Marzo 2008 - Il Monitore Medico Online
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monitore 08-02 19-12-<strong>2008</strong> 11:26 Pagina 1<br />
Periodico di divulgazione medica<br />
realizzato in collaborazione<br />
con il Gruppo Larc.<br />
Diffusione 15000 copie.<br />
Distribuzione gratuita<br />
Anno di fondazione1984,<br />
anno ventiquattresimo<br />
Direttore Responsabile:<br />
Paolo Piacenza<br />
Coordinamento redazionale:<br />
Elena Agnese<br />
Segreteria di redazione: Larc<br />
c.so Venezia, 10 - 10155 Torino<br />
tel. 011.3992157 - fax 011.282735<br />
www.ilmonitoremedico.it<br />
info@ilmonitoremedico.it<br />
il monitore<br />
MEDICO<br />
Tutti i diritti riservati, reg. presso Trib. Torino n°5468 del 22/12/2000. Stampa F. lli Scaravaglio s.r.l., Grafica fabriziocavallero@libero.it, Torino<br />
Sole, caldo, paesi esotici: alcuni consigli per non rovinarsi un viaggio<br />
Primavera, aria di vacanza<br />
In valigia anche un po’ di prudenza e qualche precauzione<br />
Le vacanze sono un momento importante della nostra<br />
vita, perché ci permettono di rigenerare le energie fisiche<br />
e psichiche logorate da un anno di lavoro dedicandoci ai<br />
nostri hobby o magari facendo un viaggio. Per trarne il<br />
massimo vantaggio è tuttavia importante tenere presente<br />
alcune semplici regole che ci permettono di ottenere il<br />
massimo beneficio e soprattutto evitare danni fisici. A<br />
seconda dei luoghi prescelti, le regole da seguire sono<br />
differenti, ma ce ne sono alcune sempre e ovunque<br />
valide.<br />
La protezione degli occhi è una di queste. La luce<br />
intensa può danneggiare la retina anche in maniera permanente<br />
e questo rischio è maggiore nei periodi estivi,<br />
nelle zone tropicali, specialmente vicino all’acqua (mare<br />
o laghi) o in montagna, vicino ad un ghiacciaio, che<br />
riflettendo i raggi solari ne amplifica l’effetto lesivo. Per<br />
proteggersi basta usare occhiali scuri con buone qualità<br />
ottiche e talora colliri idratanti.<br />
La protezione della pelle. La pelle rappresenta una<br />
delle barriere più importanti di cui il nostro corpo è dotato<br />
verso il mondo esterno. Oltre a svolgere un ruolo<br />
importante nella termoregolazione del nostro organismo.<br />
<strong>Il</strong> desiderio di toglierci i vestiti per abbronzarci e per<br />
sentirci più “liberi” non deve farci dimenticare che la<br />
nostra pelle non è stata esposta al sole per molti mesi e<br />
ha bisogno di un po’ di tempo per adattarsi alla nuova<br />
situazione. Per questo deve essere esposta ai raggi solari<br />
con molta gradualità e sempre protetta da creme per<br />
impedire che si secchi eccessivamente. Un’eccessiva e<br />
troppo rapida esposizione può provocare danni che<br />
vanno da piccole screpolature a vere e proprie ustioni<br />
con piaghe che possono lasciare cicatrici permanenti.<br />
Alle signore va ricordato che troppo sole favorisce la formazione<br />
di rughe.<br />
Altro importante rischio estivo è il colpo di calore. E’<br />
una situazione sempre grave caratterizzata da un aumento<br />
temporaneo della temperatura corporea che il nostro<br />
organismo non riesce a contrastare. Colpisce più frequentemente<br />
i bambini, le persone anziane e gli adulti<br />
che facciano attività fisica in presenza di temperature<br />
elevate e alti tassi di umidità. Non va confuso con la febbre,<br />
anche perché è accompagnato da sintomi importanti:<br />
secchezza della pelle e delle mucose, allucinazioni<br />
e rigidità muscolare; le uniche cure adeguate sono<br />
quelle di una struttura ospedaliera.<br />
La facilità a spostarsi che caratterizza la nostra epoca<br />
favorisce la scelta di luoghi tropicali per le vacanze, che<br />
rende ancora più importante seguire i consigli appena<br />
elencati.<br />
Vaccinarsi è meglio, a volte obbligatorio<br />
In numerosi Paesi del mondo sono richieste vaccinazioni<br />
la cui certificazione deve essere esibita all’ingresso<br />
nel Paese. Sono differenti a seconda della nazione e possono<br />
variare da un anno all’altro. In genere le agenzie<br />
turistiche sono in grado di dare tutte le informazioni<br />
utili, che si possono trovare anche sulle guide turistiche<br />
di buona qualità e di recente pubblicazione. È consigliabile,<br />
specie se ci si reca in paesi poco turistici, rivolgersi<br />
all’Ufficio di Igiene, che può fornire le informazioni<br />
necessarie, eseguire le vaccinazioni richieste e conse-<br />
gnare un passaporto sanitario in cui viene certificata<br />
l’avvenuta vaccinazione.<br />
In molti Paesi sono consigliate alcune vaccinazioni supplementari<br />
che generalmente riguardano epatite A e B,<br />
tifo, difterite, poliomielite, tubercolosi e tetano. Anche<br />
in questo caso la fonte più sicura per raccogliere le informazioni<br />
necessarie è l’Ufficio d’Igiene.<br />
pagina a cura di<br />
Dr. Sergio Caramalli<br />
Specialista in Medicina Interna<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
Patologie<br />
Un nemico<br />
che si può<br />
combattere<br />
L’artrite reumatoide:<br />
si cura con diagnosi<br />
precoce e terapia adeguata<br />
p. 2<br />
Medicina<br />
Quel fastidioso<br />
bruciore<br />
di stomanco<br />
Un sintomo da non<br />
trascurare e che può<br />
migliorare grazie allo stile<br />
di vita.<br />
p. 3<br />
Esami<br />
Capillari<br />
sotto controllo<br />
Come funziona<br />
la videocapillaroscopia<br />
p. 6<br />
Appuntamenti<br />
Ritornano<br />
le conferenze<br />
del sabato<br />
Rubrica<br />
L’esperto<br />
risponde<br />
www.ilmonitoremedico.it<br />
info@ilmonitoremedico.it<br />
foto archivio/fabriziocavallero<br />
numero 02, marzo-aprile <strong>2008</strong><br />
Obesità<br />
Approfondimento<br />
La prevenzione inizia<br />
durante la gravidanza<br />
p. 6<br />
p. 4<br />
p. 7
monitore 08-02 19-12-<strong>2008</strong> 11:26 Pagina 2<br />
2<br />
L’artrite reumatoide è - fra le malattie<br />
infiammatorie croniche autoimmuni - la più<br />
frequente e la più studiata. Colpisce 9,7<br />
milioni di persone nel mondo, circa 300 mila<br />
in Italia: a subirne gli effetti sono più le<br />
donne degli uomini e, anche se si verifica a<br />
ogni età, è più comune tra i 40 e 70 anni.<br />
L’esordio della malattia può essere molto<br />
insidioso e può succedere che ci vogliano<br />
alcuni mesi per fare una diagnosi certa. <strong>Il</strong><br />
decorso clinico è estremamente variabile: si<br />
va da forme lievi che si autolimitano, fino<br />
all’estremo opposto di forme aggressive e<br />
invalidanti.<br />
I sintomi principali sono rappresentati dal<br />
dolore e dalla tumefazione delle articolazioni<br />
con impotenza funzionale. A volte a questi<br />
disturbi si possono accompagnare alcuni sintomi<br />
secondari, secondo la gravità della<br />
numero 02, marzo - aprile <strong>2008</strong><br />
L’artrite reumatoide colpisce 300mila persone in Italia<br />
Un nemico che si può combattere<br />
Una patologia curabile con diagnosi precoce e terapia adeguata<br />
malattia: senso di stanchezza, febbre, perdita di<br />
peso e depressione. Le articolazioni più frequentemente<br />
colpite sono quelle delle mani, con<br />
perdita della forza accompagnata a rigidità mattutina.<br />
Nonostante tutto, non bisogna averne paura. La<br />
diagnosi precoce ed un trattamento adeguato<br />
sono fondamentali, soprattutto nelle fasi iniziali<br />
della malattia: i danni irreversibili (ad esempio<br />
le deformazioni delle mani con erosioni ossee)<br />
occorrono nel 70 % dei casi entro i primi due<br />
anni di malattia. E’ questo quindi il termine di<br />
tempo entro il quale bisogna agire per rallentare<br />
e se possibile fermare la progressione della<br />
malattia.<br />
Nel decennio passato, la terapia era basata sull’uso<br />
di farmaci antinfiammatori (Fans), di cortisonici<br />
e dei cosiddetti Dmards (Disease modifying<br />
antirheumatic drugs) ovvero di farmaci in<br />
Artrite e artrosi, non sempre parenti<br />
Come riconoscere le differenze<br />
ARTROSI<br />
E’ una malattia degenerativa delle articolazioni che interessa primariamente<br />
la cartilagine articolare e successivamente le altre<br />
strutture osteoarticolari.<br />
<strong>Il</strong> sintomo principale è il dolore che può essere acuto quando inizia<br />
il movimento e si riduce o scompare man mano che ci si muove. Di<br />
solito è assente a riposo.<br />
<strong>Il</strong> dolore peggiora con il tempo umido , freddo e piovoso.<br />
Atri sintomi che possono essere presenti sono:<br />
- la limitazione della mobilità articolare che conduce ad una irregolarità<br />
articolare o allo spasmo ed alla contrattura dei muscoli<br />
periarticolari.<br />
- lo scroscio articolare causato dalle irregolarità delle contrapposte<br />
superfici cartilaginee durante il movimento.<br />
grado di modificare il decorso della malattia.<br />
Questi ultimi venivano via via aggiunti o<br />
modificati secondo il comportamento dell’artrite.<br />
Negli ultimi anni, tuttavia, questo concetto è<br />
stato completamente sovvertito: numerosi<br />
studi clinici hanno, infatti, dimostrato che un<br />
atteggiamento più aggressivo (combinazione<br />
di più farmaci tra loro) spesso porta a risultati<br />
più soddisfacenti. Più aggressiva si dimostra la<br />
malattia, insomma, più aggressiva deve essere<br />
la terapia. Una nuova strategia medica che<br />
aumenta le nostre armi contro un nemico così<br />
aggressivo.<br />
foto archivio/fabriziocavallero<br />
pagina a cura di<br />
Dr.ssa Rosella Bavassano<br />
Specialista in Reumatologia<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
ARTRITE<br />
E’ una malattia infiammatoria delle articolazioni che interessa primariamente<br />
la membrana sinoviale e successivamente le altre strutture<br />
osteoarticolari.<br />
I sintomi più comuni sono: il dolore spontaneo e continuo che si accentua<br />
con i movimenti, la tumefazione, il calore, il rossore e la limitazione<br />
funzionale dell’articolazione colpita.
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numero 02, marzo - aprile <strong>2008</strong> 3<br />
La pirosi è il sintomo principale del reflusso gastroesofageo<br />
Quel fastidioso bruciore di stomaco<br />
Una patologia da non trascurare e che può migliorare grazie allo stile di vita.<br />
<strong>Il</strong> cosiddetto bruciore di stomaco (o pirosi) è il modo con cui la maggior<br />
parte delle persone indica il sintomo più tipico del reflusso gastroesofageo.<br />
In realtà, l’organo che “brucia” è l’esofago e non lo stomaco. Più<br />
precisamente è l’ultima parte dell’esofago a essere coinvolta, quella<br />
vicino alla congiunzione con lo stomaco.<br />
La pirosi è il sintomo principale e più comune del reflusso. Nove volte<br />
su dieci è il sintomo specifico del reflusso, è sempre presente ed è avvertito<br />
come una sensazione pressante di bruciore o dolore alla bocca dello<br />
stomaco. Può essere intermittente e irradiarsi dallo stomaco al collo,<br />
lungo lo sterno: di solito si avverte dopo i pasti, in un arco di tempo<br />
compreso tra la mezz’ora e l’ora, anche se talora si può manifestare<br />
anche a digiuno o dopo stress intenso. <strong>Il</strong> bruciore si avverte anche se ci<br />
si sdraia, ci si piega o si fanno movimenti scorretti subito dopo aver<br />
mangiato e può durare da pochi minuti a qualche ora.<br />
Ma cosa è il reflusso gastroesofageo? E’ un disturbo dell’esofago:<br />
quando mangiamo il cibo passa dalla bocca allo stomaco attraverso<br />
l’esofago, grazie a una valvola, detta cardias o sfintere esofageo<br />
Inferiore, che si apre per far passare il cibo e si richiude immediatamente<br />
dopo che questo è passato nello stomaco. Se questa valvola non funziona<br />
bene, cioè si apre quando non dovrebbe, può capitare che parte del<br />
cibo ingerito torni indietro. Nelle persone che soffrono di reflusso succede<br />
proprio questo: la risalita in esofago di materiale acido proveniente<br />
dallo stomaco.<br />
Anche se è molto comune, il reflusso è un disturbo ancora poco conosciuto.<br />
La maggior parte delle persone che ne soffre non lo sa, non si<br />
cura o si cura nel modo sbagliato, per scarsa conoscenza. Inoltre, spesso<br />
i sintomi del reflusso vengono confusi con quelli di altri disturbi<br />
considerati meno importanti. In genere i sintomi si dividono in sintomi<br />
tipici, come bruciore di stomaco, rigurgito, difficoltà a deglutire, salivazione<br />
eccessiva, e sintomi atipici, come tosse cronica, abbassamento di<br />
voce, mal di gola, dolore toracico, difficoltà respiratoria, senso di soffocamento<br />
notturno. Imparare a riconoscerli è molto importante. E quando<br />
i sintomi sono molto frequenti e resistenti bisogna rivolgersi subito<br />
al medico, senza aspettare.<br />
Le abitudini che favoriscono il reflusso sono molte: la dieta, il fumo, lo<br />
stile di vita, persino l’abbigliamento. Portare cinture o abiti troppi stretti<br />
in vita; piegare il busto, fare ginnastica o fare sforzi fisici eccessivi<br />
dopo aver mangiato, sono tutte situazioni che favoriscono l’apertura<br />
della valvola tra stomaco ed esofago causando il reflusso.<br />
L’alimentazione è importante per chi soffre di reflusso: esistono molti<br />
alimenti che possono causare il bruciore di stomaco e molti altri che riescono<br />
ad alleviarlo.<br />
Quando il reflusso è molto frequente, quasi quotidiano, diventa una vera<br />
e propria malattia. Si parla allora di malattia da reflusso gastroesofageo,<br />
con sintomi più frequenti e più gravi e conseguenze più pericolose. In<br />
questi casi è indispensabile rivolgersi subito al medico, senza aspettare<br />
che la situazione peggiori portando all’esofagite (infiammazione di<br />
diverso grado dell’esofago distale, occorre in circa il 35% dei casi), la<br />
stenosi esofagea, per esiti cicatriziali (circa nel 10% dei casi) o l’Esofago<br />
di Barrett (cioè isole di mucosa gastrica in esofago; viene in circa il 10%<br />
dei casi).<br />
Anche quando il reflusso diventa frequente è utile rivolgersi al proprio<br />
medico o allo specialista. Secondo le linee Guida del Gismad (Gruppo<br />
Italiano per lo Studio sulla Mobilità dell’apparato digerente), possono<br />
essere utili alcuni esami: il Test al Ppi (somministrazione di Ppi, cioè<br />
omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo ecc); l’Egds o esofagogastrduodenoscopia,<br />
per valutare l’eventuale presenza di ernia jatale, esofagite,<br />
esofago di Barrett; la Manometria esofagea, per la corretta misurazione<br />
della pressione dello sfintere esofageo inferiore (Les) e per la<br />
valutazione della peristalsi del corpo esofageo; la pHmetria o<br />
pHimpedenziometria esofagea delle 24 ore: per determinare la frequenza<br />
del reflusso, la sua durata, la sua natura (acido, alcalino), la prevalenza<br />
notturna o diurna.<br />
Lo scopo principale della cura del reflusso è di alleviarne i sintomi. <strong>Il</strong><br />
reflusso si cura per gradi e il tipo di cura da seguire dipende dalla gravità<br />
dei sintomi e dal fatto che siano presenti o meno delle complicanze.<br />
In ogni caso, la prima cosa da fare è cambiare le proprie abitudini e fare<br />
attenzione alla dieta. A seconda della gravità del caso, si seguono poi<br />
delle cure specifiche, che vanno sempre indicate dal medico.<br />
foto archivio/fabriziocavallero<br />
Dott.ssa Monica Foti<br />
Specialista in Gastroenterologia<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori
monitore 08-02 19-12-<strong>2008</strong> 11:26 Pagina 4<br />
4<br />
Negli ultimi anni alla patologia del sovrappeso<br />
corporeo dell’età adulta si è aggiunto il<br />
fenomeno dell’obesità infantile, che ha avuto<br />
progressivamente un aumento allarmante. Già<br />
dal 1998 l’Oms (organizzazione mondiale<br />
della sanità), ha considerato l’obesità un’epidemia<br />
globale (globesity).<br />
L’obesità è diventata una patologia emergente<br />
del mondo occidentale. Ha implicazioni<br />
molto importanti, specie sull’apparato cardiovascolare,<br />
incidendo quindi sull’aspettativa<br />
di vita del soggetto che ne è colpito. Anche per<br />
questo si tratta di un capitolo della salute<br />
umana molto particolare, non solo per gli<br />
aspetti sanitari, ma anche per quelli sociali.<br />
Purtroppo negli ultimi anni tale patologia si è<br />
diffusa anche fra i bambini. Nei piccoli il<br />
manifestarsi della malattia preoccupa, oltre<br />
che come problema immediato, anche per<br />
l’impatto a lungo termine sulla salute dell’individuo.<br />
I casi di obesità in Italia sono aumentati<br />
in modo esponenziale, tanto che il nostro<br />
Paese si colloca al primo posto in Europa<br />
per numero di soggetti malati. La spiegazione<br />
di tale aumento risiede proprio nel dilagare<br />
dell’obesità infantile: cattive abitudini alimentari<br />
acquisite in età infantile diventano poi<br />
molto difficili da sradicare e, con il passare del<br />
tempo provocano danni gravissimi.<br />
Ci si ammala di obesità per diversi motivi:<br />
innanzitutto è stata riconosciuta una predisposizione<br />
genetica; poi subentrano uno scorretto<br />
stile di vita con l’introduzione di calorie in<br />
misura più abbondante rispetto ai consumi, la<br />
sedentarietà, la facile reperibilità di cibi ad<br />
alto contenuto calorico ma di piccolo volume,<br />
il piacere della tavola, il significato sociale che<br />
il pasto ricco ed abbondante assume in numerose<br />
famiglie, l’uso frequente di spuntini e i<br />
modelli di comportamento che ci vengono<br />
proposti dalla televisione soprattutto tramite<br />
la pubblicità.<br />
Una ricerca ha messo in evidenza nelle famiglie<br />
con genitori obesi il rifiuto di considerare<br />
i propri figli sovrappeso o addirittura obesi,<br />
con la conseguenza che non si interviene per<br />
correggere tale patologia.<br />
Le condizioni che favoriscono l’obesità sono<br />
diverse. Quasi sempre sono condizioni psicosociali<br />
che determinano un’azione nociva a<br />
livello dietetico.<br />
Fondamentalmente è nell’infanzia che si<br />
acquisiscono le buone abitudini alimentari e<br />
fisiche, e, qualora queste non vengano osservate<br />
prima di tutto da chi vive intorno al bambino,<br />
è assai improbabile che il bambino stesso<br />
le osservi di propria iniziativa. Inoltre è molto<br />
numero 02, marzo - aprile <strong>2008</strong><br />
Sedentarietà, cibi ipercalorici e modelli televisivi fra le cause principali<br />
Obesità, la prevenzione in gravidanza<br />
Le cattive abitudini dell’infanzia possono causare problemi seri in età adulta<br />
difficile che possano essere corrette in un<br />
secondo tempo se non da un intervento medico<br />
multispecialistico (pediatra, dietista e psicologo).<br />
L’età d’insorgenza dell’obesità può essere<br />
molto varia. Le cattive abitudini alimentari<br />
della madre possono addirittura influire a livello<br />
fetale sull’aumento del peso del nascituro.<br />
<strong>Il</strong> sesso non è una discriminante: l’obesità si<br />
può manifestare sia nei maschi che nelle femmine,<br />
con lieve prevalenza in queste ultime.<br />
Per concludere, è bene che i genitori e la famiglia<br />
sappiano che se non si interviene in età<br />
infantile con una adeguata prevenzione, di per<br />
sé molto facile da programmare, il destino a cui<br />
va incontro un soggetto obeso comporta gravi<br />
rischi, sia per la durata della vita sia per la qualità<br />
della stessa.<br />
La raccomandazione, pertanto, che si deve fare<br />
ai genitori quando percepiscono una deviazione<br />
della crescita del bambino verso valori più<br />
alti del normale, è quella di rivolgersi a un centro<br />
specializzato per questa patologia.<br />
foto archivio/fabriziocavallero<br />
Prof. Sebastiano Cocuzza<br />
Specialista in Pediatria<br />
Consulente del Gruppo Larc Poliambulatori
monitore 08-02 19-12-<strong>2008</strong> 11:26 Pagina 5<br />
foto archivio/fabriziocavallero<br />
numero 02, marzo - aprile <strong>2008</strong> 5<br />
I fattori che regolano il peso corporeo sono<br />
contemporaneamente semplici (immaginiamo<br />
il corpo come una caldaia che risponde alle<br />
leggi della termodinamica) e complessi, perché<br />
in realtà l’assunzione di cibo è regolata da<br />
numerosi elementi che interagiscono in modo<br />
diverso.<br />
Generalmente il dispendio energetico basale è<br />
condizionato maggiormente da cause genetiche<br />
con cui interferiscono fattori ormonali<br />
(tiroide, insulina, cortisolo) e fattori ambientali<br />
come il dispendio energetico legato all’attività<br />
fisica e al clima.<br />
L’assunzione di cibo è condizionata dalla<br />
relazione tra adiposità e stimolo della fame<br />
(attraverso la leptina) da fattori ormonali<br />
gastroenterici, da fattori cerebrali cui giungono<br />
stimoli olfattivi, visivi e segnali biochimici<br />
di calo di riserva energetica.<br />
L’assunzione di cibo è poi ancora influenzata<br />
dallo stress, soprattutto quello cronico e dal<br />
ritmo sonno-veglia.<br />
<strong>Il</strong> nostro organismo è generalmente orientato<br />
verso un atteggiamento di tipo “risparmiatore”<br />
perché i nostri antenati sono stati selezionati<br />
in modo da riuscire a riprodursi e sopravvivere<br />
alle carestie. Con le modificazioni<br />
socio-ambientali intervenute nei<br />
millenni,questi meccanismi non sono più<br />
vantaggiosi poiché il nostro dispendio energetico<br />
è decisamente diminuito mentre la disponibilità<br />
alimentare è enormemente aumentata.<br />
Le complicanze del sovrappeso e dell’obesità<br />
sono di ordine fisico (ortopediche, metaboliche,<br />
cardiovascolari e respiratorie) e psicologico<br />
con perdita di autostima e isolamento<br />
sociale. Provocano inoltre una diminuzione<br />
del benessere e un aumento del rischio di<br />
ammalarsi.<br />
Calcola il tuo Indice di Massa Corporea<br />
<strong>Il</strong> BMI ( o IMC = Indice di massa corporea), valore numerico ottenuto<br />
dal rapporto del peso espresso in Kg e l’altezza espressa in m al quadrato,<br />
è l’indicatore oggi più utilizzato nella valutazione clinica e nella classificazione<br />
del Sovrappeso e dell’Obesità.<br />
COME SI CALCOLA<br />
Esempio: Se il tuo peso è 80 kgs e l’altezza è 160 cm.<br />
il tuo B.M.I. sarà: 80 : (1,6 x 1,6) = 31,25<br />
<strong>Il</strong> BMI, nonostante sia un metodo di misurazione del grasso totale più accurato rispetto<br />
al peso corporeo considerato da solo, presenta dei limiti di cui bisogna tenere conto:<br />
1. In soggetti con massa muscolare molto rappresentata<br />
il grassso corporeo totale viene<br />
sovrastimato dal BMI.<br />
2. In soggetti che hanno subito una perdita<br />
muscolare (es: soggetti anziani o soggetti<br />
allettati per lunghi periodi di tempo) la quantità<br />
di grasso corporeo viene sottostimata dal<br />
BMI.<br />
3. Soggetti con statura inferiore ai 150 cm o<br />
superiore ai 200 cm presentano valori di BMI<br />
rispettivamente molto elevati o molto bassi,<br />
mentre possono non essere in sovrappeso e<br />
sottopeso.<br />
Alcune semplici regole per combattere l’obesità<br />
Le insidie dei cibi tranello<br />
Pasti regolari e un po’ di moto per far funzionare bene il nostro organismo<br />
Basti pensare che per i nostri ragazzi trascorrere<br />
venti ore seduti davanti alla televisione,<br />
al computer, ai giochi elettronici<br />
equivale metabolicamente a dormire venti<br />
ore in più a settimana, come se al sabato<br />
andassero a dormire e proseguissero ininterrottamente<br />
fino al lunedì! Ne deriva un consiglio<br />
immediato: razionare rigorosamente<br />
il tempo da passare davanti ai mezzi<br />
audio-visivi, stabilire regole su i programmi e<br />
e le ore di gioco.<br />
A proposito dell’attività fisica ci sono<br />
poche regole: più se ne fa e meglio è,<br />
ricordando che poco è meglio di niente e<br />
che l’attività migliore è il gioco libero.<br />
Occorre inoltre favorire la durata piuttosto<br />
che l’intensità dell’esercizio, i giochi di<br />
squadra sono da incentivare poiché riducono<br />
l’isolamento, il nuoto e la bicicletta<br />
sono consigliabili se dobbiamo recuperare<br />
un sovrappeso già instaurato, poiché sollecitano<br />
meno le articolazioni.<br />
Un’altra fondamentale regola da ricordare è<br />
tenere lontani i nostri ragazzi dai cibi<br />
tranello: i grassi sono i nutrienti più calorici<br />
e sono contenuti in quantità nei formaggi,<br />
negli insaccati e nei dolciumi. Ricordiamo<br />
che i carboidrati sono il nostro combustibile<br />
e devono sempre essere presenti nella dieta<br />
quotidiana ma sono cibi assorbi-grassi e si<br />
deve fare molta attenzione agli alimenti con<br />
cui li accompagniamo. Altro argomento spinoso<br />
sono le bevande, le calorie liquide:ogni<br />
bevanda diversa dall’acqua ha un contenuto<br />
energetico e il consumo di bevande zuccherate<br />
come bibite e succhi di frutta si<br />
correla direttamente ad un aumento di peso<br />
in un vicino futuro. Non bisogna mai saltare<br />
i pasti e men che meno la prima<br />
Valori di riferimento<br />
Sottopeso < 18.5<br />
Normopeso da 18.5 a 24.9<br />
Sovrappeso da 25.0 a 29.9<br />
Obesità di classe I da 30.0 a 34.9<br />
Obesità di classe II da 35.0 a 39.9<br />
Obesità di classe III BMI > 40<br />
colazione,che dovrebbe sempre contenere un<br />
farinaceo, un latticino e possibilmente un frutto.<br />
Per poter fare questo pasto con un minimo di<br />
calma la cartella scolastica andrà preparata la<br />
sera precedente e le ore di riposo notturno<br />
dovranno essere sufficienti per un buon risveglio.<br />
<strong>Il</strong> consumo di vegetali andrà incentivato stabilendo<br />
che vengano mangiate almeno una verdura e<br />
due frutti(o viceversa): verrà concordato un elenco<br />
di almeno cinque vegetali da alternare nella<br />
settimana e non dovrebbe essere permesso di<br />
rifiutare un cibo senza averlo assaggiato almeno<br />
una volta.<br />
<strong>Il</strong> bambino verrà abituato a mangiare solo seduto<br />
a tavola e non gli sarà permesso di servirsi da<br />
solo, dovrà bensì chiedere l’aiuto dei genitori per<br />
la scelta del tipo di cibo e le porzioni. I “cibi-tranello”<br />
saranno consentiti solo occasionalmente e<br />
non saranno presenti nella quotidianità.<br />
Tutta la famiglia dovrà partecipare e sarà fondamentale<br />
l’esempio dei genitori per tutto quanto<br />
concerne lo stile di vita sia per il comportamento<br />
alimentare che per l’esercizio fisico.<br />
È necessario informarsi per imparare a combinare<br />
i cibi correttamente e per preparare pasti equilibrati,<br />
al di là delle false informazioni a volte<br />
diffuse dai mass-media. Nella convinzione è sia<br />
meglio stabilire dettami certi e non derogabili<br />
piuttosto che ricontrattare nelle varie occasioni<br />
concessioni e permessi, arrivando a continui conflitti<br />
ed esaurimento delle forze. Non è insolito il<br />
caso di ragazzi che lamentano il lassismo di<br />
genitori troppo permissivi che alla fine li hanno<br />
lasciati più soli ad affrontare le varie tentazioni.<br />
Dott.ssa Marina Caccia<br />
Specialista in Scienza dell’alimentazione<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori
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6<br />
La capillaroscopia (angioscopia percutanea) è una<br />
metodica di indagine strumentale che permette l’osservazione<br />
diretta “in vivo” della morfologia del microcircolo<br />
e del tessuto perivascolare e di ciò che succede<br />
nella circolazione sanguigna a livello di capillari. Si<br />
tratta di una tecnica non invasiva, poco costosa e facilmente<br />
ripetibile, la cui applicazione può fornire indicazioni<br />
utili ad eventuali indagini più sofisticate.<br />
Rappresenta attualmente la tecnica di più ampio impiego<br />
per lo studio della microcircolazione e quindi per riconoscere anomalie<br />
morfologiche e funzionali nelle fasi più precoci di malattia.<br />
Numerose sono le patologie che colpiscono il microcircolo (microangiopatie):<br />
tra queste i disordini endocrini e cardiovascolari come ad<br />
esempio il diabete mellito e l’ipertensione arteriosa. Ma è soprattutto in<br />
campo reumatologico che la capillaroscopia ha maggiore applicazione:<br />
la sclerosi sistemica, il lupus eritematoso sistemico e le conettiviti in<br />
genere, l’artrite reumatoide, la dermatomiosite, la sindrome di Sjogren.<br />
Tra i sintomi d’esordio che accomunano tali patologie spicca il fenomeno<br />
di Raynaud, che consiste nello spasmo (contrazione) dei vasi sanguigni<br />
in risposta al freddo o allo stress. Le dita della mano e/o del piede<br />
diventano bianche e/o blu (in mancanza o in diminuzione dell’afflusso<br />
sanguigno), e potrebbero diventare rosse al successivo riscaldamento<br />
numero 02, marzo - aprile <strong>2008</strong><br />
Incontri con il medico su argomenti di medicina pratica<br />
Stagione <strong>2008</strong><br />
Presso la sala riunioni del Poliambulatorio Larc - C.so Venezia 10,Torino ore 15,30<br />
Sabato 19 aprile <strong>2008</strong><br />
QUANDO LA VISTA SI OFFUSCA: LE MACULOPATIE. E’ POSSIBILE RECUPERARE LA QUALITÀ DELLA VITA?<br />
Relatore: Dr. Paolo CAMERON-CURRY Specialista in OCULISTICA<br />
Sabato 17 maggio <strong>2008</strong><br />
ARTROSI DEL GINOCCHIO: CONOSCERLA PER PREVENIRLA E CURARLA<br />
Relatore: Dr. Loris VASONE Specialista in ORTOPEDIA<br />
Sabato 7 giugno <strong>2008</strong><br />
TONSILLE ED ADENOIDI: QUANDO È GIUSTO TOGLIERLE E QUANDO È MEGLIO TENERLE?<br />
Relatore: Dr. Roberto MARINO Specialista in OTORINOLARINGOIATRIA<br />
Presso la sala gialla dell'Educatorio della Provvidenza - C.so Trento,13 Torino ore 15,30<br />
Sabato 12 aprile <strong>2008</strong><br />
LA PERDITA DEI CAPELLI: SI PUÒ RIMEDIARE?<br />
Relatore: Dr. Marco GUIDA Specialista in DERMATOLOGIA<br />
Sabato 24 maggio <strong>2008</strong><br />
TUNNEL CARPALE, DITO A SCATTO E ALTRE PATOLOGIE<br />
CHE INSIDIANO LA FUNZIONALITÀ DELLE NOSTRE MANI<br />
Relatore: Dr. Franco MORETTI Specialista in CHIRURGIA DELLA MANO<br />
Esami<br />
La videocapillaroscopia, innovazione digitale<br />
nella reazione al freddo. La capillaroscopia permette proprio<br />
di distinguere tra la forma primaria benigna e la<br />
forma secondaria correlata a una patologia. La capillaroscopia<br />
classica prevede l’uso del microscopio ottico e la<br />
luce origina da più sorgenti luminose poste lateralmente<br />
o sopra l’oggetto. Nei capillaroscopi di nuova generazione<br />
la luce viene convogliata direttamente sull’oggetto<br />
mediante l’obiettivo. Grazie alle nuove tecnologie è stata<br />
ora messa a punto la Videocapillaroscopia<br />
Computerizzata a Sonda Ottica (Vcso), che ha ormai sostituito la metodica<br />
classica e consente la ripresa diretta mediante una telecamera<br />
miniaturizzata. I capillari del nostro corpo che si possono esplorare<br />
meglio con la capillaroscopia sono quelli della cute periungueale (intorno<br />
alle unghie) delle mani. <strong>Il</strong> dito da esaminare viene fissato o poggiato<br />
su un sostegno per minimizzare i movimenti e viene quindi applicata<br />
sulla cute una goccia di olio spesso, generalmente di cedro o di paraffina,<br />
per ridurre i riflessi luminosi e migliorare la visualizzazione. Ai fini<br />
di una corretta lettura dei dati capillaroscopici, il paziente deve evitare<br />
di applicare smalti o di sottoporre le mani a trattamenti estetici (manicure)<br />
nelle due settimane prima dell’esame.<br />
Dr.ssa Benedetta Bardelli<br />
Specialista in Geriatria e Gerontologia<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori
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numero 02, marzo - aprile <strong>2008</strong> 7<br />
Ho 51 anni e da alcune settimane accuso<br />
accelerazioni irregolari del battito cardiaco<br />
che si manifestano però solo in<br />
alcuni momenti della giornata, in particolare<br />
dopo pranzo, ma anche, talvolta,<br />
durante il sonno. Mi chiedevo se ci fosse<br />
un esame specifico per valutare la natura<br />
di questo fenomeno<br />
Piero<br />
Risponde la Dr.ssa Elena Coletti Moia, Specialista in<br />
Cardiologia, Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
L’esame da eseguire, dopo aver consultato il<br />
suo medico, è il monitoraggio elettrocardiografico<br />
Holter, che registra il tracciato elettrocardiografico<br />
nell’arco di una intera giornata.<br />
L’elettrocardiogramma (ECG) basale,<br />
a riposo consente una registrazione del battito<br />
cardiaco di circa 20-30 secondi. Data la<br />
natura transitoria della maggior parte delle<br />
aritmie, l’ECG basale ha un valore limitato<br />
nel rilevarle; con il monitoraggio elettrocardiografico<br />
continuo invece, la possibilità di<br />
riscontrare la presenza di aritmie è maggio-<br />
Per ulteriori informazioni<br />
compilare e spedire in busta chiusa a:<br />
L’esperto risponde<br />
IL MONITORE MEDICO<br />
c.so Venezia, 10 - 10155 Torino<br />
oppure inviare a:<br />
info@ilmonitoremedico.it<br />
re.<br />
<strong>Il</strong> monitoraggio elettrocardiografico Holter è<br />
un metodo impiegato per registrare l’ECG<br />
per 24 ore utilizzando un registratore. Alcuni<br />
elettrodi vengono fissati al torace e collegati<br />
al registratore. Importante è che gli elettrodi<br />
mantengano una buona aderenza alla pelle:<br />
un cattivo contatto degli elettrodi con la cute<br />
(ad esempio sudorazione intensa o movimenti<br />
di stiramento dei fili) può essere causa di<br />
una registrazione tecnicamente non adeguata.<br />
<strong>Il</strong> paziente deve compilare un diario con<br />
descritti i sintomi avvertiti e l’ora in cui si<br />
sono verificati (ad esempio: ore 9,00 - palpitazioni)<br />
e le attività svolte (ad esempio: ore<br />
13,00 - pranzo) in modo da correlare tali<br />
avvenimenti con eventuali alterazioni del<br />
tracciato ECG.<br />
I dati registrati vengono analizzati da un<br />
computer ed interpretati da un cardiologo che<br />
rilascia poi un referto<br />
Data<br />
Cognome e Nome<br />
o Azienda e-mail:<br />
Via Cap Città<br />
Ho 44 anni e a volte avverto un fastidioso<br />
bruciore quando urino. Ho sempre una<br />
senzazione di pesantezza e gonfiore.<br />
Parlandone informalmente mi è stato detto<br />
che potrebbe essere la prostata. Che<br />
controlli è bene eseguire per indagare<br />
questa patologia?<br />
S.G.<br />
Dr. Giovanni Bianchetti Specialista in Urologia,<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
La prostata è una ghiandola che fa parte dell’apparato<br />
urogenitale maschile; con l’età<br />
tale ghiandola può<br />
ingrandirsi (la cosiddetta<br />
“ipertrofia prostatica”) e<br />
provocare problemi della<br />
minzione. Tale condizione<br />
è molto frequente, del<br />
tutto benigna e solo in<br />
alcuni casi è necessario<br />
sottoporsi ad intervento<br />
chirurgico per risolvere il<br />
problema. Molto più<br />
complesso è invece il<br />
carcinoma prostatico,<br />
che può inizialmente<br />
manifestarsi con disturbi<br />
simili, ma che richiede<br />
una diagnosi tempestiva per potere essere<br />
efficacemente curato tramite asportazione<br />
chirurgica e/o terapia medica; per distinguere<br />
tra ipertrofia prostatica e carcinoma è<br />
necessario eseguire, su consiglio del medico<br />
curante, una visita urologica, un’ecografia<br />
transrettale ed il dosaggio del PSA<br />
(Antigene Prostatico Specifico) sul sangue.<br />
Preghiamo di porre quesiti di ordine generale e non domande atte ad ottenere una terapia<br />
che comunque non può essere formulata senza una visita del diretto interessato.<br />
La mia domanda è<br />
Desidero ricevere la Carta dei Servizi dei Poliambulatori del Gruppo LARC<br />
Autorizzo la Redazione de “<strong>Il</strong> <strong>Monitore</strong> <strong>Medico</strong>” al trattamento dei miei dati personali nel rispetto della Legge 196/2003.<br />
In base all’articolo 7 legge 196/2003 potrò avere accesso ai miei dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo su semplice<br />
richiesta a: “<strong>Il</strong> <strong>Monitore</strong> <strong>Medico</strong>” presso LARC c.so Venezia, 10 -10155 Torino<br />
Firma
monitore 08-02 19-12-<strong>2008</strong> 11:26 Pagina 8<br />
8<br />
ESAMI DEL SANGUE SENZA PRENOTAZIONE<br />
CONSEGNA REFERTI<br />
DEI PRINCIPALI ESAMI<br />
DI LABORATORIO IN GIORNATA<br />
Accreditati SSN fascia A<br />
Laboratori Analisi<br />
Poliambulatori Specialistici<br />
Diagnostica per Immagini<br />
Risonanze Magnetiche e Tac<br />
Fisioterapia<br />
Medicina dello Sport<br />
Medicina del Lavoro<br />
Sede Centrale c.so Venezia, 10, 10155 Torino<br />
Ufficio relazioni con il Pubblico (URP) : Numero Verde Cortesia 800.560.738<br />
Sedi distaccate<br />
LARC via Sempione, 148/C, 10154 Torino<br />
LAMBDA LARC c.so Duca degli Abruzzi, 56, 10129 Torino<br />
Ulteriori Punti Prelievo<br />
c.so Umbria, 14, 10144 Torino<br />
via A. Doria, 14/14, 10073 Cirié<br />
via Rieti, 30 - 10095 Grugliasco<br />
Uffici informazioni e Prenotazioni<br />
c.so G.Cesare, 50 - 10152 Torino<br />
via Monginevro, 122, 10154 Torino<br />
via Inghilterra, 15, 10070 Borgaro Torinese<br />
RISONANZE MAGNETICHE APERTE<br />
ESAMI<br />
ENTRO 4 GIORNI DALLA PRENOTAZIONE<br />
numero 02, marzo - aprile <strong>2008</strong><br />
Larc Sede:<br />
C.so Venezia, 10 - Torino<br />
Direttore Sanitario Dr. Angelo Pera<br />
Larc:<br />
Via Sempione, 148/c - Torino<br />
Direttore Sanitario Dr. ssa Caterina Canelli<br />
Lambda Larc:<br />
C.so Duca degli Abruzzi, 56 - Torino<br />
Direttore Sanitario Dr. ssa Caterina Canelli<br />
Conserva i numeri de<br />
IL MONITORE MEDICO<br />
potranno esservi utili<br />
per una futura consultazione<br />
IL MONITORE MEDICO<br />
lo puoi trovare<br />
presso tutti i centri del Gruppo Larc<br />
e presso una serie di esercizi<br />
distribuiti sul territorio.<br />
Se vuoi conoscere quello più vicino a te<br />
manda una e-mail col tuo indirizzo a<br />
info@ilmonitoremedico.it<br />
IL MONITORE MEDICO<br />
è anche on-line su<br />
www.ilmonitoremedico.it