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Secondo <strong>il</strong> comitato internazionale <strong>della</strong> Croce rossa, i disastri<br />
correlati al cambiamento climatico ormai producono “più<br />
sfollati che le guerre”.<br />
In realtà, spesso si tratta di due facce delle stessa medaglia.<br />
Esiste infatti una relazione stretta tra la riduzione delle risorse<br />
idriche e fondiarie determinata dal mutamento del clima e lo<br />
scatenarsi di conflitti. Prendiamo <strong>il</strong> caso del Sahel. La lunga fascia<br />
sotto <strong>il</strong> deserto del Sahara che si estende dal Mali fino al Sudan<br />
è un’unica zona di turbolenza, attraversata da conflitti più<br />
o meno estesi e ad andamento carsico. Se è certamente un po’<br />
arbitrario paragonare la situazione del Darfur – una guerra aperta<br />
che è sfociata in una crisi umanitaria di dimensioni gigantesche,<br />
con centinaia di migliaia di sfollati – alle ribellioni Tuareg<br />
nel nord del Niger e nel nord del Mali, è però possib<strong>il</strong>e identificare<br />
alcuni elementi comuni.<br />
Si tratta di contesti in cui fin dagli anni ’70-’80 si è assistito ad<br />
© Marco Bottelli<br />
UNA QUESTIONE DI<br />
SICUREZZA GLOBALE<br />
di Emanuele Bompan<br />
GEOPOLITICA<br />
Secondo <strong>il</strong> Pentagono e <strong>il</strong> PLA (People’s<br />
Liberation Army, esercito popolare<br />
cinese), «Il Global Warming<br />
costituisce una seria minaccia per<br />
la sicurezza globale e per importanti<br />
infrastrutture m<strong>il</strong>itari».<br />
«Gli effetti sulla gente possono essere<br />
devastanti» spiega James Woolsey,<br />
ex-capo <strong>della</strong> Cia ed uno dei<br />
grandi supporter <strong>della</strong> lotta contro i<br />
cambiamenti climatici.<br />
Per gli analisti dei servizi americani e<br />
<strong>della</strong> NSA (National Security Agency,<br />
USA) in particolare i profughi climatici<br />
sono soggetti preoccupanti<br />
in quanto più fac<strong>il</strong>mente arruolab<strong>il</strong>i<br />
dalle organizzazioni terroristiche. Un<br />
fenomeno che potrebbe aggravarsi<br />
in India, Medio Oriente, ma anche in<br />
Africa.<br />
Il muro-recinto di 4 m<strong>il</strong>a ch<strong>il</strong>ometri<br />
da poco costruito in India per rallentare<br />
<strong>il</strong> flusso di migranti dal Bangladesh<br />
(in India sono già m<strong>il</strong>ioni), è diventato<br />
un bersaglio del gruppo<br />
Harkat-ul-Jihad-al-Islami, aff<strong>il</strong>iato<br />
ad al-Qaeda e ai servizi pakistani,<br />
che sfrutta le tensioni di coloro che<br />
non riescono a fuggire dal paese<br />
per arruolarli tra le proprie f<strong>il</strong>a.<br />
Nel paese esistono oltre 140 centri di<br />
addestramento per <strong>il</strong> terrorismo di<br />
matrice islamica, aff<strong>il</strong>iati con <strong>il</strong> Pakistan<br />
(che aveva sovranità sulla regione<br />
fino al 1971).<br />
un’avanzata del deserto e a una riduzione delle risorse idriche,<br />
che ha portato alla sedentarizzazione forzata di popolazioni nomadi<br />
dedite alla pastorizia. La lotta per le risorse tra gli agricoltori<br />
e i pastori diventati stanziali è una delle cause di<br />
tutti questi conflitti – che affondano anche le proprie radici<br />
nella centralizzazione del potere e nell’emarginazione di interi<br />
gruppi etnici.<br />
Alex de Waal, direttore di ricerca al Social Science Research<br />
Counc<strong>il</strong> di New York e uno dei massimi esperti mondiali del<br />
conflitto in Darfur, ricorda come negli anni ’80 soggiornando<br />
nella regione aveva assistito ai prodromi del conflitto futuro.<br />
«Tutti dicevano che la sabbia stava invadendo la terra fert<strong>il</strong>e<br />
e che le rare piogge distruggevano <strong>il</strong> suolo. Agricoltori che<br />
una volta ospitavano le tribù nomadi con i loro cammelli cominciavano<br />
a bloccare <strong>il</strong> loro passaggio. La terra non poteva<br />
più sopportare <strong>il</strong> peso di entrambi questi gruppi.<br />
<strong>BioEcoGeo</strong> Dicembre/Gennaio<br />
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