CD RACCONTACI FRANCESCO - Giullari Di Dio

1 - Raccontaci Francesco
R. Raccontaci, Francesco,
quel che hai udito tu.
Colui che ti chiamava
era il buon Gesù.
Racconta a tutti noi la tua storia,
perché vogliamo amare come te Gesù.
A chi mi chiede che farò della mia vita,
risponderò che già appartiene al Signore.
Addio, padre mio, addio cari amici;
la mia libertà è in Dio. R
Fra tutte le donne, sposerò la più bella,
fra tutte quante, lei è la più sapiente.
Discreti i suoi modi, dolce il suo sorriso,
il suo nome è “Madonna Povertà”. R
La mia casa avrò nel mondo,
nel cielo il mio tetto.
Come amici gli animali,
fratelli tutti gli uomini.
Annunzierò con gioia la buona novella,
vivremo uniti nel regno di Dio. R
2 - In Abruzzo
Come vorrei vederti, Padre mio,
in Abruzzo con rozzo saio
e scalzo camminare,
per annunziare ancor letizia e pace.
Come vorrei udir la tua parola,
che sempre muove l’alma fino a Dio,
che il cuore piega a vero pentimento,
ch’ogni dolore muta in dolce pianto.
Vorrei scolpire in me lo sguardo tuo,
quello che fa vedere il cielo in terra,
gentil poema d’innocenza e amore,
che riconduce a Dio senza fallire.
Ma tu venisti e sei rimasto qui con noi
e il santo stuol dei figli tuoi
in questa terra amata che t’amò.
Tu li trovasti belli i nostri monti.
Raccontaci Francesco:
Le Lodi di Dio
Testi dei canti
Tu li trovasti buoni i nostri cuori.
Più benedetta è questa nostra terra
da quando tu passasti, Padre santo.
E tu sorridi ancor benevolmente.
E benedici ancora amabilmente.
E tendi a noi le mani, il viso e il cuore
in quell’abbraccio è Cristo che ci stringe.
3 - Figli di Dio
Apri le tue mani
spalanca il tuo cuore
al dono immenso che Gesù
ha fatto a noi figli di un solo Padre.
R. Siamo figli di Dio,
che scopron nel creato
le meraviglie di un amore,
che tutti ha salvato. (2v)
O biondo grano tu sei felice,
perché doni all’uomo il pane
che ha scelto Gesù,
per rimanere con noi. R
O acqua chiara che
umile e casta sei
scendi giù dal cielo,
scorri nel ruscello doni vita a noi. R
O caldo sole che
nel bel cielo risplendi
la nostra terra inondi
di luminosi raggi sorrisi di Dio. R
4 - Tutto l’alveare
“Oh che celletta! dicono le api
è profumata, piccola e sicura.
La porticina è bassa e con fessure.
Bei ramoscelli pendono dai lati.
Fu fatta apposta al Santo poverello
ed egli vi rimase sempre solo,
adesso ch’è partito è vuota.
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Bisogna che v’andiamo ad abitare.
Noi siam piccine ed ora faremo
una celletta adatta per ciascuna
poi prepariamo i favi di buon miele
per le stagioni fredde che verranno”.
Chiamata, la regina va a vedere.
Ispezionato tutto per benino,
con foga batte l’ali e annuncia:
“Su, presto venga tutto l’alveare!”
Corre lo sciame al tipico richiamo
e la regina spiega da sovrana:
“In questo luogo visse un nostro amico,
che sazia il mondo intero col suo miele.
Partendo ci ha lasciato questa cella,
perché si tenga sempre tanto bella.
In quel vasetto dove bevve
noi deporremo un carico di miele”.
5 - Una pietra
R. Una pietra, una pietra,
una a me dona fratello.
Una pietra, una pietra,
una per la Chiesa del Signor.
Vai, Francesco, e chiedi ancora pietre.
La Chiesa va in rovina:
t’affretta a ripararla.
Sei tu la prima grande pietra della Chiesa
che rinasce nell’amor. R
Tu, Bernardo, da Cristo sei chiamato.
Per seguir Francesco
lasciasti la ricchezza.
Trovasti libertà. In letizia ed umiltà,
vai cantando la pace. R
Tu, Silvestro, rivendichi giustizia
invidiando chi ha maggiore ricompensa.
Al varco Dio ti attende
per farti ricca pietra
tra i più felici poveri. R
Risponde Egidio al divino agricoltore
e lascia i suoi campi
Raccontaci Francesco:
Le Lodi di Dio
Testi dei canti
e lascia i suoi armenti.
Un’altra bella pietra è lui
dell’edificio del Poverello Santo. R
Continua, Francesco,
a bussare a tante porte.
Il buon Signore che ti fece costruttore
ha preparato già tante altre pietre.
Va’ e fabbrica la Chiesa. R
6 - Il lupo di Gubbio
C’era a Gubbio un lupo cattivello,
che divorava il buono ed il monello.
“Snif. Snif. Oh che bel pranzetto!
Gnam. Gnam. Mai mi sazierò”.
Terrorizzati, tutti gli abitanti,
chiusi in casa, non uscivan più.
No, no, non uscivan più.
Brr! Brr! Oh! ma che paura!
Come faremo a ritrovar la pace?
Noi qui da soli non ce la faremo.
Sì. Sì. Qui ci vuol Francesco.
Su, su: andiamo a chiamarlo.
Arriva Francesco per volontà di Dio,
e in tutti gli abitanti torna la speranza.
Dai! Dai! Sei tutti noi Francesco!
Vai! Vai! Fai veder chi sei!
“Chi sarà mai costui che sta arrivando?
È piccolino ma mi fa paura
Ohi! Ohi! Sento odor di guai.
Mah! Mah! Che succederà?”
“Vieni, fratello, Dio ti ha fatto buono;
saremo amici, se tu lo vorrai.
Suvvia! Suvvia! Dammi la tua zampa.
Mai più, mai più cattivo tu sarai”.
Il lupo cattivello diventò un agnello,
ed ora tutti quanti cantano così:
Viva, viva Francesco, gran tesoro;
Viva, viva! L’amore vince tutto!
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7 - L’Incendio
Chiara e le sorelle arrivano dal bosco
vedono Francesco
e lo salutano con gioia.
“Oggi, Padre caro, con te
noi mangeremo,
qui seduti a terra insieme noi staremo”.
La mensa è apparecchiata,
abbiamo poco pane;
di acqua ce n’è tanta
la gioia non ci manca.
Francesco cominciò a parlare di Dio
e tutti i nostri cuori portò in Paradiso.
Su per le vie del cielo
incontrammo gli angioletti
e mano nella mano arrivammo da Gesù
e l’umile Francesco, chinato il capo,
la benedizione chiese per noi.
Tutti i nostri cuori bruciavano d’amore
ed ora più nessuno voleva scender giù.
Oggi con i Santi facciamo un girotondo,
cantando tutti insieme intorno a Gesù.
Da tanto fuoco accesi,
un brivido sentimmo,
dal paradiso in terra
bagnati ci trovammo.
I buoni contadini,
accorsi in gran fretta,
scambiaron il nostro amore
per un grande falò.
8 - Il giullare
Giullare è l’appellativo mio
Ginepro mi chiamarono per nome.
Sapete? Feci ridere quei frati!
Adesso faccio ridere anche voi.
Mi ritenete forse stravagante
o d’altri tempi saggio commediante?
Le cose complicate trovo strane.
La verità vi dico come sempre.
Raccontaci Francesco:
Le Lodi di Dio
Testi dei canti
Nel mondo son / Che male c’è!
dei semplici non sciocchi.
/ Che male c’è!
Nota: non è / Che male c’è!
l’assurdo il mio difetto.
/ Che male c’è!
Per sua bontà / Che male c’è!
di me Francesco disse:
/ Che male c’è!
“Di tal Ginepri / Che male C’è!
il mondo riempirei!”
/ Che male c’è!
Che male c’è se taglio al maialetto
una zampetta e aiuto chi sta male!
Il mandrian possiede grande armento
e ne potrebbe dar più d’uno sano!
Che male c’è se in pentola vi metto
pollo con testa e gambe
e piume insieme,
con l’uovo e la farina d’ammassare,
se penitenza è ver che s’ha da fare? R
Se al mio guardiano in collera consiglio
mangiare e, non mangiando lui, gli dico:
“Tu reggi il lume, mangio io per te”,
e lui mi dice “sì”. Che male c’è?
Se un mendicante chiede carità
ed io gli do messale e campanello,
perchè da dar nient’altro ci rimane:
che male c’è? Campare; poi pregare! R
9 - A due a due
R. Andiamo, o fratelli,
per le vie del mondo.
Nel cuore la letizia
di santa povertà.
Tutti amici e fratelli nel Signore,
stringiam le nostre mani
nel segno della pace.
Sia il nostro amore richiamo
a chi non crede ed il nostro canto
un grazie al Creator. R
Miti ed umili annunciam la tua parola,
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pronti a donare per te la nostra vita.
Forti nell’amore, pazienti nel dolore,
sia la nostra gloria la croce del Signor. R
10 - Sorella umiltà
R. Sorella umiltà./ Sorella umiltà.
Sorella umiltà./ Sorella umiltà.
Mostraci il tuo volto
vieni a dimorare dentro di noi.
Sorella umiltà./ Sorella umiltà.
Sorella umiltà./ Sorella umiltà.
In terra Gesù ti ha reso
regina delle virtù.
Sei monte, sei palazzo, sei albero,
sei l’ombra della quercia?
O forse sei filo d’erba,
sei foglia caduta a terra. R
Maria per te ha detto:
“Sono l’ancella del Signore
che abbatte i potenti dai troni
e innalza gli umili”. R
Per chi ti segue, per chi ti ama,
per chi ti vuole sposa,
un trono di gloria nel cielo
sarà preparato. R
Coda: Sorella umiltà.
11 - La gara
È l’albeggiare nuovo
ed il fresco del mattino,
l’azzurro senza macchia
mi mette tutto in festa.
L’orecchio tendo al bosco,
dove l’usignol maestro,
lanciando note all’aria,
messaggi ti trasmette.
R. “Mi dai, mi dai, mi dai.
Ti do, ti do, ti do.
Il re son io del canto
e sempre vincerò”. (2v)
Non tenni fermo il piede
ed a lui deciso mossi.
“Amico ho già capito
il grande tuo poema!
E, se ci stai,
la gara mi piacerebbe fare,
solista mio perché
la penso come te”. R
La gara s’alternò
ed alfin dovetti dire:
“Io canto, parlo e prego...
Amico, hai vinto tu!” R
12 - Il girotondo
Raccontaci Francesco:
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“Padre stiamo andando, ma dove?
A predicare, ma dove?”
“O Masseo, gira gira in tondo
e finalmente la strada tu saprai.
R. Masseo, gira di qua,
Masseo, gira di là.
Gira, gira e vedrai
che il Cielo ti dirà
dove, dove andar il Cielo ti dirà
dove, dove andare a predicar.
Oh Masseo non domandare.
Tu devi solo girare”.
“Ahimè, non so proprio più:
son io che giro tondo
oppure gira il mondo?” R
“Ferma qui il tuo girare.
Dov’é volto il tuo guardare?”
“Francesco, Siena é davanti a noi”.
“Il Signore là ci chiama a dare pace”. R
Oh che rissa qui trovammo!
Gli uni agli altri morte danno.
Parlò Francesco di Gesù
ed infuocati dall’amore
fecero pace. R
E perdono chiesi a Dio
del dubbio che in cuor mio
su Francesco prima mi sfiorò.
Francesco dice: “Masseo, pace!” R
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13 - Abbandonarsi alla Provvidenza
Dimmi, frate uccello, perché voli
così libero nel cielo?
Non hai paura del domani,
non sai neppur cos’è la pena
di come guadagnare un po’ di soldi.
*Dio ti nutre (2v)
Dimmi, frate giglio, perché risplendi
in tutta la tua bellezza?
Non hai pensier di quel che indossi
né se l’acqua verrà a nutrirti
né il sole coi suoi raggi a riscaldarti.
*Dio ti veste. (2v)
E tu, fratello, perché ti affanni
per quel che mangerai,
per come vestirai?
Il Signore ti ha donato
il suo corpo e il suo sangue
14 - Nel giardino di Francesco
R. Francesco, insegnaci ad amar Gesù.
e a far del nostro cuore un giardino,
dove i fiori sono le virtù.
Vuoi venire anche tu con me?
Ti porterò nel mio giardino.
A quale fiore vuoi somigliare tu?
La viola è l’umiltà: impara da lei. R
Vuoi venire...
Il tulipano è il sacrificio:
impara da lui. R
Vuoi venire...
Il giglio è la purezza: impara da lui. R
Vuoi venire...
La rosa è l’amore: impara da lei. R
Vuoi venire...
La margherita è la semplicità:
impara da lei. R
14 - Ciao
Questo nostro stare insieme
nel Signore non è finito:
Raccontaci Francesco:
Le Lodi di Dio
Testi dei canti
continua a vivere nei nostri cuori.
Mani che si stringono,
cuori che chiamano
tutti ad un unico Amore.
Occhi che cercano nei fratelli
il volto di Gesù.
R. Amico ciao, ciao, amico,
fratello mio, amico ciao, ciao,
ancora ciao, amico, fratello, ciao!
La nostra gioia è stare insieme
nel nome del Signore.
E se andremo per strade diverse,
uniti restiam nell’Amor. R
Il bene, Signore, che Tu ci hai donato,
ai nostri fratelli portiamo.
È seme di grazia, speranza di pace,
è certezza d’amore. (R 2v)
coda: fratello ciao!
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