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Histoire de la ville et du port - Collège JEAN MOULIN

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Divenuta capoluogo di provincia nei primi anni <strong>de</strong>ll‟800, <strong>la</strong> città, nell‟ultimo quarantennio, diventa centro di vita culturale e<br />

politica, e conosce un progressivo sviluppo economico e <strong>de</strong>mografico. In questo periodo si <strong>port</strong>ano a compimento le<br />

trasformazioni strutturali più significative, come evi<strong>de</strong>nzia <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione <strong>de</strong>ll‟ingegner Cadolini <strong>de</strong>l 1867. La città al centro di<br />

un‟attenta sistemazione urbanistica si dota di un Piano di Ornato e di un preciso rego<strong>la</strong>mento edilizio.<br />

Di quel piano si realizza l‟apertura di una piazza, al<strong>la</strong> fine <strong>de</strong>l<br />

corso principale, compl<strong>et</strong>ata successivamente con una<br />

fontana in trachite e marmo, a ricordo <strong>de</strong>l<strong>la</strong> inaugurazione<br />

<strong>de</strong>ll‟acquedotto, si rinnovano i pa<strong>la</strong>zzi <strong>de</strong>l Corso (Sa Piatta)<br />

dove erano andati ad abitare “i Signori”, si ricostruisce <strong>la</strong><br />

r<strong>et</strong>e fognaria, si <strong>la</strong>strica il Corso Vittorio Emanuele, si<br />

costruisce <strong>la</strong> ferrovia per Macomer. L‟interesse e l‟amore<br />

<strong>de</strong>gli abitanti di Bosa per <strong>la</strong> città è evi<strong>de</strong>nte in alcuni<br />

documenti, in una l<strong>et</strong>tera <strong>de</strong>l 1871 , in cui il Pref<strong>et</strong>to Minghelli<br />

Vaini esalta “<strong>la</strong> illuminata intrapren<strong>de</strong>nza e <strong>la</strong> rara solerzia<br />

<strong>de</strong>gli amministratori e <strong>de</strong>i cittadini di Bosa “ e<br />

nell‟accompagnare una poesia <strong>de</strong>dicata a Bosa, il capitano<br />

Prunai, cosi scrive: ”Oggi che Bosa fa giganteschi passi da<br />

gigante nel suo risorgimento edile si può dire essere essa nel<br />

novero di quelle piccole città, le quali sentendo in sé <strong>la</strong> forza<br />

di lottare contro le vecchie i<strong>de</strong>e, si m<strong>et</strong>te all‟altezza di quei movimenti che, presto o tardi, con<strong>du</strong>rranno ad un benessere fi nora<br />

sconosciuto.” Benessere che Bosa <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rava trovare con <strong>la</strong> costruzione <strong>de</strong>l <strong>port</strong>o rifugio.<br />

I traffici commerciali con <strong>la</strong> Francia, <strong>la</strong> Spagna e <strong>la</strong> Liguria e perfino l‟Inghilterra erano floridi. L‟arrivo di grandi basti menti<br />

costituiva <strong>la</strong> città un momento im<strong>port</strong>ante, il loro arrivo era quasi una festa per tutta <strong>la</strong> città. Le <strong>la</strong>nce discen<strong>de</strong>vano il co rso <strong>de</strong>l<br />

fiume Temo, affiancavano i bastimenti per caricare tutto ciò che poi sarebbe stato distribuito nei vari negozi <strong>de</strong>l<strong>la</strong> città : sale,<br />

zucchero, pasta, stoffe, suppell<strong>et</strong>tili ed altro… Si commerciava olio d‟oliva, vino, pel<strong>la</strong>me, semi di lino, fil<strong>et</strong> e soprattutto<br />

pel<strong>la</strong>me, consi<strong>de</strong>rato che esistevano in città 28 concerie e sei manifatture. Da alcuni documenti si evince che tutta <strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione era coinvolta, i popo<strong>la</strong>ni si affaccendavano a<br />

scaricare, <strong>port</strong>ando tutto sul<strong>la</strong> schiena, erano “sos<br />

bastascios” che per pochi soldi faticavano come asini tutto<br />

il giorno e tras<strong>port</strong>avano i sacchi sul carro a buoi. Mentre i<br />

signorotti, propri<strong>et</strong>ari <strong>de</strong>lle merci, vestiti elegantemente,<br />

con il bastone da passeggio in mano e il sigaro in bocca in<br />

piedi, impartivano gli ordini. Persisteva in città, come nel<br />

medioevo, una forte stratificazione sociale e una forte<br />

differenza tra i signori e il popolo.<br />

Tra il XII e XV secolo, Bosa, grazie al<strong>la</strong> presenza <strong>de</strong>l<br />

<strong>port</strong>o era uno <strong>de</strong>i più attivi e fiorenti centri <strong>de</strong>l commercio<br />

marittimo. Accanto ai fondachi stranieri si era sviluppata anche una imprenditorialità locale, testimoniata dalle vicen<strong>de</strong> <strong>de</strong>i<br />

mercanti bosani, attaccati dai corsari al servizio <strong>de</strong>i re di Aragona e dai pirati che veleggiavano in proprio. Il <strong>de</strong>cadiment o <strong>de</strong>l<br />

<strong>port</strong>o fu <strong>de</strong>terminato dagli stessi cittadini che crearono un sensibile danno ai commerci quando nel 1528 avevano ostruito l a<br />

foce con pesanti massi, per impedire l‟approdo al<strong>la</strong> flotta francese, guidata da Andrea Doria.

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