Istituto Comprensivo Siliqua - istituto comprensivo statale di siliqua

Carnevale
Il Carnevale, anticamente, si iniziava a sentire già subito dopo l‘Epifania e
durava per tutto il mese di febbraio. Infatti, già da allora le donne
cummentzanta a fri, incominciavano a friggere, ossia a preparare i dolci
tipici di questa festa, isa zippuasa, le zippole.
I giorni dedicati al Carnevale sono su giobia perdaiò , su mattisi de cò e su
domigu de cò o su domigu de segai is pingiadasa (il giovedì grasso, il
martedì grasso e il giorno della pentolaccia).
In questi giorni ci si mascherava a mustaioni, cioè gli uomini da donna e le
donne da uomo, con il volto coperto in modo da essere irriconoscibili. Così
vestiti andavano insieme in giro per il paese a fare scherzi, a rubare le
zippole, a bussare alle porte chiedendo: si ndi donada zipueddasa? (ce ne
date zippole?).
La ricetta delle zippole è rimasta invariata:
si impasta la farina con il lievito sciolto nel
latte, lo zafferano, il succo d'arancia e
l'acqua vite. Si lavorano a lungo, prima sul
tavolo e poi in sa scifedda. Si fanno lievitare
per un paio d'ore e poi si friggono in
abbondante olio caldo dando la forma di
piccole frittelle con il buco centrale.
Non tutti usavano s'olliarmau , olio di oliva,
ma s'ollestincu , fatto con le bacche di lentisco, mischiato con s'oll'e procu, lo
strutto. Le zippole, una volta fritte, si mangiano cosparse di zucchero.
Altri dolci tipici del Carnevale sono is cruxionis frittusu e i maravigliasa o
cruxionisi ‘ e bentu (i ravioli fritti e delle sfoglie che ricordano le chiacchere).