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Leggi il resoconto - Camper online

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Da 43 anni viaggiamo (mia moglie Marina ed io con la nostra cagnetta Bianca, quando<br />

possib<strong>il</strong>e) prima in auto, da una decina d'anni in camper, prendendo appunti di ogni genere<br />

sulle cartine stradali.<br />

Il nostro amico Sandro ci prende in giro dicendo che siamo gli unici che portano <strong>il</strong> loro cane a<br />

correre in Normandia anziché sotto casa ...<br />

Da 24 anni cerchiamo di non mancare mai una vacanza nell'amata Grecia.<br />

Nel giugno scorso, in Grecia appunto, abbiamo incontrato una famiglia inglese che girava<br />

l'Europa da 2 anni (da 6 mesi erano lì): Padre (una specie di simpatico "orso"), madre, bimbo<br />

e bimba. Chiacchierando (si fa per dire ...) nel nostro "orrido" inglese abbiamo scoperto che<br />

non conoscevano Fokiano (uno dei nostri posti preferiti)!<br />

Dieci giorni dopo li abbiamo ritrovati proprio a Fokiano: "l'orso" ci ha abbracciati felice e non<br />

finiva più di ringraziarci per avergli fatto scoprire quella baia: avevano fatto venire due amici in<br />

volo dall'Ingh<strong>il</strong>terra per una settimana di vacanza lì!<br />

Così è nata l'idea di dare ordine ai nostri appunti e foto in un e.book<br />

Il libro completo comprende:<br />

- Una cartina per visualizzare i 50 siti dei quali abbiamo fatto le schede<br />

- 12 capitoli di ut<strong>il</strong>ità (premessa, i traghetti, le strade e la viab<strong>il</strong>ità, la sosta libera in camper ed<br />

in tenda, l’acqua, i negozi, le taverne – usi, cibo, vocabolario minimo - , le spiagge ed <strong>il</strong> mare,<br />

la pesca subacquea in apnea, le montagne e le gite) per un viaggio in camper (rigorosamente<br />

in "libero") oppure in auto, moto o bicicletta in tendina o alloggio.<br />

- 50 schede delle migliori località (secondo noi) del Peloponneso<br />

- un capitoletto finale<br />

Quello che segue è uno stralcio di alcune parti del libro, se vi sembra ut<strong>il</strong>e, in fondo trovate le<br />

istruzioni per scaricarlo e visualizzarlo sul vostro computer.<br />

Unicamente per lo stralcio qui sotto consento a scopi promozionali una deroga ai copyright<br />

per la pubblicazione purché chiaramente indicata la fonte (www.federicobozzalla.blogspot.it).<br />

GRECIA – PELOPONNESO<br />

50 magnifici posti in camper in libero, in auto, moto,<br />

bicicletta in alloggio (guida pratica)


LE TAVERNE (usi)<br />

federico bozzalla<br />

Copyright – 2013 Federico Bozzalla Cassione<br />

Tutti i diritti riservati<br />

In questi appunti trattiamo solo delle normali diffusissime taverne dove si mangia una cucina che da<br />

noi definiremmo “casalinga” secondo la loro tradizione comunque spesso deliziosa (speriamo non<br />

veniate in Grecia per mangiare pizza o maccheroni …!), ma dobbiamo dire che molto, molto di rado ci<br />

sono ristoranti che preparano una cucina tradizionale raffinatissima (ricordiamo ancora i ceci alla<br />

Patmos house e altre delizie in un ristorante tenuto da due americani, crediamo, che avevano capito<br />

tutto della vita e si erano ritirati su quell’isola …!) da non confondere con quei ristoranti pretenziosi<br />

dove si mangia e si beve male in una cornice fasulla ed a prezzo salato …!<br />

Trovate nomi come “restaurant” “estiatorio” “farotaverna” (taverna con pesce, in origine: pescato da<br />

loro …!) o “taverna” : teoricamente i primi due vorrebbero essere quelli più pretenziosi (tovaglie di<br />

stoffa e magari prezzi più alti …) mentre le altre due meno care, con quel sistema di tovaglie greco<br />

universale che troviamo pratico e geniale (igienica tovaglia in carta foderata sotto in plastica tenuta<br />

ferma da un elastico o da mollette) in realtà ormai è tutto un po’ confuso sull’uso dei nomi: meglio<br />

forse un’attenta ricognizione di tutti i locali disponib<strong>il</strong>i, vedere dove vanno a mangiare gli abitanti e<br />

scegliere.<br />

Il pesce che giurano essere fresco e pescato da loro “talvolta” è davvero pescato da loro, ma nei mesi<br />

precedenti … poi allegramente tenuto nel loro freezer e “talvolta” scongelato e ricongelato più volte<br />

…!<br />

Nei luoghi più frequentati dai turisti si mangia più caro e spesso meno bene...in quelli meno turistici<br />

trovate taverne in riva al mare dove spendere 8/12 euro a testa (anche di più se ordinate pesce, salvo i<br />

“little fish fryed” o sardine che cuociono alla griglia), se poi capitate nell’interno in zone del tutto fuori<br />

turismo (a parte l’ovvia difficoltà con la lingua...sempre del tutto superab<strong>il</strong>e) potreste trovare splendidi<br />

umidi di carne (abbiamo provato uno stracotto di capretto straordinario!) o loro salsicce alla griglia in<br />

budello naturale fatte talvolta con cuore o fegato che mandano in sollucheri gli amanti di questo<br />

genere...(mia moglie!) con una spesa sui 7/9 euro (2013).<br />

Quando vi dicono, per esempio, che i calamari li pescano loro e non sono surgelati (industrialmente) …<br />

vi stanno dicendo che pagherete di più, non che saranno più buoni o cucinati meglio, anzi …<br />

Attenti a non alloggiare vicino a locali che diffondono musica (una vera loro passione, fanno tutto con<br />

la musica in sottofondo) fino a notte fonda!


Abbiamo detto che i greci adorano mangiare nelle taverne, ma i loro orari sono piuttosto “spagnoli”: di<br />

giorno all’una e mezzo/le due (anche le tre) ed alla sera mai prima delle nove o le dieci, ma le locande<br />

sono ormai abituate ai turisti (un po’ meno quelle nell’interno) e sono pronte ad accoglierci anche ad<br />

orari più nordici.<br />

Serata romantica in taverna in riva al mare: scegliete <strong>il</strong> tavolo (specie se arrivate che è ancora chiaro<br />

intorno al tramonto) cercando di capire dove sono le lampadine (di solito poche, qualcuna bruciata, da<br />

pochi watt …) perché, quando poi viene <strong>il</strong> buio, potreste non vedere nel vostro piatto! E ricordate che i<br />

greci vanno a cena dopo le otto e mezzo/nove e anche oltre per antica esperienza … infatti<br />

(sospettiamo) che, oltre a capire meglio <strong>il</strong> tavolo con la luce migliore, sanno che all’ora del tramonto ci<br />

sono le zanzare (famosi “mosquitos”- linguaggio internazionale) e che più tardi diminuiscono ...! Ma<br />

non esagerate col ritardare l’orario: nei posti meno frequentati (solo voi quella sera) ad un certo punto<br />

chiudono tutto e vanno a dormire! Piuttosto portatevi un paio di zampironi …<br />

Alcune taverne (per la nostra esperienza: le migliori - specialmente nei centri abitati con molta<br />

concorrenza) hanno all’ingresso un banco vetrina dove espongono su un piano caldo pentoloni e teglie<br />

di ogni ben di Dio che vi <strong>il</strong>lustreranno facendosi capire più fac<strong>il</strong>mente (stufati, umidi, arrosti e cotture<br />

al forno) e nella zona frigo le offerte per griglia e fritti. Talvolta sono organizzati per un “take-away”<br />

con costi ridotti.<br />

Il vino (crassì) di solito si ordina sciolto (occorre solo dire se rosso, rosè o bianco: kokino, rosè, asprò).<br />

L’acqua (nerò) è meglio chiederla in bottiglia (grande: megalo, piccola: micrò) salvo che siate in una<br />

zona dove sgorga da sorgenti fresche ed allora: karàfa nerò!<br />

Prima di ordinare “little fryed fish” o “pescado” accertatevi che non siano salpe, pesci prete, tordi,<br />

donzelle o altre schifezze che tra l’altro vi servono fritti con le interiora, meglio chiedere sardine, o<br />

verificare che siano latterini (quei piccoli ottimi pescetti argentei dei quali si mangia tutto, teste<br />

comprese, economici e buonissimi), o triglie (ottime, ma più care)...<br />

Quasi sempre i piatti comprendono i contorni eccetto, di solito, <strong>il</strong> pesce ed i fritti; in genere sono<br />

maestri nel fare la griglia che accendono in un batter d’occhio (con un phon!) a qualsiasi ora …<br />

Nelle taverne spesso vi portano tutto quello che avete ordinato in un colpo solo, o man mano che<br />

vengono cucinati i singoli piatti ...! se avete ordinato troppo qualche piatto si raffredderà ... peraltro di<br />

solito è più che sufficiente ordinare un piatto solo a testa (non ci sono quasi “primi” come in Italia)<br />

eventualmente arricchendo con un mezè (antipasto), o insalata greca, o con un rinforzo di contorno che<br />

per lo più è già presente nel piatto (patate fritte o altro).<br />

I greci usano iniziare <strong>il</strong> pasto con un’insalata (anche solo lattuga oppure pomodori - di solito già<br />

pronta): è un modo piuttosto corretto dal punto di vista dell’igiene alimentare inoltre lascia <strong>il</strong> tempo al<br />

taverniere di cuocere i piatti principali.<br />

Spesso a inizio o fine pasto vi portano un antipasto o un dessert piacevole omaggio della casa …<br />

LE TAVERNE (<strong>il</strong> cibo)<br />

“frappè” (dovunque vedrete grossi bicchieroni di carta con coperchio e cannuccia - spesso buttati a<br />

terra) è <strong>il</strong> loro beverone più diffuso (ottimo con <strong>il</strong> caldo ed a fine pasto) a base di caffè liof<strong>il</strong>izzato,<br />

ghiaccio e con aggiunta di zucchero e latte se piace (occorre specificarlo al momento dell’ordine perché


vengono mescolati nella preparazione - ormai usano bustine singole preconfezionate …), lo servono da<br />

portare via nei citati bicchieroni oppure al tavolo in bicchiere di vetro con a parte una bottiglietta<br />

d’acqua ghiacciata per “farsi la bocca” prima e d<strong>il</strong>uire poi …!<br />

“Pita” (ed altri nomi impronunciab<strong>il</strong>i, ma dicendo “pita” vi correggeranno, ma vi capiranno …!) sono<br />

in sostanza delle paste sfoglie ripiene di erbette, uova e formaggio (spanako-tyro-pite: quasi<br />

letteralmente: spinacio-formaggio-pizza) oppure formaggio solo o con prosciutto (cheese and ham pie)<br />

cotte al forno, in alcune taverne le servono come le pizze e sono economiche e sfiziose.<br />

“dolmades” tipici involtini di riso ed erbette in foglie di vite cotti al forno<br />

“paidakia” costine di agnello alla griglia (squisite, ma relativamente care)<br />

“fryed patates” le patate fritte sono fatte a mano (non surgelate e pre-fritte come da noi) e spesso ottime<br />

“biftekia” è una specie di hamburger (carne tritata molto fine con aggiunta di pane, erbette e Dio solo<br />

sa cos’altro) molto buona, economica, di solito servita in porzioni abbondanti con contorno...<br />

“fryed kalamarakia” (calamari fritti) di solito sono ottimi e non troppo cari (ma talvolta sono fritti male,<br />

unti e viscidi e pure cari … cercate di capire la situazione prima adocchiando quelli degli altri tavoli!)<br />

Quasi sempre i migliori sono quelli piccoli e surgelati.<br />

“saganaki” è un pezzone di formaggio fritto squisito che servono con <strong>il</strong> limone e talvolta un loro<br />

peperone verdino sottaceto (a volte costa relativamente più di quanto dovrebbe...). Se cominciano a<br />

raccontavi che non hanno <strong>il</strong> Saganaki (che è un particolare formaggio) ma usano la Feta o altro: meglio<br />

lasciare stare, potreste trovarvi con una specie di omelette al formaggio …<br />

“iemistà” (stuffed tomatoes) sono un peperone grande ed un pomodoro grande ripieni di riso ed<br />

insaporiti con loro erbette cotti al forno: si trovano di rado, sono squisiti e non costano cari<br />

“souvlaki” (sono i loro famosi spiedini di carne di maiale ed altre versioni...) squisiti ed economici<br />

quasi sempre serviti con contorno di patate fritte e talvolta anche tzaziki (la salsina di yogurt, aglio e<br />

cetriolo che “sposa” molto bene)<br />

“brizoles” (braciole o bisteccona di maiale alla griglia con olio e origano) è grande, ottima, non cara,<br />

con contorno...<br />

“kotopoulo lemonato” (chicken) pollo al forno (con limone) e patate<br />

“psarosoupa” (fish soup) zuppa di pesce: dobbiamo dirlo subito: a noi proprio non piace … (anni luce<br />

dal caciucco o dalla zuppa di pesce nostrana o dalla squisita bou<strong>il</strong>labaisse). Pesci (spesso inadatti e mal<br />

puliti) troppo bolliti serviti su vassoio a parte con brodetto acquoso con disciolta (letteralmente) patata<br />

e pezzi di limone... ma i greci la apprezzano e la mangiano tradizionalmente in gruppo.<br />

“tzaziki” è una salsa fredda di yogurt, cetriolo greco (molto più leggero del nostro e perfetto nella loro<br />

cucina) e aglio (oltre olio e qualche goccia di aceto) che si accompagna bene alle loro “pite” (sim<strong>il</strong>i alle<br />

piadine), alla carne alla griglia o anche solo con <strong>il</strong> pane mentre aspettate le vostre ordinazioni<br />

“favas” sono una purea di piselli secchi gialli molto gustosa (incredib<strong>il</strong>mente sa più di ceci che di<br />

piselli) che servono con olio, cipolla dolce a fettine e origano (noi aggiungiamo anche pepe come sulla<br />

farinata nostrana!): non è regalata …


“horta” sono ottime verdurine selvatiche (un po’ come le nostre “costine”) spesso raccolte dal<br />

proprietario della taverna nei prati, bollite e condite con olio, limone e sale: piuttosto care,<br />

relativamente parlando...<br />

“mousakà” è un loro primo tradizionale (che si trova di rado) fatto di strati di melanzane, patate,<br />

besciamella e ragù con altri “gusti” segreti cotti al forno: ottimo a volte, molto meno altre...<br />

“pastisio” (pasta stracotta, besciamella, formaggio misterioso, ragù … cotti al forno) non so come, ma a<br />

mia moglie piace!<br />

“kokoretsi” sono insaccati piuttosto rari (per lo più nei v<strong>il</strong>laggi dell’interno) di fegato, cuore e altre<br />

interiora nel budello stesso della pecora cotti alla griglia: per loro (e per mia moglie) una vera<br />

prelibatezza …!<br />

“kolokithakikeftes” (zucchinipolpette) sono delle squisite polpette di zucchini, feta, aneto e, crediamo,<br />

uovo e patata. Qualcuno vi rif<strong>il</strong>erà quelle industriali surgelate (le vedete subito: dei medaglioni perfetti,<br />

peraltro già buone! Le vendono anche da noi), ma ad un livello ben superiore quelle fatte in casa …<br />

“keftedes” (meat balls) sono polpettine di carne molto diffuse e spesso buone ed economiche servite<br />

con contorno, non ho mai voluto sapere come nascono …<br />

“fryed bakaliaros” merluzzo fritto (verrebbe da dire: “cosa c’entra in queste zone!”) è squisito, lo<br />

mangiano con una salsa all’aglio che “sposa” magnificamente. In verità qui chiamano bakaliaros sia <strong>il</strong><br />

merluzzo (cod in inglese) dei paesi nordici (ed è questo che è ottimo fritto), ma anche un pesce tipo<br />

luccio di mare che invece “muore” davvero male se fritto, mentre è squisito alla griglia o in umido …<br />

“mezè” o “mezedes” (antipasti) tipici più verso <strong>il</strong> sud/est (come in Turchia...guai nominarla, su alcune<br />

cartine pubblicitarie non è nemmeno indicata … c’è <strong>il</strong> mare!) sono per lo più verdure di diverse specie<br />

cotte in varie maniere (polpette fritte, umidi, insalate specifiche...) di solito visib<strong>il</strong>i in banchi vetrina<br />

refrigerati, appetitosissime, squisite, ma attenzione...: non fate come da noi a quei banchi di antipasti<br />

dove ci serviamo da soli in un unico piatto un po’ di questo ed un po’ di quello... in Grecia comunque<br />

potete solo indicare cosa volete al vostro oste, lui poi vi porterà non un assaggio di ogni cosa che avete<br />

indicato, ma una porzione (abbondante!) di ogni piatto ...!<br />

- nella foto: non sapevamo ancora che ci avrebbero servito una porzione di ogni mezè indicato …!


“koriatikì” (greek salad) è la bandiera della cucina greca: pomodori, olive scure (quelle squisite rossobruno<br />

grosse e carnose), feta (<strong>il</strong> loro formaggio di capra o pecora più diffuso), cipolla dolce, peperone<br />

(quello piccolo, non piccante, leggero), cetriolo (<strong>il</strong> loro: molto più leggero del nostro) e origano<br />

“stifado” è uno stufato di manzo (a volte c’è anche di porco o agnello o coniglio) che è squisito: di<br />

solito con cipolla e patate in umido. Si scioglie in bocca e spesso è magrissimo, ma qualche rara volta<br />

gommoso tutto ossa e grassi … (è una scommessa che tentiamo sempre … e per lo più vinciamo per<br />

nostra delizia!)<br />

14 - KOKKINOGHIA (CAPO TANARO)<br />

Situazione - 36.402338 / 22.486174 - Un posto meraviglioso per un camper, alloggi, tendina (con<br />

qualche riserva per quest’ultima che risolveremo: occorre evitare la zona archeologica non ben definita.<br />

Un piccolo promontorio su cui sostare al centro di una baia proprio in punta al secondo dito (<strong>il</strong> Mani):<br />

ai lati due spiaggette di sassi incantevoli, fondali pescosi e belli, anche qui abbiamo nuotato con una<br />

tartaruga, una taverna (padre, madre e figlio: in 12 anni mai visti sorridere!) livello “pullman turisti”,<br />

ma con gran bella terrazza panoramica aperta tutto l’anno (alla quale rivolgersi per affittare alloggio)<br />

un orizzonte affascinante con molte navi che scivolano s<strong>il</strong>enziose davanti all’imboccatura della rada (di<br />

notte tutte <strong>il</strong>luminate …), i resti quasi abbandonati di un importante insediamento romano, una bella<br />

escursione al faro (punto più a sud della Grecia continentale, non dell’Europa come erroneamente


segnalato). Una curiosità del faro: sulla crocetta con i quattro punti cardinali <strong>il</strong> nord ed <strong>il</strong> sud sembrano<br />

invertiti per chi ut<strong>il</strong>izza caratteri latini!<br />

Non c’è acqua (la portano con le cisterne) e per trovare campo col cellulare occorre ritornare circa 500<br />

metri sulla strada, nessun negozio (un modesto bazar in stagione alla vicina Porto Kagio, molto meglio<br />

un po’ più in là a Kita sulla costiera che arriva da Aeropoli, 3 k<strong>il</strong>ometri prima di Gerolimenas: orario<br />

continuato tutto l’anno, chiuso solo domenica, hanno anche pane e bombole gas) <strong>il</strong>luminazione<br />

notturna che si ferma alla taverna (100 metri prima), venti talvolta anche forti da ovest verso est. Nel<br />

periodo di apertura della caccia al passo (metà settembre: quaglie e tortore) difficoltà per trovare<br />

alloggio sulla punta e qualche “dubbio” del tutto personale sull’opportunità di fare escursioni per<br />

evitare impallinamenti …<br />

Tendine: una bella alternativa è ritornare indietro in auto per 1.5 k<strong>il</strong>ometri circa e prendere <strong>il</strong> bivio a<br />

destra per Paliros (piccolo borgo che pochi anni fa era tutto un rudere, ora rimesso a posto molto bene<br />

da acquirenti inglesi), subito prima dell’abitato girate nuovamente a destra e proseguite per una stradina<br />

di costa fino alle poche case più avanti e parcheggiate nel piccolo spiazzo. Prendete i vostri bagagli e<br />

scendete a piedi per <strong>il</strong> sentiero, in quindici minuti raggiungerete una bellissima spiaggetta di sassi con<br />

mare limpido, pescoso e molto riparato che avrete visto dall’alto dalla strada asfaltata.<br />

Per arrivare - Scendete (verso sud) la panoramica litoranea nel selvaggio alto Mani, superate <strong>il</strong><br />

caratteristico abitato di Vathia ed arrivate alla stretta lingua di terra che collega <strong>il</strong> promontorio finale.<br />

Qui: destra al primo e secondo incrocio (a sinistra si scende a Porto Kagio), poi sinistra (sulla destra la<br />

strada finisce a Marmari) dopo meno di un k<strong>il</strong>ometro fate <strong>il</strong> tornante a destra (non diritti per Paliros),<br />

poco dopo proseguite diritto in piano (la strada che sale alla vostra destra è quella citata fra poco per<br />

l’escursione a piedi) scendendo poi fino in fondo sul piazzale sterrato!<br />

Nelle vicinanze - La gita al faro (vale la pena) è l’evidente sentiero che si snoda sulla destra. In pochi<br />

minuti scendete alla prima spiaggetta, poi un piccolo recinto di pietre che evidenzia lavori di scavo<br />

archeologici con un mosaico, proseguite ed in mezz’ora arrivate al faro restaurato di recente. Portatevi<br />

acqua nelle ore calde!<br />

Per i camminatori più attivi un bellissimo giro: fate a ritroso la via asfaltata da cui siete arrivati per<br />

circa 1.5 k<strong>il</strong>ometri e prendete la strada che sale a sinistra (possib<strong>il</strong>ità di sistemare <strong>il</strong> camper nei piani<br />

alti - zona denominata “agriokampi” campi selvaggi - alla fine della strada asfaltata). Da questo punto<br />

suggeriamo inoltre di spendere un’oretta in tutto per una diversione sulla destra, attraversare <strong>il</strong> piccolo<br />

abitato e raggiungere la vicina cima del monte - direzione nord - sia per una vista a 360°, sia per <strong>il</strong><br />

particolare microclima che in primavera offre una fioritura inusuale solo in quel punto. Poi, da dove<br />

eravate giunti, riprendete sempre dritto fino alla dorsale del monte che scende verso <strong>il</strong> capo,<br />

percorretela fino a raggiungere poco prima del faro <strong>il</strong> sentiero che arriva direttamente dal parcheggio.<br />

Rientro dal sentiero. Meglio avere scarpe robuste e calzettoni a causa degli arbusti!<br />

Porto Kagio (al bivio indicato poco sopra) in un paio di k<strong>il</strong>ometri scendete al porticciolo con tre<br />

locande sul mare (una aperta tutto l’anno, le altre due solo in stagione, ma forse migliori), alloggi in<br />

affitto, un mini market aperto solo in stagione, una situazione ed<strong>il</strong>izia non piacevole (solo da qualche<br />

anno curata, ma lo sfregio è già stato compiuto).<br />

Marmari la vedete subito arrivando: una taverna e alloggi in affitto, due spiagge ampie e di sabbia<br />

piuttosto riparate (le sole della zona), qualche minuto di discesa a piedi.


Un caldo invito: non mancate di fare almeno un breve giro con <strong>il</strong> vostro veicolo, arrivando dalla<br />

costiera, risalendo a sinistra al primo incrocio da noi citato. Avrete una vista meravigliosa! (Acqua<br />

nella piazza di fronte alla chiesa della vicina Lagia sulla via per la costa est).<br />

- la punta del Mani dalla strada suggerita nel capoverso precedente: a sinistra Porto Kagio, lontano al<br />

centro la strada per Capo Tanaro (appena intuib<strong>il</strong>e), a destra Marmari.<br />

- Capo Tanaro: la spiaggetta, <strong>il</strong> camper, la taverna<br />

- l’area degli scavi e del mosaico


- <strong>il</strong> sentiero diretto verso <strong>il</strong> faro, laggiù, sotto le poche case, <strong>il</strong> camper<br />

- <strong>il</strong> giro più ampio verso <strong>il</strong> faro


- <strong>il</strong> faro di capo Tanaro, le navi passano in continuazione<br />

- laggiù la spiaggetta dove consigliamo mettere una tendina (sulla destra, non visib<strong>il</strong>e, vi è un buon<br />

albero); in alto, a sinistra, <strong>il</strong> piccolo abitato dove si lascia la macchina ed <strong>il</strong> sentiero di discesa vicino ai


muretti di pietra.<br />

- Porto Kagio al chiaro di luna piena<br />

- Marmari (sul promontorio tra le due spiagge)


40 - FOKIANO<br />

Situazione - 37.073152 / 22.965977 - Una baia serena e r<strong>il</strong>assante, bellissima, fuori dal mondo.<br />

Spiaggia di ciottoli (più sabbiosa ai due estremi) con fondali dolcemente degradanti solo ai due lati. I<br />

colori (spiaggia, mare, cielo) straordinari e mutevoli alle diverse ore della giornata, <strong>il</strong> verde della costa<br />

ed <strong>il</strong> rosso vivo delle erbe del piccolo stagno. Il canto delle cicale dagli uliveti alle spalle dove si<br />

annidano anche una chiesetta e le pochissime case sparse nella conca abitate da una piccola comunità.<br />

La bella taverna di Costas (uomo garbato e gent<strong>il</strong>issimo, splendide le sue patate e calamari fritti e la<br />

panacotiropita fatta in casa) proprio sulla spiaggia (alla quale se ne è aggiunta una seconda lì accanto<br />

da qualche anno) ritrovo dei pescatori locali e dei turisti.<br />

Fac<strong>il</strong>ità di parcheggio per i camper direttamente in spiaggia, possib<strong>il</strong>ità di alloggio sul mare (4 letti,<br />

soggiorno con angolo cucina, cameretta, bagno, aria condizionata: 30/40 euro al giorno/appartamento<br />

secondo stagione 2013) e di mettere una tendina all’ombra degli ulivi. Illuminazione notturna, non c’è<br />

acqua (case e taverne hanno la cisterna che riempiono con <strong>il</strong> furgone o con deboli pozzi), ma comoda<br />

possib<strong>il</strong>ità di approvvigionarsi una quindicina di k<strong>il</strong>ometri prima di arrivare. Una cabina telefonica. I<br />

cellulari ricevono malissimo (qualche cosa di sera … oppure verso <strong>il</strong> porticciolo). Negozi a Leonidio<br />

(25 km.).<br />

Escursioni lungo la costa selvaggia verso Poulithra (nord - 2,5 ore) e verso Kiparissi (scheda<br />

precedente - sud - 6 ore) oppure all’interno verso la cima sovrastante 1,5 ore (tempi per sola andata!),<br />

in bicicletta sterrate nell’altipiano sovrastante e giri di notevole impegno parzialmente in asfalto.<br />

Se amate la confusione più totale venite qui per l’8 e 9 maggio di ogni anno (festa di Ag. Nikolaos<br />

patrono dei pescatori): 1500 persone, centinaia di automob<strong>il</strong>i, la rada si riempie di yacht dalla vicina<br />

Spetses, musica, canti, balli e grigliate fino alle 3 della notte e la giornata seguente messa (grecoortodossa:<br />

4 ore …) nella piccola chiesetta e ancora festa fino alle 8 di sera.<br />

Per arrivare - Vi indichiamo le due più belle vie di accesso (chi arriva dal nord e chi dal sud) perché ci<br />

sono molte varianti e qualche ut<strong>il</strong>e annotazione. In futuro ci sarà la costiera (fondi stanziati apr<strong>il</strong>e 2013)


con Kiparissi: sarà bellissima … ma non perdetevi neppure l’altipiano interno qui suggerito come via<br />

per chi arriva da sud!<br />

Da nord arrivate con la strada costiera a Leonidio (1.5 km. all’interno); se siete in camper vi<br />

sconsigliamo assolutamente di entrare nell’abitato perché ci sono alcune strettoie che con <strong>il</strong> traffico<br />

creano problemi (appena qualche centinaio di metri prima del paese trovate una deviazione a sinistra -<br />

svolta di quasi 180°- segnalata solo per chi arriva dall’altra parte (come sempre …) - che vi porta ad un<br />

guado abitualmente in secca). Buona cosa è fare prima le provviste necessarie, carburante, bancomat; a<br />

noi pare valido <strong>il</strong> market che trovate all’imbocco del paese (poco dopo <strong>il</strong> bivio per <strong>il</strong> guado appena<br />

descritto) sulla vostra sinistra (sempre molto gent<strong>il</strong>i e disponib<strong>il</strong>i e con le olive che piacciono a noi!).<br />

Una volta attraversato <strong>il</strong> fiume (secco!) ritornate in direzione mare e prendete <strong>il</strong> piccolo bivio a destra<br />

(meno di un k<strong>il</strong>ometro dopo <strong>il</strong> campo di calcio per chi ha attraversato <strong>il</strong> ponte nel paese, o 500 metri<br />

scarsi dalla bretella del guado) e iniziate una panoramica salita che in pochi k<strong>il</strong>ometri vi porta a Tsitalia<br />

sull’altipiano. All’ingresso di questo tranqu<strong>il</strong>lissimo paesino trovate a sinistra dei giardinetti con<br />

rubinetto dell’acqua molto comodo per rifornimenti e lavaggi (serve un tubo in gomma di una<br />

quindicina di metri) altrimenti proseguite lasciando <strong>il</strong> paese sulla vostra destra e dopo circa 4 k<strong>il</strong>ometri<br />

vi immetterete sull’altra strada che arriva dalla costa nord, proseguite verso destra (la svolta è strettina<br />

e resa diffic<strong>il</strong>e dall’unica casa della zona!) e troverete un’altra valida evidente fontana più avanti<br />

proprio al bivio verso <strong>il</strong> mare per Fokiano (ultima acqua!).<br />

Da sud percorrevamo quella “strana litoranea nell’interno” che da Monemvasia ci portava a Kiparissi.<br />

Occorre ritornare a quel bivio un k<strong>il</strong>ometro circa a nord di Lambokambos (chiesetta con portici su tre<br />

lati): questa volta si abbandona la strada che porta a Pistamata e Charakas e si tiene la sinistra (in<br />

sostanza diritti) in direzione Kremasti (che non attraverserete) la vostra strada svolta un po’ prima a<br />

destra per Peleta (dove troverete taverne e forse ancora una minima possib<strong>il</strong>ità di provviste, meglio<br />

averle fatte a Monemvasia). Nel frattempo, prima di arrivare a Peleta, godetevi questo bell’altipiano<br />

(capre a profusione …) e dopo un tornante a sinistra ed una breve discesa, prima del lungo piano<br />

rett<strong>il</strong>ineo, memorizzate la sterrata che sale a destra (è una nota via di trekking): se al mare farà troppo<br />

caldo potrete risalire qui, prendere la sterrata fino ad alcune svolte con piccoli slarghi ai margini del bel<br />

bosco (poco più di un k<strong>il</strong>ometro) e passare una notte più fresca con una degna stellata, siete quasi a<br />

1.000 metri. Esagerando, ma siete in vacanza, potete cenare prima in taverna a Pigadi o a Peleta o a<br />

Kremasti (che è poco oltre)!<br />

La strada (un breve tratto in sterrato) scende verso Peleta, cercate di proseguire in direzione Leonidio<br />

(non la “bretella” verso Amigdhalia e Pigadi) e raggiungete in tre k<strong>il</strong>ometri <strong>il</strong> bivio con la fontana<br />

dell’acqua (ultimo rifornimento!).<br />

Dalla fontana prendete la diramazione per Amigdhalia, Pigadi e Fokiano (15 km. in tutto) su un<br />

pianoro con stupende querce secolari con qualche incertezza e strettoia a Pigadi (pericolo per un paio di<br />

sporgenze micidiali! Cartelli artigianali minimi e scoloriti in lingua greca!). Usciti da Pigadi, dopo<br />

pochi k<strong>il</strong>ometri arrivate al primo tornante sulla sinistra panoramico su Fokiano … (obbligo morale di<br />

fermata, foto e … ohhh !).<br />

Scendete ancora circa 6 k<strong>il</strong>ometri e arrivate ad un bivio: prendete a destra (verso <strong>il</strong> mare, a sinistra si va<br />

alla “fish farm” non balneab<strong>il</strong>e). Qui trovate un quadrivio: la sterrata a sinistra porta al minimo<br />

porticciolo con alle spalle la laguna, quella subito a destra (tra stretti ulivi) ad un guado (secco), poi<br />

svoltate subito a sinistra e siete alla spiaggia (meglio prima esplorare a piedi), quella davanti a voi (in<br />

cemento) e che subito svolta a destra porta alle taverne e alloggi. Solitamente i camper sostano accanto


alle taverne o nella zona a destra della baia (la migliore per discesa a mare e lontananza dalla laguna e<br />

dalle zanzare e per le tendine!).<br />

- … ohhh!<br />

- la spiaggia: giorno feriale, mese di luglio … (stesso “affollamento” nel lato dal quale abbiamo fatto la<br />

foto …!)


- la laguna


- sera alla taverna di Costas


50 - MONTE ZIRIA (MONTI KILLINI)<br />

Situazione - 37.964243 / 22.417857 - (Altitudine 2.375 mt.) Un posto magnifico con una natura allo<br />

stato primordiale, ampi pianori aperti, sulle falde del monte boschi di abeti e pini secolari, conche<br />

prative, fiori, pascoli per capre, pecore, cavalli e mucche. Alba e tramonto solo per voi, una stellata che<br />

da tempo non vedevamo, al mattino vi sveglieranno le campanelle delle capre. Un’escursione fac<strong>il</strong>e in<br />

cima al monte che v’incanterà con <strong>il</strong> suo rinnovarsi di panorami (ci siamo resi conto della nostra<br />

stanchezza - sette ore di giro non allenati - solo quasi al ritorno al camper!).<br />

A Trikala negozi, alloggi, taverne, possib<strong>il</strong>ità di farsi portare con i loro mezzi in auto fino quasi in<br />

vetta, giri a cavallo. Ai piani alti nulla, salvo poche sparse case di pastori che producono formaggio<br />

(gent<strong>il</strong>i quelli che trovate là dove si chiude l’anello dell’escursione proposta).<br />

Per arrivare - Da nord: <strong>il</strong> modo più fac<strong>il</strong>e è dalla costiera Patrasso/Corinto prendendo <strong>il</strong> bivio che da<br />

Xylokastro porta a risalire la valle (direzione sud) fino a Trikala (è un paese amplissimo sparso sulla<br />

costa del monte con m<strong>il</strong>le strade. Dovete trovare quella che porta sempre più su verso lo “ski resort”<br />

(non impressionatevi: si tratta di uno chalet e di un piccolo sk<strong>il</strong>ift che non disturbano più di tanto) per<br />

arrivare ai piani circa 5 k<strong>il</strong>ometri oltre <strong>il</strong> paese per un’ampia strada asfaltata.<br />

Suggeriamo ancora per l’avvicinamento automob<strong>il</strong>istico a questa zona di passare per gli altopiani della<br />

direttrice monti del Menalo / lago Stimfalia (affascinante), da qui però non cercate di fare la via più<br />

breve per raggiungere Trikala se siete in camper (in verità noi l’abbiamo fatta! Non sapevamo quanto<br />

fosse stretta e contorta …) sarà più rapido e prudente scendere al mare e risalire poco oltre.


Arrivati ai piani, vi suggeriamo due soluzioni.<br />

La più semplice è parcheggiare direttamente sulla strada sterrata molto ampia che conduce al lago<br />

Dhasios: è <strong>il</strong> posto ideale e fac<strong>il</strong>e per vedere <strong>il</strong> monte e avere alba e tramonto “pieni”, poi, se vorrete<br />

fare la gita in cima, potrete spostarvi al mattino sotto la casa dei pastori indicatavi sopra.<br />

Se ve la sentite di guidare su sterrate meno larghe e lisce di quelle dei piani proseguite da quella che<br />

passa dai pastori fino al punto indicato sulla piantina (potete subito valutare se fa al caso vostro poiché<br />

<strong>il</strong> punto più diffic<strong>il</strong>e - forse l’unico, una ventina di metri - è già alla prima rampa con curva a destra<br />

dopo <strong>il</strong> pianetto della casa dei pastori ed un successivo tornante). Attraversando radure incantevoli<br />

prendete quota fino ad ampi pascoli, seguite la strada fino ad un tornante con un cartello che <strong>il</strong>lustra i<br />

fiori endemici ed un bivio (potete sostare in uno dei comodi piani prativi): a destra la strada si spegne<br />

poco oltre con vista sul lato nord, mentre a sinistra inizia <strong>il</strong> tratto a piedi passando a fianco di una<br />

parete di rocce su un fondo più sconnesso e ripido. (Da questo punto <strong>il</strong> giro si riduce a poco meno di 3<br />

ore).<br />

E … per lasciare i piani dei monti Ziria c’è una gran bella e lunga sterrata che li aggira verso ovest che<br />

potrebbe essere una scelta (cercate di sapere se è in ordine: soprattutto <strong>il</strong> finale su Goura).<br />

La gita alla vetta - Dalla casa dei pastori risalite la valletta verso <strong>il</strong> “rifugio” che raggiungerete in 20<br />

minuti, continuate fino al colletto prativo (altri 30 minuti) e svoltate decisamente a destra risalendo la<br />

dorsale e gli ampi prati fino al tornante con la biforcazione della strada. Prendete a sinistra seguendo<br />

ora sempre la strada verso la vetta. Dopo alcune svolte, colletti e panorami sempre diversi vi sembrerà<br />

che la vetta sia la cima davanti a voi dove dirige la sterrata, è invece <strong>il</strong> momento di lasciarla e svoltare a<br />

destra per pietraie (al momento è molto ben segnalato) e finalmente vedrete la cima! Il panorama spazia<br />

dal golfo di Patrasso, al canale di Corinto, al golfo di Naphlio. L’Egeo, le catene montuose del<br />

Peloponneso!<br />

Per la discesa vi suggeriamo la linea diretta verso <strong>il</strong> tornante iniziale per l’evidente traccia verticale (è<br />

più fac<strong>il</strong>e di quanto sembri) e poi percorrere la strada sterrata in discesa senza problemi fino alla<br />

chiusura dell’anello (ma in salita, dal tornante con la biforcazione della strada, fate quella indicata:<br />

oltre che più dolce è un susseguirsi di panorami che dalla vetta non vedrete!).


- la prima valletta di salita dal colletto e sullo sfondo gli altopiani (nei circoletti in rosso <strong>il</strong> “rifugio” ed<br />

<strong>il</strong> camper)<br />

- <strong>il</strong> tornante dove suggeriamo di arrivare e, sotto, i prati di salita


- in vetta: <strong>il</strong> canale di Corinto nella foschia (due terzi da destra)<br />

- la sterrata che lascia i monti


Il libro completo comprende:<br />

- Una cartina per visualizzare i 50 siti dei quali abbiamo fatto le schede<br />

- 12 capitoli di ut<strong>il</strong>ità (qualche premessa, i traghetti, le strade e la viab<strong>il</strong>ità, la sosta libera in camper ed<br />

in tenda, l’acqua, i negozi, le taverne – usi, cibo, vocabolario minimo - , le spiagge ed <strong>il</strong> mare, la pesca<br />

subacquea in apnea, le montagne e le gite)<br />

- 50 schede delle migliori località (secondo noi) del Peloponneso<br />

- un capitoletto finale<br />

se vi sembra bello ….<br />

ISTRUZIONI PER SCARICARE SEMPLICEMENTE QUESTO LIBRO SUI VOSTRI<br />

COMPUTER CELLULARI TABLET<br />

(se avete già un lettore Kindle andate solo al secondo passaggio)<br />

1 - andate su questo sito di Amazon/Kindle e scaricate (e poi installate sul vostro computer, cellulare,<br />

tablet) l’applicazione di lettura più adatta.<br />

2 - selezionate ora questa pagina degli e.book Kindle e cliccate su “compra ora con un clic”


Potrete poi riportarlo con semplicità anche su altri vostri computer, cellulari, tablet … e naturalmente<br />

sui vostri lettori Kindle!

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