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produzione di frutta ed ortaggi biologici - Lifelong Life Programme

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PRODUZIONE DI FRUTTA<br />

ED ORTAGGI BIOLOGICI<br />

VERSIONE ADATTATA ALL’E-LEARNING<br />

PROGETTO GREENFOOD<br />

2010-1-ES1-LEO05-20948<br />

1


In<strong>di</strong>ce<br />

Introduzione 3<br />

Unità <strong>di</strong>datica 1.1. La <strong>produzione</strong> <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> biologica 4<br />

1.1.1. Scelta del sito e della varietà .................................................. 4<br />

1.1.2. Gestione del suolo e nutrizione delle piante .............................. 9<br />

1.1.3. Difesa fitosanitaria ............................................................... 14<br />

1.1.4. Raccolta, immagazzinaggio, conservazione e trasporto ............. 18<br />

1.1.5. Esempi pratici ..................................................................... 21<br />

Unità <strong>di</strong>dattica 1.2. La <strong>produzione</strong> biologica <strong>di</strong> <strong>ortaggi</strong> 26<br />

1.2.1. Scelta del sito e della varietà ................................................ 26<br />

1.2.2. Gestione della fertilità del suolo ............................................. 30<br />

1.2.4. Gestione delle avversità ....................................................... 37<br />

1.2.5. Raccolta, stoccaggio, conservazione e trasporto ...................... 40<br />

1.2.6. Esempi pratici (Solanaceae) .................................................. 42<br />

Autovalutazione 48<br />

2


Introduzione<br />

La <strong>produzione</strong> biologica <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> <strong>ed</strong> <strong>ortaggi</strong> deve essere ottenuta nel rispetto del<br />

Regolamento del Consiglio (CE) Nº 889/2008 relativo all’agricoltura biologica.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> esclude in generale l’uso dei mezzi tecnici normalmente<br />

impiegati nell’agricoltura convenzionale, molti dei quali sono pestici<strong>di</strong> <strong>di</strong> sintesi e<br />

fertilizzanti. Il metodo biologico si basa sul rispetto dei cicli naturali, sull’adozione <strong>di</strong><br />

rotazione colturali, sul recupero dei residui colturali, sulla concimazione organica,<br />

sull’impiego <strong>di</strong> leguminose, sulla concimazione verde, sull’utilizzo <strong>di</strong> minerali e polveri <strong>di</strong><br />

roccia, sul ricorso alla lotta biologica. Tutte queste pratiche contribuiscono al<br />

mantenimento della fertilità del suolo, al nutrimento delle piante, e favoriscono il<br />

contenimento degli insetti, delle infestanti e degli altri parassiti.<br />

La <strong>produzione</strong> <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> biologica presenta un grande potenziale <strong>di</strong> sviluppo per<br />

l’agricoltura biologica. I principali produttori sono l’Italia, la Francia e la Spagna.<br />

Nell’immagine seguente viene rappresentata la situazione della <strong>produzione</strong> <strong>di</strong> <strong>frutta</strong><br />

biologica.<br />

Area temperate <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> biologica <strong>di</strong> <strong>frutta</strong>, bacche e uva: Rappresentazione dei<br />

principali Paesi, nel 2007 (incluse le aree in conversione).<br />

Territori temperati <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> <strong>di</strong> <strong>frutta</strong>, bacche e uva (Fonte FIBL 2009)<br />

3


Unità <strong>di</strong>datica 1.1. La <strong>produzione</strong> <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> biologica<br />

1.1.1. Scelta del sito <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> e della varietà<br />

I frutteti <strong>biologici</strong> possono essere impiantati per <strong>di</strong>verse ragioni e l’aspetto produttivo<br />

può influire sulla scelta del sito, della varietà e delle cultivars maggiormente adatte alla<br />

<strong>produzione</strong> biologica <strong>ed</strong> allo scopo della coltivazione (commerciale, giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa,<br />

miglioramento dell’ambiente/bio<strong>di</strong>versità, creazione <strong>di</strong> barriere, sistemi agro-forestali).<br />

In questo capitolo l’attenzione principale sarà rivolta alla <strong>produzione</strong> <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> a fini<br />

commerciali.<br />

Il frutteto <strong>ed</strong> il vigneto biologico possono essere impiantati ex novo oppure possono<br />

essere il frutto della conversione a biologico <strong>di</strong> prec<strong>ed</strong>enti impianti coltivati con tecniche<br />

convenzionali.<br />

Nuovo impianto <strong>di</strong> un frutteto<br />

La selezione del sito da impiantare è molto importante. Il frutteto dovrà essere<br />

localizzato lontano da fonti <strong>di</strong> inquinamento, strade trafficate, siti industriali. Gli impianti<br />

industriali od agroalimentari dovranno trovarsi a debita <strong>di</strong>stanza, come prescritto dagli<br />

Organismi <strong>di</strong> controllo nazionali. Inoltre il contenuto <strong>di</strong> residui <strong>di</strong> metalli pesanti nel suolo<br />

dovrà rispettare i limiti imposti dall’Autorità <strong>di</strong> protezione ambientale. Dovranno essere<br />

prese misure atte a prevenire l’effetto deriva <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> <strong>ed</strong> erbici<strong>di</strong> eventualmente<br />

utilizzati su appezzamenti limitrofi condotti con tecniche convenzionali.<br />

Il frutteto <strong>ed</strong> il vigneto possono ottenere la certificazione biologica solo dopo un periodo<br />

<strong>di</strong> conversione <strong>di</strong> tre anni. La conversione <strong>di</strong> un campo convenzionale può iniziare dopo<br />

l’ultimo trattamento (chimico) effettuato nel frutteto.<br />

4


La scelta del sito richi<strong>ed</strong>e la valutazione dei seguenti elementi: clima, posizione<br />

geografica, caratteristiche del suolo.<br />

Con<strong>di</strong>zioni climatiche<br />

Le con<strong>di</strong>zioni climatiche sono determinanti per la produttività delle specie frutticole. I più<br />

importanti fattori climatici sono: temperatura, piovosità, luminosità. Prima <strong>di</strong> proc<strong>ed</strong>ere<br />

con l’impianto, andranno quin<strong>di</strong> valutate le esigenze colturali delle <strong>di</strong>verse specie in<br />

termini <strong>di</strong> luce, temperatura <strong>ed</strong> acqua.<br />

Esigenze <strong>di</strong> suolo delle <strong>di</strong>verse specie<br />

Le seguenti specie non tollerano suoli sabbiosi e poveri: melo, albicocco, pesco,<br />

ciliegio/amarena, nocciolo, lampone, ribes, uva spina.<br />

Alcune specie possono crescere senza problemi su suoli rocciosi dotati <strong>di</strong> un sottile strato<br />

fertile: ciliegio/amarena, albicocco, pesco, mandorlo, nespolo, castagno e corniolo.<br />

La maggior parte delle specie può crescere bene su suoli profon<strong>di</strong> e fertili. Qualche<br />

specie tollera i suoli argillosi: pero, melo cotogno, ciliegio, prugno, nocciolo, fragola e<br />

ribes nero. Le preferenze in termini <strong>di</strong> caratteristiche del suolo sono determinate<br />

dall’apparato ra<strong>di</strong>cale e dalle sue specifiche esigenze. La ventilazione dello strato fertile<br />

del suolo è molto importante per l’apparato ra<strong>di</strong>cale. Alcune specie risultano essere<br />

particolarmente sensibili nei confronti del suolo: per es. albicocco, pesco, mandorlo,<br />

ciliegio e lampone.<br />

Altre specie tollerano o preferiscono terreni umi<strong>di</strong> e ricchi <strong>di</strong> acqua: melo, pero, melo<br />

cotogno, pruno, nocciolo, lampone, fragola, ribes, more, nocciolo.<br />

In caso <strong>di</strong> bassa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> humus nel terreno (H


La posizione geografica e quella topografica giocano un ruolo importante nella<br />

formazione del microclima. La posizione geografica è determinata da: altitu<strong>di</strong>ne,<br />

esposizione, tipo <strong>di</strong> suolo, <strong>di</strong>rezione del vento, vicinanza <strong>di</strong> un lago o <strong>di</strong> un bosco.<br />

L’altitu<strong>di</strong>ne influisce sulla temperatura dell’aria: ogni 100 m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne la temperatura<br />

cala <strong>di</strong> 0.5 °C.<br />

La sensibilità delle <strong>di</strong>verse specie alle gelate è importante, in particolare per gli impianti<br />

da realizzare ad altitu<strong>di</strong>ni elevate.<br />

L’esposizione <strong>di</strong>pende dalla <strong>di</strong>rezione della pendenza, che può risultare anch’essa molto<br />

importante. È preferibile posizionare le piante su <strong>di</strong> un pen<strong>di</strong>o esposto a sud o sud-ovest,<br />

evitando invece quelli esposti a Nord. Le vallate possono essere sfavorevoli, a causa<br />

dell’alta umi<strong>di</strong>tà e della nebbia, oltre che per il ghiaccio.<br />

Selezione delle varietà <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> più idonee alla <strong>produzione</strong> biologica<br />

La varietà selezionata dovrà essere adatta all’ecosistema locale. È consigliabile<br />

selezionare varietà regionali, resistenti, tolleranti; dovranno inoltre tenersi nel giusto<br />

conto le richieste del mercato. Lo stato e la produttività del frutteto costituiscono<br />

precon<strong>di</strong>zioni essenziali per la commerciabilità del prodotto.<br />

Vanno preferite le varietà resistenti alle malattie, che richi<strong>ed</strong>ono minori interventi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fesa, trattamenti colturali e cura delle piante.<br />

Le principali caratteristiche che determinano la scelta delle varietà <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> nel biologico<br />

sono: caratteristiche esterne della <strong>frutta</strong> (<strong>di</strong>mensione, forma, colore, qualità della buccia,<br />

assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti e sintomi <strong>di</strong> malattie, ecc.), e caratteristiche intrinseche (valore<br />

nutrizionale, fibre grezze, sapore, aroma, vitamine <strong>ed</strong> altri valori salutari, idoneità alla<br />

trasformazione, ecc.).<br />

Valore <strong>di</strong> mercato delle cultivars: recettività del mercato (attrattività, domanda, ecc.),<br />

qualità – durata dopo la raccolta, idoneità alla lavorazione (qualità della buccia,<br />

consistenza della polpa, durata <strong>di</strong> conservazione).<br />

Fattori della <strong>produzione</strong>: produttività, equilibrio, suscettibilità agli attacchi degli insetti <strong>ed</strong><br />

alle malattie, tendenza alla cascola, vigore vegetativo, portamento ad albero o ad<br />

arbusto (forma, portamento), biologia della fioritura <strong>ed</strong> esigenze nutrizionali.<br />

Portinnesto e densità <strong>di</strong> impianto. Il vigore vegetativo delle varietà e la grandezza<br />

della pianta o dell’arbusto sono determinate geneticamente, ma in <strong>di</strong>verse altre specie<br />

(es. melo, pero) queste caratteristiche possono essere influenzate in modo significativo<br />

dal portinnesto. L’utilizzo dei portinnesti può essere utile nel caso <strong>di</strong> sfavorevoli<br />

caratteristiche del suolo e <strong>di</strong> presenza nel terreno <strong>di</strong> patogeni.<br />

6


Molto piccolo<br />

M27<br />

Piccolo<br />

M9<br />

Sistemi <strong>di</strong> coltivazione<br />

Semi piccolo<br />

M26, Pixy<br />

Gisela 5, Quince C<br />

Nei sistemi produttivi <strong>biologici</strong> bisogna ricreare l’armonia tra cultivar e portinnesto, tra lo<br />

spazio occupato dall’albero e la sua forma <strong>di</strong> allevamento. In agricoltura biologica la<br />

creazione <strong>di</strong> un buono <strong>ed</strong> armonioso stato vegetativo può essere ottenuto attraverso una<br />

potatura limitata. Su portinnesto selvatico con il classico tronco me<strong>di</strong>o alto può essere<br />

adottata la naturale forma della chioma sferica oppure quella a vaso. Queste forme della<br />

chioma richi<strong>ed</strong>ono maggiore spazio e minore potatura. Spazio: sarà adattato al vigore<br />

vegetativo della combinazione specie/portinnesto.<br />

7<br />

Moderato<br />

MM106<br />

St Julian A, Quince A<br />

Vigoroso<br />

M25


Scopo della<br />

Produzione<br />

Obierrivi<br />

Ecologici<br />

Frutteto standard Frutteto ad alta densità<br />

Trasformazione/alimento fresco<br />

e pascolo<br />

Arricchire il paesaggio<br />

Sviluppare la bio<strong>di</strong>versità<br />

Coltivare+preservare<br />

Durata 50 anni o <<br />

Lungo tempo <strong>di</strong> sviluppo<br />

8<br />

Mercato alimentare del fresco<br />

Minore valore ecologico<br />

Migliorare l’ambiente<br />

Necessaria compensazione aree<br />

12-20 anni<br />

Il migliore orientamento dei filari è quello da Nord a Sud.<br />

Campi pronti a 4 anni<br />

Cambiare varietà rapidamente<br />

Forme della chioma: quella tra<strong>di</strong>zionale con tronco alto o me<strong>di</strong>o alto prev<strong>ed</strong>e una forma<br />

sferica della chioma o più chiome sferiche combinate.<br />

Quando i portinnesti sono a crescita lenta possono essere adottate forme affusolate.<br />

A seconda delle caratteristiche delle <strong>di</strong>verse specie possiamo adottare varie forme della<br />

chioma: conica, affusolata, arbustiva, ad ombrella.<br />

L’allevamento a file binate non viene adottato in agricoltura biologica perché è più<br />

suscettibile alle malattie.<br />

Se gli interfilari vanno coltivati sono da preferire portinnesti forti.<br />

Sesto <strong>di</strong> impianto per alberi: 5-10 x 4-10 m.<br />

Sesto <strong>di</strong> impianto per piccoli frutti <strong>ed</strong> arbusti: 1,2-2,0 m x 0,8-1,5 m.<br />

Forme suggerite per la chioma:<br />

Tra<strong>di</strong>zionale tronco alto o me<strong>di</strong>o alto con chioma naturale sferica raccomandata<br />

per frutteti estensivi-standard.<br />

Tra<strong>di</strong>zionale tronco alto o me<strong>di</strong>o alto con chiome sferiche combinate – frutteto<br />

standard.<br />

Forma a Vaso.<br />

Forma allungata della chioma – raccomandata per frutteti intensivi.


Gestione frutteti <strong>biologici</strong><br />

Frutteto Standard Frutteto ad alta densità<br />

Investimenti Bassi-me<strong>di</strong> per attrezzature alto (attrezzatura specifica,<br />

Mantenimento me<strong>di</strong>o alto<br />

Rischi Me<strong>di</strong>o-alti alti<br />

Convenienza Sussi<strong>di</strong> agroambientali durante<br />

Requisiti per<br />

l’agricoltore<br />

lo sviluppo<br />

Raccolta <strong>di</strong> foraggio<br />

Significativa alternanza <strong>di</strong><br />

<strong>produzione</strong><br />

Conoscenze <strong>di</strong> base <strong>di</strong><br />

arboricoltura<br />

9<br />

irrigazione)<br />

Ottima produttività in breve<br />

tempo<br />

1.1.2. Gestione del suolo e nutrizione delle piante<br />

Scarsa alternanza <strong>di</strong> <strong>produzione</strong><br />

Conoscenze specifiche <strong>di</strong><br />

arboricoltura<br />

La conservazione <strong>ed</strong> il mantenimento dell’attività biologica e della fertilità del suolo,<br />

costituiscono i più importanti obiettivi della gestione biologica del suolo.<br />

Il suolo è uno dei più fragile sistemi naturali.<br />

Il suolo è un sistema <strong>di</strong> policoltura con micro e macro organismi, come vermi <strong>di</strong> terra,<br />

insetti e molti tipi <strong>di</strong> microrganismi. Questi organismi trasformano la sostanza organica<br />

<strong>ed</strong> i componenti minerali del suolo in forme <strong>di</strong>rettamente assimilabili dall’apparato<br />

ra<strong>di</strong>cale delle piante.


Concimazione<br />

<strong>di</strong><br />

base<br />

Miglioramento del suolo. Azioni migliorative possono rendersi necessarie a seguito<br />

delle risultanze delle analisi del suolo. Meglio effettuare queste ultime prima <strong>di</strong> partire<br />

con la <strong>produzione</strong> biologica, prendendo campioni dell’intera zona, facendoli poi analizzare<br />

dai servizi regionali.<br />

Concimazione <strong>di</strong> base. Nella <strong>produzione</strong> biologica <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> gli elementi nutritivi <strong>di</strong> base<br />

vanno assicurati attraverso l’apporto al suolo <strong>di</strong> sostanza organica, necessaria anche per<br />

migliorare la struttura e l’attività biologica del terreno.<br />

Preparazione del suolo. Se l’aratura viene effettuata ad una profon<strong>di</strong>tà superiore a<br />

quella dello strato <strong>di</strong> humus, può portare in superficie lo strato più povero. Quin<strong>di</strong><br />

invece <strong>di</strong> rivoltare gli strati <strong>di</strong> suolo, portando in superficie lo strato meno fertile, bisogna<br />

salvaguardare lo strato superficiale ricco <strong>di</strong> humus. La profon<strong>di</strong>tà della lavorazione può<br />

andare da 0.70 a 0.90 m sui filari. La profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> coltivazione deve invece andare da<br />

0.25 a 0.40 m.<br />

Concimazione verde. La concimazione verde è un metodo <strong>di</strong> miglioramento del suolo<br />

prima dell’impianto, e successivamente servirà a migliorare le con<strong>di</strong>zioni del suolo<br />

nell’interfila.<br />

Concimazione verde prec<strong>ed</strong>ente all’impianto. In base al periodo <strong>di</strong> preparazione del<br />

suolo, invernale od estivo, può essere utilizzata una miscela specifica <strong>di</strong> semi per la<br />

concimazione verde.<br />

Miglioramento<br />

del<br />

suolo<br />

Gestione del<br />

suolo<br />

Concimazione<br />

verde<br />

Preparazione del suolo per un lungo periodo. Caratteristiche sfavorevoli del suolo,<br />

come quelli limosi, poveri, sabbiosi, senza struttura, argillosi, sovras<strong>frutta</strong>ti, richi<strong>ed</strong>ono<br />

la semina <strong>di</strong> miscele <strong>di</strong> piante annuali, per 3 o 5 anni.<br />

10<br />

Preparazione<br />

del<br />

suolo


Impianto.<br />

Normalmente l’autunno è la stagione migliore per la messa a <strong>di</strong>mora delle piante.<br />

Durante la preparazione vanno fatte delle buche a mano od a macchina, della<br />

<strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> 0.40 x 0.40 x 0.40 m. È buona pratica <strong>di</strong>stribuire da 5 a 10 kg <strong>di</strong> letame<br />

maturo sul fondo delle buche, da ricoprire poi con 80-100 mm <strong>di</strong> terreno.<br />

La pacciamatura del suolo serve a conservare l’umi<strong>di</strong>tà <strong>ed</strong> a controllare le infestanti.<br />

A copertura del suolo possono essere impiegati paglia, letame, letame con paglia,<br />

polipropilene lungo i filari, fogli <strong>di</strong> propilene o pezzi <strong>di</strong> legno sminuzzato.<br />

Un sistema <strong>di</strong> supporto può essere realizzato al fine <strong>di</strong> conformare in modo regolare la<br />

chioma e dare il giusto portamento alla pianta.<br />

Protezione del tronco. Al fine <strong>di</strong> prevenire i danni, subito dopo la messa a <strong>di</strong>mora delle<br />

piante, può essere applicata una protezione. Questa può essere <strong>di</strong> carta, metallo o<br />

plastica. Per una migliore salvaguar<strong>di</strong>a delle piante è consigliabile applicare le protezioni<br />

in simultanea con l’impianto o imme<strong>di</strong>atamente prima.<br />

Siepi, strisce inerbite e non coltivate.<br />

Al fine <strong>di</strong> favorirne l’isolamento è necessario circondare i frutteti con siepi costituite da<br />

piante <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse specie (alberi, arbusti). Strisce inerbite possono essere realizzate con<br />

specie annuali o perenni, che permangono anche durante la stagione vegetativa,<br />

al fine <strong>di</strong> ospitare gli organismi utili.<br />

Nutrizione delle piante<br />

La lavorazione del terreno e la nutrizione delle piante hanno un eccellente effetto sulla<br />

<strong>produzione</strong> della <strong>frutta</strong>.<br />

Dal 2003 può essere adoperato solo materiale <strong>di</strong> propagazione<br />

(piante da frutto innestate, semi, ecc.) ottenuto nel rispetto della<br />

regolamentazione del biologico, in vivai autorizzati e certificati. Nel<br />

periodo <strong>di</strong> conversione possono essere utilizzati materiali provenienti<br />

da vivai convenzionali, sempre sotto lo stretto controllo degli<br />

Organismi <strong>di</strong> certificazione.<br />

Gli scopi della lavorazione del terreno sono:<br />

areazione del suolo,<br />

Incremento capacità idrica,<br />

rendere <strong>di</strong>sponibili i nutrienti,<br />

incorporare il letame,<br />

preservare <strong>ed</strong> incrementare la presenza <strong>di</strong> materia organica nel suolo,<br />

11


protezione dalle infestanti,<br />

protezione dall’erosione, frane.<br />

Apporto <strong>di</strong> sostanze nutritive<br />

L’apporto delle sostanze nutrizionali per le piante in agricoltura biologica è<br />

principalmente basato sulla naturale capacità <strong>di</strong> approvvigionamento dal terreno. La<br />

capacità nutrizionale è influenzata dal tipo <strong>di</strong> suolo, dal contenuto <strong>di</strong> humus, dalla<br />

struttura del suolo dall’attività biologica in esso presente, dal profilo del terreno<br />

all’altezza delle ra<strong>di</strong>ci (rizosfera). Non essendo permessa la somministrazione <strong>di</strong> concimi<br />

chimici prima dell’impianto o durante la coltivazione, è importante assicurare il costante<br />

apporto naturale dei nutrienti al terreno.<br />

I due principali elementi da tenere in considerazione sono N e K. L’azoto contribuisce alla<br />

formazione <strong>di</strong> tutti gli organi (componente proteica).<br />

Contenuto <strong>di</strong><br />

Humus<br />

Apporto nutrizionale<br />

1% humus - da 30 a 40 kg/ha N per anno<br />

Meno dell’1<br />

% humus<br />

- concimazione verde con miscele <strong>di</strong> leguminose da 50 a 150<br />

kg N/ha in presenza <strong>di</strong> 20 t/ha massa verde.<br />

Primo impianto - 60-80 t/ha <strong>di</strong> sostanza organica, compost o letame<br />

La Butteratura amara rappresenta uno dei <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni fisiologici più importanti per melo e<br />

pero. È causata dalla deficienza <strong>di</strong> calcio nella <strong>frutta</strong>. Le principali ragioni sono l’eccesso<br />

<strong>di</strong> potassio <strong>ed</strong> azoto nel suolo, sviluppo vegetativo vigoroso dovuto a fertilizzazione<br />

azotata eccessiva o ad errata potatura invernale. Bisogna quin<strong>di</strong> continuamente<br />

garantire il giusto equilibrio tra N/K.<br />

I concimi utilizzabili in agricoltura biologica sono elencati nell’allegato 2 del Regolamento<br />

UE n. 889/2008, normalmente è <strong>di</strong>sponibile un elenco aggiornato dei “prodotti<br />

autorizzati in agricoltura biologica” presso gli Organismi <strong>di</strong> controllo accre<strong>di</strong>tati nei<br />

<strong>di</strong>versi Paesi.<br />

Irrigazione<br />

La maggior parte delle specie frutticole richi<strong>ed</strong>e l’irrigazione. Essa è influenzata<br />

dall’entità delle precipitazioni locali, in rapporto col fabbisogno idrico delle <strong>di</strong>verse<br />

specie/cultivars frutticole. È giustificata solo l’irrigazione connessa allo stato fisico del<br />

suolo. L’acqua <strong>di</strong> irrigazione non deve contenere sostante inquinanti dannose per la<br />

salute.<br />

12


Conservazione dell’acqua nel suolo e del livello <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà. Rivestono un ruolo<br />

importante i meto<strong>di</strong> per la conservazione dell’acqua nel suolo (mulching) e la<br />

realizzazione <strong>di</strong> barriere antivento. Vengono utilizzati anche sistemi <strong>di</strong> irrigazione a<br />

risparmio <strong>di</strong> acqua.<br />

1.1.2.1. Gestione dell’interfila<br />

Giovane frutteto: i filari sono pacciamati,<br />

l’interfila è coltivato.<br />

(http://www.orchardworld.co.uk)<br />

In agricoltura biologica il frutteto è parte dell’ecosistema. Le interfile vengono coltivate<br />

con <strong>di</strong>verse specie vegetali per aumentare la bio<strong>di</strong>versità nel campo coltivato.<br />

In presenza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ari<strong>di</strong>tà la copertura vegetale non deve comunque superare il<br />

50% dell’interfila.<br />

Le interfile dei frutteti <strong>biologici</strong> devono presentare una copertura vegetale almeno per 9<br />

mesi l’anno. La vegetazione dell’interfila deve essere in armonia con le siepi che<br />

circondano il frutteto, e con la flora spontanea della zona.<br />

Piante pacciamanti CARATTERISTICHE<br />

Prato perenne-mix<br />

<strong>di</strong> leguminose<br />

Interfile inerbite<br />

naturalmente<br />

- Selezionare specie vegetali poco esigenti dal punto <strong>di</strong><br />

vista idrico. Esempio <strong>di</strong> buona miscela per prato:<br />

Festuca rubra, Poa pratensis, Trifoglio bianco<br />

- consociazione <strong>di</strong> piante locali – necessità <strong>di</strong> tagli<br />

regolari<br />

filari - Prato misto, pacciamatura, ombreggiare il suolo<br />

13


1. Gestione dell’interfila in un frutteto biologico con inerbimento misto,<br />

2. Inerbimento dell’intera superficie del frutteto.<br />

1.1.3. Difesa fitosanitaria<br />

La <strong>di</strong>fesa delle piante rappresenta uno dei punti cruciali nella coltivazione biologica del<br />

frutteto. Ci sono tre campi d’azione principali: infestanti, insetti, malattie.<br />

Gestione delle infestanti del frutteto<br />

Una corretta pianificazione della gestione delle infestanti deve ridurre al minimo i rischi<br />

<strong>di</strong> erosione, prev<strong>ed</strong>ere una “piattaforma” per la movimentazione delle attrezzature<br />

aziendali, per non avere un impatto negativo sulla <strong>di</strong>fesa o sulla fertilità del suolo,<br />

minimizzando la competizione delle infestanti per l’acqua <strong>ed</strong> i nutrienti.<br />

Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> gestione delle infestanti:<br />

Gestione delle<br />

infestanti<br />

Controllo con tecniche agronomiche e colturali.<br />

Utilizzo <strong>di</strong> colture pacciamanti, pacciamatura e solarizzazione<br />

14<br />

del suolo<br />

Gestione dell’interfila<br />

Controllo fisico delle infestanti<br />

Meto<strong>di</strong> meccanici per il controllo delle infestanti<br />

Meto<strong>di</strong> fisici per la gestione delle infestanti–<br />

Piro<strong>di</strong>serbo<br />

Controllo Biologico delle infestanti<br />

Insetti, malattie, allelopatie, vertebrati<br />

micoerbici<strong>di</strong>


In ogni caso, la lavorazione del terreno deve danneggiare il meno possibile le ra<strong>di</strong>ci delle<br />

piante – se si effettua la lavorazione dell’interfila - la “zappatura meccanica” può<br />

risultare funzionale. Questi attrezzi montati sul trattore si allungano e riescono a<br />

lavorare giusto vicino alle piante senza danneggiarle.<br />

essere utilizzato in presenza <strong>di</strong> infestanti con stoloni.<br />

15<br />

Lavorazione del terreno in un frutteto.<br />

Taglio dell’erbaio misto <strong>di</strong> leguminose sul<br />

filare, condotta nell’Istituto <strong>di</strong> Ricerca <strong>di</strong><br />

Weinsberg in Germania.<br />

Lavorazione nell’interfila. Utilizzando la copertura vegetale dell’interfila o dell’intera<br />

superficie del frutteto, è necessario effettuare il taglio in due tempi. Sul taglio influiscono<br />

la velocità <strong>di</strong> crescita del prato, l’apporto <strong>di</strong> nutrimento al suolo e le precipitazioni e/o il<br />

sistema <strong>di</strong> irrigazione.<br />

Trattamento termico delle infestanti<br />

Controllo meccanico delle infestanti<br />

Lavorazione del terreno sul filare<br />

ricoperto da un erbaio misto <strong>di</strong><br />

leguminose, con speciali <strong>di</strong>schi,<br />

nell’Istituto <strong>di</strong> Ricerca <strong>di</strong> Weinsberg in<br />

Germania.<br />

Piro<strong>di</strong>serbo si tratta del sistema più conosciuto, ma presenta alti costi energetici, la sua<br />

efficacia è <strong>di</strong> circa l’80-90%. Le piante vengono riscaldate dalla fiamma ad almeno 60-<br />

70°C. Ne sussegue un <strong>di</strong>sseccamento delle piante, i cui effetti si v<strong>ed</strong>ono alcuni giorni<br />

dopo il trattamento. È efficace solo contro le infestanti annuali <strong>di</strong>cotil<strong>ed</strong>oni; non può


Controllo biologico delle infestanti:<br />

• vertebrati<br />

Gestione degli insetti in un frutteto biologico<br />

Esempio dell’uso <strong>di</strong> galline in un<br />

noccioleto (Corillus avellana) in Heilbron<br />

(Germania) impianto sperimentale. (Foto:<br />

Szalai Z.)<br />

Effetto sarchiatura, le galline vengono<br />

utilizzate per combattere le infestanti <strong>di</strong><br />

molte colture agrarie. Gli animali vivono<br />

in alloggi mobili e vengono trasferiti<br />

perio<strong>di</strong>camente da un appezzamento<br />

all’altro.<br />

La natura pluriennale dei frutteti può favorire la specializzazione e la <strong>di</strong>ffusione degli<br />

insetti. Per contro è anche possibile favorire lo sviluppo nell’ambiente <strong>di</strong> popolazioni <strong>di</strong><br />

organismi utili in grado <strong>di</strong> contenere gli insetti fitofagi, salvaguardando in modo naturale<br />

la salute delle piante.<br />

Metodo<br />

applicato<br />

Biologico<br />

Estratti<br />

vegetali,<br />

biopestici<strong>di</strong><br />

insectici<strong>di</strong><br />

vegetali<br />

Feromoni<br />

degli insetti<br />

CARATTERISTICHE<br />

- La lotta biologica consiste nell’impiego degli organismi utili<br />

per il controllo delle popolazioni <strong>di</strong> insetti fitofagi. Pr<strong>ed</strong>atori<br />

quali il Phytoseiulus persimilis <strong>ed</strong> il Metaseiulus occidentalis,<br />

attaccano il ragnetto rosso; la coccinella e la crisopa si<br />

nutrono invece <strong>di</strong> afi<strong>di</strong>; il Tricogramma parassitizza le uova<br />

<strong>di</strong> molti insetti, compresa la carpocapsa del melo.<br />

- I Bio pestici<strong>di</strong> sono estratti vegetali, regolatori della crescita<br />

degli insetti, trattamenti con feromoni sintetici che<br />

provocano <strong>di</strong>sfunzioni nell’accoppiamento, saponi, oli,<br />

minerali quali zolfo in polvere e pestici<strong>di</strong> <strong>biologici</strong>.<br />

- Sono ottenuti estraendo principi tossici dalle piante che<br />

hanno proprietà insetticide. Essi sono <strong>di</strong> origine naturale,<br />

poco persistenti nell’ambiente e non lasciano residui<br />

pericolosi.<br />

- Sono agenti chimici prodotti dagli insetti per comunicare ad<br />

es. Richiami sessuali. Sono largamente utilizzati per<br />

monitorare la presenza <strong>di</strong> insetti dannosi per le colture. Le<br />

nuove tecnologie consentono anche <strong>di</strong> provocare confusione<br />

sessuale in alcuni insetti che colpiscono specialmente <strong>frutta</strong><br />

<strong>ed</strong> uva.<br />

16


Ambiente favorevole. Per permettere agli insetti utili <strong>di</strong> sopravvivere è necessario<br />

assicurarsi che l’ambiente offra con<strong>di</strong>zioni loro favorevoli – quali ad es. fonti <strong>di</strong> nettare,<br />

siepi, acqua. Se l’ambiente non presenta queste con<strong>di</strong>zioni essenziali, gli insetti utili<br />

possono abbandonare l’area in cui sono stati introdotti o morire.<br />

Il batterio Bacillus thuringiensis (Bt) è un esempio <strong>di</strong> utilizzo comune <strong>di</strong> mezzi<br />

<strong>biologici</strong> per il controllo degli insetti. I prodotti a base <strong>di</strong> Bt – come ad es. Attack,<br />

Dipel, Thuricide, e Javelin – servono a combattere Tortrice, Malacosoma, e molti altri<br />

lepidotteri (falene e farfalle) allo stato larvale che si nutrono delle foglie delle piante da<br />

frutto. Bt non è efficace contro i lepidotteri che trascorrono il loro sta<strong>di</strong>o larvale in steli,<br />

tronchi, frutti.<br />

Altri insettici<strong>di</strong> <strong>biologici</strong> sono il Bacillus popilliae <strong>ed</strong> il granulosis virus per la<br />

carpocapsa, e nemato<strong>di</strong> parassiti degli insetti.<br />

Controllo delle malattie nel frutteto biologico<br />

Molte malattie del frutteto sono specifiche per le <strong>di</strong>verse specie e varietà <strong>di</strong> <strong>frutta</strong>, a<br />

causa della loro consistenza relativamente soffice e dell’alto contenuto zuccherino della<br />

<strong>frutta</strong> vicina alla maturazione, un male comune è costituito dalla decomposizione della<br />

<strong>frutta</strong>. La maggioranza delle malattie fungine <strong>di</strong>vengono frequenti in presenza <strong>di</strong> alti<br />

livelli <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà. Il rime<strong>di</strong>o biologico per ridurre la marcescenza della <strong>frutta</strong> consiste<br />

nell’assicurare una buona circolazione d’aria e la penetrazione dei raggi solari all’interno<br />

della chioma della pianta. Nelle piante da frutto questo si ottiene con un’appropriata<br />

potatura <strong>ed</strong> adeguate tecniche <strong>di</strong> coltivazione. Per tutti gli alberi da frutto risulta<br />

decisiva la scelta dell’areale <strong>di</strong> coltivazione, che deve presentare una buona circolazione<br />

d’aria.<br />

Rimozione e/o <strong>di</strong>struzione dei residui <strong>di</strong> potatura dal sito <strong>di</strong> coltivazione, facendo<br />

particolare attenzione a rimuovere le piante infette e le possibili fonti <strong>di</strong> inoculo delle<br />

malattie.<br />

Fungici<strong>di</strong> e Batterici<strong>di</strong> autorizzati<br />

Rame e zolfo costituiscono i principali fungici<strong>di</strong> e batterici<strong>di</strong> utilizzabili in agricoltura<br />

biologica, ma essi presentano alcuni inconvenienti. Possono infatti danneggiare le piante<br />

se non utilizzati adeguatamente. Lo zolfo è letale anche per qualche insetto utile, ragni<br />

<strong>ed</strong> acari, e può aprire la strada ad altre problematiche fitosanitarie. L’utilizzo a lungo<br />

termine del rame può invece creare problemi <strong>di</strong> accumuli tossici nel terreno. Inoltre<br />

questi fungici<strong>di</strong> hanno un’azione minore rispetto alle alternative <strong>di</strong> sintesi, e devono<br />

pertanto essere utilizzati in campo più <strong>di</strong> frequente.<br />

17


Gli agricoltori devono tenere bene a mente che l’utilizzo <strong>di</strong> rame è limitato a 6kg/ha<br />

all’anno, in accordo con quanto <strong>di</strong>sposto dalla regolamentazione comunitaria del<br />

biologico.<br />

Biofungici<strong>di</strong> sono <strong>di</strong>sponibili ad esempio <strong>di</strong>versi formulati <strong>di</strong> Trichoderma harzianium<br />

da impiegare contro la Botrytis. Alcune piante <strong>ed</strong> estratti composti hanno potere<br />

fungicida <strong>ed</strong> abbinati a tecniche colturali e cultivars resistenti sono da preferire<br />

all’impiego <strong>di</strong> rame e zolfo, che sono da utilizzare solo in caso <strong>di</strong> necessità.<br />

Animali vertebrati<br />

Molte specie <strong>di</strong> uccelli, cervi, conigli, topi arvicole possono seriamente danneggiare le<br />

piante coltivate. In generale, i programmi <strong>di</strong> agricoltura biologica non prev<strong>ed</strong>ono rime<strong>di</strong><br />

contro questo tipo <strong>di</strong> attacchi <strong>ed</strong> in generale incoraggiano l’uso <strong>di</strong> trappole non mortali,<br />

quali recinzioni o mezzi repellenti/intimidatori.<br />

Costruire rifugi per insetti <strong>ed</strong> uccelli utili<br />

nel meleto dell’Istituto <strong>di</strong> Ricerca <strong>di</strong><br />

Weinsberg in Germania.<br />

1.1.4. Raccolta, immagazzinaggio, conservazione e trasporto<br />

La raccolta deve essere programmata in anticipo, come pure la tempistica che dovrà<br />

essere determinata sulla base dei parametri <strong>di</strong> qualità della <strong>frutta</strong> e della sua<br />

utilizzazione finale. Questo può essere realizzato normalmente con una raccolta<br />

<strong>di</strong>fferenziata con selezione sull’albero.<br />

La maturità per la raccolta <strong>di</strong>pende dalla cultivar e viene determinata sulla base del<br />

colore e della <strong>di</strong>mensione raggiunta dai frutti. Altri in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> maturazione consistono nella<br />

comparsa <strong>di</strong> macchioline, contenuto <strong>di</strong> amido, concentrazione interna <strong>di</strong><br />

18


etilene. L’uniformità <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione, l’assenza <strong>di</strong> macchie, cicatrici, segni <strong>di</strong> scottatura<br />

solare, danni da insetti <strong>ed</strong> altri <strong>di</strong>fetti costituiscono importanti in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> qualità.<br />

La valutazione della <strong>produzione</strong> va fatta prima della raccolta <strong>ed</strong> il suo risultato deve<br />

essere inserito nei registri aziendali.<br />

Dopo la raccolta la <strong>frutta</strong> deve essere inviata rapidamente al consumo od alla<br />

trasformazione. In entrambi i casi vanno utilizzate solo le confezioni <strong>ed</strong> il materiale da<br />

packaging autorizzato.<br />

Durante il trasporto la <strong>frutta</strong> biologica non deve essere mischiata con quella<br />

convenzionale. Non può essere trasportata in modo promiscuo con un unico mezzo.<br />

Deve essere fornita <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinta etichettatura, bolla <strong>di</strong> accompagnamento e protetta da<br />

contaminazioni esterne. La <strong>frutta</strong> biologica raccolta deve essere dotata <strong>di</strong> documenti <strong>di</strong><br />

certificazione rilasciati dagli Organismi <strong>di</strong> controllo.<br />

Conservazione della <strong>frutta</strong><br />

La conservazione della <strong>frutta</strong> può essere effettuata in ambiente normale o ad atmsfera<br />

controllata. Il periodo <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong>pende dalle caratteristiche della cultivar.<br />

Il confezionamento per la spe<strong>di</strong>zione ad atmosfera controllata con il 10 to 15% <strong>di</strong><br />

anidride carbonica riduce lo sviluppo <strong>di</strong> infezioni fungine quali quella della Botrytis<br />

cinerea.<br />

Specie frutticole Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> conservazione applicati<br />

Melo pero<br />

Varietà estive<br />

Melo perro<br />

Varietà invernali<br />

Drupacee<br />

Bacche<br />

- Atmosfera normale da -1 a 0°C e RH 90-95%.<br />

- Maturazione ad agosto o settembre: da pochi giorni a<br />

poche settimane<br />

- Conservazione ad atmosfera controllata a -1°C fino a 4<br />

mesi. Range ottimale: 1-2% O2 + 0-1% CO2<br />

- L’optimum è -1-0°C, RH 90-95%. Per le ciliege l’ottimale è<br />

-0,5°C, RH 90-95%. La durata commerciale è <strong>di</strong> 1-8<br />

settimane a seconda della cultivar. Alcune varietà sono<br />

sensibili al raffr<strong>ed</strong>damento La <strong>frutta</strong> sensibile deve essere<br />

conservata a 2-8°C<br />

- conservazione a 0°C in 90 to 95% RH.<br />

- Lampone solo per 2-5 giorni a 0±0.5°C <strong>ed</strong> a RH 90-95%.<br />

- Mirtillo 0±0.5°C e RH 90-95%. Il periodo <strong>di</strong> conservazione<br />

in queste con<strong>di</strong>zioni è normalmente <strong>di</strong> 2 settimane.<br />

19


Lavorazione della <strong>frutta</strong><br />

Nel rispetto della legislazione europea sul biologico devono essere adottate le seguenti<br />

prescrizioni: gli alimenti <strong>biologici</strong> possono essere commercializzati come “<strong>biologici</strong>” solo<br />

se hanno il 95% degli ingre<strong>di</strong>enti <strong>di</strong> origine biologica. Gli ingre<strong>di</strong>enti <strong>biologici</strong> in alimenti<br />

non <strong>biologici</strong> devono essere elencati in etichetta, sempre se prodotti nel rispetto della<br />

normative <strong>di</strong> riferimento. Al fine <strong>di</strong> garantirne la tracciabilità, deve essere riportato in<br />

etichetta l’apposito co<strong>di</strong>ce rilasciato dall’Organismo <strong>di</strong> controllo.<br />

È vietato l’uso <strong>di</strong> Organismi Geneticamente Mo<strong>di</strong>ficati (OGM) e <strong>di</strong> prodotti ottenuti da<br />

OGM. I prodotti <strong>biologici</strong> non possono essere trattati con raggi ionizzanti e ra<strong>di</strong>azioni.<br />

I produttori <strong>di</strong> alimenti <strong>biologici</strong> confezionati devono utilizzare, sin dal 1° luglio 2010, il<br />

logo UE del biologico. L’uso del logo su prodotti importati da Paesi terzi è facoltativo.<br />

Sempre dal 1° luglio 2010 è obbligatorio riportare in etichetta il luogo <strong>di</strong> <strong>produzione</strong>.<br />

Requisiti della materia prima dei prodotti <strong>biologici</strong> trasformati<br />

Frutta Qualità richieste<br />

Maturazione<br />

Pulizia<br />

- La <strong>frutta</strong> è molto più armonica quando viene raggiunto il<br />

rapporto aci<strong>di</strong>tà/zucchero ottimale previsto per la specifica<br />

varietà. Un frutto troppo maturo perde il suo aroma e le sue<br />

caratteristiche organolettiche.<br />

- La <strong>frutta</strong> deve risultare pulita da materiali quali polvere,<br />

terreno, la <strong>frutta</strong> deve essere lavata con acqua fresca e pulita<br />

prima <strong>di</strong> essere lavorata.<br />

La materia prima deve provenire da coltivazioni biologiche, e dotata <strong>di</strong><br />

apposite documentazione. La materia prima deve essere lavorata in<br />

industrie <strong>di</strong> trasformazione biologiche o nel caso <strong>di</strong> industrie miste su<br />

linee <strong>di</strong> lavorazione separate de<strong>di</strong>cate al biologico.<br />

Conserve, confetture, gelatine, succhi<br />

Per la trasformazione e la conservazione dei prodotti <strong>biologici</strong> possono essere utilizzati<br />

solo meto<strong>di</strong> fisici (trattamenti <strong>di</strong> calore, raffr<strong>ed</strong>damento). Possono essere aggiunti solo<br />

ad<strong>di</strong>tivi naturali. La gamma <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivi utilizzabili è ampia; è consigliabile consultare la<br />

letteratura scientifica esistente prima <strong>di</strong> proc<strong>ed</strong>ure con la trasformazione. Ad<strong>di</strong>tivi che<br />

20


non provengono da agricoltura biologica possono essere impiegati fino al 5% del peso<br />

del prodotto. Coloranti sintetici, aromi, dolcificanti, esaltatori, antiossidanti e<br />

conservanti non possono essere utilizzati. Per migliorare la shelf-life del prodotto si può<br />

ricorrere alla sterilizzazione con calore, i prodotti vengono confezionati e poi pastorizzati<br />

(bollitura).<br />

Fanno parte della gamma <strong>di</strong> prodotti trasformati a base <strong>di</strong> <strong>frutta</strong>:<br />

lavorazione Qualità richiesta<br />

Conserve<br />

Marmellate<br />

Gelatine<br />

Essiccazione,<br />

<strong>frutta</strong> secca<br />

Commercializzazione<br />

- Vengono utilizzati frutti interi o tritati ben maturi,<br />

eventualmente con l’aggiunta <strong>di</strong> succo <strong>di</strong> limone, vengono<br />

quin<strong>di</strong> messi in barattoli e trattati con il calore.<br />

- Si ottengono aggiungendo zucchero e proc<strong>ed</strong>endo con la<br />

cottura, contengono anche pezzi <strong>di</strong> <strong>frutta</strong>. Si ricavano da<br />

<strong>frutta</strong> non troppo matura.<br />

- sono ricavate dalla <strong>frutta</strong> matura e dalla purea, anche con<br />

aggiunta <strong>di</strong> zucchero, sono conservate grazie alla cottura<br />

(sterilizzazione).<br />

- Durante il processo il contenuto <strong>di</strong> acqua della <strong>frutta</strong> si<br />

r<strong>ed</strong>uce dell’80 - 90 %.<br />

- L’essiccazione in forno, con ripiani <strong>di</strong> essiccazione è pure<br />

popolare.<br />

Il prodotto da commercializzare deve essere etichettato in conformità alla provenienza<br />

biologica del prodotto e della sua trasformazione, riportando il co<strong>di</strong>ce assegnato<br />

dall’Organismo <strong>di</strong> controllo. Il prodotto certificato biologico viene quin<strong>di</strong> sempre<br />

accompagnato dalla certificazione rilasciata dall’Organismo preposto. In aggiunta al<br />

nome del prodotto, all’in<strong>di</strong>rizzo del produttore, al peso netto, alla data <strong>di</strong> scadenza, agli<br />

ingre<strong>di</strong>enti <strong>ed</strong> agli ad<strong>di</strong>tivi, devono sempre essere riportate le in<strong>di</strong>cazioni sulla<br />

conservazione (al fr<strong>ed</strong>do, al secco, ecc.).<br />

La <strong>frutta</strong> da agricoltura biologica può essere commercializzata in vari mo<strong>di</strong>: ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong>retta del produttore, al mercato, consegnata a domicilio, all’interno dell’agriturismo,<br />

ven<strong>di</strong>ta ai ristoratori, hotel, all’ingrosso, Gruppi <strong>di</strong> Acquisto Solidale (GAS).<br />

1.1.5. Esempi pratici<br />

Albicocca (Armeniaca vulgaris L)<br />

21


Il gruppo della specie Armenica è il sottogenere Prunus derivante dal Prunoideae della<br />

famiglia delle Rosaceae, attraverso numerose specie sia selvatiche che domesticate.<br />

L’albicocco è stato inizialmente coltivato nell’Asia occidentale e centrale, per poi<br />

raggiungere la Grecia e l’Italia.<br />

Morfologia <strong>ed</strong> esigenze ecologiche dell’albicocco. L’albicocco è un albero dotato <strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>ci profonde e tronco <strong>di</strong> colore marrone rossastro.<br />

I rami e la chioma sono <strong>di</strong> colore rossastro con numerose lenticelle bianche. La pianta<br />

entra in <strong>produzione</strong> dopo cinque o sei anni; il massimo sviluppo della chioma si ha tra i<br />

sei <strong>ed</strong> i <strong>di</strong>eci anni. A causa della fioritura precoce in primavera l’albicocco spesso soffre<br />

durante le notti più fr<strong>ed</strong>de.<br />

Esigenze ecologiche: riguardo alle esigenze termiche l’albicocco necessita <strong>di</strong> una<br />

temperature me<strong>di</strong>a annuale <strong>di</strong> 10°C <strong>ed</strong> a luglio <strong>di</strong> 18°C. L’albicocco necessita <strong>di</strong> 1900<br />

ore <strong>di</strong> sole durante l’intero periodo vegetativo (da quattro a nove mesi) e la<br />

temperature cumulativa deve superare i 3200°C. Le temperature fr<strong>ed</strong>de pure sono<br />

importanti; 40 giorni da 3°C a 4°C sono sufficienti per germogliare, ma oltre l’albicocco<br />

comincia a soffrire i danni da gelo.<br />

Fabbisogno idrico. L’albicocco richi<strong>ed</strong>e 550-600mm annui <strong>di</strong> precipitazione se<br />

uniformemente <strong>di</strong>stribuiti. Il fabbisogno idrico è alto durante la <strong>di</strong>fferenziazione delle<br />

gemme in agosto e durante lo sviluppo dei boccioli fiorali in settembre/ottobre.<br />

Esigenze p<strong>ed</strong>ologiche. L’albicocco necessita <strong>di</strong> un terreno con struttura soffice <strong>ed</strong> uno<br />

strato argilloso sottostante. Necessitando <strong>di</strong> molta aerazione al suolo, l’albicocco soffre<br />

l’asfissia ra<strong>di</strong>cale in suoli duri.<br />

Utilizzo <strong>di</strong> portinnesti. Il portinnesto <strong>di</strong> albicocco selvatico è caratterizzato da una<br />

crecita <strong>di</strong>namica; pure il portinnesto <strong>di</strong> il Mirabolano (pruno selvatico) presenta una<br />

crescita <strong>di</strong>namica, mentre un effetto nanizzante è stato osservato con il prugno rosso.<br />

Qualche <strong>di</strong>namica varietà <strong>di</strong> susino costituisce pure un eccellente portinnesto come nel<br />

caso dei cloni <strong>di</strong> Besztercei. In alcune zone, il portinnesto <strong>di</strong> susino selvatico (Prunus<br />

instititia L.) ha dato buoni risultati. Per la raccolta meccanizzata normalmente vengono<br />

utilizzati portinnesto <strong>di</strong> Mirabolano.<br />

Crescita<br />

L’albicocco raggiunge il Massimo volume <strong>di</strong> sviluppo della chioma da sei a sette anni <strong>di</strong><br />

età. La piena fioritura compare normalmente la prima settimana <strong>di</strong> aprile. È importante<br />

notare che, ai fini dell’impollinazione, conviene piantare più varietà.<br />

Apporto nutrizionale<br />

22


Come per le altre colture, è necessario effettuare l’analisi del terreno e delle foglie<br />

prima <strong>di</strong> elaborare il piano <strong>di</strong> concimazione.<br />

Per assicurare un buon raccolto (per es. 20-25 tonnellate), si raccomanda <strong>di</strong> apportare<br />

annualmente 10 to 15 q/ha <strong>di</strong> letame maturo o compost, entrambi molto importanti in<br />

termini <strong>di</strong> apporto <strong>di</strong> nutrienti.<br />

Protezione delle piante:<br />

In agricoltura biologica le buone con<strong>di</strong>zioni della pianta, la salute e la resistenza del<br />

frutteto costituiscono la migliore prevenzione possibile.<br />

Altri meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prevenzione sono:<br />

1. Monitoraggio costante della coltura.<br />

2. Meto<strong>di</strong> agrotecnici e colturali – riguardo metodo migliore per la potatura <strong>ed</strong> il<br />

mantenimento del frutteto, si consiglia <strong>di</strong> tenerlo sempre pulito, tagliando<br />

regolarmente l’erba tra i filari, lavorare meccanicamente i filari o pacciamarli.<br />

3. Eliminare i rami infetti e portarli fuori dal frutteto.<br />

4. Rimuovere e portare via tutte le fonti <strong>di</strong> infezione.<br />

Nella semplice tabella seguente si riportano le principali tecniche per la <strong>di</strong>fesa biologica<br />

dell’albicocco.<br />

23


Difesa del frutteto in agricoltura biologica. Fonte: Biocont Hungaria Kht<br />

Avversità Metodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa Applicazione<br />

Acaro rosso europeo<br />

(Panonychus ulmi)<br />

Ragnetto rosso<br />

(Tetranychus urticae)<br />

Acaro pr<strong>ed</strong>atore<br />

Typhilidromus<br />

Pyryi<br />

Afi<strong>di</strong> Vectafid A, B<br />

Olio <strong>di</strong> paraffina<br />

83%<br />

Anarsia, (Anarsia<br />

lineatella)<br />

Tignola orientale del<br />

pesco (Cy<strong>di</strong>a molesta)<br />

Tignola orientale della<br />

<strong>frutta</strong> (Grapholita<br />

molesta)<br />

Oi<strong>di</strong>o Thiovet jet 80% <strong>di</strong><br />

zolfo<br />

Apiognomia<br />

erythrostoma<br />

Monilia laxa<br />

Oi<strong>di</strong>o<br />

Monilia laxa,<br />

Apiognomia<br />

erythrostoma<br />

Afi<strong>di</strong> <strong>ed</strong> acari<br />

Su <strong>di</strong> ogni pianta vanno applicate 1-3 strisce <strong>di</strong><br />

Typhlodromus nel periodo tra <strong>di</strong>cembre e febbraio<br />

Applicare ad una concentrazione del 2-3%, che<br />

scende allo 0,5-1% durante la vegetazione<br />

Isonet A 1000 erogatori <strong>di</strong> feromoni/ha specialmente per<br />

frutteti >3ha , periodo 5-10th <strong>di</strong> maggio.<br />

Dipel, Dipel ES Bacillus thuringiensis var kurstaki 1,5- 2 l o kg / ha<br />

<strong>di</strong>luito con 800- 1000 l <strong>di</strong> acqua a seconda dei<br />

risultati del monitoraggio con le trappole<br />

feromoniche, nella fase larvale dell’insetto<br />

Isomate 600 erogatori <strong>di</strong> feromoni /ha specialmente per<br />

frutteti >3ha , periodo 10-20 aprile<br />

Koicide 2000<br />

53% <strong>di</strong> rame<br />

Tiosol zolfo calcico 23 % <strong>di</strong> calcio<br />

polisulfi<strong>di</strong>co liquido contro funghi <strong>ed</strong><br />

insetti.<br />

Necessaria autorizzazione<br />

Organismo <strong>di</strong> controllo<br />

Prima della fioritura 7,5 kg/ha,<br />

dopo la fioritura 3-4 kg/ha.<br />

Applicabile fino allo sta<strong>di</strong>o delle gemme rosse<br />

dell’albicocco in fiore<br />

1,75-2,0 kg/ha con 1000-1500 l acqua<br />

24<br />

Nello sta<strong>di</strong>o dormiente: 8-10 %-<strong>di</strong><br />

concentrazione<br />

all’inizio dello sviluppo: 3-5 5-%<br />

in vegetazione: 1-2 %<br />

Monitoraggio dello sviluppo delle popolazioni <strong>di</strong> insetti: trappole feromoniche,<br />

trappole gialle, trappole bianche per la vespa della <strong>frutta</strong>.<br />

Raccolta<br />

La raccolta manuale viene effettuata in due o tre fasi (70-80 kg/ora). Il raggiungimento<br />

della maturazione si verifica dal colore della buccia, dalla consistenza della polpa e<br />

dall’aci<strong>di</strong>tà. La raccolta con le machine può essere effettuata per produzioni da conferire<br />

all’industria <strong>di</strong> trasformazione. Dopo la raccolta il frutto deve essere prontamente pre-<br />

raffr<strong>ed</strong>dato. L’albicocca non tollera bene il fr<strong>ed</strong>do durante la conservazione, che deve<br />

durare al Massimo due settimane.


Consumo e trasformazione<br />

Per l’albicocca è raccomandato il consume fresco, ma sono ottimi anche i prodotti<br />

trasformati, quali marmellate, composte, succhi e <strong>frutta</strong> secca.<br />

25


Unità <strong>di</strong>dattica 1.2. La <strong>produzione</strong> biologica <strong>di</strong> <strong>ortaggi</strong><br />

Le tecniche utilizzate in agricoltura biologica si ispirano al ciclo naturale: vita, morte,<br />

rinascita. Con la <strong>produzione</strong> vegetale biologica il suolo si arricchisce <strong>di</strong> sostanza<br />

organica, che serve a produrre piante sane e vigorose, finito il ciclo produttivo il suolo<br />

può arricchirsi <strong>di</strong> nuovo attraverso il riciclo dei residui colturali, <strong>ed</strong> essere quin<strong>di</strong> pronto a<br />

sostenere una nuova <strong>produzione</strong> vegetale.<br />

1.2.1. Scelta del sito e della varietà<br />

Il successo della <strong>produzione</strong> biologica <strong>di</strong> <strong>ortaggi</strong> può <strong>di</strong>pendere in grande misura dalla<br />

scelta corretta del sito <strong>di</strong> coltivazione. A cominciare dalle motivazioni più ovvie – suolo e<br />

clima adeguati, approvvigionamento idrico, <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> lavoro, trasporto e mercato –<br />

il sito dovrà essere relativamente libero da avversità e malattie che possano<br />

compromettere la coltivazione che si intende praticare.<br />

Per una <strong>produzione</strong> vegetale biologica conta mettere a punto una buona rotazione<br />

colturale; questo vuol <strong>di</strong>re inevitabilmente ridurre la superficie produttiva a fini<br />

commerciali e destinare ad es. parte della SAU ad aree per la concimazione verde.<br />

Queste aree entreranno poi a loro volta in <strong>produzione</strong> successivamente nell’ambito <strong>di</strong><br />

una determinata rotazione.<br />

Gli <strong>ortaggi</strong> possono essere coltivati con successo in aree basse, relativamente<br />

pianeggianti e calde. Le alte temperature accorciano il periodo <strong>di</strong> vegetazione,<br />

riducendo <strong>di</strong> conseguenza la possibilità <strong>di</strong> scelta tra le specie e le varietà coltivabili.<br />

Il micro clima del sito e cruciale; ogni coltura vegetale ha proprie esigenze specifiche<br />

dal punto <strong>di</strong> vista climatico.<br />

Siti con frequenti ghiacciate notturne in primavera <strong>ed</strong> autunno mettono in pericolo<br />

l’integrità delle produzioni.<br />

Il periodo <strong>di</strong> vegetazione può essere prolungato ricoprendo in qualche modo il sito,<br />

per esempio ricorrendo a serre, tunnel <strong>di</strong> plastica, tessuti non tessuti (teli).<br />

Le precipitazioni sono veramente importanti; specialmente per le colture a foglie e<br />

frutti, che richi<strong>ed</strong>ono molta acqua. In presenza <strong>di</strong> brevi perio<strong>di</strong> annuali <strong>di</strong> pioggia<br />

deve essere realizzato un impianto <strong>di</strong> irrigazione.<br />

Le caratteristiche delle specie riguardo alle con<strong>di</strong>zioni climatiche <strong>ed</strong> alla luce<br />

Esigenze <strong>di</strong> calore<br />

Tolleranza al fr<strong>ed</strong>do<br />

26


Fabbisogno <strong>di</strong> calore delle specie vegetali, da Markov-Haev (temperature ottimali)<br />

25 C° – melone, anguria<br />

22 C° – pomodoro, melanzana, peperone<br />

18 C° – cipolla, aglio<br />

16 C° – carota, pisello, fagiolo<br />

13 C° – cavolo, ravanello, rafano, verdure a foglia<br />

Selezione delle colture e delle varietà<br />

Sin dal 31 Dicembre 2003 è previsto dalla normativa comunitaria del biologico che i semi<br />

e le piantine devono anch’essi avere la certificazione biologica. Le varietà andranno<br />

scelte tra quelle maggiormente richieste dal mercato, più resistenti agli insetti <strong>ed</strong> alle<br />

malattie, con buona germinabilità e capacità <strong>di</strong> sviluppo al fine <strong>di</strong> avere il sopravvento<br />

sulle infestanti. Alcune varietà hanno caratteristiche che le rendono poco attraenti per gli<br />

insetti – per esempio peluria o superfice ruvida.<br />

Idoneità per il mercato<br />

Contattando grossisti, ven<strong>di</strong>tori <strong>ed</strong> esportatori è possibile sapere cosa e quando è più<br />

richiesto. Alcuni <strong>ortaggi</strong> potrebbero essere poco <strong>di</strong>sponibili in un particolare periodo<br />

dell’anno, e coltivandoli potrebbe essere possibile sod<strong>di</strong>sfare questa richiesta del<br />

mercato. Ristoranti o mense potrebbero volere alcune specialità vegetali – per esempio<br />

mini <strong>ortaggi</strong>. I mercati locali o gli spacci aziendali potrebbero rappresentare<br />

un’opportunità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, in questo caso conviene produrre un’ampia gamma <strong>di</strong> <strong>ortaggi</strong>.<br />

Un’altra possibilità è rappresentata dai trasformatori: gli alimenti per bambini cominciano<br />

ad essere trattati da molte industrie.<br />

Generalmente, vengono preferite varietà adatte alla trasformazione <strong>ed</strong> al mercato del<br />

fresco, che potrebbero quin<strong>di</strong> risultare particolarmente richieste. I trasformatori<br />

potrebbero probabilmente avere richieste specifiche, sulla varietà, sul tempo e sulle<br />

quantità da produrre, sulla forma, o richieste specifiche sulla composizione quale ad es.<br />

la percentuale <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> solubili nel prodotto.<br />

Idoneità dell’ambiente<br />

Quando si è deciso cosa coltivare, il passaggio successivo consiste nella scelta della<br />

varietà. Occorre quin<strong>di</strong> fare qualche ricerca su cosa viene meglio nella zona: contattare il<br />

<strong>di</strong>partimento regionale per l’agricoltura, altri produttori, giar<strong>di</strong>nieri. Il tipo <strong>di</strong> suolo e le<br />

caratteristiche stagionali, come la lunghezza del giorno e la scala termica, influiscono<br />

sulla scelta delle varietà che possono essere coltivate e sul loro tempo <strong>di</strong> semina. È<br />

27


possibile agire su qualche fattore ambientale per garantire o cambiare il periodo <strong>di</strong><br />

maturazione, usando per esempio coperture delle colture (o dei filari) o serre.<br />

Resistenza alle avversità, alle malattie <strong>ed</strong> alle infestanti<br />

Tra le caratteristiche varietali che possono dare un vantaggio alle produzioni vegetali ci<br />

sono la resistenza agli insetti <strong>ed</strong> alle malattie, potere germinativo, larghezza delle foglie<br />

(per togliere luce alle infestanti) e pelosità dei frutti (come in qualche tipo <strong>di</strong> zucchino)<br />

per scoraggiare gli attacchi degli insetti. Le varietà selezionate sulla base del periodo <strong>di</strong><br />

maturazione possono essere opportunamente piantate in modo tale da evitare i perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> maggiore incidenza degli attacchi <strong>di</strong> insetti e malattie.<br />

Disponibilità <strong>di</strong> semi e piantine<br />

La normativa del biologico prev<strong>ed</strong>e che l’agricoltore cerchi prima <strong>di</strong> tutto <strong>di</strong> reperire semi<br />

e piantine ottenute con il metodo biologico. Sin dal 1° gennaio 2003 questo viene<br />

esplicitamente previsto dalla regolamentazione comunitaria per le produzioni biologiche<br />

e bio<strong>di</strong>namiche. A tal fine esiste un database elettronico dei produttori e dei ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong><br />

semi e piantine biologiche.<br />

Varietà ad impollinazione libera e non-ibride vanno preferite, ma non in modo<br />

obbligatorio. Le cultivars geneticamente mo<strong>di</strong>ficate (transgeniche) sono vietate in<br />

agricoltura biologica.<br />

Può essere riposta attenzione alla verifica che i semi posseggano una buona<br />

germinabilità. A tal fine mettendo pochi semi a germinare in un contenitore, prima <strong>di</strong><br />

effettuare la semina in campo, potremo avere un’in<strong>di</strong>cazione sulla percentuale <strong>di</strong><br />

germinazione. I semi non devono essere conciati con prodotti chimici.<br />

Considerazioni sull’impostazione dei campi<br />

Gli spazi sulla fila e tra le file, il numero <strong>di</strong> file per letto <strong>di</strong> semina, la consociazione con<br />

altre specie o la creazione <strong>di</strong> coltivazioni trappola per gli insetti, sono alcune delle scelte<br />

da fare nella fase <strong>di</strong> piantagione della coltura.<br />

Il suolo e la nutrizione delle piante<br />

La maggior parte degli <strong>ortaggi</strong> preferisce una terra grassa e ben drenata od argillosa,<br />

con un pH tra 6.0 e 6.5. Un’analisi completa del terreno deve essere effettuata al fine <strong>di</strong><br />

determinare se c’è la necessità <strong>di</strong> intervenire sulla composizione o sulla struttura del<br />

suolo. Probabilmente sarà necessario apportare qualche correzione prima della<br />

coltivazione, sulla base delle esigenze nutrizionali delle colture scelte. Dovrà anche<br />

effettuarsi una ricerca su eventuali presenze nel suolo <strong>di</strong> residui <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> e metalli<br />

pesanti: livelli non accettabili potrebbero escludere la <strong>produzione</strong> dalla certificazione<br />

28


iologica o sconsigliare la coltivazione <strong>di</strong> qualche tipo <strong>di</strong> <strong>ortaggi</strong>o, quali ad esempio gli<br />

<strong>ortaggi</strong> a ra<strong>di</strong>ce.<br />

Il compost rappresenta un fertilizzante fondamentale per l’azienda biologica, sarà quin<strong>di</strong><br />

un grande vantaggio <strong>di</strong>sporre localmente <strong>di</strong> sostanza organica compostabile. Questa<br />

include letame, residui <strong>di</strong> coltivazione, anche <strong>di</strong> altre aziende bio, sempre se esenti da<br />

contaminanti quali i metalli pesanti. Molti ispettori degli organismi <strong>di</strong> controllo<br />

preferiscono che il materiale da compostare provenga dall’azienda. Dovrà essere<br />

pre<strong>di</strong>sposta un’apposita area aziendale de<strong>di</strong>cata al compostaggio, ben lontana dai corsi<br />

d’acqua e <strong>di</strong>ghe al fine <strong>di</strong> prevenire possibili inquinamenti.<br />

Acqua<br />

Deve essere <strong>di</strong>sponibile un’ampia riserva idrica <strong>ed</strong> a tal fine è consigliabile contattare<br />

l’Autorità preposta al fine <strong>di</strong> garantirsi l’approvvigionamento. L’acqua dovrà essere<br />

analizzata per determinarne l’idoneità all’irrigazione delle colture. Dovranno anche<br />

essere ricercati eventuali contaminanti chimici, in particolare se l’acqua proviene da altre<br />

proprietà non assoggettate al sistema <strong>di</strong> controllo del biologico – per esempio da<br />

torrente, fiume o canale <strong>di</strong> irrigazione. Prima dell’impiego dovrà anche essere verificato il<br />

grado <strong>di</strong> salinità.<br />

Vicinanza a coltivazioni non biologiche<br />

In caso <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> contaminazione, il produttore biologico deve prev<strong>ed</strong>ere la creazione<br />

<strong>di</strong> misure <strong>di</strong> protezione tra la proprietà biologica e gli appezzamenti limitrofi. Possono<br />

consistere in barriere frangivento, fasce <strong>di</strong> rispetto per lo sviluppo della vita selvatica e<br />

degli insetti utili. La pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> determinate aree <strong>di</strong> rispetto all’interno della<br />

proprietà consentono anche <strong>di</strong> attrarre gli uccelli e gli altri organismi utili alla lotta contro<br />

le avversità delle piante coltivate.<br />

Trasporto<br />

Acc<strong>ed</strong>ere facilmente alle vie <strong>di</strong> comunicazione è essenziale per potare i prodotti freschi al<br />

mercato. Il trasporto dovrà essere <strong>di</strong> tipo refrigerato per le produzioni deperibili, <strong>ed</strong> i<br />

trasportatori devono essere informati che si tratta <strong>di</strong> prodotti <strong>biologici</strong> che devono essere<br />

separati da quelli convenzionali per minimizzare i rischi <strong>di</strong> contaminazione.<br />

Dotazione <strong>di</strong> attrezzature e macchinari<br />

Molte gran<strong>di</strong> aziende biologiche utilizzano un’ampia gamma <strong>di</strong> attrezzature specializzate<br />

per lo svolgimento delle <strong>di</strong>verse operazioni colturali. Le attrezzature necessarie variano<br />

da azienda ad azienda. Alcuni produttori coltivano gli <strong>ortaggi</strong> su appezzamenti in rilievo<br />

29


(larghi normalmente ca. 1.5 m), in modo che il trattore abbia tutto lo spazio necessario<br />

per operare nel migliore dei mo<strong>di</strong>. È <strong>di</strong>sponibile nei vari punti ven<strong>di</strong>ta specializzati<br />

un’ampia gamma <strong>di</strong> attrezzi per la coltivazione e per la gestione delle piante spontanee.<br />

Monitoraggio della <strong>produzione</strong><br />

Registrare su <strong>di</strong> un’apposita modulistica tutti i prodotti raccolti è un preciso obbligo<br />

dell’agricoltore, prop<strong>ed</strong>eutico al rilascio della certificazione biologica. Tutti gli<br />

appezzamenti andrebbero numerati e le informazioni sulla coltivazione, sul prodotto<br />

ottenuto, sulle infestanti, sulle misure adottate e sull’incidenza degli attacchi parassitari,<br />

sui successi e sulle problematiche, sui risultati delle analisi del terreno, sulle<br />

concimazioni Ver<strong>di</strong>, sulle somministrazioni <strong>di</strong> fertilizzanti <strong>ed</strong> altri inputs, sui dati<br />

atmosferici, andrebbero registrate separatamente, appena ultimati i rilievi e gli interventi<br />

in campo.<br />

1.2.2. Gestione della fertilità del suolo<br />

L’apporto dei principi nutritivi essenziali alla coltivazione deve avvenire attraverso un<br />

sistema completo <strong>di</strong> cura del terreno, che comprenda rotazioni colturali, lavorazioni,<br />

apporto <strong>di</strong> elementi nutrizionali (sostanza organica). È importante favorire nel suolo<br />

un’alta attività biologica, attraverso lo sviluppo <strong>di</strong> micro-organismi viventi.<br />

Fertilizzanti<br />

Nella coltivazione biologica degli <strong>ortaggi</strong> il letame aziendale costituisce la base della<br />

concimazione. È vietato l’utilizzo <strong>di</strong> concimi minerali facilmente solubili (Regolamento UE<br />

n. 889/2008 Allegato 2). È invece consentito l’impiego <strong>di</strong> fertilizzanti minerali a bassa<br />

solubilità esclusivamente qualora la nutrizione delle piante non possa essere garantita<br />

dalle sole rotazioni e lavorazioni del terreno. La concimazione verde costituisce una<br />

valida soluzione se inserita opportunamente nella rotazione colturale.<br />

Il materiale organico prodotto in azienda costituisce l’opzione più importante, in<br />

questo caso trova infatti applicazione il principio fondamentale del sistema a ciclo chiuso.<br />

I materiali più importanti per la coltivazione biologica degli <strong>ortaggi</strong> son oil letame da<br />

allevamenti bovini e suini, o da altri animali presenti in azienda, <strong>ed</strong> I residui <strong>di</strong><br />

coltivazione aziendali opportunamente compostati.<br />

Prima <strong>di</strong> utilizzare il letame aziendale è preferibile farlo compostare, in questo modo si<br />

ottiene infatti N più stabile <strong>ed</strong> a lungo rilascio.<br />

Se necessario, fertilizzanti minerali possono essere impiegati previa autorizzazione<br />

dell’Organismo <strong>di</strong> controllo; l’elenco dei fertilizzanti e degli altri prodotti impiegabili per<br />

30


garantire la fertilità del suolo e lo sviluppo della micro flora è contenuto nel Regolamento<br />

UE n.889/2008 allegato 2.<br />

Alcuni esempi: estratti <strong>di</strong> carbonato <strong>di</strong> calcio, fosfato in polvere fine, solfato <strong>di</strong> potassio,<br />

cloruro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, solfato <strong>di</strong> calce.<br />

La Concimazione verde costituisce un altro importante sistema <strong>di</strong> concimazione e<br />

miglioramento della struttura del terreno in un campo coltivato con metodo biologico. La<br />

concimazione verde si riferisce alla coltivazione <strong>di</strong> idonee specie vegetali che, invece <strong>di</strong><br />

essere raccolte, vengono interrate nel terreno, in determinate fasi fenologiche, al fine <strong>di</strong><br />

apportarvi nutrienti.<br />

Concimazione<br />

verde<br />

Contenuto <strong>di</strong><br />

principi nutritivi<br />

Contenimento<br />

infestanti<br />

Effetto <strong>di</strong><br />

protezione della<br />

pianta<br />

Protezione<br />

dell’ambiente<br />

31<br />

Effetto positivo<br />

- Aumentare il contenuto <strong>di</strong> azoto del terreno e migliorarne<br />

nel contempo la struttura.<br />

- Coprire il suolo dopo o prima la coltura principale<br />

- Interrompere il ciclo dei parassiti e delle malattie su un<br />

determinate appezzamento. Alcune piante hanno un vero<br />

e proprioeffetto nematocida, come le specie <strong>di</strong> Cruciferae<br />

(senape).<br />

- Riduzione della per<strong>di</strong>ta per lisciviazione dei minerali<br />

- Effetto drenante<br />

- Migliorare la struttura dello strato superiore del suolo<br />

La concimazione verde può essere praticata come una coltura principale, per es. la<br />

seconda, la terza, la quarta miglioratrice <strong>di</strong> legumi perenni, o come sovescio. La<br />

concimazione verde può essere praticata come coltura secondaria seminata sotto la<br />

coltura principale o sul sodo tra le stoppie. Quest’ultima può essere praticata con seme<br />

appositamente comprato o lasciando inerbire lo spazio tra le stoppie. Quando le piante<br />

sono giunte al giusto sta<strong>di</strong>o vegetativo possono essere tagliate e tritate <strong>ed</strong> incorporate<br />

superficialmente nel terreno o lasciate sul terreno come pacciamatura.<br />

Il valore della concimazione verde è determinato dalla profon<strong>di</strong>tà dello sviluppo ra<strong>di</strong>cale<br />

delle <strong>di</strong>verse specie e dal tempo intercorrente tra la semina e l’incorporazione nel<br />

terreno. La quantità delle ra<strong>di</strong>ci delle piante coltivate deve egualmente essere tenuta in<br />

considerazione, data la presenza significativa nei primi 20 centimetri <strong>di</strong> suolo.<br />

Compostaggio


Durante il compostaggio, la sostanza organica grezza viene trasformata in humus. I<br />

risultati <strong>di</strong>pendono dalla maturazione e dalle con<strong>di</strong>zioni iniziali dei materiali <strong>di</strong> partenza. I<br />

prodotti con <strong>di</strong>verso valore nutritivo vengono utilizzati come concime aziendale con<br />

<strong>di</strong>verse finalità. Tutti i tipi <strong>di</strong> residui colturali (eccetto il materiale infetto) possono essere<br />

trasformati in sostanze nutritive, ammendanti e rivitalizzanti dell’attività biologica del<br />

suolo. Il riciclaggio dei materiali organici serve per la protezione dell’ambiente, e la<br />

gestione corretta del compost fornisce ulteriori vantaggi. Il calore che si crea all’interno<br />

del cumulo durante il processo <strong>di</strong> compostaggio migliora le con<strong>di</strong>zioni igieniche e<br />

previene la fuoriuscita <strong>di</strong> infestanti neutralizzandone i semi presenti nel letame, previene<br />

l’insorgenza <strong>di</strong> malattie dovute a funghi <strong>ed</strong> altre spore.<br />

Il compostaggio in superficie richi<strong>ed</strong>e piccoli investimenti, tuttavia rappresenta il<br />

metodo meno efficace e può comportare la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> molti nutrienti. Cumuli <strong>di</strong><br />

compostaggio possono essere eseguiti sia su piccola che su larga scala stratificando i<br />

vari materiali da compostare in modo da formare una struttura ben arieggiata. Durante il<br />

processo <strong>di</strong> trasformazione devono essere garantite l’areazione e l’umi<strong>di</strong>tà. Il passaggio<br />

dell’aria è essenziale perchè contrariamente al letame maturo, il processo <strong>di</strong><br />

compostaggio si basa prevalentemente su processi aerobici. Il compost viene <strong>di</strong>stribuito<br />

in campo in autunno e primavera incorporandolo vicino alla zona <strong>di</strong> influenza delle ra<strong>di</strong>ci<br />

e talvolta <strong>di</strong>rettamente vicino alle piante.<br />

L’importanza della copertura del suolo nella coltivazione degli <strong>ortaggi</strong> -<br />

pacciamatura<br />

La pacciamatura protegge il suolo dall’impatto dell’acqua e l’effetto <strong>di</strong> essiccazione<br />

dovuto all’azione del sole e del vento. Questa protezione favorisce lo sviluppo della vita<br />

nel suolo e contestualmente alimenta i micro-organismi (fertilizzazione). La<br />

pacciamatura riduce la concentrazione annuale <strong>di</strong> infestanti, anche se non li elimina<br />

completamente, e migliora la <strong>produzione</strong> <strong>di</strong> <strong>frutta</strong> sana (ad es. <strong>di</strong> fragola e melone).<br />

La pacciamatura è particolarmente opportune in quelle regioni caratterizzate da<br />

un’estate calda e secca.<br />

Tipi <strong>di</strong> pacciamatura;<br />

con paglia o erba utilizzate per le coltivazioni con un lungo ciclo vitale, che richi<strong>ed</strong>ono<br />

grosse quantità <strong>di</strong> material organico e <strong>di</strong> ampi spazi aperti in cui crescere: pomodoro,<br />

melanzana, peperone, zucca, cetriolo, melone, cavolo, aglio e porri;<br />

film biodegradabili, che impe<strong>di</strong>scono lo sviluppo <strong>di</strong> parassiti riscaldando il suolo,<br />

permettendo la circolazione dell’aria e dell’acqua, ostacolando invece lo sviluppo <strong>di</strong><br />

erbe infestanti;<br />

materiale cartaceo, utilizzato per fragole <strong>ed</strong> altre colture orticole.<br />

32


1.2.3. Rotazioni e consociazioni<br />

L’importanza della rotazione<br />

33<br />

La pacciamatura è molto importante<br />

per la coltivazione biologica degli<br />

<strong>ortaggi</strong>.<br />

La rotazione colturale rappresenta una delle basi dell’agricoltura biologica perchè<br />

assicura la bio<strong>di</strong>versità e la complessità degli agro-eco-sistemi. Favorisce inoltre le<br />

interazioni tra le aziende, l’attività agricola e l’ambiente. Le principali funzioni delle<br />

rotazioni colturali sono:<br />

fornire le quantità necessarie <strong>di</strong> nutrienti;<br />

autoprodurre azoto attraverso la coltivazione <strong>di</strong> piante leguminose;<br />

minimizzare i danni causati da infestanti, insetti, malattie e creare una<br />

protezione naturale;<br />

preservare il contenuto <strong>di</strong> sostanza organica e la struttura del terreno.<br />

Definizione <strong>di</strong> rotazione colturale<br />

La rotazione colturale è la base dell’agricoltura biologica: in<strong>di</strong>ca la strada da seguire per<br />

costruire un buon sistema <strong>di</strong> nutrizione, protezione delle piante e coltivazione del suolo.<br />

È la strada più efficace per assicurare nel lungo periodo il sod<strong>di</strong>sfacimento dei requisiti<br />

ecologici e <strong>di</strong> sostenibilità dell’azienda agricola. Per salvaguardare la fertilità del suolo <strong>ed</strong><br />

una vita migliore delle piante non va solo considerata l’interazione pianta/suolo ma<br />

l’attività degli organismi viventi utili nel suolo.<br />

I Quattro elementi fondamentali della rotazione colturale sono:<br />

(1) La composizione delle piante. Tutte le specie prodotte in azienda o nelle aree<br />

limitrofe.<br />

(2) La proporzione delle piante si riferisce alla percentuale dell’area occupata da<br />

ogni specie <strong>di</strong> pianta.


(3) La sequenza delle piante si riferisce alla successione negli anni delle piante su<br />

un dato appezzamento.<br />

(4) La rotazione si riferisce al periodo durante il quale tutte le piante che si<br />

succ<strong>ed</strong>ono sugli appezzamenti hanno raggiunto la <strong>produzione</strong>, in accordo con<br />

la sequenza prefissata. Al termine <strong>di</strong> questo periodo ricomincia la sequenza<br />

iniziale.<br />

Impostazione <strong>di</strong> una rotazione colturale per la <strong>produzione</strong> vegetale<br />

Quando si imposta una rotazione vanno considerati i seguenti elementi:<br />

Le verdure occupano nella rotazione la stessa posizione delle<br />

piante da tubero.<br />

Per la maggioranza delle colture il periodo minimo dopo il quale<br />

può essere <strong>di</strong> nuovo coltivata una specie su <strong>di</strong> un appezzamento è<br />

4 anni.<br />

La concimazione verde o le consociazioni foraggere costituiscono<br />

una buona preparazione per tutti gli <strong>ortaggi</strong> (eccetto per quelli<br />

della stessa famiglia)<br />

La rotazione colturale dovrebbe prev<strong>ed</strong>ere il 20% <strong>di</strong> leguminose<br />

perenni.<br />

Obiettivi della rotazione colturale<br />

La conservazione e l’incremento della fertilità del suolo<br />

La fertilità del suolo può essere garantita solo da un sistema basato sulla rotazione.<br />

Pisello, veccia e fagiolo lasciano in campo molte più ra<strong>di</strong>ci e stoppie che non il grano<br />

invernale od il mais; le leguminose perenni e gli erbai lasciano in campo molta più<br />

sostanza organica.<br />

Mantenimento e miglioramento della struttura del suolo<br />

L’apparato ra<strong>di</strong>cale delle piante coltivate ha un effetto positive sulla struttura del<br />

suolo. Le piante della famiglia delle papilionaceae (Fabaceae) hanno un maggiore<br />

effetto ombreggiante rispetto ai cereali.<br />

Protezione del suolo dall’erosione e dalle frane<br />

Uno dei migliori sistemi per la protezione del suolo dall’erosione e dalle frane è la<br />

copertura vegetale. L’obiettivo è quello <strong>di</strong> coltivare piante che proteggano il suolo per<br />

il maggior periodo possibile e comunque almeno durante il periodo più critico.<br />

controllo delle infestanti<br />

34


Un sistema <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> che non prev<strong>ed</strong>a le rotazioni può aprire la porta ad una<br />

rapida proliferazione <strong>di</strong> infestanti. La rotazione costituisce la strada più economica <strong>ed</strong><br />

efficace per controllare le infestanti.<br />

Protezione preventiva contro insetti e malattie;<br />

Prevenzione della contaminazione dell’ambiente.<br />

Rotazioni rispondenti al fabbisogno nutrizionale<br />

Esiste un modo tra<strong>di</strong>zionale per mettere a punto una rotazione colturale in una<br />

coltivazione biologica.<br />

Vegetali Fabbisogno nutrizionale<br />

Primo gruppo - Alto: Cavolo, Solanacee, Cucurbitacee, Mais, S<strong>ed</strong>ano.<br />

Secondo gruppo<br />

- Me<strong>di</strong>amente alto: <strong>ortaggi</strong> da ra<strong>di</strong>ce, cipolla, <strong>ortaggi</strong> da<br />

foglia.<br />

Terzo gruppo - Me<strong>di</strong>o o basso: specie leguminose annuali (pisello, fagiolo)<br />

Quarto gruppo - perenni: Asparago, Rabarbaro<br />

Successione nella rotazione<br />

La progettazione della rotazione include la scelta delle colture vegetali e le loro relazioni<br />

con le altre piante, con lo sviluppo della fertilità e con le colture che contrastano gli<br />

insetti dannosi e le malattie, quali i pascoli e le concimazioni Ver<strong>di</strong>. Ulteriore<br />

considerazione: il mercato delle produzioni scelte, la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorse (lavoro <strong>ed</strong><br />

attrezzature), l’economia della rotazione e, se entrano in qualche modo a far parte della<br />

rotazione, il ruolo dell’allevamento.<br />

Regole sulla Rotazione – progettazione temporale<br />

• Evitare <strong>di</strong> ripetere la coltivazione della stessa specie – potenziale increment <strong>di</strong> attacchi<br />

parassitari e malattie.<br />

• Considerare la rotazione colturale come controllo delle infestanti.<br />

• Far prec<strong>ed</strong>ere colture miglioratrici a quelle depauperanti. I legumi possono fornire al<br />

terreno l’azoto necessario per sviluppare le colture successive. Le colture con apparato<br />

ra<strong>di</strong>cale più profondo possono attingere a riserve nutrizionali <strong>di</strong>sponibili in un’area più<br />

estesa.<br />

La pratica delle consociazioni, colture miste<br />

35


La pratica della consociazione risale a molto tempo fa <strong>ed</strong> è il risultato dell’esperienza<br />

pratica della coltivazione mista e contemporanea <strong>di</strong> più specie vegetali sullo stesso<br />

appezzamento. Esiste una grande letteratura scientifica sui vantaggi <strong>di</strong> questa pratica.<br />

Vantaggi della consociazione<br />

Miglior utilizzo dell’area<br />

Aumento delle rese<br />

Copertura del suolo<br />

Interazioni tra le piante<br />

Svantaggi della consociazione<br />

Altre esigenze ambientali<br />

Il coltivatore deve conoscere molto bene le esigenze delle piante.<br />

Grazie alla pratica delle consociazioni il coltivatore può s<strong>frutta</strong>re le positive interazioni tra<br />

le piante che influenzano la germinazione, lo sviluppo, la fertilizzazione e la<br />

fruttificazione; influenzano anche la comparsa e lo sviluppo <strong>di</strong> insetti e malattie.<br />

36<br />

Coltivazione consociata in filari <strong>di</strong><br />

più specie<br />

Ci sono <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> coltivazione mista, molte delle quali utilizzate in piccolo scala in<br />

giar<strong>di</strong>ni <strong>ed</strong> aziende, ma possono anche essere impiegate su larga scala in aziende me<strong>di</strong>e<br />

o gran<strong>di</strong>, orientate al mercato. Bisogna quin<strong>di</strong> scegliere la forma più appropriata a<br />

seconda della <strong>di</strong>mensione e degli obiettivi aziendali.


Forme <strong>di</strong> coltivazione mista<br />

Piantagione a filari secondo il metodo <strong>di</strong> Gertrud Frank (campi <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e-piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni, orti domestici)<br />

Aiuole rialzate<br />

Coltivazione a strisce (agricoltura su larga scala, la larghezza delle strisce <strong>di</strong>pende<br />

dalla larghezza delle macchine e degli attrezzi da utilizzare)<br />

Coltivazione a righe alternate, metodo su piccolo scala<br />

Coltivazioni consociate<br />

1.2.4. Gestione delle avversità<br />

In agricoltura biologica i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa delle piante si basano principalmente sulla<br />

prevenzione. Gli strumenti previsti possono essere utilizzati anche per la <strong>di</strong>fesa delle<br />

piante convenzionali, ma la loro importanza <strong>ed</strong> il loro ruolo è qui molto più importate in<br />

quanto in agricoltura biologica non è possibile utilizzare altri mezzi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa.<br />

Metodo<br />

Strumenti<br />

Prevenzione Difesa<br />

meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> esenti da biologica fisica Prodotti chimici<br />

<strong>produzione</strong> infezioni<br />

consentiti<br />

Scelta del sito Materiale <strong>di</strong><br />

propagazione<br />

virus cattura Batteri e<br />

funghi<br />

37<br />

Prodotti<br />

fitosanitari<br />

leggeri<br />

Lavorazione suolo batteri attrazione insectici<strong>di</strong> Estratti<br />

terreno<br />

vegetali<br />

Gestione fertilità Acqua <strong>di</strong><br />

irrigazione<br />

funghi allarme acarici<strong>di</strong> Oli vegetali<br />

rotazioni articulata Trattamento<br />

termico<br />

Oli volatili<br />

Tempo <strong>di</strong> semina,<br />

vertebrati Agente <strong>di</strong><br />

periodo <strong>di</strong><br />

vegetazione<br />

cambiamento<br />

Densità colturale anfibi Strumento <strong>di</strong><br />

rettili inibizione<br />

Selezione della<br />

uccellibirds<br />

varietà<br />

mammiferi<br />

Distruzione piante<br />

infette<br />

Eliminazione<br />

vettori<br />

Lotta<br />

autocida<br />

Nella tabella sono riportati i principali meto<strong>di</strong> e strumenti, soprattutto <strong>di</strong> carattere<br />

preventivo. In agricoltura biologica non possono essere utilizzati prodotti fitosanitari o<br />

tecnologie preconfezionate. Vanno infatti ricercate <strong>di</strong> volta in volta le soluzioni più idonee<br />

per le specie e le varietà specifiche, per i <strong>di</strong>versi siti <strong>di</strong> <strong>produzione</strong> e per le <strong>di</strong>verse<br />

tecniche adottate.


Difesa fisica. I meto<strong>di</strong> sono i seguenti: cambiare mezzi per esempio nelle aree <strong>di</strong><br />

stoccaggio, sostituzione dell’ossigeno (con CO2 o N); isolamento delle aree <strong>di</strong> stoccaggio<br />

(montando grate, zanzariere); copertura in<strong>di</strong>viduale dei frutti (chiudendoli in sacchetti)<br />

contro mosche, falene ecc.; uso <strong>di</strong> velature che tengono lontani i parassiti (verme del<br />

cavolo, pulci, lepidotteri, psille, ecc.) dalle piante coltivate; rivestimento dei tronchi degli<br />

alberi per evitare danni da selvaggina.<br />

Difesa chimica: se nonostante la prevenzione, le protezioni fisiche e biologiche non<br />

danno i risultati sperati, possono essere utilizzate alcune sostanze chimiche. Più<br />

precisamente in agricoltura biologica possono essere adoperati solo i prodotti inseriti<br />

nell’apposito elenco contenuto nell’allegato II del Regolamento UE n. 889/2008, previa<br />

informazione <strong>ed</strong> ottenimento dell’autorizzazione da parte dell’Organismo <strong>di</strong> controllo.<br />

Soluzioni pratiche per la <strong>di</strong>fesa fitosanitaria degli <strong>ortaggi</strong><br />

Controllo biologico naturale. La cura dell’agro-ecosistema è uno dei compiti più<br />

importanti nella coltivazione biologica all’aperto degli <strong>ortaggi</strong>, bisogna infatti ricreare in<br />

campo il giusto equilibrio tra parassiti e loro antagonisti naturali.<br />

I più importanti organismi utili adoperati nella <strong>di</strong>fesa naturale delle piante sono: fitosei<strong>di</strong><br />

pr<strong>ed</strong>atori, antocori<strong>di</strong>, coleotteri da terra, coleottero rosso e nero, coccinella, sirfi<strong>di</strong>, vespa<br />

parassitica.<br />

Per le produzioni vegetali l’isolamento da fonti <strong>di</strong> attacco è particolarmente<br />

importante; per esempio le varie trappole e coperture per le giovani piante trapiantate <strong>di</strong><br />

crucifere (Cavolo). La mosca del cavolo (Phorbia brassicae) in primavera può causare<br />

seri danni al cavolo; la pacciamatura con teli può rappresentare una soluzione. Contro le<br />

altiche (Phyllotreta spp) per proteggere le giovani piante si usa ricoprirle con teli.<br />

Lotta biologica attiva. Lanciare <strong>ed</strong> introdurre insetti utili od agenti micro<strong>biologici</strong> quali<br />

I batteri o loro derivati quali il Bacillus thuringiensis (Bt). Bt può aiutare a sconfiggere i<br />

danni provocati dalle larve <strong>di</strong> farfalle <strong>ed</strong> il Bt. var. tenebrionis viene utilizzato contro la<br />

dorifora della patata.<br />

Alcuni preparati a base <strong>di</strong> oli vengono utilizzati contro afi<strong>di</strong>, mosche bianche, cocciniglie<br />

<strong>ed</strong> acari.<br />

Difesa in serra: esistono molti agenti <strong>biologici</strong> per le colture protette. Per esempio<br />

l’Encarsia formosa contro le mosche bianche, acari pr<strong>ed</strong>atori, Phytoseulus persimilis<br />

contro il ragnetto rosso. Contro gli afi<strong>di</strong> possono essere utilizzati l’imenottero Aphi<strong>di</strong>us<br />

colemany e l’Amphibolites ahidomyza.<br />

Attacchi funginei<br />

38


Gli attacchi <strong>di</strong> funghi <strong>di</strong>pendono in larga parte dalle con<strong>di</strong>zioni microclimatiche del sito <strong>di</strong><br />

<strong>produzione</strong> <strong>ed</strong> in parte dalla suscettibilità o dalla resistenza agli attacchi da parte delle<br />

varietà coltivate.<br />

Bisognerà poi riporre particolare attenzione alle rotazioni colturali.<br />

Metodo biologico il terreno sul quale sono state prec<strong>ed</strong>entemente coltivate specie<br />

antagoniste dei funghi riveste un ruolo importante per combattere le malattie del suolo<br />

<strong>ed</strong> i nemato<strong>di</strong> (Trichoderma harzianum, Coniothyrium minitans, Steptomyces<br />

griseoviri<strong>di</strong>s batterio).<br />

L’importanza delle colture <strong>di</strong> copertura e dei sovesci è rilevante per l’interruzione del<br />

ciclo vitale dei parassiti.<br />

I prodotti autorizzati per la <strong>di</strong>fesa in agricoltura biologica sono elencati nel Regolamento<br />

comunitario n. 889/2008 Allegato II. Ad es. contro una delle più importanti malattie<br />

fungine quale la peronospora del pomodoro e della patata possono essere impiegati<br />

prodotti a base <strong>di</strong> rame. Bisogna però tener presente che il rame si accumula nel terreno<br />

e pertanto secondo la normativa comunitaria non ne possono essere utilizzati più <strong>di</strong> 6<br />

kg/ha.<br />

Tabella<br />

Prodotti utilizzati contro i patogeni delle colture biologiche<br />

Prodotto Organismo utile Area <strong>di</strong> applicazione<br />

39<br />

organismo bersaglio<br />

Koni Coniothyrium minitans (fungo) white mildew<br />

Mycostop Streptomyces griseoviri<strong>di</strong>s (batterio) fusarium, marciume<br />

ra<strong>di</strong>cale<br />

Trichodex WP Trichoderma harzianum (fungo) Muffa grigia


Tabella<br />

Prodotti contro i parassiti in orticoltura<br />

Prodotto Organismo utile Area <strong>di</strong> applicazione<br />

Dipel and Dipel ES Bacillus thuringiensis var.<br />

kurstaki (batterio)<br />

Eco-Bio Bacillus thuringiensis var.<br />

kurstaki (batterio)<br />

40<br />

organismo bersaglio<br />

Larve <strong>di</strong> lepidotteri<br />

(Falene defogliatrici,<br />

Tortrici, Infantri, ecc.)<br />

Larve <strong>di</strong> lepidotteri<br />

(Falene defogliatrici,<br />

Tortrici, Infantri, ecc.)<br />

Encarsia-sheet Encarsia formosa (calcidoide) Mosca bianca<br />

En-Strip Encarsia formosa (alcidoide) Mosca bianca<br />

Novodor FC Bacillus thuringiensis var. urstaki<br />

(batterio)<br />

Thuricid HP Bacillus thuringiensis var.<br />

kurstaki (batterio)<br />

1.2.5. Raccolta, stoccaggio, conservazione e trasporto<br />

Dorifora, Crisomelide<br />

Larve <strong>di</strong> lepidotteri<br />

(Falene defogliatrici,<br />

Tortrici, Infantri, ecc.)<br />

Gli <strong>ortaggi</strong> sono molto sensibili in fase <strong>di</strong> stoccaggio perche ricchi <strong>di</strong> acqua.<br />

Conservazione ad atmosfera controllata o mo<strong>di</strong>ficata (CA): l’atmosfera a basso O2<br />

ridurrà la respirazione e <strong>di</strong> conseguenza gli effetti negativi dell’etilene.


Specie vegetali Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> conservazione<br />

Lattuga<br />

in atmosfera<br />

normale<br />

CA<br />

Cavolfiore e<br />

broccoli<br />

In atmosfera<br />

normale<br />

- 0°C con >95% RH per la conservazione. Con una data <strong>di</strong><br />

scadenza <strong>di</strong> 21-28 giorni.<br />

- A 5°C data <strong>di</strong> scadenza <strong>di</strong> 14 giorni.<br />

- O2 atmosfera (1-3%) a 0-5°C, per verdure, tuttavia,<br />

normalmente si confeziona in O2( 5%)<br />

Cetriolo<br />

in atmosfera<br />

normale<br />

CA<br />

Pomodoro<br />

in atmosfera<br />

normale<br />

CA<br />

Peperone<br />

in atmosfera<br />

normale<br />

- sensibile al raffr<strong>ed</strong>damento, conservazione a 10 - 12.5°C e<br />

95% RH. La conservazione del cetriolo è normalmente<br />

inferiore ai 14 giorni in quanto le sue qualità visive e<br />

sensoriali tendono a deteriorarsi rapidamente.<br />

- conservazione ad atmosfera mo<strong>di</strong>ficata offre piccoli<br />

benefici alla qualità <strong>di</strong> conservazione del cetriolo. Bassi<br />

livelli <strong>di</strong> O2 (3-5%) ritardano gli attacchi <strong>di</strong> funghi.<br />

- fino a 10 giorni a 10-12°C e RH 90-95%. I pomodori sono<br />

particolarmente sensibili alle temperature al <strong>di</strong> sotto dei<br />

10°C se tenuti per più <strong>di</strong> 2 settimane oppure a 5°C per<br />

perio<strong>di</strong> più lunghi <strong>di</strong> 6-8 giorni.<br />

- per la conservazione o la spe<strong>di</strong>zione offre moderati<br />

benefici. Basso livello <strong>di</strong> O2 (3-5%) ritarda la maturazione<br />

e lo sviluppo <strong>di</strong> segni e cicatrici sulla buccia e sul gambo.<br />

- deve essere raffr<strong>ed</strong>dato appena possibile per ridurre la<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> acqua. Il peperone si conserva a circa 7.5°C<br />

soffre molto la <strong>di</strong>sidratazione e l’avvizzimento. La<br />

conservazione a 7.5°C fornisce la migliore data <strong>di</strong><br />

scadenza (3-5 settimane); Il peperone può essere<br />

conservato a 5°C per 2 settimane.<br />

Meto<strong>di</strong> semplici <strong>ed</strong> economici <strong>di</strong> conservazione<br />

Piccole quantità <strong>di</strong> <strong>ortaggi</strong> possono essere conservate in cantina (sufficientemente fresca<br />

<strong>ed</strong> umida), in appropriate stanze fresche, in cavità.<br />

Ra<strong>di</strong>ci e ravizzone possono essere conservati in cassette messe sotto il suolo e coperte<br />

oppure in cavità. Gli <strong>ortaggi</strong> vanno stratificati con sabbia e paglia. Dopo vanno coperti<br />

41


con uno strato <strong>di</strong> terreno. I prodotti possono essere danneggiati dalle forti gelate<br />

invernali.<br />

Trasporto delle produzioni vegetali<br />

Gli <strong>ortaggi</strong> vengono normalmente prodotti nelle aree rurali e consumati in città. Il<br />

trasporto richi<strong>ed</strong>e una buona pianificazione temporale e logistica. Per brevi <strong>di</strong>stanze può<br />

essere utilizzato un furgone od una macchina con aria con<strong>di</strong>zionata. Per <strong>di</strong>stanze<br />

maggiori e gran<strong>di</strong> quantità bisogna utilizzare camion refrigerati.<br />

1.2.6. Esempi pratici (Solanaceae)<br />

Il pomodoro da tavola viene coltivato maggiormente in serra, specialmente nelle zone<br />

piovose, in quanto è suscettibile alla Phytophthora infestans. Il pomodoro da passate<br />

viene pure coltivato in serra, ma c’è una tendenza a coltivarlo in pieno campo data la<br />

sua bassa densità <strong>di</strong> impianto. Le colture protette sono molto costose e quin<strong>di</strong> sono<br />

giustificabili solo in presenza <strong>di</strong> un punto ven<strong>di</strong>ta aziendale o <strong>di</strong> una coltivazione in zone<br />

sfavorevoli, per esempio dove a causa delle piogge viene favorito l’attacco <strong>di</strong><br />

Phytophthora infestans. All’opposto molti agricoltori, in aree particolarmente calde e<br />

favorevoli (ad es. In Grecia), continuano a produrre il pomodoro anche per tutto<br />

l’inverno.<br />

Peperone e melanzana sono entrambi coltivati sia in serra che in pieno campo, a<br />

seconda delle esigenze del mercato. Tuttavia, nelle aree fortemente infestate dalla<br />

Piralide del mais (Ostrinia nubilalis), il peperone viene spesso coltivato in serra con<br />

aperture dotate <strong>di</strong> appropriate zanzariere. In pieno campo, vanno scelte varietà<br />

resistenti alle scottature.<br />

I bombi sono molto utilizzati per l’impollinazione del pomodoro da tavola.<br />

In inverno inoltrato/primavera, è consigliabile proteggere le piantine dalle basse<br />

temperature, ricorrendo a piccoli tunnel <strong>di</strong> polietilene o tessuto non tessuto, prima dello<br />

sviluppo vegetative, quando le gelate potrebbero fare I Danni maggiori.<br />

In campo aperto, le Solanacee beneficiano molto della pacciamatura sulla fila<br />

(possibilmente con films <strong>di</strong> amido <strong>di</strong> mais biodegradabile o cellulose) combinata con la<br />

paglia.<br />

È consigliabile l’adozione <strong>di</strong> irrigazione a goccia. L’irrigazione per aspersione va sempre<br />

evitata, perché favorisce il <strong>di</strong>ffondersi <strong>di</strong> infezioni da funghi e batteri (v<strong>ed</strong>ere Tabella 2),<br />

42


in particolare <strong>di</strong> Phytophthora infestans sul pomodoro. Inoltre, il controllo dell’umi<strong>di</strong>tà del<br />

suolo è più facile con l’irrigazione a goccia, che previene lo stress idrico favorendo la<br />

fioritura delle piante, specialmente per pomodoro e peperone. La melanzana è la coltura<br />

che meno soffre le conseguenze dell’irrigazione per aspersione.<br />

Tabella 1 – Organismi del suolo che attaccano le Solanaceae<br />

Fusarium spp., Rhizoctonia<br />

Verticillium spp. solani<br />

Pyrenochaeta<br />

lycopersici<br />

43<br />

Thielaviopsis Phytoph- Nemato<strong>di</strong><br />

basicola<br />

thora<br />

capsici<br />

Peperone X X X X X X<br />

Pomodoro X X X X X<br />

Melanzana X X X X X X<br />

Potata X X X<br />

Tabella 2 – Patogeni delle Solanacee favoriti dall’irrigazione per<br />

aspersione<br />

pomodoro peperone melanzana patata<br />

Phytophthora infestans X X<br />

Cladosporium fulvum X<br />

Alternaria spp. X X X X<br />

Batteri X X X X<br />

Esempio coltivazione del pomodoro<br />

1. Valori nutrizionali del pomodoro<br />

Il pomodoro fornisce molte sostanze minerali (potassio, calcio, fosforo), vitamine<br />

(vitamina A e C in primo luogo), aci<strong>di</strong> organici, zucchero, proteine. Il suo apporto<br />

calorico è <strong>di</strong> soli 80 J (19 cal) riferito a 100 grammi <strong>di</strong> prodotto fresco.<br />

2. Importanza economica del pomodoro<br />

Nel 2009 erano investiti a pomodoro ben 4,5 milioni <strong>di</strong> ha. Circa il 9% <strong>di</strong> tutta la<br />

<strong>produzione</strong> vegetale. In totale sono state prodotte 125 milioni <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong> pomodoro,<br />

circa il 14% <strong>di</strong> tutti i vegetali. Cina, USA, Spagna, Italia, Egitto, Turchia, Brasile e Grecia<br />

sono i più gran<strong>di</strong> produttori <strong>di</strong> pomodoro. Messico, Turchia, Spagna <strong>ed</strong> Olanda sono i<br />

maggiori esportatori <strong>di</strong> prodotto fresco. USA, Russia, UE e Canada importano oltre il<br />

40% del prodotto lavorato.


3. Tassonomia del pomodoro<br />

Il pomodoro appartiene alla famiglia delle Solanacee. Il suo nome scientifico è stato<br />

cambiato molte volte nel passato. Il suo nome ufficiale ora è Lycopersicon lycopersicum<br />

(L.) KARSTEN. Il genere Lycopersicon si sud<strong>di</strong>vide in due subgeni: quello a frutto rosso<br />

Eulycopersicon e quello a frutto verde Eriopercicon.<br />

4. Morfologia, botanica e biologia della fioritura del pomodoro<br />

Ra<strong>di</strong>ce: il pomodoro presenta una forte ra<strong>di</strong>ce a fittone all’inizio del suo sviluppo, poi le<br />

ra<strong>di</strong>ci laterali aumentano in modo significativo. Della famiglia delle Solanacee solo le<br />

piante <strong>di</strong> pomodoro sviluppano ra<strong>di</strong>ci avventizie.<br />

Fusto: il pomodoro è una specie annuale. La quantità, il tipo e la posizione dei rami, la<br />

lunghezza del gambo tra i no<strong>di</strong>, la posizione del fusto, cambiano a seconda della varietà.<br />

Lo sviluppo delle varietà a crescita continua è senza limiti. Il germoglio termina con un<br />

germoglio <strong>di</strong> accrescimento. I fiori sono riuniti in infiorescenze a grappolo. Tra le<br />

infiorescenze normalmente crescono 3 foglie. In determinate varietà il fiore cresce alla<br />

fine dell’apice vegetativo.<br />

5. Esigenze ambientali del Pomodoro<br />

Luce<br />

Fattore Esigenze ambientali del pomodoro<br />

Temperatura<br />

preferita:<br />

Fabbisogno<br />

idrico<br />

Fabbisogno<br />

nutrizionale<br />

- il tempo e la qualità dell’esposizione solare influenza lo<br />

sviluppo; normalmente sono richiesti minimo 5000 Lux.<br />

Almeno 10 ore per una fioritura ottimale.<br />

- La richiesta <strong>di</strong> calore delle piante. La temperatura ottimale è<br />

<strong>di</strong> 22±7 ˚C, <strong>di</strong>verse temperature sono richieste nei <strong>di</strong>versi<br />

sta<strong>di</strong> fenologici della pianta. È abbastanza tollerante al<br />

fr<strong>ed</strong>do.<br />

- Piccolo Danni a -1, -2 ˚C e seri a -3 ˚C.<br />

- Richi<strong>ed</strong>e molta acqua, ma grazie all’apparato ra<strong>di</strong>cale ben<br />

sviluppato e profondo normalmente riesce ad<br />

approvvigionarsene in modo adeguato.<br />

- Il fabbisogno nutrizionale in agricoltura biologica deve<br />

essere sod<strong>di</strong>sfatto con sostanze organiche (letame o<br />

compost)<br />

- N: dosaggi elevati portano ad un eccesso vegetativo<br />

- Mancanza <strong>di</strong> N provoca una riduzione fogliare<br />

44


6. Coltivazione all’aperto del Pomodoro<br />

Aspetti <strong>di</strong> scelta varietale<br />

Tra tutte le specie, il pomodoro è quella che ha più varietà coltivate: per esempio in<br />

Ungheria esistono circa 200 varietà. Le principali varietà vengono utilizzate per la<br />

coltivazione all’aperto (principalmente per l’industria <strong>di</strong> trasformazione). I pomodori <strong>di</strong><br />

queste varietà pesano 80-100 g, sono duri, ovali o allungati e con la buccia liscia.<br />

Essenzialmente, oggigiorno tutte le varietà coltivate per la raccolta meccanica si<br />

staccano dal grappolo senza il gambo. Buoni colori, alto contenuto in sostanza secca,<br />

resistenza alle malattie, sono caratteristiche aggiuntive importanti per le varietà da<br />

coltivare all’aperto. Qualora si ricorra a sistemi <strong>di</strong> sostegno, lo sviluppo della pianta<br />

dovrà essere interrotto dopo 8-10 grappoli. Le varietà determinano la crescita <strong>ed</strong> il<br />

vigore. L’alta fecon<strong>di</strong>tà è pure importante, le bacche non devono rompersi.<br />

Preparazione del suolo e fertilizzazione<br />

La coltivazione del pomodoro comincia con la lavorazione principale del terreno in<br />

autunno e con la rifinitura in primavera. Il pomodoro richi<strong>ed</strong>e l’impiego <strong>di</strong> sostanza<br />

organica biologica, da incorporare nel suolo con la lavorazione annuale. Il pomodoro<br />

necessita <strong>di</strong> un eguale apporto <strong>di</strong> N, P, K. Il suolo dovrà essere analizzato prima <strong>di</strong><br />

elaborare il piano <strong>di</strong> concimazione. I migliori fertilizzanti per l’azienda biologica sono il<br />

letame aziendale <strong>ed</strong> il compost.<br />

Ri<strong>produzione</strong><br />

In molti casi, il pomodoro si riproduce per semina <strong>di</strong>retta e trapianto. Al giorno d’oggi<br />

entrambe le tecniche sono <strong>di</strong>ffuse in egual misura.<br />

Lavorazione del terreno: la costante lavorazione del terreno è necessaria <strong>ed</strong><br />

importante per arieggiare la superficie, per trattenere l’acqua nel suolo <strong>ed</strong> incorporare i<br />

fertilizzanti. Copertura del suolo: nelle produzioni in pieno campo la pacciamatura si è<br />

rivelata come un’ottima soluzione per il trattenimento dell’acqua <strong>ed</strong> il contenimento delle<br />

infestanti (v<strong>ed</strong>ere la sezione de<strong>di</strong>cata alla pacciamatura). I materiali più idonei da<br />

utilizzare sono paglia, segatura, fogli plastici e carta pacciamante.<br />

Irrigazione. Le rese del pomodoro possono aumentare del 10-15% con una singola<br />

irrigazione. Irrigando con continuità le rese possono aumentare del 40-45%. Per lo<br />

sviluppo ottimale del pomodoro occorrono circa 100 mm <strong>di</strong> acqua. Con l’irrigazione<br />

regolare aumenta anche il numero dei frutti <strong>di</strong> prima classe.<br />

Raccolta. Il pieno sviluppo dei frutti si ha dopo 30-40 giorni dalla fioritura, a seconda<br />

della varietà e delle con<strong>di</strong>zioni ambientali esistenti. Necessitano poi altri 21-28 giorni<br />

dalla maturazione verde per la raccolta.<br />

45


La raccolta manuale del pomodoro da mensa inizia quando circa il 50% delle bacche<br />

sono mature. L’80% delle bacche deve invece essere mature quando si vuole proc<strong>ed</strong>ure<br />

con la raccolta meccanica. La macchina raccoglie in<strong>di</strong>stintamente tutti i frutti, bisognerà<br />

quin<strong>di</strong> proc<strong>ed</strong>ure poi con la selezione me<strong>di</strong>ante un’altra macchina o manuale per<br />

rimuovere quelli ancora Ver<strong>di</strong>. In caso <strong>di</strong> raccolta meccanica le bacche devono staccarsi<br />

senza il picciolo.<br />

7. Forzatura del pomodoro – Aspetti <strong>di</strong> scelta varietale<br />

Un importante obiettivo dei bre<strong>ed</strong>ers è quello <strong>di</strong> migliorare il gusto; questo avviene<br />

principalmente aumentando il contenuto <strong>di</strong> zuccheri <strong>ed</strong> aci<strong>di</strong>. La maggior parte delle<br />

volte viene applicata una forzatura precoce-me<strong>di</strong>a alla coltivazione, a seconda delle<br />

con<strong>di</strong>zioni del tempo e del campo.<br />

Tipo <strong>di</strong> forzatura Tecnologia utilizzata<br />

Forzatura<br />

precoce<br />

Me<strong>di</strong>a-precoce<br />

forzatura<br />

Lunga<br />

coltivazione<br />

Doppia<br />

utilizzazione<br />

Problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa delle piante:<br />

- Il pomodoro viene piantato nella seconda metà <strong>di</strong> gennaio,<br />

all’inizio <strong>di</strong> febbraio, raccolto nella prima metà <strong>di</strong> aprile.<br />

- Piantato alla fine <strong>di</strong> febbraio, raccolto a partire da metà<br />

aprile. Il pomodoro dovrà essere piantato quando ci sono<br />

20-25 o 2 .<br />

C. La resa sarà <strong>di</strong> ca. 30 kg/m<br />

- In questo caso la <strong>produzione</strong> non avrà una pausa estiva.<br />

Durerà 10-11 mesi, a seconda della data <strong>di</strong> impianto. La<br />

resa sarà <strong>di</strong> ca. 40-60 kg/m 2<br />

- Il pomodoro deve essere piantato dopo una specie a<br />

raccolta precoce (Ravanello, lattuga, erba cipollina,<br />

prezzemolo, salvia).<br />

Una delle più <strong>di</strong>ffuse malattie del pomodoro è il virus mosaico del tabacco. Varie forme <strong>di</strong><br />

oi<strong>di</strong>o e peronospora sono pure <strong>di</strong>ffuse. Tra le malattie principali si evidenziano<br />

verticillium, Fusarium, virus mosaico del tabacco, alternaria. Seri danni sono provocati<br />

dai nematode e dall’arricciamento apicale, provocato dalla Cicalina della barbabietola.<br />

Altri insetti che attaccano il pomodoro sono: cimici puzzolenti, bruchi, lepidotteri, afi<strong>di</strong>,<br />

verme del cavolo, mosca bianca, verme della <strong>frutta</strong> del pomodoro, coleottero pulce<br />

(Altica), ragnetto rosso, lumache, Dorifora e la più recente tra le problematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />

costituita dalla Tignola (Tuta absoluta).<br />

Il Pomodoro possi<strong>ed</strong>e misure <strong>di</strong> auto<strong>di</strong>fesa, per esempio quando viene attaccato dagli<br />

insetti produce l’ormone pepti<strong>di</strong>co sistemina, che attiva meccanismi <strong>di</strong>fensivi, quale la<br />

<strong>produzione</strong> <strong>di</strong> inibitori della proteasi che limitano lo sviluppo degli insetti.<br />

46


Raccolta, con<strong>di</strong>zionameno per il mercato. Il pomodoro dopo la maturazione produce<br />

etilene. La sua data <strong>di</strong> scadenza (normalmente 7-10 giorni) <strong>di</strong>pende principalmente dalla<br />

temperatura. I contenitori devono essere rivestiti con del materiale soffice.<br />

<br />

47


Autovalutazione<br />

1. Selezionare le specie con maggiori esigenze idriche<br />

melo, pero<br />

mandorlo, nespolo<br />

corniolo, prugno<br />

2. Selezionare il livello critico <strong>di</strong> contenuto <strong>di</strong> humus (H%) per la sostenibilità<br />

<strong>di</strong> un frutteto biologico<br />

H%

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