Ristrutturazione di una torre a Montalcino - Coperture in Laterizio
Ristrutturazione di una torre a Montalcino - Coperture in Laterizio
Ristrutturazione di una torre a Montalcino - Coperture in Laterizio
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Tecnologia<br />
Una metodologia <strong>di</strong> cerchiatura<br />
che co<strong>in</strong>volge le murature<br />
su cui <strong>in</strong>terviene,<br />
ricreando gli equilibri <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezioni<br />
molteplici, con possibilità<br />
<strong>di</strong> reversibilità<br />
dell’<strong>in</strong>tervento e <strong>di</strong> registro<br />
della messa <strong>in</strong> tensione<br />
Il nucleo architettonico, <strong>di</strong> cui fa<br />
parte la <strong>torre</strong> oggetto dell’<strong>in</strong>tervento,<br />
è situato lungo la strada che<br />
porta da Castelnuovo dell’Abate a<br />
Sant’Angelo <strong>in</strong> Colle, immerso nel<br />
verde delle coll<strong>in</strong>e senesi ed <strong>in</strong> posizione<br />
orografica dom<strong>in</strong>ante, all’altezza<br />
<strong>di</strong> 364 m. Il complesso e<strong>di</strong>lizio è<br />
articolato <strong>in</strong>torno ad un cortile, racchiuso<br />
da mura <strong>di</strong> c<strong>in</strong>ta, su cui si affaccia<br />
<strong>una</strong> loggia <strong>di</strong> pregevole fattura caratterizzata<br />
da archi progressivamente<br />
più piccoli da s<strong>in</strong>istra verso destra,<br />
che ne costituiscono un <strong>in</strong>solito motivo<br />
decorativo. Il tema architettonico<br />
degli archi è ripreso nel porticato, nel<br />
portale <strong>di</strong> <strong>in</strong>gresso al cortile e nelle<br />
due aperture della <strong>torre</strong>. La muratura,<br />
ad opus <strong>in</strong>certum, è costituita da conci<br />
irregolari <strong>di</strong> pietra locale con significativi<br />
<strong>in</strong>serti <strong>di</strong> laterizio là dove la realizzazione<br />
degli archi e delle cornici ne<br />
esigeva l’utilizzo. Le falde della copertura<br />
sono realizzate con materiali tra-<br />
<strong>di</strong>zionali e caratterizzate da lieve pendenza,<br />
tipica della coll<strong>in</strong>a toscana. Del<br />
complesso, già presente <strong>in</strong> <strong>una</strong> pianta<br />
settecentesca del territorio senese, la<br />
<strong>torre</strong> rappresenta il nucleo più antico,<br />
risalente presumibilmente al XV secolo.<br />
La fase <strong>di</strong> analisi dello stato attuale<br />
dell’e<strong>di</strong>ficio, <strong>in</strong> particolare quella della<br />
<strong>torre</strong> <strong>in</strong>globata nel complesso, è stata<br />
condotta <strong>in</strong> tempi particolarmente ristretti<br />
per <strong>una</strong> molteplicità <strong>di</strong> fattori.<br />
L’immobile è <strong>in</strong> parte utilizzato per<br />
funzioni commerciali e come centro<br />
spe<strong>di</strong>zioni dell’Azienda Agraria Lis<strong>in</strong>i e<br />
questo comporta <strong>una</strong> situazione <strong>di</strong> carico<br />
<strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua evoluzione, che è anche<br />
aggravata dalle sollecitazioni <strong>in</strong><strong>di</strong>rette<br />
prodotte dalle manovre che vengono<br />
effettuate dai mezzi meccanici<br />
nelle imme<strong>di</strong>ate vic<strong>in</strong>anze. Durante<br />
tale fase sono state r<strong>in</strong>venute delle<br />
biffe <strong>di</strong> vetro, poste <strong>in</strong> opera probabilmente<br />
negli anni Sessanta, che, pur<br />
testimoniando c<strong>in</strong>ematismi <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e<br />
Gianluca Tronconi<br />
Cater<strong>in</strong>a Lis<strong>in</strong>i<br />
<strong>Ristrutturazione</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>una</strong> <strong>torre</strong><br />
a <strong>Montalc<strong>in</strong>o</strong><br />
54 CIL 70<br />
storica, non erano <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> rivelare<br />
se questi fossero ancora <strong>in</strong> atto, perché<br />
applicate a gesso solamente sullo<br />
strato esterno dell’<strong>in</strong>tonaco a base <strong>di</strong><br />
calce. Inoltre, a seguito delle scosse<br />
telluriche verificatesi nello sviluppo<br />
della fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, si sono rilevati fenomeni<br />
<strong>di</strong> espulsione <strong>di</strong> elementi lapidei,<br />
cosa che ha conv<strong>in</strong>to a r<strong>in</strong>unciare<br />
al monitoraggio dei c<strong>in</strong>ematismi e ad<br />
affrettare i tempi <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento.<br />
Sia all’esterno che all’<strong>in</strong>terno della<br />
<strong>torre</strong> si presentavano lesioni dovute a<br />
schiacciamento, con lacerazioni del<br />
tessuto murario ad andamento verticale;<br />
ai piani superiori alcune delle lesioni<br />
erano passanti. Pr<strong>in</strong>cipalmente<br />
localizzate <strong>in</strong> uno dei due lati non <strong>in</strong>globati<br />
nella costruzione, per le azioni<br />
<strong>di</strong>rette esercitate dalla <strong>di</strong>stribuzione<br />
dei carichi <strong>in</strong>terni, queste fessurazioni<br />
suggerivano le priorità delle fasi <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento.<br />
Al rilievo visivo le murature<br />
non presentavano notevoli rigonfia-<br />
Nella pag<strong>in</strong>a a fianco:<br />
veduta generale della<br />
colonica “Casanova”.<br />
menti laterali, sebbene, al livello del<br />
piano primo, l’allentamento della piattabanda<br />
<strong>di</strong> <strong>una</strong> f<strong>in</strong>estra murata ed il<br />
suo conseguente appoggiarsi sul tamponamento<br />
evidenziassero movimenti<br />
orizzontali subiti dalla muratura.<br />
La copertura della <strong>torre</strong>, costituita da<br />
un solaio <strong>in</strong> laterocemento piano che<br />
supportava le falde <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ate del tetto<br />
a pa<strong>di</strong>glione, rappresentava un’ulteriore<br />
aggravante poiché era stata<br />
messa <strong>in</strong> opera con errori: la realizzazione<br />
del cordolo risultava <strong>in</strong>fatti non<br />
collaborante con il piano orizzontale,<br />
poiché scollegato da esso, e lo stesso<br />
cordolo era stato posto sopra i travetti,<br />
che qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>in</strong>sistevano <strong>di</strong>rettamente<br />
sulla muratura trasmettendo<br />
carichi concentrati. Inoltre il doppio<br />
volume della parte superiore della<br />
<strong>torre</strong>, <strong>di</strong>ffusamente lesionato, con la<br />
raddoppiata altezza libera <strong>di</strong> <strong>in</strong>flessione<br />
fra gli orizzontamenti, era ulteriormente<br />
soggetto al pericolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>s-<br />
Particolare del lato<br />
nord della <strong>torre</strong> dove<br />
sono evidenti le lesioni<br />
verticali da<br />
schiacciamento.<br />
sesti dovuti a pressoflessione, amplificati<br />
dalle forze <strong>di</strong> sp<strong>in</strong>ta orizzontali,<br />
orig<strong>in</strong>ate dalla presenza della volta<br />
del secondo piano.<br />
Da un punto <strong>di</strong> vista statico, per re<strong>in</strong>tegrare<br />
gli equilibri era necessario l’<strong>in</strong>serimento<br />
<strong>di</strong> due cerchiature con compiti<br />
specifici <strong>di</strong>versi e f<strong>in</strong>alizzati a risolvere<br />
problematiche multiple, come<br />
l’elim<strong>in</strong>azione delle sp<strong>in</strong>te orizzontali<br />
derivanti dalla volta, la <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione<br />
dell’altezza libera <strong>di</strong> <strong>in</strong>flessione ed il<br />
conseguente irrigi<strong>di</strong>mento del corpo<br />
<strong>di</strong> fabbrica. A questi si aggiungevano<br />
considerazioni desunte dall’analisi architettonica<br />
che imponevano che ogni<br />
<strong>in</strong>tervento effettuato potesse essere<br />
reversibile e, come con<strong>di</strong>zione necessaria<br />
per la sua durabilità nel tempo,<br />
vi fosse la possibilità <strong>di</strong> monitorare le<br />
cerchiature per consentire <strong>una</strong> sempre<br />
efficiente azione cerchiante degli elementi<br />
metallici.<br />
L’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> consolidamento della<br />
55<br />
TECNOLOGIA<br />
Particolare della lesione<br />
passante <strong>in</strong> prossimità<br />
della f<strong>in</strong>estra tamponata<br />
(è evidente il ce<strong>di</strong>mento<br />
della piattabanda).<br />
Veduta delle coperture<br />
prima dell’<strong>in</strong>tervento.<br />
<strong>torre</strong> è stato mirato alla sua riabilitazione<br />
statica senza presc<strong>in</strong>dere da<br />
un’attenta riqualificazione funzionale.<br />
L’azienda proprietaria dello stabile<br />
aveva la necessità <strong>di</strong> creare un’area da<br />
dest<strong>in</strong>are alla presentazione dei prodotti<br />
e non vi è luogo più adatto, con<br />
l’esposizione car<strong>di</strong>nale a sud e prospiciente<br />
su parte dei terreni <strong>di</strong> proprietà,<br />
della loggia della <strong>torre</strong>. Per il nuovo<br />
utilizzo, e comunque per il rispetto tipologico<br />
che l’e<strong>di</strong>ficio impone, il<br />
primo passo da compiere era l’elim<strong>in</strong>azione<br />
dei tamponamenti che avevano,<br />
a memoria storica, chiuso gli archi<br />
della loggia e, conseguentemente,<br />
provvedere alla realizzazione del solaio<br />
mancante, che va a costituire il<br />
piano terzo, e della relativa rampa <strong>di</strong><br />
scale per l’accesso. L’<strong>in</strong>tradosso della<br />
copertura esistente, costituito dal solaio<br />
<strong>in</strong> laterocemento, non era sicuramente<br />
adatto a ricreare né il clima, né<br />
l’atmosfera che il progettista, a suo
Particolare <strong>di</strong> <strong>in</strong>nesto della cerchiatura <strong>in</strong> pianta.<br />
Particolare <strong>di</strong> <strong>in</strong>nesto della trave del solaio<br />
del piano terzo e cerchiatura.<br />
longar<strong>in</strong>a a ‘C’ mm 140<br />
letto <strong>di</strong> malta per assorbire i fuori piombo orizzontali della muratura<br />
barra filettata mm 20<br />
piastra <strong>di</strong> collegamento per la messa <strong>in</strong> tensione<br />
piastra <strong>di</strong> ancoraggio cm 25 x 25 spessore cm 1,5<br />
<strong>in</strong>nesto a coda <strong>di</strong> ron<strong>di</strong>ne Ø 8/60”<br />
dormiente cm 40 x 20 spessore cm 2<br />
pavimento<br />
sottofondo sabbia - cemento cm 4<br />
ancoraggi Ø 8/40”<br />
soletta armata con rete elettrosaldata Ø 6 maglia cm 15 x 15<br />
tessuto non tessuto + Nylon<br />
assito <strong>di</strong> castagno cm 4<br />
trave <strong>di</strong> castagno cm 25 x 25<br />
longar<strong>in</strong>a a ‘C’ mm 140<br />
barra filettata mm 20<br />
piastra <strong>di</strong> ancoraggio cm 25 x 25 spessore cm 1,5<br />
56 CIL 70<br />
tempo, avrebbe voluto che si respirasse<br />
nella loggia; la sua elim<strong>in</strong>azione<br />
è sembrata necessaria. La nuova copertura<br />
è stata progettata e realizzata<br />
<strong>in</strong> legno <strong>di</strong> castagno e tavelle <strong>di</strong> recupero,<br />
mentre il solaio del terzo piano<br />
terzo è stato costruito <strong>in</strong>teramente <strong>in</strong><br />
legno <strong>di</strong> castagno. Infatti l’uso <strong>di</strong> elementi<br />
lignei per le strutture della copertura<br />
e del solaio, congiuntamente<br />
al rispetto dei colori delle malte ed al<br />
riutilizzo <strong>di</strong> materiali tipo sitocementi,<br />
sono stati l’obiettivo da perseguire <strong>in</strong><br />
tutte le fasi dei lavori. Con la realizzazione<br />
del nuovo solaio il vano posto<br />
sotto la loggia viene illum<strong>in</strong>ato <strong>di</strong>rettamente<br />
solo da <strong>una</strong> buca pontaia allargata;<br />
per aumentarne la luce naturale,<br />
è stato qu<strong>in</strong><strong>di</strong> necessario sfruttare<br />
le aperture della loggia attraverso<br />
il passaggio della rampa che<br />
collega i due ambienti. A tale f<strong>in</strong>e le<br />
pedate della scala, tranne le prime tre<br />
che sono <strong>in</strong> muratura, sono state realizzate<br />
<strong>in</strong> griglia metallica; la struttura<br />
portante <strong>in</strong> ferro è agganciata alla parete<br />
tramite due cerniere, che ne evidenziano<br />
maggiormente il carattere <strong>di</strong><br />
leggerezza. Gli <strong>in</strong>fissi, che chiudono<br />
le aperture ad arco della loggia della<br />
<strong>torre</strong>, sono stati realizzati ad <strong>una</strong> sola<br />
anta ed <strong>in</strong>cassati all’<strong>in</strong>terno della muratura:<br />
<strong>in</strong> questo modo i telai non<br />
possono essere visti dall’esterno, da<br />
dove <strong>in</strong>vece si apprezza appieno l’elegante<br />
fattura dell’elemento strutturale<br />
appena sottol<strong>in</strong>eata dal cristallo<br />
trasparente.<br />
La catena con cui è stata effettuata la<br />
cerchiatura è stata progettata e realizzata<br />
con <strong>una</strong> conformazione particolare:<br />
un profilato metallico a C (140 mm,<br />
σ e = 245 kg/cm 2 ) term<strong>in</strong>ante alle<br />
estremità con <strong>una</strong> barra filettata per<br />
consentire la realizzazione dell’ancoraggio<br />
esterno, strutturato <strong>in</strong> maniera<br />
tale che l’<strong>in</strong>nesto della barra si trovi <strong>in</strong><br />
prossimità del baricentro del profilato,<br />
così da creare eccentricità trascurabili<br />
se rapportate alle tensioni <strong>di</strong> esercizio.<br />
Le ali laterali del profilato a C, sporgenti<br />
dalla muratura, costituiscono<br />
Veduta della cerchiatura<br />
realizzata al livello<br />
del nuovo solaio.<br />
<strong>una</strong> sorta <strong>di</strong> irrigi<strong>di</strong>mento sul piano<br />
orizzontale, ottenuto con la compressione<br />
della muratura esercitata dalla<br />
longar<strong>in</strong>a, che viene ammorsata ad<br />
essa con piastre affogate nello spessore<br />
del muro per tutta la lunghezza<br />
dei profilati. Tale compressione della<br />
muratura sul piano orizzontale crea,<br />
<strong>in</strong>oltre, <strong>una</strong> sorta <strong>di</strong> cordolo che <strong>di</strong>venta<br />
ri<strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> eventuali carichi<br />
concentrati, sempre possibili <strong>in</strong><br />
<strong>una</strong> muratura <strong>in</strong> opus <strong>in</strong>certum <strong>in</strong><br />
quanto si possono presentare picchi<br />
<strong>di</strong> carico ove la cont<strong>in</strong>uità lapidea non<br />
è <strong>in</strong>terrotta da zone costituite prevalentemente<br />
dalla malta comprimibile.<br />
Il meccanismo <strong>di</strong> <strong>in</strong>nesto dei profilati<br />
nell’angolo è strutturato <strong>in</strong> modo che<br />
essi risult<strong>in</strong>o solidali, <strong>in</strong> maniera tale<br />
da creare <strong>una</strong> cont<strong>in</strong>uità nelle murature<br />
fra loro normali e ricavarne qu<strong>in</strong><strong>di</strong><br />
uno scatolare irrigidente per la struttura.<br />
La particolare conformazione<br />
della catena permette, <strong>in</strong>oltre, <strong>di</strong> contrastare<br />
il fenomeno del rilassamento,<br />
possibile nei metalli sottoposti a trazione<br />
e <strong>di</strong> solito <strong>di</strong>fficilmente controllabile<br />
<strong>in</strong> maniera <strong>di</strong>retta, grazie alla<br />
possibilità <strong>di</strong> agire, con <strong>una</strong> chiave <strong>di</strong>-<br />
namometrica, sui da<strong>di</strong> <strong>di</strong> regolazione<br />
delle barre filettate che costituiscono<br />
l’estremità delle catene.<br />
Il solaio <strong>di</strong> calpestio della loggia del<br />
torrione, per consentire ad <strong>una</strong> sola<br />
rampa <strong>di</strong> scale <strong>di</strong> superare il <strong>di</strong>slivello<br />
con il solaio <strong>in</strong>feriore, è stato or<strong>di</strong>to<br />
nel lato della luce massima.<br />
Realizzato con travi <strong>di</strong> legno <strong>di</strong> sezione<br />
25 x 25 cm poste ad <strong>in</strong>terasse <strong>di</strong><br />
107 cm, sulle quali è stato <strong>in</strong>chiodato<br />
un assito <strong>di</strong> 4 cm, è stato calcolato<br />
non considerando come collaborante,<br />
a vantaggio <strong>di</strong> sicurezza, la soletta <strong>in</strong><br />
c.a. ancorata alle travi ed alla muratura<br />
perimetrale. Le travi si <strong>in</strong>seriscono<br />
nella muratura, sfiorando la cerchiatura<br />
e appoggiandosi ad un dormiente<br />
metallico annegato <strong>in</strong> un letto<br />
<strong>di</strong> malta, che serve per aumentare l’area<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del carico.<br />
La copertura ha come struttura pr<strong>in</strong>cipale<br />
quattro puntoni <strong>di</strong> sezione<br />
25 x 25 cm, che formano un tetto a<br />
pa<strong>di</strong>glione; alla sommità, grazie ad <strong>una</strong><br />
opport<strong>una</strong> sagomatura della testa, le<br />
travi riescono ad equilibrarsi per mutuo<br />
contrasto, mentre alla loro base le forze<br />
<strong>di</strong> sp<strong>in</strong>ta orizzontale vengono annullate<br />
57<br />
TECNOLOGIA<br />
Particolare della piastra<br />
<strong>di</strong> ancoraggio della<br />
catena alla muratura.<br />
dall’armatura della struttura <strong>in</strong> c.a. del<br />
cordolo che le <strong>in</strong>globa. Il cordolo non è<br />
visibile poiché è stato realizzato <strong>in</strong>cassato<br />
all’<strong>in</strong>terno della muratura; <strong>in</strong> tal<br />
modo si è potuto anche riprist<strong>in</strong>are<br />
esternamente la cornice <strong>di</strong> mattoni<br />
preesistente. La sezione trapezoidale<br />
del cordolo <strong>di</strong> c.a. si è resa necessaria<br />
per ricavare uno scal<strong>in</strong>o <strong>di</strong> 6 cm rispetto<br />
al piano delle tavelle <strong>in</strong>terne, <strong>in</strong> maniera<br />
tale da alloggiare il pacchetto isolante<br />
solo nella proiezione del vano sottostante;<br />
<strong>di</strong> conseguenza i correnti <strong>in</strong>terni<br />
del tetto si <strong>in</strong>terrompono nel cordolo e<br />
le mensole, che costituiscono lo sporto<br />
<strong>di</strong> gronda, sono <strong>in</strong>castrate ad esso tramite<br />
un’armatura metallica.<br />
Gli <strong>in</strong>tradossi del tetto e del solaio del<br />
piano terzo sono caratterizzati dai materiali<br />
che sono stati impiegati per realizzarli,<br />
denunciandone così il comportamento<br />
statico e sfruttando quel calore<br />
che solo i prodotti naturali riescono a<br />
fornire. La cerchiatura è stata lasciata a<br />
vista per <strong>di</strong>chiarare l’<strong>in</strong>tervento effettuato<br />
e la sua reversibilità; il trattamento<br />
superficiale, uguale a quello<br />
della scala, è motivo voluto <strong>di</strong> contrasto<br />
con le altre strutture.