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Norme tecniche di coltura (testo completo) - Ermes Agricoltura

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VOCAZIONALITÀ<br />

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Actini<strong>di</strong>a<br />

L’ambiente pedologico<br />

I criteri per in<strong>di</strong>viduare il livello attitu<strong>di</strong>nale dei suoli alla coltivazione dell’actini<strong>di</strong>a sono riportati in tabella 1.<br />

La valutazione è fatta ipotizzando che la coltivazione avvenga in con<strong>di</strong>zioni irrigue e che il clima locale non<br />

sia fattore limitante. Le caratteristiche pedologiche considerate sono quelle non mo<strong>di</strong>ficabili dalle normali<br />

operazioni agricole.<br />

Tab. 1 - Criteri per in<strong>di</strong>viduare il livello attitu<strong>di</strong>nale del suolo alla coltivazione dell'actini<strong>di</strong>a.<br />

Caratteristiche pedologiche (1) Classe <strong>di</strong> attitu<strong>di</strong>ne<br />

Profon<strong>di</strong>tà utile alle ra<strong>di</strong>ci<br />

(5) (cm)<br />

molto adatto (2) moderatamente adatto (3) non adatto (4)<br />

>100 50 - 100 8,0<br />

Calcare attivo (%) < 2 2 - 8 > 8,0<br />

Salinità (mS/cm) < 2 2 - 4 > 4,0<br />

(1) Riferite allo strato esplorabile dalle ra<strong>di</strong>ci.<br />

(2) I suoli <strong>di</strong> questa classe possono assicurare produzioni non inferiori all'80% <strong>di</strong> quella massima e non richiedono particolari pratiche<br />

<strong>coltura</strong>li o <strong>di</strong> conservazione.<br />

(3) I suoli <strong>di</strong> questa classe presentano alcune limitazioni che possono ridurre la produzione fino al 60% <strong>di</strong> quella massima e/o richiedono<br />

particolari pratiche <strong>coltura</strong>li o <strong>di</strong> conservazione.<br />

(4) I suoli <strong>di</strong> questa classe presentano limitazioni molto severe che ne precludono l'utilizzazione per la <strong>coltura</strong> in esame.<br />

(5) Intesa come profon<strong>di</strong>tà a strati limitanti gli apparati ra<strong>di</strong>cali (es: orizzonti argillici impermeabili, orizzonti <strong>di</strong> accumulo <strong>di</strong> carbonati,<br />

orizzonti induriti) escluso strati ghiaiosi se penetrabili dalle ra<strong>di</strong>ci.<br />

(6) - buono: l'acqua é rimossa dal suolo prontamente e/o non si verificano durante la stagione vegetativa eccessi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà<br />

limitanti per lo sviluppo della <strong>coltura</strong>;<br />

− moderato: l'acqua è rimossa lentamente in alcuni perio<strong>di</strong> e il suolo resta bagnato per brevi perio<strong>di</strong> durante la stagione vegetativa, ma<br />

abbastanza a lungo da interferire negativamente sulla crescita delle piante (questi suoli hanno uno strato debolmente permeabile e/o<br />

si trovano in zone ad elevata piovosità);<br />

− imperfetto: l'acqua è rimossa lentamente, cosicché il suolo è bagnato per perio<strong>di</strong> significativi durante la stagione vegetativa (questi<br />

suoli hanno uno strato lentamente permeabile e/o una falda freatica alta);<br />

− lento: l'acqua è rimossa così lentamente che il suolo è saturo perio<strong>di</strong>camente durante la stagione vegetativa o rimane bagnato per<br />

lunghi perio<strong>di</strong> (questi suoli occupano generalmente superfici pianeggianti o depresse e sono frequentemente ricoperti da acqua<br />

stagnante);<br />

− molto lento: stessa definizione precedente ma con suolo saturo per la maggior parte della stagione vegetativa.<br />

(7) S – SF: Grossolana; FS(S grossolana) – FS – FS(S fine): Moderatamente Grossolana; FS(S molto fine) – F – FL – L: Me<strong>di</strong>a;<br />

FSA – FA – FLA: Moderatamente Fine; A – AS – AL: Fine; A (A molto fine): Molto fine<br />

L’ambiente climatico<br />

Si consiglia <strong>di</strong> procedere ad una indagine dei parametri climatici che influenzano maggiormente il risultato<br />

della <strong>coltura</strong> e <strong>di</strong> confrontarli con quelli riportati nella tabella 2.


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Tab. 2 - Con<strong>di</strong>zioni critiche dei parametri climatici più importanti presi in considerazione per l’actini<strong>di</strong>a.<br />

Parametri climatici Con<strong>di</strong>zioni critiche<br />

Temperatura < -15°C durante il riposo vegetativo.<br />

< 0°C nel periodo primaverile (1) ed autunnale.<br />

Ventosità Zone eccessivamente ventose<br />

(soprattutto se si tratta <strong>di</strong> venti salsi).<br />

Piovosità (2) Piogge abbondanti e persistenti nel corso della fioritura.<br />

(1) Vanno evitate le zone <strong>di</strong> fondovalle esposte a geli primaverili tar<strong>di</strong>vi, ma anche le con<strong>di</strong>zioni in cui é favorita la precocità <strong>di</strong> ripresa<br />

vegetativa.<br />

(2) Nei nostri ambienti <strong>di</strong> coltivazione, la piovosità in primavera ed estate è tale da non permettere la coltivazione dell'actini<strong>di</strong>a se non si<br />

<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> elevati quantitativi <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong> irrigazione.<br />

SCELTA VARIETALE<br />

Tenuto conto <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>cato nelle <strong>Norme</strong> Generali, si riportano in tabella 3 le varietà raccomandate per<br />

la Regione Emilia-Romagna.<br />

Tab. 3 - Actini<strong>di</strong>a – Liste varietali raccomandate – Regione Emilia-Romagna<br />

VARIETÀ EPOCA DI RACCOLTA<br />

GREEN LIGHT® Green Star* 15/09 – 20/09<br />

HAYWARD (Actini<strong>di</strong>a deliciosa) 1 25/10 - 15/11<br />

HORT 16A* ZespriGold® (Actini<strong>di</strong>a chinensis) 2 25/10 – 5/11<br />

JIN TAO* Kiwigold® (Actini<strong>di</strong>a chinensis) 3 15/10 - 20/10<br />

SUMMERKIWI® Summer 3373* (Actini<strong>di</strong>a deliciosa) 4 10/09 – 15/09<br />

Note: ® marchio d’impresa; *varietà brevettata (brevetto italiano o UE)<br />

Impollinatori:<br />

1 Matua, Tomua*, Sel. P1<br />

2 Sparkler (CK2), Meteor (CK3)<br />

3 Belén*; Moshan n. 4” tra gli impollinatori<br />

4 Summer Faenza*<br />

SCELTA DEL PORTINNESTO<br />

Tab. 4 - Portinnesti consigliati<br />

PORTINNESTO ESIGENZE PEDOLOGICHE<br />

D1 Preferisce terreni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o impasto, più tollerante del precedente e del materiale autora<strong>di</strong>cato al<br />

calcare attivo (< 8%).<br />

Piante autora<strong>di</strong>cate Simili al Franco<br />

MATERIALE VIVAISTICO<br />

La propagazione dell’actini<strong>di</strong>a può avvenire sia con materiale autora<strong>di</strong>cato che innestato.<br />

− Materiale autora<strong>di</strong>cato: se ne consiglia l’impiego soprattutto in quegli ambienti soggetti ai danni da<br />

freddo. Nel caso si utilizzino piante ottenute per talea si consiglia <strong>di</strong> porre a <strong>di</strong>mora materiale conservato<br />

in vivaio almeno per un anno. Qualora si utilizzino piante micropropagate, si consiglia <strong>di</strong> impiegare<br />

piante provenienti da espianti appartenenti allo stesso clone, caratterizzati da elevata stabilità genetica<br />

(meristemi epicali o apici <strong>di</strong> germogli in accrescimento) e conservati in vivaio per almeno due anni.<br />

− Materiale innestato: si consiglia <strong>di</strong> utilizzarlo solo in quegli ambienti poco soggetti ai danni da freddo.<br />

In Tab. 4 sono riportate alcune informazioni sull’adattamento alle con<strong>di</strong>zioni pedologiche dei portinnesti<br />

consigliati<br />

- 2 -


Requisiti biometrici e qualitativi<br />

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Di seguito si in<strong>di</strong>cano i requisiti biometrici e qualitativi minimi del materiale vivaistico da impiegare in nuovi<br />

impianti<br />

Caratteristiche generali:<br />

- crescita eretta e regolare<br />

- con “saldatura integra” all’innesto (solo per astoni);<br />

- assenza <strong>di</strong> segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sidratazione (raggrinzamento);<br />

- assenza <strong>di</strong> danni meccanici dovuti all’estirpazione in vivaio;<br />

- non derivanti da reinnesto <strong>di</strong> materiale non attecchito o invenduto nelle campagne precedenti (solo<br />

astoni);<br />

- uniformità della partita del materiale vivaistico;<br />

- assenza <strong>di</strong> gravi ferite non cicatrizzate dovute a gran<strong>di</strong>ne.<br />

Caratteristiche specifiche<br />

Tipo<br />

Astoni da innesto<br />

Calibro minimo (mm)<br />

alla base della vegetazione<br />

<strong>di</strong> 1 anno<br />

10-12<br />

>12<br />

- 3 -<br />

Altezza minima (cm)<br />

dal colletto<br />

del tratto regolare e<br />

lignificato<br />

100<br />

Ra<strong>di</strong>cazione<br />

Ra<strong>di</strong>ci non troppo corte<br />

ben <strong>di</strong>stribuite<br />

non attorcigliate<br />

Prezzo <strong>di</strong><br />

riferimento<br />

(€)<br />

Piante da talea 8 100 Idem come sopra 2,84<br />

Piante da<br />

micropropagazione<br />

1 anno<br />

2 anni<br />

6<br />

10<br />

60<br />

100<br />

Idem come sopra<br />

3,62<br />

4,13<br />

Piante in vaso<br />

6 (da micro)<br />

8 (da talea)<br />

60<br />

Presenza <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci al<br />

bordo del pane <strong>di</strong> torba<br />

3,36<br />

SISTEMA D’IMPIANTO<br />

Allo stato attuale, la forma <strong>di</strong> allevamento più razionale per l’actini<strong>di</strong>a è la pergoletta doppia classica. I sesti<br />

d’impianto consigliati sono riportati in tabella 5.<br />

Tab. 5 – Forme <strong>di</strong> allevamento, densità e sesti d’impianto (m) consigliati.<br />

Forma <strong>di</strong> allevamento Piante/ha Sesti d'impianto (m)<br />

Tra le file Sulla fila<br />

Pergoletta doppia (*)<br />

(*) Pergolette laterali <strong>di</strong> cm 0,80 - 100.<br />

FERTILIZZAZIONE<br />

666 - 747<br />

4,5 - 5,5<br />

3,0 - 4,0<br />

FERTILIZZAZIONE DI PRE-IMPIANTO<br />

Prima dell’impianto del frutteto, si consiglia <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire ammendanti organici per migliorare le<br />

caratteristiche fisico–chimiche e microbiologiche del terreno.<br />

AZOTO<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Al fine <strong>di</strong> evitare per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> azoto lungo il profilo del suolo, non sono ammessi apporti <strong>di</strong> concimi<br />

minerali azotati prima della messa a <strong>di</strong>mora delle piante.<br />

4,65<br />

5,16


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

FOSFORO E POTASSIO<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Per quanto riguarda l’apporto <strong>di</strong> K2O e P2O5, si rimanda alle in<strong>di</strong>cazioni contenute nelle <strong>Norme</strong><br />

Generali ricordando che è necessario eseguire il bilancio.<br />

La concimazione <strong>di</strong> “mantenimento” deve essere definita sulla base dei valori riportati in Tab. 7.<br />

Non è ammesso superare i seguenti quantitativi:<br />

- P2O5: 250 kg/ha<br />

- K2O: 300 kg/ha<br />

FERTILIZZAZIONE DI ALLEVAMENTO<br />

AZOTO<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Negli impianti in allevamento (1° e 2° anno) sono ammessi solo apporti localizzati <strong>di</strong> fertilizzanti.<br />

Le quantità apportate devono essere ridotte rispetto alla dose massima prevista nella fase <strong>di</strong><br />

produzione, in particolare:<br />

1° anno: max. 55 kg/ha<br />

2° anno: max. 85 kg/ha<br />

FERTILIZZAZIONE DI PRODUZIONE<br />

AZOTO<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 1257/99<br />

METODO ORDINARIO:<br />

La quantità da <strong>di</strong>stribuire deve essere così definita:<br />

Quantità <strong>di</strong> azoto (kg/ha <strong>di</strong> N) = [(Produzione stimata * x 1,4) + 80] x 1,2.<br />

* Produzione stimata espressa in t/ha<br />

Non sono comunque ammessi apporti annuali <strong>di</strong> N superiori a 150 kg/ha (ve<strong>di</strong> tab. 6).<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 2200/96; L.R. 28/98 e L.R. 28/99<br />

METODO ORDINARIO:<br />

La quantità da <strong>di</strong>stribuire deve essere così definita:<br />

Quantità <strong>di</strong> azoto (kg/ha <strong>di</strong> N) = [(Produzione stimata * x 1,4) + 80] x 1,2.<br />

*Produzione stimata espressa in t/ha<br />

Non sono comunque ammessi apporti annuali <strong>di</strong> N superiori a 150 kg/ha (ve<strong>di</strong> tab. 6).<br />

METODO SEMPLIFICATO:<br />

In alternativa alla definizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> concimazione può essere adottato il metodo<br />

“semplificato” che prevede l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una dose massima “standard” <strong>di</strong> fertilizzante.<br />

Qualora si utilizzi tale dose sarà sufficiente la compilazione delle schede relative all’impiego dei<br />

fertilizzanti; nel caso in cui non ci si attenesse alla dose “standard”, sarà necessario in<strong>di</strong>care i<br />

motivi e le quantità in incremento o decremento, compilando la Scheda Semplificata pre<strong>di</strong>sposta<br />

(Allegato 1).<br />

Per gli apporti ammessi fare riferimento sempre alle suddetta scheda (Allegato 1).<br />

- 4 -


Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Tab. 6 – Quota unitaria <strong>di</strong> asportazione da parte dei frutti (kg/t <strong>di</strong> prodotto), quota <strong>di</strong> base (kg/ha) e quantitativi<br />

massimi ammessi <strong>di</strong> N (kg/ha) (solo M. ORDINARIO)<br />

COLTURA Quota unitaria <strong>di</strong><br />

asportazione frutti per<br />

AZOTO<br />

(kg <strong>di</strong> N/t <strong>di</strong> prodotto)<br />

- 5 -<br />

Quota <strong>di</strong> base <strong>di</strong><br />

AZOTO<br />

(kg/ha N)<br />

Quantitativo massimo<br />

ammesso <strong>di</strong><br />

AZOTO<br />

(kg/ha)<br />

Actini<strong>di</strong>a 1,4 80 150<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Per apporti <strong>di</strong> azoto minerale superiori a 60 kg/ha non è ammessa un’unica <strong>di</strong>stribuzione (2-3<br />

interventi frazionati).<br />

Non sono ammesse <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> azoto minerale prima della fase fenologica <strong>di</strong> “inizio<br />

germogliamento”e oltre il 15 ottobre.<br />

FOSFORO e POTASSIO<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 1257/99<br />

METODO ORDINARIO:<br />

Per quanto riguarda l’apporto <strong>di</strong> K2O e P2O5, si rimanda alle in<strong>di</strong>cazioni contenute nelle <strong>Norme</strong><br />

Generali ricordando che è necessario eseguire il bilancio.<br />

La concimazione <strong>di</strong> “mantenimento” deve essere definita sulla base dei valori riportati in Tab. 7.<br />

Non è ammesso superare i seguenti quantitativi:<br />

Dotazione terreno scarsa: P2O5: 250 kg/ha K2O: 300 kg/ha<br />

Dotazione terreno normale: P2O5: 50 kg/ha K2O: 150 kg/ha<br />

Dotazione terreno elevata: P2O5: 30 kg/ha K2O: 75 kg/ha<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 2200/96; L.R. 28/98 e L.R. 28/99<br />

METODO ORDINARIO:<br />

Per quanto riguarda l’apporto <strong>di</strong> K2O e P2O5, si rimanda alle in<strong>di</strong>cazioni contenute nelle <strong>Norme</strong><br />

Generali ricordando che è necessario eseguire il bilancio.<br />

La concimazione <strong>di</strong> “mantenimento” deve essere definita sulla base dei valori riportati in Tab. 7.<br />

Non è ammesso superare i seguenti quantitativi:<br />

Dotazione terreno scarsa: P2O5: 250 kg/ha K2O: 300 kg/ha<br />

Dotazione terreno normale: P2O5: 50 kg/ha K2O: 150 kg/ha<br />

Dotazione terreno elevata: P2O5: 30 kg/ha K2O: 75 kg/ha<br />

METODO SEMPLIFICATO:<br />

In alternativa alla definizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> concimazione può essere adottato il metodo<br />

“semplificato” che prevede l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una dose massima “standard” <strong>di</strong> fertilizzante.<br />

Qualora si utilizzi tale dose sarà sufficiente la compilazione delle schede relative all’impiego dei<br />

fertilizzanti; nel caso in cui non ci si attenesse alla dose “standard”, sarà necessario in<strong>di</strong>care i<br />

motivi e la quantità in incremento o decremento, compilando la scheda pre<strong>di</strong>sposta (Allegato 2).<br />

Per gli apporti massimi ammessi fare riferimento sempre alla suddetta scheda (Allegato 2).


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Tab. 7. Quote unitarie <strong>di</strong> asportazione da parte dei frutti (kg/t <strong>di</strong> prodotto) e coefficienti correttivi. (solo M.<br />

ORDINARIO)<br />

COLTURA Quota unitaria <strong>di</strong><br />

asportazione frutti per<br />

FOSFORO<br />

Coefficiente Quota unitaria <strong>di</strong> Coefficiente<br />

correttivo per asportazione frutti per correttivo per<br />

FOSFORO POTASSIO<br />

POTASSIO<br />

(Kg <strong>di</strong> P2O5/t <strong>di</strong> prodotto)<br />

(Kg <strong>di</strong> K2O/t <strong>di</strong> prodotto)<br />

Actini<strong>di</strong>a 0,53 3 2,70 1,6<br />

POTATURA<br />

FASE DI ALLEVAMENTO<br />

Si consiglia <strong>di</strong> curare nei primi due anni sia la formazione del fusto, che deve essere unico e <strong>di</strong>ritto, sia la formazione<br />

dei cordoni permanenti, in modo da evitare negli anni successivi continue emissioni <strong>di</strong> germogli dalle curvature.<br />

FASE DI PRODUZIONE<br />

Potatura invernale<br />

La carica <strong>di</strong> gemme da lasciare nel corso della potatura invernale, per ottenere produzioni sod<strong>di</strong>sfacenti da<br />

un punto <strong>di</strong> vista quantitativo e qualitativo, va stabilita in relazione all’età della pianta, alla densità <strong>di</strong><br />

piantagione, alle caratteristiche pedoclimatiche della zona <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> e all’efficacia dell’impollinazione.<br />

Per gli impianti a pergoletta doppia, si consiglia <strong>di</strong> lasciare con la potatura invernale 150–160.000 gemme per<br />

ettaro mantenendo tralci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a lunghezza (14–16 gemme, comunque non superare le 20 gemme).<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Non sono ammesse cariche superiori alle 200.000 gemme per ettaro.<br />

Potatura verde<br />

Si consiglia <strong>di</strong> eseguire alcuni interventi <strong>di</strong> potatura verde valutando i tempi e le modalità <strong>di</strong> esecuzione, in<br />

relazione alle <strong>di</strong>verse situazioni <strong>di</strong> impianto (densità <strong>di</strong> piantagione, carica <strong>di</strong> gemme, <strong>di</strong>sposizione dei tralci, ecc.).<br />

Scopo principale <strong>di</strong> questi interventi è quello <strong>di</strong> arieggiare e dare luce dove la vegetazione è più densa, al fine<br />

<strong>di</strong> ottenere frutti <strong>di</strong> migliore qualità e per non favorire gli attacchi <strong>di</strong> Botritys.<br />

Potatura degli impollinatori<br />

Con la potatura invernale si provvederà a <strong>di</strong>radare, con tagli <strong>di</strong> ritorno, i tralci <strong>di</strong> un anno per mantenere<br />

l’equilibrio tra attività riproduttiva e vegetativa. Imme<strong>di</strong>atamente dopo la fioritura si consiglia <strong>di</strong> asportare i<br />

tralci che hanno assicurato la produzione del polline. Si consiglia <strong>di</strong> eseguire i tagli operando in modo da<br />

eliminare non più del 50% della superficie fogliare, salvaguardando inoltre i nuovi germogli che iniziano a<br />

svilupparsi in prossimità della struttura permanente.<br />

IMPOLLINAZIONE<br />

Un’adeguata impollinazione è <strong>di</strong> fondamentale importanza per ottenere buone produzioni, con pezzatura<br />

dei frutti sod<strong>di</strong>sfacenti.<br />

Oltre che dalla scelta della cultivar impollinatrice più adatta una buona impollinazione <strong>di</strong>pende da molti<br />

fattori. Quelli più determinanti sono:<br />

1) la <strong>di</strong>stribuzione degli impollinatori nell’impianto: le sorgenti <strong>di</strong> polline devono essere il maggior numero<br />

possibile e <strong>di</strong>stribuite in modo uniforme nell’appezzamento. Si consiglia quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre le piante<br />

impollinatrici in tutte le file allevate alla stessa altezza delle piante pistillifere.<br />

Negli impianti a pergoletta doppia <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a densità (500–600 piante/ha) si consiglia un rapporto piante<br />

femminili/impollinatori <strong>di</strong> 7:1. Tale rapporto va comunque aggiustato in base alle con<strong>di</strong>zioni<br />

meteorologiche me<strong>di</strong>e della zona in cui si opera e all’eventuale <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> manodopera per<br />

l’integrazione manuale dell’impollinazione in caso <strong>di</strong> cattivo tempo.<br />

- 6 -


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Per aumentare il numero delle fonti <strong>di</strong> polline, si consiglia <strong>di</strong> innestare l’impollinatore anche sulla pianta<br />

femminile. In questo caso il rapporto soprain<strong>di</strong>cato si riferisce alla chioma e non alla pianta.<br />

2) la carica <strong>di</strong> gemme per unità <strong>di</strong> superficie: un’adeguata carica <strong>di</strong> gemme favorisce una buona impollinazione; si<br />

consiglia <strong>di</strong> non superare le 150 ÷180.000 gemme/ha.<br />

3) la presenza e l’attività dei vettori dell’impollinazione: al momento della fioritura si consiglia <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre<br />

nell’impianto almeno 8÷10 alveari/ha. Nel caso siano presenti reti antigran<strong>di</strong>ne, si consiglia <strong>di</strong> ripiegarle<br />

durante la fioritura per favorire il volo delle api.<br />

4) l’andamento climatico durante il periodo della fioritura: nelle annate in cui l’inizio della fioritura sia caratterizzato<br />

da maltempo, oppure la fioritura delle piante maschili sia eccessivamente anticipata rispetto a quella delle<br />

piante femminili, si consiglia <strong>di</strong> ricorrere all’impollinazione artificiale.<br />

DIRADAMENTO DEI FRUTTI<br />

Per ottenere effetti positivi sulla qualità dei frutti occorre procedere al <strong>di</strong>radamento manuale degli stessi.<br />

Durante questa operazione si consiglia <strong>di</strong> rispettare le seguenti regole:<br />

− eliminare i frutti o i fiori che daranno origine a frutti “doppi” e “ventagli”; questi si trovano generalmente<br />

nella parte basale del germoglio fruttifero;<br />

− eliminare i frutti laterali dell’infiorescenza. Questa operazione si può eseguire in prossimità della fioritura<br />

o dopo la caduta dei petali durante i primi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo del frutticino;<br />

− eliminare nella fase <strong>di</strong> accrescimento i frutti malformati per insufficiente impollinazione;<br />

− non lasciare più <strong>di</strong> quattro frutti centrali/germoglio fruttifero.<br />

GESTIONE DEL SUOLO<br />

La tecnica ottimale <strong>di</strong> conduzione del terreno è rappresentata dall’inerbimento, in quanto occorre<br />

considerare che l’actini<strong>di</strong>a presenta la maggior parte delle ra<strong>di</strong>ci efficienti situate nello strato superficiale del<br />

terreno e che la sua coltivazione viene effettuata in quelle aziende dotate <strong>di</strong> acqua irrigua.<br />

L’inerbimento controllato, da eseguire passati i primi due anni dall’impianto, permette <strong>di</strong> conservare una<br />

buona struttura del terreno, <strong>di</strong> arricchire lo stesso <strong>di</strong> sostanze organiche e <strong>di</strong> limitarne la compattazione dei<br />

mezzi meccanici.<br />

Nelle situazioni in cui è necessario effettuare l’inerbimento solo dell’interfila, sulla striscia occupata dal filare<br />

si consiglia <strong>di</strong> eseguire una pacciamatura, utilizzando materiali organici <strong>di</strong>sponibili (erba falciata, materiale<br />

paglioso, residui <strong>di</strong> potatura ecc.). Qualora questo non fosse possibile, in luogo della pacciamatura, si può<br />

intervenire con delle lavorazioni meccaniche molto superficiali oppure con <strong>di</strong>serbo chimico, da effettuare<br />

nel periodo estivo.<br />

Nelle aziende in cui vi è scarsa <strong>di</strong>sponibilità idrica e negli impianti nella fase <strong>di</strong> allevamento, si consiglia <strong>di</strong><br />

intervenire con la lavorazione totale del terreno. É opportuno in questi casi che gli interventi siano molto<br />

superficiali in modo da non danneggiare gli apparati ra<strong>di</strong>cali evitando l’impiego <strong>di</strong> attrezzature che<br />

determinano una eccessiva frantumazione del terreno.<br />

DISERBO<br />

Criteri e modalità<br />

I criteri e le modalità che sono alla base del controllo delle infestanti in un sistema agricolo a produzione<br />

integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle <strong>Norme</strong> Generali del Disciplinare <strong>di</strong> Produzione Integrata.<br />

Vincolante solo per Reg. (CE)1257/99<br />

Non è ammesso l’impiego <strong>di</strong> principi attivi e <strong>di</strong> dosi <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>cate nella specifica<br />

tabella delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> fase <strong>di</strong> coltivazione – Controllo delle infestanti.<br />

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Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 2200/96; L.R. 28/98 e L.R. 28/99<br />

Non è ammesso l’impiego <strong>di</strong> principi attivi e <strong>di</strong> dosi <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>cate nella specifica<br />

tabella delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> fase <strong>di</strong> coltivazione – Controllo delle infestanti e delle <strong>Norme</strong><br />

<strong>tecniche</strong> transitorie (Elasticità frutticole).<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

La dose in tabella è riferita alla sola superficie effettivamente coperta dal <strong>di</strong>serbante che deve<br />

essere sempre inferiore almeno al 50% della superficie complessiva.<br />

IRRIGAZIONE<br />

Criteri e modalità<br />

I criteri e le modalità che sono alla base della pratica irrigua in un sistema agricolo a produzione integrata<br />

sono illustrati in modo esaustivo nelle <strong>Norme</strong> Generali del Disciplinare <strong>di</strong> Produzione Integrata.<br />

In questa sede sono riportate le tabelle specifiche relativamente alla definizione della quantità d’acqua<br />

necessaria al regolare sviluppo della <strong>coltura</strong> (Restituzione idrica giornaliera: tab. 8) e dei volumi <strong>di</strong> adacquata<br />

massimi (tab. 9)<br />

I dati si riferiscono a situazioni così caratterizzate: piante in piena produzione, vigoria e densità <strong>di</strong><br />

piantagione me<strong>di</strong>e, falda freatica ininfluente.<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 1257/99<br />

Relativamente al momento d’intervento occorre attenersi a quanto in<strong>di</strong>cato nella tabella 8.<br />

Tabella 8 – Restituzione idrica giornaliera espressa in millimetri/giorno: è la quantità d’acqua necessaria<br />

giornalmente per un ottimale sviluppo della pianta.<br />

mese Restituzione idrica giornaliera<br />

interfilare inerbito (*)<br />

mm/giorno<br />

Restituzione idrica giornaliera<br />

interfilare lavorato (*)<br />

mm/giorno<br />

- 8 -<br />

Irrigazione<br />

Aprile 1.0 0.8 Non ammessa salvo espressa<br />

in<strong>di</strong>cazione dei bollettini<br />

Maggio 2.0 1.8 ammessa<br />

Giugno 4.0 3.5 ammessa<br />

Luglio 5.0 4.5 ammessa<br />

Agosto 4.5 4.0 ammessa<br />

Settembre 3.5 3.0 ammessa<br />

Ottobre 2.0 1.8 ammessa<br />

* Si intende il quantitativo <strong>di</strong> acqua da restituire alla <strong>coltura</strong> in base al suo fabbisogno idrico. In presenza <strong>di</strong> pioggia, devono essere<br />

considerate nulle le piogge inferiori alla restituzione idrica giornaliera; allo stesso modo sono nulli i mm <strong>di</strong> pioggia eccedenti il volume <strong>di</strong><br />

adacquamento prescelto.<br />

Es. mese <strong>di</strong> luglio:<br />

1. pioggia 3,5 mm < 5,0 mm (la pioggia é considerata nulla);<br />

2. terreno sciolto e pioggia 40 mm > 35 mm (40 - 35 = 5 mm andati perduti).<br />

Note generali:<br />

− Impianti in allevamento: fino al terzo anno ridurre il consumo del 20%.<br />

− Con impianto a goccia è preferibile non superare per ogni intervento i 6 - 7 mm.<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Non ammesso superare i volumi in<strong>di</strong>cati nella tabella 9.<br />

Non ammessa l’irrigazione a scorrimento


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Tabella 9 – Volumi <strong>di</strong> adacquata massimi<br />

tipo <strong>di</strong> terreno millimetri metri cubi ad ettaro<br />

terreno sciolto 35 350<br />

terreno me<strong>di</strong>o impasto 45 450<br />

terreno argilloso 55 550<br />

DIFESA<br />

Criteri e modalità<br />

I criteri e le modalità che sono alla base della <strong>di</strong>fesa fitosanitarai in un sistema agricolo a produzione<br />

integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle <strong>Norme</strong> Generali del Disciplinare <strong>di</strong> Produzione Integrata.<br />

Impiego dei fitofarmaci<br />

Vincolante solo per Reg. (CE)1257/99<br />

È ammesso l'uso dei soli principi attivi, alle limitazioni d’uso previste, in<strong>di</strong>cati nella specifiche tabelle<br />

delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> fase <strong>di</strong> coltivazione – Difesa fitosanitaria.<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 2200/96; L.R. 28/98 e L.R. 28/99<br />

È ammesso l'uso dei soli principi attivi, alle limitazioni d’uso previste, in<strong>di</strong>cati nella specifiche tabelle<br />

delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> fase <strong>di</strong> coltivazione – Difesa fitosanitario e delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> transitorie<br />

(Elasticità frutticole)<br />

Distribuzione fitofarmaci<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Tenuto conto <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>cato nelle <strong>Norme</strong> Generali, vengono riportati in tabella 11 i volumi<br />

d’irrorazione massimi in piena vegetazione per gli interventi fitosanitari.<br />

Tab. 11 – Actini<strong>di</strong>a - Volumi d’irrorazione massimi in piena vegetazione per gli interventi fitosanitari<br />

Volumi (hl)<br />

Forma <strong>di</strong> Fase Densità <strong>di</strong> chioma (vigoria)<br />

Allevamento produttiva Scarsa Normale Elevata<br />

Pergoletta doppia<br />

RACCOLTA<br />

Allevamento -- 8 --<br />

Produzione 10 13 15<br />

Epoca<br />

Nell’ambito della filiera produttiva il momento della raccolta è molto importante perché caratterizza e<br />

con<strong>di</strong>ziona la qualità globale e la serbevolezza del prodotto. É accertato che il momento della raccolta è<br />

determinante ai fini della consistenza della polpa durante la conservazione. Tuttavia i valori della durezza<br />

alla raccolta, sebbene siano preferibili quelli superiori a 6,5 kg (puntale da 8 mm), hanno scarsa influenza<br />

sulla riduzione della consistenza <strong>di</strong> frutti nel corso della conservazione.<br />

Il fattore determinante è invece il residuo solubile rifrattometrico (RSR) raggiunto alla raccolta. Il prodotto<br />

staccato con RSR inferiore a 6,2–6,5% risulta <strong>di</strong> qualità alquanto scadente ed è destinato nel breve periodo<br />

(3–4 mesi) a rammollire sotto i limiti <strong>di</strong> commerciabilità del prodotto (durezza circa 1 kg).<br />

Si consiglia <strong>di</strong> effettuare la raccolta quando i frutti hanno RSR >6,5<br />

Si ricorda che il RSR va misurato entro 8-10 ore dalla raccolta perché la sosta dei frutti per 24-48 ore a<br />

temperatura ambiente fa innalzare i valori <strong>di</strong> RSR me<strong>di</strong>amente dell'1-2%.<br />

- 9 -


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Modalità<br />

L’actini<strong>di</strong>a è raccolta in una sola volta me<strong>di</strong>ante il <strong>di</strong>stacco del picciolo. Ai fini della conservabilità è<br />

in<strong>di</strong>fferente che rimanga o meno parte del picciolo attaccato ai frutti. L’actini<strong>di</strong>a è un frutto abbastanza<br />

resistente alle manipolazioni tuttavia è opportuno operare in modo da evitare ferite nella fase della raccolta e<br />

durante lo svuotamento nei contenitori.<br />

- 10 -


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Allegato 1 - SCHEDA SEMPLIFICATA CONCIMAZIONE AZOTATA - ACTINIDIA<br />

Note decrementi<br />

Quantitativo <strong>di</strong> Azoto da sottrarre (-)<br />

dalla dose standard in funzione delle<br />

<strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni.<br />

______________ 30 Kg: se si prevedono<br />

produzioni inferiori a 16,5 t/ha<br />

______________ 20 Kg: in caso <strong>di</strong> apporto <strong>di</strong><br />

ammendanti<br />

______________ 20 Kg: in caso <strong>di</strong> eccessiva<br />

attività vegetativa<br />

Apporto <strong>di</strong> AZOTO standard in situazione<br />

normale per una produzione <strong>di</strong> 25 t /ha<br />

- 11 -<br />

Quantitativo <strong>di</strong> Azoto che potrà essere<br />

aggiunto (+) alla dose standard in<br />

funzione delle <strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni. Il<br />

quantitativo massimo che l'agricoltore<br />

potrà aggiungere anche al verificarsi <strong>di</strong><br />

tutte le situazioni è <strong>di</strong>:<br />

Dose standard: 80 kg/ha <strong>di</strong> N 70 Kg/ha<br />

30 Kg: se si prevedono<br />

produzioni superiori a 33,5 t/ha<br />

20 Kg: in caso <strong>di</strong> scarsa<br />

dotazione <strong>di</strong> S.O. in relazione alla<br />

tessitura del terreno (ve<strong>di</strong> Griglia<br />

RER)<br />

20 Kg: in caso <strong>di</strong> scarsa attività<br />

vegetativa<br />

20 Kg: in caso <strong>di</strong> forte<br />

<strong>di</strong>lavamento invernale (pioggia<br />

superiore a 300 mm nel periodo<br />

Ottobre-Febbraio)<br />

Note incrementi<br />

_______________<br />

_______________<br />

_______________<br />

_______________


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Allegato 2 -SCHEDA SEMPLIFICATA CONCIMAZIONE FOSFORO E POTASSIO - ACTINIDIA<br />

Note decrementi<br />

______________<br />

______________<br />

______________<br />

______________<br />

Apporto <strong>di</strong> P2O5 in situazione<br />

Quantitativo <strong>di</strong> P2O5 da sottrarre<br />

Quantitativo <strong>di</strong> P2O5 che potrà essere<br />

normale per una produzione <strong>di</strong> 25<br />

dalla dose standard.<br />

aggiunto alla dose standard.<br />

t/ha - Dose standard<br />

10 kg con produzioni<br />

inferiori a 16,5 t/ha<br />

10 kg con apporto <strong>di</strong><br />

ammendanti<br />

- 12 -<br />

Note incrementi<br />

40 kg /ha in situazione <strong>di</strong> normale<br />

dotazione del terreno 10 kg con produzioni superiori a 33,5 t/ha ______________<br />

20 kg/ha in situazione <strong>di</strong> elevata<br />

dotazione del terreno<br />

60 kg/ha in situazione <strong>di</strong> scarsa<br />

dotazione del terreno<br />

Apporto <strong>di</strong> K2O in situazione<br />

Quantitativo <strong>di</strong> K2O da sottrarre<br />

normale per una produzione <strong>di</strong> 25<br />

dalla dose standard.<br />

t/ha - Dose standard<br />

30 kg con produzioni<br />

inferiori a 16,5 t/ha<br />

30 kg con apporto <strong>di</strong><br />

ammendanti<br />

10 kg con basso tenore sostanza organica<br />

terreno<br />

Quantitativo <strong>di</strong> K2O che potrà essere aggiunto<br />

alla dose standard.<br />

______________<br />

110 kg /ha in situazione <strong>di</strong> normale<br />

dotazione del terreno 30 kg con produzioni superiori a 33,5 t/ha ______________<br />

55 kg/ha in situazione <strong>di</strong> elevata<br />

dotazione del terreno<br />

165 kg/ha in situazione <strong>di</strong> scarsa<br />

dotazione del terreno


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Controllo delle infestanti > Colture frutticole > ACTINIDIA (1/1)<br />

INFESTANTI CRITERI PRINCIPI ATTIVI % p.a. Dose l/ha all'anno<br />

In<strong>di</strong>pendentemente dal<br />

Interventi agronomici: numero delle<br />

Operare con inerbimenti, sfalci, trinciature e/o lavorazioni del terreno applicazioni sono<br />

annualmente ammessi:<br />

Graminacee<br />

e Interventi chimici:<br />

Dicotiledoni Non ammessi interventi chimici nelle interfile<br />

Interventi localizzati sulle file , operando con microdosi su infestanti nei primi Glifosate 29,00 l./ha = 7,5<br />

sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo. Ripetere le applicazioni in base alle necessità.<br />

Consigliabili le applicazioni nel periodo autunnale. Glufosinate ammonio 11,33 l./ha = 18<br />

ammesso l'uso<br />

L'uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>serbanti può essere opportuno quando : proporzionale della<br />

combinazione dei<br />

- Vi siano rischi <strong>di</strong> erosione (es. pendenze superiori al 5%) p.a.ammessi<br />

- Vi siano impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni tali da limitare la<br />

possibilità <strong>di</strong> intervenire con organi meccanici.<br />

Il <strong>di</strong>serbo deve essere localizzato sulla fila. L'area trattata non<br />

deve quin<strong>di</strong> superare il 50% dell'intera superficie .<br />

Es. In un ettaro <strong>di</strong> frutteto si possono complessivamente utilizzare in un anno:<br />

l. 3,75 <strong>di</strong> Glifosate, o l. 9 <strong>di</strong> Glufosinate ammonio


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Difesa fitosanitaria > Colture frutticole > ACTINIDIA (1/1)<br />

AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO P.a. e ausiliari Limitazioni d'uso e note<br />

CRITTOGAME<br />

Muffa grigia Interventi agronomici: Al massimo 2 interventi all'anno contro questa avversità<br />

(Botrytis cinerea) Le concimazioni, irrigazioni e potature dovranno favorire il contenimento<br />

dello sviluppo vegetativo e l'arieggiamento dei frutti.<br />

Interventi chimici:<br />

Si consiglia <strong>di</strong> intervenire con antibotritici a caduta petali se questa fase e'<br />

preceduta da abbondanti e ripetute precipitazioni. Ipro<strong>di</strong>one<br />

Marciume del colletto Interventi chimici Fosetil Al<br />

(Phytophthora spp.) Intervenire in modo localizzato solo sulle piante colpite<br />

Prodotti rameici<br />

BATTERIOSI<br />

Seccumi rameali Interventi agronomici<br />

(Pseudomonas spp.) Disinfettare accuratamente i grossi tagli <strong>di</strong> potatura .<br />

Asportare e <strong>di</strong>struggere i rami colpiti Prodotti rameici<br />

FITOFAGI Buprofezin Impiegabile nella fase <strong>di</strong> migrazione delle neani<strong>di</strong> della prima generazione<br />

Cocciniglia Soglia: Malation (1) (1) Al massimo un intervento all'anno contro questa avversità;<br />

(Pseudaulacaspis Presenza Olio In<strong>di</strong>pendentemente dall'avversità al massimo 2 interventi all'anno<br />

pentagona) tra Malation e Etofenprox<br />

Si consigliano interventi localizzati sulle infestazioni.<br />

Si consiglia <strong>di</strong> rimuovere le incrostazioni sul fusto me<strong>di</strong>ante spazzolatura.<br />

Gli ausiliari svolgono un ruolo importante nel contenimento dell'insetto.<br />

Eulia Soglia:<br />

(Argyrotaenia pulchellana) Trattare al superamento della soglia <strong>di</strong> 50 adulti per trappola Bacillus thuringiensis Installare, entro inizio aprile,<br />

catturati dall'inizio del II e III volo . almeno 2 trappole per azienda con le<br />

Il momento preciso per l'intervento è in<strong>di</strong>cato dai bollettini tecnici<br />

provinciali<br />

caratteristiche riportate nella tabella A<br />

Cicaline I trattamenti contro le cocciniglie sono efficaci anche contro questa<br />

(Empoasca vitis) avversità<br />

Metcalfa Interventi agronomici:<br />

(Metcalfa pruinosa) Per contrastare lo sviluppo delle infestazioni si possono effettuare<br />

trattamenti ad alto volume con tensioattivi.<br />

Interventi chimici:<br />

Intervenire solo in caso <strong>di</strong> infestazioni in atto Maltation (1) (1) In<strong>di</strong>pendentemente dall'avversità al massimo 2 interventi<br />

Etofenprox (1) all'anno tra Malation e Etofenprox<br />

Nemato<strong>di</strong> Interventi agronomici:<br />

(Meloidogyne hapla) - Controllare lo stato fitosanitario delle ra<strong>di</strong>ci delle piante da mettere a <strong>di</strong>mora<br />

per accertare la presenza <strong>di</strong> eventuali galle <strong>di</strong> Meloidogyne<br />

- Evitare il ristoppio

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