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le famiglie lucane e il risorgimento - Consiglio Regionale della ...

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BASILICATA CULTURA<br />

ri intel<strong>le</strong>ttuali liberali che avevano recepito tra <strong>le</strong> mura<br />

domestiche dove abitavano da nub<strong>il</strong>i. Ad ogni modo<br />

fu un nipote del magistrato Giovanvincenzo, Francesco<br />

Paolo, destinato dalla famiglia ad intraprendere la<br />

carriera m<strong>il</strong>itare, che divenne tra i fautori più tenaci<br />

del<strong>le</strong> idee più democratiche e progressiste del tempo.<br />

Costui, infatti, sin da giovane simpatizzò per <strong>le</strong> riforme<br />

liberali abbracciando, nel 1848, i progetti del parente<br />

Ferdinando Petruccelli <strong>della</strong> Gattina e m<strong>il</strong>itando nella<br />

corrente radica<strong>le</strong> del movimento libera<strong>le</strong> che faceva<br />

capo al “Circolo Costituziona<strong>le</strong> Lucano” 15 . Per <strong>le</strong> sue<br />

idee progressiste venne accusato di «eccitamento dei<br />

sudditi ed abitanti del Regno ad armarsi contro l’Autorità<br />

Rea<strong>le</strong> ed armamento effettuato ad oggetto di cambiare<br />

l’attua<strong>le</strong> <strong>le</strong>gittimo governo» 16 subendo la prigionia<br />

per qualche anno. Quando fu messo in libertà dovette<br />

andare in es<strong>il</strong>io a Ventotene fino al 1856, anno in cui<br />

ritornò ad Anzi per coniugarsi con una ragazza di Cor<strong>le</strong>to<br />

Perticara, Antonetta De Pietro, la qua<strong>le</strong> era figlia di<br />

Nicola, noto avvocato libera<strong>le</strong> e sostenitore del “Circolo<br />

Costituziona<strong>le</strong> Lucano” e di Maria Francesca Lacava,<br />

sorella del patriota lucano Pietro, figura straordinaria<br />

che contribuì a preparare nel 1860 l’insurrezione in Bas<strong>il</strong>icata.<br />

Nel 1860, quando <strong>il</strong> maggiore Francesco Paolo<br />

Pomarici ebbe la notizia dei moti insurrezionali sic<strong>il</strong>iani<br />

ad opera <strong>della</strong> camicie rosse capitanate da Giuseppe<br />

Garibaldi, grande fu <strong>il</strong> suo entusiasmo e partecipazione.<br />

Aderì, immediatamente, al programma del Comitato<br />

dell’Ordine che promuoveva <strong>il</strong> progetto di far sol<strong>le</strong>vare<br />

<strong>le</strong> province meridionali prima che Garibaldi sbarcasse in<br />

Calabria o arrivasse a Napoli 17 . Divenne <strong>il</strong> protagonista<br />

del Comitato Insurreziona<strong>le</strong> ad Anzi e dopo opportuni<br />

contatti con <strong>il</strong> patriota Giacinto Albini di Montemurro<br />

– intermediario tra <strong>il</strong> Comitato dell’Ordine e i liberali<br />

<strong>della</strong> provincia di Potenza – conseguì, dopo <strong>il</strong> 16<br />

agosto del 1860, <strong>il</strong> comando m<strong>il</strong>itare del “sottocentro”<br />

di Potenza, <strong>della</strong> VIII Colonna del<strong>le</strong> Forze Insurrezionali<br />

<strong>lucane</strong>, partita da Anzi e nella qua<strong>le</strong> confluirono suc-<br />

Federico Addone<br />

Bas<strong>il</strong>icata Regione Notizie [119-120<br />

cessivamente gli insorti di Abriola, Acerenza, Brindisi<br />

di Montagna, Cancellara, Oppido, Piperno, Pietragalla,<br />

Pignola, Potenza, Sant’Angelo <strong>le</strong> Fratte, Tito, Trivigno e<br />

Vietri di Potenza 18 .<br />

Francesco Paolo Pomarici, con coraggio e intraprendenza,<br />

a capo <strong>della</strong> sua “Colonna” formata da 587 patrioti<br />

– tra questi c’erano uomini <strong>le</strong>gati da vincoli parentali<br />

con i Pomarici come gli Ambrisi, i Battaglia, i d’Aquino,<br />

i de Stefano, i Fittipaldi e molti altri – presidiò la strada<br />

che congiungeva Potenza con <strong>il</strong> Vallo di Diano, al fine<br />

di incoraggiare l’imminente insurrezione <strong>della</strong> provincia<br />

di Sa<strong>le</strong>rno 19 . Dopo la sua straordinaria esperienza insurreziona<strong>le</strong><br />

nel<strong>le</strong> fase più calda del Risorgimento lucano,<br />

ritornò ad Anzi ad esercitare, come capitano, la responsab<strong>il</strong>ità<br />

di “Guardia Naziona<strong>le</strong>”.<br />

Nella fase postunitaria, Francesco Paolo Pomarici, pur<br />

capendo che la tacita collaborazione tra <strong>il</strong> ceto borghe-<br />

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