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SN numero 16 - Sport Nazionale

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Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – DL 353/2003 (conv. In L..27/02/04 n..46) art. 1, comma 1 CNS-VE. In caso di mancato recapito restituire all’ufficio di venezia cmp<br />

detentore del conto per la restituzione previo pagamento resi<br />

bimestrale bimestrale - n°<strong>16</strong> - gennaio/febbraio gennaio/febbraio 2009 - Euro 3,00<br />

Softair<br />

sviluppi di<br />

un gioco<br />

Equitazione<br />

le scuole regionali<br />

Interviste<br />

Marco Carta<br />

e Ignazio La Russa<br />

Subacquea<br />

finalmente un albo istruttori


In copertina ragazza Softair<br />

Abbonamenti - 5 copie € 10,00<br />

9633 copie di questo <strong>numero</strong><br />

spedite per abbonamento postale<br />

ALLE SOCIETÁ AFFILIATE<br />

DIVENTA PROTAGONISTA<br />

SPORT NAZIONALE<br />

Stampato per conto del:<br />

CENTRO NAZIONALE SPORTIVO FIAMMA<br />

SPORT NAZIONALE<br />

ANNO V Gennaio - Febbraio 2009<br />

Numero <strong>16</strong><br />

Direttore Responsabile:<br />

Paolo Lazzaro<br />

Direttore Editoriale:<br />

Vito Orlando<br />

Comitato di Direzione:<br />

Fiorenzo Pesce, Stefano Tringali, Roberto Avena,<br />

Antonio Albano, Achille Reali, Ilario Lazzaroni,<br />

Cesare Mevoli<br />

Redazione:<br />

Via Panisperna, 209 - 00184 Roma<br />

Fax 06 23328443<br />

Amministrazione:<br />

Via Panisperna, 209 - 00184 Roma<br />

Fax 06 23328443<br />

Grafica ed impaginazione:<br />

Mauro Andrighetti - Tel.041 928384<br />

mail: andrighettiferrarese@libero.it<br />

Archivio fotografico:<br />

<strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

Stampa:<br />

Comp Editoriale Veneta<br />

Via Cappelletto, 12 - 30170 Mestre (VE)<br />

Tel 041 2517411<br />

Editore:<br />

1000 Idee S.r.l.<br />

Via Tevere, 2/C - 30173 Mestre (VE)<br />

Pubblicità:<br />

1000 Idee S.r.l.<br />

Via Tevere, 2/C - 30173 Mestre (VE)<br />

Fax 06 23328443 tel. 041262<strong>16</strong>79<br />

mail: info@1000idee.net<br />

InvioArticoli e Foto:<br />

<strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

C.P. 235 Mestre 8 - 30170 Mestre (VE)<br />

Tel. 041 262<strong>16</strong>79<br />

mail: info@sportnazionale.it<br />

Copie Stampate: 30.000<br />

Distribuzione:<br />

Abbonamento Postale<br />

Registrazione:<br />

Tribunale di Venezia N° 30 del 2/10/06<br />

Iscrizione al ROC n° 17639 del 25.11.2008<br />

Attraverso le nostre pagine hai l’opportunità di raggiungere un <strong>numero</strong> infinito di appassionati. Siamo un formidabile veicolo di comunicazione, e tutto questo può<br />

essere a tua disposizione. Stampiamo annualmente 150.000 copie e bimestralmente raggiungiamo 30.000 diversi utenti, di cui 10.000 con abbonamento postale.<br />

Stimiamo che i nostri lettori superano le 35.000 unità, con dati in continua crescita.<br />

Diventa protagonista due volte, la prima nel realizzare il tuo evento, la seconda nel raccontarlo ai nostri lettori. Diventa il nostro inviato speciale sul tuo territorio, inviaci<br />

le notizie, i tuoi articoli e le più belle foto che disponi.


6<br />

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25<br />

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49<br />

6 - Marco Carta<br />

Intervista<br />

Softair<br />

SOMMARIO<br />

7 - Difendiamo la natura<br />

8 - Cos’è questa disciplina<br />

10 - I corsi qualificati<br />

11 - Softair in fiera<br />

12 - Le calzature<br />

14 - Militaria Expo Ferrara<br />

17 - L’intervista al Ministro La Russa<br />

18 - Il Re soldato<br />

19 - Le armi NBC<br />

Subacquea<br />

20 - L’Albo istruttori<br />

21 - Un’immersione in Ungheria<br />

Arti marziali<br />

27 - Memorial Falcone Borsellino<br />

29 - L’isola che non c’è<br />

31 - Ju jutsu a Mosca<br />

32 - Takemusu Ju jutsu<br />

34 - Kimono d’oro<br />

35 - Karate Shotokan<br />

36 - Kobudo e Krav Maga<br />

Equitazione<br />

37 - EquiEtologia<br />

39 - Lettiera biologica<br />

40 - Allevatori a Verona<br />

41 - Cavalli inutili - SER<br />

43 - Dipartimento equitazione<br />

Notizie<br />

47 - Vita di una campionessa<br />

48 - Villaggio Italia<br />

49 - Scherma e teatro<br />

50 - Le società ci scrivono


04 4<br />

Siamo ormai giunti al quinto anno della<br />

nostra rivista. Inizialmente nata in sordina<br />

e discontinua nelle sue uscite poi, sempre<br />

più consistente per pagine, argomentazioni<br />

e cadenza. Da due anni ha ormai consolidato<br />

la caratteristica bimestrale e si è dotata<br />

di una simpatica e funzionale veste grafica,<br />

implementando continuamente il <strong>numero</strong><br />

dei lettori e degli abbonati, che oggi superano<br />

le 10.000 unità.<br />

Un successo dovuto a tanti amici appassionati<br />

che hanno creduto in questa esperienza<br />

editoriale “anomala”. Infatti, essa rappresenta<br />

il mondo sportivo praticato e non<br />

teorizzato o quello sterile amministrativo. Ci<br />

contrapponiamo alla burocratizzazione dello<br />

sport perché è il vero doping dello sport di<br />

base. La rivista rappresenta la parte sana<br />

della nazione, la quale desidera fare attività<br />

motoria per piacere, per il proprio benessere<br />

fisico e psichico. I nostri atleti non ipotecano<br />

il proprio futuro e la loro vita per raggiungere<br />

un risultato effimero, vogliono raggiungere<br />

gli obiettivi prefissati senza compromessi<br />

e senza distruggersi la vita.<br />

Nel praticare l’attività sportiva il fine non<br />

è la borsa o la gloria, è semplicemente la<br />

passione e il desiderio di fornire un senso<br />

compiuto alla propria esistenza.<br />

Spesso sono gli sport minori a stimolare i<br />

sentimenti degli atleti e a coinvolgerli in<br />

discipline che non li faranno mai divenire<br />

ricchi o famosi ma perseguire lo sport vero,<br />

quello che raccontiamo in queste pagine.<br />

Ecco l’importanza della nostra missione: essere<br />

vicini a chi lo sport lo pratica davvero e<br />

raccontare le loro storie.<br />

Questo è il successo di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>, rivista<br />

anomala perché non è specifica di alcuna<br />

disciplina ma le coinvolge tutte e spesso<br />

soccorre una o l’altra attività, fornendo<br />

spazio redazionale, per farle maggiormente<br />

conoscere e aiutarle d essere meglio divulgate.<br />

Attorno ad essa si forgia e si consolida un<br />

mondo umano che s’erge come una barriera<br />

contro il dilagare dell’indifferenza e della<br />

massificazione. Dare voce alle loro attività è<br />

sinonimo di una cultura di controinformazione<br />

che vuole salvare le individuali tradizioni<br />

dei piccoli gruppi, che tutti assieme formano<br />

la vera ricchezza del patrimonio umano<br />

italiano.<br />

LETTERA AGLI<br />

ASSOCIATI<br />

Questo <strong>numero</strong> lo dedichiamo al Softair,<br />

una disciplina sportiva che ha la sua anzianità<br />

ma relativamente nuova per il nostro<br />

Centro.<br />

Su sollecitazione di alcune società affiliate<br />

ho iniziato ad interessarmi di questo sport<br />

e, unitamente ad alcuni esperti collaboratori<br />

ho iniziato ad addentrarmi in questo<br />

mondo particolare, sfatando preconcetti<br />

ed errate interpretazioni che la collettività<br />

può avanzare.<br />

Innanzi tutto ho scoperto uno spirito molto<br />

giovanile, anche se alcuni appassionati<br />

anagraficamente non possono più definirsi<br />

tali. Nel contempo ho trovato un mondo abbandonato<br />

a sé stesso, persone vilmente<br />

utilizzate e sfruttate per ingrossare il tesseramento<br />

di una o l’altra organizzazione,<br />

persone lasciate sole con i loro problemi, o<br />

volutamente informate male.<br />

Non immaginavo che esistessero nel panorama<br />

sportivo italiano situazioni simili.<br />

In un incontro con Traversa, Battista, Ivassich<br />

e Bellina, miei punti di riferimento,<br />

abbiamo deciso di scendere in campo con<br />

tutta la forza e l’impegno di un Ente storico<br />

ed importante qual è <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>.<br />

Il primo quesito che ci siamo posti è stato:<br />

come possiamo aiutare i gruppi del softair?<br />

Di cosa hanno veramente necessità?<br />

A queste domande le risposte sono arrivate<br />

automatiche.<br />

Studiare una specifica assicurazione infortuni,<br />

realizzare un supporto amministrativo<br />

e informativo in grado di legittimarli e non<br />

porli in condizioni di rischio giudiziario,<br />

operare in due direzioni creando il settore<br />

amatoriale e il settore agonistico attraver-<br />

EDITORIALE<br />

so uno specifico percorso formativo per<br />

arrivare ad offrire loro un vero campionato<br />

italiano, attivarsi con le amministrazioni<br />

locali e i privati per individuare luoghi di<br />

gioco, realizzare delle partnership commerciali<br />

per contenere i costi dei prodotti.<br />

Tutte questioni importanti e delicate, alcune<br />

delle quali anche impegnative per tempi,<br />

energie ed economie.<br />

Ci siamo detti: ma noi non siamo i paladini<br />

dello sport? E dove possiamo meglio<br />

operare se non dove c’è effettivamente<br />

bisogno della nostra esperienza?<br />

Le linee strategiche adottate sono due:<br />

la prima cercare di risolvere le problematiche<br />

di questi gruppi. Per alcune la cosa<br />

è facile, per altre ci vorrà del tempo ma<br />

l’importante è aver iniziato. La seconda è<br />

costituire una struttura (GAS) alla quale è<br />

affiancato l’Ente ma senza ingerenza e che<br />

opera lasciando piena autonomia a tutte le<br />

società affiliate, anche a quelle aderenti<br />

ad altre organizzazioni che possono fruire<br />

dei nostri servizi e partecipare alle nostre<br />

attività. C’interessa potenziare e divulgare<br />

la disciplina e non porre una bandierina sul<br />

territorio.<br />

La nostra discesa in campo ha scompaginato<br />

le lobby esistenti che, nell’accorgersi<br />

di aver disdegnato per troppo tempo un<br />

settore, anziché recuperare il tempo perduto<br />

e operare con serietà hanno pensato<br />

di avviare una fasulla campagna denigratoria<br />

nei nostri confronti. Ci hanno fatto<br />

un bellissimo regalo e ci hanno impresso<br />

una spinta eccezionale perché le persone<br />

ragionano con la propria testa e non si fanno<br />

condizionare dalle sole parole. Questo<br />

ci ha consentito di ricevere in pochissimo<br />

tempo un gran <strong>numero</strong> di nuove affiliazioni<br />

e, con esse, di aumentare la schiera<br />

dei nostri collaboratori, alcuni veramente<br />

competenti.<br />

Quindi accogliamo questi nuovi associati<br />

tra le nostre attività e, l’invito che rivolgo<br />

a tutte le altre associazioni, è di aiutarli a<br />

raggiungere i loro e i nostri obiettivi.<br />

Fiorenzo Pesce<br />

Presidente <strong>Nazionale</strong>


504<br />

NEWS<br />

COMUNICAZIONI DALLA SEGRETERIA GENERALE<br />

Novità per le Associazioni<br />

Decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185<br />

“Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro<br />

strategico nazionale”pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 280 del 29 novembre 2008 - Suppl. Ordinario n. 263/L<br />

Con il DL 185/08 “anticrisi”, il Governo, ha modificato parzialmente il rapporto delle associazioni con il Fisco.<br />

In particolare (comma 4. art 30 del citato decreto 185) ha soppresso l’art 7 del precedente dl 136/04 che assegnava al<br />

Coni il compito di “certificatore” dell’attività senza fini di lucro delle associazioni sportive dilettantistiche.<br />

In pratica, per beneficiare delle agevolazioni fiscali si può presentare direttamente all’Ufficio delle Entrate competente<br />

per territorio un modello contenete dati certi e verificabili sull’effettiva non commerciabilità dell’associazione.<br />

Per sostenere le associazioni affiliate, in questa delicata fase di trasformazione, la Segreteria Generale è a disposizione<br />

per fornire supporto e , eventualmente compilare i previsti modelli.<br />

Si immagina che a questo decreto possono seguire alcuni emendamenti. La Segreteria vi terrà aggiornati attraverso il<br />

Gestionale Amministrativo. A titolo informativo si riporta l’ art 30 (già in vigore) e copia dell’art 7 (soppresso).<br />

Art. 30. (in vigore) Controlli sui circoli privati<br />

1. I corrispettivi, le quote e i contributi di cui all’articolo 148 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con<br />

decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica<br />

26 ottobre 1972, n. 633 non sono imponibili a condizione che gli enti associativi siano in possesso dei requisiti<br />

qualificanti previsti dalla normativa tributaria e che trasmettano per via telematica all’Agenzia delle entrate i dati e le<br />

notizie rilevanti ai fini fiscali mediante un apposito modello da approvare entro il 31 gennaio 2009 con provvedimento<br />

del Direttore dell’Agenzia delle entrate.<br />

2. Con il medesimo provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabiliti i tempi e le modalità di trasmissione<br />

del modello di cui al comma 1, anche da parte delle associazioni già costituite alla data di entrata in vigore<br />

della presente legge, nonché le modalità di comunicazione da parte dell’Agenzia delle entrate dell’esclusione dai benefici<br />

fiscali in mancanza dei presupposti previsti dalla vigente normativa.<br />

3. L’onere della trasmissione di cui al comma 1 è assolto anche dalle società sportive dilettantistiche di cui all’articolo 90<br />

della legge 27 dicembre 2002, n. 289.<br />

4. L’articolo 7 del decreto legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito dalla legge 27 luglio 2004, n. 186, è soppresso.<br />

5. La disposizione di cui all’articolo 10, comma 8, del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, si applica alle associazioni<br />

e alle altre organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266 che non svolgono attività commerciali<br />

diverse da quelle marginali individuate con decreto interministeriale 25 maggio 1995 e che trasmettono i dati e le<br />

notizie rilevanti ai fini fiscali ai sensi del comma 1.<br />

Sei un’associazione ?<br />

Sei un circolo?<br />

Hai diversi associati?<br />

Vuoi entrare nel turismo senza costi?<br />

TI OFFRIAMO LA POSSIBILITÀ DI DIVENIRE UN UFFICIO<br />

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oggi in Italia ai nostri associati e domani all’estero, ti offriamo una corsia preferenziale.<br />

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6<br />

Marco Carta e` un ragazzo giovane che a soli ven-<br />

titre` anni ha le idee chiare sulla vita e forse anche<br />

per questo ha saputo ottenere un notevole successo<br />

in poco tempo. La sua determinazione e la sua bravura<br />

l’hanno portato a vincere l’edizione 2008 di “AMICI”<br />

nel mese di aprile e nel mese di luglio il “Disco d’oro”<br />

col suo primo album “Ti rincontrero`” (Warner Music).<br />

Il 3 ottobre ha pubblicato il suo secondo album, “in<br />

Concerto” (CD+DVD), tratto dal concerto tenutosi a<br />

Cagliari lo scorso 6 luglio che e` stato un vero trionfo.<br />

Ascoltiamolo ora che e` nel pieno del suo successo.<br />

Ritieni di essere un ragazzo fortunato o avresti voluto<br />

arrivare prima a questo successo?<br />

Si`, sono un ragazzo fortunato; se fossi arrivato prima<br />

al successo di “AMICI” non avrei saputo gestirlo,<br />

quindi va bene cosi`.<br />

Scavando nel tuo passato, ho saputo che hai vissuto<br />

due esperienze molto tristi: la perdita di tuo papa`, a<br />

soli otto anni, e quella di tua mamma, a dieci. Quanto<br />

ha inciso su di te questa esperienza sul piano<br />

professionale?<br />

Tanto, perche` mia madre mi ha trasmesso una certa<br />

determinazione nel lavoro, pero’ c’e` da dire che quel-<br />

la che metto nelle cose che faccio sicuramente deriva<br />

dalla situazione che ho vissuto in seguito alla morte<br />

dei miei genitori.<br />

Cosa significa per te cantare? Cioe`, quando canti<br />

cosa provi, cosa senti?<br />

Io non ho mai fatto surf ma se canto e vocalizzo un<br />

acuto ho la stessa sensazione di quando un surfista<br />

arriva all’apice di un’onda e poi la cavalca.<br />

Canto come evasione dalla quotidianità e dai proble-<br />

mi della vita o canto come forma di rigenerazione di<br />

noi stessi?<br />

Non lo so spiegare; e` una cosa troppo bella per me,<br />

sia quando canto da solo in una stanza vuota che in<br />

mezzo a tanta gente. Certo devo dire che quando ci<br />

sono persone ad ascoltarmi questo mi carica ulterior-<br />

mente. Comunque il canto genera in me vibrazioni<br />

dappertutto; ripeto e` un vero piacere.<br />

In seguito alle esperienze di vita da te vissute ti senti-<br />

resti di affermare che il canto puo` essere una valida<br />

terapia da seguire per chi ha dovuto affrontare dure<br />

realtà?<br />

La chiamerei “Sing Terapy”. Secondo me il canto po-<br />

trebbe servire come terapia, come antidepressivo;<br />

ovviamente ti deve piacere altrimenti una persona si<br />

deprime ancora di piu`.<br />

Ai tanti ragazzi come te che hanno dovuto vivere mo-<br />

INTERVISTA<br />

menti difficili nella vita, cosa ti sentiresti di dire per<br />

correre loro incontro?<br />

Quando una persona ha un grande trauma spesso si<br />

rifugia nella trasgressione e alle volte anche nella<br />

droga come senso di proibizione e come sfogo. La<br />

cosa piu` importante e`, invece, il non lasciarsi anda-<br />

re. Bisogna pensare alle cose sane e belle della vita e<br />

non a cio` che e` un’illusione di poche ore.<br />

La determinazione e la grinta che hai dimostrato nel<br />

voler diventare a tutti i costi un cantante, ti hanno<br />

portato a fare anni di sacrifici per prendere l’aereo<br />

e raggiungere, cosi`, le località dei provini; in parti-<br />

colare so che hai lottato ben cinque anni per poter<br />

partecipare alla trasmissione “Amici” di Maria De Fi-<br />

lippi. C’e` un motivo per cui hai scelto proprio questa<br />

trasmissione?<br />

Si` certo! Adoro Maria mi piace per come parla, per<br />

come ti cattura con la sua voce: e` magnifica; a parte<br />

cio`, per fare oggi il cantante e partire da zero ci vuole<br />

un fondo, un fondo con delle conoscenze, ed anche dei<br />

soldi, che in una realtà come la Sardegna non spesso<br />

si trovano perche` e` un po’ tagliata fuori dal mondo.<br />

Ho provato a fare Sanremo ma anche li` ci volevano<br />

tanti soldi ed una serie di cose che io non avevo.<br />

“Amici” invece, non ti chiede tutto questo: e` come se<br />

prendesse dei talenti dalla strada e desse loro tutto<br />

cio` di cui hanno bisogno. Per questo ho scelto la tra-<br />

smissione di “Amici”.<br />

Quando componi una canzone pensi al pubblico che ti<br />

ascoltera`? Intendo dire se decidi a priori di indirizzar-<br />

ti ad un particolare pubblico (giovane, meno giovane,<br />

mamme ecc.) o questo non ti interessa?<br />

Io, al mio pubblico ci tengo. Quando esterno una cosa<br />

non viene modificata per piacere ad altri anche se mi<br />

pongo sempre la domanda : “questi contenuti possono<br />

piacere”? A questo punto decido, semmai, di mettere<br />

o non mettere una canzone nel mio album ma non di<br />

modificare il mio pensiero.<br />

Il timbro rauco della tua voce e la tua attenzione per<br />

le cosiddette “voci nere”, tra le quali apprezzi quella<br />

di Michael Bolton e di Fausto Leali, pensi che ti porte-<br />

ranno a spostare la tua musica verso il blues?<br />

A me piace molto il soul, amo anche la musica italiana<br />

perche` sono cresciuto a pane e Vasco Rossi. Mia ma-<br />

dre era fissata con Lucio Battisti ed ascoltava sempre<br />

le sue canzoni e la musica italiana in genere, quindi<br />

credo che la passione per la musica sia genetica. Non<br />

esistono pero` solo il bianco e il nero, c’e` anche il gri-<br />

gio, quindi in un album di dodici tracce posso mettere,<br />

ad esempio,<br />

ATTUALITÀ<br />

cinque soul, quattro blues<br />

e tre brani di musica italiana.<br />

Nel tuo album d’esordio, “Ti rincontrero`”, che e` usci-<br />

to il 13 giugno di questo anno, fra le quattro canzoni<br />

inedite quale hai sentito e vissuto di piu` al momento<br />

della composizione del testo?<br />

Nella scelta degli inediti all’inizio mi ha colpito molto<br />

“Ti rincontrero`”; ora, invece, per me e` difficile do-<br />

verne scegliere uno in particolare perche` sono come<br />

quattro figli ed ognuno mi da emozioni diverse.<br />

Ti senti un romantico e sei un po’ geloso? Credi di<br />

trasmettere a sufficienza questo tuo modo di essere<br />

nelle canzoni? Forse sono belle anche perche` sono<br />

vere!<br />

Si`, hai voglia!!! “Ti pretendo”, ad esempio, e` gelo-<br />

sissima invece “Io amo” e` romanticissima.<br />

La cover “Mi ritorni in mente” e` un po’ un omaggio al<br />

tuo idolo Lucio Battisti che, se non sbaglio, era anche<br />

quello di tua mamma. Ti riconosci in questo cantante<br />

per i testi, per la musicalità delle sue canzoni o sem-<br />

plicemente lo apprezzi per la piacevolezza musicale?<br />

Mi riconosco molto nel suo genere musicale. Io lo de-<br />

finisco semplicemente un genio della musica.<br />

Marco Carta e` anche stato di recente protagonista<br />

di MarcoCarta@YourSchool, un live inedito<br />

ed esclusivo che il giovane cantante ha tenuto per la<br />

prima volta all’interno di una scuola di fronte alle<br />

telecamere di MTV e che si puo` visionare on<br />

line su mtv.it/live.<br />

MONICA GARAVAGLIA


7<br />

Particolare attenzione dev’essere posta<br />

dai softgunner –coloro che praticano<br />

lo sport del softair- all’ambiente di<br />

gioco, soprattutto se questo si svolge<br />

all’aperto e in contesti naturali o in determinati<br />

luoghi paesaggistici.<br />

Tutti sappiamo che la plastica ha rivoluzionato<br />

l’esistenza di ogni cittadino,<br />

re-inventando contenitori e abbattendo<br />

il costo dei trasporti e dello spazio.<br />

A questi vantaggi si è aggiunta la realizzazione<br />

di nuovi oggetti, permettendo<br />

di migliorare la qualità della vita.<br />

Un mondo costruito sul petrolio e dei<br />

suoi derivati.<br />

Non poteva mancare anche nel softair<br />

la sostituzione dei tradizionali pallini<br />

di ceramica e di alluminio, con quelli<br />

di plastica.<br />

A differenza degli oggetti di maggiori<br />

dimensioni, questi ultimi difficilmente<br />

hanno la possibilità di essere raccolti e<br />

il loro destino è legato inesorabilmente<br />

alla terra che li avvolge, a testimoniare<br />

che in quel punto alcuni giovani<br />

si sono divertiti a giocare alla guerra.<br />

Eredità che non possiamo lasciare<br />

alle future generazioni. L’alternativa<br />

al divieto del gioco in ambienti aperti<br />

è quello di utilizzare esclusivamente<br />

pallini biodegradabili. Questa drastica<br />

soluzione dev’essere considerata nel<br />

pieno della sua gravità da parte di tutti<br />

SOFTAIR<br />

Qualifichiamo la disciplina attraverso<br />

la difesa ambientale<br />

i softergunner e in particolare da quanti<br />

organizzano i gruppi o i giochi.<br />

Personalmente, come cittadino, detesto<br />

trovare sacchetti di nailon nella battigia<br />

di una spiaggia o bottiglie di plastica<br />

abbandonate nelle boscaglie. Se fossi<br />

costretto a scegliere tra due sole soluzioni:<br />

trovare i pallini di plastica sotto<br />

le foglie cadute in un bosco e il divieto<br />

di gioco all’aperto, non avrei dubbi perché<br />

nessuno ha il diritto di inquinare il<br />

patrimonio naturale, che appartiene a<br />

tutti.<br />

Fortunatamente la tecnica è arrivata a<br />

produrre pallini di buona qualità e dalle<br />

ottime prestazioni, riuscendo a rendere<br />

degradabili i proiettili delle ASG.<br />

Oggi non sussistono più scuse per il<br />

loro utilizzo, si reperiscono facilmente<br />

nei negozi specializzati o altrettanto si<br />

acquistano da internet. Necessariamente<br />

dobbiamo sorvegliare i nostri colleghi<br />

affinché facciano uso dei biodegradabili<br />

nei giochi all’aperto e, dobbiamo<br />

farlo da subito prima che divieti ci obbligano<br />

a misurarci esclusivamente in<br />

spazi chiusi, impossibili duplicati di<br />

ambienti naturali.<br />

Questo è un valido motivo affinché<br />

ognuno di noi utilizzi solo pallini bio<br />

e svolga una funzione di custode della<br />

natura isolando quanti non rispecchiano<br />

questa necessità collettiva.<br />

Non si devono accettare scuse sul loro costo<br />

elevato, è sufficiente sparare qualche<br />

colpo in meno per ottenere la medesima<br />

proporzione di costo/divertimento. Se il<br />

loro utilizzo fosse diffuso, di fronte ad<br />

un mercato così ampio, anche le aziende<br />

investirebbero nella ricerca di prodotti<br />

sempre più facilmente degradabili e le<br />

leggi di mercato consentirebbero una<br />

consistente contrazione dei prezzi.<br />

Come GAS abbiamo sposato la politica<br />

della difesa ambientale intelligente, facciamo<br />

utilizzare solo pallini biodegradabili<br />

e per promuoverli ci siamo adattati<br />

a divenire distributori di BB bio, facendoli<br />

produrre per noi in grandi quantità<br />

e distribuendoli direttamente ai gruppi,<br />

superando la rete commerciale, adottando<br />

lo slogan “dal produttore al consumatore”,<br />

molto in uso in questi momenti di<br />

crisi.<br />

Oggi distribuiamo un prodotto di buona<br />

qualità biodegradabile ad un costo<br />

di poco superiore alla media dei pallini<br />

tradizionali, e siamo convinti che l’amore<br />

verso il softair si dimostri con fatti<br />

concreti.<br />

Questa è un’opportunità che riserviamo<br />

a tutti i softgunner, affinché a nessuno<br />

venga l’idea di toglierci il divertimento<br />

di giocare all’aria aperta e in mezzo alla<br />

natura.<br />

Giulio Tozzato<br />

Pallini da Softair atossici e biodegradabili omologati<br />

da <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> - visita il sito www.softairnazionale.it


04 8<br />

Questa strana disciplina,<br />

tra gioco e sport<br />

Il softair (airsoft in inglese), è l’evoluzione dei<br />

giochi maschili dell’infanzia arricchiti dall’esperienza<br />

dei giocatori e dalla tecnologia, sempre<br />

più vicina alla simulazione della guerra. È uno<br />

sport sociale, cioè di gruppo ma che investe ogni<br />

giocatore di un particolare ruolo all’interno della<br />

squadra, esaltandone predisposizioni e particolarità.<br />

L’utilizzo di attrezzatura, quali fedeli<br />

repliche di armi tattiche e strategiche negli ambienti<br />

urbani o naturali e l’obiettivo di conquista<br />

o difesa delle postazioni, unito all’abbigliamento<br />

rigorosamente militare, lo rendono uno dei giochi<br />

più completi e disinteressati del panorama<br />

sportivo italiano.<br />

Non essendo una disciplina sportiva dal Coni<br />

ed essendo impossibile che venga riconosciuta<br />

tale almeno per i prossimi cinquant’anni subisce<br />

l’influenza negativa di alcuni enti di promozione<br />

sportiva che fanno apparire il proprio riconoscimento<br />

quale riconoscimento diretto del Coni<br />

al softair. Così non è e si gioca sottilmente su<br />

questo aspetto per far credere ai softgunner<br />

degli status che in verità non corrispondono alla<br />

realtà.<br />

Il softair è un gioco e per divenire una disciplina<br />

sportiva deve dotarsi di regole, arbitraggi,<br />

omologazione ed unificazione delle attrezzature,<br />

omologazione dei campi di gioco (vi immaginate<br />

se ogni società di calcio disponesse di impianti<br />

sportivi diversi gli uni dagli altri? Il caos che regnerebbe<br />

in campi così difformi uni dagli altri?) e<br />

di una buona accettazione da parte della comunità.<br />

La Boxe o la Kick sono discipline sportive violente<br />

perché di contrasto, il softair paragonato a<br />

queste è un gioco da educande, eppure loro sono<br />

accettate come tali dalla società e, attraverso le<br />

federazioni nazionali, sono finanziate dal Coni. Il<br />

softair è ancora considerato un’attività di esaltati<br />

e di guerrafondai, non esiste una federazione<br />

e non c’è alcun finanziamento da parte del Coni.<br />

Ecco perché è necessario far chiarezza su quest’aspetto.<br />

L’errata comunicazione e informazione<br />

degli enti di promozione sportiva riconosciuti<br />

dal Coni sembra voluta per tenere sotto tono il<br />

settore e usarlo quale bacino di tesseramento,<br />

senza portare un reale beneficio ai softgunner.<br />

Da queste considerazioni è sorta la necessità di<br />

dar vita ai GAS. Poiché è prematura la costituzione<br />

di una federazione, che ancora oggi sarebbe<br />

di parte, i Gruppi Autonomi Softair hanno l’obiettivo<br />

di preparare il terreno a questa futura realtà.<br />

Per far questo è necessario far prima condividere<br />

e uniformare le regole, realizzare un credibile<br />

regolamento e dotarsi di un ferreo arbitraggio.<br />

Per raggiungere tali obiettivi, il percorso è ancora<br />

lungo. L’apertura delle attività dei GAS a<br />

tutti i softgunner e ai gruppi, senza distinzione di<br />

appartenenza, va in questa direzione.<br />

Il gioco, essendo vietato il contatto fisico tra i<br />

partecipanti, è innocuo e non violento, e si basa<br />

essenzialmente sulla lealtà e correttezza sportiva<br />

di ogni giocatore che è obbligato ad “autodichiararsi<br />

colpito”, manifestando a voce e a gesti<br />

la sua eliminazione in conseguenza dell’impatto<br />

di pallini avversari sul suo corpo, buffetteria e<br />

fucile, pena la squalifica, ed è tenuto a mantenere<br />

un atteggiamento di massima correttezza nei<br />

confronti di compagni ed avversari, per evitare il<br />

rischio di infortuni derivanti da un uso scorretto<br />

di attrezzature e protezioni.<br />

Le partite possono avere obiettivi diversi: si va<br />

dall’impossessarsi della bandiera altrui, ad effettuare<br />

vere e proprie pattuglie di ricognizione per<br />

conquistare obiettivi di diversa natura (bandiere,<br />

testimoni, materiali, eccetera) naturalmente<br />

“neutralizzando” gli avversari bersagliandoli con<br />

le apposite armi giocattolo ed eliminandoli così<br />

dal gioco. Il softair è basato sulla correttezza del<br />

singolo giocatore, dato che non sempre si uti-<br />

lizzano pallini coloranti, non esiste alcun modo<br />

per provare oggettivamente che l’avversario sia<br />

stato colpito e l’etica del giocatore subentra a<br />

questa mancanza, auto-dichiarandosi colpito<br />

quando avverte l’impatto del pallino e abbandonando<br />

l’area di gioco, evitando di collaborare e<br />

comunicare in alcun modo con i propri compagni<br />

ancora impegnati nell’azione.<br />

Chi agisce disonestamente, se individuato può<br />

essere discriminato ed emarginato dagli altri<br />

giocatori; può anche essere espulso dal gioco o<br />

nei casi più gravi, dall’associazione di appartenenza.<br />

Le repliche, armi-giocattolo riproduzioni più o<br />

meno fedeli di quelle vere realizzate con sofisticate<br />

tecnologie sono acquistabili in molti negozi<br />

d’armi, di giocattoli o via internet. Ce ne sono di<br />

tutti i gusti e per tutte le tasche, ovviamente la<br />

qualità e la longevità delle parti è commisurata<br />

al prezzo. Esiste un fiorente mercato dell’usato,<br />

perché ogni softgunner è sempre rivolto a migliorare<br />

le proprie dotazioni. Sparano proiettili<br />

sferici di peso variabile tra 0,12-0,30 grammi e<br />

dal diametro di quasi 6 millimetri in ceramica,<br />

alluminio o plastica e ultimamente sta facendosi<br />

strada l’utilizzo di pallini biodegradabili, a<br />

sottolineare la predisposizione ambientalistica<br />

di questi giocatori. La normativa italiana le considera<br />

armi non offensive, che devono essere<br />

sottoposte ai test e all’iter burocratico previsto<br />

per questo genere di strumenti. In Italia l’energia<br />

con la quale il pallino può essere sparato deve<br />

essere inferiore ad 1 J (joule). Possono utilizzare<br />

indistintamente l’energia dell’aria compressa<br />

(gas), della carica elettrica o meccanica della<br />

molla.<br />

La sicurezza del giocatore viene garantita dagli<br />

occhiali protettivi, con lenti a due strati, o meglio<br />

ancora delle maschere gran facciali per proteggere<br />

tutto il viso. Nonostante la pratica preveda<br />

l’uso di protezioni adeguate e le armi siano di<br />

potenza assai ridotta, si tratta pur sempre di uno<br />

sport in ambiente aperto, per cui possono verificarsi<br />

occasionalmente incidenti come slogature<br />

e graffi. Alle maschere è possibile e consiglia-


ile integrare l’uso di elmetti, corpetti per proteggere<br />

le parti del corpo più deboli ed evitare<br />

di colpire l’avversario ad una distanza inferiore<br />

ai 4 metri.<br />

Esistono infinite tipologie di gioco, limitate solo<br />

dalla fantasia degli organizzatori, queste sono le<br />

più comuni e apprezzate dai softgunner:<br />

• Cattura della bandiera o della postazione avversaria<br />

che può essere:<br />

1. Attaccanti contro Difensori: viene posta una<br />

bandiera obiettivo, la difesa vince se l’attacco<br />

non conquista la bandiera entro un tempo limite<br />

prefissato<br />

2.Doppio Attacco/Difesa: con due Bandiere, vince<br />

chi cattura la bandiera nemica e la riporta al<br />

proprio campo<br />

• Deathmatch a squadre, in cui vince chi elimina<br />

tutta la squadra (senza “rinascita” dei giocatori)<br />

o chi elimina più avversari (con “rinascita”)<br />

• Liberazione di un prigioniero<br />

• Distruzione della squadra avversaria<br />

• Tutti contro tutti<br />

Possono essere anche organizzati scenari che<br />

riproducono azioni reali della storia militare, o<br />

immaginarie azioni di forze speciali. Per via della<br />

disponibilità di equipaggiamento, che copre<br />

soprattutto il periodo degli ultimi cinquant’anni<br />

della storia, gli scenari rappresentano soprattutto<br />

forze occidentali contro generici “terroristi” o<br />

forze Nato contro forze del Patti di Varsavia.<br />

Alcuni giocatori si specializzano in uno di questi<br />

ruoli, arrivando a comporre il proprio equipaggiamento<br />

in conseguenza del ruolo giocato: gli<br />

“occidentali” usano principalmente repliche di<br />

armi statunitensi o europee, mentre i cosiddetti<br />

terrorisit prediligono armi russe, e tra queste<br />

l’AK 47. Analoga scelta viene effettuata per le<br />

uniformi.<br />

Oltre all’arma di dotazione e delle protezioni, il<br />

softgunner deve disporre di uno o più caricatori<br />

e relativi pallini, una tuta mimetica, un paio di<br />

scarponi da montagna o anfibi, le ginocchiere,<br />

una borraccia o la sofisticata “camel back” (vescica<br />

per l’acqua a zaino con apposito tubo), un<br />

gilet tattico per portare in modo pratico l’equipaggiamento.<br />

A questa dotazione è possibile aggiungere altra<br />

attrezzatura come una seconda replica di arma<br />

di differente tipologia (ad esempio, una pistola),<br />

con le medesime caratteristiche della prima, una<br />

mimetizzazione aggiuntiva quale un telo mimetico,<br />

un cappello con fronde ecc.<br />

Sono ammesse le radio ricetrasmittente, in grado<br />

di operare su frequenze civili, il binocolo, la<br />

bussola, una torcia con gelatina rossa e verde<br />

per segnalazioni, una torcia da collocare sul fucile<br />

(per missioni in carenza o assenza di luce,<br />

come le notturne), orologio, un visore notturno<br />

granate e mine ad aria compressa, innocue per<br />

la salute ed in grado semplicemente di fare rumore<br />

o lanciare pallini a breve distanza, fumogeni<br />

di libera vendita, un silenziatore.<br />

Dato il particolare realismo delle attrezzature,<br />

è fondamentale per lo svolgimento pacifico<br />

dell’attività che i club comunichino luogo, ora e<br />

data dei raduni, alle autorità competenti in materia<br />

di pubblica sicurezza per non incorrere in<br />

reati di falso allarme ed evitare problemi con i<br />

residenti nell’area o eventuali persone sul campo<br />

di gioco.<br />

I campi da gioco possono essere di vario tipo:<br />

boschivi, sabbiosi, urbani. La cosa fondamentale<br />

da ricordare è che non si può giocare su di un<br />

terreno se prima non si è fatta richiesta al proprietario,<br />

l’autorizzazione alla pratica sportiva. Il<br />

proprietario del campo da gioco può essere un<br />

privato o un ente pubblico. Nel caso del privato,<br />

SOFTAIR<br />

basta una semplice richiesta scritta nella quale<br />

autorizza il club a usufruire dei suoi terreni.<br />

Nel caso in cui il terreno appartenesse a un<br />

ente pubblico, va fatta richiesta scritta all’ente<br />

stesso. Sempre e comunque va allertata la più<br />

vicina caserma dei Carabinieri o della Polizia.<br />

È opportuno segnalare la zona in cui si svolgeranno<br />

i giochi con degli opportuni avvisi che<br />

spieghino cosa sta avvenendo, in modo da non<br />

allarmare inutilmente eventuali passanti.<br />

Ci sono anche veri e propri tornei, con la partecipazione<br />

di squadre provenienti da tutto<br />

il territorio nazionale , i quali richiedono una<br />

maggiore preparazione sia atletica che tecnica,<br />

con giochi che vanno dalle 6 fino alle 42<br />

ore consecutive. I tornei possono prevedere<br />

operazioni atte all’acquisizione di obiettivi (tramite<br />

ricognizione o azione di combattimento<br />

diretta), alla difesa del territorio nei confronti<br />

della/delle fazioni opposte, ad operazioni<br />

che simulano o riproducono scenari storici o<br />

recentissimi. Prova ne è la sempre maggiore<br />

presenza di tornei a “eserciti contrapposti” con<br />

la presenza di organizzazioni tipo ONU o NATO<br />

a fare da cuscinetto tra i giocatori.<br />

Mirko


10<br />

I corsi di formazione per qualificare<br />

i softgunner agonisti<br />

I G.A.S. nascono dall’intuizione di<br />

due persone, il presidente dott. Fiorenzo<br />

Pesce ed il responsabile del settore<br />

soft air ing. Traversa Alessio.<br />

L’idea fu quella di creare qualcosa di<br />

nuovo e non ancora presente in Italia<br />

per il settore del soft air sfruttando<br />

due pilastri fondamentali della filosofia<br />

e del modo di vivere italiano e cioè<br />

il senso di autonomia e le grandi doti<br />

personali/di gruppo.<br />

Con questo in mente e dopo una attenta<br />

pianificazione nascevano i G.A.S.<br />

Il progetto G.A.S. quindi nasce come<br />

polo per tutti quei softgunner che non<br />

si ritrovano nelle attuali federazioni<br />

molto chiuse e rigide ma desiderano<br />

qualcosa che dia gli stessi vantaggi organizzativi<br />

ma sia molto più flessibile<br />

ed aperto ai miglioramenti ed alle innovazioni.<br />

La filosofia dei GAS quindi lascia<br />

molta libertà ed autonomia ai singoli<br />

gruppi che cosi possono organizzarsi<br />

come meglio credono per quanto riguarda<br />

tornei, gare, ecc.. fornendo al<br />

contempo due sostegni molto importanti:<br />

• Coperture assicurative, gestione burocratica<br />

della propria ASD (associazione<br />

sportiva dilettantistica), informazione<br />

logistica, acquisto attrezzatura<br />

con sconti privilegiati, ecc..<br />

• Corsi di formazione a tutti i livelli<br />

(base, intermedio ed avanzato) anche<br />

con la possibilità di diventare istruttori<br />

per tutti quei softgunner interessati ad<br />

alzare il proprio livello tecnico.<br />

Grazie a tutto questo il progetto G.A.S.<br />

è decollato in pochissimo tempo in<br />

tutt’Italia ed è ormai una realtà nazionale.<br />

Ora presenteremo brevemente la tipologia<br />

dei corsi G.A.S. e l’innovazione<br />

che è stata introdotta in Italia con questi<br />

corsi.<br />

Fino a poco tempo fa nel panorama<br />

nazionale non esisteva una struttura<br />

veramente organizzata di corsi di formazione<br />

con anche la possibilità di<br />

conseguire il patentino da istruttore di<br />

soft air in quanto la pratica dei corsi<br />

di formazione era si avviata da tempo,<br />

ma non era mai stata data struttura e<br />

continuità al lavoro svolto. I G.A.S.<br />

sono stati i primi ad offrire una cosi<br />

ampia scelta di argomentazioni inerenti<br />

l’attività del soft air e soprattutto<br />

a dare continuità ai corsi proponendo<br />

aggiornamenti e migliorie ogni anno.<br />

Inoltre una particolarità dei nostri corsi,<br />

voluta espressamente del Responsabile<br />

<strong>Nazionale</strong> G.A.S. ing. Traversa Alessio<br />

(altresì noto come Krav-Maga), è<br />

quella che tutti i corsi rimarranno proprietà<br />

della A.S.D. che li creerà. Questo<br />

è stato voluto per ribadire il senso<br />

di indipendenza ed autonomia propria<br />

dei G.A.S. Qualunque gruppo appartenente<br />

ai G.A.S. potrà quindi proporre<br />

ad una commissione esaminatrice<br />

composta da un Rappresentante Regionale<br />

e dal Rappresentante <strong>Nazionale</strong><br />

ing. Traversa Alessio i propri corsi<br />

di soft air. Una volta approvati questi<br />

corsi verranno inseriti con quelli già<br />

presenti e proposti a livello nazionale<br />

(usufruendo quindi della rete logistica<br />

ed organizzativa dei G.A.S.) a tutti i<br />

gruppi interessati ad avvalersene. Tutti<br />

i diritti di sfruttamento verranno però<br />

mantenuti dal gruppo creatore, che<br />

avrà la facoltà di ritirare in qualunque<br />

momento i propri corsi (con un preavviso<br />

minimo di un mese).<br />

Altra nota importante è che tutti i<br />

nostri corsi sono itineranti, quindi se<br />

alcuni gruppi particolarmente <strong>numero</strong>si<br />

non desiderassero viaggiare per<br />

raggiungere le nostre sedi potrebbero<br />

ospitare nella propria un gruppo istruttori<br />

per uno dei corsi suddetti.<br />

Con la creazione dei primi istruttori i<br />

corsi sono stati suddivisi in TRE categorie<br />

in modo da poterli differenziare<br />

per difficoltà e livello tecnico:<br />

• CORSI PROVINCIALI.<br />

• CORSI REGIONALI.<br />

• CORSI NAZIONALI.<br />

I corsi provinciali possono essere tenuti<br />

da tutti gli istruttori che hanno conseguito<br />

il patentino da istruttore della<br />

materia del corso in questione e sono<br />

nati per poter far crescere a livello lo-<br />

cale tutti quei softgunner che per vari<br />

motivi (economici, logistici, di tempo,<br />

ecc..) non possono frequentare i corsi<br />

regionali o nazionali.<br />

I corsi regionali possono essere tenutenuti solo da quegli istruttori che hanno<br />

raggiunto almeno il 3° livello della<br />

materia del corso in questione e sono<br />

nati per offrire un livello tecnico molto<br />

elevato e come supporto ai corsi provinciali.<br />

I corsi nazionali sono tenuti solo dal<br />

Responsabile Tecnico <strong>Nazionale</strong> GAS<br />

coadiuvato da alcuni esperti del settore<br />

del corso in questione e sono corsi<br />

ad altissimo livello tecnico nonché i<br />

soli in cui un candidato può sostenere<br />

l’esame per l’abilitazione all’insegnamento.<br />

Questa suddivisione permetterà a tutti<br />

coloro che sono interessati ad accrescere<br />

le proprie capacità di avere una<br />

vasta scelta su cui appoggiarsi per la<br />

propria preparazione agonistica.<br />

Per quanto riguarda il discorso istruttori<br />

si è deciso di suddividerli in quattro<br />

livelli distinti a seconda delle capacità<br />

dimostrate durante gli esami (persone<br />

particolarmente capaci quindi potranno<br />

anche non partire dal livelli base)<br />

con la possibilità, una volta l’anno, di<br />

sostenere l’esame per il passaggio di<br />

grado fino alla qualifica di istruttore<br />

federale che è considerata vitalizia. In<br />

questo modo si avrà tempo di valutare<br />

(negli anni) l’operato dei candidati<br />

i quali potranno crescere fino al pieno


sviluppo tecnico. Per quanto riguarda<br />

la preparazione degli istruttori si sono<br />

introdotte molte novità mai adottate IN<br />

NESUN ALTRO CORSO<br />

IN ITALIA come la preparazione formativa<br />

degli istruttori all’insegnamento<br />

(con dispense studiate apposta per il soft<br />

air) ed esercizi di riscaldamento (studiati<br />

apposta per il tipo di attività fatta<br />

da noi softgunner) da eseguirsi prima<br />

dell’attività fisica.A metà gennaio 2009<br />

verranno programmati i corsi nazionali<br />

2009 (consultabili sul sito www.softairnazionale.it)mentre<br />

quelli provinciali<br />

e regionali verranno programmati<br />

con scadenze bimestrali.<br />

Ing. Alessio Traversa<br />

Presidente CTN Softair M.R.<br />

I n F i e r a<br />

2008<br />

Nei giorni 11 e 12 di Ottobre, insolitamente<br />

caldi per questo inizio Autunno 2008, si<br />

è svolta presso la zona fieristica di Ferrara<br />

la terza edizione di SOFTAIR IN FIERA,<br />

l’atteso evento a livello nazionale diventato<br />

da tempo un momento irrinunciabile per la<br />

comunità dei softgunner e cioè i praticanti il<br />

noto sport tattico. Non solo questi ultimi sono<br />

i protagonisti dell’ expo organizzata e gestita<br />

dalla PF Promozioni Fieristiche ma anche la<br />

sempre generosa schiera di appassionati di<br />

Militaria che, come sempre, offrono al visitatore<br />

i più diversi oggetti legati al passato<br />

bellico e non solo.<br />

Con una trentina di stand specializzati ed<br />

altri più genericamente orientati, l’affluenza<br />

di quasi 10.000 presenze ha dimostrato che<br />

le varie realtà in qualche modo collegate al<br />

mondo storico-militare siano assolutamente<br />

compatibili tra loro ed è questa, a nostro avviso,<br />

l’idea vincente del promoter.<br />

Vanes Pinardi, l’organizzatore, infatti ci<br />

conferma:”La mia proposta non nasce da<br />

una semplice esigenza fieristica nel senso tradizionale<br />

del termine: di quelle, purtroppo in<br />

fase calante, ce ne sono diverse e forse alcune<br />

hanno fatto il loro tempo. Io volevo realizzare<br />

un qualcosa che potesse coniugare un’ esposizione<br />

con una festa, un momento di incontro<br />

e aggregazione a livello nazionale dove il<br />

confronto venisse prima della semplice contrattazione<br />

commerciale legata all’acquisto.<br />

E grazie a tutti i collaboratori e ai partecipanti<br />

credo che questa proposta sia decisamente<br />

riuscita”.<br />

L’atmosfera, in effetti, non è quella “venale”<br />

che spesso si può respirare in queste manifestazioni<br />

e ci si stupisce per la familiarità con<br />

cui tutti sembrano muoversi al suo interno.<br />

Il Softair, cui l’ evento è dedicato, è ampiamente<br />

rappresentato da decine di club e relativi<br />

praticanti di ogni parte d’Italia e gli<br />

accenti ci sono tutti: quello romano, il lombardo,<br />

l’emiliano-romagnolo, il veneto, il pugliese<br />

fino al siculo e al sardo. In tantissimi<br />

sono presenti con le uniformi di squadra oppure<br />

a titolo personale e sempre sottolineando<br />

l’importanza che vuole la ricostruzione<br />

storica avvicinarsi sempre di più alla mera<br />

pratica agonistica tipica di questo sport.<br />

Perché di vero e proprio “sport” si deve parlare.<br />

Sono infatti varie le strutture federative e<br />

associative che iscrivono i Softair Club tra<br />

le proprie fila, con tanto di codice comportamentale<br />

ed etico, statuto, tessere e presidenti<br />

con relative responsabilità.<br />

Tra queste la A<strong>SN</strong>WG, lo CSEN e il C<strong>SN</strong>F<br />

(www.sportnazionale.it), quest’ultimo presente<br />

con un nutrito staff di collaboratori<br />

presso lo stand dei Riservisti militari dell’<br />

UNUCI (Unione nazionale Ufficiali in Congedo<br />

d’Italia) e il proprio presidente Dott.<br />

Fiorenzo Pesce con una interessante iniziativa<br />

federativa dedicata ai praticanti il Softair<br />

e denominata “GAS” (Gruppi Autonomi<br />

Softair). Oltre a questi ultimi, un’altra <strong>numero</strong>sa<br />

comunità presente era quella dei “Reenactors”<br />

o rievocatori storici, e cioè coloro<br />

che si interessano a una singolare proposta<br />

di cultura passata o presente e che prevede<br />

l’utilizzo su sé stessi dei propri pezzi da<br />

collezione, portando ad un livello umano la<br />

percezione stessa degli eventi cui essi fanno<br />

riferimento (www.rievocare.it).<br />

Dalla Seconda Guerra Mondiale al periodo<br />

napoleonico, dai Celti ai Romani, dalle dame<br />

del Medioevo ai Cavalieri Templari, erano in<br />

molti a muoversi apparentemente indifferenti<br />

tra la folla incuriosita da questo spettacolo<br />

che riporta indietro ad anni spesso ingiustamente<br />

semi dimenticati.<br />

E con un salto spazio-temporale ecco ragazzi<br />

e ragazze in impeccabili tenute attuali<br />

che possiamo visionare sui TG che trattano<br />

di IRAQ o Afghanistan ma anche le mitiche<br />

“Tiger Stripes” che equipaggiavano in via informale<br />

le Special Forces americane durante<br />

l’epopea vietnamita, le uniformi inglesi rese<br />

famose dai paracadutisti del SAS (Special<br />

Air Service) note come BPM, le recentissime<br />

“vegetate” italiane così come le costose ma<br />

interessantissime “Multicam” ancora in fase<br />

di sperimentazione.<br />

Quelle appena citate, poi, erano disponibili<br />

negli stand delle <strong>numero</strong>se realtà commerciali<br />

specializzate in abbigliamento o equipaggiamenti<br />

militari quali PX Military Store<br />

con le proprie interessanti produzioni, il sempre<br />

presente Expo Army, le valide proposte<br />

di Emporio Ferrari e Maistrello e persino<br />

SOFTAIR<br />

dalla lontana Inghilterra con Unità d’Elite<br />

di Vincenzo Sidoni.<br />

Le novità legate alle ultime ASG (Air Soft<br />

Gun) sono state <strong>numero</strong>se e tutte presentate<br />

negli stand della fiera. Particolarissima<br />

quella proposta dalla Metallic Dragon<br />

CO.Ltd. di Taiwan e denominata Magic<br />

Box e cioè un Gear Box, componente fondamentale<br />

del complesso sistema di propulsione<br />

elettrico che permette il tiro a queste<br />

repliche, con particolari caratteristiche che<br />

permettono una raffica di elevatissimo ROF<br />

(Rate of Fire) e cioè una potente cadenza di<br />

tiro senza per questo superare la potenza di<br />

1 Joule e cioè il limite massimo consentito<br />

per questo sport<br />

(www.magicbox.com). L’italianissima ASG<br />

ERA, appena tornata da una lunga ricognizione<br />

in Sud Est Asia, ha stupito il pubblico<br />

con una serie di fucili e pistole Softair di<br />

marchi sempre più noti sul nostro territorio<br />

nazionale e cioè Jing Gong/Golden Bow e<br />

SRC. Repliche di H&K, Colt M4, Kalashnikov<br />

e Minimi di elevata qualità, in metallo<br />

e solidissimo ABS con uno straordinario<br />

rapporto qualità/prezzo che hanno stupito<br />

anche il più smaliziato degli appassionati.<br />

Splendide le prove di ASG di ultimissima<br />

generazione quali l’AK74MN della Marui<br />

che permette lo scarrellamento, e cioè la<br />

riproduzione del movimento dell’otturatore<br />

in avanti e indietro durante il ciclo di sparo,<br />

e gli ottimi silenziatori italiani della Sniper<br />

MK tra cui va segnalato il nuovissimo Micro<br />

Q Pro.<br />

Presenti anche il settore dedicato ai coltelcoltelli con <strong>numero</strong>sissime proposte quasi tutte<br />

orientate verso le lame militari ma anche<br />

spade, daghe, Katane e survival.<br />

Da segnalare la presentazione del prossimo<br />

coltello della nota FB Design che si è resa<br />

nota per le proposte di vari lame a specifica<br />

militare quali il “CQB” e “ASK” ma che<br />

in questi giorni firmava il nuovo accordi di<br />

collaborazione con la nota azienda coltelliera<br />

Mercuri Cutlery di Maniango (www.


12<br />

mercurycut.it): il modello denominato “Gunner”<br />

è un coltello esclusivamente dedicato al<br />

Softair ed è l’evoluzione migliorata del vecchio<br />

e glorioso “ASK” che molti praticanti<br />

ricordano come il primo del proprio settore.<br />

Quasi superfluo descrivere l’enorme quantitativo<br />

di materiali presenti sugli stand dedicati<br />

agli appassionati di Militaria e cioè allo<br />

studio dell’oggetto o del capo di abbigliamento<br />

appartenuto ad eventi passati, quando non<br />

a singoli personaggi.<br />

I <strong>numero</strong>si stand, chi vero e proprio commerciante<br />

di mestiere e chi semplice appassionato,<br />

erano pieni di divise e uniformi, cappelli<br />

e medaglie quando non di apparati radio ed<br />

armi regolarmente disattivate.<br />

Il tutto in un’equilibrata visione di una comunità<br />

coesa come non mai e ad un elevato<br />

<strong>numero</strong> di visitatori ormai svezzati dalla curiosità<br />

e sempre più seriamente interessati a<br />

un evento fieristico che odora sempre più di<br />

cultura.<br />

Fabrizio Bucciarelli<br />

M AG NUM<br />

CALZATURE DA PROFESSIONISTI<br />

Nella pratica del Softair, così come nel<br />

mondo militare e Outdoor, la scelta delle<br />

calzature è fondamentale.<br />

I nostri arti inferiori sono assolutamente vitali<br />

per ognuno di noi, dallo sportivo al soldato,<br />

dal softgunner a chi, semplicemente,<br />

desidera una calzatura Hi Tech che tuteli e<br />

migliori la qualità del camminare e del correre.<br />

Ma quali devono essere le caratteristiche di<br />

base di ogni stivaletto davvero speciale?<br />

Leggerezza, robustezza, morbidezza, traspirabilità,<br />

impermeabilità, design, ottimale altezza<br />

e fasciatura protettiva della caviglia.<br />

Se è vero che in Italia esistono interessanti<br />

proposte in questo senso, è dalla ricerca e<br />

dall’esperienza estera che ci giungono alcune<br />

tra le migliori calzaturiere a livello mondiale.<br />

La Magnum, per esempio, è uno dei marchi<br />

più noti proprio perché da anni ha raggiunto<br />

l’eccellenza della produzioni di stivaletti tattici<br />

e anti infortunistici che hanno raggiunto<br />

il successo sul nostro territorio nazionale<br />

anche perché apprezzati da un’ estesa tipo-<br />

logia di utenti.<br />

Il modello STEALTH FORCE 8.0 è uno<br />

splendido esempio di Tactical Boots a specifica<br />

militare , perfetto per chi esige una<br />

calzatura di elevato livello. Le caratteristiche,<br />

poi, parlano chiaro. Il design è innovativo<br />

e va valutata al meglio la suola con un<br />

battistrada con tecnologia “XTraction Zone”<br />

espressamente elaborato dai centri di ricerca<br />

Magnum e che, oltre a migliorare e<br />

alleggerire il lavoro del piede, non permette<br />

l’attaccamento di fango o sassi.<br />

Il pellame utilizzato per la tomaia, il cosiddetto<br />

“Pieno Fiore” e cioè una delle parti più<br />

pregiate, viene sapientemente abbinato a<br />

componenti sintetiche come il Nylon balistico<br />

e la fibra di vetro.<br />

L’interno è estremamente comodo, realizzato<br />

in Cambrelle con trattamento anti-batterico<br />

e sottopiede rimuovibile.<br />

Tali caratteristiche garantiscono, inoltre,<br />

una robustezza rara che solitamente viene<br />

raggiunta con l’inserimento di componenti<br />

metalliche, qui assenti, e che ne permettono<br />

l’utilizzo anche sui voli di linea.<br />

Il tutto per un peso assolutamente eccezionale<br />

di 618 grammi che ne sottolinea la<br />

leggerezza.<br />

Ad un livello leggermente superiore, in totale<br />

ambiente water resistance e cioè assolutamente<br />

impermeabile, il modello STEALTH<br />

FORCE 8.0 LEATHER WP è realizzato<br />

totalmente in pelle pieno fiore. Il sistema<br />

che impedisce all’acqua di penetrare è un<br />

brevetto Magnum denominato Aqua Lung<br />

Waterproof abbinato all’interno traspirante<br />

in Cambrelle. Raddoppiata la già importante<br />

protezione del malleolo e della caviglia<br />

SOFTAIR<br />

per evidenziare le caratteristiche di difesa<br />

passiva dell’arto. Le altre caratteristiche<br />

sono praticamente le stesse del modello<br />

precedente per un peso comunque contenuto<br />

di 661 grammi.<br />

Dinanzi a quelle che sono considerate<br />

alcune tra le calzature tattiche tra le migliori<br />

del mondo, qualcuno storcerà il naso<br />

preoccupandosi per il prezzo eccessivo. E<br />

sbaglia. Nel mondo delle calzature militari<br />

non si paga la firma dello stilista modaiolo<br />

di turno ma le vere caratteristiche specifiche.<br />

Chi utilizza uno stivaletto High Tech,<br />

sa che dovrà affrontare non un defilèe ma<br />

un impiego probabilmente intensivo come<br />

affrontare terreni sconnessi con fango,<br />

sassi e vegetazione oppure, al suo esatto<br />

contrario, lunghi periodi statici dove la<br />

stanchezza potrebbe farsi sentire in tempi<br />

brevi.<br />

E per i più giovani a cui tali impieghi potrebbero<br />

essere preclusi? Nessun problema,<br />

anzi! Questi modelli sono diventati il<br />

massimo del Trend per chi predilige l’abbigliamento<br />

street style che miscela la creatività<br />

giovanile con la comodità.<br />

Magnum, dunque. Senza se e senza ma.<br />

www.magnumboots.com<br />

Fabrizio Bucciarelli<br />

ITALIAN MILITARY PRESS


14<br />

Ormai sono passati tanti anni, sono cambiati tanti volti<br />

ed inesorabilmente sono cambiati i tempi.<br />

Una volta, di domenica, un gruppo di amici si ritrovava in<br />

un bosco, con un paio di pantaloni mimetici e ridicole ma<br />

avveniristiche riproduzioni di pistole a gas cariche di pallini<br />

bianchi e lo scopo non era altro che divertirsi, lasciarsi<br />

alle spalle i problemi della settimana e forse...tornare un<br />

po’bambini ma, erano comunque “terroristi” e guerrafondai<br />

per la comune opinione pubblica perbenista.<br />

Oggi, a più o meno di vent’anni da allora, questo ritrovarsi<br />

nel bosco con gli amici è diventato uno sport, un divertimento<br />

di sempre più gente, un momento di aggregazione<br />

nonché gioco di squadra che nemmeno il tanto venerato<br />

calcio italiota lo è più e nella mentalità comune non è poi<br />

così strano e raro trovare gente in divisa mimetica che<br />

gioca nel bosco a questo strano ed intrigante “nascondino<br />

camuffato” che è il Soft Air.<br />

Questo grande salto, questa metamorfosi dello sport del<br />

futuro è stata possibile solo grazie a chi ci ha creduto dall’inizio,<br />

a chi ha sfidato l’opinione pubblica vent’anni fa ed<br />

a chi continua a sfidarla tutt’oggi. Questa gente, questi “temerari<br />

della domenica” sono coloro che armati dell’ esperienza<br />

hanno guidato il Soft Air verso il successo e diventa<br />

doveroso ringraziarli. Un sincero grazie và al grandissimo<br />

Fabrizio Bucciarelli, Rha per gli amici, che da “terrorista”<br />

di quei tempi è cresciuto insieme al Soft Air, senza mai<br />

lasciarlo ed accompagnandolo per mano fino ad oggi e non<br />

solo a Modena ma in tutta Italia......Esercito compreso. Un<br />

grazie doveroso và a tutti coloro che insieme a Rha hanno<br />

continuato a giocare alla domenica.....ma un sincero grazie<br />

va al Generale Lauro, stimato presidente della sezione<br />

UNUCI di Modena che ha creduto nel “passatempo” di<br />

Bucciarelli e da subito ne ha riconosciuto un valido momento<br />

di aggregazione e divertimento.<br />

Proprio grazie al Generale Lauro, e <strong>numero</strong>si nonché validi<br />

collaboratori ed iscritti, la sezione Unuci di Modena ha<br />

affiancato il Soft Air lungo il suo percorso di crescita, di<br />

riscatto nell’immaginario comune, fino ad oggi, quando è<br />

stata creata una squadra sportiva dal nome UNUCI SAT<br />

MODENA dove Sat significa Soft Air Team.<br />

L’ Unuci Sat è cresciuta tanto, ha partecipato a gare nazionali<br />

talvolta vincendole ed ha integrato la tradizionale<br />

gara annuale di marcia e tiro organizzata dalla sezione<br />

con ammirazione da tutte le sedi d’Italia. Come in tutte<br />

le storie si alternano momenti belli a momenti un<br />

po’ più scuri, le persone sono cambiate, forse solamente<br />

cresciute, ma al fianco di chi ha continuato a “giocare”<br />

c’è sempre stato il buon Generale che anche oggi ha<br />

fatto si che un cospicuo <strong>numero</strong> di giovani motivati ed<br />

affiatati, sotto la sua ala, sotto il nome Unuci Modena<br />

costituissero la nuova squadra di Soft Air.<br />

L’evoluzione del settore ha radicalmente modificato i<br />

canoni del “nascondino camuffato” che a tutt’oggi è un<br />

vero e proprio sport.<br />

L’apice evolutivo, nello sport in questione, della Sezione<br />

Unuci di Modena lo si è toccato proprio quest’anno perché<br />

l’ente di promozione sportiva CNSF <strong>Sport</strong><strong>Nazionale</strong><br />

ha preso a cuore la causa Soft Air in Italia che grazie<br />

alla solida collaborazione con l’Unuci Sat Modena e con<br />

il benestare del presidente di sezione Generale Lauro<br />

ha reso possibile la partecipazione all’evento fieristico<br />

ferrarese “Soft Air in fiera”, unica rassegna del settore<br />

nel nord Italia.<br />

All’evento, la squadra e la sezione erano presenti con<br />

uno stand di tutto rispetto grazie al massiccio supporto<br />

dell’ente CNSF <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> ed alla supervisione<br />

del buon Fabrizio Bucciarelli.<br />

Lo spazio da noi rappresentato si distingueva per l’originalità<br />

dell’allestimento (se vogliamo un po’ anarchico<br />

rispetto ai concorrenti stand) con colori profondamente<br />

patriottici ed uno stile perfettamente in linea con la<br />

serietà del nome Unuci nonché serietà dell’ente CNSF.<br />

Incoraggiante quanto inaspettato è stato il consenso<br />

dimostrato da tutti coloro che sono passati a trovarci<br />

come tanti amici e colleghi Unuci di varie sedi d’Italia<br />

che lamentavano la mancanza di squadre Soft Air nel<br />

resto delle Sezioni dello Stivale (il buon Generale Lauro<br />

ci vide lungo.....) oppure le costruttive parole scambiate<br />

con tanti sportivi praticanti attirati dalla imponente<br />

organizzazione e serietà del CNSF. Infatti, proprio il<br />

connubio Unuci Sat Modena e Centro <strong>Sport</strong>ivo <strong>Nazionale</strong><br />

Fiamma ha dato allo stand un’immagine positiva<br />

creando un atmosfera molto professionale e seria degna<br />

dei due importanti nomi nel panorama nazionale.<br />

Concludendo, i vari sforzi degli anni passati, del Generale<br />

e di tutti coloro che lo hanno ascoltato, hanno dato


e stanno dando sempre più buoni frutti perché il risultato<br />

di tanti anni di lavoro hanno fatto si che la sezione<br />

Unuci di Modena e la sua squadra, il grande Fabrizio<br />

Bucciarelli ed il CNSF con il suo presidente Fiorenzo<br />

Pesce fossero all’evento ferrarese in uno stand di tutto<br />

rispetto come a testimoniare il felice epilogo di questo<br />

stupendo sport che è il soft air in Italia ma soprattutto<br />

a Modena dove...ogni domenica un gruppo di amici si<br />

ritrova in un bosco, non più con solo i pantaloni mimetici<br />

ma una divisa completa, non più ridicole pistole a<br />

gas ma perfette riproduzioni di mitragliatrici elettriche<br />

ma pur sempre con tanta voglia di divertirsi, di<br />

stare insieme e...anche se per qualcuno saremo sempre<br />

“terroristi” guerrafondai, noi dell’ Unuci Sat Modena<br />

continueremo sempre a spararci i “ceceti bianchi” nel<br />

nostro gioco preferito, quel “nascondino camuffato” per<br />

bimbi grandi che è il Soft Air.<br />

Alla faccia di chi ha sempre storto il naso !.......(mio<br />

padre compreso)<br />

Luca Ivassich<br />

SOFTAIR


<strong>16</strong><br />

SOFTAIR<br />

GAS: la filosofia che ci ha spinto ad ampliare<br />

nel Softair l’attività del Centro <strong>Sport</strong>ivo<br />

Fiamma – <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

Il nostro obiettivo consiste nel consolidare una disciplina sportiva che ancora non è compresa o apprezzata da una gran parte degli italiani. Per fare<br />

questo è opportuno agire con intelligenza, umiltà e cercare di comprendere le ragioni di quanti ci rifiutano con pregiudizio, nel tentativo di far loro<br />

cambiare opinione. Pertanto è necessario di dare prova di serietà, professionalità e compattezza. Le divisioni e le contrapposizioni del settore servono<br />

solo a rendere più difficile questo intento. Riteniamo che all’interno del mondo dei softgunner non debbano sussistere rivalità, personalismi o<br />

interessi economici. La strategia adottata è la costituzione dei GAS (Gruppi Autonomi Softair) dove ogni associazione mantiene la propria autonomia<br />

amministrativa ed operativa. Infatti, non siamo invasivi ma desideriamo essere solo di supporto per aiutare le società a svilupparsi e individuare la loro<br />

dimensione sociale. Due sono le linee guida di questo progetto:<br />

1) Il settore amatoriale, destinato a quanti amano divertirsi senza eccessivi vincoli e limitazione;<br />

2) Il settore agonistico, per quanti desiderano fornire valore aggiunto alla propria passione e confrontarsi lealmente con altri concorrenti.In tutti e due<br />

i casi è necessario avere rispetto dell’altro, delle terze persone che ancora non ci conoscono e che sono convinte che siamo dei guerrafondai e, importante,<br />

della natura e degli ambienti nei quali si opera. Questi sono gli unici obblighi che chiediamo agli associati, per il resto ognuno può prendere da<br />

noi solo quello che gli necessita.<br />

Per raggiungere il secondo punto (quello agonistico) sviluppiamo una serie di corsi formativi e di aggiornamento che possono anche essere svolti in<br />

tutta Italia, su semplice richiesta degli interessati, purché con un minimo garantito di partecipanti.<br />

Siamo aperti a tutti, anche se appartenenti ad altre organizzazioni, ai corsi, alle gare ai campionati, nel nostro sito, nella nostra rivista, offriamo spazio<br />

e visibilità a tutti, purché condividano con noi i valori della lealtà sportiva. Non vogliamo fare concorrenza o sparlare di nessuno, non è nel nostro stile<br />

ma soprattutto non raggiungeremo così il nostro obiettivo.<br />

Per i softgunner abbiamo predisposto un’apposita assicurazione infortuni che con 5 Euro godono di una buona copertura, anche per i denti. Le società<br />

si affiliano con soli 50 euro. A questi fatti già concreti, tante altre convenzioni permetteranno ai nostri associati risparmi e accessi in luoghi fino ad<br />

ora inaccessibili. Ci dispiace che qualcuno continui ancora a denigrarci, forse non si è accorto che il mondo sta cambiando e che le vecchie logiche<br />

www.softairnazionale.it - tel. 041262<strong>16</strong>79 - fax 0623328443 - info@softairnazionale.it Giulio Tozzato


17<br />

INTERVISTA<br />

Estendere le pattuglie militari e<br />

le Forze dell’Ordine in tutte le città<br />

Sembra davvero un motto: “ La vita quotidiana del cittadino va tutelata!”. E` questo che l’Onorevole Ignazio La Russa ripete dal<br />

giorno dell’inizio del suo mandato come Ministro della Difesa. Con questo scopo, con questo progetto ben chiaro in mente egli ha fatto<br />

si` che la presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio italiano sia aumentata per contrastare la microcriminalita` e prevenire i reati piu`<br />

comuni. Dal 4 agosto, infatti, 3.000 militari pattugliano con le forze dell’ordine i quartieri a rischio, presidiano i centri per immigrati e gli<br />

obiettivi sensibili di Milano, Roma e Napoli. La presenza dei militari ha sollevato da molti compiti operativi 1.147 Agenti e Ufficiali di<br />

Polizia Giudiziaria ma ha soprattutto reso le giornate piu` serene a tante persone. Dal 2 ottobre, 500 militari presidiano la provincia di<br />

Caserta per intensificare la lotta contro la camorra.<br />

Oltre al sequestro di armi varie e droga ecco i risultati fin qui` raggiunti in questa provincia e di cui ne va fiero:<br />

• 35.000 persone identificate • 81 arrestate • 19.200 veicoli controllati • 200 persone denunciate.<br />

Questi risultati sono stati resi possibili anche dalla maggior coesione tra le forze di maggioranza da cui e` nato un nuovo partito.<br />

Ministro qual e` il successo del quale si sente piu` orgoglioso in questo Suo recente mandato?<br />

Sono orgoglioso dell’apprezzamento che all’estero hanno avuto i nostri soldati ed in particolare di quanto espresso dal Ministro della<br />

Difesa Americano Donald Rumsfeld. Per quanto riguarda l’Italia, invece, sono orgoglioso dell’apporto che stanno dando i nostri soldati a<br />

tutte le Forze dell’ Ordine per rendere piu` sicure le nostre citta`, anzi la mia proposta e` che il pattugliamento congiunto si estenda a tutti<br />

i Capoluoghi di Provincia ed anche a tutti i centri con piu` di 50.000 abitanti.<br />

Cosa ne pensa di questa alleanza, e` da molto che la desideravate?<br />

Quando e` nata Alleanza <strong>Nazionale</strong>, che e` nata prima di Forza Italia, si chiamo` Alleanza <strong>Nazionale</strong> proprio perche` aveva come obiettivo<br />

quello di creare un unico movimento che alleasse al suo interno tutte le forze di centro-destra. Con Forza Italia stiamo camminando insieme<br />

ormai da 12 anni, era quindi gia` segnato il cammino! Certo bisogna ancora lavorare perche` il nuovo partito nasca con regole interne<br />

ben precise ma anche con una enorme adesione popolare come quella che stiamo ottenendo.<br />

Nelle Sue proposte riguardanti la prevenzione del terrorismo c’e` quella di costituire l’albo degli Imam (capi religiosi delle<br />

moschee islamiche molti dei quali oltre ad indottrinare sul piano religioso, si sospetta che possano promuovere il terrorismo<br />

sotto forma di jihad ovvero di guerra santa), con l’obbligo di essere incensurati e senza collegamenti con chi sostiene<br />

il terrorismo, ma quando?A breve?<br />

E` una proposta di legge che avevo presentato gia` nella precedente legislatura, era un’idea di una signora italiana di origine araba che<br />

ora e` Deputato. Quindi, c’e` gia` la proposta di legge che si puo` rinnovare. Questo ci metterebbe in linea con molti altri paesi che l’hanno<br />

gia` adottata.<br />

Quali?<br />

L’America, ad esempio, ed altri paesi in cui esiste un’attenzione molto forte su chi puo` esercitare le funzioni di ministro del culto.<br />

Altrimenti sono chiare quelle che potrebbero essere le conseguenze. Noo!!!<br />

MONICA GARAVAGLIA


18<br />

Il 28 Dicembre si è celebrato il 61esimo<br />

anniversario della scomparsa di S.M. il Re<br />

Vittorio Emanuele III che per quarantasei<br />

anni regnò sul trono d’Italia (dal 1900 al<br />

1946), dando luogo al più lungo periodo di<br />

regno d’Europa. Unico figlio di Umberto I e di<br />

Margherita di Savoia, nacque a Napoli l’11<br />

novembre 1869 e morì in esilio ad Alessandria<br />

d’Egitto alla veneranda età di 77 anni.<br />

Salito al trono dopo l’assassinio del padre<br />

Re Umberto I (Monza, 29 luglio 1900), attuò<br />

subito grandi riforme sociali e fu fautore di<br />

una politica coloniale in Libia nel settembre<br />

1911, nell’Egeo e nel Dodecanneso, nel<br />

maggio del 1912 in seguito alla quale l’Italia<br />

ottenne il possesso della Tripolitania e della<br />

Cirenaica che fu siglato dal trattato di Pace<br />

di Losanna (18 ottobre 1912) con la Turchia.<br />

Sostenne la posizione inizialmente neutrale<br />

dell’Italia all’alba dello scoppio del primo<br />

conflitto mondiale. Successivamente l’irredentismo<br />

del Trentino e della Venezia Giulia<br />

lo indussero a decidere di abbandonare la<br />

Triplice Alleanza con Austria e Germania,<br />

per allearsi con Francia, Gran Bretagna e<br />

Russia. La vittoria della Prima Guerra Mondiale<br />

portò al ricongiungimento con l’Italia<br />

di Trentino-Alto Adige e delle città di Trieste<br />

e Istria. A Vittorio Emanuele III spetta<br />

il merito di aver completato, in quegli anni,<br />

l’Unita` <strong>Nazionale</strong> intrapresa da suo padre.<br />

Nel dopoguerra, però, la crisi economica e<br />

politica si fece sentire soprattutto durante<br />

il cosiddetto Biennio Rosso (1919–1920),<br />

quando il Paese fu teatro di <strong>numero</strong>se agitazioni<br />

sociali che il Governo non riuscì a<br />

controllare. Questi tumulti e queste agitazioni<br />

portarono ad un progressivo passaggio<br />

del potere nelle mani del Fascismo in una<br />

situazione che il sistema giuridico e politico<br />

italiano non era più in grado di controllare.<br />

Dopo la marcia su Roma, nell’ottobre del<br />

1922, il Re diede incarico a Benito Mussolini<br />

di formare un nuovo Governo, sicuro del suo<br />

sostegno alla monarchia, in quanto entrambi<br />

in contrasto con i sostenitori della repubblica.<br />

“La Corona non e` in gioco, purché la Corona<br />

non voglia, essa, mettersi in gioco” dis-<br />

Il “Re soldato”<br />

se, infatti, Mussolini in un discorso ad Udine<br />

tenutosi quella stessa estate. Nell’aprile del<br />

1924 vennero indette nuove elezioni, dando<br />

inizio ufficialmente al regime fascista. Passarono<br />

più di dieci anni ed il 9 maggio del<br />

1936 Vittorio Emanuele III assunse il titolo<br />

di Imperatore dell’Africa Orientale Italiana,<br />

iniziò così il periodo coloniale che lo portò<br />

a diventare Re d’Albania nel 1939. Nell’ottobre<br />

1936 nacque l’Asse Roma-Berlino tra<br />

Mussolini e Hitler e l’alleanza con i tedeschi<br />

si consolidò con il Patto d’Acciaio del 22<br />

maggio 1939. Intanto la situazione internazionale<br />

si stava rapidamente evolvendo<br />

in senso negativo. Nel mese di giugno del<br />

1940 l’Italia entrò in guerra a fianco della<br />

Germania nella Seconda Guerra Mondiale.<br />

Due anni dopo il Re, preoccupato, commentò:<br />

“Ormai bisogna seriamente provvedere<br />

alla difesa dell’Italia concentrando il più<br />

possibile le forze sul territorio metropolitano.<br />

Non credo opportuno aderire alla proposta<br />

dei tedeschi, i quali, in caso di sbarchi<br />

in Italia, vorrebbero mandare sulla penisola<br />

STORIA<br />

centomila uomini. Bisogna fare di tutto per<br />

ottenere il rimpatrio delle nostre unità che<br />

si trovano in Russia”. La guerra terminò il<br />

25 aprile 1945. Vittorio Emanuele III abdicò<br />

a favore del figlio Umberto II di Savoia il 9<br />

maggio 1946, a poche settimane dal referendum<br />

istituzionale del 2 giugno che vide<br />

la fine della Monarchia in Italia.<br />

Durante la campagna militare condotta da<br />

Vittorio Emanuele III emergono almeno tre<br />

meriti che dobbiamo riconoscere al sovrano:<br />

1.) nel 1905 diede vita e finanziò l’Istituto Internazionale<br />

per l’Agricoltura perseguendo<br />

il grande obbiettivo umanitario, raccolto 41<br />

anni dopo dalla FAO, di combattere la fame<br />

nel mondo (merito che Gli viene riconosciuto<br />

anche dall’Enciclopedia britannica);<br />

2.) nel 1919, con Regio Decreto n. 931, attribuì<br />

la cittadinanza italiana ai libici, ponendoli<br />

sul medesimo piano dei cittadini italiani,<br />

lasciando loro piena autonomia giudiziaria e<br />

finanziaria al punto che neppure un soldo<br />

delle imposte e delle tasse riscosse in Libia<br />

poteva essere impiegato al di fuori di quella<br />

Terra;<br />

3.) in Cirenaica istituì il primo Parlamento<br />

liberamente eletto nella storia dell’intero<br />

Continente africano di allora. Un Parlamento<br />

tanto liberalmente eletto che su 69 parlamentari,<br />

soltanto due erano italiani.<br />

Possiamo concludere dicendo che la controversa<br />

figura di Vittorio Emanuele III ha anticipato<br />

i tempi in materia di colonialismo.<br />

MONICA GARAVAGLIA


19<br />

ARMI<br />

La paura del XXI secolo<br />

Le armi nucleari (N), biologiche (B) e chimiche (C)<br />

sono un vero e proprio incubo dei nostri giorni.<br />

Possono essere costituite da un qualsiasi mezzo di disseminazione<br />

(aereo, missile, artiglieria, ecc.) come ad<br />

esempio:<br />

• un ordigno che contenga esplosivo nucleare;<br />

• aggressivi biologici (microrganismi o tossine capaci<br />

di provocare malattie alla specie umana e animale o di<br />

danneggiare quella vegetale);<br />

• aggressivi chimici (sostanze solide, liquide o gassose<br />

che sparse nell’aria o nel terreno producono lesioni letali<br />

all’uomo e agli animali).<br />

L’utilizzo di questa tipologia di armi costituisce un vero<br />

e proprio pericolo che puo` tradursi in vari modi:<br />

• esplosioni nucleari a ricaduta radioattiva;<br />

• attacchi chimici con artiglieria o disseminazione aerea;<br />

• attacchi biologici per aerosol o disseminazione;<br />

• contagio biologico di alimenti o fonti idriche;<br />

• incidenti o azioni di sabotaggio ad impianti chimici<br />

industriali e a laboratori.<br />

Il XX secolo e` stato il periodo storico durante il quale,<br />

per la prima volta, la scienza e le scoperte di laboratorio<br />

furono usate a scopi bellici in modo pervasivo.<br />

Il primo atto tra Stati che abbia regolato l’utilizzo delle<br />

armi e` stato il Protocollo di Ginevra del 1927 che<br />

fu redatto dopo le drammatiche distruzioni e le ingenti<br />

perdite umane della Prima Guerra Mondiale. Il Protocollo<br />

stabiliva che tutte le grandi potenze e non solo, si<br />

obbligavano a non utilizzare in guerra, aggressivi biologici,<br />

gas asfissianti o tossici e simili tranne in caso di ritorsione<br />

verso quei paesi che li avessero usati per primi.<br />

L’intento, dichiarato degli estensori del Protocollo,<br />

era che questa proibizione venisse in seguito accettata<br />

universalmente come norma generale del diritto internazionale<br />

e che fosse capace di vincolare sia la scienza che<br />

i singoli Stati.<br />

Da allora il progresso, in campo bellico, ha fatto passi da<br />

gigante e proporzionalmente anche la capacita` di realizzare<br />

armi che non rispettano il Protocollo stesso.<br />

Fu solo nel 1972, ovvero parecchi anni dopo la fine della<br />

Seconda Guerra Mondiale, che si arrivo` alla stipula di<br />

una nuova convenzione.<br />

La Convenzione sulle armi biologiche entro` in vigore<br />

nel 1975 e fu approvata da Stati Uniti, Regno Unito,<br />

Unione Sovietica e dalla maggior parte delle altre potenze<br />

militari.<br />

Attualmente vi partecipano piu` di centoquaranta Stati<br />

ma lo scopo e` quello di fare aderire anche gli altri Stati<br />

del mondo.<br />

In base a tale Convenzione le parti contraenti si impegnano<br />

per un tempo illimitato a non progettare, produrre,<br />

accumulare, vendere, acquistare o indurre altri a<br />

fabbricare:<br />

• tossine di qualsiasi origine;<br />

• agenti microbici e biologici;<br />

• armi, dispositivi o mezzi di propagazione di agenti e<br />

tossine varie.<br />

Nella storia del controllo degli armamenti, la “Convenzione<br />

sulle armi biologiche”, costituisce un risultato di<br />

importanza unica in quanto mette fuori legge non solo<br />

l’uso ma anche il possesso e perfino la progettazione di<br />

armi biologiche.<br />

L’argomento sulle armi biologiche e chimiche merita un<br />

approfondimento specifico e verra` affrontato nel prossimo<br />

<strong>numero</strong>.<br />

MONICA GARAVAGLIA


20<br />

UN ALBO ISTRUTTORI<br />

È necessario garantire professionalità a chi la merita.<br />

Con un po’ di studio ed una preparazione di base chiunque<br />

abbia i requisiti (n° minimo di immersioni, brevetti<br />

giusti) può superare il corso istruttori qualificandosi<br />

come formatore.<br />

Ma cosa vuol dire formare?<br />

Formare, parafrasando dalle comuni definizioni che si<br />

trovano nei dizionari, significa plasmare, dare forma;<br />

trasferire contenuti e metodi per innalzare il livello di<br />

conoscenza del soggetto da formare. Questo processo è<br />

più complesso di un semplice passaparola, comprende un<br />

trasferimento di conoscenze basato sull’esperienza personale<br />

e professionale, non è quindi sufficiente un corso<br />

istruttori per essere buoni formatori: serve esperienza sul<br />

campo e buone doti di comunicazione, nonché la capacità<br />

di mettersi sempre in discussione per migliorarsi continuamente.<br />

Altro aspetto legato all’attività di istruttore è anche l’addestramento<br />

degli allievi e cioè, sempre citando foni dizionaristiche,<br />

processo che si occupa di trasferire le conoscenze<br />

e procedure necessarie per soddisfare determinati<br />

requisiti, nel nostro caso la capacità di gestirsi in un ambiente<br />

diverso, per certi versi sicuramente ostile.<br />

Per i più attenti, i processi di formazione ed addestramento<br />

sono in realtà legati all’allievo: un istruttore è il mezzo<br />

attraverso cui l’allievo impara le conoscenze legate alla<br />

subacquea ed apprende le tecniche per immergersi in sicurezza.<br />

Fatta questa premessa, siamo sicuri che tutti gli istruttori<br />

subacquei rispondano ai requisiti sopra descritti?<br />

La massificazione dell’attività subacquea ha creato un<br />

universo di agenzie didattiche, ognuna con una filosofia<br />

propria pur avendo, in buona parte dei casi, regole ben<br />

precise ed un codice deontologico a tutela degli allievi.<br />

Rimane comunque il fatto che sostanzialmente, le agenzie<br />

didattiche sono attività commerciali: la loro esistenza<br />

è legata al <strong>numero</strong> di affiliati e cioè guide subacquee ed<br />

istruttori.<br />

Con questo non giusto ritenere che sia facile acquisire<br />

l’abilitazione di istruttore,ma con i dovuti requisiti, il giusto<br />

impegno e studio, superare la sessione di valutazione<br />

è relativamente semplice.<br />

Tornando quindi alla domanda iniziale, in cui ci chiediamo<br />

se tutti gli istruttori brevettati siano bravi formatori/addestratori,<br />

la risposta è che a priori non è possibile<br />

stabilirlo, sappiamo solamente che queste persone sono<br />

abilitate ad insegnare, abilitazione che deriva da valu-<br />

tazioni fatte da membri delle agenzie didattiche, che al<br />

momento della valutazione possono mettere in campo considerazioni<br />

di varia natura pur rispettando quei requisiti<br />

deontologici che si sono imposti.<br />

Occorre quindi un sistema che consenta a chi si approccia<br />

alla subacquea, di avere a disposizione istruttori qualificati<br />

anche da un ente terzo che non sia vincolato da considerazioni<br />

di carattere economico, il cui unico scopo sia garantire<br />

la professionalità degli istruttori attraverso una<br />

rivalutazione delle conoscenze e competenze, valutazione<br />

non solo iniziale, ma periodica, che vada ad intervistare<br />

anche gli allievi in modo da dare agli istruttori uno strumento<br />

in più per migliorarsi. Questo strumento è l’albo<br />

degli istruttori fiamma, albo didattico cui gli istruttori<br />

delle didattiche riconosciute da RSTC (al momento unico<br />

ente di certificazione riconosciuto) possono aderire per dimostrare<br />

la propria professionalità e volontà a migliorarsi<br />

continuamente.<br />

Vogliamo dare voce ed il giusto valore a chi, istruttore<br />

come gli altri, diversamente dagli altri, crede nella propria<br />

attività, che sia frutto di passione o necessità professionale;<br />

vogliamo che queste persone si sentano giustamente<br />

orgogliose di definirsi Istruttori e vengano riconosciute<br />

come tali.<br />

Vogliamo premiare e promuovere il merito, garantendo<br />

sicuro divertimento a chi vuole conoscere il meraviglioso<br />

mondo sommerso.<br />

Sandro Pulleghini


Chi avrebbe mai pensato di fare<br />

un week-end in Ungheria per fare<br />

un’immersione ??<br />

Riki, nostro amico e fedele compagno<br />

di immersioni Ungherese che da<br />

oltre 10 anni vive in italia, un giorno<br />

ci racconta di un’immersione nel<br />

lago di Hèviz , un laghetto d’origine<br />

vulcanica situato vicino all’estremità<br />

sud occidentale del lago Balaton in<br />

Ungheria.<br />

Sfruttato per le sue acque “speciali”<br />

Hèviz è un parco nazionale con una<br />

superficie di circa 47000 mq e una<br />

profondità di circa 50 mt.<br />

Sulla superficie del lago è stato costruito<br />

una splendido centro termale.<br />

La cosa ci entusiasma fin dall’inizio,<br />

la strada è tanta per un week-end , 8<br />

ore andata e 8 ore ritorno, ma niente<br />

ferma la voglia di questa immersione<br />

al momento incognita a 42°C di temperatura,<br />

per noi abituati tra i 6°C e<br />

13°C estate e inverno.<br />

L’immersione non ci è stata spiegata<br />

moltissimo, abbiamo visto un paio di<br />

fotografie e ci viene inviato l’elenco<br />

dell’attrezzatura minima richiesta<br />

SUBACQUEA<br />

Hèviz: un caldo tuffo<br />

che non dice nulla di particolare se<br />

non che si può fare solo un’immersione<br />

al giorno per max 10/11 persone e<br />

entro le <strong>16</strong>.00 tutte le attività devono<br />

essere terminate.<br />

Questa restrizione ci incuriosisce ancora<br />

di più e ce ne chiediamo il motivo<br />

che capiremo poi sul posto.<br />

Siamo organizzatissimi : l’immersione<br />

è a 42 mt di profondità max con una<br />

permanenza all’interno della grotta<br />

per max 20 minuti a circa 40 ° e ci<br />

dicono 30 minuti di decompressione a<br />

circa 27°, possiamo tutti usare nitrox<br />

e la maggior parte ha anche la possibilità<br />

di ridurre ulteriormente la decompressione<br />

con ossigeno, così decidiamo<br />

di utilizzare un nitrox 28 per il<br />

fondo e le prime tappe deco per finire<br />

O2 a 6mt .<br />

Nicla e Riki si occupano delle ricariche<br />

di tutte le bombole per i 12 partecipanti<br />

sia per il fondo che la deco e visto<br />

che a quanto ci dicono in Ugheria<br />

non hanno a disposizione molti mezzi<br />

preferiamo portarci qualche bombola<br />

di riserva/emergenza.<br />

Super eccitati partiamo alle ore 22.00<br />

di venerdì con 1 auto ogni 2 persone<br />

stracarichi di attrezzatura, arriviamo<br />

dopo 651 km alle ore 8 del Sabato, facciamo<br />

colazione e prendiamo le stanze<br />

per riposare qualche ora. Il sabato<br />

sarà dedicato a visitare il paese dove<br />

alloggiamo.<br />

Domenica mattina alle 9.00 andiamo<br />

sul luogo d’immersione e dopo qualche<br />

Chilometro di verdissima ungheria<br />

arriviamo a Heviz:<br />

all’occhio si presenta come una visione<br />

da favola, soprattutto quando in<br />

inverno la temperatura dell’acqua, che<br />

in superficie raggiunge i 35 °C forma<br />

una sottile nebbia che avvolge il centro<br />

termale facendolo assomigliare ad<br />

un castello delle fiabe.<br />

E’ incredibile, fa freddo, il lago è fumante<br />

, ricoperto di Ninfee rosa e il<br />

centro contornato da splendidi geranei<br />

rossi. Incantati parcheggiamo le auto<br />

e prima di scaricare attendiamo notizie,<br />

l’adrenalina intanto aumenta.<br />

Già all’ingresso del centro immersioni<br />

ci accorgiamo che l’immersione non è<br />

tipicamente ricreativa: a darci il benvenuto<br />

è il portello d’ingresso di una<br />

camera iperbarica che occupa quasi<br />

completamente il locale del diving


22<br />

center. Dopo un giro di sguardi e pensieri<br />

preoccupati, rompiamo il ghiaccio con<br />

una battura e una bella risata.<br />

Anfitrione per l’occasione è il responsabile<br />

del diving (dal nome impronunciabile )e<br />

profondo conoscitore dei segreti del lago,<br />

è molto serio e composto, incute quasi<br />

timore. Compiliamo i moduli richiesti,<br />

e dopo le presentazioni di rito inizia un<br />

briefing eccezionale quanto sconvolgente<br />

che terminerà dopo più di un’ora.<br />

Nicla, su richiesta del responsabile<br />

diving,deve dividere il gruppo in 5, con<br />

nostra sorpresa ci spiegano che l’immersione,<br />

verrà svolta a coppie con guida del<br />

posto, distanziate di mezz’ora l’una dall’altra.<br />

In sostanza mentre un gruppo è in decompressione<br />

l’altro scende. Questa la<br />

prima notevole sorpresa che ci obbliga a<br />

spostare il ritorno in italia dalle 14.00<br />

previste alle 17:00 circa.<br />

Il briefing prosegue con una lunga e dettagliata<br />

spiegazione dei lavori effettuati<br />

nel lago, dei ritrovamenti di monete romane,<br />

da cui si presume un insediamento<br />

romano, alla struttura e alla strumentazione<br />

presente all’ingresso e nell’interno<br />

della grotta.<br />

Si scende lungo una cima , la guida davanti,<br />

e sulla lavagna viene scritto chi<br />

della coppia stà a destra e chi a sinistra,<br />

non bisogna assolutamente lasciare la<br />

cima fino all’imboccatura della grotta da<br />

dove escono circa 400 lt al secondo di acqua,<br />

ed il flusso è abbastanza forte.<br />

La guida entrerà per prima e a seguire in<br />

coda prima il subacqueo di dx e poi quello<br />

di sx, si percorre un piccolo corridoio su<br />

un’asse alla quale bisogna attaccarsi e tirarsi<br />

per riuscire ad entrare.<br />

E qui arriva il bello: a turno con la guida<br />

si farà il giro all’interno di questa grotta<br />

e poi allo scadere preciso dei 20 minuti,<br />

aiutati dalla spinta dell’acqua si esce dalla<br />

grotta, e inizieranno a partire dai 18<br />

mt una serie di tappe fino ai 6 mt della<br />

durata totale di 37 min circa di decompressione.<br />

Qui Nicla e Riki tentano di interrompere<br />

la spiegazione per fare<br />

presente le miscele usate e il programma<br />

di immersione con le stesse.<br />

Inizialmente, il nostro anfitrione,<br />

rimanda le domande alla fine del<br />

briefing e sembra scocciato da questa<br />

interruzione, lo lasciamo quindi<br />

proseguire.<br />

Tra i 6 e 9 mt c’è una piattaforma<br />

in metallo e dalla superficie arriva<br />

un erogatore narghilè d’emergenza<br />

(non vi dico di che colore era l’erogatore<br />

in acqua, probabilmente lo<br />

lasciano lì fisso) per finire la decompressione<br />

in caso di esaurimento<br />

d’aria.<br />

Siamo al termine del briefing e<br />

spieghiamo che abbiano nitrox 28,<br />

decompressive a ossigeno e il nostro<br />

programma decompressivo è ben più<br />

corto.<br />

Ci ascolta e senza battere ciglio ci dice<br />

che assolutamente il programma da<br />

loro stabilito deve essere rispettato,<br />

perché è 10 anni che fanno così e così<br />

va bene, non gli interessa cosa abbiamo<br />

nelle bombole!!! Indipendentemente<br />

dalle miscele preparate prima della<br />

partenza, saranno eseguite considerando<br />

esclusivamente l’utilizzo d’aria<br />

compressa e che tutti i Nostri computer<br />

dovranno essere settati sulla modalità<br />

profondimetro, la gestione delle<br />

decompressioni (obbligatorie in quest’immersione)<br />

sarà esclusivamente<br />

gestita dalle guide e le stesse guide si


occuperanno di portare le nostre decompressive<br />

che verranno giustamente<br />

lasciate sulla piattaforma a 9 mt.<br />

Il piano decompressivo, per i 20 minuti<br />

di fondo sarà quindi: 15m/1min,<br />

12m/1min, 9m/5min, 6m/10min,<br />

3m/20min Allibiti ma sempre più curiosi,<br />

accettiamo il da farsi e andiamo<br />

a scaricare l’attrezzatura.<br />

Una delle guide ci porta un carrellino<br />

per trasportare tutto all’interno del<br />

centro e notiamo il primo loro stupore<br />

osservando le nostre attrezzature e<br />

finalmente si rendono conto che nulla<br />

è lasciato al caso e lascia ad ognuno il<br />

trasporto della propria decompressiva<br />

(o forse per risparmiarsi la fatica!)<br />

Equipaggiati di tutto punto attraversiamo<br />

lo stabile in perfetto silenzio<br />

per non disturbare i presenti e arriviamo<br />

a un terrazzo esterno, entriamo<br />

in acqua da una scala utilizzata dai<br />

turisti che affollano questo centro termale<br />

e che, a giudicare dagli sguardi,<br />

non sono molto abituati a vedere dei<br />

subacquei.<br />

Il lago, d’origine vulcanica, presenta<br />

una sezione ad imbuto con pareti naturali<br />

che scendono verticalmente nel<br />

lato Sud sino alla profondità di 40 mt.<br />

Seguendo le tubazioni che portano<br />

l’acqua calda agli impianti termali<br />

percorriamo in questa acqua tiepida<br />

e scura il tratto verticale della parete<br />

posta sul lato sud del lago fino ai 40<br />

mt dove è stata posizionata una gabbia<br />

di legno per evitare di sprofondare<br />

nella melma presente davanti all’ingresso<br />

della grotta.<br />

La visibilità è ridotta ad un metro e<br />

solo il continuo contatto con la cima<br />

guida consente di non perdere l’orientamento,<br />

fenomeno favorito anche dalla<br />

sensazione di disagio causata dalla<br />

temperatura dell’acqua, che aumenta<br />

con l’aumentare della profondità.<br />

Arrivati a quota -40, la guida ci fa coricare<br />

sul fondo di fronte all’imbocca-<br />

SUBACQUEA<br />

tura della grotta e qui, nonostante fossimo<br />

stati preavvertiti, la sensazione<br />

è violenta: il fine sedimento nero del<br />

lago si alza azzerando visibilità e luce<br />

per pochi ma intensi secondi sino a<br />

che, per effetto dell’uscita d’acqua dalla<br />

grotta, il sedimento è disperso e la<br />

visibilità (nonché il senso di claustrofobia)<br />

migliorano sensibilmente. La<br />

guida, disponendoci in fila indiana, ci<br />

mostra come effettuare l’ingresso nella<br />

grotta: sfruttando dei pioli posti su<br />

un’impalcatura di legno che penetra<br />

nella grotta tramite un’apertura artificiale<br />

(di appena 60 cm di larghezza x<br />

80 cm d’altezza!) ci trasciniamo con le<br />

mani per vincere la forte corrente che,<br />

strozzata dalla stretta apertura cerca<br />

di respingerci.<br />

Con un po’ di affanno, causato dallo<br />

sforzo e dalla temperatura dell’acqua<br />

che oramai sfiora i 42 °C, mentre riposiamo<br />

sull’impalcatura all’interno<br />

della grotta finalmente ci accorgiamo<br />

della bellezza del posto: un’ampia camera<br />

di <strong>16</strong> m di altezza per 17 di diametro,<br />

come una bolla nella roccia di<br />

acqua cristallina. E’ stupendo, non si<br />

vorrebbe più uscire.<br />

La guida, ad uno ad uno ci conduce in<br />

un tour panoramico per mostrarci le<br />

fenditure attraverso cui sgorga l’acqua<br />

calda proveniente dal sottosuolo.<br />

E’ incredibile se non fosse per le bolle<br />

emesse l’acqua sembra inesistente, si<br />

può arrivare in superficie nella bolla<br />

gassosa non respirabile. Il fondo della<br />

grotta ha due strati: il primo di polvere<br />

molto morbido e il secondo è di<br />

marmo.<br />

Per tutta la circonferenza della grotta<br />

c’è una fenditura ricca di pirite che<br />

luccicando dà un’effetto prezioso al<br />

panorama, sembra di essere in un sogno.<br />

Dopo che il compagno ha effettuato<br />

il suo giro, uno sguardo al computer<br />

ci fa capire che è ora di abbandonare<br />

la grotta e così, uno ad uno ripassia-


24<br />

mo per l’accesso e ci prepariamo alla<br />

lunga risalita impostaci dalle tappe di<br />

decompressione.<br />

L’uscita dalla grotta è divertente, basta<br />

avvicinarsi e stare bassi sull’asse<br />

per essere piacevolmente spinti dal<br />

flusso d’acqua e qui il sogno finisce,<br />

torna il buio e dopo pochi minuti la<br />

sensazione del freddo. Ad attenderci a<br />

quota –6, nei lunghi 20 minuti di sosta<br />

troviamo ad accoglierci un branco<br />

di pesciolini che, per nulla intimiditi<br />

dalla nostra presenza cortesemente ci<br />

aiutano a trascorrere il tempo giocando<br />

con noi.<br />

Tutti molto soddisfatti decidiamo di<br />

affidarci alla splendida cucina ungherese<br />

con carne di cervo e selvaggina<br />

per poi ritornare verso la nostra Italia.<br />

Nicla<br />

Hèviz


I DATI E LA STORIA DI HÉVÍZ<br />

Il territorio del Balaton fu formato dalle forze dei vulcani,<br />

circa 22.000 anni fa, dalle ricerche è emerso che per<br />

circa 10.000 è stato un lago con acqua fredda e solo negli<br />

ultimi 8.000 è diventato caldo.<br />

Durante le ricerche sono stati ritrovati altari romani e<br />

monete romane , il che conferma che già dagli antichi<br />

romani il lago era conosciuto.<br />

Lungo il lago sorgono dozzine di sorgenti di zolfo, molte<br />

delle quali furono meta di quanti cercavano e trovavano<br />

guarigione.<br />

La più nota tra queste è la sorgente di Hévíz, che sgorga<br />

ai piedi dei monti di Keszthely. In verità si tratta di un<br />

geyser, dal cui cratere la sorgente trae la propria acqua<br />

termale con temperatura naturale a 38 °C.<br />

Qualcosa di simile si trova soltanto in Islanda. L’acqua<br />

sulfurea, leggermente radioattiva del lago di Hévíz è<br />

adatta come terapia per le malattie che riguardano le<br />

articolazioni.<br />

Il lago, anche dal punto di vista panoramico, offre uno<br />

scenario stupendo, particolarmente verso la fine dell’estate,<br />

quando sullo specchio dell’acqua fioriscono a migliaia<br />

le ninfee rosse importate dall’India.<br />

Una delle sostanze curative più conosciute di Hévíz è il<br />

fango leggermente radioattivo presente in fondo al lago.<br />

Sia l’acqua curativa sia il fango sono molto adatti per il<br />

trattamento di malattie croniche dell’apparato motorio,<br />

di situazioni post-traumatiche, della gotta e della malattia<br />

di Bechterew.<br />

La principale attrattiva di Hévíz è il lago d’acqua termale,<br />

unico al mondo, con una superficie di 47.500 mq<br />

e profondo circa 50 metri. SI trova a 108 mt. s.l.m.e la<br />

profondità varia tra i 2 e i 5 mt. Sul fondo la melma varia<br />

dai 5 cm ai 5 mt di spessore.<br />

La temperatura del lago non scende mai sotto 22°, dall’ingresso<br />

della grotta che è stata scoperta nel 1970,<br />

escono circa 670lt al secondo di acqua che permette un<br />

cambio al lago in circa 60 ore. Tal enorme massa d’acqua<br />

non giace però a riposo.<br />

Infatti, l’acqua calda che affiora sulla superficie si distribuisce<br />

in direzione radiale e gira lentamente in senso<br />

orario, pertanto per la continua miscelazione, la temperatura<br />

dell’acqua è uguale in ogni punto del lago. L’acqua<br />

del lago inoltre affluisce, attraverso un canale, nel<br />

Balaton.<br />

Questo flusso è monitorato e di solito ha una media di<br />

470lt al secondo per un cambio totale dell’acqua del lago<br />

SUBACQUEA<br />

in circa 80 ore.Solo nel 1990 c’è stato un calo rilevante<br />

con 270 lt al secondo e il cambio in 120 ore. Questo forte<br />

e veloce cambio di acqua non concede mai una buona<br />

visibilità in acqua. La Visibilità fuori dalla grotta è 2-3<br />

mt che aumentano fino a<br />

massimo di 6 mt.<br />

Nel 1970 viene scoperta nella parte sx della grotta la<br />

sorgente più fredda, ma col tempo la situazione si è modificata<br />

e oggi l’ acqua esce miscelata dalle zone che prima<br />

erano fredde.<br />

La grotta ha diverse sorgenti che variano di temperatura<br />

dalla più fredda di 17° alla più calfa di 42° circa.<br />

Nella parte dx ci sono ben 10 sorgenti di acqua calda e<br />

grazie a queste la grotta ha una temperatura media di<br />

38°.<br />

Il punto più profondo della grotta e anche del lago è di 49<br />

mt ma lo si può raggiungere solo togliendo l’attrezzatura<br />

a causa del passaggio troppo stretto.<br />

Nicla Capatti e Sandro Pulleghini


26<br />

Si diffonde nella città<br />

Italiane, la passione<br />

per questa disciplina<br />

nata negli Stati Uniti<br />

Andando nelle varie palestre delle città di Italia,<br />

dove si pratica la kick boxing, ci si accorge<br />

immediatamente che sono sempre più <strong>numero</strong>se<br />

le appassionate di kick boxing, come hanno anche<br />

dimostrato le recenti manifestazioni dedicate<br />

a questo sport da combattimento.<br />

Negli anni passati questo sport da combattimento<br />

veniva praticato quasi esclusivamente da ragazzi,<br />

mentre in questi ultimi anni sono molte le<br />

ragazze che iniziano a praticare la kick boxing.<br />

Intervistando alcune di queste ragazze praticanti<br />

questo sport, sempre più in voga, abbiamo scoperto<br />

quali sono i motivi che le spingono ad iniziare<br />

ad indossare guantoni e calzari.<br />

Uno dei motivi che spinge le donne ad iniziare<br />

quest’attività sportiva, aperta a bambini ed<br />

adulti di ambo i sessi, è che oltre a tonificare il<br />

corpo con la dura preparazione atletica, insegna<br />

a sapersi difendere, “cosa che non guasta mai<br />

in questi tempi”, rendendole più sicure, consapevoli<br />

che in caso di bisogno si può contare su<br />

riflessi pronti e su un corpo ben allenato.<br />

Si sentono più sicure ed hanno più fiducia in loro<br />

stesse.<br />

Un altro motivo, non meno importante del primo<br />

è che la kick boxing è anche un efficace rimedio<br />

contro lo stress, grazie alle combinazioni da fare<br />

al sacco o a coppia, molto utili a scaricare la tensione<br />

accumulata durante la giornata.<br />

Sembra che le nuove donne abbiano scelto come<br />

rimanere in forma: con pugni e calci!<br />

Non è soltanto una moda, ma è una vera e propria<br />

scelta di vita. Il gentil sesso, infatti, vuole<br />

imparare a difendersi ed a prendersi cura del<br />

proprio corpo, migliorando il seno, gli addominali,<br />

le gambe ed i glutei attraverso questa disciplina<br />

sportiva. Anni addietro era prerogativa femminile<br />

essere in forma con “grazia”, attraverso<br />

l’aerobica, la danza ed il nuoto.<br />

Adesso le donne vogliono dimostrare che possono<br />

essere femminili anche con i guantoni. Dal<br />

SPORT DA COMBATTIMENTO<br />

Kick Boxing : cresce<br />

il <strong>numero</strong> delle atlete<br />

punto di vista fisico, boxando si mettono in moto<br />

tutti i muscoli del tronco e degli arti superiori,<br />

nessuno escluso. I movimenti principali con le<br />

braccia, i famigerati pugni (gancio, diretto e montante)<br />

favoriscono il rafforzamento dei pettorali<br />

e dei muscoli della spalla (deltoide anteriore).<br />

Quando le braccia tornano in posizione di difesa<br />

inoltre vengono utilizzati anche i muscoli dorsali<br />

e il bicipite (muscolo anteriore del braccio). Il<br />

tutto accompagnato da saltelli ripetuti, ottimi<br />

per la circolazione, e da movimenti di flessione<br />

e torsione che aiutano a snellire la vita, rassodando<br />

gli addominali e favorendo la scioltezza di<br />

schiena e bacino.<br />

Nella kick boxing inoltre, vengono usate in maniera<br />

significativa le gambe.<br />

Il movimento detto “kick” permette di rassodare<br />

i glutei e di rendere più elastici i muscoli delle<br />

cosce.<br />

Perfetto l’utilizzo dei piedi nel calcio “a martello”<br />

che esercita un’azione di allungamento dei<br />

muscoli delle gambe, in particolare di quello dei<br />

polpacci.<br />

Questo sport permette se praticato almeno due<br />

volte alla settimana con costanza, di sviluppare<br />

e scolpire in maniera armonica tutti i muscoli.<br />

Questo garantisce, soprattutto a seno gambe e<br />

glutei di risultare ancora più femminili!<br />

Ma gli uomini che cosa ne pensano delle donne<br />

con i guantoni ed i calzari?<br />

Dapprima sconcertati, oggi affermano di esserne<br />

assolutamente affascinati.<br />

Come per il settore maschile , anche per quello<br />

femminile, durante le varie manifestazioni, esiste<br />

la suddivisione in varie categorie a seconda<br />

dell’età, della cintura, del peso o dell’altezza.<br />

Da diversi anni ormai le ragazze si allenano sia<br />

atleticamente, sia tecnicamente con i ragazzi,<br />

senza avere problemi di nessun tipo.<br />

M° Rosario Carraffa


27<br />

JUDO<br />

Memorial Giovanni Falcone & Paolo Borsellino<br />

Con il patrocinio di tutti gli enti locali<br />

del territorio, come Regione Siciliana,<br />

ARS, Presidenza, Provincia<br />

Regionale di Palermo, Comune di<br />

Palermo, di Capaci e comuni limitrofi,<br />

e con l’egida ed il supporto principalmente<br />

del FIAMMA, del CONI,<br />

e della Federazione, anche questa<br />

settima edizione del memorial Falcone<br />

e Borsellino è stata archiviata<br />

egregiamente grazie soprattutto alle<br />

istituzioni che hanno ancora espresso<br />

la loro incondizionata fiducia all’organizzazione.<br />

Nonostante la nostra regione sia<br />

stata attraversata da parecchi esiti<br />

elettorali nel giro di pochissimi<br />

mesi (nazionali, regionali, provinciali<br />

ed anche comunali nel mio caso), che<br />

hanno messo in seria difficoltà il buon<br />

esito del torneo, i contatti istituzionali<br />

sono stati egregiamente ripresi<br />

ed intrattenuti dalla organizzazione,<br />

grazie soprattutto dalla dr.ssa Maria<br />

Rita Puleo, presidente provinciale del<br />

C<strong>SN</strong>-FIAMMA, che si è costantemente<br />

prodigata in tal senso ed a cui va<br />

tutto il nostro personale e sentito ringraziamento.<br />

La conferenza stampa del venerdì<br />

antecedente il torneo, annoverava<br />

grosse presenze di spicco in rappresentanza<br />

degli enti locali, come il neo<br />

sindaco di Capaci Benedetto Salvino,<br />

che è stato vicinissimo all’ organizzazione<br />

durante tutto lo svolgimento<br />

della manifestazione, accompagnato<br />

in sede da una grossa rappresentanza<br />

della sua giunta come l’assessore<br />

allo sport Giovanni Margarini, il vice<br />

sindaco Occhipinti e dal neo assessore<br />

Pietro Puccio, ex presidente della<br />

Provincia Regionale di Palermo e già<br />

cintura nera 1° dan ad onorem, conferitagli<br />

dal presidente federale Matteo<br />

Pellicone ai tempi in cui Tonino Voccia<br />

era presidente del Comitato Regionale<br />

FILPJK-Judo (1998).<br />

La regione siciliana era degnamente<br />

rappresentata dall’on. Ficarra che<br />

in extremis ha sostituito l’on. Pippo


28<br />

Fallica, mentre l’assessore allo sport<br />

Michele Nasca ed il consigliere Fabio<br />

Ferranti rappresentavano la Provincia<br />

Regionale di Palermo.<br />

Il consigliere Mimmo Russo, unitamente<br />

all’assessore allo sport Alessandro<br />

Anello del Comune di Palermo<br />

ed il presidente dell’ARS Francesco<br />

Cascio figurano tra gli assenti giustificatissimi,<br />

per impegni sopravvenuti<br />

come il presidente regionale della<br />

FIJLKAM Toti Pirrotta.<br />

Altra presenza di rilievo, l’avv. Massimo<br />

Costa, presidente regionale del<br />

CONI, che unitamente a Giovanni<br />

Caramazza presidente provinciale di<br />

Palermo dello stesso ente, sono stati<br />

vicinissimi all’organizzazione con la<br />

loro attiva e fattiva collaborazione.<br />

Graditissima la presenza del decano<br />

del judo siciliano e presidente benemerito<br />

regionale FIJLKAM Tonino<br />

Voccia, accompagnato da Salvo Alessi,<br />

allievo dello stesso agli albori del neonato<br />

“Judo Club Palermo” datato anno<br />

1953, che con i suoi 75 anni ed altrettanti<br />

acciacchi, continua a mantenere<br />

alto lo spirito del samurai.<br />

Ultimata la parte istituzionale, che si<br />

è conclusa con un cocktail in piscina,<br />

la riunione tecnica, per la composizione<br />

delle poule e la registrazione degli<br />

atleti, si è svolta velocemente, anche<br />

perché in serata si attendevano gli<br />

arrivi di altre delegazioni, ultima in<br />

ordine cronologico il Banzai Cortina<br />

dell’amico Gianluca Accogli (in tardissima<br />

nottata), che fresca di titolo<br />

nazionale femminile cadetti a squadre<br />

della settimana precedente a Torino,<br />

non ha esitato a rimettersi in viaggio<br />

per l’altro capo della penisola, pur di<br />

onorare la manifestazione, confermando<br />

ancora una volta lo spirito di<br />

amicizia che lega i partecipanti alla<br />

manifestazione.<br />

La presenza di ben 13 squadre maschili<br />

ed otto femminili, ha quasi rimar-<br />

cato i numeri di sempre del torneo,<br />

che sono vicinissimi ad un campionato<br />

italiano di classe, con il pregio della<br />

partecipazione di ben 6 rappresentative<br />

regionali come Toscana, Liguria<br />

e Puglia da sempre presenti nella<br />

passate edizioni, e le rappresentative<br />

straniere.<br />

Assente la fortissima Francia e la Romania<br />

per problemi legati al budget,<br />

la Georgia per gli sviluppi politici del<br />

mese di Agosto, ma Spagna, Canarie,<br />

Belgio ed Inghilterra, non hanno voluto<br />

mancare all’appuntamento.<br />

Quest’ultima presente con una comitiva<br />

di circa trenta persone, a conferma<br />

che il torneo non è solo un evento<br />

sportivo fine a se stesso, ma un mezzo<br />

per ottimi scambi turistici e culturali,<br />

dove i partecipanti possono incontrarsi<br />

e relazionarsi reciprocamente.<br />

Dopo la fase eliminatoria del sabato, si<br />

qualificavano per la finale del giorno<br />

successivo ben otto squadre maschili<br />

e quattro femminili e precisamente<br />

la Sicilia (maschile e femminile), la<br />

Fiamma Yamato Veneto, Lazio (maschile<br />

e femminile), Puglia, Toscana<br />

(maschile e femminile), Inghilterra,<br />

Fiamma Sicilia e Liguria.<br />

Alla fine il Torneo è stato appannaggio<br />

della Sicilia nei maschi davanti<br />

alla Puglia ed alla Fiamma Sicilia a<br />

pari merito con il Lazio, mentre per le<br />

donne la Fiamma Yamato Veneto ha<br />

preceduto il Banzai Cortina del Lazio,<br />

dando vita ad una accesissima e<br />

bellissima finale, risolta all’ultimo secondo<br />

e con combattimenti tiratissimi,<br />

confermando ancora una volta l’alto<br />

livello tecnico raggiunto dalla manifestazione.<br />

A pari merito terze la Toscana e la<br />

Sicilia, seguiti dai quinti nei rispettivi<br />

gironi la Liguria e la Toscana nei<br />

maschi ed Inghilterra e Liguria nelle<br />

donne.<br />

Da menzionare il commissario di<br />

gara, l’internazionale pugliese Tonino<br />

Chyurlia che ha diretto egregiamente<br />

le operazioni e che con la sua presenza,<br />

ha onorato una profonda e sincera<br />

amicizia che lo lega all’organizzazione.<br />

Grande successo di pubblico, e delle<br />

autorità che hanno presenziato la domenica<br />

alla fase finale del torneo ed<br />

alla ricca premiazione, con in testa il<br />

sindaco di Capaci Benedetto Salvino,<br />

il consigliere nazionale federale della<br />

FIJLKAM settore lotta Salvatore<br />

Passafiume, il presidente regionale<br />

FIAMMA Vito Orlando il presidente<br />

regionale FIJLKAM Toti Pirrotta, e<br />

quello di settore Gianni Strazzeri e<br />

l’ex arbitro internazionale ed ex vicepresidente<br />

di settore Paolo Minissale.<br />

Si archivia così questa settima edizione<br />

del torneo, che va riscuotendo sempre<br />

più consensi a livello nazionale ed<br />

internazionale soprattutto, grazie alla<br />

fiducia che enti ed istituzioni concedono<br />

all’organizzazione della Judo Cokys<br />

Club che altro non è che la famiglia<br />

Cocheo, Giovanni, Francesco ed Ivan,<br />

che unitamente al presidente Giusy,<br />

riescono a coordinare perfettamente<br />

tutti i loro collaboratori.<br />

Appuntamento per tutti alla prossima<br />

edizione, la cui organizzazione è già<br />

partita.<br />

Giovanni Cocheo


L’isola che non c’è<br />

JUDO<br />

Missione compiuta nel primo dei tre step che vede coinvolti gli istituti scolastici dove la società opera in ore curriculari e con<br />

progetti per la diffusione del judo a scuola, e questo era forse il più delicato dei tre per la giovane età dei partecipanti.<br />

Impegnati nel corso dell’anno scolastico, 50 bambini circa dai 4 ai 7 anni, che si accostavano per la prima volta alla pratica<br />

del judo, compito che lo staff della Judo Cokys Club ha organizzato e diretto sapientemente con i propri tecnici, in modo<br />

prevalentemente ludico, al fine di riscuotere la massima attenzione dei ragazzi.<br />

Allo stage di fine anno, svolto nello spazio all’aperto antistante il cortile scolastico, erano presenti emozionatissimi genitori<br />

e attentissimi progenitori dei ragazzi, spettatori accorti che durante l’oretta di evoluzioni dei loro beniamini, li hanno sempre<br />

incoraggiati con scroscianti applausi.<br />

Alla fine, consegna degli omaggi federali, che sono stati particolarmente<br />

graditissimi e messaggio perfettamente recepito, tanto da strappare l’im-<br />

pegno di collaborazione per il prossimo anno scolastico.<br />

Prossimi appuntamenti, dopo questo alla scuola materna-elementare<br />

“I’isola che non c’è”, negli istituti scolastici elementari “Alcide De<br />

Gasperi” di Capaci e “Laura Lanza” di Carini, dove i numeri sono decisamen-<br />

te maggiori, rispettivamente 450 ragazzi per circolo didattico.<br />

A dirigere lo stage il maestro Giovanni Cocheo con gli insegnanti tecnici Ivan e Francesco Cocheo, che hanno<br />

attivamente collaborato per la buona riuscita del progetto, presente l’intero staff della scuola diretta dal dr. Giovanni<br />

Cammarata. A fine corso, attraverso dei colorati disegni, i ragazzi hanno anche espresso ciò che li ha impressionati mag-<br />

giormente durante il corso di judo.<br />

Giovanni Cocheo


30<br />

Corsi di formazione Nazionali ed Internazionali<br />

per la qualifica di Istruttore, Maestro, Docente e Direttore Accademico della:<br />

WORLD ACADEMY PERSONAL DEFENCE<br />

I corsi avranno una durata che dipende dai livelli da acquisire:<br />

- 3 mesi per il conseguimento del diploma di “aspirante allenatore”;<br />

- 5 mesi per il conseguimento del diploma di “allenatore”;<br />

- 8 mesi per il conseguimento del diploma di “istruttore accademico di 1° livello”;<br />

- 12 mesi per il conseguimento del diploma <strong>Nazionale</strong> di “maestro”;<br />

* I CORSI SONO APERTI A TUTTE LE CINTURE BLU MARRONI E NERE DI OGNI STILE CHE SONO INTERESSATE<br />

ALL’ APPLICAZIONE DELLE ARTI MARZIALI ALLA DIFESA PERSONALE ED ALL’ INSEGNAMENTO<br />

DELLA DIFESA PERSONALE;<br />

* I CORSI SI SVOLGERANNO NELLE SEDI E PALESTRE DELLA I.A.M.A.& D.A. E DELLA W.A.S.C.A. INTERNATIONAL<br />

A PESCARA, SILVI (TE) E RIETI.<br />

Si rilascia:<br />

- budopass Internazionale dell’ ente “ SPORT NAZIONALE – ENTE FIAMMA”;<br />

- iscrizione all’ albo internazionale della “ WORLD ACADEMY PERSONAL DEFENCE ”;<br />

- diploma dell’ accademia “ WORD ACADEMY PERSONAL DEFENCE”<br />

- borsa, maglietta e t-shirt dell’ accademia.<br />

Le lezioni saranno svolte dal Direttore Tecnico Internazionale (settore Arti Marziali) Shihan Alfredo Bassani (9° dan –<br />

Takemusu Ju Jutsu) e da altri Docenti Internazionali e tecnici Nazionali dell’ ente. “Shihan” Alfredo Bassani attualmente<br />

ricopre la carica di Direttore Tecnico Internazionale Generale dell’ ente “ <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> – Ente Fiamma”<br />

(Ente Europeo) con sedi in: Roma , Venezia , Londra e in ex U.R.S.S..<br />

Per informazioni rivolgersi alla segreteria della IAMA&DA al tel. 328.7<strong>16</strong>7040.<br />

E-MAIL asd-iamaeda@ libero. it sito internet www.fiamoeda. com rif. Wascainternational.<br />

Ju jutsu “SHIHAN” ALFREDO BASSANI<br />

AMBASCIATORE IN EX UNIONE SOVIETICA<br />

La bandiera italiana sventola al grande galà di Mosca , svoltosi a<br />

Simferopol (UA) nello STADIO LOCOMOTIVE nei giorni 05 e 06 di<br />

agosto 2008. Una grande manifestazione ed un grande gemellaggio<br />

sportivo fra tutti i paesi della ex unione sovietica.<br />

Il maestro Alfredo Bassani ospite d’onore, viene presentato a tutti i<br />

ministri della CULTURA E DELLO SPORT della ex unione sovietica .<br />

Sono intervenuti al grande evento: attori di teatro, attori di cinema,<br />

artisti, presidenti sportivi in rappresentazione delle grandi metropoli,<br />

direttori tecnici, giudici, arbitri, insieme ad una immensa coreografia<br />

di praticanti di arti marziali.<br />

Il maestro Bassani, in qualita’ di direttore tecnico internazionale<br />

generale dell’ente “sport nazionale “, ha<br />

partecipato con il suo discorso all’apertura ufficiale, insieme al ministro<br />

di Mosca, dell’ Ucraina, della Crimea e di tutti gli altri stati<br />

presenti. Riscuote scroscianti applausi e con grande rispetto ed<br />

emozione si accinge ad assistere agli inni ufficiali e nazionali di<br />

rito.<br />

Con grande umilta’ e determinazione il grande maestro Alfredo Bas-<br />

sani anche in veste di presidente internazionale della Wasca<br />

Italia, annuncia il progetto della grande ACCADEMIA INTERNA-<br />

ZIONALE DELLE ARTI MARZIALI in ex unione sovietica<br />

“LO SHIHAN” ALFREDO BASSANI è stato invitato dai direttori,<br />

maestri ucraini e russi , a ben 4 interviste televisive in diretta<br />

ed in prima fila su tutti gli sport di sua competenza; in questa<br />

occasione il noto maestro ha riscosso un gran successo unico<br />

nel suo genere. Le domande da parte dei giornalisti sono state<br />

<strong>numero</strong>se, interessanti ed hanno rivelato una grande volontà e<br />

disponibilità alla collaborazione reciproca e paritetica; alla fine<br />

delle interviste lo Shihan ha ufficializzato la data della costituzione<br />

accademica per le arti marziali, la danza ed il teatro tra<br />

l’Italia, l’Europa e tutti i Paesi dell’ ex U.R.S.S.<br />

A dicembre 2008 il presidente della lega marziale Ucraina<br />

Alexander Udovicenko in collaborazione con ministero Ucraino,<br />

ha invitato lo Shihan, con il suo team composto da <strong>numero</strong>si<br />

maestri ed istruttori, a svolgere un mega - seminario in presenza<br />

di oltre 2000 atleti e maestri sullo stile da lui creato e denomi-


nato: ju jutsu ryu . N.B. (creatore nel 1975 del ju jitsu<br />

squalo)<br />

Presente in tutte le occasioni , la grande e leggendaria Direttrice<br />

Accademica Internazionale dei settori danza e teatro: Tetyana<br />

Cociergnina. Con la sua esperienza, abilità di danzatrice e con<br />

l’ aiuto del team ucraino (direttori artistici e ballerini) rafforzeranno<br />

ed amplieranno con grande impegno e professionalità tutti i vari programmi<br />

per l’accademia internazionale della danza e teatro.<br />

S. Tosi<br />

ARTI MARZIALI<br />

Il Takemusu Ju Jutsu è un nuovo stile di Ju Jutsu creato dal M° Alfredo Bassani come sintesi di un’ esperienza di studio quarantennale<br />

in molti stili di Ju Jutsu classico, del judo, del karate e dell’ aikido. Oltre alla grande esperienza nel settore delle<br />

arti marziali Giapponesi e ad essere stato uno dei pionieri del Ju Jutsu nel Centro – Sud Italia nel lontano 1972, il M° Bassani,<br />

si è avvalso di consigli, scambi teorici e pratici di molti autorevoli personaggi del settore; vogliamo qui ricordarne solo alcuni.<br />

Il primo, maestro e padre, Carlo Alberto, abile ginnasta italiano degli anni ’50, e judoka di grandissima esperienza formatosi<br />

soprattutto in Giappone. Il suo secondo maestro e campione del mondo di Judo negli anni ’70 è stato il famoso Matsushita Masami.<br />

Quest’ ultimo è stato anche per molti anni allenatore della nazionale italiana di Judo. Ed infine è bene ricordare l’ amico<br />

e maestro M° Carlo Pellandra (8° dan di Aikido), da poco scomparso a causa di un male incurabile. Quest’ ultimo è vissuto per<br />

30 anni in Giappone ed oltre ad aver stretto amicizia con i grandi dell’ aikido (M° Saito ed il M° Isoyama), ha lasciato al M°<br />

Bassani utili conoscenze originali ed antiche che oggi sono difficilmente rintracciabili nelle moderne arti marziali.<br />

Il Takemusu Ju Jutsu (TJJ) rappresenta quindi un’ arte eclettica sintesi di tecniche moderne ed antiche, ricca di varietà nel<br />

combattimento a distanza, nel corpo a corpo e nella lotta a terra. Nel TJJ si osservano molte tipiche tecniche di Judo, le percussioni<br />

del karate e spesso la fluidità dell’ aikido. Un’ aspetto importante del TJJ è il susseguirsi logico e razionale delle tecniche<br />

che in alcuni casi non si esauriscono in pochi se<br />

condi ma proseguono (con continuità) fino al controllo o neutralizzazione completa dell’ aggressore. In quest’ arte vi sono anche<br />

altre tecniche, sia contundenti che di proiezione, che sortiscono i loro effetti in pochi attimi e come tali molto utili anche nelle<br />

applicazioni alla difesa personale.<br />

Lo studio del TJJ va quindi affrontato per livelli successivi iniziando dalle basi del Judo e del Karate per poi passare alla<br />

sintesi di esse ed arrivare infine alle tecniche proprie del Takemusu. Dal 4° dan in poi è anche previsto l’ uso di diverse armi<br />

(bokken, spada, ed altre). Molte lezioni vertono anche sullo studio delle strategie del combattimento sia da strada che agoni-<br />

stico.<br />

Docenti Accademici Internazionali:<br />

Giacomo Rinaldi 6° dan – Pompilio Attili 7° dan Italo Cirone 8° dan – Domenico Angelozzi 8° dan<br />

Istruttori Nazionali:<br />

Michelangelo Di Blasio - Gianluca Quintili - Laura Belloni – Roberto Fiore - Alessandro Visca - Daniele Sfamurri – Cristian<br />

Tosi – Riccardo Rossi - Nico Della Sciucca - Shihan: Prof. Alfredo Bassani<br />

9° dan Ju Jitsu e Takemusu Ju Jutsu - Oscar arti marziali Abruzzo 2008<br />

Direttore tecnico per l’ ente “Ente Fiamma – <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>” - Direttore tecnico IAMA&DA<br />

Presidente della WASCA International<br />

Rappresentante per l’ Italia nell’ ex – URSS della WASCA International<br />

Membro della Commissione Tecnica Mondiale Ju Jutsu della WMSKPKAC


JUDO - KARATE - JU JUTZU - LOTTA - AIKIDO- KICK BOXING<br />

VALE TUDO - MUAY THAI - YOGA - SHIATSU


33<br />

ARTI MARZIALI<br />

Pancrazio - Italia prima classificata nel<br />

Pancrazio Athlima<br />

Italia prima classificata nel Pancrazio<br />

Athlima La <strong>Nazionale</strong> Italiana ha preso<br />

parte al 4° Campionato del Mondo di<br />

Pancrazio Athlima con 15 atleti classificandosi<br />

al 1° posto della classifica generale.<br />

Il Campionato Mondiale si è svolto nella<br />

città di Tirana (Albania) dal 18 al 20 settembre<br />

2008 organizzato dalla FILA.<br />

Dopo due giorni di gara, tra gli atleti delle<br />

varie nazioni si era istaurato un bellissimo<br />

clima sportivo e di amicizia riconoscendo<br />

la superiorità dell’avversario.<br />

La <strong>Nazionale</strong> Italiana è stata elogiata da<br />

tutti, per la preparazione tecnica degli<br />

atleti e finalmente ha avuto il riconoscimento<br />

di Campione del Mondo che inseguiva<br />

fin dal 1° Campionato Mondiale<br />

del 2003.<br />

Gli atleti italiani hanno colto il frutto di<br />

tanti allenamenti, maggiormente durante<br />

il periodo estivo, mentre tutti erano<br />

in vacanza, loro erano impegnati con gli<br />

allenamenti resi ancora più faticosi dal<br />

caldo estivo. Gli atleti Italiani si sono<br />

piazzati in posti prestigiosi della classifica<br />

dei settori agonistici del Palesmata<br />

(difesa a due), Polydamas (difesa a quattro,<br />

uno contro tre armati), Pancrazio<br />

(combattimento totale).<br />

I risultati sono stati i seguenti:<br />

PALESMATA<br />

maschile: Perlageli Fabio, Leo Francesco<br />

– argento;<br />

femminile: Maraca Federica Quarta Cosima<br />

– oro;<br />

misto: Mazzotta Francesco, Maraca Federica<br />

– oro.<br />

POLYDAMAS<br />

Maschile: Puce Alessandro, Perlangeli<br />

Fabio, Leo Francesco, Dell’Anna Luigi<br />

argento;<br />

femminile:Maraca Federica, Quarta Cosima,<br />

Petolicchio Cristina, Ginetti Luisa<br />

- oro<br />

misto: Maraca Federica, Puce Alessandro,<br />

Leo Francesco Mazzotta Francesco<br />

- oro;<br />

PANCRAZIO maschile:, 66 Kg. Perlangeli<br />

Fabio, argento; 71 Kg. D’Eboli Pietro,<br />

oro; 83 Kg. Salvatore Amedeo, bronzo;<br />

90 Kg. Marangi Francesco, bronzo; 100<br />

Kg. Mazzotta Francesco, bronzo + 100<br />

Kg. Rizzo Marco, oro.<br />

Femminile: 61 Kg. Petolicchio Cristina<br />

bronzo, 65 Kg. Pepe Daniela oro, 71 Kg.<br />

Ginetti Luisa argento, Sguazzo Antonietta<br />

oro, facente parte del gruppo sportivo<br />

dell’Esercito Italiano.<br />

La classifica generale delle Nazioni partecipanti<br />

è la seguente:<br />

1° Italia, 2° Russia, 3° Francia a seguire<br />

America, Canada, Grecia, Portogallo, India,<br />

Kazakistan, Albania ecc. ecc..<br />

La <strong>Nazionale</strong> Italiana ha preso parte per<br />

la prima volta anche ad un tipo di lotta<br />

insolito e sconosciuto dalla platea sportiva<br />

Italiana “il Beach Wrestling”. Questa<br />

tipo di lotta è di origine Turca ed ha<br />

le stesse regole della lotta che tutti conosciamo,<br />

solo che viene praticata sulla<br />

spiaggia a pantaloncini da bagno in un<br />

diametro di 6 metri, i combattimenti si<br />

svolgono solo con le tecniche in piedi. I<br />

due atleti Mazza Cosimo e Mazza Flavio<br />

che hanno rappresentato l’Italia sono<br />

della.Società <strong>Sport</strong>iva Fisioline di Torchiarolo<br />

(BR) . I due azzurri erano alla<br />

prima esperienza internazionale, non<br />

sono entrati in zona medaglia ma hanno<br />

intenzione di fare meglio nel prossimo<br />

Campionato.<br />

Sullo scenario internazionale la FIPA<br />

(Federazione Italiana Pancrazio Athlima)<br />

assume un’importanza sempre più<br />

rilevante, in quanto riconosciuta ufficialmente<br />

dalla FIJLKAM (federazione<br />

riconosciuta dal CONI) e dalla FILA (Fe-<br />

derazione Internazionale Olimpica della<br />

Lotta e Associate), in futuro si sperano<br />

degli ulteriori risvolti per la partecipazione<br />

del Pancrazio Athlima alle Olimpiadi.<br />

La <strong>Nazionale</strong> Italiana si è distinta nei<br />

campionati precedenti con ottimi risultati:<br />

1° Campionato Mondiale anno 2003, 2a<br />

classificata;<br />

1°Campionato Europeo anno 2004,<br />

2°classificata;<br />

2° Campionato Mondiale anno 2006, 3°<br />

classificata;<br />

3° Campionato Mondiale anno 2007,<br />

2°classificata<br />

Il Team Italiano è stata accompagnata<br />

dal Presidente <strong>Nazionale</strong> Italo Morello<br />

nonché Responsabile Tecnico <strong>Nazionale</strong><br />

coadiuvato dal M° Pietro Amendola<br />

e dal M° Massimo Tario nonché Consigliere<br />

<strong>Nazionale</strong> e dall’Ufficiale di gara<br />

Mondiale Giancane Pompeo il quale è<br />

stato apprezzato da tutti per le sue capacità.<br />

Quest’anno per la FIPA e per il Presidente<br />

Morello è stato un anno prestigioso<br />

in quanto ha ricevuto l’incarico di<br />

Vice Presidente Mondiale WPAC (World<br />

Pangration Athlima Committee in seno<br />

alla FILA) inoltre responsabile Tecnico<br />

Mondiale. Il Pancrazio Athlima è divulgato<br />

in Italia dalla FIPA (Federazione<br />

Italiana Pancrazio Athlima), con sede a<br />

Brindisi in via Lucio Strabone 40.<br />

M° Italo Morello


34<br />

Karate Kimono d’Oro<br />

Strepitoso il successo ottenuto dalla A.S.D. Shotokan Karate Sicilia<br />

che per il quindicesimo anno consecutivo ha riproposto alla cittadinanza<br />

tutta il Trofeo Kimono d’oro di Karate che si è svolto al Palaoreto<br />

di Palermo (Via S. Maria di Gesù) il 9 novembre 2008 ed al quale<br />

hanno preso parte oltre 450 atleti e 33 società provenienti da tutte le<br />

province della Sicilia ed oltre.<br />

Come per le precedenti edizioni, ancora una volta il CONI, la<br />

FIJLKAM e il CNS Fiamma, hanno mostrato particolare interesse nei<br />

confronti di questa manifestazione ritenendo la società organizzatrice<br />

idonea all’organizzazione di una manifestazione sportiva di così alto<br />

livello tecnico e riscontro da parte di società, atleti e pubblico.<br />

Anche le istituzioni non sono rimaste insensibili al richiamo della<br />

manifestazione e come già successo negli anni passati, la partecipazione<br />

del Gruppo Consiliare Rifondazione Comunista della Provincia<br />

Regionale di Palermo e la Presidenza della Regione Siciliana, hanno<br />

elevato il tono della manifestazione, aumentandone peraltro l’indice di<br />

gradimento da parte della cittadinanza.<br />

A questa quindicesima edizione hanno presenziato diverse autorità<br />

sportive tra i quali il Presidente Regionale Fijlkam Rag. Salvatore<br />

Pirrotta e il Presidente Onorario Fijlkam M° Antonio Voccia. Assenti<br />

tutti gli altri.<br />

Il raduno dei concorrenti è avvenuto alle ore 8,30 presso il Palaoreto di<br />

Palermo alla presenza di oltre 1000 spettatori. A seguire, le operazioni<br />

di verifica e controllo atleti. La gara ha preso il via alle 9,30 per concludersi<br />

alle ore 17,30 sotto l’attento controllo degli Ufficiali di Gara.<br />

Il risultato più importate della giornata è stato quello ottenuto dalla<br />

società organizzatrice che, nella categoria più prestigiosa la Junior/Senior<br />

maschile cinture marroni/nere, ha piazzato tutti e tre i suoi atleti<br />

sul podio (A. Rizzuto 2° - A. Lo Cicero e R. Lo Cicero 3°)<br />

La manifestazione denominata “15° Trofeo Kimono d’oro” rappresenta<br />

la fase culminante di un’attività costante che impegna per un intero<br />

anno sportivo, sia gli atleti della società organizzatrice che quelli di<br />

tutte le società partecipanti; ma lo scopo principale di questa manifestazione<br />

è quello di incentivare e motivare gli sforzi e l’impegno di<br />

tutti quegli atleti che partecipano sempre più entusiasti e <strong>numero</strong>si.<br />

L’organizzazione della manifestazione, oltre a possedere una chiara<br />

valenza sportiva, in quanto punto di riferimento ormai tradizionale del<br />

panorama karateistico siciliano e italiano, assolve anche un importante<br />

ruolo di promozione turistica con il coinvolgimento di oltre 1500<br />

persone per tutta la durata della manifestazione tra atleti partecipanti,<br />

accompagnatori, tecnici, familiari e pubblico in genere.<br />

L’importanza di tale iniziativa non propone soltanto la diffusione della<br />

manifestazione sportiva che ha avuto in tutti questi anni sempre<br />

grande refluenza positiva per l’immagine della città, ma soprattutto<br />

la conoscenza di Palermo che non è soltanto sport ma anche cultura,<br />

divertimento, shopping, gastronomia.<br />

Insomma trascorrere a Palermo la propria vacanza o venire solo per<br />

una manifestazione sportiva è un’esperienza chi si ricorda a lungo con<br />

piacere. Osvaldo Lo Cicero<br />

I risultati:<br />

Bambini (gi) Fanciulli (gi)<br />

1) Zingales Gabriel 1) Ortoleva Cristian<br />

2) Zanghi Roberta 2) Rusu Neculai<br />

3) Zaccone Mistretta 3) Freddoso Rebecca<br />

Fanciulli (bl/ma) Ragazzi (gi/ar)<br />

1) Amato Francesca 1) Piccichè Chiara<br />

2) Panaria Giuseppe 2) Di Caro Angelo<br />

3) Cicero Vincenzo 3) Trombetta Emanuele<br />

Esordienti A (gi/ar) Esordienti A (ve/bl)<br />

1) Lo Coco Gabriele 1) D’Amico Giovanni<br />

2) Alario Luigi 2) Triscari Carmelo<br />

3) Russo Giovanni 3) Tomasi Sofia<br />

Esordienti A femm.(ma) Esordienti B (gi/ar)<br />

1) Imburgia Nina 1) Cocuzza Paolo<br />

2) Lanza Corina 2) La Russa Miriam<br />

3) Madonia Ferraro 3) Lancia Rosario<br />

3) Salamone Miriam<br />

Esordienti B masch.(ma) Esordienti B femm.(ma)<br />

1) Torre Kim William 1) Masnata Chiara<br />

2) Caldarella Gianni 2) Candiano Veronica<br />

3) Petta Daniele 3) Ventimiglia Giovanna<br />

3) Cutrona Francesco 3) Ferraro Denise<br />

Cadetti masch. (ma/ne) Cadetti femm. (ma/ne)<br />

1) Occhipinti Giuseppe 1) Di Graziano Carla<br />

2) Scibona Vincenzo 2) Glorioso Rosaria<br />

3) Beninati Alessandro 3) La Corte Emanuela<br />

3) Sciolino Antonio<br />

Ju/Se (ve/bl) Ju/Se masch. (ma/ne)<br />

1) Lena Francesco 1) Papa Antonino<br />

2) Madonna Raffaele 2) Rizzuto Antonino<br />

3) Di Lorenzo Giorgia 3) Lo Cicero Alessio<br />

3) Lo Cicero Roberto<br />

Fanciulli (ar/ve)<br />

1) El quadrassi Ivan<br />

2) Dizzia Davide<br />

3) Antioco Francesco<br />

Ragazzi (ve/bl/ma)<br />

1) Zaccone Francesco<br />

2) Zanghi Giuseppe<br />

3) Troia Giorgio<br />

Esordienti A masch. (ma)<br />

1) Di Bona Valerio<br />

2) Vacirca Vincenzo<br />

3) Mariondi Calogero<br />

3) Meola Gabriele<br />

Esordienti B (ve/bl)<br />

1) Craparo Ignazio<br />

2) Armetta Silvia<br />

3) Corso Piermarco<br />

Cadetti (gi/ar)<br />

1) Bruccoleri Antonino<br />

2) Greco Antonino<br />

3) Gulotta Giovanni<br />

Ju/Se (gi/ar)<br />

1) Castronovo Vincenzo<br />

2) Bufera Vincenzo<br />

3) Grasso Letizia<br />

Ju/Se femm. (ma/ne)<br />

1) Mirabella Alessia<br />

2) Masnata Roberta<br />

3) Forzinetti Ornella<br />

3) Gallà Eleonora


ARTI MARZIALI<br />

Lo Shotokan è uno stile di Karate trai più conosciuti e praticati nel mondo.<br />

La sua creazione viene comunemente attribuita al Maestro Gichin Funakoshi, anche se le posizioni e le tecniche che lo caratterizzano<br />

sono più simili al tipo di Karate praticato dal Maestro Yoshitaka Funakoshi, figlio di Gichin.<br />

Ad onor del vero, però, lo Shotokan fu definitivamente creato e codificato da un gruppo di istruttori, allievi del Maestro Funakoshi,<br />

che fondarono una loro organizzazione, la Japan Karate Association, al cui vertice fu posto il Maestro Nakayama.<br />

Da allora c’è stato un proliferare in tutto il mondo di altre sigle di Federazioni ed Associazioni nelle quali si pratica il Karate<br />

Shotokan.<br />

La caratteristica di questo stile è data dalle posizioni basse e dalla potenza che viene espressa durante l’esecuzione delle<br />

tecniche.Queste peculiarità vengono esaltate nei KATA dove emergono, in maniera molto più accentuata rispetto al combattimento<br />

( KUMITE ), le differenze trai vari stili di Karate.<br />

Infatti possiamo notare come venga enfatizzato il lavoro delle anche e delle caviglie; questo perché uno dei principi fondamentali<br />

dello Shotokan è quello secondo cui è necessario avere sempre il tallone del piede posteriore a contatto con il suolo<br />

e che eserciti così pressione durante l’esecuzione della tecnica.<br />

Questa forza che si va a produrre viene trasmessa, attraverso una catena cinetica, alle anche affinché ogni tecnica possa<br />

essere tirata sfruttando la forza di tutto il corpo. Per capire bene questo concetto si deve tener presente che, nella filosofia<br />

e nella medicina orientali, l’energia vitale ( c’iai – ki – prana ) viene immagazzinata in una zona del corpo, il tanden, in giapponese,<br />

che si trova due o tre centimetri sotto l’ombelico. Una volta assimilato questo concetto è facile capire che, andando<br />

a concentrare l’attenzione, in ogni tecnica, su questa zona del corpo, il movimento stesso andrà ad acquistare una forza ed<br />

un’energia del tutto inusuale.<br />

E’ questa ricerca continua del provare ad eseguire la “tecnica perfetta” che caratterizza il terzo sistema di allenamento del<br />

Karate, il Kihon, in cui attraverso <strong>numero</strong>se ripetizioni di una tecnica si tende non solo al miglioramento fisico, ma soprattutto<br />

allo sviluppo di una profonda conoscenza della tecnica stessa. A proposito della conoscenza della tecnica ci sarebbe ancora<br />

tanto da dire ed è sicuramente un argomento che tratterò nei prossimi articoli.<br />

Il Maestro Maurizio Ruggiano (Coordinatore Tecnico Karate Shotokan - Regione Campania)<br />

ed i suoi Samurai del Dojo NITEN RYU di Napoli<br />

M° Maurizio Ruggiano


36<br />

Si è tenuto sabato 29 novembre, presso la<br />

Polisportiva Rosso Maniero Nunziatella un’interessante<br />

stage di kobudo tenuto dal Maestro<br />

Luca Raucci. L’evento, aperto a tutti i marzialisti,<br />

ha permesso ai partecipanti di avvicinarsi a<br />

quest’antica disciplina sotto la guida di un sensei<br />

di alto livello, 5° Dan e Coordinatore Tecnico<br />

per il settore Kobudo della SJJA&MAA,<br />

nonché consigliere del Direttivo Accademico.<br />

Com’è noto, le armi tradizionali usate nel Kobudo<br />

provengono direttamente dagli attrezzi<br />

utilizzati nella vita quotidiana da artigiani, contadini<br />

e pescatori dell’arcipelago di Okinawa,<br />

all’occorrenza trasformati in efficaci strumenti<br />

di difesa.<br />

Fino al secolo scorso, lo sviluppo e l’insegnamento<br />

di questa disciplina procedevano in<br />

maniera estremamente frazionata, con validi<br />

maestri esperti nell’utilizzo chi di una chi di<br />

due della molte armi presenti in questa vasta<br />

arte marziale, che custodivano i propri insegnamenti<br />

per tutta la vita, spesso lasciandoli<br />

morire insieme a loro.<br />

Un’essenziale riorganizzazione di questo grande<br />

patrimonio marziale è dovuta a Shinko<br />

Matayoshi e al suo successore Shinpo i<br />

quali hanno arrestato il lento declino di questa<br />

disciplina ed hanno codificato il kobudo che<br />

è arrivato fino a noi, con 21 armi tradizionali<br />

suddivise in varie categorie.<br />

Durante le due ore di stage, il maestro Raucci<br />

ha illustrato i fondamenti dell’utilizzo del jo<br />

(bastone da 130cm) attraverso la spiegazione<br />

di kata e tecniche di base. Impossibile non sottolineare<br />

la grande passione per l’insegnamento<br />

del M° Raucci che pur avendo compiuto<br />

60 anni il giorno stesso dello stage, ha seguito<br />

personalmente i molti giovanissimi partecipanti<br />

intervenuti, con la pazienza e la disponibilità<br />

che da sempre lo hanno contrassegnato.<br />

Francesco Malvano<br />

ARTI MARZIALI<br />

IL KOBUDO A NAPOLI<br />

I l M ° R o s a r i o C a r r a f f a<br />

e n t r a i n A c c a d e m i a<br />

La SJJA&MAA, sbarca in Sicilia, precisamente<br />

a Palermo con la kick boxing ed il krav<br />

maga. Infatti è entrato in Accademia, il M° Rosario<br />

Carraffa, cintura nera 4° Dan di kick<br />

boxing e cintura nera 3° Livello di krav maga, ottenendo<br />

la nomina di coordinatore per la Regione<br />

Sicilia per la kick boxing e coordinatore per<br />

Palermo e Provincia per il krav maga. Il M° Carraffa,<br />

conoscitore delle varie arti marziali, dei<br />

vari sport da combattimento e dei diversi sistemi<br />

di difesa personale è anche giornalista di settore,<br />

operatore di sicurezza-body gard, preparatore<br />

atletico ed istruttore di body building-fitnesscardiofitness.<br />

Docente di <strong>numero</strong>si corsi sportivi<br />

SJJA&MAA<br />

The International<br />

Martial Arts Academy<br />

www.sjja-maa.org<br />

info@sjja-maa.org<br />

e non, ama insegnare e far crescere sempre più<br />

atleti, per lui l’attività fisica costante non deve<br />

essere considerata un lusso, ma una necessità<br />

primaria per il benessere della persona. Il suo<br />

motto è: “tutto ciò che non uccide fortifica”. Insegna<br />

ormai da diversi anni a bambini, ragazzi<br />

ed adulti, presso la Roy Team Palestre di Palermo.<br />

Per tutti coloro che praticano kick boxing<br />

e krav maga della Sicilia che vorranno sapere<br />

come poter entrare in Accademia potranno inviare<br />

un’e-mail a: sjja-maasicilia@email.<br />

it oppure info@royteam.com. Vediamo<br />

ritratto nella foto, il M° Rosario Carraffa<br />

con alcuni suoi allievi.


37<br />

EquiEtologia: un nuovo modo<br />

di vivere il cavallo<br />

(segue dal <strong>numero</strong> precedente)<br />

Passando al mondo del cavallo, posso dire<br />

con franchezza che il sistema di addestramento<br />

naturale è stato sempre utilizzato, anche<br />

Senofonte nel suo famoso trattato, “L’arte<br />

della Cavalleria”, già nel 380 A.C., descrive in<br />

maniera minuziosa come montare un cavallo<br />

e come addestrarlo, con toni evidenti al sistema<br />

naturale, quello che noi oggi chiamiamo<br />

sistema “etologico”.<br />

Nessuno ha inventato o scoperto “l’acqua calda”,<br />

ha solo preso dei sistemi antichi come<br />

l’uomo e li ha fatti propri creando un grosso<br />

giro di affari. L’uomo con l’evoluzione e con<br />

l’avvento della tecnologia, ha dimenticato<br />

come addestrare i cavalli con naturalezza, inventando,<br />

in questo caso ci sta bene, sistemi<br />

coercitivi inutili e pericolosi sia per l’uomo che<br />

per il cavallo, innescando il lui solo paure, che<br />

prima o poi si ritorceranno contro l’uomo.<br />

Una volta, mentre mi trovavo in un centro ippico,<br />

un uomo, che si spacciava come esperto<br />

addestratore (da premettere che la sua prima<br />

professione è il maestro di sci), mi ha detto, in<br />

riferimento ad un cavallo un po’ più allegro,<br />

“... adesso gli insegno io un po’ di matematica<br />

a questa bestia!” Immaginate come mi sia<br />

sentito a sentire quelle parole, tra l’altro dette<br />

davanti ad un probabile cliente.<br />

Ecco che, a mio avviso, dovrebbe essere questa<br />

persona ad imparare un po’ di “matematica”.<br />

Comunque sia, non siamo qui a giudicare gli<br />

altri, ma è bene che sappiate che nel mondo<br />

del cavallo, “tutti sanno tutto” del cavallo, ed<br />

avvolte far capire loro qualcosa di diverso, risulta<br />

davvero difficile, forse impossibile.<br />

Ritornando al mondo del cavallo, iniziamo<br />

a capire come è fatto il suo modo di pensare<br />

quindi il suo modo di essere. Prima regola fondamentale,<br />

è quella di ricordarsi sempre che<br />

non esiste piena fiducia del cavallo nei confronti<br />

dell’uomo, non esiste. Dispiace dirlo,<br />

ma è la realtà.<br />

Tutto dipende dal fatto che l’uomo è un carnivoro,<br />

mentre il cavallo è un erbivoro. L’uomo<br />

mangia il cavallo.<br />

Il cavallo ha conosciuto l’uomo, come la preda<br />

conosce il suo carnefice. Non basta dire”io<br />

sono vegetariano”, oppure “io non mangio<br />

carne di cavallo”, rimane sempre il fatto che<br />

l’uomo “puzza” di Carnivoro, anche gli<br />

occhi dell’uomo, sono tipici di quelli di un<br />

predatore. Lo schema seguente ci fa capire<br />

meglio le differenze, anche banali, tra l’uomo<br />

e il cavallo. Il fatto che il cavallo non ha<br />

la concezione del futuro, dipende dalla sua<br />

natura di erbivoro.<br />

Infatti in natura il cavallo non ha bisogno<br />

di progettare per mangiare, deve soltanto<br />

abbassare la testa per potersi nutrire. Ecco<br />

perché un cavallo con la testa bassa è un<br />

cavallo tranquillo ed affidabile, mentre un<br />

cavallo con l’incollatura ben arcata e prominente,<br />

anche se è bella da vedere, è semplicemente<br />

un artifizio umano, quindi non<br />

naturale.<br />

E’ grazie alla sua trasposizione al passato<br />

che il cavallo riesce a sopravvivere senza<br />

problemi. Tutti i carnivori, per poter mangiare<br />

devono progettare, quindi hanno un<br />

concezione del futuro ben marcata.<br />

Spesso si trovano in branco per poter catturare<br />

la preda, progettano e studiano, quindi<br />

mangiano. Il concetto principale che si trova<br />

nella mente del cavallo, è quello del passato.<br />

Ossia, vive in base alle sue esperienze, che<br />

EQUITAZIONE<br />

possono essere positive e negative. Alcune<br />

esperienze, sono innate nel cavallo, ovvero<br />

nascono dei ricordi insieme a lui nel momento<br />

in cui viene alla luce. Fraser, noto<br />

etologo, scrive in un suo trattato sui cavalli<br />

intitolato “Il comportamento del Cavallo”,<br />

afferma che molti suoi comportamenti sono<br />

innati, in quanto risultato dell’evoluzione.<br />

Molti suoi comportamenti, tipo il modo di<br />

curare il proprio corpo, o lo scappare al rumore,<br />

o ancora l’istinto alla riproduzione.<br />

In natura, il cavallo non conosce niente, ma<br />

riesce a riconoscere tutto, dato che ad ogni<br />

esperienza si associano ricordi che rimangono<br />

a vita.<br />

Molti altri ancora, vengono insegnati all’interno<br />

di un branco, tramandati dal cavallo<br />

più anziano. Ed è grazie all’esperienza di<br />

quest’ ultimo ed al suo modo di comportarsi<br />

nel branco, che permette agli studiosi di<br />

comportamento, di capire quali sono i metodi<br />

comunicativi e come vengono attuati.<br />

Dicevamo che la mente del cavallo, associale<br />

sue esperienza a positività e negatività.<br />

Immaginate il suo cervello, come un grosso<br />

schedario con tanti cassetti, all’interno dei<br />

Segue


38<br />

quali, il cavallo mette dentro le sue esperienze<br />

associandole ad un segno positivo o negativo.<br />

Durante la sua vita, non fa altro che aprire<br />

il “cassetto” relativo a quella determinata<br />

esperienze e controllare se è una cosa buona<br />

o cattiva. Per natura, il cavallo non è un soggetto<br />

solitario, ma ama vivere in branco più<br />

o meno <strong>numero</strong>so, ed ecco il perché avvolte<br />

tenere un cavallo in solitudine, rischiamo di<br />

farlo ammalare di solitudine, al punto tale da<br />

lasciarsi morire di stenti. Molti consigliano,<br />

in casi in cui il cavallo è solo, tenere una capretta<br />

di compagnia, il che non guasterebbe.<br />

Il cavallo non vive nelle grotte, è stato l’uomo<br />

a rilegarlo dentro un box per preservarlo dal<br />

freddo o dal caldo torrido, dal vento e dalla<br />

pioggia. Normalmente il cavallo ama stare<br />

all’aria aperta ed odia i luoghi chiusi, spiegato<br />

il motivo per cui si fa fatica, inizialmente,<br />

ad insegnare al cavallo a salire sul van o sul<br />

trailer.<br />

Si è notato, che in natura, i cavalli, osservano<br />

una rigida gerarchia, partendo dal più forte<br />

al più debole, seguendo dei parametri di tipo<br />

piramidale e concentrico. In cima a tutto ed<br />

al centro di tutto, gioca il suo ruolo importante<br />

lo Stallone ALFA, il quale vigile e regna su<br />

tutto il branco. Accanto allo stallone, perché<br />

non è da solo a governare, c’è la Giumenta<br />

ALFA, che governa insieme a lui. Tra i due,<br />

però, esiste una notevole differenza. In realtà<br />

chi comanda è la giumenta e non lo stallone,<br />

mentre in realtà egli si occupa della sicurezza<br />

dell’intero branco. Potremmo paragonare<br />

i loro ruoli al nostro sistema giudiziario, ovvero<br />

la giumenta ha il compito di fare le leggi<br />

del branco, mentre lo stallone, con la sua<br />

forza fisica, fa rispettare le regole. Entrambi<br />

hanno il pieno e completo controllo su tutto il<br />

branco. ALFA si nasce e non si diventa, egli<br />

ha il miglior bagaglio genetico di tutto il branco,<br />

è predisposto alla procreazione. Durante<br />

il periodo degli amori, si accoppia sempre con<br />

la giumenta ALFA, per poi permettersi delle<br />

“scappatelle” con le altre giumente del branco,<br />

le quali, spesso non sono ben viste dalla<br />

giumenta ALFA, che non sdegna ad attaccare<br />

le altre fattrici per allontanarle. Capita, avvolte<br />

che lo Stallone dia il consenso agli altri<br />

maschi del branco di potersi accoppiare con<br />

le altre giumente, ma è loro vietato in maniera<br />

categorica di accoppiarsi con la Giumenta<br />

ALFA. Solitamente solo i figli nati dall’accoppiamento<br />

tra ALFA, può nascere il futuro<br />

ALFA. Lo Stallone è dominante, in quanto<br />

mette in atto un “Codice” per poter comuni-<br />

care con gli altri cavalli. Questo codice è stato<br />

codificato, ed oggi possiamo diventare anche<br />

noi degli ALFA e quindi dominare su di loro<br />

senza utilizzare mezzi coercitivi strani. E’<br />

importante diventare ALFA anche perché il<br />

branco lo difende. Infatti lo Stallone ALFA,<br />

è un individuo concentrico, e l’aspirazione<br />

dei componenti del branco è quello di stare<br />

vicino ad ALFA in quanto protettore e difensore,<br />

ed soggetto che da sicurezza. Man mano<br />

che ci si allontana da ALFA, i componenti del<br />

branco sono meno protetti e più soggetti ad<br />

essere sacrificati ai predatori. Quelli che ho<br />

chiamato nello schema “sfigati”, non sono dei<br />

cavalli particolarmente sfortunati, ma sono<br />

quei soggetti che, in base al loro status, sono<br />

prossimi ad essere sacrificati. Solitamente in<br />

basso ed ai margini della gerarchia, sono i<br />

soggetti anziani, i puledri con difetti fisici, gli<br />

altri solitamente sono difesi dalla giumenta,<br />

e i cavalli che a seguito di incidenti sono di<br />

impiccio al branco. E’ una società con regole<br />

molto dure, in quanto il sacrificio del singolo,<br />

permette la sopravvivenza del gruppo.<br />

Per poter diminuire la percentuale di diffidenza<br />

che il cavallo ha nei nostri confronti, è<br />

necessario, a mio avviso, capire meglio come<br />

si comporta nella sua vita naturale, così facendo,<br />

possiamo riempire i cassetti della sua<br />

memoria solo con esperienze positive.<br />

S.M.


Ogni cavaliere sa quale sia l’importanza della<br />

lettiera per il proprio cavallo.<br />

La lettiera deve, innanzi tutto, avere una superficie<br />

comoda e morbida sulla quale poter<br />

riposare e contemporaneamente avere igiene<br />

e pulizia, non deve avere appetibilità e avere<br />

una giusta umidità da trasmettere allo zoccolo<br />

rendendolo sano, elastico e idratato.<br />

Ma cos’è la Lettiera Biologica Permanente?<br />

La Lettiera Biologica Permanente sfrutta l’attività<br />

di alcuni microrganismi vivi per eliminare<br />

o ridurre sensibilmente gli inconvenienti che<br />

si hanno in una lettiera permanente, quali, il<br />

cattivo odore d’orine e feci.<br />

Noi siamo abituati a pensare che microrganismi,<br />

tipo i batteri e i funghi, siano tutti pericolosi<br />

per il cavallo; fortunatamente non è così,<br />

anzi è l’esatto contrario.<br />

L’uomo e gli animali, vivono grazie alla presenza<br />

ed ad un rapporto di simbiosi con i microrganismi.<br />

Se ciò non fosse essi andrebbero<br />

incontro a gravi disturbi metabolici che li condurrebbero<br />

alla morte.<br />

I microrganismi sono, infatti, presenti, svolgendo<br />

un’attività metabolica in tutte le parti esterne<br />

e nelle cavità che hanno comunicazione con<br />

l’esterno.<br />

I microrganismi (batteri, funghi e lieviti) oltre a<br />

stabilire un’attività metabolica, svolgono una<br />

specifica azione d’inibizione verso eventuali<br />

microrganismi patogeni impedendo eventuali<br />

patologie.<br />

I microrganismi non sono solo sull’epidermide<br />

e nelle cavità esterne del corpo ma sono in tutto<br />

l’ambiente che ci circonda.<br />

Nel terreno, per esempio, essi svolgono<br />

un’azione di mineralizzazione e d’umificazione<br />

della sostanza organica. In altre parole, nel nostro<br />

caso, s’instaura un ciclo biologico naturale<br />

che trasforma la lettiera in terra.<br />

Tutto questo è naturale e sano. L’uso di microrganismi<br />

specifici e selezionati permette<br />

di accelerare questa trasformazione, evitando<br />

che altri microrganismi indesiderati prendano<br />

il sopravvento instaurando reazioni biologiche<br />

sgradevoli che producono odori e putrefazioni<br />

dannose per il cavallo.<br />

L’uso degli enzimi permette quest’accelerazio-<br />

LETTIERA<br />

BIOLOGICA<br />

PERMANENTE<br />

ne. Le miscele di questi microrganismi si possono<br />

avere in due forme diverse: in polvere e in soluzione<br />

acquosa. Il preferire una forma all’altra<br />

dipende da cosa stiamo facendo.<br />

Se dobbiamo creare una nuova Lettiera Biologica<br />

Permanente è da preferire la forma liquida,<br />

in quanto, essendo i microrganismi più attivi,<br />

riescono a penetrare meglio nella lettiera secca<br />

e con scarsa umidità. Se invece abbiamo una<br />

lettiera già efficiente è da preferire la forma in<br />

polvere, perché i microrganismi si mantengono<br />

più a lungo.<br />

Come si realizza una Lettiera Biologica Permanente.<br />

Per ottenere una Lettiera Biologica Permanente<br />

al massimo della sua funzionalità occorre circa<br />

un mese.<br />

Come materiale si può usare: lolla di riso, truciolo,<br />

paglia.<br />

Si inizia formando lo strato della lettiera con 4/5<br />

sacchi di materiale per un box di 3x3, di seguito,<br />

giornalmente, si toglie il grosso ed il fradicio<br />

arieggiando il materiale in modo da ossigenare<br />

la lettiera stessa.<br />

A questo punto:<br />

1). Si arieggia il materiale ammucchiandolo sulle<br />

pareti<br />

EQUITAZIONE<br />

2). Si bagnano le pareti, il pavimento ed il materiale<br />

con 200 ml. di soluzione al 10% enzimatica<br />

3). Si spargono 200 gr. di polvere mischiandola<br />

molto bene con il materiale e pareggiando la<br />

lettiera<br />

4). Sul materiale pareggiato si spargono altri 100<br />

gr. di polvere e si aggiunge un sacco di materiale<br />

5). Ogni giorno si tolgono le feci, si pareggia la<br />

lettiera lavorando solo sulla superficie e senza<br />

scoprire la parte sottostante. Dopo 4 giorni si<br />

spargono altri 150 gr. di polvere sui punti su cui<br />

il cavallo orina di più e si ricopre con il materiale<br />

asciutto accumulato sulle pareti<br />

6). Aggiungere mezzo sacco di materiale<br />

7). All’ottavo giorno si ripete l’operazione con<br />

150 gr. di polvere aggiungendo mezzo sacco di<br />

materiale<br />

8). Al 12° giorno si aggiungono 150 gr. di polvere<br />

e mezzo sacco di materiale.<br />

Così al <strong>16</strong>° giorno e al 20° giorno.<br />

Da questo momento la riuscita della lettiera dipende<br />

dall’altezza che deve essere di almeno<br />

25 cm. calpestati.<br />

Conclusioni<br />

La creazione di una Lettiera Biologica Permanente<br />

porta notevoli vantaggi, sia per il cavallo che<br />

nella conduzione della scuderia stesa.<br />

Il cavallo riposerà in un ambiente certamente più<br />

sano, in cui correrà meno rischi relativamente al<br />

marciume del fettone e per il tarlo dello zoccolo.<br />

Inoltre sarà sempre con la giusta umidità ed<br />

idratazione dello zoccolo, traducendosi in maggiore<br />

elasticità e minore rischio di setole e rotture<br />

meccaniche dello zoccolo.<br />

La Lettiera Biologica Permanente, inoltre, porta<br />

ad un notevole risparmio di materiale e di tempo<br />

di manutenzione.<br />

Maurizio Menegazzi


40<br />

Dall’Amore per i Cavalli, dal desiderio<br />

di vederli sempre al nostro fianco<br />

in nome di un antico patto che sancì<br />

la profonda amicizia fondata sulla non<br />

violenza e sul “rispetto” reciproco, ha<br />

preso forma in seno alla più grande<br />

espressione fieristica europea, quale<br />

Fieracavalli Verona 2008, il<br />

Progetto di “Salvaguardia boschiva,<br />

Addestramento non violento, passione<br />

e rispetto per la Natura e per l’Ambiente”<br />

coniugati per la prima volta<br />

grazie alla collaborazione tra Natural-<br />

Iter, <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>, l’Associazione<br />

Regionale Allevatori d’Abruzzo (sez.<br />

dell’Aquila), nonchè l’AnacaiTpr, per<br />

l’ambizioso “sogno comune” di<br />

inserire il “cavallo agricolo italiano”<br />

nel Progetto di lavoro di Protezione<br />

Civile come “animale da tiro socialmente<br />

utile”, al fine di dare risalto<br />

alla razza tipica delle nostre terre non<br />

più soltanto in termini di “animale<br />

zootecnico da morfologia”, ma anche<br />

e soprattutto in termini di animale da<br />

“affezione”, approfittando della particolare<br />

propensione dei soggetti all’addestramento<br />

e per la naturale adattabilità<br />

degli stessi agli “attacchi”.<br />

Impagabile la disponibilità di tutti i<br />

membri delle Associazioni Allevatori<br />

delle regioni Abruzzo e Lazio verso lo<br />

staff di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> nel mettere<br />

a disposizione la massima professionalità<br />

ed i propri soggetti TPR, già<br />

addestrati al Tiro, come Tatiana Sab,<br />

di proprietà di Sandro Gentili, socio<br />

attivo sia di CNSF sia dell’Associazione<br />

Allevatori del Lazio.<br />

Interessante l’adesione di diversi ragazzi/e<br />

“under 15” della Provincia dell’Aquila,<br />

che partecipano attivamente<br />

all’attività allevatoriale e di addestramento<br />

finalizzato al lavoro di Protezione<br />

Civile con animali da tiro e soma,<br />

con una passione abbastanza insolita<br />

che lascerebbe ben sperare per il fu-<br />

Allevatori a Verona<br />

turo nonostante l’attuale paesaggio<br />

culturale e sociale non propriamente<br />

confortante.<br />

I miei ringraziamenti più sinceri vanno<br />

al Direttore dell’ANACAITPR, Dr.<br />

Giuseppe Pigozzi per la massima disponibilità<br />

mostrata nel “Progetto Attacchi”<br />

per la Salvaguardia Boschiva;<br />

e a Piero Salvemme, Responsabile del<br />

Settore Equini dell’ARA Abruzzo, per<br />

il supporto organizzativo costante nella<br />

formazione di unità equestri da tiro e<br />

dei relativi conduttori.<br />

Inutile nascondere la soddisfazione nel<br />

vedere che il Progetto sta decollando e<br />

che tante sono le forze coinvolte, tutte<br />

orientate verso il fine comune di chi la<br />

natura la ama davvero:<br />

è proprio agli allevatori che va il mio<br />

invito affinché sempre <strong>numero</strong>si si attivino<br />

e portino avanti i propri soggetti<br />

non solo al fine di migliorare la razza<br />

ma anche e soprattutto di valorizzare<br />

un cavallo generoso, duttile, morfologicamente<br />

rassicurante che da sempre<br />

lavora a contatto con l’uomo dimostrando<br />

sempre grande fierezza, coraggio e<br />

volontà di collaborare.<br />

Dott.ssa Annalisa Parisi


Cavalli inutili<br />

“Dedicato a chi non ha voce per parlare, ma<br />

ha occhi per comunicare tutto quello che di<br />

importante c’ è da capire” Inizia così “Cavalli<br />

inutili ? Pascolo o macello : la necessità di<br />

una scelta responsabile” il libro di Roberta<br />

Revello che sarà presentato ufficialmente a<br />

Fiera Cavalli di Verona venerdì 7 novembre<br />

alle ore 13:00 nella Sala Horse Lounge Riders<br />

Club (sala VIP) nel padiglione 7B.<br />

Questa pubblicazione vuole essere un messaggio<br />

dedicato ai cavalli negletti e maltrattati,<br />

dando voce alla loro muta richiesta di<br />

aiuto. Partendo dalla storia e dalle origini del<br />

cavallo vengono esaminate le leggi attualmente<br />

vigenti tenendo presente purtroppo<br />

che la normativa europea che entrerà in vigore<br />

nel 2009 definisce gli equini, siano essi<br />

cavalli, asini, bardotti, muli, ALIMENTO, ed<br />

è formulata per favorire gli allevamenti e la<br />

movimentazione degli stessi verso i luoghi di<br />

macellazione. Questo “libro denuncia” elenca<br />

invece come ci si dovrebbe relazionare<br />

con questo animale, superando le modalità<br />

di prepotenza e sfruttamento con le quali da<br />

sempre l’uomo si rapporta con questa e altre<br />

specie di viventi.<br />

Alla presentazione del libro, in rappresentanza<br />

dell’ Associazione Vegetariana Italiana<br />

onlus, interverrà il dott. Riccardo Trepidi.<br />

Seguirà un aperitivo ed alle ore 15,00 presso<br />

la Sala Vivaldi si svolgerà un Convegno<br />

aperto a tutti, avente per tema : Il benessere<br />

del cavallo .<br />

Roberta Revello, nata a Cesenatico nel<br />

1971. attualmente vive in Sardegna. Laureata<br />

in scienze politiche scrive collaborando<br />

con diverse riviste.<br />

Questa sua passione per la scrittura si ac-<br />

EQUITAZIONE<br />

compagna a quella per la natura e per gli<br />

animali, il rapporto con i quali ha segnato<br />

profondamente la sua vita. Vegetariana e<br />

convinta ecologista perché rispettare ogni<br />

forma di vita, il cui fascino non finisce mai<br />

di sorprendere, significa amare e salvaguardare<br />

il pianeta sul quale<br />

Questa sua passione per la scrittura si acviviamo.<br />

A.P.<br />

Scuole d’Equitazione Regionali<br />

Nella logica di divulgare maggiormente l’equitazione e permetterne la facilitazione d’accesso ad una più ampia<br />

utenza, sono state istituite le SER (Scuola d’Equitazione Regionale), che possono essere costituite presso tutti<br />

i Centri Ippici che ne fanno richiesta.<br />

Requisiti minimi: - 1 recinto 20x40; - 1 tondino; - 10 cavalli;<br />

- 5 box disponibili;<br />

- 1 aula adeguata con supporti audio/video -o in convenzione con struttura ricettiva locale-;<br />

- servizio foresteria per almeno 10 persone -o in convenzione con struttura ricettiva locale-;<br />

- disporre di connessione internet funzionante).<br />

Questi Centri ippici saranno sede esclusiva dei corsi di formazione organizzati da <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> e/o<br />

dalle associazioni in partnership.<br />

La richiesta va inoltrata al Fiduciario regionale che, verificati i requisiti minimi, la inoltra<br />

alla Segreteria Generale di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> per l’omologazione.<br />

Per informazioni: 041 262<strong>16</strong>79


42<br />

Il Dipartimento Equitazione è la prima<br />

struttura di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> ad avviare la<br />

regionalizzazione organizzativa di una delle<br />

52 discipline sportive del Centro.<br />

La fase è ancora sperimentale e sarà soggetta<br />

a future variazioni, nell’intento di offrire<br />

sempre più e migliori servizi agli associati<br />

e agli affiliati, nell’ottica di creare proficue<br />

sinergie tra popolazione locale e le nostre<br />

associazioni poste nel territorio.<br />

Siamo convinti che la funzione istituzionale<br />

di ogni nostro associato travalichi la disciplina<br />

per la quale è preposto e si debba<br />

integrare con il luogo nel quale opera e si<br />

faccia promotore della cultura, delle tradizioni,<br />

delle specificità e delle necessità della<br />

popolazione che vi risiede.<br />

Così facendo si attuano i dettami della nostra<br />

Carta Deontologica, ci si rinnova e si<br />

affrontano con maggiori possibilità di successo<br />

le difficoltà dell’improvvisa emergenza<br />

economica che attanaglia il mondo<br />

intero.<br />

Il dipartimento equitazione è così strutturato:<br />

- Commissione Tecnica <strong>Nazionale</strong> Attività<br />

Equestri<br />

- Formatori<br />

- Fiduciari Regionali<br />

- Scuole d’Equitazione Regionali<br />

- Agriturismi<br />

- Centri ippici/Associazioni<br />

- Quadri Tecnici<br />

- Brevetti<br />

- Soci<br />

- Patente<br />

- Passaporto <strong>Sport</strong>ivo<br />

Ognuna di queste figure ha la propria funzione<br />

e non può invadere le competenze<br />

altrui. L’organizzazione tecnica è nazionale,<br />

per uniformarla su tutto il territorio<br />

affinché sia aumentata la professionalità<br />

di ciascuno mentre l’operatività è regionale<br />

per avvicinare gli addetti alle singole realtà<br />

locali.<br />

- Commissione Tecnica <strong>Nazionale</strong> Attività<br />

Equestri.<br />

È presieduta da un fiduciario proposto dal<br />

presidente nazionale e nominato dalla Giunta<br />

Esecutiva del C.N.S.Fiamma – <strong>Sport</strong> Na-<br />

LE NOVITÀ !<br />

zionale.<br />

È composta da tanti componenti, quante sono gli ambiti del dipartimento. I componenti sono<br />

nominati dal presidente nazionale, su indicazione del presidente CTN.K<br />

Attualmente i settori sono:<br />

Settore Cognome Nome telefono mail<br />

Formazione Segreteria Generale 041262<strong>16</strong>79 info@sportnazionale.it<br />

Convenzioni Scroccaro Patrizia 3470426500 patrizia@sportnazionale.it<br />

EDA Agnesio Claudio 3471<strong>16</strong>6480 info@sportnazionale.it<br />

Volteggio Bassi Davide 3384580758 horsemandavid@libero.it<br />

Veterinaria Loperfido Francesco 3391029949 loperfido.francesco@libero.it<br />

Protezione Civile Parisi Annalisa 3288310252 annalisaparisi@tele2.it<br />

Agriturismi Rinaldi Angelo 3474948432 m.lamagni1@virgilio.it<br />

Rievocazione Storica Lana Salvatore 3200696566 salvatorelana@libero.it<br />

Attacchi Leggero Adriano 3472739380 sfrancisca@inwind.it<br />

Mascalcia Montemurro Emanuele 3394544719 giuseppedimarzio@gmail.com<br />

Asini Ivaldi Luigi Cesare 3486541769 info@ivaldi.com<br />

Equitazione Naturale Menegazzi Maurizio 3475243944 ptl@aruba.it<br />

Comportamentista Bajona Elena 3471715852 elena.bajona@animantia.it<br />

- Formatori.<br />

Sono le uniche figure preposte all’insegnamento nei nostri corsi di formazione. Il Centro,<br />

attraverso stage e aggiornamenti periodici, provvederà ad implementarne il <strong>numero</strong> e le loro<br />

competenze. Possono accedere alla qualifica di formatori tutte le Guide di Equiturismo e di<br />

Equitazione da Campagna. Qualità richieste per i docenti sono la predisposizione all’insegnamento<br />

e la disponibilità di tempo. Il loro impiego avviene essenzialmente nella regione di<br />

residenza, contribuendo così a contenere i costi logistici organizzativi dei corsi.<br />

Essi rappresentano l’emanazione del Centro e devono, oltre alle materie tecniche per le quali<br />

sono preposti, divulgare tra i corsisti la cultura di appartenenza ad uno dei maggiori e più<br />

importanti enti sportivi italiani.<br />

- Fiduciari Regionali.<br />

Sono nominati dal presidente nazionale. Assolvono il compito di promotori ed organizzatori<br />

degli eventi sul territorio regionale, incentivando il <strong>numero</strong> delle iniziative e la loro realizzazione<br />

attraverso i centri ippici affiliati.<br />

Rappresentano il Dipartimento all’interno dei Comitati Regionali dell’Ente, danno il loro<br />

benestare alla costituzione delle Scuole d’Equitazione Regionali (SER) , assegnano ad una o<br />

l’altra SER il compito d’istituire i corsi formativi avendo l’accortezza di rendere tutte partecipi<br />

a questa crescita professionale ed evitando sovrapposizione di corsi.<br />

Operano in sinergia con i colleghi delle regioni limitrofe per reperire sinergie e opportunità.<br />

Presiedono i corsi di formazione e curano l’aggiornamento dei Tecnici.


Ruolo Regione Cognome Nome telefono mail<br />

Fiduciario Regionale Abruzzo Parisi Annalisa 3288310252 annalisaparisi@tele2.it<br />

“ “ Basilicata Barbaro Michele 3382583<strong>16</strong>1 michele.barbaro@tin.it<br />

“ “ Calabria Pugliese Fortunato 3473464329 cilap@libero.it<br />

“ “ Campania Maturi Donatella 3479170891 drmaturi@virgilio.it<br />

“ “ E. Romagna Azubel Diego 3477<strong>16</strong>5299 info@scuderiesantandrea.it<br />

“ “ Friuli V.G Gargottich Alessandro 3491467475 friuli@sportnazionale.it<br />

“ “ Lazio Iacovelli Achille 3472712792 a.iacovelli@mclink.it<br />

EQUITAZIONE<br />

“ “ Liguria Coregli Vanessa 3481132540 Fax 0107092132 ladyjb@libero.it<br />

“ “ Lombardia Lamagni Mariangela 3474948432 m.lamagni1@virgilio.it<br />

“ “ Marche Olori Massimo 3296219546 massimo.olori@libero.it<br />

“ “ Molise Maturi Francesco 3479170890 francesco.maturi@alice.it<br />

“ “ Piemonte Sussetto Luca 3489147698 lemasche@libero.it<br />

“ “ Puglia Lana Salvatore 3200696566 salvatorelana@libero.it<br />

“ “ Sardegna Marongiu Domenico 3477726102 trad.popolari@tiscali.it<br />

“ “ Sicilia Roggio Mario 3288299842 marioroggio@aiasaugusta.it<br />

“ “ Toscana Muscia Raimondo 3402300999 rai_ann@tiscali.it<br />

“ “ Trentino A.A. Querini Silvano 3383363800 querinisrl@libero.it<br />

“ “ Umbria Garognoli Marino 3480130268 m.garognoli@montone.org<br />

“ “ Valle d’ Aosta Barrovecchio Alberto 3472213766 eldorado8@libero.it<br />

“ “ Veneto Menegazzi Maurizio 3475243944 ptl@aruba.it<br />

- Scuole d’Equitazione Regionali.<br />

Nella logica di divulgare maggiormente l’equitazione e permetterne la facilitazione d’accesso ad una più ampia utenza, sono state istituite le<br />

SER (Scuola d’Equitazione Regionale), che possono essere costituite presso tutti i Centri Ippici che ne fanno richiesta.<br />

Requisiti minimi richiesi:<br />

- 1 recinto 20x40;<br />

- 1 tondino;<br />

- 10 cavalli;<br />

- 5 box disponibili;<br />

- 1 aula adeguata con supporti audio/video -o in convenzione con struttura ricettiva locale-;<br />

- servizio foresteria per almeno 10 persone -o in convenzione con struttura ricettiva locale-;<br />

- disporre di connessione internet funzionante).<br />

Questi Centri ippici saranno sede dei corsi di formazione organizzati da <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> e/o dalle associazioni in partnership.<br />

La richiesta va sottoposta al Fiduciario regionale che, verificati i requisiti minimi, la inoltra alla Segreteria Generale di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> per<br />

l’omologazione.<br />

- Agriturismi.<br />

È consentito a queste aziende di avvalersi, senza alcuna discriminazione, di tutti i servizi forniti dal Centro ai propri affiliati. Usufruiscono<br />

quindi delle coperture assicurative, dell’attività formativa, dell’assistenza amministrativa, possono divenire SER.<br />

Inoltre si avvalgono della funzione turistica e della promozione agro-alimentare ed eno-gastronomiche, avviate dal settore ludico-ricreativo<br />

dell’Ente. Al pari delle associazioni dispongono di propri tecnici: Agritec, che svolgono specifiche mansioni di accompagnatore e istruttore<br />

d’equitazione.<br />

- Centri ippici/Associazioni.<br />

Appartengono a questa categoria tutte le associazioni, regolarmente costituite con proprio statuto che operano nell’equitazione. Possono essere anche asso-<br />

ciazioni affiliate alla Fise o a primarie organizzazioni equestri, purché non in diretta concorrenza con <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>. Godono di tutti i vantaggi previsti<br />

per qualsiasi associazione affiliata, possono –avendone i requisiti- divenire SER e quindi ospitare i corsi di formazione del Centro. Partecipano attivamente<br />

alla vita associativa del Centro. Devono disporre di propri Quadri Tecnici, riconosciuti da <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>.


44<br />

Per i Centri Ippici di nuova costituzione, la deroga alla norma di possedere al<br />

proprio interno è ammessa per un periodo non superiore ad anni uno. Entro<br />

questo termine il presidente del circolo ippico deve provvedere a far formare<br />

dei propri associati. Nel frattempo la copertura tecnica è offerta dal Fiducia-<br />

rio Regionale o da altro Tecnico.<br />

- Quadri Tecnici.<br />

I Quadri Tecnici di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong> sono così composti:<br />

Settore Equitazione di Base<br />

Tecnico di Equiturismo, Tecnico di Equitazione di Campagna di 1° livello<br />

Tecnico di Equitazione di Campagna di 2° livello<br />

Settore Turismo Ambientale<br />

Accompagnatore di Equiturismo<br />

Guida di Equiturismo<br />

Equitazione per Diversamente Abili (E.D.A.)<br />

Operatore E.D.A.<br />

Tecnico EDA di 1° Liv.<br />

Tecnico EDA di 2 Liv.<br />

Tecnico EDA di 3 Liv.<br />

Istruttore E.D.A.<br />

Settore Attacchi da Lavoro<br />

Operatore Tecnico di Base per Attacchi da Lavoro<br />

Tecnico di Attacchi da Lavoro di 1° Liv.<br />

Tecnico di Attacchi da Lavoto di 2° Liv.<br />

Settore Mascalcia<br />

Tecnico di Mascalcia di 1° livello<br />

Tecnico di Mascalcia di 2° livello<br />

Tecnico di Mascalcia di 3° livello<br />

Tecnico di Mascalcia di 4° livello<br />

Settore Ippiatrico<br />

Assistente Ippiatra di 1° livello<br />

Assistente Ippiatra di 2° livello<br />

Settore Equitazione Naturale e Comportamento Equino<br />

Operato d’Eqiitazione Naturale<br />

Comportamentista Equino<br />

Settore Asino<br />

Operatore di Attività Assistita con l’Asino<br />

Accompagnatore Turistico Ambientale Someggiato<br />

Settore Agriturismo<br />

Operatore Agritec<br />

- Brevetti.<br />

Qualificano i nostri Quadri Tecnici a svolgere le mansioni per le quali sono<br />

stati brevettati. Il loro costo annuo è di 65 euro (100 euro complessivi se in<br />

possesso di più brevetti). Periodicamente è necessario provvedere alla parte-<br />

cipazione di corsi di aggiornamento.<br />

I nostri titoli sono validi ai sensi e per gli effetti dell’art.37 “m” Legge<br />

342/2000 (consultabile al seguente link: http://www.parlamento.it/leggi/<br />

00342l.htm ) che stabilisce e ribadisce in modo inequivocabile che per i soli<br />

Tecnici/Istruttori/Ufficiali di Gara che svolgono la loro attività attraverso<br />

Associazioni <strong>Sport</strong>ive Dilettantistiche possono avvalersi dei benefici fiscali<br />

derivanti (per esempio di dover dichiarare solo la parte eccedente i 7.500<br />

euro annui, derivanti dai rimborsi spese o emolumenti).<br />

Ulteriore legittimità ad operare è sancito dalla L.R. n. 61 del 01/10/2002 art.<br />

8-3° comma sancisce che nelle palestre, nelle sale ginniche e nelle strutture<br />

sportive aperte al pubblico (quindi anche i circoli ippici) dietro pagamento<br />

di corrispettivi a qualsiasi titolo, anche sotto forma di quote sociali di ade-<br />

sione, i corsi finalizzati al miglioramento dell’efficienza fisica devono essere<br />

svolti con la presenza di un istruttore qualificato o di un istruttore specifico<br />

di disciplina. Del medesimo tenore è la L.R. (Puglia) del 04/12/’6 n. 33 art.<br />

10 (consultabile al seguente sito: http://www.regione.puglia.it/burp_doc/pdf/<br />

xxxvii/N<strong>16</strong>1suppl_06_12_06.pdf ), la L.R. (Emilia R.) del 25/02/2000 n. 13<br />

art. 10) e anche dell’Abruzzo...<br />

- Soci.<br />

Sono le persone che, in possesso della patente/tessera associativa dell’Ente<br />

–emessa dallo stesso centro ippico o agriturismo-, possono svolgere le funzio-<br />

ni indicate nella tessera e ad usufruire dei servizi e dell’assistenza prevista<br />

per ogni socio.<br />

La qualifica di socio è regolamentata dallo Statuto e dal Regolamento Or-<br />

ganico del Centro. Ogni socio deve attenersi alle disposizioni ivi indicate,<br />

adottare i principi elencati nella Carta Deontologica dei Valori e operare per<br />

lo sviluppo della disciplina sportiva praticata e di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>. Anche i<br />

fruitori dei servizi agrituristici, è un socio.<br />

- Patente.<br />

Autorizzazione a montare A1<br />

Tutti i centri affiliati e tutti i quadri tecnici sono tenuti obbligatoriamente a<br />

rilasciare la patente A1<br />

(unitamente alla Tessera Sociale) a chiunque partecipi ad una qualunque<br />

attività equestre in seno al nostro Ente. Il costo della suddetta patente sarà<br />

relativo all’opzione assicurativa scelta (Combinazione 3 oppure combinazio-<br />

ni superiori) che consentirà di aumentare il massimale di assicurazione in-<br />

fortunio. Per il rilascio è richiesto il certificato medico.<br />

Pur nel rispetto delle vigenti normative e nell’obbligatorietà assicurativa per<br />

ogni persona che svolge attività sportiva, sono esonerati dalla produzione<br />

della certificazione medica, le persone che frequentano temporaneamente il<br />

centro e per le quali va emessa la copertura assicurativa temporanea.<br />

Tale autorizzazione certifica:<br />

• L’appartenenza ad un centro/associazione.<br />

• La partecipazione, del possessore, ad un corso di avviamento;<br />

• Dà diritto al possessore di usufruire dell’assicurazione prevista e depositata<br />

nella segreteria del centro di appartenenza, in base all’opzione scelta.<br />

Abilitazione a montare A2<br />

Viene rilasciata dall’Accompagnatore di T.E, dalla Guida di T.E. o dal Tec-<br />

nico di Equiturismo, previa la frequenza ad un corso pratico/teorico della<br />

durata minima di 40 ore che certifichi, come suo scopo finale, la buona cono-<br />

scenza e scioltezza alle 3 andature. E’ obbligatorio il possesso del certificato<br />

medico.<br />

Il costo della suddetta patente sarà relativo alla combinazione assicurativa<br />

scelta. Tale autorizzazione:


• Certifica l’appartenenza ad un centro/associazione.<br />

• Da diritto al possessore di usufruire dell’assicurazione prevista e depositata<br />

nella segreteria del centro di appartenenza.<br />

• Certifica la capacità Tecnica di montare alle tre andature con scioltezza ed<br />

equilibrio<br />

• Certifica conoscenze di base di ippologia e tecnica equestre teorica.<br />

Abilitazione a montare A3<br />

Viene rilasciata, previo esame comunicato al Fiduciario Reg.le, trascorsi almeno<br />

3 mesi di possesso della patente A2 durante i quali è previsto obbligatoriamen-<br />

te:<br />

• Frequentare un Corso di Turismo Equestre di 50 ore con il rilascio del relativo<br />

attestato;<br />

• Aver effettuato almeno n° 2 trekking (*) di almeno 2 giorni. con il rilascio del<br />

relativo attestato;<br />

• Frequentare un Corso Specialistico di 50 ore con il rilascio del relativo atte-<br />

stato;<br />

• Esame Teorico-Pratico (con il Fiduciario Reg.le o suo delegato e il Tecnico o<br />

Accompagnatore che presenta i candidati).<br />

(*) Il trekking per essere valido deve essere stato preventivamente comunicato<br />

alla Commissione<br />

Tecnica Naz.le.<br />

Tale autorizzazione:<br />

• Certifica l’appartenenza ad un centro/associazione.<br />

• Da diritto al possessore di usufruire dell’assicurazione prevista e depositata<br />

nella segreteria del centro di appartenenza.<br />

• Certifica la capacità di montare alle tre andature, in campagna, con scioltezza<br />

ed equilibrio<br />

• Certifica di saper affrontare con sicurezza difficoltà naturali.<br />

• Certifica di saper gestire autonomamente il proprio cavallo durante dei<br />

Trekking<br />

• Certifica di avere conoscenze approfondite di ippologia e tecnica equestre teo-<br />

rica.<br />

• Certifica il possesso di un brevetto di specialità.<br />

- Passaporto <strong>Sport</strong>ivo.<br />

Ogni tesserato deve possedere il Passaporto <strong>Sport</strong>ivo. È il suo curriculum, di-<br />

mostrabile a tutti, in qualsiasi momento. Viene rilasciato dal circolo di appar-<br />

tenenza.<br />

Il Passaporto è la sintesi della tua professionalità, mostralo con orgoglio perché<br />

vi è racchiusa la storia delle esperienze, delle attività praticate e dei risultati da<br />

te conseguiti.<br />

I tuoi successi personali, con certificazione originale, sono il miglior lasciapassa-<br />

re per chi pratica sport. Portalo sempre con te e non dimenticarti di farlo vidima-<br />

re dall’organizzatore di ogni manifestazione sportiva o di evento che partecipi,<br />

diverrà lo scrigno ideale, dove racchiudi i tuoi tesori.<br />

Portalo sempre con te, soprattutto quando pratichi l’attività sportiva o ricreati-<br />

va, darai maggiore valenza alle tue competenze, e potrai esibirlo dimostrando la<br />

padronanza dei requisiti che ti verranno richiesti. In mezzo a tanti, tu sarai uno<br />

dei pochi a possederlo, e farai parte di una comunità speciale.<br />

Ti servirà anche per crescere all’interno della nostra Organizzazione<br />

EQUITAZIONE<br />

L’attività<br />

della rievocazione<br />

storica<br />

Il cavallo è stato fondamentale nella storia dell’uomo, la sua<br />

presenza nelle rievocazioni storiche è oggi di grande impatto ed<br />

importanza, tuttavia quasi sempre, il rievocatore a cavallo, ancor<br />

più del rievocatore “appiedato” (in genere più attento e fedele alla<br />

ricostruzione storica), non ha ben chiare le caratteristiche basilari<br />

dell’epoca rappresentata, cadendo in una serie di falsi storici ed<br />

affidando alla spettacolarità delle acrobazie compiute l’oneroso<br />

compito di rimediare alle mancanze ricostruttive avute.<br />

Esiste invece, almeno a partire dal XIV sec., un ampia letteratura<br />

sull’argomento, si tratta solo di iniziare a seguire un percorso un<br />

po’ più rigoroso o se vogliamo, virtuoso, che ci porti ad una fedeltà<br />

sempre maggiore, senza per questo rinunciare all’impatto spettacolare<br />

dei nostri interventi. Potremmo riassumere questo concetto<br />

nel termine inglese “educainment” neologismo che abbina le<br />

parole education (educazione) ed entertainment (intrattenimento).<br />

Educazione quindi attraverso l’intrattenimento, ma anche intrattenimento<br />

attraverso l’educazione.<br />

Oggi più che mai questo è richiesto al rievocatore, e questo è l’elemento<br />

discriminante sul quale l’organizzatore di un evento rievocativo<br />

potrà basare le sue scelte. Non più quindi solo stuntman<br />

ed abili cascatori, ma anche educatori storici. A coloro che intendo<br />

avvicinarsi a questo settore con professionalità, in base alla<br />

propria attività di provenienza, occorrerà pertanto colmare uno o<br />

l’altro aspetto, arricchendo le proprie conoscenze storiche se si è


46<br />

abili acrobati, o le proprie abilità acrobatiche se<br />

si è dei meri conoscitori di ciò che è stato. Il tutto,<br />

per meglio comprendere come veicolare oggi<br />

questo messaggio, in un connubio che, come già<br />

detto, deve sposare la spettacolarità alla veridicità,<br />

ottenendo un prodotto di crescente qualità<br />

per intrattenimento e promozione storica.<br />

Nasce da qui l’idea di una rubrica continuativa<br />

su <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>, che sia dedicata alla rievocazione<br />

storica a cavallo e che possa essere un<br />

punto di riferimento per quanti, in maniera più o<br />

meno continuativa, approdano in questo settore.<br />

Una rubrica dedicata a chi vorrebbe intraprendere<br />

una attività legata all’equitazione storica<br />

e spettacolare, intendendo per tale attività, la<br />

ricostruzione di tornei, giostre, palii, sfilate e di<br />

tutti quegli avvenimenti che prevedano la presenza<br />

di cavalli e cavalieri.<br />

È questa la prima fra le attività curate dal neo<br />

costituito settore “Equitazione Storica e Spettacolare”<br />

in seno al Dipartimento di Equitazione<br />

di <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong>. Fra le attività alle quali<br />

questo settore si dedicherà grande spazio sarà<br />

infatti dato alla ricerca; fra gli obiettivi, valutare<br />

quanto oggi è possibile riprendere dalle antiche<br />

tradizioni equestri ed inserire nei tre contesti di<br />

promozione storica, spettacolo ed agonismo, che<br />

fin dal XIII sec. erano già insiti e ben delineati<br />

nell’ambito delle varie attività a cavallo.<br />

Chiaramente un azione degna di attenzione in tal<br />

senso, non può oggi essere avulsa dal panorama<br />

internazionale e diversi sono i partner internazionali<br />

con i quali si lavorerà per un progetto comune,<br />

che condivida obbiettivi comuni.<br />

Giostre e Tornei: fra elementi di guerra, sport e<br />

spettacolo<br />

Cominciamo col dire che sul piano fenomenologico<br />

uno “scontro” può avvenire tra coppie<br />

di duellanti o fra due gruppi contrapposti; può<br />

prevedere l’uso di un solo tipo di arma (lancia o<br />

spada) o di più tipi insieme o in momenti diversi;<br />

può esser condotto da cavalieri, o da gente a<br />

piedi, o da entrambi.<br />

Anche il livello di pericolosità degli scontri è<br />

programmato: in quelli nei quali il contenuto giudiziario<br />

prevale, o ci si scontra per la conquista<br />

di un territorio, è previsto il combattimento ad<br />

oltranza (cioè fino all’esaurimento delle forze di<br />

uno dei due contendenti,<br />

o anche al decesso o del maggior <strong>numero</strong> degli<br />

individui coinvolti). È comunque solitamente documentato,<br />

dal XIII secolo in poi, il crescere dell’uso<br />

del combattimento ad armi “cortesi”, cioè<br />

spuntate o non affilate. Elementi irrinunciabili<br />

di qualunque battaglia simulata sono: la scelta<br />

e la eventuale delimitazione tramite steccato<br />

di un campo, nel quale valgono regole specifiche;<br />

l’adozione di una normativa e la scelta di<br />

un “maestro di campo” che la faccia rispettare;<br />

la codificazione di una serie di elementi spettacolari<br />

nell’abbigliamento dei partecipanti e nella<br />

cornice del gioco.<br />

In questo contesto una funzione sempre più importante,<br />

dal Trecento in poi, è riservata all’araldica<br />

e all’emblematica: in origine forse tecniche<br />

atte a riconoscere il combattente, poi sempre<br />

più elaborati sistemi di segni volti a distinguerne<br />

i programmi, le identità etico-culturali, i messaggi<br />

allegorico-politici.<br />

Il carattere agonistico-spettacolare di giostre e<br />

tornei e pertanto ben delineato già dalle origini<br />

e ne favorì l’inserimento negli intrattenimenti<br />

indetti sia in occasione di avvenimenti connessi<br />

con la loro identità guerresca, quali celebrazioni<br />

di vittorie o investiture di cavalieri, sia in concomitanza<br />

con ricorrenze gioiose concernenti la<br />

famiglia del Principe (nozze e battesimi) o la visita<br />

nella città di personaggi illustri. In entrambi<br />

i casi l’omaggio, vuoi ai vincitori, vuoi alla casa<br />

regnante o al visitatore di riguardo, era evidenziato<br />

dalla posizione preminente che questi personaggi,<br />

raccolti in un palco d’onore appositamente<br />

predisposto e addobbato, occupavano tra<br />

il pubblico.<br />

Quanto alle armature si nota, tra XII e XVII secolo,<br />

lo stesso processo teso a divaricare la distanza<br />

tra quelle da guerra e quelle da battaglia<br />

simulata.<br />

A partire dal Cinquecento, con l’ormai completa<br />

armatura “a piastre”, l’uso dello scudo diventa<br />

pleonastico e tende a scomparire dallo scontro<br />

quando non viene comunque mantenuto, in dimensioni<br />

molto ridotte, come supporto dell’insegna<br />

araldica, a sua volta però molto più presente<br />

nel cimiero (sull’elmo).<br />

Tendono anche a scomparire le difese da gamba,<br />

anche perché con tale accorgimento si vuol<br />

sottolineare che l’area da colpire, nella figura<br />

del giostrante, è esclusivamente quella toracica.<br />

Infine, un indirizzo tecnico-stilistico inaugurato<br />

nel Trecento ma che giunge al suo acme nel<br />

Cinquecento introduce nell’armamento difensivo<br />

(specie nella “corazza”, cioè nel sistema di<br />

difesa toracico-dorsale, e nel cimiero, che tende<br />

a trasformarsi in cresta) una serie di elementi<br />

archeologico-antichizzanti, di citazioni desunte<br />

dall’armamento greco-romano.<br />

Ne risulta uno stile sincretistico nuovo, che comporta<br />

soluzioni funzionali ed estetiche talora bizzarre,<br />

talora di alto effetto spettacolare.<br />

Da quanto detto è emerso quindi che:<br />

Il carattere “spettacolare” delle attività a cavallo<br />

EQUITAZIONE<br />

non è ricercato solo oggi, ma precoce nell’evoluzione<br />

degli scontri a cavallo;<br />

Il carattere “sportivo” degli scontri a cavallo<br />

(al quale oggi, almeno in Italia, non è dedicata<br />

molta attenzione), è anch’esso precoce nell’evoluzione<br />

degli scontri, camminando di pari passo<br />

con quello “spettacolare”;<br />

Il carattere “storico rievocativo” non è appannaggio<br />

solo dei nostri giorni.<br />

Affermazioni queste che ci devono invitare ad un<br />

opportuno equilibrio fra i vari elementi, calibrato<br />

di volta in volta in base all’epoca ed al contesto<br />

rappresentato.<br />

M° Salvatore Lana<br />

Maestro d’Armi<br />

Settore Equitazione Storica e Spettacolare


47<br />

SCHERMA<br />

Triestina di nascita, una “mula” nata il primo settembre del 1979, Margherita Granbassi è un’appassionata schermitrice italiana.<br />

Specializzata nel fioretto, ha recentemente conquistato due medaglie di bronzo olimpiche a Pechino 2008.<br />

Cresce nell’Associazione <strong>Sport</strong> Udinese, sotto la guida del Maestro Andrea Magro; dal 2001 è invece in forza nel gruppo sportivo<br />

dei Carabinieri e allenata da Giulio Tomassini.<br />

Nelle categorie giovanili ha vinto 3 titoli nazionali Under20, un argento ai Mondiali Cadetti e un argento ai Mondiali Giovani e<br />

per 2 volte si è aggiudicata la classifica finale della Coppa del Mondo Giovani.<br />

A livello senior individuale si è affermata vincendo la Coppa del Mondo 2005, dopo il 10° posto ai Mondiali 2003 e alla XXVIII<br />

Olimpiade. Tra le vittorie a squadre: le Universiadi 1999 (argento nel 2001), l’Europeo 2001 e il Mondiale 2004 e più recentemente<br />

2005 ha conquistato il primo posto nel Campionato Europeo a squadre. Raggiunge nel Ranking mondiale il primo posto<br />

il <strong>16</strong> maggio 2005.<br />

Al campionato mondiale di scherma 2006 svoltosi a Torino si è laureata campionessa mondiale di fioretto femminile, battendo<br />

dapprima in semifinale Giovanna Trillini, poi in finale Valentina Vezzali.<br />

Nel 2007 ottiene le medaglie di bronzo (individuale ed a squadre) ai Campionati Europei di Gand ed il secondo posto e quindi<br />

la medaglia d’Argento al Mondiale di San Pietroburgo 2007 nuovamente contro Valentina Vezzali.<br />

L’11 agosto 2008 si è qualificata per le semifinali di fioretto individuale dei giochi della XXIX Olimpiade; eliminata dalla Vezzali,<br />

ha conquistato nella finale per il 3° posto la medaglia di bronzo sconfiggendo per 15 a 12 l’altra italiana Giovanna Trillini.<br />

Il <strong>16</strong> agosto sempre nell’ambito di Pechino 2008 vince il bronzo anche nella gara a squadre. Nell’autunno del 2008, ex abrupto,<br />

intraprende la carriera giornalistica, entrando a far parte dell’edizione 2008-2009 della trasmissione Anno Zero su Rai Due al<br />

fianco di Michele Santoro, prendendo il posto di Beatrice Borromeo.<br />

A seguito di questa partecipazione, e a causa del fatto che i Carabinieri non le concedono l’aspettativa fino a giugno 2009 da lei<br />

richiesta, il 15 ottobre 2008, Margherita si congeda dall’Arma.<br />

Il Medagliere<br />

OLIMPIADI Atene 2004: 10a individuale<br />

Pechino 2008: 3° individuale e 3° gara a squadre<br />

CAMPIONATI DEL MONDO<br />

Lisbona 2002: 22a individuale, 7a a squadre<br />

L’Havana 2003: 10a individuale, 4a a squadre<br />

New York 2004: oro a squadre<br />

Lipsia 2005: 17a individuale, 7a a squadre<br />

Torino 2006: oro individuale, argento a squadre<br />

CAMPIONATI DEL MONDO GIOVANI<br />

Puerto de la Cruz Tenerife 1997: bronzo a squadre<br />

Valencia Venezuela 1998: argento a squadre<br />

Keszthely 1999: argento individuale, bronzo a squadre<br />

CAMPIONATI DEL MONDO CADETTI<br />

Parigi 1995: argento individuale<br />

CAMPIONATI EUROPEI<br />

Coblenza 2001: oro a squadre<br />

Mosca 2002: 6a a squadre<br />

Copenhagen 2004: 9a individuale, bronzo a squadre<br />

Zalaegerszeg 2005: 18a individuale, oro a squadre<br />

UNIVERSIADI<br />

Palma de Mallorca 1999: oro a squadre<br />

Pechino 2001: argento a squadre<br />

Izmir 2005: argento individuale, oro a squadre<br />

COPPA DEL MONDO<br />

2002-2003: 14a (12a San Pietroburgo, 41a Torino,<br />

7a Atene, 14a Salisburgo, 12a Budapest, 12a<br />

Parigi, 34a Lipsia, 19a Buenos Aires, 18a New<br />

York, 3a L’Havana)<br />

2003-2004: 9a (7a Aqaba, 6a Como, 10a Salisburgo,<br />

19a Seoul, 6a Shangai, 11a Atene, 6a<br />

Fukui, 3a San Pietroburgo, 7a Marsiglia, 9a Lipsia,<br />

33a Budapest, 17a New York, 5a L’Havana)<br />

2004-2005: 1a (1a Seoul, 9a Shangai, 3a Tokyo,<br />

3a San Pietroburgo, 9a Danzica, 5a Salisburgo,<br />

9a Budapest, 9a Las Vegas)<br />

2005-2006: 7a (9a Seoul, 13a Shangai, 3a Tokyo,<br />

9a Salisburgo, 6a San Pietroburgo, 21a<br />

Lipsia, 19a Danzica, 12a Marsiglia, 10a Las<br />

Vegas, 12 a L’Havana, 1a Torino)<br />

2006-2007: 6a Salisburgo, 11a Danzica, 18a<br />

San Pietroburgo, 9a Marsiglia, 1a Seoul, 3a<br />

Shangai, 9a Tokyo, 9a L’Havana, 3a Las Vegas<br />

CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI<br />

2000: bronzo individuale, bronzo a squadre<br />

2001: 6a individuale<br />

2002: 6a individuale<br />

2003: 27a individuale, argento a squadre<br />

2004: bronzo individuale, oro a squadre<br />

2005: argento individuale<br />

2006: bronzo individuale


48<br />

Villaggio Italia:<br />

incontro con i campioni di Pechino 2008<br />

NOTIZIE FLASH<br />

“Villaggio Italia”, realizzata dall’associazione di volontariato Andromeda Regione Veneto onlus di Padova dal 17 al 27<br />

settembre 2008, è stato un progetto che ha consentito la creazione di “ un salotto urbano” che ha visto la partecipazione di<br />

<strong>numero</strong>se personalità politiche ed istituzionali che si sono confrontate su varie tematiche locali e nazionali, fra le quali la<br />

lotta contro la droga e contro gli spacciatori sempre più <strong>numero</strong>si nella nostra città.<br />

L’evento è stato volutamente realizzato vicino alla famigerata via Anelli per aiutare i cittadini padovani a riappropriarsi di un<br />

rione oramai da tempo soggetto a degrado e delinquenza causati principalmente dalla presenza di immigrati clandestini.<br />

Non poteva mancare all’interno di questo significativo momento sociale la testimonianza di coloro che vivono seguendo sani<br />

stili di vita e praticando, dunque, attività sportiva a livello agonistico.<br />

Sabato 20 settembre “Villaggio Italia” ha, così, presentato alcuni medagliati delle ultime olimpiadi di Pechino 2008, fra i<br />

quali ricordiamo Chiara Cainero, oro nel tiro a volo, Andrea Minguzzi, oro nella lotta Greco -Romana , Andrea Facchin bronzo<br />

nella canoa, Simone Raineri argento nel canottaggio, Margherita Granbassi, 2 bronzi nel fioretto.<br />

La serata, moderata dal giornalista Dimitri Canello del Corriere della Sera, ha visto un positivo dibattito e confronto fra<br />

alcuni dei migliori rappresentanti dello sport italiano ed il pubblico, fra i quali vi erano tanti giovani appartenenti alle polisportive<br />

cittadine e provinciali.<br />

Il messaggio dei campioni è stato molto chiaro : qualsiasi obiettivo di vita che ognuno si propone di raggiungere necessita<br />

di impegno, fatica, determinazione, costanza. Solo così si ottengono importanti traguardi e soddisfazioni che possono maggiormente<br />

rinforzare la propria personalità e autostima.<br />

La serata ha rispettato l’obiettivo di “Villaggio Italia”mettendo in risalto il concetto che, anche nello sport, la droga è solo un<br />

aiuto ingannevole e non concreto e che il suo uso causa nel tempo, non solo peggioramento nelle prestazioni, ma danneggia<br />

irrimediabilmente la psiche, senza risultati veramente concreti.<br />

Infatti molta parte del dibattito è ruotata intorno al concetto di doping e di droga e quindi del tentativo, in atto, nel mondo<br />

sportivo degli ultimi anni di cambiare e spesso mutare a proprio favore le performances sportive.<br />

E così, Andromeda ha potuto ancora una volta rimanere fedele alla sua visione programmatica che ruota intorno alla sicurezza,<br />

che non è solo quella data dalla tranquillità nelle nostre città e quindi dalla prevenzione delle cause sociali dei crimini,<br />

ma anche l’esaltazione di una vita sana e piena di valori, in questo caso sportivi. L’essenza dello sport, infatti, è quella di<br />

competere, in maniera spesso anche dura – questo il messaggio dei campioni olimpionici. Ma il traguardo della vittoria non<br />

deve mai diventare foriero di danni né fisici né mentali, soprattutto oggi, in una società basata sull’apparenza e sul relativismo<br />

più spietato.<br />

Concludendo non possiamo che ringraziare doverosamente questi campioni glorie per tutti gli italiani e per la nostra nazione.<br />

Ass. Andromeda


49<br />

Scherma e Teatro<br />

il 14 e 15 Febbraio interessante stage in Puglia<br />

FERRARA 7 / 8 FEBBRAIO 2009<br />

“FESTA IN FIERA” LA FIERA PER TUTTI<br />

Per l’ingresso ridotto ritagliate l’inserzione e<br />

presentatelo alla cassa<br />

NOTIZIE FLASH<br />

Un importante master class sul duello scenico si terrà in Puglia ad Oria (BR) il 14 e 15<br />

Febbraio prossimo. Fra i docenti Ran Arthur Braun, di origini israeliane, uno dei maggiori<br />

coreografi europei. Recentemente ha pubblicato il volume “L’arte scenica del combattimento”,<br />

in collaborazione con il M° Antonio Merendoni.<br />

Ran, formatosi alla prestigiosa scuola di Tony Wolf, coreografo di combattimento per la<br />

trilogia cinematografica “Il Signore degli Anelli”, è il principale fondatore della Scuola<br />

Brancaleoni, centro internazionale per il combattimento teatrale e storico ed organizza<br />

seminari internazionali dedicati alle diverse sfumature dell’arte scenica del combattimento.<br />

A promuovere la Master Class, il Maestro d’Arme Salvatore Lana che sull’argomento<br />

dichiara:<br />

Rappresentare adeguatamente un duello sulla scena di un teatro, o sul set cinematografico,<br />

è cosa assai difficile e che richiede un allenamento specifico da parte degli<br />

attori che partecipano alla coreografia. Perfetta sincronia dei movimenti e ritmo scenico<br />

devono formare un connubio ben riuscito affinché il duello risulti realistico ed avvincente.<br />

I dettagli storici devono poi essere ricostruiti filologicamente con scrupolosità ed<br />

attenzione ai particolari, attingendo a fonti attendibili ed all’esperienza di chi conosce<br />

l’evoluzione della scherma nelle diverse epoche. È questo il ruolo della figura del Maestro<br />

d’Armi nel teatro e nel cinema, settori che sovente ricorrono alla rappresentazione<br />

del duello d’onore, o di altro genere di confronto schermistico tra due avversari.<br />

Ogni scena di duello richiede un lungo lavoro di preparazione quanto all’ambientazione<br />

ed alla scelta di un corredo di armi ed abbigliamento adeguati all’epoca ed al contesto<br />

storico e geografico, ma soprattutto richiede un perfetto interscambio tra gli attori, avversari<br />

nella finzione scenica, ma indispensabilmente partners affiatati nella coreografia<br />

schermistica.<br />

La scissione tra l’istintualità nel portare l’arma e nell’interpretazione dell’antagonismo<br />

tra i rivali da un lato, ed il prodursi di un ritmo scenico nell’ambito di una coreografia<br />

prestabilita dall’altro, è la cifra principale del lavoro del maestro che si applica ad insegnare<br />

agli attori.<br />

Le difficoltà iniziali si superano col progredire della confidenza con l’arma da parte dell’attore,<br />

confidenza che non può darsi che attraverso l’esercizio schermistico in se stesso.<br />

L’acquisizione dei fondamentali tecnici è infatti la base indispensabile per il realismo<br />

dei movimenti e, naturalmente, per l’esecuzione in sicurezza della coreografia.<br />

Solo dopo aver imparato a portare l’arma, l’attore sarà in grado di concepire il rischio che<br />

deriva dal suo maneggio, benché strumento di finzione scenica reso inoffensivo. L’arma<br />

è intrinsecamente pericolosa ed imparare a conoscerne il feedback è il primo passo verso<br />

la capacità di interpretare un duellante, insieme naturalmente all’acquisizione degli<br />

altri fondamentali tecnico-schermistici relativi alla correttezza della postura, sia statica<br />

che dinamica.<br />

Come si è detto è lo studio dell’epoca storica a fornire i limiti di libertà espressiva e scenografica,<br />

ed il confronto con i trattati (o, se disponibili, le illustrazioni dell’epoca) è solo<br />

il punto di partenza per una riproduzione approfondita della scherma dell’epoca sotto la<br />

guida di un maestro esperto.<br />

Per informazioni contattare il M° Lana al 320/0696566<br />

o tramite mail a puglia@sportnazionale.it


50 04<br />

Pechino<br />

Nel mese di settembre il M° Bruno Marmeni<br />

è stato ospite d’onore ai Giochi Paralimpici,<br />

invito fatto dal Presidente del Comitato<br />

Paralimpico Internazionale, Sir Philip Craven.<br />

Durante i Giochi vi sono state delle conviviali<br />

organizzate dai vari Comitati Paralimpici Nazionali.<br />

Il maestro Carmeni è stato ospite del Comitato<br />

Paralimpico Cinese e della Federazione <strong>Sport</strong><br />

non Vedenti Cinese.<br />

In questa occasione ha ricevuto un ennesimo<br />

riconoscimento.<br />

Nella riproduzione in oro vi sono dodici atlete<br />

sorde ed alcune non vedenti che si sono allineate<br />

a rappresentare una sola persona come<br />

una divinità dalle 24 braccia.<br />

A consegnare tale riconoscimento è stata la<br />

signora Chai Ling.<br />

Questo ennesimo riconoscimento ottenuto dalla<br />

delegazione che ha conquistato il maggior<br />

<strong>numero</strong> di medaglie, sia ai Giochi Olimpici che<br />

Paralimpici, attesta la stima internazionale della<br />

quale gode il maestro Carmeni.<br />

Salerno<br />

Si è svolta il 3 Dicembre a Salerno presso<br />

la sala “G. Bottiglieri” di Palazzo Sant’Agostino,<br />

la cerimonia di consegna delle Benemerenze<br />

<strong>Sport</strong>ive del C. O. N. I. del 2008.<br />

L’evento è stato promosso dal Comitato Provinciale<br />

del C. O. N. I. di Salerno presenziato da<br />

Guglielmo Talento.<br />

Tra i vincitori delle Benemerenze <strong>Sport</strong>ive<br />

spicca il nome del Presidente Regionale della<br />

Campania C. N. S. Fiamma <strong>Sport</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

Dr. Vincenzo Mancuso “Distintivo di Bronzo”<br />

nella categoria Cittadini.<br />

Un uomo che ha saputo distinguersi nello<br />

<strong>Sport</strong>, oltre che per l’impegno e la passione,<br />

anche per i valori di lealtà, rispetto e correttezza.<br />

Come da tradizione a fine anno il C.O.N.I.<br />

Provinciale premia gli atleti, dirigenti, tecnici,<br />

cittadini, ufficiali di gara ed associazioni spor-<br />

tive che si sono distinti nel 2008. Inoltre è un occasione<br />

importante per incontrarsi e scambiarsi<br />

gli auguri tra tutti gli attori dello sport.<br />

Tantissime le autorità presenti in sala che<br />

sono state coinvolte nella consegna dei vari<br />

premi.<br />

Pescara<br />

Acquisizione di diploma istruttore e di patente<br />

internazionale istruttore danza classica, moderna,<br />

jazz e folkloristica formazione coreografica<br />

teatro ginnastica aerobica e generale.<br />

I corsi e stages si svolgeranno nel fine settimana<br />

e saranno suddivisi in 1°, 2° e 3° livello;<br />

La durata dei corsi è di 2, 4 o 6 mesi a seconda<br />

del livello scelto;<br />

Lo svolgimento dei corsi avrà luogo presso le<br />

seguenti sedi: palestra “I.A.M.A.& D.A.” in Via<br />

S.Stefano n° 5 – Silvi Marina (TE) e palestra<br />

“W.A.S.C.A. International” in Via Renato Berardinucci<br />

103/1 – Pescara; L’inizio dei corsi è<br />

fissato con inizio il 24 Gennaio 2009 ore 10.00<br />

presso la palestra “I.A.M.A.& D.A.” di Silvi Marina<br />

(TE) in Via S.Stefano n° 5.<br />

La Direzione Tecnica Internazionale è stata<br />

affidata alla pluri-campionessa TETIANA<br />

SHCHUKINA COCIERGNINA, operante<br />

in Italia già da diversi anni, proveniente dalla famosa<br />

Filarmonica Ucraina (fucina dei più grandi<br />

ballerini del mondo), nonchè vincitrice del grande<br />

Festival della Danza in ex Unione Sovietica<br />

nel 1985.Tutti gli interessati potranno richiedere<br />

informazioni dettagliate sulla durata dei corsi, i<br />

costi ed i requisiti necessari di partecipazione,<br />

contattando la Segreteria al n° 328/7<strong>16</strong>7040 (responsabile<br />

associazione I.A.M.A.&.D.A.).Coloro<br />

che supereranno gli esami finali riceveranno il<br />

pass internazionale ed il diploma internazionale<br />

con certificazione europea.<br />

LE SOCIETA’ CI<br />

Palermo<br />

Venerdì 10 ottobre 2008 presso la Palestra di<br />

Atletica Pesante di Palermo, si concluso il secondo<br />

corso di Difesa Personale per il Corpo di<br />

Polizia Municipale di Palermo.<br />

Provenienti da svariati reparti del Comando, gli<br />

operatori della Polizia Municipale si sono ritrovati<br />

ogni giorno, per un periodo di 10 giorni per<br />

complessive 60 ore di studio teorico-pratico sulla<br />

difesa personale, a seguire le lezioni dei docenti<br />

anch’essi appartenenti al Corpo di Polizia<br />

Municipale.<br />

Diritto Penale, Psicologia Applicata, e tantissima<br />

pratica sono stati gli argomenti e il risultato è<br />

stato straordinario sia per la costanza mostrata<br />

dai partecipanti che per gli sforzi fisici profusi<br />

specialmente per coloro i quali che da molto<br />

tempo non praticavano attività motoria.<br />

32 i partecipanti a questo secondo corso (29<br />

settembre - 10ottobre 2008) che hanno acquisito<br />

gli elementi base di 1° livello che prevede<br />

il metodo M.G.A. (Metodo Globale Autodifesa)<br />

integrate da alcune tecniche specifiche per la<br />

difesa dell’arma e l’ammanettamento e come<br />

per il corso precedente, anche questo secondo<br />

appuntamento ha riscontrato un forte interesse<br />

da parte di tutti i partecipanti.<br />

Nella giornata di chiusura gli operatori della Polizia<br />

Municipale hanno dato un saggio di ciò che<br />

avevano appreso durante il corso guadagnandosi<br />

un meritato plauso, cedendo di fatto il testimone<br />

ad altri 34 colleghi che da lunedì 13 ottobre daranno<br />

vita al terzo corso di Difesa Personale.<br />

San Vito Lo Capo (TP)<br />

Una bellissima giornata estiva ha tenuto a battesimo<br />

la prima edizione del Triathlon Sprint San<br />

Vito Lo Capo “ Memorial Roberto Miceli “sulla<br />

distanza di 750m nuoto, 20 km bici e 5 km corsa,<br />

organizzato dal Triathlon Team Trapani e dall’Hotel<br />

Mediterraneo in collaborazione con l’ Associazione<br />

Operatori Turistici Sanvitesi e il Centro<br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Sport</strong>ivo Fiamma . A scrivere il primo<br />

nome nell’albo d’ oro dei vincitori un atleta pre-


04<br />

SCRIVONO<br />

stigioso di caratura internazionale del C.S. Carabinieri,<br />

Giuseppe Ferraro campione mondiale<br />

nel 2007, che si è aggiudicato la gara nel tempo<br />

di 58’12” precedendo nell’ordine Vincenzo Dolce<br />

dell’Iron Team Palermo, Enrico Vinciguerra e Davide<br />

Caragliano del Cus Catania, Martino Goretti<br />

Canottieri Irno; migliore dei Trapanesi Vincenzo<br />

Bua ventiduesimo.<br />

In campo femminile una straordinaria Flavia<br />

Fernandes, Brasiliana di buon livello, dell’Iron<br />

Team Palermo in 1h06’35”, addirittura decima<br />

assoluta, ha staccato nettamente Maria Grazia<br />

Prestigiacomo dell’Atletica Mondello e Giusi<br />

Sanfilippo del <strong>Sport</strong> Estreme Catania.<br />

La manifestazione, valida per il campionato<br />

regionale giovani ed Age-Group e campionato<br />

regionale Fiamma, ha visto assegnare i titoli a<br />

Noemi Sercia fra le allieve e Federica Cerniglaro<br />

fra le cadette del Triathlon Team Trapani, a Igor<br />

Palisano (allievi) e Salvatore Levantino (cadetti)<br />

della <strong>Sport</strong> Virtus e Riccardo Guglielmino del GS<br />

Sicilia Triathlon fra gli Junior.<br />

Angela Li Destri (<strong>Sport</strong> Estreme CT), Maria Grazia<br />

Prestigiacomo (Atletica Mondello), Giusi<br />

Sanfilippo (<strong>Sport</strong> Estreme CT), Gabriella Mazza<br />

(Multisport CT), Matteo Giammona (<strong>Sport</strong> Virus),<br />

Giovanni Giordano (Iron Team Pa), Francesco<br />

Borrello (Siracusa Triathlon), Matteo Campo<br />

(Triathlon Team TP), Vito Siracusa (Triathlon<br />

Team TP), Nicolo’ Badagliacco (Nadir Palermo),<br />

Daniele Enriquez (<strong>Sport</strong> Virtus), Enrico Vinciguerra<br />

(Cus Catania), Vincenzo Dolce (Iron Team Pa)<br />

si sono aggiudicati i titoli regionali<br />

age-group. In apertura si è disputata la finale del<br />

circuito Tri-Kids Isole Cup che ha visto vincere<br />

nei cuccioli Luigi Stabile del Triteam Tp e Maria<br />

Colaianni dell’Atletica Mondello, negli esordienti<br />

Andrea Cernigliaro del Triteam Tp e Federica<br />

Buscaino dell’Aquarius Nuoto Tp, nei ragazzi<br />

Alessio Costa dell’Atletica Mondello e Martina<br />

Tartaglia dell’Aquarius Nuoto Tp.<br />

Molto apprezzato da tutti i triathleti ed accompagnatori<br />

il ristoro finale a base principalmente<br />

di Cous Cous, nota pietanza locale, messo magistralmente<br />

a disposizione dalla Famiglia Miceli,<br />

promotore dell’evento, a cui va un doveroso<br />

ringraziamento per aver dato la possibilita’ di<br />

far conoscere questa meravigliosa disciplina e<br />

questo angolo incantevole della nostra Provincia<br />

con il suo splendido mare.

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