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solovolley - Danilo Cami Billi

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indice<br />

SOLOVOLLEY.it<br />

La tecnica<br />

Tempo di beach volley!<br />

Estate. Tempo di vacanze e del meritato riposo. Ma non per tutti.<br />

Il mondo del volley sembra infatti non aver tregua. Lasciati i<br />

palazzetti, riposte nell’armadio le canotte e le ginocchiere – testimoni<br />

delle battaglie della trascorsa stagione – le pallavoliste<br />

si danno appuntamento sulle bollenti spiagge del nostro paese.<br />

Eh sì, perché se la stagione indoor ha chiuso i battenti, quella<br />

del beach volley ha appena preso il via. Tra tornei “seri” e amatoriali,<br />

c’è davvero l’imbarazzo della scelta per le atlete della<br />

Findomestic Cup. Non è quindi difficile imbattersi in Marta Bechis,<br />

Giulia Leonardi o Francesca Mari alle prese con una partita<br />

di beach in qualche stabilimento balneare locale.<br />

Tuffi, schiacciate, sabbia e sole: questi sono gli ingredienti che<br />

hanno reso il beach volley sempre più popolare sui nostri litorali<br />

e che nel giro di pochi decenni ha portato questo sport a conquistare<br />

il titolo di “disciplina olimpica”. Il beach volley mosse i<br />

suoi primi passi, pardon “tuffi”, sulle assolate spiagge di Waikiki,<br />

nelle isole Hawaii, ma divenne una vera e propria disciplina nel<br />

1930, quando a Santa Monica (California) due coppie di giocatori<br />

si sfidarono su un campo da gioco preso in prestito dalla<br />

pallavolo. Il primo torneo a stelle e strisce fu disputato nel 1947<br />

a State Beach, e vide trionfare Saenez-Harris. Nel 1986 davanti<br />

a 5.000 spettatori, si tenne a Rio de Janeiro la prima esibizione<br />

internazionale di beach volley; l’anno successivo, sulle spiagge<br />

brasiliane di Ipanema Beach venne poi organizzato il primo torneo<br />

internazionale omologato dalla FIVB. La coppia americana,<br />

composta da Sinjin Smith e Randy Stoklos, si aggiudicò il premio<br />

in denaro di 22.000$ entrando nella storia di questo gioco.<br />

Furono sempre loro due infatti che nel 1989 vinsero la prima<br />

World Series. Il successo di questo sport divenne così planetario<br />

ed inarrestabile in brevissimo tempo. Il coronamento arrivò poi<br />

nel 1996 ad Atlanta, quando tra le discipline olimpiche apparve<br />

per la prima volta anche il beach volley.<br />

La classica formula del beach prevede lo scontro fra due coppie<br />

– il così detto 2x2 – o fra due squadre composte da 3 persone –<br />

il 3x3. Per aumentare il grado di spettacolarità, esistono numerose<br />

variazioni sul tema, come per esempio le squadre miste. Il<br />

terreno di gioco è un rettangolo di 18 x 9 m., circondato da una<br />

zona libera larga almeno 3 metri per permettere l’esecuzione<br />

delle battute al salto e gli spettacolari recuperi. Le line che delimitano<br />

il campo sono di colori molto vivaci in modo da poterle<br />

vedere bene in mezzo alla sabbia. L’altezza della rete deve essere<br />

di 2,43 metri per gli uomini e di 2,24 metri per le donne.<br />

I fondamentali del beach sono simili a quelli del volley, anche se<br />

sulla sabbia, alle poderose schiacciate sono preferiti i “tocchetti”<br />

ovvero palle corte o piazzate che puntano più alla precisione<br />

che alla potenza. Inoltre, nel beach volley, l’uso del palleggio è<br />

regolato da delle regole ben precise: si può solo alzare in palleggio!<br />

Ciò significa che l’atleta è costretto ad utilizzare un gesto<br />

differente per ricevere per esempio una battuta o una schiacciata.<br />

Inoltre, è consentito “trattenere” il pallone qualche secondo<br />

in più rispetto al volley normale. Logico, anche qui esistono le<br />

“trattenute” ma sulla spiaggia sono più tollerate! Inoltre, se la<br />

palla viene mandata nell’altro campo solo al secondo tocco, la<br />

traiettoria deve essere parallela alle proprie spalle.<br />

SOLOVOLLEY.it SOLOVOLLEY.it<br />

Il match si disputa al meglio dei tre set: i primi due set sono<br />

giocati a 21 punti con due punti di scarto. Il set decisivo si gioca<br />

invece a 15 punti. Nel caso di un punteggio pari a 20-20 o 14-<br />

14, il gioco è continua fino a che non si raggiungono i due punti<br />

di scarto. Ogni 7 punti si cambia il campo. Perché? Pensate di<br />

giocare un intero set con il sole contro…in questo modo il gioco<br />

sarà più equilibrato! A differenza del volley indoor, inoltre, nel<br />

beach non esistono sostituzioni e si può chiamare un solo time<br />

out per set. I tempi sono quindi più rapidi. La differenza maggiore<br />

sta però nel fatto che nel campo di beach non esistono<br />

le posizioni: ricordate tutti i numerini e tutte le rotazioni del<br />

volley? Bhè, in questo caso non serviranno a molto. Nel campo<br />

da beach, infatti, gli atleti si possono sistemare dove vogliono<br />

nel quadrato di gioco e non hanno un ruolo ben definito. Ciò<br />

significa che entrambi possono schiacciare, murare e alzare. Più<br />

semplificato di così!<br />

Infine, se guardate da vicino un campo da beach volley, noterete<br />

che mancano alcune linee: quella dei tre metri e quella sotto<br />

la rete. La prima è assente perché gli atleti possono attaccare<br />

da tutte le parti e non ci sono posizioni; quella sotto la rete non<br />

serve perché non esistono le infrazioni sotto rete. Un giocatore<br />

commette fallo solo se tocca la parte superiore della rete o<br />

un’asticella.<br />

Quello che vi potrebbe servire è invece una ripassatina ai segnali<br />

di muro: come nella pallavolo indoor, infatti, anche nel beach chi<br />

va a muro chiama le varie opzioni. Vediamo se vi ricordate! Un<br />

dito indica il muro in lungo linea, due dita quello in diagonale, il<br />

pugno chiuso…nel beach indica “niente muro”. Tutto chiaro?<br />

Non resta che trovare l’abbigliamento giusto e recarsi nella<br />

spiaggia più vicina: occhialini da sole tipo maschera, mini top<br />

super colorati per lei e calzoncini di media lunghezza per lui.<br />

E se non siete degli sportivi…. mettetevi comodi: i prossimi<br />

mondiali (2011) si disputeranno in Italia<br />

foto (<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>)<br />

Isabella Agostinelli<br />

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