Il Brentella - Consorzio di Bonifica Piave

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Il Brentella 6 NUMERO 1 · GIUGNO 2002 APRIL PIOVOSO, MAGGIO VENTOSO, ANNO FRUTTUOSO ADOTTATO DAL CONSORZIO IL NUOVO PIANO PER IL RIPARTO DELLE SPESE E DI CLASSIFICA DEGLI IMMOBILI Un Beneficio perTutti, un Contributo da CIASCUNO Sono stati aggiornati sulla base delle indicazioni ricevute dalla Regione Veneto i criteri per determinare i contributi a carico dei consorziati. D’ora in poi saranno calcolati tenendo conto delle spese effettivamente sostenute dal Consorzio in ciascuna area in cui è suddiviso il territorio di competenza e dei benefici derivanti dalle diverse attività svolte: bonifica, irrigazione, fornitura di acqua per la produzione di energia. E dovranno essere versati da tutti i proprietari di terreni e fabbricati che ricadono all’interno del perimetro di contribuenza: perché tutti traggono vantaggio dalla gestione delle acque e dalla tutela idraulica del territorio garantita dal Consorzio Una moderna attrezzatura per l’irrigazione a pioggia Con delibera approvata dal Consiglio il 28 novembre 2001, il Consorzio Brentella ha adottato il “Nuovo Piano provvisorio di riparto e di classifica degli immobili”, un atto estremamente importante perché definisce i criteri sulla base dei quali vengono determinati i contributi dovuti dai consorziati, criteri che avevano ormai bisogno di essere rivisti, per tenere conto di come si è sviluppato il territorio del nostro comprensorio e di come si è evoluta l’attività svolta dal Consorzio. La richiesta è venuta dalla Regione Veneto, che ha emanato in proposito specifiche indicazioni di aggiornamento del vecchio Piano di Classifica del 1982. Punto essenziale di questo nuovo Piano è la correlazione tra le entrate e le spese effettivamente sostenute dal Consorzio per le attività svolte nell’ambito del comprensorio assegnatogli e dei vari sottobacini; si è cercato di legare in modo più rigoroso il quanto al cosa, ovvero di rapportare i contributi imposti ai servizi forniti, in modo che i cittadini siano chiamati a contribuire alle spese del Consorzio in proporzione ai benefici che effettivamente ricevono dall’attività del Consorzio stesso. Prima di illustrare in dettaglio il Piano, sono opportune alcune premesse. I Consorzi di Bonifica sono una delle istituzioni principali preposte alla difesa del suolo, al risanamento delle acque, alla gestione ed alla fruizione del patrimonio idrico ed alla tutela
degli aspetti ambientali ad esso connessi. Tutte finalità generali di carattere eminentemente pubblico, che, come affermato dalla Corte Costituzionale nel 1992, rientrano nell’ambito più generale della programmazione del territorio, ma che si devono necessariamente conciliare con gli interessi privati dei singoli cittadini, tutti coinvolti e tutti beneficiati, direttamente o indirettamente, dall’attività dei Consorzi. Per questo i Consorzi sono stati concepiti sin dall’origine come “organi di decentramento funzionale dello Stato” (cosa che rimane attuale anche ora che la competenza in materia è totalmente di carattere regionale), attraverso i quali realizzare una vera e propria integrazione tra interesse pubblico ed interesse privato. Particolarità dei Consorzi è proprio quella di avere una qualificazione pubblica, per le finalità e le attività svolte, ma una struttura associativa privatistica, che si esprime nell’autogoverno dei consorziati. In questo contesto il legislatore, seguendo il principio, che in Veneto è consolidato da secoli, di coinvolgere i proprietari nella gestione del territorio, ha chiamato i proprietari d’immobili a partecipare alle spese per la realizzazione delle opere di bonifica e, A SAN BENEDETTO LA RONDINE SOTTO IL TETTO LE PRINCIPALI NOVITÀ DEL PIANO DI CLASSIFICA 2002 soprattutto, a quelle per la loro gestione e manutenzione. Così, se in passato si istituivano le corvée per realizzare e mantenere in efficienza le opere pubbliche, in tempi più recenti, per assicurare ai Consorzi la disponibilità finanziaria necessaria a far fronte alle spese, il legislatore ha previsto che potessero essere imposti dei contributi e che tali contributi fossero esigibili come l’imposta fondiaria (Codice Civile, art. 864). Va sottolineato che questa potestà di imporre un contributo sugli immobili, assegnata per legge ai Consorzi, non è facoltativa, ma ha carattere di atto dovuto, tant’è vero che anche gli immobili demaniali sono soggetti agli stessi contributi: non è quindi un potere discrezionale dei Consorzi; anche volendolo, non potrebbero fare a meno di esigere i contributi dai proprietari di immobili che ricadono nel territorio di rispettiva competenza. Il legislatore ha stabilito l’obbligo della contribuzione, ma non ha dato indicazioni su quanto far pagare ai contribuenti, limitandosi a stabilire un unico, fondamentale criterio: quello che il contributo deve essere rapportato ai benefici conseguiti o conseguibili dall’immobile per effetto dell’attività del Consorzio. È per soddisfare questo principio che Il Brentella 7 • I contributi sono calcolati sulla base delle spese dirette e indirette effettivamente sostenute dal Consorzio per ogni servizio erogato e per bacino di appartenenza • Chi paga: tutti i proprietari di immobili nell’ambito del comprensorio e del perimetro di contribuenza • Il contributo varia in funzione del tipo di servizio di cui si beneficia: - adduzione (a beneficio degli opifici e dei terreni irrigati) - bonifica - scolo delle acque (a beneficio di tutti gli immobili, urbani e agricoli) • Il contributo per la bonifica è legato al bacino idraulico di appartenenza: bacino del Piave, bacino del Muson e bacino del Sile • Il contributo si calcola: - sulla base delle superfici, per il servizio irriguo - sulla base del valore imponibile ai fini ICI, per la bonifica • La quota fissa è stata eliminata • Non esiste più la quota minima • Non si devono più pagare le spese di voltura è stato previsto che i Consorzi adottino un Piano di Classifica, con lo scopo di rapportare il beneficio tra i vari immobili ricadenti nel proprio comprensorio. Il Piano, quindi, non quantifica il beneficio di per sè stesso, ma fissa, tramite degli opportuni indici economici, dei rapporti sulla base dei quali determinare l’incidenza e la distribuzione del beneficio. Altro punto fermo stabilito dal legislatore è che i contributi imposti non devono essere pari ai benefici corrisposti dall’attività del Consorzio, bensì pari alla spesa sostenuta per garantire questi benefici. Lavori di espurgo di un canale di bonifica NUMERO 1 · GIUGNO 2002
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