Aurigeno: una realtà campanaria molto particolar - Campanologia
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<strong>Aurigeno</strong>: <strong>una</strong> <strong>realtà</strong> <strong>campanaria</strong> <strong>molto</strong> <strong>particolar</strong>e<br />
Le campane<br />
Come è già stato detto in precedenza, del concerto originale (Bizzozero 2 1884)<br />
non rimangono che la campana più piccola (Sib3) e la più grossa (Mib3), mentre le<br />
altre tre sono rifusioni ad opera dei Bianchi 3 (Lab3 e Sol3, 1920) e della fonderia<br />
Rüetschi 4 (Fa3, 1938). La presenza quindi di tre fusioni differenti non ha di certo<br />
giovato all’intonazione del concerto e in effetti sono presenti diverse stonature. Il<br />
timbro delle campane è invece piuttosto buono e non si notano nemmeno eccessive<br />
divergenze che sarebbero giustificate dalle diverse fusioni e soprattutto dalla<br />
notevole differenza tra le fonderie di Varese e quella di Aarau.<br />
Il camp anone<br />
2 Il fonditore del concerto originario è Giulio Cesare Bizzozero (che si firma sempre<br />
solo con le iniziali), l’ultimo fonditore di questa famiglia prima che la fonderia<br />
passasse in mano ai Bianchi tra il 1888 e il 1889.<br />
3 Le due campane del 1920 sono firmate “ A N GE LO BIANCH I & FIGLI VA RESE”, firma<br />
che contraddistingue i primi decenni di attività, mentre in seguito le campane<br />
saranno firmate solo “FONDERIA B IANCHI VA RE SE<br />
4 La fonderia Rüetschi in <strong>realtà</strong> non è più gestita dalla famiglia con questo nome già<br />
dal 1917, ma ne ha soltanto conservato il nome. Si tratta dell’unica fonderia<br />
svizzera ancora in attività.<br />
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