Scarica il pdf - Gruppo Storico Romano

Acta Bimestria Anno I Numero III
Citiamo per primo Hercules Invictus,
ovvero Ercole Invitto o invincibile,
epiteto che si sovrapporrebbe a quello
precedente di Hercules Victor, Ercole
Vincitore, celebrato, secondo alcuni,
il 13 Agosto. Da questa contraddizione
riscontrata tra diversi calendari, si
sarebbe dedotto che da un’iniziale distinzione
tra i due epiteti, col tempo, si
sia avviato un processo di progressiva
identificazione. Difficile però definire
con certezza se veramente si tratti di
due festività diverse che si siano sovrapposte
e poi identificate, quindi per
amore di completezza e di chiarezza
Il tempio di Ercole Vincitore con alle spalle quello del dio Portuno - Foro Boario
abbiamo preferito citare entrambe le
date e le relative epiclesi.
Secondo la leggenda, riportata anche
da Virgilio, mentre Ercole tornava
dalla sua decima fatica che prevedeva
la sottrazione di una mandria di buoi
al gigante Gerione, venne derubato
dall’orrendo Caco, figlio di Vulcano, il
quale viveva in una grotta dell’Aventino
e terrorizzava i vicini con i suoi
furti. Ripresi i buoi e ucciso Caco,
Ercole venne celebrato come un eroe
dagli Arcadi, abitanti del Palatino, ed
eresse per sé un’ara nel Foro Boario,
l’Ara Massima, presso la quale da quel
XVI
momento si celebrarono sacrifici in
suo onore secondo un rituale greco.
“Hanc aram luco statuit quae maxuma
semper
dicetur nobis et erit quae maxuma
semper.
Quare agite, o iuvenes, tantarum in
munere laudum
cingite fronde comas et pocula porgite
dextris,
communemque vocate deum et date
vina volentes”.
Virgilio, Eneide, VIII, 271 – 275