nota dell'editore italiano - Edizioni Salus Infirmorum
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NOTA DELL’EDITORE ITALIANO<br />
NOTA DELL’EDITORE ITALIANO<br />
Ho accettato l’impegno di tradurre e stampare questo prezioso libro di Nash su<br />
proposta del mio caro Amico e Collega Omeopata Dr. Silvio Spinelli.<br />
Conoscevo già Leaders in Homoeopathic Therapeutics per averlo letto nella sua<br />
lingua originale qualche anno fa ma, come spesso accade quando si legge qualcosa che<br />
è scritto in una lingua di cui non si ha una perfetta conoscenza, ora mi accorgo che non<br />
ne avevo colto pienamente il valore. Pertanto, adesso che il lavoro di traduzione è stato<br />
completato, mi trovo doppiamente contento, sia perché ho avuto modo di arricchire le<br />
mie conoscenze omeopatiche, sia perché in questo modo si offre anche ad altri Medici<br />
una possibilità in più di studiare attentamente un libro di vera Omeopatia oppure, per<br />
coloro che già praticano questa tecnica terapeutica, di perfezionarsi alla Scuola di un<br />
grande Maestro.<br />
E’ proprio e solamente per questi due motivi che mi sono improvvisato editore e<br />
cerco di pubblicare, con non pochi sacrifici, gli scritti degli Omeopati Classici.<br />
Parlando di sacrifici, devo ammettere che anche per quest’Opera di Nash non sono<br />
mancati, basta pensare che il libro è venuto alla luce dopo più di due anni di lavoro<br />
quasi quotidiano. Un tempo così lungo si è reso necessario per vari motivi. Prima di<br />
tutto perché il Dr. Spinelli ed io abbiamo lavorato a ‘tempo perso’ e cioè di sera (o<br />
notte) e di mattina presto, avendo già i nostri impegni ospedalieri, ambulatoriali e familiari<br />
(in tutti e due abbiamo sei figli da ‘seguire’ ... oltre alle nostre reciproche mogli!).<br />
Ad entrambi, inoltre, stava molto a cuore la correttezza della traduzione in modo<br />
da garantire al massimo il Lettore e lo Studioso in merito ad ogni affermazione, sintomo,<br />
modalità o espressione del testo. Ogni parola, infatti, è stata attentamente studiata<br />
in tutti i suoi significati lessicali, etimologici e medici. Moltissime volte abbiamo dovuto<br />
ricorrere ad altri libri di Materia Medica, e in particolare alle Fonti che aveva consultato<br />
lo stesso Nash, per controllare molte affermazioni poco chiare o apparenti contraddizioni<br />
che sorgevano durante la traduzione, specie in punti dove l’Autore non citava<br />
chiaramente il soggetto o l’oggetto della frase e in quelle innumerevoli parti in cui<br />
la punteggiatura sembrava avere un compito tutt’altro che facilitante la comprensione.<br />
Espressione evidente di questo ‘lavoro sotterraneo’ può essere quel centinaio di note a<br />
piè di pagina che ne impreziosisce la traduzione.<br />
Tra i vari messaggi che Nash ci ha voluto dare con questa sua Opera, ce n’è uno<br />
che, a mio avviso, deve essere subito sottolineato, perché ci permette di dare a tutto lo<br />
scritto il giusto valore. E’ il messaggio che l’Autore manifesta esplicitamente già nella<br />
Prefazione alla Prima edizione, ove sottolinea che questo suo scritto non è una Materia<br />
Medica completa, ma solamente una sua personale ‘rilettura’ della Materia Medica con<br />
evidenziazione dei sintomi-guida e delle modalità più comunemente riscontrabili e verificabili<br />
dalla pratica clinica, il tutto avvalorato da innumerevoli Casi Clinici (quasi<br />
uno per ogni rimedio) scaturiti da quarant’anni di esperienza.<br />
Io, infatti, definirei questa Materia Medica di Nash come una Materia Medica<br />
Clinica che si differenzia però da molte Materie Mediche ‘moderne’ ottenute assemblando<br />
tra loro le caratteristiche più o meno importanti dei vari rimedi (così come oggi<br />
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14 NOTA DELL’EDITORE ITALIANO<br />
si tende a fare aiutati anche dalla disponibilità del computer che permette di estrapolare<br />
dalle ‘banche-dati’ sintomi con caratteristiche predefinite). L’originalità della Materia<br />
Medica di Nash sta nella capacità di fornirci l’immagine del rimedio, perché l’Autore<br />
collega tutti i sintomi di un certo quadro patologico proprio come ci appaiono realmente<br />
nel vissuto del Paziente.<br />
Per non perdere il ‘nucleo’ del Paziente, Nash si preoccupa di sottolineare che non<br />
bisogna mai prescrivere su un unico sintomo, ma sulla globalità del quadro che deve<br />
emergere dall’esame di tutto il Paziente: la sua apparenza fisica, i suoi caratteri psichici<br />
e i suoi disturbi attuali in relazione anche alla sua storia patologica, familiare, lavorativa,<br />
ecc.<br />
Nash, inoltre, insiste sull’uso delle alte o altissime dinamizzazioni, consuetudine<br />
oggi sempre più rara nel nostro Paese. D’altra parte, anche chi scrive è convinto che<br />
molte patologie (acute, croniche o recidivanti) molto spesso possono essere estirpate<br />
solamente, come dice Nash nella Prefazione alla Prima edizione, da “rimedi singoli<br />
dati alla dose minima” e quindi alla potenza ‘energetica’ più elevata. Molte volte noi<br />
Omeopatici individuiamo il simillimum, ma lo prescriviamo ad una potenza troppo<br />
bassa oppure non lo ripetiamo adeguatamente. Questo è anche il parere di Rajan Sankaran,<br />
che tra gli Unicisti contemporanei è sicuramente un’Autorità indiscussa e che<br />
nel suo recente libro Lo Spirito dell’Omeopatia 3 ha particolarmente insistito su questo<br />
aspetto.<br />
Nash parla spesso di terapia di una patologia cutanea, polmonare, digestiva, ecc.,<br />
ma in più punti ha sottolineato che questo è solo un modo che usa per esprimersi, dato<br />
che la patologia organica non esiste in se stessa ma è solo un ‘linguaggio’ con cui<br />
l’organismo ‘grida’ il disagio o il disequilibrio in cui si trova. E’ allora palese che un<br />
trattamento soppressivo, topico o sistemico (con farmaci chimici o trattamenti più o<br />
meno ‘naturali’ o anche con miscele omeopatiche) o di tipo chirurgico, non potrà mai<br />
guarire la persona ma potrà solo spostare il problema aggravandolo. E’ per questo che<br />
Nash, dimostrando una totale fiducia nella ‘saggezza’ delle capacità reattive del nostro<br />
organismo, giunge addirittura ad affermare che, piuttosto che intervenire ‘allopaticamente’,<br />
è preferibile non intervenire affatto e lasciare che il Paziente porti il peso della<br />
sua sofferenza finché non si riuscirà a trovare il suo simillimum (ovviamente, aggiungo<br />
io, è lecito attendere fintanto che la patologia non mette a repentaglio la vita o<br />
l’integrità fisica del Malato).<br />
Va precisato che quando Nash elenca alcuni rimedi per un certo sintomo o segno<br />
oggettivo, ciò non significa che quelli siano gli unici rimedi validi, ma solo che, secondo<br />
la sua esperienza, sono quelli che coprono quel sintomo ad un grado più elevato e<br />
sono anche quelli che, se quel sintomo era realmente peculiare e caratteristico del Paziente<br />
in oggetto, hanno la maggior probabilità di avere tra loro il vero simillimum. Sarà<br />
comunque l’obbligatorio studio della Materia Medica di quel ristretto gruppo di rimedi<br />
a orientare la scelta finale.<br />
Nash parla molto spesso della tubercolosi e della febbre tifoide, sia nei suoi Casi<br />
Clinici che nelle capacità terapeutiche dei vari rimedi. A tale proposito va ricordato che<br />
questo suo lavoro è dei primi anni del XX secolo (la 4 a edizione è del 1913, per<br />
l’esattezza) e che in quel tempo le patologie infettive erano il più terribile nemico del<br />
3 R. Sankaran. Lo Spirito dell’Omeopatia, <strong>Salus</strong> <strong>Infirmorum</strong> Editore, Padova, 1996 [N. d. T.].
NOTA DELL’EDITORE ITALIANO<br />
Medico e la maggior causa di morte per i suoi Pazienti. Oggi, grazie alle migliori condizioni<br />
di vita, ma anche grazie alle terapie antibiotiche, il pericolo infettivo è stato<br />
molto ridimensionato per quanto riguarda la sua incidenza sulla mortalità, anche se resta<br />
ugualmente molto endemico e tutt’altro che trascurabile dal punto di vista della<br />
morbilità. Tutto ciò, comunque, non modifica minimamente il valore di questo libro e<br />
di tutti i rimedi per i quali Nash riporta attributi ‘antinfettivi’. Infatti, per il motivo suddetto,<br />
non bisogna considerare la patologia in sé ma lo squilibrio biologico che si<br />
esprime con un certo quadro sintomatologico indipendentemente che ‘dietro’ ci sia una<br />
concausa batterica, virale, autoimmunitaria, psico-somatica o ancora sconosciuta. E’<br />
proprio per questa ragione che possiamo usare Agaricus muscarius per i geloni, ma anche<br />
per un Paziente che non ha i geloni ma una sintomatologia e un’obiettività simile a<br />
quella dei geloni. Ed è per il medesimo motivo che nella Prefazione al suo Indice Terapeutico<br />
Nash ricorda che, a livello patogenetico, “nessun rimedio ha causato un caso<br />
di scarlattina, ma molti rimedi hanno causato una condizione e dei sintomi che sono<br />
stati trovati in diversi casi di questa patologia e che quindi sono omeopaticamente terapeutici<br />
per la medesima”.<br />
Fin qui ho solo apprezzato questo lavoro di Nash, ma dato che mi è sempre piaciuto<br />
essere sincero, non posso tralasciare di fargli anche un appunto sottolineando che<br />
dal suo scritto non appaiono danni o aggravamenti causati dai suoi trattamenti e, dato<br />
che non credo assolutamente che lui non abbia mai errato, mi chiedo come mai non sia<br />
stato più onesto in tale aspetto: anche dai suoi errori noi avremmo avuto molto da imparare!<br />
Il Lettore attento noterà tra le righe che a molti piccoli rimedi Nash è giunto<br />
perché quelli più noti e più usati non avevano dato beneficio e in alcuni casi vi era<br />
giunto quasi per ‘disperazione’, non sapendo cos’altro fare per alleviare le sofferenze<br />
del suo Paziente. Nessuno si scandalizza di ciò, perché la difficoltà e l’insuccesso non<br />
sono esperienze rare nella Professione medica, ma proprio in considerazione di questo<br />
e anche per il fatto che lui era solito somministrare dinamizzazioni elevate, si può dedurre<br />
che è praticamente impossibile che i suoi interventi non abbiano mai avuto ripercussioni<br />
negative (almeno momentanee) per il Paziente. Inoltre, se anche non voleva<br />
parlare del suo ‘umano errare’, poteva almeno riportare qualche esperienza in cui si era<br />
manifestata la sintomatologia caratteristica del ben noto ‘aggravamento omeopatico’, o<br />
non ha mai incontrato neppure questo? La cosa mi sembrerebbe a dir poco almeno improbabile.<br />
Comunque sia, questa ipotetica umana debolezza di voler celare i propri sbagli (tra<br />
l’altro molto diffusa tra noi Medici che siamo invece straordinariamente pronti a sottolineare<br />
la “pagliuzza negli occhi altrui”) non riduce il grande insegnamento che questo<br />
libro ci offre e che, per un Omeopata unicista, considero un vero concentrato di ‘segreti<br />
del mestiere’. In fin dei conti, l’Omeopatia, o meglio l’intera ‘Arte del Guarire’, è una<br />
via difficile e solo un animo umile e attento la può percorrere incorrendo in minori errori.<br />
Nella Prefazione alla Quarta Edizione, Nash sottolinea l’importanza della ripetizione<br />
per imprimere meglio nella mente del Lettore i sintomi-guida dei rimedi. Estremamente<br />
convinto dello stesso concetto, ho inserito in ogni rimedio delle tabelline riassuntive<br />
molto schematiche o del rimedio in oggetto o della diagnosi differenziale tra<br />
il medesimo e altri rimedi simili in modo da facilitare sia l’apprendimento mnemonico<br />
del Lettore che la consultazione a posteriori del libro. Per lo stesso motivo, ho arric<br />
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16 NOTA DELL’EDITORE ITALIANO<br />
chito la parte finale del libro con un Repertorio Clinico che mi è costato molto lavoro,<br />
ma che auspico possa essere di aiuto nella pratica ambulatoriale o ‘al letto del Paziente’<br />
per trovare velocemente i rimedi descritti nel testo. Riassumendo, quindi, ripeto che<br />
tutte le tabelle incorniciate che si incontreranno nella lettura e il Repertorio finale<br />
NON sono state scritte da Nash ma sono state compilate dal sottoscritto che si è comunque<br />
servito SOLO dei dati riportati in questo libro (anche se per molti piccoli rimedi<br />
sarebbe stato più utile per il Lettore se avessi integrato il rimedio con altre informazioni<br />
che sono state acquisite in questi decenni ‘post-Nash’).<br />
Infatti, il Lettore noterà che Nash termina la trattazione di molti suoi rimedi (specie<br />
quelli più piccoli) ricordando che sono necessarie ulteriori sperimentazioni per<br />
precisare meglio il campo di applicazione del medicamento. Anche se un rapidissimo<br />
confronto di quest’Opera con una Materia Medica più recente (mi piace citare il bellissimo<br />
libro dell’olandese Frans Vermeulen Concordant Materia Medica o quello<br />
dell’americano Roger Morrison Desktop Guide to Keynotes & Confirmatory Symptoms)<br />
permette chiaramente di capire che nei quasi cento anni che ci separano dal tempo<br />
di Nash sono state acquisite moltissime conoscenze su questi rimedi, resta tuttora<br />
valido l’invito del nostro Autore, perché la strada da compiere è sicuramente ancora<br />
molto molto lunga. Chissà quanti ottimi rimedi ci sono ancora da scoprire e da sperimentare<br />
(sicuramente la maggioranza) e chissà quante malattie si potrebbero curare in<br />
più e meglio almeno se tutti gli attuali rimedi venissero conosciuti come conosciamo<br />
Sulphur, Lycopodium clavatum, Nux vomica, ecc.<br />
La vera Omeopatia (intendo quella Unicista) vedrà sicuramente un futuro migliore<br />
dell’attuale, perché la verità non può mai essere soppressa, anche se può essere rallentata<br />
dall’ignoranza, dal pregiudizio, dal rispetto umano, dalla negligenza e/o da una<br />
forma egoistica, e quindi patologica, del personale interesse economico dell’uomo. Dipende<br />
da noi collaborare o meno alla nascita di una Società migliore, cioè più sana o<br />
comunque meno malata. Dipende dalla coscienza e dallo spirito di sacrificio di ognuno<br />
di noi.<br />
Nash conclude la Prefazione alla Quarta Edizione di questo suo scritto invocando<br />
sugli Omeopati lo spirito di pura Omeopatia di Hahnemann; io mi associo a lui invocando<br />
più esplicitamente lo Spirito di Conoscenza e di Sapienza di Dio, affinché ci dia<br />
la forza di scorgere la Verità e poi di vivere coerentemente con Ella.<br />
Colei che è Salute degli Infermi ci sostenga, ci illumini e ci protegga in questo arduo<br />
cammino.<br />
Padova, 14 settembre 1997 Roberto Gava
Ai miei Colleghi, giovani e vecchi:<br />
INTRODUZIONE 4<br />
INTRODUZIONE<br />
Con questo lavoro desidero codificare le informazioni nuove e vecchie della Pratica<br />
Medica, così come io le ho acquisite in una carriera professionale di oltre trent’anni.<br />
Durante la mia giovinezza ho trovato grande piacere e profitto dalla lettura degli<br />
scritti di Hering, Dunham, Wells, Lippe e altri che hanno ora cessato il loro lavoro e<br />
sono nel riposo eterno.<br />
Io ho attentamente testato i loro insegnamenti e ora che i miei capelli iniziano a<br />
diventare bianchi, desidero lasciare qualche testimonianza sulla verità di quegli insegnamenti.<br />
Il mio scopo non è di scrivere un libro di Materia Medica completa e neppure<br />
un lavoro puramente pratico, sebbene io possa attingere ad entrambi, ma piuttosto è<br />
quello di riportare fatti e osservazioni della pratica clinica e dei principi che ho abbondanti<br />
motivi per ritenere veri e affidabili.<br />
Mentre non posso sempre sperare di istruire i miei Fratelli nella Professione che<br />
mi sono coetanei e mi affiancano nelle conquiste e nell’esperienza professionale, io<br />
spero di non stancarli, ma piuttosto di intrattenerli per un po’ di tempo e, più ancora, io<br />
spero di essere veramente di aiuto per i principianti, proprio come io stesso sono stato<br />
un tempo aiutato.<br />
Non mi prefiggo di adottare l’usuale modo di iniziare con Aconitum napellus e finire<br />
con Zincum metallicum, ma di seguire la tendenza delle mie inclinazioni o, come<br />
talvolta si dice, i movimenti dello spirito e non posso non invocare l’assistenza degli<br />
spiriti degli immortali Hahnemann, Boenninghausen e della miriade di nomi brillanti<br />
che adornano le belle pagine della storia dell’Omeopatia, affinché mi aiutino.<br />
Infine, in ogni capitolo desidero scrivere qualcosa che sia utile per qualcuno e se<br />
in qualche parte di questo lavoro io dovessi dare l’impressione di aver scritto qualcosa<br />
di sbagliato, in questo momento dichiaro una volta per tutte la mia totale disponibilità<br />
ad essere perdonato.<br />
Cortland (N. Y.)<br />
17<br />
E. B. Nash, M. D.<br />
4<br />
Come si capirà chiaramente dalla lettura che segue, questa Introduzione risale alla prima edizione<br />
del libro [N. d. T.].
EDIZIONI SALUS INFIRMORUM<br />
Autore: Nash E. B. Argomento: Omeopatia<br />
Dimensioni: 17 x 24 Copertina: Cartonata<br />
Anno pubblicazione: 2005 Pagine: 640<br />
Prezzo: 50,00 €<br />
IL LIBRO È CONSIGLIATO A:<br />
Medici che desiderano approfondire l’argomento dell’Omeopatia.<br />
Tutti coloro che si stanno curando con l’Omeopatia, o che desiderano farlo, e che vogliono avere UN MANUALE<br />
COMPLETO PER CONOSCERE I MEDICAMENTI OMEOPATICI.<br />
ARGOMENTO DEL LIBRO:<br />
È la prima traduzione italiana del famoso ‘Leaders in Homoeopathic Therapeutics’ sul quale si sono formate varie<br />
generazioni di Omeopati. Non è una comune Materia Medica Omeopatica, ma è la Materia Medica Clinica di Nash<br />
che contiene quanto di più prezioso egli potesse trasmetterci: i suoi 40 anni di esperienza a fianco del Malato.<br />
Il libro è ricco di preziosi consigli, utili nella scelta dei rimedi (specie nella diagnosi differenziale tra quelli simili),<br />
nella scelta delle dinamizzazioni più appropriate e in molti piccoli accorgimenti che si imparano solo dopo anni di<br />
esperienza. L’Omeopatia di Hahnemann, quella Unicista, è qualcosa di più di una semplice tecnica terapeutica, è<br />
un’Arte, e come tale richiede molte doti e molta pratica.<br />
In queste pagine, Nash ci offre tutto quello che ha imparato come Omeopata. Se riuscissimo a far nostra la sua<br />
esperienza, potremmo anche noi compiere i ‘miracoli’ terapeutici che egli compiva cento anni fa.<br />
PER IL CATALOGO AGGIORNATO WWW.EDIZIONISALUS.IT