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Fuerteventura di Ezio Tarantino Da alcuni anni posseggo una casa ...

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macchina proveniente da un sentiero alla mia sinistra si è immessa nella carreggiata<br />

senza fare neppure il tentativo <strong>di</strong> fermarsi. Avevo i riflessi rallentati dal caldo e dalla<br />

luce. L’ho presa nello sportello lato passeggero. Un tonfo secco, come rigonfio <strong>di</strong><br />

aria, e l’auto ha capottato sull’altro lato della strada, alzando <strong>una</strong> nuvola <strong>di</strong> polvere<br />

che l’ha nascosta alla vista per qualche secondo.<br />

Sono sceso dalla jeep e mi sono avvicinato con cautela. Il fumo si stava<br />

<strong>di</strong>radando svolazzando nel silenzio arroventato. L’aria brillava caustica in ogni<br />

possibile orizzonte.<br />

Il motore al minimo della jeep borbottava, mentre dall’altro lato della strada<br />

non proveniva nessun suono, né meccanico né umano. Mi avvicinai allo sportello<br />

ammaccato, che scintillava verso il cielo. Sbirciai dentro. Due figure <strong>di</strong> donna si<br />

<strong>di</strong>menavano senza costrutto ma non parevano aver subito molti d<strong>anni</strong>. Erano<br />

silenziose e concentrate, ma i loro movimenti, forse per <strong>di</strong>stricarsi dalle cinture <strong>di</strong><br />

sicurezza e dall’air bag, erano del tutto inadatti a trovare <strong>una</strong> soluzione. Provai a<br />

forzare la portiera. Ma prima andai a spegnere il motore della mia jeep.<br />

Rimasi fermo nel vento che scrutava la mia capigliatura per liberarla dalla polvere.<br />

Restò solo il silenzio e <strong>una</strong> sensazione <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta. Forzai <strong>di</strong> nuovo lo sportello.<br />

All’interno le due donne, <strong>una</strong> <strong>di</strong> circa sessant’<strong>anni</strong> con un taglio sulla fronte e l’altra,<br />

quella alla guida, più giovane, br<strong>una</strong>, con un top nero sulla pelle abbronzata, mi<br />

fissavano stor<strong>di</strong>te e timorose. Inermi, ora. Finalmente la portiera si aprì, coprendo un<br />

arco inservibile verso l’alto. Era impensabile che le due donne uscissero <strong>di</strong> lì. Come<br />

pure pretendere che lo facessero dalla parte opposta, visto che era schiacciata<br />

sull’asfalto screpolato. Non rimaneva che provare a restituire all’auto la sua<br />

<strong>di</strong>mensione orizzontale. Richiusi la portiera, la donna più anziana <strong>di</strong>sse no no, ma io<br />

feci cenno <strong>di</strong> aspettare. Mi guardai attorno. Se non ci fosse stata la scocciatura della<br />

targa me ne sarei andato, ma loro avrebbero sicuramente chiamato la polizia<br />

municipale per farmi rintracciare, e in un posto dove <strong>una</strong> strada è intitolata al<br />

Generalissimo Franco questo non apriva prospettive esaltanti.<br />

Cominciai a tirare in giù con forza. Mi tolsi la camicia, ero sudato. Tirai un<br />

paio <strong>di</strong> volte e la macchina, <strong>una</strong> Punto nuovo modello, sobbalzò su se stessa e poi

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