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che potevano contestarci qualcosa erano le decine di gabbiani che hanno dormito
sul tetto del nostro camper.
WHITBY - Veduta dalla collina
Al mattino continuiamo la visita di Whitby. Al di là di un ponte mobile sull’insenatura
del porto, imbocchiamo la strada che sale verso la collina dell’Abbazia. E’
questa la parte più pittoresca della città, con i suoi negozietti dai mille portoncini
colorati, le casette dai tetti rossi e le
sale da tè.
Saliamo poi i famosi scalini voltandoci
inevitabilmente ogni tanto indietro.
La veduta della città dall’alto
diventa sempre più affascinante,
stupenda quando giungiamo davanti
alle rovine dell’abbazia benedettina
che si staglia imponente
sulla East Cliff.
Al suo fianco, riscendendo, entriamo
nel cimitero della St. Mary's
Church (ehi, quello di Dracula!).
Le pietre tombali sono corrose dal
sale e dal passare del tempo.
Anche i nomi e le iscrizioni sono
scomparse dalle lapidi.
Scendiamo lungo il muro che costeggia
il cimitero e diamo un ultimo
sguardo sulla città e sulla
scogliera sottostante. Un piccolo
veliero sta uscendo dal porto, lo saluto
con la mano e saluto Whitby con la promessa, un giorno, di tornarci.
Sulla rotta di James Cook.
Ripreso il viaggio lungo la costa orientale
dell’Inghilterra, pochi chilometri a nord , in
una piccolissima baia fra le alte scogliere
incontriamo Steithes, un piccolo borgo
marinaro. All’inizio del secolo scorso il villaggio
svolgeva un importante ruolo nel
campo della pesca. Ben 80 pescherecci
ne facevano uno dei porti più produttivi
dell’intero Regno Unito. Oggi ne è rimasto
soltanto uno, una sola famiglia di pescatori
che opera da tre generazioni nel settore.
Steithes è famoso anche per aver ospitato
nel 1745 James Cook, che allora, ancora ragazzo, apprese qui le prime, rudimentali
regole della navigazione.
La bellezza del luogo ha attirato per anni anche l’attenzione di decine di pittori
inglesi noti come “gli impressionisti del nord”, un gruppo ispirato alle opere di
Monet, Cezanne and Renoir. Ancora oggi le colorate case della baia sono abi-
STEITHES - Veduta dalla collina e (sotto) la strada d’accesso al borgo
tate da artisti.
Entrare in Steithes con un mezzo
di 7 metri è impensabile, sia per
la esigua larghezza delle sue stradine,
che per la forte pendenza
delle stesse. Uno spazioso parcheggio
(a pagamento, of
course), consente di lasciare il
mezzo fuori e scendere a visitare
l’incantevole borgo. Uso il termine
“scendere” perchè è come