SN numero 16 - Sport Nazionale
SN numero 16 - Sport Nazionale
SN numero 16 - Sport Nazionale
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – DL 353/2003 (conv. In L..27/02/04 n..46) art. 1, comma 1 CNS-VE. In caso di mancato recapito restituire all’ufficio di venezia cmp<br />
detentore del conto per la restituzione previo pagamento resi<br />
bimestrale bimestrale - n°<strong>16</strong> - gennaio/febbraio gennaio/febbraio 2009 - Euro 3,00<br />
Softair<br />
sviluppi di<br />
un gioco<br />
Equitazione<br />
le scuole regionali<br />
Interviste<br />
Marco Carta<br />
e Ignazio La Russa<br />
Subacquea<br />
finalmente un albo istruttori
In copertina ragazza Softair<br />
Abbonamenti - 5 copie € 10,00<br />
9633 copie di questo <strong>numero</strong><br />
spedite per abbonamento postale<br />
ALLE SOCIETÁ AFFILIATE<br />
DIVENTA PROTAGONISTA<br />
SPORT NAZIONALE<br />
Stampato per conto del:<br />
CENTRO NAZIONALE SPORTIVO FIAMMA<br />
SPORT NAZIONALE<br />
ANNO V Gennaio - Febbraio 2009<br />
Numero <strong>16</strong><br />
Direttore Responsabile:<br />
Paolo Lazzaro<br />
Direttore Editoriale:<br />
Vito Orlando<br />
Comitato di Direzione:<br />
Fiorenzo Pesce, Stefano Tringali, Roberto Avena,<br />
Antonio Albano, Achille Reali, Ilario Lazzaroni,<br />
Cesare Mevoli<br />
Redazione:<br />
Via Panisperna, 209 - 00184 Roma<br />
Fax 06 23328443<br />
Amministrazione:<br />
Via Panisperna, 209 - 00184 Roma<br />
Fax 06 23328443<br />
Grafica ed impaginazione:<br />
Mauro Andrighetti - Tel.041 928384<br />
mail: andrighettiferrarese@libero.it<br />
Archivio fotografico:<br />
<strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
Stampa:<br />
Comp Editoriale Veneta<br />
Via Cappelletto, 12 - 30170 Mestre (VE)<br />
Tel 041 2517411<br />
Editore:<br />
1000 Idee S.r.l.<br />
Via Tevere, 2/C - 30173 Mestre (VE)<br />
Pubblicità:<br />
1000 Idee S.r.l.<br />
Via Tevere, 2/C - 30173 Mestre (VE)<br />
Fax 06 23328443 tel. 041262<strong>16</strong>79<br />
mail: info@1000idee.net<br />
InvioArticoli e Foto:<br />
<strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
C.P. 235 Mestre 8 - 30170 Mestre (VE)<br />
Tel. 041 262<strong>16</strong>79<br />
mail: info@sportnazionale.it<br />
Copie Stampate: 30.000<br />
Distribuzione:<br />
Abbonamento Postale<br />
Registrazione:<br />
Tribunale di Venezia N° 30 del 2/10/06<br />
Iscrizione al ROC n° 17639 del 25.11.2008<br />
Attraverso le nostre pagine hai l’opportunità di raggiungere un <strong>numero</strong> infinito di appassionati. Siamo un formidabile veicolo di comunicazione, e tutto questo può<br />
essere a tua disposizione. Stampiamo annualmente 150.000 copie e bimestralmente raggiungiamo 30.000 diversi utenti, di cui 10.000 con abbonamento postale.<br />
Stimiamo che i nostri lettori superano le 35.000 unità, con dati in continua crescita.<br />
Diventa protagonista due volte, la prima nel realizzare il tuo evento, la seconda nel raccontarlo ai nostri lettori. Diventa il nostro inviato speciale sul tuo territorio, inviaci<br />
le notizie, i tuoi articoli e le più belle foto che disponi.
6<br />
8<br />
12<br />
17<br />
19<br />
25<br />
34<br />
36<br />
41<br />
48<br />
49<br />
6 - Marco Carta<br />
Intervista<br />
Softair<br />
SOMMARIO<br />
7 - Difendiamo la natura<br />
8 - Cos’è questa disciplina<br />
10 - I corsi qualificati<br />
11 - Softair in fiera<br />
12 - Le calzature<br />
14 - Militaria Expo Ferrara<br />
17 - L’intervista al Ministro La Russa<br />
18 - Il Re soldato<br />
19 - Le armi NBC<br />
Subacquea<br />
20 - L’Albo istruttori<br />
21 - Un’immersione in Ungheria<br />
Arti marziali<br />
27 - Memorial Falcone Borsellino<br />
29 - L’isola che non c’è<br />
31 - Ju jutsu a Mosca<br />
32 - Takemusu Ju jutsu<br />
34 - Kimono d’oro<br />
35 - Karate Shotokan<br />
36 - Kobudo e Krav Maga<br />
Equitazione<br />
37 - EquiEtologia<br />
39 - Lettiera biologica<br />
40 - Allevatori a Verona<br />
41 - Cavalli inutili - SER<br />
43 - Dipartimento equitazione<br />
Notizie<br />
47 - Vita di una campionessa<br />
48 - Villaggio Italia<br />
49 - Scherma e teatro<br />
50 - Le società ci scrivono
04 4<br />
Siamo ormai giunti al quinto anno della<br />
nostra rivista. Inizialmente nata in sordina<br />
e discontinua nelle sue uscite poi, sempre<br />
più consistente per pagine, argomentazioni<br />
e cadenza. Da due anni ha ormai consolidato<br />
la caratteristica bimestrale e si è dotata<br />
di una simpatica e funzionale veste grafica,<br />
implementando continuamente il <strong>numero</strong><br />
dei lettori e degli abbonati, che oggi superano<br />
le 10.000 unità.<br />
Un successo dovuto a tanti amici appassionati<br />
che hanno creduto in questa esperienza<br />
editoriale “anomala”. Infatti, essa rappresenta<br />
il mondo sportivo praticato e non<br />
teorizzato o quello sterile amministrativo. Ci<br />
contrapponiamo alla burocratizzazione dello<br />
sport perché è il vero doping dello sport di<br />
base. La rivista rappresenta la parte sana<br />
della nazione, la quale desidera fare attività<br />
motoria per piacere, per il proprio benessere<br />
fisico e psichico. I nostri atleti non ipotecano<br />
il proprio futuro e la loro vita per raggiungere<br />
un risultato effimero, vogliono raggiungere<br />
gli obiettivi prefissati senza compromessi<br />
e senza distruggersi la vita.<br />
Nel praticare l’attività sportiva il fine non<br />
è la borsa o la gloria, è semplicemente la<br />
passione e il desiderio di fornire un senso<br />
compiuto alla propria esistenza.<br />
Spesso sono gli sport minori a stimolare i<br />
sentimenti degli atleti e a coinvolgerli in<br />
discipline che non li faranno mai divenire<br />
ricchi o famosi ma perseguire lo sport vero,<br />
quello che raccontiamo in queste pagine.<br />
Ecco l’importanza della nostra missione: essere<br />
vicini a chi lo sport lo pratica davvero e<br />
raccontare le loro storie.<br />
Questo è il successo di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>, rivista<br />
anomala perché non è specifica di alcuna<br />
disciplina ma le coinvolge tutte e spesso<br />
soccorre una o l’altra attività, fornendo<br />
spazio redazionale, per farle maggiormente<br />
conoscere e aiutarle d essere meglio divulgate.<br />
Attorno ad essa si forgia e si consolida un<br />
mondo umano che s’erge come una barriera<br />
contro il dilagare dell’indifferenza e della<br />
massificazione. Dare voce alle loro attività è<br />
sinonimo di una cultura di controinformazione<br />
che vuole salvare le individuali tradizioni<br />
dei piccoli gruppi, che tutti assieme formano<br />
la vera ricchezza del patrimonio umano<br />
italiano.<br />
LETTERA AGLI<br />
ASSOCIATI<br />
Questo <strong>numero</strong> lo dedichiamo al Softair,<br />
una disciplina sportiva che ha la sua anzianità<br />
ma relativamente nuova per il nostro<br />
Centro.<br />
Su sollecitazione di alcune società affiliate<br />
ho iniziato ad interessarmi di questo sport<br />
e, unitamente ad alcuni esperti collaboratori<br />
ho iniziato ad addentrarmi in questo<br />
mondo particolare, sfatando preconcetti<br />
ed errate interpretazioni che la collettività<br />
può avanzare.<br />
Innanzi tutto ho scoperto uno spirito molto<br />
giovanile, anche se alcuni appassionati<br />
anagraficamente non possono più definirsi<br />
tali. Nel contempo ho trovato un mondo abbandonato<br />
a sé stesso, persone vilmente<br />
utilizzate e sfruttate per ingrossare il tesseramento<br />
di una o l’altra organizzazione,<br />
persone lasciate sole con i loro problemi, o<br />
volutamente informate male.<br />
Non immaginavo che esistessero nel panorama<br />
sportivo italiano situazioni simili.<br />
In un incontro con Traversa, Battista, Ivassich<br />
e Bellina, miei punti di riferimento,<br />
abbiamo deciso di scendere in campo con<br />
tutta la forza e l’impegno di un Ente storico<br />
ed importante qual è <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>.<br />
Il primo quesito che ci siamo posti è stato:<br />
come possiamo aiutare i gruppi del softair?<br />
Di cosa hanno veramente necessità?<br />
A queste domande le risposte sono arrivate<br />
automatiche.<br />
Studiare una specifica assicurazione infortuni,<br />
realizzare un supporto amministrativo<br />
e informativo in grado di legittimarli e non<br />
porli in condizioni di rischio giudiziario,<br />
operare in due direzioni creando il settore<br />
amatoriale e il settore agonistico attraver-<br />
EDITORIALE<br />
so uno specifico percorso formativo per<br />
arrivare ad offrire loro un vero campionato<br />
italiano, attivarsi con le amministrazioni<br />
locali e i privati per individuare luoghi di<br />
gioco, realizzare delle partnership commerciali<br />
per contenere i costi dei prodotti.<br />
Tutte questioni importanti e delicate, alcune<br />
delle quali anche impegnative per tempi,<br />
energie ed economie.<br />
Ci siamo detti: ma noi non siamo i paladini<br />
dello sport? E dove possiamo meglio<br />
operare se non dove c’è effettivamente<br />
bisogno della nostra esperienza?<br />
Le linee strategiche adottate sono due:<br />
la prima cercare di risolvere le problematiche<br />
di questi gruppi. Per alcune la cosa<br />
è facile, per altre ci vorrà del tempo ma<br />
l’importante è aver iniziato. La seconda è<br />
costituire una struttura (GAS) alla quale è<br />
affiancato l’Ente ma senza ingerenza e che<br />
opera lasciando piena autonomia a tutte le<br />
società affiliate, anche a quelle aderenti<br />
ad altre organizzazioni che possono fruire<br />
dei nostri servizi e partecipare alle nostre<br />
attività. C’interessa potenziare e divulgare<br />
la disciplina e non porre una bandierina sul<br />
territorio.<br />
La nostra discesa in campo ha scompaginato<br />
le lobby esistenti che, nell’accorgersi<br />
di aver disdegnato per troppo tempo un<br />
settore, anziché recuperare il tempo perduto<br />
e operare con serietà hanno pensato<br />
di avviare una fasulla campagna denigratoria<br />
nei nostri confronti. Ci hanno fatto<br />
un bellissimo regalo e ci hanno impresso<br />
una spinta eccezionale perché le persone<br />
ragionano con la propria testa e non si fanno<br />
condizionare dalle sole parole. Questo<br />
ci ha consentito di ricevere in pochissimo<br />
tempo un gran <strong>numero</strong> di nuove affiliazioni<br />
e, con esse, di aumentare la schiera<br />
dei nostri collaboratori, alcuni veramente<br />
competenti.<br />
Quindi accogliamo questi nuovi associati<br />
tra le nostre attività e, l’invito che rivolgo<br />
a tutte le altre associazioni, è di aiutarli a<br />
raggiungere i loro e i nostri obiettivi.<br />
Fiorenzo Pesce<br />
Presidente <strong>Nazionale</strong>
504<br />
NEWS<br />
COMUNICAZIONI DALLA SEGRETERIA GENERALE<br />
Novità per le Associazioni<br />
Decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185<br />
“Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro<br />
strategico nazionale”pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 280 del 29 novembre 2008 - Suppl. Ordinario n. 263/L<br />
Con il DL 185/08 “anticrisi”, il Governo, ha modificato parzialmente il rapporto delle associazioni con il Fisco.<br />
In particolare (comma 4. art 30 del citato decreto 185) ha soppresso l’art 7 del precedente dl 136/04 che assegnava al<br />
Coni il compito di “certificatore” dell’attività senza fini di lucro delle associazioni sportive dilettantistiche.<br />
In pratica, per beneficiare delle agevolazioni fiscali si può presentare direttamente all’Ufficio delle Entrate competente<br />
per territorio un modello contenete dati certi e verificabili sull’effettiva non commerciabilità dell’associazione.<br />
Per sostenere le associazioni affiliate, in questa delicata fase di trasformazione, la Segreteria Generale è a disposizione<br />
per fornire supporto e , eventualmente compilare i previsti modelli.<br />
Si immagina che a questo decreto possono seguire alcuni emendamenti. La Segreteria vi terrà aggiornati attraverso il<br />
Gestionale Amministrativo. A titolo informativo si riporta l’ art 30 (già in vigore) e copia dell’art 7 (soppresso).<br />
Art. 30. (in vigore) Controlli sui circoli privati<br />
1. I corrispettivi, le quote e i contributi di cui all’articolo 148 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con<br />
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica<br />
26 ottobre 1972, n. 633 non sono imponibili a condizione che gli enti associativi siano in possesso dei requisiti<br />
qualificanti previsti dalla normativa tributaria e che trasmettano per via telematica all’Agenzia delle entrate i dati e le<br />
notizie rilevanti ai fini fiscali mediante un apposito modello da approvare entro il 31 gennaio 2009 con provvedimento<br />
del Direttore dell’Agenzia delle entrate.<br />
2. Con il medesimo provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabiliti i tempi e le modalità di trasmissione<br />
del modello di cui al comma 1, anche da parte delle associazioni già costituite alla data di entrata in vigore<br />
della presente legge, nonché le modalità di comunicazione da parte dell’Agenzia delle entrate dell’esclusione dai benefici<br />
fiscali in mancanza dei presupposti previsti dalla vigente normativa.<br />
3. L’onere della trasmissione di cui al comma 1 è assolto anche dalle società sportive dilettantistiche di cui all’articolo 90<br />
della legge 27 dicembre 2002, n. 289.<br />
4. L’articolo 7 del decreto legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito dalla legge 27 luglio 2004, n. 186, è soppresso.<br />
5. La disposizione di cui all’articolo 10, comma 8, del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, si applica alle associazioni<br />
e alle altre organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266 che non svolgono attività commerciali<br />
diverse da quelle marginali individuate con decreto interministeriale 25 maggio 1995 e che trasmettono i dati e le<br />
notizie rilevanti ai fini fiscali ai sensi del comma 1.<br />
Sei un’associazione ?<br />
Sei un circolo?<br />
Hai diversi associati?<br />
Vuoi entrare nel turismo senza costi?<br />
TI OFFRIAMO LA POSSIBILITÀ DI DIVENIRE UN UFFICIO<br />
DEL TURISMO<br />
SOCIALE DI SPORT NAZIONALE<br />
Inoltre, se desideri rivendere attraverso noi il tuo prodotto sportivo,<br />
oggi in Italia ai nostri associati e domani all’estero, ti offriamo una corsia preferenziale.<br />
Contatta la Segreteria: tel. 041 262<strong>16</strong>79 mail info@sportnazionale.it
6<br />
Marco Carta e` un ragazzo giovane che a soli ven-<br />
titre` anni ha le idee chiare sulla vita e forse anche<br />
per questo ha saputo ottenere un notevole successo<br />
in poco tempo. La sua determinazione e la sua bravura<br />
l’hanno portato a vincere l’edizione 2008 di “AMICI”<br />
nel mese di aprile e nel mese di luglio il “Disco d’oro”<br />
col suo primo album “Ti rincontrero`” (Warner Music).<br />
Il 3 ottobre ha pubblicato il suo secondo album, “in<br />
Concerto” (CD+DVD), tratto dal concerto tenutosi a<br />
Cagliari lo scorso 6 luglio che e` stato un vero trionfo.<br />
Ascoltiamolo ora che e` nel pieno del suo successo.<br />
Ritieni di essere un ragazzo fortunato o avresti voluto<br />
arrivare prima a questo successo?<br />
Si`, sono un ragazzo fortunato; se fossi arrivato prima<br />
al successo di “AMICI” non avrei saputo gestirlo,<br />
quindi va bene cosi`.<br />
Scavando nel tuo passato, ho saputo che hai vissuto<br />
due esperienze molto tristi: la perdita di tuo papa`, a<br />
soli otto anni, e quella di tua mamma, a dieci. Quanto<br />
ha inciso su di te questa esperienza sul piano<br />
professionale?<br />
Tanto, perche` mia madre mi ha trasmesso una certa<br />
determinazione nel lavoro, pero’ c’e` da dire che quel-<br />
la che metto nelle cose che faccio sicuramente deriva<br />
dalla situazione che ho vissuto in seguito alla morte<br />
dei miei genitori.<br />
Cosa significa per te cantare? Cioe`, quando canti<br />
cosa provi, cosa senti?<br />
Io non ho mai fatto surf ma se canto e vocalizzo un<br />
acuto ho la stessa sensazione di quando un surfista<br />
arriva all’apice di un’onda e poi la cavalca.<br />
Canto come evasione dalla quotidianità e dai proble-<br />
mi della vita o canto come forma di rigenerazione di<br />
noi stessi?<br />
Non lo so spiegare; e` una cosa troppo bella per me,<br />
sia quando canto da solo in una stanza vuota che in<br />
mezzo a tanta gente. Certo devo dire che quando ci<br />
sono persone ad ascoltarmi questo mi carica ulterior-<br />
mente. Comunque il canto genera in me vibrazioni<br />
dappertutto; ripeto e` un vero piacere.<br />
In seguito alle esperienze di vita da te vissute ti senti-<br />
resti di affermare che il canto puo` essere una valida<br />
terapia da seguire per chi ha dovuto affrontare dure<br />
realtà?<br />
La chiamerei “Sing Terapy”. Secondo me il canto po-<br />
trebbe servire come terapia, come antidepressivo;<br />
ovviamente ti deve piacere altrimenti una persona si<br />
deprime ancora di piu`.<br />
Ai tanti ragazzi come te che hanno dovuto vivere mo-<br />
INTERVISTA<br />
menti difficili nella vita, cosa ti sentiresti di dire per<br />
correre loro incontro?<br />
Quando una persona ha un grande trauma spesso si<br />
rifugia nella trasgressione e alle volte anche nella<br />
droga come senso di proibizione e come sfogo. La<br />
cosa piu` importante e`, invece, il non lasciarsi anda-<br />
re. Bisogna pensare alle cose sane e belle della vita e<br />
non a cio` che e` un’illusione di poche ore.<br />
La determinazione e la grinta che hai dimostrato nel<br />
voler diventare a tutti i costi un cantante, ti hanno<br />
portato a fare anni di sacrifici per prendere l’aereo<br />
e raggiungere, cosi`, le località dei provini; in parti-<br />
colare so che hai lottato ben cinque anni per poter<br />
partecipare alla trasmissione “Amici” di Maria De Fi-<br />
lippi. C’e` un motivo per cui hai scelto proprio questa<br />
trasmissione?<br />
Si` certo! Adoro Maria mi piace per come parla, per<br />
come ti cattura con la sua voce: e` magnifica; a parte<br />
cio`, per fare oggi il cantante e partire da zero ci vuole<br />
un fondo, un fondo con delle conoscenze, ed anche dei<br />
soldi, che in una realtà come la Sardegna non spesso<br />
si trovano perche` e` un po’ tagliata fuori dal mondo.<br />
Ho provato a fare Sanremo ma anche li` ci volevano<br />
tanti soldi ed una serie di cose che io non avevo.<br />
“Amici” invece, non ti chiede tutto questo: e` come se<br />
prendesse dei talenti dalla strada e desse loro tutto<br />
cio` di cui hanno bisogno. Per questo ho scelto la tra-<br />
smissione di “Amici”.<br />
Quando componi una canzone pensi al pubblico che ti<br />
ascoltera`? Intendo dire se decidi a priori di indirizzar-<br />
ti ad un particolare pubblico (giovane, meno giovane,<br />
mamme ecc.) o questo non ti interessa?<br />
Io, al mio pubblico ci tengo. Quando esterno una cosa<br />
non viene modificata per piacere ad altri anche se mi<br />
pongo sempre la domanda : “questi contenuti possono<br />
piacere”? A questo punto decido, semmai, di mettere<br />
o non mettere una canzone nel mio album ma non di<br />
modificare il mio pensiero.<br />
Il timbro rauco della tua voce e la tua attenzione per<br />
le cosiddette “voci nere”, tra le quali apprezzi quella<br />
di Michael Bolton e di Fausto Leali, pensi che ti porte-<br />
ranno a spostare la tua musica verso il blues?<br />
A me piace molto il soul, amo anche la musica italiana<br />
perche` sono cresciuto a pane e Vasco Rossi. Mia ma-<br />
dre era fissata con Lucio Battisti ed ascoltava sempre<br />
le sue canzoni e la musica italiana in genere, quindi<br />
credo che la passione per la musica sia genetica. Non<br />
esistono pero` solo il bianco e il nero, c’e` anche il gri-<br />
gio, quindi in un album di dodici tracce posso mettere,<br />
ad esempio,<br />
ATTUALITÀ<br />
cinque soul, quattro blues<br />
e tre brani di musica italiana.<br />
Nel tuo album d’esordio, “Ti rincontrero`”, che e` usci-<br />
to il 13 giugno di questo anno, fra le quattro canzoni<br />
inedite quale hai sentito e vissuto di piu` al momento<br />
della composizione del testo?<br />
Nella scelta degli inediti all’inizio mi ha colpito molto<br />
“Ti rincontrero`”; ora, invece, per me e` difficile do-<br />
verne scegliere uno in particolare perche` sono come<br />
quattro figli ed ognuno mi da emozioni diverse.<br />
Ti senti un romantico e sei un po’ geloso? Credi di<br />
trasmettere a sufficienza questo tuo modo di essere<br />
nelle canzoni? Forse sono belle anche perche` sono<br />
vere!<br />
Si`, hai voglia!!! “Ti pretendo”, ad esempio, e` gelo-<br />
sissima invece “Io amo” e` romanticissima.<br />
La cover “Mi ritorni in mente” e` un po’ un omaggio al<br />
tuo idolo Lucio Battisti che, se non sbaglio, era anche<br />
quello di tua mamma. Ti riconosci in questo cantante<br />
per i testi, per la musicalità delle sue canzoni o sem-<br />
plicemente lo apprezzi per la piacevolezza musicale?<br />
Mi riconosco molto nel suo genere musicale. Io lo de-<br />
finisco semplicemente un genio della musica.<br />
Marco Carta e` anche stato di recente protagonista<br />
di MarcoCarta@YourSchool, un live inedito<br />
ed esclusivo che il giovane cantante ha tenuto per la<br />
prima volta all’interno di una scuola di fronte alle<br />
telecamere di MTV e che si puo` visionare on<br />
line su mtv.it/live.<br />
MONICA GARAVAGLIA
7<br />
Particolare attenzione dev’essere posta<br />
dai softgunner –coloro che praticano<br />
lo sport del softair- all’ambiente di<br />
gioco, soprattutto se questo si svolge<br />
all’aperto e in contesti naturali o in determinati<br />
luoghi paesaggistici.<br />
Tutti sappiamo che la plastica ha rivoluzionato<br />
l’esistenza di ogni cittadino,<br />
re-inventando contenitori e abbattendo<br />
il costo dei trasporti e dello spazio.<br />
A questi vantaggi si è aggiunta la realizzazione<br />
di nuovi oggetti, permettendo<br />
di migliorare la qualità della vita.<br />
Un mondo costruito sul petrolio e dei<br />
suoi derivati.<br />
Non poteva mancare anche nel softair<br />
la sostituzione dei tradizionali pallini<br />
di ceramica e di alluminio, con quelli<br />
di plastica.<br />
A differenza degli oggetti di maggiori<br />
dimensioni, questi ultimi difficilmente<br />
hanno la possibilità di essere raccolti e<br />
il loro destino è legato inesorabilmente<br />
alla terra che li avvolge, a testimoniare<br />
che in quel punto alcuni giovani<br />
si sono divertiti a giocare alla guerra.<br />
Eredità che non possiamo lasciare<br />
alle future generazioni. L’alternativa<br />
al divieto del gioco in ambienti aperti<br />
è quello di utilizzare esclusivamente<br />
pallini biodegradabili. Questa drastica<br />
soluzione dev’essere considerata nel<br />
pieno della sua gravità da parte di tutti<br />
SOFTAIR<br />
Qualifichiamo la disciplina attraverso<br />
la difesa ambientale<br />
i softergunner e in particolare da quanti<br />
organizzano i gruppi o i giochi.<br />
Personalmente, come cittadino, detesto<br />
trovare sacchetti di nailon nella battigia<br />
di una spiaggia o bottiglie di plastica<br />
abbandonate nelle boscaglie. Se fossi<br />
costretto a scegliere tra due sole soluzioni:<br />
trovare i pallini di plastica sotto<br />
le foglie cadute in un bosco e il divieto<br />
di gioco all’aperto, non avrei dubbi perché<br />
nessuno ha il diritto di inquinare il<br />
patrimonio naturale, che appartiene a<br />
tutti.<br />
Fortunatamente la tecnica è arrivata a<br />
produrre pallini di buona qualità e dalle<br />
ottime prestazioni, riuscendo a rendere<br />
degradabili i proiettili delle ASG.<br />
Oggi non sussistono più scuse per il<br />
loro utilizzo, si reperiscono facilmente<br />
nei negozi specializzati o altrettanto si<br />
acquistano da internet. Necessariamente<br />
dobbiamo sorvegliare i nostri colleghi<br />
affinché facciano uso dei biodegradabili<br />
nei giochi all’aperto e, dobbiamo<br />
farlo da subito prima che divieti ci obbligano<br />
a misurarci esclusivamente in<br />
spazi chiusi, impossibili duplicati di<br />
ambienti naturali.<br />
Questo è un valido motivo affinché<br />
ognuno di noi utilizzi solo pallini bio<br />
e svolga una funzione di custode della<br />
natura isolando quanti non rispecchiano<br />
questa necessità collettiva.<br />
Non si devono accettare scuse sul loro costo<br />
elevato, è sufficiente sparare qualche<br />
colpo in meno per ottenere la medesima<br />
proporzione di costo/divertimento. Se il<br />
loro utilizzo fosse diffuso, di fronte ad<br />
un mercato così ampio, anche le aziende<br />
investirebbero nella ricerca di prodotti<br />
sempre più facilmente degradabili e le<br />
leggi di mercato consentirebbero una<br />
consistente contrazione dei prezzi.<br />
Come GAS abbiamo sposato la politica<br />
della difesa ambientale intelligente, facciamo<br />
utilizzare solo pallini biodegradabili<br />
e per promuoverli ci siamo adattati<br />
a divenire distributori di BB bio, facendoli<br />
produrre per noi in grandi quantità<br />
e distribuendoli direttamente ai gruppi,<br />
superando la rete commerciale, adottando<br />
lo slogan “dal produttore al consumatore”,<br />
molto in uso in questi momenti di<br />
crisi.<br />
Oggi distribuiamo un prodotto di buona<br />
qualità biodegradabile ad un costo<br />
di poco superiore alla media dei pallini<br />
tradizionali, e siamo convinti che l’amore<br />
verso il softair si dimostri con fatti<br />
concreti.<br />
Questa è un’opportunità che riserviamo<br />
a tutti i softgunner, affinché a nessuno<br />
venga l’idea di toglierci il divertimento<br />
di giocare all’aria aperta e in mezzo alla<br />
natura.<br />
Giulio Tozzato<br />
Pallini da Softair atossici e biodegradabili omologati<br />
da <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> - visita il sito www.softairnazionale.it
04 8<br />
Questa strana disciplina,<br />
tra gioco e sport<br />
Il softair (airsoft in inglese), è l’evoluzione dei<br />
giochi maschili dell’infanzia arricchiti dall’esperienza<br />
dei giocatori e dalla tecnologia, sempre<br />
più vicina alla simulazione della guerra. È uno<br />
sport sociale, cioè di gruppo ma che investe ogni<br />
giocatore di un particolare ruolo all’interno della<br />
squadra, esaltandone predisposizioni e particolarità.<br />
L’utilizzo di attrezzatura, quali fedeli<br />
repliche di armi tattiche e strategiche negli ambienti<br />
urbani o naturali e l’obiettivo di conquista<br />
o difesa delle postazioni, unito all’abbigliamento<br />
rigorosamente militare, lo rendono uno dei giochi<br />
più completi e disinteressati del panorama<br />
sportivo italiano.<br />
Non essendo una disciplina sportiva dal Coni<br />
ed essendo impossibile che venga riconosciuta<br />
tale almeno per i prossimi cinquant’anni subisce<br />
l’influenza negativa di alcuni enti di promozione<br />
sportiva che fanno apparire il proprio riconoscimento<br />
quale riconoscimento diretto del Coni<br />
al softair. Così non è e si gioca sottilmente su<br />
questo aspetto per far credere ai softgunner<br />
degli status che in verità non corrispondono alla<br />
realtà.<br />
Il softair è un gioco e per divenire una disciplina<br />
sportiva deve dotarsi di regole, arbitraggi,<br />
omologazione ed unificazione delle attrezzature,<br />
omologazione dei campi di gioco (vi immaginate<br />
se ogni società di calcio disponesse di impianti<br />
sportivi diversi gli uni dagli altri? Il caos che regnerebbe<br />
in campi così difformi uni dagli altri?) e<br />
di una buona accettazione da parte della comunità.<br />
La Boxe o la Kick sono discipline sportive violente<br />
perché di contrasto, il softair paragonato a<br />
queste è un gioco da educande, eppure loro sono<br />
accettate come tali dalla società e, attraverso le<br />
federazioni nazionali, sono finanziate dal Coni. Il<br />
softair è ancora considerato un’attività di esaltati<br />
e di guerrafondai, non esiste una federazione<br />
e non c’è alcun finanziamento da parte del Coni.<br />
Ecco perché è necessario far chiarezza su quest’aspetto.<br />
L’errata comunicazione e informazione<br />
degli enti di promozione sportiva riconosciuti<br />
dal Coni sembra voluta per tenere sotto tono il<br />
settore e usarlo quale bacino di tesseramento,<br />
senza portare un reale beneficio ai softgunner.<br />
Da queste considerazioni è sorta la necessità di<br />
dar vita ai GAS. Poiché è prematura la costituzione<br />
di una federazione, che ancora oggi sarebbe<br />
di parte, i Gruppi Autonomi Softair hanno l’obiettivo<br />
di preparare il terreno a questa futura realtà.<br />
Per far questo è necessario far prima condividere<br />
e uniformare le regole, realizzare un credibile<br />
regolamento e dotarsi di un ferreo arbitraggio.<br />
Per raggiungere tali obiettivi, il percorso è ancora<br />
lungo. L’apertura delle attività dei GAS a<br />
tutti i softgunner e ai gruppi, senza distinzione di<br />
appartenenza, va in questa direzione.<br />
Il gioco, essendo vietato il contatto fisico tra i<br />
partecipanti, è innocuo e non violento, e si basa<br />
essenzialmente sulla lealtà e correttezza sportiva<br />
di ogni giocatore che è obbligato ad “autodichiararsi<br />
colpito”, manifestando a voce e a gesti<br />
la sua eliminazione in conseguenza dell’impatto<br />
di pallini avversari sul suo corpo, buffetteria e<br />
fucile, pena la squalifica, ed è tenuto a mantenere<br />
un atteggiamento di massima correttezza nei<br />
confronti di compagni ed avversari, per evitare il<br />
rischio di infortuni derivanti da un uso scorretto<br />
di attrezzature e protezioni.<br />
Le partite possono avere obiettivi diversi: si va<br />
dall’impossessarsi della bandiera altrui, ad effettuare<br />
vere e proprie pattuglie di ricognizione per<br />
conquistare obiettivi di diversa natura (bandiere,<br />
testimoni, materiali, eccetera) naturalmente<br />
“neutralizzando” gli avversari bersagliandoli con<br />
le apposite armi giocattolo ed eliminandoli così<br />
dal gioco. Il softair è basato sulla correttezza del<br />
singolo giocatore, dato che non sempre si uti-<br />
lizzano pallini coloranti, non esiste alcun modo<br />
per provare oggettivamente che l’avversario sia<br />
stato colpito e l’etica del giocatore subentra a<br />
questa mancanza, auto-dichiarandosi colpito<br />
quando avverte l’impatto del pallino e abbandonando<br />
l’area di gioco, evitando di collaborare e<br />
comunicare in alcun modo con i propri compagni<br />
ancora impegnati nell’azione.<br />
Chi agisce disonestamente, se individuato può<br />
essere discriminato ed emarginato dagli altri<br />
giocatori; può anche essere espulso dal gioco o<br />
nei casi più gravi, dall’associazione di appartenenza.<br />
Le repliche, armi-giocattolo riproduzioni più o<br />
meno fedeli di quelle vere realizzate con sofisticate<br />
tecnologie sono acquistabili in molti negozi<br />
d’armi, di giocattoli o via internet. Ce ne sono di<br />
tutti i gusti e per tutte le tasche, ovviamente la<br />
qualità e la longevità delle parti è commisurata<br />
al prezzo. Esiste un fiorente mercato dell’usato,<br />
perché ogni softgunner è sempre rivolto a migliorare<br />
le proprie dotazioni. Sparano proiettili<br />
sferici di peso variabile tra 0,12-0,30 grammi e<br />
dal diametro di quasi 6 millimetri in ceramica,<br />
alluminio o plastica e ultimamente sta facendosi<br />
strada l’utilizzo di pallini biodegradabili, a<br />
sottolineare la predisposizione ambientalistica<br />
di questi giocatori. La normativa italiana le considera<br />
armi non offensive, che devono essere<br />
sottoposte ai test e all’iter burocratico previsto<br />
per questo genere di strumenti. In Italia l’energia<br />
con la quale il pallino può essere sparato deve<br />
essere inferiore ad 1 J (joule). Possono utilizzare<br />
indistintamente l’energia dell’aria compressa<br />
(gas), della carica elettrica o meccanica della<br />
molla.<br />
La sicurezza del giocatore viene garantita dagli<br />
occhiali protettivi, con lenti a due strati, o meglio<br />
ancora delle maschere gran facciali per proteggere<br />
tutto il viso. Nonostante la pratica preveda<br />
l’uso di protezioni adeguate e le armi siano di<br />
potenza assai ridotta, si tratta pur sempre di uno<br />
sport in ambiente aperto, per cui possono verificarsi<br />
occasionalmente incidenti come slogature<br />
e graffi. Alle maschere è possibile e consiglia-
ile integrare l’uso di elmetti, corpetti per proteggere<br />
le parti del corpo più deboli ed evitare<br />
di colpire l’avversario ad una distanza inferiore<br />
ai 4 metri.<br />
Esistono infinite tipologie di gioco, limitate solo<br />
dalla fantasia degli organizzatori, queste sono le<br />
più comuni e apprezzate dai softgunner:<br />
• Cattura della bandiera o della postazione avversaria<br />
che può essere:<br />
1. Attaccanti contro Difensori: viene posta una<br />
bandiera obiettivo, la difesa vince se l’attacco<br />
non conquista la bandiera entro un tempo limite<br />
prefissato<br />
2.Doppio Attacco/Difesa: con due Bandiere, vince<br />
chi cattura la bandiera nemica e la riporta al<br />
proprio campo<br />
• Deathmatch a squadre, in cui vince chi elimina<br />
tutta la squadra (senza “rinascita” dei giocatori)<br />
o chi elimina più avversari (con “rinascita”)<br />
• Liberazione di un prigioniero<br />
• Distruzione della squadra avversaria<br />
• Tutti contro tutti<br />
Possono essere anche organizzati scenari che<br />
riproducono azioni reali della storia militare, o<br />
immaginarie azioni di forze speciali. Per via della<br />
disponibilità di equipaggiamento, che copre<br />
soprattutto il periodo degli ultimi cinquant’anni<br />
della storia, gli scenari rappresentano soprattutto<br />
forze occidentali contro generici “terroristi” o<br />
forze Nato contro forze del Patti di Varsavia.<br />
Alcuni giocatori si specializzano in uno di questi<br />
ruoli, arrivando a comporre il proprio equipaggiamento<br />
in conseguenza del ruolo giocato: gli<br />
“occidentali” usano principalmente repliche di<br />
armi statunitensi o europee, mentre i cosiddetti<br />
terrorisit prediligono armi russe, e tra queste<br />
l’AK 47. Analoga scelta viene effettuata per le<br />
uniformi.<br />
Oltre all’arma di dotazione e delle protezioni, il<br />
softgunner deve disporre di uno o più caricatori<br />
e relativi pallini, una tuta mimetica, un paio di<br />
scarponi da montagna o anfibi, le ginocchiere,<br />
una borraccia o la sofisticata “camel back” (vescica<br />
per l’acqua a zaino con apposito tubo), un<br />
gilet tattico per portare in modo pratico l’equipaggiamento.<br />
A questa dotazione è possibile aggiungere altra<br />
attrezzatura come una seconda replica di arma<br />
di differente tipologia (ad esempio, una pistola),<br />
con le medesime caratteristiche della prima, una<br />
mimetizzazione aggiuntiva quale un telo mimetico,<br />
un cappello con fronde ecc.<br />
Sono ammesse le radio ricetrasmittente, in grado<br />
di operare su frequenze civili, il binocolo, la<br />
bussola, una torcia con gelatina rossa e verde<br />
per segnalazioni, una torcia da collocare sul fucile<br />
(per missioni in carenza o assenza di luce,<br />
come le notturne), orologio, un visore notturno<br />
granate e mine ad aria compressa, innocue per<br />
la salute ed in grado semplicemente di fare rumore<br />
o lanciare pallini a breve distanza, fumogeni<br />
di libera vendita, un silenziatore.<br />
Dato il particolare realismo delle attrezzature,<br />
è fondamentale per lo svolgimento pacifico<br />
dell’attività che i club comunichino luogo, ora e<br />
data dei raduni, alle autorità competenti in materia<br />
di pubblica sicurezza per non incorrere in<br />
reati di falso allarme ed evitare problemi con i<br />
residenti nell’area o eventuali persone sul campo<br />
di gioco.<br />
I campi da gioco possono essere di vario tipo:<br />
boschivi, sabbiosi, urbani. La cosa fondamentale<br />
da ricordare è che non si può giocare su di un<br />
terreno se prima non si è fatta richiesta al proprietario,<br />
l’autorizzazione alla pratica sportiva. Il<br />
proprietario del campo da gioco può essere un<br />
privato o un ente pubblico. Nel caso del privato,<br />
SOFTAIR<br />
basta una semplice richiesta scritta nella quale<br />
autorizza il club a usufruire dei suoi terreni.<br />
Nel caso in cui il terreno appartenesse a un<br />
ente pubblico, va fatta richiesta scritta all’ente<br />
stesso. Sempre e comunque va allertata la più<br />
vicina caserma dei Carabinieri o della Polizia.<br />
È opportuno segnalare la zona in cui si svolgeranno<br />
i giochi con degli opportuni avvisi che<br />
spieghino cosa sta avvenendo, in modo da non<br />
allarmare inutilmente eventuali passanti.<br />
Ci sono anche veri e propri tornei, con la partecipazione<br />
di squadre provenienti da tutto<br />
il territorio nazionale , i quali richiedono una<br />
maggiore preparazione sia atletica che tecnica,<br />
con giochi che vanno dalle 6 fino alle 42<br />
ore consecutive. I tornei possono prevedere<br />
operazioni atte all’acquisizione di obiettivi (tramite<br />
ricognizione o azione di combattimento<br />
diretta), alla difesa del territorio nei confronti<br />
della/delle fazioni opposte, ad operazioni<br />
che simulano o riproducono scenari storici o<br />
recentissimi. Prova ne è la sempre maggiore<br />
presenza di tornei a “eserciti contrapposti” con<br />
la presenza di organizzazioni tipo ONU o NATO<br />
a fare da cuscinetto tra i giocatori.<br />
Mirko
10<br />
I corsi di formazione per qualificare<br />
i softgunner agonisti<br />
I G.A.S. nascono dall’intuizione di<br />
due persone, il presidente dott. Fiorenzo<br />
Pesce ed il responsabile del settore<br />
soft air ing. Traversa Alessio.<br />
L’idea fu quella di creare qualcosa di<br />
nuovo e non ancora presente in Italia<br />
per il settore del soft air sfruttando<br />
due pilastri fondamentali della filosofia<br />
e del modo di vivere italiano e cioè<br />
il senso di autonomia e le grandi doti<br />
personali/di gruppo.<br />
Con questo in mente e dopo una attenta<br />
pianificazione nascevano i G.A.S.<br />
Il progetto G.A.S. quindi nasce come<br />
polo per tutti quei softgunner che non<br />
si ritrovano nelle attuali federazioni<br />
molto chiuse e rigide ma desiderano<br />
qualcosa che dia gli stessi vantaggi organizzativi<br />
ma sia molto più flessibile<br />
ed aperto ai miglioramenti ed alle innovazioni.<br />
La filosofia dei GAS quindi lascia<br />
molta libertà ed autonomia ai singoli<br />
gruppi che cosi possono organizzarsi<br />
come meglio credono per quanto riguarda<br />
tornei, gare, ecc.. fornendo al<br />
contempo due sostegni molto importanti:<br />
• Coperture assicurative, gestione burocratica<br />
della propria ASD (associazione<br />
sportiva dilettantistica), informazione<br />
logistica, acquisto attrezzatura<br />
con sconti privilegiati, ecc..<br />
• Corsi di formazione a tutti i livelli<br />
(base, intermedio ed avanzato) anche<br />
con la possibilità di diventare istruttori<br />
per tutti quei softgunner interessati ad<br />
alzare il proprio livello tecnico.<br />
Grazie a tutto questo il progetto G.A.S.<br />
è decollato in pochissimo tempo in<br />
tutt’Italia ed è ormai una realtà nazionale.<br />
Ora presenteremo brevemente la tipologia<br />
dei corsi G.A.S. e l’innovazione<br />
che è stata introdotta in Italia con questi<br />
corsi.<br />
Fino a poco tempo fa nel panorama<br />
nazionale non esisteva una struttura<br />
veramente organizzata di corsi di formazione<br />
con anche la possibilità di<br />
conseguire il patentino da istruttore di<br />
soft air in quanto la pratica dei corsi<br />
di formazione era si avviata da tempo,<br />
ma non era mai stata data struttura e<br />
continuità al lavoro svolto. I G.A.S.<br />
sono stati i primi ad offrire una cosi<br />
ampia scelta di argomentazioni inerenti<br />
l’attività del soft air e soprattutto<br />
a dare continuità ai corsi proponendo<br />
aggiornamenti e migliorie ogni anno.<br />
Inoltre una particolarità dei nostri corsi,<br />
voluta espressamente del Responsabile<br />
<strong>Nazionale</strong> G.A.S. ing. Traversa Alessio<br />
(altresì noto come Krav-Maga), è<br />
quella che tutti i corsi rimarranno proprietà<br />
della A.S.D. che li creerà. Questo<br />
è stato voluto per ribadire il senso<br />
di indipendenza ed autonomia propria<br />
dei G.A.S. Qualunque gruppo appartenente<br />
ai G.A.S. potrà quindi proporre<br />
ad una commissione esaminatrice<br />
composta da un Rappresentante Regionale<br />
e dal Rappresentante <strong>Nazionale</strong><br />
ing. Traversa Alessio i propri corsi<br />
di soft air. Una volta approvati questi<br />
corsi verranno inseriti con quelli già<br />
presenti e proposti a livello nazionale<br />
(usufruendo quindi della rete logistica<br />
ed organizzativa dei G.A.S.) a tutti i<br />
gruppi interessati ad avvalersene. Tutti<br />
i diritti di sfruttamento verranno però<br />
mantenuti dal gruppo creatore, che<br />
avrà la facoltà di ritirare in qualunque<br />
momento i propri corsi (con un preavviso<br />
minimo di un mese).<br />
Altra nota importante è che tutti i<br />
nostri corsi sono itineranti, quindi se<br />
alcuni gruppi particolarmente <strong>numero</strong>si<br />
non desiderassero viaggiare per<br />
raggiungere le nostre sedi potrebbero<br />
ospitare nella propria un gruppo istruttori<br />
per uno dei corsi suddetti.<br />
Con la creazione dei primi istruttori i<br />
corsi sono stati suddivisi in TRE categorie<br />
in modo da poterli differenziare<br />
per difficoltà e livello tecnico:<br />
• CORSI PROVINCIALI.<br />
• CORSI REGIONALI.<br />
• CORSI NAZIONALI.<br />
I corsi provinciali possono essere tenuti<br />
da tutti gli istruttori che hanno conseguito<br />
il patentino da istruttore della<br />
materia del corso in questione e sono<br />
nati per poter far crescere a livello lo-<br />
cale tutti quei softgunner che per vari<br />
motivi (economici, logistici, di tempo,<br />
ecc..) non possono frequentare i corsi<br />
regionali o nazionali.<br />
I corsi regionali possono essere tenutenuti solo da quegli istruttori che hanno<br />
raggiunto almeno il 3° livello della<br />
materia del corso in questione e sono<br />
nati per offrire un livello tecnico molto<br />
elevato e come supporto ai corsi provinciali.<br />
I corsi nazionali sono tenuti solo dal<br />
Responsabile Tecnico <strong>Nazionale</strong> GAS<br />
coadiuvato da alcuni esperti del settore<br />
del corso in questione e sono corsi<br />
ad altissimo livello tecnico nonché i<br />
soli in cui un candidato può sostenere<br />
l’esame per l’abilitazione all’insegnamento.<br />
Questa suddivisione permetterà a tutti<br />
coloro che sono interessati ad accrescere<br />
le proprie capacità di avere una<br />
vasta scelta su cui appoggiarsi per la<br />
propria preparazione agonistica.<br />
Per quanto riguarda il discorso istruttori<br />
si è deciso di suddividerli in quattro<br />
livelli distinti a seconda delle capacità<br />
dimostrate durante gli esami (persone<br />
particolarmente capaci quindi potranno<br />
anche non partire dal livelli base)<br />
con la possibilità, una volta l’anno, di<br />
sostenere l’esame per il passaggio di<br />
grado fino alla qualifica di istruttore<br />
federale che è considerata vitalizia. In<br />
questo modo si avrà tempo di valutare<br />
(negli anni) l’operato dei candidati<br />
i quali potranno crescere fino al pieno
sviluppo tecnico. Per quanto riguarda<br />
la preparazione degli istruttori si sono<br />
introdotte molte novità mai adottate IN<br />
NESUN ALTRO CORSO<br />
IN ITALIA come la preparazione formativa<br />
degli istruttori all’insegnamento<br />
(con dispense studiate apposta per il soft<br />
air) ed esercizi di riscaldamento (studiati<br />
apposta per il tipo di attività fatta<br />
da noi softgunner) da eseguirsi prima<br />
dell’attività fisica.A metà gennaio 2009<br />
verranno programmati i corsi nazionali<br />
2009 (consultabili sul sito www.softairnazionale.it)mentre<br />
quelli provinciali<br />
e regionali verranno programmati<br />
con scadenze bimestrali.<br />
Ing. Alessio Traversa<br />
Presidente CTN Softair M.R.<br />
I n F i e r a<br />
2008<br />
Nei giorni 11 e 12 di Ottobre, insolitamente<br />
caldi per questo inizio Autunno 2008, si<br />
è svolta presso la zona fieristica di Ferrara<br />
la terza edizione di SOFTAIR IN FIERA,<br />
l’atteso evento a livello nazionale diventato<br />
da tempo un momento irrinunciabile per la<br />
comunità dei softgunner e cioè i praticanti il<br />
noto sport tattico. Non solo questi ultimi sono<br />
i protagonisti dell’ expo organizzata e gestita<br />
dalla PF Promozioni Fieristiche ma anche la<br />
sempre generosa schiera di appassionati di<br />
Militaria che, come sempre, offrono al visitatore<br />
i più diversi oggetti legati al passato<br />
bellico e non solo.<br />
Con una trentina di stand specializzati ed<br />
altri più genericamente orientati, l’affluenza<br />
di quasi 10.000 presenze ha dimostrato che<br />
le varie realtà in qualche modo collegate al<br />
mondo storico-militare siano assolutamente<br />
compatibili tra loro ed è questa, a nostro avviso,<br />
l’idea vincente del promoter.<br />
Vanes Pinardi, l’organizzatore, infatti ci<br />
conferma:”La mia proposta non nasce da<br />
una semplice esigenza fieristica nel senso tradizionale<br />
del termine: di quelle, purtroppo in<br />
fase calante, ce ne sono diverse e forse alcune<br />
hanno fatto il loro tempo. Io volevo realizzare<br />
un qualcosa che potesse coniugare un’ esposizione<br />
con una festa, un momento di incontro<br />
e aggregazione a livello nazionale dove il<br />
confronto venisse prima della semplice contrattazione<br />
commerciale legata all’acquisto.<br />
E grazie a tutti i collaboratori e ai partecipanti<br />
credo che questa proposta sia decisamente<br />
riuscita”.<br />
L’atmosfera, in effetti, non è quella “venale”<br />
che spesso si può respirare in queste manifestazioni<br />
e ci si stupisce per la familiarità con<br />
cui tutti sembrano muoversi al suo interno.<br />
Il Softair, cui l’ evento è dedicato, è ampiamente<br />
rappresentato da decine di club e relativi<br />
praticanti di ogni parte d’Italia e gli<br />
accenti ci sono tutti: quello romano, il lombardo,<br />
l’emiliano-romagnolo, il veneto, il pugliese<br />
fino al siculo e al sardo. In tantissimi<br />
sono presenti con le uniformi di squadra oppure<br />
a titolo personale e sempre sottolineando<br />
l’importanza che vuole la ricostruzione<br />
storica avvicinarsi sempre di più alla mera<br />
pratica agonistica tipica di questo sport.<br />
Perché di vero e proprio “sport” si deve parlare.<br />
Sono infatti varie le strutture federative e<br />
associative che iscrivono i Softair Club tra<br />
le proprie fila, con tanto di codice comportamentale<br />
ed etico, statuto, tessere e presidenti<br />
con relative responsabilità.<br />
Tra queste la A<strong>SN</strong>WG, lo CSEN e il C<strong>SN</strong>F<br />
(www.sportnazionale.it), quest’ultimo presente<br />
con un nutrito staff di collaboratori<br />
presso lo stand dei Riservisti militari dell’<br />
UNUCI (Unione nazionale Ufficiali in Congedo<br />
d’Italia) e il proprio presidente Dott.<br />
Fiorenzo Pesce con una interessante iniziativa<br />
federativa dedicata ai praticanti il Softair<br />
e denominata “GAS” (Gruppi Autonomi<br />
Softair). Oltre a questi ultimi, un’altra <strong>numero</strong>sa<br />
comunità presente era quella dei “Reenactors”<br />
o rievocatori storici, e cioè coloro<br />
che si interessano a una singolare proposta<br />
di cultura passata o presente e che prevede<br />
l’utilizzo su sé stessi dei propri pezzi da<br />
collezione, portando ad un livello umano la<br />
percezione stessa degli eventi cui essi fanno<br />
riferimento (www.rievocare.it).<br />
Dalla Seconda Guerra Mondiale al periodo<br />
napoleonico, dai Celti ai Romani, dalle dame<br />
del Medioevo ai Cavalieri Templari, erano in<br />
molti a muoversi apparentemente indifferenti<br />
tra la folla incuriosita da questo spettacolo<br />
che riporta indietro ad anni spesso ingiustamente<br />
semi dimenticati.<br />
E con un salto spazio-temporale ecco ragazzi<br />
e ragazze in impeccabili tenute attuali<br />
che possiamo visionare sui TG che trattano<br />
di IRAQ o Afghanistan ma anche le mitiche<br />
“Tiger Stripes” che equipaggiavano in via informale<br />
le Special Forces americane durante<br />
l’epopea vietnamita, le uniformi inglesi rese<br />
famose dai paracadutisti del SAS (Special<br />
Air Service) note come BPM, le recentissime<br />
“vegetate” italiane così come le costose ma<br />
interessantissime “Multicam” ancora in fase<br />
di sperimentazione.<br />
Quelle appena citate, poi, erano disponibili<br />
negli stand delle <strong>numero</strong>se realtà commerciali<br />
specializzate in abbigliamento o equipaggiamenti<br />
militari quali PX Military Store<br />
con le proprie interessanti produzioni, il sempre<br />
presente Expo Army, le valide proposte<br />
di Emporio Ferrari e Maistrello e persino<br />
SOFTAIR<br />
dalla lontana Inghilterra con Unità d’Elite<br />
di Vincenzo Sidoni.<br />
Le novità legate alle ultime ASG (Air Soft<br />
Gun) sono state <strong>numero</strong>se e tutte presentate<br />
negli stand della fiera. Particolarissima<br />
quella proposta dalla Metallic Dragon<br />
CO.Ltd. di Taiwan e denominata Magic<br />
Box e cioè un Gear Box, componente fondamentale<br />
del complesso sistema di propulsione<br />
elettrico che permette il tiro a queste<br />
repliche, con particolari caratteristiche che<br />
permettono una raffica di elevatissimo ROF<br />
(Rate of Fire) e cioè una potente cadenza di<br />
tiro senza per questo superare la potenza di<br />
1 Joule e cioè il limite massimo consentito<br />
per questo sport<br />
(www.magicbox.com). L’italianissima ASG<br />
ERA, appena tornata da una lunga ricognizione<br />
in Sud Est Asia, ha stupito il pubblico<br />
con una serie di fucili e pistole Softair di<br />
marchi sempre più noti sul nostro territorio<br />
nazionale e cioè Jing Gong/Golden Bow e<br />
SRC. Repliche di H&K, Colt M4, Kalashnikov<br />
e Minimi di elevata qualità, in metallo<br />
e solidissimo ABS con uno straordinario<br />
rapporto qualità/prezzo che hanno stupito<br />
anche il più smaliziato degli appassionati.<br />
Splendide le prove di ASG di ultimissima<br />
generazione quali l’AK74MN della Marui<br />
che permette lo scarrellamento, e cioè la<br />
riproduzione del movimento dell’otturatore<br />
in avanti e indietro durante il ciclo di sparo,<br />
e gli ottimi silenziatori italiani della Sniper<br />
MK tra cui va segnalato il nuovissimo Micro<br />
Q Pro.<br />
Presenti anche il settore dedicato ai coltelcoltelli con <strong>numero</strong>sissime proposte quasi tutte<br />
orientate verso le lame militari ma anche<br />
spade, daghe, Katane e survival.<br />
Da segnalare la presentazione del prossimo<br />
coltello della nota FB Design che si è resa<br />
nota per le proposte di vari lame a specifica<br />
militare quali il “CQB” e “ASK” ma che<br />
in questi giorni firmava il nuovo accordi di<br />
collaborazione con la nota azienda coltelliera<br />
Mercuri Cutlery di Maniango (www.
12<br />
mercurycut.it): il modello denominato “Gunner”<br />
è un coltello esclusivamente dedicato al<br />
Softair ed è l’evoluzione migliorata del vecchio<br />
e glorioso “ASK” che molti praticanti<br />
ricordano come il primo del proprio settore.<br />
Quasi superfluo descrivere l’enorme quantitativo<br />
di materiali presenti sugli stand dedicati<br />
agli appassionati di Militaria e cioè allo<br />
studio dell’oggetto o del capo di abbigliamento<br />
appartenuto ad eventi passati, quando non<br />
a singoli personaggi.<br />
I <strong>numero</strong>si stand, chi vero e proprio commerciante<br />
di mestiere e chi semplice appassionato,<br />
erano pieni di divise e uniformi, cappelli<br />
e medaglie quando non di apparati radio ed<br />
armi regolarmente disattivate.<br />
Il tutto in un’equilibrata visione di una comunità<br />
coesa come non mai e ad un elevato<br />
<strong>numero</strong> di visitatori ormai svezzati dalla curiosità<br />
e sempre più seriamente interessati a<br />
un evento fieristico che odora sempre più di<br />
cultura.<br />
Fabrizio Bucciarelli<br />
M AG NUM<br />
CALZATURE DA PROFESSIONISTI<br />
Nella pratica del Softair, così come nel<br />
mondo militare e Outdoor, la scelta delle<br />
calzature è fondamentale.<br />
I nostri arti inferiori sono assolutamente vitali<br />
per ognuno di noi, dallo sportivo al soldato,<br />
dal softgunner a chi, semplicemente,<br />
desidera una calzatura Hi Tech che tuteli e<br />
migliori la qualità del camminare e del correre.<br />
Ma quali devono essere le caratteristiche di<br />
base di ogni stivaletto davvero speciale?<br />
Leggerezza, robustezza, morbidezza, traspirabilità,<br />
impermeabilità, design, ottimale altezza<br />
e fasciatura protettiva della caviglia.<br />
Se è vero che in Italia esistono interessanti<br />
proposte in questo senso, è dalla ricerca e<br />
dall’esperienza estera che ci giungono alcune<br />
tra le migliori calzaturiere a livello mondiale.<br />
La Magnum, per esempio, è uno dei marchi<br />
più noti proprio perché da anni ha raggiunto<br />
l’eccellenza della produzioni di stivaletti tattici<br />
e anti infortunistici che hanno raggiunto<br />
il successo sul nostro territorio nazionale<br />
anche perché apprezzati da un’ estesa tipo-<br />
logia di utenti.<br />
Il modello STEALTH FORCE 8.0 è uno<br />
splendido esempio di Tactical Boots a specifica<br />
militare , perfetto per chi esige una<br />
calzatura di elevato livello. Le caratteristiche,<br />
poi, parlano chiaro. Il design è innovativo<br />
e va valutata al meglio la suola con un<br />
battistrada con tecnologia “XTraction Zone”<br />
espressamente elaborato dai centri di ricerca<br />
Magnum e che, oltre a migliorare e<br />
alleggerire il lavoro del piede, non permette<br />
l’attaccamento di fango o sassi.<br />
Il pellame utilizzato per la tomaia, il cosiddetto<br />
“Pieno Fiore” e cioè una delle parti più<br />
pregiate, viene sapientemente abbinato a<br />
componenti sintetiche come il Nylon balistico<br />
e la fibra di vetro.<br />
L’interno è estremamente comodo, realizzato<br />
in Cambrelle con trattamento anti-batterico<br />
e sottopiede rimuovibile.<br />
Tali caratteristiche garantiscono, inoltre,<br />
una robustezza rara che solitamente viene<br />
raggiunta con l’inserimento di componenti<br />
metalliche, qui assenti, e che ne permettono<br />
l’utilizzo anche sui voli di linea.<br />
Il tutto per un peso assolutamente eccezionale<br />
di 618 grammi che ne sottolinea la<br />
leggerezza.<br />
Ad un livello leggermente superiore, in totale<br />
ambiente water resistance e cioè assolutamente<br />
impermeabile, il modello STEALTH<br />
FORCE 8.0 LEATHER WP è realizzato<br />
totalmente in pelle pieno fiore. Il sistema<br />
che impedisce all’acqua di penetrare è un<br />
brevetto Magnum denominato Aqua Lung<br />
Waterproof abbinato all’interno traspirante<br />
in Cambrelle. Raddoppiata la già importante<br />
protezione del malleolo e della caviglia<br />
SOFTAIR<br />
per evidenziare le caratteristiche di difesa<br />
passiva dell’arto. Le altre caratteristiche<br />
sono praticamente le stesse del modello<br />
precedente per un peso comunque contenuto<br />
di 661 grammi.<br />
Dinanzi a quelle che sono considerate<br />
alcune tra le calzature tattiche tra le migliori<br />
del mondo, qualcuno storcerà il naso<br />
preoccupandosi per il prezzo eccessivo. E<br />
sbaglia. Nel mondo delle calzature militari<br />
non si paga la firma dello stilista modaiolo<br />
di turno ma le vere caratteristiche specifiche.<br />
Chi utilizza uno stivaletto High Tech,<br />
sa che dovrà affrontare non un defilèe ma<br />
un impiego probabilmente intensivo come<br />
affrontare terreni sconnessi con fango,<br />
sassi e vegetazione oppure, al suo esatto<br />
contrario, lunghi periodi statici dove la<br />
stanchezza potrebbe farsi sentire in tempi<br />
brevi.<br />
E per i più giovani a cui tali impieghi potrebbero<br />
essere preclusi? Nessun problema,<br />
anzi! Questi modelli sono diventati il<br />
massimo del Trend per chi predilige l’abbigliamento<br />
street style che miscela la creatività<br />
giovanile con la comodità.<br />
Magnum, dunque. Senza se e senza ma.<br />
www.magnumboots.com<br />
Fabrizio Bucciarelli<br />
ITALIAN MILITARY PRESS
14<br />
Ormai sono passati tanti anni, sono cambiati tanti volti<br />
ed inesorabilmente sono cambiati i tempi.<br />
Una volta, di domenica, un gruppo di amici si ritrovava in<br />
un bosco, con un paio di pantaloni mimetici e ridicole ma<br />
avveniristiche riproduzioni di pistole a gas cariche di pallini<br />
bianchi e lo scopo non era altro che divertirsi, lasciarsi<br />
alle spalle i problemi della settimana e forse...tornare un<br />
po’bambini ma, erano comunque “terroristi” e guerrafondai<br />
per la comune opinione pubblica perbenista.<br />
Oggi, a più o meno di vent’anni da allora, questo ritrovarsi<br />
nel bosco con gli amici è diventato uno sport, un divertimento<br />
di sempre più gente, un momento di aggregazione<br />
nonché gioco di squadra che nemmeno il tanto venerato<br />
calcio italiota lo è più e nella mentalità comune non è poi<br />
così strano e raro trovare gente in divisa mimetica che<br />
gioca nel bosco a questo strano ed intrigante “nascondino<br />
camuffato” che è il Soft Air.<br />
Questo grande salto, questa metamorfosi dello sport del<br />
futuro è stata possibile solo grazie a chi ci ha creduto dall’inizio,<br />
a chi ha sfidato l’opinione pubblica vent’anni fa ed<br />
a chi continua a sfidarla tutt’oggi. Questa gente, questi “temerari<br />
della domenica” sono coloro che armati dell’ esperienza<br />
hanno guidato il Soft Air verso il successo e diventa<br />
doveroso ringraziarli. Un sincero grazie và al grandissimo<br />
Fabrizio Bucciarelli, Rha per gli amici, che da “terrorista”<br />
di quei tempi è cresciuto insieme al Soft Air, senza mai<br />
lasciarlo ed accompagnandolo per mano fino ad oggi e non<br />
solo a Modena ma in tutta Italia......Esercito compreso. Un<br />
grazie doveroso và a tutti coloro che insieme a Rha hanno<br />
continuato a giocare alla domenica.....ma un sincero grazie<br />
va al Generale Lauro, stimato presidente della sezione<br />
UNUCI di Modena che ha creduto nel “passatempo” di<br />
Bucciarelli e da subito ne ha riconosciuto un valido momento<br />
di aggregazione e divertimento.<br />
Proprio grazie al Generale Lauro, e <strong>numero</strong>si nonché validi<br />
collaboratori ed iscritti, la sezione Unuci di Modena ha<br />
affiancato il Soft Air lungo il suo percorso di crescita, di<br />
riscatto nell’immaginario comune, fino ad oggi, quando è<br />
stata creata una squadra sportiva dal nome UNUCI SAT<br />
MODENA dove Sat significa Soft Air Team.<br />
L’ Unuci Sat è cresciuta tanto, ha partecipato a gare nazionali<br />
talvolta vincendole ed ha integrato la tradizionale<br />
gara annuale di marcia e tiro organizzata dalla sezione<br />
con ammirazione da tutte le sedi d’Italia. Come in tutte<br />
le storie si alternano momenti belli a momenti un<br />
po’ più scuri, le persone sono cambiate, forse solamente<br />
cresciute, ma al fianco di chi ha continuato a “giocare”<br />
c’è sempre stato il buon Generale che anche oggi ha<br />
fatto si che un cospicuo <strong>numero</strong> di giovani motivati ed<br />
affiatati, sotto la sua ala, sotto il nome Unuci Modena<br />
costituissero la nuova squadra di Soft Air.<br />
L’evoluzione del settore ha radicalmente modificato i<br />
canoni del “nascondino camuffato” che a tutt’oggi è un<br />
vero e proprio sport.<br />
L’apice evolutivo, nello sport in questione, della Sezione<br />
Unuci di Modena lo si è toccato proprio quest’anno perché<br />
l’ente di promozione sportiva CNSF <strong>Sport</strong><strong>Nazionale</strong><br />
ha preso a cuore la causa Soft Air in Italia che grazie<br />
alla solida collaborazione con l’Unuci Sat Modena e con<br />
il benestare del presidente di sezione Generale Lauro<br />
ha reso possibile la partecipazione all’evento fieristico<br />
ferrarese “Soft Air in fiera”, unica rassegna del settore<br />
nel nord Italia.<br />
All’evento, la squadra e la sezione erano presenti con<br />
uno stand di tutto rispetto grazie al massiccio supporto<br />
dell’ente CNSF <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> ed alla supervisione<br />
del buon Fabrizio Bucciarelli.<br />
Lo spazio da noi rappresentato si distingueva per l’originalità<br />
dell’allestimento (se vogliamo un po’ anarchico<br />
rispetto ai concorrenti stand) con colori profondamente<br />
patriottici ed uno stile perfettamente in linea con la<br />
serietà del nome Unuci nonché serietà dell’ente CNSF.<br />
Incoraggiante quanto inaspettato è stato il consenso<br />
dimostrato da tutti coloro che sono passati a trovarci<br />
come tanti amici e colleghi Unuci di varie sedi d’Italia<br />
che lamentavano la mancanza di squadre Soft Air nel<br />
resto delle Sezioni dello Stivale (il buon Generale Lauro<br />
ci vide lungo.....) oppure le costruttive parole scambiate<br />
con tanti sportivi praticanti attirati dalla imponente<br />
organizzazione e serietà del CNSF. Infatti, proprio il<br />
connubio Unuci Sat Modena e Centro <strong>Sport</strong>ivo <strong>Nazionale</strong><br />
Fiamma ha dato allo stand un’immagine positiva<br />
creando un atmosfera molto professionale e seria degna<br />
dei due importanti nomi nel panorama nazionale.<br />
Concludendo, i vari sforzi degli anni passati, del Generale<br />
e di tutti coloro che lo hanno ascoltato, hanno dato
e stanno dando sempre più buoni frutti perché il risultato<br />
di tanti anni di lavoro hanno fatto si che la sezione<br />
Unuci di Modena e la sua squadra, il grande Fabrizio<br />
Bucciarelli ed il CNSF con il suo presidente Fiorenzo<br />
Pesce fossero all’evento ferrarese in uno stand di tutto<br />
rispetto come a testimoniare il felice epilogo di questo<br />
stupendo sport che è il soft air in Italia ma soprattutto<br />
a Modena dove...ogni domenica un gruppo di amici si<br />
ritrova in un bosco, non più con solo i pantaloni mimetici<br />
ma una divisa completa, non più ridicole pistole a<br />
gas ma perfette riproduzioni di mitragliatrici elettriche<br />
ma pur sempre con tanta voglia di divertirsi, di<br />
stare insieme e...anche se per qualcuno saremo sempre<br />
“terroristi” guerrafondai, noi dell’ Unuci Sat Modena<br />
continueremo sempre a spararci i “ceceti bianchi” nel<br />
nostro gioco preferito, quel “nascondino camuffato” per<br />
bimbi grandi che è il Soft Air.<br />
Alla faccia di chi ha sempre storto il naso !.......(mio<br />
padre compreso)<br />
Luca Ivassich<br />
SOFTAIR
<strong>16</strong><br />
SOFTAIR<br />
GAS: la filosofia che ci ha spinto ad ampliare<br />
nel Softair l’attività del Centro <strong>Sport</strong>ivo<br />
Fiamma – <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
Il nostro obiettivo consiste nel consolidare una disciplina sportiva che ancora non è compresa o apprezzata da una gran parte degli italiani. Per fare<br />
questo è opportuno agire con intelligenza, umiltà e cercare di comprendere le ragioni di quanti ci rifiutano con pregiudizio, nel tentativo di far loro<br />
cambiare opinione. Pertanto è necessario di dare prova di serietà, professionalità e compattezza. Le divisioni e le contrapposizioni del settore servono<br />
solo a rendere più difficile questo intento. Riteniamo che all’interno del mondo dei softgunner non debbano sussistere rivalità, personalismi o<br />
interessi economici. La strategia adottata è la costituzione dei GAS (Gruppi Autonomi Softair) dove ogni associazione mantiene la propria autonomia<br />
amministrativa ed operativa. Infatti, non siamo invasivi ma desideriamo essere solo di supporto per aiutare le società a svilupparsi e individuare la loro<br />
dimensione sociale. Due sono le linee guida di questo progetto:<br />
1) Il settore amatoriale, destinato a quanti amano divertirsi senza eccessivi vincoli e limitazione;<br />
2) Il settore agonistico, per quanti desiderano fornire valore aggiunto alla propria passione e confrontarsi lealmente con altri concorrenti.In tutti e due<br />
i casi è necessario avere rispetto dell’altro, delle terze persone che ancora non ci conoscono e che sono convinte che siamo dei guerrafondai e, importante,<br />
della natura e degli ambienti nei quali si opera. Questi sono gli unici obblighi che chiediamo agli associati, per il resto ognuno può prendere da<br />
noi solo quello che gli necessita.<br />
Per raggiungere il secondo punto (quello agonistico) sviluppiamo una serie di corsi formativi e di aggiornamento che possono anche essere svolti in<br />
tutta Italia, su semplice richiesta degli interessati, purché con un minimo garantito di partecipanti.<br />
Siamo aperti a tutti, anche se appartenenti ad altre organizzazioni, ai corsi, alle gare ai campionati, nel nostro sito, nella nostra rivista, offriamo spazio<br />
e visibilità a tutti, purché condividano con noi i valori della lealtà sportiva. Non vogliamo fare concorrenza o sparlare di nessuno, non è nel nostro stile<br />
ma soprattutto non raggiungeremo così il nostro obiettivo.<br />
Per i softgunner abbiamo predisposto un’apposita assicurazione infortuni che con 5 Euro godono di una buona copertura, anche per i denti. Le società<br />
si affiliano con soli 50 euro. A questi fatti già concreti, tante altre convenzioni permetteranno ai nostri associati risparmi e accessi in luoghi fino ad<br />
ora inaccessibili. Ci dispiace che qualcuno continui ancora a denigrarci, forse non si è accorto che il mondo sta cambiando e che le vecchie logiche<br />
www.softairnazionale.it - tel. 041262<strong>16</strong>79 - fax 0623328443 - info@softairnazionale.it Giulio Tozzato
17<br />
INTERVISTA<br />
Estendere le pattuglie militari e<br />
le Forze dell’Ordine in tutte le città<br />
Sembra davvero un motto: “ La vita quotidiana del cittadino va tutelata!”. E` questo che l’Onorevole Ignazio La Russa ripete dal<br />
giorno dell’inizio del suo mandato come Ministro della Difesa. Con questo scopo, con questo progetto ben chiaro in mente egli ha fatto<br />
si` che la presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio italiano sia aumentata per contrastare la microcriminalita` e prevenire i reati piu`<br />
comuni. Dal 4 agosto, infatti, 3.000 militari pattugliano con le forze dell’ordine i quartieri a rischio, presidiano i centri per immigrati e gli<br />
obiettivi sensibili di Milano, Roma e Napoli. La presenza dei militari ha sollevato da molti compiti operativi 1.147 Agenti e Ufficiali di<br />
Polizia Giudiziaria ma ha soprattutto reso le giornate piu` serene a tante persone. Dal 2 ottobre, 500 militari presidiano la provincia di<br />
Caserta per intensificare la lotta contro la camorra.<br />
Oltre al sequestro di armi varie e droga ecco i risultati fin qui` raggiunti in questa provincia e di cui ne va fiero:<br />
• 35.000 persone identificate • 81 arrestate • 19.200 veicoli controllati • 200 persone denunciate.<br />
Questi risultati sono stati resi possibili anche dalla maggior coesione tra le forze di maggioranza da cui e` nato un nuovo partito.<br />
Ministro qual e` il successo del quale si sente piu` orgoglioso in questo Suo recente mandato?<br />
Sono orgoglioso dell’apprezzamento che all’estero hanno avuto i nostri soldati ed in particolare di quanto espresso dal Ministro della<br />
Difesa Americano Donald Rumsfeld. Per quanto riguarda l’Italia, invece, sono orgoglioso dell’apporto che stanno dando i nostri soldati a<br />
tutte le Forze dell’ Ordine per rendere piu` sicure le nostre citta`, anzi la mia proposta e` che il pattugliamento congiunto si estenda a tutti<br />
i Capoluoghi di Provincia ed anche a tutti i centri con piu` di 50.000 abitanti.<br />
Cosa ne pensa di questa alleanza, e` da molto che la desideravate?<br />
Quando e` nata Alleanza <strong>Nazionale</strong>, che e` nata prima di Forza Italia, si chiamo` Alleanza <strong>Nazionale</strong> proprio perche` aveva come obiettivo<br />
quello di creare un unico movimento che alleasse al suo interno tutte le forze di centro-destra. Con Forza Italia stiamo camminando insieme<br />
ormai da 12 anni, era quindi gia` segnato il cammino! Certo bisogna ancora lavorare perche` il nuovo partito nasca con regole interne<br />
ben precise ma anche con una enorme adesione popolare come quella che stiamo ottenendo.<br />
Nelle Sue proposte riguardanti la prevenzione del terrorismo c’e` quella di costituire l’albo degli Imam (capi religiosi delle<br />
moschee islamiche molti dei quali oltre ad indottrinare sul piano religioso, si sospetta che possano promuovere il terrorismo<br />
sotto forma di jihad ovvero di guerra santa), con l’obbligo di essere incensurati e senza collegamenti con chi sostiene<br />
il terrorismo, ma quando?A breve?<br />
E` una proposta di legge che avevo presentato gia` nella precedente legislatura, era un’idea di una signora italiana di origine araba che<br />
ora e` Deputato. Quindi, c’e` gia` la proposta di legge che si puo` rinnovare. Questo ci metterebbe in linea con molti altri paesi che l’hanno<br />
gia` adottata.<br />
Quali?<br />
L’America, ad esempio, ed altri paesi in cui esiste un’attenzione molto forte su chi puo` esercitare le funzioni di ministro del culto.<br />
Altrimenti sono chiare quelle che potrebbero essere le conseguenze. Noo!!!<br />
MONICA GARAVAGLIA
18<br />
Il 28 Dicembre si è celebrato il 61esimo<br />
anniversario della scomparsa di S.M. il Re<br />
Vittorio Emanuele III che per quarantasei<br />
anni regnò sul trono d’Italia (dal 1900 al<br />
1946), dando luogo al più lungo periodo di<br />
regno d’Europa. Unico figlio di Umberto I e di<br />
Margherita di Savoia, nacque a Napoli l’11<br />
novembre 1869 e morì in esilio ad Alessandria<br />
d’Egitto alla veneranda età di 77 anni.<br />
Salito al trono dopo l’assassinio del padre<br />
Re Umberto I (Monza, 29 luglio 1900), attuò<br />
subito grandi riforme sociali e fu fautore di<br />
una politica coloniale in Libia nel settembre<br />
1911, nell’Egeo e nel Dodecanneso, nel<br />
maggio del 1912 in seguito alla quale l’Italia<br />
ottenne il possesso della Tripolitania e della<br />
Cirenaica che fu siglato dal trattato di Pace<br />
di Losanna (18 ottobre 1912) con la Turchia.<br />
Sostenne la posizione inizialmente neutrale<br />
dell’Italia all’alba dello scoppio del primo<br />
conflitto mondiale. Successivamente l’irredentismo<br />
del Trentino e della Venezia Giulia<br />
lo indussero a decidere di abbandonare la<br />
Triplice Alleanza con Austria e Germania,<br />
per allearsi con Francia, Gran Bretagna e<br />
Russia. La vittoria della Prima Guerra Mondiale<br />
portò al ricongiungimento con l’Italia<br />
di Trentino-Alto Adige e delle città di Trieste<br />
e Istria. A Vittorio Emanuele III spetta<br />
il merito di aver completato, in quegli anni,<br />
l’Unita` <strong>Nazionale</strong> intrapresa da suo padre.<br />
Nel dopoguerra, però, la crisi economica e<br />
politica si fece sentire soprattutto durante<br />
il cosiddetto Biennio Rosso (1919–1920),<br />
quando il Paese fu teatro di <strong>numero</strong>se agitazioni<br />
sociali che il Governo non riuscì a<br />
controllare. Questi tumulti e queste agitazioni<br />
portarono ad un progressivo passaggio<br />
del potere nelle mani del Fascismo in una<br />
situazione che il sistema giuridico e politico<br />
italiano non era più in grado di controllare.<br />
Dopo la marcia su Roma, nell’ottobre del<br />
1922, il Re diede incarico a Benito Mussolini<br />
di formare un nuovo Governo, sicuro del suo<br />
sostegno alla monarchia, in quanto entrambi<br />
in contrasto con i sostenitori della repubblica.<br />
“La Corona non e` in gioco, purché la Corona<br />
non voglia, essa, mettersi in gioco” dis-<br />
Il “Re soldato”<br />
se, infatti, Mussolini in un discorso ad Udine<br />
tenutosi quella stessa estate. Nell’aprile del<br />
1924 vennero indette nuove elezioni, dando<br />
inizio ufficialmente al regime fascista. Passarono<br />
più di dieci anni ed il 9 maggio del<br />
1936 Vittorio Emanuele III assunse il titolo<br />
di Imperatore dell’Africa Orientale Italiana,<br />
iniziò così il periodo coloniale che lo portò<br />
a diventare Re d’Albania nel 1939. Nell’ottobre<br />
1936 nacque l’Asse Roma-Berlino tra<br />
Mussolini e Hitler e l’alleanza con i tedeschi<br />
si consolidò con il Patto d’Acciaio del 22<br />
maggio 1939. Intanto la situazione internazionale<br />
si stava rapidamente evolvendo<br />
in senso negativo. Nel mese di giugno del<br />
1940 l’Italia entrò in guerra a fianco della<br />
Germania nella Seconda Guerra Mondiale.<br />
Due anni dopo il Re, preoccupato, commentò:<br />
“Ormai bisogna seriamente provvedere<br />
alla difesa dell’Italia concentrando il più<br />
possibile le forze sul territorio metropolitano.<br />
Non credo opportuno aderire alla proposta<br />
dei tedeschi, i quali, in caso di sbarchi<br />
in Italia, vorrebbero mandare sulla penisola<br />
STORIA<br />
centomila uomini. Bisogna fare di tutto per<br />
ottenere il rimpatrio delle nostre unità che<br />
si trovano in Russia”. La guerra terminò il<br />
25 aprile 1945. Vittorio Emanuele III abdicò<br />
a favore del figlio Umberto II di Savoia il 9<br />
maggio 1946, a poche settimane dal referendum<br />
istituzionale del 2 giugno che vide<br />
la fine della Monarchia in Italia.<br />
Durante la campagna militare condotta da<br />
Vittorio Emanuele III emergono almeno tre<br />
meriti che dobbiamo riconoscere al sovrano:<br />
1.) nel 1905 diede vita e finanziò l’Istituto Internazionale<br />
per l’Agricoltura perseguendo<br />
il grande obbiettivo umanitario, raccolto 41<br />
anni dopo dalla FAO, di combattere la fame<br />
nel mondo (merito che Gli viene riconosciuto<br />
anche dall’Enciclopedia britannica);<br />
2.) nel 1919, con Regio Decreto n. 931, attribuì<br />
la cittadinanza italiana ai libici, ponendoli<br />
sul medesimo piano dei cittadini italiani,<br />
lasciando loro piena autonomia giudiziaria e<br />
finanziaria al punto che neppure un soldo<br />
delle imposte e delle tasse riscosse in Libia<br />
poteva essere impiegato al di fuori di quella<br />
Terra;<br />
3.) in Cirenaica istituì il primo Parlamento<br />
liberamente eletto nella storia dell’intero<br />
Continente africano di allora. Un Parlamento<br />
tanto liberalmente eletto che su 69 parlamentari,<br />
soltanto due erano italiani.<br />
Possiamo concludere dicendo che la controversa<br />
figura di Vittorio Emanuele III ha anticipato<br />
i tempi in materia di colonialismo.<br />
MONICA GARAVAGLIA
19<br />
ARMI<br />
La paura del XXI secolo<br />
Le armi nucleari (N), biologiche (B) e chimiche (C)<br />
sono un vero e proprio incubo dei nostri giorni.<br />
Possono essere costituite da un qualsiasi mezzo di disseminazione<br />
(aereo, missile, artiglieria, ecc.) come ad<br />
esempio:<br />
• un ordigno che contenga esplosivo nucleare;<br />
• aggressivi biologici (microrganismi o tossine capaci<br />
di provocare malattie alla specie umana e animale o di<br />
danneggiare quella vegetale);<br />
• aggressivi chimici (sostanze solide, liquide o gassose<br />
che sparse nell’aria o nel terreno producono lesioni letali<br />
all’uomo e agli animali).<br />
L’utilizzo di questa tipologia di armi costituisce un vero<br />
e proprio pericolo che puo` tradursi in vari modi:<br />
• esplosioni nucleari a ricaduta radioattiva;<br />
• attacchi chimici con artiglieria o disseminazione aerea;<br />
• attacchi biologici per aerosol o disseminazione;<br />
• contagio biologico di alimenti o fonti idriche;<br />
• incidenti o azioni di sabotaggio ad impianti chimici<br />
industriali e a laboratori.<br />
Il XX secolo e` stato il periodo storico durante il quale,<br />
per la prima volta, la scienza e le scoperte di laboratorio<br />
furono usate a scopi bellici in modo pervasivo.<br />
Il primo atto tra Stati che abbia regolato l’utilizzo delle<br />
armi e` stato il Protocollo di Ginevra del 1927 che<br />
fu redatto dopo le drammatiche distruzioni e le ingenti<br />
perdite umane della Prima Guerra Mondiale. Il Protocollo<br />
stabiliva che tutte le grandi potenze e non solo, si<br />
obbligavano a non utilizzare in guerra, aggressivi biologici,<br />
gas asfissianti o tossici e simili tranne in caso di ritorsione<br />
verso quei paesi che li avessero usati per primi.<br />
L’intento, dichiarato degli estensori del Protocollo,<br />
era che questa proibizione venisse in seguito accettata<br />
universalmente come norma generale del diritto internazionale<br />
e che fosse capace di vincolare sia la scienza che<br />
i singoli Stati.<br />
Da allora il progresso, in campo bellico, ha fatto passi da<br />
gigante e proporzionalmente anche la capacita` di realizzare<br />
armi che non rispettano il Protocollo stesso.<br />
Fu solo nel 1972, ovvero parecchi anni dopo la fine della<br />
Seconda Guerra Mondiale, che si arrivo` alla stipula di<br />
una nuova convenzione.<br />
La Convenzione sulle armi biologiche entro` in vigore<br />
nel 1975 e fu approvata da Stati Uniti, Regno Unito,<br />
Unione Sovietica e dalla maggior parte delle altre potenze<br />
militari.<br />
Attualmente vi partecipano piu` di centoquaranta Stati<br />
ma lo scopo e` quello di fare aderire anche gli altri Stati<br />
del mondo.<br />
In base a tale Convenzione le parti contraenti si impegnano<br />
per un tempo illimitato a non progettare, produrre,<br />
accumulare, vendere, acquistare o indurre altri a<br />
fabbricare:<br />
• tossine di qualsiasi origine;<br />
• agenti microbici e biologici;<br />
• armi, dispositivi o mezzi di propagazione di agenti e<br />
tossine varie.<br />
Nella storia del controllo degli armamenti, la “Convenzione<br />
sulle armi biologiche”, costituisce un risultato di<br />
importanza unica in quanto mette fuori legge non solo<br />
l’uso ma anche il possesso e perfino la progettazione di<br />
armi biologiche.<br />
L’argomento sulle armi biologiche e chimiche merita un<br />
approfondimento specifico e verra` affrontato nel prossimo<br />
<strong>numero</strong>.<br />
MONICA GARAVAGLIA
20<br />
UN ALBO ISTRUTTORI<br />
È necessario garantire professionalità a chi la merita.<br />
Con un po’ di studio ed una preparazione di base chiunque<br />
abbia i requisiti (n° minimo di immersioni, brevetti<br />
giusti) può superare il corso istruttori qualificandosi<br />
come formatore.<br />
Ma cosa vuol dire formare?<br />
Formare, parafrasando dalle comuni definizioni che si<br />
trovano nei dizionari, significa plasmare, dare forma;<br />
trasferire contenuti e metodi per innalzare il livello di<br />
conoscenza del soggetto da formare. Questo processo è<br />
più complesso di un semplice passaparola, comprende un<br />
trasferimento di conoscenze basato sull’esperienza personale<br />
e professionale, non è quindi sufficiente un corso<br />
istruttori per essere buoni formatori: serve esperienza sul<br />
campo e buone doti di comunicazione, nonché la capacità<br />
di mettersi sempre in discussione per migliorarsi continuamente.<br />
Altro aspetto legato all’attività di istruttore è anche l’addestramento<br />
degli allievi e cioè, sempre citando foni dizionaristiche,<br />
processo che si occupa di trasferire le conoscenze<br />
e procedure necessarie per soddisfare determinati<br />
requisiti, nel nostro caso la capacità di gestirsi in un ambiente<br />
diverso, per certi versi sicuramente ostile.<br />
Per i più attenti, i processi di formazione ed addestramento<br />
sono in realtà legati all’allievo: un istruttore è il mezzo<br />
attraverso cui l’allievo impara le conoscenze legate alla<br />
subacquea ed apprende le tecniche per immergersi in sicurezza.<br />
Fatta questa premessa, siamo sicuri che tutti gli istruttori<br />
subacquei rispondano ai requisiti sopra descritti?<br />
La massificazione dell’attività subacquea ha creato un<br />
universo di agenzie didattiche, ognuna con una filosofia<br />
propria pur avendo, in buona parte dei casi, regole ben<br />
precise ed un codice deontologico a tutela degli allievi.<br />
Rimane comunque il fatto che sostanzialmente, le agenzie<br />
didattiche sono attività commerciali: la loro esistenza<br />
è legata al <strong>numero</strong> di affiliati e cioè guide subacquee ed<br />
istruttori.<br />
Con questo non giusto ritenere che sia facile acquisire<br />
l’abilitazione di istruttore,ma con i dovuti requisiti, il giusto<br />
impegno e studio, superare la sessione di valutazione<br />
è relativamente semplice.<br />
Tornando quindi alla domanda iniziale, in cui ci chiediamo<br />
se tutti gli istruttori brevettati siano bravi formatori/addestratori,<br />
la risposta è che a priori non è possibile<br />
stabilirlo, sappiamo solamente che queste persone sono<br />
abilitate ad insegnare, abilitazione che deriva da valu-<br />
tazioni fatte da membri delle agenzie didattiche, che al<br />
momento della valutazione possono mettere in campo considerazioni<br />
di varia natura pur rispettando quei requisiti<br />
deontologici che si sono imposti.<br />
Occorre quindi un sistema che consenta a chi si approccia<br />
alla subacquea, di avere a disposizione istruttori qualificati<br />
anche da un ente terzo che non sia vincolato da considerazioni<br />
di carattere economico, il cui unico scopo sia garantire<br />
la professionalità degli istruttori attraverso una<br />
rivalutazione delle conoscenze e competenze, valutazione<br />
non solo iniziale, ma periodica, che vada ad intervistare<br />
anche gli allievi in modo da dare agli istruttori uno strumento<br />
in più per migliorarsi. Questo strumento è l’albo<br />
degli istruttori fiamma, albo didattico cui gli istruttori<br />
delle didattiche riconosciute da RSTC (al momento unico<br />
ente di certificazione riconosciuto) possono aderire per dimostrare<br />
la propria professionalità e volontà a migliorarsi<br />
continuamente.<br />
Vogliamo dare voce ed il giusto valore a chi, istruttore<br />
come gli altri, diversamente dagli altri, crede nella propria<br />
attività, che sia frutto di passione o necessità professionale;<br />
vogliamo che queste persone si sentano giustamente<br />
orgogliose di definirsi Istruttori e vengano riconosciute<br />
come tali.<br />
Vogliamo premiare e promuovere il merito, garantendo<br />
sicuro divertimento a chi vuole conoscere il meraviglioso<br />
mondo sommerso.<br />
Sandro Pulleghini
Chi avrebbe mai pensato di fare<br />
un week-end in Ungheria per fare<br />
un’immersione ??<br />
Riki, nostro amico e fedele compagno<br />
di immersioni Ungherese che da<br />
oltre 10 anni vive in italia, un giorno<br />
ci racconta di un’immersione nel<br />
lago di Hèviz , un laghetto d’origine<br />
vulcanica situato vicino all’estremità<br />
sud occidentale del lago Balaton in<br />
Ungheria.<br />
Sfruttato per le sue acque “speciali”<br />
Hèviz è un parco nazionale con una<br />
superficie di circa 47000 mq e una<br />
profondità di circa 50 mt.<br />
Sulla superficie del lago è stato costruito<br />
una splendido centro termale.<br />
La cosa ci entusiasma fin dall’inizio,<br />
la strada è tanta per un week-end , 8<br />
ore andata e 8 ore ritorno, ma niente<br />
ferma la voglia di questa immersione<br />
al momento incognita a 42°C di temperatura,<br />
per noi abituati tra i 6°C e<br />
13°C estate e inverno.<br />
L’immersione non ci è stata spiegata<br />
moltissimo, abbiamo visto un paio di<br />
fotografie e ci viene inviato l’elenco<br />
dell’attrezzatura minima richiesta<br />
SUBACQUEA<br />
Hèviz: un caldo tuffo<br />
che non dice nulla di particolare se<br />
non che si può fare solo un’immersione<br />
al giorno per max 10/11 persone e<br />
entro le <strong>16</strong>.00 tutte le attività devono<br />
essere terminate.<br />
Questa restrizione ci incuriosisce ancora<br />
di più e ce ne chiediamo il motivo<br />
che capiremo poi sul posto.<br />
Siamo organizzatissimi : l’immersione<br />
è a 42 mt di profondità max con una<br />
permanenza all’interno della grotta<br />
per max 20 minuti a circa 40 ° e ci<br />
dicono 30 minuti di decompressione a<br />
circa 27°, possiamo tutti usare nitrox<br />
e la maggior parte ha anche la possibilità<br />
di ridurre ulteriormente la decompressione<br />
con ossigeno, così decidiamo<br />
di utilizzare un nitrox 28 per il<br />
fondo e le prime tappe deco per finire<br />
O2 a 6mt .<br />
Nicla e Riki si occupano delle ricariche<br />
di tutte le bombole per i 12 partecipanti<br />
sia per il fondo che la deco e visto<br />
che a quanto ci dicono in Ugheria<br />
non hanno a disposizione molti mezzi<br />
preferiamo portarci qualche bombola<br />
di riserva/emergenza.<br />
Super eccitati partiamo alle ore 22.00<br />
di venerdì con 1 auto ogni 2 persone<br />
stracarichi di attrezzatura, arriviamo<br />
dopo 651 km alle ore 8 del Sabato, facciamo<br />
colazione e prendiamo le stanze<br />
per riposare qualche ora. Il sabato<br />
sarà dedicato a visitare il paese dove<br />
alloggiamo.<br />
Domenica mattina alle 9.00 andiamo<br />
sul luogo d’immersione e dopo qualche<br />
Chilometro di verdissima ungheria<br />
arriviamo a Heviz:<br />
all’occhio si presenta come una visione<br />
da favola, soprattutto quando in<br />
inverno la temperatura dell’acqua, che<br />
in superficie raggiunge i 35 °C forma<br />
una sottile nebbia che avvolge il centro<br />
termale facendolo assomigliare ad<br />
un castello delle fiabe.<br />
E’ incredibile, fa freddo, il lago è fumante<br />
, ricoperto di Ninfee rosa e il<br />
centro contornato da splendidi geranei<br />
rossi. Incantati parcheggiamo le auto<br />
e prima di scaricare attendiamo notizie,<br />
l’adrenalina intanto aumenta.<br />
Già all’ingresso del centro immersioni<br />
ci accorgiamo che l’immersione non è<br />
tipicamente ricreativa: a darci il benvenuto<br />
è il portello d’ingresso di una<br />
camera iperbarica che occupa quasi<br />
completamente il locale del diving
22<br />
center. Dopo un giro di sguardi e pensieri<br />
preoccupati, rompiamo il ghiaccio con<br />
una battura e una bella risata.<br />
Anfitrione per l’occasione è il responsabile<br />
del diving (dal nome impronunciabile )e<br />
profondo conoscitore dei segreti del lago,<br />
è molto serio e composto, incute quasi<br />
timore. Compiliamo i moduli richiesti,<br />
e dopo le presentazioni di rito inizia un<br />
briefing eccezionale quanto sconvolgente<br />
che terminerà dopo più di un’ora.<br />
Nicla, su richiesta del responsabile<br />
diving,deve dividere il gruppo in 5, con<br />
nostra sorpresa ci spiegano che l’immersione,<br />
verrà svolta a coppie con guida del<br />
posto, distanziate di mezz’ora l’una dall’altra.<br />
In sostanza mentre un gruppo è in decompressione<br />
l’altro scende. Questa la<br />
prima notevole sorpresa che ci obbliga a<br />
spostare il ritorno in italia dalle 14.00<br />
previste alle 17:00 circa.<br />
Il briefing prosegue con una lunga e dettagliata<br />
spiegazione dei lavori effettuati<br />
nel lago, dei ritrovamenti di monete romane,<br />
da cui si presume un insediamento<br />
romano, alla struttura e alla strumentazione<br />
presente all’ingresso e nell’interno<br />
della grotta.<br />
Si scende lungo una cima , la guida davanti,<br />
e sulla lavagna viene scritto chi<br />
della coppia stà a destra e chi a sinistra,<br />
non bisogna assolutamente lasciare la<br />
cima fino all’imboccatura della grotta da<br />
dove escono circa 400 lt al secondo di acqua,<br />
ed il flusso è abbastanza forte.<br />
La guida entrerà per prima e a seguire in<br />
coda prima il subacqueo di dx e poi quello<br />
di sx, si percorre un piccolo corridoio su<br />
un’asse alla quale bisogna attaccarsi e tirarsi<br />
per riuscire ad entrare.<br />
E qui arriva il bello: a turno con la guida<br />
si farà il giro all’interno di questa grotta<br />
e poi allo scadere preciso dei 20 minuti,<br />
aiutati dalla spinta dell’acqua si esce dalla<br />
grotta, e inizieranno a partire dai 18<br />
mt una serie di tappe fino ai 6 mt della<br />
durata totale di 37 min circa di decompressione.<br />
Qui Nicla e Riki tentano di interrompere<br />
la spiegazione per fare<br />
presente le miscele usate e il programma<br />
di immersione con le stesse.<br />
Inizialmente, il nostro anfitrione,<br />
rimanda le domande alla fine del<br />
briefing e sembra scocciato da questa<br />
interruzione, lo lasciamo quindi<br />
proseguire.<br />
Tra i 6 e 9 mt c’è una piattaforma<br />
in metallo e dalla superficie arriva<br />
un erogatore narghilè d’emergenza<br />
(non vi dico di che colore era l’erogatore<br />
in acqua, probabilmente lo<br />
lasciano lì fisso) per finire la decompressione<br />
in caso di esaurimento<br />
d’aria.<br />
Siamo al termine del briefing e<br />
spieghiamo che abbiano nitrox 28,<br />
decompressive a ossigeno e il nostro<br />
programma decompressivo è ben più<br />
corto.<br />
Ci ascolta e senza battere ciglio ci dice<br />
che assolutamente il programma da<br />
loro stabilito deve essere rispettato,<br />
perché è 10 anni che fanno così e così<br />
va bene, non gli interessa cosa abbiamo<br />
nelle bombole!!! Indipendentemente<br />
dalle miscele preparate prima della<br />
partenza, saranno eseguite considerando<br />
esclusivamente l’utilizzo d’aria<br />
compressa e che tutti i Nostri computer<br />
dovranno essere settati sulla modalità<br />
profondimetro, la gestione delle<br />
decompressioni (obbligatorie in quest’immersione)<br />
sarà esclusivamente<br />
gestita dalle guide e le stesse guide si
occuperanno di portare le nostre decompressive<br />
che verranno giustamente<br />
lasciate sulla piattaforma a 9 mt.<br />
Il piano decompressivo, per i 20 minuti<br />
di fondo sarà quindi: 15m/1min,<br />
12m/1min, 9m/5min, 6m/10min,<br />
3m/20min Allibiti ma sempre più curiosi,<br />
accettiamo il da farsi e andiamo<br />
a scaricare l’attrezzatura.<br />
Una delle guide ci porta un carrellino<br />
per trasportare tutto all’interno del<br />
centro e notiamo il primo loro stupore<br />
osservando le nostre attrezzature e<br />
finalmente si rendono conto che nulla<br />
è lasciato al caso e lascia ad ognuno il<br />
trasporto della propria decompressiva<br />
(o forse per risparmiarsi la fatica!)<br />
Equipaggiati di tutto punto attraversiamo<br />
lo stabile in perfetto silenzio<br />
per non disturbare i presenti e arriviamo<br />
a un terrazzo esterno, entriamo<br />
in acqua da una scala utilizzata dai<br />
turisti che affollano questo centro termale<br />
e che, a giudicare dagli sguardi,<br />
non sono molto abituati a vedere dei<br />
subacquei.<br />
Il lago, d’origine vulcanica, presenta<br />
una sezione ad imbuto con pareti naturali<br />
che scendono verticalmente nel<br />
lato Sud sino alla profondità di 40 mt.<br />
Seguendo le tubazioni che portano<br />
l’acqua calda agli impianti termali<br />
percorriamo in questa acqua tiepida<br />
e scura il tratto verticale della parete<br />
posta sul lato sud del lago fino ai 40<br />
mt dove è stata posizionata una gabbia<br />
di legno per evitare di sprofondare<br />
nella melma presente davanti all’ingresso<br />
della grotta.<br />
La visibilità è ridotta ad un metro e<br />
solo il continuo contatto con la cima<br />
guida consente di non perdere l’orientamento,<br />
fenomeno favorito anche dalla<br />
sensazione di disagio causata dalla<br />
temperatura dell’acqua, che aumenta<br />
con l’aumentare della profondità.<br />
Arrivati a quota -40, la guida ci fa coricare<br />
sul fondo di fronte all’imbocca-<br />
SUBACQUEA<br />
tura della grotta e qui, nonostante fossimo<br />
stati preavvertiti, la sensazione<br />
è violenta: il fine sedimento nero del<br />
lago si alza azzerando visibilità e luce<br />
per pochi ma intensi secondi sino a<br />
che, per effetto dell’uscita d’acqua dalla<br />
grotta, il sedimento è disperso e la<br />
visibilità (nonché il senso di claustrofobia)<br />
migliorano sensibilmente. La<br />
guida, disponendoci in fila indiana, ci<br />
mostra come effettuare l’ingresso nella<br />
grotta: sfruttando dei pioli posti su<br />
un’impalcatura di legno che penetra<br />
nella grotta tramite un’apertura artificiale<br />
(di appena 60 cm di larghezza x<br />
80 cm d’altezza!) ci trasciniamo con le<br />
mani per vincere la forte corrente che,<br />
strozzata dalla stretta apertura cerca<br />
di respingerci.<br />
Con un po’ di affanno, causato dallo<br />
sforzo e dalla temperatura dell’acqua<br />
che oramai sfiora i 42 °C, mentre riposiamo<br />
sull’impalcatura all’interno<br />
della grotta finalmente ci accorgiamo<br />
della bellezza del posto: un’ampia camera<br />
di <strong>16</strong> m di altezza per 17 di diametro,<br />
come una bolla nella roccia di<br />
acqua cristallina. E’ stupendo, non si<br />
vorrebbe più uscire.<br />
La guida, ad uno ad uno ci conduce in<br />
un tour panoramico per mostrarci le<br />
fenditure attraverso cui sgorga l’acqua<br />
calda proveniente dal sottosuolo.<br />
E’ incredibile se non fosse per le bolle<br />
emesse l’acqua sembra inesistente, si<br />
può arrivare in superficie nella bolla<br />
gassosa non respirabile. Il fondo della<br />
grotta ha due strati: il primo di polvere<br />
molto morbido e il secondo è di<br />
marmo.<br />
Per tutta la circonferenza della grotta<br />
c’è una fenditura ricca di pirite che<br />
luccicando dà un’effetto prezioso al<br />
panorama, sembra di essere in un sogno.<br />
Dopo che il compagno ha effettuato<br />
il suo giro, uno sguardo al computer<br />
ci fa capire che è ora di abbandonare<br />
la grotta e così, uno ad uno ripassia-
24<br />
mo per l’accesso e ci prepariamo alla<br />
lunga risalita impostaci dalle tappe di<br />
decompressione.<br />
L’uscita dalla grotta è divertente, basta<br />
avvicinarsi e stare bassi sull’asse<br />
per essere piacevolmente spinti dal<br />
flusso d’acqua e qui il sogno finisce,<br />
torna il buio e dopo pochi minuti la<br />
sensazione del freddo. Ad attenderci a<br />
quota –6, nei lunghi 20 minuti di sosta<br />
troviamo ad accoglierci un branco<br />
di pesciolini che, per nulla intimiditi<br />
dalla nostra presenza cortesemente ci<br />
aiutano a trascorrere il tempo giocando<br />
con noi.<br />
Tutti molto soddisfatti decidiamo di<br />
affidarci alla splendida cucina ungherese<br />
con carne di cervo e selvaggina<br />
per poi ritornare verso la nostra Italia.<br />
Nicla<br />
Hèviz
I DATI E LA STORIA DI HÉVÍZ<br />
Il territorio del Balaton fu formato dalle forze dei vulcani,<br />
circa 22.000 anni fa, dalle ricerche è emerso che per<br />
circa 10.000 è stato un lago con acqua fredda e solo negli<br />
ultimi 8.000 è diventato caldo.<br />
Durante le ricerche sono stati ritrovati altari romani e<br />
monete romane , il che conferma che già dagli antichi<br />
romani il lago era conosciuto.<br />
Lungo il lago sorgono dozzine di sorgenti di zolfo, molte<br />
delle quali furono meta di quanti cercavano e trovavano<br />
guarigione.<br />
La più nota tra queste è la sorgente di Hévíz, che sgorga<br />
ai piedi dei monti di Keszthely. In verità si tratta di un<br />
geyser, dal cui cratere la sorgente trae la propria acqua<br />
termale con temperatura naturale a 38 °C.<br />
Qualcosa di simile si trova soltanto in Islanda. L’acqua<br />
sulfurea, leggermente radioattiva del lago di Hévíz è<br />
adatta come terapia per le malattie che riguardano le<br />
articolazioni.<br />
Il lago, anche dal punto di vista panoramico, offre uno<br />
scenario stupendo, particolarmente verso la fine dell’estate,<br />
quando sullo specchio dell’acqua fioriscono a migliaia<br />
le ninfee rosse importate dall’India.<br />
Una delle sostanze curative più conosciute di Hévíz è il<br />
fango leggermente radioattivo presente in fondo al lago.<br />
Sia l’acqua curativa sia il fango sono molto adatti per il<br />
trattamento di malattie croniche dell’apparato motorio,<br />
di situazioni post-traumatiche, della gotta e della malattia<br />
di Bechterew.<br />
La principale attrattiva di Hévíz è il lago d’acqua termale,<br />
unico al mondo, con una superficie di 47.500 mq<br />
e profondo circa 50 metri. SI trova a 108 mt. s.l.m.e la<br />
profondità varia tra i 2 e i 5 mt. Sul fondo la melma varia<br />
dai 5 cm ai 5 mt di spessore.<br />
La temperatura del lago non scende mai sotto 22°, dall’ingresso<br />
della grotta che è stata scoperta nel 1970,<br />
escono circa 670lt al secondo di acqua che permette un<br />
cambio al lago in circa 60 ore. Tal enorme massa d’acqua<br />
non giace però a riposo.<br />
Infatti, l’acqua calda che affiora sulla superficie si distribuisce<br />
in direzione radiale e gira lentamente in senso<br />
orario, pertanto per la continua miscelazione, la temperatura<br />
dell’acqua è uguale in ogni punto del lago. L’acqua<br />
del lago inoltre affluisce, attraverso un canale, nel<br />
Balaton.<br />
Questo flusso è monitorato e di solito ha una media di<br />
470lt al secondo per un cambio totale dell’acqua del lago<br />
SUBACQUEA<br />
in circa 80 ore.Solo nel 1990 c’è stato un calo rilevante<br />
con 270 lt al secondo e il cambio in 120 ore. Questo forte<br />
e veloce cambio di acqua non concede mai una buona<br />
visibilità in acqua. La Visibilità fuori dalla grotta è 2-3<br />
mt che aumentano fino a<br />
massimo di 6 mt.<br />
Nel 1970 viene scoperta nella parte sx della grotta la<br />
sorgente più fredda, ma col tempo la situazione si è modificata<br />
e oggi l’ acqua esce miscelata dalle zone che prima<br />
erano fredde.<br />
La grotta ha diverse sorgenti che variano di temperatura<br />
dalla più fredda di 17° alla più calfa di 42° circa.<br />
Nella parte dx ci sono ben 10 sorgenti di acqua calda e<br />
grazie a queste la grotta ha una temperatura media di<br />
38°.<br />
Il punto più profondo della grotta e anche del lago è di 49<br />
mt ma lo si può raggiungere solo togliendo l’attrezzatura<br />
a causa del passaggio troppo stretto.<br />
Nicla Capatti e Sandro Pulleghini
26<br />
Si diffonde nella città<br />
Italiane, la passione<br />
per questa disciplina<br />
nata negli Stati Uniti<br />
Andando nelle varie palestre delle città di Italia,<br />
dove si pratica la kick boxing, ci si accorge<br />
immediatamente che sono sempre più <strong>numero</strong>se<br />
le appassionate di kick boxing, come hanno anche<br />
dimostrato le recenti manifestazioni dedicate<br />
a questo sport da combattimento.<br />
Negli anni passati questo sport da combattimento<br />
veniva praticato quasi esclusivamente da ragazzi,<br />
mentre in questi ultimi anni sono molte le<br />
ragazze che iniziano a praticare la kick boxing.<br />
Intervistando alcune di queste ragazze praticanti<br />
questo sport, sempre più in voga, abbiamo scoperto<br />
quali sono i motivi che le spingono ad iniziare<br />
ad indossare guantoni e calzari.<br />
Uno dei motivi che spinge le donne ad iniziare<br />
quest’attività sportiva, aperta a bambini ed<br />
adulti di ambo i sessi, è che oltre a tonificare il<br />
corpo con la dura preparazione atletica, insegna<br />
a sapersi difendere, “cosa che non guasta mai<br />
in questi tempi”, rendendole più sicure, consapevoli<br />
che in caso di bisogno si può contare su<br />
riflessi pronti e su un corpo ben allenato.<br />
Si sentono più sicure ed hanno più fiducia in loro<br />
stesse.<br />
Un altro motivo, non meno importante del primo<br />
è che la kick boxing è anche un efficace rimedio<br />
contro lo stress, grazie alle combinazioni da fare<br />
al sacco o a coppia, molto utili a scaricare la tensione<br />
accumulata durante la giornata.<br />
Sembra che le nuove donne abbiano scelto come<br />
rimanere in forma: con pugni e calci!<br />
Non è soltanto una moda, ma è una vera e propria<br />
scelta di vita. Il gentil sesso, infatti, vuole<br />
imparare a difendersi ed a prendersi cura del<br />
proprio corpo, migliorando il seno, gli addominali,<br />
le gambe ed i glutei attraverso questa disciplina<br />
sportiva. Anni addietro era prerogativa femminile<br />
essere in forma con “grazia”, attraverso<br />
l’aerobica, la danza ed il nuoto.<br />
Adesso le donne vogliono dimostrare che possono<br />
essere femminili anche con i guantoni. Dal<br />
SPORT DA COMBATTIMENTO<br />
Kick Boxing : cresce<br />
il <strong>numero</strong> delle atlete<br />
punto di vista fisico, boxando si mettono in moto<br />
tutti i muscoli del tronco e degli arti superiori,<br />
nessuno escluso. I movimenti principali con le<br />
braccia, i famigerati pugni (gancio, diretto e montante)<br />
favoriscono il rafforzamento dei pettorali<br />
e dei muscoli della spalla (deltoide anteriore).<br />
Quando le braccia tornano in posizione di difesa<br />
inoltre vengono utilizzati anche i muscoli dorsali<br />
e il bicipite (muscolo anteriore del braccio). Il<br />
tutto accompagnato da saltelli ripetuti, ottimi<br />
per la circolazione, e da movimenti di flessione<br />
e torsione che aiutano a snellire la vita, rassodando<br />
gli addominali e favorendo la scioltezza di<br />
schiena e bacino.<br />
Nella kick boxing inoltre, vengono usate in maniera<br />
significativa le gambe.<br />
Il movimento detto “kick” permette di rassodare<br />
i glutei e di rendere più elastici i muscoli delle<br />
cosce.<br />
Perfetto l’utilizzo dei piedi nel calcio “a martello”<br />
che esercita un’azione di allungamento dei<br />
muscoli delle gambe, in particolare di quello dei<br />
polpacci.<br />
Questo sport permette se praticato almeno due<br />
volte alla settimana con costanza, di sviluppare<br />
e scolpire in maniera armonica tutti i muscoli.<br />
Questo garantisce, soprattutto a seno gambe e<br />
glutei di risultare ancora più femminili!<br />
Ma gli uomini che cosa ne pensano delle donne<br />
con i guantoni ed i calzari?<br />
Dapprima sconcertati, oggi affermano di esserne<br />
assolutamente affascinati.<br />
Come per il settore maschile , anche per quello<br />
femminile, durante le varie manifestazioni, esiste<br />
la suddivisione in varie categorie a seconda<br />
dell’età, della cintura, del peso o dell’altezza.<br />
Da diversi anni ormai le ragazze si allenano sia<br />
atleticamente, sia tecnicamente con i ragazzi,<br />
senza avere problemi di nessun tipo.<br />
M° Rosario Carraffa
27<br />
JUDO<br />
Memorial Giovanni Falcone & Paolo Borsellino<br />
Con il patrocinio di tutti gli enti locali<br />
del territorio, come Regione Siciliana,<br />
ARS, Presidenza, Provincia<br />
Regionale di Palermo, Comune di<br />
Palermo, di Capaci e comuni limitrofi,<br />
e con l’egida ed il supporto principalmente<br />
del FIAMMA, del CONI,<br />
e della Federazione, anche questa<br />
settima edizione del memorial Falcone<br />
e Borsellino è stata archiviata<br />
egregiamente grazie soprattutto alle<br />
istituzioni che hanno ancora espresso<br />
la loro incondizionata fiducia all’organizzazione.<br />
Nonostante la nostra regione sia<br />
stata attraversata da parecchi esiti<br />
elettorali nel giro di pochissimi<br />
mesi (nazionali, regionali, provinciali<br />
ed anche comunali nel mio caso), che<br />
hanno messo in seria difficoltà il buon<br />
esito del torneo, i contatti istituzionali<br />
sono stati egregiamente ripresi<br />
ed intrattenuti dalla organizzazione,<br />
grazie soprattutto dalla dr.ssa Maria<br />
Rita Puleo, presidente provinciale del<br />
C<strong>SN</strong>-FIAMMA, che si è costantemente<br />
prodigata in tal senso ed a cui va<br />
tutto il nostro personale e sentito ringraziamento.<br />
La conferenza stampa del venerdì<br />
antecedente il torneo, annoverava<br />
grosse presenze di spicco in rappresentanza<br />
degli enti locali, come il neo<br />
sindaco di Capaci Benedetto Salvino,<br />
che è stato vicinissimo all’ organizzazione<br />
durante tutto lo svolgimento<br />
della manifestazione, accompagnato<br />
in sede da una grossa rappresentanza<br />
della sua giunta come l’assessore<br />
allo sport Giovanni Margarini, il vice<br />
sindaco Occhipinti e dal neo assessore<br />
Pietro Puccio, ex presidente della<br />
Provincia Regionale di Palermo e già<br />
cintura nera 1° dan ad onorem, conferitagli<br />
dal presidente federale Matteo<br />
Pellicone ai tempi in cui Tonino Voccia<br />
era presidente del Comitato Regionale<br />
FILPJK-Judo (1998).<br />
La regione siciliana era degnamente<br />
rappresentata dall’on. Ficarra che<br />
in extremis ha sostituito l’on. Pippo
28<br />
Fallica, mentre l’assessore allo sport<br />
Michele Nasca ed il consigliere Fabio<br />
Ferranti rappresentavano la Provincia<br />
Regionale di Palermo.<br />
Il consigliere Mimmo Russo, unitamente<br />
all’assessore allo sport Alessandro<br />
Anello del Comune di Palermo<br />
ed il presidente dell’ARS Francesco<br />
Cascio figurano tra gli assenti giustificatissimi,<br />
per impegni sopravvenuti<br />
come il presidente regionale della<br />
FIJLKAM Toti Pirrotta.<br />
Altra presenza di rilievo, l’avv. Massimo<br />
Costa, presidente regionale del<br />
CONI, che unitamente a Giovanni<br />
Caramazza presidente provinciale di<br />
Palermo dello stesso ente, sono stati<br />
vicinissimi all’organizzazione con la<br />
loro attiva e fattiva collaborazione.<br />
Graditissima la presenza del decano<br />
del judo siciliano e presidente benemerito<br />
regionale FIJLKAM Tonino<br />
Voccia, accompagnato da Salvo Alessi,<br />
allievo dello stesso agli albori del neonato<br />
“Judo Club Palermo” datato anno<br />
1953, che con i suoi 75 anni ed altrettanti<br />
acciacchi, continua a mantenere<br />
alto lo spirito del samurai.<br />
Ultimata la parte istituzionale, che si<br />
è conclusa con un cocktail in piscina,<br />
la riunione tecnica, per la composizione<br />
delle poule e la registrazione degli<br />
atleti, si è svolta velocemente, anche<br />
perché in serata si attendevano gli<br />
arrivi di altre delegazioni, ultima in<br />
ordine cronologico il Banzai Cortina<br />
dell’amico Gianluca Accogli (in tardissima<br />
nottata), che fresca di titolo<br />
nazionale femminile cadetti a squadre<br />
della settimana precedente a Torino,<br />
non ha esitato a rimettersi in viaggio<br />
per l’altro capo della penisola, pur di<br />
onorare la manifestazione, confermando<br />
ancora una volta lo spirito di<br />
amicizia che lega i partecipanti alla<br />
manifestazione.<br />
La presenza di ben 13 squadre maschili<br />
ed otto femminili, ha quasi rimar-<br />
cato i numeri di sempre del torneo,<br />
che sono vicinissimi ad un campionato<br />
italiano di classe, con il pregio della<br />
partecipazione di ben 6 rappresentative<br />
regionali come Toscana, Liguria<br />
e Puglia da sempre presenti nella<br />
passate edizioni, e le rappresentative<br />
straniere.<br />
Assente la fortissima Francia e la Romania<br />
per problemi legati al budget,<br />
la Georgia per gli sviluppi politici del<br />
mese di Agosto, ma Spagna, Canarie,<br />
Belgio ed Inghilterra, non hanno voluto<br />
mancare all’appuntamento.<br />
Quest’ultima presente con una comitiva<br />
di circa trenta persone, a conferma<br />
che il torneo non è solo un evento<br />
sportivo fine a se stesso, ma un mezzo<br />
per ottimi scambi turistici e culturali,<br />
dove i partecipanti possono incontrarsi<br />
e relazionarsi reciprocamente.<br />
Dopo la fase eliminatoria del sabato, si<br />
qualificavano per la finale del giorno<br />
successivo ben otto squadre maschili<br />
e quattro femminili e precisamente<br />
la Sicilia (maschile e femminile), la<br />
Fiamma Yamato Veneto, Lazio (maschile<br />
e femminile), Puglia, Toscana<br />
(maschile e femminile), Inghilterra,<br />
Fiamma Sicilia e Liguria.<br />
Alla fine il Torneo è stato appannaggio<br />
della Sicilia nei maschi davanti<br />
alla Puglia ed alla Fiamma Sicilia a<br />
pari merito con il Lazio, mentre per le<br />
donne la Fiamma Yamato Veneto ha<br />
preceduto il Banzai Cortina del Lazio,<br />
dando vita ad una accesissima e<br />
bellissima finale, risolta all’ultimo secondo<br />
e con combattimenti tiratissimi,<br />
confermando ancora una volta l’alto<br />
livello tecnico raggiunto dalla manifestazione.<br />
A pari merito terze la Toscana e la<br />
Sicilia, seguiti dai quinti nei rispettivi<br />
gironi la Liguria e la Toscana nei<br />
maschi ed Inghilterra e Liguria nelle<br />
donne.<br />
Da menzionare il commissario di<br />
gara, l’internazionale pugliese Tonino<br />
Chyurlia che ha diretto egregiamente<br />
le operazioni e che con la sua presenza,<br />
ha onorato una profonda e sincera<br />
amicizia che lo lega all’organizzazione.<br />
Grande successo di pubblico, e delle<br />
autorità che hanno presenziato la domenica<br />
alla fase finale del torneo ed<br />
alla ricca premiazione, con in testa il<br />
sindaco di Capaci Benedetto Salvino,<br />
il consigliere nazionale federale della<br />
FIJLKAM settore lotta Salvatore<br />
Passafiume, il presidente regionale<br />
FIAMMA Vito Orlando il presidente<br />
regionale FIJLKAM Toti Pirrotta, e<br />
quello di settore Gianni Strazzeri e<br />
l’ex arbitro internazionale ed ex vicepresidente<br />
di settore Paolo Minissale.<br />
Si archivia così questa settima edizione<br />
del torneo, che va riscuotendo sempre<br />
più consensi a livello nazionale ed<br />
internazionale soprattutto, grazie alla<br />
fiducia che enti ed istituzioni concedono<br />
all’organizzazione della Judo Cokys<br />
Club che altro non è che la famiglia<br />
Cocheo, Giovanni, Francesco ed Ivan,<br />
che unitamente al presidente Giusy,<br />
riescono a coordinare perfettamente<br />
tutti i loro collaboratori.<br />
Appuntamento per tutti alla prossima<br />
edizione, la cui organizzazione è già<br />
partita.<br />
Giovanni Cocheo
L’isola che non c’è<br />
JUDO<br />
Missione compiuta nel primo dei tre step che vede coinvolti gli istituti scolastici dove la società opera in ore curriculari e con<br />
progetti per la diffusione del judo a scuola, e questo era forse il più delicato dei tre per la giovane età dei partecipanti.<br />
Impegnati nel corso dell’anno scolastico, 50 bambini circa dai 4 ai 7 anni, che si accostavano per la prima volta alla pratica<br />
del judo, compito che lo staff della Judo Cokys Club ha organizzato e diretto sapientemente con i propri tecnici, in modo<br />
prevalentemente ludico, al fine di riscuotere la massima attenzione dei ragazzi.<br />
Allo stage di fine anno, svolto nello spazio all’aperto antistante il cortile scolastico, erano presenti emozionatissimi genitori<br />
e attentissimi progenitori dei ragazzi, spettatori accorti che durante l’oretta di evoluzioni dei loro beniamini, li hanno sempre<br />
incoraggiati con scroscianti applausi.<br />
Alla fine, consegna degli omaggi federali, che sono stati particolarmente<br />
graditissimi e messaggio perfettamente recepito, tanto da strappare l’im-<br />
pegno di collaborazione per il prossimo anno scolastico.<br />
Prossimi appuntamenti, dopo questo alla scuola materna-elementare<br />
“I’isola che non c’è”, negli istituti scolastici elementari “Alcide De<br />
Gasperi” di Capaci e “Laura Lanza” di Carini, dove i numeri sono decisamen-<br />
te maggiori, rispettivamente 450 ragazzi per circolo didattico.<br />
A dirigere lo stage il maestro Giovanni Cocheo con gli insegnanti tecnici Ivan e Francesco Cocheo, che hanno<br />
attivamente collaborato per la buona riuscita del progetto, presente l’intero staff della scuola diretta dal dr. Giovanni<br />
Cammarata. A fine corso, attraverso dei colorati disegni, i ragazzi hanno anche espresso ciò che li ha impressionati mag-<br />
giormente durante il corso di judo.<br />
Giovanni Cocheo
30<br />
Corsi di formazione Nazionali ed Internazionali<br />
per la qualifica di Istruttore, Maestro, Docente e Direttore Accademico della:<br />
WORLD ACADEMY PERSONAL DEFENCE<br />
I corsi avranno una durata che dipende dai livelli da acquisire:<br />
- 3 mesi per il conseguimento del diploma di “aspirante allenatore”;<br />
- 5 mesi per il conseguimento del diploma di “allenatore”;<br />
- 8 mesi per il conseguimento del diploma di “istruttore accademico di 1° livello”;<br />
- 12 mesi per il conseguimento del diploma <strong>Nazionale</strong> di “maestro”;<br />
* I CORSI SONO APERTI A TUTTE LE CINTURE BLU MARRONI E NERE DI OGNI STILE CHE SONO INTERESSATE<br />
ALL’ APPLICAZIONE DELLE ARTI MARZIALI ALLA DIFESA PERSONALE ED ALL’ INSEGNAMENTO<br />
DELLA DIFESA PERSONALE;<br />
* I CORSI SI SVOLGERANNO NELLE SEDI E PALESTRE DELLA I.A.M.A.& D.A. E DELLA W.A.S.C.A. INTERNATIONAL<br />
A PESCARA, SILVI (TE) E RIETI.<br />
Si rilascia:<br />
- budopass Internazionale dell’ ente “ SPORT NAZIONALE – ENTE FIAMMA”;<br />
- iscrizione all’ albo internazionale della “ WORLD ACADEMY PERSONAL DEFENCE ”;<br />
- diploma dell’ accademia “ WORD ACADEMY PERSONAL DEFENCE”<br />
- borsa, maglietta e t-shirt dell’ accademia.<br />
Le lezioni saranno svolte dal Direttore Tecnico Internazionale (settore Arti Marziali) Shihan Alfredo Bassani (9° dan –<br />
Takemusu Ju Jutsu) e da altri Docenti Internazionali e tecnici Nazionali dell’ ente. “Shihan” Alfredo Bassani attualmente<br />
ricopre la carica di Direttore Tecnico Internazionale Generale dell’ ente “ <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> – Ente Fiamma”<br />
(Ente Europeo) con sedi in: Roma , Venezia , Londra e in ex U.R.S.S..<br />
Per informazioni rivolgersi alla segreteria della IAMA&DA al tel. 328.7<strong>16</strong>7040.<br />
E-MAIL asd-iamaeda@ libero. it sito internet www.fiamoeda. com rif. Wascainternational.<br />
Ju jutsu “SHIHAN” ALFREDO BASSANI<br />
AMBASCIATORE IN EX UNIONE SOVIETICA<br />
La bandiera italiana sventola al grande galà di Mosca , svoltosi a<br />
Simferopol (UA) nello STADIO LOCOMOTIVE nei giorni 05 e 06 di<br />
agosto 2008. Una grande manifestazione ed un grande gemellaggio<br />
sportivo fra tutti i paesi della ex unione sovietica.<br />
Il maestro Alfredo Bassani ospite d’onore, viene presentato a tutti i<br />
ministri della CULTURA E DELLO SPORT della ex unione sovietica .<br />
Sono intervenuti al grande evento: attori di teatro, attori di cinema,<br />
artisti, presidenti sportivi in rappresentazione delle grandi metropoli,<br />
direttori tecnici, giudici, arbitri, insieme ad una immensa coreografia<br />
di praticanti di arti marziali.<br />
Il maestro Bassani, in qualita’ di direttore tecnico internazionale<br />
generale dell’ente “sport nazionale “, ha<br />
partecipato con il suo discorso all’apertura ufficiale, insieme al ministro<br />
di Mosca, dell’ Ucraina, della Crimea e di tutti gli altri stati<br />
presenti. Riscuote scroscianti applausi e con grande rispetto ed<br />
emozione si accinge ad assistere agli inni ufficiali e nazionali di<br />
rito.<br />
Con grande umilta’ e determinazione il grande maestro Alfredo Bas-<br />
sani anche in veste di presidente internazionale della Wasca<br />
Italia, annuncia il progetto della grande ACCADEMIA INTERNA-<br />
ZIONALE DELLE ARTI MARZIALI in ex unione sovietica<br />
“LO SHIHAN” ALFREDO BASSANI è stato invitato dai direttori,<br />
maestri ucraini e russi , a ben 4 interviste televisive in diretta<br />
ed in prima fila su tutti gli sport di sua competenza; in questa<br />
occasione il noto maestro ha riscosso un gran successo unico<br />
nel suo genere. Le domande da parte dei giornalisti sono state<br />
<strong>numero</strong>se, interessanti ed hanno rivelato una grande volontà e<br />
disponibilità alla collaborazione reciproca e paritetica; alla fine<br />
delle interviste lo Shihan ha ufficializzato la data della costituzione<br />
accademica per le arti marziali, la danza ed il teatro tra<br />
l’Italia, l’Europa e tutti i Paesi dell’ ex U.R.S.S.<br />
A dicembre 2008 il presidente della lega marziale Ucraina<br />
Alexander Udovicenko in collaborazione con ministero Ucraino,<br />
ha invitato lo Shihan, con il suo team composto da <strong>numero</strong>si<br />
maestri ed istruttori, a svolgere un mega - seminario in presenza<br />
di oltre 2000 atleti e maestri sullo stile da lui creato e denomi-
nato: ju jutsu ryu . N.B. (creatore nel 1975 del ju jitsu<br />
squalo)<br />
Presente in tutte le occasioni , la grande e leggendaria Direttrice<br />
Accademica Internazionale dei settori danza e teatro: Tetyana<br />
Cociergnina. Con la sua esperienza, abilità di danzatrice e con<br />
l’ aiuto del team ucraino (direttori artistici e ballerini) rafforzeranno<br />
ed amplieranno con grande impegno e professionalità tutti i vari programmi<br />
per l’accademia internazionale della danza e teatro.<br />
S. Tosi<br />
ARTI MARZIALI<br />
Il Takemusu Ju Jutsu è un nuovo stile di Ju Jutsu creato dal M° Alfredo Bassani come sintesi di un’ esperienza di studio quarantennale<br />
in molti stili di Ju Jutsu classico, del judo, del karate e dell’ aikido. Oltre alla grande esperienza nel settore delle<br />
arti marziali Giapponesi e ad essere stato uno dei pionieri del Ju Jutsu nel Centro – Sud Italia nel lontano 1972, il M° Bassani,<br />
si è avvalso di consigli, scambi teorici e pratici di molti autorevoli personaggi del settore; vogliamo qui ricordarne solo alcuni.<br />
Il primo, maestro e padre, Carlo Alberto, abile ginnasta italiano degli anni ’50, e judoka di grandissima esperienza formatosi<br />
soprattutto in Giappone. Il suo secondo maestro e campione del mondo di Judo negli anni ’70 è stato il famoso Matsushita Masami.<br />
Quest’ ultimo è stato anche per molti anni allenatore della nazionale italiana di Judo. Ed infine è bene ricordare l’ amico<br />
e maestro M° Carlo Pellandra (8° dan di Aikido), da poco scomparso a causa di un male incurabile. Quest’ ultimo è vissuto per<br />
30 anni in Giappone ed oltre ad aver stretto amicizia con i grandi dell’ aikido (M° Saito ed il M° Isoyama), ha lasciato al M°<br />
Bassani utili conoscenze originali ed antiche che oggi sono difficilmente rintracciabili nelle moderne arti marziali.<br />
Il Takemusu Ju Jutsu (TJJ) rappresenta quindi un’ arte eclettica sintesi di tecniche moderne ed antiche, ricca di varietà nel<br />
combattimento a distanza, nel corpo a corpo e nella lotta a terra. Nel TJJ si osservano molte tipiche tecniche di Judo, le percussioni<br />
del karate e spesso la fluidità dell’ aikido. Un’ aspetto importante del TJJ è il susseguirsi logico e razionale delle tecniche<br />
che in alcuni casi non si esauriscono in pochi se<br />
condi ma proseguono (con continuità) fino al controllo o neutralizzazione completa dell’ aggressore. In quest’ arte vi sono anche<br />
altre tecniche, sia contundenti che di proiezione, che sortiscono i loro effetti in pochi attimi e come tali molto utili anche nelle<br />
applicazioni alla difesa personale.<br />
Lo studio del TJJ va quindi affrontato per livelli successivi iniziando dalle basi del Judo e del Karate per poi passare alla<br />
sintesi di esse ed arrivare infine alle tecniche proprie del Takemusu. Dal 4° dan in poi è anche previsto l’ uso di diverse armi<br />
(bokken, spada, ed altre). Molte lezioni vertono anche sullo studio delle strategie del combattimento sia da strada che agoni-<br />
stico.<br />
Docenti Accademici Internazionali:<br />
Giacomo Rinaldi 6° dan – Pompilio Attili 7° dan Italo Cirone 8° dan – Domenico Angelozzi 8° dan<br />
Istruttori Nazionali:<br />
Michelangelo Di Blasio - Gianluca Quintili - Laura Belloni – Roberto Fiore - Alessandro Visca - Daniele Sfamurri – Cristian<br />
Tosi – Riccardo Rossi - Nico Della Sciucca - Shihan: Prof. Alfredo Bassani<br />
9° dan Ju Jitsu e Takemusu Ju Jutsu - Oscar arti marziali Abruzzo 2008<br />
Direttore tecnico per l’ ente “Ente Fiamma – <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>” - Direttore tecnico IAMA&DA<br />
Presidente della WASCA International<br />
Rappresentante per l’ Italia nell’ ex – URSS della WASCA International<br />
Membro della Commissione Tecnica Mondiale Ju Jutsu della WMSKPKAC
JUDO - KARATE - JU JUTZU - LOTTA - AIKIDO- KICK BOXING<br />
VALE TUDO - MUAY THAI - YOGA - SHIATSU
33<br />
ARTI MARZIALI<br />
Pancrazio - Italia prima classificata nel<br />
Pancrazio Athlima<br />
Italia prima classificata nel Pancrazio<br />
Athlima La <strong>Nazionale</strong> Italiana ha preso<br />
parte al 4° Campionato del Mondo di<br />
Pancrazio Athlima con 15 atleti classificandosi<br />
al 1° posto della classifica generale.<br />
Il Campionato Mondiale si è svolto nella<br />
città di Tirana (Albania) dal 18 al 20 settembre<br />
2008 organizzato dalla FILA.<br />
Dopo due giorni di gara, tra gli atleti delle<br />
varie nazioni si era istaurato un bellissimo<br />
clima sportivo e di amicizia riconoscendo<br />
la superiorità dell’avversario.<br />
La <strong>Nazionale</strong> Italiana è stata elogiata da<br />
tutti, per la preparazione tecnica degli<br />
atleti e finalmente ha avuto il riconoscimento<br />
di Campione del Mondo che inseguiva<br />
fin dal 1° Campionato Mondiale<br />
del 2003.<br />
Gli atleti italiani hanno colto il frutto di<br />
tanti allenamenti, maggiormente durante<br />
il periodo estivo, mentre tutti erano<br />
in vacanza, loro erano impegnati con gli<br />
allenamenti resi ancora più faticosi dal<br />
caldo estivo. Gli atleti Italiani si sono<br />
piazzati in posti prestigiosi della classifica<br />
dei settori agonistici del Palesmata<br />
(difesa a due), Polydamas (difesa a quattro,<br />
uno contro tre armati), Pancrazio<br />
(combattimento totale).<br />
I risultati sono stati i seguenti:<br />
PALESMATA<br />
maschile: Perlageli Fabio, Leo Francesco<br />
– argento;<br />
femminile: Maraca Federica Quarta Cosima<br />
– oro;<br />
misto: Mazzotta Francesco, Maraca Federica<br />
– oro.<br />
POLYDAMAS<br />
Maschile: Puce Alessandro, Perlangeli<br />
Fabio, Leo Francesco, Dell’Anna Luigi<br />
argento;<br />
femminile:Maraca Federica, Quarta Cosima,<br />
Petolicchio Cristina, Ginetti Luisa<br />
- oro<br />
misto: Maraca Federica, Puce Alessandro,<br />
Leo Francesco Mazzotta Francesco<br />
- oro;<br />
PANCRAZIO maschile:, 66 Kg. Perlangeli<br />
Fabio, argento; 71 Kg. D’Eboli Pietro,<br />
oro; 83 Kg. Salvatore Amedeo, bronzo;<br />
90 Kg. Marangi Francesco, bronzo; 100<br />
Kg. Mazzotta Francesco, bronzo + 100<br />
Kg. Rizzo Marco, oro.<br />
Femminile: 61 Kg. Petolicchio Cristina<br />
bronzo, 65 Kg. Pepe Daniela oro, 71 Kg.<br />
Ginetti Luisa argento, Sguazzo Antonietta<br />
oro, facente parte del gruppo sportivo<br />
dell’Esercito Italiano.<br />
La classifica generale delle Nazioni partecipanti<br />
è la seguente:<br />
1° Italia, 2° Russia, 3° Francia a seguire<br />
America, Canada, Grecia, Portogallo, India,<br />
Kazakistan, Albania ecc. ecc..<br />
La <strong>Nazionale</strong> Italiana ha preso parte per<br />
la prima volta anche ad un tipo di lotta<br />
insolito e sconosciuto dalla platea sportiva<br />
Italiana “il Beach Wrestling”. Questa<br />
tipo di lotta è di origine Turca ed ha<br />
le stesse regole della lotta che tutti conosciamo,<br />
solo che viene praticata sulla<br />
spiaggia a pantaloncini da bagno in un<br />
diametro di 6 metri, i combattimenti si<br />
svolgono solo con le tecniche in piedi. I<br />
due atleti Mazza Cosimo e Mazza Flavio<br />
che hanno rappresentato l’Italia sono<br />
della.Società <strong>Sport</strong>iva Fisioline di Torchiarolo<br />
(BR) . I due azzurri erano alla<br />
prima esperienza internazionale, non<br />
sono entrati in zona medaglia ma hanno<br />
intenzione di fare meglio nel prossimo<br />
Campionato.<br />
Sullo scenario internazionale la FIPA<br />
(Federazione Italiana Pancrazio Athlima)<br />
assume un’importanza sempre più<br />
rilevante, in quanto riconosciuta ufficialmente<br />
dalla FIJLKAM (federazione<br />
riconosciuta dal CONI) e dalla FILA (Fe-<br />
derazione Internazionale Olimpica della<br />
Lotta e Associate), in futuro si sperano<br />
degli ulteriori risvolti per la partecipazione<br />
del Pancrazio Athlima alle Olimpiadi.<br />
La <strong>Nazionale</strong> Italiana si è distinta nei<br />
campionati precedenti con ottimi risultati:<br />
1° Campionato Mondiale anno 2003, 2a<br />
classificata;<br />
1°Campionato Europeo anno 2004,<br />
2°classificata;<br />
2° Campionato Mondiale anno 2006, 3°<br />
classificata;<br />
3° Campionato Mondiale anno 2007,<br />
2°classificata<br />
Il Team Italiano è stata accompagnata<br />
dal Presidente <strong>Nazionale</strong> Italo Morello<br />
nonché Responsabile Tecnico <strong>Nazionale</strong><br />
coadiuvato dal M° Pietro Amendola<br />
e dal M° Massimo Tario nonché Consigliere<br />
<strong>Nazionale</strong> e dall’Ufficiale di gara<br />
Mondiale Giancane Pompeo il quale è<br />
stato apprezzato da tutti per le sue capacità.<br />
Quest’anno per la FIPA e per il Presidente<br />
Morello è stato un anno prestigioso<br />
in quanto ha ricevuto l’incarico di<br />
Vice Presidente Mondiale WPAC (World<br />
Pangration Athlima Committee in seno<br />
alla FILA) inoltre responsabile Tecnico<br />
Mondiale. Il Pancrazio Athlima è divulgato<br />
in Italia dalla FIPA (Federazione<br />
Italiana Pancrazio Athlima), con sede a<br />
Brindisi in via Lucio Strabone 40.<br />
M° Italo Morello
34<br />
Karate Kimono d’Oro<br />
Strepitoso il successo ottenuto dalla A.S.D. Shotokan Karate Sicilia<br />
che per il quindicesimo anno consecutivo ha riproposto alla cittadinanza<br />
tutta il Trofeo Kimono d’oro di Karate che si è svolto al Palaoreto<br />
di Palermo (Via S. Maria di Gesù) il 9 novembre 2008 ed al quale<br />
hanno preso parte oltre 450 atleti e 33 società provenienti da tutte le<br />
province della Sicilia ed oltre.<br />
Come per le precedenti edizioni, ancora una volta il CONI, la<br />
FIJLKAM e il CNS Fiamma, hanno mostrato particolare interesse nei<br />
confronti di questa manifestazione ritenendo la società organizzatrice<br />
idonea all’organizzazione di una manifestazione sportiva di così alto<br />
livello tecnico e riscontro da parte di società, atleti e pubblico.<br />
Anche le istituzioni non sono rimaste insensibili al richiamo della<br />
manifestazione e come già successo negli anni passati, la partecipazione<br />
del Gruppo Consiliare Rifondazione Comunista della Provincia<br />
Regionale di Palermo e la Presidenza della Regione Siciliana, hanno<br />
elevato il tono della manifestazione, aumentandone peraltro l’indice di<br />
gradimento da parte della cittadinanza.<br />
A questa quindicesima edizione hanno presenziato diverse autorità<br />
sportive tra i quali il Presidente Regionale Fijlkam Rag. Salvatore<br />
Pirrotta e il Presidente Onorario Fijlkam M° Antonio Voccia. Assenti<br />
tutti gli altri.<br />
Il raduno dei concorrenti è avvenuto alle ore 8,30 presso il Palaoreto di<br />
Palermo alla presenza di oltre 1000 spettatori. A seguire, le operazioni<br />
di verifica e controllo atleti. La gara ha preso il via alle 9,30 per concludersi<br />
alle ore 17,30 sotto l’attento controllo degli Ufficiali di Gara.<br />
Il risultato più importate della giornata è stato quello ottenuto dalla<br />
società organizzatrice che, nella categoria più prestigiosa la Junior/Senior<br />
maschile cinture marroni/nere, ha piazzato tutti e tre i suoi atleti<br />
sul podio (A. Rizzuto 2° - A. Lo Cicero e R. Lo Cicero 3°)<br />
La manifestazione denominata “15° Trofeo Kimono d’oro” rappresenta<br />
la fase culminante di un’attività costante che impegna per un intero<br />
anno sportivo, sia gli atleti della società organizzatrice che quelli di<br />
tutte le società partecipanti; ma lo scopo principale di questa manifestazione<br />
è quello di incentivare e motivare gli sforzi e l’impegno di<br />
tutti quegli atleti che partecipano sempre più entusiasti e <strong>numero</strong>si.<br />
L’organizzazione della manifestazione, oltre a possedere una chiara<br />
valenza sportiva, in quanto punto di riferimento ormai tradizionale del<br />
panorama karateistico siciliano e italiano, assolve anche un importante<br />
ruolo di promozione turistica con il coinvolgimento di oltre 1500<br />
persone per tutta la durata della manifestazione tra atleti partecipanti,<br />
accompagnatori, tecnici, familiari e pubblico in genere.<br />
L’importanza di tale iniziativa non propone soltanto la diffusione della<br />
manifestazione sportiva che ha avuto in tutti questi anni sempre<br />
grande refluenza positiva per l’immagine della città, ma soprattutto<br />
la conoscenza di Palermo che non è soltanto sport ma anche cultura,<br />
divertimento, shopping, gastronomia.<br />
Insomma trascorrere a Palermo la propria vacanza o venire solo per<br />
una manifestazione sportiva è un’esperienza chi si ricorda a lungo con<br />
piacere. Osvaldo Lo Cicero<br />
I risultati:<br />
Bambini (gi) Fanciulli (gi)<br />
1) Zingales Gabriel 1) Ortoleva Cristian<br />
2) Zanghi Roberta 2) Rusu Neculai<br />
3) Zaccone Mistretta 3) Freddoso Rebecca<br />
Fanciulli (bl/ma) Ragazzi (gi/ar)<br />
1) Amato Francesca 1) Piccichè Chiara<br />
2) Panaria Giuseppe 2) Di Caro Angelo<br />
3) Cicero Vincenzo 3) Trombetta Emanuele<br />
Esordienti A (gi/ar) Esordienti A (ve/bl)<br />
1) Lo Coco Gabriele 1) D’Amico Giovanni<br />
2) Alario Luigi 2) Triscari Carmelo<br />
3) Russo Giovanni 3) Tomasi Sofia<br />
Esordienti A femm.(ma) Esordienti B (gi/ar)<br />
1) Imburgia Nina 1) Cocuzza Paolo<br />
2) Lanza Corina 2) La Russa Miriam<br />
3) Madonia Ferraro 3) Lancia Rosario<br />
3) Salamone Miriam<br />
Esordienti B masch.(ma) Esordienti B femm.(ma)<br />
1) Torre Kim William 1) Masnata Chiara<br />
2) Caldarella Gianni 2) Candiano Veronica<br />
3) Petta Daniele 3) Ventimiglia Giovanna<br />
3) Cutrona Francesco 3) Ferraro Denise<br />
Cadetti masch. (ma/ne) Cadetti femm. (ma/ne)<br />
1) Occhipinti Giuseppe 1) Di Graziano Carla<br />
2) Scibona Vincenzo 2) Glorioso Rosaria<br />
3) Beninati Alessandro 3) La Corte Emanuela<br />
3) Sciolino Antonio<br />
Ju/Se (ve/bl) Ju/Se masch. (ma/ne)<br />
1) Lena Francesco 1) Papa Antonino<br />
2) Madonna Raffaele 2) Rizzuto Antonino<br />
3) Di Lorenzo Giorgia 3) Lo Cicero Alessio<br />
3) Lo Cicero Roberto<br />
Fanciulli (ar/ve)<br />
1) El quadrassi Ivan<br />
2) Dizzia Davide<br />
3) Antioco Francesco<br />
Ragazzi (ve/bl/ma)<br />
1) Zaccone Francesco<br />
2) Zanghi Giuseppe<br />
3) Troia Giorgio<br />
Esordienti A masch. (ma)<br />
1) Di Bona Valerio<br />
2) Vacirca Vincenzo<br />
3) Mariondi Calogero<br />
3) Meola Gabriele<br />
Esordienti B (ve/bl)<br />
1) Craparo Ignazio<br />
2) Armetta Silvia<br />
3) Corso Piermarco<br />
Cadetti (gi/ar)<br />
1) Bruccoleri Antonino<br />
2) Greco Antonino<br />
3) Gulotta Giovanni<br />
Ju/Se (gi/ar)<br />
1) Castronovo Vincenzo<br />
2) Bufera Vincenzo<br />
3) Grasso Letizia<br />
Ju/Se femm. (ma/ne)<br />
1) Mirabella Alessia<br />
2) Masnata Roberta<br />
3) Forzinetti Ornella<br />
3) Gallà Eleonora
ARTI MARZIALI<br />
Lo Shotokan è uno stile di Karate trai più conosciuti e praticati nel mondo.<br />
La sua creazione viene comunemente attribuita al Maestro Gichin Funakoshi, anche se le posizioni e le tecniche che lo caratterizzano<br />
sono più simili al tipo di Karate praticato dal Maestro Yoshitaka Funakoshi, figlio di Gichin.<br />
Ad onor del vero, però, lo Shotokan fu definitivamente creato e codificato da un gruppo di istruttori, allievi del Maestro Funakoshi,<br />
che fondarono una loro organizzazione, la Japan Karate Association, al cui vertice fu posto il Maestro Nakayama.<br />
Da allora c’è stato un proliferare in tutto il mondo di altre sigle di Federazioni ed Associazioni nelle quali si pratica il Karate<br />
Shotokan.<br />
La caratteristica di questo stile è data dalle posizioni basse e dalla potenza che viene espressa durante l’esecuzione delle<br />
tecniche.Queste peculiarità vengono esaltate nei KATA dove emergono, in maniera molto più accentuata rispetto al combattimento<br />
( KUMITE ), le differenze trai vari stili di Karate.<br />
Infatti possiamo notare come venga enfatizzato il lavoro delle anche e delle caviglie; questo perché uno dei principi fondamentali<br />
dello Shotokan è quello secondo cui è necessario avere sempre il tallone del piede posteriore a contatto con il suolo<br />
e che eserciti così pressione durante l’esecuzione della tecnica.<br />
Questa forza che si va a produrre viene trasmessa, attraverso una catena cinetica, alle anche affinché ogni tecnica possa<br />
essere tirata sfruttando la forza di tutto il corpo. Per capire bene questo concetto si deve tener presente che, nella filosofia<br />
e nella medicina orientali, l’energia vitale ( c’iai – ki – prana ) viene immagazzinata in una zona del corpo, il tanden, in giapponese,<br />
che si trova due o tre centimetri sotto l’ombelico. Una volta assimilato questo concetto è facile capire che, andando<br />
a concentrare l’attenzione, in ogni tecnica, su questa zona del corpo, il movimento stesso andrà ad acquistare una forza ed<br />
un’energia del tutto inusuale.<br />
E’ questa ricerca continua del provare ad eseguire la “tecnica perfetta” che caratterizza il terzo sistema di allenamento del<br />
Karate, il Kihon, in cui attraverso <strong>numero</strong>se ripetizioni di una tecnica si tende non solo al miglioramento fisico, ma soprattutto<br />
allo sviluppo di una profonda conoscenza della tecnica stessa. A proposito della conoscenza della tecnica ci sarebbe ancora<br />
tanto da dire ed è sicuramente un argomento che tratterò nei prossimi articoli.<br />
Il Maestro Maurizio Ruggiano (Coordinatore Tecnico Karate Shotokan - Regione Campania)<br />
ed i suoi Samurai del Dojo NITEN RYU di Napoli<br />
M° Maurizio Ruggiano
36<br />
Si è tenuto sabato 29 novembre, presso la<br />
Polisportiva Rosso Maniero Nunziatella un’interessante<br />
stage di kobudo tenuto dal Maestro<br />
Luca Raucci. L’evento, aperto a tutti i marzialisti,<br />
ha permesso ai partecipanti di avvicinarsi a<br />
quest’antica disciplina sotto la guida di un sensei<br />
di alto livello, 5° Dan e Coordinatore Tecnico<br />
per il settore Kobudo della SJJA&MAA,<br />
nonché consigliere del Direttivo Accademico.<br />
Com’è noto, le armi tradizionali usate nel Kobudo<br />
provengono direttamente dagli attrezzi<br />
utilizzati nella vita quotidiana da artigiani, contadini<br />
e pescatori dell’arcipelago di Okinawa,<br />
all’occorrenza trasformati in efficaci strumenti<br />
di difesa.<br />
Fino al secolo scorso, lo sviluppo e l’insegnamento<br />
di questa disciplina procedevano in<br />
maniera estremamente frazionata, con validi<br />
maestri esperti nell’utilizzo chi di una chi di<br />
due della molte armi presenti in questa vasta<br />
arte marziale, che custodivano i propri insegnamenti<br />
per tutta la vita, spesso lasciandoli<br />
morire insieme a loro.<br />
Un’essenziale riorganizzazione di questo grande<br />
patrimonio marziale è dovuta a Shinko<br />
Matayoshi e al suo successore Shinpo i<br />
quali hanno arrestato il lento declino di questa<br />
disciplina ed hanno codificato il kobudo che<br />
è arrivato fino a noi, con 21 armi tradizionali<br />
suddivise in varie categorie.<br />
Durante le due ore di stage, il maestro Raucci<br />
ha illustrato i fondamenti dell’utilizzo del jo<br />
(bastone da 130cm) attraverso la spiegazione<br />
di kata e tecniche di base. Impossibile non sottolineare<br />
la grande passione per l’insegnamento<br />
del M° Raucci che pur avendo compiuto<br />
60 anni il giorno stesso dello stage, ha seguito<br />
personalmente i molti giovanissimi partecipanti<br />
intervenuti, con la pazienza e la disponibilità<br />
che da sempre lo hanno contrassegnato.<br />
Francesco Malvano<br />
ARTI MARZIALI<br />
IL KOBUDO A NAPOLI<br />
I l M ° R o s a r i o C a r r a f f a<br />
e n t r a i n A c c a d e m i a<br />
La SJJA&MAA, sbarca in Sicilia, precisamente<br />
a Palermo con la kick boxing ed il krav<br />
maga. Infatti è entrato in Accademia, il M° Rosario<br />
Carraffa, cintura nera 4° Dan di kick<br />
boxing e cintura nera 3° Livello di krav maga, ottenendo<br />
la nomina di coordinatore per la Regione<br />
Sicilia per la kick boxing e coordinatore per<br />
Palermo e Provincia per il krav maga. Il M° Carraffa,<br />
conoscitore delle varie arti marziali, dei<br />
vari sport da combattimento e dei diversi sistemi<br />
di difesa personale è anche giornalista di settore,<br />
operatore di sicurezza-body gard, preparatore<br />
atletico ed istruttore di body building-fitnesscardiofitness.<br />
Docente di <strong>numero</strong>si corsi sportivi<br />
SJJA&MAA<br />
The International<br />
Martial Arts Academy<br />
www.sjja-maa.org<br />
info@sjja-maa.org<br />
e non, ama insegnare e far crescere sempre più<br />
atleti, per lui l’attività fisica costante non deve<br />
essere considerata un lusso, ma una necessità<br />
primaria per il benessere della persona. Il suo<br />
motto è: “tutto ciò che non uccide fortifica”. Insegna<br />
ormai da diversi anni a bambini, ragazzi<br />
ed adulti, presso la Roy Team Palestre di Palermo.<br />
Per tutti coloro che praticano kick boxing<br />
e krav maga della Sicilia che vorranno sapere<br />
come poter entrare in Accademia potranno inviare<br />
un’e-mail a: sjja-maasicilia@email.<br />
it oppure info@royteam.com. Vediamo<br />
ritratto nella foto, il M° Rosario Carraffa<br />
con alcuni suoi allievi.
37<br />
EquiEtologia: un nuovo modo<br />
di vivere il cavallo<br />
(segue dal <strong>numero</strong> precedente)<br />
Passando al mondo del cavallo, posso dire<br />
con franchezza che il sistema di addestramento<br />
naturale è stato sempre utilizzato, anche<br />
Senofonte nel suo famoso trattato, “L’arte<br />
della Cavalleria”, già nel 380 A.C., descrive in<br />
maniera minuziosa come montare un cavallo<br />
e come addestrarlo, con toni evidenti al sistema<br />
naturale, quello che noi oggi chiamiamo<br />
sistema “etologico”.<br />
Nessuno ha inventato o scoperto “l’acqua calda”,<br />
ha solo preso dei sistemi antichi come<br />
l’uomo e li ha fatti propri creando un grosso<br />
giro di affari. L’uomo con l’evoluzione e con<br />
l’avvento della tecnologia, ha dimenticato<br />
come addestrare i cavalli con naturalezza, inventando,<br />
in questo caso ci sta bene, sistemi<br />
coercitivi inutili e pericolosi sia per l’uomo che<br />
per il cavallo, innescando il lui solo paure, che<br />
prima o poi si ritorceranno contro l’uomo.<br />
Una volta, mentre mi trovavo in un centro ippico,<br />
un uomo, che si spacciava come esperto<br />
addestratore (da premettere che la sua prima<br />
professione è il maestro di sci), mi ha detto, in<br />
riferimento ad un cavallo un po’ più allegro,<br />
“... adesso gli insegno io un po’ di matematica<br />
a questa bestia!” Immaginate come mi sia<br />
sentito a sentire quelle parole, tra l’altro dette<br />
davanti ad un probabile cliente.<br />
Ecco che, a mio avviso, dovrebbe essere questa<br />
persona ad imparare un po’ di “matematica”.<br />
Comunque sia, non siamo qui a giudicare gli<br />
altri, ma è bene che sappiate che nel mondo<br />
del cavallo, “tutti sanno tutto” del cavallo, ed<br />
avvolte far capire loro qualcosa di diverso, risulta<br />
davvero difficile, forse impossibile.<br />
Ritornando al mondo del cavallo, iniziamo<br />
a capire come è fatto il suo modo di pensare<br />
quindi il suo modo di essere. Prima regola fondamentale,<br />
è quella di ricordarsi sempre che<br />
non esiste piena fiducia del cavallo nei confronti<br />
dell’uomo, non esiste. Dispiace dirlo,<br />
ma è la realtà.<br />
Tutto dipende dal fatto che l’uomo è un carnivoro,<br />
mentre il cavallo è un erbivoro. L’uomo<br />
mangia il cavallo.<br />
Il cavallo ha conosciuto l’uomo, come la preda<br />
conosce il suo carnefice. Non basta dire”io<br />
sono vegetariano”, oppure “io non mangio<br />
carne di cavallo”, rimane sempre il fatto che<br />
l’uomo “puzza” di Carnivoro, anche gli<br />
occhi dell’uomo, sono tipici di quelli di un<br />
predatore. Lo schema seguente ci fa capire<br />
meglio le differenze, anche banali, tra l’uomo<br />
e il cavallo. Il fatto che il cavallo non ha<br />
la concezione del futuro, dipende dalla sua<br />
natura di erbivoro.<br />
Infatti in natura il cavallo non ha bisogno<br />
di progettare per mangiare, deve soltanto<br />
abbassare la testa per potersi nutrire. Ecco<br />
perché un cavallo con la testa bassa è un<br />
cavallo tranquillo ed affidabile, mentre un<br />
cavallo con l’incollatura ben arcata e prominente,<br />
anche se è bella da vedere, è semplicemente<br />
un artifizio umano, quindi non<br />
naturale.<br />
E’ grazie alla sua trasposizione al passato<br />
che il cavallo riesce a sopravvivere senza<br />
problemi. Tutti i carnivori, per poter mangiare<br />
devono progettare, quindi hanno un<br />
concezione del futuro ben marcata.<br />
Spesso si trovano in branco per poter catturare<br />
la preda, progettano e studiano, quindi<br />
mangiano. Il concetto principale che si trova<br />
nella mente del cavallo, è quello del passato.<br />
Ossia, vive in base alle sue esperienze, che<br />
EQUITAZIONE<br />
possono essere positive e negative. Alcune<br />
esperienze, sono innate nel cavallo, ovvero<br />
nascono dei ricordi insieme a lui nel momento<br />
in cui viene alla luce. Fraser, noto<br />
etologo, scrive in un suo trattato sui cavalli<br />
intitolato “Il comportamento del Cavallo”,<br />
afferma che molti suoi comportamenti sono<br />
innati, in quanto risultato dell’evoluzione.<br />
Molti suoi comportamenti, tipo il modo di<br />
curare il proprio corpo, o lo scappare al rumore,<br />
o ancora l’istinto alla riproduzione.<br />
In natura, il cavallo non conosce niente, ma<br />
riesce a riconoscere tutto, dato che ad ogni<br />
esperienza si associano ricordi che rimangono<br />
a vita.<br />
Molti altri ancora, vengono insegnati all’interno<br />
di un branco, tramandati dal cavallo<br />
più anziano. Ed è grazie all’esperienza di<br />
quest’ ultimo ed al suo modo di comportarsi<br />
nel branco, che permette agli studiosi di<br />
comportamento, di capire quali sono i metodi<br />
comunicativi e come vengono attuati.<br />
Dicevamo che la mente del cavallo, associale<br />
sue esperienza a positività e negatività.<br />
Immaginate il suo cervello, come un grosso<br />
schedario con tanti cassetti, all’interno dei<br />
Segue
38<br />
quali, il cavallo mette dentro le sue esperienze<br />
associandole ad un segno positivo o negativo.<br />
Durante la sua vita, non fa altro che aprire<br />
il “cassetto” relativo a quella determinata<br />
esperienze e controllare se è una cosa buona<br />
o cattiva. Per natura, il cavallo non è un soggetto<br />
solitario, ma ama vivere in branco più<br />
o meno <strong>numero</strong>so, ed ecco il perché avvolte<br />
tenere un cavallo in solitudine, rischiamo di<br />
farlo ammalare di solitudine, al punto tale da<br />
lasciarsi morire di stenti. Molti consigliano,<br />
in casi in cui il cavallo è solo, tenere una capretta<br />
di compagnia, il che non guasterebbe.<br />
Il cavallo non vive nelle grotte, è stato l’uomo<br />
a rilegarlo dentro un box per preservarlo dal<br />
freddo o dal caldo torrido, dal vento e dalla<br />
pioggia. Normalmente il cavallo ama stare<br />
all’aria aperta ed odia i luoghi chiusi, spiegato<br />
il motivo per cui si fa fatica, inizialmente,<br />
ad insegnare al cavallo a salire sul van o sul<br />
trailer.<br />
Si è notato, che in natura, i cavalli, osservano<br />
una rigida gerarchia, partendo dal più forte<br />
al più debole, seguendo dei parametri di tipo<br />
piramidale e concentrico. In cima a tutto ed<br />
al centro di tutto, gioca il suo ruolo importante<br />
lo Stallone ALFA, il quale vigile e regna su<br />
tutto il branco. Accanto allo stallone, perché<br />
non è da solo a governare, c’è la Giumenta<br />
ALFA, che governa insieme a lui. Tra i due,<br />
però, esiste una notevole differenza. In realtà<br />
chi comanda è la giumenta e non lo stallone,<br />
mentre in realtà egli si occupa della sicurezza<br />
dell’intero branco. Potremmo paragonare<br />
i loro ruoli al nostro sistema giudiziario, ovvero<br />
la giumenta ha il compito di fare le leggi<br />
del branco, mentre lo stallone, con la sua<br />
forza fisica, fa rispettare le regole. Entrambi<br />
hanno il pieno e completo controllo su tutto il<br />
branco. ALFA si nasce e non si diventa, egli<br />
ha il miglior bagaglio genetico di tutto il branco,<br />
è predisposto alla procreazione. Durante<br />
il periodo degli amori, si accoppia sempre con<br />
la giumenta ALFA, per poi permettersi delle<br />
“scappatelle” con le altre giumente del branco,<br />
le quali, spesso non sono ben viste dalla<br />
giumenta ALFA, che non sdegna ad attaccare<br />
le altre fattrici per allontanarle. Capita, avvolte<br />
che lo Stallone dia il consenso agli altri<br />
maschi del branco di potersi accoppiare con<br />
le altre giumente, ma è loro vietato in maniera<br />
categorica di accoppiarsi con la Giumenta<br />
ALFA. Solitamente solo i figli nati dall’accoppiamento<br />
tra ALFA, può nascere il futuro<br />
ALFA. Lo Stallone è dominante, in quanto<br />
mette in atto un “Codice” per poter comuni-<br />
care con gli altri cavalli. Questo codice è stato<br />
codificato, ed oggi possiamo diventare anche<br />
noi degli ALFA e quindi dominare su di loro<br />
senza utilizzare mezzi coercitivi strani. E’<br />
importante diventare ALFA anche perché il<br />
branco lo difende. Infatti lo Stallone ALFA,<br />
è un individuo concentrico, e l’aspirazione<br />
dei componenti del branco è quello di stare<br />
vicino ad ALFA in quanto protettore e difensore,<br />
ed soggetto che da sicurezza. Man mano<br />
che ci si allontana da ALFA, i componenti del<br />
branco sono meno protetti e più soggetti ad<br />
essere sacrificati ai predatori. Quelli che ho<br />
chiamato nello schema “sfigati”, non sono dei<br />
cavalli particolarmente sfortunati, ma sono<br />
quei soggetti che, in base al loro status, sono<br />
prossimi ad essere sacrificati. Solitamente in<br />
basso ed ai margini della gerarchia, sono i<br />
soggetti anziani, i puledri con difetti fisici, gli<br />
altri solitamente sono difesi dalla giumenta,<br />
e i cavalli che a seguito di incidenti sono di<br />
impiccio al branco. E’ una società con regole<br />
molto dure, in quanto il sacrificio del singolo,<br />
permette la sopravvivenza del gruppo.<br />
Per poter diminuire la percentuale di diffidenza<br />
che il cavallo ha nei nostri confronti, è<br />
necessario, a mio avviso, capire meglio come<br />
si comporta nella sua vita naturale, così facendo,<br />
possiamo riempire i cassetti della sua<br />
memoria solo con esperienze positive.<br />
S.M.
Ogni cavaliere sa quale sia l’importanza della<br />
lettiera per il proprio cavallo.<br />
La lettiera deve, innanzi tutto, avere una superficie<br />
comoda e morbida sulla quale poter<br />
riposare e contemporaneamente avere igiene<br />
e pulizia, non deve avere appetibilità e avere<br />
una giusta umidità da trasmettere allo zoccolo<br />
rendendolo sano, elastico e idratato.<br />
Ma cos’è la Lettiera Biologica Permanente?<br />
La Lettiera Biologica Permanente sfrutta l’attività<br />
di alcuni microrganismi vivi per eliminare<br />
o ridurre sensibilmente gli inconvenienti che<br />
si hanno in una lettiera permanente, quali, il<br />
cattivo odore d’orine e feci.<br />
Noi siamo abituati a pensare che microrganismi,<br />
tipo i batteri e i funghi, siano tutti pericolosi<br />
per il cavallo; fortunatamente non è così,<br />
anzi è l’esatto contrario.<br />
L’uomo e gli animali, vivono grazie alla presenza<br />
ed ad un rapporto di simbiosi con i microrganismi.<br />
Se ciò non fosse essi andrebbero<br />
incontro a gravi disturbi metabolici che li condurrebbero<br />
alla morte.<br />
I microrganismi sono, infatti, presenti, svolgendo<br />
un’attività metabolica in tutte le parti esterne<br />
e nelle cavità che hanno comunicazione con<br />
l’esterno.<br />
I microrganismi (batteri, funghi e lieviti) oltre a<br />
stabilire un’attività metabolica, svolgono una<br />
specifica azione d’inibizione verso eventuali<br />
microrganismi patogeni impedendo eventuali<br />
patologie.<br />
I microrganismi non sono solo sull’epidermide<br />
e nelle cavità esterne del corpo ma sono in tutto<br />
l’ambiente che ci circonda.<br />
Nel terreno, per esempio, essi svolgono<br />
un’azione di mineralizzazione e d’umificazione<br />
della sostanza organica. In altre parole, nel nostro<br />
caso, s’instaura un ciclo biologico naturale<br />
che trasforma la lettiera in terra.<br />
Tutto questo è naturale e sano. L’uso di microrganismi<br />
specifici e selezionati permette<br />
di accelerare questa trasformazione, evitando<br />
che altri microrganismi indesiderati prendano<br />
il sopravvento instaurando reazioni biologiche<br />
sgradevoli che producono odori e putrefazioni<br />
dannose per il cavallo.<br />
L’uso degli enzimi permette quest’accelerazio-<br />
LETTIERA<br />
BIOLOGICA<br />
PERMANENTE<br />
ne. Le miscele di questi microrganismi si possono<br />
avere in due forme diverse: in polvere e in soluzione<br />
acquosa. Il preferire una forma all’altra<br />
dipende da cosa stiamo facendo.<br />
Se dobbiamo creare una nuova Lettiera Biologica<br />
Permanente è da preferire la forma liquida,<br />
in quanto, essendo i microrganismi più attivi,<br />
riescono a penetrare meglio nella lettiera secca<br />
e con scarsa umidità. Se invece abbiamo una<br />
lettiera già efficiente è da preferire la forma in<br />
polvere, perché i microrganismi si mantengono<br />
più a lungo.<br />
Come si realizza una Lettiera Biologica Permanente.<br />
Per ottenere una Lettiera Biologica Permanente<br />
al massimo della sua funzionalità occorre circa<br />
un mese.<br />
Come materiale si può usare: lolla di riso, truciolo,<br />
paglia.<br />
Si inizia formando lo strato della lettiera con 4/5<br />
sacchi di materiale per un box di 3x3, di seguito,<br />
giornalmente, si toglie il grosso ed il fradicio<br />
arieggiando il materiale in modo da ossigenare<br />
la lettiera stessa.<br />
A questo punto:<br />
1). Si arieggia il materiale ammucchiandolo sulle<br />
pareti<br />
EQUITAZIONE<br />
2). Si bagnano le pareti, il pavimento ed il materiale<br />
con 200 ml. di soluzione al 10% enzimatica<br />
3). Si spargono 200 gr. di polvere mischiandola<br />
molto bene con il materiale e pareggiando la<br />
lettiera<br />
4). Sul materiale pareggiato si spargono altri 100<br />
gr. di polvere e si aggiunge un sacco di materiale<br />
5). Ogni giorno si tolgono le feci, si pareggia la<br />
lettiera lavorando solo sulla superficie e senza<br />
scoprire la parte sottostante. Dopo 4 giorni si<br />
spargono altri 150 gr. di polvere sui punti su cui<br />
il cavallo orina di più e si ricopre con il materiale<br />
asciutto accumulato sulle pareti<br />
6). Aggiungere mezzo sacco di materiale<br />
7). All’ottavo giorno si ripete l’operazione con<br />
150 gr. di polvere aggiungendo mezzo sacco di<br />
materiale<br />
8). Al 12° giorno si aggiungono 150 gr. di polvere<br />
e mezzo sacco di materiale.<br />
Così al <strong>16</strong>° giorno e al 20° giorno.<br />
Da questo momento la riuscita della lettiera dipende<br />
dall’altezza che deve essere di almeno<br />
25 cm. calpestati.<br />
Conclusioni<br />
La creazione di una Lettiera Biologica Permanente<br />
porta notevoli vantaggi, sia per il cavallo che<br />
nella conduzione della scuderia stesa.<br />
Il cavallo riposerà in un ambiente certamente più<br />
sano, in cui correrà meno rischi relativamente al<br />
marciume del fettone e per il tarlo dello zoccolo.<br />
Inoltre sarà sempre con la giusta umidità ed<br />
idratazione dello zoccolo, traducendosi in maggiore<br />
elasticità e minore rischio di setole e rotture<br />
meccaniche dello zoccolo.<br />
La Lettiera Biologica Permanente, inoltre, porta<br />
ad un notevole risparmio di materiale e di tempo<br />
di manutenzione.<br />
Maurizio Menegazzi
40<br />
Dall’Amore per i Cavalli, dal desiderio<br />
di vederli sempre al nostro fianco<br />
in nome di un antico patto che sancì<br />
la profonda amicizia fondata sulla non<br />
violenza e sul “rispetto” reciproco, ha<br />
preso forma in seno alla più grande<br />
espressione fieristica europea, quale<br />
Fieracavalli Verona 2008, il<br />
Progetto di “Salvaguardia boschiva,<br />
Addestramento non violento, passione<br />
e rispetto per la Natura e per l’Ambiente”<br />
coniugati per la prima volta<br />
grazie alla collaborazione tra Natural-<br />
Iter, <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>, l’Associazione<br />
Regionale Allevatori d’Abruzzo (sez.<br />
dell’Aquila), nonchè l’AnacaiTpr, per<br />
l’ambizioso “sogno comune” di<br />
inserire il “cavallo agricolo italiano”<br />
nel Progetto di lavoro di Protezione<br />
Civile come “animale da tiro socialmente<br />
utile”, al fine di dare risalto<br />
alla razza tipica delle nostre terre non<br />
più soltanto in termini di “animale<br />
zootecnico da morfologia”, ma anche<br />
e soprattutto in termini di animale da<br />
“affezione”, approfittando della particolare<br />
propensione dei soggetti all’addestramento<br />
e per la naturale adattabilità<br />
degli stessi agli “attacchi”.<br />
Impagabile la disponibilità di tutti i<br />
membri delle Associazioni Allevatori<br />
delle regioni Abruzzo e Lazio verso lo<br />
staff di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> nel mettere<br />
a disposizione la massima professionalità<br />
ed i propri soggetti TPR, già<br />
addestrati al Tiro, come Tatiana Sab,<br />
di proprietà di Sandro Gentili, socio<br />
attivo sia di CNSF sia dell’Associazione<br />
Allevatori del Lazio.<br />
Interessante l’adesione di diversi ragazzi/e<br />
“under 15” della Provincia dell’Aquila,<br />
che partecipano attivamente<br />
all’attività allevatoriale e di addestramento<br />
finalizzato al lavoro di Protezione<br />
Civile con animali da tiro e soma,<br />
con una passione abbastanza insolita<br />
che lascerebbe ben sperare per il fu-<br />
Allevatori a Verona<br />
turo nonostante l’attuale paesaggio<br />
culturale e sociale non propriamente<br />
confortante.<br />
I miei ringraziamenti più sinceri vanno<br />
al Direttore dell’ANACAITPR, Dr.<br />
Giuseppe Pigozzi per la massima disponibilità<br />
mostrata nel “Progetto Attacchi”<br />
per la Salvaguardia Boschiva;<br />
e a Piero Salvemme, Responsabile del<br />
Settore Equini dell’ARA Abruzzo, per<br />
il supporto organizzativo costante nella<br />
formazione di unità equestri da tiro e<br />
dei relativi conduttori.<br />
Inutile nascondere la soddisfazione nel<br />
vedere che il Progetto sta decollando e<br />
che tante sono le forze coinvolte, tutte<br />
orientate verso il fine comune di chi la<br />
natura la ama davvero:<br />
è proprio agli allevatori che va il mio<br />
invito affinché sempre <strong>numero</strong>si si attivino<br />
e portino avanti i propri soggetti<br />
non solo al fine di migliorare la razza<br />
ma anche e soprattutto di valorizzare<br />
un cavallo generoso, duttile, morfologicamente<br />
rassicurante che da sempre<br />
lavora a contatto con l’uomo dimostrando<br />
sempre grande fierezza, coraggio e<br />
volontà di collaborare.<br />
Dott.ssa Annalisa Parisi
Cavalli inutili<br />
“Dedicato a chi non ha voce per parlare, ma<br />
ha occhi per comunicare tutto quello che di<br />
importante c’ è da capire” Inizia così “Cavalli<br />
inutili ? Pascolo o macello : la necessità di<br />
una scelta responsabile” il libro di Roberta<br />
Revello che sarà presentato ufficialmente a<br />
Fiera Cavalli di Verona venerdì 7 novembre<br />
alle ore 13:00 nella Sala Horse Lounge Riders<br />
Club (sala VIP) nel padiglione 7B.<br />
Questa pubblicazione vuole essere un messaggio<br />
dedicato ai cavalli negletti e maltrattati,<br />
dando voce alla loro muta richiesta di<br />
aiuto. Partendo dalla storia e dalle origini del<br />
cavallo vengono esaminate le leggi attualmente<br />
vigenti tenendo presente purtroppo<br />
che la normativa europea che entrerà in vigore<br />
nel 2009 definisce gli equini, siano essi<br />
cavalli, asini, bardotti, muli, ALIMENTO, ed<br />
è formulata per favorire gli allevamenti e la<br />
movimentazione degli stessi verso i luoghi di<br />
macellazione. Questo “libro denuncia” elenca<br />
invece come ci si dovrebbe relazionare<br />
con questo animale, superando le modalità<br />
di prepotenza e sfruttamento con le quali da<br />
sempre l’uomo si rapporta con questa e altre<br />
specie di viventi.<br />
Alla presentazione del libro, in rappresentanza<br />
dell’ Associazione Vegetariana Italiana<br />
onlus, interverrà il dott. Riccardo Trepidi.<br />
Seguirà un aperitivo ed alle ore 15,00 presso<br />
la Sala Vivaldi si svolgerà un Convegno<br />
aperto a tutti, avente per tema : Il benessere<br />
del cavallo .<br />
Roberta Revello, nata a Cesenatico nel<br />
1971. attualmente vive in Sardegna. Laureata<br />
in scienze politiche scrive collaborando<br />
con diverse riviste.<br />
Questa sua passione per la scrittura si ac-<br />
EQUITAZIONE<br />
compagna a quella per la natura e per gli<br />
animali, il rapporto con i quali ha segnato<br />
profondamente la sua vita. Vegetariana e<br />
convinta ecologista perché rispettare ogni<br />
forma di vita, il cui fascino non finisce mai<br />
di sorprendere, significa amare e salvaguardare<br />
il pianeta sul quale<br />
Questa sua passione per la scrittura si acviviamo.<br />
A.P.<br />
Scuole d’Equitazione Regionali<br />
Nella logica di divulgare maggiormente l’equitazione e permetterne la facilitazione d’accesso ad una più ampia<br />
utenza, sono state istituite le SER (Scuola d’Equitazione Regionale), che possono essere costituite presso tutti<br />
i Centri Ippici che ne fanno richiesta.<br />
Requisiti minimi: - 1 recinto 20x40; - 1 tondino; - 10 cavalli;<br />
- 5 box disponibili;<br />
- 1 aula adeguata con supporti audio/video -o in convenzione con struttura ricettiva locale-;<br />
- servizio foresteria per almeno 10 persone -o in convenzione con struttura ricettiva locale-;<br />
- disporre di connessione internet funzionante).<br />
Questi Centri ippici saranno sede esclusiva dei corsi di formazione organizzati da <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> e/o<br />
dalle associazioni in partnership.<br />
La richiesta va inoltrata al Fiduciario regionale che, verificati i requisiti minimi, la inoltra<br />
alla Segreteria Generale di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> per l’omologazione.<br />
Per informazioni: 041 262<strong>16</strong>79
42<br />
Il Dipartimento Equitazione è la prima<br />
struttura di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> ad avviare la<br />
regionalizzazione organizzativa di una delle<br />
52 discipline sportive del Centro.<br />
La fase è ancora sperimentale e sarà soggetta<br />
a future variazioni, nell’intento di offrire<br />
sempre più e migliori servizi agli associati<br />
e agli affiliati, nell’ottica di creare proficue<br />
sinergie tra popolazione locale e le nostre<br />
associazioni poste nel territorio.<br />
Siamo convinti che la funzione istituzionale<br />
di ogni nostro associato travalichi la disciplina<br />
per la quale è preposto e si debba<br />
integrare con il luogo nel quale opera e si<br />
faccia promotore della cultura, delle tradizioni,<br />
delle specificità e delle necessità della<br />
popolazione che vi risiede.<br />
Così facendo si attuano i dettami della nostra<br />
Carta Deontologica, ci si rinnova e si<br />
affrontano con maggiori possibilità di successo<br />
le difficoltà dell’improvvisa emergenza<br />
economica che attanaglia il mondo<br />
intero.<br />
Il dipartimento equitazione è così strutturato:<br />
- Commissione Tecnica <strong>Nazionale</strong> Attività<br />
Equestri<br />
- Formatori<br />
- Fiduciari Regionali<br />
- Scuole d’Equitazione Regionali<br />
- Agriturismi<br />
- Centri ippici/Associazioni<br />
- Quadri Tecnici<br />
- Brevetti<br />
- Soci<br />
- Patente<br />
- Passaporto <strong>Sport</strong>ivo<br />
Ognuna di queste figure ha la propria funzione<br />
e non può invadere le competenze<br />
altrui. L’organizzazione tecnica è nazionale,<br />
per uniformarla su tutto il territorio<br />
affinché sia aumentata la professionalità<br />
di ciascuno mentre l’operatività è regionale<br />
per avvicinare gli addetti alle singole realtà<br />
locali.<br />
- Commissione Tecnica <strong>Nazionale</strong> Attività<br />
Equestri.<br />
È presieduta da un fiduciario proposto dal<br />
presidente nazionale e nominato dalla Giunta<br />
Esecutiva del C.N.S.Fiamma – <strong>Sport</strong> Na-<br />
LE NOVITÀ !<br />
zionale.<br />
È composta da tanti componenti, quante sono gli ambiti del dipartimento. I componenti sono<br />
nominati dal presidente nazionale, su indicazione del presidente CTN.K<br />
Attualmente i settori sono:<br />
Settore Cognome Nome telefono mail<br />
Formazione Segreteria Generale 041262<strong>16</strong>79 info@sportnazionale.it<br />
Convenzioni Scroccaro Patrizia 3470426500 patrizia@sportnazionale.it<br />
EDA Agnesio Claudio 3471<strong>16</strong>6480 info@sportnazionale.it<br />
Volteggio Bassi Davide 3384580758 horsemandavid@libero.it<br />
Veterinaria Loperfido Francesco 3391029949 loperfido.francesco@libero.it<br />
Protezione Civile Parisi Annalisa 3288310252 annalisaparisi@tele2.it<br />
Agriturismi Rinaldi Angelo 3474948432 m.lamagni1@virgilio.it<br />
Rievocazione Storica Lana Salvatore 3200696566 salvatorelana@libero.it<br />
Attacchi Leggero Adriano 3472739380 sfrancisca@inwind.it<br />
Mascalcia Montemurro Emanuele 3394544719 giuseppedimarzio@gmail.com<br />
Asini Ivaldi Luigi Cesare 3486541769 info@ivaldi.com<br />
Equitazione Naturale Menegazzi Maurizio 3475243944 ptl@aruba.it<br />
Comportamentista Bajona Elena 3471715852 elena.bajona@animantia.it<br />
- Formatori.<br />
Sono le uniche figure preposte all’insegnamento nei nostri corsi di formazione. Il Centro,<br />
attraverso stage e aggiornamenti periodici, provvederà ad implementarne il <strong>numero</strong> e le loro<br />
competenze. Possono accedere alla qualifica di formatori tutte le Guide di Equiturismo e di<br />
Equitazione da Campagna. Qualità richieste per i docenti sono la predisposizione all’insegnamento<br />
e la disponibilità di tempo. Il loro impiego avviene essenzialmente nella regione di<br />
residenza, contribuendo così a contenere i costi logistici organizzativi dei corsi.<br />
Essi rappresentano l’emanazione del Centro e devono, oltre alle materie tecniche per le quali<br />
sono preposti, divulgare tra i corsisti la cultura di appartenenza ad uno dei maggiori e più<br />
importanti enti sportivi italiani.<br />
- Fiduciari Regionali.<br />
Sono nominati dal presidente nazionale. Assolvono il compito di promotori ed organizzatori<br />
degli eventi sul territorio regionale, incentivando il <strong>numero</strong> delle iniziative e la loro realizzazione<br />
attraverso i centri ippici affiliati.<br />
Rappresentano il Dipartimento all’interno dei Comitati Regionali dell’Ente, danno il loro<br />
benestare alla costituzione delle Scuole d’Equitazione Regionali (SER) , assegnano ad una o<br />
l’altra SER il compito d’istituire i corsi formativi avendo l’accortezza di rendere tutte partecipi<br />
a questa crescita professionale ed evitando sovrapposizione di corsi.<br />
Operano in sinergia con i colleghi delle regioni limitrofe per reperire sinergie e opportunità.<br />
Presiedono i corsi di formazione e curano l’aggiornamento dei Tecnici.
Ruolo Regione Cognome Nome telefono mail<br />
Fiduciario Regionale Abruzzo Parisi Annalisa 3288310252 annalisaparisi@tele2.it<br />
“ “ Basilicata Barbaro Michele 3382583<strong>16</strong>1 michele.barbaro@tin.it<br />
“ “ Calabria Pugliese Fortunato 3473464329 cilap@libero.it<br />
“ “ Campania Maturi Donatella 3479170891 drmaturi@virgilio.it<br />
“ “ E. Romagna Azubel Diego 3477<strong>16</strong>5299 info@scuderiesantandrea.it<br />
“ “ Friuli V.G Gargottich Alessandro 3491467475 friuli@sportnazionale.it<br />
“ “ Lazio Iacovelli Achille 3472712792 a.iacovelli@mclink.it<br />
EQUITAZIONE<br />
“ “ Liguria Coregli Vanessa 3481132540 Fax 0107092132 ladyjb@libero.it<br />
“ “ Lombardia Lamagni Mariangela 3474948432 m.lamagni1@virgilio.it<br />
“ “ Marche Olori Massimo 3296219546 massimo.olori@libero.it<br />
“ “ Molise Maturi Francesco 3479170890 francesco.maturi@alice.it<br />
“ “ Piemonte Sussetto Luca 3489147698 lemasche@libero.it<br />
“ “ Puglia Lana Salvatore 3200696566 salvatorelana@libero.it<br />
“ “ Sardegna Marongiu Domenico 3477726102 trad.popolari@tiscali.it<br />
“ “ Sicilia Roggio Mario 3288299842 marioroggio@aiasaugusta.it<br />
“ “ Toscana Muscia Raimondo 3402300999 rai_ann@tiscali.it<br />
“ “ Trentino A.A. Querini Silvano 3383363800 querinisrl@libero.it<br />
“ “ Umbria Garognoli Marino 3480130268 m.garognoli@montone.org<br />
“ “ Valle d’ Aosta Barrovecchio Alberto 3472213766 eldorado8@libero.it<br />
“ “ Veneto Menegazzi Maurizio 3475243944 ptl@aruba.it<br />
- Scuole d’Equitazione Regionali.<br />
Nella logica di divulgare maggiormente l’equitazione e permetterne la facilitazione d’accesso ad una più ampia utenza, sono state istituite le<br />
SER (Scuola d’Equitazione Regionale), che possono essere costituite presso tutti i Centri Ippici che ne fanno richiesta.<br />
Requisiti minimi richiesi:<br />
- 1 recinto 20x40;<br />
- 1 tondino;<br />
- 10 cavalli;<br />
- 5 box disponibili;<br />
- 1 aula adeguata con supporti audio/video -o in convenzione con struttura ricettiva locale-;<br />
- servizio foresteria per almeno 10 persone -o in convenzione con struttura ricettiva locale-;<br />
- disporre di connessione internet funzionante).<br />
Questi Centri ippici saranno sede dei corsi di formazione organizzati da <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> e/o dalle associazioni in partnership.<br />
La richiesta va sottoposta al Fiduciario regionale che, verificati i requisiti minimi, la inoltra alla Segreteria Generale di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> per<br />
l’omologazione.<br />
- Agriturismi.<br />
È consentito a queste aziende di avvalersi, senza alcuna discriminazione, di tutti i servizi forniti dal Centro ai propri affiliati. Usufruiscono<br />
quindi delle coperture assicurative, dell’attività formativa, dell’assistenza amministrativa, possono divenire SER.<br />
Inoltre si avvalgono della funzione turistica e della promozione agro-alimentare ed eno-gastronomiche, avviate dal settore ludico-ricreativo<br />
dell’Ente. Al pari delle associazioni dispongono di propri tecnici: Agritec, che svolgono specifiche mansioni di accompagnatore e istruttore<br />
d’equitazione.<br />
- Centri ippici/Associazioni.<br />
Appartengono a questa categoria tutte le associazioni, regolarmente costituite con proprio statuto che operano nell’equitazione. Possono essere anche asso-<br />
ciazioni affiliate alla Fise o a primarie organizzazioni equestri, purché non in diretta concorrenza con <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>. Godono di tutti i vantaggi previsti<br />
per qualsiasi associazione affiliata, possono –avendone i requisiti- divenire SER e quindi ospitare i corsi di formazione del Centro. Partecipano attivamente<br />
alla vita associativa del Centro. Devono disporre di propri Quadri Tecnici, riconosciuti da <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>.
44<br />
Per i Centri Ippici di nuova costituzione, la deroga alla norma di possedere al<br />
proprio interno è ammessa per un periodo non superiore ad anni uno. Entro<br />
questo termine il presidente del circolo ippico deve provvedere a far formare<br />
dei propri associati. Nel frattempo la copertura tecnica è offerta dal Fiducia-<br />
rio Regionale o da altro Tecnico.<br />
- Quadri Tecnici.<br />
I Quadri Tecnici di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> sono così composti:<br />
Settore Equitazione di Base<br />
Tecnico di Equiturismo, Tecnico di Equitazione di Campagna di 1° livello<br />
Tecnico di Equitazione di Campagna di 2° livello<br />
Settore Turismo Ambientale<br />
Accompagnatore di Equiturismo<br />
Guida di Equiturismo<br />
Equitazione per Diversamente Abili (E.D.A.)<br />
Operatore E.D.A.<br />
Tecnico EDA di 1° Liv.<br />
Tecnico EDA di 2 Liv.<br />
Tecnico EDA di 3 Liv.<br />
Istruttore E.D.A.<br />
Settore Attacchi da Lavoro<br />
Operatore Tecnico di Base per Attacchi da Lavoro<br />
Tecnico di Attacchi da Lavoro di 1° Liv.<br />
Tecnico di Attacchi da Lavoto di 2° Liv.<br />
Settore Mascalcia<br />
Tecnico di Mascalcia di 1° livello<br />
Tecnico di Mascalcia di 2° livello<br />
Tecnico di Mascalcia di 3° livello<br />
Tecnico di Mascalcia di 4° livello<br />
Settore Ippiatrico<br />
Assistente Ippiatra di 1° livello<br />
Assistente Ippiatra di 2° livello<br />
Settore Equitazione Naturale e Comportamento Equino<br />
Operato d’Eqiitazione Naturale<br />
Comportamentista Equino<br />
Settore Asino<br />
Operatore di Attività Assistita con l’Asino<br />
Accompagnatore Turistico Ambientale Someggiato<br />
Settore Agriturismo<br />
Operatore Agritec<br />
- Brevetti.<br />
Qualificano i nostri Quadri Tecnici a svolgere le mansioni per le quali sono<br />
stati brevettati. Il loro costo annuo è di 65 euro (100 euro complessivi se in<br />
possesso di più brevetti). Periodicamente è necessario provvedere alla parte-<br />
cipazione di corsi di aggiornamento.<br />
I nostri titoli sono validi ai sensi e per gli effetti dell’art.37 “m” Legge<br />
342/2000 (consultabile al seguente link: http://www.parlamento.it/leggi/<br />
00342l.htm ) che stabilisce e ribadisce in modo inequivocabile che per i soli<br />
Tecnici/Istruttori/Ufficiali di Gara che svolgono la loro attività attraverso<br />
Associazioni <strong>Sport</strong>ive Dilettantistiche possono avvalersi dei benefici fiscali<br />
derivanti (per esempio di dover dichiarare solo la parte eccedente i 7.500<br />
euro annui, derivanti dai rimborsi spese o emolumenti).<br />
Ulteriore legittimità ad operare è sancito dalla L.R. n. 61 del 01/10/2002 art.<br />
8-3° comma sancisce che nelle palestre, nelle sale ginniche e nelle strutture<br />
sportive aperte al pubblico (quindi anche i circoli ippici) dietro pagamento<br />
di corrispettivi a qualsiasi titolo, anche sotto forma di quote sociali di ade-<br />
sione, i corsi finalizzati al miglioramento dell’efficienza fisica devono essere<br />
svolti con la presenza di un istruttore qualificato o di un istruttore specifico<br />
di disciplina. Del medesimo tenore è la L.R. (Puglia) del 04/12/’6 n. 33 art.<br />
10 (consultabile al seguente sito: http://www.regione.puglia.it/burp_doc/pdf/<br />
xxxvii/N<strong>16</strong>1suppl_06_12_06.pdf ), la L.R. (Emilia R.) del 25/02/2000 n. 13<br />
art. 10) e anche dell’Abruzzo...<br />
- Soci.<br />
Sono le persone che, in possesso della patente/tessera associativa dell’Ente<br />
–emessa dallo stesso centro ippico o agriturismo-, possono svolgere le funzio-<br />
ni indicate nella tessera e ad usufruire dei servizi e dell’assistenza prevista<br />
per ogni socio.<br />
La qualifica di socio è regolamentata dallo Statuto e dal Regolamento Or-<br />
ganico del Centro. Ogni socio deve attenersi alle disposizioni ivi indicate,<br />
adottare i principi elencati nella Carta Deontologica dei Valori e operare per<br />
lo sviluppo della disciplina sportiva praticata e di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>. Anche i<br />
fruitori dei servizi agrituristici, è un socio.<br />
- Patente.<br />
Autorizzazione a montare A1<br />
Tutti i centri affiliati e tutti i quadri tecnici sono tenuti obbligatoriamente a<br />
rilasciare la patente A1<br />
(unitamente alla Tessera Sociale) a chiunque partecipi ad una qualunque<br />
attività equestre in seno al nostro Ente. Il costo della suddetta patente sarà<br />
relativo all’opzione assicurativa scelta (Combinazione 3 oppure combinazio-<br />
ni superiori) che consentirà di aumentare il massimale di assicurazione in-<br />
fortunio. Per il rilascio è richiesto il certificato medico.<br />
Pur nel rispetto delle vigenti normative e nell’obbligatorietà assicurativa per<br />
ogni persona che svolge attività sportiva, sono esonerati dalla produzione<br />
della certificazione medica, le persone che frequentano temporaneamente il<br />
centro e per le quali va emessa la copertura assicurativa temporanea.<br />
Tale autorizzazione certifica:<br />
• L’appartenenza ad un centro/associazione.<br />
• La partecipazione, del possessore, ad un corso di avviamento;<br />
• Dà diritto al possessore di usufruire dell’assicurazione prevista e depositata<br />
nella segreteria del centro di appartenenza, in base all’opzione scelta.<br />
Abilitazione a montare A2<br />
Viene rilasciata dall’Accompagnatore di T.E, dalla Guida di T.E. o dal Tec-<br />
nico di Equiturismo, previa la frequenza ad un corso pratico/teorico della<br />
durata minima di 40 ore che certifichi, come suo scopo finale, la buona cono-<br />
scenza e scioltezza alle 3 andature. E’ obbligatorio il possesso del certificato<br />
medico.<br />
Il costo della suddetta patente sarà relativo alla combinazione assicurativa<br />
scelta. Tale autorizzazione:
• Certifica l’appartenenza ad un centro/associazione.<br />
• Da diritto al possessore di usufruire dell’assicurazione prevista e depositata<br />
nella segreteria del centro di appartenenza.<br />
• Certifica la capacità Tecnica di montare alle tre andature con scioltezza ed<br />
equilibrio<br />
• Certifica conoscenze di base di ippologia e tecnica equestre teorica.<br />
Abilitazione a montare A3<br />
Viene rilasciata, previo esame comunicato al Fiduciario Reg.le, trascorsi almeno<br />
3 mesi di possesso della patente A2 durante i quali è previsto obbligatoriamen-<br />
te:<br />
• Frequentare un Corso di Turismo Equestre di 50 ore con il rilascio del relativo<br />
attestato;<br />
• Aver effettuato almeno n° 2 trekking (*) di almeno 2 giorni. con il rilascio del<br />
relativo attestato;<br />
• Frequentare un Corso Specialistico di 50 ore con il rilascio del relativo atte-<br />
stato;<br />
• Esame Teorico-Pratico (con il Fiduciario Reg.le o suo delegato e il Tecnico o<br />
Accompagnatore che presenta i candidati).<br />
(*) Il trekking per essere valido deve essere stato preventivamente comunicato<br />
alla Commissione<br />
Tecnica Naz.le.<br />
Tale autorizzazione:<br />
• Certifica l’appartenenza ad un centro/associazione.<br />
• Da diritto al possessore di usufruire dell’assicurazione prevista e depositata<br />
nella segreteria del centro di appartenenza.<br />
• Certifica la capacità di montare alle tre andature, in campagna, con scioltezza<br />
ed equilibrio<br />
• Certifica di saper affrontare con sicurezza difficoltà naturali.<br />
• Certifica di saper gestire autonomamente il proprio cavallo durante dei<br />
Trekking<br />
• Certifica di avere conoscenze approfondite di ippologia e tecnica equestre teo-<br />
rica.<br />
• Certifica il possesso di un brevetto di specialità.<br />
- Passaporto <strong>Sport</strong>ivo.<br />
Ogni tesserato deve possedere il Passaporto <strong>Sport</strong>ivo. È il suo curriculum, di-<br />
mostrabile a tutti, in qualsiasi momento. Viene rilasciato dal circolo di appar-<br />
tenenza.<br />
Il Passaporto è la sintesi della tua professionalità, mostralo con orgoglio perché<br />
vi è racchiusa la storia delle esperienze, delle attività praticate e dei risultati da<br />
te conseguiti.<br />
I tuoi successi personali, con certificazione originale, sono il miglior lasciapassa-<br />
re per chi pratica sport. Portalo sempre con te e non dimenticarti di farlo vidima-<br />
re dall’organizzatore di ogni manifestazione sportiva o di evento che partecipi,<br />
diverrà lo scrigno ideale, dove racchiudi i tuoi tesori.<br />
Portalo sempre con te, soprattutto quando pratichi l’attività sportiva o ricreati-<br />
va, darai maggiore valenza alle tue competenze, e potrai esibirlo dimostrando la<br />
padronanza dei requisiti che ti verranno richiesti. In mezzo a tanti, tu sarai uno<br />
dei pochi a possederlo, e farai parte di una comunità speciale.<br />
Ti servirà anche per crescere all’interno della nostra Organizzazione<br />
EQUITAZIONE<br />
L’attività<br />
della rievocazione<br />
storica<br />
Il cavallo è stato fondamentale nella storia dell’uomo, la sua<br />
presenza nelle rievocazioni storiche è oggi di grande impatto ed<br />
importanza, tuttavia quasi sempre, il rievocatore a cavallo, ancor<br />
più del rievocatore “appiedato” (in genere più attento e fedele alla<br />
ricostruzione storica), non ha ben chiare le caratteristiche basilari<br />
dell’epoca rappresentata, cadendo in una serie di falsi storici ed<br />
affidando alla spettacolarità delle acrobazie compiute l’oneroso<br />
compito di rimediare alle mancanze ricostruttive avute.<br />
Esiste invece, almeno a partire dal XIV sec., un ampia letteratura<br />
sull’argomento, si tratta solo di iniziare a seguire un percorso un<br />
po’ più rigoroso o se vogliamo, virtuoso, che ci porti ad una fedeltà<br />
sempre maggiore, senza per questo rinunciare all’impatto spettacolare<br />
dei nostri interventi. Potremmo riassumere questo concetto<br />
nel termine inglese “educainment” neologismo che abbina le<br />
parole education (educazione) ed entertainment (intrattenimento).<br />
Educazione quindi attraverso l’intrattenimento, ma anche intrattenimento<br />
attraverso l’educazione.<br />
Oggi più che mai questo è richiesto al rievocatore, e questo è l’elemento<br />
discriminante sul quale l’organizzatore di un evento rievocativo<br />
potrà basare le sue scelte. Non più quindi solo stuntman<br />
ed abili cascatori, ma anche educatori storici. A coloro che intendo<br />
avvicinarsi a questo settore con professionalità, in base alla<br />
propria attività di provenienza, occorrerà pertanto colmare uno o<br />
l’altro aspetto, arricchendo le proprie conoscenze storiche se si è
46<br />
abili acrobati, o le proprie abilità acrobatiche se<br />
si è dei meri conoscitori di ciò che è stato. Il tutto,<br />
per meglio comprendere come veicolare oggi<br />
questo messaggio, in un connubio che, come già<br />
detto, deve sposare la spettacolarità alla veridicità,<br />
ottenendo un prodotto di crescente qualità<br />
per intrattenimento e promozione storica.<br />
Nasce da qui l’idea di una rubrica continuativa<br />
su <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>, che sia dedicata alla rievocazione<br />
storica a cavallo e che possa essere un<br />
punto di riferimento per quanti, in maniera più o<br />
meno continuativa, approdano in questo settore.<br />
Una rubrica dedicata a chi vorrebbe intraprendere<br />
una attività legata all’equitazione storica<br />
e spettacolare, intendendo per tale attività, la<br />
ricostruzione di tornei, giostre, palii, sfilate e di<br />
tutti quegli avvenimenti che prevedano la presenza<br />
di cavalli e cavalieri.<br />
È questa la prima fra le attività curate dal neo<br />
costituito settore “Equitazione Storica e Spettacolare”<br />
in seno al Dipartimento di Equitazione<br />
di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>. Fra le attività alle quali<br />
questo settore si dedicherà grande spazio sarà<br />
infatti dato alla ricerca; fra gli obiettivi, valutare<br />
quanto oggi è possibile riprendere dalle antiche<br />
tradizioni equestri ed inserire nei tre contesti di<br />
promozione storica, spettacolo ed agonismo, che<br />
fin dal XIII sec. erano già insiti e ben delineati<br />
nell’ambito delle varie attività a cavallo.<br />
Chiaramente un azione degna di attenzione in tal<br />
senso, non può oggi essere avulsa dal panorama<br />
internazionale e diversi sono i partner internazionali<br />
con i quali si lavorerà per un progetto comune,<br />
che condivida obbiettivi comuni.<br />
Giostre e Tornei: fra elementi di guerra, sport e<br />
spettacolo<br />
Cominciamo col dire che sul piano fenomenologico<br />
uno “scontro” può avvenire tra coppie<br />
di duellanti o fra due gruppi contrapposti; può<br />
prevedere l’uso di un solo tipo di arma (lancia o<br />
spada) o di più tipi insieme o in momenti diversi;<br />
può esser condotto da cavalieri, o da gente a<br />
piedi, o da entrambi.<br />
Anche il livello di pericolosità degli scontri è<br />
programmato: in quelli nei quali il contenuto giudiziario<br />
prevale, o ci si scontra per la conquista<br />
di un territorio, è previsto il combattimento ad<br />
oltranza (cioè fino all’esaurimento delle forze di<br />
uno dei due contendenti,<br />
o anche al decesso o del maggior <strong>numero</strong> degli<br />
individui coinvolti). È comunque solitamente documentato,<br />
dal XIII secolo in poi, il crescere dell’uso<br />
del combattimento ad armi “cortesi”, cioè<br />
spuntate o non affilate. Elementi irrinunciabili<br />
di qualunque battaglia simulata sono: la scelta<br />
e la eventuale delimitazione tramite steccato<br />
di un campo, nel quale valgono regole specifiche;<br />
l’adozione di una normativa e la scelta di<br />
un “maestro di campo” che la faccia rispettare;<br />
la codificazione di una serie di elementi spettacolari<br />
nell’abbigliamento dei partecipanti e nella<br />
cornice del gioco.<br />
In questo contesto una funzione sempre più importante,<br />
dal Trecento in poi, è riservata all’araldica<br />
e all’emblematica: in origine forse tecniche<br />
atte a riconoscere il combattente, poi sempre<br />
più elaborati sistemi di segni volti a distinguerne<br />
i programmi, le identità etico-culturali, i messaggi<br />
allegorico-politici.<br />
Il carattere agonistico-spettacolare di giostre e<br />
tornei e pertanto ben delineato già dalle origini<br />
e ne favorì l’inserimento negli intrattenimenti<br />
indetti sia in occasione di avvenimenti connessi<br />
con la loro identità guerresca, quali celebrazioni<br />
di vittorie o investiture di cavalieri, sia in concomitanza<br />
con ricorrenze gioiose concernenti la<br />
famiglia del Principe (nozze e battesimi) o la visita<br />
nella città di personaggi illustri. In entrambi<br />
i casi l’omaggio, vuoi ai vincitori, vuoi alla casa<br />
regnante o al visitatore di riguardo, era evidenziato<br />
dalla posizione preminente che questi personaggi,<br />
raccolti in un palco d’onore appositamente<br />
predisposto e addobbato, occupavano tra<br />
il pubblico.<br />
Quanto alle armature si nota, tra XII e XVII secolo,<br />
lo stesso processo teso a divaricare la distanza<br />
tra quelle da guerra e quelle da battaglia<br />
simulata.<br />
A partire dal Cinquecento, con l’ormai completa<br />
armatura “a piastre”, l’uso dello scudo diventa<br />
pleonastico e tende a scomparire dallo scontro<br />
quando non viene comunque mantenuto, in dimensioni<br />
molto ridotte, come supporto dell’insegna<br />
araldica, a sua volta però molto più presente<br />
nel cimiero (sull’elmo).<br />
Tendono anche a scomparire le difese da gamba,<br />
anche perché con tale accorgimento si vuol<br />
sottolineare che l’area da colpire, nella figura<br />
del giostrante, è esclusivamente quella toracica.<br />
Infine, un indirizzo tecnico-stilistico inaugurato<br />
nel Trecento ma che giunge al suo acme nel<br />
Cinquecento introduce nell’armamento difensivo<br />
(specie nella “corazza”, cioè nel sistema di<br />
difesa toracico-dorsale, e nel cimiero, che tende<br />
a trasformarsi in cresta) una serie di elementi<br />
archeologico-antichizzanti, di citazioni desunte<br />
dall’armamento greco-romano.<br />
Ne risulta uno stile sincretistico nuovo, che comporta<br />
soluzioni funzionali ed estetiche talora bizzarre,<br />
talora di alto effetto spettacolare.<br />
Da quanto detto è emerso quindi che:<br />
Il carattere “spettacolare” delle attività a cavallo<br />
EQUITAZIONE<br />
non è ricercato solo oggi, ma precoce nell’evoluzione<br />
degli scontri a cavallo;<br />
Il carattere “sportivo” degli scontri a cavallo<br />
(al quale oggi, almeno in Italia, non è dedicata<br />
molta attenzione), è anch’esso precoce nell’evoluzione<br />
degli scontri, camminando di pari passo<br />
con quello “spettacolare”;<br />
Il carattere “storico rievocativo” non è appannaggio<br />
solo dei nostri giorni.<br />
Affermazioni queste che ci devono invitare ad un<br />
opportuno equilibrio fra i vari elementi, calibrato<br />
di volta in volta in base all’epoca ed al contesto<br />
rappresentato.<br />
M° Salvatore Lana<br />
Maestro d’Armi<br />
Settore Equitazione Storica e Spettacolare
47<br />
SCHERMA<br />
Triestina di nascita, una “mula” nata il primo settembre del 1979, Margherita Granbassi è un’appassionata schermitrice italiana.<br />
Specializzata nel fioretto, ha recentemente conquistato due medaglie di bronzo olimpiche a Pechino 2008.<br />
Cresce nell’Associazione <strong>Sport</strong> Udinese, sotto la guida del Maestro Andrea Magro; dal 2001 è invece in forza nel gruppo sportivo<br />
dei Carabinieri e allenata da Giulio Tomassini.<br />
Nelle categorie giovanili ha vinto 3 titoli nazionali Under20, un argento ai Mondiali Cadetti e un argento ai Mondiali Giovani e<br />
per 2 volte si è aggiudicata la classifica finale della Coppa del Mondo Giovani.<br />
A livello senior individuale si è affermata vincendo la Coppa del Mondo 2005, dopo il 10° posto ai Mondiali 2003 e alla XXVIII<br />
Olimpiade. Tra le vittorie a squadre: le Universiadi 1999 (argento nel 2001), l’Europeo 2001 e il Mondiale 2004 e più recentemente<br />
2005 ha conquistato il primo posto nel Campionato Europeo a squadre. Raggiunge nel Ranking mondiale il primo posto<br />
il <strong>16</strong> maggio 2005.<br />
Al campionato mondiale di scherma 2006 svoltosi a Torino si è laureata campionessa mondiale di fioretto femminile, battendo<br />
dapprima in semifinale Giovanna Trillini, poi in finale Valentina Vezzali.<br />
Nel 2007 ottiene le medaglie di bronzo (individuale ed a squadre) ai Campionati Europei di Gand ed il secondo posto e quindi<br />
la medaglia d’Argento al Mondiale di San Pietroburgo 2007 nuovamente contro Valentina Vezzali.<br />
L’11 agosto 2008 si è qualificata per le semifinali di fioretto individuale dei giochi della XXIX Olimpiade; eliminata dalla Vezzali,<br />
ha conquistato nella finale per il 3° posto la medaglia di bronzo sconfiggendo per 15 a 12 l’altra italiana Giovanna Trillini.<br />
Il <strong>16</strong> agosto sempre nell’ambito di Pechino 2008 vince il bronzo anche nella gara a squadre. Nell’autunno del 2008, ex abrupto,<br />
intraprende la carriera giornalistica, entrando a far parte dell’edizione 2008-2009 della trasmissione Anno Zero su Rai Due al<br />
fianco di Michele Santoro, prendendo il posto di Beatrice Borromeo.<br />
A seguito di questa partecipazione, e a causa del fatto che i Carabinieri non le concedono l’aspettativa fino a giugno 2009 da lei<br />
richiesta, il 15 ottobre 2008, Margherita si congeda dall’Arma.<br />
Il Medagliere<br />
OLIMPIADI Atene 2004: 10a individuale<br />
Pechino 2008: 3° individuale e 3° gara a squadre<br />
CAMPIONATI DEL MONDO<br />
Lisbona 2002: 22a individuale, 7a a squadre<br />
L’Havana 2003: 10a individuale, 4a a squadre<br />
New York 2004: oro a squadre<br />
Lipsia 2005: 17a individuale, 7a a squadre<br />
Torino 2006: oro individuale, argento a squadre<br />
CAMPIONATI DEL MONDO GIOVANI<br />
Puerto de la Cruz Tenerife 1997: bronzo a squadre<br />
Valencia Venezuela 1998: argento a squadre<br />
Keszthely 1999: argento individuale, bronzo a squadre<br />
CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI<br />
Parigi 1995: argento individuale<br />
CAMPIONATI EUROPEI<br />
Coblenza 2001: oro a squadre<br />
Mosca 2002: 6a a squadre<br />
Copenhagen 2004: 9a individuale, bronzo a squadre<br />
Zalaegerszeg 2005: 18a individuale, oro a squadre<br />
UNIVERSIADI<br />
Palma de Mallorca 1999: oro a squadre<br />
Pechino 2001: argento a squadre<br />
Izmir 2005: argento individuale, oro a squadre<br />
COPPA DEL MONDO<br />
2002-2003: 14a (12a San Pietroburgo, 41a Torino,<br />
7a Atene, 14a Salisburgo, 12a Budapest, 12a<br />
Parigi, 34a Lipsia, 19a Buenos Aires, 18a New<br />
York, 3a L’Havana)<br />
2003-2004: 9a (7a Aqaba, 6a Como, 10a Salisburgo,<br />
19a Seoul, 6a Shangai, 11a Atene, 6a<br />
Fukui, 3a San Pietroburgo, 7a Marsiglia, 9a Lipsia,<br />
33a Budapest, 17a New York, 5a L’Havana)<br />
2004-2005: 1a (1a Seoul, 9a Shangai, 3a Tokyo,<br />
3a San Pietroburgo, 9a Danzica, 5a Salisburgo,<br />
9a Budapest, 9a Las Vegas)<br />
2005-2006: 7a (9a Seoul, 13a Shangai, 3a Tokyo,<br />
9a Salisburgo, 6a San Pietroburgo, 21a<br />
Lipsia, 19a Danzica, 12a Marsiglia, 10a Las<br />
Vegas, 12 a L’Havana, 1a Torino)<br />
2006-2007: 6a Salisburgo, 11a Danzica, 18a<br />
San Pietroburgo, 9a Marsiglia, 1a Seoul, 3a<br />
Shangai, 9a Tokyo, 9a L’Havana, 3a Las Vegas<br />
CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI<br />
2000: bronzo individuale, bronzo a squadre<br />
2001: 6a individuale<br />
2002: 6a individuale<br />
2003: 27a individuale, argento a squadre<br />
2004: bronzo individuale, oro a squadre<br />
2005: argento individuale<br />
2006: bronzo individuale
48<br />
Villaggio Italia:<br />
incontro con i campioni di Pechino 2008<br />
NOTIZIE FLASH<br />
“Villaggio Italia”, realizzata dall’associazione di volontariato Andromeda Regione Veneto onlus di Padova dal 17 al 27<br />
settembre 2008, è stato un progetto che ha consentito la creazione di “ un salotto urbano” che ha visto la partecipazione di<br />
<strong>numero</strong>se personalità politiche ed istituzionali che si sono confrontate su varie tematiche locali e nazionali, fra le quali la<br />
lotta contro la droga e contro gli spacciatori sempre più <strong>numero</strong>si nella nostra città.<br />
L’evento è stato volutamente realizzato vicino alla famigerata via Anelli per aiutare i cittadini padovani a riappropriarsi di un<br />
rione oramai da tempo soggetto a degrado e delinquenza causati principalmente dalla presenza di immigrati clandestini.<br />
Non poteva mancare all’interno di questo significativo momento sociale la testimonianza di coloro che vivono seguendo sani<br />
stili di vita e praticando, dunque, attività sportiva a livello agonistico.<br />
Sabato 20 settembre “Villaggio Italia” ha, così, presentato alcuni medagliati delle ultime olimpiadi di Pechino 2008, fra i<br />
quali ricordiamo Chiara Cainero, oro nel tiro a volo, Andrea Minguzzi, oro nella lotta Greco -Romana , Andrea Facchin bronzo<br />
nella canoa, Simone Raineri argento nel canottaggio, Margherita Granbassi, 2 bronzi nel fioretto.<br />
La serata, moderata dal giornalista Dimitri Canello del Corriere della Sera, ha visto un positivo dibattito e confronto fra<br />
alcuni dei migliori rappresentanti dello sport italiano ed il pubblico, fra i quali vi erano tanti giovani appartenenti alle polisportive<br />
cittadine e provinciali.<br />
Il messaggio dei campioni è stato molto chiaro : qualsiasi obiettivo di vita che ognuno si propone di raggiungere necessita<br />
di impegno, fatica, determinazione, costanza. Solo così si ottengono importanti traguardi e soddisfazioni che possono maggiormente<br />
rinforzare la propria personalità e autostima.<br />
La serata ha rispettato l’obiettivo di “Villaggio Italia”mettendo in risalto il concetto che, anche nello sport, la droga è solo un<br />
aiuto ingannevole e non concreto e che il suo uso causa nel tempo, non solo peggioramento nelle prestazioni, ma danneggia<br />
irrimediabilmente la psiche, senza risultati veramente concreti.<br />
Infatti molta parte del dibattito è ruotata intorno al concetto di doping e di droga e quindi del tentativo, in atto, nel mondo<br />
sportivo degli ultimi anni di cambiare e spesso mutare a proprio favore le performances sportive.<br />
E così, Andromeda ha potuto ancora una volta rimanere fedele alla sua visione programmatica che ruota intorno alla sicurezza,<br />
che non è solo quella data dalla tranquillità nelle nostre città e quindi dalla prevenzione delle cause sociali dei crimini,<br />
ma anche l’esaltazione di una vita sana e piena di valori, in questo caso sportivi. L’essenza dello sport, infatti, è quella di<br />
competere, in maniera spesso anche dura – questo il messaggio dei campioni olimpionici. Ma il traguardo della vittoria non<br />
deve mai diventare foriero di danni né fisici né mentali, soprattutto oggi, in una società basata sull’apparenza e sul relativismo<br />
più spietato.<br />
Concludendo non possiamo che ringraziare doverosamente questi campioni glorie per tutti gli italiani e per la nostra nazione.<br />
Ass. Andromeda
49<br />
Scherma e Teatro<br />
il 14 e 15 Febbraio interessante stage in Puglia<br />
FERRARA 7 / 8 FEBBRAIO 2009<br />
“FESTA IN FIERA” LA FIERA PER TUTTI<br />
Per l’ingresso ridotto ritagliate l’inserzione e<br />
presentatelo alla cassa<br />
NOTIZIE FLASH<br />
Un importante master class sul duello scenico si terrà in Puglia ad Oria (BR) il 14 e 15<br />
Febbraio prossimo. Fra i docenti Ran Arthur Braun, di origini israeliane, uno dei maggiori<br />
coreografi europei. Recentemente ha pubblicato il volume “L’arte scenica del combattimento”,<br />
in collaborazione con il M° Antonio Merendoni.<br />
Ran, formatosi alla prestigiosa scuola di Tony Wolf, coreografo di combattimento per la<br />
trilogia cinematografica “Il Signore degli Anelli”, è il principale fondatore della Scuola<br />
Brancaleoni, centro internazionale per il combattimento teatrale e storico ed organizza<br />
seminari internazionali dedicati alle diverse sfumature dell’arte scenica del combattimento.<br />
A promuovere la Master Class, il Maestro d’Arme Salvatore Lana che sull’argomento<br />
dichiara:<br />
Rappresentare adeguatamente un duello sulla scena di un teatro, o sul set cinematografico,<br />
è cosa assai difficile e che richiede un allenamento specifico da parte degli<br />
attori che partecipano alla coreografia. Perfetta sincronia dei movimenti e ritmo scenico<br />
devono formare un connubio ben riuscito affinché il duello risulti realistico ed avvincente.<br />
I dettagli storici devono poi essere ricostruiti filologicamente con scrupolosità ed<br />
attenzione ai particolari, attingendo a fonti attendibili ed all’esperienza di chi conosce<br />
l’evoluzione della scherma nelle diverse epoche. È questo il ruolo della figura del Maestro<br />
d’Armi nel teatro e nel cinema, settori che sovente ricorrono alla rappresentazione<br />
del duello d’onore, o di altro genere di confronto schermistico tra due avversari.<br />
Ogni scena di duello richiede un lungo lavoro di preparazione quanto all’ambientazione<br />
ed alla scelta di un corredo di armi ed abbigliamento adeguati all’epoca ed al contesto<br />
storico e geografico, ma soprattutto richiede un perfetto interscambio tra gli attori, avversari<br />
nella finzione scenica, ma indispensabilmente partners affiatati nella coreografia<br />
schermistica.<br />
La scissione tra l’istintualità nel portare l’arma e nell’interpretazione dell’antagonismo<br />
tra i rivali da un lato, ed il prodursi di un ritmo scenico nell’ambito di una coreografia<br />
prestabilita dall’altro, è la cifra principale del lavoro del maestro che si applica ad insegnare<br />
agli attori.<br />
Le difficoltà iniziali si superano col progredire della confidenza con l’arma da parte dell’attore,<br />
confidenza che non può darsi che attraverso l’esercizio schermistico in se stesso.<br />
L’acquisizione dei fondamentali tecnici è infatti la base indispensabile per il realismo<br />
dei movimenti e, naturalmente, per l’esecuzione in sicurezza della coreografia.<br />
Solo dopo aver imparato a portare l’arma, l’attore sarà in grado di concepire il rischio che<br />
deriva dal suo maneggio, benché strumento di finzione scenica reso inoffensivo. L’arma<br />
è intrinsecamente pericolosa ed imparare a conoscerne il feedback è il primo passo verso<br />
la capacità di interpretare un duellante, insieme naturalmente all’acquisizione degli<br />
altri fondamentali tecnico-schermistici relativi alla correttezza della postura, sia statica<br />
che dinamica.<br />
Come si è detto è lo studio dell’epoca storica a fornire i limiti di libertà espressiva e scenografica,<br />
ed il confronto con i trattati (o, se disponibili, le illustrazioni dell’epoca) è solo<br />
il punto di partenza per una riproduzione approfondita della scherma dell’epoca sotto la<br />
guida di un maestro esperto.<br />
Per informazioni contattare il M° Lana al 320/0696566<br />
o tramite mail a puglia@sportnazionale.it
50 04<br />
Pechino<br />
Nel mese di settembre il M° Bruno Marmeni<br />
è stato ospite d’onore ai Giochi Paralimpici,<br />
invito fatto dal Presidente del Comitato<br />
Paralimpico Internazionale, Sir Philip Craven.<br />
Durante i Giochi vi sono state delle conviviali<br />
organizzate dai vari Comitati Paralimpici Nazionali.<br />
Il maestro Carmeni è stato ospite del Comitato<br />
Paralimpico Cinese e della Federazione <strong>Sport</strong><br />
non Vedenti Cinese.<br />
In questa occasione ha ricevuto un ennesimo<br />
riconoscimento.<br />
Nella riproduzione in oro vi sono dodici atlete<br />
sorde ed alcune non vedenti che si sono allineate<br />
a rappresentare una sola persona come<br />
una divinità dalle 24 braccia.<br />
A consegnare tale riconoscimento è stata la<br />
signora Chai Ling.<br />
Questo ennesimo riconoscimento ottenuto dalla<br />
delegazione che ha conquistato il maggior<br />
<strong>numero</strong> di medaglie, sia ai Giochi Olimpici che<br />
Paralimpici, attesta la stima internazionale della<br />
quale gode il maestro Carmeni.<br />
Salerno<br />
Si è svolta il 3 Dicembre a Salerno presso<br />
la sala “G. Bottiglieri” di Palazzo Sant’Agostino,<br />
la cerimonia di consegna delle Benemerenze<br />
<strong>Sport</strong>ive del C. O. N. I. del 2008.<br />
L’evento è stato promosso dal Comitato Provinciale<br />
del C. O. N. I. di Salerno presenziato da<br />
Guglielmo Talento.<br />
Tra i vincitori delle Benemerenze <strong>Sport</strong>ive<br />
spicca il nome del Presidente Regionale della<br />
Campania C. N. S. Fiamma <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
Dr. Vincenzo Mancuso “Distintivo di Bronzo”<br />
nella categoria Cittadini.<br />
Un uomo che ha saputo distinguersi nello<br />
<strong>Sport</strong>, oltre che per l’impegno e la passione,<br />
anche per i valori di lealtà, rispetto e correttezza.<br />
Come da tradizione a fine anno il C.O.N.I.<br />
Provinciale premia gli atleti, dirigenti, tecnici,<br />
cittadini, ufficiali di gara ed associazioni spor-<br />
tive che si sono distinti nel 2008. Inoltre è un occasione<br />
importante per incontrarsi e scambiarsi<br />
gli auguri tra tutti gli attori dello sport.<br />
Tantissime le autorità presenti in sala che<br />
sono state coinvolte nella consegna dei vari<br />
premi.<br />
Pescara<br />
Acquisizione di diploma istruttore e di patente<br />
internazionale istruttore danza classica, moderna,<br />
jazz e folkloristica formazione coreografica<br />
teatro ginnastica aerobica e generale.<br />
I corsi e stages si svolgeranno nel fine settimana<br />
e saranno suddivisi in 1°, 2° e 3° livello;<br />
La durata dei corsi è di 2, 4 o 6 mesi a seconda<br />
del livello scelto;<br />
Lo svolgimento dei corsi avrà luogo presso le<br />
seguenti sedi: palestra “I.A.M.A.& D.A.” in Via<br />
S.Stefano n° 5 – Silvi Marina (TE) e palestra<br />
“W.A.S.C.A. International” in Via Renato Berardinucci<br />
103/1 – Pescara; L’inizio dei corsi è<br />
fissato con inizio il 24 Gennaio 2009 ore 10.00<br />
presso la palestra “I.A.M.A.& D.A.” di Silvi Marina<br />
(TE) in Via S.Stefano n° 5.<br />
La Direzione Tecnica Internazionale è stata<br />
affidata alla pluri-campionessa TETIANA<br />
SHCHUKINA COCIERGNINA, operante<br />
in Italia già da diversi anni, proveniente dalla famosa<br />
Filarmonica Ucraina (fucina dei più grandi<br />
ballerini del mondo), nonchè vincitrice del grande<br />
Festival della Danza in ex Unione Sovietica<br />
nel 1985.Tutti gli interessati potranno richiedere<br />
informazioni dettagliate sulla durata dei corsi, i<br />
costi ed i requisiti necessari di partecipazione,<br />
contattando la Segreteria al n° 328/7<strong>16</strong>7040 (responsabile<br />
associazione I.A.M.A.&.D.A.).Coloro<br />
che supereranno gli esami finali riceveranno il<br />
pass internazionale ed il diploma internazionale<br />
con certificazione europea.<br />
LE SOCIETA’ CI<br />
Palermo<br />
Venerdì 10 ottobre 2008 presso la Palestra di<br />
Atletica Pesante di Palermo, si concluso il secondo<br />
corso di Difesa Personale per il Corpo di<br />
Polizia Municipale di Palermo.<br />
Provenienti da svariati reparti del Comando, gli<br />
operatori della Polizia Municipale si sono ritrovati<br />
ogni giorno, per un periodo di 10 giorni per<br />
complessive 60 ore di studio teorico-pratico sulla<br />
difesa personale, a seguire le lezioni dei docenti<br />
anch’essi appartenenti al Corpo di Polizia<br />
Municipale.<br />
Diritto Penale, Psicologia Applicata, e tantissima<br />
pratica sono stati gli argomenti e il risultato è<br />
stato straordinario sia per la costanza mostrata<br />
dai partecipanti che per gli sforzi fisici profusi<br />
specialmente per coloro i quali che da molto<br />
tempo non praticavano attività motoria.<br />
32 i partecipanti a questo secondo corso (29<br />
settembre - 10ottobre 2008) che hanno acquisito<br />
gli elementi base di 1° livello che prevede<br />
il metodo M.G.A. (Metodo Globale Autodifesa)<br />
integrate da alcune tecniche specifiche per la<br />
difesa dell’arma e l’ammanettamento e come<br />
per il corso precedente, anche questo secondo<br />
appuntamento ha riscontrato un forte interesse<br />
da parte di tutti i partecipanti.<br />
Nella giornata di chiusura gli operatori della Polizia<br />
Municipale hanno dato un saggio di ciò che<br />
avevano appreso durante il corso guadagnandosi<br />
un meritato plauso, cedendo di fatto il testimone<br />
ad altri 34 colleghi che da lunedì 13 ottobre daranno<br />
vita al terzo corso di Difesa Personale.<br />
San Vito Lo Capo (TP)<br />
Una bellissima giornata estiva ha tenuto a battesimo<br />
la prima edizione del Triathlon Sprint San<br />
Vito Lo Capo “ Memorial Roberto Miceli “sulla<br />
distanza di 750m nuoto, 20 km bici e 5 km corsa,<br />
organizzato dal Triathlon Team Trapani e dall’Hotel<br />
Mediterraneo in collaborazione con l’ Associazione<br />
Operatori Turistici Sanvitesi e il Centro<br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>Sport</strong>ivo Fiamma . A scrivere il primo<br />
nome nell’albo d’ oro dei vincitori un atleta pre-
04<br />
SCRIVONO<br />
stigioso di caratura internazionale del C.S. Carabinieri,<br />
Giuseppe Ferraro campione mondiale<br />
nel 2007, che si è aggiudicato la gara nel tempo<br />
di 58’12” precedendo nell’ordine Vincenzo Dolce<br />
dell’Iron Team Palermo, Enrico Vinciguerra e Davide<br />
Caragliano del Cus Catania, Martino Goretti<br />
Canottieri Irno; migliore dei Trapanesi Vincenzo<br />
Bua ventiduesimo.<br />
In campo femminile una straordinaria Flavia<br />
Fernandes, Brasiliana di buon livello, dell’Iron<br />
Team Palermo in 1h06’35”, addirittura decima<br />
assoluta, ha staccato nettamente Maria Grazia<br />
Prestigiacomo dell’Atletica Mondello e Giusi<br />
Sanfilippo del <strong>Sport</strong> Estreme Catania.<br />
La manifestazione, valida per il campionato<br />
regionale giovani ed Age-Group e campionato<br />
regionale Fiamma, ha visto assegnare i titoli a<br />
Noemi Sercia fra le allieve e Federica Cerniglaro<br />
fra le cadette del Triathlon Team Trapani, a Igor<br />
Palisano (allievi) e Salvatore Levantino (cadetti)<br />
della <strong>Sport</strong> Virtus e Riccardo Guglielmino del GS<br />
Sicilia Triathlon fra gli Junior.<br />
Angela Li Destri (<strong>Sport</strong> Estreme CT), Maria Grazia<br />
Prestigiacomo (Atletica Mondello), Giusi<br />
Sanfilippo (<strong>Sport</strong> Estreme CT), Gabriella Mazza<br />
(Multisport CT), Matteo Giammona (<strong>Sport</strong> Virus),<br />
Giovanni Giordano (Iron Team Pa), Francesco<br />
Borrello (Siracusa Triathlon), Matteo Campo<br />
(Triathlon Team TP), Vito Siracusa (Triathlon<br />
Team TP), Nicolo’ Badagliacco (Nadir Palermo),<br />
Daniele Enriquez (<strong>Sport</strong> Virtus), Enrico Vinciguerra<br />
(Cus Catania), Vincenzo Dolce (Iron Team Pa)<br />
si sono aggiudicati i titoli regionali<br />
age-group. In apertura si è disputata la finale del<br />
circuito Tri-Kids Isole Cup che ha visto vincere<br />
nei cuccioli Luigi Stabile del Triteam Tp e Maria<br />
Colaianni dell’Atletica Mondello, negli esordienti<br />
Andrea Cernigliaro del Triteam Tp e Federica<br />
Buscaino dell’Aquarius Nuoto Tp, nei ragazzi<br />
Alessio Costa dell’Atletica Mondello e Martina<br />
Tartaglia dell’Aquarius Nuoto Tp.<br />
Molto apprezzato da tutti i triathleti ed accompagnatori<br />
il ristoro finale a base principalmente<br />
di Cous Cous, nota pietanza locale, messo magistralmente<br />
a disposizione dalla Famiglia Miceli,<br />
promotore dell’evento, a cui va un doveroso<br />
ringraziamento per aver dato la possibilita’ di<br />
far conoscere questa meravigliosa disciplina e<br />
questo angolo incantevole della nostra Provincia<br />
con il suo splendido mare.