Leggi il resoconto completo - Camper online
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Giungiamo a Helmsdale prima di<br />
sera, dopo aver girovagato senza<br />
una precisa meta lungo le coste<br />
orientali dell’alta Scozia, nella Black<br />
Isle. Anche questo piccolo paese è<br />
stato scelto a caso. Un po’ di stanchezza<br />
accumulata durante le ore<br />
di viaggio, sommata alla levataccia<br />
del mattino ci fa decidere di cer-<br />
HELMSDALE<br />
care al più presto un posto dove<br />
passare la notte. E’ passando su un ponte alla confluenza di un fiume su un minuscolo<br />
porticciolo, che notiamo dei camper parcheggiati. Subito dopo, appena<br />
entrati in quello che più che un paese sembra un esiguo agglomerato di case,<br />
cerchiamo la strada per scendere. Il luogo si rivelerà quanto mai adatto alla nostra<br />
sosta notturna (GPS 58°06’54.60N - 3°39’03.65W). <strong>Camper</strong>isti-pescatori di<br />
varie nazionalità seduti in riva al mare con tavolini e sedie a sdraio e tanto, tanto<br />
s<strong>il</strong>enzio. L’ambiente rievoca per un istante le atmosfere incantate scandinave.<br />
Comincio ad entrare in sintonia con <strong>il</strong> Nord.<br />
4 agosto: LYBSTER - WICK -<br />
JOHN O’ GROATS<br />
Km giornalieri = 89<br />
Km totali = 3974<br />
... continuando verso Nord.<br />
Nella giornata odierna è previsto l’arrivo alla punta estrema della Scozia.<br />
Il tempo si è guastato (o quassù è sempre così?) e c’è una fitta nebbia che ci<br />
mette un po’ a disagio.<br />
Sulla strada che costeggia<br />
l’ultimo lembo<br />
settentrionale del<br />
paese avvistiamo un<br />
piccolo faro che attira<br />
la nostra attenzione. E’<br />
Lybster: quattro casette,<br />
un minuscolo<br />
porticciolo, un barcone<br />
e un faro a guardia<br />
di una verde<br />
scogliera con una<br />
LYBSTER<br />
baia dalle acque cristalline.<br />
LYBSTER<br />
Il s<strong>il</strong>enzio del posto è rotto soltanto da qualche grido di gabbiano.<br />
C’è la bassa marea, <strong>il</strong> mare ritirandosi ha lasciato in bella mostra dei sassi multicolori<br />
e alghe di un verde mai visto.<br />
Sotto una pioggia abbastanza consistente pranziamo in un’area di sosta a Wick,<br />
ultimo grosso centro prima del “nulla” di John O’ Groats, dove c’è “the last<br />
house”: l’ultima casa scozzese abitata. Oltre non ci sono che i flutti increspati<br />
dell’Atlantico e le Orcadi.<br />
Questo strano posto non è esattamente un vero e proprio paese. Esso offre al<br />
viaggiatore che qui decide di arrivare: un immenso piazzale su cui affacciano<br />
una mezza dozzina di negozietti di souvenir, un punto di ristoro e una bizzarra<br />
costruzione ottagonale dipinta (debbo dire con molta originalità) dai “writers” con<br />
colori sgargianti. Fu l’olandese Jan de Groot a dare <strong>il</strong> nome al v<strong>il</strong>laggio dove<br />
oggi, secondo l’ultimo censimento del 2007, non vivono più di trecento anime.