Giocosa Italiana è<br />
fatta da persone appassionate del loro lavoro,<br />
che vogliono produrre spettacoli e musica di<br />
qualità e che basano tutto questo su un bel clima<br />
efficiente e cooperativo. E’ stato per me<br />
un piacere conoscerla e poter avere occasione<br />
di collaborarvi.”<br />
Come ritiene sia utile <strong>ad</strong> i giovani l’attività<br />
svolta da O.G.I. ?<br />
“Sicuramente l’Opera Giocosa Italiana offre<br />
un ambiente in cui cominciare <strong>ad</strong> approcciare<br />
il lavoro di artista lirico; spesso chi studia non<br />
ha la percezione di ciò che realmente sia il<br />
lavoro in teatro, dei tempi, della collaborazione<br />
coi colleghi, del lavoro con il direttore d’orchestra,<br />
col regista, con l’orchestra. Il maestro<br />
Carlini è una persona seria e competente che<br />
ha tantissimo da insegnare ai giovani, ha creato<br />
una realtà molto accogliente e molto esigente<br />
dal punto di vista artistico che non può<br />
che stimolare la crescita musicale ma anche<br />
quella personale di tutti. Ringrazio lui e tutta la<br />
compagnia per avermi invitato a lavorare insieme<br />
e spero in prossime occasioni.”<br />
a cura della Redazione<br />
(Foto di Giampietro Zamolo)
Febbraio 2011<br />
Munch e lo spirito del Nord.<br />
Scandinavia nel secondo Ottocento<br />
La locandina ufficiale della mostra che si<br />
tiene a Villa Manin<br />
Villa Manin che propone il progetto “Geo -<br />
grafie dell’Europa”, dopo la prima tappa<br />
inaugurale costituita dall’evento che si prefiggeva<br />
di indagare le relazioni tra la pittura<br />
francese della seconda metà del XIX<br />
secolo e la contemporanea pittura in altre<br />
nazioni dell’Europa, vede il via di una nuova<br />
rassegna. E lo fa occupandosi della pittura<br />
europea compresa tra il 1850 e il 1910.<br />
Titolo dell’esposizione “Munch e lo spirito<br />
del Nord. Scandinavia nel secondo Ot to -<br />
cento” giunto per la prima volta in Italia,<br />
permette al pubblico di ricostruire la storia<br />
dello “spirito del Nord” raccontando la pittura<br />
nei paesi quali Norvegia, Svezia, Fin -<br />
landia e Danimarca. In mostra in cinque<br />
“capitoli” della storia ben 122 dipinti provenienti<br />
dai musei scandinavi ma anche dal<br />
Museum of Fine Arts di Boston.<br />
Le prime quattro parti della rassegna sono<br />
riservate alle scuole artistiche nazionali degli<br />
A Pieve di Soligo “Nel paesaggio”<br />
Giorgio Dario Paolucci: Monfumo, 1967,<br />
Olio su tela 70 x 100<br />
“Nel Paesaggio. Il secondo Novecento tra<br />
Venezia e le Dolomiti. Springolo, de Pisis,<br />
C<strong>ad</strong>orin, Barbisan, Pizzinato, Music, Zi -<br />
gaina…” è un nuovo capitolo dell’indagine<br />
che si tiene a Villa Brandolini Centro Culturale<br />
F. Fabbri a Pieve di Soligo (a Solighetto, piazza<br />
Libertà 7) fino al 27 febbraio, nella bellezza<br />
naturalistica delle colline trevigiane meglio<br />
conosciute per il Prosecco.<br />
Un luogo caratteristico, dove si tiene un’esposizione<br />
che ricerca, questa volta sul versante<br />
figurativo, quell’incontro tra l’arte e il ritratto<br />
del paesaggio creato da artisti intimi<br />
per residenza, attività, ispirazione<br />
<strong>ad</strong> un particolarissimo territorio<br />
che dalle Alpi discende fino<br />
alla Laguna veneziana.<br />
Non un posto qualunque, ma un<br />
territorio italiano che, grazie anche<br />
alla Biennale, è punto di incontro<br />
privilegiato, per e con il mondo.<br />
Tempo <strong>ad</strong>dietro, sempre a Villa<br />
Brandolini, “Oltre il paesaggio”<br />
aveva affrontato la tematica della<br />
sublimazione e superamento artistico<br />
della visione del reale.<br />
“Nel paesaggio” offre degli utili<br />
spunti per permettere a chi volesse<br />
di conoscere “diverse ipotesi creative e<br />
le molteplici indagini contemporaneamente<br />
sviluppatesi proprio a partire da un più<br />
ravvisabile rapporto con il mondo fenomenico<br />
concepito come spunto e occasione di<br />
sempre nuove e diverse possibilità di invenzione<br />
e di interpretazione”.<br />
Tra le cento opere, molte inedite e con importanti<br />
prestiti provenienti da Ca’ Pesaro e<br />
dall’Acc<strong>ad</strong>emia dei Concordi, descrivono e<br />
documentano il rapporto tra stili creativi differenti,<br />
la nascita e l’evoluzione di realtà lin-<br />
–– 18 ––<br />
Arte<br />
Stati prima menzionati, mentre la sezione di<br />
chiusura viene dedicata al grande maestro<br />
norvegese Edvard Munch, con un totale di<br />
35 opere. La parte finale dedicata proprio a<br />
lui, espone anche una decina di sue opere su<br />
carta e raggiunge il suo senso più profondo<br />
nella scelta che dei dipinti è stata compiuta,<br />
per dimostrare la relazione di altri artisti con<br />
il maestro che precedono. In mostra sarà possibile<br />
apprezzare opere forse mai viste prima<br />
realizzate da “artisti del Nord” come<br />
Ring, Philipsen, Syberg, Gottschalk Nielsen,<br />
Backer, Thaulow, Krohg, Skredvig, Larrsson,<br />
Zord, Jansson, Prince Eugen e molti altri.<br />
Le loro immagini spesso e volentieri ritraggono<br />
la persona umana in maniera romantica,<br />
anche desolante, malinconica o simbolica,<br />
rappresentando un’umanità che vive<br />
o sopravvive in una dimensione di natura,<br />
vasta e sconfinata, come nel caso delle opere<br />
del finldandese Akseli Gallen-Kallela.<br />
guistiche e idee nuove per l’immaginazione,<br />
talvolta non palesemente connesse a quella<br />
che è la grande pittura di tr<strong>ad</strong>izione.<br />
Nuove idee e proposte che interessano anche<br />
maestri famosi, come evidenzia il gioco di<br />
colori della pittura di Filippo De Pisis, mentre<br />
Guido C<strong>ad</strong>orin utilizza quasi luci artificiali e<br />
Giuseppe Cesetti fa uso di nuove e più fantasiose<br />
variazioni coloristiche.<br />
Nino Springolo invece utilizza con forte considerazione<br />
e ragione, la poesia del vivere di<br />
tutti i giorni, mentre Pio Semeghini crea forme<br />
cromatiche, quasi esprimendo la loro difficoltà<br />
<strong>ad</strong> emergere ed apparire.<br />
Realizzata nell’ambito PaesAgire (una serie<br />
di convegni, eventi e incontri sui differenti<br />
aspetti del paesaggio promossi dall’Asses -<br />
sorato alla Cultura del Comune di Pieve di<br />
Soligo) “Nel Paesaggio” è destinata a coloro<br />
che volessero riflettere su questa particolare<br />
tematica artistica, studiando e affrontando una<br />
considerazione più creativa, convinta e consapevole<br />
dell’ambiente e del territorio e di<br />
come è stato ritratto, interpretato e visto da<br />
noti artisti del Novecento.<br />
Informazioni e prenotazioni: tel. 0438.985335<br />
www.studioesseci.<strong>net</strong><br />
Arte<br />
Arte in Italia 1860-1890 l’Ottocento<br />
in mostra a Rovigo<br />
Palazzo Roverella a Rovigo ospita “L’Otto -<br />
cento elegante. Arte in Italia nel segno di<br />
Fortuny, 1860 - 1890” esposizione visitabile<br />
fino al 12 giugno 2011.<br />
Ben otto sono le parti di quella che potremmo<br />
definire una mostra di alto interesse, rivolta<br />
interamente all’arte del XIX secolo:<br />
Nella prima sezione intitolata “Italia-Parigi<br />
tra Meissonier e Fortuny, si viaggia partendo<br />
da Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini<br />
ammirando tutta una serie di scene raffinate e<br />
galanti con una scelta di colori e tonalità morbide<br />
per ritrarre secondo i canoni che nella<br />
Francia del tempo maestri quali Meissonier e<br />
Fortuny avevano imposto non senza fortuna;<br />
la seconda sezione “La scuola meridionale<br />
sulle orme di Fortuny” trova un punto di riferimento<br />
nel 1874 con l’arrivo di Fortuny a<br />
Portici descrivendo la partenza di molti napoletani<br />
alla volta di Parigi, che fecero proprie<br />
la grafica di moda di Meissonier e Fortuny, tra<br />
questi spicca Edoardo Dalbono.<br />
Con “Il fortunysmo a Roma” la terza sezione<br />
si occupa di un periodo storico compreso tra<br />
gli anni Settanta dell’Ottocento facendo di<br />
Roma imperatrice e regnante dello stile tanto<br />
acclamato al tempo di Fortuny, volgendo attenzione<br />
nei confronti dell’Acc<strong>ad</strong>emia di Spagna<br />
ed artisti italiani come Achille Vertunni che<br />
trasforma paesaggi e ambientazioni in opere<br />
che raccolgono dettagli, colori e sfumature<br />
tipiche dell’Oriente, meta di benestanti e<br />
appassionati di sete e broccati del tempo.<br />
Lo stile napoletano definito anche come<br />
“impero del bianco”, fa risaltare su tela la<br />
luce e gli “effetti speciali luminosi”, tra i<br />
nomi dell’artista in mostra viene menzionato<br />
il romano Pio Joris.<br />
Ma non mancano i rapporti difficili con i<br />
potenti dell’epoca, viene menzionato infatti<br />
il caso Michetti documentato dalla condanna<br />
nel 1877 della sua Processione del<br />
Corpus Domini <strong>ad</strong> opera di Adriano<br />
Cecioni: “non può esser mai un artista<br />
quello che approva l’arte dei seguaci di<br />
Fortuny, cioè Michetti e compagni, perché<br />
in questi pittori tutto è fatto per l’occhio,<br />
sola e unica preoccupazione di quella<br />
pittura”. Sebbene vi siano stati non<br />
pochi problemi a portare avanti una corrente<br />
artistica quasi “illuminata”, che celebrava<br />
la realizzazione di “fantasie da sogno”,<br />
“donne leggi<strong>ad</strong>re” e una visione della realtà<br />
tutto sommato poco diversa da un soggetto originale,<br />
la fortuna di questa “nuova” corrente<br />
artistica trova un rinnovato splendore nella<br />
quarta sezione: “Esotismi e Revival” in cui<br />
vengono mostrati al pubblico personaggi esotici,<br />
orientaleggianti, già introdotti dalle opere<br />
e dalle concezione di moda fortunyane superando<br />
per qualità dell’immagine e cromismo<br />
parte della pittura dell’Ottocento Italiano, nell’esposizione<br />
vengono portati allo spettatore<br />
Domenico Morelli, Mosè Bianchi, Giovanni<br />
Muzzioli, che molta cura prestano al dettaglio,<br />
alle pieghe dei vestiti, dando vita a scene e<br />
figure già visibili in alcuni cartelloni del tempo,<br />
ma più definite.<br />
La quinta sezione “I dettagli del genere” tratta<br />
un percorso ideale compreso tra il nord,<br />
Ve<strong>net</strong>o incluso fino <strong>ad</strong> arrivare al sud: una collezione<br />
di opere che ritraggono in modo del<br />
tutto particolare; mercati, vedute urbane, botteghe<br />
di antiquari, rifacendosi in qualche modo<br />
ai gusti artistici della Spagna.<br />
Molto venivano apprezzate queste creazioni<br />
dal collezionismo italiano e internazionale, che<br />
avrebbe mosso anche la critica d’arte di altri<br />
paesi. Con la sesta sezione “L’Ottocento in<br />
costume” con una sorta di “nostalgia” dei tempi<br />
della storia romana o neopompeiana, classicheggiante,<br />
si assiste alla trasformazione di<br />
una scenografia che recupera spesso e volentieri<br />
anche le ere medioevale e rinascimentale,<br />
visibili nelle opere di Giovanni Boldini a<br />
Giovanni Battista Qu<strong>ad</strong>rone.<br />
Si affronta invece nella settima sezione “Il neo-<br />
Vincenzo Capobianchi: Venditore di antichità<br />
collezione privata, courtesy Phidias<br />
Antiques and Interiors, Reggio Emilia<br />
–– 19 ––<br />
Febbraio 2011<br />
Giuseppe De Nittis: Ritorno dal ballo 1870<br />
olio su tavola, 23 x 16,5 cm. Collezione privata,<br />
courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano<br />
settecentismo” che raccoglie il risultato di una<br />
ricerca oltre il Mediterraneo, riflettendo il gusto<br />
per il viaggio dell’epoca, tra gli artisti più attivi<br />
Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini che<br />
uniscono i fasti neosettecenteschi facendo un<br />
diligente uso del colore e uscendo dalla ripetività<br />
acc<strong>ad</strong>emica. “La vita contemporanea”,<br />
l’ultima sezione, guarda con interesse alla<br />
realtà “fuori dalla tela” come l’inqu<strong>ad</strong>ramento<br />
sociale del tempo, il periodo, la moda e la<br />
vita intorno all’artista. Ecco che compaiono<br />
donne di classe, dell’alta società, gli ippodromi,<br />
incontri tra i membri dell’artistocrazia, della<br />
politica, della cultura, la donna con un<br />
“fascino rinnovato”, il pubblico di un teatro<br />
e un design degli interni di locali preziosi.<br />
Di questo se ne occuperanno maggiormente<br />
Giovanni Boldini, Giuseppe<br />
De Nittis, Giacomo Favretto, Edoardo<br />
Tofano, Carlo Pittara, Riccardo Pellegrini.<br />
A Fratta Polesine nella sede di Villa<br />
B<strong>ad</strong>oer fino al al 12 giugno 2011 si trova<br />
invece “A Villa B<strong>ad</strong>oer l’altro<br />
Fortuny”. Mentre a Palazzo Roverella<br />
si studia il Fortuny, a Villa B<strong>ad</strong>oer si<br />
tratta del Fortuny figlio.<br />
Ma lasciamo a chi volesse visitare<br />
entrambe le mostre quello che comprende<br />
un vasto ciclo pittorico di opere<br />
di indubbia qualità.<br />
Per informazioni: tel. 0425.21530<br />
www.ottocentoelegante.it
Febbraio 2011<br />
Cristina Campo muore l’11 gennaio del<br />
1977; da un decennio era già una presenza<br />
silenziosa, emarginata dalla scena<br />
culturale per l'atteggiamento intransigente<br />
ed estremo che aveva assunto<br />
contro le riforme liturgiche promulgate<br />
dal Concilio Vaticano II nel 1965 e la<br />
difesa del rito latino e del Gregoriano.<br />
Con la conversione alla religione cattolica<br />
(1964) l’indole mistica e contemplativa<br />
di Cristina aveva scoperto la<br />
potenza espressiva della preghiera e la<br />
bellezza dei “perfetti cerimoniali gregoriani”<br />
che la fecero approdare dapprima<br />
alla Abbazia Benedettina di<br />
Sant’Anselmo a Roma, dove si cantava<br />
il Gregoriano, e, successivamente, alla<br />
chiesa cattolico-russa del Pontificio<br />
Collegium Russicum. Da ciò come<br />
afferma Elémire Zolla “... la proibizione<br />
di menzionare Vittoria. Fece eccezione<br />
Calesso che osò scrivere un ne -<br />
–– 20 ––<br />
crologio sul Cor -<br />
rie re della Sera”.<br />
Dalla fine degli<br />
anni ’80 del secolo<br />
scorso sono<br />
rie mersi, dopo un<br />
lungo silenzio, l’in -<br />
teresse e l’attenzione<br />
per il pensiero<br />
e l’opera letteraria<br />
di questa<br />
straordinaria poetessa<br />
e tr<strong>ad</strong>uttrice<br />
italiana dal lo<br />
stile raffinatissimo,<br />
che<br />
scrisse poco<br />
e avrebbe<br />
voluto scrivere<br />
ancor<br />
meno e che visse la<br />
scrittura come un’impresa etica, una<br />
sorta di ascesi verso il punto in la<br />
“parola è il corpo visibile di un’anima<br />
invisibile”.<br />
Cristina Campo ovvero Vittoria<br />
Guerrini è una solitaria ed appartata testimone<br />
del novecento letterario. Donna<br />
complessa, enigmatica, “ricercatrice di<br />
bellezza”, “lettrice europea” poetessa,<br />
lucida saggista... scrisse autografandosi<br />
con svariati pseudonimi (tra i tanti<br />
“Puccio Quaratesi” “Ber nardo Trevi -<br />
sano”); una pratica, questa, stravagante e<br />
misteriosa, con aspetti inquietanti.<br />
Letteratura<br />
Scelse ogni pseudonimo con accuratezza,<br />
lasciando trapelare da ogni “maschera”<br />
un aspetto della sua personalità avida<br />
di conoscenza e di perfezione. Dal<br />
1956 volle essere Cristina Campo e lo<br />
fu fino alla fine dei suoi giorni.<br />
“L’avere” numerosi nomi sembrava<br />
inscritto nel suo destino dacché al battesimo<br />
gliene attribuirono ben quattro:<br />
Vittoria, Maria Angelica, Marcella,<br />
Cristina.<br />
Vittoria Guerrini, in una straordinaria<br />
autobiografia venata di elementi visionari,<br />
“La noce d’oro”, racconta che i<br />
suoi nomi erano incisi<br />
nella medaglietta<br />
d’oro che la m<strong>ad</strong>rina<br />
le aveva appeso al<br />
collo nel giorno del<br />
battesimo. Quei no mi,<br />
da bambina, quan do<br />
si recava con la m<strong>ad</strong>re<br />
al Cimitero della Cer -<br />
tosa di Bologna, li ri -<br />
trovava scolpiti nei<br />
marmi della tomba di<br />
famiglia. Allora essi<br />
prendevano voce, davano<br />
linfa alla sua già fervida<br />
immaginazione; le<br />
parlavano dentro misteriosamente<br />
e - come<br />
album di immagini - snodavano<br />
il passato familiare<br />
dandole il senso della<br />
continuità.<br />
Figlia di Emilia Putti, di -<br />
scendente da un’illustre<br />
famiglia bolognese che, per generazioni,<br />
ha nobilitato la città di artisti, scienziati,<br />
medici, uomini politici e di Guido<br />
Guerrini compositore e musicista originario<br />
di Faenza, Vittoria consuma la<br />
sua infanzia dentro le pareti domestiche,<br />
in un mondo ovattato, popolato<br />
esclusivamente da <strong>ad</strong>ulti. Per una congenita<br />
malformazione cardiaca che rende<br />
precaria la sua salute non può frequentare<br />
la scuola. Cresce quindi isolata<br />
dai coetanei e dai loro giochi, coccolata<br />
ed incantata dai racconti di fia-<br />
Letteratura<br />
Cristina Campo, preghiera e poesia. L’en ergia solitaria di un’intellettuale italiana<br />
be e di storie sacre; seguita nella istruzione<br />
con amorosa attenzione dai genitori<br />
e da insegnanti privati che, in giovanissima<br />
età, le fanno apprendere le<br />
lingue straniere e la introducono alla<br />
lettura dei classici.<br />
Nell’<strong>ad</strong>olescenza, a Firenze, Vittoria<br />
stabilisce la sua prima vera amicizia<br />
con Anna Cavalletti coetanea dal precoce<br />
talento letterario con affini passioni<br />
letterarie. Il loro sodalizio è interrotto<br />
bruscamente dalla prematura morte<br />
di Anna, nel bombardamento di<br />
Firenze del 1943. Insieme le due giovani<br />
avevano coltivato l’idea di “fare<br />
critica in modo nuovo, lieve, come in<br />
una conversazione”; dopo la morte di<br />
Anna il loro progetto diviene fonte fondamentale<br />
della scrittura di Vittoria:<br />
una scrittura intesa come dialogo che<br />
può esistere solo se r<strong>ad</strong>icato nella affinità<br />
del sentire, e “in una maniera affine<br />
di vivere la letteratura”. All’interno<br />
del rapporto affettivo, la condivisione<br />
dell’esperienza - spirituale ed<br />
estetica - della letteratura ha<br />
un’importanza primaria. La formazione<br />
da autodidatta della<br />
Guerrini è infatti alimentata da<br />
incontri e da amicizie rilevanti a<br />
cominciare da quella con il germa-<br />
nista e tr<strong>ad</strong>uttore Leone Traverso con<br />
cui avrà una tormentata relazione. E’<br />
lui che le fa “conoscere” Hoffmannsthal<br />
e la letteratura tedesca; è con lui che<br />
comincia a tr<strong>ad</strong>urre in modo professionale<br />
versi sparsi, estratti di prose dagli<br />
autori più cari e un volume di poesia di<br />
Mörike. Grazie a Traverso conosce<br />
anche Mario Luzi “il grande amore e<br />
l’unico della sua vita” (secondo Mar -<br />
gherita Dalmati). Luzi, per primo, le fa<br />
conoscere il pensiero di Simone Weil.<br />
Nella Weil ritrova la sua ansia di assoluto,<br />
la sua intransigenza, il suo rigore;<br />
da lei apprende l’idea di “attenzione”<br />
come ascolto, lucida partecipazione ma<br />
anche compassione; attenzione è “aver<br />
l’anima vulnerabile alle ferite di ogni<br />
carne senza eccezione, come a quelle<br />
della propria carne, né più né meno”.<br />
Nel 1955 Vittoria Guerrini si trasferisce<br />
a Roma dove conosce nuovi amici<br />
come Margherita Dalmati, Maria<br />
Zambrano e lo studioso delle culture<br />
orientali e scrittore Elémire Zolla a cui<br />
si lega sentimentalmente, dopo il definitivo<br />
distacco con Traverso. Nel 1956<br />
pubblica il suo primo libro di versi<br />
“Passo d’<strong>ad</strong>dio”:<br />
un commiato<br />
alla giovinezza,<br />
uno stacco<br />
dal passato e<br />
nel contempo<br />
l ’ av v i o a l<br />
mon do della<br />
religione e<br />
dell’ascesi<br />
che la farà<br />
approdare,<br />
negli anni<br />
sessanta,<br />
alla conversione<br />
e alla mi -<br />
stica, al -<br />
la predilezione<br />
d e l l e<br />
for me<br />
devozionali<br />
–– 21 ––<br />
Febbraio 2011<br />
dell’Oriente cristiano.<br />
“Passo d’<strong>ad</strong>dio” è la sua prima opera<br />
firmata come Cristina Campo che di sé<br />
disse “Ha scritto poco e vorrebbe aver<br />
scritto ancor meno”, un’affermazione<br />
“celebre, tagliente ed epigrafica …” che<br />
“se applicata alla poesia diventa quasi<br />
par<strong>ad</strong>ossale” dato che i versi occupano<br />
una parte esigua rispetto alle prose, di<br />
per sé non numerose.<br />
“Passo d’<strong>ad</strong>dio” infatti è una raccolta<br />
costituita da undici poesie pubblicate<br />
presso Sabeiwiller.<br />
Il titolo, secondo Leone Traverso che nel<br />
1957 recensì i versi, rimanda alla “prova<br />
di danza che un’allieva usa offrire staccandosi<br />
dalle compagne al termine del<br />
corso comune”. E’ insomma un’educazione<br />
all’<strong>ad</strong>dio “ti insegnerò, mia anima<br />
/ questo passo d’<strong>ad</strong>dio”. Il leit-motiv del<br />
libello è lo stacco, la separazione, il congedo<br />
che si intreccia al tema del tempo<br />
esterno ed interiore “Moriremo lontani /<br />
sarà molto / se poserò la guancia nel tuo<br />
palmo / a Capodanno”.<br />
A questi motivi si affiancano il fascino<br />
del notturno, la religione del silenzio, l’attesa,<br />
l’Oriente come luogo dell’Oltre.<br />
Nella decima poesia della raccolta<br />
dichiara di voler essere folgorata <strong>sulla</strong><br />
via di Damasco per accogliere la gioia<br />
della croce. E’ un annuncio del suo<br />
desiderio di rinnovamento che diventa<br />
esplicito nelle poesie religiose degli<br />
anni settanta nelle quali il linguaggio<br />
stesso si fa rito. Oltre a “Passo d’<strong>ad</strong>dio”<br />
il corpus poetico di Cristina<br />
Campo comprende sei poesie recuperate<br />
dal qu<strong>ad</strong>er<strong>net</strong>to donato nel Natale<br />
del 1954 all’amica Margherita Pieracci<br />
Harwell e da undici poesie sparse: tutti<br />
testi brevi <strong>ad</strong> eccezione del Diario<br />
Bizantino (versi 199).<br />
Questi componimenti in versi unitamente<br />
alle tr<strong>ad</strong>uzioni compongono “La Tigre<br />
Assenza” (1991) opera che ci permette<br />
di “seguire le stazioni dolorose e giubilanti”<br />
dell’itinerario stilistico della<br />
Campo e il suo cammino di tr<strong>ad</strong>uttrice.<br />
Flavia Benvenuto Strumendo
Febbraio 2011<br />
Bacchelli?<br />
Ma chi diamine è costui?<br />
No, spero proprio che i nostri lettori non si<br />
pongano una simile domanda.<br />
E neppure che ricordino questo nome, soltanto<br />
perché legato alla famosa legge 8<br />
agosto 1985 n° 440, che istituiva un assegno<br />
vitalizio a favore di citt<strong>ad</strong>ini che avessero<br />
illustrato la Patria, e che versassero in<br />
stato di particolare necessità.<br />
Infatti il primo beneficiario di tale legge<br />
sembra essere stato proprio Riccardo<br />
Bacchelli, per non dire che le sue vicende<br />
personali costituirono l’occasione prima e la<br />
spinta sostanziale per il varo e per la promulgazione<br />
di una tale legge, la quale, da<br />
allora, viene, ancor oggi, comunemente<br />
ricordata come “Legge Bacchelli”.<br />
Benché, figuriamoci, il Bacchelli abbia<br />
goduto i benefici della “ sua “ legge, solo<br />
da Natale a Santo Stefano, si fa per dire,<br />
dal momento che egli finì di vivere un mese<br />
dopo che la stessa era divenuta esecutiva<br />
nei suoi confronti.<br />
“ Appena vidi il sol che ne fui privo ...... “.<br />
Al di là di codesti curiosi e tristi rilievi,<br />
rimane il fatto che il Bacchelli ( 1891 -<br />
1985 ) può essere considerato come uno tra<br />
i più importanti e significativi romanzieri<br />
italiani del secolo scorso.<br />
Vastissima fu la sua produzione, per cui<br />
un critico lo ebbe a chiamare, e a mio<br />
modo di vedere, abbastanza a ragione, “il<br />
Balzac italiano”.<br />
E precisamente egli scrisse<br />
più di una ventina di romanzi,<br />
volumi di novelle, saggi<br />
critici e letterari, due volumi<br />
densi di teatro, alcuni volumi<br />
di poesie, e altro ancora.<br />
Si dice questo, per dare una<br />
prima, approssimativa idea<br />
della consistenza della sua<br />
opera, benché, ovviamente,<br />
sia chiaro che la mole quantitativa<br />
delle opere poco o<br />
nulla abbia a che fare con<br />
l’importanza, che è data<br />
esclusivamente dal livello<br />
qualitativo.<br />
E sotto questo aspetto, credo<br />
che particolarmente due,<br />
quanto meno, tra i suoi molti romanzi<br />
abbiano titolo per restare nell’interesse dei<br />
posteri: “ Il diavolo al Pontelungo “, che è<br />
il volume di cui vogliamo occuparci questa<br />
volta, e poi, il grande romanzo fluviale<br />
“Il mulino del Po”, che è il suo riconosciuto<br />
ed intramontabile capolavoro, trasportato,<br />
in anni ormai lontani, anche dal<br />
Bolchi in uno sceneggiato televisivo di<br />
grande successo.<br />
Proprio in forza di queste due opere, il bolognese<br />
Bacchelli ha potuto costruire la sua<br />
fama di cantore della sua terra: l‘Emilia-<br />
Romagna, l’Emilia, Bologna, in primis, ma<br />
anche la Romagna.<br />
“ La Romagna - dice il Bacchelli - è terra<br />
troppo grata e piacente, e i suoi l’amano di<br />
un affetto municipale, sensuale e fazioso.<br />
Non ha perciò ricevuto una capitale, e ricorre<br />
all’emiliana Bologna, tutta diversa.<br />
Emigrare a pochi romagnoli riesce senza<br />
che si sperdano, ma cotesti pochi, l’esilio<br />
li forma. Altrimenti molti ingegni di<br />
Romagna si logorano nella vita del caffè di<br />
piazza e in certi enfatici e sonori motti e<br />
vezzi di vanagloria locale. Ma di assai cose<br />
può farsi p<strong>ad</strong>rone un romagnolo, che si sia<br />
fatto p<strong>ad</strong>rone di sè e della propria natura”.<br />
Nato da p<strong>ad</strong>re bolognese e da m<strong>ad</strong>re tedesca,<br />
il Bacchelli sembra abbia ereditato,<br />
dalla m<strong>ad</strong>re, il rigore e la precisione di<br />
una costruzione e di una architettura intellettuale<br />
teutonica, e, dal p<strong>ad</strong>re, una fantasia<br />
svagata ed ariosa, gioviale ed insieme<br />
con spiccate propensioni<br />
carnali, unita alle doti per<br />
cui va famoso l’animo emiliano,<br />
imbevuto cioè di una<br />
lieta e grassa, ilare fecondità,<br />
e di una giocosa felicità<br />
d’animo, tra l’ariostesco<br />
ed il goldoniano.<br />
E se ci fosse uno scrittore italiano,<br />
che il Bacchelli abbia<br />
tenuto d’occhio, pur senza<br />
mai voler darlo a vedere, credo<br />
che questi sia il lombardo<br />
Manzoni, cui forse il Bac -<br />
chelli tendeva <strong>ad</strong> ispirarsi,<br />
con la sua prosa ampia e<br />
distesa, direi saporosa e per<br />
così dire completa, sì da non<br />
–– 22 ––<br />
Un libro da non dimenticare<br />
“Il diavolo al Pontelungo”<br />
di Riccardo Bacchelli<br />
tralasciare nelle descrizioni nessun particolare<br />
importante, e con il suo amichevole<br />
intrufolarsi nel racconto, per direttamente<br />
esprimere, volta a volta, un parere, un<br />
commento, una sua eventuale divergenza<br />
di opinione rispetto a quelle professate da<br />
un suo personaggio, e quasi per far comprendere<br />
al lettore come egli sia costantemente<br />
accompagnato dallo spirito critico<br />
dell’autore.<br />
E che la “ regia “ del tutto rimane sempre<br />
saldamente nelle mani di colui che sta dipanando<br />
le fila del racconto.<br />
Io personalmente il Bacchelli lo considero<br />
sì come un sanguigno emiliano, ma soprattutto<br />
come un Maestro di vita, come uno<br />
scrittore sapido dal periodare lento e solenne,<br />
ma anche placido e scorrevole, simile<br />
all’andare maestoso del fiume Po, che “ nel<br />
tempo volge e rivolge coi giorni e con noi<br />
ogni cosa nel segreto di Dio “.<br />
Perché malgr<strong>ad</strong>o il suo attardarsi più volte<br />
ed il suo indulgere a situazioni sicuramente<br />
grassocce, il che farebbe indubbiamente<br />
parte della componente emiliana<br />
della sua psiche, la di lui concezione di<br />
vita, la di lui visione del mondo è decisamente<br />
religiosa, come lo stanno a testimoniare<br />
innumerevoli sue pagine, e come<br />
lo provano le parole che poco sopra sono<br />
Un libro da non dimenticare<br />
state citate, e che son quelle<br />
che chiudono l’epico poema<br />
in prosa del Mulino del Po.<br />
(Da notarsi a questo riguardo,<br />
che il Bacchelli venne<br />
più e più volte proposto come<br />
candidato ufficiale dell’Italia<br />
al Premio Nobel, fin dal<br />
1940, da parte della Acca -<br />
demia dei Lincei e da parte<br />
della Acc<strong>ad</strong>emia della Cru -<br />
sca, ma sempre inutilmente,<br />
e ciò, è molto probabile, a<br />
causa del suo essere scrittore<br />
di fede cattolica, tant’è che fu<br />
lo stesso Bacchelli a pregare<br />
di non insistere più sul suo<br />
nominativo).<br />
E sono convinto che questo capolavoro del<br />
Mulino del Po, questa gigantesca saga di<br />
una famiglia italiana, che va dalla campagna<br />
napoleonica di Russia ( 1812 ) sino alla fine<br />
della Prima Guerra Mondiale ( 1918 ),<br />
resterà come una pietra miliare nella storia<br />
letteraria italiana, come un qualche cosa che<br />
unisce davvero gli abitanti della penisola,<br />
alla pari dei Promessi sposi, delle Con -<br />
fessioni del Nievo, e del Piccolo mondo<br />
antico del Fogazzaro.<br />
Ma torniamo al volume di cui si vuol parlare,<br />
cioè torniamo al Diavolo al Pon -<br />
telungo.<br />
Esso venne pubblicato nel 1927, col sottotitolo<br />
di Romanzo storico ( così come anche<br />
il Mulino del Po, del resto, che invece vide<br />
la luce nel biennio 1939/1940 ), e godette<br />
subito di un largo successo, che non gli<br />
manca, in certa misura, anche <strong>ad</strong>esso, visto<br />
che è tra i romanzi del Bacchelli più frequentemente<br />
ristampati.<br />
Che cosa narra questo romanzo ?<br />
E perché questo titolo così curioso ?<br />
Il romanzo descrive i preparativi, e poi lo<br />
svolgersi e quindi il naufragare di una sorta<br />
di insurrezione armata che venne effettuata,<br />
nel bolognese, dal famoso anarchico<br />
ed agitatore russo Michele Bakùnin, insieme<br />
<strong>ad</strong> un gruppo di anarchici italiani, tra<br />
cui anche, siamo allora nel periodo<br />
1873/74, da Andrea Costa, più tardi divenuto<br />
socialista.<br />
Come gli eventi successivi ebbero a dimostrare,<br />
si trattava di una specie di Armata<br />
Brancaleon ante litteram, con tutto il rispetto<br />
dovuto a pochi tra gli organizzatori, i<br />
quali almeno ci mettevano di proprio la<br />
buona fede e la disponibilità a sacrificare<br />
tutto alle loro idee.<br />
Ma il Bacchelli annota me -<br />
stamente che questo non<br />
possa essere considerato un<br />
merito, quando l’idea sia<br />
sbagliata.<br />
Io credo che il Bacchelli<br />
proprio non avesse né la<br />
stoffa, né l’animo dell’agitatore<br />
anarchico, ma tuttavia<br />
si deve riconoscere che egli<br />
sia riuscito <strong>ad</strong> entrare nell’atmosfera<br />
di quei circoli, e<br />
<strong>ad</strong> assimilare la loro mentalità<br />
ed il loro linguaggio, sì<br />
da rendere verosimili i loro<br />
far<strong>net</strong>icanti dialoghi ed i<br />
loro strampalati programmi.<br />
Siamo nei primi anni del<br />
nuovo Regno d’Italia, e la ideologia anarchica<br />
è in pieno fermento.<br />
Siamo ancora ai tempi eroici del socialismo<br />
e dell’anarchia.<br />
Perfino il giovanissimo socialista Giovanni<br />
Pascoli finirà per alcuni mesi in carcere, a<br />
Bologna, sul finire del 1879, per aver protestato<br />
pubblicamente contro l’arresto di<br />
alcuni compagni i quali, a loro volta, avevano<br />
protestato contro la condanna a vita<br />
del cuoco Passanante, che, l’anno prima,<br />
aveva tentato di uccidere il re d’Italia,<br />
Umberto Primo.<br />
L’anarchico Lucheni ucciderà, di lì a poco<br />
più di vent’anni (1898), l’Imperatrice Sissi,<br />
la moglie di Francesco Giuseppe, e due<br />
anni dopo (1900), l'altro anarchico Gae -<br />
tano Bresci, a Monza, colpirà a morte<br />
Umberto Primo.<br />
Siamo quindi in anni turbolenti,<br />
dove l’ideologia anarchica<br />
figura tra le più importanti<br />
e le più drammaticamente<br />
attive.<br />
Il romanzo dapprima descrive<br />
la vita di un gruppo di<br />
anarchici, provenienti da<br />
mezza Europa, riunitisi intorno<br />
alle figure del Bakùnin e<br />
dell’italiano Carlo Cafiero,<br />
in una villona “La Baronata”,<br />
di sostanziale proprietà di<br />
quest’ultimo, a Locarno, in<br />
terra svizzera.<br />
Come se stessimo assistendo <strong>ad</strong> una trasmissione<br />
dell’odierno “ Grande Fratello “,<br />
si snodano sotto i nostri occhi le giornate,<br />
vuote e velleitarie, di questo gruppo di personaggi,<br />
uomini e donne, in cui si trovano<br />
poveri esseri esaltati, uniti <strong>ad</strong> altri, che col-<br />
–– 23 ––<br />
Febbraio 2011<br />
tivano i minimi interessi dei poveri diavoli,<br />
una sorta di strana compagnia dove alcuni<br />
Don Chisciotte convivono con i loro Sancho<br />
Panza, gli uni senza riuscire a capire il mondo<br />
degli altri, e forse nemmeno il proprio.<br />
La prima parte del romanzo “ La Baronata<br />
“, segue questa combriccola di mestatori<br />
mentre, in terra svizzera, vagheggiano e<br />
preparano a modo loro la futura insurrezione.<br />
La seconda parte del romanzo, invece,<br />
si svolge in terra emiliana, e descrive il<br />
verificarsi appunto di tale insurrezione, ed<br />
il suo quasi squallido naufragare, o meglio,<br />
il suo sgonfiarsi, come se si trattasse di una<br />
bolla di sapone, scioltasi nell’aria.<br />
Il punto nodale della tentata insurrezione si<br />
svolge sul Pontelungo, un ponte sul Reno,<br />
che congiunge Bologna a Borgo Panigale.<br />
Dobbiamo anche sapere che proprio attorno<br />
a tale Ponte si era sviluppata, più di<br />
cent’anni prima, tutta una leggenda, del<br />
diavolo cioè, che sarebbe apparso all’arciprete<br />
del Borgo, mentre si trovava a percorrere<br />
quel Ponte.<br />
Nulla di più facile pensare <strong>ad</strong> una sorta di<br />
profezia, per cui su quel Ponte il diavolo<br />
avrebbe tentato nel futuro una sua sortita.<br />
Ma se c’è una cosa che salta agli occhi in<br />
maniera più che evidente, è il salto e il divario<br />
tra l’accuratezza dei particolari, per cui<br />
poteva sembrare che ogni minimo aspetto<br />
pratico dell’impresa fosse stato pesato e<br />
considerato a priori, e l’assoluta in<strong>ad</strong>eguatezza<br />
dei risultati concreti, e il conseguente<br />
banale fallimento di un’operazione tanto<br />
vanamente sognata e meditata.<br />
Perciò quello che stupisce<br />
sta proprio in questo contrasto<br />
tra la apparente<br />
serietà dei preparativi ed il<br />
ridicolo dell’esito, per cui<br />
non può che discenderne la<br />
velleitarietà e la pochezza<br />
di tali preparativi.<br />
E pensare che quanto sto<br />
affermando può andar bene<br />
egualmente per tanta parte<br />
dei moti insurrezionali che<br />
travagliarono la nostra<br />
penisola durante tutto l’Ot -<br />
to cento.<br />
Forse che furono meglio preparati i vari<br />
moti del ‘21, del ’31, quello di Pisacane o<br />
quello dei Fratelli Bandiera?<br />
O forse che ottennero un miglior successo?<br />
Ma il denominatore comune che costituiva<br />
la debolezza di tali progetti, stava forse nel<br />
falso presupposto che allo scoppio dell’in-
Febbraio 2011<br />
surrezione, il popolo<br />
sarebbe scattato, co me<br />
un sol uomo, in di fesa<br />
degli insorgenti.<br />
Miopia politica quindi<br />
di questi ultimi, i<br />
quali non avevano<br />
capito, né sospettato<br />
che il popolo non<br />
solo non li avrebbe<br />
seguiti, ma semmai,<br />
si sarebbe sollevato,<br />
non già per aiutarli,<br />
ma, al contrario, proprio<br />
per respingerli.<br />
E tale errore, nonostante le amare esperienze<br />
di tutto un secolo fu comune, ancora<br />
nell’anno 1900, cioè allo spirare del<br />
medesimo secolo, persino al caso del povero<br />
Bresci, il quale riteneva e sperava che<br />
una volta ucciso Umberto Primo, il popolo<br />
sarebbe insorto, liberandolo dalla prigione,<br />
ed abbattendo lo stesso istituto<br />
monarchico.<br />
Folli far<strong>net</strong>icazioni di poveri esaltati!<br />
La maestria del Bacchelli sta proprio nell’aver<br />
saputo rendere verosimili i dialoghi<br />
tra questi anarchici, come se avesse potuto<br />
udirli e registrarli, tanto essi sono conformi<br />
alle loro vedute ed al loro animo.<br />
Leggendo queste rievocazioni di anni così<br />
lontani e di mentalità così diverse dalla<br />
nostra, il pensiero non può non andare a<br />
situazioni che anche noi abbiamo vissuto<br />
sia pure come spettatori,<br />
e che hanno profondamente<br />
inciso sul nostro<br />
animo, e quindi ci riporta<br />
<strong>ad</strong> anni che non potremo<br />
mai dimenticare.<br />
Alludo al tempo delle<br />
Brigate rosse.<br />
Uguale la faciloneria ed il<br />
fumo dialettico, uguale<br />
quell’essere sostanzialmente<br />
al di fuori della<br />
realtà, e semmai di differente,<br />
possiamo trovare<br />
oggi una maggiore disponibilità<br />
di denaro e di mezzi, uguale comunque<br />
invece il prevedibile insuccesso finale.<br />
Eppure anch’essi, i Brigatisti rossi, così<br />
come Bakùnin e gli altri, pensavano davvero<br />
<strong>ad</strong> una concreta possibilità di realizzo<br />
delle loro tragiche utopie .......<br />
Tanto, nel cuore umano, la speranza può<br />
vincerla <strong>sulla</strong> chiara visione della<br />
ragione !<br />
E il romanzo ( conforme al giudizio che su<br />
Bacchelli ha dato l’insigne critico Carlo Bò:<br />
“ l’ultimo classico, il solo che potesse vantare<br />
qualche titolo sull’eredità manzoniana”)<br />
si chiude con una pagina dal sapore<br />
veramente manzoniano, di cui riportiamo<br />
la parte finale.<br />
Sono brani di un’omelia che l’arciprete di<br />
Borgo Panigale tenne ai suoi fedeli, subito<br />
dopo la fallita insurrezione:<br />
–– 24 ––<br />
Un libro da non dimenticare<br />
“ ..... colla presunzione<br />
viene l’inquietudine, se<br />
ne vanno pazienza e<br />
discrezione; e si vede<br />
gente agra, buia e malcontenta,<br />
che per farsi<br />
venir a noia la salute, va<br />
a cercare le idee strampalate<br />
e i rischi mortali<br />
ai quattro venti, come se<br />
in casa non ce ne fossero<br />
abbastanza. Mettetevi<br />
in testa che per essere<br />
onestamente felici bisogna<br />
far così: ama quello<br />
che è tuo, conosci quel che ti occorre, e fa<br />
quel che fai. Non c’è altra regola, dopo<br />
quella dell’amor di Dio.<br />
Così disse l’arciprete, e per concludere<br />
anche noi, è una sentenza che <strong>ad</strong> alcuni<br />
finirà (di piacere) e <strong>ad</strong> altri no, ma la storia<br />
del diavolo al Pontelungo non ebbe mai<br />
meno di cento anni.<br />
E però, se i nipoti la riseppero dai nonni dei<br />
nonni, i nonni la tramanderanno ai nipoti<br />
dei nipoti.<br />
E nulla sarà che non sia già stato”.<br />
E pensando alle odierne Brigate rosse, emule<br />
dei fatti di Michele Bakùnin e compagni,<br />
bisogna convenire che quest’ultima frase è<br />
verissima, ed anzi in certo modo profetica:<br />
nulla sarà che non sia già stato.<br />
Federico Fontanella<br />
Matteo Editore informa.<br />
Da gennaio in tutte le migliori librerie internazionali<br />
“La gallina di Polverara”<br />
di Federico Fontanella<br />
“49 racconti, accompagnati anche dalla saggezza popolare<br />
di proverbi e detti dimenticati.<br />
Racconti ricchi di personaggi pieni di vita e gusto del vivere,<br />
tratteggiati con maestria nelle loro caratteristiche fisiche<br />
e psicologiche, che conferma nell’Autore una ricca e<br />
brillante verve narrativa.”<br />
Mostre<br />
“Il magnifico cratere e il suo restauro. Antichi<br />
tesori dal Museo Nazionale di Belgr<strong>ad</strong>o” è<br />
la grande mostra allestita a P<strong>ad</strong>ova negli spazi<br />
rinnovati di Palazzo del Monte dove saranno<br />
esposti i tesori delle Tombe principesche di<br />
Trebenište e di Novi Pazar dal 13 febbraio<br />
fino al 13 marzo 2011. Tutto ha inizio nel<br />
1931 quando a Trebenište, nei pressi di<br />
Ocrida, nell’attuale Macedonia, veniva rinvenuto<br />
un cratere bronzeo definito come<br />
capolavoro assoluto realizzato verso la fine<br />
del VI secolo avanti Cristo. L’opera classificato<br />
tra i Tesori della Nazione dal Museo<br />
Nazionale della capitale serba è stata anche<br />
esposta al Quirinale.<br />
P<strong>ad</strong>ova propone una occasione unica per<br />
ammirare, dopo il restauro, lo straordinario<br />
capolavoro. Il prestito dell’opera, sia per un<br />
–– 25 ––<br />
Febbraio 2011<br />
A P<strong>ad</strong>ova storici e antichi tesori provenienti<br />
dal Museo Nazionale di Belgr<strong>ad</strong>o in mostra<br />
Placca d’oro, Mitré, oro, VI-V sec. a.C.<br />
Serbia Novi Pazar<br />
solo mese, è un segno di gratitudine alla<br />
Fondazione Cariparo dal Museo Nazionale di<br />
Belgr<strong>ad</strong>o e della Serbia. Proprio l’istituzione<br />
p<strong>ad</strong>ovana ha sostenuto l’onere per il restauro<br />
in Italia del preziosissimo manufatto.<br />
La Fondazione aveva favorito l’arrivo di questo<br />
capolavoro d’arte greca arcaica <strong>ad</strong> Adria<br />
dove nel 2007 fu tra le meraviglie esposte nella<br />
fortunata mostra “Balkani. Antiche civiltà<br />
tra il Danubio e l’Adriatico”, allestita presso il<br />
Museo Archeologico Nazionale.<br />
Sorprendenti e rivoluzionari sono gli esiti<br />
scientifici del restauro, inerenti l’identificazione<br />
dell’area culturale di pertinenza del cratere<br />
e l’ubicazione dell’officina bronzistica in<br />
cui è stato prodotto. Gli indicatori, provenienti<br />
dalle analisi scientifiche eseguite su<br />
campioni delle terre di fusione presenti ancora<br />
in alcune parti delle anse del manufatto, ci<br />
dirigono alla piccola isola di Egina, nel golfo<br />
Saronico, e non, come si pensava in precedenza,<br />
a Corinto o a Sparta. A P<strong>ad</strong>ova il<br />
Magnifico Cratere sarà esposto insieme ai<br />
reperti, non meno preziosi, che lo accompagnavano<br />
nella cosiddetta Tomba 8 di<br />
Trebenište. Si tratta di un importante corredo<br />
militare di un principe guerriero di cui si ignora<br />
il nome. Tra i reperti rinvenuti nella celebre<br />
tomba, figurano uno splendido elmo bronzeo,<br />
di manifattura greca, decorato da applicazioni<br />
in oro raffiguranti due cavalieri, altri<br />
preziosi oggetti: un corno potorio, o rython,<br />
e bicchieri in argento di raffinatissima fattura,<br />
insieme a due straordinarie lamine auree in<br />
Caravaggio e gli Impressionisti a Milano<br />
foggia di sandalo, decorate a sbalzo con elementi<br />
geometrici e figurati. A documentare<br />
le multiformi relazioni esistenti tra le popolazioni<br />
indigene abitanti gli attuali territori<br />
della Serbia e dell’area balcanica centrale e<br />
la Grecia, saranno esposti al Palazzo del<br />
Monte anche gli stupefacenti ritrovamenti della<br />
Tomba 9 di Trebenište.<br />
Dal tumulo principesco di Novi Pazar ci arrivano<br />
straordinari cinturoni e pettorali in oro<br />
di fattura indigena, insieme a vasi in bronzo e<br />
argento e a manufatti in ambra provenienti dalla<br />
Grecia, a dimostrare ancora una volta i molteplici<br />
contatti intercorsi tra VI e V secolo a.C.<br />
tra diverse cultura in area medio Balcanica,<br />
forieri di molte novità in più campi.<br />
Idria, Novi Pazar Serbia - bronzo VI-V sec.a.C.<br />
A partire dal 15 febbraio fino al 30 giugno 2011 a Milano, nella storica sede del Museo Diocesano a cura di Vittorio Sgarbi si darà il via alle danze<br />
di un’esposizione per ripercorrere gli anni della formazione di Caravaggio tra Ve<strong>net</strong>o e Lombardia attraverso la raccolta e l’esposizione di circa<br />
cinquanta opere che l’artista ha potuto ammirare nelle chiese e negli studi dei pittori tra i 14 e i 20 anni, prima della<br />
partenza per Roma.<br />
In mostra opere degli artisiti che hanno influenzato maggiormente il giovane Caravaggio tra i quali Giorgione, Moretto<br />
da Brescia, G.B. Moroni, Tiziano, Vincenzo e Antonio Campi, Simone Peterzano, Arcimboldi Ortolano, Tintoretto,<br />
Lorenzo Lotto, Giovanni Ambrogio Figino, Jacopo da Bassano e molti altri.<br />
A marzo tempo de “Gli Impressionisti. I capolavori della Clark Collection” per la prima volta in Italia.<br />
Dopo 11 anni sempre Milano apre nuovamente le porte agli straordinari capolavori della pittura impressionista esponendo<br />
le opere dallo Sterling & Francine Clark Art Institute nelle sale di Palazzo Reale. La mostra presenterà circa settanta<br />
dipinti dei più grandi maestri dell’Impressionismo francese tra cui Mo<strong>net</strong>, Pissarro, Gauguin, Ma<strong>net</strong>, Degas e<br />
uno straordinario gruppo di oltre venti dipinti di Renoir. Si tratta di un percorso esaustivo attraverso i capolavori che<br />
hanno rivoluzionato la storia dell’arte del secolo scorso e che continuano <strong>ad</strong> affascinare il pubblico di ogni tempo.<br />
Le opere esposte costituiscono il nucleo principale della collezione del Clark Institute, una delle più importanti e<br />
prestigiose collezioni degli Stati Uniti, mai esposte prima nel nostro paese.
Febbraio 2011<br />
I parchi del Ve<strong>net</strong>o visti da Marco B. Peccoz<br />
Con sensibilità di artista, Marco Beck Peccoz<br />
ha interpretato quell’Eden tra cielo e mare<br />
che sono i parchi del Ve<strong>net</strong>o.<br />
Su iniziativa della Regione Ve<strong>net</strong>o, As -<br />
sessorato all’Agricoltura, Parchi e Aree<br />
Protette, le immagini dei sei parchi saranno<br />
esposte dall’8 ottobre al 21 marzo, primo<br />
giorno di Primavera, in un luogo davvero<br />
emblematico, che da solo meriterebbe il viaggio:<br />
Ca’ Vedramin a Taglio di Po, sede del<br />
Museo regionale della Bonifica nel Parco del<br />
Delta del Po.<br />
Quest’impianto è una testimonianza, perfettamente<br />
restaurata, della complessa rete di<br />
strutture create tra fine Ottocento e primi del<br />
Novecento per offrire all’agricoltura porzioni<br />
ampie di quell’immenso reticolo di acqua,<br />
di fiume e salmastra, e di terre paludose che<br />
era il delta del Po. Le sei imponenti caldaie a<br />
vapore collegate <strong>ad</strong> una ciminiera alta sessanta<br />
metri, alimentavano un sistema di idrovore<br />
in gr<strong>ad</strong>o di sollevare e convogliare al<br />
mare 11 mila litri di acqua al secondo, garan-<br />
Alcune vedute panoramiche del Ve<strong>net</strong>o<br />
tendo così la possibilità di continuare<br />
<strong>ad</strong> essere terraferma all’Isola di Ariano.<br />
Tra questi mastodonti della tecnologia,<br />
finalmente a riposo, le immagini di<br />
Marco Beck Peccoz aprono squarci di<br />
par<strong>ad</strong>iso: raccontano di acque, terre,<br />
colline e vette dove la natura è sovrana,<br />
luoghi del passato che è futuro, un’altra<br />
faccia del Ve<strong>net</strong>o, terra di industrie<br />
e di città diffuse.<br />
Parchi a loro modo singolari, unici.<br />
A partire degli immensi orizzonti del<br />
Delta, la terra più giovane d’Italia. I<br />
sui meravigliosi meandri si sono in gran<br />
parte formati (e continuano a formarsi)<br />
negli ultimi secoli per gli apporti del Grande<br />
Fiume. Un territorio in continua mutazione<br />
perché connesso tra un Adriatico, che<br />
tende <strong>ad</strong> inv<strong>ad</strong>ere un ambiente che la subsidenza<br />
tende <strong>ad</strong> abbassare, e l’avanzamento<br />
di limi portati dal Po, che qui si ramifica in<br />
grandi e piccoli corsi.<br />
Un poco più a nord incontriamo un altro unicum:<br />
il Parco dei Colli Euganei, il parco termale<br />
più esteso d’Europa, colline che hanno<br />
l’aspetto di coni vulcanici sotto e intorno alle<br />
quali scorrono le acque calde che alimentano<br />
le celebri terme di Abano e Montegrotto.<br />
Un poco più <strong>ad</strong> est il Parco del Sile, il fiume<br />
di sorgiva più esteso d’Italia che prende<br />
vita da infinite polle che sgorgano nella pianura<br />
trevigiana, per via via rinvigorirsi con<br />
altre sorgenti, diventare navigabile e sfociare<br />
in Laguna.<br />
Una miniera tra le più preziose al mondo,<br />
molto più che quelle di oro e diamanti, è<br />
–– 26 ––<br />
Fotografia<br />
preservata dal Parco della Lessinia, nel<br />
veronese. Le viscere di questo verdissimo<br />
altopiano imprigionano per sempre un mare<br />
di 50 milioni di anni fa, una laguna tropicale,<br />
popolata da infinti pesci che guizzavano<br />
tra palmeti rigogliosi. Ora fossili tra i<br />
più belli al mondo.<br />
Poi le grandi montagne del bellunese, le<br />
Dolomiti, oggi Patrimonio Universale<br />
dell’Umanità. Due i parchi che le preservano<br />
in territorio ve<strong>net</strong>o: il grandioso Parco delle<br />
Dolomiti Bellunesi, un Parco Nazionale,<br />
che all’imponenza delle cime unisce la presenza<br />
di ben 1700 specie botaniche, un quarto<br />
della flora dell’intero territorio italiano. A<br />
nord di Cortina, nel territorio delle antiche<br />
Regole di origine celtica, il sesto parco, quello<br />
Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo con<br />
le altissime vette, le praterie di quota e le folte<br />
foreste di conifere.<br />
Di questi luoghi, Marco Beck Peccoz ha colto<br />
l’anima, riconducendoli con maestria a<br />
visioni, atmosfere, storie, emozioni come solo<br />
un grande interprete della fotografia sa fare.<br />
Dopo la prima a Ca’ Vendramin la mostra è<br />
destinata <strong>ad</strong> una lunga itineranza in altri parchi<br />
e sedi espositive, in Italia e all’estero.<br />
Orario: sino al 30 ottobre e dal 1 al 21 marzo<br />
dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00<br />
escluso il lunedì.<br />
Nel periodo dal primo novembre al 28 febbraio<br />
la visita è possibile su prenotazione<br />
rivolgendosi all’Ente Parco Delta del Po:<br />
Ingresso libero.<br />
info: www.parcodeltapo.org<br />
info@parcodeltapo.org.<br />
Arte<br />
Cosmo, pia<strong>net</strong>i, campi mag<strong>net</strong>ici che aggregano<br />
e modificano la materia hanno sempre<br />
esercitato una profonda suggestione nell’immaginario<br />
di Eliseo Mattiacci, divenendo temi<br />
ricorrenti già nei lavori dei primi anni ’60 così<br />
come nelle azioni e nelle installazioni alla<br />
Tartaruga e all’Attico a Roma o, in seguito,<br />
nelle gallerie di Alexander Iolas a Parigi,<br />
Milano e New York. Tappe fondamentali di<br />
una vicenda espositiva scandita dalla presenza<br />
dell’artista in contesti di rilievo internazionale<br />
sono le sale personali alla Biennale di<br />
Venezia nel 1972 e nel 1988, le mostre al<br />
Kunstforum Städtische Galerie im Lanba -<br />
chhaus a Monaco di Baviera nel 1984, al<br />
Museo di Capodimonte a Napoli nel 1991, ai<br />
Mercati di Traiano a Roma nel 2001, e la realizzazione<br />
del progetto Danza di astri e di stelle<br />
a Reggio Emilia nel 2006 con imponenti<br />
sculture collocate all’aperto. La Galleria dello<br />
Scudo, dopo la mostra site specific dell’inverno<br />
2002, torna ora a rendere omaggio a<br />
Mattiacci proponendo una selezione di opere<br />
di grande formato realizzate tra il 1976 e il<br />
2010, imperniate sul tema delle possibili relazioni<br />
tra terra, spazio e corpi astronomici,<br />
oggetto delle sue riflessioni da più di trent’anni.<br />
La “fabbrica del cosmo” è stata e continua<br />
<strong>ad</strong> essere il luogo immaginario in cui l’artista,<br />
in un costante rinnovamento, cattura le forme<br />
e le forgia in un dialogo continuo con gli elementi<br />
dell’universo e con le forze che lo governano.<br />
La rassegna si apre con il dittico Sole e<br />
luna concepito nel 1976, quando la ricerca dell’artista,<br />
ancora di forte valenza concettuale,<br />
presenta frequenti rimandi a culture antiche.<br />
C’è, alla base, la consapevolezza che ogni pensiero<br />
e ogni processo creativo si compiano<br />
entro le coordinate del giorno e della notte;<br />
“la vita stessa è la manifestazione di un’energia<br />
di cui il sole, la luna e il cosmo intero sono<br />
dinamo attive; è infatti a essi che le civiltà antiche<br />
hanno sempre guardato lasciando testimonianze<br />
imperiture del rapporto dell’uomo<br />
con gli astri” (Bruno Corà, 1991).<br />
Nel polittico Predisporsi a un capolavoro<br />
cosmico astronomico datato 1981-82, composto<br />
da cinque grandi elementi su cui trovano<br />
un ordine apparente lembi di carte disegnate<br />
e strappate, veloci pia<strong>net</strong>i e piccoli, guizzanti<br />
satelliti attraversano, percorrendo traiettorie<br />
impossibili, cieli rosa e azzurri, la cui trasparenza<br />
è esaltata dalla raffinata tecnica esecutiva<br />
del frottage. “Mattiacci disegna molto.<br />
Procede per sequenze, dotate d’un ordine<br />
interno incodificabile ma preciso. Disegna<br />
perché il suo tatto vorace innesca uno scambio<br />
anche fisico con la carta, con la grafite, con<br />
il colore (penso… alla nascita elaborante di<br />
Predisporsi a un capolavoro)… Disegna ciò<br />
che saranno, o potrebbero essere, i lavori.<br />
Astraendo d’un colpo dalla spinta sensoriale<br />
dei materiali, delle forme, delle situazioni: ma<br />
mantenendo inalterato – e ritrovando tenacemente<br />
nel segno, nella sua basculante velocità<br />
di registrazione e metamorfosi – il valore complesso<br />
ed erratico di quel rapporto, fatto d’umori<br />
sapori e bave d’una sintassi continuamente<br />
sotto scacco” (Flaminio Gualdoni,<br />
1985). Negli anni ‘80 Mattiacci riprende tematiche<br />
degli esordi, rilanciando con più vigore<br />
la sfida alle leggi della fisica. Il fascino di questi<br />
nuovi lavori risiede soprattutto nello scarto<br />
tra la pesantezza dei corpi e la leggerezza dell'effetto<br />
visivo prodotto dalla loro precaria<br />
combinazione. Come in Sfera del 1965 non<br />
trionfano masse compatte ma un groviglio di<br />
filo spinato tramato di vuoto, così in<br />
Cosmogonia, concepita nel 1985, è la levità<br />
al centro della composizione. La grande spirale,<br />
tracciata da un tondino d’acciaio che si<br />
alza da terra per protendersi verso l’infinito,<br />
nell’ambito ristretto di una stanza disegna l’orbita<br />
dei pia<strong>net</strong>i nel loro gravitare perenne.<br />
Fulcro della mostra è Carro solare del<br />
Montefeltro, il primo lavoro realizzato dopo<br />
la metà degli anni ’80 nell’intento di codificare<br />
forme pensate per stabilire un contatto<br />
ideale con il mondo celeste. Un binario sor-<br />
–– 27 ––<br />
Febbraio 2011<br />
Eliseo Mattiacci e “la Fabbrica del Cosmo”<br />
Galleria dello Scudo di Verona fino al 30 aprile 2011<br />
E. Mattiacci, Cosmogonia 1985<br />
regge due grandi dischi attraversati da un asse<br />
che seguita incurvandosi verso l’alto a sorreggere<br />
un elemento straniante, un terzo corpo<br />
discoidale, più piccolo di diametro e inclinato<br />
trasversalmente come un “fulmineombrello”.<br />
È proteso verso il cielo, quasi attendesse<br />
un lampo per captarne l’energia, quell’energia<br />
che Mattiacci “sente ovunque attorno<br />
a sé e con la quale, come pochi altri scultori<br />
del nostro tempo, ha imparato a dialogare”<br />
(Fabrizio D’Amico, 2002). Se il movimento<br />
è quello stesso del primo mitico carro, come<br />
del primo passo umano, e la sua origine ideativa<br />
e iconografica scende dalla composizione<br />
pierfrancescana dell’allegoria trionfale retrostante<br />
il ritratto del Duca Federico da<br />
Montefeltro, la grande scultura assomma in<br />
sé l’immagine di una processione laica e il<br />
senso dello sconfinamento oltre lo spazio definito.<br />
Proprio a rib<strong>ad</strong>irne la forte valenza simbolica,<br />
Mattiacci decide di collocarla al centro<br />
di una delle più apprezzate sale alla XLIII<br />
Biennale di Venezia nel 1988, accanto <strong>ad</strong> altri<br />
suoi lavori di analoga ispirazione, quali Lente<br />
solare del 1987 ed Esplorazione mag<strong>net</strong>ica<br />
dell’anno successivo. Il percorso prosegue<br />
quindi con lavori dei decenni successivi.<br />
Collisione del 1995-1996 accoglie in sé motivi<br />
ispiratori di interventi in contesti paesaggistici<br />
e architettonici di particolare suggestione,<br />
come l’immenso disco sospeso nell’azioneinstallazione<br />
Un ascolto di vuoto al Passo del<br />
Furlo nei dintorni di Pesaro nel 1992 o il<br />
gigantesco Gong del 1992-1993 che catturava<br />
lo sguardo ai Mercati di Traiano a Roma nel<br />
2001. Scrutare il cosmo del 2004 è ancora una<br />
volta una macchina per captare segnali da molto<br />
lontano. Tempo globale, anch’esso del 2004,<br />
rinnova la tensione <strong>ad</strong> annullare la forza di<br />
gravità, tramutando il peso di un corpo celeste,<br />
in orbita dalla notte dei tempi, in aerea leggerezza.<br />
Chiude la rassegna Ricerca intenzionale<br />
di meteoriti, un’installazione concepita<br />
espressamente per questa mostra veronese.<br />
Blocchi di pietra lavica di varia grandezza<br />
sono proposti così come appaiono in natura,<br />
quindi non alterati dalla mano dell’uomo.<br />
Fotografie di Claudio Abate, interprete di primo<br />
piano della scena artistica contemporanea<br />
e autore di scatti memorabili, affiancano le<br />
opere esposte, stabilendo una serie di confronti<br />
con altri lavori di Mattiacci fermati dall’obiettivo,<br />
in un originale cortocircuito tra passato<br />
e presente.
Febbraio 2011<br />
–– 28 ––<br />
Lezioni d’arte<br />
Il D<strong>ad</strong>aismo: tra ironia e provocazione<br />
Nel 1916, a Zurigo, un gruppo di artisti,<br />
tra cui il poeta rumeno Tristan Tzara<br />
(1896-1963), il pittore Marcel Janco<br />
(1895-1984), il poeta Hugo Ball (1886-<br />
1927), il pittore e scultore Hans Arp<br />
(1887-1966) e il poeta e scrittore Richard<br />
Huelsenbeck (1892-1974), dà vita al<br />
movimento D<strong>ad</strong>a (o D<strong>ad</strong>aismo) sicuramente<br />
l’esperienza più eversiva all’interno<br />
delle Avanguardie europee.<br />
La Svizzera, paese neutrale e terreno di<br />
incontro di esuli, pacifisti, disertori, emigrati<br />
politici, rappresenta una sorta di isola<br />
felice lontana dagli orrori della guerra<br />
e la città di Zurigo con il suo Cabaret<br />
Voltaire, diventa la sede di manifestazioni<br />
trasgressive volte a condannare ogni<br />
azione e intenzione bellica. D<strong>ad</strong>a, come<br />
si legge nel Manifesto del 1918, “non<br />
significa nulla”: il nome è stato inventato<br />
aprendo a caso un vocabolario tedesco-francese.<br />
In russo significa due volte<br />
sì, in tedesco due volte questo, in italiano<br />
e in francese rappresenta l’allitterazione<br />
di due sillabe pronunciate dai<br />
bambini nella fase pre-verbale con le quali<br />
indicano tutto, dalle cose alle persone.<br />
Quindi D<strong>ad</strong>a è tutto e niente. È gioco e<br />
par<strong>ad</strong>osso, non è neppure un gruppo: è<br />
piuttosto un modo di essere e di sentire, è<br />
la reazione alla follia omicida della guerra,<br />
è la negazione dell’arte tr<strong>ad</strong>izionale e<br />
di avanguardia in quanto funzionale ai<br />
valori del sistema borghese che hanno<br />
prodotto guerra e distruzione. Diventa<br />
Tristan Tzara a Zurigo nel 1917<br />
necessario quindi azzerare ogni<br />
ideologia, ogni politica, ogni forma<br />
estetica: l’unica possibilità progettuale<br />
è la demolizione delle abitudini<br />
e degli stereotipi sociali e culturali.<br />
Si assiste così al rifiuto polemico<br />
del concetto di bellezza, di<br />
progresso, di Modernismo e di<br />
nazionalismo.<br />
D<strong>ad</strong>a promuove la totale libertà, la<br />
spontaneità, l’irrazionalità, l’ironia,<br />
l’antimilitarismo. Sul piano operativo,<br />
il movimento si tr<strong>ad</strong>uce in una<br />
serie di azioni, performance, manifesti,<br />
riviste e oggetti capaci di<br />
“aggredire” la realtà e provocare<br />
reazioni diversificate.<br />
I luoghi di massima espansione di<br />
questo movimento-atteggiamento<br />
sono le città di Berlino, Colonia,<br />
Hannover e Parigi; gli esponenti più<br />
rappresentativi il fotografo-artista<br />
americano Man Ray, i francesi<br />
Marcel Duchamp e Francis Picabia,<br />
i tedeschi Kurt Schwitters e Max Ernst.<br />
Nelle arti visive D<strong>ad</strong>a si concretizza in<br />
un forte sperimentalismo tecnico che<br />
include, accanto al tr<strong>ad</strong>izionale dipinto<br />
a pennello, la pittura <strong>ad</strong> aerografo, il collage,<br />
l’assemblaggio, il fotomontaggio.<br />
L’utilizzo del collage spiega, in modo<br />
particolare, la volontà d<strong>ad</strong>aista di immergersi<br />
nella realtà frantumata dalla guerra<br />
e di reimpiegarne le parti scomposte non<br />
tanto per creare arte, quanto per realiz-<br />
Man Ray ritratto nel 1934<br />
La famosa Gioconda coi baffi di Marcel<br />
Duchamp<br />
zare oggetti nati dalle “scorie” di materiali<br />
diversi (pezzi di legno, frammenti<br />
di corda, biglietti del tram) tratti dal quotidiano<br />
e in quanto tali non immediatamente<br />
vendibili come i prodotti dell’arte<br />
borghese.<br />
Tuttavia l’invenzione più significativa e<br />
spiazzante, capace di una r<strong>ad</strong>icale critica<br />
al tr<strong>ad</strong>izionale concetto di opera d’ar-<br />
M. Duchamp, Ruota di bicicletta (1913)<br />
Lezioni d’arte<br />
Collezione di moda di Gaultier del 1983 ispirata al D<strong>ad</strong>a<br />
te come rappresentazione e riproduzione<br />
del reale, sarà il re<strong>ad</strong>y-m<strong>ad</strong>e (letteralmente<br />
“già pronto”) di Duchamp.<br />
L’operazione messa in atto dall’artista<br />
francese consiste nel prelevare un oggetto<br />
dal suo contesto ed elevarlo a dignità<br />
artistica, stravolgendo ogni nostra<br />
possibile aspettativa. Si tratta di<br />
un’operazione completamente mentale,<br />
attraverso la quale un oggetto<br />
passa da una collocazione semantica<br />
<strong>ad</strong> un’altra, senza alcuna pretesa<br />
estetica. Arte non significa più fare<br />
(dunque mostrare una certa abilità e<br />
una competenza tecnica), ma scegliere<br />
(cioè agire a livello di puro<br />
intelletto.) In questa direzione, chiunque<br />
può essere artista e tutto può elevarsi<br />
a statuto artistico. Il primo<br />
intervento di questo tipo fatto da<br />
Duchamp è Ruota di bicicletta<br />
(1913) nato dall’unione di una ruota<br />
di bicicletta montata su uno sgabello<br />
da cucina: la ruota è rovesciata e<br />
libera di girare sullo sgabello, trasformato<br />
in una sorta di basamento<br />
ligneo per una originalissima “scultura”,<br />
acuta parodia del mito moderno<br />
della macchina.<br />
Nel 1917 Duchamp<br />
par tecipa alla mostra<br />
promossa dalla Società<br />
degli artisti indipendenti<br />
di New York con<br />
Fontana: un orinatoio<br />
in porcellana bianca,<br />
capovolto e collocato<br />
su un piedistallo di<br />
legno, firmato dall’artista<br />
con lo pseudonimo<br />
“Richard Mutt”.<br />
L’evento suscita grande<br />
scandalo e l’opera<br />
viene rifiutata perché<br />
ritenuta una volgare<br />
provocazione non es -<br />
sendo una reale creazione<br />
artistica ma “un<br />
puro e semplice pezzo<br />
d’idraulica”. Fontana<br />
si configura come un<br />
esempio eccellente di<br />
re<strong>ad</strong>y-m<strong>ad</strong>e in quanto<br />
un banale oggetto quotidiano<br />
viene destituito<br />
dalla sua funzione originaria<br />
e dopo minime<br />
manipolazioni, inserito<br />
in spazi espositivi tr<strong>ad</strong>izionali, come un<br />
importante “pezzo da museo”.<br />
Ironia, provocazione, riflessione <strong>sulla</strong><br />
relazione arte-vita, distinguono altre<br />
memorabili opere duchampiane come lo<br />
Scolabottiglie e la Gioconda coi baffi.<br />
M. Duchamp, Fontana 1917<br />
–– 29 ––<br />
Febbraio 2011<br />
291 copertina della <strong>rivista</strong> di Francis Picabia<br />
Sulla stessa linea si colloca Man Ray con<br />
il suo C<strong>ad</strong>eau (1921): <strong>sulla</strong> piastra di un<br />
improbabile ferro da stiro, la saldatura di<br />
ben quattordici chiodi d’acciaio rib<strong>ad</strong>isce<br />
l’annullamento della funzione primigenia<br />
dell’oggetto in questione con la conseguente,<br />
beffarda, azione di “ridurre<br />
un abito in brandelli”.<br />
Tra il 1917 e il 1922, i principali esponenti<br />
dell’avventura d<strong>ad</strong>a si trasferiscono<br />
a Parigi. Con l’arrivo di Tzara<br />
(1920) inizia una fase nuova di manifestazioni,<br />
mostre e serate poetiche<br />
sempre accompagnate da evidenti note<br />
di scandalo e provocazione che affascinano<br />
in modo particolare André<br />
Breton e Louis Argon, futuri protagonisti<br />
del Surrealismo.<br />
Nel 1922, conclusasi un’importante<br />
mostra, il D<strong>ad</strong>aismo perde il suo spirito<br />
propulsore e la maggior parte<br />
degli esponenti confluisce in altri<br />
movimenti. Le sue principali istanze<br />
vengono in parte riprese e rivitalizzate<br />
negli anni ’50 dal movimento neod<strong>ad</strong>a.<br />
Lorena Gava
BELLUNO<br />
CORTINA D’AMPEZZO<br />
Cherchez la femme / La grande discesa<br />
Museo Rimoldi - Ciasa De Ra Regoles<br />
Corso Italia, 69<br />
Dalle origini degli sport invernali all’arte<br />
figurativa di grandi personaggi<br />
come Sironi, Carrà, De Chirico e<br />
Mafai, declinata al femminile: così<br />
Cortina omaggia due grandi filoni caratteristici<br />
del suo dna di località turistica<br />
e non solo, l’arte e lo sport.<br />
Info: www.musei.regole.it<br />
museo@regole.it<br />
fino al 25 aprile 2011<br />
FELTRE<br />
L'Associazione Ars Sacra, la diocesi<br />
di Belluno-Feltre, il Ministero per<br />
i Beni e le Attività Culturali, l'Archivio<br />
di Stato di Belluno e la Soprintendenza<br />
per i Beni Storici, Artistici<br />
ed Etnoantropologici per le Province<br />
di Venezia, Belluno, P<strong>ad</strong>ova e Treviso,<br />
con la collaborazione del Comune<br />
di Feltre, nell'ambito del progetto<br />
"Feltre città d'arte e di natura", della<br />
Comunità Montana Feltrina e della<br />
Provincia di Belluno presentano la<br />
mostra " Il Medioevo delle Dolomiti<br />
- codici, sculture e dipinti dagli ospizi<br />
della Val Cordevole ", allestita al<br />
Museo diocesano di Arte Sacra di<br />
via Par<strong>ad</strong>iso 19 a Feltre. L'esposizione<br />
si protrarrà fino al 30 agosto 2011. Saranno<br />
presentate conferenze ed eventi<br />
culturali di rilievo durante tutto il periodo<br />
di apertura.<br />
Info: tel. 0439 844082<br />
IAT Feltre tel. 0439 2540<br />
feltre@infodolomiti.it<br />
BOLZANO<br />
Valie Export - Tempo e Controtempo<br />
Museion<br />
Via Dante, 6<br />
Info: tel. 0471312448<br />
info@museion.it<br />
www.museion.it<br />
dal 18 febbraio al primo maggio 2011<br />
CALendArio d’Arte e MoStre<br />
SAN CANDIDO<br />
Sepp Hackhofer - Stille Landschaften.<br />
Landmanalaugar | Islanda<br />
Kunstraum Cafe Mitterhofer<br />
Via Peter Paul Rainer, 4<br />
Info: tel. 0474913259<br />
mitterhofer.manfred@virgilio.it<br />
fino all'undici marzo 2011<br />
GORIZIA<br />
Dipingere in piccolo<br />
Scuderie di Palazzo Coronini<br />
Attraverso trentacinque opere, comprese<br />
in un arco cronologico che va<br />
dal XVII al XX secolo e riferibili <strong>ad</strong><br />
artisti francesi, italiani, russi, austriaci<br />
e indiani, il percorso espositivo<br />
si propone anzitutto di illustrare l’origine<br />
e la storia della pittura in miniatura.<br />
Nata come decorazione dei<br />
manoscritti in pergamena di epoca<br />
medievale, divenuta arte indipendente<br />
a partire dal XVI secolo, la miniatura<br />
si sviluppò nel corso dei secoli<br />
attraverso l’uso di diversi materiali<br />
e di diverse tecniche pittoriche:<br />
dall’olio su rame, allo smalto all’acquerello<br />
su avorio.<br />
Organizzato da:<br />
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg<br />
Onlus<br />
viale XX Settembre, 14<br />
tel. 0481.533485<br />
Sito web: www.coronini.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Inaugurazione Spazio Giovani alla<br />
Frontiera “Galleria Dora Bassi”<br />
Galleria Dora Bassi dell’Auditorium<br />
della Cultura Goriziana<br />
Via Roma, 5<br />
Mostra sui lavori e premiazione dei<br />
vincitori del concorso di idee “Spazio<br />
Giovani alla Frontiera”- Concorso<br />
Internazionale di idee per la riqualificazione<br />
dell'area dell' ex Ospedale<br />
Civile di Via Vittorio Ve<strong>net</strong>o.<br />
Spazio Giovani alla Frontiera è un<br />
progetto finanziato con un accordo tra<br />
il Ministero della Gioventù e la Regione<br />
Autonoma Friuli Venezia Giulia,<br />
implementato dal Comune di<br />
Gorizia con il supporto tecnico del<br />
Centro di Servizi e Documentazione<br />
per la Cooperazione Economica Internazionale<br />
- Informest.<br />
giovedì 10 marzo 2011, ore 11.00<br />
–– 30 ––<br />
Si arricchisce di un ulteriore importante<br />
tassello il panorama espositivo<br />
di inediti disegni, fotografie e cartoline<br />
che mettono in luce la personalità<br />
artistica e umana di Carlo Michelstaedter<br />
a Gorizia nella sede<br />
della Fondazione Cassa di Risparmio<br />
in occasione dei cento anni della sua<br />
scomparsa. E’ stata infatti inaugurata<br />
a fine gennaio alle 18 nella storica<br />
sede di via Carducci la mostra “Intorno<br />
a Carlo”, curata da Antonella<br />
Gallarotti, promossa e realizzata<br />
dalla Fondazione Carigo in collaborazione<br />
con la Biblioteca statale isontina<br />
e il Comune al piano terra di Palazzo<br />
Della Torre, accanto alla mostra<br />
“Far di se stesso fiamma”.<br />
Info: tel. 0481537111<br />
info@fondazionecarigo.it<br />
www.fondazionecarigo.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
CORMONS<br />
Armellin, De Menis, Frullani - 3 artisti<br />
e un cont<strong>ad</strong>ino. Vin che dorme<br />
Cantina Edi Keber<br />
Zegla, 17<br />
Info: tel. 0481.61184<br />
edi.keber@virgilio.it<br />
fino al primo maggio 2011<br />
MARIANO DEL FRIULI<br />
“Presentazione”<br />
Centro di Documentazione - Studio<br />
Luciano Chinese<br />
Via Giuseppe Verdi, 20<br />
Per la Giornata del Contemporaneo<br />
la Galleria “Nuovo Spazio” apre, su<br />
appuntamento, il proprio Centro di<br />
Documentazione, a Mariano del Friuli<br />
(Gorizia). E’ possibile, sempre su<br />
appuntamento, visitare lo studio di Luciano<br />
Chinese.<br />
fino al 31 maggio 2011<br />
PADOVA<br />
Laurina Paperina - Neither use nor<br />
ornament<br />
Perugi Arte Contemporanea<br />
Via Giordano Bruno, 24b<br />
Info: tel. 0498809507<br />
perugiartecontemp@libero.it<br />
www.perugiartecontemporanea.com<br />
fino al 25 febbraio 2011<br />
"Il senso della biodiversità"<br />
Un viaggio nella Foresta Amazzonica<br />
Info: Associazione Amici dei Popoli<br />
di P<strong>ad</strong>ova<br />
telefono e fax 049 600313<br />
mostraglialtrisiamonoi@gmail.com<br />
sito www.p<strong>ad</strong>ova<strong>net</strong>.it/<strong>ad</strong>p<br />
fino al 23 febbraio 2011<br />
Il volto dell’Ottocento. Da Canova a<br />
Modigliani<br />
Palazzo Zabarella<br />
Via San Francesco, 27<br />
Cento ritratti, cento storie, cent’anni<br />
di straordinaria arte, da Canova a Modigliani.<br />
Ulteriori informazioni:<br />
tel. 049.8753100<br />
info@palazzozabarella.it<br />
www.palazzozabarella.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
ABANO TERME<br />
“Che più di Terra, che di Villa, il<br />
nome si merita”<br />
Museo Comunale - Villa Roberto<br />
Bassi Rathgeb<br />
Via Appia Monterosso, 56<br />
Info: tel. 0498245277<br />
museo.segreteria@abanoterme.<strong>net</strong><br />
fino al 1 giugno 2011<br />
PIAZZOLA SUL BRENTA<br />
Ennio Finzi - Dal nero al non colore<br />
Villa Contarini<br />
Via Luigi Camerini, 1<br />
Il nero da felicità e distensione. Ne è<br />
convinto Ennio Finzi che per la grande<br />
esposizione che gli dedica Villa<br />
Contarini a Piazzola sul Brenta, “la<br />
Reggia delle Ville Ve<strong>net</strong>e”, ha scelto<br />
opere tutte “Dal Nero al non colore”.<br />
Un centinaio le opere proposte, molte<br />
di grande dimensione, a coprire un<br />
percorso che va dagli anni ‘50 <strong>ad</strong> oggi.<br />
Info: www.villacontarini.com<br />
contar@tin.it<br />
fino al 20 marzo 2011<br />
Terza edizione della mostra di fotografia<br />
e video su P<strong>ad</strong>ova e il suo territorio<br />
attraverso immagini e filmati<br />
di taglio giornalistico; un modo per<br />
vedere la nostra città in modo diverso<br />
attraverso l'occhio esperto di fotografi<br />
e teleoperatori.<br />
La mostra espone le opere di professionisti<br />
che hanno immortalato, at-<br />
traverso i propri strumenti di lavoro,<br />
eventi acc<strong>ad</strong>uti a P<strong>ad</strong>ova e nella sua<br />
provincia nell'ultimo anno.<br />
Centro culturale Altinate/San Gaetano,<br />
via Altinate, 71 - P<strong>ad</strong>ova<br />
dall'11 febbraio al 10 marzo 2011<br />
PORDENONE<br />
I Magredi del Cellina<br />
Spazio Foto Casa Studente<br />
Via Concordia, 7<br />
Mostra inserita all'interno del progetto<br />
“Fotografare per conoscere”.<br />
Alcune immagini presenti in mostra<br />
sono accompagnate da particolari<br />
poesie che esprimono a parole le suggestioni<br />
emotive scaturite dalla visione<br />
del paesaggio magredile.<br />
Info: tel 0434 365387<br />
www.centroculturapordenone.it<br />
cicp@centroculturapordenone.it<br />
dal 21 febbraio al 17 aprile 2011<br />
Imparare sperimentando<br />
Ex Convento di S. Francesco<br />
Piazza della Motta<br />
L’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione,<br />
affronta quest’anno il tema dell’acqua.<br />
La mostra permetterà, attraverso<br />
la sperimentazione, il gioco ed<br />
il divertimento, di comprendere fenomeni<br />
fisici e scientifici che circondano<br />
il nostro vivere quotidiano.<br />
Verranno inoltre organizzate, come di<br />
consueto, una serie di conferenze con<br />
illustri relatori che operano nel panorama<br />
della ricerca e della didattica<br />
attuali.<br />
Organizzato da:<br />
Segreteria della Sezione AIF di Pordenone<br />
- tel. 0434 91.88.28<br />
eventi@impararesperimentando.it<br />
www.impararesperimentando.it<br />
dall’1 al 28 febbraio 2011<br />
Silvano Zucchiatti - Viaggi in Lazistan.<br />
Spazi Espositivi<br />
via Bertossi<br />
Una mostra fotografica ricorderà<br />
alla città il professor Silvano Zucchiatti<br />
Ufficiale degli Alpini, fondatore<br />
del Soccorso Alpino nella provincia<br />
di Pordenone, alpinista ed<br />
esploratore di fama nazionale ed internazionale.<br />
Il professor Zucchiatti è stato uno stimatissimo<br />
Presidente della sezione di<br />
Pordenone del CAI: in questa veste ha<br />
CALendArio d’Arte e MoStre<br />
curato l’organizzazione di numerose<br />
iniziative culturali e di promozione.<br />
Fra le sue imprese alpinistiche e le<br />
esplorazioni, appaiono particolarmente<br />
interessanti ed importanti quelle<br />
compiute in Caucaso ed in particolare<br />
in Lazistan. Del viaggio compiuto<br />
in Lazistan nel 1975 esistono<br />
molte immagini, che documentano<br />
non solo i paesaggi e le esplorazioni,<br />
ma anche aspetti della vita materiale<br />
e culturale delle genti visitate.<br />
Le foto furono scattate da Gianluigi<br />
Colin che partecipò alla spedizione ed<br />
è oggi “art director” del Corriere della<br />
Sera, e da Roberto Ive, esploratore<br />
triestino ed autore di molti libri e<br />
servizi giornalistici.<br />
Info: tel. 0434.392916<br />
info@artemodernapordenone.it<br />
www.artemodernapordenone.it<br />
dal 19 febbraio al 6 marzo 2011<br />
Il fumetto di Giulio De Vita e il suo<br />
mondo<br />
PARCO Galleria d’Arte Moderna<br />
e Contemporanea “Armando<br />
Pizzinato”<br />
Viale Dante, 33<br />
Mostra dedicata al celebre fumettista<br />
ed illustratore Giulio De Vita e alle sue<br />
collaborazioni con noti fumettisti di<br />
spessore internazionale.<br />
Info: tel. 0434 523780<br />
www.artemodernapordenone.it<br />
info@artemodernapordenone.it<br />
dal 12 febbraio al 6 marzo 2011<br />
Mostra personale di Marco Ferri<br />
Ass.ne Culturale La Roggia<br />
Viale Trieste, 19<br />
Info: tel. 0434 552174<br />
www.laroggiapn.it<br />
dal 5 febbraio al 3 marzo 2011<br />
Alessandro Milesi (1856-1945).<br />
L'anima nel colore, l'eleganza nel<br />
ritratto<br />
Banca Popolare FriulAdria<br />
Piazza XX Settembre, 19/b<br />
Prosegue il progetto "Segni da un<br />
territorio" per la valorizzazione e riscoperta<br />
dei pittori di fine Ottocento<br />
e primo Novecento ve<strong>net</strong>o-friulani<br />
che ha visto protagonisti presso<br />
gli spazi di Palazzo Cossetti opere<br />
di importanti artisti fra cui Sartorelli,<br />
Cargnel, Pomi, e da ultimo Laurenti.<br />
La mostra allestita da FriulAdria in<br />
occasione delle festività natalizie è<br />
dedicata al pittore veneziano Ales-<br />
–– 31 ––<br />
sandro Milesi (1856-1945), con<br />
una ventina di opere che caratterizzano<br />
fortemente l'autore: da un<br />
lato scene che raccontano la vita<br />
umile popolare e la quotidianità veneziana,<br />
dall'altro la ritrattistica di<br />
cui Milesi fu grande maestro.<br />
Info: tel. 0434 233118<br />
per tutto l’anno 2011<br />
Alessandro Milesi<br />
Mostra dedicata al pittore veneziano<br />
FriulAdria - Palazzo Cossetti<br />
Piazza XX Settembre, 2<br />
fino al 28 febbraio 2011<br />
AVIANO<br />
Mostra fotografica di Stefano e<br />
Giorgio Gislon<br />
"Dove l’aria si fa più fina" a Piancavallo<br />
Piancavallo - TurismoFVG<br />
Via Collalto, 1<br />
Organizzato da:<br />
Agenzia TurismoFVG<br />
tel 0434 655191<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
CORDOVADO<br />
Mostra personale di Cvetka Hojnik<br />
Palazzo Cecchini<br />
Piazza Cecchini, 27<br />
Info: tel. 0434690265<br />
dal 5 al 26 febbraio 2011<br />
ROVIGO<br />
BADIA POLESINE<br />
Il secondo sabato di ogni mese torna<br />
in Via degli Estensi, Piazza Vittorio<br />
Emanuele II, Teatro Sociale, Via San<br />
Giovanni: “Rumando tra le corti<br />
sconte”, una ricca mostra scambio<br />
cose del passato antiquariato, collezionismo<br />
e hobbismo.<br />
Info: http://www.comune.b<strong>ad</strong>iapolesine.ro.it<br />
fino al 12 marzo 2011<br />
TAGLIO DI PO<br />
Marco Beck Peccoz - Eden tra cielo<br />
e mare<br />
Museo Regionale Bonifica - Parco<br />
Del Delta Del Po’<br />
Loc. Ca’ Vendramin<br />
Con sensibilità di artista, Marco<br />
Beck Peccoz ha interpretato quell’Eden<br />
tra cielo e mare che sono i parchi<br />
del Ve<strong>net</strong>o.<br />
Info: tel. 0426.81219<br />
info@parcodeltapo.org<br />
www.parcodeltapo.org<br />
fino al 21 marzo 2011<br />
TRENTO<br />
Condini, Filippi, Lunardelli<br />
“Circa Diem”<br />
Cosbi<br />
Piazza Giannantonio Manci, 17<br />
Info: tel. 0461.882811<br />
info@cosbi.eu<br />
www.cosbi.eu<br />
fino al 30 marzo 2011<br />
Donald Baechler - Girls Girls Girls<br />
Studio d’Arte Raffaelli - Palazzo<br />
Wolkenstein<br />
Via Livio Marchetti, 17<br />
Info: tel. 0461.982595<br />
studioraffaelli@tin.it<br />
www.studioraffaelli.com<br />
fino al 26 febbraio 2011<br />
Antiche M<strong>ad</strong>onne d’Abruzzo<br />
Castello del Buonconsiglio<br />
Via Bernardo Clesio, 5<br />
Info: tel. 0461.492803<br />
info@buonconsiglio.it<br />
www.buonconsiglio.it<br />
fino al primo maggio 2011<br />
BORGO VALSUGANA<br />
Chris Drury - Cloud-Sky Mountain<br />
Chamber<br />
Arte Sella<br />
Corso Ausugum, 55/57<br />
Malga Costa<br />
Info: tel. 0461.751251<br />
artesella@yahoo.it<br />
www.artesella.it<br />
fino al 21 marzo 2011<br />
Spaventapasseri - Scarecrow 2010<br />
Fiorucci-Giuliani<br />
Spazi Livio Rossi<br />
Corso Augusum, 55<br />
Sei artisti e designer, personalità nel<br />
campo della moda e dell’architettura<br />
invitati dal curatore Enrico Leonardo<br />
Fagone hanno abbandonato il<br />
proprio abituale terreno di lavoro e accolto<br />
la sfida di reinterpretare uno dei
più semplici artefatti della tr<strong>ad</strong>izione<br />
cont<strong>ad</strong>ina.<br />
Info: tel. 0461.751251<br />
www.artesella.it/spazi_spazirossi.html<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
ROVERETO<br />
Amedeo Modigliani - Modigliani<br />
Scultore<br />
MART<br />
Corso <strong>Angelo</strong> Bettini, 43<br />
Info: tel. 0464438887<br />
www.mart.trento.it<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
Conceptual Art. The Panza Collection<br />
MART<br />
Corso <strong>Angelo</strong> Bettini, 43<br />
Info: tel. 0464.438887<br />
info@mart.trento.it<br />
www.mart.trento.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Jacopo Mazzonelli. “Camera inversa/Reverse<br />
room”<br />
Paolo Maria Deanesi Gallery<br />
Via San Giovanni Bosco, 9<br />
Info: tel. 0464.439834<br />
info@paolomari<strong>ad</strong>eanesi.it<br />
www.paolomari<strong>ad</strong>eanesi.it<br />
fino al 25 febbraio 2011<br />
TREVISO<br />
Atlante Trevigiano<br />
Fondazione Be<strong>net</strong>ton Studi Ricerche<br />
- Spazi Bomben<br />
Via Cornarotta 7-9<br />
Cartografie e iconografie di città e territorio<br />
dal XV al XX secolo<br />
Info: tel. 04225121<br />
spazibomben@fbsr.it<br />
www.fbsr.it<br />
fino al 17 aprile 2011<br />
Il pittore e la modella.<br />
Da Canova a Picasso<br />
Casa dei Carraresi<br />
Via Palestro, 33/35<br />
Fondazione Cassamarca e il suo Presidente<br />
On. Dino De Poli accolgono,<br />
per la prima volta in Italia, una grande<br />
mostra dedicata a uno tra i più affascinanti<br />
argomenti che si intrecciano<br />
con la storia dell’arte: il pittore e la<br />
modella.<br />
L’esposizione intende rifare il percorso<br />
che ha portato la donna, modella per<br />
CALendArio d’Arte e MoStre<br />
artisti, dall’anonimato e quindi dai<br />
margini della società e dalla cultura,<br />
al centro dell’attenzione dei pittori e<br />
della vita artistica europea, a partire<br />
dall’epoca neoclassica fino agli anni<br />
‘60 del Novecento.<br />
Info: tel. 0422 513150<br />
www.fondazionecassamarca.it<br />
www.ilpittoreelamodella.it<br />
fino al 13 marzo 2011<br />
ASOLO<br />
Ti amo da vivere<br />
Galleria Browning<br />
Via Robert Browning, 167<br />
info: tel. 042355320<br />
galleriabrowning@gmail.com<br />
www.galleriabrowning.com<br />
fino al 28 febbraio 2011<br />
CAPPELLA MAGGIORE<br />
Terzo ciclo di incontri d’arte<br />
Dialoghi Impossibili<br />
Autori e temi a confronto<br />
Centro sociale di Anzano di Cappella<br />
Maggiore (Treviso)<br />
2 febbraio 2011<br />
La figura<br />
Caravaggio (1571-1610)<br />
Bacon (1909-1992)<br />
9 febbraio 2011<br />
La veduta<br />
Canaletto (1697-1768)<br />
Hopper (1882-1967)<br />
16 febbraio 2011<br />
Il ritratto<br />
Hayez (1791-1882)<br />
Warhol (1928-1987)<br />
23 febbraio 2011<br />
Gino Rossi (1884-1947)<br />
Eccezionale artista ve<strong>net</strong>o nel panorama<br />
della pittura del Novecento.<br />
Relatrice: Lorena Gava<br />
Ore 20.30<br />
Informazioni: Biblioteca Comunale di<br />
Cappella Maggiore (TV)<br />
tel. 0438-580960<br />
Ingresso libero<br />
MASER<br />
Amniotica - Chiara Franceschi<br />
Galleria d’Arte Temporanea De<br />
Gusto<br />
–– 32 ––<br />
Via Barbaro, 4<br />
Progetto che vede il De Gusto protagonista<br />
di un a scelta di campo importante:<br />
mettere un locale giovane a<br />
servizio dell’arte e della cultura.<br />
Info: e.mabiglia@gmail.com<br />
fino al 12 marzo 2011<br />
PIAVON DI ODERZO<br />
Giotto Loris<br />
Associazione Ca’ Lozzio Incontri<br />
via Maggiore, 23 Piavon di Oderzo<br />
(Treviso)<br />
Info: tel. 0422/752111<br />
artisti@calozzio.com<br />
dal 6 febbraio 2011 fino al 6 marzo<br />
Info: Giotto Loris via borgo San<br />
Martino 17 Falzè di Piave(TV).<br />
Tel. 0438 895371.<br />
PIEVE DI SOLIGO<br />
Nel Paesaggio<br />
Villa Brandolini<br />
Piazza Libertà, 7<br />
Cento opere, molte inedite e con importanti<br />
prestiti da Ca’ Pesaro e dall’Acc<strong>ad</strong>emia<br />
dei Concordi, per documentare<br />
l’intrecciarsi di differenti<br />
filoni creativi, il formarsi ed evolversi<br />
di universi linguistici e spunti immaginativi<br />
nuovi, talvolta sotterraneamente<br />
collegati alla grande pittura<br />
di tr<strong>ad</strong>izione.<br />
Info: tel. 0438.985335<br />
cultura@comunepievedisoligo.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
VITTORIO VENETO<br />
Mostra Collettiva di pittura<br />
a cura di Platinum Collection<br />
Chiesa di San Paolo al Piano<br />
Piazza Giovanni Paolo I<br />
fino al 13 febbraio 2011<br />
TRIESTE<br />
Guareschi e Laureni: segni dai Lager.<br />
Testimonianze di due internati<br />
militari<br />
Risiera di San Sabba<br />
via Palatucci, 5<br />
Info: tel.: 040 6754480<br />
serviziodidattico@comune.trieste.it<br />
dal 26 febbraio a l2 giugno 2011<br />
Curvature<br />
Studio Tommaseo<br />
via del Monte, 2/1<br />
Info: tel.: 040 639187<br />
e-mail: tscont@tin.it<br />
dal 19 febbraio al 9 aprile 2011<br />
Autoritratti triestini. La donazione<br />
Hausbrandt<br />
Museo Revoltella<br />
via Diaz, 27<br />
Info: tel.: 040 6754350<br />
http://www.museorevoltella.it/<br />
revoltella@comune.trieste.it<br />
fino al 6 Marzo 2011<br />
Mostra “I primi 100 anni di fotografia<br />
a Trieste”<br />
Itis - Galleria San Giusto<br />
Via Conti, 1/2<br />
Info: tel. 0402240591<br />
united.ts@tiscali.it<br />
www.itis.it<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
Il Liberty a Trieste<br />
Salone degli Incanti - Ex Pescheria<br />
Riva Sauro, 1<br />
Lo stile e il movimento “Liberty”,<br />
colto nelle dimensioni spaziali italiana<br />
e centro-europea, nelle sue varie<br />
manifestazioni artistiche, dall’architettura<br />
alla cartellonistica, quale tema<br />
di una mostra che ha l’obiettivo<br />
principale di valorizzare quella caratteristica<br />
di Trieste, della quale, accanto<br />
al neoclassico, la città conserva<br />
notevoli testimonianze.<br />
Questo stile artistico, conosciuto internazionalmente<br />
come Art Nouveau,<br />
interessò le arti figurative, l'architettura<br />
e le arti applicate tra il 1890<br />
e il primo decennio del Novecento, intanto<br />
che la città di Trieste vive una<br />
forte espansione e segna uno dei<br />
momenti più prosperi della sua crescita<br />
economica e commerciale. Per<br />
far fronte all'intenso fenomeno di urbanizzazione<br />
sorsero molti edifici Liberty<br />
nei quali i fondamenti della creatività<br />
architettonica possono essere ricondotti<br />
a una specie di mediazione<br />
fra il nuovo linguaggio dell'Art Nouveau<br />
e quello della tr<strong>ad</strong>izione.<br />
Il repertorio di applicazione fu vastissimo;<br />
esempi di questa arte, nelle<br />
sue varie forme, selezionati nell’ambito<br />
delle collezioni dei Civici<br />
Musei di Trieste, verranno esposti in<br />
mostra unitamente <strong>ad</strong> immagini degli<br />
edifici Liberty.<br />
Info: tel.: 040 3226862<br />
www.retecivica.trieste.it/triestecultura<br />
dal 1° marzo al 1° giugno 2011<br />
La coscienza di Tullio Kezich e le Sue<br />
città: Trieste, Milano, Roma<br />
Sala Attilio Selva<br />
Palazzo Gopcevich<br />
Via Rossini, 4<br />
La mostra vuole essere l’omaggio della<br />
sua città natale al grande critico cinematografico<br />
- uomo di lettere,<br />
drammaturgo e produttore, a un anno<br />
dalla sua scomparsa.<br />
fino al 13 marzo 2011<br />
Società di Minerva 1810-2010.<br />
200 anni di storia e cultura a Trieste<br />
Civico Museo Sartorio<br />
Largo Papa Giovanni XXIII, 1<br />
Organizzato da:<br />
Società di Minerva<br />
Piazza Attilio Hortis, 4<br />
Info: tel.: 040 661030/660245<br />
www. societ<strong>ad</strong>iminerva. i t<br />
www.triestecultura.it<br />
fino al 20 marzo 2011<br />
Giorgio de Chirico - Un maestoso<br />
silenzio<br />
Castello di Miramare<br />
Viale Miramare<br />
Info: tel. 040.224143<br />
info@castello-miramare.it<br />
www.castello-miramare.it<br />
70 dipinti e 20 tra disegni, acquerelli<br />
e inchiostri ripercorreranno la vicenda<br />
artistica di uno dei maestri assoluti<br />
dell’arte del Novecento.<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Fabio Mauri - Un sognatore della<br />
ragione<br />
Castello Di Miramare<br />
Viale Miramare<br />
Info: tel. 040.224143<br />
www.castello-miramare.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Il sogno di Massimiliano e Carlotta.<br />
Miramare 1860<br />
Per celebrare il 150° anniversario del<br />
Castello di Massimiliano e Carlotta.<br />
Castello di Miramare - Sala della<br />
Rosa dei Venti<br />
Info: www.castello-miramare.it<br />
fino al 29 maggio 2011<br />
Gli specchi dell’enigma. Artisti intorno<br />
a De Chirico<br />
Castello Di Miramare<br />
CALendArio d’Arte e MoStre<br />
Viale Miramare<br />
In mostra opere di 15 artisti contemporanei,<br />
quali Adami, Ceroli, Chia, De<br />
Dominicis, Natham, Schifano e altri,<br />
che hanno reso omaggi più o meno<br />
espliciti a de Chirico e che si richiamano<br />
alla sua poetica.<br />
Info: tel. 040.224143<br />
www.castello-miramare.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Museo Dreher<br />
L’Associazione Birrofila Triestina nasce<br />
nel 2001 con lo scopo di promuovere<br />
la cultura birraria, ovvero conoscere<br />
le varie tipologie di birre,<br />
come versarle e come berle.<br />
E per ricercare documentazioni e<br />
oggettistica di vecchie birrerie italiane<br />
e, ovviamente, della storica birreria<br />
Dreher di Trieste. In una sala di<br />
30 mq. sono visibili oggetti e documenti<br />
risalenti alla fine dell’800<br />
come alcuni boccali, medaglie, lettere,<br />
per proseguire nel ‘900, fino al 1978<br />
anno di chiusura definitiva della fabbrica.<br />
Bicchieri, “stivali”(stiefel), bottiglie,<br />
vassoi, calendari, tabelle smaltate, poster,<br />
fotografie, fatture, abiti da lavoro,<br />
che creano un’atmostera di tempi passati<br />
e rievocano ricordi. Si invita a visitare<br />
il museo, che rappresenta uno<br />
scorcio di quella che è stata un’industria<br />
importante e fondamentale per<br />
la città di Trieste con i suoi 113 anni<br />
di attività (dal 1865 al 1978).<br />
Organizzato da:<br />
Associazione Birrofila Triestina<br />
Via Torrebianca, 41 - 3 piano<br />
tel: 3473840061 - 3343295830<br />
tassbirrofilatriestina@virgilio.it<br />
Sito web: www.birrofilatriestina.it<br />
fino al 31 dicembre 2011<br />
UDINE<br />
Riprendono “I lunedì alla Gamud”,<br />
quest’anno con una nuova proposta didattica.<br />
Con c<strong>ad</strong>enza quindicinale<br />
dal 31 gennaio 2011 si è avviato un<br />
ciclo di sette lezioni curato da Fabio<br />
Belloni e dal titolo Maestri del contemporaneo:<br />
la storia dell’arte raccontata<br />
in Museo. Si tratta di un corso<br />
volto a ripercorrere le vicende della<br />
ricerca artistica del Novecento<br />
mediante lezioni frontali e visite mirate<br />
alle opere del Museo. Mediante<br />
–– 33 ––<br />
un linguaggio accessibile, il ciclo si<br />
propone di offrire un panorama organico<br />
ed esaustivo a quanti – appassionati,<br />
studenti o insegnanti – desiderano<br />
approfondire i temi della ricerca<br />
estetica succedutisi durante<br />
il secolo passato. La partecipazione<br />
prevede un biglietto cumulativo di<br />
euro 10. L’entrata ai singoli incontri,<br />
altrimenti, è consentita con un biglietto<br />
di euro 2,50.<br />
Alcuni degli appuntamenti:<br />
Lunedì 14 febbraio 2011, ore 17<br />
Tragitti eccentrici: Alberto Savinio,<br />
Filippo De Pisis, Luigi Spazzapan<br />
Lunedì 28 febbraio 2011, ore 17<br />
Primigenio, Arcaico, Barbaro: il<br />
passato come strategia<br />
Lunedì 14 marzo 2011, ore 17<br />
Al servizio dell’ideologia: l’arte degli<br />
anni difficili<br />
Info: Galleria d’Arte Moderna di Udine<br />
- Via Ampezzo, 2 tel. 0432.295891<br />
www.comune.udine.it<br />
gamud@comune.udine.it /<br />
Tito Maniacco<br />
Galleria Tina Modotti<br />
via P. Sarpi<br />
Udine si prepara a celebrare la figura<br />
del suo intellettuale più introverso,<br />
Tito Maniacco <strong>ad</strong> un anno dalla sua<br />
scomparsa. Per l'occasione verrà<br />
inaugurata una mostra intitolata 'Tito<br />
Maniacco' con opere della donazione<br />
dell'autore e fotografie di Danilo<br />
De Marco.<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
Udesign. La mappa dell’industria di<br />
Design in Friuli<br />
ex chiesa di San Francesco - Largo<br />
Ospedale Vecchio<br />
Una mostra che raggruppa settori<br />
merceologici diversi, dal food design<br />
all’alta tecnologia, dall’illuminazione<br />
al wellness, con l’obiettivo di delineare<br />
una prima mappa delle aziende<br />
friulane che della cultura del progetto<br />
hanno fatto, e fanno tutt’ora, una<br />
delle loro istanze principali.<br />
Ne hanno reso possibile la realizzazione:<br />
Moroso, Studio Neom Mp,<br />
Ideaeffe, Nonino imballaggi, Marco<br />
Viola Studio e lo studio grafico Dsegno<br />
che, con Graphart, ha curato il numero<br />
speciale di Juliet Design Magazine,<br />
media partner di “Udesign”.<br />
Per informazioni: PuntoInforma,<br />
0432 414717<br />
www.comune.udine.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Intorno al Patriarca Bertrando<br />
Museo del Duomo, piazza Duomo<br />
Intorno al Patriarca Bertrando, mostra<br />
dedicata alla figura del beato Bertrando<br />
ai 660 anni dalla sua morte.<br />
La mostra consiste in un percorso tra<br />
le opere della collezione permanente<br />
del museo del Duomo con la presenza<br />
di manufatti riferiti al corredo<br />
funebre del beato esposti per la prima<br />
volta, altri dell’epoca vissuta dal<br />
patriarca e concernenti il suo operato<br />
in Friuli, che evidenziano e approfondiscono<br />
le diverse tematiche,<br />
quali fonti di lettura della storia, dell’arte<br />
e del costume.<br />
Info: prenotazioni e iscrizioni:<br />
museoduomoud@gmail.com<br />
www.spaziocultura.it/duomoud<br />
fino al 20 aprile 2011<br />
CODROIPO<br />
Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia<br />
nel secondo Ottocento<br />
Villa Manin di Passariano<br />
Piazza Manin, 10 - Passariano<br />
Info: tel. 0432.821234<br />
asvm@regione.fvg.it<br />
www.villamanin-eventi.it<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
GEMONA DEL FRIULI<br />
“Onora il p<strong>ad</strong>re e la m<strong>ad</strong>re. B<strong>ad</strong>anti”<br />
Dal 29 gennaio al 27 febbraio 2011<br />
Palazzo Elti, Sale Raimondo d’Aronco<br />
Mostra fotografica a cura del Servizio<br />
sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale<br />
3.1 “Gemonese, Canale del<br />
Ferro, Val Canale” in collaborazione<br />
con l’Amministrazione Comunale di<br />
Gemona del Friuli e l’Associazione<br />
“Vicino/Lontano”di Udine.<br />
Organizzato da:<br />
Info: Ufficio IAT Pro Glemona<br />
tel. 0432 981441<br />
TOLMEZZO<br />
Re start - L'arte di trasformare<br />
le cose<br />
Palazzo Frisacco - Via del Din,7<br />
Mostra dedicata ai progettisti legati al<br />
recupero del già fatto, alla trasfor-
mazione creativa degli oggetti, delle<br />
cose e dei pensieri.<br />
fino al 15 marzo 2011<br />
VENEZIA<br />
Carnevale di Venezia 2011<br />
Ottocento - Da Senso a Sissi - La<br />
città delle donne<br />
Direzione Artistica: Davide Rampello<br />
Venezia riscopre nel 2011 l'anima "a<br />
tema" del suo gran Carnevale. Combattuto<br />
tra suggestioni romantiche e<br />
fermenti risorgimentali, elegante in redingote<br />
e cilindro o in bustino e crinoline,<br />
è "Ottocento" il motivo guida<br />
del Carnevale 2011, in programma<br />
dal 19 febbraio all'8 marzo.<br />
Nel centocinquantesimo anniversario<br />
dell'Unità d'Italia, Venezia insegue la<br />
sua seducente femminilità nei richiami<br />
alle grandi eroine post-romantiche<br />
ottocentesche cui è dedicato<br />
il Carnevale, sdrammatizza in chiave<br />
popolare e giocosa gli scontri tra<br />
gli ufficiali austriaci e gli italianissimi<br />
dei Comitati per l'Unità al Regno<br />
d'Italia, si sposa di nuovo con i Veneziani,<br />
nei teatri e nei musei citt<strong>ad</strong>ini,<br />
in un tete-a-tete fatto di concerti, spettacoli<br />
teatrali, rappresentazioni storiche,<br />
gran balli e proiezioni cinematografiche.<br />
Per continui aggiornamenti, consultate<br />
il sito: www.carnevale.venezia.it<br />
19 e 20 febbraio, dal 26 febbraio all’8<br />
marzo 2011<br />
Il Giorno della Memoria 2011<br />
In programma un ampio ventaglio di<br />
iniziative, fino al 22 febbraio, a Venezia<br />
e Mestre.<br />
Info: http://www.comune.venezia.it<br />
Lino Tagliapietra - Da Murano allo<br />
Studio Glass. Opere 1954–2011<br />
Istituto Ve<strong>net</strong>o di Scienze Lettere ed<br />
Arti - Palazzo Franchetti<br />
Campo Santo Stefano 2842<br />
Prima mostra realizzata in Italia dedicata<br />
a Lino Tagliapietra, l’artista veneziano<br />
più noto e apprezzato nel<br />
mondo per la sua creatività e l’eccezionale<br />
qualità delle sue opere in vetro,<br />
autore di forme soffiate di straordinaria<br />
eleganza, realizzate con tecniche<br />
decorative sviluppate <strong>sulla</strong><br />
base della tr<strong>ad</strong>izione veneziana, dagli<br />
effetti assolutamente moderni.<br />
CALendArio d’Arte e MoStre<br />
Info: tel. 0412407711<br />
ivsla@istitutove<strong>net</strong>o.it<br />
www.istitutove<strong>net</strong>o.it<br />
dal 19 febbraio al 22 maggio 2011<br />
Gino Morandis - Morandis maestro<br />
dello Spazialismo<br />
Galleria Perl’a<br />
Saliz<strong>ad</strong>a San Samuele 3216<br />
Info: tel. 0412413218<br />
perlagalleryvenice@libero.it<br />
fino al 14 febbraio 2011<br />
L’Avventura del Vetro<br />
Museo Correr<br />
San Marco, 52<br />
Info: tel. 041.2405211<br />
info@fmcvenezia.it<br />
www.museiciviciveneziani.it<br />
fino al 25 aprile 2011<br />
I vorticisti: artisti ribelli a Londra e<br />
New York 1914–1918<br />
Collezione Peggy Guggenheim<br />
Dorsoduro, 701<br />
La Collezione Peggy Guggenheim<br />
presenta, per la prima volta in Italia,<br />
una mostra interamente dedicata al<br />
Vorticismo, movimento caratterizzato<br />
da uno stile figurativo astratto che<br />
unisce forme dell’era meccanica con<br />
l’immagine di energia suggerita dal<br />
vortice.<br />
Info: tel. 0412405411<br />
www.guggenheim-venice.it<br />
fino al 15 maggio 2011<br />
Luciano Chinese - Mostra<br />
Nuovo Spazio Edizioni<br />
Via Piraghetto (Mestre), 41<br />
Info: nuovospazio.edizioni@libero.it<br />
fino al 31 maggio 2011<br />
Sottobosco. An Art Platform. Sharing<br />
the archive<br />
Galleria Contemporaneo<br />
Piazzetta Mons. Giuseppe Olivotti, 2<br />
Sottobosco è un <strong>net</strong>work di connessione,<br />
condivisione e archiviazione per<br />
la produzione artistica. Ad un anno<br />
dall’inizio del progetto Sottobosco<br />
apre il suo archivio al pubblico, negli<br />
spazi della Galleria Contemporaneo<br />
di Mestre.<br />
Info: tel. 041.952010<br />
info@galleriacontemporaneo.it<br />
www.galleriacontemporaneo.it<br />
fino al primo marzo 2011<br />
Mario Ancona<br />
Nuovo Spazio Edizioni<br />
Via Piraghetto (Mestre), 41<br />
La Nuovospazio Edizioni ha pubblicato<br />
una collana di letteratura, inaugurata<br />
con alcuni libri di Mario Ancona,<br />
giornalista, scrittore, poeta.<br />
Nelle copertine alcuni qu<strong>ad</strong>ri dell’artista<br />
Luciano Chinese.<br />
fino al 31 marzo 2011<br />
L’incanto dell’oro bianco. Porcellane<br />
dal Museo Marton<br />
Fondazione Querini Stampalia<br />
Campo Santa Maria Formosa, 5252<br />
tel. 041.2711411<br />
fondazione@querinistampalia.org<br />
www.querinistampalia.it<br />
Sono circa duecento i pezzi realizzati<br />
dalle maggiori manifatture europee<br />
di porcellane dal Settecento<br />
e agli inizi dell’Ottocento, appartenenti<br />
al Museo Marton di Samobor<br />
in Croazia e in mostra nel museo<br />
della Fondazione Querini Stampalia<br />
di Venezia. Ricostruiscono il<br />
gusto del mondo che li ha ideati e<br />
prodotti, facendo assaporare la magia<br />
di un tempo ormai lontano.<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
JESOLO<br />
“A toea co i artisti”, sei appuntamenti<br />
con la cucina, la cultura, il teatro e la<br />
lingua ve<strong>net</strong>a.<br />
Venerdì 18 febbraio 2011 - ore 20<br />
MEMORIE VENETE - Satiro Teatro<br />
Agriturismo CAVETTA<br />
via Cavetta Marina, 53/A<br />
tel 0421 378082 - www.agriturismocavetta.com<br />
Venerdì 25 febbraio 2011 - ore 20<br />
CANTAR DIVINO - Francesca<br />
Gallo<br />
Agriturismo AL CONFIN<br />
via Ca' Nani, 10<br />
tel 348 6739128 - agriturismo.alconfin@libero.it<br />
Venerdì 11 marzo 2011 - ore 20<br />
FAVOE - Teatro dei Pazzi<br />
Agriturismo LA BARENA<br />
via Lio Maggiore, 21<br />
tel 348 3681314 - www.labarena.it<br />
Info: telefono 0421 359359<br />
http://www.comune.jesolo.ve.it<br />
comunicazione@comune.jesolo.ve.it<br />
Le mostre Aquarium e Reptilarium,<br />
Shark Expo di Jesolo saranno aperte<br />
tutte le domeniche dalle 13.30 alle<br />
18.30 (ultimo ingresso 18.00). E'<br />
possibile prenotare visite guidate con<br />
le scuole e gruppi durante la settimana.<br />
Le macchine di Leonardo da<br />
Vinci sarà aperta tutte le domeniche<br />
fino al 27 febbraio dalle 13.30 alle<br />
18.30 (ultimo ingresso 17.30).<br />
Aquarium e Reptilarium, Shark Expo:<br />
presso il Palazzo del Turismo (piazza<br />
Brescia). Le macchine di Leonardo:<br />
via Aquileia, di fronte al Palazzo<br />
del Turismo.<br />
Per informazioni<br />
exponaturaitalia@gmail.com<br />
www.mostr<strong>ad</strong>avinci.it<br />
www.aquariumreptilarium.it<br />
www.sharkexpo.it<br />
MIRA<br />
OFF – Oriago Fotografia Festival<br />
2010-2011<br />
Biblioteca Comunale di Oriago<br />
Via Venezia, 171<br />
Oriago - Mira<br />
Al via la manifestazione Oriago fotografia<br />
festival 2010-2011 presso<br />
la Biblioteca Comunale di Oriago<br />
(VE) in collaborazione con il Comune<br />
di Mira.<br />
Info: tel. 041.429394<br />
fino primo luglio 2011<br />
VERONA<br />
Fino al 27 marzo la Galleria d'Arte<br />
Moderna di Verona ospita la mostra<br />
Invisibilia VIII a Palazzo Forti,<br />
che propone due nuove esposizioni<br />
costituite esclusivamente da opere presenti<br />
nei depositi della Galleria d'Arte<br />
Moderna.<br />
Confininfranti nella collezione permanente<br />
Museo di Palazzo Forti<br />
Volto Due Mori, 4<br />
In questo periodo la galleria d'arte moderna<br />
di Palazzo Forti espone le opere<br />
d’arte raccolte nella propria collezione,<br />
proponendo un excursus nella<br />
storia dell'arte moderna e contemporanea<br />
attraverso un nuovo allestimento<br />
ideato e curato da Patrizia Nuzzo.<br />
Le sale al piano terra e la zona degli<br />
scavi archeologici, recentemente<br />
riaperta al pubblico, accolgono i<br />
nuovi lavori di Diango Hernandez,<br />
Massimo Kaufmann, Polona Maher,<br />
Carla Mattii, Margot Quan Knight,<br />
Matteo Sbaragli, Tetsuro Shimizu, Nicola<br />
Vinci. Accanto <strong>ad</strong> essi quelli degli<br />
artisti consolidati nella storia (Sol<br />
Lewitt, Joseph Kosuth, Giulio Paolini,<br />
Fabrizio Plessi, ecc), e ancora le ricerche<br />
che hanno caratterizzato gli<br />
anni ottanta, novanta e duemila, documentate<br />
attraverso le installazioni<br />
di Julia Bornefeld, i video di Bill Viola,<br />
le fotografie di Cindy Sherman,<br />
Spencer Tunick, Vanessa Beecroft e<br />
Vik Muniz, le sculture di John Isaacs,<br />
Roberto Barni e altri.<br />
Info: tel. 045.8001903<br />
info@palazzoforti.com<br />
fino al 30 giugno 2011<br />
Daniele Girardi - I Ro<strong>ad</strong><br />
La Giarina Arte Contemporanea<br />
Interrato Acqua Morta, 82<br />
Info: tel. 0458032316<br />
info@lagiarina.it<br />
www.lagiarina.it<br />
fino al 30 aprile 2011<br />
Sissi - Abitanti<br />
Fama Gallery<br />
Corso Cavour, 25<br />
Info: tel. 0458030985<br />
info@famagallery.it<br />
www.famagallery.it<br />
dal 4 febbraio al 20 marzo 2011<br />
Eliseo Mattiacci - Fabbrica del cosmo<br />
Galleria Dello Scudo<br />
Vicolo Scudo di Francia, 2<br />
tel. 045.590144<br />
info@galleri<strong>ad</strong>elloscudo.com<br />
www.galleri<strong>ad</strong>elloscudo.com<br />
fino al 30 aprile 2011<br />
Hema Up<strong>ad</strong>hyay<br />
Studio La Città<br />
Lung<strong>ad</strong>ige Galtarossa, 21<br />
Info: tel. 045.597549<br />
lacitta@studiolacitta.it<br />
www.studiolacitta.it<br />
fino al 19 febbraio 2011<br />
VICENZA<br />
Vicenza città bellissima: souvenir e<br />
memorabilia<br />
Casa del Pall<strong>ad</strong>io<br />
Corso Andrea Pall<strong>ad</strong>io, 165<br />
Info: tel. 0444222114<br />
CALendArio d’Arte e MoStre<br />
uffmostre@comune.vicenza.it<br />
www.comune.vicenza.it<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
La tr<strong>ad</strong>izione della lavorazione del<br />
vetro di Venezia<br />
ViArt - Centro espositivo di Artigianato<br />
Artistico<br />
Contra’ del Monte, 13<br />
Proseguono le esposizioni a ViArt in<br />
centro storico a Vicenza di Artigianato<br />
Artistico Vicentino, in particolare la<br />
Sartoria Daniela al piano Mezzanino<br />
assieme a “Vicenza: città dell’oro,<br />
città dell’argento” con Bagalà Oroscultura,<br />
Laura Balzelli, Emanuela<br />
Feltrin, Il Crogiolo ed Amy West, Argenteria<br />
Adinolfi, Federico Giacobbi,<br />
Florart e L’Argentiere; al piano nobile<br />
“La magia del vetro” con opere<br />
della Soffieria Parise, le litografie di<br />
Piergiacomo Gallupo ed Alessandro<br />
Bedin per la Litografia Busato, le opere<br />
in carta di Arbos e le ceramiche di<br />
Diego Polloniato e Linea Sette; al piano<br />
terra Astrazioni in legno di Giorgio<br />
Guasina.<br />
Info: tel. 0444 545297<br />
fino al 12 aprile 2011<br />
Vicenza: città dell’oro città dell’argento<br />
Viart - Artigianato Artistico Vicentino<br />
Contrà Del Monte, 13<br />
Esposizione di orafi ed argentieri Vicentini<br />
al piano mezzanino di ViArt,<br />
un excursus tra le varie tecniche di lavorazione<br />
dei metalli preziosi.<br />
Info: tel. 0444545297<br />
info@viart.it<br />
www.viart.it<br />
fino al 30 aprile 2011<br />
Sperimentale p. - Opere anni ‘60-’70<br />
Valmore Studio d’Arte<br />
Contrà Porta Santa Croce, 14<br />
Info: tel. 0444322557<br />
arte@valmore.it<br />
www.valmore.it<br />
fino al 26 febbraio 2011<br />
–– 34 –– –– 35 ––<br />
SCHIO<br />
Elda Cecchele - In forma di tessuto<br />
Lanificio Conte<br />
Via XX Settembre<br />
Una mostra dedicata all’attività della<br />
tessitrice ve<strong>net</strong>a che, fra gli anni cinquanta<br />
e settanta, ha contribuito con<br />
i suoi tessuti ricercati all’affermazione<br />
di stilisti come Roberta di Camerino,<br />
scomparsa lo scorso maggio, Salvatore<br />
Ferragamo, Franca Polacco, Jole<br />
Veneziani.<br />
fino al 20 febbraio 2011<br />
AGRIGENTO<br />
Piero Guccione - Il Mediterraneo<br />
Fabbriche Chiaramontane<br />
Via San Francesco D'Assisi 1<br />
Info: tel. 092227729<br />
team@ottocentosiciliano.it<br />
www.ottocentosiciliano.it<br />
fino al 13 marzo 2011<br />
ALESSANDRIA<br />
Passione civile arte e politica. Artisti<br />
a Valenza tra gli anni Cinquanta<br />
e Ottanta<br />
Palazzo Monferrato<br />
Via San Lorenzo 21<br />
Info: tel. 199199111<br />
eventi@palazzodelmonferrato.it<br />
www.palazzodelmonferrato.it<br />
fino al 15 marzo 2011<br />
AOSTA<br />
La cultura dell'ospitalità<br />
Mar - Museo Archeologico Regionale<br />
Piazza Pietro Leonardo Roncas 12<br />
Info: tel. 016531572<br />
u-mostre@regione.vda.it<br />
www.regione.vda.it<br />
fino al 25 aprile 2011<br />
Il Coraggio. Arte contemporanea dalla<br />
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo<br />
Centro Saint Benin<br />
Via Bonifacio Festaz, 27<br />
Info: tel. 0165272687<br />
u-mostre@regione.vda.it<br />
www.regione.vda.it<br />
fino all'otto maggio 2011<br />
BARD<br />
Wildlife Photographer of the Year<br />
2010<br />
Forte<br />
Info: tel. 0125833811<br />
info@fortedibard.it<br />
www.fortedibard.it<br />
fino al primo maggio 2011<br />
ASCOLI PICENO<br />
Astrattismo italiano: capolavori della<br />
collezione Fiocchi: da Balla a Sol<br />
Lewitt<br />
Forte Malatesta<br />
Via Ponte Di Cecco<br />
Info: tel. 0736298213<br />
info@ascolimusei.it<br />
www.ascolimusei.it<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
BARI<br />
TERLIZZI<br />
Giuseppe De Sario - Racconto<br />
Alighieri Eventi<br />
Corso Dante Alighieri, 15<br />
Info: alighierieventi@hotmail.it<br />
www.alighierieventi.com<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
BARLETTA<br />
Incanti e scoperte. L’Oriente nella<br />
pittura dell’Ottocento italiano<br />
Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”,<br />
Palazzo Marra<br />
dal 4 marzo al 5 giugno 2011<br />
BERGAMO<br />
Vincere il Tempo. I Collezionisti: la<br />
passione per l’arte e il dono alla città<br />
Palazzo della Ragione<br />
Piazza Vecchia<br />
Il nuovo allestimento della selezione<br />
di opere dalle raccolte dell’Acc<strong>ad</strong>emia<br />
Carrara di Bergamo.<br />
fino al 30 settembre 2011<br />
BOLOGNA<br />
Alessandro Bergonzoni - Proporzioni<br />
occulte (gli antipodi)<br />
Otto Gallery Arte Contemporanea<br />
via D'Azeglio 55<br />
info: tel. 051 6449845<br />
fino al 5 marzo 2011<br />
Mostra dedicata a Josè Munoz e<br />
Vanna Vinci
nell'ambito di BilBOlbul Festival<br />
internazionale di fumetto (2 - 6<br />
marzo 2011)<br />
Museo Civico Archeologico<br />
via dell’Archiginnasio, 2<br />
dal 20 febbraio al 15 aprile 2011<br />
Esposizione del Pre-Cinema<br />
Percorso interattivo attraverso le<br />
macchine e i marchingegni ottici che<br />
hanno portato al cinema<br />
Ci<strong>net</strong>eca di Bologna, Via Riva di<br />
Reno, 72.<br />
Info e prenotazioni:<br />
tel. 051 2194830/5329<br />
fino al 22 febbraio 2011<br />
Matthew Day Jackson - In search<br />
of...<br />
MAMbo - Museo d'Arte Moderna<br />
di Bologna, via Don Minzoni 14.<br />
Info: tel. 051 6496611<br />
fino al 1 maggio 2011<br />
Sergio Romiti “La Tentazione del<br />
Colore”<br />
Palazzo - Fondazione del Monte di<br />
Bologna e Ravenna - Palazzo Senatorio<br />
Paltroni<br />
Via delle Donzelle, 2<br />
Info: Fondazione del Monte di Bologna<br />
e Ravenna<br />
tel. 051 2962511<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Dal 2 al 6 marzo 20110 avrà luogo la<br />
5a edizione edizione di Bilbolbul, il<br />
Festival Internazionale di fumetto.<br />
BilBOlbul Festival internazionale di<br />
fumetto è un progetto dedicato al fumetto<br />
d’autore che presenta le opere<br />
di grandi artisti e di giovani talenti della<br />
scena nazionale e internazionale.<br />
Info:<br />
http://www.bilbolbul.<strong>net</strong>/it/index.html<br />
BRESCIA<br />
Ercole il fondatore. Dall’antichità al<br />
Rinascimento<br />
Museo Di Santa Giulia<br />
Via dei Musei, 81/b<br />
Info: tel. 0302977834<br />
santagiulia@bresciamusei.com<br />
www.bresciamusei.com<br />
dall'undici febbraio al 12 giugno<br />
2011<br />
Henri Matisse - La seduzione di Michelangelo<br />
CALendArio d’Arte e MoStre<br />
Museo Di Santa Giulia<br />
Via dei Musei, 81/b<br />
Attraverso 180 opere - dipinti, sculture,<br />
disegni, incisioni, gouaches découpées<br />
- che coprono l’intera vicenda<br />
artistica di Matisse, si analizzerà l'opera<br />
del grande artista francese da un<br />
punto di vista mai tentato finora in<br />
un'esposizione: la relazione con l'opera<br />
di Michelangelo.<br />
Info: tel. 0302977834<br />
santagiulia@bresciamusei.com<br />
www.bresciamusei.com<br />
dall'undici febbraio al 12 giugno<br />
2011<br />
Innocente - Opere dalla collezione<br />
Berardelli<br />
Fondazione Berardelli<br />
Via Milano, 107<br />
Info: tel. 030313888<br />
info@fondazioneberardelli.org<br />
www.fondazioneberardelli.org<br />
fino al 5 marzo 2011<br />
CATANIA<br />
Segni come sogni. Licini Melotti e<br />
Novelli fra astrazione e poesia<br />
Fondazione Puglisi Cosentino -<br />
Palazzo Valle<br />
Via Vittorio Emanuele II, 120<br />
Info: tel. 0957152228<br />
info@fondazionepuglisicosentino.it<br />
www.fondazionepuglisicosentino.it<br />
dal 5 febbraio al 12 giugno 2011<br />
Carla Accardi - Segno e trasparenza<br />
Fondazione Puglisi Cosentino -<br />
Palazzo Valle<br />
Via Vittorio Emanuele II, 120<br />
La mostra di Carla Accardi, a cura di<br />
Luca Massimo Barbero, offre una occasione<br />
straordinaria: l’artista ne è infatti<br />
doppiamente protagonista, con le<br />
sue opere ma anche con la sua personale<br />
interpretazione delle architetture<br />
e degli spazi dello storico Palazzo<br />
Valle, capolavoro del Vaccarini.<br />
Info: tel. 0957152228<br />
info@fondazionepuglisicosentino.it<br />
www.fondazionepuglisicosentino.it<br />
dal 5 febbraio al 12 giugno 2011<br />
CATANZARO<br />
Community. La ritualità collettiva<br />
prima e dopo il web<br />
–– 36 ––<br />
Marca - Museo delle Arti Catanzaro<br />
Via Alessandro Turco, 63<br />
Info: tel. 0961746797<br />
info@museomarca.com<br />
www.museomarca.com<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
CHIETI<br />
Mimmo Pal<strong>ad</strong>ino - Al di là del tempo<br />
Fondazione Carichieti - Palazzo De<br />
Majo<br />
Largo Martiri Della Libertà, 1<br />
Info: tel. 0871568206<br />
info@fondazionecarichieti.it<br />
www.fondazionecarichieti.it<br />
fino al 30 aprile 2011<br />
CUNEO<br />
CARAGLIO<br />
Animali reali e fantastici nell’arte europea<br />
dal Medioevo al primo Novecento<br />
Il Filatoio<br />
dal 26 febbraio al 5 giugno 2011<br />
FERRARA<br />
CENTO<br />
Guido Cagnacci - Il misticismo del<br />
nudo<br />
Pinacoteca Civica - Civica Galleria<br />
d’Arte Moderna Arnoldo Bonzagni<br />
- Palazzo Del Governatore<br />
Piazza Del Guercino, 39<br />
Capolavori dalle collezioni Molinari<br />
Pr<strong>ad</strong>elli, Sgarbi, Guidi di Bagno<br />
Info: tel. 0516843390<br />
cultura@comune.cento.fe.it<br />
www.comune.cento.fe.it<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
FIRENZE<br />
Novecento sedotto. Il fascino del Seicento<br />
tra le due guerre da Velázquez<br />
a Annigoni<br />
Museo Pietro Annigoni - Villa Bardini<br />
Costa San Giorgio, 2<br />
Info: tel. 055 2638599<br />
www.museoannigoni.it<br />
fino al primo maggio 2011<br />
Dalle icone a Malevich. Capolavori<br />
dal Museo Russo di San Pietroburgo<br />
Palazzo Pitti - Galleria D'arte Moderna<br />
E Galleria Del Costume<br />
Piazza dei Pitti, 1<br />
Info: tel. 0552388601<br />
gam@polomuseale.firenze.it<br />
www.polomuseale.firenze.it/GAM/<br />
dal 7 febbraio al 30 aprile 2011<br />
Picasso Miró Dalí. Giovani e arrabbiati:<br />
la nascita della modernità<br />
Palazzo Strozzi<br />
Piazza Degli Strozzi, 1<br />
Info: tel. 0552776461<br />
info@fondazionepalazzostrozzi.it<br />
www.fondazionepalazzostrozzi.it<br />
dal 12 marzo al 17 luglio 2011<br />
GENOVA<br />
Vanitas. Lotto, Caravaggio, Guercino<br />
nella Collezione Doria Pamphilj<br />
Villa del Principe<br />
dal 5 marzo al 25 settembre 2011<br />
Michele Fabbricatore / Emanuele<br />
Luzzati - Calvino–Luzzati: le fiabe<br />
e le città<br />
Museo Luzzati a Porta Siberia<br />
Via Porta Siberia<br />
Info: tel. 0102530328<br />
info@museoluzzati.it<br />
www.museoluzzati.it<br />
fino al 13 marzo 2011<br />
Giuseppe Bacigalupo - Lo Zodiaco<br />
Illuminista<br />
Galleria Nazionale di Palazzo Spinola<br />
Piazza Di Pellicceria, 1<br />
Info: tel. 0102705300<br />
palazzospinola@beniculturali.it<br />
www.palazzospinola.it<br />
fino al 20 marzo 2011<br />
Mediterraneo. Da Courbet a Mo<strong>net</strong><br />
a Matisse<br />
Palazzo Ducale<br />
Piazza Giacomo Matteotti, 9<br />
Info: tel. 0105574000<br />
palazzoducale@palazzoducale.genova.it<br />
www.palazzoducale.genova.it<br />
fino al primo maggio 2011<br />
L'Africa delle Meraviglie. Arti Africane<br />
nelle Collezioni Italiane<br />
Castello D'albertis - Museo Delle<br />
Culture Del Mondo<br />
Corso Dogali 18<br />
Info: tel. 0102723820<br />
castellodalbertis@comune.genova.it<br />
www.castellodalbertisgenova.it<br />
fino al 5 giugno 2011<br />
Sulle tracce di Darwin<br />
Museo di Archeologia Ligure<br />
Via Ignazio Pallavicini<br />
Info: tel. 0106981048<br />
archligure@comune.genova.it<br />
www.museoarcheologicogenova.it<br />
fino al 17 aprile 2011<br />
Alessandro Magnasco - Feste e trattenimenti<br />
in giardino fra XVI e<br />
XVIII secolo<br />
Musei di Str<strong>ad</strong>a Nuova - Palazzo<br />
Bianco<br />
Via Giuseppe Garibaldi, 11<br />
Info: tel. 0105572013<br />
museopalazzobianco@comune.genova.it<br />
www.museopalazzobianco.it<br />
fino al primo maggio 2011<br />
LUCCA<br />
Jean Dubuffet - e l'Italia<br />
Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary<br />
Art<br />
Via Della Fratta, 36<br />
Info: tel. 0583571712<br />
info@luccamuseum.com<br />
www.luccamuseum.com<br />
dall'undici febbraio al 15 maggio<br />
2011<br />
VIAREGGIO<br />
Giovanni Fattori - Garibaldi a Palermo<br />
Centro Matteucci per l’Arte Moderna<br />
Via Gabriele D'Annunzio, 28<br />
Info: tel. 0584430614<br />
info@centromatteucciartemoderna.it<br />
www.centromatteucciartemoderna.it<br />
fino al 13 marzo 2011<br />
MANTOVA<br />
Maurizio Galimberti - Scatti di luce<br />
Errepi Arte<br />
Via dell'Acc<strong>ad</strong>emia, 17<br />
CALendArio d’Arte e MoStre<br />
Info: tel. 0376366027<br />
info@errepiarte.com<br />
www.errepiarte.com<br />
dal 5 febbraio al 6 marzo 2011<br />
Enzo Nenci - Il linguaggio della<br />
scultura<br />
M<strong>ad</strong>onna della Vittoria<br />
Via Domenico Fernelli<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
MILANO<br />
L’eredità della macchia. Dalle incisioni<br />
di Giovanni Fattori alla pittura<br />
di Giovanni Malesci<br />
Fondazione Luciana Matalon<br />
Foro Buonaparte, 67<br />
Attraverso ben oltre cento opere fra<br />
acqueforti litografie, disegni e dipinti,<br />
interessanti video, fotografie, cataloghi<br />
e libri, viene reso omaggio<br />
alla pittura macchiaiola dei due pittori<br />
toscani e alla loro testimonianza<br />
artistica del periodo dal Risorgimento<br />
alla Prima Guerra Mondiale.<br />
Info: tel. 02878781<br />
fineart@fondazionematalon.org<br />
www.fondazionematalon.org<br />
fino al 26 febbraio 2011<br />
Terre Vulnerabili #2 - Interrogare ciò<br />
che ha smesso per sempre di stupirci<br />
Hangar Bicocca<br />
Via Chiese, 2<br />
Info: tel. 02853531764<br />
info@hangarbicocca.it<br />
www.hangarbicocca.it<br />
dal 2 febbraio al 10 marzo 2011<br />
Invito al viaggio. Parte 2 - Proposte<br />
dalla collezione del Museo: opere e<br />
ambienti<br />
Museo Pecci Milano<br />
Ripa di Porta Ticinese, 113<br />
Info: www.centropecci.it<br />
dal 17 febbraio al 26 marzo 2011<br />
Il cinema con il cappello. Borsalino<br />
e altre storie<br />
Triennale - Palazzo dell’Arte<br />
Viale Emilio Alemagna, 6<br />
Info: tel. 02724341<br />
info@triennale.it<br />
www.triennale.it<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
Botticelli nelle collezioni lombarde<br />
Museo Poldi Pezzoli<br />
Via Alessandro Manzoni, 12<br />
–– 37 ––<br />
Info: tel. 02794889<br />
info@museopoldipezzoli.org<br />
www.museopoldipezzoli.it<br />
fino al 28 febbraio 2011<br />
Happy tech. Macchine dal volto<br />
umano<br />
Triennale Bovisa<br />
Via Raffaele Lambruschini 31<br />
Info: tel. 02724341<br />
biglietteria.bovisa@triennale.it<br />
www.triennalebovisa.it<br />
dal 22 febbraio al 31 marzo 2011<br />
CINISELLO BALSAMO<br />
Attilio Del Comune - 1960-2000<br />
Museo di Fotografia Contemporanea<br />
- Villa Ghirlanda<br />
Via Giovanni Frova, 10<br />
Info: tel. 026605661<br />
info@museofotografiacontemporanea.orgwww.museofotografiacontemporanea.org<br />
fino al 20 marzo 2011<br />
LEGNANO<br />
Bruno Cattani - Camille Claudel e<br />
Auguste Rodin. Arte ed eros<br />
Spazi Arte - Banca di Legnano<br />
Largo Franco Tosi, 9<br />
L’esposizione presenta 40 immagini<br />
appartenenti al ciclo che il fotografo<br />
reggiano ha realizzato, nel triennio<br />
1999-2001, per conto del Musée Rodin<br />
di Parigi, ritraendo i capolavori di<br />
Camille Claudel (1864-1943) e Auguste<br />
Rodin (1840-1917), conservati<br />
al suo interno. Gli scatti in bianco<br />
e nero mettono in relazione la vicenda<br />
artistica dei due scultori che, per un<br />
breve periodo, furono anche amanti.<br />
Info: tel. 0331521111<br />
www.banc<strong>ad</strong>ilegnano.it<br />
fino al 18 marzo 2011<br />
MONZA<br />
Petala Aurea<br />
Serrone Della Villa Reale<br />
Viale Brianza 2<br />
Info: tel. 0392302192<br />
eventiespositivi@comune.monza.mi.it<br />
fino al 20 febbraio 2011<br />
MODENA<br />
Parco Novi S<strong>ad</strong> - Archeologia di uno<br />
spazio urbano<br />
Palazzo dei Musei<br />
Viale Vittorio Ve<strong>net</strong>o, 5<br />
Dopo oltre un anno, si aprono scenari<br />
inediti per la conoscenza e la valorizzazione<br />
del patrimonio storico e<br />
culturale della città.<br />
A scavo ancora in corso, i ritrovamenti<br />
archeologici sono oggetto di<br />
questa mostra.<br />
Info: tel. 059200125<br />
www.comune.modena.it/museoarte/<br />
fino al 17 maggio 2011<br />
NAPOLI<br />
Le ore della donna<br />
Palazzo Zevallos Stigliano<br />
Via Toledo, 185<br />
Info: informazioni@palazzozevallos.com<br />
www.palazzozevallos.com<br />
fino al 3 aprile 2011<br />
Ugo Mulas - Verifica dell'arte. Da<br />
Marcel Duchamp a Vitalità del Negativo<br />
Museo Principe Diego Aragona<br />
Pignatelli Cortes<br />
Riviera Di Chiaia, 200<br />
La mostra ripercorre gli ultimi anni<br />
di ricerca di Ugo Mulas e il dialogo<br />
del fotografo con le avanguardie.<br />
Info: tel. 081669675<br />
fino al 28 febbraio 2011<br />
NUORO<br />
Dreamtime. Lo spirito dell’arte<br />
aborigena<br />
Man - Museo d'Arte della Provincia<br />
Di Nuoro<br />
Via Sebastiano Satta, 15<br />
Info: tel. 0784252110<br />
info@museoman.it<br />
www.museoman.it<br />
dall'11 febbraio al primo maggio<br />
2011<br />
PALERMO<br />
PPS Paesaggio e popolo della Sicilia<br />
Riso - Museo d’Arte Contemporanea<br />
- Palazzo Belmonte Riso<br />
Via Vittorio Emanuele, 365<br />
Info: tel. 091320532<br />
info@palazzoriso.it<br />
www.palazzoriso.it
fino al 31 marzo 2011<br />
PARMA<br />
Claudio Parmiggiani. Naufragio<br />
Con Spettatore<br />
Palazzo del Governatore<br />
e Chiesa di San Marcellino<br />
prorogata al 20 febbraio 2011<br />
PAVIA<br />
Ezechiele Acerbi e i pittori dell’impressionismo<br />
lombardo<br />
Castello Visconteo - Musei Civici<br />
Viale XI Febbraio, 35<br />
Info: museicivici@comune.pv.it<br />
www.comune.pv.it/museicivici<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
PERUGIA<br />
L’arte allo specchio. Affreschi e tele<br />
del Rinascimento<br />
Cerp - Centro Espositivo Rocca<br />
Paolina<br />
Piazza Italia 11<br />
Info: tel. 0753681405<br />
cultura@provincia.perugia.it<br />
www.provincia.perugia.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
PESCARA<br />
Donato di Zio<br />
Ex Aurum<br />
Via Francesco Ferdinando D'Avalos<br />
La Città di Pescara dedica una grande<br />
mostra antologica a Donato di Zio,<br />
pittore, scenografo, grafico e costumista<br />
di nuova generazione e grande<br />
talento, curata da Gillo Dorfles che da<br />
diversi anni segue e promuove la sua<br />
arte. Vengono presentate oltre duecento<br />
opere (disegni a inchiostro e china,<br />
incisioni, piatti in porcellana,<br />
due servizi da tè e da caffè e cinque<br />
opere con progetti per gioielli) realizzati<br />
dal 1995 a aggi.<br />
dal 6 febbraio al 27 marzo 2011<br />
PRATO<br />
Ceramiche e Tessuti. Dialogo tra arti<br />
toscane del Rinascimento<br />
CALendArio d’Arte e MoStre CALendArio d’Arte e MoStre<br />
Museo Del Tessuto - Ex Fabbrica<br />
Campolmi<br />
Via Santa Chiara, 24<br />
Info: tel. 0574611503<br />
info@museodeltessuto.it<br />
www.museodeltessuto.it<br />
fino al 28 febbraio 2011<br />
RAVENNA<br />
L’Italia s’è desta: 1945-1953<br />
Mar - Museo d’Arte della Città<br />
Via Di Roma, 13<br />
Arte italiana del secondo dopoguerra,<br />
da De Chirico a Guttuso, da Fontana<br />
a Burri.<br />
Info: tel. 0544482791<br />
info@museocitta.ra.it<br />
www.museocitta.ra.it<br />
dal 13 febbraio al 26 giugno 2011<br />
REGGIO CALABRIA<br />
Come stanno oggi i bronzi di Riace?<br />
Palazzo Campanella<br />
Via Cardinale Portanova<br />
fino al 12 marzo 2011<br />
REGGIO EMILIA<br />
Thomas Scheibitz - Il fiume e le sue<br />
fonti<br />
Collezione Maramotti - Max Mara<br />
Via Fratelli Cervi, 66<br />
Info: tel. 0522382484<br />
info@collezionemaramotti.org<br />
www.collezionemaramotti.org<br />
dal 5 febbraio al 10 aprile 2011<br />
Arte svelata. Realismo e astrazione<br />
dagli anni '50 <strong>ad</strong> oggi<br />
Palazzo Magnani<br />
Corso Giuseppe Garibaldi, 29<br />
Info: tel. 0522454437<br />
info@palazzomagnani.it<br />
www.palazzomagnani.it.<br />
fino al 13 febbraio 2011<br />
RIMINI<br />
Caravaggio e altri pittori del Seicento<br />
Castel Sismondo<br />
Piazza Malatesta<br />
Capolavori dal W<strong>ad</strong>sworth Atheneum<br />
di Hartford. Si tratta di una sublime<br />
selezione di quindici dipinti, tutti<br />
di grande formato, da quel nucleo<br />
–– 38 ––<br />
così importante che nel museo americano<br />
è dedicato proprio al Seicento.<br />
Naturalmente originando da quel<br />
capolavoro indimenticabile che è<br />
L’estasi di San Francesco di Caravaggio,<br />
primissimo qu<strong>ad</strong>ro di soggetto<br />
religioso dipinto dal grande artista attorno<br />
al 1594.<br />
Info: tel. 054154094<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
Parigi. Gli anni meravigliosi<br />
Castel Sismondo<br />
Piazza Malatesta<br />
Impressionismo contro Salon. In mostra<br />
circa novanta opere provenienti<br />
da musei e collezioni di tutto il mondo.<br />
Info: tel. 054154094<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
ROMA<br />
Leonardo Da Vinci – Il genio e le invenzioni<br />
Palazzo della Cancelleria<br />
Piazza Della Cancelleria<br />
Un viaggio interattivo tra le invenzioni<br />
di Leonardo realizzate in scala e<br />
perfettamente funzionanti. I visitatori<br />
potranno infatti interagire con le<br />
macchine e metterle in funzione<br />
combinando così l’esperienza diretta<br />
del funzionamento con l’esplorazione<br />
dei principi fisici e meccanici<br />
utilizzati da Leonardo.<br />
fino al 30 aprile 2011<br />
Teotihuacan. La città degli Dei<br />
Palazzo delle Esposizioni<br />
Via Nazionale 194<br />
Info: tel. 06489411<br />
info@palazzoesposizioni.it<br />
www.palazzoesposizioni.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Trieste Biedermeier. L'Ottocento<br />
nelle collezioni dei Civici Musei di<br />
Storia ed Arte<br />
Museo Mario Praz<br />
Via Giuseppe Zanardelli, 1<br />
Info: tel. 066861089<br />
fino al 2 maggio 2011<br />
I vini dell’Imperatrice.<br />
La cantina di Joséphine alla Malmaison<br />
(1800–1814)<br />
Museo Napoleonico<br />
Piazza di Ponte Umberto, I<br />
Info: tel. 0668806286<br />
napoleonico@comune.roma.it<br />
www.museonapoleonico.it<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Roma e l’Antico. Realtà e visione nel<br />
‘700<br />
Museo Fondazione Roma - Palazzo<br />
Sciarra Colonna<br />
Via Marco Minghetti 22<br />
Info: tel. 06697645599<br />
info@fondazioneromamuseo.it<br />
www.fondazioneromamuseo.it<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
Palazzo Farnese. Dalle collezioni rinascimentali<br />
<strong>ad</strong> Ambasciata di Francia<br />
Palazzo Farnese<br />
Piazza Farnese<br />
Oltre 150 opere tra dipinti, statue, disegni,<br />
sculture, mo<strong>net</strong>e, arazzi e ceramiche,<br />
faranno rivivere cinque secoli<br />
dell'affascinante storia del Palazzo:<br />
dai fasti cinquecenteschi della<br />
famiglia Farnese, al periodo moderno,<br />
fino a questi ultimi 135 anni<br />
del Palazzo come sede dell'Ambasciata<br />
di Francia in Italia e dell'Ecole<br />
française de Rome. Una significativa<br />
scelta di opere della collezione<br />
Farnese verrà riportata nel luogo<br />
dove essa si formò grazie alla passione<br />
di questa famiglia.<br />
fino al 27 aprile 2011<br />
Pablo Echaurren - Crhomo Sapiens<br />
Museo Fondazione Roma - Palazzo<br />
Cipolla<br />
Via Del Corso, 320<br />
Info: tel. 066786209<br />
info@fondazioneromamuseo.it<br />
www.fondazioneromamuseo.it<br />
fino al 13 marzo 2011<br />
Luigi Nervi - Architettura come sfida.<br />
Roma: ingegno e costruzione<br />
Maxxi - Museo delle Arti del XXI<br />
Secolo<br />
Via Guido Reni, 6<br />
Info: tel. 0639967350<br />
info@fondazionemaxxi.it<br />
www.fondazionemaxxi.it<br />
fino al 20 marzo 2011<br />
MAXXI Cantiere d’autore<br />
Raffaella Mariniello<br />
Maxxi - Museo delle Arti del XXI<br />
Secolo<br />
Via Guido Reni, 6<br />
Info: www.fondazionemaxxi.it<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
Pietro Cascella - Al Pla<strong>net</strong>ario. I segreti<br />
del cielo<br />
Terme di Diocleziano<br />
Viale Enrico De Nicola, 79<br />
Info: tel. 064880530<br />
www.archeorm.arti.beniculturali.it<br />
fino al 20 marzo 2011<br />
Ori antichi della Romania. Prima e<br />
dopo Traiano<br />
Mercati di Traiano<br />
Via IV Novembre 94<br />
Info: tel. 0669780532<br />
www.mercatiditraiano.it<br />
fino al 3 aprile 2011<br />
Caravaggio - La bottega del genio<br />
Palazzo Venezia<br />
Via Del Plebiscito, 118<br />
Info: tel. 0669994299<br />
palazzovenezia.dir@arti.beniculturali.it<br />
fino al 29 maggio 2011<br />
Marc Chagall - Il mondo sottosopra<br />
Museo dell'Ara Pacis<br />
Lungotevere In Augusta<br />
Info: tel. 0682059127<br />
info@arapacis.it<br />
www.arapacis.it<br />
fino al 27 marzo 2011<br />
Fluxus Biennial - Nam June Paik<br />
Auditorium - Parco Della Musica<br />
Viale Pietro De Coubertin 34<br />
INfo: tel. 0680241436<br />
info@musicaperroma.it<br />
www.auditorium.com<br />
fino al 13 marzo 2011<br />
Europunk. La cultura visiva punk in<br />
Europa 1976-1980<br />
Villa Medici - Acc<strong>ad</strong>emia di<br />
Francia<br />
Viale Della Trinità Dei Monti, 1<br />
Info: tel. 066761291<br />
stampa@villamedici.it<br />
www.villamedici.it<br />
fino al 20 marzo 2011<br />
Lorenzo Lotto<br />
Scuderie del Quirinale<br />
Via XXIV Maggio, 16<br />
Info: tel. 0639967500<br />
info@scuderiequirinale.it<br />
www.scuderiequirinale.it<br />
dal primo marzo al 12 giugno 2011<br />
Aleksandr Deineka - Il maestro sovietico<br />
della modernità<br />
Palazzo delle Esposizioni<br />
Via Nazionale, 194<br />
Info: tel. 06489411<br />
info@palazzoesposizioni.it<br />
www.palazzoesposizioni.it<br />
dal 9 febbraio al primo maggio 2011<br />
GENAZZANO<br />
Ente Comunale di Consumo<br />
Centro Internazionale per l’Arte<br />
Contemporanea - Castello Colonna<br />
Piazza San Nicola, 4<br />
Info: tel. 069579010<br />
press@castello-colonna.it<br />
www.castello-colonna.it<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
SALERNO<br />
Clemente P<strong>ad</strong>in - Oltre il Muro tra<br />
Utopia e Trasgressione<br />
Ophen Virtual Art Gallery<br />
Via Salvatore Calenda, 105/d<br />
info: tel. 0895648159<br />
bongiani@alice.it<br />
www.ophenvirtualart.it<br />
fino al 31 marzo 2011<br />
SIENA<br />
CHIUSI<br />
Goti e Longobardi a Chiusi<br />
Museo Nazionale Etrusco di Chiusi<br />
Via Porsenna 93<br />
Info: tel. 0578-20177<br />
fino al 31 marzo 2011<br />
SONDRIO<br />
In viaggio. Str<strong>ad</strong>e ferrate, itinerari,<br />
persone per unire le Alpi<br />
Galleria Credito Valtellinese e a<br />
Tirano, Casa Qu<strong>ad</strong>rio Curzio<br />
Cogliendo l’occasione dei festeggiamenti<br />
per il centenario della ferrovia<br />
del Bernina - la cui realizzazione<br />
avvenne appunto tra il 1907 e il<br />
1910 - e il suo inserimento nella lista<br />
World Heritage dell’UNESCO, la<br />
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese<br />
ha deciso di dedicare ai percorsi<br />
ferroviari transalpini un’ampia<br />
–– 39 ––<br />
mostra ospitata presso la consueta<br />
sede espositiva di Palazzo Sertoli a<br />
Sondrio, e Casa Qu<strong>ad</strong>rio Curzio a Tirano.<br />
Il tema del paesaggio dei collegamenti<br />
ferroviari fra il sud e il nord delle Alpi<br />
centrali verrà raccontato, sotto l’attenta<br />
regia di Roberto Mutti, attraverso l’obiettivo<br />
di tre fotografi – l’austriaca<br />
Margherita Spiluttini, la svizzera<br />
Stefania Beretta e l’italiano Francesco<br />
Cito – in una mostra documentaristica<br />
e fotografica che intende illustrare<br />
“a volo d’uccello” l’ardita rete<br />
ferroviaria che da ormai più di un secolo<br />
garantisce l’osmosi culturale,<br />
economica e sociale tra Valtellina, Valchiavenna,<br />
Alto Lario, Val Poschiavo<br />
ed Eng<strong>ad</strong>ina.<br />
dall'11 febbraio al 30 aprile 2011<br />
TORINO<br />
L'oro e la seta<br />
Fondazione Accorsi<br />
Via Po 55<br />
Info: tel. 0118129116<br />
www.fondazioneaccorsi.it<br />
fino al 26 giugno 2011<br />
Modernikon. Arte contemporanea<br />
dalla Russia<br />
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo<br />
Via Modane 16<br />
Info: tel. 0113797600<br />
info@fondsrr.org<br />
www.fondsrr.org<br />
fino al 27 febbraio 2011<br />
Km011. Arti a Torino. 1995-2011<br />
Museo Regionale Di Scienze Naturali<br />
Via Giovanni Giolitti, 36<br />
Info: tel. 0114326354<br />
Museo.mrsn@regione.piemonte.it<br />
www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali<br />
dall'undici febbraio al 10 aprile 2011<br />
VERCELLI<br />
1900-1961. Arte italiana nelle Collezioni<br />
Guggenheim<br />
Arca - Ex Chiesa di San Marco<br />
Piazza San Marco, 1<br />
Info: tel. 0161596333<br />
arcamostre@comune.vercelli.it<br />
www.guggenheimvercelli.it<br />
dal 25 febbraio al 2 giugno 2011<br />
BERLINO<br />
Gli Harvard Art Museums hanno<br />
reso possibile questa mostra omaggio<br />
alla pittrice e artista Lyonel Feininger<br />
(1871-1956). visitabile al Kupferstichkabi<strong>net</strong>t<br />
(Museum of Prints<br />
and Drawings) dal 26 febbraio 2011<br />
LONDRA<br />
Afghanistan in mostra al British Museum<br />
L’Afghanistan è da secoli il punto di<br />
uninione nel trasporto e nel commercio<br />
tra Iran, Asia Centrale, India,<br />
Cina e il Mediterraneo.<br />
dal 3 marzo al 3 luglio 2011<br />
Thre<strong>ad</strong>s of feeling<br />
The Foundling Museum<br />
40 Brunswick Sq, London<br />
Info: http://www.foundlingmuseum.org.uk/<br />
fino al 6 marzo 2011<br />
12 Star Gallery<br />
Europe House<br />
32 Smith Square<br />
In mostra al pubblico diversi elementi<br />
provenienti da varie culture della<br />
Comunità Europea.<br />
fino al 30 luglio 2011<br />
British Art Show 7<br />
Hayward Gallery<br />
dal 16 febbraio al 17 aprile 2011<br />
VIENNA<br />
Brilliant Times. European Art Nouveau<br />
Jewellery<br />
Leopold Museum Wien<br />
Museums Quartier<br />
Museumsplatz, 1<br />
Info: www.leopoldmuseum.org<br />
dal 25 febbraio al 20 giugno 2011<br />
Dynamics!<br />
Cubismo/Futurismo/Ci<strong>net</strong>ismo<br />
Cubism / Futurism / Ki<strong>net</strong>icism<br />
Belvedere - Lower Belvedere<br />
Rennweg, 6<br />
Info: www.belvedere.at<br />
dal 10 febbraio al 29 maggio 2011
Febbraio 2011<br />
–– 40 ––<br />
Comunicato sociale<br />
Comunicato sociale<br />
Il “Progetto velaterapia” voluto da A rep Onlus e la Lega Navale Italiana<br />
Arep Onlus e la Lega Navale Italiana (sezione<br />
di Castelfranco Ve<strong>net</strong>o) propongono a<br />
giovani <strong>ad</strong>ulti portatori di disabilità psicocognitiva<br />
congenita (ritardo mentale di gr<strong>ad</strong>o<br />
medio) il progetto “Nuovi Orizzonti”.<br />
Quest’ultimo nasce dall’incontro tra Arep<br />
Onlus e Lega Navale Italiana che da molti<br />
anni operano nel campo della ricerca , della<br />
sperimentazione e erogazione di attività,<br />
rivolte <strong>ad</strong> <strong>ad</strong>ulti e giovani <strong>ad</strong>ulti, di formazione,<br />
di educazione e di rafforzamento della<br />
propria autonomia - autostima personale.<br />
La integrazione delle esperienze tra questi<br />
due soggetti ha portato all’idea di sviluppare<br />
attività marinaresche con la finalità<br />
di favorire, incrementare la propria autostima<br />
tramite la presa di coscienza delle<br />
proprie risorse.<br />
L’obiettivo è poter dimostrare l’effetto<br />
terapeutico a livello di benessere psichico<br />
percepito di un percorso formativo,<br />
opportunamente studiato per mettere i<br />
destinatari del progetto <strong>ad</strong> essere in gr<strong>ad</strong>o<br />
di partecipare alla conduzione di una<br />
barca a vela, cioè essere equipaggio e non<br />
dei semplici trasportati, mirando quindi<br />
allo sviluppo e alla implementazione dell’autostima,<br />
del potenziamento delle capacità<br />
di socializzazione e della risoluzione<br />
dei problemi, delle abilità per la vita, di<br />
autonomia personale.<br />
Condurre una barca a vela implica la stimolazione<br />
di tutti i sensi, dall’attenzione al<br />
proprio corpo, dal mantenimento dell’equilibrio<br />
all’attenzione allo spostamento e al<br />
bilanciamento dei pesi, fino alla capacità<br />
di far diventare tua una forza che tua non<br />
è, cioè valutare l’intensità e la direzione del<br />
vento, le onde, le correnti, la capacità di<br />
valutare i fenomeni naturali.<br />
Tutto ciò comporta l’apprendimento di alcuni<br />
concetti base di arte marinaresca per<br />
essere in gr<strong>ad</strong>o di confrontarsi con situazioni<br />
impreviste ed essere in gr<strong>ad</strong>o di risolvere<br />
il problema.<br />
La barca inoltre è un microcosmo in cui i<br />
rapporti tra gli individui sono<br />
vincolati da regole precise:<br />
c’è un le<strong>ad</strong>er riconosciuto da<br />
tutti e ognuno ha un compito<br />
ben definito. Bisogna quindi<br />
acquisire la capacità a collaborare<br />
accentando e rispettando<br />
i ruoli, tutti ugualmente<br />
importanti, per raggiungere<br />
l’obiettivo comune.<br />
Il team di operatori coinvolge<br />
un ampio ventaglio professionale:<br />
psicologo, fisiatra, fisioterapista<br />
occupazionale, skipper<br />
e vice skipper. Questo<br />
gruppo eterogeneo per competenze<br />
tramite opportune riunioni<br />
teoriche e pratiche (usci-<br />
te in mare) cercherà una progressiva<br />
omogeneità mettendo<br />
le rispettive conoscenze e<br />
esperienze a disposizione del<br />
gruppo.<br />
Per le uscite in mare viene<br />
utilizzato un cabinato a vela<br />
(Bavaria 44) di proprietà di<br />
uno dei soci della Lega<br />
Navale. Il tempo minimo<br />
previsto dalla sperimentazione,<br />
due an -<br />
ni, vedrà una frequenza<br />
di circa 15 uscite<br />
all’anno da Marzo a<br />
Novembre, non solo<br />
per fare “crescere” un<br />
equipaggio “molto<br />
speciale”, ma anche<br />
per avere la più vasta<br />
raccolta di dati da<br />
potere essere analizzata<br />
dai componenti<br />
del comitato scientifico.<br />
Prevista anche la partecipazione<br />
a qualche<br />
regata, come <strong>ad</strong> esempio la Barcolana di<br />
Trieste e l'organizzazione di mini crociere.<br />
L’obiettivo di inclusione sociale dei diversamente<br />
abili viene qui realizzato attraverso<br />
una serie di attività gratificanti, in gr<strong>ad</strong>o<br />
di sviluppare equilibrio, movimento, capacità<br />
decisionale, in un ambiente di per sé<br />
vivace e stimolante.<br />
Il coinvolgimento diretto nel raggiungimento<br />
di un obiettivo comune, all’interno<br />
di un campo (la barca, l’equipaggio) in cui<br />
il rispetto dei ruoli e la collaborazione<br />
sono fondamentali, sviluppa competenze<br />
di gestione di sé ed implementa l’autostima.<br />
Tutto questo è finalizzato, come è stato<br />
detto, a migliorare l’inserimento sociale,<br />
attraverso lo sviluppo dell’autonomia<br />
personale, una maggiore coscienza di sé<br />
e delle proprie possibilità. Non è possibile<br />
quantificare, in termini di inserimenti<br />
lavorativi, la ric<strong>ad</strong>uta occupazionale di<br />
questa iniziativa, ma sicuramente le competenze<br />
acquisite, per la loro trasversalità,<br />
possono favorire l’occupabilità dei destinatari.<br />
Il Progetto è realizzato in collaborazione<br />
con il Prof. Nicola Alberto De<br />
Carlo del Dipartimento di Psicologia<br />
Generale della Università degli studi di<br />
P<strong>ad</strong>ova e delegato per la Regione Ve<strong>net</strong>o<br />
della Lega Navale Italiana.<br />
Al termine del percorso, è prevista l’organizzazione<br />
di un convegno sui risultati<br />
ottenuti con pubblicazione di una relazione<br />
scientifica in cui si vuole dimostrare<br />
attraverso l’osservazione clinica-fenomenologica<br />
e l’utilizzo di specifici strumenti<br />
testistici l’implemento nei partecipanti<br />
della personale autostima, nella risoluzione<br />
dei problemi, nell’abilità di prendere<br />
decisioni autonome, nella negoziazione e<br />
nella relazionalità, il tutto volto a evidenziare<br />
come il team building out door (velaterapia)<br />
sia un valido strumento di crescita<br />
personale e cambiamento.<br />
Comitato Scientifico del Progetto:<br />
Donatella Polo (Tutor)<br />
Cinzia Fontebasso (Tutor)<br />
Dott. Guido Cappellaro (Fisiatra)<br />
Dott. Massimo Zamuner (Fisiatra)<br />
Dott.ssa Raffaella Manente<br />
(Neuropsicologa)<br />
Coordinatrice Antonella Rosato<br />
Comandante Giuseppe Massa<br />
Arep-Onlus: Si rivolge alle persone disabili<br />
di varie fasce d’età e si impegna quotidianamente<br />
a garantire loro l’opportunità<br />
di recuperare identità, autostima e autonomia<br />
attraverso interventi di tipo riabilitativo<br />
sanitario e sociale attivando progetti volti a<br />
valorizzare la persona nella sua dimensione<br />
psicofisica e relazionale globale.<br />
Lega Navale Italiana: La Lega Navale<br />
Italiana, fondata a La Spezia nel 1897, è un<br />
ente pubblico preposto a servizi di pubblico<br />
interesse che opera sotto la vigilanza dei<br />
Ministeri della Difesa e dei Trasporti e<br />
–– 41 ––<br />
Febbraio 2011<br />
Navigazione e sotto l’alto patronato del<br />
Presidente della Repubblica. Ha lo scopo,<br />
in particolare tra i giovani, di diffondere lo<br />
spirito marinaro, l’amore per il mare, la<br />
tutela dell’ambiente marinaro e sviluppa<br />
iniziative promozionali, culturali, sociali,<br />
naturalistiche e didattiche.<br />
Per informazioni:<br />
Arep Onlus – Via Vazzole, 5 – 31050<br />
Villorba – www.arep.it<br />
Antonella Rosato – tel. 0422 628576<br />
antonella.rosato@arep.it
Febbraio 2011<br />
–– 42 ––<br />
Cartoon<br />
Cartoon<br />
Altan. Da Cipputi in tuta alla cag <strong>net</strong>ta maculata Pimpa<br />
Altan: Pimpa e Armando<br />
“Grazie Altan per tutti i bocconi amari che<br />
ci obblighi a ingoiare”. Così Umberto Eco<br />
chiudeva una sua nota di presentazione nel<br />
catalogo della mostra dei lavori a largo<br />
raggio (tutte le tematiche, sarcastiche e<br />
dolci) del cartoonist satirico trevigiano<br />
(1942) Francesco Tullio Alan che Aquileia,<br />
“patria” d’<strong>ad</strong>ozione del disegnatore, volle<br />
dedicargli una diecina di anni fa.<br />
Il titolo di quel testo era già eloquente:<br />
“Un antropologo che racconta le nostre<br />
sconfitte”. Attraverso le laceranti riflessioni<br />
dell’operaio in tuta Cipputi e di una<br />
rassegnata umanità allo sbando. A cominciare<br />
dai lapidari colloqui tra p<strong>ad</strong>re e<br />
figlio. Il primo con le sue domande da<br />
tonto provocatore e il secondo che lo<br />
annienta con risposte d’un cinismo da<br />
lasciare stecchiti.<br />
“Mi mettono in cassa integrazione,<br />
Cipputi”, dice l’operaia. “Beata te che<br />
puoi tornare a svolgere il tuo ruolo nella<br />
famiglia italiana” è la risposta. Oppure il<br />
figlio al p<strong>ad</strong>re: “E’ Dio che ha creato gli<br />
umani?”. “Spero per lui che abbia usato<br />
i guanti”.<br />
L’umorismo estremo di un pessimista?<br />
No! L’eloquenza di un uomo che continua<br />
a filtrare dalla sua connaturata (fin<br />
dall’infanzia) timidezza le proprie osservazioni<br />
su quanto acc<strong>ad</strong>e quotidiana-<br />
mente intorno a lui.<br />
Si era trovato in una sorta di<br />
bivio Altan quando, lasciata la<br />
facoltà di architettura di<br />
Venezia sul finire degli anni<br />
sessanta si era trasferito a<br />
Roma come scenografo e sceneggiatore,<br />
quindi, più tardi,<br />
a Rio de Janeiro impegnato in<br />
ruoli diversi nella produzione<br />
di f ilm so -<br />
prat tutto di<br />
documentazioneetnografica<br />
per amici<br />
locali e italiani<br />
come Gian -<br />
ni Amico. Po -<br />
teva cioè proseguire<br />
in una<br />
attività cinematograf<br />
ica<br />
per lui tematicamentecongeniale.<br />
Ma<br />
proprio a Rio inizia a disegnare,<br />
per diletto (biglietti<br />
augurali) e una prima<br />
storia per bambini.<br />
Se ne ricorderà quando,<br />
tornato nel 1975 in Italia,<br />
inizierà una variegata collaborazione<br />
con più giornali<br />
<strong>sulla</strong> quale primeggerà<br />
la creazione della da<br />
decenni celebrata financo<br />
con un giornale tutto suo<br />
e varie serie animate televisive<br />
(firmate da Osvaldo<br />
Cavandoli e Enzo D’Alò,<br />
infine un film lungo con<br />
la sua regia), cag<strong>net</strong>ta ma -<br />
culata Pimpa. E il suo<br />
compagno di viaggio in<br />
una dimensione fantasiosamente<br />
realistica chiamato<br />
Armando. Un ometto<br />
disposto a rispondere a<br />
tutte le domande di Pim -<br />
pa: le stesse che i bambini<br />
porgono a getto continuo<br />
agli <strong>ad</strong>ulti di famiglia.<br />
Nel corso di un’intervista<br />
disse: “Cominciai a disegnare<br />
Pimpa col suo<br />
mondo colorato quando<br />
Chicca, mia figlia, ancora doveva nascere,<br />
come se dovessi attrezzarmi a un dialogo.<br />
Per uso… interno. Come anche le mie prime<br />
vig<strong>net</strong>te per <strong>ad</strong>ulti: le facevo per gli<br />
amici. Monologhi al modo di Pfeiffer, slegati<br />
dalla attualità: i personaggi guardavano<br />
il lettore, un tratto che mi è rimasto”.<br />
E sul successo di Pimpa dal giorno in cui<br />
esordì sulle pagine del Corriere dei<br />
Piccoli, piace <strong>ad</strong> Altan ricordare la doman-<br />
Altan per Rodari: Novelle fatte a macchina<br />
Altan: Casanova<br />
da che gli rivolse una bambina nel giro<br />
che lui faceva nelle scuole materne. E cioè<br />
se Armando è fidanzato. Lui rispose (glissando)<br />
d’averlo chiesto all’interessato che<br />
diventò però tutto rosso.<br />
Dopo Pimpa, Altan ha creato altre figure<br />
per bambini, <strong>ad</strong> esempio Kamillo Kromo,<br />
finito anche in teatro. E illustrò con qualche<br />
titubanza non essendo i testi suoi,<br />
anche più libri per lettori imberbi di<br />
Gianni Rodari. Ad esempio La gondola<br />
fantasma e Novelle fatte a macchina, i cui<br />
personaggi <strong>ad</strong>ulti somigliano fisicamente<br />
agli stessi delle sue vig<strong>net</strong>te, da Cipputi<br />
in poi e quindi a quelli delle sue storie a<br />
fumetti: caratteristica principale il naso<br />
bitorzoluto, appariscente, su visi e corpi<br />
caricaturali, eccessivi.<br />
Qui la sua vena satirica disincantata raggiunge<br />
il massimo dell’eloquenza polemica.<br />
Una presa per i fondelli esilarante.<br />
Narrativamente originale pone in calce,<br />
esterni <strong>ad</strong> ogni qu<strong>ad</strong>retto della narrazione,<br />
lapidari commenti di rinforzo. Strizzate<br />
d’occhio in più rivolte al lettore. Storie<br />
ambientate in un passato colonialista come<br />
Ada nella jungla<br />
e Macao, oppure<br />
riferite a personaggi<br />
entrati nel<br />
nostro immaginario<br />
come San -<br />
do kan, Co lom -<br />
bo, Casanova. E<br />
incursioni di<br />
fan tasia in una<br />
realtà vissuta da<br />
molti, come quel -<br />
la nella Venezia<br />
occupata negli<br />
anni quaranta<br />
dai tedeschi intitolata<br />
Zago Oli va.<br />
Sarcasmo e sberleffo<br />
a piene ma -<br />
ni espressi raramente a colori, piuttosto in<br />
un bianconero senza sfumature fatto di<br />
macchie decise. Inimitabili e inconfondibili<br />
anche a distanza.<br />
Altan ha anche disegnato, alla sua maniera,<br />
Pinocchio. Inedito se non per la pubblicazione<br />
nel catalogo di una mostra di<br />
–– 43 ––<br />
Febbraio 2011<br />
Altan per Rodari: La gondola fantasma<br />
disegni ispirati al Burattino eseguiti da illustratori<br />
d’una trentina e più di paesi. C’era<br />
da aspettarselo: è un Pinocchio anziano, dall’aria<br />
sfatta, che si lamenta dei… tarli che<br />
gli stanno dilaniando un piede.<br />
Piero Zanotto
GORIZIA<br />
CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi<br />
Sala Convegni dei Musei Provinciali<br />
Borgo Castello, 13<br />
Sabato 19 febbraio 2011 ore17.00<br />
Raffaele D’Aniello, pianoforte<br />
Teatro Comunale Giuseppe Verdi<br />
martedì 8 febbraio 2011<br />
Produzione Just in Time<br />
Last tango in Berlin<br />
Ute Lemper<br />
Vana Gierig, Pianoforte<br />
Tito Castro, Bandoneon<br />
giovedì 17 febbraio 2011<br />
La Contr<strong>ad</strong>a-Teatro Stabile di Trieste<br />
- Lo Studio Martini<br />
D<strong>ad</strong>dy blues<br />
Di Bruno Chapelle e Martyne Visciano<br />
Regia: Vincenzo Salemme<br />
Con Marco Columbro e Paola Quattrini<br />
e con Adriano Evangelisti,<br />
Roberta Formilli, Adriano Giraldi,<br />
Erika Puddu<br />
martedì 22 febbraio 2011<br />
Ponderosa Music & Art<br />
The solo concert<br />
Ludovico Einaudi<br />
Prima regionale<br />
Sabato 26 febbraio 2011<br />
Incontro con l’autore:<br />
Marcello Veneziani<br />
mercoledì 2 marzo 2011<br />
a.ArtistiAssociati di Gorizia<br />
Non c'è più il futuro di una volta<br />
Di Aicardi, Formicola, Pistarino,<br />
Freyrie<br />
Regia: Andrea Brambilla<br />
Con Zuzzurro&Gaspare<br />
Ideazione scenica e costumi: Pamela<br />
Aicardi<br />
Musiche: Los Chitarones, Lorenzo<br />
Arco<br />
Sabato 5 marzo 2011<br />
Incontro con l’autore:<br />
Arrigo Petacco<br />
MONFALCONE<br />
Teatro Comunale<br />
martedì 15, mercoledì 16 febbraio<br />
2011 ore 20.45<br />
Otello<br />
Premio della Critica 2010<br />
di William Shakespeare<br />
tr<strong>ad</strong>uzione di Patrizia Cavalli<br />
regia di Arturo Cirillo<br />
con Salvatore Caruso, Arturo Cirillo,<br />
Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio,<br />
Danilo Nigrelli, Monica Piseddu,<br />
Luciano Saltarelli, Sabrina Scuccimarra<br />
Teatro Stabile delle Marche / Teatro<br />
Eliseo / Nuovo Teatro<br />
martedì 1, mercoledì 2 marzo 2011 ore<br />
20.45<br />
Il catalogo<br />
di Jean-Claude Carrière<br />
<strong>ad</strong>attamento e regia di Valerio Binasco<br />
con Ennio Fantastichini e Isabella<br />
Ferrari<br />
scene e luci di Massimo Bellando<br />
Randone<br />
costumi di Sandra Cardini<br />
musiche di Arturo Annecchino<br />
Star Dust International<br />
venerdì 18 febbraio 2011 ore 20.45<br />
`900&oltre<br />
Ensemble Italiano di Sassofoni<br />
Federico Mondelci sassofono soprano<br />
Marco Gerboni sassofono contralto<br />
Mario Marzi sassofono tenore<br />
Massimo Mazzoni sassofono baritonoFrançaix/Pousseur/Sciarrino/Nyman/Glass<br />
venerdì 25 febbraio 2011 ore 20:45 |<br />
Thomas Zehetmair<br />
direttore e violino solista<br />
Johannes Brahms<br />
Concerto op. 77 per violino e orchestra<br />
Johannes Brahms<br />
Sinfonia n. 4 op. 98<br />
mercoledì 9 marzo 2011 ore 20.45<br />
Giampaolo Pretto<br />
Marino Nicolini<br />
Flauto - Pianoforte<br />
Rietz/Berio/Poulenc/Jolivet/Prokof’ev<br />
venerdì 11 marzo 2011 ore 20.45<br />
Sul confine<br />
Premio Tuttoteatro.com "Dante Cappelletti"<br />
2009<br />
drammaturgia di Gabriele Di Luca<br />
–– 44 ––<br />
diretto e interpretato da Gabriele Di<br />
Luca, Massimiliano Setti, Alessandro<br />
Tedeschi<br />
Carrozzeria Orfeo<br />
Centro RAT Teatro dell’Acquario<br />
in collaborazione con Questa Nave<br />
PORDENONE<br />
Palazzetto dello Sport<br />
Via Fratelli Rosselli<br />
Venerdì 4 marzo 2011 ore 21.00<br />
Giovanni Allevi. Alien World Tour<br />
Tearo Comunale Giuseppe Verdi<br />
venerdì 18 febbraio ore 20.45<br />
Pasiones Company<br />
Divino Tango<br />
Adrián Aragón, Erica Boaglio & Pasiones<br />
Company<br />
Programma: Divino Tango (Pasion del<br />
sér urbano) regia Adrián Aragón<br />
produzione Aragón Boaglio Producciones<br />
S.A.<br />
Domenica 20 Febbraio 2011 - 20.45<br />
Franz Di Cioccio e Remo Anzovino<br />
in concerto<br />
giovedì 24 febbraio ore 20.45<br />
venerdì 25 febbraio ore 20.45<br />
150° Anniversario dell’Unità d’Italia:<br />
Piazza d’Italia<br />
regia di Marco Baliani<br />
dal romanzo di Antonio Tabucchi<br />
con Patrizia Bollini, Daria Deflorian,<br />
Gabriele Duma, Simone Faloppa,<br />
Renata Mezenov Sa, Mariano Nieddu,<br />
Alessio Piazza, Naike Anna Silipo,<br />
Alexandre Vella<br />
drammaturgia di Maria Maglietta<br />
scene e costumi di Carlo Sala<br />
musiche di Mirto Baliani<br />
regia di Marco Baliani<br />
Teatro di Roma<br />
sabato 26 febbraio ore 20.45<br />
150° Anniversario dell’Unità d’Italia:<br />
La Repubblica di un solo giorno<br />
di Marco Baliani e Ugo Riccarelli<br />
con Patrizia Bollini, Daria Deflorian,<br />
Gabriele Duma, Simone Faloppa,<br />
Renata Mezenov Sa, Mariano Nieddu,<br />
Alessio Piazza, Naike Anna Silipo,<br />
Alexandre Vella<br />
drammaturgia di Maria Maglietta<br />
scene e costumi di Carlo Sala<br />
luci di Luca Barbati<br />
musiche di Mirto Baliani<br />
regia di Marco Baliani<br />
Teatro di Roma<br />
venerdì 4 marzo ore 20.45<br />
sabato 5 marzo ore 16.00<br />
sabato 5 marzo ore 20.45<br />
domenica 6 marzo ore 16.00<br />
Garinei e Giovannini<br />
Aggiungi un posto a tavola<br />
commedia musicale di Garinei e Giovannini<br />
scritta con Jaja Fiastri<br />
liberamente ispirata a ”After me the<br />
deluge” di David Forrest<br />
con Gianluca Guidi, Enzo Garinei<br />
la partecipazione straordinaria di Marisa<br />
Laurito<br />
e con Marco Simeoli, Valentina Cenni,<br />
Titta Graziano, Andrea Carli<br />
la voce di lassù e di Renato Turi<br />
musiche di Armando Trovajoli<br />
scene e costumi di Giulio Coltellacci<br />
coreografie di Gino Landi<br />
realizzazione luci di Maurizio Fabretti<br />
dal progetto originale di Giancarlo<br />
Bottone<br />
sound designer Maurizio Capitini<br />
regia originale di Pietro Garinei e Sandro<br />
Giovannini<br />
ripresa teatrale di Johnny Dorelli<br />
giovedì 10 marzo ore 20.45<br />
Alexander Lonquich<br />
Pianoforte<br />
Programma:<br />
Franz Schubert (1797 –1828)<br />
Sonata D 840 ‘Reliquie’<br />
Franz Liszt (1811 -1886)<br />
Vallée d’Obermann (dagli ‘Anni di<br />
Pellegrinaggio’, Primo Anno, Svizzera)<br />
Robert Schumann (1810 –1856)<br />
Davidsbündlertänze op. 6<br />
domenica 13 marzo ore 15.00 e alle<br />
ore 17.30<br />
30 grandi, comiche e complicatissime<br />
mario<strong>net</strong>te a filo. Mini-dlin Mario<strong>net</strong>tes<br />
- Russia<br />
Surprise<br />
Sala Prove<br />
Infoline: tel. 0434 247624<br />
biglietteria@comunalegiuseppeverdi.it<br />
SACILE<br />
Fazioli Concert Hall<br />
CALendArio di teAtro, MUSiCA e inContri<br />
Mercoledì 23 febbraio 2011 ore 20.45<br />
Trio Mondrian<br />
Daniel Bard, violino<br />
Hila Karni, violoncello<br />
Oh<strong>ad</strong> Ben-Ari, pianoforte<br />
Recuperi classici e fedeltà al popolare<br />
nella musica da camera di Dvorak<br />
Introduce il concerto Roberto Calabretto<br />
Musiche di Beethoven, Debussy,<br />
Dvorak<br />
TREVISO<br />
Appuntamenti<br />
alla Fondazione Be<strong>net</strong>ton<br />
Giovedì 24 febbraio alle ore 21con il<br />
re<strong>ad</strong>ing “Il segreto del bosco vecchio”<br />
di Dino Buzzati si conclude il ciclo di<br />
incontri, intitolato “La geografia del<br />
tempo. Fra Ve<strong>net</strong>o e ve<strong>net</strong>i con Buzzati,<br />
Meneghello e Rigoni Stern”, organizzato<br />
dalla Fondazione Be<strong>net</strong>ton<br />
Studi Ricerche in collaborazione con<br />
Zelda - Compagnia Teatrale Professionale.<br />
L’interpretazione dei brani sarà<br />
affidata a Filippo Tognazzo, mentre<br />
Ivan Tibolla curerà l’accompagnamento<br />
musicale.<br />
Ingresso 5 euro.<br />
mercoledì 9 e mercoledì 23 febbraio<br />
ore 21<br />
Nuovo Cinema Paesaggio<br />
rassegna cinematografica<br />
Nel mese di febbraio riprendono le<br />
proiezioni della rassegna cinematografica<br />
Nuovo Cinema Paesaggio, organizzata<br />
dalla Fondazione Be<strong>net</strong>ton<br />
Studi Ricerche e curata da Luciano<br />
Morbiato e Simo<strong>net</strong>ta Zanon.<br />
Mercoledì 9 febbraio sarà proiettato<br />
il film Il pia<strong>net</strong>a azzurro (1982) del regista<br />
Franco Piavoli, che converserà,<br />
con il pubblico e con i curatori della<br />
rassegna.<br />
Mercoledì 23 febbraio, all’utopia di<br />
Piavoli si contrappone il crudo realismo<br />
di Biùtiful cauntri (Italia, 2007).<br />
Il film documentario di Esmeralda Calabria,<br />
Andrea D’Ambrosio e Peppe<br />
Ruggiero affronta il tema dell’emergenza<br />
rifiuti e dell’inquinamento in<br />
Campania, luogo emblematico del nostro<br />
amato bel paese, nel quale le situazioni<br />
di degr<strong>ad</strong>o ambientale e di<br />
corruzione sono purtroppo ricorrenti.<br />
Di questi argomenti il pubblico e i<br />
curatori della rassegna potranno discutere<br />
con Paolo Contò, direttore del<br />
Consorzio Intercomunale Priula, che<br />
sarà ospite alla proiezione.<br />
Giovedì 10 e giovedì 24 febbraio alle<br />
ore 10 gli stessi film saranno proiettati<br />
per le scuole secondarie della provincia<br />
di Treviso<br />
martedì 22 febbraio ore 18<br />
La biblioteca incontra…<br />
incontro con Andrea Bellieni, architetto,<br />
che interverrà sul tema “Le<br />
ville di Treviso”<br />
La Fondazione Be<strong>net</strong>ton Studi Ricerche<br />
organizza La biblioteca incontra…<br />
un ciclo di incontri in biblioteca<br />
per avvicinare gli utenti al ricco<br />
patrimonio del suo centro documentazione,<br />
che conserva una vasta<br />
raccolta di documenti, principalmente<br />
afferenti ai temi del paesaggio, della<br />
storia ve<strong>net</strong>a e della storia del gioco.<br />
Curiosi e appassionati potranno<br />
meglio conoscere la struttura e il<br />
corpus della biblioteca, attraverso<br />
l’incontro con esperti e <strong>ad</strong>detti ai lavori<br />
che, nel corso di piacevoli conversazioni,<br />
illustreranno e renderanno<br />
viva la conoscenza di alcune sezioni<br />
di un patrimonio di oltre 33.000 volumi.<br />
1.400 testate di periodici e oltre<br />
300 tesi di laurea e dottorato, arricchito<br />
ogni anno attraverso acquisti, doni e<br />
donazioni, alcune delle quali confluite<br />
in fondi speciali, tra i quali Lino<br />
Bianchi Barriviera, Ippolito Pizzetti,<br />
Lionello Puppi, Giampaolo Soranzo,<br />
Giuseppe Stancari, Gaetano Cozzi.<br />
Dopo l’incontro del 25 gennaio scorso<br />
con Luigi Latini, si prosegue il 22<br />
febbraio con Andrea Bellieni, architetto,<br />
che interverrà sul tema Le ville<br />
di Treviso, commentando la ricca sezione<br />
sulle ville ve<strong>net</strong>e.<br />
Tutti gli incontri si svolgeranno<br />
nella biblioteca della Fondazione,<br />
alle ore 18.<br />
Per informazioni: Fondazione Be<strong>net</strong>ton,<br />
tel. 0422.5121, www.fbsr.it.<br />
fbsr@fbsr.it.<br />
Teatro Eden e Teatro Comunale<br />
Uri Caine si esibirà in concerto al<br />
pianoforte al Teatro Eden di<br />
Treviso giovedì 24 febbraio alle<br />
ore 20.45.<br />
Tempo di prosa al Teatro<br />
Comunale di Treviso venerdì 25<br />
–– 45 ––<br />
febbraio e sabato 26 febbraio alle<br />
ore 20.45 con terza replica domenica<br />
27 febbraio alle ore 16.00<br />
con “Il catalogo” di Jean-Claude<br />
Carrière prod. Star Dust<br />
International s.r.l. In scena ci<br />
saranno Ennio Fantastichini,<br />
Isabella Ferrari con la regia di<br />
Valerio Binasco. Le vicende raccontano<br />
di Jean-Jacques, giovane<br />
avvocato in carriera, noto Don<br />
Giovanni della Parigi bene, conduce<br />
una vita da scapolo esemplare,<br />
perfettamente organizzata<br />
tra ufficio, serate mondane e nottate<br />
con donne sempre diverse.<br />
Ha però un difetto: non ha memoria,<br />
ed è perciò costretto a catalogare<br />
in un album tutte le sue conquiste.<br />
Ecco alcune anticipazioni<br />
per il mese di marzo: atteso per<br />
mercoledì 2 marzo alle ore 20.45<br />
l’appuntamento “Ccn De Creteil<br />
et Du Val-De-Marne –<br />
Compagnie Käfig Correria -<br />
Agwa” con coreografia di<br />
Mour<strong>ad</strong> Merzouki, sempre al<br />
Teatro Comunale di Treviso.<br />
Dopo la prima dec<strong>ad</strong>e di marzo<br />
nei giorni venerdì 11 marzo e<br />
sabato 12 marzo alle ore 20.45,<br />
con ultimo appuntamento domenica<br />
13 marzo alle ore 16.00<br />
“Art” di Yasmina Reza (Prod.<br />
Nuovo Teatro srl) con Alessandro<br />
Haber, Alessio Boni, Gigio<br />
Alberti, regia Giampiero Solari.<br />
La commedia solleva la questione<br />
dell’arte e dell’amicizia, ruotando<br />
attorno a tre amici di vecchia<br />
data: Serge, Marc e Yvan. Serge,<br />
assecondando la sua passione per<br />
l’arte moderna, ha acquistato un<br />
dipinto molto costoso intorno al<br />
quale ruoterà il dibattito dei tre<br />
amici sul significato dell’arte<br />
astratta in paragone <strong>ad</strong> arti più<br />
rappresentative e tr<strong>ad</strong>izionali.<br />
ASOLO<br />
Teatro Dei Rinnovati<br />
sabato 19 febbraio 2011 ore 21:00<br />
La bottega del caffé<br />
Ensemble Vicenza Teatro<br />
di Carlo Goldoni<br />
libero <strong>ad</strong>attamento e regia di Roberto<br />
Giglio<br />
CASTELFRANCO<br />
Teatro Acc<strong>ad</strong>emico<br />
22 febbraio 2011 ore 20.45<br />
Moni Ov<strong>ad</strong>ia.<br />
Shylock. Il mercante di Venezia in<br />
Prova<br />
di William Shakespeare<br />
di Roberto Andò e Moni Ov<strong>ad</strong>ia<br />
regia Roberto Andò e Moni Ov<strong>ad</strong>ia<br />
con Moni Ov<strong>ad</strong>ia e Shel Shapiro<br />
e con Ruggero Cara, Lee Colbert, Roman<br />
Siwulak, Maksym Shamkov,<br />
Federica Vincenti e Moni Ov<strong>ad</strong>ia<br />
Stage Orchestra: Luca Garlaschelli<br />
(contrabbasso), Massimo Marcer<br />
(tromba), Albert Florian Mihai (fisarmonica),<br />
Vincenzo Pasquariello<br />
(pianoforte), Paolo Rocca (clari<strong>net</strong>to)<br />
progetto musicale Moni Ov<strong>ad</strong>ia Stage<br />
Orchestra<br />
regista assistente Gabriele Tesauri<br />
produzione Arena del Sole – Nuova<br />
Scena – Teatro Stabile di BolognaEmilia<br />
Romagna Teatro Fondazione in<br />
collaborazione con Estate Teatrale<br />
Veronese<br />
CONEGLIANO<br />
Teatro Acc<strong>ad</strong>emia<br />
16 febbraio 2011 ore 21.00<br />
Mvula Sungani e la sua Compagnia<br />
Kledi K<strong>ad</strong>iu ed Emanuela Bianchini<br />
Non Solo Bolero<br />
Carmen, Carmina Burana, Amores<br />
solisti: Ilaria Palmieri, Alessia Giustolisi,<br />
Maria Izzo, Enrico Paglialunga,<br />
Patrizio Bucci, Ilaria Ostili, Chiara<br />
Grella, Elisa Aquilani<br />
Regia e Coreografie Mvula Sungani<br />
Musiche: Orff, Ravell, tr<strong>ad</strong>izionali. Costumi:<br />
Giuseppe Tramontano<br />
PIEVE DI SOLIGO<br />
Teatro Careni<br />
18 febbraio 2011 ore 20.45<br />
Spettacolo vincitore del Premio “Linutile<br />
Del Teatro 2010”<br />
Giunto quest’anno alla sua seconda<br />
edizione, il Premio “Linutile del Teatro”<br />
(che si è svolto presso il Teatro de<br />
Linutile a P<strong>ad</strong>ova dal 23 ottobre al 26<br />
novembre 2010), si propone di diventare<br />
negli anni occasione di confronto<br />
e di visibilità per quelle realtà<br />
teatrali professionali che non rientra-
CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi<br />
no nei circuiti ufficiali dei teatri stabili,<br />
pur presentando un livello di qualità<br />
elevato. La giuria del Premio era<br />
formata sia dal pubblico generico, sia<br />
da giovani formatisi nel settore delle<br />
arti e/o della comunicazione (Corso di<br />
Laurea DAMS – Università degli<br />
Studi di P<strong>ad</strong>ova, R<strong>ad</strong>io Bue, MacAdam,<br />
MacAcc<strong>ad</strong>emia di scrittura e lettura<br />
creativa).<br />
20 febbraio 2011 ore 16.00<br />
Compagnia Roberto Anglisani<br />
Topo Federico<br />
racconta<br />
testo e regia di roberto anglisani<br />
musiche di Marco Belcastro<br />
TRIESTE<br />
Palazzo del Governo<br />
Venerdì 18 febbraio 2011 ore 18.00<br />
“Il 18 alle ore 18”<br />
Nell'ambito della stagione concertistica<br />
2011 della Chamber Music , Mi<strong>net</strong>ti<br />
Quartett (quartetto d'archi) . Musiche<br />
di Beethoven (quartetto in fa minore<br />
op.95 "Serioso")e Mendelssohn-<br />
Barthokly (quartetto in la minore<br />
op.13).<br />
Politeama Rossetti<br />
dal 9 al 13 febbraio 2011<br />
Sala Assicurazioni Generali<br />
Otello<br />
Di: William Shakespeare; tr<strong>ad</strong>uzione<br />
di Patrizia Cavalli<br />
Regia: Arturo Cirillo<br />
Con: Salvatore Caruso, Arturo Cirillo,<br />
Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio,<br />
Danilo Nigrelli, Monica Piseddu,<br />
Luciano Saltarelli, Sabrina Scuccimarra<br />
dal 15 al 16 febbraio 2011<br />
Sala Assicurazioni Generali<br />
Complexions Contemporary Ballet<br />
Di: direttori artistici / fondatori Dwight<br />
Rhoden, Desmond Richardson<br />
Con: Desmond Richardson, Natalia<br />
Alonso, Edgard Anido, Peter Chursin,<br />
Christina Dooling, Patricia Hachey,<br />
Gary W. Jeter II, Natiya Kezev<strong>ad</strong>ze,<br />
Christie Partelow, Sabra Perry, Juan<br />
Rodriguez, Hiroko Sakakibara, Wendy<br />
White Sasser, Simon Sliva, Clifford<br />
Williams<br />
dal 15 al 20 febbraio 2011<br />
Sala Bartoli<br />
La notte poco prima nella foresta<br />
Di: Bernard-Marie Koltés; tr<strong>ad</strong>uzione<br />
Luca Scarlini<br />
Regia: Juan Diego Puerta Lopez<br />
Con: Claudio Santamaria<br />
dal 17 al 18 febbraio 2011<br />
Sala Assicurazioni Generali<br />
Pooh “Dove comincia il sole - Tour<br />
Teatrale 2011”<br />
Con: i Pooh : Roby Facchi<strong>net</strong>ti, Dodi<br />
Battaglia, Red Canzian.<br />
lunedì 21 febbraio 2011<br />
Sala Assicurazioni Generali<br />
Dalla De Gregori “Work In Progress<br />
Tour”<br />
Con: Lucio Dalla e Francesco De<br />
Gregori<br />
dal 22 al 27 febbraio 2011<br />
Sala Bartoli<br />
Appuntamento a Londra<br />
Di: Mario Vargas Llosa; tr<strong>ad</strong>uzione di<br />
Ernesto Franco<br />
Regia: Maurizio Panici<br />
Con: Pamela Villoresi, David Sebasti<br />
dal 23 al 27 febbraio 2011<br />
Sala Assicurazioni Generali<br />
Il misantropo<br />
Di: Molière<br />
Regia: Massimo Castri<br />
Con: Massimo Popolizio, Graziano<br />
Piazza, Sergio Leone, Federica Castellini,<br />
Ilaria Genatiempo, Laura Pasetti,<br />
Tommaso Cardarelli, Andrea<br />
Gambuzza, Davide Lorenzo Palla,<br />
Miro Landoni<br />
dal 2 al 6 marzo 2011<br />
Sala Assicurazioni Generali<br />
C'era una volta... Scugnizzi<br />
Di: musiche e testi Claudio Mattone;<br />
prosa Claudio Mattone ed Enrico<br />
Vaime<br />
Regia: Claudio Mattone<br />
dal 2 al 6 marzo 2011<br />
Sala Bartoli<br />
Don Chisciotte<br />
Di: Ruggero Cappuccio; liberamente<br />
tratto da Miguel de Cervantes<br />
Regia: N<strong>ad</strong>ia Baldi<br />
Con: Roberto Herlitzka, Lello Arena<br />
dall' 8 al 13 marzo 2011<br />
Sala Bartoli<br />
Trittico<br />
–– 46 ––<br />
Lavoro teatrale composto da tre brevi<br />
testi “Torino-Bacau-Roma” “Cara<br />
Medea” “Una casa razzista”<br />
Di: Antonio Tarantino<br />
Regia: Cristina Pezzoli<br />
Con: Gilda Postiglione, Antonio Tarantino,<br />
Oreste Valente<br />
dal 9 al 13 marzo 2011<br />
Sala Assicurazioni Generali<br />
Rusteghi - I nemici della società<br />
Tratto da "I Rusteghi" di Carlo Goldoni;<br />
tr<strong>ad</strong>uzione e <strong>ad</strong>attamento di<br />
Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero<br />
Regia: Gabriele Vacis<br />
Con: Eugenio Allegri, Mirko Artuso,<br />
Natalino Balasso, Jurij Ferrini e con<br />
Nicola Bremer, Christian Burruano,<br />
Alessandro Marini, Daniele Marmi<br />
UDINE<br />
Teatro Palamostre<br />
mercoledì 9 febbraio 2011, ore 20:30<br />
Martina Frezzotti pianoforte<br />
Musiche di M. Ravel, F. Chopin, J.<br />
Brahms, F. Liszt<br />
Mercoledì 23 febbraio 2011, ore<br />
20:30<br />
Cantus Ensemble (14 musicisti)<br />
Berislav Šipuš, direttore Martina<br />
Gojčeta Silić, mezzo soprano<br />
Musiche di C. Debussy, J. Strauß, I.<br />
Josipović, G. Mahler<br />
Mercoledì 9 marzo 2011, ore 20:30<br />
Viktoria Verbovska, violoncello<br />
Vasilena Verbovska, pianoforte<br />
‘Premio Amici della Musica 2010’ VI°<br />
Concorso Internazionale Euroregione.<br />
Musiche di F. Mendelssohn, J.S.<br />
Bach, V. Godar, M. Paternoster<br />
Teatro Nuovo Giovanni da Udine<br />
da mercoledì 16 a sabato 19 febbraio<br />
2011 alle 20:45 e domenica 20 febbraio<br />
2011 alle 16:00<br />
Il misantropo<br />
di Molière<br />
tr<strong>ad</strong>uzione di Cesare Garboli<br />
regia di Massimo Castri<br />
con Massimo Popolizio, Graziano<br />
Piazza, Sergio Leone, Federica Castellini,<br />
Laura Pasetti, Ilaria Genatiempo,<br />
Tommaso Cardarelli<br />
scene e costumi di Maurizio Balò<br />
una produzione: Teatro di Roma<br />
da mercoledì 23 a venerdì 25 febbraio<br />
2011 alle 20:45, sabato 26 febbraio<br />
2011 alle 16:00 e sabato 26 febbraio<br />
2011 alle 20:45<br />
Aggiungi un posto a tavola<br />
commedia musicale di Garinei e<br />
Giovannini<br />
scritta con Jaja Fiastri<br />
liberamente ispirata a After me the deluge<br />
di David Forrest<br />
regia originale di Pietro Garinei e Sandro<br />
Giovannini<br />
ripresa teatrale di Johnny Dorelli<br />
con Gianluca Guidi e Enzo Garinei<br />
con la partecipazione straordinaria di<br />
Marisa Laurito<br />
e con Marco Simboli e Valentina<br />
Cenni<br />
musiche di Armando Trovajoli<br />
scene e costumi di Giulio Coltellacci<br />
coreografie di Gino Landi<br />
realizzazione luci di Maurizio Fabretti<br />
dal progetto originale di Giancarlo<br />
Bottone<br />
sound designer Maurizio Capitini<br />
una produzione: Teatro Sistina<br />
da martedì 15 a venerdì 18 marzo<br />
2011 alle 20:45<br />
Rusteghi<br />
i nemici della civiltà<br />
da I Rusteghi di Carlo Goldoni<br />
tr<strong>ad</strong>uzione e <strong>ad</strong>attamento di Gabriele<br />
Vacis e Antonia Spaliviero<br />
regia di Gabriele Vacis<br />
con Eugenio Allegri, Mirko Artuso,<br />
Natalino Balasso, Jurij Ferrini<br />
e con Nicola Bremer, Christian Burruano,<br />
Alessandro Marini, Daniele<br />
Marmi<br />
regia Gabriele Vacis<br />
composizione scene, costumi, luci e<br />
scenofonia Roberto Tarasco<br />
una produzione: Fondazione del Teatro<br />
Stabile di Torino<br />
Teatro Regionale Alessandrino<br />
LIGNANO SABBIADORO<br />
Rassegna Lignano d'inverno<br />
Domenica 27 febbraio 2011 ore 11.00<br />
Sala Darsena<br />
Concerto gratuito con:<br />
Alessandro Cortello (tenore)<br />
Trio Operacento ossia:<br />
Silvia Mazzon (violino)<br />
Antonino Puliafito (violoncello)<br />
Francesca Sperandeo (pianoforte)<br />
Organizzato da:<br />
CALendArio di teAtro, MUSiCA e inContri<br />
Associazione "Insieme per la musica"<br />
Tel. 0431 53114<br />
MALBORGHETTO-VALBRUNA<br />
Palazzo Veneziano<br />
Sabato 19 febbraio 2011 - 20.30<br />
"La musica raccontata in Friuli"<br />
La 6^ rassegna di concerti, propone il<br />
secondo concerto "Simbiosi e talento"<br />
con Luca e Franca Cividino (violoncello<br />
e pianoforte) Finalista Premio<br />
Amici della Musica 2010<br />
Musiche di Johannes Brahms e Claude<br />
Debussy<br />
PADOVA<br />
Auditorium C. Pollini<br />
giovedì 24 febbraio 2011 ore 20:15<br />
giovedì 24 febbraio 2011 ore 10:30<br />
mercoledì 2 marzo 2011 ore 20:15<br />
Thomas Zehetmair<br />
direttore e violino solista<br />
Johannes Brahms<br />
Concerto op. 77 per violino e orchestra<br />
Johannes Brahms<br />
Sinfonia n. 4 op. 98<br />
giovedì 10 marzo ore 20:15<br />
Integrale dei Concerti per pianoforte<br />
e orchestra di Ludwig van Beethoven<br />
Primo concerto<br />
Orchestra di P<strong>ad</strong>ova e del Ve<strong>net</strong>o<br />
Howard Shelley<br />
direttore e pianoforte solista<br />
Ludwig van Beethoven<br />
Concerto n. 1 op. 15<br />
Sinfonia n. 4 op. 60<br />
Concerto n. 3 op. 37<br />
venerdì 11 marzo 2011 ore 20:15<br />
Orchestra I Pomeriggi Musicali di<br />
Milano<br />
Andriy Yurkevych direttore<br />
Yossif Ivanov violino<br />
Arvo Pärt<br />
Silouans song per orchestra d'archi<br />
Piotr Il'ich Tchaikovskij<br />
Concerto op. 35 per violino e orchestra<br />
Igor Stravinskij<br />
Pulcinella, Suite<br />
Teatro Giuseppe Verdi<br />
dal 22 al 27 febbraio 2011<br />
Se no i xe mati no li volemo<br />
di Gino Rocca<br />
regiaGiuseppe Emiliani<br />
con Virginio Gazzolo, Giancarlo Previati,<br />
Lino Sp<strong>ad</strong>aro<br />
dall’8 al 13 marzo 2011<br />
La Ciociara<br />
di Annibale Ruccello<br />
regia di Roberta Torre<br />
con Donatella Finocchiaro, Daniele<br />
Russo<br />
Multisala Pio Decimo<br />
Giovedì 17 febbraio 2011 ore 21:00<br />
Giuseppe Battiston - Gianmaria Testa.<br />
18 mila giorni<br />
testo originale di Andrea Bajani<br />
regia di Alfonso Santagata<br />
musiche originali di Gianmaria Testa<br />
Produzioni Fuorivia – Teatro Stabile<br />
di Torino<br />
Palscoscenico Cinema - 6° edizione<br />
- (Presso Multisala Mpx)<br />
Ore 17:00 Incontro con Giuseppe Battiston<br />
e Gianmaria Testa presentazione<br />
dello spettacolo 18 mila giorni a seguire<br />
proiezione del film “Si può fare”<br />
Mousikè, la XVII edizione di eventi<br />
musicali promossa dalla Fondazione<br />
Cassa di Risparmio di P<strong>ad</strong>ova e Rovigo,<br />
celebra l’anniversario dei 150<br />
anni dell’Unità d’Italia coinvolgendo<br />
numerose formazioni orchestrali, cameristiche<br />
e solisti di grande fama.<br />
La musica, che ha fatto da sfondo a<br />
questo importante periodo storico, e<br />
ha reso famosa l’Italia in tutto il<br />
mondo, dal virtuosismo strumentale<br />
alla musica popolare, sarà protagonista<br />
assoluta didiversi appuntamenti nell’ambito<br />
della rassegna che si svolge<br />
tra le province di P<strong>ad</strong>ova e Rovigo.<br />
La musica strumentale dei grandi<br />
compositori del Settecento e dell’Ottocento<br />
italiano sarà affidata a due formazioni<br />
di grande prestigio: il Quartetto<br />
d’archi del Teatro La Fenice e<br />
l’Orchestra d’Archi Italiana. Il Quartetto<br />
si esibirà venerdì 18 febbraio<br />
2011 presso il Teatro Filarmonico di<br />
Piove di Sacco (PD) in un programma<br />
che prevede musiche di Gaetano<br />
Donizetti, Giuseppe Verdi e Giacomo<br />
Puccini. L’Orchestra d’Archi Italiana,<br />
diretta da Mario Brunello, violoncello<br />
solista, salirà sul palco del Teatro Sociale<br />
di B<strong>ad</strong>ia Polesine (RO) martedì<br />
17 maggio 2011. Le musiche saran-<br />
–– 47 ––<br />
no quelle antiche di Alessandro Scarlatti<br />
e contemporanee di Giovanni Sollima.<br />
Info: Studio P.R.P.<br />
tel. 049.8753166<br />
canella@studiopierrepi.it<br />
CITTADELLA<br />
Teatro Sociale<br />
20 febbraio ore 21:00<br />
I casi sono due<br />
di Armando Curcio<br />
con Angela Pagano, Ernesto Lama,<br />
Carlo Giuffré<br />
scene e costumi di Aldo Terlizzi<br />
musiche di Francesco Giuffre’<br />
regia di Carlo Giuffre’<br />
2 Marzo 2011 ore 21:00<br />
Gianfranco d’<strong>Angelo</strong> e Eleonora<br />
Giorgi<br />
Suoceri sull’orlo di una crisi di nervi<br />
con Gianfranco D'<strong>Angelo</strong> e Eleonora<br />
Giorgi<br />
di Mario Scaletta<br />
regia di Giovanni de Feudis<br />
e con Nini Salerno e Paola Tedesco<br />
VIGONZA<br />
Teatro Comunale<br />
“Quirino De Giorgio”<br />
Giovedì 17 marzo 2011 ore 21.00<br />
"I Solisti Ve<strong>net</strong>i"<br />
diretti da Claudio Scimone<br />
Antonio Vivaldi 1678 - 1741<br />
Dall’Opera Terza “L’Estro Armonico”<br />
Concerto n. 10 in si minore<br />
per quattro violini, violoncello e archi<br />
Arcangelo Corelli 1653 - 1713<br />
Fuga in re maggiore di Gallario Riccoleno<br />
Giovanni Battista Pergolesi 1710 -<br />
1736 Concerto in si bemolle maggiore<br />
per mandolino e archi<br />
ROVIGO<br />
Teatro Sociale<br />
15 febbraio 2011 ore 21.00<br />
Isabella Ferrari - Ennio Fantastichini<br />
ne Il Catalogo<br />
di Jean Claude Carrière<br />
<strong>ad</strong>attamento e regia di Valerio Binasco<br />
Star Dust International<br />
20 febbraio 2011<br />
Flamen Tango<br />
Compañia Maria Serrano<br />
Musiche Juan Carlo Berlanga, José<br />
Maria Gago Camareno, Luis Caruana<br />
Coreografie Maria Serrano, Antonio<br />
Partida Fernandez, Romina Godoy,<br />
Milton Homann<br />
25 / 27 febbraio 2011<br />
Rigoletto<br />
Di Giuseppe Verdi<br />
Maestro Concertatore e Direttore<br />
d’Orchestra Pietro Rizzo<br />
Regia, Scene, Costumi, Coreografia<br />
e Luci Stefanopoda<br />
Orchestra Regionale Filarmonia Ve<strong>net</strong>a<br />
Maestro Del Coro Dino Zambello<br />
Nuovo allestimento del Teatro Sociale<br />
di Rovigo in coproduzione con il<br />
Comune di P<strong>ad</strong>ova<br />
13 marzo 2011<br />
Lorenzo Il Magnifico<br />
Compagnia Junior Bdt<br />
Musica Autori Vari<br />
Coreografie Arianna Benedetti Eeugenio<br />
Scigliano<br />
Ideazione Costumi Eugenio Sciglianoe<br />
Arianna Benedetti<br />
Realizzati da Sartoria Taylor’s & Co.<br />
Creazione luci Andrea Narese<br />
ADRIA<br />
Teatro Comunale<br />
15 febbraio 2011 ore 21.00<br />
Compagnia Italiana di Operette<br />
La Principessa della Czarda<br />
libretto di Leo Stein e Béla Jenbach<br />
musica di Emmerich Kàlmàn<br />
principali personaggi e interpreti:<br />
Conte Boni Kanchanu: Umberto<br />
Scida<br />
Sylva Varescu: Elena D’angelo<br />
Feri Di Kerekesch: Armando Carini<br />
Regia e Coreografia:<br />
Serge Manguette<br />
23 febbraio 2011 ore 21:00<br />
La Divina Commedia<br />
Musiche: Marco Frisina<br />
Libretto: Gianmario Pagano<br />
Regia: Maurizio Colombi
CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi CALendArio di teAtro, MUSiCA e SpettACoLi<br />
Coreografie: Manolo Casalino<br />
Proiezioni: Allestimento Nova Ars<br />
Costumi: Allestimento Nova Ars<br />
Creature Fantastiche: Carlo Rambaldi<br />
Realizzate Da: Sergio Stivaletti<br />
PORTOVIRO<br />
Palazzetto dello sport<br />
16 febbraio 2011 - ore 21.20<br />
Gene Gnocchi in “Cose che mi son<br />
capitate a mia insaputa<br />
Di Eugenio Ghiozzi e Francesco<br />
Freyrie, Regia di Massimo Navone<br />
VENEZIA<br />
Teatro La Fenice<br />
14 febbraio 2011 ore 20<br />
Societa' Veneziana di Concerti<br />
Roberto Prosseda Pianoforte<br />
Musiche Di Schumann, Mendelssohn,<br />
Liszt<br />
Informazioni:<br />
Società Veneziana Concerti<br />
tel. 041786764<br />
www.societavenezianaconcerti.it<br />
25, 26, 27 febbraio 2011, 1, 2, 3, 6, 8,<br />
9, 11, 12 e 13 marzo 2011<br />
La Boheme di Giacomo Puccini<br />
Direttore: Juraj Valcuha - Matteo<br />
Beltrami<br />
La bohème<br />
scene in quattro qu<strong>ad</strong>ri<br />
libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi<br />
Illica<br />
dal romanzo Scènes de la vie de<br />
bohème di Henri Murger<br />
musica di Giacomo Puccini<br />
prima rappresentazione assoluta: Torino,<br />
Teatro Regio, 1 febbraio 1896<br />
personaggi e interpreti principali<br />
Rodolfo Sébastien Guèze – Gianluca<br />
Terranova<br />
Marcello Seung-Gi Jung - Damiano<br />
Salerno<br />
Colline Luca Dall’Amico – Gianluca<br />
Buratto<br />
Mimì Lilla Lee - Serena Farnocchia<br />
Musetta Ekaterina S<strong>ad</strong>ovnikova -<br />
Beatriz Díaz<br />
Schaunard Armando Gabba - Alessandro<br />
Battiato<br />
Benoit Matteo Ferrara<br />
Alcindoro Andrea Snarski<br />
maestro concertatore e direttore<br />
Juraj Valcuha (25, 26, 27/2, 6, 8, 9, 11,<br />
12, 13/3)<br />
Matteo Beltrami (1, 2, 3/3)<br />
regia Francesco Micheli<br />
scene Edoardo Sanchi<br />
costumi Silvia Aymonico<br />
orchestra e coro del Teatro La Fenice<br />
maestro del Coro Claudio Marino Moretti<br />
Piccoli Cantori Veneziani<br />
maestro del Coro Diana D’Alessio<br />
con sopratitoli<br />
nuovo allestimento Fondazione Teatro<br />
La Fenice<br />
CAMPONOGARA<br />
Teatro Dario Fo<br />
Venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00<br />
Leonardo Manera<br />
Italian Beauty<br />
Viaggio in un paese di mostri<br />
di e con Leonardo Manera<br />
regia di Marco Rampoldi<br />
con la partecipazione dell’illusionista<br />
Walter Maffei<br />
CAVARZERE<br />
Teatro Tullio Serafin<br />
sabato 19 febbraio ore 21.00<br />
domenica 20 febbraio ore 17.00<br />
Leonardo Manera<br />
Italian Beauty<br />
Viaggio in un paese di mostri<br />
di e con Leonardo Manera<br />
regia di Marco Rampoldi<br />
con la partecipazione dell’illusionista<br />
Walter Maffei<br />
CHIOGGIA<br />
Auditorium S. Nicolò<br />
sabato 19 febbraio 2011 ore 21:00<br />
Paolo Ghidoni<br />
violino principale e solista<br />
Wolfgang Am<strong>ad</strong>eus Mozart<br />
Divertimento per archi K 137<br />
Joseph Haydn<br />
Concerto n. 4 per violino<br />
Béla Bartók<br />
Danze popolari rumene (versione per<br />
archi)<br />
Stefano Maria Torchio<br />
Nocturno para Violin y Arcoss (2010)<br />
Benjamin Britten<br />
Simple Symphony op. 4 per archi<br />
–– 48 ––<br />
JESOLO<br />
Teatro Antonio Vivaldi<br />
venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00<br />
Anna Valle<br />
Confidenze troppo intime<br />
di Jérôme Tonnerre tr<strong>ad</strong>uzione di<br />
David Conati<br />
con Anna Valle, Aristide Genovese,<br />
Anna Zago, Ulisse Lendaro<br />
Regia di Piergiorgio Piccoli<br />
produzione Theama Teatro<br />
MESTRE<br />
Teatro Toniolo<br />
R.B.R. Dance Company (Italia) in 4<br />
regia Cristiano Fagioli<br />
coreografia di Cristiano Fagioli e<br />
Cristina Ledri<br />
voce di Romina Salv<strong>ad</strong>ori<br />
musiche di Romina Salv<strong>ad</strong>ori, Stefano<br />
Pivato e Massimiliano Lupo<br />
costumi di Cristina Ledri e Donatella<br />
Bressan<br />
Progetto supporter:<br />
giovani artisti si esibiscono in una breve<br />
creazione coreografica, subito prima<br />
di ciascun spettacolo.<br />
A segnalare questi nuovi nomi sono<br />
stati critici, coreografi, direttori di compagnie,<br />
maestri, a cui Arteven ha<br />
chiesto di indicare i più recenti talenti<br />
incontrati nel corso della loro attività<br />
professionale.<br />
dal 16 al 19 febbraio 2011 ore 21.00<br />
giovedì 17 febbraio anche ore 16.30<br />
domenica 20 febbraio ore 16.30<br />
Isabella Ferrari - Ennio Fantastichini<br />
ne “Il Catalogo”<br />
di Jean Claude Carrière<br />
<strong>ad</strong>attamento e regia di Valerio Binasco<br />
Star Dust International<br />
24 e 25 febbraio 2011 ore 21.00<br />
Giuseppe Battiston - Gianmaria Testa<br />
18 mila giorni<br />
testo originale di Andrea Bajani<br />
regia di Alfonso Santagata<br />
musiche originali di Gianmaria Testa<br />
Produzioni Fuorivia – Teatro Stabile<br />
di Torino<br />
MIRA<br />
Teatro Villa dei Leoni<br />
20 febbraio 2011 ore 16:00<br />
Fondazione Sipario Toscana<br />
Teatro Stabile di Innovazione<br />
Gioco!<br />
liberamente ispirato al racconto “La<br />
palla e la bambola”<br />
di Fabrizio Cassanelli e Guido Castiglia<br />
regia Fabrizio Cassanelli<br />
con Chiara Pistoia e Federico Raffaelli<br />
voce narrante Letizia Pardi<br />
MIRANO<br />
Teatro di Mirano<br />
24 febbraio 2011 ore 21.00<br />
Teatri Uniti - Teatro Franco Parenti<br />
Licia Maglietta<br />
La grande occasione<br />
la sua grande occasione e un letto tra<br />
le lenticchie di Alan Ben<strong>net</strong>t<br />
con Licia Maglietta e Nicoletta Maragno<br />
regia Licia Maglietta<br />
luci Cesare Accetta<br />
3 marzo 2011 ore 21.00<br />
Marina Bonfigli<br />
Antonio Salines Virgilio Zernitz<br />
La Bottega Del Caffè<br />
di Carlo Goldoni<br />
Scene Guido Fiorato dai bozzetti di<br />
Emanuele Luzzati<br />
Costumi Guido Fiorato<br />
Musiche Giancarlo Chiaramello<br />
Regia Giuseppe Emiliani<br />
Compagnia del Teatro Carcano fondata<br />
da Giulio Bosetti<br />
PORTOGRUARO<br />
Teatro Comunale Luigi Russolo<br />
17 febbraio 2011 ore 21:00<br />
Leonardo Manera<br />
Italian Beauty<br />
Viaggio in un paese di mostri<br />
di e con Leonardo Manera<br />
regia di Marco Rampoldi<br />
con la partecipazione dell’illusionista<br />
Walter Maffei<br />
20 febbraio 2011 ore 17:00<br />
Ribolle, operetta per bolle di sapone<br />
senza parole<br />
di Renzo Lovisolo e Michelangelo<br />
Ricci<br />
con Simona Baldeschi, Maria Grazia<br />
Fiore, Maurizio Muzzi<br />
Musiche originali di Claudia Campolongo<br />
e di autori classici - Pianista<br />
Mirko Carosella<br />
regia di Michelangelo Ricci<br />
22 febbraio ore 21:00<br />
I casi sono due<br />
di Armando Curcio<br />
con Angela Pagano, Ernesto Lama,<br />
Carlo Giuffré<br />
Scene e Costumi di Aldo Terlizzi<br />
Musiche di Francesco Giuffre’<br />
Regia di Carlo Giuffre’<br />
S. STINO DI LIVENZA<br />
Teatro Romano Pascutto<br />
25 febbraio 2011 ore 21.00<br />
Ivana Monti, Rosario Coppolino<br />
L’innocente da Gabriele D’Annunzio<br />
regia Giancarlo Marinelli<br />
con Ivana Monti, Rosario Coppolino,<br />
Anna Vinci, Ruben Rigillo,<br />
e Eleonora Tiberia<br />
Teatro Stabile La Piccionaia - I Carrara<br />
e Molise Spettacoli<br />
SCORZE’<br />
Teatro E. Aldo'<br />
venerdì 18 febbraio 2011 ore 21:00<br />
Balletto dell’Esperia<br />
coreografia Thierry Malandain<br />
musica Camille Saint-Saëns<br />
Apres-midi d’un faune<br />
coreografia Eugenio Scigliano<br />
musica Claude Debussy<br />
I quattro temperamenti<br />
coreografia Paolo Mohovic<br />
musica Paul Hindemith<br />
23 febbraio 2011 - ore 21:00<br />
Concerto Lirico<br />
Maria Giovanna Michelini soprano<br />
Riccardo Gatto tenore<br />
Gianluca Tumino baritono<br />
Federico Brunello pianoforte<br />
VICENZA<br />
Teatro Comunale<br />
19 febbraio 2011 – ore 21.00<br />
Bangarra Dance Theatre (Australia)<br />
Direzione artistica: Stephen Page<br />
“Spirit”<br />
Coreografie: Stephen Page & Frances<br />
Rings<br />
Musiche: David Page & Steve Francis<br />
prima ed esclusiva regionale<br />
sabato 26 febbraio ore 20.30<br />
Acc<strong>ad</strong>emia d’Archi Bolzano Ensemble<br />
Orchestrale<br />
Kammerchor Stuttgart<br />
Coro<br />
Frieder Bernius Direttore<br />
Franz Joseph Haydn<br />
Sinfonia in do magg. Hob.I:95<br />
Arnold Schönberg<br />
“Friede auf Erden” op.13 per coro a<br />
cappella<br />
Franz Joseph Haydn<br />
Missa in angustijs “Nelsonmesse”<br />
in re minore<br />
per soli, coro e orchestra Hob.XXII:11<br />
1 marzo 2011 ore 21.00<br />
Ccn De Creteil – Compagnie Käfig<br />
(Francia)<br />
Direzione artistica: Mour<strong>ad</strong> Merzouki<br />
Agwa<br />
Coreografia: Mour<strong>ad</strong> Merzouki<br />
prima regionale<br />
venrdì 4 marzo ore 20.30<br />
Massimo Quarta<br />
violino<br />
Giovanni Bellucci<br />
pianoforte<br />
Ludwig van Beethoven<br />
Sonata n. 5 op. 24 in fa magg. “Primavera”<br />
Robert Schumann<br />
Sonata in re minore op. 121<br />
Béla Bartók<br />
Prima Sonata<br />
Teatro Astra<br />
12 febbraio 2011 ore 21.00<br />
Patricia Zanco<br />
Ritratto di Maria Callas. La Vergogna<br />
di Luca Scarlini<br />
regia di Daniela Mattiuzzi<br />
con Patricia Zanco e Chiara D’Ambros<br />
NOVENTA VICENTINA<br />
Teatro Modernissimo<br />
20 febbraio 2011 ore 16:00<br />
Gruppo Alcuni<br />
C’era una volta il panda<br />
–– 49 ––<br />
testi e regia di Sergio Manfio<br />
27 febbraio 2011 ore 17:00<br />
Pantakin Circo teatro<br />
Cirk.<br />
Il Teatro del Circo<br />
Ideazione e Regia di Ted Keijser<br />
Con Emmanuelle Annoni, Giovanna<br />
Bolzan, Emanuele Pasqualini, Benoit<br />
Roland, Francesco Caspani<br />
Musiche originali di Andrea Mazzacavallo,<br />
Scenografie e Costumi di Licia Lucchese<br />
Luci Enrico Maso / Enrico Fabris,<br />
Fonica di Alessandro D’Ambrosi / <strong>Angelo</strong><br />
Giordano<br />
Assistente alla regia Marianna Fer<strong>net</strong>ich,<br />
Responsabile di produzione Carlotta<br />
Vinanti<br />
SCHIO<br />
Teatro Astra<br />
venerdì 4 marzo 2011 ore 21:00<br />
Alessandro Bergonzoni<br />
Urge<br />
di e con Alessandro Bergonzoni<br />
regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo<br />
Rodolfi<br />
organizzazione e distribuzione Progetti<br />
D<strong>ad</strong>aumpa Srl<br />
THIENE<br />
Teatro Comunale<br />
20 febbraio 2011 ore 18.00<br />
Gruppo Kronos ed Epsedanse<br />
Yantra<br />
coreografie di Ornella Pegoraro, Barbara<br />
Canal, Francesca Foscarini, Didier<br />
Barbe e Anne Marie Porras musiche<br />
originali di Paki Zennaro con<br />
i danzatori della compagnia Kronos e<br />
della compagnia Epsedanse<br />
22, 23 e 24 febbraio 2011 ore 21.00<br />
Ennio Fantastichini - Isabella Ferrari<br />
“Il Catalogo”<br />
di Jean Claude Carrière<br />
<strong>ad</strong>attamento e regia di Valerio Binasco<br />
Star Dust International<br />
VERONA<br />
Teatro Camploy<br />
15 febbraio 2011 ore 20.45<br />
Nuovo Teatro in coproduzione con Gli<br />
Ipocriti<br />
Santos<br />
da un racconto di Roberto Saviano<br />
<strong>ad</strong>attamento teatrale Mario Gelardi e<br />
Giuseppe Miale di Mauro<br />
regia di Mario Gelardi<br />
18 febbraio 2011 - ore 20:45<br />
Dergah Danza Teatro<br />
Il Quattordicesimo Fiore<br />
coreografia Giovanni di Cicco<br />
e Francesca Zaccaria<br />
musiche originali Chiara Cipolli<br />
Tearo Filarmonico<br />
dal 17 al 20 febbraio 2011<br />
22 febbraio 2011<br />
Omaggio a Stravinsky<br />
Spettacolo di balletto in 1 atti di<br />
Igor Fëdorovic Stravinskij<br />
Direttore Wiktor Bockman<br />
Coreografia, scene e costumi Renato<br />
Zanella<br />
Interpreti Apollo, Giuseppe Picone,<br />
Uccello di fuoco, Maria Kousouni<br />
Info: http://www.arena.it<br />
SANGUINETTO<br />
Teatro Gaetano Zi<strong>net</strong>ti<br />
27 febbraio 2011 ore 17.30<br />
Ivana Monti, Rosario Coppolino<br />
L’innocente di Gabriele D'Annunzio<br />
regia Giancarlo Marinelli<br />
con Ivana Monti, Rosario Coppolino,<br />
Anna Vinci, Ruben Rigillo,<br />
e Eleonora Tiberia<br />
Teatro Stabile La Piccionaia - I Carrara<br />
E Molise Spettacoli<br />
MILANO<br />
Sala Verdi del Conservatorio<br />
Via Conservatorio, 12<br />
lunedì 28 febbraio 2011 | ore 21:00<br />
Thomas Zehetmair<br />
direttore e violino solista<br />
Johannes Brahms<br />
Concerto op. 77 per violino e orchestra<br />
Johannes Brahms<br />
Sinfonia n. 4 op. 98
Febbraio 2011<br />
–– 50 ––<br />
itinerari Archeologici<br />
itinerari Archeologici<br />
Oderzo: un valore storico non da semplice vetrina<br />
La prima cosa che si<br />
nota entrando in questa<br />
citt<strong>ad</strong>ina, è la straordinaria<br />
vivacità commerciale:<br />
grandi centri alla<br />
periferia e colorate botteghe<br />
nel centro storico,<br />
che vendono gli oggetti<br />
più moderni e in voga<br />
in uno sfondo di temi<br />
passati, alle volte decorato<br />
da pregevoli affreschi<br />
medievali e rinascimentali.<br />
Gente che<br />
compra e vende senza<br />
sosta. Ogni tanto, si<br />
dice, “qualcuno porta il proprio destino nel<br />
nome”, è questo il caso di Oderzo, la quale<br />
porta nel suo nome romano Opitergium (ne<br />
è rimasta traccia sul nome degli abitanti, gli<br />
Opitergini) la r<strong>ad</strong>ice –terg, che significa<br />
“mercato”, funzione che ha avuto nei secoli<br />
e ne ha fatto un centro molto importante<br />
soprattutto in epoca romana, in particolar<br />
modo dopo il 148 a.C, data i cui fu ultimata<br />
la via Postumia, che collegava Aquileia<br />
e Genova, toccando importanti centri ve<strong>net</strong>i,<br />
coma Concordia e, appunto, Oderzo.<br />
Tuttavia, nonostante i buoni rapporti con<br />
Roma, l’elevazione a municipio non avvenne<br />
prima del 49 a.C. con la promulgazione<br />
della Lex de Gallia Cisalpina, da parte di<br />
Giulio Cesare.<br />
Nel portale www.archeove<strong>net</strong>o.it, che consiglio<br />
a tutti di visitare, nato da una splendida<br />
iniziativa della Regione Ve<strong>net</strong>o, che<br />
raccoglie buona parte dei siti archeologici<br />
presenti nel territorio di sua competenza, è<br />
già presente un itinerario riguardante<br />
Oderzo, che, tuttavia, mi permetterei di<br />
capovolgere, facendo partire la visita dall’ultima<br />
tappa indicata nel sito web: il<br />
museo civico Eno Bellis.<br />
Perché far partire ogni volta gli itinerari proprio<br />
dal museo? Questo, più di altri, mi aiuta<br />
a dare una risposta a tale domanda; in<br />
epoca moderna, si è capito che il museo non<br />
è e non deve essere un mero scrigno contenente<br />
begli oggetti che rievocano tempi passati<br />
e ormai lontani ovvero occuparsi solo<br />
della tutela. Deve affiancare a questa una<br />
finalità anche di valorizzazione, che, parlando<br />
di beni culturali, come suggerisce la<br />
parola stessa, ha la sua maggiore espressione<br />
nella didattica; in primo luogo attraverso<br />
l’esposizione stessa, la quale deve<br />
essere razionale e far intendere al visitatore<br />
con immediatezza la collocazione nel<br />
tempo e nello spazio di reperti; in secundis<br />
attraverso le didascalie, sintetiche ma complete<br />
di ogni informazione e mediante la<br />
pannellistica, la quale deve essere chiara ed<br />
esaustiva e deve spiegare a grandi linee il<br />
periodo storico di ciò che è contenuto nel<br />
museo e la storia locale. Ultimo ma non<br />
ultimo, è estremamente importante che l’offerta<br />
culturale non sia immobile e sempre<br />
uguale a sé stessa, da provare una volta in<br />
vita, ma dinamica e ricca di iniziative sempre<br />
nuove, che stimolino l’interesse e l’osservazione,<br />
una concreta opportunità di<br />
arricchimento culturale.<br />
Il museo civico Eno Bellis, istituito nel<br />
1876, ma trasferito nella nuova sede, la<br />
Barchessa di Palazzo Foscolo in via<br />
Garibaldi, nel 1999, ed essendo stato riallestito<br />
con criteri moderni, è fatto molto<br />
bene in questo senso e una volta usciti, si<br />
potranno affrontare le aree archeologiche<br />
esterne con maggiore cognizione di causa.<br />
La visita inizia al piano superiore, che attesta<br />
l’antichità della frequentazione umana<br />
nel territorio, esponendo reperti di Età<br />
Neolitica, in particolar modo frammenti<br />
ceramici, industria litica scheggiata e levigata.<br />
Sono presenti anche reperti dell’età<br />
del Bronzo, ma il vanto della sala sono sicuramente<br />
le testimonianze di età Ve<strong>net</strong>ica,<br />
pregevolissime e molto suggestive: le teche<br />
racchiudono bronzetti votivi, elementi decorativi<br />
fittili zoomorfi, iscrizioni su pietra e,<br />
nuovo arrivo, la sepoltura di un cavallo della<br />
metà del V secolo a.C.: un maschio di<br />
12-15, alto al garrese un metro e trenta, di<br />
quella razza Ve<strong>net</strong>a celebrata da Omero e,<br />
successivamente, nello stesso periodo del<br />
nostro equino, vincitrice delle Olimpi<strong>ad</strong>i<br />
del 440 a.C. La sepoltura, al momento dello<br />
scavo, presentava anche gli elementi in<br />
bronzo e in ferro delle briglie, ricostruite<br />
coi reperti originali su un testa di spugna.<br />
Essendo intitolata l’esposizione “sepoltura<br />
di cavallo della necropoli meridionale dell’età<br />
del Ferro”, avrei ricollocato i reperti<br />
nella posizione originaria, dal momento che<br />
il corredo è una parte integrante e non irrilevante<br />
della sepoltura stessa; c’è da dire,<br />
però, che le foto di scavo sono sia sul pieghevole<br />
dedicato fornito all’entrata che sul<br />
pannello illustrativo.<br />
Il breve corridoio tra le due sale al piano<br />
superiore è stato sfruttato per illustrare la<br />
storia di Oderzo e alcune tematiche legate<br />
alla vita quotidiana, come la villa rustica o<br />
l’utilizzo delle anfore. Proprio a queste ultime<br />
è dedicata l’altra sala, soprattutto alla<br />
loro seconda vita dopo l’utilizzo per il trasporto<br />
delle derrate alimentari: essendo<br />
monouso, venivano reimpiegate moltissimo<br />
in edilizia, ed uno degli utilizzi più frequenti<br />
era il drenaggio del terreno, riprodotto<br />
nella stanza in scala 1:1. L’ultima porzione,<br />
invece, trova appese le anfore coi<br />
rispettivi nomi di catalogazione (Dressel<br />
6A, <strong>ad</strong> esempio).<br />
Scendendo al piano inferiore, si entra nella<br />
sala dove sono custoditi a tutto pavimento i<br />
frammenti di uno splendido mosaico a tessere<br />
policrome, che riproduce la quotidianità<br />
della villa rustica, come scene di caccia<br />
al cinghiale, buoi al pascolo o una donna<br />
che nutre degli uccelli da cortile. Superata la<br />
fatica di staccare gli occhi da questo pezzo<br />
di maestria, ci si reca nella sala dedicata<br />
alla vita quotidiana e ai piccoli oggetti:<br />
degni di nota i cammei, i bronzetti raffiguranti<br />
alcune divinità e le mo<strong>net</strong>e. L’ultima<br />
tappa, che coincide con l’atrio del museo,<br />
è dedicata all’arte funeraria, e sono esposte<br />
numerose edicole, in marmo o calcare,<br />
in origine poste sulle tombe dei defunti<br />
romani opitergini.<br />
Finita la visita al museo, suggerirei di visitare<br />
le aree archeologiche esterne.<br />
Purtroppo non sono sempre accessibili, ma<br />
ampie superfici vetrate permettono di<br />
vederne gli scorci più significativi: i pan-<br />
nelli in loco, infatti, recitano che le ristrutturazioni<br />
e le nuove costruzioni hanno tenuto<br />
conto e talvolta modificato il progetto,<br />
per salvaguardare il patrimonio archeologico<br />
sottostante e in taluni casi renderlo<br />
anche visibile. La prima area è in calle<br />
Pretoria, sotto le ex carceri, e mostra dei<br />
resti della str<strong>ad</strong>a romana, delle mura di età<br />
augustea (fine I secolo a.C, inizio I d.C) e di<br />
quelle successive di età Bizantina (VII secolo<br />
d.C). Da questo punto, consiglierei di<br />
dirigersi verso Piazza Grande, passando sotto<br />
il “Torresin” e fermarsi un attimo <strong>ad</strong><br />
osservare il fiume Monticano che esce da<br />
sotto un palazzo affrescato a imitare delle<br />
lastre marmoree. Vale la pena visitare il<br />
Duomo del XIII secolo, ampliato nel XV,<br />
che contiene tele di Pomponio Amalteo,<br />
Palma il Giovane e Antonio Carneo; uscen-<br />
–– 51 ––<br />
Febbraio 2011<br />
do, consiglierei di imboccare<br />
la str<strong>ad</strong>ina tra la chiesa e le<br />
imponenti mura medievali,<br />
dove sono collocati resti di<br />
lastre in calcare alcuni sarcofagi.<br />
Nella piazza Grande, antistante<br />
il Duomo, una delle più<br />
caratteristiche del Ve<strong>net</strong>o, non<br />
si può mancare di osservare i<br />
palazzi affrescati e le tre<br />
colonne di epoca romana.<br />
Spostandosi verso Piazza del<br />
Foro Romano, non si può fare<br />
a meno di notare una grande<br />
piramide in vetro, che richiama vistosamente<br />
quella posta all’entrata del musèe du<br />
Louvre di Parigi, la quale protegge dalle<br />
intemperie ciò che rimane del Foro romano,<br />
di alcune abitazioni, e dei resti della<br />
Basilica, edificio che nulla aveva a che<br />
vedere con la sfera religiosa, ma era legato<br />
soprattutto a quella giuridica. Proprio di<br />
fronte c’è l’ufficio di informazioni turistiche,<br />
che ingloba parte delle mura medievali<br />
della città: guardandole di scorcio, è molto<br />
interessante osservarne la preparazione.<br />
Nei dintorni ci sono anche il punto d’incontro<br />
tra il cardo maximus e il decumanus<br />
maximus, spoliato in epoca tardo antica, ma<br />
deducibile da un tratto della fognatura che<br />
sovrastava, segnalato da pannelli esplicativi<br />
ben realizzati, e una piazza o un tratto di<br />
str<strong>ad</strong>a basolata, quest’ultima sotto un palazzo<br />
moderno tenuto rialzato da plinti per renderla<br />
visibile.<br />
Conclude l’itinerario la visita a via dei<br />
mosaici, dove belle pavimentazioni in tessellato<br />
(la tecnica musiva più conosciuta,<br />
che consiste nell’allettare delle piccole tessere<br />
in calcare o, più raramente in marmo,<br />
fino a formare delle figure o dei motivi geometrici)<br />
sono protette da tettoie. Qui è possibile<br />
vedere anche la parte inferiore di due<br />
pozzi di epoca romana.<br />
Per meglio comprendere le aree archeologiche<br />
e il museo suggerirei di approfittare di<br />
una delle visite guidate domenicali, organizzate<br />
in alcune date dall’Associazione<br />
Culturale Athena.<br />
Edoardo Collovini
Febbraio 2011<br />
Patrizia Belsito fashion designer<br />
Patrizia Belsito ha accettato di apparire su<br />
Duemila raccontandoci un po’ della sua<br />
storia: “Il mio debutto avviene nel 2000<br />
con la prima sfilata di moda donna: otto<br />
uscite presentate durante un evento di<br />
beneficenza organizzato dai Lions Clubs<br />
della città di P<strong>ad</strong>ova a Villa Foscarini Rossi<br />
di Strà (Ve).<br />
Nel 2004 partecipo al concorso per giovani<br />
stilisti “Young Fashion”: sono l’unica partecipante<br />
a portare sullo stage due creazioni<br />
anziché una. Con questo progetto prendo<br />
parte alla settimana della moda estiva di<br />
Milano nell’ ottobre del 2004 all’ Hotel<br />
Principe di Savoia. Dopo il debutto a<br />
P<strong>ad</strong>ova della rassegna approdiamo alle passerelle<br />
di Altaroma dove ricevo i complimenti<br />
personali di Lorenzo Riva per la mia<br />
“coppia di sposi”. Il 2005 è l’anno delle sfilate<br />
in clubs e teatri del trive<strong>net</strong>o (Treviso,<br />
Albarella, Verona, Mestre, P<strong>ad</strong>ova ). Una<br />
delle più importanti di queste sfilate si è<br />
tenuta al Caffè Pedrocchi di P<strong>ad</strong>ova dove<br />
ho presentato venti uscite femminili, e dieci<br />
maschili. Il 1 ottobre del 2005 ho preso<br />
parte a Milano disegnando cinque uscite<br />
maschili per la collezione estiva di Mario<br />
Borsato che in quella data è stata presentata<br />
nel suo atelier di via Montenapoleone.<br />
Nel dicembre dello stesso anno mi è stato<br />
chiesto di partecipare a “Italy comes to<br />
Fortunoff ”, un’ iniziativa natalizia dei<br />
famosi stores americani collegata al M<strong>ad</strong>e<br />
in Italy.<br />
Per un paio d’anni ho collaborato con la<br />
cantante italiana Dolcenera che indossava<br />
i miei vestiti in molte occasioni come concerti,<br />
videoclips e apparizioni TV incluso<br />
il Concerto di Capodanno 2006 di Rai 2 in<br />
diretta da Rimini e il Festival della canzone<br />
italiana di Sanremo 2006. Sempre rima-<br />
nendo nel mondo dello spettacolo ho<br />
curato il look della scrittrice, attrice, e<br />
conduttrice televisiva del canale E!Sky,<br />
Maruska Albertazzi vestendola tanto<br />
sui set cinematografici quanto nei red<br />
carpet delle più importanti rassegne<br />
cinematografiche (da Los Angeles a<br />
Cannes). Nel 2006 per 9 mesi ho intrapreso<br />
una collaborazione, come libero<br />
professionista, con una azienda di abbigliamento-jeanseria<br />
del veronese (Jeans<br />
Market International) seguendone sia<br />
la parte stilistica che la produzione.”<br />
Possiamo conoscere un po’ del tuo<br />
passato?<br />
Se intendi dire come ho cominciato la mia<br />
carriera... Avevo più o meno 19 anni, la mia<br />
più cara amica mi prestava spessissimo una<br />
minigonna per andare in discoteca che mi<br />
stava molto bene,un giorno stanca di prenderla<br />
in prestito sono entrata in un negozio<br />
di scampoli e ne sono uscita con un bel pezzo<br />
di lana blu, una fodera coloratissima e<br />
una manciata di bottoni, sono arrivata a casa<br />
e con da una parte la gonna della mia amica<br />
e dall’altra stoffa ago filo e forbici misono<br />
detta “non sarà impossibile...” e così è<br />
nata la mia numero uno, fatta interamente a<br />
mano e che ancora esiste!! Quella però è<br />
stata una “scopiazzatura”..la mia prima vera<br />
creazione è arrivata circa un mese<br />
dopo:entusiasta del risultato ho deciso di<br />
regalare a mia m<strong>ad</strong>re per Natale un abito<br />
lungo da sera che avrei fatto io, con ago e<br />
filo, e così è stato, e quell’abito che tutt’ora<br />
trovo bello nella sua elegante semplicità,<br />
è un pezzo a cui sono molto legata, e che<br />
mia m<strong>ad</strong>re indossa ancora, è stata la mia<br />
prima vera creazione!<br />
Gli studi o la preparazione nel tuo lavoro<br />
sono importanti?<br />
Ritengo che non esista lavoro in cui la preparazione<br />
sia prescindibile, quello che nel<br />
mio campo forse è un po’ diverso è che<br />
essendo molto elevata la componente creativa,<br />
la preparazione ti possa venir data<br />
anche in modi non convenzionali. Io la devo<br />
a mia m<strong>ad</strong>re, eclettica artista,lei mi ha sempre<br />
portato con se ovunque: mostre, musei,<br />
inaugurazioni, a 10 anni ero capace di riconoscere<br />
un affresco del Tiepolo al primo<br />
sguardo, e a 15 ho riprodotto, in dimensioni<br />
enormi, <strong>sulla</strong> parete della mia stanza una<br />
tela di Picasso della collezione permanente<br />
–– 52 ––<br />
Arte<br />
del Guggenheim di Venezia.<br />
Quindi certamente mi ha dato una cultura<br />
e ha sviluppato in me una sensibilità che<br />
non sono il bagaglio classico di un fashion<br />
designer, ma ha contribuito alla formazione<br />
dei miei canoni estetici, su cui si basa<br />
tutta la armonia e l’equilibro che si ricerca<br />
nella realizzazione di un bell’abito.<br />
Ci sono mai momenti per il riposo?<br />
Certo che ci sono, il mio è un lavoro, e<br />
come tutti i lavori non può e non deve occupare<br />
la totalità del tuo tempo, anche perchè<br />
così facendo impedisci agli stimoli esterni<br />
di arricchire il tuo lavoro che pian piano<br />
diventa sterile e autocelebrante<br />
Quanti interessi arricchiscono il tuo tempo?<br />
Sono aumentati rispetto al passato?<br />
Forse son diminuiti, perchè<br />
il tempo non è tantissimo<br />
ma sono una persona<br />
che riesce abbastanza a<br />
tenersi i suoi spazi... l’arte<br />
è una passione da sempre,<br />
che unita al viaggiare<br />
compongono l’oggetto pricipe<br />
dei miei desideri, ma<br />
anche la componente più<br />
“agreste di me” si ricarica<br />
molto stando a contatto<br />
con i nostri cani e i nostri<br />
cavalli.<br />
Una passione che forse al<br />
momento ho messo un po’<br />
da parte è la lettura non<br />
più quotidiana ma riservata<br />
ai periodi di riposo.<br />
2011... a cosa l’associa?<br />
La realtà di oggi come la<br />
considera?<br />
Il mio lavoro è tutto in divenire e sta attraversando<br />
una fase di grosse evoluzioni e<br />
cambiamenti quindi se penso all’anno che<br />
arriva lo associo a.... lavoro lavoro lavoro!<br />
Vedo la realtà contemporanea ancora fortemente<br />
immersa nella crisi, ma credo che<br />
questa crisi abbia anche dato spiragli a<br />
realtà nuove che si muovono con dinamiche<br />
atipiche che prima non avevano motivo<br />
per essere considerate e che invece <strong>ad</strong>esso<br />
possono rivelarsi vincenti.<br />
Per farvi un’idea delle creazioni:<br />
www.patriziabelsito.com<br />
Cultura&Società<br />
Abbiamo rivolto alcune domande al Dott.<br />
Stefano Bisetto (nella foto a fianco),<br />
Presidente dell’associazione “CulturalMente”<br />
di P<strong>ad</strong>ova, ecco cosa ci ha risposto.<br />
Prima di tutto cos’è<br />
“CulturalMente”? Chi<br />
ha sentito l’esigenza di<br />
un Associazione come<br />
quella che avete costituito?<br />
CulturalMente è un’associazione<br />
no-profit che si<br />
occupa di promozione in<br />
ambito culturale e sociale.<br />
L’idea di fondare l’associazione<br />
è venuta a<br />
me ed un gruppo di<br />
altri amici; abbiamo<br />
sentito l’esigenza di<br />
portare un contributo<br />
alla diffusione di<br />
tematiche sociali e culturali, in particolare di<br />
dare voce ai giovani.<br />
Quale il passato della vostra attività? Utile<br />
a chiederselo, quanto è stato fatto fino <strong>ad</strong><br />
oggi, quanto state costruendo e cosa verrà<br />
realizzato un domani?<br />
Negli anni passati abbiamo realizzato diversi<br />
progetti in ambito culturale e sociale. Tra gli<br />
altri possiamo citare “10 in Salute”, un progetto<br />
in collaborazione con l’Assessorato alle<br />
Poliche sociali della Provincia di P<strong>ad</strong>ova volto<br />
a sensibilizzare i giovani delle scuole patavine<br />
sui danni da fumo ed alcol, ed il progetto<br />
ArteGiovani.com, uno spazio libero per giovani<br />
artisti - e aspiranti tali - in cui potersi promuovere<br />
anche senza avere un curriculum o<br />
una galleria alle spalle. In futuro continueremo<br />
a puntare sempre più su iniziative che possano<br />
dare spazio e voce a chi non ha i mezzi per<br />
farlo, rivolgendoci soprattutto ai giovani, ma<br />
non solo.<br />
I privati e le istituzioni pubbliche hanno<br />
un modo differente di entrare in contatto<br />
con voi o collaborare a ciò che rendete<br />
possibile?<br />
Sia i privati che le amministrazioni pubbliche<br />
che hanno intenzione di sposare una delle<br />
nostre iniziative o collaborare con noi in ambito<br />
culturale o sociale solitamente prendono un<br />
contatto diretto, essendo un’associazione giovane<br />
non amiamo le formalità. Spesso sono<br />
io personalmente, occupandomi delle relazioni<br />
esterne dell’associazione, a prendere contatto<br />
con i nostri interlocutori e proporre loro<br />
di collaborare con noi o partecipare a progetti<br />
già avviati.<br />
Chi sono le persone che nel tempo si sono<br />
affiancate al vostro lavoro?<br />
Tanti amici, giovani e meno giovani, artisti e<br />
semplici appassionati... molte sono le persone<br />
che nel tempo hanno creduto e credono<br />
tutt’oggi in quello che facciamo o che semplicemente<br />
vogliono darci una mano partecipando<br />
come volontari e dando il loro fondamentale<br />
contributo.<br />
Pensando a P<strong>ad</strong>ova e provincia di cosa c’è<br />
bisogno veramente? E alla Regione Ve<strong>net</strong>o?<br />
Non credo che P<strong>ad</strong>ova in sé viva una situazione<br />
particolare, ha un tessuto abbastanza<br />
vivo sia sotto il profilo culturale che sociale.<br />
Sono molte le iniziative che associazioni come<br />
la nostra hanno avviato a P<strong>ad</strong>ova e nel resto<br />
del Ve<strong>net</strong>o: nuove forme di espressione culturale,<br />
modalità di aggregazione e promozione<br />
della socialità dei giovani, interessanti progetti<br />
di sensibilizzazione su tematiche sociali.<br />
Quello che mi sento di evidenziare è però una<br />
situazione comune al resto d’Italia: le associazioni<br />
riescono raramente a sviluppare delle<br />
iniziative di impatto in autonomia, senza il<br />
–– 53 ––<br />
Febbraio 2011<br />
“CulturalMente”: voce ai giovani<br />
contributo delle Istituzioni. E le Istituzioni in<br />
Italia non sono sempre sensibili a tematiche<br />
sociali meno conosciute o alla promozione di<br />
“nuove Culture” o nuove forme di espressione,<br />
perché non possono godere degli immediati<br />
ritorni di immagine che spesso cercano. C’è<br />
una reale esigenza sentita dal mondo delle<br />
associazioni di avere partner istituzionali interessati<br />
veramente alle tematiche ed ai contenuti,<br />
non possiamo misurare il successo di un<br />
progetto solo con il ritorno di immagine nel<br />
breve termine.<br />
Quali artisti si sono resi disponibili alle<br />
vostre attività? Ci sono stati risultati?<br />
Soddisfazioni o delusioni?<br />
Molti sono stati gli artisti, soprattutto giovani,<br />
che si sono appoggiati a CulturalMente<br />
negli anni. Con riferimento all’ultimo progetto<br />
culturale già citato e tutt’ora molto attivo,<br />
ArteGiovani, attualmente abbiamo qualcosa<br />
come 300 artisti, e appassionati, iscritti su<br />
www.artegiovani.com, direi che queste sono<br />
grandi soddisfazioni.<br />
Il 2011 per voi come sarà? Si dice che un<br />
anno dispari sia poco fortunato... ha ragione<br />
chi lo sostiene?<br />
Non sono superstizioso, credo che ognuno di<br />
noi possa costruire il proprio futuro. Per quanto<br />
riguarda il 2011, abbiamo in cantiere proprio<br />
in questi giorni un nuovo progetto culturale<br />
che prenderà corpo nel 2011 e che mira <strong>ad</strong><br />
estendere quanto costruito con ArteGiovani,<br />
ma ora non svelo di più... perché no, magari<br />
nel prossimo numero di “Duemila”.<br />
Che necessità hanno i giovani p<strong>ad</strong>ovani e le<br />
persone più <strong>ad</strong>ulte? Vedremo una fuga all’estero<br />
di talenti patavini, in zone abbandonate<br />
dal Signore o oltreoceano?<br />
Per quanto riguarda i nostri ambiti, le esigenze<br />
dei giovani riguardano soprattutto la creazione<br />
di spazi liberi dove potersi esprimere e<br />
confrontare. I meno giovani hanno invece<br />
necessità di poter “creare” qualcosa grazie alle<br />
loro esperienze, cercano quindi un appoggio e<br />
un supporto da parte dell’Associazione per<br />
poter realizzare assieme delle iniziative e dei<br />
progetti. Per quanto detto sopra, all’estero di<br />
sicuro un giovane ha più possibilità di avere<br />
un riscontro ed un supporto reale nella propria<br />
produzione artistica, penso <strong>ad</strong> esempio<br />
alla scena nord-europea dove c’è sempre un<br />
gran fervore culturale.
Febbraio 2011<br />
–– 54 ––<br />
Cinema<br />
Cinema<br />
Recensioni a cura di Piero Zanotto Recensioni a cura di Piero Zanotto<br />
La banda dei Babbi Natale<br />
E’ il ritorno in atmosfera<br />
natalizia del terzetto<br />
di comici italiani<br />
di nuovo alle prese con<br />
la loro simpatica de -<br />
men ziale comicità. Le<br />
cui intenzioni appaiono<br />
qui occhieggiare,<br />
fatte le debite (enormi)<br />
distanze, al surreale<br />
trio hollywoodiano de -<br />
gli anni trenta formato<br />
da Groucho, Harpo e<br />
Chico Marx. Mancano<br />
le battute a raffica<br />
pog giate sul nonsenso<br />
che erano una caratteristica primaria nelle<br />
(non) storie dei tre indimenticabili fratelli<br />
americani, ma i risultati sono alla<br />
fine di una gr<strong>ad</strong>evolezza gentile in contr’altare<br />
rispetto alla “grana grossa” visiva<br />
e verbale dei cinepa<strong>net</strong>toni egualmente<br />
italiani circolanti nelle sale nei<br />
giorni delle grandi festività.<br />
Aldo, Giovanni e Giacomo vengono presentati<br />
come tre bislacchi<br />
amici di mezza età<br />
che fanno squ<strong>ad</strong>ra in un<br />
torneo milanese di bocce,<br />
torneo che vo gliono<br />
assolutamente vincere.<br />
Ma alla vigilia della notte<br />
di Natale vengono<br />
arrestati in flagranza di<br />
reato (furto) vestiti da<br />
Babbo Natale.<br />
Perché?<br />
La loro innocenza emer -<br />
ge poco per volta dai<br />
lo gorroici racconti che i tre fanno davanti<br />
a una commissaria di polizia (una svagata<br />
al solito bravissima Angela Fi -<br />
nocchiaro) delle loro complicate vicende<br />
personali: uno, Giovanni, è un veterinario<br />
in affanno continuo dovendo dividersi<br />
con due famiglie (una oltre confine,<br />
in Svizzera); il secondo, Giacomo, medico,<br />
prigioniero dei ricordi della defunta<br />
moglie; il terzo, Aldo, disoccupato<br />
e sempre perdente alle scommesse<br />
“ippiche”.<br />
Abbastanza aggrovigliato all’inizio,<br />
lo snodo narrativo arriva poco<br />
per volta in corso d’opera.<br />
Sempre sull’onda<br />
di una comica vena<br />
(quasi) surreale aperta<br />
alla continua sorpresa.<br />
Come l’atteso lieto fine<br />
che vede alla stessa ta -<br />
vola imbandita la commissaria<br />
con i tre prosciolti<br />
e ormai non più<br />
La banda dei Babbi Natale<br />
di Paolo Genovese<br />
Soggetto e sceneggiatura: Aldo,<br />
Giovanni e Giacomo, Valerio Bariletti,<br />
Morgan Bertacca, Giordano Preda<br />
Fotografia: Giovanni Fiore Coltellacci<br />
Montaggio: Marco Spoletini<br />
Scenografia: Eleonora Ponzoni<br />
Costumi: Bettina Pontiggia<br />
Musica: Massimiliano Pani,<br />
Franco Serafini<br />
Interpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti,<br />
Giacomo Poretti, Angela Finocchiaro,<br />
Giovanni Esposito, Sara D’Amario,<br />
Silvana Follisi, Antonia Liskova, Lucia<br />
Ocone, Mara Maionchi, Cochi Ponzoni<br />
Produzione: Massimo Guerra<br />
Distribuzione: Medusa<br />
Italia 2010, 120’<br />
Babbi Natale e le loro rispettive compagne,<br />
infrangersi al botto dello spumante<br />
dalla comparsa di temuti-attesi intrusi:<br />
suocero e moglie della (nascosta) famiglia<br />
d’oltre confine.<br />
Le quattro canzoni della colonna sonora<br />
(Mele Kalikimaka, Walking the Town,<br />
Il sogno di Giacomo e Silent Night) sono<br />
state appositamente incise da Mina per<br />
il film.<br />
Un altro mondo<br />
Ho scelto un argomento da prendersi come<br />
si dice per le pinze.<br />
Silvio Muccino per la sua seconda regia,<br />
che lo vede ancora in veste di protagonista,<br />
dopo l’esordio nel 2008 con Parlami<br />
d’amore. Un singolarissimo rapporto tra<br />
fratelli, l’uno italiano di pelle chiara, l’altro<br />
africano di pelle scura. Il primo, ventenne,<br />
si chiama Andrea. Appartiene alla<br />
Roma ricca. Cullato dal benessere trascorre<br />
le sue giornate tra epidermiche amicizie<br />
accanto <strong>ad</strong> una ragazza come lui<br />
totalmente appagata e quindi senza veri<br />
interessi per nulla.<br />
A risvegliare Andrea dal suo insulso torpore<br />
è una lettera che gli arriva dal Kenia:<br />
suo p<strong>ad</strong>re in Africa da vent’anni sta morendo<br />
e lo vuole vedere. Farà appena in tempo.<br />
Trovandosi davanti un fratellino<br />
di otto anni che suo<br />
p<strong>ad</strong>re ha avuto da una<br />
keniota: dovrà ora occuparsene<br />
lui.<br />
Prevedibile un suo iniziale<br />
rifiuto.<br />
Poi poco per volta, tornato<br />
nel frattempo Andrea a<br />
Roma con quel consanguineo<br />
orfano, il rapporto tra i<br />
due si fa più stretto e ne sortirà<br />
una consapevolezza che<br />
equivale alla crescita in tutti i sensi del<br />
bamboccione viziato.<br />
Il significato del titolo, un altro mondo, si<br />
moltiplica. Un altro mondo è l’Africa per<br />
Andrea, e così l’Italia per il fratellino. Ma<br />
un altro mondo sta anche nella scoperta<br />
dei due giovani di una esistenza “diver-<br />
–– 55 ––<br />
Febbraio 2011<br />
Un altro mondo<br />
di Silvio Muccino<br />
Soggetto: dal libro omonimo di<br />
Carla Vangelista<br />
Sceneggiatura: Silvio Muccino e<br />
Carla Vangelista<br />
Fotografia: Marcello Monarsi<br />
Montaggio: Cecilia Zanuso<br />
Musica: Stefano Arnaldi<br />
Interpreti: Silvio Muccino, Isabella<br />
Ragonese, Michael Rainey Jr, Maya Sans,<br />
Flavio Prenti, Greta Scacchi<br />
Produzione: Cattleya<br />
Distribuzione: Universal<br />
Italia 2010, 111’<br />
sa” da quella reciprocamente vissuta fino<br />
<strong>ad</strong> allora.<br />
Come se la cava Muccino regista a confronto<br />
con il Muccino attore? La “crescita”<br />
soprattutto interiore del personaggio ch’egli<br />
fa suo dal romanzo di Carla Vangelisti<br />
(assieme a lei aveva scritto la storia servita<br />
poi per il film “Parlami d’amore”) è<br />
simpaticamente credibile. Dopo un inizio<br />
del film stucchevolmente letterario.<br />
Funzionano insieme i due personaggi che<br />
acquistano spessore via via che la narrazione<br />
procede. E la scelta per il fratellino<br />
di colore in Michael Rainey è senza dubbio<br />
premiata dalla duttile sensibilità del<br />
ragazzino.<br />
A sorpresa ritroviamo nel cast Greta<br />
Scacchi: l’altera gelida ricchissima m<strong>ad</strong>re<br />
di Andrea che vorrebbe opporsi per risentimento<br />
verso il marito alla partenza per<br />
l’Africa del viziato ragazzone. E poi c’è<br />
Isabella Ragonese, ineffabile compagna di<br />
Andrea. Suo malgr<strong>ad</strong>o coinvolta nel giro<br />
degli acc<strong>ad</strong>imenti. In quello che sostanzialmente<br />
diventa per tutti un happy end.
Febbraio 2011<br />
The Tourist<br />
Lui, lei e Venezia. Assieme a molti<br />
altri. Sto parlando del film “The<br />
Tourist” di Florian von Donnersmark,<br />
lo stesso autore che nel 2007 si gu<strong>ad</strong>agnò<br />
l’Oscar come migliore opera<br />
straniera per “Le vite degli altri”.<br />
Rigorosa sottile profonda “ricostruzione”<br />
di come la Stasi, polizia segreta<br />
berlinese negli anni della guerra<br />
fredda, spiava persone sospette di tiepidezza<br />
e altro nei confronti del regime.<br />
E magari per altri sporchi moti-<br />
vi. Nel caso particolare, un drammaturgo<br />
di successo. E la “simpatia” che questi<br />
suscitò nel funzionario <strong>ad</strong>detto alle intercettazioni<br />
fino al punto dall’esserne protetto.<br />
Con rischio per la sua stessa<br />
vita. Opera prima di Donnersmark.<br />
Si pensava continuasse <strong>sulla</strong> stessa<br />
linea di rigore, e invece eccolo dietro<br />
la cinepresa con un thriller sentimentale<br />
che lascia largo spazio<br />
allo spettacolo avventuroso. Sul<br />
filone degli 007. Affidandone lo<br />
svolgimento <strong>ad</strong> una accoppiata di<br />
interpreti dal richiamo sicuro:<br />
Angelina Jolie (coinvolta anche nel<br />
dare il suo apporto alla sceneggiatura)<br />
e Johnny Depp.<br />
Un incontro fatale sul treno che dalla<br />
Francia è diretto a Venezia. Qui<br />
Elise-Jolie con incarico ambiguo dovrebbe<br />
incontrare certo riciclatore internazionale<br />
di denaro sporco chiamato<br />
Pearce. Cercato sia dalla mafia russa sia<br />
dell’Interpol. Del quale lei sola sa quali<br />
sembianze ha assunto dopo un intervento<br />
di chirurgia estetica. Ma invece avvicina<br />
con civetteria un ignaro turista in<br />
fuga in laguna per una delusione sentimentale,<br />
certo Frank (Depp, per l’appunto).<br />
Da questo momento scatta l’a-<br />
Recensioni a cura di Piero Zanotto<br />
zione spettacolare. Inseguimenti<br />
sui tetti, sparatorie, fughe in<br />
motoscafo in notturna lungo i<br />
canali. Mentre la Venezia di tutti<br />
i giorni, dal ponte di Rialto a<br />
piazza San Marco, sembra stia<br />
tranquillamente a guardare.<br />
La suspense sembra però rallentare<br />
il ritmo. Colpevole l’insistenza<br />
sul “mistero” che aleggia<br />
sui due protagonisti e <strong>sulla</strong> loro<br />
reciproca attrazione (attorniati<br />
in piccoli ruoli da una serie di<br />
attori italiani: tra gli altri Frassica come<br />
carabiniere “prestato” dal set televisivo<br />
della serie Don Matteo che finisce suo<br />
malgr<strong>ad</strong>o a mollo in un rio, e Christian<br />
–– 56 ––<br />
Cinema<br />
The Tourist<br />
di Florian Henckel von Donnersmarck<br />
Soggetto e Sceneggiatura (col regista):<br />
Christopher McQuarrie e Julian Fellowes<br />
Aiuto regista: Alberto Magiante<br />
Fotografia: John Seale<br />
Montaggio: Patricia Rommel<br />
Musica: Gabriel Yared<br />
Interpreti: Johnny Depp, Angelina Jolie,<br />
Paul Bettany, Timothy Dalton e Raoul<br />
Bova, Nino Frassica, Neri Marcorè,<br />
Christian De Sica, Daniele Pecci,<br />
Giovanni Guidelli<br />
Produzione: King Films<br />
Distribuzione: 01 Distribuzione<br />
Stati Uniti 2010, 105’<br />
De Sica in veste di commissario<br />
di polizia pronto<br />
a farsi corrompere per il<br />
vile denaro). Mistero che si scioglierà<br />
solo nel finale in happy end. Quando a<br />
disvelarsi è il tanto ricercato Pearce.<br />
Ci si poteva attendere di più dai due celebri<br />
divi di Hollywood? Forse Florian<br />
Henckel von Donnersmarck, che ha ricavato<br />
il soggetto da un film francese, ha<br />
puntato troppo su di loro. Restandone in<br />
qualche modo intimidito. Certo che la<br />
formula James Bond legata al primo Sean<br />
Connery rimane tutt’altra cosa.<br />
Arte<br />
I tanti stili di Claudia Cangini<br />
Scrive così di sé l’artista Claudia Cangini:<br />
“Ho iniziato a lavorare come letterista di<br />
manga. Negli anni successivi ho lavorato<br />
nel campo dell’editoria audiovisiva e a<br />
fumetti occupandomi, tra le altre cose, di<br />
occidentalizzazione di manga, packaging,<br />
grafica per il web e per la stampa, promozione,<br />
direzione artistica, corporate identity,<br />
editing, project management, stampa<br />
tipografica e illustrazione e scrittura di<br />
fumetti. Sono esperta in illustrazione digitale<br />
e nella Creative Suite Adobe, in particolare<br />
Photoshop. Sono nata e lavoro a Forlì<br />
collaborando come freelance con alcune ditte<br />
italiane e statunitensi. Nel tempo libero<br />
lavoro sui miei progetti personalil o mi trastullo<br />
con giochi di ruolo indie, libri e dvd”.<br />
Claudia quando è iniziata la sua carriera,<br />
molto ricca, che la porta da un settore<br />
dell'arte all'altro?<br />
Io ho cominciato a lavorare che ancora stavo<br />
studiando all'Acc<strong>ad</strong>emia di Belle Arti di<br />
Bologna e iniziare a lavorare è stato ciò che<br />
mi ha portato <strong>ad</strong> interrompere lo studio in<br />
Acc<strong>ad</strong>emia. Ero al secondo anno, se ben<br />
ricordo. All'inizio ero impegnata con il lettering<br />
dei fumetti per Granata Press, poi ho<br />
realizzato <strong>ad</strong>attamenti per i manga, qualche<br />
illustrazione per la <strong>rivista</strong> di giochi "Kaos".<br />
In seguito alcuni numeri di “Terry's<br />
Angels”, il fumetto che realizzavo con<br />
Michele Gelli, quindi supervisione delle<br />
edizioni di manga, packaging per DVD e<br />
grafica in generale, sempre in ambito anime<br />
e manga prima con Dynamic Italia e poi per<br />
Shin Vision. Dal 2006 sono a tutti gli effetti<br />
un freelance e continuo a occuparmi di<br />
illustrazione, fumetto e grafica.<br />
Gli stili che usa sono davvero moltissimi<br />
per essere un'artista “sola”...<br />
Beh, sì, quando lavoro su un progetto cerco<br />
quanto più è possibile di trasmetterne l'atmosfera,<br />
proprio per questo <strong>ad</strong>eguo il mio<br />
stile al materiale che sto illustrando. Per<br />
esempio mi è capitato di fare la copertina<br />
dell'edizione italiana del manga di Jeeg edito<br />
da Dynamic Italia e naturalmente mi<br />
sono dovuta <strong>ad</strong>eguare a uno stile preesistente.<br />
Questo è un esempio di un caso un<br />
po' estremo, se vogliamo.<br />
Quali sono le sensazioni o emozioni positive<br />
o negative che la stimolano a creare<br />
un’opera?<br />
Raramente faccio un'illustrazione a sé stante,<br />
così per mio puro piacere. Anche quando<br />
creo per me stessa, cerco di dar vita a<br />
progetti più articolati, per esempio nel caso<br />
del fumetto Terry's Angels. A volte disegno<br />
per il puro piacere di farlo ma mi diverte di<br />
più pensare a un progetto più complessivo,<br />
studiarlo e capire quale possa essere la sua<br />
"sede" più appropriata.<br />
Non c'è per esempio una ragazza che<br />
incorpora i suoi desideri, le speranze e i<br />
suoi sogni...<br />
Onestamente no, anche perché in genere<br />
cerco di fare illustrazioni che in qualche<br />
modo raccontino una storia, quindi ogni<br />
volta i personaggi, cerco di farli appropriati<br />
e coinvolgenti a modo loro. Mi piacerebbe<br />
che chi guarda potesse avere una<br />
sensazione di quello che<br />
può essere il carattere dei<br />
personaggi rappresentati e<br />
sentirsi coinvolto dalle<br />
loro situazioni. I personaggi<br />
sono mille, cambiano<br />
sempre.<br />
Le persone di oggi come<br />
sono cambiate o diventate<br />
secondo lei?<br />
Francamente mi trovo a<br />
muovermi in ambiti in cui<br />
la socialità io la ritrovo<br />
comunque, forse è solo una<br />
fortuna mia. Quando si parla<br />
di gioco, uno dei principali<br />
ambiti che frequento, si<br />
tratta di situazioni che spin-<br />
–– 57 ––<br />
Goldrake (Ufo Robot<br />
Grendizer) (Kids &<br />
Advertising Work) illustrazione<br />
per copertina di un'edizione<br />
home video<br />
Febbraio 2011<br />
Terry's Angels (Fantasy & SF Illustration Work)<br />
gono necessariamente alla socialità. Si è<br />
vero che il mondo di oggi è cambiato e ha<br />
meno incontri faccia a faccia, predilige contatti<br />
telematici.<br />
È un tema vasto e grande e sinceramente<br />
non mi sento neanche qualificata per dare<br />
un'opinione su questo argomento.<br />
La diffusione del fumetto in Italia: ci sarà<br />
un po’ più interessamento a questa<br />
realtà?<br />
Certamente sì perché è un bellissimo mezzo<br />
di espressione. Molto positivo è il fatto<br />
che le tecnologie più moderne hanno reso<br />
molto più facile il potersi esprimere attraverso<br />
questo mezzo. Perché sia i computer<br />
con il desktop publishing che la stampa<br />
digitale hanno reso molto più facile il permettere<br />
una realizzazione concreta anche<br />
per produzioni più piccole, artigianali. Ora<br />
anche opere molto personali possono arrivare<br />
sul mercato, ,entre una volta per pubblicare<br />
un fumetto c'era bisogno di grandi<br />
tirature di una grande casa<br />
editrice. Al giorno d'oggi è<br />
possibile farlo anche in<br />
maniera più ridotta. Credo che<br />
questo aumenti moltissimo le<br />
potenzialità dell'espressione<br />
personale.<br />
Che consigli darebbe a chi<br />
come lei sta vivendo una<br />
passione nel mondo del<br />
fumetto e dell'arte?<br />
Penso che la cosa migliore sia<br />
sforzarsi, diventare veramente<br />
bravi in quello che ci piace<br />
fare. Credo che, con queste<br />
premesse, venga da sé anche<br />
una successiva applicazione<br />
pratica delle proprie capacità.
Febbraio 2011<br />
Partendo in vacanza in cerca di lavoro<br />
nel Regno Unito/The United Kingdom<br />
La “Queen’s University”<br />
Sicuramente mentre in Italia la crisi ha decimato<br />
e decima tuttora posti di lavoro, ci<br />
sono nazioni come la Germania che nonostante<br />
tutto sono cresciute economicamente<br />
ed industrialmente incrementando occupazione<br />
e stipendi, al contrario del nostro<br />
paese in cui gli stessi permangono tra i più<br />
bassi d’Europa ma con costi più alti.<br />
Nonostante il desiderio di cambiare o quanto<br />
meno di tentare l’avventura all’estero, ci troviamo<br />
di fronte all’ostacolo spesso insormontabile<br />
definito dal termine “emigrare”.<br />
La casa, gli affetti,i genitori, i figli, un contratto<br />
a tempo indeterminato, sembrano una<br />
fortuna talmente importante da non lasciare<br />
con leggerezza, nonché l’idea di fare un “salto<br />
nel buio” fa desistere molti di noi. Esiste<br />
però un modo per tastare il terreno e perché<br />
no tentare di fare il grande passo senza<br />
rischiare di perdere ciò che ci è più caro, quale?<br />
Partendo per una vacanza! Eh sì! Proprio<br />
cercando di unire l’utile al dilettevole è possibile<br />
organizzare una vacanza intelligente<br />
La “Bank of England”<br />
durante la quale visitare e<br />
vivere nel paese di destinazione<br />
scelto e soprattutto<br />
provare a cercare un'occupazione.<br />
È evidente che<br />
questo tipo di vacanza non<br />
è una vacanza all’insegna<br />
dello svago, del relax o del<br />
divertimento totale, sarà<br />
piuttosto una vacanza lavoro,<br />
una sorta di investimento<br />
per il futuro. Essere<br />
un emigrante al giorno<br />
d’oggi significa far parte<br />
del mondo e della cultura<br />
oramai “globalizzata” che<br />
lo contr<strong>ad</strong>distingue, quindi<br />
- non solo a parer mio - non è preclusa a nessuno<br />
la possibilità di costruirsi una nuova vita<br />
in un paese estero a patto che non si v<strong>ad</strong>a allo<br />
sbaraglio e che ci si <strong>ad</strong>atti rapidamente e<br />
completamente alla nuova realtà. Darwin<br />
sosteneva che: ”non è la più forte delle specie<br />
che sopravvive, né la più intelligente, ma<br />
quella più reattiva ai cambiamenti”.<br />
Come organizzare il proprio viaggio. La<br />
destinazione rappresenta la prima scelta,<br />
chiaramente oltre <strong>ad</strong> informarsi su posizione<br />
geografica, clima nei diversi periodi dell’anno<br />
e soprattutto situazione politica ed<br />
economica è soprattutto fondamentale imparare<br />
e studiare la lingua del posto oltre a<br />
prendere conoscenza della cultura locale. È<br />
poi opportuno comprendere se è necessario<br />
o meno approfondire anche la p<strong>ad</strong>ronanza<br />
della lingua locale: se non riuscirete a comunicare<br />
le vostre probabilità di successo diminuiranno<br />
drammaticamente anche se siete i<br />
più preparati nella vostra disciplina; a mio<br />
modesto parere chiunque voglia emigrare<br />
deve conoscere abbastanza bene l’inglese.<br />
Altro elemento fondamentale è la cultura del<br />
luogo: leggere in Inter<strong>net</strong> notizie riguardanti<br />
la vostra destinazione aiuta a comprendere<br />
meglio alcuni aspetti relativi agli usi e<br />
costumi tipici locali; e cercare di stringere<br />
amicizia con persone provenienti da quel luogo<br />
ma residenti in Italia, anche invitandoli<br />
per un caffè o una pizza insieme, per poter<br />
così approfondire il loro stile di vita e nel<br />
frattempo esercitarvi a conversare nella loro<br />
lingua. Sotto questo punto di vista consiglio<br />
di fare molta pratica con il parlato cercando<br />
–– 58 ––<br />
Vacanze & Lavoro<br />
qualche amico tramite social forum, social<br />
<strong>net</strong>work e chat, tutto ciò vi possa aiutare a<br />
“farvi l’orecchio”. È di fondamentale importanza<br />
prima di partire compilare un curriculum<br />
vitae (CV) in inglese e magari anche<br />
uno nella lingua locale, seguendo i modelli<br />
predisposti a livello comunitario (http://europass.cedefop.europa.eu/):<br />
siate concisi ed<br />
usate bullet points, verbi di “azione”, percentuali<br />
e numeri poiché molto spesso i selezionatori<br />
ricercano solo parole chiave.<br />
Preparate una copia per uso generale ma<br />
ricordate che dovrete <strong>ad</strong>attarlo a seconda del<br />
datore di lavoro a cui è rivolto, infatti dovrete<br />
presentare la vostra domanda in modo da<br />
combaciare con l’annuncio di lavoro al quale<br />
rispondete. Sempre prima di partire sarà<br />
utile pianificare il più possibile, come luoghi<br />
da visitare, dove soggiornare e qualunque<br />
altra attività. Sicuramente le riviste di<br />
viaggi e le guide sono molto utili ma altrettanto<br />
- se non anche di più - lo può essere<br />
Inter<strong>net</strong>, rappresentando la più ampia fonte di<br />
informazioni riguardanti ogni cosa; non<br />
intendo solo i classici siti turistici ma anche<br />
quelli utili per ricercare alloggi presso catene<br />
di alberghi, bed&breakfast, case in affitto<br />
o <strong>ad</strong>dirittura scambio di abitazioni<br />
(http://www.homeexchange.com). Prima di<br />
partire è necessario informarsi su tutto (costo<br />
della vita, trasporti, lavoro, consigli, etc.) su<br />
tantissimi forum, siti e link; ovviamente bisogna<br />
imparare a valutare e dare il giusto peso<br />
a tutto ciò che si legge.<br />
Le nazioni anglofone sono tra quelle con il<br />
miglior tenore di vita e spesso occupano le<br />
prime posizioni nelle classifiche di vivibilità.<br />
Organizzatevi in modo tale da poter trascorrere<br />
almeno un mese in terra inglese, le<br />
prime offerte di lavoro difficilmente arriveranno<br />
prima di un paio di settimane, durante<br />
le quali potreste essere colti da momenti di<br />
crisi ma cercate comunque di mantenervi<br />
fiduciosi e in ogni caso di godervi il viaggio.<br />
Oltrepassato il tempo limite che vi sarete<br />
preposti allora non rimarrà altro che ritornare<br />
in patria, senza rimpianti e rimorsi, con<br />
il ricordo di un esperienza che vi avrà<br />
comunque arricchito.<br />
Inizio parlandovi di Londra, speciale anzi specialissima,<br />
una reale metropoli globale, che<br />
è in gr<strong>ad</strong>o di offrirvi tutto quello che volete<br />
qualunque siano i vostri interessi. Negozi a<br />
Vacanze & Lavoro<br />
L’Abbazia di Westminster<br />
volontà, famosi magazzini e mercatini per gli<br />
amanti dello shopping; musei e mostre quasi<br />
tutti <strong>ad</strong> ingresso gratuito per gli amanti dell’arte;<br />
grandi parchi per gli amanti del relax (e<br />
degli scoiattoli); teatri, cinema, pubs e clubs<br />
ovunque per gli amanti dell’intrattenimento e<br />
della vita notturna. La posta arriva il giorno<br />
dopo; la burocrazia è minore ed i servizi pubblici<br />
e di trasporto sono più efficienti rispetto<br />
al nostro paese. Ci sono anche i lati negativi,<br />
come il costo della vita, ma vi assicuro<br />
che qualsiasi sia il periodo di tempo passato<br />
a Londra vi cambierà la vita. Rimarrete stupiti<br />
dal rispetto delle regole e verso il prossimo,<br />
cosa a cui in Italia non siamo più abituati<br />
da molto tempo, certo anche in<br />
Inghilterra ci sono i “furbi” ma sono veramente<br />
pochi e spesso non sono inglesi.<br />
Ricordate ancora una volta che se la vostra<br />
conoscenza dell’inglese è di livello scolastico,<br />
le offerte di lavoro saranno limitate al settore<br />
ristorazione e a posizioni dove la conoscenza<br />
dell’italiano rappresenta un vantaggio:<br />
per esempio come guida turistica o venditore<br />
via telefono. Sarà quindi utilissimo iniziare<br />
la vostra vacanza partecipando <strong>ad</strong> uno di<br />
quei corsi di lingue che vi terranno impegnati<br />
solo al mattino; in questo modo migliorerete<br />
le vostre capacità linguistiche più rapidamente<br />
ed avrete il pomeriggio libero per esercitare<br />
e far pratica nella vita reale. Il mercato<br />
del lavoro, in Inghilterra, è di una dinamicità<br />
e flessibilità inconcepibili per un italiano. Le<br />
donne vengono trattate molto più alla pari e è<br />
la situazione ideale per colei che vuol fare<br />
carriera in base alle<br />
proprie qualità e<br />
capacità. L'aspetto<br />
gr<strong>ad</strong>evole è che le<br />
offerte di lavoro ri -<br />
portano chiaramente<br />
quanto sarà lo stipendio<br />
offerto oltre all'inesistenza<br />
di un limite<br />
di età massima per<br />
poter svolgere un<br />
impiego: molto spesso<br />
al comando ci so -<br />
no “giovani” quarantenni<br />
ed nuovi impiegati<br />
<strong>sulla</strong> cinquantina.<br />
Non aspettatevi di<br />
trovare immediatamente<br />
un lavoro a<br />
tempo pieno e indeterminato, rischiate di non<br />
essere in sintonia con un mercato del lavoro<br />
che si muove <strong>ad</strong> una velocità infrenabile.<br />
Dovrete mantenervi al passo con questi cambiamenti<br />
soprattutto perché il mercato professionale<br />
in Inghilterra è molto competitivo,<br />
ma con una buona e forte voglia di impegnarsi,<br />
la meritocrazia unita alle qualità personali<br />
vi permetteranno di fare molta str<strong>ad</strong>a.<br />
Per coloro che sono interessati <strong>ad</strong> emigrare<br />
nel Regno Unito senza una laurea ma vogliono<br />
comunque migliorare le proprie prospettive<br />
di lavoro, l’accreditamento da parte del<br />
City and Guilds può aiutare moltissimo a<br />
dimostrare che si è in gr<strong>ad</strong>o di lavorare al<br />
livello richiesto (http://www.cityandguilds.com).<br />
Per certe posizioni lavorative la laurea non è<br />
necessaria, in più se sei bravo e ti impegni la<br />
carriera sarà più facile rispetto all’Italia. La<br />
ricerca dell'occupazione oramai è basata da<br />
tempo su Inter<strong>net</strong>, che in UK ha veramente<br />
un peso notevole e utilità in moltissimi settori;<br />
infatti sono ormai rare le aziende che<br />
pubblicano offerte di lavoro in prima persona.<br />
Potrete rivolgervi <strong>ad</strong> agenzie di recruitment,<br />
i cui recruiters molto spesso vi potrebbero<br />
contattare telefonicamente per sostenere<br />
un’intervista.<br />
Lo stesso governo inglese offre un servizio<br />
di ricerca lavoro tramite i Job Centers<br />
(http://www.jobcentreonline.com).<br />
Su Directgov troverete informazioni per<br />
quello che riguarda le varie tasse, i sussidi,<br />
le pensioni, il lavoro, la sanità, l’assistenza<br />
ai genitori, scuole e istruzione fino al livello<br />
universitario, diritti dei citt<strong>ad</strong>ini, le ultime<br />
notizie su tematiche governative e tantissimo<br />
altro (http://www.direct.gov.uk).<br />
Oltre alla classica Londra - potrebbero essere<br />
le città del nord, che sono in gran parte centri<br />
industriali riconvertiti in città universitarie o<br />
–– 59 ––<br />
Febbraio 2011<br />
Il BBC Television Centre<br />
nodi finanziari. Questo le rende città estremamente<br />
ricche, piene di attività e iniziative volte<br />
a rendere più piacevole la vita in un posto<br />
dove ahimè il cielo è per lo più grigio e spesso<br />
piovoso. Mi sento di consigliarvi Leeds che<br />
è posizionata geograficamente nel centro esatto<br />
della Gran Bretagna, essendo a metà str<strong>ad</strong>a<br />
tra Londra ed Edimburgo, ha un aeroporto<br />
internazionale. Manchester è senza dubbio una<br />
città dinamica e vivace che offre molto: musei,<br />
gallerie d’arte, teatri, pubs, ristoranti e luoghi<br />
di divertimento in genere; è una località particolarmente<br />
<strong>ad</strong>atta ai più giovani per via della<br />
presenza di un'università tra le migliori al mondo.<br />
Letchworth è la prima Garden City costruita<br />
al mondo. Per “Garden City” si intende una<br />
Il “Ben Nevis” in Scozia<br />
città tutta salute, natura e niente fabbriche.<br />
Brighton è una località stupenda per i giovani.<br />
Buxton è una bellissima citt<strong>ad</strong>ina del<br />
Derbyshire ai confini con il Peak District<br />
National Park e a 50 minuti di treno da<br />
Manchester. Provate a visitare il sito rightmove<br />
(www.rightmove.co.uk), troverete un'ampia<br />
selezione di case, alloggi ed appartamenti<br />
in tutto il Regno Unito; qui le offerte sono sicuramente<br />
più abbordabili perché non vengono<br />
utilizzati i classici agenti immobiliari.<br />
Matteo Zoin
Febbraio 2011 Musica Musica<br />
Intervista con il manager degli artisti della musica Fabrizio Giannini<br />
Abbiamo avuto l’occasione di parlare per i<br />
lettori di Duemila con Fabrizio Giannini.<br />
La sua carriera discografica comincia nell’ottobre<br />
1980 alla CGD Messaggerie<br />
Musicali, dove ricopre varie posizioni, prima<br />
come responsabile Pubbliche Relazioni<br />
R<strong>ad</strong>io/Stampa/Tv poi come assistente<br />
all’Ufficio Artistico. Nel settembre del 1985<br />
lascia l’azienda per una Multinazionale, la<br />
CBS Dischi dove inizia a muovere i primi<br />
passi nella produzione del repertorio italiano<br />
e ricopre la posizione di Local Product<br />
Manager & A&R Manager. A giugno del<br />
1988 lascia la CBS e accetta la posizione di<br />
Vice Direttore Artistico alla EMI Music per<br />
dedicarsi totalmente alla sua vera passione:<br />
la ricerca e lo sviluppo di nuovi artisti. In questo<br />
periodo scopre i L<strong>ad</strong>ri di Biciclette ed inizia<br />
<strong>ad</strong> avere le prime soddisfazioni professionali.<br />
La band viene esclusa dal Festival di<br />
Sanremo, ma l’album diventa un grande successo<br />
di vendita e raggiunge il Disco D’Oro.<br />
Dopo due anni ricchi di esperienze, sia personali<br />
che professionali, accetta la proposta<br />
della WEA Italiana dove viene nominato<br />
Direttore Artistico.<br />
Nel febbraio 1990 inizia un periodo d’oro. A<br />
un mese dal suo arrivo alla WEA, firma<br />
appena ascoltato il primo contratto discografico<br />
di Luciano Ligabue, che era stato rifiutato<br />
da tutte le case discografiche. È subito<br />
un successo clamoroso e il segno tangibile di<br />
una grande scommessa vinta. Nel frattempo<br />
la WEA acquista la CGD e gli viene proposta<br />
la Direzione Artistica nell’azienda dove aveva<br />
iniziato la sua carriera. E qui avviene il<br />
secondo incredibile “colpo”: è dicembre del<br />
1992 quando scopre Laura Pausini, si batte<br />
per presentarla al Festival di Sanremo e inizia<br />
una delle storie più belle della sua vita professionale,<br />
ma in generale una delle storie più<br />
belle della musica italiana. Oltre che vincere<br />
il Festival, Laura diventa un’artista In -<br />
ternazionale e vende milioni di dischi in tutto<br />
il mondo. Nel 1994 scopre e lancia Irene<br />
Grandi e nel 1996 viene nominato Direttore<br />
Generale della C.G.D.<br />
Dopo 10 anni di grandi successi in Warner,<br />
decide di lasciare l’azienda per avere nuovi<br />
stimoli e accetta la proposta della EMI Music.<br />
Qui si ripete la fortunata tr<strong>ad</strong>izione del primo<br />
artista scoperto appena arrivato nella nuova<br />
azienda: è la volta di Tiziano Ferro. Anche<br />
per lui è immediatamente “successo internazionale”<br />
che lo vede scalare le classifiche e<br />
vincere premi in tutto il mondo. Inizia a cir-<br />
colare la voce che ha “fortuna”, all’inizio la<br />
cosa lo faceva arrabbiare poi un suo amico<br />
gli disse”Fabrizio nella vita bravi si può<br />
diventare, fortunati no”, da allora è il complimento<br />
più bello che gli si possa fare. Viene<br />
nominato Deputy Managing Director &<br />
General Manager Music Division, scopre e<br />
lancia Sergio Cammariere, Amalia Grè,<br />
Mondo Marcio e i Finley.<br />
A questo punto, giugno 2007, consapevole<br />
del momento difficile che stava attraversando<br />
la discografia e soprattutto il cambiamento<br />
nel modo di lavorare, decide di lasciare la<br />
EMI e di mettersi in proprio aprendo la A&R<br />
Management, società di Produzioni<br />
Discografiche e Management.<br />
A ottobre 2007 firma un contratto in esclusiva<br />
di Management con Tiziano Ferro che si<br />
affida a lui per l’intera gestione delle sue attività<br />
artistiche. La Be<strong>net</strong>ton è tra le prime<br />
aziende che gli chiede una consulenza e gli<br />
affida la Produzione Esecutiva del progetto<br />
Musicale “Birima”, con la partecipazione di<br />
Youssou N’Dour, Patti Smith, Simphiwe<br />
Dana, Francesco Renga e Irene Grandi, per<br />
promuovere e sostenere un fondo di finanziamento<br />
di Micro Credito per il lavoro in<br />
Senegal. A maggio 2008, colpito dalla personalità<br />
interpretativa e vocale di Giusy<br />
Ferreri, la rivelazione di X Factor, firma con<br />
lei un contratto di Produzione Esecutiva e<br />
chiede a Tiziano Ferro e Michele Canova di<br />
seguirne la Produzione Artistica.<br />
Giusy diventa il personaggio dell’anno 2008<br />
e il suo album d’esordio “Gaetana” raggiunge<br />
5 volte disco di platino con oltre 400 mila<br />
copie vendute. L’album, inoltre, è stato pubblicato<br />
in Spagna (in lingua spagnola),<br />
Germania, Belgio e Francia (in italiano) ed<br />
è stato presente nella classifica Fimi-Nielsen<br />
dei dischi più venduti in Italia per 50 settimane<br />
consecutive. A settembre 2009 si interrompe<br />
la collaborazione tra Giusy e Fabrizio<br />
–– 60 ––<br />
che non si occuperà più della sua<br />
Produzione Esecutiva e del suo<br />
Management. Questa decisione è stata<br />
presa di comune accordo al fine di permettere<br />
a Giusy di seguire un suo percorso<br />
artistico. L’album “Alla mia età” di<br />
Tiziano Ferro è stato attestato dalla Fimi<br />
Nielsen, come il “Disco più venduto del<br />
2009” superando le 500.000 copie vendute<br />
in Italia. Un’anno incredibile per<br />
Tiziano Ferro, ricco di successi e primati.<br />
A febbraio 2010 firma un contratto di<br />
Management in esclusiva con l’artista<br />
Nina Zilli. Nina diventa al suo esordio la rivelazione<br />
dell’anno 2010, un successo di vendite<br />
e concerti sold out. L’album di debutto<br />
“Sempre Lontano”, ha ampiamente superato<br />
il Disco d’Oro e il suo primo tour ha collezionato<br />
una lunga serie di concerti esauriti<br />
davanti <strong>ad</strong> un crescente numero di spettatori.<br />
A luglio 2010 firma un accordo con la DDC<br />
Dischi Di Cioccolata srl. Nello specifico si<br />
occuperà di tutta la parte Manageriale di<br />
Giorgia Todrani, in arte Giorgia.<br />
Leggendo della tua vasta attività e del<br />
tuo impegno notevole da dove possiamo<br />
cominciare pensando a spunti utili<br />
da cui partire?<br />
Io ho lavorato per 27 anni come discografico,<br />
facendo carriera come dirigente in varie multinazionali,<br />
questa è una parte della mia vita<br />
molto importante. Dopo di ciò dal 2007 ho<br />
in un certo senso cambiato vita, faccio lo stesso<br />
lavoro ma <strong>ad</strong>esso lo faccio per me. Sono<br />
diventato manager per gli artisti, mettendo a<br />
loro disposizione la mia esperienza da discografico,<br />
soprattutto nella ricerca e lo sviluppo<br />
di talenti ed artisti italiani.<br />
Quello che fai possiamo dire sia pari al<br />
lavoro di quaranta, cinquanta persone in<br />
un’agenzia americana?<br />
Non esageriamo. Quaranta o cinquanta mi<br />
sembra un po’ tanto. Io sono una persona che<br />
preferisce lavorare su pochi progetti ma su<br />
quelli in cui crede. Questo per potergli dedicare<br />
il tempo necessario e la passione, ho iniziato<br />
questa mia carriera da manager con<br />
Tiziano Ferro artista che avevo messo sotto<br />
contratto per la Emi. Dopo di che negli anni<br />
ho prodotto il primo album di Giusy Ferreri,<br />
dopo il grande successo con il disco d’esordio,<br />
abbiamo iniziato a vedere la sua carriera<br />
artistica in due direzioni diverse e avendo<br />
due mentalità contrastanti con lei ci siamo<br />
salutati. Sono una persona che non si lega ai<br />
contratti ma ai rapporti, i primi servono solo<br />
per litigare. Io rispetto la personalità e le idee<br />
degli artisti, ma se non si va d’accordo è<br />
meglio lasciar perdere. Cerco sempre di convincerli<br />
a fare le scelte migliori. Quest’anno<br />
ho iniziato a lavorare su Nina Zilli una giovane<br />
che ci sta dando delle forti soddisfazioni,<br />
è nuova, ha pubblicato il suo album da<br />
poco tempo e ha vinto il Disco di Platino,<br />
facendo un tour tutto esaurito nei clubs. E’<br />
l’unica che è uscita alla ribalta senza far uso<br />
di talent show. Giorgia l’ho da sempre voluta<br />
“firmare”, per me è bravissima, a luglio<br />
2010 c’è stato finalmente un accordo con lei<br />
per il management. Seguo Eros Ramazzotti<br />
dai primi di dicembre, ha appena finito la<br />
promozione del suo ultimo album e ha voglia<br />
di cambiare tante cose, mi ha chiesto un aiuto,<br />
una consulenza a livello organizzativo, di<br />
pianificazione del lavoro. Se tutti questi artisti<br />
dovessero uscire tutti allo stesso tempo<br />
per me sarebbe un dramma! Con loro se<br />
capita ci v<strong>ad</strong>o anche a giocare a pallone per<br />
dire, in giro in vacanza, ma soprattutto c’è<br />
un rapporto professionale. Con la situazione<br />
che c’è oggi, mega-strutture, promesse<br />
che non saranno mantenute, si sbaglia, bisogna<br />
avere i piedi per terra, comunicare direttamente<br />
con gli artisti, essere consiglieri <strong>sulla</strong><br />
programmazione, sul business e star loro<br />
vicino un po’ in tutto.<br />
Mai capitato di fare lo psicologo per gli<br />
artisti in un loro stato depressivo o di<br />
ansia?<br />
Sì, perché purtroppo il lavoro del cantante è<br />
molto bello ma non è tutto oro quello che<br />
luccica. Il mondo loro è un po’ come quello<br />
del calcio, in cui puoi avere a che fare<br />
con dei talenti giovanissimi, ventenni . Il<br />
confronto è difficile talvolta, quando le cose<br />
vanno bene sono tutti contenti e va tutto in<br />
maniera discreta, ma mi sono trovato in<br />
situazioni e momenti negativi, in cui questi<br />
artisti hanno bisogno di avere vicino delle<br />
persone che credono in loro anche nelle<br />
sconfitte e gli vogliono bene.<br />
Come talent scout quali sono gli indizi o le<br />
tracce che ti fanno pensare “questo o questa<br />
diventerà famoso/famosa”?<br />
Ho avuto la fortuna di una certa varietà, ho<br />
“svariato”.Il primo progetto in cui ho credu-<br />
to è stato i “L<strong>ad</strong>ri di biciclette”. Ci sono alcuni<br />
generi musicali che mi appassionano più<br />
di altri, il “pop” è uno di questi. Mi piacciono<br />
il talento, la personalità della voce di chi<br />
canta che mi danno un’emozione.<br />
Il primo grande artista che ho scoperto e che<br />
ha avuto successo è Luciano Ligabue, poi<br />
Laura Pausini, Irene Grandi e Tiziano Ferro.<br />
quando Ligabue lo sentii per la prima volta<br />
mi colpì moltissimo, lui ha avuto successo a<br />
trent’anni. Altro artista che ho scoperto è<br />
Sergio Cammariere davvero bravissimo.<br />
Comunque non è che esista una regola in base<br />
alla quale “scovi” i talenti. E’ importante il<br />
“timing”, il momento in cui questi talenti vengono<br />
scoperti, Ligabue mi arrivava in un<br />
periodo in cui i Litfiba erano al top, la Pausini<br />
in un periodo in cui piacevano Vallesi e<br />
Masini, ma che cantava il suo mondo nel suo<br />
modo. Credo sia importante capire quando è<br />
il momento in cui lanciare certi artisti. Ho<br />
sempre lavorato e continuerò a farlo in futuro<br />
solo con cantanti, artisti veri, perché sono<br />
tutte persone che hanno una forte personalità<br />
e si esprimono, questo non vuole dire escludere<br />
i cantanti meno bravi, ma dare la priorità<br />
a ciò che arriva con la voce e la musica. Il<br />
carisma poi fa il resto, riesce a conquistarti,<br />
sul palco è fondamentale.<br />
Quando arriva il successo... queste persone<br />
non perdono il rapporto con il mondo,<br />
gli altri, la realtà..?<br />
La vita dell’artista non è facile, perché in un<br />
attimo la fama ti cambia la vita. Poi la popolarità<br />
fa soffrire o distrugge in alcuni casi un<br />
cantante. Come il fatto di non poter andare a<br />
fare la spesa sereni o passare come una persona<br />
qualunque diventa difficile. Ci sono<br />
quelli che fuggono dalla “normalità”, andare<br />
al ristorante con gli amici è bello ma per loro<br />
diventa troppo, un continuo firmare autografi<br />
e fare foto con altri e gli artisti perdono la<br />
loro privacy. C’è chi scappa e va all’estero,<br />
anche per viverci, altri vivono bene il rapporto<br />
con il pubblico senza questo genere di<br />
“problematiche”.<br />
Secondo il tuo parere Fabrizio come mai<br />
si verificano questi episodi di rincorsa alla<br />
star da parte del fan?<br />
In Italia e nel mondo è normale, poi va da<br />
città a città. Mi rendo conto che nel nord Italia<br />
il rapporto con il personaggio famoso è diverso<br />
rispetto al sud, in cui i rapporti e le perso-<br />
–– 61 ––<br />
Fabrizio Giannini con Nina Zilli<br />
Febbraio 2011<br />
ne sono più caldi, però questo acc<strong>ad</strong>e un po’<br />
a tutti i personaggi famosi, dal calciatore,<br />
all’attore, al personaggio che diventa pubblico.<br />
Alle persone piace parlare con queste persone,<br />
farsi scattare una foto, conoscere il loro<br />
punto di vista, poi oggi per quanto riguarda la<br />
musica contrariamente a molti anni fa, i cantanti,<br />
un’evoluzione molto positiva, sono dei<br />
personaggi che comunicano, lanciano dei<br />
messaggi e i testi sono diventati preziosi. La<br />
gente cerca valori non canzo<strong>net</strong>te che forse<br />
dureranno sì e no poco tempo.<br />
Oggi si tr<strong>ad</strong>ucono i testi di canzoni internazionali,<br />
ci si chiede quale sia il messaggio<br />
che un cantante trasmette, non siamo più in<br />
un tempo di canzo<strong>net</strong>te, ma di testi impegnati<br />
e impegnativi.<br />
Politica e cantanti in politica..?<br />
Uno può avere degli schieramenti o preferenze,<br />
in passato i famosi cantautori avevano<br />
certe simpatie, io oggi non vedo l’artista<br />
politicamente schierato, potrebbe essere un<br />
simpatizzante però non è più come una volta.<br />
Il cantante fa il suo mestiere.<br />
Progetti, sogni e intenzioni per il 2011?<br />
Ho un anno durissimo in arrivo, tre dischi<br />
che usciranno, Nina Zilli, Giorgia e Tiziano<br />
Ferro, e mi aspetto molto da questi album,<br />
la collaborazione con Eros andrà avanti e nel<br />
2012 ci sarà il suo nuovo album.<br />
Voglio fare un disco pazzesco con Giorgia e<br />
prendermi del tempo non per “comprare a<br />
questi artisti il motorino” ma per creare più<br />
affiatamento con loro.
Febbraio 2011<br />
Sentirsi citt<strong>ad</strong>ina del mondo: Elisabetta Fan tone e le abilità di una sola artista<br />
Elisabetta Fantone fotograta da Paul Misciagno<br />
Italiana di nascita, ma citt<strong>ad</strong>ina del mondo,<br />
Elisabetta Fantone è una superstar del jet-set<br />
multi-sfaccettato pronta per la stima internazionale.<br />
Nel 2006 ha conquistato il Can<strong>ad</strong>a<br />
con la sua bellezza mozzafiato e la sua recitazione<br />
di innegabile bravura, quattro anni<br />
poco dopo, diventa anche una celebre pittrice<br />
di pop-art e cantante di successo.<br />
Le abbiamo rivolto alcune domande.<br />
Elisabetta può dirci qualcosa del suo passato<br />
italiano? Si sente più americana o europea?<br />
Nel 1986 i miei genitori decisero di trasferirsi<br />
con tutti noi (i miei tre fratelli ed io) in Italia.<br />
Per i successivi 4 anni sono cresciuta in un<br />
paesino chiamato Macchiagodena.<br />
L’italiano era la mia prima lingua e fino <strong>ad</strong><br />
oggi lo parlo ancora in famiglia, con parenti e<br />
amici. Anche se ho vissuto in Italia in età molto<br />
giovane, devo dire che è una parte importante<br />
di ciò che sono oggi. I miei ricordi più<br />
preziosi sono di quel tempo. Un ricordo che<br />
sarà per sempre impresso nella mia mente è il<br />
giorno in cui la mia famiglia ha deciso di<br />
lasciare l’Italia per tornare in America e in quel<br />
momento mi ha influenzato moltissimo. Per<br />
fortuna abbiamo ancora la casa in cui sono<br />
cresciuta così ho sempre un posto nel quale<br />
andare quando sono in viaggio per l’Italia. Mi<br />
piace considerare me stessa più italiana che<br />
altro. Non credo che sia il luogo dove si nasce<br />
che fa chi si è. Penso che chi sei è più determinato<br />
dall’ambiente e dal modo in cui si viene<br />
cresciuti ed educati.<br />
Quante carriere ha? Come ci si sente a raggiungere<br />
così tanti traguardi?<br />
E ‘vero che ho molte carriere. Ho avuto un<br />
singolo che ha raggiunto il top delle classifica,<br />
ho scritto un libro, ho lavorato come conduttrice<br />
r<strong>ad</strong>iofonica, sono stata in televisione e ho<br />
una carriera di successo nella pittura, ma il<br />
mio vero amore sarà sempre la recitazione.<br />
Non mi sento come se avessi raggiunto i miei<br />
obiettivi in modo trionfante ... ancora! Anche<br />
se sono molto orgogliosa di quello che sono<br />
riuscita a realizzare fino <strong>ad</strong> oggi, cerco sempre<br />
di mettere tutte le mie energie e la passione in<br />
quello che faccio. Al momento, mi dedico<br />
principalmente alla mia pittura e alla recitazione<br />
perché credo che sia importante per un<br />
artista diversificare.<br />
Penso che sia importante per me esplorare continuamente<br />
e imparare perché mi dà un senso<br />
di direzione .<br />
Grande o piccolo schermo... qual è il migliore<br />
secondo lei? Quali sono i suoi pensieri<br />
<strong>sulla</strong> realtà r<strong>ad</strong>iofonica oggi?<br />
Ascolto ancora la r<strong>ad</strong>io quando sono in macchina,<br />
ma per me, non è quella di una volta. Mi<br />
sembra che il lato digitale<br />
della musica stia<br />
prendendo il sopravvento<br />
soprattutto ora che siamo<br />
in gr<strong>ad</strong>o di creare le<br />
nostre liste di brani e saltare<br />
tutta la conversazione<br />
e la pubblicità.<br />
La maggior parte degli<br />
attori ha cominciato in<br />
televisione prima di<br />
andare sul grande<br />
schermo. Fare televisione<br />
può risultare difficile<br />
per alcuni attori.<br />
Quando un attore televisivo<br />
ha la possibilità<br />
di passare al grande<br />
schermo deve dimostrare<br />
a sé stesso per<br />
perdere l’etichetta di<br />
attore televisivo. Anche<br />
oggi molti attori stanno<br />
cercando di usare la tv<br />
–– 62 ––<br />
come un trampolino di lancio per arrivarea al<br />
grande schermo, anche se oggi gran parte dello<br />
stigma associato con la Tv non c’è più.<br />
Invece molti attori del grande schermo stanno<br />
cercando la sfida del piccolo schermo con<br />
le serie prodotte da registi di fama. Sono sempre<br />
stata attratta dal cinema, dove la sceneggiatura<br />
richiede di più da un attore, come<br />
aumentare i suoi limiti emotivi. Sono fortunata<br />
<strong>ad</strong> avere avuto la possibilità di farlo nel mio<br />
ultimo progetto “Il mio nome è Sandy” un film<br />
diretto da Marco Iammatteo dove interpreto<br />
una prostituta francese di nome “Sandy” nella<br />
città di New York. Per essere in gr<strong>ad</strong>o di<br />
comprendere appieno il personaggio dovevo<br />
diventare emotivamente “Sandy”. Il film uscirà<br />
nella primavera del 2011 e io sono entusiasta<br />
di vedere la storia su pellicola.<br />
Come creativa i soggetti ed i colori preferiti?<br />
Sono stimolata da alcune delle più grandi icone<br />
del mondo di ieri e di oggi.<br />
Creo famosi ritratti e le mie immagini sono<br />
spesso influenzate dalla cultura pop art degli<br />
anni 1950, 1960 e 1970. Sono sempre stata<br />
affascinata dalla speranza di condividere la<br />
mia visione personale del mondo del cinema,<br />
bellezza, glamour e celebrità mentre sogno di<br />
viverlo come loro. Creo lavori che ora sono<br />
motivati dalle mie esperienze legate al mondo<br />
affascinante dell’ animazione. I miei qu<strong>ad</strong>ri<br />
Klhoe e Kourtney Kardashian dal famoso reality show “Keeping up<br />
with the Kardashians” a fianco dei ritratti commissionati a Elisabetta<br />
Fantone (Klhoe, Kim e Kourtney)<br />
Arte Arte<br />
immortalano aspettative preconcette<br />
della bellezza. Ho scelto di<br />
riempire ogni tela con accuratamente<br />
orchestrate brillanti tonalità<br />
e colori, creando immagini<br />
che lasciano un senso di rilassante<br />
piacere all’osservatore.<br />
I sentimenti principali che vive<br />
quando lavora? Felicità, tristezza,<br />
incomprensione, finzione..?<br />
I sentimenti sono una parte molto<br />
grande di tutto quello che faccio.<br />
Che si tratti di pittura o recitazione<br />
entrambe le carriere coinvolgono<br />
l’espressione delle emozioni<br />
in modi diversi. La differenza<br />
per me è che la pittura può essere<br />
più di un metodo di pura espressione.<br />
Una volta che le emozioni<br />
sono vissute io le trasferisco in un<br />
display corporeo. Queste immagini vengono<br />
poi interpretate in modo diverso da ogni singolo<br />
spettatore. La pittura mi porta una certa<br />
pace interiore. Vedo le mie emozioni trasposte<br />
in colori e forme. Tuttavia, nella recitazione ho<br />
bisogno di creare le emozioni richieste. Per farlo<br />
devo talvolta cercare un’emozione specifica<br />
già vissuta e riviverla in quel momento. Altre<br />
volte creo semplicemente quella emozione e<br />
le cause che l’hanno creata.<br />
Riceve un gallerista che le chiede di creare<br />
una collezione dal titolo “Società: 1900-2000<br />
e oltre” ... Quanti qu<strong>ad</strong>ri creerebbe, i colori,<br />
le sensazioni che vorrebbe esprimere?<br />
Si tratta di una gamma piuttosto ampia di tempo.<br />
Pensate a quanto è stato fatto negli ultimi<br />
30 anni! Stiamo vivendo il futuro! Comunque,<br />
se dovessi dipingere una collezione, sarebbe<br />
probabilmente una collezione che rappresenta<br />
l’evoluzione delle donne nella nostra società<br />
negli ultimi cento anni. Rappresentando l’inferiorità<br />
intellettuale e fisica delle donne per la<br />
conquista di diritti e di potere.<br />
Rappresentando la trasformazione delle donne<br />
in ogni aspetto. Vorrei scegliere donne che<br />
hanno avuto un impatto importante nella evoluzione<br />
della storia. Io probabilmente dipingerei<br />
una ventina di pezzi. Vorrei iniziare con<br />
ritratti in bianco e nero fino a opere dai colori<br />
desaturati muovendomi lentamente in avanti<br />
nel tempo con l’aggiunta di più colore. Il<br />
titolo sarebbe: “‘Donne: al limite dell’evolu-<br />
<strong>Angelo</strong> Dundee (coach e manager di Muhamm<strong>ad</strong> Ali) davanti al ritratto commissionato<br />
a Elisabetta Fantone (a destra) dipinto per il campione<br />
zione”. Penso che potrebbe essere il mio prossimo<br />
ciclo di lavori!<br />
Un’agenzia per il turismo chiede le sue opinioni<br />
per delle vacanze da sogno ... cosa vorresti<br />
dire loro?<br />
Questo è probabilmente la più semplice<br />
domanda che mi ha chiesto finora. A Miami<br />
ho la fortuna di svegliarmi con l’oceano, tutti<br />
i giorni e tuttavia, vorrei ancora dire che la mia<br />
vacanza da sogno ideale sarebbe ... da qualche<br />
parte con una spiaggia e il sole ...<br />
Quello che la gente non manca nella loro<br />
vita non visitare Usa o in Can<strong>ad</strong>a?<br />
America del Sud è così caldo e conforte-<br />
Gretchen Rossi famoso personaggio del “Real<br />
Housewives of Orange OC” con Elisabetta<br />
Fantone e il ritratto commissionato all’artista<br />
–– 63 ––<br />
vole come dicono?<br />
Febbraio 2011<br />
Ci sono così tante differenze<br />
tra Europa e America. Dai<br />
governi alla televisione, dai<br />
tempi di cottura ai pasti.<br />
Dallo sport alla guida ... la<br />
lista potrebbe continuare!<br />
Per esempio in America si<br />
può parlare una sola lingua,<br />
l’inglese e si riesce a trovare<br />
la str<strong>ad</strong>a e òa direzione intorno.<br />
D’altra parte, l’Europa<br />
ha più lingue e nazioni!<br />
Un’altra grande differenza<br />
tra America ed Europa sono<br />
i grandi spazi. In America ce<br />
n’è tanto per muoversi, parchi<br />
e spiagge. L’America ha<br />
autostr<strong>ad</strong>e enormi e spesso<br />
si ha bisogno di una macchina<br />
per arrivare dove si vuole<br />
andare.<br />
Il Quebec per esempio è cinque volte più grande<br />
della Francia e ha dieci volte meno persone.<br />
Tutto è molto più grande qui! In America, l’intrattenimento<br />
è una parte importante della<br />
società. Per dire, abbiamo più di 400 canali<br />
TV tra cui scegliere a casa. Tuttavia, credo che<br />
l’America sia stata erroneamente interpretata<br />
in TV. Dovete visitarla per crearvi la vostra<br />
opinione. Anche se in America è possibile trovare<br />
qualsiasi cosa e tutto è possibile, qui io<br />
continuo a pensare che l’Europa in qualche<br />
modo sia più raffinata.<br />
Una casa editrice la contatta e le chiede un<br />
suo nuovo libro, in copertina “2011” ...<br />
quante pagine scriverebbe? Ci sarebbero<br />
più speranze, progetti o meglio non parlare<br />
del futuro..?<br />
Sì, sono d’accordo, non mi piace parlare di<br />
quello che potrebbe essere. Nella mia esperienza,<br />
ogni volta che ho parlato di qualcosa<br />
che sognavo acc<strong>ad</strong>esse, non è mai avvenuta.<br />
Come se quello lassù volesse solo tenermi<br />
coi piedi per terra. Così ho deciso da tempo<br />
di non parlare del futuro. Cerco sempre di<br />
vivere nel presente. Se dovessi scrivere un<br />
libro, sarebbe sul mio passato e presente, su<br />
quanta fortuna sono a trovarmi dove sono<br />
oggi e su come potevo solo sperare che il<br />
futuro fosse brillante come il mio passato<br />
effettivamente è stato. Forse per dare ispirazione<br />
<strong>ad</strong> altri.
Febbraio 2011<br />
–– 64 ––<br />
Sport<br />
Le vittorie di Magda Genuin<br />
Magda nasce <strong>ad</strong> Agordo il 17 giugno<br />
1979 e vive a Falc<strong>ad</strong>e, piccolo paese nel<br />
cuore delle Dolomiti Agordine in provincia<br />
di Belluno. Pratica lo sci di fondo<br />
fin da bambina, complice il p<strong>ad</strong>re <strong>Angelo</strong><br />
e la sorella Fabiana che prima di lei hanno<br />
gareggiato in questo sport. Magda<br />
ama questo sport e si dedica con grande<br />
passione e dedizione, ripagate con i risultati<br />
ottenuti in Coppa del Mondo nelle<br />
ultime stagioni!<br />
Maestra di sci dal 2001, nel 2004 diventa<br />
istruttrice ed entra a far parte dell’<br />
Esercito, il corpo militare che le ha permesso<br />
a tutti gli effetti di essere un’ atleta<br />
professionista garantendole una sicurezza<br />
economica.<br />
Sale sul podio in Coppa del Mondo 5<br />
volte nelle sprint (3 terzi posti individuali<br />
e 2 volte sul gr<strong>ad</strong>ino più alto nel team<br />
sprint), 1 volta terza in staffetta e mette<br />
nel cassetto due titoli italiani assoluti sia<br />
a tecnica libera che in tecnica classica.<br />
Il 12 dicembre 2008 si laurea in Scienze<br />
dell’ Educazione all’ Università di<br />
P<strong>ad</strong>ova, nel tempo libero le piace andare<br />
in montagna, esplorare nuove cime e lo<br />
sci d’alpinismo.<br />
La scelta di essere una sportiva a tutti<br />
gli effetti le ha aperto una nuova str<strong>ad</strong>a<br />
nella vita oppure l'attività fisica è<br />
secondaria in questo?<br />
Sicuramente la scelta di essere sportiva ha<br />
aperto una nuova str<strong>ad</strong>a....e oggi come oggi l'<br />
attività fisica è la cosa principale della mia<br />
giornata...e quindi tutto- tanto si svolge in<br />
funzione di questo.... sono contenta della scelta<br />
che ho fatto, consapevole del fatto che questa<br />
è una parentesi della mia vita, mi sento<br />
una privilegiata per aver avuto la fortuna di<br />
poter essere un' atleta professionista a tutto<br />
gli effetti..grazie al mio gruppo sportivo militare<br />
l' esercito!<br />
Posti e i paesi che l'hanno impressionata<br />
positivamente e in cui ci farebbe ritorno<br />
sicuramente?<br />
Senza ombra di dubbio l' America e in particolar<br />
modo il Can<strong>ad</strong>a, paese di cui sono innamorata<br />
e guarda caso il luogo dove ho fatto il<br />
mio primo podio in Coppa del Mondo...Mi<br />
piace per l' immensità dei luoghi e la natura<br />
selvaggia che regna sovrana!!<br />
Anche se come fondista il Nord e in particolar<br />
modo la Norvegia mi affascina, forse più per<br />
come viene vissuto il mio sport e per il rispetto<br />
che i nordici hanno verso il fondo!!...cosa<br />
che qui da noi manca, del resto lì lo sci nordico<br />
è a tutti gli effetti lo sport nazionale!!<br />
Che emozioni sono collegate al tenere in<br />
mano una medaglia scintillante e al non<br />
arrivare nei primi tre posti? Vittoria e sconfitta<br />
sono qualcosa di "abnorme" per chi<br />
pratica sport?<br />
Ho sempre festeggiato le medaglie e i podi<br />
come per voler lasciar scritto qualcosa di<br />
importante e l' ho sempre fatto con le persone<br />
a me care e vicine.<br />
Sono emozioni uniche che fanno venire i brividi.<br />
Una confidenza la notte dopo il mio primo<br />
podio in carriera non ho chiuso occhio!<br />
Oggi vivo i podi con minor intensità forse perchè<br />
sono nove i miei podi conquistati in<br />
Coppa del Mondo e magari mi sono abituata e<br />
mi dispiace un po' non sentire più emozioni<br />
così forti, ma credo sia normale!!<br />
Vittoria e sconfitta sono elementi impre-<br />
scendibili per chi pratica sport..l' una<br />
implica l' altra....E anche dalla sconfitta<br />
imparo molto e vivo emozioni forti<br />
quanto nelle vittorie..., chiramente nelle<br />
sconfitte si soffre ma a me sono servite<br />
per crescere come atleta e come<br />
persona...forse sono cresciuta più con<br />
le sconfitte che con le vittorie!!<br />
Ci sono persone con cui si è creata<br />
anche una bella amicizia, tra sfide, gare<br />
e competizioni? E' importante la condivisione<br />
di interessi?<br />
Sicuramente si sono persone con cui si è<br />
creato un bel rapporto d' amcizia...anche<br />
se una volta credevo e ricercavo un rapporto<br />
d' amicizia con tutti...oggi forse con<br />
l' età seleziono le persone con cui vale la<br />
pena essere amiche...Il mio sport è uno<br />
sport individuale, dove la competizione e<br />
la rivalità sono elementi importanti per<br />
conseguire gli obbiettivi che ti sei prefissato...non<br />
è facile creare rapporti d' amicizia<br />
veri quando sul campo si è una contro<br />
l' altra...Ho sofferto molto per amicizie<br />
che credevo vere e in realtà non si sono<br />
rivelate tali.<br />
Oggi sono contenta di aver chiaro che le<br />
amicizie vere sono poche e queste vale la<br />
pena di vivere davvero!!<br />
...la condivisione d' interessi è per me<br />
fondamentale...ma non è così facile in un<br />
ambiente sportivo.Quando vivi molto tempo<br />
insieme alla squ<strong>ad</strong>ra spesso l' interesse<br />
che ci unisce è lo sport...il resto magari lo<br />
condividi nelle vita privata.<br />
Suoi pensieri <strong>sulla</strong> contemporaneità?<br />
Mi spaventa un po' il mondo in cui viviamo e<br />
quello che sta succedendo...non mi piace!!<br />
Credo che manchino valori quelli che io ho<br />
avuto la fortuna di imparare facendo sport!<br />
I valori dello sport insegnano nella vita: accettare<br />
le sconfitte, rialzarsi e ripartire in momenti<br />
difficili, essere costanti e tenaci, credere in<br />
quello che stai facendo, soffrire, fare sacrifici<br />
che poi ti permettono di vivere emozioni intensi<br />
nel momento in cui sali sul podio, il mettersi<br />
in gioco con gli altri, il rispettare l' avversario<br />
e gli altri, conoscere l' umilità.<br />
A me lo sport sta insegnando tanto e mi piacerebbe<br />
dire ai giovani di praticarlo perchè credo<br />
davvero sia un insegnamento di vita e di<br />
valori....che oggi nella vita normale faccio fatica<br />
<strong>ad</strong> incontrare!!<br />
Arte<br />
Questo mese abbiamo avuto il piacere di<br />
prendere contatti con la giovane pittrice e<br />
artista Eliana Petrizzi che ha risposto a molte<br />
nostre domande, vi riportiamo le parti più<br />
interessanti dell’intervista.<br />
Guardando ai risultati e ai successi nello<br />
studio, un 60/60 all'artistico non è per<br />
niente poco.<br />
Ti ringrazio, ma non sono certo questi i successi<br />
nella vita. Il gr<strong>ad</strong>o di riuscita in ogni<br />
cosa corrisponde al livello di piacere che ci<br />
ha procurato il farle. Io ho sempre amato lo<br />
studio delle discipline artistiche ed umanistiche,<br />
per cui non mi è costato nulla riuscirvi.<br />
Peraltro, il Liceo Artistico non è la<br />
Facoltà di Ingegneria nucleare. E’ stata una<br />
scuola completa e ben strutturata, ma non<br />
direi particolarmente complessa.<br />
Richiede molta volontà la sua carriera?<br />
In che maniera programma una delle sue<br />
giornate? C'è spazio per il tempo libero?<br />
Il mio lavoro è come la danza classica.<br />
Richiede una disciplina ferrea, regole precise<br />
ed estremo rigore, esercizio continuo,<br />
umiltà e fatica. Molti credono a torto che<br />
l’artista sia una persona disordinata. Io invece<br />
ho imparato con gli anni che si può essere<br />
più liberi tra regole che si conoscono e<br />
rispettano che br<strong>ad</strong>i tra regole che si ignorano.<br />
La volontà intesa come determinazione,<br />
poi è fondamentale. Io vivo e lavoro in casa,<br />
a volte anche più di dieci ore al giorno, quindi<br />
più della media, ma ciò nonostante il pittore<br />
continua <strong>ad</strong> essere considerato un fantasmagorico<br />
nullafacente.<br />
Le mie giornate si programmano da sole in<br />
base al lavoro. Ho una vita regolare che, se<br />
non fosse per l’amore immenso che nutro<br />
per ciò che faccio, non esiterei a definire<br />
noiosa. Dipingo ogni giorno e finché dura<br />
la luce naturale. Mi prendo una pausa per le<br />
attività domestiche, poi ricomincio. Fre -<br />
quento pochissimo le persone e la vita sociale.<br />
Mi interessano poco: spesso mi annoiano,<br />
il più delle volte mi deludono. Mi capita<br />
lo stesso se resto in compagnia di me stessa.<br />
In fondo, io non sto veramente bene da<br />
nessuna parte.<br />
La sua attività in quanti e quali vesti la<br />
vede impegnata? Riesce a trovare del tempo<br />
per leggere, scrivere o avere un po’ di<br />
tempo da dedicarsi?<br />
Senza tempo libero non riuscirei <strong>ad</strong> attinge-<br />
–– 65 ––<br />
Febbraio 2011<br />
Tele e realismo di Eliana Petrizzi<br />
re energie per ciò che faccio. Per cui, par<strong>ad</strong>ossalmente,<br />
direi che il tempo libero è parte<br />
integrante del mio lavoro. Cosa faccio nel<br />
tempo libero? Moltissimo sport ed in particolare<br />
ciclismo. Sono l’unica donna di una<br />
squ<strong>ad</strong>ra di cicloamatori, la Polisportiva<br />
Comunale Team ANNALISA-CPS. Temo la<br />
forza di gravità e la floridezza delle donne<br />
più giovani. Per questo mi tengo in forma<br />
con massacranti circuiti di allenamento. I lati<br />
buoni del mio corpo cerco di valorizzarli,<br />
quelli così così li perdono. Faccio il punto<br />
della situazione: la vita è breve ed ho una<br />
piccola ruga d’espressione tra le sopracciglia.<br />
Mi convinco che alla mia età dovrei<br />
rendermi conto che, per esempio, la mia<br />
vanità non risponde a nessuna esigenza biologica<br />
essenziale. E’ quindi inopportuno che<br />
io perda tempo a preoccuparmi del mio<br />
aspetto, quando farei meglio a chiedermi a<br />
che gr<strong>ad</strong>o di “risveglio” sono giunta oggi<br />
fondamentalmente.<br />
A parte questo, <strong>ad</strong>oro passeggiare per i<br />
boschi, stendermi in primavera sotto gli alberi,<br />
stare da sola e sentire intorno a me<br />
l’Universo. Oppure sdraiarmi sul letto nella<br />
posizione del c<strong>ad</strong>avere: i pensieri evaporano<br />
uno <strong>ad</strong> uno come bolle. A quel punto,<br />
ogni cosa si vede e si comprende meglio.<br />
Amo moltissimo scrivere, ordinare cose,<br />
guardare libri di fotografia, leggere autori<br />
come Seneca, Peter Handke, Emile Cioran,<br />
Fernando Pessoa, Pablo Neruda. Scrivere<br />
soprattutto, molto più che dipingere, mi aiuta<br />
<strong>ad</strong> essere profondamente la donna che non<br />
riesco <strong>ad</strong> apparire.<br />
La sua produzione artistica annovera opere<br />
fotografiche e dipinti solamente oppure<br />
ci sono anche sue creazioni non ufficiali?<br />
Come convivono questi due interessi<br />
peculiari?<br />
Credo sia importante per un artista sperimentare<br />
linguaggi diversi, fermo restando<br />
le proprie poetiche di fondo. Talvolta capita<br />
che una tecnica sconosciuta suggerisca<br />
temi inediti all’artista stesso. E’ sempre<br />
bene accogliere il nuovo con curiosità e<br />
fiducia. Non esistono mie creazioni non<br />
ufficiali. Oltre alla pittura ed alla fotografia,<br />
con cui principalmente opero, disegno<br />
una linea di gioielli artistici che realizzo a<br />
mano e per i quali ho creato il marchio<br />
RACCONTIDEIROS. Realizzo inoltre una<br />
linea di oggettistica design per la casa. Il<br />
motivo è che mi annoia concentrarmi su un<br />
unico aspetto del fare, per questo mi alleggerisco<br />
diversificando.<br />
Da Avellino a Salerno, a Bari, Genova, da<br />
Vicenza a P<strong>ad</strong>ova, come ha visto e considera<br />
il Ve<strong>net</strong>o? Ci sono località dove sono<br />
state allestite mostre dedicate alle sue opere<br />
in cui ha vissuto particolarmente bene?<br />
Francamente, ovunque tranne che in Irpinia<br />
ed in Campania più in genere, e mi dispiace<br />
ammetterlo. Qui non esiste ancora il<br />
rispetto per la figura professionale e soprattutto<br />
culturale dell’Artista. Il pittore è ancora<br />
concepito come una figura romantica di<br />
nessuna utilità pubblica. Di fatti, qui tutti i<br />
miei colleghi sono stati costretti negli anni a<br />
svolgere una seconda attività di sostegno.<br />
Non esiste nelle Amministrazioni Pubbliche<br />
alcuna attenzione alla valorizzazione degli<br />
artisti del territorio. E non è solo a causa dei<br />
recenti tagli alla Cultura. Non c’è mai stata<br />
neanche prima. Domina a troppi livelli una<br />
paurosa ignoranza estetica che genera cattivo<br />
gusto ed indifferenza nell’approccio alle<br />
urgenze espressive della contemporaneità.<br />
Altrove, mi sono sempre trovata bene: ho<br />
visto il mio lavoro sostenuto, promosso, valorizzato<br />
sia nel pubblico che nel privato. Di<br />
contro, faccio fatica a ricordare negli ultimi<br />
anni un solo collezionista nella mia provincia<br />
o una sola mostra decente organizzata da un<br />
Ente Pubblico. Mi sono arresa: oramai non<br />
chiedo nemmeno più.<br />
Più in generale, devo ammettere che il<br />
momento artistico italiano non è dei migliori:<br />
troppo spettacolo, troppa farsa, troppa presunzione,<br />
troppo mercato, troppo prezzo e<br />
poco valore.
Febbraio 2011<br />
Patrizia Salviato, scrittrice e personal trainer con 20 anni di carriera nel fitness<br />
Patrizia Salviato è senza dubbio una delle più<br />
grandi star dello sport. E’ la prova che chiunque<br />
ha un sogno e un po' di perseveranza può<br />
raggiungerlo.<br />
Nata a Camposampiero (P<strong>ad</strong>ova) classe ‘72,<br />
a 18 anni si diploma presso l'Istituto<br />
Commerciale “E.U.RUZZA” a P<strong>ad</strong>ova.<br />
Effettua corsi di marketing ed inizia il mestiere<br />
di segretaria presso uffici commerciali<br />
d'Aziende le<strong>ad</strong>er nel settore delle telecomunicazioni<br />
con ruoli diversi. A 21 anni Patrizia<br />
decide, insoddisfatta da questo tipo d'attività<br />
impiegatizia, impostale dalla famiglia, di allenarsi<br />
presso la palestra più attrezzata di P<strong>ad</strong>ova:<br />
il New Olympia Club. Nel Campionato 2002<br />
conquista il podio al Campionato Italiano di<br />
Miss Fitness Italia NABBA e al Campionato di<br />
Miss Fitness Europa IBFA, nel Campionato<br />
2003 riconquista il titolo di Miss Fitness<br />
Europa IBFA. La sua passione per il fitness<br />
la spinge oltre <strong>ad</strong> allenarsi con costanza,<br />
partecipando alle competizioni più importanti<br />
in Italia, a collaborare con le riviste<br />
più importanti del settore, essendo considerata<br />
un esempio da seguire, che le dedicano<br />
diverse copertine e spazio per la pubblicazione<br />
di articoli sportivi. E' invitata<br />
come special guest da molteplici organizzazioni<br />
sportive, negozi per il fitness e Tv<br />
nazionali come Rai, Mediaset e altre.<br />
Inizia così a raggiungere una visibilità che le<br />
permette di stringere contratti come testimonial<br />
con i più notevoli marchi d'integratori del settore<br />
fitness.<br />
Nel 2000 darà una svolta definitiva alla sua<br />
attività professionale abbandonando definitivamente<br />
il lavoro di commerciale nel settore<br />
delle telecomunicazioni, iscrivendosi all'In -<br />
ternational Sports Sciences Association<br />
(ISSA), riconosciuta come le<strong>ad</strong>er mondiale<br />
nelle Certificazioni Fitness, che ha formato<br />
45.000 studenti come operatori qualificati nel<br />
campo dello sport (fitness trainer, istruttori e<br />
allenatori). ISSA si avvale di un supporto<br />
didattico eccellente e frequentando i programmi<br />
di specializzazione per essere continuamente<br />
aggiornata, Patrizia acquisisce l'esperienza<br />
tecnica e professionale completa che<br />
le permetterà di intraprendere la carriera di<br />
Personal Trainer con la certificazione riconsciuta<br />
a livello internazionale. Nel 2007 attiva<br />
un Centro Fitness a Pontedera (PI) con<br />
Marco Bolognesi (suo compagno attuale) e<br />
nel 2008 entra in Fitness First P<strong>ad</strong>ova come<br />
Personal Trainer professionista. Nel 2010<br />
Patrizia Salviato è riconosciuta dall'EREPS<br />
(Europea Register of Exercise Professionals).<br />
EREPS è regolamentato dal Consiglio per gli<br />
Standards dell' European Health and Fitness<br />
Association (EHFA) usando un sistema europeo<br />
ufficiale di idoneità che stabilisce la conoscenza,<br />
le abilità e le competenze che i professionisti<br />
dell'esercizio fisico devono ottenere<br />
per la registrazione.<br />
Patrizia, come è entrata a far parte del mondo<br />
del bodybuilding, c'è stato un momento<br />
o un evento particolare che l'ha portata a<br />
questa scelta? Aveva dei presentimenti che<br />
la palestra sarebbe diventata importante<br />
nella sua vita?<br />
La rottura di una relazione sentimentale a 23<br />
anni mi portò <strong>ad</strong> iscrivermi in palestra, un<br />
classico! Prima non sapevo nemmeno che<br />
cosa fosse una palestra anche se avevo praticato<br />
pattinaggio artistico, nuoto agonistico e<br />
atletica fino a 13 anni. Non avrei mai immaginato<br />
che diventasse la mia professione la<br />
palestra, contavo di non dover<br />
passare la vita seduta dietro <strong>ad</strong><br />
una scrivania a fare amministrazione<br />
ma di fare la giornalista o<br />
la ballerina di danza classica. Ci<br />
sono andata vicina!!<br />
Campionato Italiano di Miss<br />
Fitness Italia NABBA 1° classificata,<br />
Miss Fitness Europa<br />
IBFA 1° classificata; sono state<br />
molte le gare, le competizioni<br />
a cui hai preso parte? Che sensazioni<br />
ed emozioni prova uno<br />
sportivo nella vittoria e nella<br />
sconfitta, le persone al di fuori<br />
possono realmente comprende-<br />
–– 66 ––<br />
Sport<br />
re ciò che sente o cosa pensa chi è arrivato<br />
primo o terzo sul podio?<br />
Ho iniziato nel 1988 a gareggiare, partecipavo<br />
a 4 gare l'anno, poi, una volta vinti i<br />
campionati italiani ed europei nel 2002 ho<br />
deciso di partecipare alla gara più importante<br />
in Italia che è il Grand Prix 2 Torri a<br />
Bologna ed a gare internazionali. Inoltre<br />
negli ultimi 15 anni mi sono dedicata alla<br />
mia formazione di Personal Trainer e nel<br />
2005 ho attuato questa professione.<br />
Cos'è la "International Sports Sciences<br />
Association (ISSA)"? Può dirci qualcosa di<br />
questa realtà?<br />
ISSA Italia è il distaccamento nazionale della<br />
sede americana ISSA America, fondata<br />
negli anni '80 e le<strong>ad</strong>er mondiale del settore<br />
delle Certificazioni inerenti al Fitness. ISSA<br />
America nasce dalla volontà di Frederick<br />
Sport<br />
Hatfield (dr. Squat) e di Sal Arria di introdurre<br />
una codifica ed una seria specializzazione<br />
nel settore, dando la possibilità agli<br />
operatori ed ai tecnici di usufruire di un percorso<br />
culturale, di un aggiornamento professionale<br />
continuo.<br />
In Italia, dalla fine degli anni '90, Adriano<br />
Borelli (Presidente ISSA Italia) ha voluto portare<br />
ed <strong>ad</strong>attare al nostro Paese il medesimo<br />
percorso formativo.<br />
ISSA Italia promuove la cultura del Benessere,<br />
del Fitness e della Prevenzione intesi come<br />
corretto stile di vita dal punto di vista dell'alimentazione,<br />
dell'attività fisica e dell'integrazione,<br />
organizzando eventi culturali su tutto il<br />
territorio nazionale dal 1997. Lo sviluppo che<br />
ha fatto registrare in questi ultimi anni il settore<br />
Fitness ha richiesto una crescente domanda di<br />
professionalità: in più di dieci anni oltre 5.000<br />
studenti hanno partecipato ai nostri corsi e circa<br />
3.500 hanno conseguito e mantenuto le certificazioni<br />
acquisite, aggiornandosi ogni anno.<br />
Ad oggi i certificati ISSA Italia collaborano<br />
in centinaia di Centri Fitness e Centri<br />
Benessere tra i più importanti d’Italia.<br />
Ogni anno il numero di persone interessate<br />
alla formazione in ambito fitness aumenta: la<br />
consapevolezza delle proprie competenze<br />
acquisite si riflette in una maggiore capacità<br />
di soddisfare i propri bisogni e quelli dei propri<br />
clienti, spiegando e motivandoli a perseguire<br />
obiettivi, incrementando così la loro fidelizzazione<br />
e la loro fitness.<br />
Quando si trova con una persona, uomo<br />
o donna, giovane o anziano, come<br />
Personal Trainer quali sono le preoccupazioni,<br />
i pensieri o il sentire che più la<br />
impegnano al momento? Ha mai avuto<br />
dei casi disperati?<br />
Con l'esperienza maturata in 20 anni sul campo<br />
del fitness riesco <strong>ad</strong> entrare nella persona e<br />
a capire se viene da me per sé stessa o perché<br />
qualcuno l'ha obbligata o per piacere agli altri.<br />
I casi più disperati sono le persone in sovrappeso<br />
e gli obesi, che dopo aver dialogato ed<br />
investito tempo e soldi con me, dopo soli 2<br />
mesi abbandonano, perché ovviamente non<br />
era una loro spontanea scelta quella di venire<br />
in palestra e rivolgersi al Personal Trainer!<br />
Le persone in sovrappeso e obese non patologiche,<br />
innanzitutto devono curare la mente (che<br />
rispecchia il loro corpo) e poi saranno in gr<strong>ad</strong>o<br />
di decidere loro stesse a curare il loro corpo<br />
in palestra. Prima la mente e poi il corpo. Il<br />
contrario non dà nessun risultato.<br />
Poi ci sono alcuni che solo perché pagano si<br />
arrogano il diritto di non fare ciò che io consiglio<br />
e poi si lamentano con me per gli scarsi<br />
risultati ottenuti, fortunatamente sono solo il<br />
2%. Questi 2 tipi di persone devono rivolgersi<br />
<strong>ad</strong> altri tipi di professionisti in gr<strong>ad</strong>o di aiutarli<br />
psicologicamente.<br />
Il suo tempo come lo impiegherebbe? Il<br />
lavoro, il tempo "economico" invece cosa<br />
"pretende" o "esige" da lei? Interessi e hobbies?<br />
Arte, letteratura, matematica... cosa<br />
preferisce?<br />
Per me stessa prediligo tutto ciò che è cultura,<br />
spettacolo, gioco e sport individuali.<br />
Collaboro con riviste specializzate di fitness,<br />
sono spesso ospite in TV locali e nazionali.<br />
Scrivere è il mio hobby.<br />
Come atleta tende a dar peso all'aspetto<br />
sociale dell'umanità oppure meglio non<br />
fidarsi troppo di chi dice di interessarsi ai<br />
meno fortunati oggi come oggi..?<br />
L'umanità ha bisogno di amore, di rigenerarsi<br />
e di ossigeno ed io ho comunicato sempre<br />
qualcosa di positivo sia nello sport sia durante<br />
i colloqui con le persone che veramente hanno<br />
grossi problemi. Le persone che si dedicano<br />
ai meno fortunati sono ammirevoli e lo fanno,<br />
perché evidentemente era il loro destino.<br />
L'alimentazione, il sonno, le abitudini di tutti<br />
i giorni: le persone di oggi hanno molti<br />
problemi più di anni fa forse?<br />
–– 67 ––<br />
Febbraio 2011<br />
Lo stile di vita è totalmente cambiato: inizialmente<br />
l'uomo si svegliava, correva, si arrampicava,<br />
lavorava fisicamente e lottava per mangiare<br />
e costruire la propria casa, quindi l'uomo<br />
mangiava sano e consumava. Oggi tutti<br />
sono inattivi fisicamente: l'uomo si sveglia, si<br />
siede in auto, si siede in tram, in treno, si siede<br />
in ufficio si siede a tavola, quindi fisicamente<br />
l'uomo non fa nulla, soltanto chi va in<br />
palestra è attivo. Ecco perché l'umanità è sempre<br />
più malata e grassa.
Febbraio 2011<br />
–– 68 ––<br />
Spettacolo<br />
Spettacolo<br />
Elena Bonelli, artista internazionale, voce ufficiale dell’Inno di Mameli<br />
ai Mondiali in Corea e il progetto di canto tr<strong>ad</strong>izionale “Tanto pe’ cantà”<br />
Attrice e Cantante Internazionale si è esibita<br />
nei teatri più prestigiosi di oltre 130<br />
paesi del mondo, dalla Carnegie Hall di<br />
New York al teatro degli Champs-Élysées,<br />
dal Palazzo dell’Onu all’Auditorium di<br />
Tokyo, da Sidney a Città del Messico, da<br />
Islamab<strong>ad</strong> a Rio de Janeiro da Kuala<br />
Lumpur all’Europa tutta etc.<br />
Il Maestro Carlo Lizzani l’ha definita<br />
la nuova Anna Magnani, indicata dalla<br />
stampa italiana come l’erede di<br />
Gabriella Ferri con lo spettacolo<br />
“Roma in the world”, si è poi esibita<br />
in tutti i maggiori teatri di Roma:<br />
Teatro Romano di Ostia Antica, Teatro<br />
dell’Opera, all’Auditorium Parco della<br />
Musica, al Teatro Olimpico, Teatro<br />
Argentina, Salone Margherita e per 5<br />
anni ha toccato teatri nei 5 continenti<br />
chiudendo il tour con grande successo<br />
e standing ovation nel tempio mondiale<br />
della musica la prestigiosissima<br />
Carnegie Hall di New York. La voce<br />
ufficiale dell’Inno di Mameli interpretato<br />
ai Mondiali in Corea in mondovisione<br />
e inciso, in 1 milione e mezzo<br />
di copie, per la Presidenza della<br />
Repubblica e per la Presidenza del<br />
Consiglio dei Ministri, distribuite il 2<br />
giugno dal Corriere della Sera. Ha<br />
cantato nei teatri operativi di guerra a favore<br />
della Pace in Kosovo, in Pakistan e a<br />
Kabul per il concerto di Natale 2002.<br />
Oltre al Cd Inno di Mameli, ha inciso: “La<br />
douce France di Juliette Grèco” con classici<br />
dell’esistenzialismo francese; “Napoli.<br />
Nà!” con le più belle melodie della tr<strong>ad</strong>izione<br />
napoletana.<br />
Elena Bonelli lancia il grande progetto di<br />
rilancio della canzone romana nel mondo<br />
con il film “Tanto pe’ cantà (Lazio è musica)”:<br />
i più bei brani della tr<strong>ad</strong>izione romana<br />
e del Lazio interpretati da Elena accompagnata<br />
dall’Orchestra Sinfonica di Roma e<br />
del Lazio diretta dal Maestro Pippo Caruso.<br />
Con la regia di Carlo Lizzani, la fotografia<br />
di Blasco Giurato, le coreografie di Franco<br />
Miseria, i costumi di Graziella Pera, le<br />
ambientazioni sceniche e la collaborazione<br />
alla regia di Maria Teresa Elena e la direzione<br />
artistica di Sergio Bardotti il film sarà<br />
diffuso in tutto il mondo.<br />
Le canzoni del film sono contenute nel Cd<br />
“Tanto pe’ cantà – Canzoni Romane” distribuito<br />
da Rai Tr<strong>ad</strong>e.<br />
La tr<strong>ad</strong>izione romana rivive nello spettacolo<br />
“Gran Gala della canzone romana” che<br />
ha debuttato a Budapest il 1 e il 2 giugno,<br />
con l’Orchestra Sinfonica Ungherese diretta<br />
dal Maestro Pippo Caruso e presto partirà<br />
per una tournée mondiale.<br />
Info: www.elenabonelli.<strong>net</strong><br />
Elena come preferisce definirsi: attrice,<br />
cantante..? Ha un'attività segreta magari<br />
di artista, compositrice, scrittrice di<br />
cui pochi o nessuno sa?<br />
Penso che non esista un’unica categoria in<br />
cui posso essere inserita…nella mia carriera<br />
ho vestito i panni di attrice, cantante,<br />
interprete, autrice di testi musicali e di sceneggiature<br />
teatrali e cinematografiche…il<br />
mio impegno artistico può essere descritto<br />
come “na passione…chiu forte e na catena”,<br />
parafrasando una canzone napoletana.<br />
Inoltre con il progetto “Inno di Ma -<br />
meli” sono diventata la voce ufficiale<br />
del nostro inno nazionale che ho<br />
esportato nel mondo.<br />
Se ho un’attività segreta? Beh non la<br />
definirei proprio così…piuttosto un<br />
ulteriore capitolo che si aggiunge alla<br />
mia lunga storia artistica: come saprete<br />
nell’ultimo anno e mezzo mi sono<br />
dedicata alla mia opera prima cinematografica<br />
“A Sud di New York”, in<br />
uscita nelle sale prossimamente.<br />
Che genere di film?<br />
E’ una commedia musicale, girata tra<br />
New York e il Sud Italia, che vede un<br />
cast di ottimi attori come Francesco<br />
Paolantoni, Franco Neri, Luca Na -<br />
politano, Fioretta Mari e tanti giovani<br />
esordienti.<br />
E’ un film che alla genuina commedia<br />
all’italiana aggiunge l’effervescenza<br />
del musical americano. Jenny, interpretata<br />
da me, è una donna da un passato<br />
di successo e ora alla ricerca di<br />
riscatto, punta tutte le sue carte su<br />
Carmelina (l’esordiente Carmen<br />
Napolitano), una giovane ragazza del<br />
Sud Italia con tanti sogni nel cassetto<br />
ma senza i mezzi per avverarli. La loro storia<br />
le rende protagoniste di una serie di esilaranti<br />
gag e inattesi imprevisti che garantiscono<br />
un intrattenimento sano ed originale.<br />
Insieme all’amicizia, i sogni e la musica<br />
non poteva mancare l’amore, ulteriore punto<br />
di forza del film, che vede protagonista<br />
Carmelina e il suo amato Marco (Luca<br />
Napolitano). “A Sud di New York” è un film<br />
<strong>ad</strong>atto a tutte le età perché intrattiene il pubblico<br />
con la freschezza esaltando i sognatori<br />
e riscattando i disillusi.<br />
Come si è trovata nei panni di regista?<br />
Era la prima volta che mi mettevo alla prova<br />
nell’arte della regia. L’esperienza, sebbene<br />
faticosa e totalizzante, mi ha dato una<br />
immensa soddisfazione. Difatti ora sto lavorando<br />
sul progetto di un nuovo film, una<br />
coproduzione italo-francese sul personaggio<br />
di Juliette Gréco, la famosissima attrice e<br />
cantante francese musa degli esistenzialisti.<br />
Com'è la sensazione di aver viaggiato<br />
davvero moltissimo e essersi esibita nei<br />
teatri del mondo?<br />
Un grandissimo dono che mi ha fatto la mia<br />
carriera di artista.<br />
E’ dal 1996 che porto nel mondo la mia<br />
cultura, la mia nazione, i suoi suoni e le sue<br />
canzoni. Soprattutto grazie alla musica, un<br />
veicolo di emozioni che non conosce barriere,<br />
ho potuto toccare più di 130 paesi nel<br />
mondo, assaporandone la cultura e le tr<strong>ad</strong>izioni.<br />
Esperienze memorabili, uniche che<br />
mi hanno arricchito personalmente e dal<br />
punto di vista professionale.<br />
Le canzoni e gli autori moderni che sono<br />
più in sintonia con lei? Ci sono persone<br />
con cui le piacerebbe esibirsi o anche<br />
competere in un concorso canoro o di<br />
recitazione?<br />
Altroché: Ligabue, Pausini, Bocelli…grandi<br />
talenti, grandi energie…grandi!!!!<br />
E' cambiato molto rispetto al suo passato?<br />
La situazione odierna è diversa da<br />
quella che l'ha vista farsi conoscere spettacolo<br />
dopo concerto?<br />
Totalmente! Quando ho debuttato lasciai la<br />
televisione con cui ero partita alla grande<br />
con Proietti, Trapani e Falqui per andare a<br />
fare la protagonista con De Simone.<br />
La situazione del teatro in Italia..?<br />
Dobbiamo preoccuparci?<br />
E’ evidente che attualmente la cultura in<br />
genere stia attraversando un momento poco<br />
felice, con i numerosi tagli dei finanziamenti<br />
che rappresentano un indebolimento<br />
del nostro patrimonio. Quando vedo in altri<br />
paesi dove investono il 60-70% nella cultura<br />
e noi il 4-7% inorridisco!<br />
A parer suo qual è il motivo che ogni giorno<br />
nascono nuovi artisti musicali, bands... Può<br />
essere una svista considerare che c'è molto<br />
desiderio di musica nei tempi attuali?<br />
Non penso che il bisogno di musica sia<br />
cambiato molto rispetto al passato. Il desi-<br />
derio di esprimersi attraverso le<br />
sette note è sempre esistito e<br />
sempre esisterà., per fortuna<br />
nostra.<br />
Certo è che oggi i modi e gli strumenti<br />
per fare musica si sono moltiplicati<br />
così come i canali per<br />
diffonderla (si pensi a quante canzoni<br />
vengono lanciate su inter<strong>net</strong>).<br />
Senza dimenticare che la televisione,<br />
attraverso i numerosi reality<br />
show, ha dato negli ultimi anni<br />
a molti giovani artisti la possibilità<br />
di realizzare progetti musicali.<br />
Tuttavia questa velocità nell’immettere<br />
nel mercato nuovi nomi<br />
fa anche si che il successo si stemperi<br />
in pochi mesi o al massimo<br />
in un anno. Il successo di chi invece<br />
si è affermato in passato dura<br />
ancora oggi e durerà in eterno.<br />
Ci sono persone che le sono state<br />
accanto nei momenti solari e<br />
meno piacevoli non solo della<br />
sua vita?<br />
Fortunatamente ho avuto una carriera sempre<br />
in discesa, ho guardato sempre avanti<br />
crescendo di giorno in giorno. Di errori per<br />
contro se ne fanno tanti, ma il bilancio è<br />
molto positivo.<br />
Sono riuscita a realizzare il sogno che avevo<br />
dai sette anni in poi: cantare di fronte al<br />
grande pubblico teatrale! Ho avuto una persona,<br />
il grande Claudio, che mi è sempre<br />
stato a fianco con grande attenzione e devozione,<br />
facendomi sognare e portandomi<br />
esattamente l<strong>ad</strong>dove volevo. Una straordinaria<br />
persona con cui riesco pienamente <strong>ad</strong><br />
essere me stessa e a cui voglio molto bene.<br />
Gli amici, i familiari, i conoscenti... le<br />
danno mai delle opinioni su ciò che fa?<br />
E' più importante ciò che lei considera<br />
della sua attività?<br />
Ho sempre creduto in me stessa e nella forza<br />
delle mie idee ma allo stesso tempo ho<br />
sempre dato importanza ai consigli delle<br />
persone che mi circondano.<br />
Sono solita condividere i miei progetti artistici<br />
con il mio staff innanzitutto. E’ fon-<br />
–– 69 ––<br />
Febbraio 2011<br />
damentale essere ricettivi verso i pareri e i<br />
suggerimenti di chi ti sta intorno, per arricchirsi<br />
e dare maggiore forza alle proprie<br />
iniziative.<br />
2011: anno dispari... Secondo lei come sarà?<br />
Credo ottimo, meraviglioso come non mai.<br />
Sono di natura una persona ottimista, credo<br />
nella forza di volontà e nella qualità dei progetti<br />
non nella scaramanzia. Pari o dispari<br />
non fa differenza, io lavorerò come sempre<br />
per offrire qualcosa di bello ed emozionante<br />
al mio pubblico.<br />
Se la sentirebbe di dare dei consigli a chi<br />
vorrebbe far carriera? Come si può fare per<br />
conoscere le proprie capacità e "virtù"?<br />
Quello che posso suggerire sono i principi<br />
a cui mi sono sempre ispirata e che mi<br />
hanno portato <strong>ad</strong> essere quello che sono<br />
oggi. Fiducia in se stessi, tenacia, forza di<br />
volontà e spirito di sacrificio. Umiltà, non<br />
sentirsi mai arrivati e lavoro lavoro lavoro<br />
tanto lavoro.
Febbraio 2011<br />
–– 70 ––<br />
Musica<br />
Musica<br />
La storia del Palazzetto Bru Zane sede del Centre de musique romantique<br />
Anche Mozart si esibì tra le sue mura.<br />
Leggenda o verità, si racconta che un appena<br />
quindicenne Wolfgang Am<strong>ad</strong>eus, in uno<br />
dei viaggi italiani, fece tappa a Venezia<br />
durante il Carnevale del 1771 e suonò nella<br />
Sala da concerti del Casino Zane.<br />
Posizionato nel quartiere di San Stin, vicino<br />
alla Basilica dei Frari e alla Scuola<br />
Grande di S.Giovanni Evangelista, il Casino<br />
Zane venne costruito alla fine del 1600<br />
come luogo di svago del vicino Palazzo<br />
Zane, oggi sede dell’Istituto Sanudo, e a<br />
questo collegato da un giardino alla francese.<br />
Fu Domenico Zane <strong>ad</strong> affidarne il<br />
progetto all’architetto Baldassare Loghena,<br />
ma morì prima della fine dei lavori lasciandone<br />
la gestione al nipote Marino.<br />
Quest’ultimo lo <strong>ad</strong>ibì anche a luogo di studio<br />
e concerti per la giovane figlia violinista.<br />
Il Palazzo, tutelato dalla Sovrintendenza<br />
delle Belli Arti, è ritornato a quasi tre secoli<br />
di distanza alla sua antica funzione grazie<br />
alla lungimiranza di una magnate francese,<br />
Nicole Bru. Erede di una nota casa farmaceutica,<br />
innamorata della città dei Dogi e<br />
appassionata di musica, M<strong>ad</strong>ame Bru acquistò<br />
Palazzetto Zane, oggi Bru-Zane, nel<br />
2007. Gli importanti lavori di restauro hanno<br />
restituito alla città le sedici stanze che<br />
costituiscono gli 800 metri qu<strong>ad</strong>ri distribuiti<br />
su tre piani. Un intervento che ha permesso<br />
di riscoprire la splendida balaustra in legno<br />
dello scultore bellunese Andrea Brustolon,<br />
sovrastante la sala principale al centro dell’edificio<br />
utilizzata come sala da concerti, e<br />
gli affreschi attribuiti a Sebastiano Ricci.<br />
Il Quartetto Varese<br />
Palazzetto Bru Zane Festival - foto del soffitto della sala da musica con balaustra di Andrea<br />
Brustolon<br />
La volontà di M<strong>ad</strong>ame, signora dell’aristocrazia<br />
francese, era renderlo fucina di riscoperta<br />
e valorizzazione della musica francese<br />
a cavallo tra XVIII e XIX secolo, soprattutto<br />
quella meno nota al grande pubblico.<br />
Luogo migliore per farlo non poteva essere<br />
che Venezia, il cui fascino dec<strong>ad</strong>ente fu culla<br />
d’ispirazione per molti artisti romantici.<br />
É la stessa Nicole Bru a ricordarlo, facendo<br />
sue le parole di Friedrich Nietzsche in Ecce<br />
Homo: «quando cerco una parola per mu -<br />
sica, trovo sempre soltanto la parola<br />
Venezia». Palazzetto Bru Zane è diventato<br />
M<strong>ad</strong>ame Bru con il direttore scientifico<br />
Alexandre Dratwicki<br />
française, emanazione della Fondazione Bru<br />
dove la parola d’ordine è studiare, riscoprire,<br />
rivalutare svelandone gli aspetti più<br />
diversi e inattesi la parte meno conosciuta<br />
del repertorio musicale romantico francese,<br />
sia attraverso stagioni di concerti sia con<br />
seminari, edizioni e incisioni discografiche.<br />
L’attività è iniziata nell’autunno 2009 e ha<br />
visto, nel suo primo anno di vita, il susseguirsi<br />
di tre festival: Le origini del romanticismo<br />
francese, quindici appuntamenti<br />
attraverso il genere sinfonico, da camera e<br />
d’opera in Francia tra il 1780 e il 1830, Le<br />
salon romantique, che ha lasciato spazio<br />
all’espressione di giovani e talentuosi gruppi<br />
di musica da camera, e Il Pianoforte<br />
romantico, percorso musicale per esplorare<br />
lo straordinario sviluppo di cui lo strumento<br />
fu oggetto nel periodo romantico.<br />
L’attività concertistica 2010/2011, iniziata<br />
lo scorso autunno con una rassegna dedicata<br />
a Luigi Cherubini in occasione del<br />
250° anniversario della nascita del musicista,<br />
prosegue nel mese di febbraio con il<br />
Il Quartetto Mosaïques nel Palazzetto Bru Zane<br />
festival “Le Salon Romantique”.<br />
Riecheggiano così a quasi tre secoli di<br />
distanza le note del loro illustre predecessore,<br />
Mozart, i trenta diversi artisti che<br />
saranno protagonisti dei tredici appuntamenti.<br />
Come lo scorso anno, anche per que-<br />
Altra foto della balaustra del Brustolon<br />
sta seconda rassegna invernale la proposta<br />
artistica è delle più eterogenee e vuole dedicare<br />
spazio al talento di interpreti dalla promettente<br />
carriera. Carta bianca quindi a una<br />
decina di gruppi e giovani musicisti che<br />
muovono i primi passi ma anche <strong>ad</strong> artisti<br />
dalla carriera già affermata.<br />
I programmi musicali, elaborati a quattro<br />
mani dall’equipe del Palazzetto e dagli stessi<br />
esecutori, presentano al pubblico un<br />
ampio ventaglio di opere celebri affiancate<br />
–– 71 ––<br />
Febbraio 2011<br />
a rarità totalmente sconosciute. Sul palcoscenico<br />
saliranno le più diverse formazioni<br />
da camera: dall’ensemble vocale e strumentale<br />
– domenica 6 febbraio con Les<br />
Nouveaux Caractères diretto da Sébastian<br />
d’Hérin, unico concerto che avrà luogo<br />
presso la Scuola Grande San Giovanni<br />
Evangelista - al quartetto d’archi – martedì<br />
22 febbraio con il Quartetto Satie e domenica<br />
27 con il Quartetto Varèse – al trio,<br />
con Cyrielle Eberhardt (violino), Thomas<br />
Duran (violoncello) e Frédéric Sendra (fortepiano).<br />
La formazione di duo sarà declinata in molteplici<br />
varianti: voce e tastiera – il baritono<br />
Stéphane Degout e la pianista Hélène Lucas<br />
che giovedì 3 febbraio inaugurano la rassegna<br />
e il soprano Francesca Boncompagni<br />
con il fortepiano di Francesco Corti sabato<br />
5 febbraio – violino e pianoforte – domenica<br />
13 con il violinista Thomas Lefort e il<br />
pianista Alexandre Grelot e venerdì 18 con<br />
Vanessa Szigeti e Lorène de Ratuld – viola<br />
e pianoforte – sabato 12 febbraio Claire-<br />
Marie Le Guay e Lise Berthaud – violoncello<br />
e pianoforte - Yan Levionnois e Paul<br />
Montag venerdì 25 – flauto e pianoforte -<br />
mercoledì 16 febbraio Fabio Franco e Gino<br />
Brunello – e pianoforte solo con il recital<br />
di Geoffroy Couteau mercoledì 9 febbraio.<br />
Visitare Palazzetto Bru Zane e ascoltare un<br />
concerto nella sua sala da musica è senza<br />
dubbio una buona ragione in più per recarsi<br />
a Venezia durante il Carnevale. Per informazioni<br />
dettagliate sui programmi e per i<br />
biglietti www.bru-zane.com.<br />
Anna Barina
Febbraio 2011<br />
–– 72 ––<br />
Giovani in musica<br />
Baroque torinesi DOC<br />
I Baroque sono apparsi misteriosamente dalle nebbie delle colline e dalle montagne torinesi<br />
nel 2003, ma nessuno saprebbe con certezza indicarne il dove e soprattutto il come.<br />
Gli anziani delle “9 del mattino davanti <strong>ad</strong> un bianco” blaterano che siano stati inviati<br />
indietro nel tempo da una avanzata civiltà silvestre per insegnare all'umanità del terzo<br />
millennio la fonte inesauribile di energia nascosta nella terra, ma che quasi immediatamente<br />
abbiano preferito, imbracciati gli strumenti e accesi agli amplificatori, darsi al flirt con le<br />
ragazze della città. Dopo un album d’esordio distribuito dalla Musea Records (2007),<br />
dopo diverse esperienze “live” (Nick Cave, Primal Scream, Blonde Redhe<strong>ad</strong>) e “on air”<br />
(AllMusic, LifeFM London, R<strong>ad</strong>io JWave Tokyo, R<strong>ad</strong>ioRAI) nell’Aprile 2010 i Baroque<br />
ora danno alla luce il ROCQ. Forse il fine ultimo dei druidi quando li hanno inviati tra noi<br />
era proprio questo.<br />
I Gr3TA. La musica di GR3TA è un nuovo punk per un nuovo millennio. GR3TA è musica apocalittica.<br />
Primordiale. L’intento è quello di coniugare universi musicali differenti quali l'elettronica, l'alternative<br />
rock, la nu-wave, il post-punk e le sperimentazioni, creando un ibrido sonoro di sicuro impatto,<br />
dove le contaminazioni e le influenze si susseguono come in un gioco di specchi deformanti. L'unica<br />
str<strong>ad</strong>a per produrre musica nuova ed interessante passa per la contaminazione. GR3TA lo chiama “Ugly-<br />
Pop”: “Pop” in quanto melodica ed orecchiabile ed “Ugly” perché sporco e cattivo come dovrebbe essere<br />
il rock alternativo. Il nuovo album di GR3TA, intitolato semplicemente “Gr3ta”, sarà pubblicato a<br />
fine gennaio da Bagana Records, ed estremizza ed amplia il concetto alla base del progetto: una raccolta<br />
di canzoni, ognuna a suo modo diversa, ma funzionale <strong>ad</strong> una band che fà della libertà di espressione il<br />
suo credo. GR3TA sarà in tour in Italia ed Europa da gennaio: un’occasione da non perdere!<br />
Le Scimmie<br />
A distanza di tre anni dal primo EP (“L’origine”), Xunah e Mario Serrecchia tornano<br />
con il primo disco vero e proprio, un concept album strumentale, intitolato<br />
“Dromomania”. Disco quasi d’esordio dunque, ma a sentire questo monolite di riff,<br />
rumori, doom e devastazione strutturati in maniera ineccepibile, non si direbbe. Già<br />
perché i due, uno alla chitarra, l’altro alla batteria, come prima parola d’ordine<br />
hanno la scarnificazione del suono. Come seconda parola d’ordine… Nessuna<br />
parola. Niente voci in questo disco. Psiconoise strumentale con in testa cose ben<br />
precise del passato (Melvins, Kyuss, Nirvana, gli anni 70), ma con un approccio<br />
per cui tutto quello che è passato è passato. Il presente è ora, nelle mani di band<br />
come Le Scimmie, che tirano dritti per la loro str<strong>ad</strong>a, con la loro formula sonora..<br />
senza timori referenziali.. senza guardare in faccia a niente e nessuno.<br />
“Resurrextion” hip hop partenopeo<br />
Rap ed elettronica si fondono in “Elettro Sud”, nuovo disco del gruppo Hip Hop<br />
Partenopeo Resurrextion in uscita in tutti i negozi e store digitali il 17 Febbraio per la<br />
Relief Records EU.<br />
Dj Spider si è occupato della parte musicale del disco facendo ampio uso di drum<br />
machine e synth, ottenendo così un suono elettronico, cattivo alcune volte, che accompagna<br />
le liriche dei rappers. Uno sfondo forte e contemporaneo sul quale Jen One e<br />
Marsu, i due mc, scrivono testi altrettanto forti e di sicuro impatto emotivo <strong>sulla</strong> realtà<br />
che li circonda: in modo crudo e reale dipingono il disagio, ma anche la voglia di rivalsa e genuinità della loro terra, dipingendola così<br />
nelle sue varie sfaccettature. Il tutto per un prodotto finale di ampio respiro, ben strutturato e che può sicuramente trovare il consenso<br />
di un pubblico trasversale che v<strong>ad</strong>a oltre le nicchie e le barriere del genere, criticate dal gruppo che vuole diffondere a quante più teste<br />
possibili il forte messaggio del loro "Elettro Sud". I siti: www.facebook.com/resurrextion - www.myspace.com/resurrex<br />
Il buon rock di una volta<br />
I De<strong>ad</strong>peach sono un trio rock-psichedelico della provincia di Rimini; sono Steve al basso,<br />
Giovanni chitarra/voce e Federico alla batteria.<br />
Usano vecchia strumentazione, per viaggiare nel tempo ed il fuzz è l'astronave preferita.<br />
Ogni 4 o 5 anni erogano dischi in vinile per portare i passeggeri con loro, ma non li troverete<br />
facilmente al centro commerciale o dal vostro vicino di casa.<br />
Il loro è un suono fatto di riff energici, ed atmosfere psichedeliche che a tratti diventano<br />
colate laviche. Sono in giro dalla metà degli anni '90 con pubblicazioni sia in italia che<br />
all'estero. Nel 2011 è uscito il loro ultimo lavoro intitolato “2”, canzoni dirette dal timbro<br />
passatista dove rock, stoner e progressive si fondono in una miscela fatta di fuzz e liriche illuminate<br />
e potenti. Se vi capita di ascoltarli potreste essere disipnotizzati da quella che è la vita<br />
dormiente. Info: www.de<strong>ad</strong>peach.com<br />
Musica<br />
Il valore della musica per Michele Fazio<br />
Michele Fazio classe 1963 pianista<br />
e compositore tra le sue prime<br />
esperienze studia jazz e compone<br />
colonne sonore per il teatro.<br />
Collabora con vari cantanti<br />
in tour, tra i più importanti: Patty<br />
Pravo dal 1996 al 2000, suona in<br />
due suoi dischi live, “Bye bye<br />
Patty”' e “Patty live 2000”; con<br />
Teo Teocoli come pianista dal<br />
2002 al 2004, tra tours teatrali,<br />
trasmissioni televisive e dvd dello<br />
spettacolo. Con Gianluca<br />
Grignani dal 2005 al 2007.<br />
Inoltre ha suonato con Ronnie Jones, Gatto<br />
Panceri, Yoice Yuille, St. Clair.. etc...<br />
E’ autore della colonna sonora del film di<br />
Sergio Rubini, “Tutto l’amore che c’é” prodotto<br />
da Cecchi Gori e tre cortometraggi del<br />
regista Mino de Cataldo, vincitori di premi nel<br />
2002 e 2003 al Festival di Bolzano e<br />
Montecatini, tra le sue produzioni più importanti<br />
come autore e pianista, “Groove espresso”<br />
prodotto dalla Emi con il suo gruppo i “Groove<br />
Six”, “Percorsi” di Fazio/Petruzzelli/Di<br />
Modugno e l'ultima produzione “Waves” di<br />
Michele Fazio e Damiano Marino della<br />
Panastudio production. Ha suonato con Fabio<br />
Concato, Alessandra Amoroso, Federica<br />
Camba.<br />
Chi non conoscesse Michele Fazio e la sua<br />
musica chi si perde?<br />
Domanda difficile direi... sicuramente la mia<br />
musica è sincera e quindi magari si perde quello,<br />
ma per me è proprio difficile stabilirlo.<br />
Sono in arrivo anche tuoi ultimi lavori se<br />
non sbaglio...<br />
Certo a fine gennaio è uscito il mio primo<br />
disco con “Klang” per la Irma Records, un<br />
progetto musicale con i Logreco Bros. contrabbasso<br />
e batteria e la cantante Dagmar<br />
Segbers un progetto di pezzi inediti e cover di<br />
canzoni internazionali famose rivisitate in<br />
chiave jazz mentre a fine febbraio esce anche<br />
il mio primo disco solo pianoforte registarato<br />
a Oslo in uno degli studi più importanti al<br />
mondo, ed è stata una esperinza bellissima<br />
ed emozionante.<br />
Perché all’estero?<br />
Sono andato a Oslo perché da quando ho 15<br />
anni ascoltavo i dischi prodotti da un’etichetta<br />
tedesca Ecm e tra gli studi di registrazione,<br />
uno tra i più importanti in quella<br />
città, si trova il “Rainbow<br />
Studio”.<br />
La mia musica è un tentativo<br />
di scrivere melodie legate alle<br />
emozioni, alla capacità di trasmettere<br />
per me quei sentimenti<br />
a chi mi ascolta... E avevo<br />
bisogno di avere un grande<br />
suono di pianoforte. Ecco perché<br />
sono andato a Oslo e lì ho<br />
trovato tutto quello di cui avevo<br />
bisogno: il suono e un ingegnere<br />
del suono che aveva visto<br />
passare davanti a lui la musica degli ultimi 30<br />
anni, è stato bellissimo.<br />
Quante persone ti hanno dato un appoggio<br />
fino <strong>ad</strong> oggi? almeno tra musicisti si è ancora<br />
solidali?<br />
Diciamo che nella ipotesi più generale si i<br />
musicisti sono solidali...io ho avuto la fortuna<br />
di avere persone intorno che mi hanno sempre<br />
supportato e aiutato a credere sempre alle<br />
cose che faccio e sono stati sempre sinceri...<br />
ma non solo i musicisti amici amanti della<br />
musica che sono piu uno specchio e piu importanti...e<br />
a loro soprattutto che la musica deve<br />
arrivare chi la fa è sempre in qualche modo<br />
troppo coinvolto<br />
Gli strumenti musicali di cui non potresti<br />
proprio fare a meno.<br />
Credo il pianoforte.<br />
Le donne e l'artista. Come reagisce il sesso<br />
“f” a Michele e la sua persona oltre che il<br />
suo sound?<br />
(Ride ndr) Bene non posso saperlo, con così<br />
precisione, ma credo bene... spero.<br />
Beh, spezzo una lancia a mio favore, la cosa<br />
più sicura di me è che sono sincero sia nella<br />
–– 73 ––<br />
Febbraio 2011<br />
muisica che nel mio modo di essere e questo<br />
spero mi aiuti <strong>ad</strong> arrivare alle persone.<br />
Che canzoni hanno ancora un significato<br />
per te speciale sia tue che anche di altri<br />
artisti?<br />
Questa domanda è difficile. Le mie sono tante<br />
come quelle degli altri e poi dipende anche<br />
dai periodi per esempio io per un anno ho<br />
ascoltato almeno una volta al giorno “Over the<br />
rainbow” suonata da Keith Jarrett, un po’ folle<br />
direi ma è così. Per quanto mi riguarda credo<br />
che ci sia bisogno di ascoltare Pat Metheny<br />
per la sua continua ricerca e perché ha scoperto<br />
lui un nuovo modo di comunicare;<br />
mescolando jazz, emozione, grande semplicità<br />
e grandi melodie, poi Keith Jarrett, la sua<br />
potenza musicale infatti non è solo tecnica ma<br />
capace di entrare il più possibile negli animi.<br />
Per me la cosa più importante e più difficile,<br />
che sto cercando di fare da anni.<br />
Il futuro della musica e anche della tua professione<br />
come lo immagini?<br />
Arriveranno tempi duri o, anzi, qualche<br />
occasione buona e redditizia non mancherà<br />
di certo?<br />
(Ride ndr) Arriveranno tempi duri? Rido perché<br />
i tempi sono sempre duri in questa nazione<br />
sicuramente non vedo un buon futuro...<br />
Penso che tutti sono abbastanza lontani da<br />
capire le esigenze di chi fa la musica, in altri<br />
stati della comunità europea è completamente<br />
diverso.<br />
Le istituzioni almeno nel nostro paese come<br />
si confrontano con chi fa musica? Pensano<br />
a non lasciare loro anche una certa libertà<br />
o autonomia anche economica?<br />
In questo paese da almeno 10 anni la musica è<br />
solo il superfluo più di come era prima, non<br />
ci sono leggi non ci sono protezioni per chi la<br />
fa, ancora oggi quando ti chiedono che fai<br />
nella vita e rispondi il musicista loro ti chiedono:<br />
“si ma di lavoro che fai?”<br />
Conservatori, acc<strong>ad</strong>emie... ma la “facoltà<br />
di musica” come mai non attira molto i<br />
giornalisti?<br />
Forse non attira i giornalisti proprio per il<br />
motivo di cui parlavo prima non sono importanti<br />
ora in Italia, né la musica né la cultura<br />
anzi come si dice: “più sei ignorante e più<br />
non costituisci un problema”.
Febbraio 2011<br />
L’incanto dell’oro bianco.<br />
Porcellane dal Museo Marton<br />
Statuine, tazze e piattini, servizi da tè, caffè e cioccolata risalenti al Settecento e agli inizi<br />
dell’Ottocento tramandano il “profumo di un’epoca passata”, ricostruiscono il gusto del<br />
mondo che li ha ideati e prodotti, facendo assaporare la magia di un tempo ormai lontano.<br />
Sono circa duecento i pezzi realizzati dalle maggiori manifatture europee di porcellane,<br />
appartenenti al Museo Marton di Samobor in Croazia e in mostra nelle sale del museo della<br />
Fondazione Querini Stampalia di Venezia fino al 27 marzo 2011.<br />
Veri capolavori di uso quotidiano che arricchiscono le collezioni di una casa patrizia veneziana<br />
del XVIII secolo. “L’incanto dell’oro bianco. Porcellane dal Museo Marton”, organizzata<br />
dalla Fondazione Querini Stampalia e dal Museo Marton, vede esposta una selezione<br />
delle più preziose porcellane della collezione croata. Fondato nel 2003 dall’imprenditore<br />
Veliko Marton, il Museo Marton conserva oltre mille opere: dipinti, arredi, argenti,<br />
orologi, vetri di Boemia e una ricchissima collezione di porcellane del Settecento e Ottocento:<br />
da Sèvres a San Pietroburgo, da Meissen a Parigi, a Vezzi, a Doccia, con una predilezione<br />
per Vienna. Dalla collezione di “porcellana viennese” si possono ammirare oggetti della<br />
manifattura austriaca dell’epoca di Du Paquier e del periodo di Maria Teresa. Durante il<br />
regno della prima donna imperatrice del Sacro Romano Impero, la vita di corte raggiunse<br />
il suo apogeo, pervasa dallo spirito del tardo barocco, del rococò e dell’inizio dell’illuminismo.L’allestimento<br />
dell’esposizione è opera del giovane artista croato Sasa Sekoranja,<br />
che ha realizzato le vetrine dopo aver vissuto l’atmosfera settecentesca delle sale di Palazzo<br />
Querini Stampalia.<br />
Il Tesoro di Spilamberto e i Longobardi<br />
“Etruschi, il fascino di una civiltà” è la nuova<br />
iniziativa culturale della Fondazione<br />
Giuseppe Lazzareschi di Porcari (LU) che<br />
insieme alla Fondazione Antica Zecca di<br />
Lucca darà vita fino al 27 marzo 2011 <strong>ad</strong><br />
una suggestiva mostra, realizzata in collaborazione<br />
con il Museo Archeologico<br />
Nazionale di Firenze, che racconterà l’eccellenza<br />
del popolo etrusco, la prima grande<br />
civiltà sorta in Italia, proprio in Toscana.<br />
La vita di tutti i giorni, i territori, i luoghi, i<br />
riti, ma anche gli orientamenti culturali, la<br />
religione e il rapporto con l’aldilà, l’economia<br />
e la grande produzione artistica, il rapporto con le divinità, la<br />
magia, l’architettura e il design etruschi saranno raccontati attraverso<br />
una ricca collezione di oggetti, manufatti e volumi attraver-<br />
Flash<br />
“Il Tesoro di Spilamberto. Signori Longobardi alla frontiera”, è un’interessante<br />
mostra allestita nello Spazio Eventi “L. Famigli” di Spilamberto (Modena) fino al<br />
25 aprile di reperti di una necropoli celata per quasi 1500 anni dalle argille del fiume<br />
Panaro, fibule, pettini, collane, raffinati manufatti in vetro o in bronzo fuso,<br />
gioielli di rara fattura ma soprattutto armi, di tutti i tipi: sp<strong>ad</strong>e a doppio taglio, coltelli,<br />
cuspidi di lancia, punte di freccia, umboni di scudi.<br />
Info: Ufficio Cultura - tel. 059.789.964, Ufficio Eventi - tel. 059.789929<br />
www.comune.spilamberto.mo.it - www.comune.spilamberto.mo.it<br />
www.archeobologna.beniculturali.it<br />
Il fascino della civiltà etrusca in Toscana<br />
–– 74 ––<br />
so i quali sarà possibile scoprire i misteri<br />
di questa antica e sapiente civiltà che fiorì<br />
a partire dal X secolo a.c. Per la prima volta<br />
l’evento avrà una ulteriore ubicazione<br />
oltre al Palazzo di Vetro. La prestigiosa<br />
Fondazione Antica Zecca di Lucca nella<br />
casermetta di S. Donato sulle mura urbane<br />
ospiterà infatti la sezione dedicata alle<br />
mo<strong>net</strong>e, mentre nella sede centrale della<br />
Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa,<br />
Livorno nel cuore della città di Lucca, sarà<br />
possibile avere un piccolo “assaggio” dell’iniziativa<br />
culturale, grazie all’esposizione<br />
di alcuni degli oggetti della collezione.<br />
Info: tel. 0583.298163 - info@fondazionelazzareschi.it