RP 05 Norme Tecniche di Attuazione - Comune di Arsago Seprio
RP 05 Norme Tecniche di Attuazione - Comune di Arsago Seprio
RP 05 Norme Tecniche di Attuazione - Comune di Arsago Seprio
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong><br />
Provincia <strong>di</strong> Varese<br />
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO<br />
Legge Regionale 11 marzo 20<strong>05</strong>, n° 12<br />
Piano delle Regole<br />
<strong>RP</strong> <strong>05</strong> <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong><br />
Mo<strong>di</strong>ficato a seguito dell’accoglimento delle osservazioni<br />
04 aprile 2012<br />
Arch. Marco Engel, Arch. Giampiero Spinelli con Pian. Laura Bossi, Pian. Fabrizio Calloni e Arch. Sarah Marinaro
INDICE<br />
Titolo I – Generalità<br />
Art. 1 Contenuto e finalità del Piano delle Regole pag. 1<br />
Art. 2 Coor<strong>di</strong>namento del Piano delle Regole con gli altri documenti del PGT pag. 1<br />
Art. 3 Definizione dei parametri e degli in<strong>di</strong>ci e<strong>di</strong>lizi pag. 1<br />
Art. 4 Destinazioni d’uso pag. 5<br />
Art. 5 Aree <strong>di</strong> pertinenza pag. 8<br />
Art. 6 Parcheggi <strong>di</strong> pertinenza pag. 8<br />
Art. 7 Definizione degli interventi e<strong>di</strong>lizi pag. 9<br />
Art. 8 <strong>Attuazione</strong> del Piano delle Regole pag. 10<br />
Art. 9 Tutela dell’ambiente e risparmio energetico pag. 11<br />
Art. 10 <strong>Attuazione</strong> tramite Programmi Integrati <strong>di</strong> Intervento pag. 11<br />
Titolo II – Disciplina delle aree<br />
Art. 11 Sud<strong>di</strong>visione del tessuto urbano consolidato in ambiti omogenei pag. 12<br />
Art. 12 Criteri <strong>di</strong> determinazione della capacità e<strong>di</strong>ficatoria delle zone del tessuto consolidato pag. 12<br />
Art. 13 Aree residenziali consolidate: norme generali pag. 12<br />
Art. 14 Aree A - Nucleo storico pag. 14<br />
Art. 15 Aree B1 - Tessuto residenziale conchiuso pag. 16<br />
Art. 16 Aree B2 - Tessuto a villini e palazzine pag. 16<br />
Art. 17 Aree B3 - Aree a ville e verde privato pag. 16<br />
Art. 18 Aree C - Aree <strong>di</strong> completamento del tessuto consolidato pag. 17<br />
Art. 19 Aree D - Aree del tessuto consolidato produttivo - <strong>Norme</strong> generali pag. 18<br />
Art. 20 Aree D1 - Inse<strong>di</strong>amenti esistenti per la produzione manifatturiera industriale e artigianale pag. 19<br />
Art. 21 Aree D2 - Inse<strong>di</strong>amenti esistenti per la produzione terziaria <strong>di</strong> servizi pag. 19<br />
Art. 22 Aree E1 - Aree Agricole e boschive pag. 20<br />
Art. 23 Aree E2 - Boschi e coltivi <strong>di</strong> collina pag 21<br />
Art. 24 Aree E3 - Aree agrourbane a orti e giar<strong>di</strong>ni pag. 21<br />
Titolo III - Attività Commerciali<br />
Art. 25 Inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività commerciali pag. 23<br />
Art. 26 Impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del carburante pag. 23<br />
Art. 27 Dotazione <strong>di</strong> servizi ed attrezzature pubbliche e <strong>di</strong> uso pubblico pag. 23<br />
Art. 28 Disposizioni sulla compatibilità viabilistica ed ambientale pag. 24<br />
Art. 29 Contestualità tra le procedure urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie e quelle amministrative e commerciali pag. 24<br />
Titolo IV - Vincoli e salvaguar<strong>di</strong>e<br />
Art. 30 Parco Regionale della Valle del Ticino pag. 25<br />
Art. 31 Fasce <strong>di</strong> rispetto ferroviario, stradale e cimiteriale pag. 25<br />
Art. 32 Componente geologica <strong>di</strong> piano e salvaguar<strong>di</strong>a delle risorse idriche e dei corsi d’acqua superficiali pag. 26<br />
Art. 33 Salvaguar<strong>di</strong>a dei beni <strong>di</strong> interesse archeologico pag. 26<br />
Titolo V - <strong>Norme</strong> finali<br />
Art. 34 Salvaguar<strong>di</strong>a dei piani attuativi pag. 27<br />
Art. 35 E<strong>di</strong>fici in contrasto con le prescrizioni del Piano delle Regole pag. 27<br />
Appen<strong>di</strong>ce 1 – Documentazione a corredo dei Piani Attuativi<br />
Appen<strong>di</strong>ce 2 – Criteri <strong>di</strong> formazione e negoziazione delle proposte <strong>di</strong> PII<br />
Appen<strong>di</strong>ce 3 – Modalità <strong>di</strong> approccio all’intervento sugli immobili del nucleo <strong>di</strong> antica formazione<br />
Appen<strong>di</strong>ce 4 – Schede <strong>di</strong> orientamento dei piani attuativi delle aree “C”<br />
Appen<strong>di</strong>ce 5 – Aree agricole allo stato <strong>di</strong> fatto, maggiorazione del contributo <strong>di</strong> costruzione
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
Art. 1 Contenuto e finalità del Piano delle Regole<br />
Titolo I – Generalità<br />
1.1 Il Piano delle Regole <strong>di</strong>sciplina, in base alla vigente legislazione statale e regionale, le parti del territorio<br />
comunale riguardanti:<br />
* gli ambiti del tessuto urbano consolidato;<br />
* le aree destinate all’agricoltura;<br />
* le aree <strong>di</strong> valore paesaggistico ambientale ed ecologiche;<br />
* le aree non soggette a trasformazione urbanistica.<br />
1.2 Le <strong>di</strong>sposizioni contenute nel Piano delle Regole hanno carattere <strong>di</strong>spositivo e producono effetti <strong>di</strong>retti sul<br />
regime giuri<strong>di</strong>co dei suoli. Esse sono derogabili esclusivamente nei casi e con le modalità previsti dalle leggi<br />
vigenti.<br />
1.3 L’in<strong>di</strong>viduazione delle aree <strong>di</strong>sciplinate dal Piano delle Regole è contenuta nella “Carta della <strong>di</strong>sciplina delle<br />
aree” (Tav. <strong>RP</strong>01). Le presenti <strong>Norme</strong> integrano le in<strong>di</strong>cazioni contenute negli elaborati grafici, secondo gli<br />
orientamenti espressi nella Relazione Illustrativa.<br />
1.4 Gli elaborati costitutivi del Piano delle Regole sono i seguenti:<br />
Tav. RA.01 Uso prevalente dei fabbricati e del suolo non urbanizzato<br />
Tav. RA.02 Densità , rapporti <strong>di</strong> copertura, numero piani degli e<strong>di</strong>fici, tipologie e<strong>di</strong>lizie<br />
Tav. RA.03 Distribuzione delle attività lavorative e commerciali<br />
Tav. RA.04 E<strong>di</strong>fici dei nuclei storici<br />
Tav. <strong>RP</strong>.01 Carta della <strong>di</strong>sciplina delle aree<br />
Tav. <strong>RP</strong>.02 Carta della <strong>di</strong>sciplina delle aree (dettaglio)<br />
Tav. <strong>RP</strong>.03 Disciplina degli interventi sugli e<strong>di</strong>fici dei nuclei storici<br />
* <strong>RP</strong>.04 Relazione illustrativa<br />
* <strong>RP</strong>.<strong>05</strong> <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong><br />
1.5 In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità fra gli elaborati costituenti il presente Piano delle Regole prevalgono nell’or<strong>di</strong>ne:<br />
a) le <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong>;<br />
b) le tavole <strong>di</strong> azzonamento (<strong>RP</strong>01 ed <strong>RP</strong>02);<br />
c) nell’ambito degli elaborati grafici quelli <strong>di</strong> maggior dettaglio;<br />
d) gli altri elaborati grafici e la Relazione Illustrativa, con valore <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo.<br />
In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità fra le previsioni del Piano delle Regole e quelle contenute nei Piani <strong>di</strong> settore comunali,<br />
la prevalenza deve essere stabilita applicando il principio della maggiore specializzazione.<br />
Per l’in<strong>di</strong>viduazione delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> piani sovracomunali e <strong>di</strong> vincoli gravanti sul territorio comunale il<br />
Piano delle Regole rimanda agli elaborati allegati al Documento <strong>di</strong> Piano.<br />
Art. 2 Coor<strong>di</strong>namento del Piano delle Regole con gli altri documenti del PGT<br />
Per quanto non trattato dalle presenti norme si rimanda ai contenuti degli altri atti del PGT (Documento <strong>di</strong><br />
Piano e Piano dei Servizi).<br />
In particolare si rimanda ai Criteri Tecnici <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> del Documento <strong>di</strong> Piano per quanto concerne le aree<br />
ricadenti negli Ambiti <strong>di</strong> Trasformazione.<br />
Art. 3 Definizione dei parametri e degli in<strong>di</strong>ci e<strong>di</strong>lizi<br />
L’e<strong>di</strong>ficazione dei suoli è regolata in base all’applicazione delle definizioni e dei parametri <strong>di</strong> seguito<br />
riportati, che sono recepiti nel Piano dei Servizi e nel Documento <strong>di</strong> Piano.<br />
1
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
3.1 St (mq) - Superficie territoriale<br />
Per superficie territoriale si intende la superficie dell'area compresa all'interno del perimetro <strong>di</strong> un<br />
comparto soggetto a piano attuativo, la quale comprende, oltre alla superficie fon<strong>di</strong>aria, la superficie<br />
necessaria alla realizzazione delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria previste all’interno del<br />
comparto ed esclude le strade pubbliche esistenti alla data <strong>di</strong> prima adozione degli atti <strong>di</strong> PGT,<br />
eventualmente ricadenti all’interno <strong>di</strong> detto perimetro.<br />
3.2 Sf (mq) - Superficie fon<strong>di</strong>aria<br />
E’ la parte <strong>di</strong> superficie territoriale <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici, costituita dalla parte residua della superficie<br />
territoriale detratte le aree per l'urbanizzazione primaria e secondaria facenti parte dell'area oggetto<br />
dell'intervento.<br />
3.3 SLP (mq) - Superficie Lorda <strong>di</strong> Pavimento<br />
Per Superficie Lorda <strong>di</strong> Pavimento si intende la somma della superficie <strong>di</strong> tutti i piani dell'e<strong>di</strong>ficio: fuori<br />
terra, sotto suolo, sotto tetto e soppalchi, misurata entro il profilo esterno delle pareti perimetrali.<br />
Fanno parte della SLP. anche le superfici dei locali ricavati entro terra o in seminterrato destinati a<br />
magazzini, uffici, laboratori, sale <strong>di</strong> riunione e comunque agibili con permanenza anche temporanea <strong>di</strong><br />
persone.<br />
Sono computate nella SLP anche le superfici che, qualunque sia la destinazione d'uso loro assegnata in<br />
progetto, siano in possesso dei requisiti definiti dal Regolamento Locale <strong>di</strong> Igiene per l'abitabilità, oppure<br />
siano oggettivamente preor<strong>di</strong>nate all'abitabilità, potendo conseguire i requisiti necessari all’ottenimento <strong>di</strong><br />
questa con interventi realizzabili senza necessità <strong>di</strong> titolo abilitativo (manutenzioni or<strong>di</strong>narie, installazione<br />
<strong>di</strong> impianti e simili).<br />
3.3.1 Sono sempre escluse dal calcolo della SLP:<br />
a) le superfici dei volumi tecnici emergenti oltre la quota dell’ultima soletta;<br />
b) le superfici destinate ad autorimessa e locali <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> altezza interna non superiore a m. 2,40;<br />
c) per i soli fabbricati <strong>di</strong> nuova costruzione i locali <strong>di</strong> servizio interrati per almeno 2/3 dell’altezza e<br />
purché <strong>di</strong> altezza netta interna non superiore a m. 2,40; per gli e<strong>di</strong>fici esistenti alla data <strong>di</strong><br />
approvazione del presente Piano, i locali <strong>di</strong> servizio interrati o seminterrati che non abbiano le<br />
caratteristiche per essere considerati locali abitabili;<br />
d) spazi aperti realizzati in forma <strong>di</strong> porticati, logge, balconi, ballatoi, terrazzi, purché confinati<br />
dall’esterno su non più <strong>di</strong> due lati, cave<strong>di</strong> e androni;<br />
e) le superfici dei locali necessari alla collocazione degli impianti tecnologici: le cabine <strong>di</strong><br />
trasformazione dell’energia elettrica <strong>di</strong> uso pubblico o privato, i vani e gli spazi necessari a<br />
contenere le apparecchiature degli impianti idrici, delle centrali termiche, delle centrali <strong>di</strong><br />
con<strong>di</strong>zionamento dell'aria, delle centraline e dei contatori dell'energia elettrica o del gas, i locali<br />
macchine degli ascensori, i locali per la raccolta delle immon<strong>di</strong>zie, compresi i relativi spazi <strong>di</strong><br />
accesso.<br />
3.3.2 Per gli inse<strong>di</strong>amenti industriali e commerciali, oltre ai casi <strong>di</strong> cui al precedente punto 3.3.1,<br />
a) le superfici degli spazi per gli impianti <strong>di</strong> depurazione;<br />
b) le superfici dei silos e dei serbatoi esterni ed in generale degli impianti tecnologici connessi<br />
all’attività produttiva;<br />
c) le superfici delle scale <strong>di</strong> sicurezza e dei relativi impianti <strong>di</strong> sollevamento realizzati in<br />
ottemperanza a normative statali o regionali o alle <strong>di</strong>sposizioni impartite da organi pubblici <strong>di</strong><br />
vigilanza, aggiunte all'esterno <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici che ne siano sprovvisti, esistenti alla data <strong>di</strong> adozione del<br />
presente Piano, ove fosse <strong>di</strong>mostrata l'impossibilità <strong>di</strong> realizzare dette strutture all'interno della<br />
sagoma del fabbricato;<br />
3.3.3 Sottotetti<br />
La superficie dei sottotetti non è computata ai fini del calcolo della SLP quando i vani sottotetto<br />
presentano un rapporto aeroilluminante inferiore a 1/12, una altezza me<strong>di</strong>a ponderale interna inferiore a<br />
m. 1,80, altezza minima inferiore a m 1,20<br />
2
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
3.3.4 Vani scala e ascensori<br />
Negli e<strong>di</strong>fici pluripiano composti da più appartamenti la verifica della SLP <strong>di</strong> progetto potrà essere<br />
effettuata calcolando la SLP delle unità immobiliari al netto della superficie dei vani scala realizzati a<br />
servizio <strong>di</strong> più unità immobiliari , dei relativi impianti <strong>di</strong> sollevamento e pianerottoli <strong>di</strong> sbarco ai <strong>di</strong>versi<br />
piani. A tal fine la SLP delle unità immobiliari comprenderà anche la superficie dei muri <strong>di</strong> confine con il<br />
vano scala e ascensore.<br />
La modalità <strong>di</strong> calcolo della SLP sopra esposta deve essere utilizzata anche per la verifica della SLP dei<br />
fabbricati esistenti, ove questa risultasse necessaria ai fini dell'attuazione delle in<strong>di</strong>cazioni del Piano delle<br />
Regole.<br />
3.4 Sc (mq) - Superficie coperta<br />
Per superficie coperta si intende la proiezione sul piano orizzontale delle parti e<strong>di</strong>ficate fuori terra,<br />
comprese quelle non considerate agli effetti del calcolo della SLP e compresi i fabbricati accessori<br />
permanenti (depositi, porticati, tettoie, autorimesse).<br />
Le costruzioni sottostanti il piano <strong>di</strong> campagna non rientrano nel calcolo della Sc purché non sporgano dal<br />
piano originario del terreno.<br />
Sono esclusi dal calcolo della Sc:<br />
a) le parti aggettanti aperte, sporgenti dal filo dei fabbricati, come balconi, gronde e simili entro una<br />
sporgenza massima <strong>di</strong> m. 1,50, come in<strong>di</strong>cato nello schema che segue:<br />
quando l’aggetto supera i m 1,50 viene calcolata agli effetti della verifica dell’Rc solamente la<br />
parte eccedente detta misura;<br />
b) le tettoie o pensiline a sbalzo a protezione degli ingressi pedonali, sporgenti dall’e<strong>di</strong>ficio o<br />
realizzate in corrispondenza della recinzione;<br />
c) le tettoie realizzate in connessione con fabbricati industriali, artigianali o commerciali, poste a<br />
protezione degli accessi pedonali e delle aperture per il carico e lo scarico delle merci, sporgenti<br />
per non più <strong>di</strong> m 3,00.<br />
d) le tettoie poste a protezione degli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del carburante per autotrazione.<br />
3.5 SV (mq) - Superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
Per superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> un esercizio commerciale si intende l’area destinata all’attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta,<br />
compresa quella occupata da banchi, scaffalature e simili, con esclusione della superficie destinata a<br />
magazzini, depositi, locali <strong>di</strong> lavorazione, uffici e servizi, aree a <strong>di</strong>sposizione dei consumatori (quali<br />
gallerie, scale mobili, ascensori, nastri trasportatori, aree <strong>di</strong> sosta degli automezzi, anche se coperte ed i<br />
relativi corselli <strong>di</strong> manovra). La superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta degli esercizi che hanno ad oggetto esclusivamente<br />
la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> merci ingombranti, non facilmente amovibili ed a consegna <strong>di</strong>fferita, quali i mobilifici, le<br />
concessionarie d’auto e <strong>di</strong> altri veicoli a motore, le riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> legnami, <strong>di</strong> materiali e<strong>di</strong>li e tipologie<br />
simili, è computata nella misura <strong>di</strong> 1/8 della SLP. In tali esercizi non possono essere introdotte o vendute<br />
merci <strong>di</strong>verse da quelle aventi le caratteristiche sopra tassativamente in<strong>di</strong>cate, salvo che si chiedano e<br />
ottengano le autorizzazioni prescritte dagli artt. 8 e 9 del D.lgs. 114/1998 per l’intera ed effettiva<br />
superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />
3.6 V (mc) - Volume<br />
Il volume delle costruzioni si ricava moltiplicando la SLP per l'altezza. Tale altezza é convenzionalmente<br />
fissata nella misura <strong>di</strong> m. 3,00, a prescindere dalla destinazione d’uso e dall'effettiva minore o maggiore<br />
altezza interna dei locali.<br />
3.7 H (ml) - Altezza dei fabbricati<br />
Definisce l’altezza massima consentita dei fabbricati.<br />
L'altezza massima si misura a partire dalla quota me<strong>di</strong>a del terreno naturale - cioè dell’andamento del<br />
terreno come si presenta prima dell’intervento e<strong>di</strong>lizio - corrispondente al se<strong>di</strong>me del fabbricato,<br />
all’intradosso del solaio <strong>di</strong> copertura dell’ultimo piano abitabile.<br />
3
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
Ove tale solaio fosse inclinato, l’altezza interna netta dei locali sottostanti si assume convenzionalmente<br />
come rapporto tra volume, calcolato senza considerare la presenza <strong>di</strong> eventuali controsoffitti e<br />
comprendendo gli eventuali abbaini, e l’area relativa.<br />
Per i fabbricati esistenti l’altezza si misura dalla quota me<strong>di</strong>a dell’attacco al suolo del fabbricato, con<br />
esclusione dell’eventuale corsello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione delle autorimesse interrate o seminterrate.<br />
Per i fabbricati industriali l’altezza si misura a partire dalla quota inferiore come sopra descritta<br />
all’intradosso della trave <strong>di</strong> appoggio della via <strong>di</strong> corsa del carroponte o, in assenza <strong>di</strong> questa, della trave<br />
<strong>di</strong> copertura.<br />
Per le residenze, ai fini della determinazione dello sviluppo in altezza dei fabbricati, al parametro<br />
dell’altezza massima (H) è associato o sostituito il parametro del numero massimo <strong>di</strong> piani fuori terra.<br />
3.8 Distanze<br />
Le <strong>di</strong>stanze minime da osservare fra i fabbricati, in<strong>di</strong>pendentemente dal fatto che siano abitabili o meno,<br />
ed i confini del lotto asservito, gli altri fabbricati, il ciglio stradale, si determinano misurando la <strong>di</strong>stanza<br />
fra le superfici esterne delle murature perimetrali dell'e<strong>di</strong>ficio, ivi comprese le parti aggettanti chiuse, al<br />
netto dei corpi aggettanti aperti e dei balconi.<br />
Non rientrano nella verifica delle <strong>di</strong>stanze i volumi realizzati sottosuolo e le parti aggettanti aperte dei<br />
fabbricati purché non sporgano dal fabbricato più <strong>di</strong> m 1,50. Quando la sporgenza supera la misura <strong>di</strong> m<br />
1,50, viene considerata agli effetti della verifica delle <strong>di</strong>stanze solamente la parte eccedente detta misura.<br />
Per le tettoie, i porticati ed in generale le parti aperte dei fabbricati le <strong>di</strong>stanze si misurano a partire dal<br />
punto più esterno degli elementi verticali della struttura portante.<br />
3.8.1 Dc (m) - Distanza minima dei fabbricati dal confine<br />
Si determina misurando la <strong>di</strong>stanza fra l’e<strong>di</strong>ficio ed il confine del lotto asservito, nel punto più prossimo<br />
all’e<strong>di</strong>ficio stesso.<br />
È ammessa la costruzione a confine <strong>di</strong> fabbricati accessori <strong>di</strong> altezza non superiore a m 2,50 misurati sul<br />
punto più alto della sagoma esterna del fabbricato. Altezze superiori a m. 2,50 sono consentite solamente<br />
previa convenzione con la proprietà dei lotti confinanti, trascritta nei registri immobiliari, da esibire in<br />
sede <strong>di</strong> procedura abilitativa.<br />
3.8.2 Df (m) - Distanza minima tra i fabbricati<br />
La <strong>di</strong>stanza fra i fabbricati va calcolata sul segmento minimo congiungente i fabbricati stessi, sia che tali<br />
fabbricati insistano sullo stesso lotto sia che insistano su lotti <strong>di</strong>fferenti.<br />
Ferma restando l’osservanza della <strong>di</strong>stanza minima <strong>di</strong> m 10 fra pareti finestrate e pareti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici<br />
antistanti, <strong>di</strong> cui all’art. 103, comma 1bis, della LR 12/<strong>05</strong>, non sono da verificare le <strong>di</strong>stanze minime fra i<br />
fabbricati principali e quelli accessori insistenti sullo stesso lotto pertinenziale.<br />
3.8.3 Ds (m) - Distanza minima dei fabbricati dal ciglio stradale<br />
Si determina misurando la <strong>di</strong>stanza dell'e<strong>di</strong>ficio dal ciglio delle strade, come definito dal D.lgsl. 285/92, e<br />
successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni.<br />
L'allineamento degli e<strong>di</strong>fici sul ciglio stradale é ammesso quando finalizzato a mantenere o consolidare le<br />
cortine stradali esistenti.<br />
3.9 Ut (mq/mq) - In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione territoriale<br />
Definisce la massima Superficie Lorda <strong>di</strong> Pavimento (SLP) e<strong>di</strong>ficabile per ciascuna unità <strong>di</strong> superficie<br />
territoriale, esclusa la superficie relativa alle opere <strong>di</strong> urbanizzazione.<br />
3.10 Uf (mq/mq) - In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria<br />
Definisce la massima Superficie Lorda <strong>di</strong> Pavimento (SLP) e<strong>di</strong>ficabile per ciascuna unità <strong>di</strong> superficie<br />
fon<strong>di</strong>aria.<br />
3.11 Rc (%) - Rapporto <strong>di</strong> copertura<br />
Definisce la quantità massima <strong>di</strong> superficie copribile (Sc) in rapporto alla superficie fon<strong>di</strong>aria del lotto<br />
(Sf), espressa in percentuale.<br />
4
Art. 4 Destinazioni d’uso<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
4.1 Il Piano delle Regole, in ottemperanza alle <strong>di</strong>sposizioni degli artt. 10 e 51 della LR 12/<strong>05</strong>, definisce le<br />
destinazioni d’uso principali, quelle complementari o accessorie e quelle escluse. In generale, ove non<br />
<strong>di</strong>versamente stabilito nelle <strong>di</strong>sposizioni relative alle singole aree, con riferimento alla classificazione <strong>di</strong> cui<br />
al successivo comma 4.4, si devono considerare come destinazioni escluse tutte quelle non definite principali<br />
o complementari.<br />
4.2 Nei documenti per l’ottenimento del titolo abilitativo ovvero per l'approvazione dei piani attuativi, deve<br />
essere <strong>di</strong>mostrato il rispetto delle prescrizioni relative alle destinazioni d'uso. Tale obbligo vige anche per gli<br />
interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti.<br />
Nelle convenzioni, cui fosse eventualmente subor<strong>di</strong>nato il titolo abilitativo, deve essere incluso l’impegno al<br />
rispetto <strong>di</strong> dette destinazioni.<br />
4.3 E’ sempre ammesso il mutamento della destinazione d’uso passando da una destinazione principale ad una<br />
accessoria o compatibile, che comporti, o meno, l’esecuzione <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>lizie.<br />
4.4 Ai fini dell’applicazione della <strong>di</strong>sciplina delle destinazioni d’uso le stesse vengono sud<strong>di</strong>vise nei gruppi<br />
funzionali omogenei (Gf) riportati nel seguente prospetto. Le relative definizioni hanno valore prescrittivo e<br />
sono recepite nel Documento <strong>di</strong> Piano.<br />
Gf 1<br />
Residenza<br />
Gf 2<br />
Settore<br />
secondario<br />
Abitazioni:<br />
Abitazioni e relativi servizi (locali <strong>di</strong> sgombero, autorimesse <strong>di</strong> pertinenza e relativi spazi<br />
<strong>di</strong> manovra, depositi <strong>di</strong> biciclette o carrozzine, cantine) nonché spazi ed attrezzature <strong>di</strong><br />
uso collettivo inseriti negli e<strong>di</strong>fici residenziali.<br />
Sono comprese in questo Gruppo funzionale anche le attività professionali quando sono<br />
esercitate in alloggi o ambienti ad uso promiscuo, residenziale e lavorativo, ed in generale<br />
gli uffici con SLP non superiore a mq 150.<br />
Attività <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> tipo industriale o artigianale.<br />
Attività manifatturiere del settore secondario o a queste assimilabili. Rientrano in questa<br />
destinazione funzionale anche le residenze e gli uffici pertinenziali come <strong>di</strong> seguito<br />
specificato:<br />
- Per le sottoclassi 2.1, 2.2 e 2.3, una SLP massima <strong>di</strong> mq 150 per ogni attività<br />
produttiva con destinazione residenziale, purché <strong>di</strong> superficie inferiore al 25% della<br />
superficie dell’unità produttiva stessa.<br />
- Una SLP massima con destinazione a uffici, spazi espositivi per le merci <strong>di</strong> <strong>di</strong>retta<br />
produzione dell’unità locale o con essa affini pari al 30% della SLP oggetto<br />
dell’istanza <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire.<br />
Dette superfici sono considerate a tutti gli effetti come parte integrante delle superfici<br />
destinate a produzione, e saranno gravate da vincolo pertinenziale esattamente identificato<br />
con apposito atto da trascrivere nei pubblici registri a cura e spese <strong>di</strong> chi presenta l’istanza<br />
per l’ottenimento del titolo abilitativo.<br />
Sono comprese nel Gruppo funzionale Gf2 le seguenti attività:<br />
Gf 2.1 Attività industriali e artigianali:<br />
attività <strong>di</strong> produzione e trasformazione <strong>di</strong> beni, <strong>di</strong> carattere industriale e artigianale, svolte<br />
in fabbricati con tipologia e destinazione propria. Rientrano inoltre in questa categoria i<br />
laboratori <strong>di</strong> ricerca nonché gli spazi espositivi e <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dei beni prodotti dall’unità<br />
locale, in quanto compresi negli immobili che la costituiscono.<br />
5
Gf 3<br />
Settore<br />
terziario<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
Gf 2.2 Attività <strong>di</strong> magazzinaggio e autotrasporto:<br />
attività non <strong>di</strong>rettamente connesse alla produzione delle merci, con esclusione <strong>di</strong> tutte le<br />
attività che comportino ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta al pubblico delle merci immagazzinate.<br />
Gf 2.3 Attività logistica:<br />
attività specificamente destinata a movimentazione, immagazzinamento, deposito,<br />
conservazione, confezionamento e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> prodotti finiti destinati alla lavorazione<br />
e <strong>di</strong> merci destinate alla <strong>di</strong>stribuzione, ivi comprese le lavorazioni finali della logistica<br />
integrata, quali l’assemblaggio <strong>di</strong> parti finite, il confezionamento e l’imballaggio.<br />
Gf 2.4 Attività artigianale <strong>di</strong> servizio<br />
Sono comprese in questa categoria le attività artigianali <strong>di</strong> servizio alla casa ed alla<br />
persona ed in generale le attività artigianali che non richiedono fabbricati con tipologia<br />
propria o interamente de<strong>di</strong>cati all’attività stessa.<br />
Gf.2.5 Attività <strong>di</strong> commercio all’ingrosso<br />
come tali definite all’art. 4, comma 1, lett. a), del D.lgs. 114/98.<br />
Gf 2.6 Impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del carburante per autotrazione ed attività <strong>di</strong> servizio e<br />
ven<strong>di</strong>ta a questi connesse, secondo quanto stabilito dalla legislazione nazionale e<br />
regionale in materia.<br />
Attività terziarie <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> servizi, escluse le attività commerciali elencate nel<br />
successivo Gruppo funzionale Gf 5.<br />
Sono comprese nel Gruppo funzionale Gf3 le seguenti attività:<br />
Gf 3.1 Gli uffici aventi SLP ≤ mq 150: sono considerati come presenze connaturate a tutte le<br />
zone del contesto urbano, e pertanto non sono assoggettati ad alcuna <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />
esclusione, eccezion fatta per le aree agricole.<br />
Gf 3.2 Me<strong>di</strong>e attività: unità immobiliari aventi SLP >150 e ≤500 mq<br />
Gf 3.3 Gran<strong>di</strong> attività: unità immobiliari aventi SLP >500 mq<br />
Gf 3.4 Attività ricettive:<br />
alberghi, residence e strutture ad essi assimilabili ove la permanenza degli utenti abbia<br />
carattere temporaneo e comporti la prestazione <strong>di</strong> servizi.<br />
Sono comprese in tale Gruppo funzionale le attività che hanno carattere <strong>di</strong><br />
complementarietà con la funzione ricettiva, come la ristorazione e la convegnistica.<br />
6
Gf 4<br />
Pubblici<br />
esercizi<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
Pubblici esercizi, locali <strong>di</strong> intrattenimento e svago, attrezzature per il tempo libero<br />
Sono comprese nel Gruppo funzionale Gf4 le seguenti attività:<br />
Gf 5<br />
Commercio<br />
Gf 4.1 Bar, ristoranti e locali <strong>di</strong> intrattenimento e svago.<br />
Gf 4.2 Attrezzature private <strong>di</strong> carattere lu<strong>di</strong>co e sportivo, <strong>di</strong> qualunque genere e <strong>di</strong>sciplina, con o<br />
senza accesso <strong>di</strong> spettatori, anche convenzionate per l’uso pubblico.<br />
Commercio al dettaglio.<br />
Le attività <strong>di</strong> commercio al dettaglio devono essere esercitate con specifico riferimento ad<br />
uno o entrambi i seguenti settori merceologici:<br />
- alimentare;<br />
- non alimentare.<br />
Rientra in questa destinazione funzionale anche la residenza pertinenziale per la sola<br />
sottoclasse 5.3, per una SLP massima <strong>di</strong> mq 150 con destinazione residenziale.<br />
Sono comprese nel Gruppo funzionale Gf5 le seguenti attività:<br />
Gf 6<br />
Agricoltura<br />
Gf 5.1 Esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinato (VIC), aventi superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta inferiore o uguale a<br />
mq 150.<br />
Gf 5.2 Me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prossimità (MS1), aventi superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore a<br />
mq 150 ed inferiore o uguale a mq 600.<br />
Gf 5.3 Me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> rilevanza locale me<strong>di</strong>e (MS2), aventi superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
superiore a mq 600 ed inferiore o uguale a mq 1.500.<br />
Per l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> categoria MS2 il rilascio del permesso<br />
<strong>di</strong> costruire è sempre subor<strong>di</strong>nato all’approvazione <strong>di</strong> un piano attuativo.<br />
Gf 5.4 Gran<strong>di</strong> Strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta (GS) aventi superfici <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiori a mq 1.500.<br />
Attività del settore primario (agricoltura):<br />
attività <strong>di</strong> coltivazione dei fon<strong>di</strong> agricoli, <strong>di</strong> allevamento del bestiame, <strong>di</strong> lavorazione e<br />
conservazione dei prodotti agricoli.<br />
Sono comprese in tale Gruppo funzionale anche le attività <strong>di</strong> agriturismo e <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dei<br />
prodotti agricoli coerenti con le <strong>di</strong>sposizioni delle leggi nazionali e regionali.<br />
E’ ammessa la costruzione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici residenziali in applicazione del Titolo III (artt.<br />
59 e segg.) della Legge regionale n. 12/20<strong>05</strong><br />
7
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
4.5 Mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> destinazione d’uso<br />
I mutamenti <strong>di</strong> destinazione d’uso negli e<strong>di</strong>fici esistenti che rispettano le con<strong>di</strong>zioni necessarie <strong>di</strong><br />
ammissibilità, sono coerenti con le norme <strong>di</strong> zona e non comportano la realizzazione <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>lizie, purché<br />
conformi alla <strong>di</strong>sciplina igienico sanitaria, sono soggetti esclusivamente a preventiva comunicazione al<br />
<strong>Comune</strong>.<br />
Il Piano dei Servizi definisce in quali casi le mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> destinazione d’uso ammissibili in base alle norme<br />
<strong>di</strong> zona, richiedano la verifica della dotazione <strong>di</strong> aree per attrezzature pubbliche e <strong>di</strong> interesse pubblico o<br />
generale.<br />
Art. 5 Aree <strong>di</strong> pertinenza<br />
5.1 Si considerano aree <strong>di</strong> pertinenza quelle sulla cui superficie sono stati calcolati gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fabbricabilità<br />
territoriale o fon<strong>di</strong>aria. Un'area <strong>di</strong> pertinenza deve essere considerata satura quando risultano realizzati e<strong>di</strong>fici<br />
per una superficie lorda <strong>di</strong> pavimento (SLP) pari a quella massima consentita dal piano.<br />
5.2 Le aree <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici esistenti alla data <strong>di</strong> adozione del presente Piano delle Regole, o realizzati<br />
in attuazione dello stesso, non potranno essere ulteriormente conteggiate, anche in caso <strong>di</strong> frazionamento, se<br />
non per saturare l'e<strong>di</strong>ficabilità massima ammessa.<br />
5.3 Il vincolo <strong>di</strong> pertinenza dura con il durare degli e<strong>di</strong>fici: tra gli elaborati richiesti per l’ottenimento del titolo<br />
abilitativo, deve figurare l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree <strong>di</strong> pertinenza, asseverata da professionista abilitato e<br />
sottoscritta dalla proprietà. Ove il vincolo <strong>di</strong> pertinenza tra area ed e<strong>di</strong>ficio non fosse riscontrabile da<br />
documenti aventi valore formale, si considera <strong>di</strong> pertinenza l'area <strong>di</strong> se<strong>di</strong>me degli e<strong>di</strong>fici e quella ricadente<br />
all’interno del medesimo mappale come catastalmente identificato alla data <strong>di</strong> prima adozione del presente<br />
Piano delle Regole.<br />
5.4 Il rilascio degli atti abilitativi per tutte le nuove costruzioni è subor<strong>di</strong>nato alla verifica della trascrizione nei<br />
registri immobiliari dell’atto col quale si costituisce il vincolo <strong>di</strong> asservimento della relativa area <strong>di</strong><br />
pertinenza. L’atto dovrà essere allegato in bozza alla Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività o alla richiesta <strong>di</strong> Permesso<br />
<strong>di</strong> Costruire, la sua formalizzazione ed il deposito dovranno avvenire prima della fine dei lavori.<br />
Art. 6 Parcheggi <strong>di</strong> pertinenza<br />
6.1 In<strong>di</strong>pendentemente dalla dotazione <strong>di</strong> spazi pubblici <strong>di</strong> parcheggio, negli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> nuova<br />
e<strong>di</strong>ficazione e negli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione comportanti la demolizione del fabbricato e la sua<br />
ricostruzione, si devono prevedere spazi per parcheggi privati <strong>di</strong> pertinenza nella misura minima <strong>di</strong> mq 1 per<br />
ogni mc 10 <strong>di</strong> costruzione, in ottemperanza alle <strong>di</strong>sposizioni della legge 122/89, salvo quanto più oltre<br />
specificato.<br />
Per la verifica della dotazione <strong>di</strong> spazi per parcheggi <strong>di</strong> pertienza, il volume <strong>di</strong> riferimento, per qualsiasi<br />
destinazione d’uso, si ottiene moltiplicando la SLP per l’altezza virtuale <strong>di</strong> m. 3, come stabilito al precedente<br />
art. 3.6.<br />
Le superfici per parcheggi <strong>di</strong> pertinenza possono essere ricavate sia entro che fuori terra, anche in strutture<br />
multipiano, e comprendono anche gli spazi <strong>di</strong> accesso, manovra, carico e scarico delle merci.<br />
6.2 Purché il vincolo <strong>di</strong> pertinenza sia trascritto nei registri immobiliari, come <strong>di</strong>sposto all’art. 66 della LR 12/<strong>05</strong>,<br />
le superfici per parcheggi <strong>di</strong> pertinenza possono essere realizzate:<br />
* all’esterno del lotto asservito;<br />
* nel sottosuolo <strong>di</strong> spazi pubblici destinati a servizi o <strong>di</strong> strade e piazze, purché non ne limitino l'uso<br />
pubblico, previa stipula <strong>di</strong> apposita convenzione onerosa, come <strong>di</strong>sposto all’art. 68 della LR 12/<strong>05</strong>.<br />
6.3 Ferme restando le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui ai precedenti comma, per le destinazioni d’uso <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate si<br />
applicano le seguenti, più specifiche, prescrizioni, comprensive degli spazi per parcheggi richiesti al 1°<br />
comma del presente articolo:<br />
a) per la residenza, la realizzazione <strong>di</strong> almeno un posto auto coperto ed uno scoperto pavimentato per<br />
ciascun alloggio, in<strong>di</strong>pendentemente dalla <strong>di</strong>mensione del medesimo, intendendosi per “posto<br />
macchina” una superficie <strong>di</strong> almeno mq 18, de<strong>di</strong>cata allo stazionamento del veicolo, al netto delle<br />
pareti <strong>di</strong>visorie e perimetrali ed esclusi gli spazi <strong>di</strong> manovra;<br />
8
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
per gli e<strong>di</strong>fici esistenti alla data <strong>di</strong> prima adozione del presente Piano delle Regole la realizzazione dei<br />
posti auto coperti per gli immobili che ne sono privi è ammessa anche quando comporti il<br />
superamento <strong>di</strong> non più <strong>di</strong> un ulteriore 10% del parametro Rc assegnato alla zona, fino alla misura<br />
massima <strong>di</strong> mq 18 per ciascun alloggio ;<br />
b) per la destinazione ad attività commerciali (Gf 4 e Gf 5) o ad uffici (Gf 3), anche realizzata tramite<br />
ampliamenti o mo<strong>di</strong>fiche d'uso <strong>di</strong> fabbricati esistenti, la destinazione a parcheggio <strong>di</strong> una superficie<br />
non inferiore al 40% della SLP, compresi gli spazi <strong>di</strong> manovra;<br />
c) nel caso <strong>di</strong> nuove costruzioni o <strong>di</strong> ampliamenti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici industriali o artigianali, la destinazione a<br />
parcheggio <strong>di</strong> non meno del 35% della SLP, compresi gli spazi <strong>di</strong> manovra.<br />
6.4 Nel caso <strong>di</strong> ampliamenti o <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche d’uso <strong>di</strong> fabbricati o <strong>di</strong> attività esistenti, le prescrizioni relative ai<br />
parcheggi pertinenziali vanno obbligatoriamente verificate, con riferimento all’estensione complessiva della<br />
SLP risultante a seguito dell’intervento <strong>di</strong> ampliamento.<br />
Non sono a tal fine considerati ampliamenti o interventi <strong>di</strong> nuova costruzione gli interventi <strong>di</strong> recupero dei<br />
sottotetti esistenti accessibili unicamente dall’alloggio sottostante.<br />
Qualora sia <strong>di</strong>mostrata l’impossibilità ad assolvere l’obbligo sopra enunciato, gli interventi saranno assentiti<br />
previo versamento al <strong>Comune</strong> della somma pari al costo base <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> spazi per parcheggio, in<br />
analogia a quanto <strong>di</strong>sposto all’art. 64, comma 3, della LR 12/<strong>05</strong> per il recupero ai fini abitativi dei sottotetti<br />
esistenti.<br />
Art. 7 Definizione degli interventi e<strong>di</strong>lizi<br />
Gli interventi e<strong>di</strong>lizi sono classificati e <strong>di</strong>sciplinati dalla legislazione statale e regionale e dai regolamenti<br />
comunali vigenti.<br />
Ai fini del conseguimento degli obiettivi particolari <strong>di</strong> tutela e riqualificazione degli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> interesse<br />
storico architettonico, le definizioni degli interventi e<strong>di</strong>lizi contenute nella legislazione nazionale e regionale<br />
e nei relativi decreti o circolari applicative vengono specificate come segue.<br />
7.1 Ristrutturazione conservativa<br />
Sono gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia rivolti alla riabilitazione dell'e<strong>di</strong>ficio esistente. Ricadono in<br />
questa categoria gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione che non mo<strong>di</strong>ficano l'impianto tipologico e conservano<br />
l'involucro esterno del fabbricato.<br />
Gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione conservativa possono comportare incrementi della SLP purché questi<br />
vengano realizzati senza mo<strong>di</strong>ficare l'involucro esterno del fabbricato.<br />
7.2 Ristrutturazione sostitutiva<br />
Sono gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia volti al rinnovo dell'e<strong>di</strong>ficio, fino alla sua parziale o totale<br />
demolizione e ricostruzione, come <strong>di</strong>sposto all’art. 27, comma 1, lettera “d” della LR 12/<strong>05</strong>.<br />
7.3 Nuova e<strong>di</strong>ficazione a integrazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti<br />
Gli interventi che comportano la realizzazione <strong>di</strong> nuova SLP o <strong>di</strong> nuovo volume attraverso l'aggiunta <strong>di</strong> corpi<br />
esterni o l’approfon<strong>di</strong>mento dei corpi <strong>di</strong> fabbrica esistenti, sono da considerare a tutti gli effetti, per le sole<br />
parti aggiunte, come interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione.<br />
Art. 8 <strong>Attuazione</strong> del Piano delle Regole<br />
8.1 Il Piano delle Regole si attua tramite:<br />
* Titolo abilitativo semplice: permesso <strong>di</strong> costruire e denuncia <strong>di</strong> inizio attività, secondo quanto stabilito<br />
dalla legislazione nazionale e regionale;<br />
* Permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato, nei casi previsti dalle presenti norme;<br />
* Piani attuativi.<br />
8.2 <strong>Attuazione</strong> tramite permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato<br />
Il Piano delle Regole determina i casi nei quali gli interventi sono assoggettati al rilascio <strong>di</strong> un permesso <strong>di</strong><br />
costruire convenzionato, secondo a quanto <strong>di</strong>sposto dalla LR 12/<strong>05</strong>, art. 10, comma 2.<br />
Il Permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato è richiesto in tutti i casi nei quali la procedura e<strong>di</strong>lizia è<br />
accompagnata dalla cessione gratuita al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> aree per servizi e spazi pubblici. Non è consentito il<br />
ricorso al permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato nelle are assoggettate a piano attuativo.<br />
9
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
È sempre assoggettata a permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato la realizzazione delle me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> 1° livello (MS1) anche quando questa avvenga tramite il recupero <strong>di</strong> fabbricati destinati in precedenza ad<br />
altro uso. La realizzazione delle me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 2° livello (MS2) è invece assoggettata alla<br />
preventiva approvazione <strong>di</strong> un piano attuativo come <strong>di</strong>sposto al successivo art. 25.2.<br />
Il Permesso <strong>di</strong> Costruire convenzionato contiene:<br />
* la <strong>di</strong>mostrazione della coerenza dell’intervento progettato col contesto urbano e ambientale.<br />
* l’impegno, tramite convenzione, alla cessione gratuita al <strong>Comune</strong> delle aree per servizi e spazi<br />
pubblici nella misura stabilita dal Piano dei Servizi.<br />
La convenzione annessa al permesso <strong>di</strong> costruire è sottoposta alla ratifica del consiglio Comunale.<br />
8.3 <strong>Attuazione</strong> tramite piani attuativi<br />
8.3.1 Negli elaborati del Piano delle Regole sono in<strong>di</strong>viduati i comparti che, per la presenza <strong>di</strong> specifiche esigenze<br />
urbanizzative, sono assoggettati alla formazione obbligatoria <strong>di</strong> un piano attuativo.<br />
Sono inoltre soggetti a pianificazione attuativa gli interventi sugli immobili dei nuclei storici nei casi<br />
specificati al successivo art. 14.<br />
8.3.2 La misura della SLP realizzabile all’interno <strong>di</strong> ciascun comparto assoggettato a piano attuativo si calcola<br />
applicando i parametri e gli in<strong>di</strong>ci dettati per ciascuna delle zone nelle quali ricadono.<br />
È sempre assoggettata a pianificazione attuativa la realizzazione delle me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 2° livello<br />
(MS2) anche quando questa avvenga tramite il recupero <strong>di</strong> fabbricati destinati in precedenza ad altro uso.<br />
Il <strong>Comune</strong> si riserva la facoltà <strong>di</strong> promuovere piani attuativi anche per ambiti territoriali per i quali la<br />
formazione <strong>di</strong> detto piano non risulta prescritta dal Piano delle Regole.<br />
La documentazione da produrre a corredo dei piani attuativi è elencata in appen<strong>di</strong>ce alle presenti <strong>Norme</strong><br />
(Appen<strong>di</strong>ce 1).<br />
8.4 Cessione <strong>di</strong> aree per opere <strong>di</strong> urbanizzazione<br />
L’esecuzione dei piani attuativi e dei permessi <strong>di</strong> costruire convenzionati comporta la cessione gratuita delle<br />
aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria nella misura minima in<strong>di</strong>cata dal Piano dei Servizi,<br />
fatta salva la possibilità della loro monetizzazione.<br />
8.5 Maggiorazione del contributo <strong>di</strong> costruzione<br />
Ai fini dell’applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni contenute nell’art. 43, comma 2bis, della LR 12/<strong>05</strong>, si allega alle<br />
presenti norme (Appen<strong>di</strong>ce 5) l’in<strong>di</strong>viduazione delle superfici agricole nello stato <strong>di</strong> fatto operata dalla<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />
8.6 Regolamenti comunali<br />
Gli interventi e<strong>di</strong>lizi dovranno avvenire nel rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni dettate dai regolamenti comunali<br />
vigenti ed in particolare delle <strong>di</strong>sposizioni del Regolamento e<strong>di</strong>lizio e del Regolamento Locale <strong>di</strong> Igiene.<br />
Art. 9 Tutela dell’ambiente e risparmio energetico<br />
9.1 Nei processi <strong>di</strong> attuazione del Piano delle Regole trovano applicazione le vigenti <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge in<br />
materia <strong>di</strong> ecologia e <strong>di</strong> valutazione dell’impatto ambientale.<br />
9.2 Per gli interventi da effettuarsi su aree in precedenza utilizzate per attività produttive o <strong>di</strong> deposito con<br />
presenza <strong>di</strong> sostanze pericolose, il proponente gli interventi <strong>di</strong> trasformazione dovrà produrre, a corredo della<br />
documentazione per la richiesta del titolo abilitativo, una indagine preliminare sulla qualità del suolo e del<br />
sottosuolo per accertare la compatibilità della qualità dei suoli con la destinazione dell’area, con riferimento<br />
ai limiti <strong>di</strong>sposti dalla legislazione nazionale e regionale in materia, con particolare riferimento alle<br />
<strong>di</strong>sposizioni contenute nel DLgs 152/06. Il piano <strong>di</strong> indagine preliminare dovrà essere sottoposto al parere<br />
dell’A<strong>RP</strong>A.<br />
9.3 Il Piano delle Regole demanda al Regolamento E<strong>di</strong>lizio comunale il compito <strong>di</strong> orientare gli interventi<br />
soggetti a procedura abilitativa al rispetto dell’ambiente ed al risparmio del consumo <strong>di</strong> energia e delle risorse<br />
naturali , sulla base dei seguenti orientamenti generali:<br />
* il contenimento dei consumi idrici, adottando provve<strong>di</strong>menti volti all’impiego <strong>di</strong> acqua non<br />
potabile per tutti gli usi che lo consentono;<br />
10
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 1° GENERALITA’<br />
* la protezione dal rumore, sulla base della zonizzazione acustica;<br />
* il contenimento dei consumi energetici, promuovendo in ogni caso prestazioni energetiche dei<br />
fabbricati migliori <strong>di</strong> quelle minime richieste dalla normativa nazionale e regionale in materia.<br />
Art. 10 <strong>Attuazione</strong> tramite Programmi Integrati <strong>di</strong> Intervento<br />
Come previsto dal Documento <strong>di</strong> Piano, nel tessuto urbano consolidato possono essere promossi Programmi<br />
Integrati <strong>di</strong> Intervento finalizzati al recupero <strong>di</strong> impianti produttivi <strong>di</strong>smessi o in sostituzione <strong>di</strong> piani attuativi<br />
or<strong>di</strong>nari, nelle aree a questi assoggettate.<br />
Le con<strong>di</strong>zioni per il possibile incremento della capacità e<strong>di</strong>ficatoria delle aree, rispetto a quella determinata<br />
dall’applicazione degli in<strong>di</strong>ci dettati dal presente Piano delle Regole, sono riportate nei “Criteri <strong>di</strong><br />
formazione e negoziazione delle proposte <strong>di</strong> PII” prodotti in Appen<strong>di</strong>ce alle presenti <strong>Norme</strong> (Appen<strong>di</strong>ce<br />
2), ove è anche elencata la documentazione da produrre a corredo dei PII stessi.<br />
11
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
Titolo II – Disciplina delle aree<br />
Art. 11 Sud<strong>di</strong>visione del tessuto urbano consolidato in ambiti omogenei<br />
11.1 Il Piano delle Regole in<strong>di</strong>vidua, all’interno del tessuto urbano consolidato, i seguenti ambiti:<br />
Area A - Nucleo <strong>di</strong> antica formazione<br />
Aree B1 - Tessuto residenziale conchiuso<br />
Aree B2 - Tessuto a villini e palazzine<br />
Aree B3 - Area a ville e verde privato<br />
Aree C - Aree <strong>di</strong> completamento del tessuto consolidato<br />
Aree D1 - Inse<strong>di</strong>amenti esistenti per la produzione manifatturiera industriale e artigianale<br />
Aree D2 - Inse<strong>di</strong>amenti esistenti per la produzione terziaria <strong>di</strong> servizi<br />
11.2 Per ognuna delle zone sopra elencate le presenti norme definiscono destinazioni d’uso, in<strong>di</strong>ci e parametri<br />
regolatori dell’e<strong>di</strong>ficabilità.<br />
Art. 12 Criteri <strong>di</strong> determinazione della capacità e<strong>di</strong>ficatoria delle zone del tessuto consolidato<br />
12.1 Salvaguar<strong>di</strong>a delle SLP esistenti<br />
Il Piano delle Regole consente il mantenimento della SLP esistente in tutti i casi <strong>di</strong> sostituzione degli e<strong>di</strong>fici<br />
esistenti tramite interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione, comunque classificabili, ad eccezione degli e<strong>di</strong>fici<br />
ricadenti in aree ine<strong>di</strong>ficabili per effetto <strong>di</strong> vincoli apposti in applicazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge nazionale o<br />
regionale.<br />
Tali interventi non possono comunque determinare il superamento dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> piano <strong>di</strong> oltre il 50%.<br />
Per gli interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione con la stessa sagoma dell’e<strong>di</strong>ficio preesistente, é ammesso,<br />
oltre al mantenimento delle SLP, anche la conferma dei rapporti <strong>di</strong> copertura esistenti prima della<br />
demolizione, anche quando non conformi agli in<strong>di</strong>ci ed ai parametri dettati per ciascuna zona.<br />
In ogni caso dovrà essere asseverata la volumetria esistente prima degli interventi <strong>di</strong> demolizione e dovranno<br />
essere salvaguardati i valori ambientali esistenti.<br />
12.2 Ampliamenti e sopralzi<br />
Gli ampliamenti degli e<strong>di</strong>fici esistenti sono consentiti fino al raggiungimento della capacità e<strong>di</strong>ficatoria<br />
ammessa in base all'applicazione degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria, fatto salvo il rispetto degli altri in<strong>di</strong>ci<br />
e parametri <strong>di</strong> zona.<br />
Sono consentiti i sopralzi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti costituiti da un unico piano fuori terra, anche quando questi si<br />
trovino a <strong>di</strong>stanza “Dc” inferiore a quelle dettata dalle norme <strong>di</strong> zona, purché siano verificati gli altri in<strong>di</strong>ci e<br />
parametri e sia stipulata apposita convenzione fra i confinanti, trascritta nei registri immobiliari.<br />
Art. 13 Aree residenziali consolidate: norme generali<br />
13.1 Definizione<br />
Sono le aree A, B e C del tessuto consolidato, occupate da inse<strong>di</strong>amenti prevalentemente od esclusivamente<br />
residenziali, identificate nelle tavole del Piano delle Regole.<br />
13.2 Obiettivi<br />
Le finalità perseguite dal Piano per queste aree sono:<br />
* la salvaguar<strong>di</strong>a e la valorizzazione delle particolari qualità ambientali;<br />
* l'adeguamento degli spazi pubblici, secondo quanto in<strong>di</strong>cato nel Piano dei Servizi;<br />
* il mantenimento della quantità complessiva <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> verde privato;<br />
* il completamento del tessuto e<strong>di</strong>lizio con interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione o con rie<strong>di</strong>ficazioni coerenti<br />
coi caratteri morfologici ed architettonici della città e delle sue parti.<br />
Gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione nell'ambito delle zone già e<strong>di</strong>ficate devono tendere a salvaguardare le<br />
altezze massime prevalenti e gli allineamenti esistenti sugli spazi pubblici:<br />
13.3 Destinazioni d'uso<br />
La destinazione d'uso principale delle aree A, B e C è la residenza (Gruppo funzionale Gf 1).<br />
Sono compatibili, in quanto integrative e complementari <strong>di</strong> tale uso:<br />
12
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
* le funzioni attinenti la produzione <strong>di</strong> beni materiali e <strong>di</strong> servizi (Gruppo funzionale Gf 2.4), purché le<br />
attività svolte o previste non siano tali da costituire fonte <strong>di</strong> inquinamento atmosferico, del suolo o<br />
sonoro, il loro inse<strong>di</strong>amento sia compatibile con le con<strong>di</strong>zioni generali della viabilità e del traffico<br />
della zona;<br />
* le attività del settore terziario (Gruppo funzionale Gf 3);<br />
* le attività <strong>di</strong> pubblico esercizio (Gruppo funzionale Gf 4).<br />
Sono espressamente escluse:<br />
* le funzioni attinenti la produzione <strong>di</strong> beni (Gruppo funzionale Gf 2) ad eccezione dell’artigianato <strong>di</strong><br />
servizio (Gf 2.4).<br />
I fabbricati con tipologia industriale presenti all’intero delle aree residenziali potranno essere utilizzati per la<br />
prosecuzione dell’attività produttiva in atto ovvero per l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove attività produttive ancorché<br />
ricadenti nel gruppo funzionale Gf 2.<br />
Le attività <strong>di</strong> commercio al dettaglio sono ammesse alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’art. 25 e seguenti.<br />
13.4 Accessibilità dei lotti residenziali<br />
In tutti gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione dovrà essere <strong>di</strong>mostrata l’adeguata accessibilità al lotto <strong>di</strong><br />
intervento garantita da viabilità pubblica esistente o da <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> accesso attraverso le proprietà confinanti.<br />
L’assenza <strong>di</strong> adeguate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accessibilità è con<strong>di</strong>zione ostativa al perfezionamento della procedura<br />
abilitativa, salvo il caso <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato nel quale sia contemplata la realizzazione <strong>di</strong><br />
una viabilità <strong>di</strong> accesso al lotto da cedere al <strong>Comune</strong> o da assoggettare ad uso pubblico.<br />
13.5 Salvaguar<strong>di</strong>a del verde privato<br />
Ogni richiesta <strong>di</strong> autorizzazione o permesso <strong>di</strong> costruire che comporti trasformazione <strong>di</strong> aree ine<strong>di</strong>ficate deve<br />
essere corredata dal rilievo delle eventuali alberature esistenti nonché dal progetto dettagliato della nuova<br />
sistemazione, con l'in<strong>di</strong>cazione delle specie arboree sostitutive o <strong>di</strong> nuovo impianto, delle zone a giar<strong>di</strong>no o a<br />
orto, delle opere accessorie <strong>di</strong> pavimentazione, recinzione, arredo fisso.<br />
Ogni albero <strong>di</strong> alto fusto abbattuto deve essere sostituito, a meno che le caratteristiche del progetto o<br />
considerazioni tecniche agronomiche non comprovino esplicitamente la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti soluzioni.<br />
13.6 Con<strong>di</strong>zioni particolari per la mo<strong>di</strong>fica delle destinazioni d’uso<br />
Nell'ambito delle zone A e B, stante la carenza della dotazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici, la mo<strong>di</strong>fica, anche in<br />
assenza <strong>di</strong> opere, da altra destinazione d’uso alle destinazioni dei gruppi funzionali Gf 3, Gf 4 e Gf 5, è<br />
consentita subor<strong>di</strong>natamente alla verifica della dotazione <strong>di</strong> parcheggi privati pertinenziali secondo le<br />
<strong>di</strong>sposizioni contenute all’art. 6 delle presenti <strong>Norme</strong>.<br />
E’ inoltre fatto salvo l’obbligo <strong>di</strong> verifica della dotazione <strong>di</strong> aree pubbliche <strong>di</strong> cui al precedente art. 4.5,<br />
secondo capoverso.<br />
13.7 Sopralzi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti<br />
I sopralzi potranno essere realizzati sull’allineamento dei fabbricati esistenti anche quando questo presenti<br />
una <strong>di</strong>stanza dal confine inferiore a quella stabilita per ciascuna area dalle presenti norme, purché vengono<br />
rispettati gli altri in<strong>di</strong>ci e parametri <strong>di</strong> zona e la documentazione presentata per l’ottenimento del titolo<br />
abilitativo sia accompagnata da convenzione stipulata con la proprietà dei lotti confinanti, trascritta nei<br />
registri immobiliari.<br />
13.8 Costruzioni in aderenza<br />
In<strong>di</strong>pendentemente dalle <strong>di</strong>stanze minime da rispettare fra i fabbricati (Df) e dai confini (Dc) stabilite dalle<br />
presenti norme per ciascuna area, è ammessa la costruzione in aderenza nel rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong><br />
legge, quando regolata da apposita convenzione fra i confinanti o quando effettuata congiuntamente dai<br />
confinanti in forza <strong>di</strong> un unico titolo abilitativo.<br />
13
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
Art. 14 Area A – Nucleo <strong>di</strong> antica formazione<br />
14.1 Definizione<br />
È l’ambito del nucleo storico <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong>, come in<strong>di</strong>viduato nelle tavole <strong>di</strong> piano, che presenta un<br />
rilevante valore storico ambientale.<br />
Quest’area è in<strong>di</strong>viduata come Zona <strong>di</strong> Recupero ai sensi dell'art. 27 della legge 457/78.<br />
14.2 Obiettivi del Piano delle Regole<br />
Le finalità perseguite dal piano sono:<br />
- la conservazione delle emergenze <strong>di</strong> valore storico architettonico;<br />
- la salvaguar<strong>di</strong>a delle caratteristiche morfologiche e tipologiche del nucleo storico;<br />
- il mantenimento e la riqualificazione delle aree ine<strong>di</strong>ficate;<br />
- il recupero a fini abitativi del patrimonio e<strong>di</strong>lizio inutilizzato o sottoutilizzato.<br />
14.3 Destinazioni d'uso<br />
La destinazione principale degli e<strong>di</strong>fici é la residenza (Gf 1).<br />
Sono escluse le seguenti destinazioni d’uso:<br />
* le attività produttive (Gf 2.1, Gf 2.2, Gf 2.3);<br />
* le attività commerciali <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a superficie (Gf 5.2, Gf 5.3), il commercio all’ingrosso (Gf 2.5) e gli<br />
impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del carburante (Gf 2.6).<br />
Sono ammesse tutte le altre destinazioni, semprecchè l’inserimento <strong>di</strong> nuove destinazioni d’uso non risulti<br />
incoerente coi caratteri tipologici ed architettonici del fabbricato.<br />
In ogni caso il limite all'introduzione <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong>verse dalla residenza é determinato dagli obiettivi <strong>di</strong><br />
conservazione degli e<strong>di</strong>fici e dalla verifica della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> aree per parcheggio, in ottemperanza a<br />
quanto <strong>di</strong>sposto al precedente art. 6 delle presenti norme.<br />
14.4 Capacità E<strong>di</strong>ficatoria<br />
L’e<strong>di</strong>ficabilità ammessa è pari all’esistente, ivi compresi i rustici <strong>di</strong> impianto storico <strong>di</strong> cui alla voce “D” del<br />
prospetto riportato al successivo comma 14.5.<br />
Per i singoli lotti ine<strong>di</strong>ficati o parzialmente e<strong>di</strong>ficati che non costituiscano esito <strong>di</strong> frazionamenti registrati<br />
successivamente alla data <strong>di</strong> adozione del presente Piano delle Regole, nei casi in cui la SLP esistente<br />
determini un Uf < 0,5 mq/mq, è consentita la nuova e<strong>di</strong>ficazione, previo permesso <strong>di</strong> costruire<br />
convenzionato, fino al raggiungimento <strong>di</strong> detto in<strong>di</strong>ce, nel rispetto delle prescrizioni <strong>di</strong> carattere morfologico.<br />
14.5 Categorie <strong>di</strong> intervento<br />
Ferma restando la possibilità <strong>di</strong> realizzare interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria per tutti gli e<strong>di</strong>fici<br />
in<strong>di</strong>viduati ai sensi del presente articolo, la facoltà <strong>di</strong> realizzare più consistenti interventi e<strong>di</strong>lizi é in<strong>di</strong>cata<br />
per ciascun e<strong>di</strong>ficio nell’elaborato <strong>RP</strong>.02.<br />
La tabella che segue riporta per ciascuna categoria i vincoli da osservare negli interventi e<strong>di</strong>lizi ed il tipo <strong>di</strong><br />
intervento ammesso:<br />
categoria vincoli tipo <strong>di</strong> intervento<br />
A E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> particolare Conservazione Restauro<br />
pregio storico<br />
architettonico<br />
integrale<br />
B E<strong>di</strong>fici residenziali <strong>di</strong> Conservazione Ristrutturazione conservativa<br />
impianto storico dell'involucro esterno<br />
C E<strong>di</strong>fici incoerenti con Allineamenti, ove Ristrutturazione sostitutiva o<br />
la morfologia del in<strong>di</strong>cato nelle tavole demolizione e ricostruzione<br />
centro<br />
<strong>di</strong> Piano<br />
D E<strong>di</strong>fici rustici <strong>di</strong> Conservazione della Ristrutturazione sostitutiva con<br />
impianto storico sagoma dell'e<strong>di</strong>ficio recupero a residenza o per le altre<br />
funzioni compatibili e con<br />
conservazione allineamenti.<br />
E Fabbricati accessori Mantenimento della Ristrutturazione sostitutiva o<br />
destinazione d'uso e<br />
della superficie<br />
e<strong>di</strong>ficata.<br />
demolizione e ricostruzione.<br />
Gli e<strong>di</strong>fici dei servizi pubblici ricadenti all’interno del perimetro del nucleo storico non sono soggetti alla<br />
<strong>di</strong>sciplina del presente articolo.<br />
14
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
Gli altri manufatti e<strong>di</strong>lizi non classificati nel precedente prospetto, quali le tettoie e gli altri e<strong>di</strong>fici precari,<br />
possono essere oggetto unicamente <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria.<br />
14.6 Modalità <strong>di</strong> intervento<br />
Gli interventi descritti al paragrafo precedente si attuano <strong>di</strong> norma tramite titolo abilitativo semplice, salva la<br />
facoltà dei privati <strong>di</strong> proporre l'adozione <strong>di</strong> Piani <strong>di</strong> Recupero.<br />
I Piani <strong>di</strong> Recupero dovranno essere estesi almeno ad un singolo e<strong>di</strong>ficio, come tale in<strong>di</strong>viduato per tipologia<br />
ed architettura, e potranno prevedere una <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>versa da quella assegnata agli immobili in<br />
base alle in<strong>di</strong>viduazioni contenute nelle tavole <strong>di</strong> piano (<strong>RP</strong>02) e descritte nel prospetto contenuto nel<br />
precedente comma 14.5.<br />
14.7 Prescrizioni morfologiche<br />
Le prescrizioni morfologiche sono finalizzate ad orientare gli interventi e<strong>di</strong>lizi e possono essere adottate per<br />
la redazione dei Piani <strong>di</strong> Recupero nel contesto dei quali potranno anche essere proposte soluzioni<br />
architettoniche alterative.<br />
14.7.1 Cortine e<strong>di</strong>lizie e muri <strong>di</strong> recinzione<br />
Nella Tav. <strong>RP</strong>.03 sono in<strong>di</strong>viduati i fronti e<strong>di</strong>lizi ed i muri <strong>di</strong> recinzione che per la loro collocazione,<br />
giacitura, architettura costituiscono elementi fondamentali della definizione dello spazio pubblico e<br />
dell'identità del luogo.<br />
Gli allineamenti dei fronti e dei muri in<strong>di</strong>viduati dovranno essere conservati o riprodotti in modo che la<br />
cortina stradale rimanga identificata da una muratura piena.<br />
14.7.2 Corti unitarie<br />
Nella Tav. <strong>RP</strong>.03. sono in<strong>di</strong>viduate le corti unitarie la cui superficie dovrà essere mantenuta libera da<br />
e<strong>di</strong>ficazioni, corpi accessori o recinzioni.<br />
Gli interventi <strong>di</strong> trasformazione dovranno tendere a conservare o ripristinare l'unitarietà della corte evitando<br />
che ne venga mo<strong>di</strong>ficata la geometria generale e che venga compromessa la coerenza fra l'architettura dei<br />
fronti interni e l’impianto ed in generale i caratteri ambientali della corte. In particolare dovrà essere evitata<br />
la realizzazione <strong>di</strong> nuovi corpi e<strong>di</strong>lizi, anche accessori, al centro delle corti.<br />
14.7.3 Giar<strong>di</strong>ni e spazi aperti <strong>di</strong> pregio<br />
Nella Tav. <strong>RP</strong>.03 sono in<strong>di</strong>viduati i giar<strong>di</strong>ni privati e gli spazi ine<strong>di</strong>ficati che costituiscono una componente<br />
importante dell’ambiente del centro.<br />
Tali aree sono da conservare nello stato attuale e non possono essere conteggiate ai fini dell’applicazione<br />
delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al precedete comma 14.4.<br />
14.7.4 Elementi <strong>di</strong> architettura<br />
La definizione analitica dei caratteri e degli elementi dell’architettura degli e<strong>di</strong>fici del nucleo storico e la<br />
determinazione della documentazione <strong>di</strong> maggior dettaglio da produrre in sede <strong>di</strong> richiesta del titolo<br />
abilitativo è demandata al Regolamento E<strong>di</strong>lizio comunale sulla base delle “Modalità <strong>di</strong> approccio” prodotte<br />
in appen<strong>di</strong>ce alle presenti <strong>Norme</strong> (Appen<strong>di</strong>ce 3). Le in<strong>di</strong>cazioni contenute nell’Appen<strong>di</strong>ce 3 hanno valore<br />
orientativo e potranno essere integrate in base alle in<strong>di</strong>cazioni dalla Commissione comunale per il paesaggio.<br />
14.8 Parcheggi privati<br />
In considerazione delle prioritarie esigenze <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri del nucleo storico, la realizzazione<br />
dei parcheggi <strong>di</strong> pertinenza é ammessa dove non provochi la demolizione dei portoni esistenti, la<br />
deformazione degli androni <strong>di</strong> ingresso alle corti, la realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture incoerenti con la<br />
tipologia dell'e<strong>di</strong>ficio e l'architettura della facciata o comunque la manomissione dell'integrità culturale e<br />
fisica del corpo e<strong>di</strong>lizio.<br />
I nuovi posti auto coperti sono consentiti nella misura massima <strong>di</strong> mq 18 per ciascun alloggio che ne risulta<br />
privo, solamente quando realizzabili coerentemente con quanto in<strong>di</strong>cato nell’Appen<strong>di</strong>ce 3, art. 5.4, e sono in<br />
tal caso assentiti con titolo abilitativo semplice.<br />
15
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
Art. 15 Aree B1 - Tessuto residenziale conchiuso<br />
15.1 Definizione<br />
La aree B1 a comprendono le parti del tessuto residenziale consolidato o concluso, caratterizzato dalla<br />
presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti tipologie e<strong>di</strong>lizie.<br />
Le aree B1 sono ripartite in due sottozone identificate in base ai <strong>di</strong>versi caratteri del tessuto e<strong>di</strong>lizio:<br />
B1a Aree semicentrali<br />
B1b Aree <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione recente a <strong>di</strong>segno unitario<br />
A ciascuna sottozona è attribuita una <strong>di</strong>versa capacità e<strong>di</strong>ficatoria.<br />
15.2 In<strong>di</strong>ci e parametri<br />
Alle aree B1a è assegnato un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> base pari a<br />
Uf = 0,45 mq/mq<br />
Alle aree B1b è assegnato un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> base pari a<br />
Uf = esistente<br />
L'e<strong>di</strong>ficazione dei lotti liberi e l'ampliamento degli e<strong>di</strong>fici esistenti dovrà inoltre avvenire nel rispetto dei<br />
seguenti ulteriori in<strong>di</strong>ci e parametri:<br />
Rc = 35%<br />
H = m 10,50<br />
Dc = H/2 - minimo m 5<br />
Df = H - minimo m 10<br />
Ds = m 5<br />
Art. 16 Aree B2 – Tessuto a villini e palazzine<br />
16.1 Definizione<br />
Le aree B2 comprendono le parti del territorio e<strong>di</strong>ficate a villini e palazzine.<br />
Le aree B2 sono ripartite in due sottozone identificate in base ai <strong>di</strong>versi caratteri del tessuto e<strong>di</strong>lizio<br />
B2a Aree caratterizzate da un tessuto prevalentemente compatto.<br />
B2b Aree caratterizzate da un tessuto prevalentemente rado<br />
A ciascuna sottozona è attribuita una <strong>di</strong>versa capacità e<strong>di</strong>ficatoria e sono da applicare <strong>di</strong>fferenti parametri in<br />
ragione delle <strong>di</strong>fferenti caratteristiche del tessuto che si intendono confermare..<br />
16.2 Area B2a - In<strong>di</strong>ci e parametri<br />
L'e<strong>di</strong>ficazione dei lotti liberi e l'ampliamento degli e<strong>di</strong>fici esistenti dovrà avvenire nel rispetto dei seguenti<br />
in<strong>di</strong>ci e parametri:<br />
Uf = 0,35 mq/mq<br />
Rc = 40%<br />
H = m 7,50<br />
Dc = m 5<br />
Df = m 10<br />
Ds = m 5<br />
16.3 Area B2b - In<strong>di</strong>ci e parametri<br />
L'e<strong>di</strong>ficazione dei lotti liberi e l'ampliamento degli e<strong>di</strong>fici esistenti dovrà avvenire nel rispetto dei seguenti<br />
in<strong>di</strong>ci e parametri:<br />
Uf = 0,25 mq/mq<br />
Rc = 30%<br />
H = m 7,50<br />
Dc = m 5<br />
Df = m 10<br />
Ds = m 5<br />
16
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
Art. 17 Aree B3 – Aree a ville e verde privato<br />
17.1 Definizione<br />
Le aree B3 comprendono le parti del territorio sistemate a giar<strong>di</strong>no annesso a ville isolate.<br />
17.2 In<strong>di</strong>ci e parametri<br />
L'e<strong>di</strong>ficazione dei lotti liberi e l'ampliamento degli e<strong>di</strong>fici esistenti dovrà avvenire nel rispetto dei seguenti<br />
in<strong>di</strong>ci e parametri:<br />
Uf = 0,07 mq/mq<br />
Rc = 15%<br />
H = m 7,50<br />
Dc = m 5<br />
Df = m 10<br />
Ds = m 5<br />
Art. 18 Aree C - Aree <strong>di</strong> completamento del tessuto consolidato<br />
18.1 Definizione<br />
Le aree C comprendono superfici prevalentemente libere da costruzioni intercluse nell’e<strong>di</strong>ficato, la cui<br />
e<strong>di</strong>ficazione richiede una particolare attenzione in ragione della loro estensione, della collocazione nel<br />
paesaggio urbano o della vicinanza delle attività produttive.<br />
18.2 In<strong>di</strong>ci e parametri<br />
L'e<strong>di</strong>ficazione dovrà avvenire nel rispetto dei seguenti in<strong>di</strong>ci e parametri:<br />
Ut = 0,25 mq/mq<br />
Rc = 35%<br />
H = m 7,50<br />
Dc = m 5<br />
Df = m 10<br />
Ds = m 5<br />
18.3 Modalità <strong>di</strong> intervento<br />
L’attuazione degli interventi è subor<strong>di</strong>nata a pianificazione attuativa oppure al rilascio <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong><br />
costruire convenzionato secondo le seguenti modalità:<br />
a) per i lotti dotati <strong>di</strong> accessibilità dalla viabilità pubblica e delle altre urbanizzazioni primarie e pertanto<br />
<strong>di</strong> agevole attuazione, gli interventi saranno assentiti con permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato<br />
rilasciato anche per parti dell’area perimetrata.<br />
b) per i lotti la cui accessibilità è con<strong>di</strong>zionata alla realizzazione <strong>di</strong> nuove strade pubbliche o che<br />
necessitano <strong>di</strong> altri interventi <strong>di</strong> completamento delle reti infrastrutturali, gli interventi saranno<br />
assentiti previa approvazione <strong>di</strong> un piano attuativo esteso all’intera area perimetrata oppure ad una<br />
parte <strong>di</strong> questa <strong>di</strong> superficie accorpata non inferiore a mq 3.000.<br />
18.4 Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ammissibilità<br />
Il piano attuativo o i permessi <strong>di</strong> costruire convenzionati dovranno in ogni caso rispondere alle seguenti<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ammissibilità:<br />
* le aree oggetto <strong>di</strong> ciascun piano attuativo o permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato dovranno essere<br />
dotate <strong>di</strong> idonea accessibilità ed essere raggiunte da tutti i necessari servizi <strong>di</strong> rete o dovrà esserne<br />
prevista la realizzazione nel contesto dell’intervento;<br />
* l’attuazione degli interventi e<strong>di</strong>lizi non dovrà compromettere l’e<strong>di</strong>ficabilità delle restanti parti del<br />
comparto perimetrato nelle tavole <strong>di</strong> piano;<br />
* le aree cedute al <strong>Comune</strong> per servizi e spazi pubblici e le opere pubbliche realizzate nel contesto<br />
dell’attuazione <strong>di</strong> ciascun intervento dovranno risultare pienamente fruibili anche in pendenza<br />
dell’attuazione delle previsioni e<strong>di</strong>ficatorie sulle restanti parti del comparto perimetrato nelle tavole <strong>di</strong><br />
piano.<br />
Nelle schede allegate alle presenti <strong>Norme</strong> sono in<strong>di</strong>cate le aree che dovranno essere cedute gratuitamente al<br />
<strong>Comune</strong> nel contesto del piano attuativo o del permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato per la realizzazione delle<br />
urbanizzazioni primarie e secondarie (Appen<strong>di</strong>ce 4).<br />
17
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
Art. 19 Aree D - Aree del tessuto consolidato produttivo – <strong>Norme</strong> generali<br />
19.1 Definizione<br />
Sono le aree del tessuto produttivo consolidato nel quale sono previsti interventi con finalità <strong>di</strong><br />
completamento, sostituzione o ampliamento dell'esistente.<br />
19.2 Disposizioni particolari per l’applicazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci e parametri<br />
Il rapporto massimo <strong>di</strong> copertura potrà essere superato, una tantum, esclusivamente al fine <strong>di</strong> dotare dei<br />
parcheggi privati, nelle quantità prescritte dalle presenti norme, gli e<strong>di</strong>fici esistenti che ne risultino sprovvisti.<br />
Per gli interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione é consentito il mantenimento, oltre che delle destinazioni<br />
d’uso e delle SLP esistenti, anche del rapporto <strong>di</strong> copertura esistente, purché sia garantito il rispetto degli altri<br />
in<strong>di</strong>ci e parametri.<br />
Altezze maggiori <strong>di</strong> quelle in<strong>di</strong>cate per ciascuna area negli articoli che seguono, sono consentite sulla base <strong>di</strong><br />
documentate necessità funzionali o per la presenza <strong>di</strong> particolari impianti tecnologici, solamente nei lotti non<br />
a<strong>di</strong>acenti aree residenziali.<br />
19.3 Modalità <strong>di</strong> intervento<br />
E’ fatto obbligo <strong>di</strong> piano attuativo o permesso <strong>di</strong> costruire convenzionato per gli interventi <strong>di</strong> nuova<br />
costruzione su lotti liberi, anche risultanti da interventi <strong>di</strong> demolizione, o <strong>di</strong> “ristrutturazione urbanistica”,<br />
come definita all’art. 27, comma 1, paragrafo “f” della LR 12/<strong>05</strong>, in caso <strong>di</strong> Sf maggiore o uguale a mq<br />
5.000.<br />
Ai piani attuativi è da applicare un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione territoriale (Ut) pari all’in<strong>di</strong>ce fon<strong>di</strong>ario assegnato a<br />
ciascuna area. I piani attuativi dovranno prevedere una dotazione <strong>di</strong> parcheggi privati nella misura prevista<br />
dalle presenti norme e soluzioni architettoniche e paesaggistiche unitarie, in particolare per le recinzioni, cui i<br />
singoli permessi <strong>di</strong> costruire dovranno uniformarsi.<br />
19.4 Destinazioni d’uso<br />
Fatte salve le norme specifiche per le singole aree, è esclusa dalle aree produttive la destinazione residenziale<br />
(Gf 1), con l’eccezione della residenza <strong>di</strong> servizio entro i limiti <strong>di</strong> cui all’art. 4, la cui realizzazione deve<br />
avvenire contestualmente o successivamente a quella delle superfici destinate all’attività produttiva.<br />
Sono altresì escluse le attività che comportino qualsiasi tipo <strong>di</strong> inquinamento sia attraverso scarichi liqui<strong>di</strong> e<br />
gassosi, sia attraverso rumori molesti incompatibili con i limiti normativi vigenti, e i depositi anche<br />
provvisori <strong>di</strong> rifiuti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, fatti salvi i depositi relativi ai soli rifiuti prodotti dalle lavorazioni delle<br />
attività produttive inse<strong>di</strong>ate.<br />
Le attività <strong>di</strong> commercio al dettaglio sono ammesse alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’art. 25 e seguenti..<br />
Ogni progetto <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento produttivo o <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> attività esistenti o <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica delle<br />
destinazioni d'uso originariamente autorizzate deve essere accompagnato da una chiara identificazione delle<br />
SLP destinate rispettivamente:<br />
* a produzione vera e propria <strong>di</strong> beni materiali, ivi comprese le superfici per l'attività <strong>di</strong> ricerca applicata<br />
e laboratorio costituente parte integrante del processo <strong>di</strong> produzione in loco;<br />
* a uffici o altre attività terziarie.<br />
19.5 Limitazioni per l’attività terziaria <strong>di</strong> pertinenza dell’attività industriale-artigianale<br />
Nelle aree D la destinazione <strong>di</strong> parte della SLP a uffici tecnici, amministrativi e commerciali, magazzini,<br />
depositi, spazi espositivi per le merci <strong>di</strong> <strong>di</strong>retta produzione dell'impianto o con essa affini, è compatibile entro<br />
il limite massimo del 30% della SLP complessivamente ammessa, come in<strong>di</strong>cato all’art. 4.4 nella definizione<br />
della destinazione d’uso del settore secondario (Gf 2).<br />
Nel caso in cui la parte destinata alle funzioni terziarie compatibili sia superiore al limite del 30% della SLP<br />
complessiva, ovvero non sia pertinenza <strong>di</strong> un'attività produttiva industriale o artigianale, detta parte sarà<br />
considerata a tutti gli effetti come SLP a destinazione terziaria. In tal caso dovranno essere rispettate le<br />
seguenti prescrizioni:<br />
1) per interventi <strong>di</strong> cambiamento della destinazione d'uso da altra attività a quella terziaria il rilascio del<br />
titolo abilitativo è subor<strong>di</strong>nato alla verifica della dotazione <strong>di</strong> parcheggi privati pertinenziali, nella<br />
quantità minima prevista dalle presenti norme;<br />
2) è obbligatoria la dotazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici nella misura del 50% della SLP, ovvero la<br />
monetizzazione della stessa superficie finalizzata alla miglioramento della dotazione complessiva <strong>di</strong><br />
aree per il parcheggio pubblico.<br />
18
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
19.6 Mitigazioni<br />
Nelle nuove realizzazioni dovranno essere previste adeguate schermature con alberi o arbusti nelle parti dei<br />
lotti prospicienti le aree pubbliche e la viabilità principale, i lotti residenziali, la campagna. Tali schermature<br />
dovranno essere previste anche negli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia sostitutiva, quando lo consentano le<br />
<strong>di</strong>mensioni e la geometria dei lotti.<br />
Negli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione in aree confinanti con gli inse<strong>di</strong>amenti residenziali deve essere<br />
garantita una adeguata fascia <strong>di</strong> interposizione fra questi ed i fabbricati produttivi adottando i provve<strong>di</strong>menti<br />
necessari a proteggere le residenze dalle eventuali emissioni <strong>di</strong> fumi, rumori e polveri (dossi, pareti ver<strong>di</strong>,<br />
vegetazione, ecc.).<br />
Art. 20 Aree D1 – Inse<strong>di</strong>amenti esistenti per la produzione manifatturiera industriale e artigianale<br />
20.1 Definizione<br />
Sono le aree occupate dagli inse<strong>di</strong>amenti produttivi manifatturieri.<br />
Le aree D sono ripartite in due sottozone identificate in base ai <strong>di</strong>versi caratteri del tessuto e<strong>di</strong>lizio:<br />
D1a Comparti produttivi omogenei<br />
D1b Inse<strong>di</strong>amenti produttivi isolati o in trasformazione<br />
20.2 Destinazioni d'uso (D1a - D1b)<br />
A specificazione delle norme generali delle aree del tessuto consolidato produttivo, la destinazione d'uso<br />
principale dell’area D1 è l’attività del settore secondario (Gf 2). Sono inoltre consentite le attività terziarie<br />
(Gf 3) e quelle <strong>di</strong> pubblico esercizio (Gf 4).<br />
La destinazione esclusa è la residenza (Gf 1) salvo quanto <strong>di</strong>sposto all’art. 4 per il gruppo funzionale Gf 2.<br />
Le attività <strong>di</strong> commercio al dettaglio sono ammesse alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’art. 25 e seguenti.<br />
20.3 In<strong>di</strong>ci e parametri (D1a - D1b)<br />
Gli interventi, assentibili con titolo abilitativo semplice, devono rispettare i seguenti in<strong>di</strong>ci e parametri:<br />
Uf = 0,8 mq/mq<br />
Rc = 60%<br />
H = m 10,00<br />
Dc = m 5<br />
Df = m 10<br />
Ds = m 10, salvo il mantenimento degli allineamenti stradali.<br />
20.4 Aree D1b - Inse<strong>di</strong>amenti produttivi isolati o in trasformazione<br />
Per gli inse<strong>di</strong>amenti esistenti e attivi per i quali l'in<strong>di</strong>ce Uf o il rapporto Rc consentono ampliamenti inferiori<br />
al 10% della SLP esistente, ovvero non li consentono affatto, in deroga a tali in<strong>di</strong>ce e rapporto sono<br />
ammissibili “una tantum” incrementi massimi della SLP e della Sc esistenti nella misura massima del 10%.<br />
Art. 21 Aree D2 - Inse<strong>di</strong>amenti esistenti per la produzione terziaria <strong>di</strong> servizi<br />
21.1 Definizione<br />
Sono le aree caratterizzate dalla presenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici destinati alle attività terziarie, a produzione industriale o<br />
artigianale, al commercio.<br />
21.2 Destinazioni d'uso<br />
La destinazione d'uso principale delle aree D2 è l’attività del settore terziario (Gf 3), la destinazione<br />
compatibile è l’attività del settore secondario (Gf 2).<br />
Sono inoltre consentite le attività <strong>di</strong> pubblico esercizio e i locali <strong>di</strong> intrattenimento e spettacolo (Gf 4).<br />
La destinazione esclusa è la residenza (Gf 1).<br />
Le attività <strong>di</strong> commercio al dettaglio sono ammesse alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’art. 25 e seguenti.<br />
21.3 In<strong>di</strong>ci e parametri<br />
19
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
L'e<strong>di</strong>ficazione è regolata dai seguenti in<strong>di</strong>ci e parametri:<br />
Uf = 1,0 mq/mq<br />
Rc = 50%<br />
H = m 12,00<br />
Dc = H/2, con un minimo <strong>di</strong> m 5<br />
Df = m 10<br />
Ds = m 10, salvo il mantenimento degli allineamenti stradali.<br />
Art. 22 Aree E1 – Aree agricole e boschive<br />
22.1 Definizione<br />
La aree agricole e boschive sono aree <strong>di</strong> valore strategico per la loro funzione produttiva e quale fattore <strong>di</strong><br />
separazione dell’abitato da altre aree e<strong>di</strong>ficate.<br />
22.2 Destinazioni d'uso<br />
La destinazione principale <strong>di</strong> queste aree è l’attività agricola (Gf 6) eventualmente accompagnata da attività<br />
<strong>di</strong> trasformazione dei prodotti agricoli e da attività agrituristiche, secondo le <strong>di</strong>sposizioni della legislazione<br />
nazionale e regionale in materia..<br />
Sono escluse tutte le altre destinazioni d’uso.<br />
22.3 Disposizioni per l’e<strong>di</strong>ficazione funzionale all’attività agricola<br />
Le e<strong>di</strong>ficazioni sono ammesse alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui alla Parte II, titolo III della LR 12/<strong>05</strong>.<br />
In generale le nuove e<strong>di</strong>ficazioni dovranno essere realizzate in continuità con e<strong>di</strong>fici esistenti o in a<strong>di</strong>acenza a<br />
questi evitando <strong>di</strong> collocare i nuovi fabbricati in posizione isolata nella campagna.<br />
In particolare i nuovi fabbricati dovranno rispettare i seguenti parametri:<br />
Dc = m 5<br />
Df = m 10<br />
Ds = m 5<br />
22.4 Disposizioni per l’intervento sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente<br />
Per gli e<strong>di</strong>fici ricadenti in queste aree al momento dell'adozione del presente Piano delle Regole, aventi<br />
destinazione <strong>di</strong>versa dall’agricoltura, sono consentiti gli interventi volti alla conservazione ed<br />
all'adeguamento dell'esistente, compresi gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione. Detti fabbricati potranno inoltre<br />
essere oggetto <strong>di</strong> ampliamenti nella misura massima del 20% della SLP esistente, fino ad un massimo <strong>di</strong> 70<br />
mq, effettuabili una sola volta, da realizzare in continuità coi fabbricati esistenti. L’ampliamento non è<br />
consentito per i fabbricati che hanno già usufruito <strong>di</strong> altri ampliamenti “una tantum” in applicazione della<br />
<strong>di</strong>sciplina del PRG o del PTC del Parco del Ticino.<br />
22.5 Salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente rurale e del paesaggio<br />
Nelle aree agricole valgono le seguenti <strong>di</strong>sposizioni particolari <strong>di</strong> tutela ambientale:<br />
* le recinzioni potranno essere realizzate solamente a protezione delle residenze e delle strutture<br />
aziendali principali e saranno realizzate in maniera coerente coi caratteri del paesaggio agricolo;<br />
* non é consentita l'installazione <strong>di</strong> insegne o pannelli pubblicitari.<br />
22.6 Aree E1a - Aree boschive <strong>di</strong> equilibrio ambientale paesaggistico<br />
Il Piano delle Regole in<strong>di</strong>vidua, fra le aree E1, l’area boschiva <strong>di</strong> equilibrio ambientale paesaggistico,<br />
denominata E1a, a tutela del varco fra l’e<strong>di</strong>ficato <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> e le e<strong>di</strong>ficazioni sparse in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Besnate.<br />
A tale area il Piano dei Servizi riconosce un interesse pubblico che la equipara alle aree per servizi e spazi<br />
pubblici.<br />
Art. 23 Aree E2 – Boschi e coltivi <strong>di</strong> collina<br />
23.1 Definizione<br />
La aree agricole e boschive <strong>di</strong> collina corrispondono alle parti del territorio caratterizzate dalle maggiori<br />
pendenze o ondulazioni, coperte da boschi o coltivate.<br />
23.2 Destinazioni d'uso<br />
La destinazione <strong>di</strong> queste aree è l’attività agricola e forestale (Gf 6) eventualmente accompagnata da attività<br />
agrituristiche, secondo le <strong>di</strong>sposizioni della legislazione nazionale e regionale in materia.<br />
Sono escluse tutte le altre destinazioni d’uso.<br />
20
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 2°DISCIPLINA DELLE AREE<br />
23.3 Disposizioni per l’e<strong>di</strong>ficazione funzionale all’attività agricola<br />
In questa zona sono consentite e<strong>di</strong>ficazioni funzionali alla conduzione delle attività agricole o forestali con<br />
esclusione delle residenze, comprese quelle dei conduttori agricoli, le quali potranno essere realizzate<br />
esclusivamente alle seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />
* trasferendo la capacità e<strong>di</strong>ficatoria nelle superfici aziendali eventualmente ricadenti nelle “Aree E1”;<br />
* tramite l’ampliamento delle e<strong>di</strong>ficazioni esistenti o l’aggiunta a queste <strong>di</strong> nuovi volumi.<br />
23.4 Disposizioni per l’intervento sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente<br />
Per gli e<strong>di</strong>fici ricadenti in queste aree al momento dell'adozione del presente Piano delle Regole, aventi<br />
destinazione <strong>di</strong>versa dall’agricoltura, sono consentiti gli interventi volti alla conservazione ed<br />
all'adeguamento dell'esistente, compresi gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione, senza alcun aumento delle SLP<br />
esistenti.<br />
23.5 Salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente rurale e del paesaggio<br />
In tutte le aree agricole e boschive <strong>di</strong> collina valgono le seguenti <strong>di</strong>sposizioni particolari <strong>di</strong> tutela ambientale:<br />
* deve essere salvaguardato l’andamento attuale dei terreni;<br />
* le recinzioni potranno essere realizzate solamente a protezione delle residenze e delle strutture<br />
aziendali principali e saranno realizzate in maniera coerente coi caratteri del paesaggio agricolo;<br />
* non é consentita l'installazione <strong>di</strong> insegne o pannelli pubblicitari.<br />
Art. 24 Aree E3 - Aree agrourbane a orti e giar<strong>di</strong>ni<br />
24.1 Definizione<br />
Comprendono il territorio riservato allo svolgimento dell'attività agricola inframmezzato alle e<strong>di</strong>ficazioni<br />
residenziali e produttive.<br />
24.2 Destinazioni d'uso<br />
Le destinazioni ammesse in queste aree sono:<br />
* l’attività agricola (Gf 6) eventualmente accompagnata da attività <strong>di</strong> trasformazione dei prodotti<br />
agricoli e da attività agrituristiche, secondo le <strong>di</strong>sposizioni della legislazione nazionale e regionale in<br />
materia;<br />
* singole attrezzature sportive private <strong>di</strong> pertinenza delle residenze esistenti in altra parte dell’area <strong>di</strong><br />
proprietà, quali piscine e campi da tennis.<br />
Sono escluse tutte le altre destinazioni d’uso.<br />
24.3 Disposizioni per l’e<strong>di</strong>ficazione funzionale all’attività agricola<br />
Le e<strong>di</strong>ficazioni sono ammesse alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui alla Parte II, titolo III della LR 12/<strong>05</strong>.<br />
24.4 Disposizioni per l’intervento sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente<br />
24.4.1 Per le aree coltivate e per le aree incolte o non soggette a particolari utilizzazioni si applicano le prescrizioni<br />
dettate dall’art. 59, della LR 12/<strong>05</strong>.<br />
24.4.2 Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti, qualunque sia la loro destinazione d’uso, sono consentiti gli interventi volti alla<br />
conservazione ed all'adeguamento dell'esistente, compresi gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione. Detti fabbricati<br />
potranno inoltre essere oggetto <strong>di</strong> ampliamenti nella misura massima del 20% della SLP esistente, effettuabili<br />
una sola volta, da realizzare in continuità coi fabbricati esistenti.<br />
21
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 3° ATTIVITA’ COMMERCIALI<br />
Art. 25 Inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività commerciali<br />
Titolo III – Attività Commerciali<br />
25.1 L’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, <strong>di</strong> primo e <strong>di</strong> secondo livello è consentito esclusivamente<br />
negli ambiti in<strong>di</strong>viduati nelle presenti norme. In assenza della specifica in<strong>di</strong>viduazione è consentito<br />
solamente l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong> vicinato (VIC), sia alimentari che non alimentari.<br />
Seguendo la gerarchia delle tipologie delle attività commerciali, ove è consentito dalle presenti norme<br />
l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>mensione è sempre consentito anche l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensione inferiore.<br />
L’in<strong>di</strong>cazione delle tipologie commerciali inse<strong>di</strong>abili nelle aree del tessuto consolidato è contenuta nelle<br />
<strong>di</strong>sposizioni dettate dalle presenti norme per ciascuna area e riepilogata nella tabella che segue:<br />
Area Descrizione Attività ammessa<br />
A Nucleo <strong>di</strong> antica formazione VIC – MS1 non alimentari<br />
B1 Tessuto residenziale conchiuso VIC – MS1 non alimentari<br />
B2 Tessuto a villini e palazzine VIC – MS1<br />
B3 Area a ville e verde privato VIC<br />
C Aree <strong>di</strong> completamento del tessuto consolidato VIC – MS1<br />
D1 Inse<strong>di</strong>amenti per la produzione industriale e artigianale VIC - MS1 non alimentari<br />
D2 Inse<strong>di</strong>amenti per la produzione terziaria <strong>di</strong> servizi VIC e MS2<br />
25.2 Modalità <strong>di</strong> intervento<br />
La realizzazione <strong>di</strong> nuove me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> secondo livello (MS2) è sempre soggetta alla<br />
preventiva approvazione <strong>di</strong> un piano attuativo, finalizzato a <strong>di</strong>mostrare il corretto inserimento urbanistico<br />
della nuova struttura e l’adeguata dotazione <strong>di</strong> servizi e infrastrutture pubbliche.<br />
La realizzazione <strong>di</strong> nuove me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> primo livello (MS1) è soggetta a rilascio <strong>di</strong> permesso<br />
<strong>di</strong> costruire convenzionato, come <strong>di</strong>sposto al precedente art. 8.2.<br />
25.3 Me<strong>di</strong>e strutture esistenti<br />
E’ facoltà delle me<strong>di</strong>e strutture esistenti alla data <strong>di</strong> adozione del presente Piano, <strong>di</strong> ampliarsi in loco o <strong>di</strong><br />
trasferirsi negli ambiti <strong>di</strong> trasformazione, compatibilmente con le in<strong>di</strong>cazioni contenute nel Documento <strong>di</strong><br />
Piano, entro il limite <strong>di</strong>mensionale massimo del Gruppo funzionale <strong>di</strong> appartenenza.<br />
Art. 26 Impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del carburante<br />
26.1 Gli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del carburante per autotrazione (Gf 2.6) sono ammessi nelle aree D e nelle fasce<br />
<strong>di</strong> rispetto stradale.<br />
La realizzazione degli e<strong>di</strong>fici per le attività delle stazioni <strong>di</strong> servizio e le altre attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta a questi<br />
eventualmente connesse dovrà avvenire nel rispetto dei seguenti in<strong>di</strong>ci e parametri.<br />
Uf = 0,3 mq/mq con un limite massimo <strong>di</strong> 200 mq <strong>di</strong> SLP<br />
Rc = 10% escluse le pensiline a protezione degli erogatori<br />
H = m 8,00<br />
Art. 27 Dotazione <strong>di</strong> servizi ed attrezzature pubbliche e <strong>di</strong> uso pubblico<br />
La dotazione <strong>di</strong> aree per servizi e attrezzature <strong>di</strong> uso pubblico in connessione con la realizzazione delle nuove<br />
attività commerciali è <strong>di</strong>sposta dal Piano dei Servizi nella misura del 100% della SLP per le strutture <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>a superficie (MS1, MS2), <strong>di</strong> cui almeno il 50% a parcheggio pubblico.<br />
Il Piano dei Servizi <strong>di</strong>sciplina altresì le modalità <strong>di</strong> reperimento <strong>di</strong> dette aree, la facoltà <strong>di</strong> monetizzazione<br />
delle stesse ed il <strong>di</strong>mensionamento delle aree per servizi in risposta all’eventuale maggior fabbisogno<br />
generato dai mutamenti <strong>di</strong> destinazione d’uso <strong>di</strong> immobili esistenti finalizzati all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove<br />
me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />
22
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 3° ATTIVITA’ COMMERCIALI<br />
Art. 28 Disposizioni sulla compatibilità viabilistica ed ambientale<br />
28.1 Compatibilità viabilistica<br />
In caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici destinati ad ospitare strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta con SV superiore a mq 150, è<br />
necessario garantire che i nuovi inse<strong>di</strong>amenti commerciali abbiano accesso e uscita dalla viabilità or<strong>di</strong>naria,<br />
senza che l’accumulo <strong>di</strong> traffico <strong>di</strong>retto o proveniente dal parcheggio <strong>di</strong> pertinenza dell’attività crei intralcio<br />
alla circolazione. A tal fine dovranno essere previste apposite opere <strong>di</strong> raccordo alla viabilità or<strong>di</strong>naria,<br />
insistenti sulle aree ricomprese nel lotto <strong>di</strong> intervento. In particolare per l’inse<strong>di</strong>amento delle me<strong>di</strong>e strutture<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> secondo livello (MS2), la realizzazione <strong>di</strong> efficaci soluzioni <strong>di</strong> accesso e uscita per i clienti ed i<br />
fornitori, in modo da non compromettere la flui<strong>di</strong>tà del traffico sulla viabilità esistente, costituisce con<strong>di</strong>zione<br />
imprescin<strong>di</strong>bile per l’ammissibilità del nuovo inse<strong>di</strong>amento commerciale.<br />
28.2 Inserimento ambientale<br />
I nuovi inse<strong>di</strong>amenti dovranno prevedere un’adeguata sistemazione delle aree <strong>di</strong> margine della viabilità e dei<br />
parcheggi, da documentare in sede <strong>di</strong> piano attuativo o <strong>di</strong> procedura abilitativa. In particolare i parcheggi a<br />
raso dovranno essere alberati con un minimo <strong>di</strong> una pianta ogni cinque posti auto, <strong>di</strong>stribuendo<br />
omogeneamente l’alberatura su tutta la superficie del parcheggio.<br />
28.3 Salvaguar<strong>di</strong>a dei valori morfologici ed ambientali<br />
Le nuove attività commerciali <strong>di</strong> vicinato potranno essere collocate all’interno degli e<strong>di</strong>fici dei nuclei <strong>di</strong><br />
antica formazione solamente a con<strong>di</strong>zione che tali nuovi interventi non alterino i caratteri dell’e<strong>di</strong>ficato e le<br />
relazioni fra i <strong>di</strong>versi elementi urbani e che la conversione ad attività commerciale dei fabbricati esistenti<br />
risulti coerente coi caratteri tipologici ed architettonici del fabbricato da trasformare.<br />
Art. 29 Contestualità tra le procedure urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie e quelle amministrative e commerciali<br />
29.1 Contestualità con le procedure della pianificazione attuativa<br />
L’approvazione dei piani attuativi al cui interno è contemplata la realizzazione <strong>di</strong> una struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta con<br />
oltre 150 mq <strong>di</strong> SV, ossia <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>a struttura <strong>di</strong> primo o secondo livello (MS1, MS2), non potrà<br />
intervenire prima del rilascio dell’autorizzazione amministrativa commerciale; nell’ambito <strong>di</strong> tale procedura,<br />
la verifica <strong>di</strong> ammissibilità urbanistica ai fini del rilascio dell’autorizzazione amministrativa commerciale<br />
sarà limitata ai profili <strong>di</strong> compatibilità localizzativa e <strong>di</strong>mensionale della struttura commerciale.<br />
I termini per l’inizio dell’attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta fissati all’art. 22, comma 4, del Dlgsl 114/98, ai fini della revoca<br />
delle autorizzazioni amministrative commerciali, prenderanno a decorrere dalla data <strong>di</strong> stipula della<br />
convenzione urbanistica del piano attuativo.<br />
In ogni caso l’attivazione dell’esercizio commerciale può avvenire solamente una volta ottenuta l’agibilità<br />
dell’e<strong>di</strong>ficio realizzato.<br />
29.2 Contestualità col rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire<br />
Di norma il permesso <strong>di</strong> costruire per la realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong>rette all’apertura <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al<br />
minuto in sede fissa deve essere rilasciato contestualmente al rilascio dell’autorizzazione amministrativa<br />
commerciale. In tal caso l’autorizzazione commerciale ed il permesso <strong>di</strong> costruire sono contenute in un unico<br />
atto emesso dallo Sportello Unico per le Attività Produttive.<br />
Nel caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> nuove me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, il rilascio dell’autorizzazione commerciale<br />
potrà precedere il perfezionamento della procedura abilitativa delle opere, fatta salva la verifica <strong>di</strong><br />
compatibilità localizzativa e <strong>di</strong>mensionale della struttura commerciale. Tale deroga al criterio <strong>di</strong> contestualità<br />
non pregiu<strong>di</strong>ca le ulteriori verifiche da effettuarsi nell’ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> natura urbanistico-e<strong>di</strong>lizia.<br />
Il permesso <strong>di</strong> costruire deve essere rilasciato dal <strong>Comune</strong> nei termini previsti degli artt. 8 e 9 del Dlgls<br />
114/98 per il rilascio dell’autorizzazione commerciale, con applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni della legislazione<br />
nazionale e regionale in materia urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia per quanto attiene l’avviso <strong>di</strong> rilascio del permesso <strong>di</strong><br />
costruire e la determinazione del relativo contributo.<br />
29.3 Contestualità con la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> inizio attività<br />
Qualora le opere e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong>rette all’apertura <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio siano soggette a DIA, questa<br />
deve essere presentata contestualmente alla domanda <strong>di</strong> autorizzazione amministrativa commerciale o alla<br />
comunicazione <strong>di</strong> apertura, allegando copia della domanda o della comunicazione stessa. I lavori possono<br />
essere iniziati dopo avere ottenuto l’autorizzazione commerciale o, per i soli esercizi <strong>di</strong> vicinato, decorsi 30<br />
giorni dalla comunicazione <strong>di</strong> apertura.<br />
23
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 4° VINCOLI E SALVAGUARDIE<br />
Art. 30 Parco regionale della Valle del Ticino<br />
Titolo IV – Vincoli e salvaguar<strong>di</strong>e<br />
Nelle tavole <strong>di</strong> piano é riportato il perimetro delle aree tutelate dal Parco Regionale della Valle del Ticino.<br />
A dette aree si applicano le <strong>di</strong>sposizioni dettate dal PTC del Parco (DGR 7/5983 del 2 agosto 2001), che<br />
vengono assunte quale parte integrante delle presenti norme.<br />
Nelle tavole <strong>di</strong> piano sono inoltre in<strong>di</strong>viduate le “zone <strong>di</strong> protezione speciale” (ZPS) e i “siti <strong>di</strong> importanza<br />
comunitaria” (SIC) ai quali si applicano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dettate dalla <strong>di</strong>sciplina nazionale<br />
(D.P.R 357/97) e regionale in materia.<br />
In particolare tutti gli interventi all’interno o in prossimità <strong>di</strong> detti siti devono essere sottoposti a<br />
“valutazione <strong>di</strong> incidenza”.<br />
Art. 31 Fasce <strong>di</strong> rispetto ferroviario, stradale e cimiteriale<br />
31.1 Le fasce <strong>di</strong> rispetto stradale e ferroviario hanno l'ampiezza stabilita dalle leggi nazionali e regionali in<br />
materia: l’ampiezza riportata nelle tavole <strong>di</strong> piano deve pertanto considerarsi in<strong>di</strong>cativa.<br />
Queste aree sono ine<strong>di</strong>ficabili, salvo le specificazioni più oltre esposte.<br />
Ove la fascia <strong>di</strong> rispetto sia compresa entro il perimetro <strong>di</strong> un ambito assoggettato a piano attuativo, o nei casi<br />
<strong>di</strong> terreni ricadenti nelle aree <strong>di</strong> rispetto ma in<strong>di</strong>viduati come aree del tessuto e<strong>di</strong>lizio consolidato con<br />
destinazione residenziale o produttiva, la relativa superficie potrà essere conteggiata per l’applicazione degli<br />
in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità, fermo restando che le costruzioni dovranno concentrarsi fuori da detta area, in area<br />
limitrofa.<br />
31.2 Fascia <strong>di</strong> rispetto ferroviario<br />
Le superfici comprese in zona <strong>di</strong> rispetto ferroviario, definite in base alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> m 30 dal binario più<br />
esterno del fascio, sono destinate alla realizzazione delle strutture (parcheggio <strong>di</strong> interscambio, collegamenti<br />
ferroviari) <strong>di</strong> servizio a detto trasporto.<br />
L’e<strong>di</strong>ficazione in fascia <strong>di</strong> rispetto per le aree classificate nell'azzonamento tra le zone e<strong>di</strong>ficabili è ammessa<br />
previo parere favorevole dell’ente gestore del servizio ferroviario.<br />
31.3 Fascia <strong>di</strong> rispetto stradale<br />
Le superfici comprese in area <strong>di</strong> rispetto stradale, definite in coerenza con il Co<strong>di</strong>ce della Strada, sono<br />
destinate alla realizzazione <strong>di</strong> nuove strade o corsie <strong>di</strong> servizio, ampliamenti delle carreggiate esistenti, se<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> trasporto pubblico, relative pensiline e attrezzature, parcheggi pubblici, percorsi pedonali e<br />
ciclabili, piantagioni e sistemazioni a verde. È consentita la costruzione <strong>di</strong> impianti per la <strong>di</strong>stribuzione del<br />
carburante per autotrazione, con i relativi eventuali locali <strong>di</strong> servizio per la manutenzione degli autoveicoli e<br />
la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> accessori specifici, in base agli in<strong>di</strong>ci e parametri dettati all’art. 24 delle presenti norme.<br />
31.4 Corridoi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a infrastrutturale<br />
Nelle tavole <strong>di</strong> piano (<strong>RP</strong>01) sono in<strong>di</strong>viduati gli ambiti <strong>di</strong> rispetto destinati a garantire la possibilità <strong>di</strong><br />
realizzare nuovi tratti <strong>di</strong> viabilità <strong>di</strong> interesse comunale e sovracomunale apportando ai progetti le necessarie<br />
mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> tracciato e <strong>di</strong> geometria. Sono inoltre rappresentati i corridoi destinati alla realizzazione delle<br />
nuove strade, ai quali le misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a si applicano per una fascia <strong>di</strong> m. 40 per parte, misurati<br />
dall’asse.<br />
Gli interventi e<strong>di</strong>lizi sono limitati a quanto consentito in applicazione della <strong>di</strong>sciplina dettata per i corridoi<br />
dalle <strong>Norme</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> del PTCP, all’art. 12.<br />
La misura <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a decade automaticamente all’approvazione dei progetti definitivi delle infrastrutture<br />
viarie.<br />
31.5 Fascia <strong>di</strong> rispetto cimiteriale<br />
La superficie compresa in area <strong>di</strong> rispetto cimiteriale è destinata a garantire la possibilità <strong>di</strong> integrazioni del<br />
cimitero.<br />
Coerentemente con le <strong>di</strong>sposizioni contenute nel Piano dei Servizi, in tali aree, oltre alle opere cimiteriali,<br />
sono consentite esclusivamente quelle ad esse complementari, quali parcheggi e spazi <strong>di</strong> manovra,<br />
sistemazioni a verde, recinzioni, piccole attrezzature <strong>di</strong> servizio quali chioschi per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> fiori o <strong>di</strong><br />
immagini sacre, nonché uffici amministrativi inerenti la custo<strong>di</strong>a e gestione dell’attrezzatura principale.<br />
È vietata la costruzione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici o strutture, anche se <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni, destinate ad usi <strong>di</strong>versi<br />
da quelli sopra in<strong>di</strong>cati, che presentino requisiti <strong>di</strong> durata, inamovibilità e <strong>di</strong> incorporamento col terreno.<br />
24
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 4° VINCOLI E SALVAGUARDIE<br />
É consentita la coltivazione agricola delle aree ricadenti nella fascia <strong>di</strong> rispetto, limitando la coltivazione a<br />
colture che non richiedano permanenza <strong>di</strong> acqua sul terreno.<br />
Art. 32 Componente geologica <strong>di</strong> piano e salvaguar<strong>di</strong>a delle risorse idriche e dei corsi d’acqua superficiali<br />
Il Piano delle Regole è integrato dai documenti che compongono lo Stu<strong>di</strong>o geologico del territorio comunale<br />
e dalle <strong>di</strong>sposizioni normative che lo accompagnano.<br />
Art. 33 Salvaguar<strong>di</strong>a dei beni <strong>di</strong> interesse archeologico<br />
Fatta salva l’applicazione delle tutele <strong>di</strong> cui all’art. 142 del DLgsl 42/04, l’intero territorio comunale è<br />
considerato <strong>di</strong> interesse archeologico.<br />
In tutti gli interventi che comportano l’effettuazione <strong>di</strong> scavi <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà superiore a m. 1,00 per superfici<br />
superiori a mq 100, la documentazione presentata per l’ottenimento del titolo abilitativo dovrà essere<br />
integrata da una valutazione del rischio archeologico. La data <strong>di</strong> inizio dei lavori dovrà essere<br />
tempestivamente comunicata alla competente Soprintendenza.<br />
La sola comunicazione dell’inizio lavori è anche dovuta per scavi a partire da m 0,50 <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà per<br />
superfici <strong>di</strong> qualunque estensione.<br />
25
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - TITOLO 5° NORME FINALI<br />
Art. 34 Salvaguar<strong>di</strong>a dei piani attuativi<br />
Titolo V – <strong>Norme</strong> finali<br />
Per gli interventi in esecuzione <strong>di</strong> piani attuativi, <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata, approvati prima dell’entrata<br />
in vigore del presente PGT, per tutto il periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà delle relative convenzioni continuano a valere le<br />
<strong>di</strong>sposizioni contenute nei piani attuativi stessi, ivi compresi gli in<strong>di</strong>ci e i parametri del PRG in vigore alla<br />
data <strong>di</strong> approvazione del piano attuativo.<br />
Art. 35 E<strong>di</strong>fici in contrasto con le prescrizioni del Piano delle Regole<br />
Gli e<strong>di</strong>fici che alla data <strong>di</strong> adozione del Piano delle Regole risultassero in contrasto con quanto stabilito dal<br />
Piano stesso per quanto attiene la loro destinazione d'uso, possono essere oggetto unicamente <strong>di</strong> interventi<br />
atti ad adeguarvisi.<br />
Nel caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria e <strong>di</strong> ristrutturazione é ammesso il mantenimento delle<br />
destinazioni d'uso in atto alla data <strong>di</strong> adozione del Piano, anche se in contrasto con le prescrizioni dettate per<br />
le <strong>di</strong>verse aree.<br />
Le destinazioni d'uso in atto alla data <strong>di</strong> adozione del Piano delle Regole saranno <strong>di</strong>mostrate o <strong>di</strong>chiarate con<br />
atto pubblico in sede <strong>di</strong> procedura abilitativa.<br />
26
1 Prescrizioni generali<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - APPENDICE 1<br />
Documentazione a corredo dei Piani Attuativi<br />
29<br />
Appen<strong>di</strong>ce 1<br />
Tutti i piani attuativi dovranno essere corredati da documentazione fotografica a colori, che rappresenti da più<br />
punti <strong>di</strong> vista lo stato <strong>di</strong> fatto dell'area d’intervento e documenti le caratteristiche ambientali della stessa ed i<br />
rapporti intercorrenti con le aree circostanti.<br />
I Piani Attuativi dovranno essere corredati dalla valutazione previsionale del clima acustico, accompagnata<br />
dall’in<strong>di</strong>viduazione dei relativi interventi <strong>di</strong> mitigazione.<br />
Di seguito sono riportati gli elenchi della documentazione minima da produrre a corredo dei piani attuativi siano<br />
essi <strong>di</strong> iniziativa pubblica o privata, fatte salve le più specifiche prescrizioni contenute nei regolamenti comunali.<br />
2 Piani attuativi in aree libere<br />
a) Relazione riguardante i caratteri e l'entità dell'intervento, dalla quale risulti la <strong>di</strong>mostrazione della<br />
conformità dell'intervento con le <strong>di</strong>sposizioni del presente Piano.<br />
b) Stralcio della “Carta della <strong>di</strong>sciplina delle aree” (Tav. <strong>RP</strong>.01), con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree interessate,<br />
e stralcio delle presenti norme contenente la <strong>di</strong>sciplina delle aree stesse.<br />
c) Estratto catastale con l'in<strong>di</strong>cazione delle aree interessate e con l’elenco delle proprietà.<br />
d) Planimetria dello stato <strong>di</strong> fatto della zona interessata, almeno in scala 1:500, con l'in<strong>di</strong>viduazione delle<br />
curve <strong>di</strong> livello, dei capisal<strong>di</strong> <strong>di</strong> riferimento, degli eventuali vincoli apposti in forza della vigente<br />
legislazione, con adeguata estensione al territorio circostante per consentire una opportuna conoscenza<br />
del contesto <strong>di</strong> intervento.<br />
e) Progetto planivolumetrico, almeno in scala 1:500, definito nelle sue componenti tipologiche e <strong>di</strong><br />
destinazione d'uso con in<strong>di</strong>cazione delle sagome <strong>di</strong> ingombro e delle coperture dei singoli e<strong>di</strong>fici, con<br />
identificazione certa delle prescrizioni vincolanti e degli in<strong>di</strong>rizzi non prescrittivi; il progetto dovrà altresì<br />
in<strong>di</strong>viduare le aree <strong>di</strong> uso pubblico, le aree da cedere in proprietà al <strong>Comune</strong> nonché le opere <strong>di</strong><br />
sistemazione delle aree libere.<br />
f) Progetto definitivo delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primarie e secondarie, completo degli elaborati<br />
necessari per l’appalto delle opere con procedure <strong>di</strong> evidenza pubblica.<br />
g) Schema <strong>di</strong> convenzione contenente l'impegno per la cessione gratuita delle aree per l'urbanizzazione<br />
primaria e secondaria, e per l'esecuzione delle opere relative a carico del lottizzante o per l’assunzione<br />
degli oneri sostitutivi; la determinazione dell'importo da versare a garanzia delle urbanizzazioni; le<br />
modalità e i tempi <strong>di</strong> attuazione.<br />
3 Piani attuativi in aree e<strong>di</strong>ficate<br />
a) Relazione riguardante i caratteri e l'entità dell'intervento, dalla quale risulti la <strong>di</strong>mostrazione della<br />
conformità dell'intervento con le <strong>di</strong>sposizioni del presente Piano.<br />
b) Stralcio delle tavole <strong>di</strong> piano (Tav. <strong>RP</strong>.01 o <strong>RP</strong>.02), con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree interessate, e stralcio<br />
delle presenti norme contenente la <strong>di</strong>sciplina delle aree stesse;.<br />
c) Estratto catastale con l'in<strong>di</strong>cazione delle aree interessate e con l’elenco delle proprietà.<br />
d) Planimetria quotata dello stato <strong>di</strong> fatto dell'area e degli e<strong>di</strong>fici esistenti, almeno in scala 1:500.<br />
e) Profili dello stato <strong>di</strong> fatto verso gli spazi pubblici e sezioni progressive schematiche, almeno in scala<br />
1:500, estesi all'e<strong>di</strong>ficato in <strong>di</strong>retta relazione con l'ambito del piano attuativo.<br />
f) Progetto urbanistico-architettonico definito nelle componenti tipologiche e <strong>di</strong> destinazione d'uso, nelle<br />
masse e nelle altezze delle costruzioni, con identificazione certa delle prescrizioni vincolanti e degli<br />
in<strong>di</strong>rizzi non prescrittivi; il progetto dovrà contenere altresì le in<strong>di</strong>cazioni relative agli spazi riservati ad<br />
opere ed impianti <strong>di</strong> interesse pubblico o <strong>di</strong> uso pubblico, nonché gli e<strong>di</strong>fici destinati a demolizione o<br />
ricostruzione ovvero soggetti a restauro e risanamento conservativo ed a ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia.<br />
g) Progetto definitivo delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primarie e secondarie, completo degli elaborati<br />
necessari per l’appalto delle opere con procedure <strong>di</strong> evidenza pubblica.<br />
h) Profili regolatori verso gli spazi pubblici, almeno in scala 1:500.<br />
i) Nel caso <strong>di</strong> piano <strong>di</strong> iniziativa privata deve essere allegato lo schema <strong>di</strong> convenzione contenente<br />
l'impegno per la cessione gratuita delle aree per l'urbanizzazione primaria e secondaria, e per l'esecuzione<br />
delle opere relative a carico del lottizzante o per l’assunzione degli oneri sostitutivi, la determinazione<br />
dell'importo da versare a garanzia delle urbanizzazioni; le modalità e i tempi <strong>di</strong> attuazione.
1 Obiettivi generali<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - APPENDICE 2<br />
Criteri <strong>di</strong> formazione e negoziazione delle proposte <strong>di</strong> PII<br />
29<br />
Appen<strong>di</strong>ce 2<br />
Gli obiettivi generali da perseguire attraverso gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione negoziata riguardano:<br />
* recupero e riqualificazione delle aree marginali, degradate o abbandonate;<br />
* soluzione dei conflitti fra inse<strong>di</strong>amenti residenziali e attività produttive;<br />
* perseguimento degli obiettivi <strong>di</strong> sviluppo del sistema delle attrezzature e degli spazi pubblici<br />
coerentemente col Piano dei Servizi.<br />
Più in generale gli obiettivi da perseguire attraverso la pianificazione negoziata per migliorare l’armatura<br />
pubblica della città devono essere rapportati a quanto in<strong>di</strong>cato dal Documento <strong>di</strong> Piano e nel Piano dei servizi.<br />
2 Criteri <strong>di</strong> valutazione dei P.I.I.<br />
Fermi restando gli obiettivi delineati dal Documento <strong>di</strong> Piano, richiamati nel paragrafo precedente, vengono <strong>di</strong><br />
seguito descritti i criteri guida per la formulazione e la valutazione delle proposte <strong>di</strong> PII e per l’organizzazione<br />
della <strong>di</strong>scussione attorno a questi. Tali criteri riguardano la valutazione dei PII proposti in variante al Piano delle<br />
Regole. Non necessiteranno <strong>di</strong> particolari verifiche i PII che risultassero coerenti con le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> detto<br />
piano.<br />
2.1 Localizzazione delle proposte <strong>di</strong> PII<br />
I PII possono riguardare tutto il territorio comunale, comunque classificato nel Piano delle Regole, e possono<br />
comprendere anche lotti non contigui.<br />
Restano esclusi dall’applicazione dei PII i seguenti ambiti:<br />
* le zone in<strong>di</strong>viduate come aree agricole, comunque ripartite in sottozone, secondo quanto <strong>di</strong>sposto all’art.<br />
89 della LR 12/<strong>05</strong>;<br />
* i comparti <strong>di</strong> piano attuativo vigente e non esaurito, per i quali continuano a valere le con<strong>di</strong>zioni<br />
contenute nelle relative convenzioni;<br />
* gli ambiti interessati da costruzioni abusive, che verrebbero sanate attraverso l’approvazione del PII.<br />
2.2 Finalizzazione delle proposte <strong>di</strong> PII<br />
Oltre alle finalità da perseguire nella trasformazione urbana, sopra richiamate, le proposte <strong>di</strong> PII verranno<br />
valutate in base alla sussistenza <strong>di</strong> una o più delle finalità <strong>di</strong> seguito elencate.<br />
a) Realizzazione <strong>di</strong> nuovi servizi alla persona o al sistema produttivo.<br />
Riguarda in particolare la realizzazione <strong>di</strong> parti del sistema <strong>di</strong> attrezzature pubbliche previsto dal Piano<br />
dei Servizi oppure la qualificazione <strong>di</strong> spazi pubblici <strong>di</strong> rilevanza urbana o ancora la realizzazione <strong>di</strong><br />
nuove strutture per attività sociali o <strong>di</strong> supporto delle attività produttive.<br />
c) Costruzione o integrazione del sistema del verde e degli spazi pubblici, <strong>di</strong> carattere sia urbano che<br />
territoriale.<br />
Riguarda la realizzazione del sistema delle passeggiate, ma potrebbe riguardare anche interventi <strong>di</strong><br />
carattere estensivo, volti a riqualificare in generale lo spazio pubblico della città.<br />
c) Realizzazione <strong>di</strong> alloggi per finalità sociali.<br />
Riguarda la costruzione <strong>di</strong> alloggi, da cedere in affitto o assegnare in proprietà, per le fasce sociali più<br />
deboli.
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - APPENDICE 2<br />
d) Risoluzione delle situazioni <strong>di</strong> conflitto fra gli impianti industriali e le residenze a<strong>di</strong>acenti.<br />
Riguarda la trasformazione delle aree produttive che per localizzazione, <strong>di</strong>mensione o natura delle attività<br />
svolte, hanno effetti negativi sulle con<strong>di</strong>zioni ambientali o in generale sulla qualità dei luoghi e sul<br />
traffico, compromettendo la qualità degli spazi urbani delle aree residenziali vicine.<br />
e) Creazione <strong>di</strong> nuovi posti <strong>di</strong> lavoro promuovendo l’inserimento <strong>di</strong> nuove attività <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> beni o<br />
servizi.<br />
Riguarda in particolare la presenza, nell’assortimento funzionale dei PII, <strong>di</strong> quote destinate<br />
all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività lavorative.<br />
f) Adeguamento o miglioramento del sistema viario e della dotazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici.<br />
Riguarda in generale la realizzazione <strong>di</strong> interventi finalizzati alla qualificazione della viabilità urbana, alla<br />
realizzazione <strong>di</strong> tratti del sistema dei percorsi ciclabili, alla realizzazione <strong>di</strong> nuovi spazi per parcheggi<br />
pubblici, anche in strutture apposite, in particolare nell’area centrale.<br />
g) Realizzazione <strong>di</strong> interventi che garantiscano una buona qualità dell’architettura degli e<strong>di</strong>fici privati come<br />
degli spazi e degli e<strong>di</strong>fici pubblici.<br />
h) Promozione del risparmio energetico attraverso l’impiego <strong>di</strong> opportune tecnologie e <strong>di</strong> materiali da<br />
costruzione la cui produzione, installazione o riciclo comportino il minore impatto sull’ambiente e sugli<br />
uomini che li trattano.<br />
2.3 Contenuti qualificanti dei PII<br />
In coerenza con le <strong>di</strong>sposizioni contenute nella LR 12/<strong>05</strong> le proposte <strong>di</strong> PII dovranno presentare le seguenti<br />
caratteristiche:<br />
a) Dovrà trattarsi <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> trasformazione <strong>di</strong> rilevanza urbana, il che non esclude che riguar<strong>di</strong>no aree<br />
<strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni. La rilevanza urbana consiste nell’effetto qualificante che l’intervento può avere su<br />
un intorno esteso, al <strong>di</strong> là della trasformazione del singolo comparto oggetto del PII. In generale tale<br />
effetto è legato alla natura ed all’entità degli spazi o delle attrezzature pubbliche da realizzare nel contesto<br />
dell’intervento.<br />
b) Dovrà trattarsi <strong>di</strong> programmi rivolti all’attuazione degli interventi e<strong>di</strong>lizi e non alla sola valorizzazione<br />
immobiliare delle aree .<br />
In generale la concretezza dell’inten<strong>di</strong>mento attuativo si misura sulla chiarezza del programma funzionale<br />
e sul complesso delle valutazioni economiche e programmatiche contenute nella proposta <strong>di</strong> convenzione<br />
oltre che sulla coerenza dei tempi proposti per l’attuazione degli interventi.<br />
c) Deve trattarsi <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> trasformazione dei quali siano imme<strong>di</strong>atamente valutabili gli effetti <strong>di</strong><br />
miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni urbane ed ambientali. A tale scopo i PII dovranno sempre essere<br />
accompagnati da una verifica preliminare delle ricadute degli interventi sulle con<strong>di</strong>zioni dell’ambiente<br />
urbano e, se del caso, da una valutazione della necessità <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> bonifica, in ottemperanza alle<br />
leggi vigenti.<br />
2.4 Criteri generali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento delle quantità inse<strong>di</strong>ative<br />
In generale le proposte <strong>di</strong> PII dovranno risultare coerenti con la con<strong>di</strong>zione inse<strong>di</strong>ativa del contesto, valutata in<br />
termini <strong>di</strong> densità volumetriche, rapporti <strong>di</strong> copertura ed altezze me<strong>di</strong>e dei fabbricati.<br />
Il riferimento alle con<strong>di</strong>zioni del contesto vale anche per la trasformazione a residenza o per altri usi simili delle<br />
aree occupate da impianti industriali <strong>di</strong>smessi: in questo caso le con<strong>di</strong>zioni in atto nei lotti industriali, in termini<br />
<strong>di</strong> densità e rapporti <strong>di</strong> copertura, non potranno essere adottate come riferimento per le nuove e<strong>di</strong>ficazioni.<br />
Ove il raffronto alle con<strong>di</strong>zioni del contesto non apparisse ragionevole o appropriato, le quantità volumetriche<br />
proposte saranno valutate con riferimento:<br />
* agli effetti sul sistema dei servizi e sulla circolazione;<br />
* all’interesse della proposta in relazione agli obiettivi elencati al precedente paragrafo 2.2;<br />
* alla qualità complessiva del progetto.<br />
In ogni caso il rapporto tra le quantità e<strong>di</strong>lizie ed i servizi pubblici da realizzare nel contesto del PII dovrà<br />
risultare vantaggioso agli effetti della dotazione complessiva <strong>di</strong> questi ultimi.<br />
30
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - APPENDICE 2<br />
Al solo scopo <strong>di</strong> orientare le scelte iniziali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento dei PII per l’avvio del processo negoziale, si<br />
propone come riferimento un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità territoriale :<br />
Ut = 0,25 mq/mq<br />
da verificare ed incrementare motivatamente, con proce<strong>di</strong>mento analogo a quello adottato per gli ambiti <strong>di</strong><br />
trasformazione in<strong>di</strong>viduati nel Documento <strong>di</strong> Piano.<br />
2.5 Dotazione <strong>di</strong> aree per infrastrutture ed attrezzature pubbliche<br />
I PII dovranno sempre garantire la realizzazione <strong>di</strong> tutte le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria necessarie al<br />
corretto funzionamento dei nuovi inse<strong>di</strong>amenti progettati. L’insufficienza o inadeguatezza delle reti<br />
infrastrutturali previste in progetto determinano la sospensione o il rigetto della proposta <strong>di</strong> PII.<br />
In generale l’attuazione dei PII dovrà essere finalizzata all’incremento della dotazione complessiva <strong>di</strong> aree e <strong>di</strong><br />
attrezzature pubbliche.<br />
Nella verifica della dotazione <strong>di</strong> aree per attrezzature e servizi pubblici dei PII, si dovranno seguire i criteri <strong>di</strong><br />
seguito esposti:<br />
a) Reperimento aree per attrezzature pubbliche all’interno dei comparti <strong>di</strong> PII<br />
All’interno dei comparti <strong>di</strong> PII, o nel loro imme<strong>di</strong>ato intorno, dovranno essere in<strong>di</strong>viduate le aree da<br />
destinare a servizi e spazi pubblici.<br />
L’Amministrazione Comunale valuterà l’opportunità <strong>di</strong> acquisire tali aree in relazione al progetto<br />
generale del sistema delle aree e delle attrezzature pubbliche comunali ed alla qualità delle aree<br />
<strong>di</strong>sponibili e delle attrezzature da realizzarvi, con riferimento ai contenuti del Piano dei Servizi.<br />
b) Cessione <strong>di</strong> aree esterne ai PII e monetizzazioni<br />
L’Amministrazione Comunale in<strong>di</strong>rizzerà le opportunità <strong>di</strong> acquisizione delle aree alla costruzione del<br />
sistema principale degli spazi e delle attrezzature pubbliche previsti dal Piano dei Servizi.<br />
La misura delle cessioni non potrà mai essere inferiore alla dotazione <strong>di</strong> aree per attrezzature pubbliche<br />
prevista dal Piano dei Servizi all’interno degli ambiti assoggettati a pianificazione attuativa.<br />
Ove l’Amministrazione Comunale ritenesse più conveniente la monetizzazione delle aree, anziché la<br />
cessione gratuita, il valore <strong>di</strong> detta monetizzazione verrà stimato sulla base delle <strong>di</strong>sposizioni contenute<br />
nelle Deliberazioni assunte a tale riguardo dal Consiglio Comunale.<br />
3. Documentazione minima da produrre a corredo delle proposte <strong>di</strong> PII<br />
La documentazione minima da allegarsi al progetto <strong>di</strong> Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento è la seguente:<br />
1. Planimetria <strong>di</strong> inquadramento territoriale (scala 1/5.000) con l’in<strong>di</strong>viduazione del comparto oggetto <strong>di</strong><br />
intervento, dei sistemi e sub sistemi ambientali, infrastrutturali e dei servizi urbani e territoriali e della<br />
loro accessibilità, nonché delle previsioni, ritenute significative rispetto alla proposta <strong>di</strong> PII, contenute<br />
negli strumenti <strong>di</strong> pianificazione e programmazione sovracomunali.<br />
La rappresentazione dovrà essere effettuata su base cartografica georeferenziata.<br />
2. Stato <strong>di</strong> fatto degli ambiti <strong>di</strong> intervento, da realizzare utilizzando idonee cartografie in<strong>di</strong>cativamente nelle<br />
scale da 1/500 a1/2.000, anche queste georeferenziate, contenente le infrastrutture per la mobilità, la<br />
consistenza e<strong>di</strong>lizia del comparto, le eventuali presenze monumentali, naturalistiche e ambientali, le<br />
urbanizzazioni primarie, i sottoservizi tecnologici, nonché le caratteristiche morfologiche e funzionali ed i<br />
profili altimetrici estesi ad un intorno significativo, tale da consentire una opportuna valutazione del<br />
contesto <strong>di</strong> intervento.<br />
3. Estratto del Piano delle Regole e degli eventuali ulteriori documenti del PGT recanti in<strong>di</strong>cazioni per<br />
l’area oggetto dell’intervento.<br />
4. Progetto planivolumetrico, almeno in scala 1/1.000, definito nelle sue componenti tipologiche, <strong>di</strong><br />
destinazione e <strong>di</strong> funzioni, con in<strong>di</strong>cazione delle sagome <strong>di</strong> ingombro, delle masse e delle altezze dei<br />
singoli e<strong>di</strong>fici, nonché del rapporto tipologico e morfologico col tessuto urbano esistente; in<strong>di</strong>viduazione<br />
delle aree per infrastrutture pubbliche e <strong>di</strong> uso pubblico; progetto <strong>di</strong> insieme degli spazi liberi <strong>di</strong><br />
interconnessione con l’e<strong>di</strong>ficato e con le aree libere.<br />
Il progetto sarà corredato da un modello tri<strong>di</strong>mensionale dell’area <strong>di</strong> intervento inserita nel contesto<br />
urbano.<br />
31
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arsago</strong> <strong>Seprio</strong> - Piano delle Regole - <strong>Norme</strong> <strong>Tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>Attuazione</strong> - APPENDICE 2<br />
5. Progetto delle opere <strong>di</strong> adeguamento dei servizi tecnologici, delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e<br />
secondaria, sviluppato al livello <strong>di</strong> dettaglio <strong>di</strong> un progetto definitivo, utile a definire gli impegni assunti<br />
da parte del proponente nella convenzione.<br />
6. Computo estimativo dei costi delle opere pubbliche e <strong>di</strong> interesse pubblico da realizzare nel contesto<br />
dell’attuazione del PII, nel rispetto delle procedure <strong>di</strong> legge.<br />
7. Documentazione fotografica a colori che rappresenti da più punti <strong>di</strong> vista lo stato <strong>di</strong> fatto dell’area <strong>di</strong><br />
intervento, le caratteristiche ambientali della stessa, nonché i rapporti intercorrenti col territorio<br />
circostante.<br />
8. Relazione tecnica contenente in particolare:<br />
* descrizione delle finalità del programma, degli elementi qualitativi e dei risultati attesi anche in<br />
rapporto agli obiettivi generali e agli in<strong>di</strong>rizzi del Documento <strong>di</strong> Piano;<br />
* <strong>di</strong>mostrazione della dotazione <strong>di</strong> spazi e servizi pubblici in rapporto alla capacità ed ai pesi<br />
inse<strong>di</strong>ativi introdotti dal PII, con riferimento alle <strong>di</strong>verse funzioni delle quali è previsto<br />
l’inse<strong>di</strong>amento;<br />
* analisi degli effetti dell’intervento relativamente a suolo, acqua, aria, secondo i dati resi <strong>di</strong>sponibili<br />
dagli enti competenti, anche ai fini della verifica per esclusione del PII dalla procedura <strong>di</strong> VAS;<br />
* analisi degli effetti dell’intervento in relazione all’impatto acustico, in relazione ai contenuti del<br />
piano <strong>di</strong> zonizzazione acustica comunale;<br />
* valutazione della compatibilità geologica dell’intervento;<br />
* descrizione degli effetti dell’intervento sulla funzionalità dei sevizi urbani ed extraurbani, dei<br />
sottoservizi tecnologici, sui sistemi della mobilità e dell’accessibilità;.<br />
9. Relazione economica sulla fattibilità del programma che evidenzi in particolare:<br />
* il concorso delle risorse private e l’eventuale concorso dei soggetti attuatori pubblici con<br />
riferimento sia alla realizzazione che alla gestione <strong>di</strong> opere o interventi <strong>di</strong> interesse pubblico;<br />
* il programma temporale <strong>di</strong> attuazione degli interventi e l’eventuale frazionamento in stralci<br />
successivi.<br />
10. Schema <strong>di</strong> convenzione contenente gli impegni assunti dai privati e le garanzie finanziarie richieste per<br />
l’attuazione del PII.<br />
32
1<br />
Appen<strong>di</strong>ce 3<br />
Modalità <strong>di</strong> approccio all’intervento sugli immobili del nucleo <strong>di</strong> antica formazione<br />
1. Coperture<br />
Tipo: È preferibile l’uso <strong>di</strong> coperture a due falde sui lati lunghi dell’e<strong>di</strong>ficio.<br />
Vanno evitate tettoie o altre forme <strong>di</strong> copertura in ondolux o materiali similari.<br />
Materiali: Il manto <strong>di</strong> copertura sarà preferibilmente realizzato in coppi o altre tegole a canale in cotto;<br />
è altresì contemplato l’impiego <strong>di</strong> tegole in cemento, purché <strong>di</strong> colore simile ai colori del cotto<br />
(rosso o bruno);<br />
non è desiderabile la realizzazione <strong>di</strong> coperture in lastre <strong>di</strong> fibrocemento o lamiera metallica<br />
anche tinteggiata.<br />
Comignoli: I comignoli saranno preferibilemente essere in muratura con copertura in coppi o altre tegole in<br />
cotto, come illustrato nei seguenti schemi:<br />
è sconsigliato l’impiego <strong>di</strong> comignoli prefabbricati <strong>di</strong> qualsiasi tipo (cemento, lamiera, ecc.),<br />
salvo casi particolari <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrata impossibilità <strong>di</strong> realizzazione dei comignoli in muratura, e<br />
comunque solamente nel caso che questi non siano visibili dallo spazio pubblico.<br />
Impiantistica: È preferibile che eventuali impianti per la generazione <strong>di</strong> energia termica (solare termico) non<br />
siano accompagnati dall’installazione <strong>di</strong> serbatoi <strong>di</strong> accumulo esterni alla sagoma del tetto.<br />
I pannelli fotovoltaici dovranno essere integrati nella struttura del tetto.<br />
I pannelli termici dovranno essere integrati nella struttura del tetto, seguendone preferibilmente<br />
l’inclinazione.<br />
2. Canali <strong>di</strong> gronda e pluviali<br />
Tipo: I canali <strong>di</strong> gronda avranno preferibilmente sezione semicircolare e saranno montati in vista,<br />
come illustrato nel seguente schema:<br />
I pluviali avranno preferibilmente sezione circolare.<br />
Nelle parti verso gli spazi pubblici, i pluviali possono correre esternamente alle murature fino<br />
ad una altezza <strong>di</strong> m. 4.00 da terra: al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> tale quota le saranno preferibilmente annegati<br />
nella parete <strong>di</strong> facciata.
Materiali: Tanto i canali <strong>di</strong> gronda che i pluviali saranno realizzati in rame oppure in lamiera verniciata in<br />
armonia con i colori della facciata.<br />
All’interno delle corti e comunque nelle parti non visibili dallo spazio pubblico sarà ammesso<br />
l’impiego <strong>di</strong> altri materiali, quali PVC o ghisa, purché tinteggiati in armonia coi colori<br />
impiegati per gli altri elementi esterni.<br />
3. Facciate<br />
3.1 Trattamento delle murature esterne<br />
a) intonaco: le facciate degli e<strong>di</strong>fici saranno preferibilmente rifinite con intonaco civile;<br />
sono preferibilmente da escludere materiali <strong>di</strong> rivestimento a superficie liscia e riflettente quali<br />
ad esempio: marmi, ceramiche, klinker, metalli e verniciature lucide, ecc.;<br />
le zoccolature avranno preferibilmente una altezza massima <strong>di</strong> circa cm. 90 e saranno realizzate<br />
attraverso un <strong>di</strong>verso trattamento dell’intonaco (strollatura, <strong>di</strong>segno con stilature, ecc.)<br />
tinteggiato in armonia coi colori della facciata, oppure in lastre <strong>di</strong> pietra, posate in verticale,<br />
come in<strong>di</strong>cativamente illustrato nel seguente schema <strong>di</strong> facciata:<br />
b) tinteggiature: il colore da impiegare nella tinteggiatura delle facciate deve essere riferito:<br />
- alla valutazione globale <strong>di</strong> una parte sufficientemente ampia dello spazio sul quale<br />
prospetta l’e<strong>di</strong>ficio (fronti contrapposte sulla stessa strada, o su più strade per gli e<strong>di</strong>fici<br />
d’angolo; l’intera corte nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici interni);<br />
- alla riproduzione, dove possibile, delle tinteggiature caratteristiche degli intonaci locali.<br />
La tinteggiatura delle facciate deve essere unitaria e omogenea; sono preferibilmente da evitare<br />
fasce <strong>di</strong> colori <strong>di</strong>fferenti e rivestimenti o fregi <strong>di</strong> sorta.<br />
Per la scelta del colore viene prodotta in allegato, a titolo esemplificativo, una “Cartella del<br />
colori”.<br />
c) decorazioni: in quelle facciate dove esistono portali in pietra, elementi in marmo o pietra affiorante, fregi,<br />
iscrizioni o altri elementi che abbiano valore estetico o risultino semplici testimonianze <strong>di</strong><br />
costruzioni <strong>di</strong> epoche precedenti, dovranno essere stu<strong>di</strong>ate opportune misure per la loro<br />
conservazione e valorizzazione.<br />
3.2 Finestre<br />
a) forma: la forma delle finestre dei piani abitabili sarà preferibilmente rettangolare con il lato lungo<br />
verticale;<br />
b) cornici: sono da evitare le cornici in marmo preferendo un trattamento ad intonaco nella stessa tinta<br />
della facciata;<br />
c) serramenti: i serramenti saranno realizzati in maniera che il telaio rimanga visibile dall’esterno, e dovranno<br />
avere un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale, come illustrato nei seguenti schemi <strong>di</strong> prospetto esterno:<br />
2
Nelle parti prospettanti sullo spazio pubblico è sconsigliabile l’impiego <strong>di</strong> altri tipi <strong>di</strong><br />
serramento quali quelli ad anta unica con apertura a bilico orizzontale o verticale o a<br />
“vasisdas”, oppure a due ante a scorrimento orizzontale o verticale, salvo i casi <strong>di</strong> aperture<br />
esistenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni o collocazione particolari (finestre dei bagni o dei seminterrati o<br />
comunque finestre <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione inferiore ai cm. 80 <strong>di</strong> base x cm. 140 <strong>di</strong> altezza).<br />
Nella realizzazione delle finestre possono essere utilizzati materiali <strong>di</strong>versi dal legno, quali<br />
alluminio o altri metalli, purché siano verniciati in armonia coi colori della facciata ed il<br />
prospetto esterno del serramento risulti interamente ed uniformemente tinteggiato ed<br />
omogeneo (non composto da più materiali o colori <strong>di</strong>versi).<br />
d) persiane: saranno preferibilmente realizzate in legno o ad effetto legno, del tipo a ventola, con anta<br />
doppia o singola, realizzate nelle forme tra<strong>di</strong>zionali, come esposto nel seguente schema:<br />
Particolari accorgimenti potranno essere adottati per le persiane dei piani terra al fine <strong>di</strong> evitare<br />
i fasti<strong>di</strong> provocati dall’apertura delle ante sullo spazio pubblico: in questo caso si farà<br />
preferibilmente uso <strong>di</strong> ante scorrevoli (su rotaia o appese).<br />
e) inferriate: là dove si rendano necessarie saranno preferibilmente realizzate in ferro, fissate <strong>di</strong>rettamente<br />
nella muratura e non sporgenti rispetto al filo esterno della facciata;<br />
la tinteggiatura dovrà essere in armonia con i colori della facciata.<br />
3.3 Porte<br />
a) forma: Le porte <strong>di</strong> ingresso agli alloggi aperte sullo spazio pubblico o sugli spazi comuni interni (corti,<br />
ballatoi), avranno preferibilmente forma rettangolare con il serramento arretrato rispetto al filo<br />
della facciata, come illustrato nei seguenti schemi <strong>di</strong> prospetto esterno:<br />
3
) materiali: le porte saranno realizzate in legno o ad effetto legno pieno, tinteggiato con gli stessi colori<br />
degli altri serramenti.<br />
Saranno consentite anche porte in alluminio, tinteggiato in armonia coi colori della facciata, in<br />
casi particolari, ovvero quando le porte stesse siano collocate in ombra per la presenza <strong>di</strong><br />
rientranze o <strong>di</strong> nicchie o per l’esistenza <strong>di</strong> ulteriori elementi esterni. Sono in ogni caso<br />
indesiderabili le porte interamente a vetro.<br />
3.4 Portoni<br />
a) forma: per gli e<strong>di</strong>fici esistenti dovranno essere conservati, dove ancora presenti, gli ingressi ad arco a<br />
sesto ribassato. Negli e<strong>di</strong>fici nuovi e nelle ristrutturazioni i portoni <strong>di</strong> accesso alle corti saranno<br />
preferibilmente realizzati nelle forme e materiali il più possibile conformi a quelli tra<strong>di</strong>zionali,<br />
illustrati nel seguente schema:<br />
b) cornici: saranno preferibilmente in pietra oppure a intonaco nello stesso colore della facciata o delle<br />
altre cornici, ove la facciata fosse a più colori;<br />
ove esistenti andranno comunque conservate le parti in pietra (spalle, voltino, decorazioni,<br />
ecc.).<br />
c) serramenti: risulta preferibile l’adozione <strong>di</strong> portoni in legno pieno, a due ante, tinteggiate con il colore<br />
degli altri serramenti.<br />
4
3.5 Vetrine<br />
3.6 forma: Le aperture delle nuove vetrine devono essere rapportate all’entità della superficie del fronte,<br />
alle aperture preesistenti o a quelle degli e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>acenti. Dette aperture non potranno<br />
comunque superare l’altezza del solaio del primo piano dell’e<strong>di</strong>ficio, come illustrato nel<br />
seguente schema <strong>di</strong> sezione:<br />
3.6 materiali: Per i negozi ed i pubblici esercizi, i serramenti delle vetrine ed in generale le impennate<br />
seguiranno preferibilmente le medesime prescrizioni dettate per le finestre degli alloggi.<br />
3.6 cornici: Le cornici saranno uguali a quelle delle porte e preferibilmente non sporgeranno rispetto ai filo<br />
esterno della facciata né arretrare più dello spessore del muro.<br />
Ballatoi Il ballatoio deve essere conservato come elemento architettonico, curandone l’allineamento e la<br />
continuità.<br />
In caso <strong>di</strong> sostituzione dei ballatoi esistenti dovrà essere mantenuta la semplicità dei sostegni e<br />
la trasparenza delle ringhiere. Queste ultime saranno preferibilmente realizzate in ferro, del tipo<br />
a bacchette verticali e piatti orizzontali, con eventuali aggiunte decorative.<br />
4. Recinzioni<br />
4.1 Recinzioni verso lo spazio pubblico<br />
Le recinzioni verso lo spazio pubblico saranno realizzate interamente in muratura (muro<br />
trattato esternamente a intonaco tinteggiato come le facciate) o in griglia metallica su zoccolo<br />
in muratura, con o senza siepe <strong>di</strong> protezione, come esposto nei seguenti schemi <strong>di</strong> sezione:<br />
È indesiderabile la realizzazione <strong>di</strong> recinzioni in elementi in prefabbricato <strong>di</strong> cemento<br />
(pilastrini e pannelli) ed in acciaio.<br />
5
5. Corti<br />
5.1 Marciapie<strong>di</strong><br />
5.2 Pavimentazioni<br />
5.3 Recinzioni all’interno delle corti<br />
5.4 Collocazione e tipologia del nuovi box<br />
Lungo i muri interni perimetrali della corte potranno essere realizzati marciapie<strong>di</strong>.<br />
La pavimentazione dei marciapie<strong>di</strong> sarà preferibilmente realizzata in pietra, cotto oppure in<br />
semplice battuto <strong>di</strong> cemento.<br />
La superficie libera delle corti potrà essere trattata a giar<strong>di</strong>no oppure pavimentata.<br />
Le parti pavimentate potranno essere realizzate in pietra (a lastre o cubetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa foggia e<br />
<strong>di</strong>mensione o in ciottoli) oppure sistemate con pavimentazione leggera (terra battuta e<br />
ghiaietto).<br />
Le recinzioni all’interno delle corti saranno realizzate attraverso elementi ver<strong>di</strong> o comunque in<br />
maniera tale che gli arbusti e le siepi coprano il manufatto <strong>di</strong> recinzione, come illustrato nei<br />
seguenti schemi <strong>di</strong> sezione:<br />
Potranno essere realizzati nuovi box in muratura, preferibilmente con copertura a falde (una o<br />
due) in tegole <strong>di</strong> cotto, posti in continuità con gli e<strong>di</strong>fici esistenti, senza ingombrare lo spazio<br />
centrale della corte, come illustrato nel seguente schema planimetrico:<br />
In caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> box a due o più posti auto, dovranno essere previste due o più<br />
serrande e non una doppia, come illustrato nello schema:<br />
6
Le pareti saranno rifinite all’esterno con intonaco civile, tinteggiato nello stesso colore delle<br />
facciate dell’e<strong>di</strong>ficio a<strong>di</strong>acente.<br />
Le serrande saranno preferibilmente realizzate con materiale ad effetto legno oppure<br />
tinteggiato in armonia coi colori della facciata.<br />
7
Schede <strong>di</strong> orientamento dei piani attuativi delle aree "C"<br />
Appen<strong>di</strong>ce 4
Appen<strong>di</strong>ce 5<br />
Aree agricole allo stato <strong>di</strong> fatto, maggiorazione del contributo <strong>di</strong> costruzione
Aree in<strong>di</strong>viduate dalla Regione Lombar<strong>di</strong>a come<br />
"agricole nello stato <strong>di</strong> fatto"<br />
Aree con possibilità trasformative<br />
Aree interessate dalla maggiorazione degli onere<br />
sul costo <strong>di</strong> costruzione