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Ma sapranno i Notai d'essere figli dei Notari cioè degli Stenografi?

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CIVILTÀ DELLA SCRITTURA<br />

30<br />

Il <strong>Notai</strong>o,<br />

famosa maschera<br />

della Commedia<br />

dell’Arte<br />

<strong>Ma</strong> <strong>sapranno</strong> i <strong>Notai</strong><br />

d’essere <strong>figli</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>Notari</strong><br />

<strong>cioè</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stenografi</strong>?<br />

I<br />

“notari”, come si sa, sono stati i primi stenografi – nel senso moderno del termine –<br />

che, più di duemila anni fa, usarono le famose “notae”, inventate e fissate da <strong>Ma</strong>rco<br />

Tullio Tirone, liberto di Cicerone, che stenografò tutte le Orazioni dell’Arpinate. Poi,<br />

da quegli albori, un po’ alla volta, la categoria si scientificizzò, si sindacalizzò, diremmo<br />

oggi, divenne gruppo professionale, assumendo crescente importanza nella vita<br />

pubblica romana. I “notari” raccoglievano le parole pronunciate o dettate, e i “libra-<br />

rii” (o “amanuensi”) trascrivevano nei libri<br />

o ricopiavano per esteso gli scritti <strong>dei</strong><br />

“notari”. Alla base della cultura burocratico-amministrativa<br />

c’è, insomma, l’Ars<br />

<strong>Notari</strong>a, mestiere che caratterizzava prima<br />

gli stenografi, poi gli scrivani, infine<br />

i notari, che, ormai obliata l’arte tachigrafica,<br />

si erano organizzati in collegi e,<br />

dal IX al XIII secolo, assunsero funzioni<br />

di cancellieri <strong>dei</strong> tribunali, o chiamati a<br />

redigere contratti. Nacquero, insomma, i<br />

notai.<br />

Questa breve premessa serve ad inquadrare<br />

e a giustificare gli scambi epistolari,<br />

originati da una iniziativa di Filippo<br />

<strong>Ma</strong>rtin, di Mestre, stenografo e<br />

appassionato delle scritture veloci, che si<br />

è rivolto il 27 ottobre scorso al Consiglio<br />

<strong>Notari</strong>le di Venezia con la seguente richiesta<br />

di informazioni:<br />

«... Sto conducendo una ricerca sulla<br />

stenografia e desidererei entrare in contatto<br />

con <strong>dei</strong> professionisti stenografi che<br />

per anni nel passato hanno fatto uso della<br />

stenografia in ufficio e, chissà, con<br />

qualcuno che ne sfrutta i vantaggi nella<br />

normale vita lavorativa ancor oggi. Mi<br />

rivolgo al Consiglio <strong>Notari</strong>le di Venezia<br />

perché proprio presso gli studi notarili la<br />

stenografia è stata ampliamente usata<br />

fino a non molti anni fa e probabilmente<br />

tuttora viene impiegata. Vi sarei grato se<br />

poteste fornirmi i contatti di persone che<br />

sul lavoro hanno usato la stenografia e,<br />

possibilmente, di persone ancora attive<br />

come stenografi per gli studi di notai. Se<br />

ciò non fosse possibile per ragioni legate<br />

alla tutela della privacy vi prego cortesemente<br />

di fornire loro il mio contatto per<br />

essere richiamato qualora vi fosse un interesse<br />

a contribuire a questa mia ricerca.<br />

La stenografia racchiude un’importanza<br />

storica e culturale spesso oggi sottovalutata,<br />

è stata opera del genio umano<br />

per consentire la trasmissione della conoscenza<br />

in tutti gli ambiti fin dall'antichità.<br />

Sono certo che accoglierete questa<br />

mia richiesta di informazioni per il bene<br />

di un'arte, la stenografia, che nel corso<br />

della storia è stata uno strumento di lavoro<br />

indispensabile per i notai. In attesa<br />

di un vostro gentile cenno di riscontro<br />

porgo i miei più cordiali saluti.»<br />

Il Consiglio <strong>Notari</strong>le di Venezia, alla<br />

richiesta di Filippo <strong>Ma</strong>rtin, così rispondeva<br />

in data 28 ottobre:<br />

Per quanto a nostra conoscenza,<br />

nessun notaio del distretto fa uso della<br />

stenografia. Molti anni fa il notaio Bruno<br />

<strong>Ma</strong>relli di Mestre ne faceva uso in<br />

proprio. Purtroppo è mancato da qualche<br />

anno.<br />

Distinti saluti


CIVILTÀ DELLA SCRITTURA<br />

31<br />

Anna <strong>Ma</strong>ria Trombetti, nostra<br />

emerita articolista, conosciuta la risposta<br />

del Consiglio <strong>Notari</strong>le di Venezia, annotava,<br />

in data 29 ottobre:<br />

Forse converrà non indurre in certi<br />

ambiti una consapevolezza che purtroppo<br />

suona negativamente per noi: la<br />

fredda laconicità della risposta ricevuta<br />

è molto eloquente circa l’indifferenza<br />

nutrita verso la funzione della <strong>Stenografi</strong>a,<br />

evidentemente ritenuta obsoleta.<br />

“Il notaio....ne faceva uso in proprio”!<br />

Tra l’altro, ritengo che i contatti<br />

tra persone potenzialmente interessate<br />

debbano tendere a far conoscere le autorevoli<br />

istituzioni che ci rappresentano<br />

in modo da far intendere la qualità<br />

che sottende ai nostri ambienti e indirizzare<br />

direttamente verso questi le<br />

istanze e le problematiche. Non è stato<br />

fondato per questo, accanto ad altri<br />

Enti in Italia, l’Istituto «Scripturae munus»<br />

con tutte le sue sezioni predisposte<br />

per comunicare una conoscenza<br />

scientifica della nostra Disciplina e<br />

convogliare al suo interno i migliori ingegni?<br />

Intendiamoci, sto facendo delle<br />

riflessioni metodologiche che debbono<br />

soltanto ottenere un migliore coordinamento<br />

fra di noi. Si tratta di individuare<br />

e percorrere linee condivisibili per il<br />

bene di tutti e dobbiamo cercare di<br />

continuare a farlo – una convergenza<br />

di ideali da coltivare e partecipare a<br />

tutti coloro che vengono in contatto<br />

con i grandi tesori culturali del nostro<br />

studio sempre in fieri...<br />

A sua volta, <strong>Ma</strong>rco Cerini 1, stenografo<br />

ed esperto di lingue orientali, il 29<br />

ottobre, sulla base delle proprie esperienze<br />

professionali e culturali, portava<br />

con tempestività questo interessante contributo:<br />

Purtroppo, non è un mistero che dell’Arte<br />

velocigrafica si sia persa qualunque<br />

“nozione sociale”. Quando mia madre<br />

apprese la Stènital, tutti sapevano<br />

cosa fosse la steno(dattilo)grafia, almeno<br />

vagamente; oggi, beh... lo sapete.<br />

Non mi sorprende la laconica risposta<br />

da parte del Consiglio <strong>Notari</strong>le; mi sorprende<br />

che abbiano risposto, prima di<br />

tutto. Negli ambienti di lavoro, la stenografia<br />

è addirittura ostracizzata: quando<br />

lavoravo in un’azienda d’importazione,<br />

ricorrevo spesso alla Stènital per annotare<br />

le istruzioni <strong>dei</strong> superiori; bene, mi<br />

fu intimato di non usarla, perché i miei<br />

appunti sarebbero stati illeggibili dai<br />

miei colleghi. Anche recentemente, durante<br />

uno stage in Cina, mi è stato chiesto<br />

di redigere gli appunti in caratteri<br />

ordinari, sempre (con mio grande disappunto).<br />

Credo sia opportuno riconoscere<br />

tale stato di cose, altrimenti non usciremo<br />

mai dalla nostalgica commemorazione<br />

del bel tempo che fu. Quell’Epoca<br />

d’Oro della stenografia è terminata<br />

da un pezzo: persino dalla Camera<br />

<strong>dei</strong> Deputati è scomparsa la figura<br />

dello stenografo oratorio, ormai confinata<br />

all’ultimo Tempio dell’Arte, il<br />

Parlamento Siciliano (là, tutti cimani).<br />

Tuttavia, la tristezza per la miopia delle<br />

Istituzioni verso la <strong>Ma</strong>no Alata non<br />

deve oscurare il pragmatismo con cui<br />

dovrem(m)o agire, impegnandoci a tener<br />

viva la conoscenza e la pratica dell’Arte,<br />

per quanto ce lo consentano le<br />

capacità e il tempo. In realtà, qualunque<br />

strumento che renda la scrittura<br />

rapida ed efficiente mantiene la propria<br />

validità, anche se inventato in un<br />

lontano passato; ciò è tanto più vero,<br />

se pensiamo ai ritmi frenetici imposti<br />

dal sistema lavorativo, oggi globalizzato.<br />

Basterebbe diffondere questa consapevolezza,<br />

per restituir alle scritture<br />

veloci il rispetto che meritano.<br />

Per tornar alla ricerca di Filippo<br />

<strong>Ma</strong>rtin, suggerirei di scrivere direttamente<br />

agli studi notarili, uno per uno;<br />

se, come mi par di capire, la steno vi era<br />

largamente praticata, qualcuno che ne<br />

conservi memoria storica deve pur esserci.<br />

Tentar non nuoce.<br />

1 Di <strong>Ma</strong>rco Cerini, in collaborazione con Luciano<br />

Canepari, il noto linguista professore di Fonetica<br />

e Fonologia all’Università di Venezia, è uscito nei<br />

primi giorni di novembre 2009, per i tipi di Aracne<br />

Editrice, Pronuncia cinese per italiani, un testo<br />

scientifico finalizzato a “stabilire un percorso<br />

lineare e metodico verso una pronuncia internazionale<br />

tanto comprensibile e naturale all'orecchio<br />

del nativo, quanto gestibile dal principiante italiano”.

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