PENITENZIALE INT..pdf - Giullari Di Dio
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Con Francesco e Chiara<br />
maestri di santità
PELLEGRINAGGIO ABRUZZESE AD ASSISI<br />
PER LA FESTA DEL PERDONO<br />
Cari fratelli e Sorelle dell’Ordine Francescano Secolare,<br />
Si avvicina una data molto cara al cuore di tutti i francescani: la celebrazione<br />
della Festa del Perdono d'Assisi, che san Francesco implorò dal Papa<br />
Onorio come strumento di riconciliazione e di speranza.<br />
È bello ricordare le parole con le quali il Santo implorò dal Papa la concessione<br />
dell'indulgenza:<br />
«Santo padre, voglio, se piace a sua santità, che quanti verranno in questa<br />
chiesa confessati e pentiti e, come è conveniente, assolti dal sacerdote,<br />
vengano liberati dalla pena e dalla colpa in cielo e in terra dal giorno del<br />
battesimo fino al giorno e all'ora della loro entrata nella suddetta chiesa».<br />
San Francesco sentiva di essere ispirato dal Signore, chiedendo alla<br />
Chiesa una generosa concessione di grazia per tutti i fratelli bisognosi di perdono<br />
e desiderosi di iniziare una vita nuova.<br />
L'indulgenza del perdono della Porziuncola non solo ci riporta alle sorgenti<br />
del Vangelo, ma riaccende in noi francescani la bellezza della nostra vocazione.<br />
V'invitiamo dunque a partecipare numerosi al nostro pellegrinaggio, coinvolgendo<br />
non solo le nostre Fraternità, ma diffondendo l'invito a partecipare<br />
a tutti i simpatizzanti e a tutti i nostri conoscenti.<br />
Ci sembra giusto che l'invito sia diffuso il più largamente possibile in tutte<br />
le parrocchie e comunità cristiane in cui siamo presenti.<br />
3
Si tratta infatti non solo di un evento di grazia e di fede, ma anche di un'occasione<br />
propizia per diffondere l'ideale francescano e proporre l'invito ad<br />
aderire alle nostre Fraternità ai fratelli e sorelle che parteciperanno al pellegrinaggio.<br />
Ci sono tante persone che magari aderirebbero al nostro ideale francescano,<br />
se solo fossero invitate e incoraggiate a farlo da parte di coloro che già lo<br />
vivono.<br />
Vi esortiamo dunque a farvi promotori e animatori di questa iniziativa.<br />
L'appuntamento per tutti è nella Basilica di S. Maria degli Angeli, il 1° agosto<br />
alle ore 14.30 per la Liturgia penitenziale e poi per la celebrazione<br />
dell'Eucaristia.<br />
Il Signore vi dia pace!<br />
P. Carlo Serri P. Carmine Ranieri<br />
Ministro prov. ofm Ministro prov. ofm cap<br />
P. Giorgio <strong>Di</strong> Lembo<br />
Ministro prov. ofm conv<br />
4
Liturgia Penitenziale<br />
Canto: Ti seguirò (n. 1 p. 21 )<br />
Celebrante:<br />
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.<br />
Il <strong>Di</strong>o della vita, dell’amore e della pace, illumini il nostro cuore e la<br />
nostra mente, perché sui passi di san Francesco e di santa Chiara, imitando e<br />
seguendo Cristo povero e crocifisso, possiamo raggiungere la perfezione<br />
evangelica.<br />
Consapevoli della nostra fragilità, rivolgiamoci a <strong>Di</strong>o con fiducia, chiedendo<br />
perdono dei nostri peccati.<br />
Signore, tu sei l’Amore che vince ogni discordia. Abbi pietà di noi.<br />
Signore pietà<br />
Cristo, tu sei il perdono che vince ogni rancore. Abbi pietà di noi.<br />
Cristo pietà<br />
Signore, tu sei la misericordia che copre ogni peccato. Abbi pietà di noi.<br />
Signore pietà<br />
Celebrante:<br />
Il <strong>Di</strong>o di ogni riconciliazione perdoni le nostre mancanze e ci confermi<br />
sempre più nell’amore verso tutti.<br />
5
Dalla lettera agli Efesini 1,3-14<br />
Chiamati alla santità<br />
Benedetto sia il <strong>Di</strong>o e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha<br />
benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.<br />
In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e<br />
irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore ad essere<br />
adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo<br />
della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa<br />
nel suo amato Figlio.<br />
In lui [il figlio] abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono<br />
dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata<br />
abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza,<br />
facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo<br />
che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero<br />
compiuti.<br />
Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose:<br />
tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.<br />
In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il<br />
proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria<br />
volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato<br />
in Cristo.<br />
In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della<br />
vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito<br />
Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla<br />
piena redenzione di quelli che <strong>Di</strong>o si è acquistati a lode della sua gloria.<br />
6<br />
Parola di <strong>Di</strong>o
Salmo Responsoriale 18<br />
R. Ti amo Signore, mia forza.<br />
Signore, mia roccia, mia fortezza,<br />
mio liberatore, mio <strong>Di</strong>o, mia rupe,<br />
in cui trovo riparo, mio scudo e baluardo,<br />
mia potente salvezza. R.<br />
Stese la mano dall’alto e mi prese,<br />
mi sollevò dalle grandi acque,<br />
mi liberò da nemici potenti,<br />
da coloro che mi odiavano. R.<br />
Perché tu salvi il popolo degli umili,<br />
ma abbassi gli occhi dei superbi,<br />
tu, Signore, sei luce alla mia lampada,<br />
il mio <strong>Di</strong>o rischiara le mie tenebre. R.<br />
Viva il Signore e benedetta la mia rupe,<br />
sia esaltato il <strong>Di</strong>o della mia salvezza.<br />
Per questo ti loderò tra i popoli<br />
e canterò inni di gioia al tuo nome. R.<br />
Canto al Vangelo<br />
Alleluja, alleluja, alleluja, alleluja! (2v)<br />
Ed oggi, ancora, mio Signore, ascolterò la tua Parola<br />
che mi guida nel cammino della vita.<br />
7
Dal Vangelo di Giovanni 15,5-17<br />
La vite e i tralci<br />
Io son la vite, voi i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro,<br />
porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. Se uno non dimora<br />
in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono,<br />
si gettano nel fuoco e si bruciano.<br />
Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che<br />
volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto<br />
frutto, e diventiate miei discepoli.<br />
Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio<br />
amore.<br />
Se osserverete i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; com’io<br />
ho osservato i comandamenti del Padre mio, e dimoro nel suo amore. Queste<br />
cose vi ho detto, affinché la mia gioia sia in voi, e la vostra gioia sia piena.<br />
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho<br />
amato voi. Nessuno ha amore più grande di questo: dare la sua vita per i suoi<br />
amici.<br />
Voi siete miei amici, se farete le cose che vi comando. Io non vi chiamo<br />
più servi, perché il servo non sa quel che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati<br />
amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.<br />
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi, e v’ho costituiti perché<br />
andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quel che<br />
chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.<br />
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.<br />
Confessioni<br />
Canto: Lodi <strong>Di</strong>o Altissimo (n. 2 pag. 24)<br />
8<br />
Parola del Signore
Guida:<br />
La preghiera è la linfa vitale della vita spirituale, perché ci permette di<br />
ascoltare, dialogare, essere in comunione con <strong>Di</strong>o.<br />
Francesco d’Assisi “non era tanto un uomo che pregava quanto era<br />
diventato lui stesso la preghiera”, così lo definisce Tommaso da Celano nella<br />
Vita Seconda (FF 681).<br />
“Nei momenti più importanti della vita del Santo è la preghiera che svolge<br />
un ruolo decisivo: una preghiera contrassegnata dagli atteggiamenti<br />
essenziali che la costituiscono: fede in un <strong>Di</strong>o personale e vivente; intuizione<br />
mistica di una divina presenza con la quale si può parlare; sentimento di<br />
amicizia per <strong>Di</strong>o che ascolta e si manifesta” (<strong>Di</strong>zionario francescano, p. 1431).<br />
Letture:<br />
PREGHIERA<br />
DALLA LEGGENDA MAGGIORE X,1-2 FF 1176-1177<br />
Amore per la virtù dell’orazione<br />
Francesco, il servo di Cristo, vivendo nel corpo, si sentiva in esilio dal<br />
Signore e, mentre ormai all'esterno era diventato totalmente insensibile, per<br />
amore di Cristo, ai desideri della terra, si sforzava, pregando senza interruzione,<br />
di mantenere lo spirito alla presenza di <strong>Di</strong>o, per non rimanere privo<br />
delle consolazioni del <strong>Di</strong>letto.<br />
La preghiera era la sua consolazione, quando si dava alla contemplazione,<br />
e quasi fosse ormai un cittadino del cielo e un concittadino degli Angeli, con<br />
desiderio ardente ricercava il <strong>Di</strong>letto, da cui lo separava soltanto il muro del<br />
corpo.<br />
La preghiera era anche la sua difesa, quando si dava all'azione, poiché,<br />
mediante l'insistenza nella preghiera, rifuggiva, in tutto il suo agire, dal confidare<br />
nelle proprie capacità, metteva ogni sua fiducia nella bontà divina, gettando<br />
nel Signore la sua ansietà.<br />
Sopra ogni altra cosa - asseriva con fermezza - il religioso deve desiderare<br />
la grazia dell'orazione e incitava in tutte le maniere possibili i suoi frati a<br />
9
praticarla con zelo, convinto che nessuno fa progressi nel servizio di <strong>Di</strong>o,<br />
senza di essa.<br />
Camminando e sedendo, in casa e fuori, lavorando e riposando, restava<br />
talmente intento all'orazione da sembrare che le avesse dedicato ogni parte di<br />
se stesso: non solo il cuore e il corpo, ma anche l'attività e il tempo.<br />
Non lasciava passare inutilmente, per sua trascuratezza, nessuna visita<br />
dello Spirito: quando gli si presentava, si abbandonava ad essa e ne godeva<br />
la dolcezza, finché il Signore glielo concedeva.<br />
Se, mentre era in viaggio, sentiva il soffio dello Spirito divino, lasciava<br />
che i compagni lo precedessero, si fermava, tutto intento a fruire della nuova<br />
ispirazione, per non ricevere invano la grazia.<br />
Molte volte rimaneva assorto in una contemplazione così sublime che,<br />
rapito fuori di sé ad esperienze trascendenti la sensibilità umana, ignorava<br />
quanto gli accadeva intorno.<br />
Una volta stava attraversando sopra un asinello, a causa della malattia,<br />
Borgo San Sepolcro, che è un paese molto popoloso.<br />
Spinto dalla devozione, la gente si precipitò incontro a lui; ma egli, trascinato<br />
e trattenuto, stretto e toccato in tanti modi dalla folla, appariva insensibile<br />
a tutto: come un corpo senz'anima, non avvertiva assolutamente nulla di<br />
tutte quelle manifestazioni.<br />
Quando ormai da lungo tempo si erano lasciati indietro il paese e la folla<br />
ed erano giunti vicino a un lebbrosario, il contemplatore delle realtà celesti,<br />
come se tornasse da un altro mondo, domandò, preoccupato, quando sarebbero<br />
arrivati a Borgo.<br />
La sua mente, fissa negli splendori celesti, non aveva avvertito il variare<br />
dei luoghi, del tempo e delle persone incontrate. I suoi compagni hanno attestato,<br />
per lunga esperienza, che questo gli accadeva piuttosto spesso.<br />
Canto: Rapisca (n. 7 pag. 25)<br />
10
DALLA LEGGENDA PERUGINA 80, FF 1636<br />
Il nostro corpo è la nostra cella<br />
Com’ebbe scelto il gruppo che intendeva portare con sé, Francesco disse<br />
a quei fratelli: «Nel nome del Signore, andate due a due per le strade, con<br />
dignità, mantenendo il silenzio dal mattino fino a dopo l’ora di terza, pregando<br />
nei vostri cuori il Signore.<br />
Nessun discorso frivolo e vacuo tra di voi, giacché, sebbene siate in cammino,<br />
il vostro comportamento dev’essere raccolto come foste in un eremo o<br />
in cella.<br />
Dovunque siamo o ci muoviamo, portiamo con noi la nostra cella: fratello<br />
corpo; l’anima è l’eremita che vi abita dentro a pregare <strong>Di</strong>o e meditare.<br />
E se l’anima non vive serena e solitaria nella sua cella, ben poco giova al<br />
religioso una cella eretta da mano d’uomo»<br />
Canto: Si specchiava (n. 9 pag. 26)<br />
Guida:<br />
La preghiera di Chiara è come quella di Francesco contemplativa- apostolica,<br />
anche se l’aspetto contemplativo è preponderante.<br />
In Chiara la contemplazione è l’essenza della sua vita, è la ragione d’essere<br />
della sua esistenza, vive solo per essere di <strong>Di</strong>o e con <strong>Di</strong>o; questo non<br />
esclude l’altro aspetto dell’esperienza di Francesco, l’apostolato, il comunicare<br />
agli altri la ricchezza di un amore che l’ha travolta.<br />
Il suo apostolato non è itinerante per il mondo, il suo è preghiera, è il parlare<br />
a <strong>Di</strong>o dei suoi fraelli ed è aiuto a quanti la cercano (cfr G. Marini, Chiara<br />
d’Assisi, p. 33).<br />
11
Letture:<br />
DALLA LEGGENDA DI SANTA CHIARA 19-20, FF 3197.3199<br />
La pratica della santa orazione<br />
E come, nella carne, era già morta alle esigenze della carne, così era del<br />
tutto estranea al mondo, con l’anima continuamente impegnata in sante preghiere<br />
e lodi divine.<br />
Aveva ormai fissato nella Luce lo sguardo ardentissimo del desiderio interiore<br />
e, trascesa la sfera delle vicissitudini umane, spalancava in tutta la sua<br />
ampiezza il campo del suo spirito alla pioggia della grazia. Per lunghi tratti<br />
dopo Compieta prega con le sorelle, e i fiumi di lacrime che la inondano eccitano<br />
al pianto anche le altre. Poi, quando tutte le altre erano andate a ristorare<br />
sui duri giacigli le membra stanche, ella rimaneva, vigilante e invitta, in<br />
orazione, per accogliere furtivamente le vene del divino sussurro, mentre le<br />
altre giacevano nel sonno. Spessissimo prostrata in orazione col volto a terra,<br />
bagna il suolo di lacrime e lo sfiora con baci: così che pare avere sempre tra<br />
le braccia il suo Gesù, i cui piedi inondare di lacrime, su cui imprimere baci.<br />
Quanta forza e sostegno riceva nella fornace della preghiera ardente, quanto<br />
le sia dolce la bontà divina in quella fruizione, lo testimoniano comprovati<br />
indizi. Allorché infatti ritornava nella gioia dalla santa orazione, riportava dal<br />
fuoco dell’altare del Signore parole ardenti, tali da infiammare il cuore delle<br />
sorelle. Esse constatavano infatti con ammirazione che si irradiava dal suo<br />
volto una certa dolcezza e che la sua faccia pareva più luminosa del solito.<br />
Certamente, nella sua dolcezza, <strong>Di</strong>o aveva dato convito alla poverella e, dopo<br />
averle inondato l’animo nell’orazione con la sua Luce vera, lo manifestava al<br />
di fuori sensibilmente.<br />
Così nel mondo mutevole unita immutabilmente al suo nobile Sposo,<br />
trova continua delizia nelle cose superne; così, sostenuta da ferma virtù nel<br />
volgersi della mobile ruota del mondo e racchiudendo in un vaso d’argilla un<br />
tesoro di gloria, con il corpo dimora quaggiù sulla terra, ma con lo spirito nell’alto.<br />
Era solita, per Mattutino, prevenire le giovinette e, svegliandole senza<br />
rumore con cenni, le invitava alle lodi di <strong>Di</strong>o. Spesso, mentre tutte dormivano<br />
ancora, accendeva le lampade; spesso suonava lei stessa, con le sue mani,<br />
la campana.<br />
12
Non v’era posto nel suo monastero per la tiepidezza, non v’era posto per<br />
l’accidia lì dove la pigrizia era scossa da un pungente impulso a pregare e a<br />
servire il Signore.<br />
Canto: Audite poverelle (n. 4 pag. 25)<br />
DALLA LETTERA QUARTA AD AGNESE DI PRAGA<br />
FF 2901.2905-2907<br />
La preghiera contemplativa<br />
... Tu, slacciandoti da tutte le ricchezze e vanità del mondo, ti sei meravigliosamente<br />
unita in sposa all’Agnello immacolato, che toglie i peccati del<br />
mondo.<br />
Te veramente felice! Ti è concesso di godere di questo sacro convito, per<br />
poter aderire con tutte le fibre del tuo cuore a Colui, la cui bellezza è l’ammirazione<br />
instancabile delle beate schiere del cielo. L’amore di lui rende felici,<br />
la contemplazione ristora, la benignità ricolma.<br />
La soavità di lui pervade tutta l’anima, il ricordo brilla dolce nella memoria.<br />
Al suo profumo i morti risorgono e la gloriosa visione di lui formerà la<br />
felicità dei cittadini della Gerusalemme celeste...<br />
Lasciati, dunque, o regina sposa del celeste Re, bruciare sempre più fortemente<br />
da questo ardore di carità!<br />
Contempla ancora le indicibili sue delizie, le ricchezze e gli onori eterni,<br />
e grida con tutto l’ardore del tuo desiderio e del tuo amore: Attirami a te, o<br />
celeste Sposo! <strong>Di</strong>etro a te correremo attratti dalla dolcezza del tuo profumo.<br />
Correrò, senza stancarmi mai, finché tu mi introduca nella tua cella inebriante.<br />
Allora la tua sinistra passi sotto il mio capo e la tua destra mi abbracci<br />
deliziosamente e tu mi bacerai col felicissimo bacio della tua bocca.<br />
Stando in questa contemplazione, abbi memoria della tua madre poverella,<br />
ben sapendo ch’io porto il tuo caro ricordo inseparabilmente impresso nel<br />
profondo del mio cuore, perché tu sei per me la più cara tra tutte.<br />
13
Canto: <strong>Di</strong>o del sole (n. 6 pag. 25)<br />
Guida:<br />
Per la dottrina francescana <strong>Di</strong>o è anzitutto amore: di amore vive nell’eterna<br />
comunione trinitaria, per amore liberamente crea nel tempo, per<br />
amore si incarna e redime... Francesco non è un teologo. Egli intuisce queste<br />
meravigliose verità e le apprende dall’esperienza della sua vita spirituale,<br />
illuminato dalle parole di <strong>Di</strong>o... L’amore finalizza l’essere e l’operare:<br />
perciò è l’amore che dà la vita all’intimo dinamismo della realtà tanto in<br />
dimensione naturale che soprannaturale. La ragione e la rivelazione convergono<br />
nel mettere in luce che l’amore è come l’anima di ogni essere: ne costituisce<br />
il punto di partenza, il filo conduttore e la meta, rifluendo come linfa<br />
nel flusso della vita nella sua struttura naturale e nell’organismo soprannaturale<br />
(<strong>Di</strong>zionario francescano, pp. 61-62).<br />
Letture:<br />
CARITÀ<br />
DALLA VITA SECONDA DI TOMMASO DA CELANO 172, FF 758<br />
La carità del Santo<br />
La forza dell'amore aveva reso Francesco fratello di tutte le altre creature;<br />
non è quindi meraviglia se la carità di Cristo lo rendeva ancora più fratello di<br />
quanti sono insigniti della immagine del Creatore. <strong>Di</strong>ceva infatti che niente è<br />
più importante della salvezza delle anime, e lo provava molto spesso col fatto<br />
che l'Unigenito di <strong>Di</strong>o si è degnato di essere appeso alla croce per le anime.<br />
Da qui derivava il suo impegno nella preghiera, il suo trasferirsi da un luogo<br />
all'altro per predicare, la sua grande preoccupazione di dare buon esempio.<br />
Non si riteneva amico di Cristo, se non amava le anime che Egli ha amato.<br />
Ed era appunto questo il principale motivo per cui venerava i dottori di sacra<br />
Teologia, perché come collaboratori di Cristo esercitavano con lui lo stesso<br />
ufficio. Ma al di sopra di ogni misura, amava di un amore particolarmente<br />
intimo, con tutto l'affetto del cuore, i frati, come familiari di una fede speciale<br />
e uniti dalla partecipazione alla eredità eterna.<br />
14
Canto: Amor divino fuoco (n. 3 pag. 24)<br />
DALLA REGOLA NON BOLLATA, XXIII, FF 69-71<br />
Amiamo il Signore<br />
Tutti amiamo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con<br />
tutta la capacità e la fortezza, con tutta l'intelligenza, con tutte le forze, con<br />
tutto lo slancio, tutto l'affetto, tutti i sentimenti più profondi, tutti i desideri e<br />
la volontà, il Signore Iddio, il quale a tutti noi ha dato e dà tutto il corpo, tutta<br />
l'anima e tutta la vita; che ci ha creati, redenti, e ci salverà per sua sola misericordia...<br />
Nient'altro dunque dobbiamo desiderare, niente altro volere, nient'altro ci<br />
piaccia e diletti, se non il Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero<br />
<strong>Di</strong>o, il quale è il bene pieno, ogni bene, tutto il bene, vero e sommo bene, che<br />
solo è buono, pio, mite, soave e dolce, che solo è santo, giusto, vero, santo e<br />
retto, che solo è benigno, innocente, puro, dal quale e per il quale e nel quale<br />
è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria di tutti i penitenti e giusti, di tutti i<br />
santi che godono insieme nei cieli.<br />
Niente dunque ci ostacoli, niente ci separi, niente si frapponga.<br />
E ovunque, noi tutti, in ogni luogo, in ogni ora e in ogni tempo, ogni giorno<br />
e ininterrottamente crediamo veramente e umilmente e teniamo nel cuore<br />
e amiamo, onoriamo, adoriamo, serviamo, lodiamo e benediciamo, glorifichiamo<br />
ed esaltiamo, magnifichiamo e rendiamo grazie all'altissimo e<br />
sommo eterno <strong>Di</strong>o, Trinità e Unità, Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore<br />
di tutte le cose e Salvatore di tutti coloro che credono e sperano in lui, e<br />
amano lui che è senza inizio e senza fine, immutabile, invisibile, inenarrabile,<br />
ineffabile, incomprensibile, ininvestigabile, benedetto, degno di lode, glorioso,<br />
sopraesaltato, sublime, eccelso, soave, amabile, dilettevole e tutto<br />
sopra tutte le cose desiderabile nei secoli dei secoli. Amen.<br />
Canto: Un trono di stelle (n. 8 pag. 26)<br />
15
Guida:<br />
La carità è la sintesi di tutte le virtù, quella che manifesta la nostra perfezione<br />
e ci unisce a <strong>Di</strong>o, perché “<strong>Di</strong>o è carità, e chi rimane nella carità<br />
rimane in <strong>Di</strong>o e <strong>Di</strong>o in lui” (Gv 4,16).<br />
Scorrendo il Testamento o riflettendo sulla Leggenda scritta da Tommaso<br />
da Celano si raccolgono testimonianze molteplici sulla sollecitudine che<br />
Chiara aveva verso le figlie spirituali, fino a vedere emergere da queste letture<br />
un’immagine materna, tenera e delicata, che si assoggetta lietamente a<br />
qualunque sacrificio e privazione (A. Iacovelli, Vita di Santa Chiara di Assisi, p. 84).<br />
Letture:<br />
DALLA LEGGENDA DI SANTA CHIARA 33, FF 3233-3234<br />
La sua grande carità verso le sorelle<br />
Non solo le anime delle sue figlie ama questa venerabile Abbadessa, ma<br />
anche i loro corpi serve con meraviglioso zelo di carità.<br />
Infatti assai spesso nel freddo della notte di propria mano le ricopre mentre<br />
dormono: e vuole che quelle che vede incapaci di osservare l'austerità<br />
comune, si accontentino di un regime meno severo.<br />
Se qualcuna era turbata da una tentazione, se qualcuna, come può avvenire,<br />
era presa da mestizia, chiamatele da parte le consolava piangendo.<br />
Talvolta si prostra ai piedi delle afflitte per alleviare con materne carezze la<br />
violenza del dolore.<br />
E le figlie, non ingrate ai suoi atti di bontà, la ricambiano con totale dedizione.<br />
Accettano il suo amore affettuoso di madre; rispettano in lei il dovere di<br />
superiorità come maestra; seguono fedeli il suo retto procedere come guida,<br />
e in tutte queste cose ammirano la sua prerogativa di santità, come sposa di<br />
Cristo.<br />
Canto: Amate (n. 5 pag. 25)<br />
16
DAL TESTAMENTO DI SANTA CHIARA FF 2847-50<br />
Amandovi a vicenda<br />
E amandovi a vicenda nell'amore di Cristo, quell'amore che avete nel<br />
cuore, dimostratelo al di fuori con le opere, affinché le sorelle, provocate da<br />
questo esempio, crescano sempre nell'amore di <strong>Di</strong>o e nella mutua carità.<br />
Ancora prego colei che sarà al governo delle sorelle, che si studi di presiedere<br />
alle altre più con le virtù e la santità della vita, che per la dignità,<br />
affinché, animate dal suo esempio, le sorelle le prestino obbedienza, non<br />
tanto per l'ufficio che occupa, ma per amore.<br />
Sia essa, inoltre, provvida e discreta verso le sue sorelle, come una buona<br />
madre verso le sue figlie; e specialmente si studi di provvedere a ciascuna<br />
nelle sue necessità con quelle elemosine che il Signore manderà.<br />
Sia ancora tanto affabile e alla portata di tutte, che le sorelle possano<br />
manifestarle con fiducia le loro necessità e ricorrere a lei ad ogni ora con confidenza,<br />
come crederanno meglio, per sé o a favore delle sorelle.<br />
Le sorelle poi, che sono suddite, ricordino che è per amore del Signore<br />
che hanno rinunciato alla propria volontà.<br />
Quindi voglio che obbediscano alla loro madre, come di loro spontanea<br />
volontà promisero a <strong>Di</strong>o; affinché la loro madre, osservando la carità, l'umiltà<br />
e l'unione che regna tra loro, trovi più leggero il peso che sostiene per ufficio<br />
e, per merito della loro santa vita, ciò che è molesto e amaro si tramuti<br />
per lei in dolcezza.<br />
17
Canto: I poveri di <strong>Di</strong>o (n. 10 pag. 27)<br />
Guida:<br />
Chi pensa a san Francesco d’Assisi pensa spontaneamente al suo amore<br />
per la povertà... Certamente Francesco non fu l’unico ad essere entusiasta<br />
della povertà nel tempo in cui visse. Si riscontra ancor prima di lui un vasto<br />
movimento in favore della povertà da parte di vari gruppi in Europa, i quali<br />
per lo più avevano carattere ereticale... Francesco, secondo la Vita Prima di<br />
Tommaso da Celano e la Leggenda dei Tre Compagni, ascoltò nella festa<br />
dell’Apostolo Mattia il 24 febbraio 1209, nella cappella della Porziuncola,<br />
quelle parole che Gesù nel Vangelo disse ai suoi discepoli, quando li inviò a<br />
predicare, che cioè non portassero né oro né argento né borsa né pane né<br />
bastone lungo il cammino né scarpe e neppure due tuniche. Quando egli,<br />
dopo una appropriata spiegazione da parte del sacerdote, comprese ciò, fu<br />
ripieno di indicibile gioia ed eslamò: «È proprio quello che bramo realizzare<br />
con tutte le forze» (FF 1427). Francesco incontrò la povertà, perché egli<br />
aveva udito queste parole del Signore, non perché aveva veduto la povertà<br />
negli altri (<strong>Di</strong>zionario Francescano, pp. 1378 ss).<br />
Letture:<br />
POVERTÀ<br />
DALLA TESTAMENTO DI SAN FRANCESCO FF 116-120<br />
Secondo la forma del santo Vangelo<br />
E dopo che il Signore mi dette dei frati, nessuno mi mostrava che cosa<br />
dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la<br />
forma del santo Vangelo.<br />
E io la feci scrivere con poche parole e con semplicità, e il signor papa me<br />
la confermò.<br />
E quelli che venivano per abbracciare questa vita, distribuivano ai poveri<br />
tutto quello che potevano avere, ed erano contenti di una sola tonaca, rappezzata<br />
dentro e fuori, del cingolo e delle brache. E non volevamo avere di più.<br />
Noi chierici dicevamo l'ufficio, conforme agli altri chierici; i laici dicevano i<br />
18
Pater noster, e assai volentieri ci fermavamo nelle chiese. Ed eravamo illetterati<br />
e sottomessi a tutti.<br />
E io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare; e voglio fermamente che<br />
tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si conviene all'onestà. Coloro<br />
che non sanno, imparino, non per la cupidigia di ricevere la ricompensa del<br />
lavoro, ma per dare l'esempio e tener lontano l'ozio.<br />
Quando poi non ci fosse data la ricompensa del lavoro, ricorriamo alla<br />
mensa del Signore, chiedendo l'elemosina di porta in porta.<br />
Canto: Operai di <strong>Di</strong>o (n. 11 pag. 27<br />
DALLA REGOLA BOLLATA, II, FF 77-81<br />
La povertà scelta<br />
Se alcuni vorranno intraprendere questa vita e verranno dai nostri frati,<br />
questi li mandino dai loro ministri provinciali, ai quali soltanto e non ad altri<br />
sia concesso di ammettere i frati. I ministri, poi, diligentemente li esaminino<br />
intorno alla fede cattolica e ai sacramenti della Chiesa. E se credono tutte<br />
queste cose e le vogliono fedelmente professare e osservare fermamente fino<br />
alla fine; dicano ad essi la parola del santo Vangelo, che "vadano e vendano<br />
tutto quello che posseggono e procurino di darlo ai poveri" (Cfr. Mt 19,21). Se<br />
non potranno farlo, basta ad essi la buona volontà.<br />
E badino i frati e i loro ministri di non essere solleciti delle loro cose temporali,<br />
affinché dispongano delle loro cose liberamente, secondo l'ispirazione<br />
del Signore. Se tuttavia fosse loro chiesto un consiglio i ministri abbiano<br />
la facoltà di mandarli da persone timorate di <strong>Di</strong>o, perché con il loro consiglio<br />
i beni vengano elargiti ai poveri.<br />
Poi concedano loro i panni della prova cioè due tonache senza cappuccio<br />
e il cingolo e i pantaloni e il capperone fino al cingolo a meno che qualche<br />
volta ai ministri non sembri diversamente secondo <strong>Di</strong>o.Terminato, poi, l'anno<br />
della prova, siano ricevuti all'obbedienza, promettendo di osservare sempre<br />
questa vita e Regola. E in nessun modo sarà loro lecito di uscire da questa<br />
Religione, secondo il decreto del signor Papa; poiché, come dice il<br />
Vangelo, "nessuno che mette la mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto<br />
per il regno di <strong>Di</strong>o" (Lc 9,62).<br />
19
E coloro che hanno già promesso obbedienza, abbiano una tonaca con il<br />
cappuccio e un'altra senza, coloro che la vorranno avere. E coloro che sono<br />
costretti da necessità possano portare calzature. E tutti i frati si vestano di<br />
abiti vili e possano rattopparli con sacco e altre pezze con la benedizione di<br />
<strong>Di</strong>o. Li ammonisco, però, e li esorto a non disprezzare e a non giudicare gli<br />
uomini che vedono vestiti di abiti molli e colorati ed usare cibi e bevande<br />
delicate, ma piuttosto ciascuno giudichi e disprezzi se stesso.<br />
Canto: La donna del Vangelo (n. 12 pag. 28)<br />
Guida:<br />
Santa Chiara ha posto esplicitamente se stessa e il suo Ordine sotto l’insegna<br />
della povertà. Assunse pienamente da Francesco il concetto di povertà<br />
come vita senza nulla di proprio e fece obbligo al suo Ordine di non accettare<br />
proprietà neppure per mano di interposte persone se non quel tanto di<br />
terra richiesto dalla necessità per la convenienza e l’isolamento del monastero.<br />
Chiara ha saputo garantire anche giuridicamente la vita senza nulla di<br />
proprio, nel convento. Poco prima della sua morte ottenne l’approvazione<br />
della sua regola per l’Ordine, nella quale il concetto di povertà è chiaramente<br />
fondato quanto nella Regola dei frati minori del 1223 (<strong>Di</strong>zionario francescano,<br />
pp. 390 ss).<br />
Letture:<br />
DALLA PRIMA LETTERA AD AGNESE DI PRAGA FF 2864-2866<br />
O povertà beata<br />
O povertà beata! A chi t’ama e t’abbraccia procuri ricchezze eterne. O<br />
povertà santa! A quanti ti possiedono e desiderano, <strong>Di</strong>o promette il regno dei<br />
cieli, ed offre in modo infallibile eterna gloria e vita beata. O povertà pia! Te<br />
il Signore Gesù Cristo, in cui potere erano e sono il cielo e la terra, giacché<br />
bastò un cenno della sua parola e tutte le cose furono create, si degnò abbracciare<br />
a preferenza di ogni altra cosa. <strong>Di</strong>sse egli, infatti: le volpi hanno le loro<br />
tane, gli uccelli del cielo i nidi, ma il Figlio dell’uomo, cioè Cristo, non ha<br />
dove posare il capo; e quando lo reclinò sul suo petto, fu per rendere l’ultimo<br />
respiro. Se, dunque, tale e così grande Signore, scendendo nel seno della<br />
20
Vergine, volle apparire nel mondo come uomo spregevole, bisognoso e povero,<br />
affinché gli uomini – che erano poverissimi e indigenti, affamati per l’eccessiva<br />
penuria del nutrimento celeste –, divenissero in Lui ricchi col possesso<br />
dei reami celesti; esultate e godete molto, ripiena di enorme gaudio e di<br />
spirituale letizia. Invero voi, che avete preferito il disprezzo del mondo agli<br />
onori, la povertà alle ricchezze temporali, e avete affidato i vostri tesori, piuttosto<br />
che alla terra, al cielo, ove non li corrode ruggine, non li consuma il<br />
tarlo, non li scoprono né rubano i ladri, voi riceverete abbondantissima<br />
ricompensa nei cieli, e avete meritato degnamente di essere chiamata sorella,<br />
sposa e madre del Figlio dell’Altissimo Padre e della gloriosa Vergine.<br />
Canto: San Damiano (n. 15 pag. 29)<br />
DALLA LEGGENDA DI SANTA CHIARA FF3183-3185<br />
La santa e vera povertà<br />
La povertà dello spirito, che è la vera umiltà, era un aspetto della sua assoluta<br />
povertà di ogni cosa. Prima di tutto, all'inizio della sua nuova vita, fece<br />
vendere l'eredità paterna che aveva ricevuto e, senza trattenere per sé neppure<br />
la più piccola parte del ricavato, tutto distribuì ai poveri.<br />
Da quel momento, lasciato fuori il mondo e arricchita interiormente nell'anima,<br />
corre libera e leggera, senza borsa, dietro a Cristo.<br />
Così forte patto, infine, strinse con la santa povertà e talmente la amò, che<br />
nulla volle avere, se non Cristo Signore; nulla alle sue figlie permise di possedere.<br />
Era convinta, infatti, che la preziosissima perla del desiderio del<br />
cielo, che aveva acquistato vendendo ogni cosa, non si può assolutamente<br />
possedere insieme con l'inquietante preoccupazione dei beni temporali.<br />
Ripetendolo frequentemente, inculca nelle sue sorelle la convinzione che<br />
la loro comunità allora sarà gradita a <strong>Di</strong>o, quando sarà ricca di povertà e che<br />
resterà salda per sempre se difesa sempre dalla torre dell'altissima povertà.<br />
Le esorta a conformarsi, nel loro piccolo nido di povertà, a Cristo povero,<br />
che la Madre poverella depose piccolino in un angusto presepio. E questo<br />
particolare ricordo, quasi gioiello d'oro, tiene sempre appuntato al petto, perché<br />
la polvere delle cose terrene non trovi passaggio per entrare.<br />
21
Canto: Preghiera Semplice (G. Bosco) (n. 13 pag. 28)<br />
Preghiera dei Fedeli<br />
Sac. Celebriamo la misericordia del Padre che ci ha illuminati mediante il<br />
suo Figlio, perché la nostra vita risplenda per la luce della fede e la santità<br />
delle opere.<br />
Lett. <strong>Di</strong>ciamo insieme: Ascoltaci, Signore<br />
1. I francescani, sull’esempio di san Francesco e con lui chiamati a ricostruire<br />
la Chiesa, si impegnino a vivere in piena comunione con il Papa,<br />
i vescovi e i sacerdoti in un fiducioso e aperto dialogo di creatività apostolica<br />
(Reg. OFS, 6), noi ti preghiamo...<br />
2. I francescani, quali portatori di pace, ricerchino le vie dell’unità e delle<br />
fraterne intese, attraverso il dialogo, fiduciosi nella presenza del germe<br />
divino che è nell’uomo e nella potenza trasformatrice dell’amore e del<br />
perdono (ib, 19), noi ti preghiamo...<br />
3. I francescani siano presenti con la testimonianza e con iniziative coraggiose<br />
tanto individuali che comunitarie, nella promozione della giustizia,<br />
impegnandosi in scelte concrete e coerenti alla loro fede (ib, 15), noi<br />
ti preghiamo...<br />
4. I francescani testimonino alla Vergine Maria, designata da Francesco<br />
protettrice e avvocata dell’Ordine, il loro ardente amore con l’imitazione<br />
della sua incondizionata disponibilità e della sua preghiera fiduciosa<br />
e filiale (ib, 9), noi ti preghiamo...<br />
5. I francescani siano tralci vivi innestati in Te con l’assiduità ai sacramenti,<br />
con l’amore scambievole e con la testimonianza lieta e operosa,<br />
noi ti preghiamo...<br />
22
Sac. Accogli, o Padre, le nostre invocazioni e donaci la consapevolezza profonda<br />
delle promesse battesimali per presentarci a Te rinnovati nel<br />
corpo e nello spirito.<br />
Il Signore sia con voi<br />
Il Signore vi benedica e vi protegga.<br />
BENEDIZIONE<br />
23<br />
E con il tuo spirito<br />
Faccia risplendere il suo volto su di voi e vi doni la sua misericordia.<br />
Rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua pace.<br />
Amen<br />
Amen<br />
Amen<br />
E la benedizione di <strong>Di</strong>o onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda<br />
su di voi e con voi rimanga sempre.<br />
Amen<br />
Canto: Laudato si’, Signore (n. 14 pag. 29)
1 - Ti seguirò<br />
Reti lasciate sulla sabbia<br />
nell’aria l’eco di una voce<br />
che grida il Regno dei cieli è vicino,<br />
aprite i cuori al Messia che viene.<br />
Io ho incontrato Te.<br />
Sento una voce nel mio cuore,<br />
sei Tu Signore che mi chiami<br />
e mi attiri verso il Regno dell’amore.<br />
R. Ti seguirò / Ti seguirò<br />
dove vorrai / dove vorrai<br />
sarò con Te<br />
in ogni istante della vita. (2v)<br />
C’è chi ha fame e sete d’amore,<br />
non c’è chi spezza il pane per loro.<br />
Sono venuto a donar la salvezza,<br />
voi mi farete conoscere agli uomini.<br />
Io ho chiamato voi.<br />
Canti<br />
Andrete per le vie del mondo<br />
e porterete il mio annuncio<br />
e chi l’accoglierà avrà la vita eterna. R<br />
In ogni casa che visiterete<br />
offrite il mio saluto di pace.<br />
Chi ascolta voi, ascolta me.<br />
I vostri nomi son scritti nei cieli.<br />
Io ho amato voi.<br />
Beati voi quando sarete<br />
perseguitati nel mio nome,<br />
perché grande è la vostra ricompensa. R<br />
24<br />
2 - Lodi di <strong>Di</strong>o Altissimo<br />
Signore <strong>Di</strong>o, sei Santo,<br />
sei forte, sei l’Altissimo,<br />
sei il Re Onnipotente,<br />
Re del cielo e della terra.<br />
Tu sei il Bene, tutto il Bene,<br />
<strong>Di</strong>o vivo, <strong>Di</strong>o vero sei per noi.<br />
Tu Amore e sapienza,<br />
Tu la pace e la giustizia,<br />
sei Tu la nostra ricchezza,<br />
sei gaudio e letizia.<br />
Tu speranza, Tu la fede,<br />
sei Tu la nostra carità.<br />
3 - Amor divino fuoco<br />
Amor, la tua amicizia<br />
è piena di letizia;<br />
non cade mai en tristizia<br />
lo cor che t’ha assaggiato.<br />
R. Amor, divino fuoco,<br />
amor de riso e gioco;<br />
amor non dai a poco,<br />
ché sei ricco e smesurato.<br />
Se como deî amassi,<br />
sempre sirìe contento,<br />
portando tal talento<br />
luce senza timore. R<br />
Amore puro e mundo,<br />
amor saio e iocundo,<br />
amor alto e profondo<br />
al cor che ti si è dato. R
4 - Audite poverelle<br />
Audite, poverelle, dal Signor vocate,<br />
ke de multe parte et provincie sete adunate:<br />
viviate sempre en veritate<br />
ke en obedientia moriate.<br />
Non guardate a la vita de fora,<br />
ka quella dello spirito è migliora.<br />
Aiate discrecione dele lemosene<br />
ke ve dà el Segnor.<br />
Quelle ke sunt adgravate de infirmitate<br />
tutte quante lo sostengate en pace,<br />
ka ciascuna serà regina en celo coronata,<br />
cum la Vergine Maria.<br />
5 - Amate<br />
R. Amate (4v)<br />
Se gesto o voce fosse<br />
da te non bene intesa,<br />
per carità ti chiedo<br />
non giudicarla offesa.<br />
Ci convocò sorelle<br />
tra queste sante mura,<br />
pietosa verso noi,<br />
la volontà di <strong>Di</strong>o. R<br />
Lasciate pure dire<br />
al mondo ciò che vuole.<br />
È lì la Babilonia.<br />
Voi siete nella Tenda.<br />
Il Re v’ha fatte spose;<br />
sedete pure a mensa<br />
felici intorno a Lui.<br />
Amate il vostro Sposo. R<br />
7 - Rapisca<br />
Rapisca, ti prego, o Signore,<br />
l’ardente e dolce forza<br />
del tuo amore la mente mia<br />
da tutte le cose che sono sotto il cielo,<br />
perché io muoia per amore<br />
dell’amore tuo,<br />
*come Tu ti sei degnato morire<br />
per amore dell’amore mio. (2v)<br />
25<br />
6 - <strong>Di</strong>o del sole<br />
R. <strong>Di</strong>o del sole, <strong>Di</strong>o del cielo,<br />
<strong>Di</strong>o dell’aria, <strong>Di</strong>o del mare,<br />
<strong>Di</strong>o del vento, <strong>Di</strong>o dei fiori,<br />
<strong>Di</strong>o dell’aurora.<br />
Grande è la tua bontà,<br />
giunge fino a noi<br />
la tua verità.<br />
Canti tutto il creato<br />
il tuo immenso amore<br />
e la tua grazia. R<br />
Fammi ritrovare in Te;<br />
una creatura nuova io sarò.<br />
Fammi dare lode a Te<br />
e una grande gioia io proverò. R<br />
Sempre mi hai amato <strong>Di</strong>o,<br />
quello che io sono<br />
l’ho donato a Te.<br />
Spero nella tua parola,<br />
solo in Te riposa l’anima mia. R
8 - Un trono di stelle<br />
A Donna Agnese, nobile regina,<br />
alla diletta sposa di Gesù,<br />
Chiara, l’ancella inutile, rivolge<br />
di povertà l’augurio più fervente.<br />
Tu, figlia, dalla grazia già nascesti<br />
quando nell’acqua fosti battezzata.<br />
Ora di nuovo nata nell’amore,<br />
regina e sposa sua sei diventata.<br />
Venendo sulla terra il Re divino,<br />
la sua corona in Cielo abbandonò.<br />
Per farti sposa a Cristo tu nel Cielo,<br />
la tua corona in terra abbandonasti.<br />
Solerte e santa, vigile ed attenta!<br />
L’orecchio tieni desto alla sua voce.<br />
Al cenno del suo sguardo<br />
volgi l’occhio.<br />
Il tuo respiro posa sul suo cuore.<br />
Egli conosce tutti i desideri,<br />
e di speranza riempie il cuore tuo.<br />
È tutto il gaudio suo nel ritrovarsi<br />
solo e supremo Amore del tuo cuore.<br />
Devi scrollar la polvere del mondo:<br />
può diventar macigno il granellino.<br />
Devi seguirLo lieta e confidente:<br />
Ti renderà sicura Egli la via.<br />
O destinata al regno della gloria,<br />
esulta nel dolore col tuo Sposo.<br />
Egli dirà ben presto vittorioso:<br />
*“Oggi sarai con Me<br />
nel Paradiso!”. (3v)<br />
26<br />
9 - Si specchiava<br />
R. Nel cuore di Francesco,<br />
Chiara si specchiava.<br />
Nel cuore di Francesco<br />
si specchiava,<br />
come il sole<br />
si specchia nell’acqua,<br />
come stella risplende nel cielo.<br />
Francesco, sei la sorgente<br />
da cui bevo acqua pura.<br />
Sei la scala su cui volo<br />
per arrivare a Gesù. R<br />
Francesco, splendi nel cielo<br />
trapunto di chiare stelle.<br />
Tu sei luce nel limpido azzurro<br />
del mio nuovo mattino. R<br />
Francesco, sei candore<br />
e mi specchio in te beata.<br />
Tu sei voce degli Angeli in festa<br />
nel cielo terso e infinito. R
10 - I poveri di <strong>Di</strong>o<br />
Due uomini di Assisi,<br />
Bernardo e Pietro,<br />
ispirati dalla grazia divina,<br />
dissero a Francesco:<br />
“Vogliamo venire con te;<br />
amare e servire<br />
come te il Signore.<br />
<strong>Di</strong>cci Francesco,<br />
che dobbiamo fare?”<br />
“Se vuoi essere perfetto:<br />
va’, vendi tutto quello che hai<br />
e dallo ai poveri;<br />
*così avrai un tesoro<br />
in Cielo”. (2v)<br />
Questa diventò la loro regola,<br />
impressa nei loro cuori<br />
con la potenza del fuoco,<br />
con l’ardore dell’amore,<br />
che li aveva fatti suoi<br />
nella povertà.<br />
“Madonna Povertà<br />
sarai la mia sposa;<br />
con te, spoglio di tutto,<br />
arriverò nella reggia<br />
del mio Signore,<br />
dove l’oro e l’argento<br />
*sono i cuori di quelli<br />
che amano <strong>Di</strong>o”. (2v)<br />
27<br />
11 - Operai di <strong>Di</strong>o<br />
Le prime luci dell’alba<br />
portano ai frati<br />
il saluto del Signore,<br />
giorno pieno di doni e di fatica:<br />
è la letizia.<br />
R. Poveri noi siamo,<br />
la mano tendiamo<br />
a chi per amore<br />
ci offrirà pane,<br />
che noi chiediamo<br />
nel nome del Signore.<br />
Là nei campi di grano<br />
lavorano lieti<br />
bruciati dal sole;<br />
le loro mani nella terra<br />
gettano il seme: nasce la vita. R<br />
Con i piedi scalzi,<br />
il viso nel sole,<br />
il cuore pieno di gioia,<br />
tornano i frati cantando le lodi<br />
al Creatore. R<br />
Le volpi hanno una tana,<br />
i frati non hanno<br />
dove posare il capo;<br />
né bastone né bisaccia né calzari:<br />
solo il Signore. R
12 - La donna del Vangelo<br />
Chi sei tu, Chiara, vergine nascosta?<br />
Sei l’interiore volto di Francesco!<br />
Quel che Francesco annuncia predicando,<br />
tu nel silenzio l’attui pienamente.<br />
Mentre gli fan da Marta i suoi fratelli,<br />
tu sei Maria ai piedi del suo Cristo.<br />
Lui dal peccato il mondo va chiamando;<br />
con penitenza tu lo vai lavando.<br />
R. Ma poi che tu piantata fosti in Cielo<br />
non ti dobbiam chiamare più “la pianta”.<br />
*Tu di Francesco, frate poverello,<br />
or certamente il frutto sei più bello. (2v)<br />
Egli pentiti a Cristo li riporta,<br />
perché li vuol fratelli e padri e madri<br />
nell’ascoltare il Figlio che li salva,<br />
nell’obbedire al Padre che lo manda.<br />
Ma nello stesso tempo tu gli sei<br />
sorella e padre e madre perché l’ami,<br />
e fai con quest’amore le sue veci<br />
nell’abbracciarli tutti e darli a <strong>Di</strong>o. R<br />
Nell’ora del Calvario tu riappari,<br />
quando Francesco il duplice martirio<br />
rivive col suo Cristo sulla croce<br />
e dei fratelli deboli lo strazio.<br />
Asceso al Cielo certo l’ammirasti,<br />
e nella gloria in terra lo vedesti.<br />
Poi rimanesti in mezzo ai suoi fratelli<br />
ad invocar la nuova Pentecoste. R<br />
28<br />
13 - Preghiera semplice<br />
(G. Bosco)<br />
R. O Signor, fa’ di me<br />
uno strumento<br />
*della tua pace. (2v)<br />
Dove è odio,<br />
fa’ ch’io porti l’amore.<br />
Dove è offesa,<br />
ch’io porti il perdono.<br />
Dove è discordia,<br />
ch’io porti l’unione.<br />
Dove è dubbio,<br />
ch’io porti fede. R<br />
Dove è errore,<br />
fa’ ch’io porti verità.<br />
Dove è disperazione,<br />
ch’io porti la speranza.<br />
Dove è tristezza,<br />
ch’io porti la gioia.<br />
Dove son le tenebre,<br />
ch’io porti luce. R<br />
O Maestro, fa’<br />
che io non cerchi tanto<br />
di essere consolato,<br />
quanto a consolare;<br />
di essere compreso,<br />
quanto a comprendere,<br />
di essere amato,<br />
quanto ad amare. R<br />
Poiché è nel donar<br />
che si riceve;<br />
nel perdonare, si è perdonati;<br />
solo morendo che si risuscita<br />
*a vita eterna. (2v) R
14 - Laudato si’, Signore<br />
Laudato si’, Signore,<br />
per il giorno che ci chiama<br />
e con il sole desta a musica<br />
i mille colori;<br />
per la notte che concede<br />
riposo al nostro corpo;<br />
e per la terra che ci dona<br />
abbondanti frutti.<br />
R. Laudato si’, Signore. (2v)<br />
Laudato si’, Signore,<br />
per il mar che nutre i pesci<br />
e dà mitezza al clima<br />
e con l’azzurro ci allieta.<br />
Laudato si’, Signore,<br />
pel sereno ch’è nel cielo<br />
e per la pioggia che ristora<br />
piante e fiori. R<br />
Laudato si’, Signore,<br />
per i bimbi nostro incanto<br />
e specchio terso<br />
del tuo paradiso.<br />
Laudato si’, Signore,<br />
Ti vogliam servire con amore<br />
e poi volare in Cielo<br />
fra le tue braccia. R<br />
29<br />
15 - San Damiano<br />
Qui la voce Sua divina<br />
mi parlò dolente e chiara:<br />
“Va' Francesco, tu ripara<br />
la mia Chiesa che rovina”.<br />
Madre fu di madri e figlie,<br />
bianche in anima<br />
e in cuor vermiglie,<br />
fiori del giardin fecondo,<br />
che profuma tutto il mondo.<br />
R. San Damiano del sudore,<br />
vaso sei della mia pianta,<br />
ch’a <strong>Di</strong>o diede gloria tanta,<br />
ed a me conforto e onore. (2v)<br />
Le insolenti soldataglie<br />
- più che cento altrui battaglie -<br />
vittoriosa allontanò,<br />
quando il Cristo a lor mostrò.<br />
Obbediente benedisse,<br />
e sui pani il Cielo scrisse<br />
il bel segno di Gesù<br />
a firmar le sue virtù. R
16 - Marcia di pace<br />
R. Frate Francesco, parlaci di Cristo.<br />
Marcia di pace, amore e libertà<br />
divenne la tua vita nel Vangelo,<br />
che ritenesti codice supremo.<br />
Marcia di pace, amore e libertà.<br />
Nel dipanar difficile dei secoli<br />
va l’uomo armato d’ira e di paura.<br />
Nano o gigante, vinto o vincitore,<br />
tra le ferite all’altro grida: pace!<br />
Il primitivo spazio tra i due fronti<br />
per progrediti mezzi si dilata<br />
finchè rimase segno di vittoria<br />
sol disumano tragico silenzio. R<br />
Oggi nemmeno occorre l’avanzata.<br />
è campo di battaglia l’universo.<br />
Ed il pianeta nostro resta al centro,<br />
quale terrificante cimitero.<br />
Fra croce e mezzaluna fosti ponte<br />
perché finisse l’onta delle guerre.<br />
Tu ti ponesti in mezzo alle frontiere<br />
e predicasti impavido la pace. R<br />
Ora le fauci aperte di più mostri<br />
a divorar la terra son protese.<br />
Ritorna ancora in mezzo alle contese<br />
e placa con l’amore i polifemi.<br />
Frate Francesco, Santo d’ogni tempo,<br />
l’umanità non perda la speranza<br />
di quell’abbraccio tuo che dà la pace.<br />
Illebbrosita, attende sulla strada. R<br />
30<br />
17 - Il Cantore<br />
Ero frequentemente in <strong>Di</strong>o rapito.<br />
L’anima mia godeva nel sentire<br />
l’esilarante musica del cielo,<br />
dov’è perfetto il suono come il gaudio.<br />
Non mi rapiva solo melodia,<br />
ma d’assoluto Bene brama e pace.<br />
Vi dico, più che sogno o realtà,<br />
felicità del tutto inenarrabile.<br />
Quando potevo, lungi dal frastuono,<br />
prendevo per mia cetra due legnetti.<br />
Come ruscel di gaudio scaturiva<br />
dal cuor la piena di commosse note.<br />
Io non frenavo l’onda di dolcezza.<br />
Voi mi direte: tu movevi a riso!<br />
Ero strumento io stesso giubilante.<br />
Vibravo e in pianto tutto mi scioglievo.<br />
Vi stupirà quel che ora vi confido?<br />
Entrando in Cielo, chiesi in cortesia:<br />
dite, quel suono e canto era noioso?<br />
“Era, Francesco, suon di Paradiso!”<br />
Io non frenavo l’onda di dolcezza.<br />
Voi mi direte: tu movevi a riso!<br />
Ero strumento io stesso giubilante.<br />
Vibravo e in pianto tutto mi scioglievo.
18 - L’anfora<br />
Samaritana corri a prender l’acqua!<br />
È necessaria tanto per la casa.<br />
Il pozzo di Giacobbe lì t’aspetta:<br />
c’è secchio, c’è carrucola e catena.<br />
Oggi però t’attende una sorpresa!<br />
Egli ti chiede l’acqua e tu discuti;<br />
poi ti convince e corri ad annunziare:<br />
“M’ha detto tutto!<br />
Fosse questo il Cristo?”<br />
R. È Cristo il fiume d’acqua viva<br />
e chi ne beve sete più non ha,<br />
anzi divien Lui stesso la sorgente,<br />
che dissetare può l’umanità. (2v)<br />
Samaritana l’anfora lasciasti<br />
sul bordo di quel pozzo e te n’andasti.<br />
Non intendevi prendere tu l’acqua?<br />
Lo so, cambiasti l’anfora col fiume!<br />
Questo è il segreto vero di Francesco,<br />
che sta portando a Cristo<br />
anche il Sultano.<br />
L’amore suo è tanto travolgente,<br />
che se lo vedi, l’anfora tu lasci. R<br />
So di fiorenti vergini nei chiostri,<br />
so di poeti e grandi letterati,<br />
so di regine e re, so di prelati,<br />
e cavalieri e dame d’ogni ceto. R<br />
Coda: Samaritana!<br />
31<br />
19 - Francesco poeta di <strong>Di</strong>o<br />
Ecco, tutto è quiete,<br />
s’odon le note<br />
di uccelli salutare<br />
il giorno che viene.<br />
Spunta un raggio di luce,<br />
primo chiarore<br />
di un nuovo mattino,<br />
che invita a lodare,<br />
che invita a cantare.<br />
R. “Fratelli, amate <strong>Di</strong>o,<br />
amate l’Amore”<br />
canta Francesco,<br />
poeta di <strong>Di</strong>o.<br />
“Benedirò<br />
per sempre<br />
il Tuo nome,<br />
mia dolcezza,<br />
mia letizia.<br />
Buono sei, Signore,<br />
con tutti,<br />
fedele è il Tuo Amore.<br />
*Gloria a Te<br />
nei secoli.<br />
Amen!” (2v)<br />
Tutto è uno splendore:<br />
la terra, i fiori,<br />
l’azzurro del mare,<br />
il sorriso del Cielo.<br />
“Lode, o mio Creatore,<br />
Altissimo, buon Signore,<br />
che doni la vita,<br />
che doni l’Amore”. R
20 - Saluto alla Vergine<br />
Ave, Signora Santa,<br />
Regina Santissima, Madre di <strong>Di</strong>o,<br />
Maria sempre Vergine,<br />
eletta dalla Santa Trinità.<br />
R. Ti saluto suo palazzo,<br />
sua dimora.<br />
Ti saluto sua ancella,<br />
Madre di <strong>Di</strong>o, Maria. (2v)<br />
E saluto voi sante virtù,<br />
che per grazia e lume dello Spirito,<br />
siete infuse nel cuore degli uomini,<br />
perché diventino fedeli a <strong>Di</strong>o. R<br />
32<br />
21 - O alto e glorioso <strong>Di</strong>o<br />
O alto e glorioso <strong>Di</strong>o<br />
illumina il cuore mio.<br />
Damme fede diricta,<br />
speranza certa,<br />
carità perfecta,<br />
umiltà profonda,<br />
senno e cognoscimento<br />
per compiere il tuo volere.<br />
*Amen. (2v)