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Francesco Manganelli: da Città di Castello alla Serie A - A ... - Tuttoggi

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Sport - <strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Castello</strong>, venerdì 31 maggio 2013 ore 17:10<br />

© TUTTOGGI.INFO – E<strong>di</strong>zioni SYN-MEDIA Srl (P.I. 02965540541)<br />

Iscrizione al Registro per la Pubblicazione <strong>di</strong> Giornali e Perio<strong>di</strong>ci del Tribunale <strong>di</strong> Spoleto n. 05/2007 del 18/09/2007<br />

Iscrizione al Registro degli Operatori <strong>di</strong> Comunicazione (ROC) n. 22904<br />

<strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Castello</strong><br />

<strong>Francesco</strong> Magnanelli: <strong>da</strong> <strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Castello</strong> <strong>alla</strong> <strong>Serie</strong> A - A tu per tu con un<br />

campione<br />

Dopo molti anni la massima serie <strong>di</strong> calcio ritrova un tifernate. Il capitano del Sassuolo risponde alle<br />

domande <strong>di</strong> TuttOggi<br />

Davide Baccarini<br />

In una fred<strong>da</strong> e affollata mattina <strong>di</strong> mercato, sotto le “Logge Bufalini” <strong>di</strong> <strong>Città</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Castello</strong>, abbiamo incontrato quello che ormai <strong>da</strong> tempo è non solo un ragazzo<br />

tifernate molto <strong>di</strong>sponibile, simpatico e sempre sorridente, ma ormai un eroe citta<strong>di</strong>no:<br />

<strong>Francesco</strong> Magnanelli. Nato ad Umbertide nel 1984 e vissuto a <strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Castello</strong>,<br />

<strong>Francesco</strong> è partito proprio <strong>da</strong> qui, a 16 anni, per poi an<strong>da</strong>re a giocare tra i<br />

professionisti. Dopo Gubbio, Chievo Verona, Fiorentina e Sangiovannese nel 2005<br />

appro<strong>da</strong> a Sassuolo in C2 e <strong>da</strong> lì comincia la sua scalata coi nero-ver<strong>di</strong> verso la massima serie, raggiunta <strong>da</strong> capitano dopo<br />

cinque anni, 263 presenze (<strong>di</strong> cui 8 in Coppa Italia) e 5 gol. Nonostante questo invi<strong>di</strong>abile curriculum ci siamo trovati <strong>di</strong><br />

fronte un ragazzo umile e ben <strong>di</strong>sposto a risponderci, in anteprima all’incontro ufficiale con la stampa che si terrà lunedì 3<br />

giugno nella sala della Giunta del comune <strong>di</strong> <strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Castello</strong>. Con una leggerissima inflessione <strong>di</strong>alettale tifernate<br />

rimastagli a testimoniare le sue origini, Magnanelli ci dà anche il permesso, previa nostra richiesta, <strong>di</strong> <strong>da</strong>rgli del “tu”.<br />

L’infanzia in Umbria - Quando gli <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> raccontarci la sua infanzia e la prima adolescenza nell’Alta Valle del Tevere,<br />

ci tiene subito a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> averle passate entrambe a Ba<strong>di</strong>ali, piccola frazione del comune <strong>di</strong> <strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Castello</strong>. “Ho un ricordo<br />

ottimo <strong>di</strong> quei tempi. Sono cresciuto tra “quattro case” ma in mezzo <strong>alla</strong> stra<strong>da</strong>. Ricordo con piacere soprattutto le<br />

partitelle in stra<strong>da</strong>, quando facevamo le porte con gli ingressi dei garage. Spesso stavamo al campo sportivo <strong>da</strong>lle 14 alle<br />

20!”. Da ragazzino dunque <strong>Francesco</strong> già viveva <strong>di</strong> calcio.<br />

L’uomo - Ma che uomo è <strong>Francesco</strong>? “Sono una persona fedele a determinati valori, abbastanza equilibrata, tranquilla,<br />

venuta <strong>da</strong>lla stra<strong>da</strong>. Ho gua<strong>da</strong>gnato tutto quello che ho; le categorie superiori me le sono sempre prese <strong>da</strong> solo e nessuno<br />

me le ha regalate. Fare un passettino <strong>alla</strong> volta e conquistarsi tutto <strong>da</strong> soli è la cosa più bella”.<br />

Qual è il tuo peggior <strong>di</strong>fetto?<br />

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A volte vorrei essere più cinico, farmi meno problemi, <strong>di</strong>re le cose come stanno: non perché non sia sincero, ma per non<br />

far star male qualcuno a volte cerco <strong>di</strong> me<strong>di</strong>are e tenere i toni bassi. Essendo <strong>di</strong> animo buono, mi <strong>di</strong>spiace vedere<br />

determinate situazioni, che a volte forse non affronto con la giusta cattiveria.<br />

Cos’è per te la famiglia? E che valore ha?<br />

“Un valore enorme. La mia famiglia è composta <strong>da</strong>lla mia compagna e <strong>da</strong>lla piccola che fra pochi giorni compirà un anno<br />

ed entrambe sono state fon<strong>da</strong>mentali per la mia crescita umana, soprattutto negli ultimi anni. Hanno un ruolo chiave<br />

perché vivono con me 24 ore su 24. Poi ci sono i miei genitori e mio fratello, anche loro fon<strong>da</strong>mentali nella parte iniziale<br />

della carriera e che tutt’ora mi stanno vicino”. <strong>Francesco</strong> <strong>alla</strong>rga poi l’importanza a tutto il parentado e mi conferma che<br />

tutti ormai tifano Sassuolo.<br />

Il Calciatore - Che tipo <strong>di</strong> giocatore ti definisci? “Mi definisco un’altruista e un generoso per natura; preferisco tante volte<br />

mettere la squadra e l’obiettivo del gruppo <strong>da</strong>vanti a me, per questo, a volte, pure mio padre mi rimprovera, perché <strong>di</strong>ce<br />

sempre <strong>di</strong> fare qualcosa anche per me stesso. Io sono così <strong>di</strong> carattere e spesso preferisco, non passare in secondo piano,<br />

ma mettere <strong>da</strong>vanti le ambizioni della squadra. Mi piace fare “il lavoro sporco” e questo a volte, <strong>di</strong> primo impatto, non<br />

viene sempre apprezzato <strong>da</strong>i tifosi; questo atteggiamento e questo tipo <strong>di</strong> gioco mi hanno comunque <strong>da</strong>to tante<br />

sod<strong>di</strong>sfazioni e mi sono accorto che entrambi, negli anni, vengono apprezzati <strong>di</strong> più”.<br />

Dopo 5 anni <strong>di</strong> serie B arriva la serie A. Cosa ti cambia?<br />

“Sinceramente ancora non lo so. Ho vinto un campionato <strong>di</strong> serie B e tutti mi chiedono come ci si senta in serie A…Non lo<br />

so! Non ho la minima idea, non avendola mai affrontata, <strong>di</strong> cosa mi aspetti a livello tecnico, ambientale ed emozionale. Di<br />

sicuro so <strong>di</strong> essere arrivato dove volevo fin <strong>da</strong> bambino e <strong>di</strong> avere la possibilità <strong>di</strong> giocarmela e vedere com’è. Poi se sarò<br />

talmente inferiore ritornerò in<strong>di</strong>etro. Per me è un mondo nuovo. Ho molta voglia <strong>di</strong> ricominciare e la curiosità è enorme”.<br />

Qual è stato il miglior allenatore che tu abbia mai avuto in tutta la tua carriera?<br />

“A volte i gran<strong>di</strong> campioni <strong>di</strong>cono che “si prende un po’ <strong>da</strong> ognuno”. In parte questa cosa è vera, anche se per la mia<br />

crescita devo tutto a Dante Selvi, mio allenatore <strong>alla</strong> “Tiferno ’90” (scuola calcio <strong>di</strong> <strong>Città</strong> <strong>di</strong> <strong>Castello</strong>, ndr) per 7-8 anni. Per<br />

me lui è stato un insegnante <strong>di</strong> calcio, comportamento e rispetto delle regole. Mi ha formato insomma. Poi in età adulta,<br />

quando si inizia ad entrare nel calcio che conta contano solo i 3 punti e bisogna rendere conto a tifoserie, giornali e<br />

contestazioni. In questo caso l’allenatore gestisce te e le pressioni intorno. I migliori che ho avuto nella globalità sono<br />

stati Allegri, Pioli e Di <strong>Francesco</strong>, uno per gestione, uno per mentalità, uno per rapporti. Credo che l’allenatore perfetto sia<br />

un’insieme delle loro qualità.”<br />

Il momento più bello della tua carriera?<br />

“Sicuramente la giornata che ha portato <strong>alla</strong> promozione, che sembrava cosa fatta fino a tre settimane prima e invece poi<br />

ci si è ritrovati con l’acqua <strong>alla</strong> gola e costretti al risultato positivo nell’ultima partita. Poi festeggiare e alzare la coppa <strong>da</strong><br />

capitano. Era quello che volevo <strong>di</strong> più. La cosa più bella <strong>di</strong> tutte è stata vedere la città in festa e la gente che ti applaude.”<br />

E il momento più brutto?<br />

“Gli ultimi tre mesi dello scorso anno, dove al<strong>di</strong>là della sconfitta ai playoff c’è stato un rapporto non bello con l’allenatore<br />

Fulvio Pea. Ci sono stati episo<strong>di</strong> brutti e problemi con alcuni ragazzi. Nonostante questo però la squadra ha fatto 80 punti<br />

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e ha sempre puntato all’obiettivo finale mettendo <strong>da</strong> parte le ostilità con lui. Probabilmente la professionalità <strong>di</strong> tutti i<br />

ragazzi ha fatto sì che non venisse esonerato”.<br />

A quale giocatore ti ispiri o pensi <strong>di</strong> assomigliare?<br />

“Il giocatore che ammiro oltremodo è Pirlo, però credo <strong>di</strong> assomigliare più a De Rossi perché riesco a fare entrambe le fasi<br />

<strong>di</strong> gioco, cercando <strong>di</strong> rendermi utile con il mio altruismo ma aggiungendo anche della qualità”. Nel fare il paragone con<br />

De Rossi, <strong>Francesco</strong> ha detto “molto” per ben cinque volte prima <strong>di</strong> accostarlo alle parole “<strong>alla</strong> lontana”.<br />

Il futuro - Pensi <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>ventare una ban<strong>di</strong>era del Sassuolo? “Penso <strong>di</strong> essere già una parte importante. Non lo so ancora.<br />

Sicuramente mi piacerebbe avere sensazioni <strong>di</strong>verse in futuro; non che qui non le abbia avute, sono sempre rimasto<br />

stravolentieri perché c’erano ogni anno stimoli nuovi e voglia <strong>di</strong> vincere. Di rimanere fino a fine carriera non lo so<br />

sinceramente. Gli stessi tifosi, con cui ho un bellissimo rapporto, se dovesse arrivare un’offerta allettante <strong>di</strong> una squadra<br />

con gran<strong>di</strong> ambizioni e una storia importante, so che capirebbero senz’altro le mie scelte”.<br />

A fine carriera torneresti a giocare in una squadra della tua Alta Valle del Tevere?<br />

“Si mi piacerebbe. Io e la mia compagna non abbiamo mai fatto progetti <strong>di</strong> vita. Qua ci sono le nostre ra<strong>di</strong>ci, i nostri<br />

familiari e poi ci abbiamo comprato pure casa. Però non so ancora che vita farò, se smetterò col calcio, se farò l’allenatore<br />

o il team manager; se ci fosse l’occasione, stessi bene e la vita mi portasse a stare qua perché no?”.<br />

Curiosità - Con chi scambieresti la maglia ? “Con Pirlo, <strong>di</strong> cui tra l’altro ne posseggo già una <strong>di</strong> quando era al Milan. E’il<br />

giocatore che ammiro <strong>di</strong> più. Ammetto anche <strong>di</strong> essere tifoso sfegatato rossonero”<br />

Il numero “4” della tua casacca che significa?<br />

Ride <strong>di</strong>vertito. “E’ nato <strong>da</strong>l niente perché il primo anno non sapevo che numero prendere e c’era libero solo il 4. La cosa<br />

bella e strana è che il numero mi ha sempre accompagnato in tantissimi episo<strong>di</strong> della mia vita: sulle camere d’albergo che<br />

mi assegnano; la stanza dove è nata mia figlia era la “4”; pure sul numero civico <strong>di</strong> entrambe le mie abitazioni è<br />

presente.Ormai è il mio numero e spero <strong>di</strong> continuare con questo perché mi si ripresenta spesso e soprattutto in situazioni<br />

particolari e legate <strong>alla</strong> mia famiglia”.<br />

Prima <strong>di</strong> salutarci <strong>Francesco</strong> si è messo volentieri in posa per la foto che vedete in alto e molto umilmente ci ha detto<br />

grazie svariate volte prima che potessimo farlo noi. Sempre con il sorriso sulle labbra ci ha salutato per ritornare <strong>da</strong>lla<br />

famiglia che lo aspettava in centro. Nel salutarlo abbiamo avuto la sensazione <strong>di</strong> lasciare un amico <strong>di</strong> sempre e non un<br />

prossimo calciatore della serie A. Ci auguriamo che la sua semplicità e <strong>di</strong>sponibilità tutte tifernati portino qualcosa <strong>di</strong><br />

buono anche nel calcio. Noi facciamo il tifo per lui.<br />

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