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solovolley - Danilo Cami Billi

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SOLOVOLLEY.it<br />

Registrato presso il Tribunale di Pesaro n.505 Direttore Responsabile: <strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>, tessera n.097397. Tutti i diritti sono riservati. Anno 1 numero 15<br />

Francesca<br />

Ferretti dalla<br />

A alla Z da<br />

non perdere!<br />

In redazione: <strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>, Fabrizio<br />

Bontà, Matteo Bontà, Mauro Filippini,<br />

Rosalba Angiuli, Maria Laura Verardo,<br />

Cecilia Cicolella, Fit Village, Gianfranco<br />

Ioele, Giacomo Mariotti, Isabella<br />

Agostinelli...<br />

Editoriale<br />

Il caldo si fa sentire, ma il mondo del volley non conosce<br />

soste. Per la Scavolini volley, infatti, è stato tempo<br />

di addii e di rinnovamento. Prima ad arrivare, il 24<br />

maggio, Monica De Gennaro, che da il cambio all’olandesina<br />

volante Elke Wijnhoven, tornata in Olanda al seguito<br />

del marito. Il 31 maggio la società fa sapere che<br />

Kasia Skowronska ha rescisso il contratto con un anno<br />

di anticipo. Il 22 giugno viene presentato alla stampa il<br />

nuovo staff tecnico. Novità assoluta il preparatore atletico<br />

Giampaolo Chittolini. Ma è il nuovo allenatore Paolo<br />

Tofoli a calamitare l’attenzione di tutti. Il 26 giugno è<br />

poi la volta della nuova schiacciatrice Destinee Hooker,<br />

che viene presentata alla stampa e che avrà il compito<br />

di sostituire la tanto amata Carolina Costagrande.<br />

All’incontro con Hooker prende parte anche una folta<br />

delegazione de “I Balusch”, reduce da una donazione di<br />

sangue presso la sezione pesarese dell’Avis, capitanata<br />

dalla testimonial, nonché palleggiatrice, Francesca Mari.<br />

Per finire, il 30 giugno è il turno di Rossella Olivotto,<br />

centrale. Intanto terminerà il 23 luglio il camp estivo<br />

per maschi e femmine dai 6 ai 14 anni. organizzato<br />

dalla Scavolini volley nella spiaggia libera accanto al<br />

Basket Giovane. In programma corsi di beach-volley,<br />

capoeira, peteca, spiro ball e molto altro ancora.<br />

Come dire….di tutto e di più…..<br />

Foto copertina (Rubin LVF)<br />

Il direttore<br />

<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>


indice<br />

SOLOVOLLEY.it<br />

Ecco Paolo Tofoli<br />

Presentato il nuovo coach e il suo staff tecnico<br />

Si è tenuta a Pesaro, nella sede della Scavolini volley, la<br />

presentazione del nuovo staff tecnico che accompagnerà la<br />

squadra nella stagione 2010/2011.<br />

È riconfermato Riccardo Marchesi che ricoprirà il ruolo di secondo<br />

allenatore.<br />

“Ho ancora tanto da imparare, ringrazio la società per la possibilità<br />

che mi è stata data.”<br />

Dice cosi’ Marchesi e pronuncia queste parole consapevole di<br />

aver scelto, ancora una volta, la realtà pesarese, dopo aver già<br />

dato prova della sua grande determinazione, nel condurre le<br />

colibrì alla vittoria del terzo scudetto, il tutto con estrema lucidità.<br />

Non poteva mancare all’appello Matteo Solforati, noto anche<br />

come “Bibo”, ormai collaudato scout man, che presto si metterà<br />

a disposizione del nuovo coach dopo essere stato il secondo di<br />

Marchesi in seguito all’esonero di Vercesi.<br />

E ora via alle vere new entry: Giampaolo Chittolini, il nuovo<br />

preparatore atletico è stato il primo preparatore di pallavolo<br />

maschile a livello italiano, ha lavorato con Montali, poi a Parma,<br />

Roma, Milano e anche in nazionale.<br />

Questa sarebbe la sua prima esperienza nell’ambito femminile.<br />

Tofoli l’ha voluto fortemente al suo fianco, perchè lo conosce<br />

bene e nutre una profonda ammirazione nei suoi confronti.<br />

E ora veniamo al protagonista indiscusso:<br />

Paolo Tofoli, nato a Fermo il 14 agosto 1966, è uno dei giocatori<br />

più vincenti della storia della pallavolo italiana, ottiene le maggiori<br />

vittorie con la maglia della Ciesse Padova, passa alla Sisley<br />

Treviso e a Roma, ha indossato con onore la maglia azzurra,<br />

partecipato a tre giochi olimpici e vincendo due argenti, un<br />

bronzo e due ori mondiali.<br />

Solo dopo un anno aver dato il suo saluto al volley come giocatore,<br />

viene confermato nuovo allenatore della Scavolini.<br />

Questa è la sua prima esperienza in assoluto, anche se ha sempre<br />

vissuto di pallavolo, è certo non sarà facile allenare 12 giocatrici<br />

e riuscire a portare a casa un quarto scudetto consecutivo…<br />

L’ idea di fare il tecnico è maturata in lui nel tempo, dopo avere<br />

aperto un centro benessere tra Fano e Pesaro. Paolo dice che<br />

si è reso conto che gli mancava qualcosa…voleva sentire l’adrenalina.<br />

Ed eccolo qui, un plurititolato, all’ insegna di una nuova sfida,<br />

catapultato nel mondo del volley femminile, e addirittura preso<br />

in giro dai suoi grandi ex compagni come Andrea Giani …che<br />

gli ricordano che le donne non sono facili da “domare “!!!!<br />

Il campionato inizierà il 24 novembre con la preparazione che<br />

avrà luogo a settembre.<br />

“E’ stata costruita, dice Sorbini, una squadra che possa rimanere<br />

sempre al vertice, dove il valore aggiunto non sono i soldi ma<br />

la squadra stessa, con l’ ambizione che la caratterizza.<br />

E senz’altro l ‘esperienza di Tofoli donerà qualcosa di positivo<br />

e nuovo”.<br />

Per ora non si può far altro che augurare un grosso in bocca al<br />

lupo a tutto lo staff tecnico e alla<br />

società…….<br />

E che la nuova avventura abbia inizio.!!!!!!!<br />

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foto (<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>)<br />

Maria Laura Verardo<br />

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indice<br />

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Balusch per l’Avis<br />

Francesca Mari e i Balusch donano il sangue!<br />

Ore 9.30: il ritrovo è al Centro Trasfusionale dell’Avis di Pesaro.<br />

Lì, si danno appuntamento una quindicina (tredici, per la verità,<br />

ecco i nomi: Andrea e Filippo Masini, Simone Paolucci, Luigi<br />

Moretti, Franco Gramolini, Gianfranco Ioele, Patrizia e Federico<br />

Pozzoli, Matteo Bontà, Alessandro Di Domenico, Marzia Mattutini,<br />

Delmino Calbini e il Presidente dei tifosi, Mauro Filippini)<br />

di Balusch che, “scortati” dalla splendida Francesca Mari, si<br />

apprestano a diventare donatori di sangue.<br />

Un bel gesto, l’ennesimo, da parte di questi tifosi che hanno<br />

deciso di coniugare la loro passione per la Scavolini con il sociale.<br />

E così, dopo il calendario dedicato alle giocatrici biancorosse<br />

(con i proventi destinati alla Croce Rossa per il terremoto<br />

che ha devastato Haiti grazie, anche e soprattutto, alla solerzia<br />

e sensibilità del nostro direttore <strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>), ecco un’altra<br />

iniziativa lodevole.<br />

Il Centro è un po’ in subbuglio per la pacifica “invasione” tifosa:<br />

chi viene chiamato in una stanza, chi nell’altra… Ma il personale<br />

medico e infermieristico dimostra gentilezza, disponibilità<br />

e dolcezza verso queste persone che, sulle orme di Chicca,<br />

hanno accettato di buon grado di fare un gesto importante<br />

verso il prossimo.<br />

Il più teso di tutti è sicuramente Matteo ma la sua tensione è<br />

pari alla felicità per questo importante gesto.<br />

I fotografi reclamano i tredici tifosi: vengono scattate una<br />

ventina di foto insieme alla Mari al personale medico e infermieristico.<br />

Il saggio giornalista Luigi Diotalevi (ex donatore per<br />

raggiunti limiti di età) si fa attorniare da alcuni di loro per farsi<br />

raccontare la loro esperienza e i motivi che li hanno spinti a<br />

diventare donatori. Insomma una bella giornata (anche metereologicamente<br />

parlando…) che si conclude con l’intervista alla<br />

stessa Mari circondata dai 13 donatori. Questo nella speranza<br />

che l’esempio sia seguito anche da altri: il sangue è come il<br />

sorriso, donarlo non costa nulla e può salvare una vita…<br />

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foto (<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>)<br />

Fabrizio Bontà<br />

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Pillole del Colibri’<br />

Primo compleanno Balusch!<br />

Sabato 12 Giugno presso il Ristorante Pizzeria GUSTO CAFE’<br />

di Montecchio i tifosi della Scavolini Volley si sono ritrovati per<br />

festeggiare il primo compleanno del loro club.<br />

La simpatica serata ha visto la partecipazione di adulti e bambini<br />

dove tutti insieme, tra una portata e l’altra, hanno ripercorso<br />

le varie tappe che hanno caratterizzato questa stagione da<br />

poco conclusa fino alla storica finale di Milano che ha assegnato<br />

per il terzo anno consecutivo lo scudetto alle nostre colibrì.<br />

Grazie al contributo della società Robur, che ha donato tanti<br />

gadget, per tutta la sera ci sono state estrazioni che hanno<br />

fatto la gioia dei numerosi fortunati estratti.<br />

Basti pensare che la famiglia Terenzi di Montelabbate, composta<br />

da tre partecipanti, si è aggiudicata ben tre premi (e nessuno<br />

degli altri soci ha fatto gesti con le mani ad indicare misure<br />

anatomiche circa la “fortuna” dimostrata, o quasi….).<br />

Anche il socio Gastone Mazzanti è stato baciato dalla dea bendata,<br />

portandosi a casa due premi, tra cui quello finale,ovvero<br />

un abbonamento per la prossima stagione.<br />

Tutto si è svolto all’insegna dell’allegria e del divertimento,<br />

complice anche il buon menù e i tanti bicchieri di vino consumati,<br />

ma sempre nei limiti della decenza…...<br />

Da segnalare la grandissima sorpresa dei partecipanti quando<br />

nel locale ha fatto la sua comparsa la non più nostra, ahimè,<br />

Carolina Costagrande, la quale ci teneva tantissimo a trascorrere<br />

la serata in nostra compagnia per salutare personalmente<br />

i suoi fans che in questi anni l’hanno sempre amata e sostenuta.<br />

La sua presenza ha reso orgogliosi il Presidente dei Balusch<br />

Mauro Filippini e tutti i consiglieri.<br />

Piccola nota malinconica e qualche lacrima versata per il discorso<br />

della fuoriclasse italo-argentina al momento del congedo,<br />

ma ci ha confortato l’aver voluto sottolineare da parte sua che<br />

si tratterà non di un addio, bensì di un arrivederci. Auguriamo<br />

alla splendida Carolina tutta la fortuna che merita, come atleta<br />

e come persona, e lei sa che sarà sempre nei nostri cuori. Ci<br />

è sembrato il minimo omaggiarla con la nostra maglietta e la<br />

nostra felpa che potrà indossare nella fredda Russia, così, magari,<br />

si ricorderà un po’ di noi.<br />

A chiusura della riuscitissima serata, ha fatto l’ingresso in sala<br />

una squisita torta gigante offerta dai titolari del locale.<br />

La festa è così finita con una nota di dolcezza e l’augurio di<br />

ritrovarsi tutti, pronti e in forma, per il prossimo campionato a<br />

tifare per le nostre beniamine.<br />

foto (<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>)<br />

Gianfranco Ioele<br />

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A cura di Jack Marriott<br />

Chi sale<br />

Il Fenerbahce istanbul, che<br />

con zè roberto alla guida e poi<br />

fofao, skowronska,<br />

furst, osmokrovic, wonder woman,<br />

eva kant e lady oscar, ha<br />

messo su una squadra<br />

con un solo difetto: se non vince<br />

tutte le partite quattro set<br />

a zero ha<br />

fallito l’intera stagione.<br />

Foto Focus di <strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong><br />

Scatti rubati Martina-Monica<br />

Chi scende<br />

La monteschiavo jesi, che abbandona<br />

improvvisamente il<br />

volley lasciando un<br />

enorme vuoto. E’ stata una<br />

grande avversaria ed una società<br />

che ci ha messo<br />

sempre la faccia, nel bene e<br />

nel male, con una correttezza<br />

esemplare.<br />

Chapeaux!<br />

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La tecnica<br />

Tempo di beach volley!<br />

Estate. Tempo di vacanze e del meritato riposo. Ma non per tutti.<br />

Il mondo del volley sembra infatti non aver tregua. Lasciati i<br />

palazzetti, riposte nell’armadio le canotte e le ginocchiere – testimoni<br />

delle battaglie della trascorsa stagione – le pallavoliste<br />

si danno appuntamento sulle bollenti spiagge del nostro paese.<br />

Eh sì, perché se la stagione indoor ha chiuso i battenti, quella<br />

del beach volley ha appena preso il via. Tra tornei “seri” e amatoriali,<br />

c’è davvero l’imbarazzo della scelta per le atlete della<br />

Findomestic Cup. Non è quindi difficile imbattersi in Marta Bechis,<br />

Giulia Leonardi o Francesca Mari alle prese con una partita<br />

di beach in qualche stabilimento balneare locale.<br />

Tuffi, schiacciate, sabbia e sole: questi sono gli ingredienti che<br />

hanno reso il beach volley sempre più popolare sui nostri litorali<br />

e che nel giro di pochi decenni ha portato questo sport a conquistare<br />

il titolo di “disciplina olimpica”. Il beach volley mosse i<br />

suoi primi passi, pardon “tuffi”, sulle assolate spiagge di Waikiki,<br />

nelle isole Hawaii, ma divenne una vera e propria disciplina nel<br />

1930, quando a Santa Monica (California) due coppie di giocatori<br />

si sfidarono su un campo da gioco preso in prestito dalla<br />

pallavolo. Il primo torneo a stelle e strisce fu disputato nel 1947<br />

a State Beach, e vide trionfare Saenez-Harris. Nel 1986 davanti<br />

a 5.000 spettatori, si tenne a Rio de Janeiro la prima esibizione<br />

internazionale di beach volley; l’anno successivo, sulle spiagge<br />

brasiliane di Ipanema Beach venne poi organizzato il primo torneo<br />

internazionale omologato dalla FIVB. La coppia americana,<br />

composta da Sinjin Smith e Randy Stoklos, si aggiudicò il premio<br />

in denaro di 22.000$ entrando nella storia di questo gioco.<br />

Furono sempre loro due infatti che nel 1989 vinsero la prima<br />

World Series. Il successo di questo sport divenne così planetario<br />

ed inarrestabile in brevissimo tempo. Il coronamento arrivò poi<br />

nel 1996 ad Atlanta, quando tra le discipline olimpiche apparve<br />

per la prima volta anche il beach volley.<br />

La classica formula del beach prevede lo scontro fra due coppie<br />

– il così detto 2x2 – o fra due squadre composte da 3 persone –<br />

il 3x3. Per aumentare il grado di spettacolarità, esistono numerose<br />

variazioni sul tema, come per esempio le squadre miste. Il<br />

terreno di gioco è un rettangolo di 18 x 9 m., circondato da una<br />

zona libera larga almeno 3 metri per permettere l’esecuzione<br />

delle battute al salto e gli spettacolari recuperi. Le line che delimitano<br />

il campo sono di colori molto vivaci in modo da poterle<br />

vedere bene in mezzo alla sabbia. L’altezza della rete deve essere<br />

di 2,43 metri per gli uomini e di 2,24 metri per le donne.<br />

I fondamentali del beach sono simili a quelli del volley, anche se<br />

sulla sabbia, alle poderose schiacciate sono preferiti i “tocchetti”<br />

ovvero palle corte o piazzate che puntano più alla precisione<br />

che alla potenza. Inoltre, nel beach volley, l’uso del palleggio è<br />

regolato da delle regole ben precise: si può solo alzare in palleggio!<br />

Ciò significa che l’atleta è costretto ad utilizzare un gesto<br />

differente per ricevere per esempio una battuta o una schiacciata.<br />

Inoltre, è consentito “trattenere” il pallone qualche secondo<br />

in più rispetto al volley normale. Logico, anche qui esistono le<br />

“trattenute” ma sulla spiaggia sono più tollerate! Inoltre, se la<br />

palla viene mandata nell’altro campo solo al secondo tocco, la<br />

traiettoria deve essere parallela alle proprie spalle.<br />

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Il match si disputa al meglio dei tre set: i primi due set sono<br />

giocati a 21 punti con due punti di scarto. Il set decisivo si gioca<br />

invece a 15 punti. Nel caso di un punteggio pari a 20-20 o 14-<br />

14, il gioco è continua fino a che non si raggiungono i due punti<br />

di scarto. Ogni 7 punti si cambia il campo. Perché? Pensate di<br />

giocare un intero set con il sole contro…in questo modo il gioco<br />

sarà più equilibrato! A differenza del volley indoor, inoltre, nel<br />

beach non esistono sostituzioni e si può chiamare un solo time<br />

out per set. I tempi sono quindi più rapidi. La differenza maggiore<br />

sta però nel fatto che nel campo di beach non esistono<br />

le posizioni: ricordate tutti i numerini e tutte le rotazioni del<br />

volley? Bhè, in questo caso non serviranno a molto. Nel campo<br />

da beach, infatti, gli atleti si possono sistemare dove vogliono<br />

nel quadrato di gioco e non hanno un ruolo ben definito. Ciò<br />

significa che entrambi possono schiacciare, murare e alzare. Più<br />

semplificato di così!<br />

Infine, se guardate da vicino un campo da beach volley, noterete<br />

che mancano alcune linee: quella dei tre metri e quella sotto<br />

la rete. La prima è assente perché gli atleti possono attaccare<br />

da tutte le parti e non ci sono posizioni; quella sotto la rete non<br />

serve perché non esistono le infrazioni sotto rete. Un giocatore<br />

commette fallo solo se tocca la parte superiore della rete o<br />

un’asticella.<br />

Quello che vi potrebbe servire è invece una ripassatina ai segnali<br />

di muro: come nella pallavolo indoor, infatti, anche nel beach chi<br />

va a muro chiama le varie opzioni. Vediamo se vi ricordate! Un<br />

dito indica il muro in lungo linea, due dita quello in diagonale, il<br />

pugno chiuso…nel beach indica “niente muro”. Tutto chiaro?<br />

Non resta che trovare l’abbigliamento giusto e recarsi nella<br />

spiaggia più vicina: occhialini da sole tipo maschera, mini top<br />

super colorati per lei e calzoncini di media lunghezza per lui.<br />

E se non siete degli sportivi…. mettetevi comodi: i prossimi<br />

mondiali (2011) si disputeranno in Italia<br />

foto (<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>)<br />

Isabella Agostinelli<br />

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Ecco Destinee<br />

Tanto entusiasmo alla sua presentazione<br />

È quasi mezzogiorno quando varca la soglia della piccola sala<br />

stampa. Un metro e 95 di statuaria bellezza e lo sguardo dolce<br />

della brava bimba di papà. È così che mi appare Destinee Hooker,<br />

con le sue gambe lunghe e il suo sorriso umile: la figlia di<br />

cui andare orgogliosi.<br />

Fattivo contributo a questa sensazione è dato anche dalla presenza<br />

dei genitori, che la precedono ed assistono alla conferenza<br />

stampa in disparte.<br />

Il curriculum vitae di Destinee è già nelle nostre mani da qualche<br />

minuto. “È giovanissima” penso leggendo l’anno di nascita:<br />

il 1987.<br />

La premura con cui Coach Tofoli la protegge dal getto impietoso<br />

dell’aria condizionata, accresce in me quell’immagine di graziosa<br />

creatura degna di protezione.<br />

Ci mette poco a farmi cambiare idea.<br />

La introduce Pier Giuseppe Babbi, orgoglioso direttore sportivo,<br />

che negli anni si è distinto per l’intuito con cui ha scovato nel<br />

mare magnum del mercato una serie di giovani talenti.<br />

Ci racconta del suo passato di campionessa di salto in alto. Alla<br />

sorprendete notizia del record di 198 cm, capisco il perché di<br />

tanto orgoglio.<br />

Dee, così la chiamano gli amici e la chiameranno i tifosi, è un’atleta<br />

straordinaria. Lo stesso Tofoli dà l’impressione di non veder<br />

l’ora di lavorare con lei. Purtroppo dovrà aspettare, però, perché<br />

la Hooker ripartirà prestissimo, impegnata con la Nazionale Statunitense<br />

ai prossimi mondiali.<br />

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Quando inizia a rispondere alla domande, capisco di essere di<br />

fronte ad una persona di straordinaria serietà, una gran lavoratrice.<br />

“So di essere stata chiamata da una squadra che ha vinto il<br />

campionato italiano per le ultime tre stagioni. Per me ciò è un<br />

grandissimo onore e una sfida continua a meritarmi questo privilegio.”<br />

Risponde come una professionista e con la sicurezza di chi si<br />

sente la benvenuta. Ed è così.<br />

Martina Guiggi, pilastro e capitano di questa Scavolini Volley, è<br />

lì ad accoglierla e sostenerla.<br />

“Ci siamo conosciute su Facebook qualche giorno prima che arrivassi<br />

in Italia, Martina mi ha aggiunta alle sue amicizie appena<br />

si è saputo che avrei giocato per la Scavolini.” Ci spiega Dee.<br />

Non mi stupisce. Martina è un grande capitano oltreché una<br />

grande giocatrice.<br />

Quando le viene chiesto che opinione abbiano di lei, ci risponde<br />

che viene spesso paragonata all’instancabile coniglietto della<br />

pubblicità delle batterie: sintomo inconfondibile della sua grinta<br />

e della sua dedizione al lavoro.<br />

Le chiedo un confronto tra uno sport individuale, quale quello<br />

dell’atletica leggera in cui ha vinto il titolo nazionale universitario,<br />

e lo sport di squadra che ha scelto di praticare da professionista<br />

e la sua risposta mi lascia tutt’altro che delusa:<br />

“Quando sbagli un salto, sai che la responsabilità di quell’errore<br />

si ripercuote solo su di te. Nella pallavolo sai di avere la<br />

responsabilità di una squadra, ogni tuo errore si ripercuote sulle<br />

compagne.”<br />

Parla di responsabilità, di onore anche quando le ricordano della<br />

grande campionessa che è chiamata a sostituire, Carolina Costagrande,<br />

che a questa squadra ha dato tanto, sia come sportiva<br />

che come donna.<br />

“Amo le sfide.” Ci ripete sicura.<br />

Alla fine della conferenza stampa si ha la nitida impressione di<br />

trovarsi di fronte ad una giocatrice che alla Scavolini ha intenzione<br />

di lasciare il segno.<br />

E noi si è tutti impazienti di vederla compiere questa impresa.<br />

foto (<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>)<br />

Cecilia Cicolella<br />

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A difesa del fortino<br />

Ecco Monica<br />

La Pesaro pallavolistica, all’indomani delle tante partenze, in<br />

particolare quella della beniamina Carolina (nessuno di noi al<br />

suo posto avrebbe rifiutato una proposta economica simile), è<br />

tornata a sorridere, grazie alla presentazione del nuovo libero<br />

Monica De Gennaro.<br />

Le gag simpatiche da raccontare a questo proposito non mancano,<br />

Moki, (ma sembra che lei non gradisca molto questo diminutivo<br />

con il quale la chiamavano in tanti in quel di Aprilia, dove<br />

la scorsa stagione in A2 ha vinto praticamente tutto), appena<br />

varcata la porta della sede di via Icaro ha esclamato: “Quante<br />

coppe!” con uno spiccato accento sorrentino.<br />

Già, perché la nuova giovane e brava giocatrice (il curriculum<br />

parla da sè) che per 3 anni vestirà, fin da questa estate in occasione<br />

del Sand Volley (il campionato di beach volley 4X4 dove la<br />

Scavolini la scorsa estate ha vinto tutto quello che era possibile<br />

vincere), è di origine campana, tradizione che si ripete a distanza<br />

di anni in casa Robur (ricordiamo, infatti, Antonella Del Core<br />

che ha vestito la canotta biancorossa).<br />

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Monica, con una sorella gemella, anch’essa giocatrice, ed un’altra<br />

maggiore, parla poco, è molto emozionata, continua a scrutare<br />

la platea che gremisce la calda sala delle conferenze e presentazioni<br />

di via Icaro (il condizionatore come al solito non va,<br />

queste atlete alla Robur le vogliono far sudare fin da subito),<br />

sfoglia il libro dei 40 anni della società, e sorride compiaciuta,<br />

forse perché pensa di vedersi anche lei, fra qualche anno, immortalata<br />

con una delle tante coppe fra le mani.<br />

Ma andiamo avanti, la De Gennaro, nonostante il temperamento<br />

in campo (era nelle mire della società già tre anni fa, prima che<br />

arrivasse Wijnhoven, era stata segnalata dallo stesso Zé Roberto,<br />

ma non se ne fece nulla, perchè l’allora presidente della<br />

squadra dove militava chiedeva troppi soldi), è molto timida e si<br />

limita a dire poche parole, ma quelle giuste che infiammano subito<br />

i presenti: “Sono contenta e onorata di vestire finalmente la<br />

maglia della Scavolini, e non vedo l’ora di dimostrare sul campo,<br />

come feci in Nazionale dove conobbi Guiggi, attualmente l’unica<br />

compagna della mia nuova squadra che conosco, di dimostrare<br />

il mio valore anche sul campo di gioco”.<br />

Continua poi: “La passata stagione per me è stata molto bella<br />

e, sapendo già che avrei difeso i colori biancorossi il prossimo<br />

anno, ho seguito tutte le serie dei play off su Sky”, E della vita<br />

privata dice: “Sono fidanzata, il mio ragazzo mi ha seguito lo<br />

scorso anno ad Aprilia, e spero lo faccia anche a Pesaro… amo<br />

fare shopping, compro di tutto”.<br />

foto (<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>)<br />

Rosalba Angiuli<br />

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Francesca Ferretti a tutto campo<br />

La campionessa reggiana si racconta dalla A alla Z<br />

Non capita tutti i giorni di vedere in città Francesca Ferretti, 26<br />

anni e un palmares da sballo (1 Coppa del Mondo e 1 Europeo<br />

nel 2007, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Cev e 3 Scudetti con la Scavolini<br />

Pesaro, l’ultimo quest’anno), nonostante lei a Reggio sia<br />

nata e sbocciata. L’abbiamo intervistata al Fit Village, tra un<br />

allenamento e l’altro, dove da un gioco di domande è emersa<br />

una Francesca davvero curiosa e inedita.<br />

A come amicizia. “Un valore fondamentale – attacca Francesca<br />

– anche se è stata dura andare via di casa presto e a Reggio ho<br />

mantenuto soltanto tre o quattro rapporti stretti. Nell’ambiente<br />

sportivo la vera amicizia non esiste, perché si cambia squadra,<br />

non ci si vede per tanto. Resto legata a Isabella Zilio in Nazionale,<br />

Diana Marc conosciuta a Modena (A1), Senna Usic e Martina<br />

Guiggi attuali compagne di squadra a Pesaro. Ma curiosamente<br />

mi sono sempre trovata meglio con gli uomini che con le donne”.<br />

B come basket. “Uno sport che adoro e che ho potuto conoscere<br />

di più grazie al mio fidanzato (il reggiano Simone Cortesi, in<br />

questi giorni aggregato alla Trenkwalder, ndr). A Pesaro si vive<br />

di basket e se posso non mi perdo una partita. Il mio sogno?<br />

Vedere una gara NBA dal vivo”.<br />

C come conferma. “Credo che in Italia confermarsi sia ancor<br />

più difficile che vincere. Se vinci sei un Dio in terra, ma basta<br />

qualche sconfitta per farti piombare nell’occhio del ciclone. In<br />

nessun’altra Nazione vedo una tale pressione mediatica. Io faccio<br />

prima, non leggo più i giornali”.<br />

D come Del Piero. “Non seguo particolarmente il calcio, ma l’ho<br />

sempre ammirato sia come atleta che come persona. Non sentirete<br />

mai parlare di lui per il gossip, ma soltanto per quello che<br />

fa in campo”.<br />

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E come Europa. “Ho vinto gli Europei 2007, ma darei qualsiasi<br />

cosa per la Champions perché è l’ultimo trofeo che mi manca<br />

con la maglia di Pesaro”.<br />

F come Fit Village. “Una palestra che ho sempre sentito un po’<br />

mia, anche perché è a due passi da casa e Simone viene qui<br />

con la Pallacanestro Reggiana, quindi capita che ci alleniamo<br />

insieme”.<br />

G come genitori. “I miei sono stati fondamentali, sempre vicini<br />

in ogni scelta. Hanno la collezione registrata di tutte le mie<br />

partite e soffrono più di me, insieme a Puffa, la mia adorata<br />

cagnolina”.<br />

H come hotel. “Da quando ho 14 anni tra trasferte e ritiri ne ho<br />

visti veramente di tutti i colori. Ormai li odio”.<br />

I come infortunio. “A dicembre 2005, quando giocavo a Chieri in<br />

serie A1, mi sono rotta legamenti e cartilagini del ginocchio destro,<br />

avevo 21 anni e la carriera a rischio. Sono stata lontana dai<br />

campi 8 mesi e la riabilitazione è stata molto tosta, ci ho messo<br />

più di un anno a ritrovare la forma fisica e superare le paure. E’<br />

un’esperienza che mi ha insegnato molto, da fuori ho capito che<br />

ogni piccola cosa è superabile”.<br />

J come Jesi. “Il suo fallimento è un brutto segno per tutta la<br />

pallavolo italiana. Ogni anno ci sono società che non ce la fanno<br />

e capisco chi sceglie l’estero per la sicurezza dello stipendio.<br />

Purtroppo anche la Pallavolo Reggio ha avuto gli stessi problemi,<br />

quest’anno è retrocessa in B2 ma spero riuscirà ad iscriversi”.<br />

K come Kobe. “Stravedo per Bryant perché lo sento un po’ reggiano<br />

e sono contenta per la vittoria dei suoi Lakers. L’ho incontrato<br />

a Pechino e ha esclamato: “Grande! Una reggioemiliana!”.<br />

Non gli ho detto che si dice “reggiana” – ride Francesca – ma vi<br />

assicuro che parla benissimo l’italiano ed è simpaticissimo”.<br />

L come libro. “E’ uscita una mia autobiografia (“Un Angelo Biondo,<br />

Francy Ferretti”, ndr), ma non so se la rifarei perché alcune<br />

frasi hanno fatto scoppiare un vespaio tra me e la Nazionale.<br />

Non sono una che cerca la polemica, sono umile e tranquilla,<br />

non amo stare sotto i riflettori e per questo ringrazio di non<br />

essere nel mondo del calcio o del basket”.<br />

CONTINUA NELLA PAGINA DOPO (LA<br />

PG.10)<br />

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indice<br />

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...Francesca Ferretti a tutto campo...continua da pagina 9<br />

M come Mondiali. “Ho vinto la Coppa del Mondo 2007 partendo<br />

dalla panchina, ma dopo l’infortunio di Eleonora Lo Bianco giocai<br />

tutte le sfide decisive da titolare con Cuba, Brasile e Stati<br />

Uniti. Avevo saputo di giocare proprio all’ultimo, per fortuna<br />

andò bene e contro Cuba venni nominata Mvp. Un pronostico<br />

su questi Mondiali? Nel calcio dico Spagna o Argentina, nel<br />

basket tifo Spagna, ma gli States restano forti nonostante l’assenza<br />

dei big, nel volley maschile Stati Uniti favoriti, ma l’Italia<br />

giocando in casa potrà dire la sua”.<br />

N come Nazionale. “Si sa che ogni allenatore fa le sue scelte e<br />

queste vanno rispettate, basta pensare a Lippi con Cassano –<br />

Francesca fa riferimento alle mancante convocazioni in azzurro<br />

del ct Massimo Barbolini –. A Pesaro mi sento più protagonista,<br />

in Nazionale ho sempre sentito le vittorie meno mie. In ogni<br />

caso sono tranquilla, ho 26 anni e il discorso azzurro non lo<br />

considero chiuso per niente, anzi ci penso e come”.<br />

O come Olimpiade. “Ho partecipato ad Atene 2004 e Pechino<br />

2008, in entrambi i casi siamo arrivate quinte, in Cina con molti<br />

rammarichi. Ad Atene per me era già un sogno essere arrivata<br />

lì a 20 anni. Alla cerimonia di apertura ho avuto i brividi, facevo<br />

foto e giravo il villaggio olimpico come fosse il Paese dei balocchi:<br />

puoi trovarti allo stesso tavolo con star NBA o fenomeni<br />

come Bolt”.<br />

P come palasport. “So che a Reggio tutti parlano del nuovo pala<br />

e se lo dicono in tanti un motivo ci sarà. A me però il PalaBigi<br />

piace tantissimo: è raccolto, caldo, e trasuda storia. Anche a<br />

Pesaro abbiamo problemi: il BPA Palace è splendido ma ci giochiamo<br />

solo le finali, di solito siamo al PalaCampanara anche se<br />

ci accontenteremmo del palasport di viale dei Partigiani. A volte<br />

ci sembra di giocare in trasferta”.<br />

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Q come “quasi”. “La finale di Coppia Italia 2007-08 contro Bergamo…<br />

eravamo avanti 14-11 al tie-break, abbiamo perso 17-<br />

15. In pratica è come vincere 2-0 a calcio e subire 3 gol negli<br />

ultimi 5 minuti. Era la mia prima finale di Coppa Italia ed è stato<br />

un incubo, ma ci siamo rifatte vincendo l’anno dopo”.<br />

R come Reggio. “Per me è fantastica, rimane e rimarrà sempre<br />

la mia città, le manca solo il mare poi sarebbe perfetta! Vorrei<br />

viverci di più, ogni volta che torno trovo qualcosa di nuovo, è<br />

incredibile come sta cambiando velocemente”.<br />

S come Scudetto. “Il più bello è sicuramente quello del 2007-08,<br />

perché il primo non si scorda mai ed era inaspettato. Il secondo<br />

è stato lo Scudetto della conferma, quello di quest’anno è lo<br />

Scudetto di chi non ci credeva, perché molti davano favorita<br />

Villa Cortese, invece abbiamo stupito tutti col 3-0 in finale”.<br />

T come trionfi rosa. “E’ vero, questo è un momento tutto al<br />

femmine, ma forse nasce dal pregiudizio che siamo meno forti<br />

degli uomini. Torneranno anche loro, vedi Manassero nel golf<br />

che sembra un fenomeno”.<br />

U come unione. “Nella pallavolo il gruppo è fondamentale, specialmente<br />

nei momenti difficili, perché i singoli non fanno la differenza.<br />

Certo se avessi vinto singolarmente tutto quello che ho<br />

vinto a livello di Club, ora sarei un eroe nazionale”.<br />

V come volley. “Mio papà è stato pallavolista di serie A ma non<br />

mi ha imposto niente, è nato tutto per caso. Avevo praticato<br />

ginnastica artistica e nuoto, ma non mi piacevano gli sport singoli,<br />

così attorno ai 10-11 anni un allenatore della palestra vicina<br />

a casa mi aveva visto abbastanza alta e ho provato. L’amore<br />

è scoppiato subito: dopo solo un mese ero già nella selezione<br />

del Giovolley”.<br />

X come segreto “x”. “Ho tre tatuaggi senza un significato particolare,<br />

ma io e Simone abbiamo fatto una promessa: se avremo<br />

bambini ci faremo un tatuaggio per ogni nostro figlio, col loro<br />

nome o l’iniziale”.<br />

Z come “Zeru tituli”. “Non esiste un Mourinho nella pallavolo e<br />

credo che nessuno farà mai simili uscite. C’è un po’ di rivalità<br />

tra le tifoserie – conclude la Ferretti – fino a qualche anno fa<br />

era Pesaro-Jesi per via del derby, ora con Bergamo perché sono<br />

quasi sempre le nostre principali antagoniste”.<br />

foto (Giuseppe Bugaria)<br />

Teso inviatoci da Fit Village<br />

www.fitvillage.it<br />

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Storia<br />

Il dinamico duo: Aberico Miniucchi e l’arrivo di<br />

Sandro Sardella<br />

Nel 1984 entra in società Sandro Sardella, altro personaggio determinante<br />

nella storia della Robur.<br />

Questo è il suo ricordo: «Venivo da Bottega, una delle culle del volley<br />

provinciale, dove ero diventato presidente del sodalizio femminile<br />

completamente per caso, sulle ali di una minisponsorizzazione da<br />

parte della mia autoscuola.<br />

Erano venute due ragazze a chiedermi un contributo per stampare<br />

delle magliette e mi sono subito appassionato al volley.<br />

Con Bottega poi è finita, quindi ho conosciuto Mencoboni e Miniucchi<br />

che mi hanno proposto di entrare a dare una mano».<br />

Anche qui, è il caso di dire: le ultime parole famose...<br />

Con Miniucchi, Sardella forma subito un affiatatissimo duo che<br />

prenderà in mano la società fino a portarla in serie A e in Champions<br />

League: Alberico è l’ideologo, Sandro il pratico, i due si scambieranno<br />

i ruoli di presidente e vice (comincia Miniucchi, presidente nel 1988,<br />

poi subentra Sardella nel 1997) senza mai abbandonare la strada<br />

tracciata assieme.<br />

(testi e immagini tratte dal libro di Giacomo Mariotti: “Il Volo delle Colibri’ per gentile concessione della casa editrice Robursport Pesaro)<br />

Senza peli sulla lingua<br />

La rubrica del direttore <strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>!<br />

Francesca Mari testimonail Avis, a differenza dei “colleghi” più illustri come lo spettacoloso<br />

Valentino e il nuotatore Magnini, lei, Chicca, il sangue l’ha donato davvero e non si è<br />

limitata a fare propaganda.<br />

I Balusch, sono ovunque, propongono il loro tifo sano, sanno entrare nel cuore della gente<br />

e di tutti quelli che si fermano un attimo a capire, in un mondo che cresce a suon di<br />

apparenza e futilità, che loro sono persone vere e soprattutto concrete…fatti non pugnette!!!<br />

Come direbbe l’Assessore Cangini di Zelig<br />

Francesca Ferretti, e il suo non rapporto con la stampa locale…peggio del mistero di Ustica…la<br />

palleggiatrice reggiana ha sfornato tre anni davvero spettacolari, giocando poi dei<br />

play off da paura, autoritaria, decisa…insomma il vero motore di questa rampante auto<br />

da corsa, per lei, però, neppure una riga d’inchiostro, tutti preoccupati delle paturnie<br />

della Marinkovic, tutti attenti al trucco della Kasia o alle dichiarazione di Santa Carolina…<br />

ma di lei possibile che dobbiamo parlarne solo noi?<br />

Capitan Martina Guiggi, 7 anni a Pesaro, ha giocato un play off con un buco nel ginocchio,<br />

si è parlato più di lei per le note dichiarazioni relative alla bomba Vercesi, ma nessuno<br />

si è soffermato a far capire che abbiamo una delle atlete migliori d’Europa e che ha<br />

preferito rimanere in riva all’Adriatico, invece di fuggire altrove.<br />

Linea verde, il buon Babbi e il grande Sardella, dovrebbero segnalare la Scavolini per uno<br />

speciale della nota trasmissione televisiva di mamma Rai…scherzi a parte…ancora una<br />

volta…e nel momento più buio per la crisi economica che circola, non hanno sbagliato un<br />

colpo e hanno proseguito, come sempre, ad arricchire la squadra di talentuose giovanissime, con tanta voglia di vincere, puntando<br />

su Laura Saccomani e acquistando un’altra diciannovenne…benvenuta Rossella Olivotto.<br />

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Un grande in bocca al lupo a Paolo Tofoli, che avuto del coraggio da vendere a fare la sua prima esperienza come allenatore<br />

proprio nel femminile…una garanzia.... che farà di tutto pur di non infangare il suo nome che nella pallavolo italiana è sinonimo<br />

di vittoria….ma una parola va spesa in particolare per Riccardo Marchesi, chiave del nostro ultimo scudetto, che grande umilità<br />

è voluto rimanere a Pesaro…spero che qualcuno abbia capito che bella persona e grande allenatore è il mio concittadino….<br />

M.F.<br />

foto (Rubin)<br />

ll direttore <strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong><br />

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Poesia<br />

Donando sangue poi salvare una vita<br />

Ecco perchè farlo ti da una gioia infinita<br />

Il 26 giugno si è svolta una bellissima manifestazione<br />

organizzata dall’AVIS che ha avuto Francesca Mari come ospite<br />

d’onore.<br />

Anche alcuni Balusch il loro sangue hanno donato,<br />

e da lei, questo gesto, è stato molto apprezzato.<br />

Ha perfino rilasciato un’ intervista a Fabrizio Bontà<br />

dove ha dichiarato:”Spero che questa iniziativa anche in futuro possa<br />

avere continuità ”.<br />

Alla fine tutti una gran fame avevamo: eh sì, perché prima di donare<br />

mica potevamo mangiare…<br />

E ’stata proprio bella questa esperienza che è servita a dimostrare<br />

dei tifosi biancorossi la sensibilità:<br />

sperando che in futuro, qualcun’ altro, il loro esempio seguirà.<br />

Info <strong>solovolley</strong>.it<br />

Video e facebook le nuove sezioni multimediali<br />

Ultimamente il nostro giornale telematico, <strong>solovolley</strong>.it, si è prodigato per rendere sempre<br />

un servizio maggiore e all’avanguardia con i tempi e i mezzi multimediali che la rete mette a<br />

disposizione.<br />

Cosi’ dopo un anno di pausa, torna attivo il canale di you tube dell’etichetta madre pesaroclick.com,<br />

dove potrete trovare tutti i nuovi e divertenti video sul mondo della Scavolini<br />

Volley.<br />

Ma le novità non sono finite qui, grazie alla grande mano di ci stà dando Manuel Leonardi è<br />

stato aperto anche il gruppo di <strong>solovolley</strong>.it su Facebook, dove si possono trovare tutti i link<br />

dei nostri aggiornamenti sulla pallavolo pesarese, articoli, iniziative, file video e fotografici…<br />

insomma un altro canale per restare informati sulle nostre attività.<br />

Inoltre da qualche settimana all’indirizzo bluvolley.myblog.it potrete trovare il nuovo blog<br />

della Blu volley serie D redatto dal direttore di <strong>solovolley</strong>.it<br />

foto (<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>)<br />

Matteo Bontà<br />

Direttore:<br />

<strong>Danilo</strong> <strong>Billi</strong>;<br />

Progetto Grafico:<br />

Corrado Belli;<br />

Art Director:<br />

Mauro Filippini<br />

In redazione:<br />

Rosalba Angiuli<br />

Face Book:<br />

<strong>solovolley</strong>.it<br />

SOLOVOLLEY.it SOLOVOLLEY.it<br />

p.s. Chiunque volesse<br />

collaborare con scritti o<br />

altro, può contattarci via<br />

mail sul sito o a cel 347-<br />

5137827<br />

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