15.06.2013 Views

Comune di Orbetello Analisi dell'evoluzione morfologica del Golfo di ...

Comune di Orbetello Analisi dell'evoluzione morfologica del Golfo di ...

Comune di Orbetello Analisi dell'evoluzione morfologica del Golfo di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong><br />

Provincia <strong>di</strong> Grosseto<br />

ACCORDO DI PIANIFICAZIONE AI SENSI DELL’ART. 21<br />

DELLA LEGGE 1/05 PER LA RIQUALIFICAZIONE<br />

DEL PORTO DI TALAMONE<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>del</strong>l’evoluzione <strong>morfologica</strong> <strong>del</strong> <strong>Golfo</strong> <strong>di</strong><br />

Talamone<br />

ed analisi preliminare degli impatti sulla costa.<br />

Aprile 2009 Prof. Ing. Pier Luigi Aminti


.<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>del</strong>l’evoluzione <strong>morfologica</strong> <strong>del</strong> golfo <strong>di</strong> Talamone<br />

1 Premessa<br />

ed analisi preliminare degli impatti sulla costa<br />

Il <strong>Golfo</strong> <strong>di</strong> Talamone è ubicato all’estremità nord <strong>del</strong> tratto <strong>di</strong> costa compreso fra i monti<br />

<strong>del</strong>l’Uccellina ed il Promontorio <strong>del</strong>l’Argentario Tenendo conto <strong>del</strong>la presenza <strong>del</strong>la costa<br />

alta <strong>del</strong> promontorio <strong>di</strong> Talamonaccio è lecito supporre che gli scambi <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti con la<br />

costa sabbiosa meri<strong>di</strong>onale siano assai limitati e pertanto gli stu<strong>di</strong> sulla <strong>di</strong>namica costiera<br />

e sulle interazioni <strong>del</strong>le opere esistenti con il litorale possono essere analizzate limitando il<br />

tratto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o alla zona compresa fra i promotori <strong>di</strong> Talamone e Talamonaccio ossia a<br />

quella che viene definita la Baia <strong>di</strong> Talamone (Figg. 1 e 2 )<br />

Figura 1 - Ubicazione <strong>del</strong>la zona <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

(Carta Nautica I.I.M.)<br />

Il Porto <strong>di</strong> Talamone è ubicato sulla punta nord-occidentale <strong>del</strong>l’omonima baia, <strong>di</strong> fronte al<br />

Promontorio <strong>del</strong>l’Argentario ed all’Isola <strong>del</strong> Giglio, a 42° e 33’ <strong>di</strong> latitu<strong>di</strong>ne Nord e 11° e 8’ <strong>di</strong><br />

longitu<strong>di</strong>ne Est.<br />

1


.<br />

Il riparo naturale offerto dai promontori che <strong>del</strong>imitano la baia ha favorito fino dall’antichità<br />

la presenza <strong>di</strong> un porto; numerosi sono i ritrovamenti che testimoniano l’importanza che<br />

esso aveva durante il periodo etrusco. Successivamente dal 1557 Talamone, insieme ad<br />

<strong>Orbetello</strong>, Porto Ercole, Porto Santo Stefano e Portolongone costituirono lo Stato dei<br />

Presi<strong>di</strong> sotto il controllo <strong>del</strong>la Spagna e <strong>del</strong> Regno <strong>di</strong> Napoli. Fu in questo periodo che fu<br />

costruita, ad opera degli Spagnoli, la Torre d’Uomo e furono rinforzate la rocca e le mura;<br />

all’epoca nel porto si ebbero commerci prettamente regionali <strong>di</strong> prodotti agricoli e carbone<br />

proveniente dalle miniere <strong>di</strong> Pereta; riceveva qualche carico <strong>di</strong> limoni e pasta dalle coste<br />

campane.<br />

In seguito alle richieste <strong>di</strong> legname per la costruzione <strong>di</strong> traverse ferroviarie, da parte <strong>del</strong>la<br />

Francia, nel 1878 una <strong>di</strong>tta impren<strong>di</strong>trice genovese dei fratelli Barabino, che già aveva<br />

operato nella costa maremmana, dette vita ad un intenso traffico commerciale con<br />

Marsiglia dove venivano spe<strong>di</strong>ti carichi <strong>di</strong> legnami provenienti dai boschi locali. Per rendere<br />

più agevoli i trasporti fu costruito nel 1878 un binario ferroviario lungo 1,5 km, che<br />

collegava il pontile con la stazione <strong>di</strong> Fonteblanda (Figg. 1 e 2) Questa attività terminò nel<br />

1895.<br />

Nella prima metà <strong>del</strong> ‘900, vista la posizione ben protetta <strong>del</strong>la rada, la Commissione per<br />

lo Stu<strong>di</strong>o dei Provve<strong>di</strong>menti Economici a favore <strong>del</strong>la Maremma Toscana, stabilì<br />

provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> miglioria per potenziare l’attività portuale<br />

Le opere portuali subirono notevoli danni durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale con<br />

conseguente deca<strong>di</strong>mento dei traffici marittimi<br />

Con il ripristino <strong>del</strong> pontile <strong>di</strong> approdo <strong>del</strong>la Sanità, con la ricostruzione <strong>di</strong> circa 300 m <strong>di</strong><br />

banchina e con il dragaggio a circa 4 m <strong>del</strong> fondale i traffici commerciali ripresero con<br />

notevole attività anche con la ricostruzione alla Puntata, al posto <strong>del</strong>l’abbandonato Molo<br />

Barbino, <strong>di</strong> un nuovo pontile dato in concessione alla socità SIPE-Nobel <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> per<br />

carico e scarico <strong>di</strong> esplosivi. Le attività commerciali raggiunsero l’apice nei primi anni ’70<br />

con oltre 70 000 t <strong>di</strong> merci movimentate. Fino alla fine degli anni’80 rimase comunque<br />

attivo un traffico commerciale con sbarchi <strong>di</strong> cemento, prodotti chimici e spe<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

cereali, minerali e legname che successivamente ha lasciato spazio alle attività <strong>di</strong> porto<br />

turistico.<br />

Allo stato attuale la struttura portuale più significativa è rappresentata dalla <strong>di</strong>ga<br />

recentemente prolungata dal Ministero dei Lavori Pubblici per mezzo <strong>del</strong>l’ex Ufficio <strong>del</strong><br />

Genio Civile Opere Marittime <strong>di</strong> Roma.<br />

Questa struttura ha una lunghezza <strong>di</strong> circa 300 m in <strong>di</strong>rezione Nord-Est, con un’altezza <strong>di</strong><br />

coronamento <strong>di</strong> + 4 m s.l.m.m. ed assicura una adeguata protezione all’area <strong>del</strong> vecchio<br />

porto e a 7 pontili ra<strong>di</strong>cati a terra e ad alcuni campi boe tutti destinati ad uso turistico.<br />

2


.<br />

Fig 2 Planimetria attuale <strong>del</strong> porto<br />

I fondali antistanti la baia seguono una pendenza molto dolce verso Est, all’interno <strong>del</strong>la<br />

baia; verso Sud la batimetrica dei -10 m si trova a circa 150 m dalla <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> sopraflutto,<br />

mentre, esternamente al promontorio, si ha un graduale aumento <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà procedendo<br />

verso Ovest, trovando la batimetria dei -100 m al largo <strong>del</strong> Promontorio <strong>del</strong>l’Argentario e<br />

<strong>del</strong>le Formiche <strong>di</strong> Grosseto. (Fig. 1)<br />

3


.<br />

2 <strong>Analisi</strong> meteomarina<br />

2.1 Esposizione <strong>del</strong> paraggio <strong>di</strong> Talamone<br />

Il settore <strong>di</strong> traversia <strong>di</strong> Talamone è compreso fra i 190°N ed i 270°N ed è costituito da due<br />

sottosettori separati dalla presenza <strong>del</strong>l’Isola <strong>del</strong> Giglio;<br />

Per la ricostruzione <strong>del</strong> moto ondoso al largo si fa uso dei fetch effettivi; il concetto <strong>di</strong> fetch<br />

effettivo (o efficace) ha lo scopo <strong>di</strong> tener conto <strong>del</strong>le variazioni dei fetch geografici lungo le<br />

<strong>di</strong>verse <strong>di</strong>rezioni per fornire una migliore in<strong>di</strong>cazione circa la forma <strong>del</strong>l’intera area <strong>di</strong><br />

generazione <strong>del</strong>le onde da vento.<br />

La routine applicata per la determinazione <strong>del</strong> fetch efficace consiste in un semplice<br />

algoritmo, che associa ad ogni <strong>di</strong>rezione θm il corrispondente settore <strong>di</strong> 90°, e determina<br />

Feff come sommatoria dei contributi portati dalle <strong>di</strong>rezioni appartenenti ad esso:<br />

χ := 3 coefficiente <strong>di</strong> forma <strong>del</strong>l'area <strong>di</strong> generazione (valori compresi tra 3 e 11)<br />

Feff( θ m)<br />

last ( φ)<br />

fetch ( φi) cos ( φi − θm) i 0<br />

χ<br />

∑ ⋅<br />

=<br />

χ 1<br />

cos ( Θ)<br />

−<br />

:= trova il fetch efficace<br />

∑<br />

Θ<br />

Nella tabella seguente sono riportati i valori dei fetch geografici ed effettivi relativi al settore<br />

<strong>di</strong> traversia <strong>di</strong> Talamone:<br />

Tabella 1-Fetch geografici ed efficaci<br />

DIREZIONE FETCH GEOGRAFICO FETCH EFFETTIVO<br />

(°)<br />

(km)<br />

(km) LOCALITA'<br />

190,0 13,6 116,1 Argentario<br />

200,0 668,1 135,3 Tabarka (Tunisia)<br />

210,0 251,6 147,6 Punta <strong>del</strong>l'Asino (Sardegna)<br />

220,0 28,9 152,2 Giglio<br />

230,0 226,1 149,3 Capo Testa (Sardegna)<br />

240,0 178,5 140,5 Col de Guar<strong>di</strong>a (Corsica)<br />

250,0 78,2 127,9 Montecristo<br />

260,0 141,1 113,8 Alistro (Corsica)<br />

270,0 141,1 99,6 San Pellegrino (Corsica)<br />

Come si osserva i fetch maggiori sono associati al settore 210 °N - 240° N che coincide<br />

con il settore dal quale provengono le mareggiate più intense.<br />

4


.<br />

Per analizzare il clima meteomarino <strong>del</strong> paraggio le fonti <strong>di</strong> dati <strong>di</strong>sponibili sono le<br />

seguenti:<br />

• Osservazioni a vista dalle navi in transito <strong>del</strong> KNMI nel periodo 1961-1990;<br />

• Dati WWA (World Waves Atlas) forniti dalla Regione Toscana;<br />

Non esistono ad oggi misure <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> moto ondoso i prossimità <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

Per la determinazione <strong>del</strong> clima meteomarino al largo <strong>del</strong> litorale Talamone sono stati<br />

utilizzati i dati WWA (World Waves Atlas) che attualmente sono ritenuti i più atten<strong>di</strong>bili fra<br />

quelli <strong>di</strong>sponibili in mancanza <strong>di</strong> dati misurati. Tali dati sono ottenuti da simulazioni<br />

numeriche che uniscono un mo<strong>del</strong>lo meteorologico ad un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> propagazione<br />

ondosa: i valori <strong>di</strong> altezza d’onda e <strong>di</strong>rezione utilizzati, per l’intervallo temporale che va dal<br />

1 Luglio 1992 al 31 Dicembre 2004, sono centrati sul punto WWA (ondametro virtuale) <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>nate 42° 30’ lat. Nord e 10°30’ long. Est (Tab. 2 e Fig.3).<br />

Tabella 2 - Caratteristiche dei dati ondametrici analizzati.<br />

Tipologia<br />

World Wave Atlas (WWA)<br />

Latitu<strong>di</strong>ne 42.50 °N<br />

Longitu<strong>di</strong>ne<br />

Periodo Acquisizione<br />

Intervallo<br />

10.50 °E<br />

dal 1 Luglio 1992<br />

al 31 Dicembre 2004<br />

Figura 3- Posizione <strong>del</strong> punto WWA <strong>di</strong> estrazione dei dati meteomarini<br />

5


.<br />

Si riportano <strong>di</strong> seguito: la tabella omni<strong>di</strong>rezionale <strong>del</strong>le frequenze relative (Tab.3),<br />

l’istogramma <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>rezionale annuale e la rosa <strong>del</strong> mare <strong>del</strong>le mareggiate<br />

risultanti dall’analisi effettuata sul totale <strong>del</strong>le osservazioni considerate (Figg.4-5).<br />

Tabella 3 - Distribuzione omni<strong>di</strong>rezionale <strong>del</strong>le frequenze relative percentuali (annuale)<br />

Numero <strong>di</strong><br />

Settore [°]<br />

registrazioni Hs > 4m 3m ≤ Hs ≤ 4m 2m ≤ Hs ≤ 3m 1m ≤ Hs ≤ 2m Hs ≤ 1m<br />

0-10 1376 0.00 0.01 0.08 0.31 1.22<br />

10-20 1437 0.00 0.02 0.17 0.60 1.00<br />

20-30 1423 0.00 0.01 0.15 0.66 0.94<br />

30-40 1272 0.01 0.01 0.20 0.54 0.84<br />

40-50 1039 0.00 0.02 0.12 0.48 0.68<br />

50-60 853 0.00 0.01 0.08 0.30 0.65<br />

60-70 783 0.00 0.01 0.04 0.35 0.56<br />

70-80 525 0.00 0.01 0.01 0.15 0.45<br />

80-90 458 0.00 0.01 0.03 0.14 0.37<br />

90-100 498 0.00 0.01 0.02 0.14 0.42<br />

100-110 592 0.01 0.01 0.01 0.16 0.52<br />

110-120 750 0.00 0.00 0.01 0.25 0.62<br />

120-130 1101 0.01 0.00 0.03 0.26 0.98<br />

130-140 1843 0.02 0.00 0.11 0.47 1.59<br />

140-150 3146 0.00 0.04 0.23 1.08 2.45<br />

150-160 5348 0.04 0.14 0.48 2.19 3.78<br />

160-170 9119 0.02 0.17 0.58 3.10 7.15<br />

170-180 8442 0.01 0.05 0.30 1.99 7.50<br />

180-190 5406 0.01 0.05 0.23 1.44 4.65<br />

190-200 4907 0.01 0.03 0.20 1.04 4.45<br />

200-210 3800 0.00 0.03 0.17 0.85 3.39<br />

210-220 3812 0.00 0.00 0.14 0.97 3.34<br />

220-230 5087 0.00 0.02 0.14 1.34 4.43<br />

230-240 4032 0.00 0.02 0.10 0.95 3.61<br />

240-250 2211 0.00 0.02 0.13 0.57 1.89<br />

250-260 1886 0.01 0.01 0.13 0.58 1.53<br />

260-270 1356 0.01 0.02 0.16 0.36 1.10<br />

270-280 1094 0.01 0.02 0.12 0.26 0.91<br />

280-290 1097 0.01 0.02 0.05 0.16 1.04<br />

290-300 1105 0.01 0.03 0.04 0.19 1.02<br />

300-310 1300 0.00 0.01 0.03 0.15 1.29<br />

310-320 1533 0.00 0.00 0.03 0.22 1.49<br />

320-330 1646 0.01 0.01 0.03 0.19 1.64<br />

330-340 1594 0.00 0.00 0.03 0.27 1.52<br />

340-350 1327 0.00 0.00 0.03 0.24 1.26<br />

350-360 1206 0.00 0.00 0.01 0.20 1.16<br />

6


.<br />

Figura 4 – Distribuzione <strong>di</strong>rezionale annuale <strong>del</strong>le mareggiate<br />

Figura 5 – Rosa dei mari su base annuale<br />

L’elaborazione dei dati WWA è stata condotta anche tenendo conto <strong>del</strong>la stagionalità ; i<br />

dati concernenti la frequenza relativa percentuale degli eventi ondosi ,considerati su base<br />

stagionale, sono stati rappresentati sui grafici polari riportati nelle Figure 6÷10.<br />

Questa analisi evidenzia che la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>rezionale <strong>del</strong> moto ondoso non è molto<br />

<strong>di</strong>versa nelle <strong>di</strong>verse stagioni mentre naturalmente varia l’intensità <strong>del</strong>le mareggiate che<br />

sono concentrate nel periodo autunnale ed invernale.<br />

7


.<br />

Figura 6 - Rosa dei mari su base stagionale (inverno)<br />

Figura 7 - Rosa dei mari su base stagionale (primavera)<br />

8


.<br />

Figura 8 - Rosa dei mari su base stagionale (autunno)<br />

Figura 9 - Rosa dei mari su base stagionale (estate)<br />

Il litorale in esame, come descritto precedentemente, è <strong>di</strong>rettamente esposto ai mari che<br />

provengono dal settore 190°-270°N, limitato a nord dal promontorio <strong>di</strong> Talamone ed a sud<br />

dal promontorio <strong>del</strong>l’ Argentario. Inoltre è esposto anche ai mari provenienti dal settore<br />

190°-160°N (Tombolo <strong>di</strong> Giannella) ma con fetch limitati.<br />

Il settore dal quale provengono le mareggiate più intense, relativamente alla zona <strong>del</strong> porto<br />

è limitato dalle <strong>di</strong>rezioni 210 °- 240 ° N. (Fig. 10)<br />

9


.<br />

Figura 10 - Esposizione <strong>del</strong> paraggio<br />

Nelle tabelle successive si riportano i dati relativi alla frequenza relativa percentuale degli<br />

eventi ondosi elaborati per il settore <strong>di</strong> traversia, tenendo conto <strong>del</strong>la stagionalità oltre che<br />

su base annuale (Tabb.4÷8)<br />

Tabella 4 - Frequenze relative percentuali, settore 160°-270°N (inverno)<br />

Numero <strong>di</strong><br />

Settore [°]<br />

registrazioni Hs > 4m 3m ≤ Hs ≤ 4m 2m ≤ Hs ≤ 3m 1m ≤ Hs ≤ 2m Hs ≤ 1m<br />

160-170 1570 0.05 0.38 1.27 4.37 10.35<br />

170-180 1237 0.00 0.14 0.38 2.73 9.17<br />

180-190 859 0.05 0.09 0.38 2.35 5.93<br />

190-200 1055 0.00 0.00 0.52 2.49 7.62<br />

200-210 788 0.00 0.14 0.71 2.02 5.32<br />

210-220 971 0.00 0.00 0.38 2.49 6.91<br />

220-230 1002 0.00 0.05 0.33 3.10 6.73<br />

230-240 940 0.00 0.00 0.33 2.63 6.54<br />

240-250 511 0.00 0.14 0.33 1.69 3.20<br />

250-260 500 0.05 0.00 0.28 1.36 3.43<br />

260-270 348 0.00 0.05 0.24 0.89 2.40<br />

10


.<br />

Tabella 5 - Frequenze relative percentuali, settore 160°-270°N (primavera)<br />

Numero <strong>di</strong><br />

Settore [°]<br />

registrazioni Hs > 4m 3m ≤ Hs ≤ 4m 2m ≤ Hs ≤ 3m 1m ≤ Hs ≤ 2m Hs ≤ 1m<br />

160-170 3137 0.00 0.07 0.61 6.62 15.51<br />

170-180 2615 0.00 0.03 0.37 3.38 14.73<br />

180-190 1683 0.00 0.00 0.07 2.47 9.36<br />

190-200 1288 0.00 0.00 0.10 1.39 7.54<br />

200-210 1017 0.00 0.03 0.07 1.05 5.98<br />

210-220 1014 0.00 0.00 0.17 1.55 5.51<br />

220-230 1358 0.00 0.00 0.03 2.20 7.40<br />

230-240 906 0.00 0.00 0.07 1.18 5.14<br />

240-250 508 0.00 0.00 0.17 0.57 2.87<br />

250-260 260 0.00 0.00 0.00 0.34 1.49<br />

260-270 274 0.00 0.00 0.10 0.17 1.66<br />

Tabella 6 - Frequenze relative <strong>del</strong>le frequenze, settore 160-270 (estate)<br />

Numero <strong>di</strong><br />

Settore [°]<br />

registrazioni Hs > 4m 3m ≤ Hs ≤ 4m 2m ≤ Hs ≤ 3m 1m ≤ Hs ≤ 2m Hs ≤ 1m<br />

160-170 2757 0.00 0.06 0.41 3.05 14.79<br />

170-180 2655 0.00 0.00 0.41 2.03 14.98<br />

180-190 1733 0.00 0.00 0.16 1.65 9.58<br />

190-200 1411 0.00 0.00 0.06 1.27 7.90<br />

200-210 1193 0.00 0.00 0.00 0.70 7.01<br />

210-220 1095 0.00 0.00 0.03 0.57 6.47<br />

220-230 1585 0.00 0.00 0.16 1.27 8.95<br />

230-240 1092 0.00 0.00 0.03 1.14 6.00<br />

240-250 732 0.00 0.00 0.03 0.83 3.97<br />

250-260 559 0.00 0.00 0.06 0.86 2.82<br />

260-270 412 0.00 0.00 0.03 0.51 2.19<br />

Tabella 7 - Frequenze relative percentuali, settore 160°-270°N (autunno)<br />

Numero <strong>di</strong><br />

Settore [°]<br />

registrazioni Hs > 4m 3m ≤ Hs ≤ 4m 2m ≤ Hs ≤ 3m 1m ≤ Hs ≤ 2m Hs ≤ 1m<br />

160-170 2432 0.12 0.76 1.93 8.37 11.38<br />

170-180 1512 0.04 0.24 0.97 4.55 7.84<br />

180-190 1072 0.00 0.28 1.05 3.22 5.31<br />

190-200 1055 0.08 0.16 0.76 2.49 5.95<br />

200-210 772 0.00 0.04 0.56 2.09 4.18<br />

210-220 907 0.00 0.00 0.44 2.86 4.75<br />

220-230 1081 0.00 0.12 0.48 2.45 6.40<br />

230-240 923 0.00 0.12 0.32 1.69 5.83<br />

240-250 513 0.04 0.04 0.48 1.25 2.82<br />

250-260 473 0.04 0.04 0.84 1.53 2.05<br />

260-270 309 0.00 0.16 0.64 0.89 1.33<br />

11


.<br />

Tabella 8 - Frequenze relative percentuali, settore 160°-270°N (annuale)<br />

Numero <strong>di</strong><br />

Settore [°]<br />

registrazioni Hs > 4m 3m ≤ Hs ≤ 4m 2m ≤ Hs ≤ 3m 1m ≤ Hs ≤ 2m Hs ≤ 1m<br />

160-170 9896 0.04 0.29 0.99 5.53 13.32<br />

170-180 8019 0.01 0.09 0.52 3.12 12.11<br />

180-190 5347 0.01 0.08 0.38 2.38 7.81<br />

190-200 4809 0.02 0.04 0.33 1.83 7.29<br />

200-210 3770 0.00 0.05 0.29 1.38 5.74<br />

210-220 3987 0.00 0.00 0.23 1.75 5.89<br />

220-230 5026 0.00 0.04 0.23 2.16 7.49<br />

230-240 3861 0.00 0.03 0.17 1.58 5.83<br />

240-250 2264 0.01 0.04 0.23 1.03 3.25<br />

250-260 1792 0.02 0.01 0.27 0.97 2.40<br />

260-270 1343 0.00 0.05 0.23 0.58 1.88<br />

2.1 <strong>Analisi</strong> degli eventi estremi<br />

Sulla base <strong>del</strong>l’analisi <strong>di</strong>rezionale dei dati <strong>di</strong> moto ondoso, l’analisi statistica degli eventi<br />

estremi è stata effettuata sul settore 160°N-270°N.<br />

Per lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la statistica degli estremi dei dati WWA è stata condotta un’analisi<br />

statistica basata sulla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> Gumbel, in cui la probabilità cumulata associata ad<br />

determinato valore <strong>di</strong> H è dato da:<br />

⎛ ⎛ H − a ⎞⎞<br />

P = exp ⎜−<br />

exp⎜<br />

− ⎟⎟<br />

⎝ ⎝ b ⎠⎠<br />

Con P, probabilità <strong>di</strong> non superamento <strong>del</strong>l’altezza d’onda significativa H ed a e b<br />

parametri da stimare sulla base dei dati <strong>di</strong>sponibili; in Tabella 17 sono riportati i valori dei<br />

parametri <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> Gumbel per il settore considerato.<br />

Tabella 9 - Parametri <strong>del</strong>l’analisi per la statistica degli estremi dei dati W.W.A<br />

Settore<br />

Parametri <strong>di</strong>str. Gumbel 160°-270°<br />

a 0.638<br />

b 2.132<br />

N° picchi 195<br />

N° eventi analizzati all’anno 15<br />

Correlazione H-Tp<br />

Correlazione H-Tm<br />

Tp=4.40√ Hs<br />

Tp=3.73√ Hs<br />

12


.<br />

Figura 11 - Altezze d’onda significative a largo in funzione <strong>del</strong> tempo <strong>di</strong> ritorno<br />

Figura 12 - Altezze d’onda significative a largo in funzione <strong>del</strong>l’orizzonte temporale e <strong>del</strong><br />

livello <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> superamento<br />

Tabella 10 - Altezze d’onda significative a largo in funzione <strong>del</strong> tempo <strong>di</strong> ritorno<br />

Tr [anni] 1 20 50<br />

Hs [m] 3.84 5.77 6.35<br />

Tp [s] 8.23 10.09 10.59<br />

Tm [s] 7.31 8.97 9.41<br />

13


.<br />

2.2 Regime anemologico locale<br />

Per l’analisi <strong>del</strong> regime anemologico locale si fa riferimento alle registrazioni <strong>di</strong> vento<br />

rilevate presso la stazione <strong>del</strong>la Marina Militare situata all’Isola <strong>del</strong> Giglio.<br />

Per tale stazione si riportano, in allegato, le rose <strong>di</strong> frequenza dei venti annuali e stagionali,<br />

ricavate dalla pubblicazione “Il vento e lo stato <strong>di</strong> mare lungo le coste Italiane e<br />

<strong>del</strong>l’Adriatico, vol. I” e<strong>di</strong>te dall’Istituto Idrografico <strong>del</strong>la Marina.<br />

Le rose <strong>di</strong> frequenza me<strong>di</strong>a sono calcolate per 8 <strong>di</strong>rezioni e per 5 intervalli <strong>di</strong> forza Beaufort<br />

(0, 1-2, 3-4, 5-6, 7-12).<br />

La cadenza <strong>del</strong>le osservazioni è trioraria, alle ore 9, 15 e 18 per un periodo <strong>di</strong> rilevamento<br />

<strong>di</strong> 27 anni.<br />

Dai dati <strong>di</strong> frequenze me<strong>di</strong>e percentuali <strong>del</strong>la stazione <strong>del</strong> Giglio si rileva che i venti <strong>di</strong><br />

maggiore forza Beaufort, significativi per il sito in esame, nell’arco <strong>del</strong>l’anno, provengono<br />

con maggiore frequenza dalle <strong>di</strong>rezioni appartenenti al II e III quadrante (Mezzogiorno).<br />

Tabella 11-Provenienza <strong>del</strong>le più intense burrasche <strong>di</strong> vento<br />

GIGLIO<br />

Direz U (no<strong>di</strong>) Frequenza (%)<br />

17 ---- 27 2,5<br />

SE >27 0,5<br />

17 ---- 27 4,25<br />

S >27 1,5<br />

17 ---- 27 2,15<br />

SW >27 0,5<br />

Per quanto riguarda i venti forti, la percentuale annua in cui si verificano venti con velocità<br />

compresa fra i 17 ed i 27 no<strong>di</strong> dai settori S e SW è pari a circa 8%, mentre si superano i<br />

27 no<strong>di</strong> nello 2.5 % dei casi<br />

I dati in esame, poiché non riportano la durata degli eventi anemologici, non sono<br />

utilizzabili per l’analisi degli eventi estremi tuttavia , data la vicinanza geografica <strong>del</strong>la<br />

stazione <strong>di</strong> rilevamento, possono offrire in<strong>di</strong>cazioni utili riguardo al corretto orientamento<br />

degli ormeggi vicinanza geografica <strong>del</strong>la stazione <strong>di</strong> rilevamento.<br />

2.3 Considerazioni sulle variazioni <strong>del</strong> livello me<strong>di</strong>o mare<br />

Le variazioni <strong>del</strong> livello me<strong>di</strong>o mare sono state valutate considerando tre <strong>di</strong>verse<br />

fenomenologie fisiche:<br />

14


.<br />

• sopralzo <strong>di</strong> tempesta (storm surge);<br />

• escursioni <strong>del</strong> livello me<strong>di</strong>o mare dovute alla marea astronomica;<br />

• variazioni <strong>del</strong> livello idrico dovute a variazioni bariche.<br />

Nel seguito i tre fenomeni vengono esaminati singolarmente e valutati per il sito <strong>di</strong><br />

interesse.<br />

Il sovralzo da vento (wind set-up) è la conseguenza dei venti spiranti per perio<strong>di</strong> prolungati<br />

<strong>di</strong> tempo (venti foranei persistenti) su tratti <strong>di</strong> mare con fondali inferiori a circa 200 m<br />

s.l.m.m. L'effetto risulta significativo solamente per quelle coste con una estesa piattaforma<br />

continentale. Nel caso in esame il suo contributo è <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>la decina <strong>di</strong> cm.<br />

Le variazioni <strong>di</strong> l.m.m. dovute alle maree astronomiche, possono essere desunte dalle<br />

tavole <strong>di</strong> marea, pubblicate a cura <strong>del</strong>l’Istituto Idrografico <strong>del</strong>la Marina Militare <strong>di</strong> Genova, e<br />

sono le seguenti:<br />

innalzamento massimo <strong>del</strong> l.m.m. = + 0,20 m<br />

abbassamento massimo <strong>del</strong> l.m.m. = - 0,20 m<br />

Il terzo tipo <strong>di</strong> variazioni <strong>del</strong> livello me<strong>di</strong>o marino è costituito dagli innalzamenti dovuti alla<br />

presenza sull’area in esame <strong>di</strong> sistemi ciclonici (basse pressioni) e dagli abbassamenti<br />

dovuti alla presenza <strong>di</strong> aree anticicloniche (alte pressioni).<br />

L’escursione è pari a 0,01 m per ogni millibar <strong>di</strong> scostamento barico dal valore me<strong>di</strong>o<br />

atmosferico (1.013 mb).<br />

Ipotizzando, quale caso estremo, la presenza <strong>di</strong> un minimo depressionario <strong>di</strong> 975 mb, è<br />

preve<strong>di</strong>bile un conseguente sovralzo idrico pari a 1.013-975=38 mb, corrispondente a<br />

+0,38 m.<br />

Analogamente, in corrispondenza <strong>di</strong> un massimo barico pari a 1.040 mb, si calcola un<br />

abbassamento <strong>del</strong> livello marino pari a 1.013-1.040=-27 mb, corrispondente a –0,27 m.<br />

In sintesi:<br />

Tabella 12 - Previsione dei sovralzi <strong>del</strong> livello <strong>del</strong> mare.<br />

Fenomenologia Innalzamenti <strong>del</strong> l.m.m. (m) Abbassamenti <strong>del</strong> l.m.m. (m)<br />

Wind set-up + 10 -<br />

Marea astronomica +0,20 -0,20<br />

Sbalzi barici +0,38 -0,27<br />

Somma +0,68 -0,47<br />

15


.<br />

Occorre segnalare che la concomitanza dei fenomeni sopra descritti è un evento<br />

estremamente remoto soprattutto per le variazioni <strong>di</strong> livello dovute alla pressione<br />

atmosferica che richiedono la persistenza <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong> alta o bassa pressione per molto<br />

tempo perchè possa raggiungersi la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> equilibrio ipotizzata.<br />

I dati ricavati possono fornire <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni preliminari sulle variazioni <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong><br />

bacino interno e <strong>del</strong>l’imboccatura portuale.<br />

Per quanto riguarda le opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa esterna o le spiagge <strong>di</strong>rettamente investite dalle<br />

onde si deve tener conto <strong>del</strong> sovralzo indotto dalle onde incidenti che, in prima<br />

approssimazione, può essere stimato in circa il 10 - 15% <strong>del</strong>l’altezza d’onda incidente.<br />

Sommando i vari contributi, durante le mareggiate sono da ritenere plausibili sovralzi sulle<br />

spiagge o sulla <strong>di</strong>ga <strong>del</strong> porto <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 1 m.<br />

16


.<br />

3 Evoluzione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> costa e morfo<strong>di</strong>namica <strong>del</strong> golfo <strong>di</strong> Talamone<br />

La costa <strong>del</strong> golfo <strong>di</strong> Talamone, nel tratto fra la fine <strong>del</strong>le attuali aree portuali e il pontile<br />

Barabino a Talamonaccio, è bassa e formata prevalentemente da sabbie fini con limitate<br />

quantità <strong>di</strong> ghiaia provenienti dal <strong>di</strong>sfacimento <strong>del</strong>la costa alta. Imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>etro la<br />

spiaggia è presente una modesta scarpata <strong>di</strong> altezza <strong>di</strong> circa 2 m che <strong>del</strong>imita la spiaggia<br />

dalle retrostanti aree bonificate e attualmente coltivate.<br />

Per analizzare i fenomeni evolutivi <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> costa <strong>del</strong> golfo sono stati analizzati i<br />

seguenti documenti:<br />

- Carta <strong>del</strong>le linee <strong>di</strong> riva 1:5000 e<strong>di</strong>ta dalla Regione Toscana - Università <strong>di</strong> Firenze -<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze <strong>del</strong>la Terra, 1986<br />

- Carta Tecnica Regionale 1:5000<br />

- Volo aereo <strong>del</strong>la Guar<strong>di</strong>a Costiera - Regione Toscana, <strong>del</strong> 2001<br />

- Rilievo <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 2002 - Regione Toscana<br />

Il primo rilievo con precisione comparabile con i successivi è quello <strong>del</strong> 1954, come risulta<br />

dalla Carta <strong>del</strong>le linee <strong>di</strong> riva dove sono riportati i rilievi da restituzione aerofotogrammetria<br />

degli anni 1954,1973,1979,1983. (Fig.13)<br />

Complessivamente si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> dati per seguire l’evoluzione <strong>del</strong>la costa per circa 50 anni.<br />

Per seguire nel tempo l’evoluzione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva è stato <strong>di</strong>viso il tratto <strong>di</strong> spiaggia in<br />

esame in 36 segmenti <strong>di</strong> 50 m <strong>di</strong> lunghezza ciascuno (Fig. 14) e, per ogni segmento se<br />

ne è calcolato lo spostamento me<strong>di</strong>o nei i <strong>di</strong>versi intervalli <strong>di</strong> tempo intercorsi fra due rilievi<br />

successivi.<br />

Nel tratto <strong>di</strong> costa esaminato non esistono apporti se<strong>di</strong>mentari importanti da parte <strong>di</strong> fiumi:<br />

il fosso che vi sfocia, il Canale Collettore Occidentale, drena un bacino <strong>di</strong> circa 25 km ²<br />

che, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> normale piovosità, si comporta come un canale <strong>di</strong> bonifica con limitate<br />

portate e basso trasporto solido ma, in occasioni <strong>di</strong> piogge eccezionali, trasporta i materiali<br />

soli<strong>di</strong> erosi nel bacino e fornisce occasionalmente quei limitati quantitativi <strong>di</strong> sabbia in<br />

grado <strong>di</strong> mantenere la sottile striscia <strong>di</strong> spiaggia presente. Altri apporti significativi sono<br />

costituiti dall’erosione <strong>del</strong>la costa alta <strong>del</strong> promontorio <strong>di</strong> Talamone e, dall’altra parte <strong>del</strong><br />

golfo, <strong>di</strong> Talamonaccio.<br />

17


.<br />

Figura 13 - Carta <strong>del</strong>le linee <strong>di</strong> riva (Regione Toscana – Dipartimento <strong>di</strong> Scienze <strong>del</strong>la Terra <strong>del</strong>l’Università <strong>di</strong> Firenze)<br />

18


.<br />

La configurazione dei fondali è tale che la costa alta <strong>di</strong> Talamonaccio non rappresenta un<br />

ostacolo assolutamente insormontabile per le sabbia provenienti dal tombolo <strong>del</strong>la<br />

Giannella e pertanto anche questo tratto risente, anche se in maniera molto in<strong>di</strong>retta, <strong>del</strong>le<br />

variazioni <strong>di</strong> apporti soli<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’Osa che negli ultimi anni appaiono sensibilmente ridotti<br />

rispetto al passato<br />

Le linee <strong>di</strong> riva sono state rilevate da foto aeree con procedure <strong>di</strong> foto restituzione, va<br />

quin<strong>di</strong> tenuto conto, nelle successive analisi, che nella zona <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o la pendenza <strong>del</strong>la<br />

spiaggia sommersa è molto bassa e la profon<strong>di</strong>tà vicino a riva è modesta per cui nel<br />

rilievo è possibile commettere errori sensibili se le riprese aeree sono state effettuate in<br />

momenti <strong>di</strong> alta o bassa marea. Altri errori sono possibili se si considera che durante il<br />

processo <strong>di</strong> fotorestituzione la linea <strong>di</strong> riva può essere confusa con la linea <strong>di</strong> separazione<br />

tra la spiaggia asciutta e quella bagnata dal moto ondoso. Per queste ragioni le analisi<br />

effettuate sulle variazioni <strong>del</strong>la posizione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva non hanno la precisione che in<br />

genere è garantita per la maggior parte <strong>del</strong>le spiagge toscane.<br />

19


.<br />

Figura 14 - Identificazione dei settori in cui è stata <strong>di</strong>visa la zona <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

20


.<br />

3.1 Evoluzione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva nel periodo 1954-1973<br />

La linea <strong>di</strong> riva fra Talamone e la punta <strong>di</strong> Talamonaccio si presenta regolare con<br />

piccoli tratti (20-21-22) in cui nel 1954 non è praticamente presente la spiaggia.<br />

Il successivo rilievo <strong>del</strong> 1973 mostra una linea <strong>di</strong> riva che ha sostanzialmente lo stesso<br />

andamento <strong>del</strong>la precedente ma presenta una generalizzata tendenza all’espansione;<br />

la spiaggia in questo periodo risulta interessata da una fase <strong>di</strong> avanzamento alle due<br />

estremità, con incrementi che superano localmente i 20 m con un tasso <strong>di</strong><br />

avanzamento 1,2 m/anno; solo nella zona centrale si ha una sostanziale stabilità.<br />

(Fig.15 e 16)<br />

All’inizio degli anni ’70 era iniziata la costruzione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ga <strong>del</strong> porto è pertanto<br />

possibile che qualche mo<strong>di</strong>fica risulti indotta da questi primi lavori.<br />

Appare plausibile che l’avanzamento <strong>del</strong>la spiaggia sia, almeno in parte, dovuto<br />

all’eccezionale trasporto solido <strong>del</strong> Canale Collettore a seguito <strong>del</strong>le alluvioni <strong>del</strong> 1966.<br />

variazione linea <strong>di</strong> riva (m)<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

-5<br />

-10<br />

-15<br />

1973-1954<br />

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36<br />

settori<br />

Figura 15 - Variazione <strong>del</strong>la posizione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva 1954-1973<br />

21


.<br />

1954<br />

1973<br />

Figura 16 - Raffronto tra le linee <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1954 e 1973<br />

0 50 100 150 200 m<br />

22


.<br />

3.2 Evoluzione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva nel periodo 1973-1979<br />

La linea <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1979 sembra ritornata sulla posizione <strong>del</strong> 1954 con qualche lieve<br />

arretramento ulteriore nella zona orientale.<br />

La fase <strong>di</strong> arretramento risulta comunque molto più rapida <strong>del</strong>la fase <strong>di</strong> accrescimento<br />

con tassi che raggiungono localmente i 4,5 m/anno, infatti in sei anni è stata persa una<br />

superficie <strong>di</strong> spiaggia paragonabile a quella che era stata guadagnata nei 20 anni<br />

precedenti. ( Figg.17 e 18)<br />

Durante questo periodo è stata completata la <strong>di</strong>ga <strong>del</strong> porto che ha raggiunto la<br />

lunghezza <strong>di</strong> 140 m. e certamente volumi importanti <strong>di</strong> sabbia si sono spostati nella<br />

zona vicina alla <strong>di</strong>ga provocando arretramenti nelle zone vicine. Questi fenomeni<br />

possono essere osservati nella foto aerea <strong>del</strong> 1976 riportata in figura 24.<br />

variazione linea <strong>di</strong> riva (m)<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

-5<br />

-10<br />

-15<br />

-20<br />

-25<br />

-30<br />

-35<br />

1979-1973<br />

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36<br />

settori<br />

Figura 17 - Raffronto tra le linee <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1973-1979<br />

23


.<br />

1973<br />

1979<br />

Figura 18 - Raffronto tra le linee <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1973-1979<br />

0 50 100 150 200m<br />

24


.<br />

3.3 Evoluzione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva nel periodo 1983 - 1979<br />

Fra il 1979 e il 1983 non si evidenziano sostanziali cambiamenti nella fascia costiera;<br />

infatti confrontando le posizioni <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva si trovano avanzamenti locali massimi<br />

<strong>di</strong> 12 metri e arretramenti massimi <strong>di</strong> 18 metri alternati a tratti sostanzialmente stabili.<br />

Risultano comunque predominanti, benché molto limitati i fenomeni erosivi,<br />

specialmente alle due estremità <strong>del</strong> golfo. (Figg. 19 e 20)<br />

variazione linea <strong>di</strong> riva (m)<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

-5<br />

-10<br />

-15<br />

-20<br />

1983-1979<br />

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36<br />

settori<br />

Figura 19 - Raffronto tra le linee <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1979-1983<br />

25


.<br />

1979<br />

1983<br />

Figura 20 - Raffronto tra le linee <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1979-1983<br />

0 50 100 150 200m<br />

26


.<br />

3.3 Evoluzione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> riva nel periodo 1983-2002<br />

Confrontando la linea <strong>del</strong> 1983 con la linea rilevata a terra nel 2002, si nota ancora<br />

una generalizzata tendenza all'erosione nel tratto più vicino al porto ed una sostanziale<br />

stabilità nel tratto orientale. (Figg. 21 e 22)<br />

Le variazioni più rilevanti si hanno nella parte centrale <strong>del</strong> golfo dove è presente una<br />

fascia sabbiosa che si è spostata sensibilmente verso est determinando un tratto <strong>di</strong><br />

erosione seguito da un tratto in accrescimento.<br />

Sembra confermarsi anche in questo periodo la tendenza dei se<strong>di</strong>menti a spostarsi<br />

verso la parte più riparata <strong>del</strong>la baia ossia in prossimità <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ga. Nei grafici le aree <strong>di</strong><br />

accumulo non appaiono interamente poiché vanno ad interessare la zona <strong>del</strong>l’attuale<br />

porto che rimane esterno al dominio <strong>di</strong> indagine. Tale migrazione non è ostacolata da<br />

nessuna struttura e pertanto questo lento spostamento appare costante nonostante in<br />

questo ultimo periodo non sia più molto intenso.<br />

variazione m2<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

-5<br />

-10<br />

-15<br />

-20<br />

-25<br />

-30<br />

-35<br />

2002-1983<br />

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36<br />

intervallo dati<br />

Figura 21 - Raffronto tra le linee <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1983-2002<br />

27


.<br />

1983<br />

2002<br />

Figura 22 - Raffronto tra le linee <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1983-2002<br />

0 50 100 150 200m<br />

28


.<br />

3. 4 Conclusioni<br />

L’evoluzione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> costa negli ultimi 50 anni circa si può ritenere dominata da<br />

un costante e lento processo erosivo. A parte un evidente avanzamento dal 1954 al<br />

1973, i fenomeni erosivi sembrano essere molto modesti ma costanti. Confrontando<br />

le immagini aeree <strong>del</strong> 1976 e <strong>del</strong> 2007 si può osservare che in 30 anni sono stati<br />

perduti lunghi tratti <strong>di</strong> spiaggia sabbiosa che, sebbene non fossero molto ampi,<br />

rappresentavano sempre una <strong>di</strong>fesa naturale <strong>del</strong>la fascia costiera retrostante<br />

specialmente dove è particolarmente bassa come nelle aree <strong>del</strong>la bonifica.<br />

I fenomeni erosivi appaiono correlati con lo sviluppo <strong>del</strong>le opere portuali ed<br />

interessano praticamente tutto il golfo, pur risultando più intensi nella zona centrale,<br />

dove in passato erano presenti i tratti <strong>di</strong> spiaggia più ampi. La mancanza <strong>di</strong> un’opera<br />

ortogonale a riva che impe<strong>di</strong>sca il trasporto <strong>del</strong>la sabbia verso l’area portuale e<br />

certamente una <strong>del</strong>le concause <strong>del</strong>l’erosione <strong>del</strong>le spiagge.<br />

Tenendo conto <strong>del</strong>la limitata profon<strong>di</strong>tà dei fondali i volumi <strong>di</strong> sabbia effettivamente<br />

perduti sono da ritenersi molto modesti e certamente compatibili con la generalizzata<br />

riduzione degli apporti soli<strong>di</strong> al mare da parte <strong>del</strong> canale <strong>di</strong> cinta occidentale che<br />

raccoglie le acque <strong>di</strong> un bacino imbrifero <strong>di</strong> circa 25 Km 2<br />

.<br />

Gli avanzamenti ed arretramenti osservati, che appaiono privi <strong>di</strong> un trend chiaro,<br />

possono essere spiegati con apporti soli<strong>di</strong> conseguenti ad eventi <strong>di</strong> piena <strong>del</strong> canale<br />

che solo occasionalmente hanno portato volumi importanti <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti sulle spiagge.<br />

Il generale trend erosivo risultante dal confronto fra linea <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1954 e quella <strong>del</strong><br />

2002, (Fig.23) risulta in linea con i generalizzati arretramenti <strong>del</strong>la costa che si<br />

osservano attualmente su <strong>di</strong>versi tratti <strong>del</strong> Tombolo <strong>di</strong> Giannella, e alla foce <strong>del</strong>l’<br />

Albegna, dovuti ad una generalizzata riduzione degli apporti da parte <strong>di</strong> tutti i corsi<br />

d’acqua.<br />

Negli ultimi anni con lo sviluppo <strong>del</strong>le attività turistiche <strong>del</strong> porto e con il prolungamento<br />

<strong>del</strong>la <strong>di</strong>ga, gli apporti soli<strong>di</strong> <strong>del</strong> canale che sbocca all’interno <strong>del</strong> porto attuale, non<br />

hanno più contribuito al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio sulle spiagge in<br />

quanto si vanno a depositare in una zona molto protetta e mantenuta ad una<br />

profon<strong>di</strong>tà sufficiente per l’ormeggio <strong>del</strong>le barche.<br />

Quando i fondali <strong>del</strong> porto si sono ridotti, per l’apporto <strong>di</strong> materiali soli<strong>di</strong> si è provveduto<br />

ad un dragaggio ma, i materiali dragati, troppo contaminati dai se<strong>di</strong>menti organici<br />

provenienti dalla prateria <strong>di</strong> Posidonia, sono stati portati a <strong>di</strong>scarica.<br />

Questo spiega gli arretramenti più intensi osservati dal 1979 al 2002.<br />

29


.<br />

Se per il fosso non viene ripristinato uno sbocco <strong>di</strong>retto a mare le spiagge non<br />

potranno ricevere alcun apporto se<strong>di</strong>mentario in grado <strong>di</strong> mantenere il già precario<br />

equilibrio attuale.<br />

variazione linea <strong>di</strong> riva (m)<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

-10<br />

-20<br />

-30<br />

-40<br />

-50<br />

2002-1954<br />

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36<br />

settori<br />

Figura 23 - Evoluzione <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> costa dal 1954 al 2002.<br />

30


.<br />

Figura 24 - La baia <strong>di</strong> Talamone come appariva nella foto aerea <strong>del</strong> 1976 Figura 25 - La baia <strong>di</strong> Talamone nella situazione attuale 2007<br />

31


.<br />

4 Influenza <strong>del</strong>le nuove opere portuali sul litorale<br />

Per la riqualificazione <strong>del</strong> porto <strong>di</strong> Talamone sono previste opere sulla costa che<br />

potranno influire sui futuri assetti <strong>del</strong>la linea <strong>di</strong> spiaggia.<br />

Le opere più importanti sono rappresentate dalla nuova <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> sottoflutto e dalle<br />

opere <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong> nuovo sbocco a mare <strong>del</strong> canale <strong>di</strong> cinta occidentale.<br />

Il completamento <strong>del</strong> porto con una seconda opera <strong>di</strong> protezione, aggiunta alla <strong>di</strong>ga<br />

principale, determina una sostanziale riduzione <strong>del</strong>la lunghezza <strong>del</strong>le spiagge <strong>del</strong> golfo<br />

<strong>di</strong> Talamone e crea una zona <strong>di</strong> maggior riparo dalle mareggiate provenienti da sud<br />

ovest nella zona prossima alla ra<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la nuova <strong>di</strong>ga.<br />

Queste due mo<strong>di</strong>fiche avranno effetti sull’evoluzione morfo<strong>di</strong>namica a lungo termine e,<br />

per valorizzare al meglio gli aspetti positivi che queste determinano per la stabilità<br />

<strong>del</strong>le spiagge dovranno essere attentamente stu<strong>di</strong>ati nelle successive fasi <strong>di</strong><br />

progettazione.<br />

La riduzione <strong>del</strong>la lunghezza <strong>del</strong>la spiaggia rende più facile la sua stabilizzazione con i<br />

limitati volumi <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sponibili che sostanzialmente coincidono con gli apporti<br />

soli<strong>di</strong> <strong>del</strong>le piene <strong>del</strong> canale <strong>di</strong> cinta occidentale.<br />

Le opere <strong>di</strong> protezione previste alla foce <strong>del</strong> canale dovranno essere stu<strong>di</strong>ate in<br />

funzione <strong>del</strong>la forma definitiva che assumerà la nuova <strong>di</strong>ga foranea; la loro forma e<br />

<strong>di</strong>mensione sarà con<strong>di</strong>zionata dalle esigenze <strong>di</strong> assicurare favorevoli con<strong>di</strong>zioni per la<br />

stabilità <strong>del</strong>le spiagge e <strong>di</strong> evitare fenomeni <strong>di</strong> insabbiamento che impe<strong>di</strong>scano il<br />

naturale deflusso <strong>del</strong>le piene.<br />

In particolare si prevede <strong>di</strong> favorire un ampliamento <strong>del</strong>la spiaggia oltre nuova foce <strong>del</strong><br />

canale con la ricostruzione <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> duna con interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione sul<br />

tratto <strong>di</strong> costa che attualmente appare il più degradato.<br />

Aprile 2009<br />

Prof. Ing. Pier Luigi Aminti<br />

32

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!