Settembre 2010 - Il Monitore Medico Online
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Periodico di divulgazione medica<br />
realizzato in collaborazione<br />
con il Grupppo Larc.<br />
Diffusione 15000 copie.<br />
Distribuzione gratuita<br />
Anno di fondazione 1984,<br />
anno ventiseiesimo<br />
Direttore Responsabile:<br />
Emanuela Amadei<br />
Segreteria di redazione: Larc<br />
c.so Venezia, 10 - 10155 Torino<br />
tel. 011.2486216 - fax 011.4785146<br />
www.ilmonitoremedico.it<br />
info@ilmonitoremedico.it<br />
La salute è un bene prezioso che va salvaguardato:<br />
le persone sane per mantenersi tali devono<br />
prevenire eventuali disturbi. Per questo, sono<br />
molti coloro che si sottopongono ad un check up.<br />
Per saperne di più ne parliamo con il Dr. Sergio<br />
Caramalli, Specialista in Medicina Interna e<br />
Consulente del Gruppo Larc Poliambulatori.<br />
Dottor Caramalli, cosa vuol dire fare un<br />
check up?<br />
Vuol dire sottoporsi ad indagini cliniche, strumentali<br />
e di laboratorio di base che consentono<br />
di raccogliere informazioni generali sullo<br />
stato di salute della persona e di identificare la<br />
presenza di eventuali alterazioni, come l’ipertensione<br />
o il glaucoma, in uno stadio iniziale<br />
quando ancora non si sono manifestati danni<br />
irreversibili. <strong>Il</strong> check up non potrà impedire<br />
con certezza un evento patologico, come ad<br />
esempio un infarto o alcune forme tumorali,<br />
ma potrà evidenziare gli elementi predisponenti,<br />
consentendo quindi di modificarli.<br />
Tecnicamente, come si svolge un check up?<br />
<strong>Il</strong> paziente è sottoposto ad una accurata anamnesi,<br />
una visita e ad una serie di esami: del sangue,<br />
delle urine, radiologici, ecografici o altri,<br />
a seconda del taglio di ricerca che può coinvolgere<br />
diversi medici specialisti. Tutti i dati vengono<br />
poi raccolti dal medico internista. Da<br />
questa valutazione possono anche scaturire<br />
suggerimenti per ulteriori approfondimenti<br />
diagnostici, o consigli terapeutico-preventivi.<br />
il monitore<br />
MEDICO<br />
Tutti i diritti riservati, reg. presso Trib. Torino n°5468 del 22/12/2000. Grafica e Stampa Gabo s.r.l. - gabo@gabo.to.it<br />
Questo “tagliando periodico” e gli esami di routine, permettono al dottore<br />
e al paziente di esaminare ciclicamente la situazione clinica e discuterne<br />
Check up: la prevenzione<br />
fa bene alla salute<br />
I test consentono diagnosi precoci. Vanno eseguiti a seconda<br />
dei profili di rischio, della predisposizione genetica,<br />
delle abitudini di vita e in base alle indicazioni del medico<br />
È giusto sottoporre persone sane a test specifici?<br />
Assolutamente sì, perché sappiamo che a seconda<br />
delle fasce di età o del sesso si hanno delle<br />
incidenze maggiori di certe malattie. Le donne in<br />
età fertile raramente hanno fenomeni ipertensivi,<br />
che però si manifestano dopo la menopausa.<br />
Così come sappiamo che i tumori della prostata<br />
hanno un’incidenza maggiore dopo i 50 anni.<br />
Quando si deve iniziare a fare un check up?<br />
A qualunque età. Gli adolescenti, per esempio,<br />
devono tenere sotto controllo la colonna vertebrale,<br />
perché in fase di crescita si potrebbe<br />
realizzare una scoliosi. Un’altra patologia che<br />
colpisce i ragazzi riguarda le patologie da<br />
streptococco, causate da banali tonsilliti che,<br />
se non curate, portano a forme reumatiche che<br />
possono danneggiare il cuore o i reni.<br />
Intervista a cura di Marina Cofano<br />
continua a pag. 6<br />
numero 07, settembre <strong>2010</strong><br />
Patologia<br />
Fisioterapia:<br />
riabilitazione<br />
al ginocchio<br />
p. 2<br />
Medicina<br />
Bambini obesi,<br />
è ormai<br />
emergenza<br />
p. 3<br />
Approfondimento<br />
Allattamento<br />
al seno,<br />
perché sì<br />
perché no<br />
p. 4<br />
Medicina<br />
Alimentazione:<br />
sale quanto<br />
basta per evitare<br />
ictus e infarti<br />
p. 5<br />
Appuntamenti<br />
Ritornano<br />
le conferenze<br />
del sabato<br />
p. 6<br />
L’esperto risponde<br />
p. 7<br />
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2<br />
In Italia colpisce il 26% delle donne e<br />
il 12% degli uomini sopra i 65 anni.<br />
L’artrosi del ginocchio è una delle<br />
forme più diffuse di degenerazione<br />
artrosica, che in realtà può colpire<br />
qualsiasi articolazione del nostro<br />
corpo. I sintomi principali sono il<br />
dolore e la rigidità articolare e<br />
muscolare, che ostacolano i movimenti.<br />
L’osteoartrosi del ginocchio è localizzata<br />
ed interessa nel 35% dei casi la<br />
cartilagine femoro-rotulea (condropatia<br />
femoro-rotulea), mentre nel 55%<br />
dei casi è coinvolta l’articolazione<br />
femoro-tibiale.<br />
Se la morfologia del ginocchio è alterata,<br />
la distribuzione ineguale del<br />
carico sui compartimenti interno ed<br />
esterno, sarà causa di precoce usura<br />
della cartilagine con evoluzione verso<br />
un quadro di progressiva artrosi.<br />
Nella fase conclamata l’osteoartrosi<br />
del ginocchio è caratterizzata da<br />
dolore a riposo che aumenta con il<br />
carico o camminando, specialmente<br />
su terreni sconnessi e salendo e<br />
scendendo le scale.<br />
La risonanza magnetica è il miglior<br />
sistema per identificare e studiare le<br />
lesioni cartilaginee.<br />
I programmi riabilitativi si pongono<br />
i seguenti obiettivi:<br />
controllo del dolore<br />
recupero della funzione articolare<br />
rinforzo della componente muscolare<br />
recupero delle capacità e della sensibilità<br />
propriocettiva articolare.<br />
<strong>Il</strong> trattamento del dolore prevede<br />
l’utilizzo di terapie fisiche classiche:<br />
termoterapia endogena<br />
(Tecar e Radar)<br />
termoterapia esogena<br />
(terapia termale, fangoterapia)<br />
Nei casi di turbe vascolari venose e<br />
nelle flogosi acute, però, non sono<br />
indicate le terapie con calore. In<br />
alternativa ed eventualmente in<br />
associazione si propongono:<br />
ultrasuonoterapia<br />
elettroterapia antalgica (tens, correnti<br />
diadinamiche, ionoforesi)<br />
magnetoterapia pulsante a bassa<br />
frequenza<br />
laserterapia a basso livello<br />
Tutte queste terapie fisiche danno<br />
risultati incostanti e non sempre<br />
soddisfacenti se non vengono abbinate<br />
ad un programma specifico di<br />
riabilitazione funzionale.<br />
All’inizio del trattamento riabilitativo<br />
è utile eseguire mobilizzazioni passive<br />
del ginocchio con manovre di trazione,<br />
distensione, inclinazione e scivolamento<br />
dei capi articolari. In questa<br />
fase si utilizzano tecniche di contrazione<br />
e rilassamento, seguite da posture<br />
passive in alternanza con mobilizzazioni<br />
manuali. Nel rinforzare la<br />
numero 07, settembre <strong>2010</strong><br />
La riabilitazione migliora la qualità della vita di quegli “over 65” che se sono afflitti<br />
Artrosi del ginocchio: come curarla<br />
La risonanza magnetica è il miglior sistema per identificare e studiare le lesioni cartilaginee<br />
muscolatura è opportuna l’esecuzione<br />
di esercizi contro resistenza<br />
manuale, guidati dal fisioterapista<br />
in un range articolare sempre al di<br />
sotto della soglia del dolore.<br />
Nelle forme più gravi di evoluzione<br />
artrosica è spesso consigliata un’ortesi<br />
del ginocchio con rinforzi laterali,<br />
ed articolata per aumentare la<br />
sicurezza del cammino e per ridurre il<br />
dolore e la disabilità dei pazienti<br />
affetti da gonartrosi. L’uso di uno o<br />
due bastoni di appoggio può in parte<br />
ridurre il carico sulle ginocchia<br />
dolenti. Molti autori sostengono infine<br />
che l’educazione del paziente ad<br />
una controllata economia articolare<br />
porta a ottenere buoni risultati a<br />
lungo termine. Si insegna ad evitare<br />
tutte le situazioni che comportano<br />
una sollecitazione eccessiva e un<br />
sovraccarico articolare, si curerà l’eccesso<br />
ponderale, si insegneranno<br />
posture corrette da mantenere tutto il<br />
giorno, si utilizzeranno calzature adeguate<br />
e verranno illustrate ed apprese<br />
serie di esercizi da eseguire a domicilio,<br />
per un più duraturo beneficio funzionale<br />
ed una migliore soddisfazione<br />
psicologica dei pazienti.<br />
Dr. Roberto Rago<br />
Specialista in Fisiatria<br />
Direttore Tecnico Centro Giordana due<br />
Centro <strong>Medico</strong> Specialistico di Fisiokinesiterapia
numero 07, settembre <strong>2010</strong><br />
I bambini italiani sono sempre più cicciottelli e questa condizione<br />
si ripercuote pesantemente sulla loro salute<br />
Cibi sani per l’infanzia<br />
Ad incidere sul sovrappeso, un’alimentazione scorretta, l’eccessivo consumo<br />
di cibi fittizi ricchi di grassi e una scarsa attività fisica<br />
Che in Italia la cucina sia migliore rispetto ad altri Paesi<br />
del mondo lo sappiamo, ma a quanto pare i nostri bambini<br />
risultano essere i più obesi d’Europa. Stando a un sondaggio,<br />
è emerso che in Italia il 24% dei bambini è in<br />
sovrappeso e il 12% è obeso. Complici un uso scorretto<br />
ed eccessivo della televisione, dei videogiochi, del pc (in<br />
altre parole uno stile di vita sedentario), una cronica mancanza<br />
di attività sportiva e di movimento e un abitudinario<br />
consumo di cibi spazzatura (junk food) come snack salati,<br />
merendine industriali, fuori pasto ipercalorici e con scarse<br />
o nulle proprietà nutrizionali.<br />
Dunque, i nostri bambini sono sempre più cicciottelli e<br />
questa condizione si ripercuote pesantemente sul loro<br />
stato di salute.<br />
Spesso ci preoccupiamo quando il bambino mangia poco,<br />
raramente quando mangia troppo. Se è vero che una dieta<br />
insufficiente può portare a deficit di vario tipo (proteine,<br />
calcio, ferro, vitamine ed altri nutrienti essenziali alla crescita),<br />
di contro, un introito calorico eccessivo determina,<br />
dapprima un sovrappeso del bambino e poi, nella<br />
maggioranza dei casi, una manifesta obesità.<br />
Attenzione, quindi, ai cibi-tranello: i grassi sono i nutrienti<br />
più calorici e sono contenuti in quantità nei formaggi, negli<br />
insaccati e nei dolciumi. Ricordiamo che i carboidrati sono<br />
il nostro combustibile e devono sempre essere presenti, ma<br />
sono cibi assorbi-grassi e si deve fare molta attenzione a<br />
cosa li accompagniamo.<br />
Non bisogna mai saltare i pasti e men che meno la prima<br />
Alcuni suggerimenti per prevenire l’obesità infantile<br />
Controllare il peso e la statura con regolarità<br />
(almeno ogni due-tre mesi)<br />
fare cinque pasti al giorno evitando i “fuoripasto”<br />
consumare almeno cinque porzioni di frutta o<br />
verdura al giorno<br />
bere molta acqua limitando le bevande zuccherate<br />
ridurre i grassi a tavola, in particolare salumi, fritti,<br />
condimenti, dolci<br />
evitare di utilizzare il cibo come “premio”<br />
privilegiare il gioco all’aperto, possibilmente<br />
almeno un’ora al giorno<br />
camminare a piedi in tutte le occasioni possibili<br />
praticare uno sport con regolarità<br />
limitare la “videodipendenza” durante il tempo<br />
libero: massimo 2 ore al giorno tra tv, pc,<br />
videogiochi.<br />
colazione, che dovrebbe sempre contenere un farinaceo,<br />
un latticino e possibilmente un frutto. <strong>Il</strong> consumo di<br />
vegetali andrà incentivato pattuendo che vengano mangiate<br />
almeno una verdura e due frutti (o viceversa): verrà concordato<br />
un elenco di almeno cinque vegetali da alternare nella<br />
settimana e non dovrebbe essere permesso di rifiutare un<br />
cibo senza averlo assaggiato almeno una volta.<br />
Altro argomento ‘spinoso’ sono le calorie liquide: ogni<br />
bevanda diversa dall’acqua ha un contenuto energetico<br />
e il consumo di bevande zuccherate, come bibite e succhi<br />
di frutta, si correla direttamente ad un aumento di<br />
peso in un vicino futuro.<br />
Oltre all’alimentazione scorretta e squilibrata, non dobbiamo<br />
sottovalutare, come fattore di rischio, la ridotta<br />
attività fisica o la sedentarietà, frutto di uno stile di vita<br />
sbagliato, ma sempre di più frequente riscontro. I piccoli,<br />
infatti, sono spesso accompagnati in macchina dai genitori,<br />
anche se la scuola o la palestra distano pochi metri da casa,<br />
prendono l’ascensore anche per un solo piano, escono<br />
sempre meno e così via.<br />
L’esercizio fisico è di fondamentale importanza per il<br />
bambino che cresce, in quanto, oltre a farlo dimagrire,<br />
lo rende più attivo, contribuendo a ridistribuire le proporzioni<br />
tra massa magra (tessuto muscolare) e massa grassa<br />
(tessuto adiposo). È sufficiente praticare un’attività aerobica<br />
leggera, senza affaticare troppo l’organismo, come una<br />
pedalata in bici o una camminata, che sottopongono i<br />
muscoli ad uno sforzo moderato ma costante e attingono<br />
carburante soprattutto dal serbatoio dei grassi; così dimagrire<br />
diventa più facile.<br />
Dott.ssa Marina Caccia<br />
Specialista in Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
3
4<br />
<strong>Il</strong> latte materno rappresenta quanto di meglio può essere offerto<br />
al neonato. Oltre ad una crescita fisiologica, garantisce<br />
importanti benefici per la salute a breve e a lungo termine<br />
rispetto ad altre forme di alimentazione. Tali benefici dipendono<br />
direttamente dalla durata dell’allattamento al seno che,<br />
secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della<br />
Sanità, dell’Unicef e dell’Unione Europea, recepite anche<br />
dal nostro Ministero della Salute, dovrebbe durare almeno<br />
per i primi sei mesi di vita (26 settimane) e potrebbe poi continuare<br />
per due anni e oltre, secondo il desiderio della mamma<br />
e del bambino.<br />
Secondo recenti indagini, l’80% delle neo-mamme italiane<br />
scelgono di allattare al seno i loro bambini nei primi mesi<br />
di vita, con un incremento del 40-50 % negli ultimi dieci anni.<br />
Durante la crescita le esigenze nutritive cambiano e cambia<br />
anche la composizione del latte materno che prende nome di<br />
“colostro” nei primi cinque giorni dopo la nascita, “latte di<br />
transizione” nei giorni successivi e “latte maturo“ dopo il quindicesimo<br />
giorno. Inoltre è inimitabile e, non solo cambia<br />
composizione nel corso delle settimane e dei mesi, ma<br />
anche nel corso della giornata e persino durante la stessa<br />
poppata.<br />
I benefici per il neonato sono molteplici. Per gli effetti sul<br />
sistema immunitario e metabolico offre protezione nei confronti<br />
di varie patologie, oltre a favorire un migliore sviluppo<br />
neuro-cognitivo, migliora lo sviluppo psico-intellettivo e,<br />
secondo recenti studi pubblicati, i piccoli allattati dalle<br />
mamme presentano un quoziente intellettivo maggiore di 3-5<br />
numero 07, settembre <strong>2010</strong><br />
Tutti i bambini dovrebbero essere esclusivamente allattati al seno per i primi<br />
sei mesi di vita. Ma c’è chi consiglia di arrivare ai due anni<br />
<strong>Il</strong> latte di mamma è più buono<br />
È completo, soddisfa al meglio i bisogni nutrizionali del bebé, senza bisogno<br />
di aggiunte, sempre pronto, a costo zero e alla temperatura ideale<br />
Cosa mangiare durante l’allattamento<br />
Aumentare leggermente l’apporto calorico giornaliero<br />
(+500kcal)<br />
mangiare in abbondanza frutta e verdura<br />
bere molta acqua, almeno un litro e mezzo al giorno<br />
evitare quegli ortaggi che possono dare un sapore<br />
sgradevole al latte, come cipolla, asparagi, peperoni,<br />
cavoli e broccoli<br />
non mangiare cibi piccanti e molto speziati<br />
consumare quotidianamente, alternandoli durante la<br />
settimana, alimenti ricchi di proteine nobili: lattacini,<br />
carne, pesce, uova, legumi<br />
evitare molluschi, crostacei, selvaggina e fritture<br />
limitare il consumo di dolci, caffè, tè, vino e birra,<br />
bibite dolci e gassate<br />
evitare super alcolici, aperitivi, vini liquorosi<br />
assumere farmaci, integratori alimentari e prodotti<br />
derivati dalle erbe solo dopo il consiglio del medico<br />
evitare diete ipocaloriche.<br />
punti rispetto a quelli non allattati al seno.<br />
<strong>Il</strong> latte materno offre importante protezione dalle infezioni<br />
e, a partire dalle prime ore dopo la nascita, e per tutto il<br />
periodo dell’allattamento, consente al piccolo di acquisire<br />
una immunità passiva contro patologie gastroenteriche e<br />
respiratorie. Non solo. L’allattamento al seno è anche prevenzione:<br />
con i suoi effetti immunomodulatori protegge da patologie<br />
allergiche e autoimmuni. Nel bambino che prende il<br />
latte di mamma per almeno quattro mesi, l’incidenza di<br />
allergie alimentari, dermatite atopica ed asma è inferiore<br />
rispetto alla popolazione generale. In più, assicura protezione<br />
da sovrappeso e obesità.<br />
<strong>Il</strong> miglior sviluppo del sistema immunitario sostiene la valenza<br />
antineoplastica del latte materno: è stata osservata una riduzione<br />
significativa dell’insorgenza di leucemia linfatica acuta<br />
negli allattati al seno.<br />
Esistono poche controindicazioni all’allattamento al seno:<br />
infezione materna da HIV, positività HTLV I e II (virus linfotropo<br />
delle cellule T umane), lesioni mammarie da Herpes<br />
Simplex. Non devono allattare le madri che, a scopo diagnostico<br />
o terapeutico, assumono isotopi radioattivi. In<br />
caso di assunzione di farmaci, è opportuna una valutazione<br />
caso per caso. Non deve essere allattato al seno il bambino<br />
con difetti congeniti del metabolismo: galattosemia, deficit di<br />
lattasi, ecc.<br />
Gli studi attuali confermano come l’allattamento al seno sia<br />
determinante non solo nella crescita e nello sviluppo del bambino<br />
nei primi anni di vita ma anche nella prevenzione di patologie<br />
ad insorgenza in età successive.<br />
Dr.ssa Maria Teresa Tosi<br />
Specialista in Pediatria<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori
numero 07, settembre <strong>2010</strong><br />
Per evitare ictus e infarti, bisogna farne un uso moderato.<br />
Inoltre aumenta l’insorgere dell’osteoporosi<br />
Sale quanto basta<br />
Limitare al massimo anche i cibi ricchi di sodio come insaccati,<br />
formaggi stagionati, scatolami e dadi per brodo<br />
<strong>Il</strong> sale da cucina (cloruro di sodio) è<br />
assolutamente necessario per la vita<br />
del nostro organismo, ma (come in<br />
tutte le cose) esistono dei limiti per<br />
vivere in buona salute e mantenerci in<br />
piena forma.<br />
Nell’antichità il sale era un alimento<br />
prezioso; non a caso il termine salario,<br />
ancora oggi utilizzato per indicare la<br />
retribuzione di un lavoratore dipendente,<br />
fu coniato in quegli anni per<br />
dare un nome al compenso dei legionari<br />
(che in parte consisteva proprio<br />
in sale). Per il suo possesso sono state<br />
scatenate guerre e per il suo trasporto<br />
sono stati creati itinerari appositi: le<br />
cosiddette “vie del sale”. <strong>Il</strong> benessere<br />
economico e quindi la facilità di<br />
acquisizione a basso costo ha portato<br />
ad un abuso dello stesso con tutte<br />
le sue deleterie conseguenze.<br />
Un uso moderato del sale è assolutamente<br />
necessario, ma esagerare<br />
porta a conseguenze deleterie in<br />
quanto favorisce l’ipertensione<br />
arteriosa con tutte le sue conseguenze:<br />
principalmente infarto<br />
miocardio, ictus cerebrale, insufficienza<br />
renale, ecc. Nel paziente già<br />
iperteso deve assolutamente<br />
essere limitato.<br />
E se questo, si presume,<br />
sia noto a tutti,<br />
forse pochi sanno che<br />
l’eccesso di sale favorisce<br />
l’insorgenza del<br />
cancro allo stomaco.<br />
Inoltre aumenta la<br />
possibilità dell’osteoporosi,<br />
perché l’eccesso<br />
di sodio favorisce<br />
l’escrezione renale<br />
del calcio; quindi<br />
tutte le donne in<br />
menopausa dovrebbero<br />
diminuirlo drasticamente.<br />
Ogni grammo di sale<br />
da cucina contiene circa 0,4 grammi<br />
di sodio. In condizioni normali (in<br />
soggetto adulto) l’organismo elimina<br />
giornalmente 0,6 grammi di sodio,<br />
quantità che va reintegrata con la<br />
dieta. In una alimentazione normale<br />
questo fabbisogno è abbondantemente<br />
coperto con gli alimenti senza dover<br />
aggiungere sale.<br />
Contrariamente a queste regole, ogni<br />
italiano adulto introduce invece<br />
circa 10 grammi di sale (cioè 4<br />
grammi di sodio) che è in modo<br />
abnorme superiore al fabbisogno.<br />
Per reintegrare le perdite sarebbe sufficiente<br />
il sodio contenuto nella dieta<br />
senza aggiunte di sale da cucina.<br />
Consigli: limitare l’aggiunta di sale<br />
da cucina a 2 grammi al giorno<br />
oppure usare sali iposodici e salare<br />
il cibo dopo cotto. Limitare al massimo<br />
anche i cibi ricchi di sodio, come<br />
insaccati, formaggi stagionati, scatolami,<br />
cibi conservati in genere, dadi<br />
per brodo. Lo stesso pane è un problema<br />
per il suo alto contenuto di sodio:<br />
100 grammi contiene ben 0,80 grammi<br />
di sale, quindi il consiglio è consumare<br />
pane senza sale (pane toscano<br />
per intenderci).<br />
Per insaporire i cibi meglio fare<br />
largo uso di erbe aromatiche, spezie,<br />
aceto, succo di limone. D’altra<br />
parte non aggiungendo sale ai cibi, o<br />
aggiungendone poco, se ne apprezza<br />
il gusto naturale.<br />
Molto importante è non aggiungere<br />
sale alle pappe dei bambini sotto<br />
l’anno di età per non abituare le<br />
loro papille gustative alla sapidità<br />
(cioè al gusto del sale): per loro sarà<br />
molto più facile e naturale seguire una<br />
dieta a basso contenuto di sodio.<br />
Forse questi consigli possono sembrare<br />
“un po’ crudeli”, però seguendoli si<br />
limiteranno i danni dell’eccessiva<br />
introduzione di sale da cucina che<br />
sono veramente tanti. Con un po’ di<br />
buona volontà è possibile fare un’ottima<br />
prevenzione, perché è sempre<br />
meglio prevenire che dover ricorrere<br />
ai ripari a danno instaurato.<br />
Mettiamo “tanto sale in zucca” e poco<br />
nel nostro organismo.<br />
Dr. Alberto Viara<br />
Specialista in Cardiologia<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
5
6<br />
presso SALA CERVINO POLIAMBULATORIO LARC - C.so Venezia, 10 - TORINO ore 15,30<br />
Sabato 02 ottobre <strong>2010</strong><br />
“IL RUSSAMENTO E LE APNEE NOTTURNE: LA POLIGRAFIA”<br />
Relatore: Dr. Franco BARDESSONO - Specialista in PNEUMOLOGIA<br />
segue da pag. 1<br />
E ogni quanto è bene sottoporsi a questa serie di esami?<br />
Mediamente in età adulta ogni 2-3 anni tra i 30 e i 50, oltre i<br />
50 sicuramente meno di due anni. È bene sottolineare che il<br />
check up non è fine a se stesso, ma una fotografia del momento<br />
nel quale si individuano delle necessità di controlli specifici,<br />
dei cambiamenti di abitudini di vita o degli approfondimenti.<br />
Quindi, qual è il punto da cui partire?<br />
<strong>Il</strong> mio primario mi diceva: “ricordati che è il paziente a fare<br />
la diagnosi, basta interrogarlo”. E, da vecchio medico, ho<br />
coscienza del fatto che l’orecchio, l’attenzione e le mani del<br />
medico riescono a mettere in evidenza una serie di informazioni<br />
che destano l’attenzione e indirizzano verso esami specifici.<br />
Allora, se facciamo una buona visita e un’ottima<br />
numero 07, settembre <strong>2010</strong><br />
Incontri con il medico su argomenti di medicina pratica<br />
Stagione <strong>2010</strong> ingresso libero<br />
presso POLIAMBULATORIO LARC - Via A. Doria, 14/14 - CIRIÈ ore 15,30<br />
Sabato 23 ottobre <strong>2010</strong><br />
“INCONTINENZA URINARIA: PROBLEMA SERIO MA IL PIU’ DELLE VOLTE RISOLVIBILE”<br />
Relatore: Dr. Marco LAUDI - Specialista in UROLOGIA, GERIATRIA E MEDICINA DELLO SPORT<br />
presso SALA CERVINO POLIAMBULATORIO LARC - C.so Venezia, 10 - TORINO ore 15,30<br />
Sabato 13 novembre <strong>2010</strong><br />
“VOGLIA DI MATERNITÀ: FERTILITÀ ED INFERTILITÀ”<br />
in collaborazione con il centro Promea S.p.A.<br />
Relatore: Dr. Antonio MONACO - Specialista in GINECOLOGIA<br />
presso SALA PUNT&MES EATALY TORINO LINGOTTO - Via Nizza, 230/14 - TORINO ore 15,30<br />
CIBO E SALUTE<br />
Sabato 16 ottobre <strong>2010</strong><br />
“LE PROPRIETÀ DEI CIBI”<br />
Relatore: Dr.ssa Marina CACCIA - Specialista in SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE ED ENDOCRINOLOGIA<br />
“IL CIBO NELLA STORIA: DAGLI EGIZI AI GIORNI NOSTRI” e “LE INTOLLERANZE ALIMENTARI”<br />
Relatore: Dr. Bartolomeo OLIVERO - <strong>Medico</strong> di Medicina Generale<br />
Sabato 27 novembre <strong>2010</strong><br />
“IL BUON MANGIARE NEI BAMBINI, NEGLI ADULTI E NEGLI ANZIANI”<br />
Relatori: Dr.ssa Marina CACCIA - Specialista in SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE ED ENDOCRINOLOGIA<br />
Sabato 11 dicembre <strong>2010</strong><br />
“IL CIBO E L’ASPETTO MEDICO”<br />
Relatori: Dr. Federico OLLIVERI - Specialista in CARDIOLOGIA E MEDICINA INTERNA<br />
Dr.ssa Elisabetta BORGHESIO - Specialista in GASTROENTEROLOGIA<br />
Dr.ssa Luisa BOMMARITO - Specialista in ALLERGOLOGIA ed IMMUNOLOGIA CLINICA<br />
anamnesi e a questi associamo gli esami necessari, abbiamo<br />
una base per individuare le patologie più frequenti. Prevenire<br />
tutto è impossibile; aspettiamo che la genetica ci porti avanti<br />
su questa strada.<br />
Non si rischia di creare troppo allarmismo, fermo restando<br />
che prevenire è meglio che curare?<br />
È possibile. Viviamo in una società dove la malattia e la<br />
morte non sono accettate. Se per alcune persone il check up<br />
è un elemento tranquillizzante per altre è un elemento di<br />
ansia. In base alla mia esperienza però, penso che stia molto<br />
al medico tranquillizzare il paziente, nella pacatezza con cui<br />
affronta la situazione e nella chiarezza con cui la espone. Per<br />
esempio, l’ipertensione, non è un dramma, ma il paziente<br />
deve sapere che non curata è una patologia ad alto rischio.
numero 07, settembre <strong>2010</strong><br />
L’esperto risponde<br />
OCULISTICA<br />
Quella cisti all’occhio<br />
di nome “calazio”<br />
Ho un problema che oramai mi assilla<br />
da un po’ di mesi: il “calazio”. Pur<br />
avendo fatto la visita oculistica e la<br />
cura adeguata per un mese, mi sono<br />
ritrovata a distanza di poco tempo,<br />
ad avere nuovamente l’infiammazione,<br />
ma questa volta ad entrambi gli<br />
occhi. Cosa posso fare?<br />
G. F.<br />
Risponde il Dr. Paolo Cameron-Curry<br />
Specialista in Oculistica<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
<strong>Il</strong> “calazio” è una infezione di una<br />
ghiandola della palpebra di tipo cronico<br />
che forma una cisti, cioè una raccolta<br />
di pus, chiusa da un tessuto<br />
infiammatorio, poco permeabile al<br />
passaggio dei farmaci. Ecco perché in<br />
oltre il 50% dei casi non si ottiene la<br />
“guarigione” pur con terapia adeguata<br />
e bisogna asportarlo chirurgicamente.<br />
Molto spesso la tendenza a formare<br />
calazi è dovuta a difetti visivi non<br />
riconosciuti o comunque non corretti.<br />
RADIODIAGNOSTICA<br />
Ecotomografia<br />
per seno fibrocistico<br />
Recentemente mi sono sottoposta ad<br />
una mammografia e dalla lastra<br />
si denota una zona densa. La mia<br />
ginecologa, dopo avermi fatto la pal-<br />
Per ulteriori informazioni<br />
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IL MONITORE MEDICO<br />
c.so Venezia,10 - 10155 Torino<br />
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pazione ai seni, mi ha suggerito di<br />
sottopormi ad un eco mammaria al<br />
più presto, affermando che posso<br />
avere il seno fibrocistico. Cosa vuol<br />
dire? Devo preoccuparmi?<br />
S. M.<br />
Risponde il Dr. Mario Piolatto<br />
Specialista in Radiodiagnostica<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
Un’area di addensamento mammario<br />
alla mammografia di dubbia interpretazione,<br />
necessita di approfondimento<br />
d’indagine mediante ecotomografia<br />
e in questo caso sarà lo stesso medico<br />
radiologo a suggerirlo nel referto, ma<br />
non deve suscitare eccessive preoccupazioni<br />
in quanto più spesso espressione<br />
di tessuto normale o di patologia<br />
benigna.<br />
ODONTOIATRIA<br />
Cosa succede se non si cura<br />
una carie<br />
Un mio familiare<br />
è più che restio<br />
ad andare dal<br />
dentista e penso<br />
abbia una carie<br />
da molto tempo.<br />
Recentemente si è<br />
sottoposto ad una<br />
panoramica per<br />
verificare il posizionamento<br />
del<br />
dente del giudizio<br />
e sembra essere<br />
Data<br />
Cognome e Nome<br />
o Azienda<br />
tutto normale. Nonostante ciò avverte<br />
un fastidio al dente contiguo e penso<br />
che possa essere dovuto ad una carie.<br />
Vorrei sapere quali complicanze può<br />
portare una carie non curata.<br />
C. D.<br />
Risponde il Dr. Thomas Senni<br />
Specialista in Odontoiatria e Protesi Dentaria<br />
Consulente Gruppo Larc Poliambulatori<br />
Si può dire che non sempre è possibile<br />
evidenziare una carie con l’ausilio di<br />
una panoramica: in alcuni casi è<br />
necessario eseguire una radiografia<br />
mirata sull’elemento in questione.<br />
Una carie, se non curata, attacca il<br />
sistema pulpare del dente rendendo<br />
necessaria la sua devitalizzazione. Se<br />
poi il dente devitalizzato continua a<br />
far male, anche dopo alcuni giorni,<br />
sarebbe necessario ritornare dal proprio<br />
dentista per un controllo approfondito.<br />
Via cap Città<br />
Preghiamo di porre quesiti di ordine generale e non domande atte ad ottenere una terapia<br />
La mia domanda è<br />
.<br />
.<br />
Desidero ricevere la Carta dei Servizi dei Poliambulatori del Gruppo LARC<br />
Autorizzo la Redazione de “<strong>Il</strong> <strong>Monitore</strong> <strong>Medico</strong>” al trattamento dei miei dati personali nel rispetto della Legge 196/2003.<br />
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Firma<br />
7<br />
07/<strong>2010</strong>
8<br />
Convenzionato con la maggior<br />
parte dei fondi di categoria<br />
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sanitaria dei propri iscritti in<br />
forma diretta ed indiretta<br />
Accreditati SSN fascia A<br />
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Poliambulatori Specialistici<br />
Diagnostica per Immagini<br />
Tac e Risonanze Magnetiche Aperte<br />
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Medicina dello Sport<br />
Medicina del Lavoro<br />
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numero 07, settembre <strong>2010</strong><br />
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