lezione Poggi - Mariella Zoppi
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IL PIANO POGGI PER FIRENZE CAPITALE:<br />
VIALI ALBERATI E GIARDINI<br />
NELLA SECONDA METÀ DELL’OTTOCENTO<br />
Flavia Tiberi
Principali fasi di ampliamento di Firenze<br />
(base cartografica: Federigo Fantozzi, Pianta geometrica di Firenze, 1843)
Gli esempi internazionali di trasformazioni urbanistiche nel corso del XIX secolo:<br />
la Parigi di Haussmann ed il Ring viennese<br />
Un altro esempio è il caso del Ring di<br />
Vienna.<br />
L’assetto planimetrico e la dislocazione dei<br />
servizi di trasporto pubblico lungo il<br />
circuito del Ring sono i soli aspetti di<br />
somiglianza con l’impianto fiorentino,<br />
poiché la peculiarità della sistemazione<br />
viennese è rintracciabile soprattutto<br />
nell’inserimento, lungo l’arteria viaria,<br />
degli edifici ospitanti funzioni pubbliche, e<br />
non residenziali.<br />
Il sistema dei boulevard parigini e<br />
delle operazioni di trasformazione<br />
urbanistica ad essi annesse costituisce uno<br />
degli esempi più importanti per la<br />
delineazione delle nuove forme<br />
urbanistiche europee del XIX secolo.<br />
Nel caso specifico dell’Italia, il progetto<br />
haussmanniano ha contribuito anche alla<br />
stesura della Legge sull’esproprio per<br />
pubblica utilità (L. 2359/1865).
Giuseppe <strong>Poggi</strong> (1811-1901)<br />
Architetto, restauratore,<br />
urbanista<br />
Il 15 settembre 1864, su proposta del Ministro Minghetti, fu approvata la<br />
Convenzione di Settembre, in base alla quale la capitale del Regno d’Italia veniva<br />
trasferita da Torino a Firenze.<br />
Firenze, che presentava ancora l’assetto urbanistico di una città di provincia, doveva<br />
essere trasformata ed ingrandita al fine di poter ospitare le principali<br />
rappresentanze del Governo, i Ministeri, i funzionari ed i nuovi cittadini.
Il 22 novembre 1864, il Gonfaloniere Giulio Carobbi invitò Giuseppe <strong>Poggi</strong> a compilare il<br />
PROGETTO DI MASSIMA del PIANO REGOLATORE DI AMPLIAMENTO<br />
DELLA CITTA’ ALL’ESTERNO DEL CIRCUITO DEI VIALI.<br />
Il progetto per il riordino della città all’interno del circuito delle mura fu affidato all’Ing. Luigi<br />
Del Sarto, dell’Uffizio d’Arte del Municipio.
Principali punti del progetto:<br />
1) INGRANDIMENTO DELLA CITTA’<br />
- demolire le mura ed inserire al loro posto un “pubblico grandioso passeggio”. Le<br />
mura dell’Oltrarno furono mantenute dal <strong>Poggi</strong>, poiché la forte pendenza del<br />
versante collinare non avrebbe permesso l’inserimento di un viale;<br />
- inglobare i borghi formatisi al di fuori delle mura;<br />
- progettare nuovi quartieri residenziali, funzionali ed eleganti, atti ad ospitare i<br />
nuovi residenti di Firenze capitale;<br />
- ampliare la Cinta daziaria, comprendendo anche i comuni limitrofi alla città di<br />
Firenze.
Principali punti del progetto:<br />
2) DIFESA IDRAULICA DELLA CITTA’<br />
- la riva settentrionale dell’Arno sarebbe stata difesa dai muraglioni dei Nuovi<br />
Lungarni, protratti ad est fino alla confluenza del Torrente Affrico;<br />
- lungo lo stesso torrente si sarebbe realizzato un ulteriore muraglione protettivo;<br />
- per assicurare le sponde del Torrente Mugnone, <strong>Poggi</strong> decise di sostituire<br />
l’esistente argine terroso con un resistente muro di sponda, e per la restante<br />
parte programmò il consolidamento e l’ingrandimento dell’argine preesistente,<br />
per renderlo maggiormente sicuro;<br />
- in corrispondenza delle Cascine, invece, progettò il viale delle carrozze ad una<br />
quota più elevata, fino alla confluenza tra Arno e Mugnone;<br />
- la riva meridionale, infine, presentava minori complessità e risultò sufficiente<br />
prolungare, ad ovest, il Lungarno Soderini, tramite la costruzione di un muro di<br />
sponda dalla Torre della Sardigna al Ponte di ferro, mentre, ad est, prolungò il<br />
Lungarno Serristori dal Ponte alle Grazie al Ponte San Niccolò.
Principali punti del progetto:<br />
3) SISTEMAZIONE DELLE STAZIONI FERROVIARIE<br />
<strong>Poggi</strong> riteneva che la sistemazione delle Stazioni Centrale e alla Croce e del tronco di<br />
strada tra esse compreso costituisse un ostacolo all’espansione della città ed allo<br />
sviluppo dei Viali stessi.<br />
- la Stazione alla Croce impediva il corretto ed omogeneo dimensionamento del<br />
corrispondente tratto dei Viali e la fabbricazione degli edifici previsti intorno a<br />
questo.<br />
- a riguardo della Stazione Centrale, invece, <strong>Poggi</strong> rivelava le sue perplessità in<br />
merito all’ubicazione (che cela la parte basamentale della Chiesa di Santa Maria<br />
Novella), per la quale l’andamento dei Viali era costretto in uno spazio limitato<br />
(nei pressi della Fortezza) e di difficile gestione.<br />
Per il superamento di questi inconvenienti, dunque, aveva proposto lo spostamento<br />
della Stazione Centrale, prevedendone un’ubicazione alternativa all’incirca dove<br />
oggi sorge la Stazione dello Statuto.
La trasformazione di Firenze operata dal <strong>Poggi</strong>
Giuseppe <strong>Poggi</strong> e Luigi Del Sarto, Progetto di massima per l’ampliamento di Firenze, 1865 (31 gennaio 1865)
Giuseppe <strong>Poggi</strong>, Pianta indicativa dell’ingrandimento di Firenze – Piano Regolatore – Primo progetto<br />
(febbraio 1865)
I lavori per l’ingrandimento di Firenze si protrassero dal 1865 al 1877;<br />
tuttavia, dopo il trasferimento della capitale a Roma e la conseguente perdita di<br />
finanziamenti, il Comune di Firenze si trovò impossibilitato a portare a<br />
compimento tutti i lavori previsti dal <strong>Poggi</strong>.<br />
Furono terminate soltanto le opere che avevano già raggiunto un avanzato grado di<br />
realizzazione, mentre le altre furono abbandonate.<br />
Legenda<br />
Il trasferimento della capitale a Roma
Piazza Vittorio Veneto e Piazza della Porta a Prato
I Giardini della Fortezza
Piazza della Libertà
Piazzale Donatello
Piazza Beccaria e Piazza Piave
Piazza San Frediano (*) e Piazza della Porta Romana
Il Viale dei Colli ed il sistema delle Rampe
Il progetto del <strong>Poggi</strong>, soprattutto per la sistemazione dei giardini lungo il Viale dei<br />
Colli, si rifaceva prevalentemente allo stile paesaggistico.<br />
Vengono privilegiati i principi del “pittoresco”, come, ad esempio, le vedute e la<br />
dilatazione spaziale per mezzo di percorsi sinuosi.<br />
«[…] giardini all’uso inglese […] »<br />
<strong>Poggi</strong>, G., Sui lavori per l'ingrandimento di Firenze (1864-1877), Tipografia Barbera, Firenze 1882
Peculiarità paesaggistiche del progetto poggiano: il sistema delle visuali del Viale dei Colli
CARTA DI FIRENZE DEI GIARDINI STORICI (1982)<br />
Art.1<br />
Un giardino storico è una composizione architettonica e vegetale, che dal punto di<br />
vista storico o artistico presenta un interesse pubblico. Come tale è considerato un<br />
monumento.<br />
Art. 2<br />
Un giardino storico è una composizione di architettura il cui materiale è<br />
principalmente vegetale, dunque vivente e come tale deteriorabile e rinnovabile. […]<br />
[…]<br />
Art. 4<br />
Sono rilevanti nella composizione architettonica del giardino storico:<br />
- la sua pianta ed i differenti profili del terreno;<br />
- le sue masse vegetali: le loro essenze, i loro volumi, il loro gioco di colori, le loro<br />
spaziature, le loro altezze rispettive;<br />
- i suoi elementi costruiti o decorativi;<br />
- le acque in movimento o stagnanti, riflesso del cielo.
Proposte di recupero:<br />
le forme architettoniche
Proposte di recupero:<br />
le forme architettoniche
Proposte di recupero: l’apparato vegetale
Avversità del Platano<br />
Avversità del Tiglio<br />
Proposte di recupero: l’apparato vegetale<br />
Avversità comuni
Avversità del Leccio<br />
Avversità del Pino<br />
Proposte di recupero: l’apparato vegetale
Avversità dell’Ippocastano<br />
Avversità del Cipresso<br />
Proposte di recupero: l’apparato vegetale