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Il disastro della Val di Stava - Scienze della terra

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Le cause scatenanti del crollo (II)<br />

La liquefazione avviene pertanto come conseguenza delle<br />

fluttuazioni dei livelli idrici che producono filtrazioni dell’acqua<br />

dal basso verso l’alto. Essa è interpretabile come una forma<br />

<strong>di</strong> instabilità del terreno nei confronti dei fenomeni <strong>di</strong><br />

filtrazione. È pertanto legata al gra<strong>di</strong>ente idraulico e al<br />

superamento <strong>di</strong> un suo valore soglia, detto “gra<strong>di</strong>ente critico”.<br />

Che cosa, allora, ha provocato il crollo dell’argine del<br />

bacino superiore?<br />

a) l’intensa circolazione idrica sot<strong>terra</strong>nea al <strong>di</strong> sotto dei bacini<br />

dovuta ad uno spesso deposito <strong>di</strong> materiali fluvio-glaciali;<br />

b) la conseguente impossibilità <strong>di</strong> drenaggio dei limi degli invasi<br />

con aumento progressivo delle pressioni interstiziali;<br />

c) l’occlusione <strong>di</strong> un tubo <strong>di</strong> scarico dell’acqua nel bacino superiore<br />

nel gennaio 1985 (sei mesi prima del crollo) che fu<br />

malamente riparato senza che ci si rendesse conto <strong>della</strong><br />

situazione critica che andava delineandosi.

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