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28 settembre 2006 - Provincia di Milano

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CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO<br />

Processo verbale dell'adunanza del <strong>28</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2006</strong><br />

Addì, ventotto <strong>settembre</strong> duemilasei, in <strong>Milano</strong>, nell'Aula consiliare <strong>di</strong> via Vivaio n. 1, si è riunito il<br />

Consiglio provinciale per la trattazione degli argomenti iscritti agli or<strong>di</strong>ni del giorno or<strong>di</strong>nario e<br />

supplementari dall’uno al ventisette, <strong>di</strong>ramati in data 12, 19, 26, 31 gennaio, 2, 9, 23 febbraio, 4, 12, 20<br />

aprile, 4, 11, 16, 23, 25, 30 maggio, 8, 15, 29 giugno, 6, 13, 20 luglio, 12, 21 e <strong>28</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2006</strong> con<br />

atti provinciali n. 3861/<strong>2006</strong>/2.1/2004/4662.<br />

A norma dell'art. 34 dello Statuto, la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal Presidente del<br />

Consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina.<br />

Partecipa alla seduta il Segretario generale della <strong>Provincia</strong>, Avv. Antonino Princiotta con l’assistenza<br />

del Vice Segretario generale, dr.ssa Liana Bavaro.<br />

Alle ore 16.10 il Presidente del Consiglio invita il Segretario generale a procedere all'appello nominale<br />

dei presenti.<br />

Rispondono all'appello i seguenti trentadue Consiglieri:<br />

Ortolina Vincenzo Fortunati Ombretta<br />

Albetti Roberto Fratus Gianbattista<br />

Angiuoni Pierluigi Gaiardelli Andrea<br />

Ariazzi Costanzo Gatti Massimo<br />

Arrigoni Vittorio Greco Luigi<br />

Barbaro Mario Lombar<strong>di</strong> Ruggiero<br />

Bruschi Marco detto Max Maestri Pietro<br />

Calaminici Arturo Meroni Fabio<br />

Caputo Roberto Modugno Roberto<br />

Casati Ezio Musciacchio Camilla<br />

Cavicchioli Arianna Nobili Ernesto<br />

Clerici Michele Patta Antonello<br />

Dapei Bruno Pezzoni Alessandro<br />

De Gaspari Mario Pioli Pier Mauro<br />

Elli Enrico Pozzati Vittorio<br />

Foglia Giuseppe Re Marco<br />

Sono altresì presenti gli Assessori provinciali: Mattioli, Brembilla, Carlino, Matteucci, Mezzi, Ponti.<br />

Assenti giustificati i Consiglieri Censi e Malinverno.<br />

Constatato che l’adunanza è valida per legalmente deliberare, il Presidente del Consiglio, <strong>di</strong>chiarata<br />

aperta la seduta, così si esprime: “Credo che noi non possiamo incominciare questo Consiglio senza<br />

ricordare il Maggiore Giorgio Langella, che, come sappiamo, è stato ucciso in Afghanistan. Ricordare<br />

altresì i feriti <strong>di</strong> questi giorni. Io, su questo argomento, credo <strong>di</strong> non avere ulteriori, particolari parole da<br />

1


esprimere, oltre a quelle già dette ripetutamente, e quin<strong>di</strong> invito semplicemente il Consiglio a rispettare<br />

un minuto <strong>di</strong> silenzio in ricordo <strong>di</strong> questo militare. Grazie.”<br />

Il Consiglio osserva un minuto <strong>di</strong> silenzio.<br />

Presidente del Consiglio: “Ringrazio. Comunico sin dall’inizio che in Conferenza dei capi Gruppo<br />

abbiamo deciso <strong>di</strong> annullare la seduta consiliare prevista per giovedì 5, e che pertanto la prossima<br />

seduta è fissata, come da comunicazione che naturalmente Vi perverrà insieme al calendario<br />

complessivo <strong>di</strong> ottobre, per il 12 <strong>di</strong> ottobre, per la <strong>di</strong>scussione dei punti che sono calendarizzati<br />

all’or<strong>di</strong>ne del giorno e anche per un minimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione fra <strong>di</strong> noi in relazione alla prossima<br />

assemblea nazionale dell’UPI.<br />

Confermo poi che questa seduta è prevista in seduta doppia, anche perché atten<strong>di</strong>amo in seconda seduta<br />

l’Assessore Luigi Vimercati, che dovrà illustrarci due delibere che sono già calendarizzate da un po’ <strong>di</strong><br />

settimane.<br />

Apro ora la fase degli interventi ex articolo 83. Inviterei cortesemente i Consiglieri, anche ai fini <strong>di</strong> una<br />

opportuna programmazione dei tempi, a segnalarsi, chi vuole intervenire, nel giro massimo <strong>di</strong> una<br />

decina <strong>di</strong> minuti, così sappiamo poi come programmare i nostri lavori. Do subito la parola al<br />

Consigliere Bruschi.”<br />

Consigliere Bruschi: “Grazie Presidente. Mi tocca parlare ancora una volta <strong>di</strong> Autostrade e società<br />

partecipate, non per alimentare il <strong>di</strong>battito presente fuori da quest’aula rispetto al problema della TEM,<br />

ma su un problema più concreto e più imme<strong>di</strong>ato. Da quando è partita l’operazione ASAM, mi sono<br />

trovato spesso e volentieri ad usare in quest’aula l’espressione opacità, non nel senso morale, ma<br />

proprio nel senso tecnico del termine.<br />

Oggi questa sensazione <strong>di</strong> opacità viene alimentata da due articoli della stessa testata che <strong>di</strong>cono cose<br />

<strong>di</strong>verse, l’una dall’altra. Da tutti e due scopriamo in maniera definitiva un elemento, che l’operazione<br />

ASAM non si è ripagata da sola, non si sta ripagando da sola e quei 260 milioni versati che ci era stato<br />

detto non costituire debito, costituiscono effettivamente un debito della comunità che va sotto il nome<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>.<br />

Lo testimoniano due articoli. Uno del 26 a firma Giovanni Stringa su Il Corriere della Sera: “<strong>Milano</strong><br />

vale 900 milioni, il piccolo IRI della <strong>Provincia</strong>”. Il secondo, senza firma “BOND della <strong>Provincia</strong> per<br />

finire <strong>di</strong> pagare la <strong>Milano</strong> Serravalle”.<br />

Io non so a quale dei due articoli credere. Nel primo articolo si parla <strong>di</strong> una trattativa in atto da parte,<br />

non del Presidente, ma del Vice Presidente <strong>di</strong> ASAM, nonché capo <strong>di</strong> gabinetto del Presidente della<br />

<strong>Provincia</strong> Filippo Penati, Giordano Vimercati, con le Poste italiane, data già per una cosa fatta.<br />

Visto che si parla <strong>di</strong> famiglie, io non so cosa possa centrare in questa operazione e se mi consente,<br />

Presidente Ortolina glielo chiederò dopo, l’altro Vimercati, quello che fa il Sottosegretario alle<br />

Comunicazioni, non so al momento se tra le sue deleghe ci siano anche i rapporti con Poste italiane.<br />

Una volta il ministero si chiamava … è Calò, ah, non siamo a famiglia, ma ad allegati della famiglia.<br />

Nel senso che abbiamo la fortuna <strong>di</strong> avere due ex Assessori della Giunta Penati nella partita. Non è<br />

però della partita l’Assessore Mattioli, nonché Vice Presidente, che non so se parli come Vice<br />

Presidente, Assessore alle partecipate o come Assessore al Bilancio, visto che la delega alle partecipate<br />

gli viene data e tolta a seconda delle situazioni, che annuncia invece una emissione <strong>di</strong> Bond.<br />

Il Consiglio, <strong>di</strong> questo, non ne sa nulla e ancora una volta l’apprende dai giornali. È grave che lo<br />

apprenda non da un organo politico, io in questo senso do molto più cre<strong>di</strong>to alle parole <strong>di</strong> Alberto<br />

Mattioli, che, se non altro, siede in quest’aula, ma mi sembra che due posizioni così contrastanti siano<br />

la testimonianza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>versità d’inten<strong>di</strong>menti all’interno non della Giunta, ma <strong>di</strong> Penatiland, che<br />

vorrei capire. Vorrei capirle qua in aula, se possibile, vorrei capire attraverso l’ennesima, a questo<br />

2


punto in<strong>di</strong>spensabile au<strong>di</strong>zione dei vertici <strong>di</strong> ASAM e intendo, a questo punto, Presidente e Vice<br />

Presidente, visto che da Sapelli <strong>di</strong> solito così garrulo, non ci è venuta nessuna in<strong>di</strong>cazione<br />

sull’estinzione del debito, vorrei capire esattamente cosa sta succedendo.<br />

Noto con piacere che c’è una convocazione <strong>di</strong> Prima Commissione per martedì, dove finalmente<br />

dovrebbe essere licenziata la riforma dello Statuto che riguarda le partecipate. Mi auguro che, da quel<br />

giorno in avanti, dal giorno della votazione in Consiglio, se il testo non uscirà stravolto, visto che anche<br />

si è trattato <strong>di</strong> un lavoro collettivo, l’opacità potrà finire perché a questo punto, volenti o nolenti,<br />

Penatiland sarà costretta a venire in aula consiliare a parlare <strong>di</strong> operazioni che, per il momento, mi<br />

risultano frutto <strong>di</strong> notizie giornalistiche, ma con qualche cognizione <strong>di</strong> causa, visto che si tratta <strong>di</strong><br />

virgolettati e <strong>di</strong> virgolettati <strong>di</strong>versi tra due importanti esponenti <strong>di</strong> Penatiland.”<br />

Nel frattempo sono entrati in aula l’Assessore Casati e i Consiglieri Accame, De Nicola e Russomanno.<br />

(presenti 35)<br />

Consigliere Caputo: “Effettivamente c’è un po’ <strong>di</strong> confusione informativa su una vicenda così<br />

importante, sarà forse meglio verificare se queste notizie sono veritiere o meno o sono frutto <strong>di</strong> fantasie<br />

da parte <strong>di</strong> organi <strong>di</strong> stampa e quin<strong>di</strong> sicuramente credo che la Commissione sia uno degli strumenti più<br />

importanti e che debba essere convocata per <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> queste tematiche.<br />

Non era su questo che volevo intervenire. Mi rivolgo alla Giunta, quello che c’è della Giunta<br />

ovviamente come sempre su questi banchi, soprattutto era un appello al Presidente, ma ovviamente c’è<br />

il Vice Presidente che lo sostituisce, il Presidente credo che sia impegnato a Roma, proprio <strong>di</strong> questo<br />

voglio parlare.<br />

Il Presidente Penati ieri ha partecipato a questo incontro sugli enti locali, importante, che riguarda la<br />

Finanziaria. Io Vi <strong>di</strong>rò, sono molto preoccupato, credo che la Finanziaria non abbia ancora avuto o non<br />

sia ancora arrivata alla sua fase finale, quin<strong>di</strong> ci saranno ancora molti percorsi, molte <strong>di</strong>scussioni, molti<br />

ragionamenti, però forse è il caso che, come enti locali, mettiamo qualche paletto prima <strong>di</strong> trovarci <strong>di</strong><br />

fronte a delle sorprese sgradevoli.<br />

Io credo che innanzi tutto sarebbe penalizzante per gli enti locali se si arrivasse ad una <strong>di</strong>minuzione per<br />

quanto riguarda il gettito nei confronti, sia dei Comuni, che delle Province e soprattutto sarebbe<br />

fortemente penalizzante se la Finanziaria prevedesse non solo il blocco dei turn-over, come già c’è per<br />

quanto riguarda il Personale, ma ad<strong>di</strong>rittura quello che riguarda l’assunzione <strong>di</strong> lavoratori a tempo<br />

determinato o dei lavoratori a progetto.<br />

Questo vorrebbe <strong>di</strong>re mettere in sofferenza i servizi sia delle Province, che dei Comuni. Sarebbe un<br />

grave vulnus, soprattutto alla nostra autonomia, perché gli enti hanno una propria autonomia<br />

finanziaria. Io credo che su questo la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> deve far sentire la sua voce, attraverso il suo<br />

Presidente, la sua Giunta, per cercare <strong>di</strong> bloccare una soluzione che assolutamente ritengo negativa e<br />

che mi preoccupa molto. Già parecchi danni hanno ricevuto gli enti locali nelle Finanziarie passate, non<br />

vorrei che si arrivasse al colpo <strong>di</strong> scure molto pericoloso in questo caso.<br />

Poi l’altra cosa che mi preoccupa molto, quin<strong>di</strong> mi rivolgo al Vice Presidente Mattioli, che riferirà<br />

sicuramente al Presidente Penati, che si faccia sentire la voce del nord in questo caso. Io non sono mai<br />

stato un fautore <strong>di</strong> <strong>di</strong>visioni tra nord e sud, ma in questo caso sono molto preoccupato. Trovo che<br />

questo Governo sta assumendo connotati troppo romano centrici e con una cattiva conoscenza delle<br />

problematiche <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, della Lombar<strong>di</strong>a e in maggior ragione del settentrione.<br />

Devo <strong>di</strong>re che, rispetto anche a soluzioni importanti, stiamo <strong>di</strong>scutendo in questa <strong>Provincia</strong> sulla città<br />

metropolitana, ci sono idee abbastanza confuse e spero che su questo si vada ad una correzione,<br />

soprattutto noi qua riusciamo a dare correzioni a soluzioni che non sono idonee per quanto riguarda la<br />

nostra area, ma la cosa che mi preoccupa è anche questa scelta sulle tasse. Io concordo perfettamente<br />

sull’intervento del Segretario dei DS Pizzetti rispetto a questo, <strong>di</strong>re che 70.000 € lor<strong>di</strong> al nord siano uno<br />

3


stipen<strong>di</strong>o da ricchi, da straricchi è penalizzare fortemente le categorie produttive che ci sono in questo<br />

Paese, sia tra lavoratori <strong>di</strong>pendenti, sia tra lavoratori autonomi, lo ritengo un errore gravissimo. Anche<br />

perché bisogna guardare un po’ le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita in cui ci si attesta. <strong>Milano</strong> è una città<br />

estremamente cara, sicuramente più cara <strong>di</strong> Salerno e altre città e quin<strong>di</strong> le con<strong>di</strong>zioni sono<br />

completamente <strong>di</strong>verse, le con<strong>di</strong>zioni cono completamente <strong>di</strong>verse! O si cambiano anche le retribuzioni<br />

in base allo status dove si abita sennò anche su questo versante credo che si stiano commettendo degli<br />

errori.<br />

Chiedo quin<strong>di</strong> alla Giunta e quin<strong>di</strong> al Presidente Penati <strong>di</strong> farsi interprete, come si è sempre fatto<br />

interprete <strong>di</strong> queste importanti esigenze che vengono da questa città, da questa <strong>Provincia</strong>, da questa<br />

Regione a <strong>di</strong>fendere quin<strong>di</strong> questo nostro territorio, cercare <strong>di</strong> porre dei correttivi nella Finanziaria che<br />

potrebbe contenere dei vulnus nei confronti <strong>di</strong> questo nostro territorio.”<br />

Presidente del Consiglio: “Il Vice Presidente credo che abbia ascoltato con grande attenzione anche<br />

l’intervento <strong>di</strong> Caputo. Farei l’ultimo appello. Chi intende iscrivesi ad intervenire lo faccia subito,<br />

perché poi <strong>di</strong>chiarerò chiuse le iscrizioni. Do la parola a Meroni.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Guerra. (presenti 36)<br />

Consigliere Meroni: “Grazie Presidente. Io non vorrei te<strong>di</strong>arla con delle richieste inusuali, però ho<br />

notato che, in occasione delle giornate della moda, nel parcheggio che ci è stato consigliato, perlomeno<br />

in<strong>di</strong>cato dalla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, al posto nostro consueto dove occupiamo un misero spazio con le<br />

nostre autovetture, oggi abbiamo trovato dalla Ferrari, alla Jaguar, mi sembra anche una macchina<br />

molto costosa che però non voglio <strong>di</strong>re per non fare pubblicità.<br />

Io vorrei capire, o improvvisamente in queste giornate i Consiglieri provinciali, mi riferisco al mio<br />

amico Pioli che conosco la sua macchina, visto e considerato che la posteggio quasi sempre vicino, ha<br />

cambiato la Golf con una Aston Martin, sennò c’è qualcosa che non quadra. Penso che la convenzione<br />

l’abbiate stipulata, che noi abbiamo il nostro <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> trovare un posto nel parcheggio in cui tutti i<br />

giovedì siamo qui a fare il nostro dovere <strong>di</strong> Consiglieri provinciali, mentre qualcuno usurpa, forte <strong>di</strong><br />

non so che cosa. Le chiedo eventualmente se può intervenire. Grazie Presidente.<br />

Parlando <strong>di</strong> autovetture col mio Consigliere Elli ci siamo spaventati dall’intervento del Consigliere<br />

Caputo, perché è come se fossimo su un’autostrada, magari sulla tangenziale est-est esterna <strong>di</strong> là da<br />

venire e vedere l’Ulivo, la Margherita, forse anche Rifondazione che ci sorpassa da destra e da sinistra<br />

in tema <strong>di</strong> riconoscimento del nord. Già eravamo preoccupati dal titolo de Il Giorno, dove <strong>di</strong>ce<br />

“L’Ulivo nor<strong>di</strong>sta si ribella, qui stiamo stufi <strong>di</strong> pagare”.<br />

Le risparmio, Presidente e Vice Presidente della <strong>Provincia</strong>, le parole dette dal nostro Presidente Penati,<br />

però mi piace sottolineare quando <strong>di</strong>ce: “Il nord - <strong>di</strong>stilla chiaro Filippo Penati, <strong>di</strong>essino Presidente<br />

della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> - non accetterebbe in nessun modo un atteggiamento punitivo da parte del<br />

Governo”.<br />

Sia chiaro, queste <strong>di</strong>chiarazioni vorrei, come Consigliere provinciale legato al territorio della Brianza,<br />

ma in questo caso anche alla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, sentirmele <strong>di</strong>re <strong>di</strong>rettamente e non vederle riportate<br />

su un giornale. È un motivo in più <strong>di</strong> richiesta nel momento che il giornale La Padania, noto giornale<br />

leghista, però ci fa notare che in occasione <strong>di</strong> un convegno su un grande federalista, Gianfranco Miglio,<br />

<strong>di</strong> cui forse si sono <strong>di</strong>menticati, ha, in questo modo, utilizzata un’altra affermazione per nostro conto<br />

con<strong>di</strong>visibile, anzi con<strong>di</strong>visa, però che in bocca al Presidente Penati stona un attimino nel contesto <strong>di</strong><br />

tutte le battaglie politiche che sono state fatte in quest’aula da due anni a questa parte. Laddove <strong>di</strong>ce:<br />

“Una delle <strong>di</strong>fferenze tra la prima e la seconda Repubblica - ha affermato Penati nell’incontro - è che<br />

nel passato nessuno si scandalizzava della geometria variabile, una valvola <strong>di</strong> sfogo che, con il sistema<br />

bipolare non esiste più”.<br />

4


Questo mi ha preoccupato politicamente perché non riuscivo capire a cosa si riferisse Penati. Oggi<br />

abbiamo avuto la cosiddetta cartina <strong>di</strong> tornasole, abbiamo capito a cosa si riferiva Penati. Io non so se<br />

definire un presi<strong>di</strong>o quel manipolo <strong>di</strong> avventurieri Ver<strong>di</strong>-Ver<strong>di</strong> o Ver<strong>di</strong> ambientali che abbiamo visto <strong>di</strong><br />

fuori, Rosso-ver<strong>di</strong>, in Brianza <strong>di</strong>ciamo gli anguriat, però lasciamo perdere. Questo anguriat, un tipico<br />

termine brianzolo che vuole <strong>di</strong>re verde fuori e rosso dentro, però è una cosa normale in politica.<br />

Io vorrei capire, Presidente, ma quand’è che in un’Amministrazione provinciale amministrata dal<br />

centrosinistra, con un cartello <strong>di</strong> partiti politici che comprende anche dei Consiglieri provinciali Ver<strong>di</strong>,<br />

definiti tali, e un Assessore Verde, viene fatta una manifestazione in <strong>di</strong>ssenso a un progetto portato<br />

avanti dal Presidente stesso? Ecco perché ho capito che forse questa geometria variabile che insinuava<br />

Penati nel suo <strong>di</strong>battito, prelude a qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso.<br />

Noi abbiamo le idee molto chiare, che riguardano infrastrutture, che riguardano anche ASAM, che<br />

riguardano il prosieguo amministrativo <strong>di</strong> questa <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. … Mi auguro onestamente che il<br />

Presidente si schiarisca le idee. Abbia la bontà d’intervenire per un quarto d’ora in aula consiliare nella<br />

prossima settimana per poter capire qual è la sua filosofia amministrativa dei prossimi tre anni, perché<br />

non vorrei che ci fosse qualcosa per impe<strong>di</strong>re la nascita della futura <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Monza e Brianza,<br />

perché quando si parla <strong>di</strong> tanti problemi, bisogna parlare anche <strong>di</strong> quello. Quin<strong>di</strong> le chiedo con cortesia<br />

<strong>di</strong> fare appello al Presidente <strong>di</strong> partecipare perlomeno al prossimo Consiglio provinciale che vedrà il<br />

Gruppo consiliare provinciale della Lega Nord per l’In<strong>di</strong>pendenza della Padania riba<strong>di</strong>re queste<br />

osservazioni al Presidente Penati.”<br />

Nel frattempo sono entrati in aula i Consiglieri Esposito, Mauri e Scarano. (presenti 39)<br />

Presidente del Consiglio: “Glielo comunicherò. Dichiaro chiuse le iscrizioni che sono già piuttosto<br />

numerose. Fortunati.”<br />

Consigliere Fortunati: “Grazie Presidente. Io cambierò argomento rispetto alle cose dette dai miei<br />

colleghi fino adesso, e volevo porre all’attenzione una tematica che in questi giorni è stata molto sulle<br />

pagine dei giornali e che riguarda il testamento biologico, l’eutanasia e tutto quello che sta intorno. È<br />

un tema molto <strong>di</strong>fficile. Io credo che bene abbia fatto il Presidente Napolitano a far uscire questo<br />

<strong>di</strong>battito dal silenzio e comunque porre l’attenzione <strong>di</strong> tutti, senza dare risposte ovviamente<br />

precostituite su una tematica che riguarda tutti noi molto da vicino. Ovviamente tutti, sia dal punto <strong>di</strong><br />

vista umano, e quin<strong>di</strong> rispetto alle nostre valutazioni sulla vita e sulla morte, sia tutti noi anche come<br />

politici, perché abbiamo dei compiti ben precisi.<br />

Io credo che su una tematica del genere occorra non dare risposte facili, precostituite appunto, ma avere<br />

momenti <strong>di</strong> riflessione anche comuni. È importante che si parta a breve, dal 3 ottobre, vedevo oggi sui<br />

giornali, ci sarà la <strong>di</strong>scussione sul testamento biologico e la valutazione dei vari progetti che sono stati<br />

messi in atto. E’ positivo che, in questo gruppo <strong>di</strong> persone che valuteranno i progetti, ci siano anche<br />

esponenti <strong>di</strong> associazioni, tra cui l’associazione Luca Coscioni. Credo che siano cose importanti su cui<br />

bisogna <strong>di</strong>scutere e il testamento biologico noi sappiamo è un pezzo <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>scussione. Il <strong>di</strong>scorso<br />

sull’accanimento terapeutico è un altro pezzo, sull’eutanasia molte cose sono state dette, ci sono anche<br />

qui forme d’interpretazione <strong>di</strong>verse. Si evince imme<strong>di</strong>atamente che c’è la necessità <strong>di</strong> fare chiarezza.<br />

Allora un obbligo nostro, sia dal punto <strong>di</strong> vista umano, che nel nostro impegno <strong>di</strong> tipo politico,<br />

dovrebbe essere quello <strong>di</strong> non schierarci in modo aprioristico e ideologico su questa o quella<br />

valutazione, ma riflettere insieme. Credo che una delle cose più importanti che abbiamo <strong>di</strong> fronte sia<br />

quella, essendo appunto politici, <strong>di</strong> far sì che si facciano delle leggi chiare e che non lascino spazio a<br />

troppe interpretazioni.<br />

Sappiamo che all’interno <strong>di</strong> queste tematiche ci sono molte cose. Una tra le tante, sicuramente è non<br />

tanto come si andrà a morire, ma soprattutto come si conduce la vita e qual è la <strong>di</strong>gnità della vita.<br />

5


Questo è stato sottolineato da Welby che ha scritto a Napolitano, questo è stato sottolineato da altri che<br />

hanno posizioni personali estremamente <strong>di</strong>verse dal signor Welby, credo che ciascuno <strong>di</strong> loro abbia una<br />

grande <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong> riflessione da parte nostra. Sulla base <strong>di</strong> queste riflessioni, quin<strong>di</strong> senza<br />

facili <strong>di</strong>chiarazioni, credo che molte cose in questi giorni siano state dette anche in modo molto<br />

“facilone”, non mi viene un termine più adatto, da parte anche della stampa, che ogni tanto ha tirato<br />

anche sul pietismo facile e invece, su questa cosa, non dobbiamo cadere nel pietismo. Se Voi leggete la<br />

lettera <strong>di</strong> Welby al Presidente della Repubblica non ha nessun momento <strong>di</strong> pietismo, così come non è<br />

assolutamente pietistico il riferimento <strong>di</strong> altre persone che hanno detto cose estremamente <strong>di</strong>verse.<br />

Credo che tutti dobbiamo insieme ragionare, uscendo un po’ dalle facili prese <strong>di</strong> posizione, ragionando<br />

quin<strong>di</strong> sulla <strong>di</strong>gnità della vita e sulla necessità che le persone che hanno un <strong>di</strong>sagio escano<br />

dall’isolamento. Non si trovino soli a dover affrontare, magari con i propri familiari, una problematica<br />

<strong>di</strong> vita <strong>di</strong> tutti i giorni che ha bisogno <strong>di</strong> un supporto grande; hanno la necessità e la volontà <strong>di</strong> vivere<br />

con un supporto e l’istituzione deve poter rispondere a queste cose. Quin<strong>di</strong> la vita come rispetto della<br />

persona, essenzialmente dobbiamo parlare <strong>di</strong> questo, delle scelte della persona e facendo tutti un passo<br />

in<strong>di</strong>etro rispetto a queste scelte, nel <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> tutti <strong>di</strong> poter scegliere come proseguire la vita e <strong>di</strong> uscire,<br />

questo sì è importante, dall’isolamento in cui invece, molto spesso, come <strong>di</strong>cevo prima, si trovano le<br />

persone che hanno <strong>di</strong>sagio e grande <strong>di</strong>sabilità, come abbiamo visto dalle riflessioni che venivano fatte<br />

in questi giorni.<br />

È un compito che noi abbiamo in prima persona come rappresentanti <strong>di</strong> un’istituzione come la<br />

<strong>Provincia</strong>.”<br />

Presiede l’adunanza il Vice Presidente Vicario Cavicchioli.<br />

Consigliere Clerici: “Due cosette brevi, brevi. La prima. Il Presidente Penati ha dato <strong>di</strong>sposizione che i<br />

motocicli, per la verità pochi, che abitualmente mettevamo qui, non ha torto, ha detto <strong>di</strong> lasciarli<br />

altrove. Chiedevo se potessero essere ricoverati nell’ala nei pressi dell’Istituto dei Ciechi, ossia nel<br />

parcheggio là e, come stasera, per esempio, se quel parcheggio è comunque accessibile, non vorrei<br />

magari mettere lì il motorino io, ma anche l’amico Patta e qualcun altro, poi trovarmi la sorpresa che il<br />

motorino lo devo piantar qui per la notte. Diversamente che pre<strong>di</strong>sponga magari un piccolo parcheggio<br />

qui in zona per i motocicli perché non ce n’è.<br />

Vedo che anche chi non frequenta questa Amministrazione lo mette su un marciapiede dall’altra parte<br />

<strong>di</strong> corso Monforte, per la verità dando fasti<strong>di</strong>o anche ai non vedenti che in questa zona della città sono,<br />

per motivi logici, abbastanza numerosi.<br />

La seconda cosa. Una battuta mi sia consentita alla collega che è intervenuta prima. Se stiamo a<br />

<strong>di</strong>squisire sui suici<strong>di</strong> o non suici<strong>di</strong>, io penso che sia nostro dovere impe<strong>di</strong>re agli interisti <strong>di</strong> tentare il<br />

suici<strong>di</strong>o. Ormai sono veramente alla frutta questi ragazzi.<br />

Terza ed ultima cosa. Volevo ricordare a tutti i colleghi che domenica si celebra la festa <strong>di</strong> una<br />

categoria molto particolare, i nonni. Tra le tante manifestazioni che i Comuni, la <strong>Provincia</strong> e la Regione<br />

organizzano, ce n’è una in particolare, che è quella della corsa dei nonni. Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> Caputo che lo<br />

sconsiglio <strong>di</strong> partecipare ad una corsa oltre i <strong>di</strong>eci metri perché mi cadrebbe … Caputo non è nonno,<br />

ma è un bisnonno, è un antenato. Comunque, al <strong>di</strong> là delle battute <strong>di</strong> spirito, voglio proprio ricordare<br />

che ognuno <strong>di</strong> Voi nel suo piccolo si adoperi per rendere viva questa festa che premia una categoria <strong>di</strong><br />

persone che è estremamente utile alla società, soprattutto alla società moderna. In quanto credo che non<br />

vi sia mamma lavoratrice che non trovi aiuto presso i genitori o i suoceri per tenere i bambini, una, due,<br />

tre, quattro ore al giorno, <strong>di</strong>versamente non potrebbe … anche <strong>di</strong> più.<br />

Per cui un augurio a tutti i nonni, categoria della quale io stesso faccio parte e soprattutto <strong>di</strong>amoci da<br />

fare perché è una categoria veramente benemerita.”<br />

6


Consigliere De Nicola: “Io vorrei partire esprimendo tutta la mia sod<strong>di</strong>sfazione all’Assessore Casati per<br />

l’ennesima prova <strong>di</strong> grande sensibilità che ha avuto verso il Consiglio e verso il suggerimento che<br />

anch’io gli ho formulato in quest’aula, che è stato quello <strong>di</strong> trovare una nuova sede per il<br />

Provve<strong>di</strong>torato agli stu<strong>di</strong>, proprio nei pressi dove sorgeva quella precedente. Lo ringrazio anche perché<br />

leggo dalla stampa che c’è questa idea <strong>di</strong> acquistare un nuovo complesso scolastico per ospitare,<br />

acquistando l’immobile, un istituto scolastico oggi allocato in un palazzo fatiscente.<br />

Anche questa mi piace, ma lo approfon<strong>di</strong>remo in Commissione. Io mi permetto invece <strong>di</strong> suggerire in<br />

aula, sperando <strong>di</strong> trovare l’assenso <strong>di</strong> tutto il Consiglio, <strong>di</strong> intitolare questo nuovo istituto scolastico ad<br />

una figura importante per <strong>Milano</strong>, per la Lombar<strong>di</strong>a, per l’Italia. Io ho avuto il piacere <strong>di</strong> assistere sere<br />

fa ad una commemorazione del professor Miglio. Io credo che tanto ha dato il professor Miglio alla<br />

crescita del pensiero, della cultura, chiedo, a nome del Gruppo <strong>di</strong> AN, che il nuovo istituto scolastico<br />

sia intitolato al professor Gianfranco Miglio.<br />

In quel <strong>di</strong>battito che c’è stato alla presenza del Presidente della <strong>Provincia</strong>, Penati, assenti purtroppo gli<br />

amici della Lega, certamente impegnati altrove, l’attualità del pensiero del professor Miglio è stata<br />

fortemente centrata; centrata, in modo particolare, su quel passaggio su cui noi tutti dovremmo spesso<br />

riflettere: la responsabilità.<br />

Allora, proprio per questo e mi piacerebbe poter parlare più a lungo, ma mi auguro che ci darete<br />

l’opportunità, Presidente, <strong>di</strong> poter ritornare sull’importanza <strong>di</strong> ricordare la figura del professor Miglio<br />

che sta alla Lega vicino, ma sta sicuramente molto più vicino a tutti quei lombar<strong>di</strong> che si battono per<br />

l’autonomia seria, non per l’autonomia <strong>di</strong> facciata, oppure qualcuno stupidamente, ma non è il caso dei<br />

nostri colleghi della Lega presenti, per una secessione che sicuramente è solo nella fantasia, per<br />

fortuna, <strong>di</strong> pochi.<br />

Ciò detto, perché manca il tempo, io invece poc’anzi era presente l’Assessore Brembilla, gira voce, ci<br />

sono delle notizie alle quali non riusciamo spesso a dare delle risposte, né a capire. Ci risulta che si sia<br />

<strong>di</strong>messo il dottor Compiani, Direttore centrale. È strano perché il dottor Compiani è persona molto<br />

significativa nella struttura dell’Assessorato. È una <strong>di</strong> quelle figure storiche che non si sostituiscono in<br />

breve, la cui esperienza ha tanto dato nelle scelte dell’Amministrazione e della Giunta,<br />

dell’Assessorato.<br />

Al posto del dottor Compiani pare che venga in<strong>di</strong>cata la dottoressa Melchiorri Cristina. La dottoressa<br />

Melchiorri è sicuramente una persona autorevole, importante, significativa, certamente imparagonabile<br />

come esperienza a quella del dottor Compiani, che ha un merito, viene dalla società Giano<br />

management. È una società che ha lavorato, ha prestato la sua competenza legittimamente - se mi<br />

ascoltano l’Assessore Casati e anche il Presidente della Commissione Barbaro - perché caro Mario,<br />

questi argomenti <strong>di</strong>ventano incomprensibili. Perché si <strong>di</strong>mette un <strong>di</strong>rettore centrale? Perché una valente<br />

giovane signorina, signora, dottoressa che ha il merito <strong>di</strong> aver collaborato col dottor Di Marco, ad un<br />

certo punto, acquista questo ruolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore centrale <strong>di</strong> questo Assessorato, cioè subentra lei, perché?<br />

Quando i giornali, le…”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Chiedo scusa Consigliere De Nicola, non è sul tempo, è<br />

sempre che noi siamo ai limiti quando parliamo <strong>di</strong> persone…”<br />

Consigliere De Nicola: “Parliamo <strong>di</strong> figure, Presidente, parliamo <strong>di</strong> figure istituzionali. Non entriamo<br />

nel merito, non parliamo se sono sposati o se appartengono a qualche congrega, ce ne guar<strong>di</strong>amo bene.<br />

Qua non stiamo parlando <strong>di</strong> Telecom, non stiamo parlando <strong>di</strong> intercettazioni telefoniche, stiamo<br />

parlando <strong>di</strong> un <strong>di</strong>rettore centrale che si <strong>di</strong>mette. Una figura nuova che noi, in qualche modo,<br />

conosciamo perché sappiamo ha collaborato con la società Giano. Ma la società Giano è la società che<br />

ha collaborato con il dottor Di Marco. Il dottor Di Marco gira voce a sentire i giornali, che si <strong>di</strong>mette o<br />

viene <strong>di</strong>missionato dalla responsabilità che ha in ASAM Serravalle.<br />

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Sarebbe interessante capire cos’è. Siccome se ne va Di Marco, salviamo prima il posto alla dottoressa<br />

…”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Non faccia nomi, per cortesia.”<br />

Consigliere De Nicola: “Ma io mi assumo la responsabilità …”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Credo che sia anche corretto <strong>di</strong>fendere la persona. Siamo<br />

rimasti…”<br />

Consigliere De Nicola: “Ma ha un significato <strong>di</strong>re il nome, sennò parliamo, io posso <strong>di</strong>re che andrò io,<br />

ma non ha significato, io non ci andrò e probabilmente non ci andrà neanche il mio amico Bruschi a<br />

fare il <strong>di</strong>rettore centrale, perché forse abita in un’altra area territoriale, forse non interessano le aree<br />

territoriali. Ciò stante, sarei interessato a capire cosa sta accadendo, se qualcuno ci illumina come<br />

Consiglieri, perché noi assistiamo a tante cose che non compren<strong>di</strong>amo. Non compren<strong>di</strong>amo per<br />

esempio…la posizione del gruppo dei Ver<strong>di</strong> in <strong>Provincia</strong>, che prima vota in Giunta una delibera, in<br />

Consiglio un or<strong>di</strong>ne del giorno, una mozione e poi lo troviamo all’esterno dell’aula a presentare<br />

giustamente, legittimamente, una posizione <strong>di</strong> contrapposizione a quanto fatto prima. Concludo<br />

annunziando che il Gruppo <strong>di</strong> AN nei prossimi giorni, se riusciamo, al prossimo Consiglio, farà una<br />

grande manifestazione davanti per significare la voglia <strong>di</strong> fare infrastrutture e la <strong>di</strong>sponibilità dei propri<br />

voti al Presidente Penati perché faccia le infrastrutture.”<br />

Nel frattempo sono entrati in aula i Consiglieri Del Nero e Tranquillino (presenti 41), mentre è uscito il<br />

Segretario generale, avv. Princiotta.<br />

Consigliere Elli: “Come <strong>di</strong>ceva il collega Meroni della Lega Nord, noi siamo felici e anche sorpresi <strong>di</strong><br />

vedere che nel gruppo in cui tutti marciamo, improvvisamente si riscoprono tutti federalisti e ci<br />

scappano a destra e a sinistra, sopra, sotto, davanti e in<strong>di</strong>etro. Prima Caputo, grazie. Poi il collega De<br />

Nicola, grazie. Ma la figura <strong>di</strong> Miglio la Lega l’ha onorata sempre, l’ha stimata sempre e il pensiero <strong>di</strong><br />

Miglio, compreso il pensiero secessionista, ha tutta la <strong>di</strong>gnità che vuole un pensiero alto che era quello<br />

<strong>di</strong> Miglio. Perché? Perché io ricordo che Miglio <strong>di</strong>ceva che lo Stato è un patto tra citta<strong>di</strong>ni e il patto si<br />

può rompere in qualsiasi momento, basta che i citta<strong>di</strong>ni non lo vogliano più e quin<strong>di</strong> la secessione, se il<br />

patto non è più valido per i citta<strong>di</strong>ni, è inevitabile.<br />

Comunque il mio intervento non voleva essere Miglio, che è una grande persona che noi stimiamo e<br />

che è una persona della Lega <strong>di</strong> cui noi siamo fieri. Il mio intervento voleva essere un richiamo sulla<br />

Finanziaria e sulla scuola.<br />

Qualche mese fa è stato fatto in quest’aula un convegno che sarebbe opportuno ripetere tra poco. Lo<br />

<strong>di</strong>co agli amici della maggioranza che hanno invitato sindacalisti e tutte le altre persone e io ricordo che<br />

c’era in particolare una sindacalista <strong>di</strong> cui non ricordo il nome, che si scagliava contro anche quello che<br />

avevamo riportato noi, in particolare contro i tagli che faceva la Moratti e contro la sciagurata Moratti<br />

che aveva prospettato una riforma che poi, vedremo, state parzialmente sabotando.<br />

Io avevo portato dei numeri, <strong>di</strong>cendo che uno dei mali della scuola italiana è l’eccessiva<br />

sindacalizzazione, perché ad un rapporto tra alunni e insegnanti circa 10,1, rispetto alla me<strong>di</strong>a europea<br />

che sono 15 alunni per insegnante, noi siamo al 50% in più. Questo voleva <strong>di</strong>re impossibilità <strong>di</strong> dare<br />

degli stipen<strong>di</strong> più elevati, voleva <strong>di</strong>re eccessiva pletora <strong>di</strong> insegnanti nella stessa classe, voleva <strong>di</strong>re<br />

sperpero <strong>di</strong> risorse. Naturalmente accusato <strong>di</strong> nefandezze dalla sindacalista. Adesso queste cose le sta<br />

<strong>di</strong>cendo la vostra parte politica.<br />

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Allora la vostra parte politica, che chiaramente ha l’obiettivo <strong>di</strong> ridurre il numero <strong>di</strong> insegnanti per<br />

portarci verso l’Europa, perché noi siamo come il quarto mondo, non più neanche come il terzo, grazie<br />

a politiche nefaste che sono state portate avanti negli anni, ha intenzione <strong>di</strong> tagliare i precari. Io<br />

aspetterò, voglio vedere, queste sono le anticipazioni, ve<strong>di</strong>amo.<br />

Poi chiedo a voi che avete organizzato l’incontro, <strong>di</strong> rifare lo stesso incontro con gli insegnanti presenti<br />

a vedere, se questa è la Finanziaria che si sta preparando sarà confermata nei fatti e ve<strong>di</strong>amo se i<br />

risultati della vostra controriforma saranno peggiorativi, come sembrano essere rispetto<br />

all’impostazione che era stata fatta, sia nelle assunzioni, sia come politica del personale, sia come<br />

politica <strong>di</strong> riforma che tendeva ad introdurre il concetto <strong>di</strong> meritocrazia che è fondamentale <strong>di</strong> fronte<br />

all’appiattimento tragico della scuola italiana.<br />

Uno dei mali della scuola italiana è l’eccessiva sindacalizzazione, l’eccessivo numero <strong>di</strong> insegnanti<br />

rispetto agli alunni e l’appiattimento legato al fatto che si <strong>di</strong>stribuiscono voti politici a partire<br />

dall’università, ci sono università che davano il 24 politico, adesso magari il 30 politico per tutti,<br />

bastava presentarsi, per scendere alle dequalificazioni professionali in tutti i settori delle scuole.<br />

Ecco un problema <strong>di</strong> fondo che <strong>di</strong>ce chiaramente perché il nostro Paese perde velocemente<br />

competitività. La Spagna fra tre anni, lo <strong>di</strong>ce Zapatero, ci supererà e magari ci fosse una sinistra<br />

zapateriana in Italia.”<br />

Nel frattempo sono entrati in aula l’Assessore Barzaghi e il Consigliere Gavazzi. (presenti 42)<br />

Consigliere Dapei: “Il collega <strong>di</strong> AN ha preannunciato una iniziativa che riguarda come affrontare il<br />

tema delle gran<strong>di</strong> infrastrutture sul nostro territorio e volevo <strong>di</strong>re che questa iniziativa sarà comune fra i<br />

nostri Gruppi.<br />

Parto da un dato che ci è appena stato consegnato: l’esame, da parte del collegio dei Revisori, degli<br />

equilibri <strong>di</strong> Bilancio e lo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi. Ci sono se<strong>di</strong>ci programmi <strong>di</strong>versi,<br />

puntualmente verificati, sulla spesa corrente la me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> attuazione dei programmi è il 65%. Se<br />

an<strong>di</strong>amo alle politiche per la mobilità e i trasporti, questo dato che dà una me<strong>di</strong>a del 65%, arriva al<br />

<strong>28</strong>%. Se an<strong>di</strong>amo sulla colonna per le politiche per la mobilità e i trasporti delle spese d’investimento,<br />

Presidente, siamo all’1%. Cioè rispetto a tutto quello che è stato detto all’inizio dell’anno, sia in<br />

quest’aula, che ai nostri 189 Comuni, siamo all’1%.<br />

Il motivo è presto detto, basta uscire da Palazzo Isimbar<strong>di</strong> adesso o comunque mezz’ora fa, c’erano un<br />

po’ <strong>di</strong> nostri colleghi anche della Regione, comunque c’erano i Ver<strong>di</strong> che manifestavano - l’avevano<br />

preannunciato - e <strong>di</strong>stribuivano questo comunicato che ci fa capire, io non sto né sfottendo, né altro, sto<br />

parlando <strong>di</strong> una cosa molto preoccupante, per quale motivo nella scorsa seduta, non torniamo a chissà<br />

quando, è stata dalla maggioranza richiesta una sospensione <strong>di</strong> tre minuti per l’or<strong>di</strong>ne del giorno<br />

dell’opposizione, <strong>di</strong> FI che apprezzava la delibera della Giunta del 25 luglio sulle infrastrutture e poi<br />

sappiamo com’è andata. La sospensione è durata due ore e mezza e la maggioranza non ha votato per<br />

un or<strong>di</strong>ne del giorno <strong>di</strong> apprezzamento della delibera <strong>di</strong> Giunta.<br />

La maggioranza ha votato, la scorsa settimana, un or<strong>di</strong>ne del giorno che apprezzava l’intera delibera<br />

del 25 luglio ad oggetto “Adesione della proposta …” e così via. Quell’or<strong>di</strong>ne del giorno l’hanno<br />

votato anche i Ver<strong>di</strong>, che oggi mi hanno dato un comunicato in cui ritengono che la “<strong>Provincia</strong> del<br />

<strong>di</strong>alogo abbia tra<strong>di</strong>to le aspettative degli elettori con la delibera <strong>di</strong> Giunta del 25 luglio ad oggetto:<br />

Adesione della proposta… sottoscrivendo l’accordo <strong>di</strong> programma per la realizzazione della<br />

tangenziale est esterna”.<br />

Io credo che si arriva a questo immobilismo, all’1% <strong>di</strong> realizzazione dei programmi, quando non si<br />

hanno le idee chiare. Noi non siamo più a criticare che i programmi che si portano avanti non sono<br />

con<strong>di</strong>visibili, ma l’immobilismo assoluto. Per cui ci sono esponenti <strong>di</strong> Giunta che votano l’adesione<br />

all’accordo <strong>di</strong> programma che poi contestano in piazza, Consiglieri provinciali <strong>di</strong> maggioranza che<br />

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votano non la chiusura, ma il rifinanziamento delle società <strong>di</strong> scopo come la TEM e poi ne contestano<br />

le attività. Per arrivare poi al Consiglio scorso per quello che è successo.<br />

Presidente, sulla questione dei Revisori dei conti io ritorno, anche perché non ho ricevuto nessun tipo <strong>di</strong><br />

chiarimento sulle domande che ho fatto la volta scorsa. Il titolo <strong>di</strong> Presidente del collegio dei Revisori<br />

non è solo onorifico e non dà solo <strong>di</strong>ritto ad uno stipen<strong>di</strong>o maggiore degli altri due, un collegio viene<br />

convocato dal suo Presidente. Quin<strong>di</strong> io mi chiedo come possa essere che i Revisori si riuniscano senza<br />

un Presidente. Se quello che doveva <strong>di</strong>ventare Presidente ha rinunciato, come abbiamo saputo, uno dei<br />

due rimanenti deve <strong>di</strong>ventare il Presidente del Collegio dei Revisori e poi se ne eleggerà un terzo per<br />

ricomporre la perfezione dell’organo.<br />

Ci sembra che si stia un po’ navigando in acque impervie senza che ci venga dato neanche un cenno <strong>di</strong><br />

riscontro rispetto alla nostra preoccupazione.<br />

Così come faceva prima accenno il collega, alla questione del Parco Sud, ci auguriamo che non solo<br />

venga rimarginata la ferita del fatto che spetta al Consiglio provinciale nominare il <strong>di</strong>rettore e da un<br />

anno e mezzo c’è un nuovo <strong>di</strong>rettore senza una delibera <strong>di</strong> Consiglio, ma che ad<strong>di</strong>rittura non si procuri<br />

un’ulteriore ferita, perché abbiamo sentito che sarebbe già pronto il nome <strong>di</strong> chi subentrerà al <strong>di</strong>rettore<br />

Compiani, senza che il Consiglio abbia mai preso una decisione in merito.<br />

Chiudo su una questione invece più generale che riguarda però l’ente, abbiamo iniziato con un minuto<br />

<strong>di</strong> raccoglimento per i Caduti, per i nostri soldati all’estero, noi abbiamo registrato con sod<strong>di</strong>sfazione la<br />

decisione del Parlamento a maggioranza <strong>di</strong> riconoscere che tutte le missioni <strong>di</strong> questi anni all’estero,<br />

dei soldati italiani, sono state missioni <strong>di</strong> pace. Ci <strong>di</strong>spiace aver registrato che l’or<strong>di</strong>ne del giorno che<br />

abbiamo votato insieme sul <strong>di</strong>sarmo verso certi Paesi e sull’obiettivo <strong>di</strong> fare in modo che le aziende<br />

italiane non esportino strumenti <strong>di</strong> morte, sia stato così clamorosamente smentito dal Presidente Pro<strong>di</strong><br />

che ad<strong>di</strong>rittura è andato in Cina a <strong>di</strong>re che va interrotto l’embargo delle armi.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Grancini.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Vi proporremo la questione sui Revisori alla presenza del Vice<br />

Presidente e credo anche del ragioniere capo. Guerra.”<br />

Consigliere Guerra: “Grazie Presidente. Io intervengo per <strong>di</strong>re che manifestare fa sempre bene, per cui<br />

non trovo un eccesso <strong>di</strong> preoccupazione il fatto che le associazioni ambientaliste abbiano manifestato<br />

adesso davanti la sede della <strong>Provincia</strong>. Io vorrei riportare i termini della questione, richiamando la<br />

sempre più citata delibera <strong>di</strong> Giunta provinciale del 25 luglio <strong>2006</strong> che prevede solo ed esclusivamente<br />

la partecipazione della <strong>Provincia</strong> all’accordo <strong>di</strong> programma proposto dalla Regione e <strong>di</strong> parteciparvi<br />

con una posizione atta a definire i soggetti competenti, le modalità e tempi per la realizzazione <strong>di</strong> opere<br />

infrastrutturali riguardanti la mobilità dell’Est milanese con l’obiettivo <strong>di</strong> un <strong>di</strong>verso approccio al tema<br />

progettuale della nuova tangenziale est e del sistema della mobilità nell’Est milanese sulla base <strong>di</strong><br />

quanto contenuto nel documento citato in premessa, redatto dalla <strong>di</strong>rezione centrale dei trasporti e<br />

viabilità, essendo, tale <strong>di</strong>verso approccio, la con<strong>di</strong>zione in<strong>di</strong>spensabile per superare il parere negativo<br />

espresso dalla <strong>Provincia</strong> sul progetto inoltrato al CIPE.<br />

Questa è una prima con<strong>di</strong>zione della partecipazione della <strong>Provincia</strong> all’accordo <strong>di</strong> programma aperto<br />

dalla Regione Lombar<strong>di</strong>a. Inoltre si partecipa a questo accordo <strong>di</strong> programma con la con<strong>di</strong>zione<br />

inelu<strong>di</strong>bile e insopprimibile della base, quin<strong>di</strong> dei Sindaci dei Comuni su cui quest’opera deve avere<br />

effetto e quin<strong>di</strong> rovesciando un approccio politico e una impostazione che precedentemente non c’era.<br />

Per cui io inviterei a non giocare, è chiaro che l’opposizione fa il ruolo dell’opposizione, ma io non<br />

trovo nulla <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>ttorio nel fatto che le associazioni ambientaliste abbiano posto il tema della<br />

tangenziale est esterna ponendola sull’aspetto dell’utilità o dell’inutilità <strong>di</strong> quest’opera e ponendola<br />

sull’aspetto dell’impatto ambientale. Io penso che abbiano fatto bene a manifestare davanti alla<br />

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<strong>Provincia</strong>, penso che questo possa essere uno strumento <strong>di</strong> stimolo per la maggioranza per approfon<strong>di</strong>re<br />

e per portare all’accordo <strong>di</strong> programma una chiara posizione politica molto più marcata, per cui io non<br />

ne farei un dramma o un’opera <strong>di</strong> strumentalizzazione politica.<br />

Questo mi serviva per collegarmi ad un altro aspetto che riguarda la <strong>Provincia</strong> come ente e che è anche<br />

connessa al tema del ticket d’ingresso nella città <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Noi siamo contrari a questa tendenza o a<br />

questa proposta che sono giorni, anzi sono mesi che va sulle stampe e sui giornali. Pensiamo che i<br />

ticket d’ingresso non siano la panacea, non risolvano il problema dell’inquinamento. Pensiamo che il<br />

problema dell’inquinamento nella città <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> vada affrontato su tutta una serie <strong>di</strong> versanti nuovi.<br />

Come estrema ratio si può pensare, ma solo come estrema ratio, ad una soluzione targata sui ticket.<br />

Chiudo ancora con una nota <strong>di</strong> amara constatazione. Cioè la completa o quasi completa assenza<br />

dell’Esecutivo in quest’aula. Io l’avevo già detto nell’ultimo Consiglio provinciale, non ho più parole<br />

per esprimere il mio <strong>di</strong>ssenso <strong>di</strong> fondo. Gli ultimi dati <strong>di</strong>cono che la presenza in me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> 2,5<br />

Assessori su se<strong>di</strong>ci nei vari Consigli. Il Consiglio è programmato <strong>di</strong> solito ogni giovedì, noto con<br />

amarezza la pesante assenza dell’Esecutivo <strong>di</strong> fronte a quest’aula e conseguentemente lo svuotamento<br />

del ruolo che quest’aula ha e quin<strong>di</strong> una nota <strong>di</strong> pessimo gusto che purtroppo devo rilevare ancora<br />

questa sera in quest’aula e che mi costringe, purtroppo, a <strong>di</strong>rvi che abbandonerò l’aula come segno <strong>di</strong><br />

protesta perché se questo è un segno che può riattivare le coscienze degli Amministratori <strong>di</strong> fronte alle<br />

assise, <strong>di</strong> fronte ai citta<strong>di</strong>ni, io sono in grado <strong>di</strong> fare anche questo.<br />

Io voglio che non la pren<strong>di</strong>ate come un fatto personale, ma per me <strong>di</strong>venta questa una questione politica<br />

fondamentale, un piccolo gesto, un piccolo atto che conferma comunque l’attenzione del ruolo dei<br />

Consigli e del Consiglio <strong>di</strong> fronte ad un Esecutivo che costantemente è assente e ci pone anche in<br />

con<strong>di</strong>zioni imbarazzanti a dover <strong>di</strong>scutere con una opposizione che giustamente ha il compito <strong>di</strong><br />

rilevare le pecche che un’Amministrazione ha. Non si può cadere su queste cose. Questi sono i primi<br />

impatti che l’opinione pubblica ha.”<br />

Riassume la presidenza dell’adunanza il Presidente del Consiglio Ortolina.<br />

Presidente del Consiglio: “Accame, lei è rimasto iscritto? Perché mi aveva detto che Lei … vuole<br />

intervenire? Prego.”<br />

Consigliere Accame: “Prima una delucidazione sul prosieguo della seconda seduta, perché sennò sarei<br />

intervenuto sull’argomento, ma in realtà io volevo parlare <strong>di</strong> trasporti e volevo parlare <strong>di</strong> ASAM.<br />

Innanzitutto vorrei…”<br />

Presidente del Consiglio: “Scusatemi, per essere chiari, io ho visto altri quattro iscritti: Gaiardelli<br />

interviene per fatto personale. Io avevo <strong>di</strong>chiarato chiuse le iscrizioni, io capisco anche Gaiardelli, però<br />

se ridò la parola a Gaiardelli sul tema, tanto noi abbiamo <strong>di</strong>scusso su questo argomento<br />

abbondantemente anche la scorsa settimana con due or<strong>di</strong>ni del giorno, io non voglio riaprire la<br />

<strong>di</strong>scussione su questo argomento, per cui, dopo l’intervento <strong>di</strong> Accame, chiudo la <strong>di</strong>scussione e gli<br />

interventi ex articolo 83. Prego Accame.”<br />

Consigliere Accame: “Grazie Presidente. Vorrei poi che fosse anche segnato il recupero <strong>di</strong> un minuto.<br />

Io, <strong>di</strong> solito, mi attengo nei limiti <strong>di</strong> tempo prescritti dal regolamento, ma, in effetti, l’articolo 83 che<br />

intendo fare oggi è un articolo 83 importante. A seguito infatti dell’articolo…del Corriere della Sera<br />

che parlava <strong>di</strong> ASAM come <strong>di</strong> una piccola IRI della <strong>Provincia</strong>, ho rilevato che, ancora una volta, i<br />

dubbi che avevo posto in quest’aula, a più riprese, rimangono tuttora irrisolti. Innanzitutto si paventava<br />

una assemblea a tempi molto stretti in cui venisse rinegoziato il famoso debito <strong>di</strong> oltre 200 milioni <strong>di</strong><br />

euro. Su questo, ahimè, quest’aula non è stata minimanete informata. Non è stata informata quando<br />

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questo cre<strong>di</strong>to è stato acceso, ma solo in una fase successiva, quando ormai si erano presi degli impegni<br />

con le banche e lamento il fatto che su cifre abnormi, ancora una volta, noi Consiglieri <strong>di</strong> opposizione,<br />

ma probabilmente anche i colleghi <strong>di</strong> maggioranza, sentendo il corretto e serio intervento del collega<br />

Guerra che ad<strong>di</strong>rittura ha deciso, molto democraticamente, <strong>di</strong> abbandonare un’aula ormai<br />

completamente svuotata del proprio contesto elettivo, perché solo in quest’aula non si <strong>di</strong>scute delle<br />

tematiche importanti, ma soprattutto, qualche volta, quando si <strong>di</strong>scutono le tematiche importanti, si<br />

<strong>di</strong>scutono con nessuno, perché, come <strong>di</strong>ceva il collega Guerra, i signori membri della Giunta che non<br />

sono degli eletti, ma sono dei nominati dal Presidente, questo mi preme ricordarlo, quin<strong>di</strong> dovrebbero<br />

avere una certa cortesia verso l’assemblea elettiva, manco si presentano.<br />

Detto ciò, io richiamo il Vice Presidente ad invitare il Presidente Penati, il Presidente del Consiglio o<br />

chiunque abbia il potere <strong>di</strong> farlo, a far svolgere in quest’aula un <strong>di</strong>battito serio. La questione del<br />

rimpallo <strong>di</strong> queste noccioline che sono centinaia <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> euro da un cre<strong>di</strong>tore all’altro, da un tipo<br />

<strong>di</strong> garanzia ad un’altra, soprattutto da dei tassi che continuano a variare, continuano ad aumentare a<br />

scapito dell’ente, sono i citta<strong>di</strong>ni che a fronte <strong>di</strong> un esborso che fanno, pagando le tasse alla <strong>Provincia</strong>,<br />

sanno che i sol<strong>di</strong> per cui pagano non vengono proposti come investimento, ma invece vengono a<br />

scomputo <strong>di</strong> interessi passivi sempre più gran<strong>di</strong>, non si capisce neanche in che misura, vengono pagati<br />

dalla <strong>Provincia</strong> per pagare i suoi debiti per operazioni finanziarie.<br />

Se ASAM vuole rinegoziare il debito e ad<strong>di</strong>rittura far subentrare un terzo cre<strong>di</strong>tore a cui probabilmente<br />

bisognerà dare delle garanzie che sono le Poste italiane, così ho letto sul giornale, garanzie <strong>di</strong> carattere<br />

azionario, io penso che quest’aula non solo ne debba essere informata, ma debba anche prendere delle<br />

decisioni in merito, non dal punto <strong>di</strong> vista della procedura, ma almeno dal punto <strong>di</strong> vista dell’in<strong>di</strong>rizzo.<br />

ASAM è una società al 99% della <strong>Provincia</strong> e deve rispondere all’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> quest’aula, o no? Oppure<br />

è un ente che è una scatola cinese finanziaria dove Penati e il professor Sapelli possono fare quello che<br />

meglio credono e noi siamo costretti a leggerlo sui giornali.<br />

Secondo me è del tutto illegittimo che si convochino assemblee societarie prima che quest’aula abbia<br />

preso coscienza <strong>di</strong> dove e come si vuole ragionare su queste questioni. Quest’aula deve essere<br />

informata e deve prendere e valutare quelle che sono le proposte della Giunta. Noi ne siamo<br />

completamente estranei, leggiamo sul giornale - voglio recuperare il mio minuto, Presidente - che vi<br />

sono iniziative finanziarie anche <strong>di</strong>scutibili, però vogliamo saperne i contenuti e vorremmo sapere se è<br />

vero che le Poste italiane potrebbero sostenere ASAM con un prestito <strong>di</strong> oltre 100 milioni <strong>di</strong> euro e a<br />

che con<strong>di</strong>zioni questo prestito verrebbe erogato.<br />

Io l’ho letto sul giornale, Vice Presidente, probabilmente lei mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> no. Io sicuramente le do ragione<br />

però sollecito il Presidente del Consiglio e lei <strong>di</strong> far mettere, quanto prima, all’or<strong>di</strong>ne del giorno del<br />

<strong>di</strong>battito in aula questi argomenti perché non sono argomenti <strong>di</strong> natura secondaria per la vita <strong>di</strong> questo<br />

ente.”<br />

Nel frattempo è uscito dall’aula il Consigliere Guerra. (presenti 41)<br />

Consigliere Dapei: “Siamo un po’ perplessi perché ci saremmo aspettati una parola <strong>di</strong> qualunque<br />

genere rispetto all’intervento del collega Guerra, capo Gruppo dei Comunisti italiani.<br />

Non siamo assolutamente <strong>di</strong>sposti a fare finta che niente sia successo e che i lavori del Consiglio<br />

possano andare avanti anche se un Gruppo della maggioranza ha <strong>di</strong>chiarato, non solo <strong>di</strong> abbandonare<br />

per protesta i lavori, ma ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> farlo anche per rispetto del ruolo dell’opposizione. Quin<strong>di</strong> non<br />

riteniamo che, fino ad un chiarimento rispetto a questi temi, noi si possa proseguire nei lavori <strong>di</strong> questa<br />

seduta. Ce n’è una convocata subito dopo cena e ci auguriamo che queste ore, da qui a questa prossima<br />

seduta, possano venir messe a frutto dall’Esecutivo e dalla maggioranza per ricondurre l’ente a quella<br />

normalità a cui è abituato.<br />

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Oggi siamo arrivati prima dell’aula con una manifestazione della maggioranza che contestava le<br />

decisioni del Presidente. Non mi riferivo a nessuno in particolare. Io ho qui i comunicati stampa, a<br />

meno che non mi sono sognato né le ban<strong>di</strong>ere, né il Consigliere regionale Monguzzi, né nessun altro.<br />

Prima ancora che iniziano i lavori, che evidentemente sono importanti solo per noi, perché <strong>di</strong>eci<br />

Assessori su se<strong>di</strong>ci sono assenti, tra cui il Presidente, qualche capo Gruppo <strong>di</strong> maggioranza se ne va per<br />

protesta, quin<strong>di</strong> ce ne an<strong>di</strong>amo anche noi.”<br />

Presidente del Consiglio: “È presente comunque un certo numero <strong>di</strong> Assessori, me<strong>di</strong>amente più del<br />

solito, sicuramente. Ciò detto, se c’è il numero legale, io sono costretto a proseguire i lavori … togliete<br />

i cartellini però.<br />

Devo <strong>di</strong>re che mi pare un atto francamente eccessivo. Un Consigliere della maggioranza ha lamentato<br />

la scarsa presenza degli Assessori; l’invito è quello <strong>di</strong> fare in modo che in futuro questa presenza sia<br />

più cospicua. Credo che davvero non ci siano ragioni per sospendere il Consiglio, per cui noi an<strong>di</strong>amo<br />

avanti, ovviamente, con l’or<strong>di</strong>ne dei lavori. Mi spiace per la minoranza, lo trovo un pizzico pretestuoso<br />

e quin<strong>di</strong> an<strong>di</strong>amo avanti. Invito i Consiglieri rimasti a sedersi, per favore.<br />

Essendo assenti gli interessati, è chiaro che non è opportuno dare le risposte - mi spiace per gli<br />

Assessori che si erano presentati - alle loro interrogazioni.<br />

Chiedo una sospensione <strong>di</strong> cinque minuti. Ci troviamo un attimo lì in aula.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Roton<strong>di</strong>, mentre sono usciti i Consiglieri Accame, Albetti,<br />

Bruschi, Clerici, Dapei, Del Nero, De Nicola, Elli, Esposito, Fratus, Gavazzi, Lombar<strong>di</strong>, Meroni,<br />

Musciacchio e Russomanno. (presenti 26)<br />

La seduta viene sospesa alle ore 17.20 e riaperta alle ore 17.<strong>28</strong>.<br />

Nel frattempo sono usciti dall’aula i Consiglieri Caputo e Fortunati mentre sono entrati i Consiglieri<br />

Guerra e Meroni. (presenti 26)<br />

Presidente del Consiglio: “Invito i Consiglieri a prendere posto sui loro banchi.<br />

A me pare che il Consigliere Guerra abbia posto un problema reale, che sicuramente andrà affrontato.<br />

Anch’io sono assolutamente convinto della necessità che ci sia una maggiore presenza degli Assessori<br />

alle sedute consiliari, anche perché, inevitabilmente, gli interlocutori principali dei Consiglieri sono gli<br />

Assessori e l’Esecutivo, pur se devo <strong>di</strong>re che, combinazione, questa sera il numero dei presenti non è<br />

irrilevante.<br />

Questo argomento, magari posto con una certa virulenza, ma comprensibile, pone tra l’altro la<br />

questione più generale che sappiamo essere all’or<strong>di</strong>ne del giorno, e che spero sia all’or<strong>di</strong>ne del giorno<br />

dell’assemblea nazionale dell’UPI. E cioè la questione dell’esigenza <strong>di</strong> rivitalizzare il ruolo dei<br />

Consigli, <strong>di</strong> ricreare una sorta <strong>di</strong> riequilibrio <strong>di</strong> poteri fra Esecutivo e assemblea. Quello <strong>di</strong> vincolare<br />

maggiormente l’Esecutivo, gli Assessori, all’attività del Consiglio. In questo senso vi assicuro che, nel<br />

mio piccolo, mi sto dando da fare molto all’interno del Coor<strong>di</strong>namento nazionale dei Presidenti <strong>di</strong><br />

Consiglio. In relazione all’evento <strong>di</strong> stasera, insisterò con il Presidente Penati perché anche lui si faccia<br />

carico <strong>di</strong> questa esigenza <strong>di</strong> ottenere che gli Assessori siano il più possibile presenti in aula.<br />

Con tutto ciò, però, ho qualche <strong>di</strong>fficoltà a capire le ragioni dell’uscita dall’aula, che non è un fatto<br />

sempre con<strong>di</strong>visibile. Inviterei allora il Consigliere Guerra a rientrare e, a questo punto, darei la parola,<br />

saltando il punto sulle interrogazioni per le ragioni che ho già detto, al Vice Presidente Mattioli per<br />

l’illustrazione del punto: Approvazione della ricognizione sullo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi<br />

<strong>2006</strong>.<br />

Ha la parola il Vice Presidente Mattioli. … scusi Guerra, avete ragione, ovviamente.”<br />

13


Consigliere Guerra: “Grazie Presidente. Io non avrei mai voluto prendere una decisione così drastica,<br />

però io penso che, come lei ha detto, un elemento <strong>di</strong> riflessione in quest’aula bisogna porselo. Quello<br />

che voglio porre all’attenzione dell’aula è questo. Si può andare avanti per altri tre anni in una<br />

con<strong>di</strong>zione in cui il Consiglio si trova troppo e spesso a <strong>di</strong>scutere senza l’interlocutore dell’Esecutivo?<br />

Da persona seria io, più che da rappresentante <strong>di</strong> una parte politica penso che questo non sia una<br />

con<strong>di</strong>zione sostenibile nel tempo. Questa questione dobbiamo affrontarla, non chiedo l’impossibile agli<br />

Assessori che so che lavorano e hanno molteplici impegni, però chiedo quantomeno <strong>di</strong> fare uno sforzo<br />

in più <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> fronte all’aula consiliare, <strong>di</strong> fronte ai Consiglieri soprattutto <strong>di</strong> maggioranza che<br />

devono sostenere le proposte che l’Esecutivo porta in quest’aula. Chiedo a loro <strong>di</strong> fare uno sforzo in più<br />

per i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> questa <strong>Provincia</strong>, perché noi abbiamo vinto queste elezioni anche ponendo al centro il<br />

tema della partecipazione e quin<strong>di</strong> della rivalutazione politica del Consiglio provinciale. Allora penso<br />

che se siamo impegnati tutti in questa battaglia, o a questo sogno ci cre<strong>di</strong>amo tutti, oppure, se si va<br />

avanti su questa linea, è lo sfascio completo.<br />

Ripropongo ancora e mi scuso anche con i Consiglieri, io non sono solito fare queste azioni, però siamo<br />

giunti a un punto in cui, se parli non ti ascoltano, se c’è bisogno dell’atto forte, allora sono contento che<br />

il numero degli Assessori questa sera sia accresciuto, perché è anche così che bisogna governare. È<br />

anche dalle piccole cose che si danno dei segnali <strong>di</strong>versi rispetto agli altri e noi abbiamo in mano degli<br />

elementi anche piccoli per <strong>di</strong>re che siamo <strong>di</strong>versi da quelli che c’erano prima.”<br />

Consigliere Meroni: “Grazie Presidente, sull’or<strong>di</strong>ne dei lavori. È inusuale che noi accogliamo, meglio:<br />

non accogliamo una certa situazione politicamente imbarazzante per la maggioranza, per non cavalcare<br />

quelli che potrebbero essere alcuni momenti <strong>di</strong> riflessioni all’interno della maggioranza stessa, però io<br />

chiedo che, prima <strong>di</strong> proseguire il Consiglio provinciale, venga pre<strong>di</strong>sposto l’appello per un semplice<br />

motivo, anche nei confronti dei Consiglieri <strong>di</strong> minoranza che hanno abbandonato l’aula, qualora il<br />

Consiglio provinciale dovesse essere nella sua maggioranza legittimato a proseguire, i Consiglieri<br />

provinciali della Lega saranno presenti, qualora dovesse mancare il numero, sarebbe forse meglio<br />

rimandarlo alla seduta successiva.<br />

Però l’unica cosa che mi permetto, non <strong>di</strong> polemizzare con Guerra, un piccolo suggerimento. Quando<br />

queste osservazioni venivano fatte da parte dei Consiglieri <strong>di</strong> minoranza e dove non c’era la presenza <strong>di</strong><br />

alcun Assessore, a volte venivamo derisi. Io, l’amico Gavazzi molte volte siamo stati derisi per il fatto<br />

che stigmatizzavamo l’assenza degli Assessori. La nostra <strong>di</strong>sponibilità è massima, capiamo il suo<br />

<strong>di</strong>sagio, lei è il nostro portavoce all’interno <strong>di</strong> questa maggioranza. Faccia capire il <strong>di</strong>sagio dei<br />

Consiglieri provinciali <strong>di</strong> minoranza nei confronti <strong>di</strong> un Esecutivo che più volte fa lo struzzo rispetto<br />

alla vera politica partecipativa alla quale lei tante volte si riferisce.”<br />

Presidente del Consiglio: “A me pare <strong>di</strong> registrare la presenza del numero legale peraltro qua… Va<br />

bene, proce<strong>di</strong>amo con l’appello.”<br />

Esce dall’aula il Consigliere Meroni. (presenti 25)<br />

Alle ore 17.37 il Presidente del Consiglio invita il Vice Segretario generale a procedere all'appello<br />

nominale dei presenti.<br />

Rispondono all'appello i seguenti venticinque Consiglieri:<br />

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Ortolina Vincenzo Guerra Luca<br />

Angiuoni Pierluigi Maestri Pietro<br />

Ariazzi Costanzo Mauri Matteo<br />

Arrigoni Vittorio Modugno Roberto<br />

Barbaro Mario Nobili Ernesto<br />

Calaminici Arturo Patta Antonello<br />

Casati Ezio Pezzoni Alessandro<br />

Cavicchioli Arianna Pioli Pier Mauro<br />

De Gaspari Mario Pozzati Vittorio<br />

Foglia Giuseppe Re Marco<br />

Gaiardelli Andrea Scarano Giuseppe<br />

Gatti Massimo Tranquillino Luigi<br />

Greco Luigi<br />

Presidente del Consiglio: “Venticinque presenti, il numero legale è assicurato. Ripren<strong>di</strong>amo allora …<br />

ha detto sì, ha risposto all’appello. La parola al Vice Presidente Mattioli, prego.”<br />

Il Presidente del Consiglio pone quin<strong>di</strong> in trattazione lo:<br />

ARGOMENTO N. 41 DELL’ORDINE DEL GIORNO - Approvazione della Ricognizione sullo stato<br />

<strong>di</strong> attuazione dei Programmi <strong>2006</strong>.<br />

Vice Presidente Mattioli: “Grazie, buonasera a tutti. Come ricorderanno i membri, in particolare il<br />

Presidente della decima Commissione, quando ci recammo a presentare la delibera della ricognizione<br />

sullo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi, si convenne che, stante il fatto che il Bilancio <strong>di</strong> previsione<br />

venne approvato alla fine <strong>di</strong> marzo e stante il fatto che la fotografia sullo stato <strong>di</strong> attuazione dei<br />

programmi era fatto a fine <strong>di</strong> giugno, si convenne che quin<strong>di</strong> inevitabilmente in quel lasso <strong>di</strong> tempo<br />

sullo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi dal punto <strong>di</strong> vista tecnico, non potevano essere successe cose<br />

particolari.<br />

Infatti anche la relazione accompagnatoria del corposo materiale dello stato <strong>di</strong> attuazione dei<br />

programmi non presenta particolari annotazioni. Si convenne quin<strong>di</strong> che forse valeva la pena <strong>di</strong><br />

chiedere al Presidente Penati <strong>di</strong> svolgere una relazione, più o meno politica, connessa allo stato <strong>di</strong><br />

attuazione dei programmi. Questo fu un impegno che prendemmo in quella Commissione, questa sera<br />

onoriamo questo impegno, il Presidente Penati si scusa per l’assenza, ma sta partecipando alla<br />

conferenza Stato-Regioni e quin<strong>di</strong> darò lettura della relazione che è stata pre<strong>di</strong>sposta dalla Presidenza.<br />

Tengo anche a precisare che la relazione che adesso vi vado ad illustrare non vuole essere una relazione<br />

che prende in considerazione tutto lo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi perché altrimenti sarebbe stata<br />

molto corposa, sono delle osservazioni rispetto al monte dello stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi, che il<br />

Presidente ha ritenuto sottoporre alla Vostra attenzione. Se per alcuni Assessorati magari non ci sono<br />

particolari annotazioni è semplicemente perché per quegli Assessorati il piano stava procedendo<br />

esattamente come dai programmi.<br />

Do lettura della relazione.<br />

Viabilità, Trasporti, Lavoro, Formazione, Cultura, Servizi Sociali, Ambienti, Istruzione, E<strong>di</strong>lizia<br />

Scolastica sono questi gli impegni centrali del programma <strong>di</strong> Governo dell’Amministrazione<br />

<strong>Provincia</strong>le <strong>di</strong> cui oggi si presenta lo stato <strong>di</strong> attuazione, stato che le relazioni dettagliate dei settori<br />

mostrano essere sostanzialmente in linea con le previsioni.<br />

In questi primi due anni <strong>di</strong> mandato sono stati avviati molti dei progetti <strong>di</strong> quel patto per lo sviluppo<br />

che ho presentato in questa stessa aula il giorno del mio inse<strong>di</strong>amento. Progetti che hanno come<br />

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obiettivo il rilancio del sistema economico milanese, strettamente legato alla creazione <strong>di</strong> un nuovo<br />

welfare ambrosiano, alla soluzione dei problemi della mobilità correlato alla <strong>di</strong>fesa dell’ambiente, allo<br />

sviluppo della cultura, fattore <strong>di</strong> sviluppo sociale imprescin<strong>di</strong>bile. Progetti che, non mi stanco <strong>di</strong><br />

ripetere, trovano il loro denominatore comune nell’istituzione della città metropolitana, un organo <strong>di</strong><br />

governo <strong>di</strong> area vasta in grado <strong>di</strong> dare una risposta ai problemi d’inquinamento, traffico, trasporti,<br />

ambiente che affliggono l’area milanese per la realizzazione del quale stiamo impegnando tutte le<br />

nostre forze, per il quale abbiamo trovato sempre più consensi, in primis quello del Governo, che ha<br />

espresso la volontà <strong>di</strong> chiedere al Parlamento la delega per la sua istituzione.<br />

Voglio ora illustrare, almeno nelle linee più generali i progetti in fase <strong>di</strong> attuazione nei settori centrali<br />

per il nostro programma <strong>di</strong> governo.<br />

TRASPORTI<br />

Sono stati realizzati i documenti finalizzati sia alla pianificazione e la programmazione della rete<br />

stradale, sia alla progettazione e realizzazione degli interventi in coerenza con alcuni criteri guida<br />

previsti nella relazione previsionale e programmatica <strong>2006</strong> – 2008, in primis il documento Est <strong>Milano</strong>.<br />

Crisi della mobilità e strategia d’intervento. Oltre al progetto <strong>di</strong> Autostrade, per un progetto <strong>di</strong> rete<br />

integrato con il territorio approvato dai Comuni interessati che costituisce la base per una riforma del<br />

progetto della tangenziale Est esterna, che sia meglio integrato con il territorio e con<strong>di</strong>viso dalle<br />

comunità locali.<br />

Sono stati riprogrammati gli interventi stradali. Da un lato si è operato per accelerare la realizzazione <strong>di</strong><br />

opere già in cantiere, come la viabilità <strong>di</strong> accesso al nuovo polo fieristico, dall’altro per arrivare ad<br />

aprire i cantieri <strong>di</strong> opere da tempo attese, come il raddoppio della Paullese, primo lotto, la variante <strong>di</strong><br />

Cassano della Statale 11 e la variante sud <strong>di</strong> Vimercate, cosiddetta Bananina.<br />

Riprogrammare ha significato anche spostare in avanti nel tempo o ad<strong>di</strong>rittura stralciare alcune opere o<br />

ancora sottoporre a verifica critica altre in stallo, soprattutto dal punto <strong>di</strong> vista finanziario, come ad<br />

esempio la variante <strong>di</strong> Segrate della Cassanese, la riqualifica <strong>di</strong> viale Fulvio Testi a Cinisello Balsamo e<br />

la variante Bareggio-Cornaredo.<br />

È stato definito l’accordo con Serravalle per la progettazione e la realizzazione della riqualificazione<br />

della SP Rho-Monza, come completamento della Tangenziale Nord. Consistente è stato anche<br />

l’impegno per lo sviluppo del trasporto pubblico. Si sta operando per ridefinire le gare <strong>di</strong> assegnazione<br />

dei servizi sulla base del nuovo programma triennale, cercando <strong>di</strong> superare le criticità relative al<br />

contenzioso in atto sulle gare.<br />

Contemporaneamente si sono stipulati accor<strong>di</strong> e sono stati assegnati contributi per l’attivazione <strong>di</strong><br />

nuovi servizi anche innovativi, come per esempio i servizi a chiamata nelle zone del Magentino e della<br />

Brianza e per migliorare gli standard qualitativi sono state destinate risorse alle aziende per l’acquisto<br />

<strong>di</strong> nuovi autobus ecologici.<br />

È in corso l’affido della progettazione definitiva della Metrotranvia <strong>Milano</strong>-Limbiate, mentre è stato<br />

completato il progetto definitivo della riqualificazione della <strong>Milano</strong>-Desio-Seregno. È considerata<br />

strategica anche la promozione e la realizzazione <strong>di</strong> parcheggi <strong>di</strong> interscambio. Per questo è stato<br />

completato il parcheggio provvisorio del polo fieristico <strong>di</strong> Pero-Rho e si stanno progettando, con<br />

Comuni e Regione i parcheggi multipiano, sempre della nuova Fiera e <strong>di</strong> Monza-Cinisello Balsamo.<br />

Continua inoltre la realizzazione dei parcheggi in coincidenza delle stazioni del servizio ferroviario<br />

regionale. Santo Stefano Ticino, Pregnana Milanese, Carnate e Locate Triulzi. Avanzati anche i<br />

progetti relativi alle metro. Già elaborato il progetto definitivo della Metrotranvia <strong>Milano</strong>-Seregno-<br />

Desio e concluso quello <strong>di</strong> prolungamento della MM1 da Sesto FS a Bettola <strong>di</strong> Monza, progetto che<br />

può contare sul finanziamento CIPE. In fase <strong>di</strong> realizzazione è anche il progetto <strong>di</strong> prolungamento della<br />

Linea MM2 fino ad Assago.<br />

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Intanto procede, con la collaborazione <strong>di</strong> Regione e Comune, la progettazione degli interventi <strong>di</strong><br />

sviluppo e potenziamento della rete metropolitana e tranviaria. È stata affidata la progettazione<br />

definitiva della metrotranvia <strong>Milano</strong>-Limbiate, consegnato da MM, il progetto preliminare per il<br />

prolungamento della linea MM3 fino a Paullo ed è ora in corso la progettazione preliminare del<br />

prolungamento della linea MM2 fino a Vimercate.<br />

SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO E FORMAZIONE<br />

Nel prossimo novembre sarà presentata la Territorial review, commissionata all’OCSE per contribuire<br />

ad allineare un quadro della con<strong>di</strong>zione economica dell’area metropolitana milanese e permettere così<br />

d’incidere in maniera più efficace. Si tratta <strong>di</strong> una iniziativa messa in atto per operare un rilancio del<br />

territorio milanese e realizzare quello sviluppo economico sostenibile che è centrale nel programma <strong>di</strong><br />

mandato. Uno sviluppo che richiede d’incentivare gli investimenti nella ricerca, nell’innovazione, nello<br />

sviluppo <strong>di</strong> nuovi servizi alle imprese.<br />

Tra i progetti <strong>di</strong> sistema previsti citiamo il polo d’eccellenza per l’innovazione <strong>di</strong> via Soderini e la<br />

costituzione della fondazione e dell’innovazione con la partecipazione della Camera <strong>di</strong> Commercio.<br />

Impegni che consentiranno alla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> giocare un ruolo <strong>di</strong> rilievo anche nella costituenda Agenzia<br />

Nazionale per l’Innovazione.<br />

Di rilievo anche i finanziamenti, 1.400.000 €, erogati con la Camera <strong>di</strong> Commercio per favorire la<br />

nascita <strong>di</strong> nuove imprese creative. Per valorizzare la Regione milanese come area <strong>di</strong> eccellenza del<br />

design, è stata realizzata la <strong>Milano</strong> Made in design, una mostra itinerante che ha già fatto tappa a New<br />

York e sarà allestita proprio questa settimana a Toronto, promossa con la Camera <strong>di</strong> Commercio in<br />

collaborazione con la Regione Lombar<strong>di</strong>a e le più importanti realtà pubbliche e private del territorio.<br />

Sul tema del lavoro è stata avviata la riorganizzazione dei servizi per la formazione e il lavoro ed è<br />

stato definito un quadro strategico che si basa sia sul mantenimento in capo alla <strong>Provincia</strong> dei compiti<br />

<strong>di</strong> programmazione, monitoraggio e controllo, sia sulla creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> strutture decentrate sul<br />

territorio, con personalità giuri<strong>di</strong>ca propria, con compiti <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> interventi.<br />

Consistenti e mirati i progetti volti a combattere la <strong>di</strong>soccupazione. Tra questi il progetto Alte<br />

professionalità, a supporto <strong>di</strong> persone con alta qualifica che hanno perso il lavoro e il Piano provinciale<br />

per l’occupazione dei <strong>di</strong>sabili. Un forte impegno è stato impiegato anche per contrastare le crisi<br />

aziendali, quali quelle storiche dell’Alfa <strong>di</strong> Arese e <strong>di</strong> Postalmarket e quelle più recenti quali la BB e<br />

Celestica e quelle <strong>di</strong> settore. A questo proposito, in seguito all’accordo siglato fra <strong>Provincia</strong> e Ministero<br />

del Lavoro, sono stati messi a <strong>di</strong>sposizione 12 milioni <strong>di</strong> euro per il riconoscimento <strong>di</strong> ammortizzatori<br />

sociali in deroga per le piccole aziende del settore.<br />

Per la Formazione professionale tra 2005 e <strong>2006</strong> c’è stato un aumento delle filiere formative finanziate<br />

e programmate <strong>di</strong>rettamente dalla <strong>Provincia</strong> in quanto alla filiera dell’offerta per adolescenti e per<br />

appren<strong>di</strong>sti si sono aggiunte quelle relative alle persone in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> svantaggio, l’offerta <strong>di</strong> livello<br />

post qualifica.<br />

WELFARE<br />

Dalla politica <strong>di</strong> finanziamento a pioggia si è passati, unici in Lombar<strong>di</strong>a, in totale controtendenza, ad<br />

una politica <strong>di</strong> sostegno ai Comuni in tutti i servizi sociali: Minori, Disabili, Anziani.<br />

Sono stati così cofinanziati 92 progetti nelle <strong>di</strong>verse aree <strong>di</strong> competenza nella programmazione sociale<br />

dei piani <strong>di</strong> zona. Sono stati potenziati i servizi <strong>di</strong> teleassistenza per gli anziani, ad oggi gli utenti sono<br />

3.600, e avviato il progetto per mettere a <strong>di</strong>sposizione altri ausili per garantire la loro permanenza in<br />

casa. Per l’area Minori sono stati garantiti i servizi Madre segreta, Spazio neutro, Progetto famiglia,<br />

professionali.<br />

In tema <strong>di</strong> immigrazione è stato completato il processo che vede collegati tutti i Comuni e la Questura<br />

per il progetto sulla facilitazione delle procedure per il rinnovo del permesso <strong>di</strong> soggiorno. Per la tutela<br />

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dei consumatori è stato inviato un portale per <strong>di</strong>ffondere informazioni a loro utili. Sono infine stati<br />

attivati progetti per l’integrazione sociale per le persone in carcere, in particolare ci si è attivati per la<br />

con<strong>di</strong>visione in sostegno al progetto <strong>di</strong> attivazione <strong>di</strong> una sezione a custo<strong>di</strong>a attenuata per le detenute<br />

con figli <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> tre anni.<br />

AMBIENTE<br />

Il principio che ha ispirato la politica del settore è: l’Ambiente crea valore. È da questo concetto che<br />

hanno preso il via i progetti materie ambientali lanciati da questa Amministrazione.<br />

In tema <strong>di</strong> energia è stato costituito un forum permanente con operatori istituzionali, economici, sociali<br />

del settore ed approvato un progetto per la realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> sportelli Energia ambiente. Sul<br />

fronte dell’energia rinnovabile è stato concluso il progetto pilota all’IT Conti <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, che ha<br />

permesso la realizzazione <strong>di</strong> una centrale per la produzione dell’energia solare con pannelli fotovoltaici<br />

ed è stata avviata la progettazione <strong>di</strong> altri 48 impianti. La redazione del piano provinciale rifiuti è<br />

proseguita nei termini previsti.<br />

Per quanto riguarda i parchi, l’obiettivo è stato quello <strong>di</strong> ampliarli nell’ambito del <strong>di</strong>segno strategico <strong>di</strong><br />

creazione della grande dorsale verde del nord <strong>Milano</strong>. Nel <strong>2006</strong> è stato riconosciuto un nuovo parco<br />

sovraccomunale, il Bosco del Rugareto ed è stata siglata l’intesa per l’istituzione del Parco del Basso<br />

Olona, del Rhodense, della Balossa ed è stata avviata l’intesa per la creazione <strong>di</strong> altre tre aree ver<strong>di</strong>:<br />

Colline briantee, Cavallera e Me<strong>di</strong>o Lambro.<br />

CULTURA<br />

Non c’è sviluppo senza cultura. Da questa convinzione è stata animata la politica culturale<br />

dell’Amministrazione <strong>Provincia</strong>le. L’attuazione del programma ha riguardato la valorizzazione del<br />

territorio e dei suoi Comuni, il sistema a sostegno dello spettacolo e delle eccellenze <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, la<br />

promozione dell’arte contemporanea, l’attenzione al <strong>di</strong>alogo tra le culture.<br />

È in corso lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per il Polo culturale del nord ovest. È ormai quasi completato il Parco<br />

archeologico e industriale <strong>di</strong> Sesto San Giovanni che si inserisce nel contesto della rete provinciale<br />

della memoria, ispirato allo sviluppo del multiculturalismo, integrazione e <strong>di</strong>alogo con le comunità <strong>di</strong><br />

emigranti e il progetto Integrando, una mappatura <strong>di</strong> tutti i servizi comunali delle comunità <strong>di</strong> stranieri<br />

presenti nei Comuni della <strong>Provincia</strong>.<br />

È in corso la realizzazione della Casa delle culture, è in corso <strong>di</strong> definizione l’accordo definitivo con il<br />

Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> sulla ristrutturazione del <strong>di</strong>urno Cobianchi <strong>di</strong> piazza Oberdan.<br />

È stato sottoscritto l’accordo per la partecipazione alla fondazione la Triennale, mentre si sta<br />

concludendo la trattativa per l’ingresso nella Fondazione Teatro alla Scala. La promozione dell’arte<br />

contemporanea è affidata al progetto In contemporanea, <strong>di</strong> cui è stata portata a compimento la prima<br />

fase.<br />

Nell’ambito della promozione dei linguaggi artistici contemporanei e dell’innovazione, sono state<br />

realizzate allo Spazio Oberdan, due mostre: Tecna e Ecce Homo.<br />

SOCIETÀ PARTECIPATE<br />

Sono in atto le procedure per la costituzione effettiva <strong>di</strong> una hol<strong>di</strong>ng attraverso conferimenti ad ASAM<br />

S.p.A. <strong>di</strong> beni e denaro. Sono state vendute le 78.749 azioni della società Autostrade Brescia-Verona-<br />

Vicenza-Padova, il cui ricavato sarà versato in parte ad ASAM e sono in corso le stime delle azioni<br />

delle società che saranno conferite ad ASAM prossimamente da parte dei periti nominati dal Tribunale.<br />

Le società idriche, in attuazione delle decisioni dell’ATO, stanno procedendo alla costituzione <strong>di</strong> S.r.l.,<br />

cui affidare i rami d’azienda della gestione del servizio che verranno poi conferiti ad AMI Acque,<br />

gestore unico dell’ATO.<br />

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A questa relazione aggiungo l’integrazione che credo sia pervenuta sui Vostri banchi, <strong>di</strong> una parte che<br />

era saltata nella formulazione della relazione che riguarda l’istruzione e l’e<strong>di</strong>lizia scolastica.<br />

ISTRUZIONE<br />

È stata avviata una politica <strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong> confronto delle realtà scolastiche. In particolare è stato<br />

avviato un progetto <strong>di</strong> orientamento scolastico ad ampio raggio all’interno delle stesse scuole, progetto<br />

ORIP, per sostenere i ragazzi e le famiglie nei passaggi tra <strong>di</strong>versi cicli scolastici e favorirne le scelte<br />

consapevoli e rispondenti alle loro attitu<strong>di</strong>ni.<br />

Forte è stato l’impegno per attivare interventi nei confronti <strong>di</strong> alunni stranieri tramite la realizzazione <strong>di</strong><br />

moduli per l’insegnamento della lingua italiana, progetto denominato “Non uno <strong>di</strong> meno” e per il<br />

Diritto allo stu<strong>di</strong>o per il quale sono state aumentate le borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o già erogate in precedenza.<br />

EDILIZIA SCOLASTICA<br />

Per quanto riguarda l’e<strong>di</strong>lizia scolastica lo stato <strong>di</strong> attuazione è in linea con il programma. Per l’e<strong>di</strong>lizia<br />

scolastica sono in fase <strong>di</strong> redazione i progetti definitivi relativi ad interventi <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> nuove<br />

se<strong>di</strong> e <strong>di</strong> adeguamento normativo e <strong>di</strong> messa in sicurezza degli impianti per 33 e<strong>di</strong>fici.<br />

Sul fronte dell’energia rinnovabile, come ho citato poc’anzi nel settore ambiente, è stato concluso il<br />

progetto pilota dell’IT Conti <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, che ha permesso la realizzazione <strong>di</strong> una centrale per la<br />

produzione dell’energia solare con pannelli fotovoltaici ed è stata avviata la progettazione <strong>di</strong> altri 48<br />

impianti.<br />

L’apertura della scuola al territorio resta uno degli aspetti più importanti per la valorizzazione del<br />

patrimonio e<strong>di</strong>lizio della <strong>Provincia</strong>, attraverso politiche <strong>di</strong> programmazione che hanno coinvolto in<br />

consulte territoriali Comuni, istituzioni scolastiche e associazioni. Per questo sono stati avviati<br />

interventi per migliorare la fruibilità delle strutture scolastiche da parte <strong>di</strong> associazioni sportive,<br />

culturali, ricreative, migliorandone la gestione.<br />

Questa è l’ultima parte. Ringrazio tutta la Giunta per la partecipazione e per il contributo che ha dato<br />

alla stesura <strong>di</strong> questa relazione e soprattutto per quanto stanno facendo per permettere che i programmi<br />

proseguano secondo la programmazione che ci siamo dati.“<br />

Nel frattempo sono entrati in aula l’Assessore Dioli e i Consiglieri Elli, Fortunati, Fratus e Meroni.<br />

(presenti 29)<br />

Presidente del Consiglio: “È aperta la <strong>di</strong>scussione generale. Chi si iscrive a parlare? Angiuoni, prego.”<br />

Consigliere Angiuoni: “Grazie Presidente. Io ringrazio il Vice Presidente Mattioli e credo che vada<br />

ringraziato anche il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati, che ha formulato una sua relazione che fa una<br />

sintesi abbastanza stringata, però fondamentale dell’attuazione del programma del Bilancio <strong>2006</strong>.<br />

Io, dalla lettura che ho dato ai documenti che lo stesso Assessore al Bilancio ci ha fornito, ho notato<br />

che ci sono alcuni aspetti importanti in questa relazione, in particolare ho notato che c’è uno sforzo<br />

considerevole, e qui bisogna dare atto anche all’apporto dato dalla struttura del Bilancio, per ridurre<br />

alcuni tempi nel realizzare i vari programmi del Bilancio.<br />

Naturalmente questa ricognizione io credo che debba tener conto, da una parte, <strong>di</strong> com’è stato steso il<br />

Bilancio, che ha dovuto tener conto, per forza <strong>di</strong> cose, dei tagli alla Finanziaria praticati dalla legge<br />

finanziaria per il <strong>2006</strong>. Tagli consistenti che ci hanno già visto in partenza operare delle scelte più<br />

mirate e strategiche che riguardano il programma <strong>di</strong> mandato. La cosa interessante è che noi, sia dalla<br />

relazione, sia dall’introduzione fatta dal Vice Presidente, notiamo come quegli elementi che sono<br />

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andati a far parte della nostra programmazione, risalgono e stanno rispettando appieno il programma <strong>di</strong><br />

mandato e quin<strong>di</strong> l’impegno che abbiamo assunto davanti agli elettori.<br />

Complessivamente dalla ricognizione si traggono elementi positivi, dobbiamo tener conto anche <strong>di</strong><br />

un’altra cosa che credo dobbiamo tenere presente. Cioè che noi abbiamo approvato il Bilancio <strong>2006</strong> a<br />

marzo, ecco perché qui va anche il ringraziamento alla struttura, perché poi il PEG è seguito dopo<br />

marzo e quin<strong>di</strong> la struttura si è messa in movimento, recuperando anche questo tempo, per cui una<br />

valutazione attenta rispetto alla necessità <strong>di</strong> preparare e deliberare il Bilancio per il 2007 e triennale<br />

entro questo anno, per dare alla struttura anche più tempi utili per realizzare gli impegni che an<strong>di</strong>amo<br />

ad assumere.<br />

Dalla ricognizione ho notato che ci sono degli elementi non <strong>di</strong>co negativi, ma non omogenei rispetto<br />

alla realizzazione complessiva dei programmi. Però qui se facciamo un’analisi attenta, ve<strong>di</strong>amo che<br />

sulla questione della mobilità, delle infrastrutturazioni, c’è un ritardo dovuto soprattutto al<br />

trasferimento <strong>di</strong> finanziamenti da parte della Regione e, in qualche caso, anche da parte dei Comuni.<br />

Dei Comuni lo posso comprendere un po’ <strong>di</strong> più, nel senso che anche i Comuni hanno risentito delle<br />

ristrettezze finanziarie, dalla Regione questo veramente non lo capisco. Noi dobbiamo pretendere dalla<br />

Regione che i finanziamenti debbano essere devoluti alla <strong>Provincia</strong> e quin<strong>di</strong> credo anche alle altre<br />

Province, si può fare un <strong>di</strong>scorso generale, in tempi utili perché noi non possiamo permetterci - ai<br />

ritar<strong>di</strong> burocratici e naturali dei processi - <strong>di</strong> accantonare delle opere e rinviarle perché mancano i<br />

finanziamenti. Probabilmente questa parte <strong>di</strong> finanziamenti arriverà nell’ultima tranche dell’anno, però<br />

capite che noi non riusciremo alla fine a rispettare alcuni impegni che ci siamo assunti. Ognuno si deve<br />

assumere le proprie responsabilità. Allora credo che anche nell’accordo <strong>di</strong> programma fatto tra<br />

Regione, <strong>Provincia</strong> e Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, questo è un elemento che deve essere portato all’attenzione<br />

della Regione. Credo che è un problema abbastanza serio per noi.<br />

Io ho notato che l’aspetto positivo riguarda anche alcuni impegni che ci eravamo assunti all’inizio<br />

dell’anno con il Bilancio del <strong>2006</strong> e che oggi trovano una fase avanzata <strong>di</strong> risoluzione. Credo che siano<br />

importanti soprattutto il settore dei trasporti e della mobilità. Mi pare importante che è stato finalmente<br />

consegnato dalla MM il progetto preliminare per il prolungamento della linea MM3 fino a Paullo. Lo<br />

stesso mi pare che oggi è in corso la progettazione preliminare del prolungamento della linea 2 fino a<br />

Vimercate. Come credo sia anche da evidenziare che finalmente, io <strong>di</strong>co finalmente perché questo<br />

problema l’ho sentito anche nella passata Amministrazione Colli per <strong>di</strong>versi anni, ma finalmente noi<br />

portiamo a casa la progettazione definitiva della Tramvia <strong>Milano</strong>-Limbiate. Lo stesso il completamento<br />

del progetto definitivo della riqualificazione della linea <strong>Milano</strong>-Desio-Seregno.<br />

Io credo che queste cose vadano evidenziate con forza perché io so quanto, sull’asta <strong>di</strong> queste tratte<br />

tranviarie, sono state le attese da anni non solo delle popolazioni, ma anche dei Comuni che insistono<br />

su questo asse. Come posso <strong>di</strong>re anche che ci sono state delle cose non enunciate in modo clamoroso<br />

nel Bilancio, però sono state portate avanti; durante la fase <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> quel Bilancio si sono<br />

introdotti anche elementi <strong>di</strong> novità positive. Ne cito una per tutte. Il Metrobosco, mi pare una cosa<br />

estremamente importante questa, soprattutto in una <strong>Provincia</strong>, in una metropoli come la nostra dove<br />

l’inquinamento è il problema quoti<strong>di</strong>ano che assilla sia le istituzioni, sia i citta<strong>di</strong>ni, i quali sono messi a<br />

dura prova rispetto all’inquinamento <strong>di</strong> quest’area metropolitana.<br />

Credo che, per non farla lunga, voglio lasciare la parola anche ad altri, mi sembra importante, sulla<br />

questione della cultura, qui ci sarebbe da aprire una parentesi particolare rispetto all’impegno che la<br />

Giunta, in particolare anche l’Assessore, ha portato avanti e mi pare che il fatto <strong>di</strong> entrare nella<br />

partecipazione della Fondazione della Triennale e della Scala siano state due scelte importanti perché<br />

credo che noi possiamo portare delle esperienze, del know-how, in fatto <strong>di</strong> cultura, importanti<br />

all’interno <strong>di</strong> queste Fondazioni e partecipazioni che abbiamo e che avremo poi nella Fondazione.<br />

20


Mi pare importante anche che si sia definito l’accordo sulla ristrutturazione del <strong>di</strong>urno, il cosiddetto<br />

Cobianchi, quello <strong>di</strong> piazza Oberdan. Questo sarebbe un esempio molto importante <strong>di</strong> come possiamo<br />

utilizzare ulteriori spazi per creare e promuovere cultura nella nostra area metropolitana.<br />

Nella relazione <strong>di</strong> Penati si evince sempre, ma credo anche in altre occasioni, il concetto fondamentale<br />

della realizzazione della città metropolitana. Io credo che il nostro Presidente non enunci a caso questo<br />

elemento, non <strong>di</strong>co <strong>di</strong> novità ma questa esigenza, perché credo che ormai tutti ci ren<strong>di</strong>amo conto e lo<br />

ve<strong>di</strong>amo anche dalla nostra programmazione, dalla nostra realizzazione, che avremmo potuto fare e<br />

potremmo fare molto <strong>di</strong> più in un ambito <strong>di</strong> città metropolitana.<br />

La città metropolitana, la costituzione <strong>di</strong> questo ambito <strong>di</strong> governo territoriale ci porta a coor<strong>di</strong>nare<br />

meglio le energie, anche le risorse, quin<strong>di</strong> a essere più funzionali a dare delle risposte ai citta<strong>di</strong>ni<br />

rispetto ai problemi che si presentano.<br />

Io ho finito qui. Ringrazio <strong>di</strong> nuovo la struttura del Bilancio e il Vice Presidente Mattioli.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Caputo. (presenti 30)<br />

Consigliere Maestri: “Sarò brevissimo. Mi rendo conto, evidentemente un documento <strong>di</strong> questo genere<br />

non può che essere sintetico e non rende giustizia al lavoro fatto dalla Giunta ed al lavoro fatto<br />

congiuntamente <strong>di</strong> Giunta e Consiglio, quin<strong>di</strong> non riesce a rendere conto della quantità <strong>di</strong> progetti che<br />

sono stati portati avanti.<br />

Credo che, per questione <strong>di</strong> metodo, sarebbe interessante, questo non c’entra niente con il lavoro <strong>di</strong><br />

oggi, sarebbe una <strong>di</strong>scussione interessante da affrontare, nel ragionamento che abbiamo fatto noi in<br />

questi anni sulla partecipazione, un documento <strong>di</strong> questo genere dovrebbe, in qualche modo, essere<br />

occasione <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione aperta, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione con i citta<strong>di</strong>ni, con gli elettori in qualche modo, perché<br />

insieme a loro dovremmo affrontare la questione dello stato <strong>di</strong> avanzamento dei programmi, <strong>di</strong> spiegare<br />

cosa è stato fatto in maniera aperta e allo stesso tempo aperta alla <strong>di</strong>scussione, alle critiche e alle<br />

proposte in avanti.<br />

Ovviamente non è in questo caso assolutamente una critica perché non sta alla <strong>di</strong>scussione specifica<br />

prevista per un documento <strong>di</strong> questo genere, ma è un’occasione che si potrebbe aprire, quin<strong>di</strong> è un<br />

consiglio per il prossimo futuro.<br />

Mi permetto solamente <strong>di</strong> sottolineare, sul tema del lavoro, <strong>di</strong> cui mi occupo anche perché sono alla<br />

presidenza della Commissione, che la sintesi che è stata fatta è molto - ripeto, mi rendo conto - al <strong>di</strong><br />

sotto del lavoro che è stato fatto e che tra l’altro ha spesso coinvolto il Consiglio, per cui rendo conto<br />

anche proprio perché come Commissione siamo stati chiamati, non solamente a prendere atto o a<br />

<strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti, ma siamo stati spesso chiamati dagli Assessorati, in particolare<br />

dall’Assessorato che si occupa delle crisi aziendali, a <strong>di</strong>scutere nel merito dei progetti e dei programmi<br />

rispetto a questo.<br />

Questo credo che sia stato importante per una Commissione come quella del Lavoro, spesso è stata<br />

criticata perché fa troppe au<strong>di</strong>zioni, credo che invece queste au<strong>di</strong>zioni, concordate con l’Assessore e<br />

spesso au<strong>di</strong>zioni non a caso dei lavoratori, siano state utili per la Commissione e per tutto il Consiglio<br />

per poter affrontare e per poter entrare in collegamento con le esigenze, con i bisogni e anche con la<br />

realtà <strong>di</strong>fficile che vivono le lavoratrici ed i lavoratori.<br />

Mi riferisco in particolare ad alcuni casi che qui non sono citati, in cui il lavoro, passato anche per la<br />

Commissione, ha cercato <strong>di</strong> affrontare non solamente il tamponamento <strong>di</strong> una crisi punto e basta, ma ha<br />

cercato anche <strong>di</strong> operare per soluzioni innovative, che non sono, in alcuni casi, ancora chiuse, che sono<br />

sperimentazioni, ma che sono state una sperimentazione importante. Penso al caso della Innsepresse o<br />

della Timavo <strong>di</strong> Bollate, penso al caso della Lares Cozzi o della Torriani <strong>di</strong> Cologno Monzese. Tutti<br />

casi che sono passati per la Commissione, tutti casi per cui i progetti sono in stato avanzato, in alcuni<br />

21


casi si sono compiuti felicemente, in alcuni casi purtroppo sono ancora aperti e sono a livello <strong>di</strong><br />

sperimentazione.<br />

In particolare, in più, in questo caso è citato, il caso <strong>di</strong> Celestica va molto al <strong>di</strong> là dell’affrontare un<br />

caso <strong>di</strong> crisi, ma è il tentativo <strong>di</strong> affrontarlo, mettendo in pie<strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un polo tecnologico,<br />

che non è solo Celestica, ma è quello <strong>di</strong> affrontare la questione del rilancio e dello sviluppo <strong>di</strong> un polo<br />

tecnologico <strong>di</strong> ricerca che nel Vimercatese ha il suo centro, con sperimentazioni innovative.<br />

Questo ha portato a un lavoro congiunto con la Commissione e <strong>di</strong> questo credo che sia importante<br />

rendere atto, <strong>di</strong> sostegno e <strong>di</strong> ascolto delle vertenze dei lavoratori. Proprio l’altro giorno abbiamo avuto<br />

questa Commissione con i lavoratori <strong>di</strong> Telecom, che ha il segno anche dell’attenzione, poi in questo<br />

caso molto particolare, perché per la prima volta siamo andati a farlo in una sede <strong>di</strong> rappresentanza<br />

sindacale.<br />

Chiudo insistendo anche su un altro passaggio, che riguarda sia l’Assessorato al Lavoro, ma anche<br />

l’Assessorato alla Formazione professionale, che, anche in questo caso, è segnalato tra il lavoro fatto,<br />

che è l’avvio vero del processo <strong>di</strong> formazione dell’Agenzia per la Formazione del lavoro. Noi abbiamo<br />

messo al centro questa agenzia <strong>di</strong> un rilancio <strong>di</strong> ruolo pubblico sulla Formazione e il Lavoro, questo è<br />

un passaggio che nei prossimi mesi sarà estremamente <strong>di</strong>fficile, purtroppo la settimana scorsa è stata<br />

approvata una legge regionale sul mercato del lavoro che colpisce duramente le competenze della<br />

<strong>Provincia</strong>, che metterà in <strong>di</strong>fficoltà il lavoro delle Province sul tema del lavoro e dei centri per<br />

l’impiego, parificando sostanzialmente il ruolo privato con quello pubblico, com’è costume della<br />

Regione governata da Formigoni. Dovremo affrontarlo nei prossimi mesi. Credo che lo strumento<br />

dell’Agenzia a cui abbiamo dato vita, che nei prossimi mesi partirà definitivamente con la rete <strong>di</strong><br />

agenzie sul territorio, possa in qualche modo contrastare una tendenza alla <strong>di</strong>struzione del servizio<br />

pubblico.<br />

Di questo non critico i passaggi specifici perché evidentemente un documento sintetico non è un<br />

volume <strong>di</strong> 200 pagine, credo che fosse importante comunque sottolinearlo proprio perché è quello su<br />

cui siamo stati coinvolti come Commissione.”<br />

Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Brembilla.<br />

Presidente del Consiglio: “Io non ho altri iscritti a parlare. L’Assessore ritiene <strong>di</strong> dover fare una breve<br />

replica in relazione ad alcune affermazioni che ha sentito. Do la parola all’Assessore, intanto. Prego<br />

Mattioli.”<br />

Vice Presidente Mattioli: “Grazie. Io ringrazio molto il Consigliere Angiuoni e in particolare il<br />

Consigliere Maestri per le opportune sottolineature che lui ha fatto anche sulle tematiche del lavoro e<br />

sul grande lavoro che viene svolto da questo Assessorato. Ho cercato <strong>di</strong> spiegare all’inizio, ma forse<br />

non mi sono espresso bene, cerco <strong>di</strong> spiegarmi meglio adesso, che ovviamente questa relazione non era<br />

prevista rispetto a quello che noi dobbiamo votare, noi dobbiamo votare il documento tecnico:<br />

Approvazione della ricognizione sullo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi, che ha la sua<br />

documentazione. In sede <strong>di</strong> Commissione si è pensato <strong>di</strong> aggiungere alcune considerazioni rispetto alla<br />

mole enorme del lavoro che sta svolgendo questa Giunta e quin<strong>di</strong> nella relazione, che non poteva essere<br />

che sintetica, si sono citate alcune questioni, magari non altre. Ma il fatto che non si sono citate,<br />

rispetto al documento a cui è legata la relazione, è perché, essendo lo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi<br />

limitato ai quei tre mesi tra l’approvazione del Bilancio <strong>di</strong> previsione e la fotografia al 30 giugno, vuol<br />

<strong>di</strong>re che, rispetto a tutti i programmi che lì sono inclusi, tutti quei programmi stanno andando bene e<br />

che non ci sono eccezioni negative da segnalare.<br />

Questo voglio <strong>di</strong>re. Sicuramente, per esempio per quanto mi riguarda, in questa relazione io non ho<br />

citato tantissime cose che stiamo facendo come area settore Bilancio, che riguardano la gestione della<br />

22


Tesoreria, eccetera, che avrei potuto illustrare a quest’aula e che ritengo facciano parte della buona<br />

amministrazione <strong>di</strong> questa Giunta. Così altri Assessori, non si è sviluppato, per esempio guardo<br />

l’Assessore Carlino, piuttosto che l’Assessore Mezzi, sono sicuro, l’Assessore Roton<strong>di</strong>, abbiamo in<br />

poche righe delineato alcuni aspetti. Sicuramente non è esaustiva <strong>di</strong> tutto il grande lavoro meritorio che<br />

si sta facendo, è indubbio. Ma forse, per illustrare compiutamente tutto ciò che si sta facendo e tante<br />

questioni eccellenti, forse ci vorrebbe un altro momento, una relazione politica molto più ampia che<br />

non fosse collegata ad un atto prettamente amministrativo, quale lo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi.<br />

Colgo inoltre l’occasione per accogliere la sollecitazione del Consigliere Maestri. È indubbio che noi<br />

dobbiamo procedere a far partecipare i Comuni, la citta<strong>di</strong>nanza, che ci ha dato il consenso, alle nostre<br />

scelte politiche e a far verificare con loro lo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi. So che alcuni Assessori<br />

si stanno già impegnando a programmare una serie <strong>di</strong> interventi, <strong>di</strong> iniziative sul territorio, proprio per<br />

mettere in relazione quel consenso a quel mandato che c’è stato dato due anni fa e oggi, a circa metà<br />

mandato o poco meno, lo stato d’esecuzione dei progetti, delle opere e dei programmi che ci siamo dati<br />

tutti quanti assieme e <strong>di</strong> cui rispon<strong>di</strong>amo tutti congiuntamente.<br />

Grazie. Mi scuso ancora se in questa relazione non tutti possono sentirsi riconosciuti pienamente,<br />

vedremo <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are in altra circostanza. Grazie.”<br />

Presidente del Consiglio: “Passiamo alle <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> voto. Ci sono <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> voto da fare? Se<br />

non ci sono <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> voto, io mi accingo a mettere in votazione l’atto qui illustrato e <strong>di</strong>scusso,<br />

argomento 41: Approvazione della ricognizione sullo stato <strong>di</strong> attuazione dei programmi <strong>2006</strong>.”<br />

Dopo<strong>di</strong>ché, chiusa la <strong>di</strong>scussione, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio il<br />

provve<strong>di</strong>mento proposto dalla Giunta.<br />

Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.<br />

Durante la votazione è temporaneamente assente il Segretario generale; svolge le sue funzioni il Vice<br />

Segretario generale.<br />

Assenti al momento della votazione il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati e i Consiglieri Accame, Albetti,<br />

Bruschi, Censi, Clerici, Colli, Dapei, Del Nero, De Nicola, Elli, Esposito, Fratus, Gavazzi, Lombar<strong>di</strong>,<br />

Malinverno, Meroni, Musciacchio e Russomanno.<br />

E così risultano presenti 27 Consiglieri.<br />

Sono altresì presenti gli Assessori Barzaghi, Carlino, Casati, Grancini, Matteucci, Mattioli, Mezzi,<br />

Ponti e Roton<strong>di</strong>.<br />

Terminate le operazioni <strong>di</strong> voto, <strong>di</strong>chiara approvata la deliberazione con ventisette voti a favore.<br />

Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.<br />

Presidente del Consiglio: “Passo al successivo argomento calendarizzato: Conferma della permanenza<br />

degli equilibri <strong>di</strong> bilancio per l’esercizio <strong>2006</strong>. L’Assessore alla partita è sempre il Vice Presidente<br />

Alberto Mattioli, cui do la parola.”<br />

Il Presidente del Consiglio pone quin<strong>di</strong> in trattazione lo:<br />

23


ARGOMENTO N. 49 DELL’ORDINE DEL GIORNO - Conferma della permanenza degli equilibri <strong>di</strong><br />

Bilancio per l’esercizio <strong>2006</strong>.<br />

Vice Presidente Mattioli: “Grazie Presidente, signori Consiglieri. L’obbligo <strong>di</strong> mantenere gli equilibri<br />

<strong>di</strong> Bilancio è sancito dall’or<strong>di</strong>namento degli enti locali in più articoli ed è in<strong>di</strong>cato come un principio<br />

contabile fondamentale, come tutti ben sapete.<br />

Il Consiglio ne deve prendere atto in sede <strong>di</strong> Bilancio e nelle variazioni successive, assestamento<br />

compreso, entro il 30 <strong>settembre</strong>, con un provve<strong>di</strong>mento specifico. Nel caso in cui non esistesse<br />

l’equilibrio del Bilancio, sia all’interno della gestione corrente, che nel comparto della spesa e delle<br />

entrate per gli investimenti, oppure emergessero debiti fuori Bilancio, o <strong>di</strong>savanzi nella gestione dei<br />

residui, occorre adottare i necessari provve<strong>di</strong>menti. La situazione attuale della gestione del nostro<br />

Bilancio è coerente con le previsioni aggiornate dalla variazione recentemente approvata.<br />

L’andamento dell’accertamento e della riscossione delle entrate procede regolarmente e, a <strong>di</strong>fferenza<br />

dello scorso esercizio, non stanno emergendo, alla data o<strong>di</strong>erna, scostamenti rilevanti, sia per quanto<br />

riguarda i tributi, che per le altre partite.<br />

Sul fronte delle spese correnti, il cui sistema d’impegno e il pagamento è più lento rispetto alle fasi<br />

delle entrate, la situazione vede ancora somme <strong>di</strong>sponibili, che, se non venissero formalmente<br />

impegnate entro il 31 <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, costituirebbero avanzo <strong>di</strong> amministrazione in occasione del<br />

prossimo ren<strong>di</strong>conto della gestione.<br />

Le spese d’investimento comportano uno sviluppo <strong>di</strong>verso, in quanto l’impegno formale nasce<br />

dall’accertamento della relativa entrata che in molti casi è finalizzata all’opera stessa. Queste entrate<br />

che si identificano nei finanziamenti regionali o <strong>di</strong> altri enti e nei mutui o prestiti <strong>di</strong> scopo, sono<br />

strettamente collegati alle opere stesse e sono acquisibili solo dopo l’approvazione da parte della<br />

Giunta dei progetti specifici nella fase definitiva.<br />

Nel prossimo mese <strong>di</strong> ottobre verrà pertanto effettuata la verifica dei progetti <strong>di</strong>sponibili e attivata la<br />

procedura <strong>di</strong> finanziamento per le opere non coperte da altre fonti, attraverso nuovi prestiti, che,<br />

tenendo conto dell’aumento dei tassi a breve, dovranno essere contenuti all’interno <strong>di</strong> limiti più ridotti<br />

rispetto agli scorsi esercizi.<br />

Per questo motivo e per l’impossibilità <strong>di</strong> definire accor<strong>di</strong> in tempi brevi con la Regione, i Comuni<br />

nella variazione recentemente approvata, è stato ri<strong>di</strong>mensionato il programma delle opere pubbliche. In<br />

relazione al Patto <strong>di</strong> stabilità interno che va obbligatoriamente rispettato, la situazione delle spese<br />

correnti va attentamente monitorata in quanto i tetti <strong>di</strong> spesa ricavati dai valori del Consuntivo 2004,<br />

rettificati dalla neutralizzazione della riduzione del 6,50%, offrono spazi modesti, in particolare sulla<br />

gestione dei pagamenti.<br />

Per le spese <strong>di</strong> investimento i margini sono invece più ampi, come sapete, per cui non sono ipotizzabili<br />

rischi <strong>di</strong> splafonamento. Allo stato attuale il fondo <strong>di</strong> riserva offre ancora una <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> 3,3<br />

milioni da utilizzare nel rispetto del Patto <strong>di</strong> stabilità interno ed esiste un accantonamento <strong>di</strong> avanzo <strong>di</strong><br />

amministrazione <strong>di</strong> oltre 9 milioni che dovrà essere inviato quasi totalmente, come <strong>di</strong> prassi, al Bilancio<br />

2007, cioè al Bilancio successivo.<br />

Tenendo conto che dal Consuntivo 2005 non emergono debiti fuori Bilancio, si può pertanto<br />

concludere che la situazione della nostra gestione è del tutto regolare, il prossimo assestamento ne darà<br />

la conferma, anche se sono ipotizzabili altre variazioni sia all’interno della gestione corrente, che tra gli<br />

investimenti.<br />

Il Collegio dei Revisori ha espresso in data o<strong>di</strong>erna il proprio parere <strong>di</strong> conferma del permanere degli<br />

equilibri <strong>di</strong> Bilancio.”<br />

Nel frattempo è entrata in aula l’Assessore Gasparini, mentre è uscito il Consigliere Tranquillino.<br />

(presenti 29)<br />

24


Presiede l’adunanza il Vice Presidente Vicario Cavicchioli.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Ci sono interventi? Ho chiesto gli interventi, non c’è nessuno.”<br />

Presiede l’adunanza il Presidente del Consiglio Ortolina.<br />

Nessun Consigliere chiede la parola e il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio il<br />

provve<strong>di</strong>mento proposto dalla Giunta.<br />

Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.<br />

Durante la votazione è temporaneamente assente il Segretario generale; svolge le sue funzioni il Vice<br />

Segretario generale.<br />

Assenti al momento della votazione il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati e i Consiglieri Accame, Albetti,<br />

Bruschi, Censi, Clerici, Colli, Dapei, Del Nero, De Nicola, Elli, Esposito, Fratus, Gavazzi, Lombar<strong>di</strong>,<br />

Malinverno, Meroni, Musciacchio, Russomanno e Tranquillino.<br />

E così risultano presenti 26 Consiglieri.<br />

Sono altresì presenti gli Assessori Barzaghi, Carlino, Casati, Gasparini, Grancini, Matteucci, Mattioli,<br />

Mezzi, Ponti e Roton<strong>di</strong>.<br />

Terminate le operazioni <strong>di</strong> voto, <strong>di</strong>chiara approvata la deliberazione con ventisei voti a favore.<br />

Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.<br />

Presidente del Consiglio: “Chiedo un minuto <strong>di</strong> sospensione per il prosieguo dei nostri lavori.”<br />

La seduta viene sospesa alle ore 18.25 e riaperta alle ore 18.33.<br />

Presiede l’adunanza il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “La parola a Meroni.”<br />

Consigliere Meroni: “Grazie Presidente. Io vorrei mettere in votazione l’eventuale inversione<br />

dell’or<strong>di</strong>ne del giorno. Trattare prima i due or<strong>di</strong>ni del giorno presentati, uno a mia firma e l’altro a<br />

firma del Consigliere Guerra, prima della cosiddetta pausa serale. Se l’aula è d’accordo, poi chiederei<br />

eventualmente cinque minuti <strong>di</strong> sospensione per sistemare alcune situazioni.”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Benissimo. C’è una proposta <strong>di</strong> anticipare i due or<strong>di</strong>ni del<br />

giorno relativi, appunto uno proposto da Meroni, uno dal Consigliere Guerra, una pausa, quella<br />

comunemente prevista e in prosieguo le due delibere <strong>di</strong> Vimercati.<br />

È stato chiesto giustamente <strong>di</strong> porlo in votazione. Direi che apriamo la votazione. È aperta la votazione<br />

per l’inversione.”<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.<br />

25


Durante la votazione è temporaneamente assente il Segretario generale; svolge le sue funzioni il Vice<br />

Segretario generale.<br />

Assenti al momento della votazione il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati, il Presidente del Consiglio<br />

Ortolina e i Consiglieri Accame, Albetti, Barbaro, Bruschi, Casati, Censi, Clerici, Colli, Dapei, Del<br />

Nero, De Nicola, Esposito, Gavazzi, Lombar<strong>di</strong>, Malinverno, Musciacchio, Russomanno e Tranquillino.<br />

E così risultano presenti 26 Consiglieri.<br />

Sono altresì presenti gli Assessori Barzaghi, Carlino, Casati, Gasparini, Grancini, Matteucci, Mattioli,<br />

Mezzi, Ponti e Roton<strong>di</strong>.<br />

Terminate le operazioni <strong>di</strong> voto, <strong>di</strong>chiara approvata l’inversione dell’or<strong>di</strong>ne dei lavori con ventisei voti<br />

a favore.<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio dà atto del risultato della votazione.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “È stata chiesta anche una sospensione, viene accordata una<br />

sospensione per le mo<strong>di</strong>fiche anche eventuali sugli or<strong>di</strong>ni del giorno.”<br />

La seduta viene sospesa alle ore 18.35 e riaperta alle ore 19.15.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Chiederei <strong>di</strong> ricominciare i lavori. Allora, Elli, per presentare<br />

l’or<strong>di</strong>ne del giorno, lei si era iscritto? … la parola al Consigliere … un attimo. La parola al Consigliere<br />

Elli.”<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio pone quin<strong>di</strong> in trattazione lo:<br />

ARGOMENTO N. 2/66 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Or<strong>di</strong>ne del giorno presentato in data 21<br />

<strong>settembre</strong> <strong>2006</strong> dal Consigliere Meroni, per chiedere <strong>di</strong> manifestare solidarietà verso il Papa e la Chiesa<br />

cattolica, in seguito alla recente ondata <strong>di</strong> ostilità e violenza da parte dell’estremismo musulmano.<br />

Consigliere Elli: “Il nostro or<strong>di</strong>ne del giorno riguarda l’ondata <strong>di</strong> ostilità verso la comunità cattolica<br />

mon<strong>di</strong>ale che si è sollevata nell’ultima settimana da parte dell’estremismo musulmano. Diciamo<br />

estremismo musulmano ma, in realtà, come ben sappiamo, all’estremismo vero e proprio, ai cosiddetti<br />

fondamentalisti, si sono aggiunti anche tutti i Paesi, anzi soprattutto la richiesta <strong>di</strong> scuse è venuta dai<br />

Paesi non tra<strong>di</strong>zionalmente estremisti. Questo la <strong>di</strong>ce lunga sulla <strong>di</strong>fferenza che noi attribuiamo al<br />

mondo musulmano che in realtà su certe cose è estremamente compatto.<br />

A seguito <strong>di</strong> questa pseudo provocazione attribuita al Papa per aver semplicemente <strong>di</strong>scusso<br />

all’università <strong>di</strong> Ratisbona e citato un <strong>di</strong>alogo del 1391 tra l’Imperatore Michele II paleologo e un<br />

saggio persiano, a seguito <strong>di</strong> questo ci sono state delle rappresaglie assurde, come la suora italiana che<br />

è stata uccisa pochi giorni dopo in Africa.<br />

Non è l’unico caso, da tantissimo i cristiani sono oggetto <strong>di</strong> attenzione indesiderata da tutto il mondo<br />

islamico. Ricor<strong>di</strong>amo la Turchia che ha chiesto ufficialmente le scuse, assieme a tutti gli altri. Da<br />

questo punto <strong>di</strong> vista quin<strong>di</strong> noi abbiamo proposto questa mozione in cui si vuole impegnare la Giunta<br />

provinciale su tre punti.<br />

A manifestare solidarietà piena e concreata al Papa e alla Chiesa cattolica in un momento estremamente<br />

delicato.<br />

26


A invitare il Governo ad operare, attraverso la nostra rete <strong>di</strong>plomatica, in modo da orientare la propria<br />

azione politica estera nel senso <strong>di</strong> una ripresa netta <strong>di</strong> una presa <strong>di</strong> posizione contro ogni azione politica<br />

e culturale, violenta e <strong>di</strong>mostrativa in modo da marcare che noi non accettiamo questi estremismi.<br />

Invitare il Governo ad adoperarsi presso gli altri Paesi europei al fine <strong>di</strong> ampliare il fronte <strong>di</strong> solidarietà<br />

che anche nel comune pericolo rappresentato per l’Occidente dagli inviti alla violenza che alcuni<br />

esponenti islamici non prendano pretesto per reiterare.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che anche all’interno dell’Europa notevoli sono le voci in questo senso e pochi sono stati i<br />

governi che hanno avuto il coraggio <strong>di</strong> esprimersi in tal senso, tra cui ricor<strong>di</strong>amo Zapatero. Su questo<br />

chie<strong>di</strong>amo l’impegno <strong>di</strong> tutta la Giunta e invitiamo tutti ad un <strong>di</strong>battito sereno e ad un voto compatto.”<br />

Nel frattempo è rientrato in aula il Segretario Generale, avv. Princiotta.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “È in fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione un emendamento relativo all’or<strong>di</strong>ne<br />

del giorno. Casati.”<br />

Consigliere Casati: “Volevo proprio illustrare l’emendamento che sta per essere <strong>di</strong>stribuito, quin<strong>di</strong>, in<br />

attesa che lo stesso venga <strong>di</strong>stribuito, tenterò <strong>di</strong> <strong>di</strong>re due cose. Innanzitutto il collega Elli ha<br />

argomentato le posizioni sue e del suo Gruppo precedentemente l’accoglimento loro dell’emendamento<br />

sottoscritto dal capo Gruppo Meroni e dal sottoscritto. Ne abbiamo parlato prima con i capi Gruppo <strong>di</strong><br />

maggioranza sull’argomento, argomento assolutamente, nonostante siano trascorsi venti giorni<br />

dall’episo<strong>di</strong>o e dagli episo<strong>di</strong> successivi, che ha mantenuto un livello <strong>di</strong> interesse e <strong>di</strong> attenzione molto<br />

elevato.<br />

Io devo <strong>di</strong>re che tutto nasce sostanzialmente dalle parole che il Pontefice ha espresso all’università <strong>di</strong><br />

Ratisbona, che fanno parte <strong>di</strong> un testo storico e probabilmente in quel momento è arrivata una presa <strong>di</strong><br />

posizione sostanzialmente contraria a quelle posizioni associate, quali fossero il pensiero del Papa. Il<br />

Papa già imme<strong>di</strong>atamente dopo e nei giorni successivi ha fatto sì, con parole ed azioni, <strong>di</strong> far<br />

comprendere che quello era <strong>di</strong> fatto un testo storico, non era il pensiero né proprio, né quello della<br />

Chiesa cattolica.<br />

Da questo punto <strong>di</strong> vista, assieme al Gruppo, ci siamo posti un interrogativo, che era sostanzialmente<br />

questo. Siamo <strong>di</strong> fronte ad un momento dove tutto il mondo è facilmente incen<strong>di</strong>abile da qualsiasi<br />

posizione o da qualsiasi esternazione venga fatta. Probabilmente questo fatto lo possiamo anche legare<br />

in maniera estremamente lontana, nei tempi e nei mo<strong>di</strong>, ma anche da una considerazione che è quella<br />

che, se pren<strong>di</strong>amo per esempio l’ultima relazione che i gruppi della security degli Stati Uniti hanno<br />

fatto, <strong>di</strong>cendo che da quando i focolai orientali non sono tranquilli, ma sono fomentati da conflitti, da<br />

interventi <strong>di</strong> guerra, i rapporti sono ancora più <strong>di</strong>fficili. Questo vuol <strong>di</strong>re che occorre assolutamente che<br />

chiunque ha responsabilità, ma tutta l’umanità, deve cogliere il fatto che bisogna assolutamente<br />

<strong>di</strong>alogare e non porsi in antitesi e in scontro rispetto anche ai pensieri che riteniamo sbagliati. Questo<br />

però non vuol <strong>di</strong>re che bisogna assolutamente non <strong>di</strong>fendere le posizioni o le culture che sono proprie.<br />

La proposta che noi facciamo è quella che è stata accolta dalla Lega, nel deliberato <strong>di</strong> mantenere la<br />

frase la solidarietà, <strong>di</strong> togliere i due capoversi successivi e <strong>di</strong> inserire il pensiero che è questo. “Di<br />

invitare il Governo italiano a collaborare a <strong>di</strong>fesa delle libertà <strong>di</strong> espressione anche a livello europeo,<br />

attraverso la rete <strong>di</strong>plomatica e attraverso il sostegno delle organizzazioni internazionali, affinché in<br />

quelle aree del mondo ove da decenni sono accesi conflitti e <strong>di</strong>visioni, vengano poste con<strong>di</strong>zioni<br />

affinché gli ostacoli che oggi impe<strong>di</strong>scono alle popolazioni <strong>di</strong> convivere senza più conflitti, nel rispetto<br />

delle <strong>di</strong>versità culturali e religiose”.<br />

Che è un tentativo <strong>di</strong> porre in positivo proprio i <strong>di</strong>stinguo che ci sono su queste questioni. Innanzitutto<br />

con quale atteggiamento? Primo, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa. Certo della propria cultura, certo delle proprie origini, ma<br />

anche della libertà <strong>di</strong> esprimere un proprio giu<strong>di</strong>zio, che non è il sunto del processo storico che il Papa<br />

27


stava analizzando nell’università, ma la possibilità che in questo mondo si possa <strong>di</strong>re quello che si<br />

pensa senza essere tacciati <strong>di</strong> …<br />

È chiaro che quello che va detto, va detto con l’attenzione <strong>di</strong> non offendere chi la pensa <strong>di</strong>versamente.<br />

Questo è il principio che deve essere il minimo comune denominatore rispetto a tutte le posizioni.<br />

Detto questo, devo <strong>di</strong>re che a me ha portato veramente grande <strong>di</strong>spiacere vedere dal giorno dopo, da<br />

quando il Papa ha posto in essere un <strong>di</strong>stinguo rispetto a quello che aveva detto, rispetto a quello che<br />

era il proprio pensiero, il fatto che nessuno, o meglio, pochi anche dei Paesi moderati abbiano colto<br />

questa occasione. Però mi sembra che poi, col passare dei giorni, le posizioni sono cambiate. L’ultimo<br />

incontro organizzato dalla Santa Sede ha fatto sì che un po’ <strong>di</strong> chiarimenti arrivano. Ci sono state<br />

posizioni importanti anche da uomini politici.<br />

L’ho detto due settimane fa in questo Consiglio, ho molto apprezzato il lavoro fatto dal Sindaco<br />

Veltroni sul convegno sulle religioni fatto a Roma, che era fatto non a giustificazione o a tamponare<br />

episo<strong>di</strong>, ma organizzato in tempi non sospetti.<br />

Quello che ci dobbiamo augurare tutto è che questo mondo non debba sembrare troppo piccolo per le<br />

convinzioni <strong>di</strong> tutti, ma che sia abbastanza grande da ospitare le convinzioni <strong>di</strong> tutti nel rispetto però<br />

proprio <strong>di</strong> tutte le opinioni.”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Guerra. Ricordo <strong>di</strong>eci minuti d’intervento per gli or<strong>di</strong>ni del<br />

giorno.”<br />

Consigliere Guerra: “Grazie Presidente. Io mi trovo questa sera ad affrontare un tema <strong>di</strong> un’importanza<br />

molto grossa che interseca anche le coscienze, le culture <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi, per cui non mi<br />

scandalizzerei se su una tematica così vasta ed importante, anche all’interno <strong>di</strong> una maggioranza<br />

politica, vi possano essere delle idee <strong>di</strong>verse. Per cui è una premessa che è doverosa ed è giusto far<br />

notare. Stiamo parlando <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong> culture personali, quin<strong>di</strong> è giusto ed è legittimo che qualsiasi<br />

Consigliere, qualsiasi forza politica abbia una sua idea nel merito.<br />

Io ho letto l’emendamento proposto dal capo Gruppo Casati, che anche nella conclusione è un buon<br />

emendamento perché riprende ed esalta il rispetto della <strong>di</strong>fferenza e quin<strong>di</strong> la comprensione, il <strong>di</strong>alogo<br />

tra culture <strong>di</strong>verse. Questo è un punto <strong>di</strong> partenza buono, il problema che nasce in me è che un<br />

emendamento tale si configura in un or<strong>di</strong>ne del giorno, la cui premessa politica va da tutt’altra parte.<br />

Cioè si riapre ancora con una impostazione politica che, ahimè, anziché abbattere i muri, li alza,<br />

anziché trarre insegnamento dalla storia, cito un episo<strong>di</strong>o su tutti, il trattato sulla tolleranza <strong>di</strong> Voltaire,<br />

quando fino a qualche secolo fa gli islamici con i cattolici si sgozzavano perché avevano una<br />

interpretazione <strong>di</strong>versa su una sacra scrittura.<br />

Quest’epoca, questa cultura, se la storia è maestra <strong>di</strong> vita, noi dovremmo comprenderla e non rifare gli<br />

stessi errori o riprodurre gli stessi modelli culturali che all’epoca hanno portato a questi scempi e che<br />

hanno portato anche alle famose Crociate.<br />

Se l’intento è quello <strong>di</strong> alzare un muro e <strong>di</strong> accentuare lo scontro tra religioni, la premessa <strong>di</strong> questo<br />

or<strong>di</strong>ne del giorno va nell’ottica giusta. Se l’intento è quello <strong>di</strong> creare la violenza e <strong>di</strong> non capire che<br />

l’estremismo islamico va combattuto e viene combattuto con il <strong>di</strong>alogo e smontato alla sua base, non<br />

con le bombe, con la guerra, l’estremismo islamico, per la gran parte del mondo islamico, <strong>di</strong>venta<br />

l’unica alternativa per fermare le bombe.<br />

Allora se non si indagano i motivi reali dell’estremismo e quin<strong>di</strong> se non si scoprono i vaccini per<br />

combattere l’estremismo islamico, seriamente, non alzando i muri, o parlando <strong>di</strong> superiorità <strong>di</strong> una<br />

religione rispetto all’altra, perché se passa questo principio, poi passa anche il principio <strong>di</strong> una razza<br />

che è superiore all’altra. Quin<strong>di</strong> passa il principio della segregazione del mondo che è più civile rispetto<br />

all’altro, del mondo che è più tollerante rispetto all’altro, su questa strada l’estremismo islamico non<br />

verrà mai combattuto.<br />

<strong>28</strong>


Allora io penso che il vaccino più efficiente e serio per combattere il terrorismo islamico sia quello<br />

proprio <strong>di</strong> smontarlo alla base, chiamando al <strong>di</strong>alogo, al confronto, non accennando a nessuna<br />

superiorità <strong>di</strong> una religione rispetto all’altra, perché tutte le religioni hanno pari <strong>di</strong>gnità e tutte queste<br />

religioni vivono sul rispetto reciproco e sulla convivenza.<br />

Io darò un voto contrario a questo or<strong>di</strong>ne del giorno perché è un or<strong>di</strong>ne del giorno che, anziché<br />

abbattere i muri e quin<strong>di</strong> rispettare le <strong>di</strong>versità, ne proclamano una più superiore dell’altra, una più<br />

bella dell’altra. Allora se la premessa politica è questa, io non posso con<strong>di</strong>videre politicamente un<br />

approccio ad un problema reale che esiste. Io penso che con l’Islam l’Occidente si deve confrontare. A<br />

volte, questa è l’ironia anche della sorte, il termine Lega è l’unione <strong>di</strong> elementi che sono <strong>di</strong>versi fra<br />

loro. Io vorrei che tra le religioni ci fosse una lega, cioè un’unione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong>versi che assieme<br />

costruiscono un pensiero moderno, civile, ma che costituiscono anche un ambito <strong>di</strong> rapporto, <strong>di</strong><br />

fecon<strong>di</strong>tà, <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> vedute che lì sì hanno la possibilità <strong>di</strong> sconfiggere l’estremismo islamico, che<br />

non deve essere confuso con tutto l’Islam.<br />

Io credo che nel mondo islamico vi siano comunque culture e persone che sono islamiche ma che non<br />

sono necessariamente terroriste. Io penso che nell’Islam oggi vi sia un focolaio continuo <strong>di</strong> guerre e<br />

magari forse se pensassimo <strong>di</strong> non mandare più bombe, ma <strong>di</strong> aprire un <strong>di</strong>alogo con questi Paesi, non<br />

sarebbe forse un’arma più efficace <strong>di</strong> cento bombe per sconfiggere l’estremismo?<br />

Io penso che su questa strada noi abbiamo tutte le carte in regola per giocare un ruolo. Io non vorrei<br />

rivivere quello che la storia tristemente ci ha già consegnato. L’epoca delle Crociate è finita ed è stata<br />

un’epoca terribile e fallimentare, quest’epoca non dobbiamo più riviverla.<br />

L’epoca della superiorità <strong>di</strong> una cosa rispetto all’altra non ha senso in un mondo che è globalizzato, in<br />

un mondo che necessariamente è portato a confrontarsi. L’arma migliore per la pace e per il rispetto<br />

della <strong>di</strong>gnità umana rimane quella che la storia ci ha sempre detto: il <strong>di</strong>alogo, il confronto e l’uso della<br />

non violenza. Io penso che questo or<strong>di</strong>ne del giorno, soprattutto nella premessa non coincida con questa<br />

impostazione che per me è la pietra miliare per aprire un confronto anche con chi non la pensa come<br />

me, come noi.<br />

Se non si parte dal presupposto che dal <strong>di</strong>alogo bisogna partire e dal rispetto <strong>di</strong> tutte le culture bisogna<br />

partire da lì, ogni misura, ogni tentativo <strong>di</strong> combattere l’estremismo islamico, è fallimentare.<br />

Allora se non c’è questo presupposto anche la proposta politica <strong>di</strong>venta in fondo anche un po’<br />

demagogica. Reputo che sia fuorviante prendere il caso della povera suora uccisa da un estremismo<br />

islamico, come presupposto per giustificare la superiorità <strong>di</strong> una cultura religiosa rispetto ad un’altra. I<br />

terroristi devono essere combattuti, tutti, in<strong>di</strong>stintamente dalla religione, dalla cultura che hanno,<br />

perché il terrorismo è un crimine contro l’umanità. Però se si vuole fermare questa piaga, certamente<br />

non lo facciamo, buttando questo scontro all’interno delle religioni. Se si tocca questo aspetto alzando i<br />

muri, si dà il via ad una reazione a catena che poi non è più controllabile. La storia ce lo ha già detto, le<br />

guerre <strong>di</strong> religione non servono a nessuno. Fanno solo degli scempi ed è per questo che allora io penso<br />

dell’inutilità <strong>di</strong> una impostazione politica che schiera le religioni <strong>di</strong> serie A a quelle <strong>di</strong> serie B, quelli<br />

che sono più buoni a quelli che sono più cattivi, ad una impostazione che ricerca sempre e comunque lo<br />

scontro ai danni del <strong>di</strong>alogo.<br />

Per questi motivi io darò un voto contrario perché è proprio la premessa politica dell’or<strong>di</strong>ne del giorno<br />

che non mi convince, non penso che l’estremismo islamico si combatta parlando <strong>di</strong> una religione<br />

cattolica che è civile e <strong>di</strong> un islamismo che è burbero, che è rozzo e che è l’humus culturale<br />

dell’estremismo islamico. Io non penso che questa sia la strada politicamente più intelligente e seria per<br />

combattere l’estremismo nel mondo arabo.”<br />

29


Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Patta. … chiedo scusa a Patta, una mo<strong>di</strong>fica nel senso che sono<br />

rimaste nella penna due parole relativamente al secondo “affinché”; “…e <strong>di</strong>visioni vengano poste le<br />

con<strong>di</strong>zioni affinché siano eliminati gli ostacoli.” Era semplicemente una <strong>di</strong>menticanza. Prego.”<br />

Consigliere Patta: “Esor<strong>di</strong>sco <strong>di</strong>cendo che se l’or<strong>di</strong>ne del giorno fosse sul tono dell’emendamento<br />

Casati, che ragiona <strong>di</strong> conflitti che esistono da decenni in quelle aree, <strong>di</strong>visioni quin<strong>di</strong> non legate a<br />

questa iniziativa, ma conflitti, scontri, violenze tra componenti a base <strong>di</strong>versa secondo le situazioni,<br />

quin<strong>di</strong> il collega Casati rimanda a problematiche molto più generali e molto più ampie, che non sono<br />

invece quelle semplicisticamente richiamate nella prima parte dell’or<strong>di</strong>ne del giorno della Lega.<br />

Io con<strong>di</strong>vido completamente l’emendamento Casati perché rimanda dunque ad una visione più<br />

complessa delle cose, ad una visione per la quale oggi si sta riproponendo - con colpevolezza <strong>di</strong> settori<br />

politici e anche religiosi dei due mon<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui stiamo ragionando - quello che avvenne nell’ottocento,<br />

quando, per giustificare le colonizzazioni e gli imperialismi, si richiamava la missione civilizzatrice<br />

dell’Occidente. Uno dei motivi era che noi - ma fino agli anni ’40 - c’era chi sosteneva che noi<br />

eravamo in Africa per portare la civiltà ai poveri negretti. Sento anche recentemente emergere<br />

affermazioni <strong>di</strong> questo genere.<br />

In ogni caso quello che si sta verificando oggi <strong>di</strong> drammatico, in una fase in cui guerra e terrorismo si<br />

alimentano a vicenda, che fondamentalismi opposti usano il tema dello scontro <strong>di</strong> civiltà, che è <strong>di</strong> una<br />

gravità inau<strong>di</strong>ta, per nascondere altri problemi per un verso e per alimentare <strong>di</strong>fferenze per l’altro,<br />

realizzando opposizioni vieppiù forti in una escalation che, se procede in questo modo, non si sa dove<br />

ci porterà. Ci porterà sicuramente nel baratro. Allora l’or<strong>di</strong>ne del giorno avrebbe dovuto <strong>di</strong>re che cosa?<br />

Avrebbe dovuto <strong>di</strong>re che si condannano sicuramente le violenze verso i cristiani che si sono viste in<br />

questi anni, in questo periodo in relazione alle <strong>di</strong>chiarazioni del Papa, però si condannano perché sono<br />

parte <strong>di</strong> uno scontro alimentato ad arte che oppone religioni e civiltà. Scontro che noi non vogliamo che<br />

sia alimentato, che ha visto in Italia in particolare pro<strong>di</strong> sostenitori in personaggi emeriti, persino nella<br />

Presidenza del Senato del precedente Governo. Interventi a favore della superiorità dell’Occidente,<br />

contro l’inferiorità delle altre popolazioni, tra l’altro in un meccanismo <strong>di</strong> ribaltamento storico che<br />

davvero ha fatto sì che si avverasse, fomentando il fondamentalismo islamico, quella profezia nefasta<br />

che si vuole che si avveri. In una religione che peraltro, fino a secoli fa, era la più tollerante <strong>di</strong> tutto il<br />

Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Era noto all’universo mondo che se un ebreo voleva stare tranquillo se ne doveva andare dove c’erano<br />

gli arabi qualche secolo fa. Invece quello che sta avvenendo, sta portando il fondamentalismo in Paesi<br />

arabi che non l’avevano mai conosciuto. La Turchia era un Paese che strisciava per terra pur <strong>di</strong> essere<br />

riconosciuta culturalmente affine all’Occidente. Oggi vede una presenza <strong>di</strong> partiti fondamentalisti che<br />

non si sono mai sognati.<br />

La Palestina fino a vent’anni fa era un Paese dove si vestiva alla occidentale, dove le donne avevano<br />

più minigonne che in Italia. Oggi i fondamentalisti hanno preso piede e stanno <strong>di</strong>ventando una parte<br />

importante. In tutto il mondo si sta realizzando questo fenomeno e c’è chi soffia nel fuoco, chi invece<br />

<strong>di</strong> riconoscere i torti da una parte e dall’altra, continua ad alimentare questa miscela tremenda dentro<br />

cui trova spazio la crescita anche del terrorismo, dentro cui trova spazio la crescita della guerra<br />

permanente preventiva.<br />

Allora noi avremmo dovuto <strong>di</strong>re che quei fatti <strong>di</strong> cui si parla, si scrivono in un momento storico in cui,<br />

prima <strong>di</strong> parlare bisogna pensarci <strong>di</strong>eci volte, prima <strong>di</strong> muovere la lingua bisogna far funzionare il<br />

cervello e bisogna sapere - non sto parlando del Papa, adesso ci arrivo al Papa - e bisogna sapere quello<br />

che si <strong>di</strong>ce, sto parlando <strong>di</strong> questo or<strong>di</strong>ne del giorno. Questo or<strong>di</strong>ne del giorno, letto come lo leggete<br />

Voi, Elli, come l’hai presentato tu, ti cito la tua frase, perché tutti i colleghi siano … perché un or<strong>di</strong>ne<br />

del giorno vale anche in relazione al modo in cui viene presentato.<br />

30


Il collega Elli ha recitato che non ci sono <strong>di</strong>fferenze nel mondo musulmano. Ha detto: alcuni lo<br />

riferiscono ai fondamentalisti, ma per me non ci sono <strong>di</strong>fferenze lì dentro. Collega Casati, questa cosa<br />

che sto <strong>di</strong>cendo t’interessa, perché tu voti un or<strong>di</strong>ne del giorno <strong>di</strong> una persona che <strong>di</strong>ce che i musulmani<br />

sono tutti uguali, è chiaro? Che quin<strong>di</strong> sono tutti fondamentalisti e sono tutti violenti.<br />

Un or<strong>di</strong>ne del giorno presentato in questo modo, che non tematizza il contesto nel quale avvengono<br />

queste violenze, che non tiene conto che noi dobbiamo invece operare richiamando gli uni e gli altri e<br />

costruendo con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo. Un or<strong>di</strong>ne del giorno che <strong>di</strong>ce e si accorge solo delle violenze quando<br />

vengono da una parte e non cerca neanche <strong>di</strong> correlarle alle altre, allora un or<strong>di</strong>ne del giorno <strong>di</strong>ce<br />

quello che ha detto il collega Guerra. È unilaterale come la guerra è unilaterale, come il dominio del<br />

mondo è unilaterale e non fa un favore a chi vuole la pace. Diversamente, tra l’altro, in contrasto totale<br />

con l’emendamento Casati che invece è completamente con<strong>di</strong>visibile e rimanda ad un <strong>di</strong>scorso in cui le<br />

colpe non sono solo da una parte, ma sono da <strong>di</strong>verse parti.”<br />

Riassume la presidenza dell’adunanza il Presidente del Consiglio Ortolina.<br />

Presidente del Consiglio: “Prego, brevemente per favore. La parola a Elli.”<br />

Consigliere Elli: “Molto brevemente. Io ho letto la presentazione, così com’era stata fatta, senza<br />

l’emendamento perché era in <strong>di</strong>stribuzione, sennò avrei letto con l’emendamento che è stato da noi<br />

approvato. Comunque mi <strong>di</strong>spiace che Patta ha la capacità <strong>di</strong> stravolgere le cose. Io ho detto e preciso,<br />

quello che ho detto lo so e adesso lo preciso e Patta sa rovesciare bene la storia. Io ho detto che in<br />

questo momento, in questo fatto specifico anche i Governi che si <strong>di</strong>ceva, dal punto <strong>di</strong> vista occidentale,<br />

erano non estremisti, si sono allineati esattamente ai fondamentalisti islamici. Questo è un fatto, non è<br />

un’interpretazione <strong>di</strong> Elli, è un fatto.<br />

Mi piacerebbe, e qui do risposta al collega precedente, anche lui ha stravolto un po’ Voltaire, perché<br />

Voltaire, se ricor<strong>di</strong> bene, visto che l’hai citato, … siccome mi hanno citato più volte, stravolgendo …”<br />

Presidente del Consiglio: “Brevissimo però Elli.”<br />

Consigliere Elli: “… se si stravolge quello che si <strong>di</strong>ce … (intervento fuori microfono) .. ma questo<br />

signore ha il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> parlare?”<br />

Presidente del Consiglio: “Elli, deve essere sintetico, per favore.”<br />

Consigliere Elli: “Certo, è sintetico.”<br />

Presidente del Consiglio: “Concluda.”<br />

Consigliere Elli: “Concludo e mi spiace che sono continuamente <strong>di</strong>sturbato. Voltaire <strong>di</strong>ce che …”<br />

Presidente del Consiglio: “Per favore, lasci finire.”<br />

Consigliere Elli: “Io sono paziente, Voltaire <strong>di</strong>ceva: “Io non ho le tue idee, ma le <strong>di</strong>fenderò e <strong>di</strong>fenderò<br />

il tuo <strong>di</strong>ritto a parlare fino alla morte”. Bene, attenzione che in questo momento stravolgere quello che<br />

<strong>di</strong>co io è esattamente andare contro il principio <strong>di</strong> libertà d’espressione che è stato sancito nella<br />

Rivoluzione francese, che qualcuno <strong>di</strong> voi, a cominciare dal <strong>di</strong>sturbatore Patta, non ha ancora capito<br />

oggi.”<br />

31


Presidente del Consiglio: “Calaminici. Se riuscite a contenere gli interventi, facciamo poi la pausa.<br />

Grazie. “<br />

Consigliere Calaminici: “Io vorrei nello stesso tempo essere rispettoso nei confronti non solo delle cose<br />

dette qui, ma anche delle stesse parole del Papa e non essere ipocrita. Non è facile. Io credo che abbia<br />

fatto bene il Papa ad intervenire ripetutamente per precisare il suo pensiero, per spiegarlo bene, per<br />

cercare <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re che il suo <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> Ratisbona fosse un immane incen<strong>di</strong>o in cui ciascuno consuma<br />

i propri furori.<br />

Le parole citate dal Papa a Ratisbona dell’Imperatore Michele il paleologo, sono <strong>di</strong> una cristallina<br />

violenza. Sono impressionanti per la loro violenza. Ha fatto bene il Papa, l’aveva già fatto nel contesto<br />

del suo <strong>di</strong>scorso, ma ha fatto bene il Papa successivamente a precisare che lui non la pensa in quel<br />

modo lì. Però attenzione, quelle parole lì andavano forse trattate con maggiore cautela, perché il mondo<br />

nel quale noi viviamo non è un mondo qualsiasi, da un certo punto <strong>di</strong> vista possiamo <strong>di</strong>re che non è un<br />

mondo normale. È un mondo in cui le tensioni sono ormai esplose fino al <strong>di</strong>apason.<br />

In questo contesto, non in un altro, noi viviamo. In questa storia noi siamo collocati. In questa storia noi<br />

abbiamo il dovere <strong>di</strong> evitare che le tensioni trabocchino in conflitto, che le guerre si estendano.<br />

Attenzione, ci sono delle profezie che si avverano, quella sul conflitto <strong>di</strong> religione è una profezia che<br />

rischia <strong>di</strong> avverarsi. Quando è stata enunciata io credo che fosse una delle tante esercitazioni<br />

intellettuali, oggi no. Oggi ci sono le con<strong>di</strong>zioni per cui quella che allora poteva essere un’idea <strong>di</strong> uno<br />

stu<strong>di</strong>oso, è invece materia estremamente sensibile e quin<strong>di</strong> ecco che la cosa importante è che ciascuno,<br />

e in misura delle proprie responsabilità, sappia collocarsi in questo contesto e <strong>di</strong>a un contributo perché<br />

si ritorni ad una normalità, perché normali adesso non siamo. Questo è un mondo fortemente integrato,<br />

fortemente globalizzato, multietnico, multireligioso, noi conviviamo nei Paesi occidentali con milioni<br />

<strong>di</strong> musulmani. Le relazioni e i contatti sono ormai estremamente ravvicinati. Lo spazio è stato<br />

annullato, la tecnica ha annullato lo spazio, forse un po’ anche il tempo. Ma lo spazio lo ha<br />

completamente annullato.<br />

Noi viviamo oggi con i musulmani anche degli altri Paesi, come se fossimo gomito a gomito.<br />

Dobbiamo avere comportamenti adeguati alla realtà storica nella quale noi ci troviamo. Allora non<br />

Voltaire, ma qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong> Voltaire, non la tolleranza che è assai poco ed è uno strumento<br />

insufficiente per affrontare la realtà <strong>di</strong> questa storia nella quale noi siamo cacciati. Ma occorre qualcosa<br />

<strong>di</strong> più, qualcosa <strong>di</strong> più, lo <strong>di</strong>co da laico, viene espressa nel modo più puro proprio dai cristiani.<br />

C’è nel cuore della storia una cosa assai preziosa, un <strong>di</strong>amante prezioso ed è il senso <strong>di</strong> fraternità, non<br />

<strong>di</strong> tolleranza, non <strong>di</strong> ospitalità, ma <strong>di</strong> fraternità. Per questo la religione cristiana per molti aspetti, io non<br />

sono cristiano, ci ha fatto da guida nei secoli, perché il messaggio è molto avanti e <strong>di</strong>ce che le relazioni<br />

tra me e l’altro, tra noi e gli altri deve essere improntato da uno spirito <strong>di</strong> fraternità, cioè molto al <strong>di</strong><br />

sopra delle nostre capacità. Io non riesco a sentirmi sempre fraterno agli altri, eppure però c’è un<br />

messaggio che ci <strong>di</strong>ce: attenzione, tu devi, tu puoi sentirti fraterno rispetto agli altri. Quin<strong>di</strong> non fuori<br />

dalla cristianità.<br />

Io appositamente mi riferisco, perché voglio parlare con rispetto ed ammirazione, ma nello stesso<br />

tempo devo <strong>di</strong>re che anche la religione cristiana ha seminato o<strong>di</strong>. Voltaire <strong>di</strong>ceva che nella storia si<br />

sono consumati immani stragi per degli articoli <strong>di</strong> fede, per delle parole si è andati verso stermini. Oggi<br />

è la croce che ci dobbiamo portare, dobbiamo portarci addosso la croce della responsabilità. Quelle<br />

parole lì appartengono al 1300, oggi non le possiamo utilizzare, sono un tabù, non ce lo possiamo<br />

permettere.<br />

È <strong>di</strong> ieri la vicenda dell’Idomeneo <strong>di</strong> Mozart ritirato a Berlino e crea un problema, noi viviamo un<br />

dramma che quella cosa che abbiamo invocato per secoli e che è il contrassegno della nostra civiltà, la<br />

libertà <strong>di</strong> pensiero, <strong>di</strong> espressione, oggi si pone in qualche modo in conflitto con la responsabilità che<br />

noi abbiamo per non ulteriormente incrementare le tensioni.<br />

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Si è <strong>di</strong>scusso molto, è intervenuto persino il Cancelliere tedesco perché preoccupato. Ritirare un’opera,<br />

limitare la libertà <strong>di</strong> espressione e <strong>di</strong> pensiero artistica eccetera, ma io credo che sia stato giusto. Cioè<br />

noi dobbiamo amputare in qualche modo la nostra libertà per senso <strong>di</strong> responsabilità. Fino a quando?<br />

Fino a quando non avremo riportato il mondo su binari della normalità. È per questo che la politica ha<br />

una grande responsabilità e un grande ruolo. Solo attraverso la politica che è <strong>di</strong>alogo, è confronto, che è<br />

compromesso, che è sempre attenzione, noi possiamo riportare il mondo sui binari della normalità.<br />

Io credo, per ritornare al nostro or<strong>di</strong>ne del giorno, che il tentativo <strong>di</strong> evitare ulteriori spunti polemici<br />

fatti dal Consigliere Casati, sia assolutamente con<strong>di</strong>visibile e che anche l’emendamento sia<br />

con<strong>di</strong>visibile, però l’or<strong>di</strong>ne del giorno manca <strong>di</strong> questa contestualità, richiama, più o meno, il fatto, ma<br />

non lo colloca, manca lo scenario storico, lo scenario politico. Di questo noi non possiamo fare a meno<br />

nel valutare il fatto.<br />

Per questo io ritengo che non sia accettabile questo or<strong>di</strong>ne del giorno, personalmente mi asterrò su<br />

questo or<strong>di</strong>ne del giorno che, d’altra parte, toccando temi oltremodo sensibili, lascia a ciascuno <strong>di</strong> noi<br />

la facoltà <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care, <strong>di</strong> votare poi secondo il proprio punto <strong>di</strong> vista. Non credo che la nostra<br />

<strong>di</strong>scussione possa finire con questo or<strong>di</strong>ne del giorno. Questo è il tema centrale e nevralgico dell’epoca<br />

nella quale noi viviamo. Il rapporto con gli altri <strong>di</strong> altre etnie, <strong>di</strong> altre religioni, <strong>di</strong> altre culture è la sfida<br />

<strong>di</strong> fronte alla quale noi ci troviamo e <strong>di</strong> fronte alla quale dobbiamo attrezzarci culturalmente,<br />

sentimentalmente, per affrontarla e credo che, attraverso la politica, noi dobbiamo soprattutto<br />

affrontarla.”<br />

Consigliere Maestri: “Mi scuso delle intemperanze, naturalmente non erano un modo per togliere la<br />

parola a nessuno, ma credo che in quest’aula si faccia un uso non corretto del fatto personale. Non è la<br />

prima volta, quin<strong>di</strong> questa cosa mi ha un po’ infasti<strong>di</strong>to, ad<strong>di</strong>rittura si è arrivati a parlare per fatto<br />

personale <strong>di</strong> altri.<br />

Comunque non entro nel merito della <strong>di</strong>sputa teologica e del <strong>di</strong>scorso papale per quanto riguarda il<br />

rapporto con l’Islam, perché naturalmente non è questo il problema, certo è che sarebbe offensivo nei<br />

confronti del Papa pensare che davvero ha detto qualcosa su cui è stato frainteso. Ha citato una frase <strong>di</strong><br />

un Imperatore che nel 1300 si permetteva <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che l’Islam era una religione fondata sulla violenza,<br />

esattamente qualche decina <strong>di</strong> anni dopo aver organizzato delle Crociate che hanno provocato il<br />

massacro <strong>di</strong> centinaia e migliaia <strong>di</strong> musulmani, quin<strong>di</strong> ne aveva poco il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farlo, proprio perché<br />

la violenza c’è, purtroppo, nelle religioni, come c’è anche nel pensiero laico ed è uno dei problemi a cui<br />

ci troviamo <strong>di</strong> fronte.<br />

Il <strong>di</strong>scorso del Papa aveva un altro elemento preoccupante, che è stato troppo poco sottolineato, che<br />

naturalmente non è un elemento preoccupante che deve spingere a chissà quale rivolta da parte del<br />

mondo né musulmano, né <strong>di</strong> altro tipo. È quello che il <strong>di</strong>scorso del Papa in realtà non voleva porre una<br />

cesura col mondo musulmano, la vera cesura, ancora una volta, era col mondo laico. Il <strong>di</strong>scorso del<br />

Papa era la condanna della <strong>di</strong>visione tra fede e ragione, ancora una volta l’impossibilità dell’esistenza<br />

della ragione che non si fon<strong>di</strong> sulla fede. Questo è quello che dovremmo <strong>di</strong>scutere, non qua<br />

naturalmente, ma nel <strong>di</strong>battito culturale. Non è questo oggi il problema.<br />

Qua è oggi il fondo <strong>di</strong> un problema a cui ci troviamo <strong>di</strong> fronte ed è quello dell’impossibilità <strong>di</strong><br />

continuare a praticare una ragione quando le religioni nel loro insieme, attraverso i loro conflitti, stanno<br />

schiacciando questa possibilità. Questo è uno degli elementi del <strong>di</strong>scorso del Papa che non è stato<br />

sottolineato.<br />

Dopo naturalmente le parole potevano essere pretesto per un attacco al mondo musulmano, come c’è<br />

stato, così come, viceversa, sia stato il pretesto per una reazione che è stata in alcuni casi volutamente<br />

ingigantita da parte del mondo musulmano. Noi dobbiamo sapere, in questo sono d’accordo con chi lo<br />

sottolineava prima, che oggi non c’è uno scontro <strong>di</strong> civiltà, ma c’è qualcuno che vorrebbe lo scontro <strong>di</strong><br />

civiltà, da tutte le parti, anche qua da noi. Chi fa i comizi <strong>di</strong>cendo che bisogna bruciare le palandrane, o<br />

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chi, per impe<strong>di</strong>re la costruzione <strong>di</strong> una moschea, portava i maiali ad orinare sul terreno, lavora per lo<br />

scontro <strong>di</strong> civiltà. Ci sono nomi e cognomi, sono parlamentari europei della Lega che <strong>di</strong>cono queste<br />

cose. Allora noi dobbiamo, così come, viceversa, io che ho un rapporto non solo <strong>di</strong> solidarietà, ma <strong>di</strong><br />

vicinanza con gli amici palestinesi, certo che mi preoccupo quando come a Ramallah, viene dato fuoco<br />

alle chiese, sulla base <strong>di</strong> quello che è stato il <strong>di</strong>scorso papale, mi preoccupa moltissimo. Sono<br />

assolutamente contento e credo che sia stato molto intelligente il Primo Ministro palestinese <strong>di</strong> Hamas<br />

a condannare, a <strong>di</strong>re che lì c’è una comunità <strong>di</strong> arabi che è fatta da musulmani e da cristiani e che quella<br />

bisogna <strong>di</strong>fendere.<br />

Io credo che bisogna lavorare contro lo scontro <strong>di</strong> civiltà, ad<strong>di</strong>rittura per l’incontro <strong>di</strong> civiltà, in questo<br />

sposo le parole che ha utilizzato prima <strong>di</strong> me, meglio <strong>di</strong> me naturalmente il Consigliere Calaminici.<br />

Però dobbiamo anche <strong>di</strong>rci che non c’è uno scontro culturale solamente, ma c’è una guerra<br />

guerreggiata, in cui il mondo musulmano, Paesi musulmani sono attaccati e si utilizza anche l’idea<br />

dell’attacco ad un Islam in quanto fondamentalista. È stato fatto in Afghanistan, è stato fatto in Iraq, è<br />

stato fatto in altri Paesi, viene preso a pretesto l’Islam per costruire delle guerre guerreggiate, per<br />

costruire delle nuove strategie militari. Così come le violazioni dei <strong>di</strong>ritti umani avvengono in Paesi<br />

musulmani, ma avvengono anche in Paesi che vorrebbero essere culla <strong>di</strong> civiltà. La tremenda<br />

violazione del <strong>di</strong>ritto internazionale che è Guantanamo, grida vendetta sul piano della politica.<br />

Io credo che l’impegno per l’incontro <strong>di</strong> civiltà deve essere, in primo luogo, impegno contro la violenza<br />

e contro la violazione dei <strong>di</strong>ritti umani, ovunque e comunque. In questo senso quello che è successo in<br />

Indonesia deve spingersi ad un ulteriore impegno contro la pena <strong>di</strong> morte comunque, perché questo è<br />

quello che è successo. Ancora una volta un’applicazione della pena <strong>di</strong> morte, che è sempre negativa,<br />

ma ancora <strong>di</strong> più in questo caso.<br />

Io proprio per questi motivi voterò a favore dell’emendamento presentato dal Consigliere Casati, con<br />

una sola attenzione. È vero che ci sono Paesi in cui i conflitti si basano anche su <strong>di</strong>visioni religiose, ma<br />

attenzione, la <strong>di</strong>visione religiosa, il pretesto della religione non è il motivo del conflitto, ma è la<br />

spiegazione che viene data al conflitto perché serve per continuare il conflitto stesso. In genere quando<br />

si <strong>di</strong>ce questo si pensa, ad esempio, ad Israele-Palestina, non lo metto in bocca al Consigliere Casati<br />

perché non l’ha scritto e quin<strong>di</strong> non è detto che lui lo faccia, ma in genere si pensa a questo quando si<br />

<strong>di</strong>ce conflitti. Il conflitto israelo/palestinese non ha nulla a che fare con la religione, è un conflitto<br />

materiale per la terra, per un’occupazione su cui si possono avere opinioni <strong>di</strong>fferenti, ma rischiare<br />

anche noi <strong>di</strong> giocare sulle <strong>di</strong>visioni e <strong>di</strong> costruire muri, purtroppo lì non solo simbolici, credo che sia<br />

molto negativo, però non c’è scritto questo nell’emendamento. Lo con<strong>di</strong>vido e lo voterò, così come<br />

voterò contro invece un or<strong>di</strong>ne del giorno che ritengo vada esattamente nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> continuare a<br />

spingere sullo scontro <strong>di</strong> civiltà.”<br />

Nel frattempo è uscita dall’aula l’Assessore Roton<strong>di</strong>.<br />

Presidente del Consiglio: “Ringraziando Maestri perché si è contenuto anche nel tempo, invitando<br />

possibilmente gli altri iscritti a fare altrettanto, do la parola a Fratus.”<br />

Consigliere Fratus: “Grazie Presidente. Io non ho una grande cultura come i colleghi che mi hanno<br />

preceduto, dove si evince da questo emendamento che c’è una condanna tra fede e ragione, uno scontro<br />

<strong>di</strong> civiltà, scontro <strong>di</strong> culture o quant’altro. Secondo noi è semplicemente un emendamento che cerca <strong>di</strong><br />

porre un problema che esiste, che è soprattutto, oltre che un problema religioso, che secondo noi non<br />

esiste perché ognuno è libero <strong>di</strong> professare la propria religione nei meto<strong>di</strong> e nei mo<strong>di</strong> che questa <strong>di</strong>ce.<br />

Per noi credo sia soprattutto la mancanza <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> espressione. Uno esprime un principio, esprime<br />

un pensiero che in questo caso non era neanche suo, era riportato in un contesto <strong>di</strong> una scuola e<br />

quant’altro, viene condannato, un mondo gli si rivolta contro, non viene <strong>di</strong>feso quasi da nessuno, solo e<br />

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soltanto perché ha espresso un pensiero che non era neanche suo, che era riportato in un contesto, non<br />

lo metto in dubbio.<br />

Facciamo un’opera <strong>di</strong> Mozart, viene condannata, bisogna ritirarla. Secondo me qui siamo contro la<br />

libertà <strong>di</strong> espressione, contro la libertà che ognuno <strong>di</strong> noi ha <strong>di</strong> esprimere un proprio pensiero, un<br />

proprio concetto, una propria … Che poi ci sia uno scontro <strong>di</strong>alettico, ma questo non deve sicuramente<br />

portare ad impe<strong>di</strong>re, a creare questa autocensura, come <strong>di</strong>ceva prima lei, scusate io sono nuovo, i<br />

cognomi non me li ricordo tutti, come <strong>di</strong>ceva giustamente prima lei, che il Cancelliere tedesco,<br />

un’autocensura basata sulla paura è qualcosa <strong>di</strong> insopportabile.<br />

Uno non può parlare, non può <strong>di</strong>re qualcosa o fare qualcosa perché può darsi che scateni quello che<br />

hanno scatenato le parole del Papa? È questo che noi volevamo portare e mettere in risalto: la libertà <strong>di</strong><br />

parola, la libertà che abbiamo cercato in tutti i mo<strong>di</strong>, si sta cercando e si vuole portare avanti in tutti i<br />

mo<strong>di</strong>. Leggo adesso che un semplice film “Il Mercante <strong>di</strong> pietre” <strong>di</strong> Martinelli viene censurato, o la<br />

proiezione viene <strong>di</strong>latata nel tempo solo e soltanto perché… Questo è il problema. Poi ognuno <strong>di</strong> noi<br />

può credere, io non voglio entrare nel merito della religione islamica o quant’altro, io non voglio<br />

entrare nel merito perché le donne <strong>di</strong> questa religione si vestono in un modo o nell’altro, però entro nel<br />

merito quando io non posso esprimere un mio pensiero, che poi il mio pensiero non possa essere o non<br />

vuole essere con<strong>di</strong>viso da altri, non lo metto in <strong>di</strong>scussione, però devo avere la libertà <strong>di</strong> esprimerlo.<br />

Quello che si sta creando non è, forse non lo capisco perché non ho questa grande cultura, un problema<br />

<strong>di</strong> condanna tra questo e quello, secondo me è un pensiero che io ho e che voglio <strong>di</strong>re, senza andare ad<br />

influenzare, senza voler fare né guerre, né nient’altro. Io voglio che rimanga la libertà <strong>di</strong> espressione,<br />

che possa non essere con<strong>di</strong>visibile, ma che rimanga fondamentalmente. Non devo aver paura <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />

qualcosa perché qualcuno potrebbe fare qualcos’altro. È questo il problema, io devo avere la libertà <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rlo, non la paura perché altrimenti. Ed è questo che sta succedendo.”<br />

Presidente del Consiglio: “Grazie anche per il contenimento del tempo. Un auspicio anche per gli altri<br />

due iscritti a parlare. Meroni e poi De Gaspari.”<br />

Consigliere Meroni: “Grazie Presidente. Cercherò <strong>di</strong> essere sintetico. Però bisogna essere anche chiari.<br />

Il Gruppo Lega Nord per l’In<strong>di</strong>pendenza della Padania avrebbe avuto oggi motivi ben più politici per<br />

cercare <strong>di</strong> creare una <strong>di</strong>visione all’interno del Consiglio provinciale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Consiglio provinciale <strong>di</strong><br />

<strong>Milano</strong> che io penso che sia una delle massime espressioni politiche e amministrative della Regione<br />

Lombar<strong>di</strong>a, che è la Regione più importante <strong>di</strong> questo Paese che si chiama Italia. Se non si arriva o se<br />

non si arriverà oggi a spendere due parole <strong>di</strong> solidarietà verso un signore che si chiama Papa, forse c’è<br />

qualche problema.<br />

Noi non vogliamo le <strong>di</strong>visioni, noi abbiamo fatto un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong>verso. Perché qui la strumentalizzazione<br />

da parte, non definisco le frange dell’estrema sinistra, definisco un’estrema sinistra. È vero nel nostro<br />

or<strong>di</strong>ne del giorno che una nuova ondata <strong>di</strong> ostilità e <strong>di</strong> violenza verso le comunità cattoliche mon<strong>di</strong>ali si<br />

è sollevata nell’ultima settimana da parte dell’estremismo musulmano? È vero, noi <strong>di</strong>ciamo.<br />

È vero che il pretesto a queste irragionevoli e violente reazioni sarebbero state le parole pronunciate da<br />

Papa Benedetto presso l’università <strong>di</strong> Ratisbona, in cui citava un testo del 1391? È vero.<br />

È vero che appare davvero strumentale accusare il Papa <strong>di</strong> provocazione al mondo musulmano se ha<br />

tenuto una lezione accademica? È vero, perché tutto è nato da quello. Se non si vuole riconoscere che il<br />

nostro or<strong>di</strong>ne del giorno parte da basi ben consolidate, parte da vere affermazioni fatte non da noi, noi<br />

stiamo prendendo le <strong>di</strong>fese, purtroppo in questo Paese, <strong>di</strong> un signore del quale tanti <strong>di</strong> noi riconosciamo<br />

anche la nostra fede.<br />

È vero che il Papa ha chiarito ampiamente il significato delle proprie parole e ha offerto il <strong>di</strong>alogo e il<br />

rispetto al mondo musulmano in occasione del 17 <strong>settembre</strong> e per <strong>di</strong> più è vero che ha convocato, e qui<br />

<strong>di</strong>co che il Papa ha sbagliato, i massimi livelli delle religioni musulmani per parlare? Se non sbaglio, la<br />

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eligione musulmana è un rapporto <strong>di</strong>retto Dio con chi crede, come religione musulmana non c’è<br />

nessun interme<strong>di</strong>ario. Quin<strong>di</strong> forse qui il Papa ha peccato d’ingenuità, ha convocato delle persone a cui<br />

a cercato <strong>di</strong> spiegare qual era il suo significato alle parole, e il giorno dopo il Presidente <strong>di</strong> una <strong>di</strong><br />

quelle nazioni che vuole entrare in Europa, il buon premier turco Erdogan ha criticato ancora quello<br />

che ha fatto il Papa.<br />

Se noi an<strong>di</strong>amo a vedere quello che <strong>di</strong>ce Erdogan, se noi an<strong>di</strong>amo a vedere quello che si vocifera, ma<br />

anche fra il popolino normale, si <strong>di</strong>ce: ma perché il Papa ha dovuto scusarsi? Ma perché il Papa non ha<br />

potuto <strong>di</strong>re? Questo è quello che è il sentore della gente a noi più vicina, ai nostri anziani, ai nostri<br />

ragazzi giovani, magari anche a gente che non va neanche in chiesa, però ha detto: perché il Papa si è<br />

dovuto scusare nei confronti <strong>di</strong> un’affermazione fatta su un testo del 1391? Questo è il vero <strong>di</strong>battito<br />

che doveva emergere in questo Consiglio provinciale. Invece abbiamo cominciato a <strong>di</strong>alogare <strong>di</strong> altre<br />

cose.<br />

L’or<strong>di</strong>ne del giorno esprime solidarietà, mi sembra <strong>di</strong> aver capito che impegna la Giunta provinciale a<br />

manifestare solidarietà piena, concreta, al Papa e alla Chiesa cattolica in questo momento così delicato.<br />

Tutto il resto, caro Maestri, è farina del sacco del collega capo Gruppo della Margherita, che noi<br />

con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo. A noi quello che interessava era una con<strong>di</strong>visione … guarda Calaminici, io non<br />

voglio…Non sono molto acculturato, non posso citare Voltaire, al massimo posso citare qualcun altro<br />

che non è Voltaire, ma io ti <strong>di</strong>co molto apertamente: perché noi, che ci siamo limitati a presentare dei<br />

fatti che non possono essere smentiti, cari Consiglieri provinciali della maggioranza, i fatti che noi<br />

abbiamo elencato non possono essere né interpretati, né smentiti, Guerra, né interpretati, né smentiti!<br />

Quello che abbiamo fatto come premessa è quello <strong>di</strong> cui noi abbiamo sentore, abbiamo <strong>di</strong>chiarato le<br />

nostre perplessità, ma quello su che stiamo impegnando questo Consiglio provinciale è condensato in<br />

due righe dopo “impegna la Giunta provinciale”. Scusami Guerra, o non hai seguito l’andamento<br />

dell’or<strong>di</strong>ne del giorno, quello che è della Lega Nord per l’in<strong>di</strong>pendenza della Padania, che a voi dà<br />

tanto fasti<strong>di</strong>o il titolo, “a manifestare solidarietà piena e concreta al Papa e alla Chiesa cattolica in<br />

questo momento così delicato”.<br />

Il resto noi l’abbiamo accettato - e te lo <strong>di</strong>co molto apertamente – supinamente, perché con<strong>di</strong>viso con il<br />

capo Gruppo della Margherita. Ma non ci interessa se vi <strong>di</strong>videte, noi vogliamo capire se da questo<br />

Consiglio provinciale emerge una volontà <strong>di</strong> solidarietà ad una persona che è il nostro Papa. Poi se non<br />

emergerà, non è nessun problema, ma non potete andare a tirar fuori Borghezio, la piscia dei maiali, o<br />

la moschea o l’ampolla. Ve<strong>di</strong>, noi abbiamo ancora …Presidente, Le <strong>di</strong>co la verità, potrei ricominciare<br />

da capo, come faceva oggi il nostro Presidente del Consiglio, però è uguale, io non perdo il senso delle<br />

parole. Bisogna essere chiari, è un or<strong>di</strong>ne del giorno che esprime solidarietà. Tutto quello che avete<br />

<strong>di</strong>pinto è solo accademia politica che non ci tocca. Ripeto, le vostre <strong>di</strong>visioni le abbiamo notate sui temi<br />

amministrativi, è quello che ci interessa, ma la solidarietà in questo Paese va verso la religione, va<br />

verso la cristianità, va verso il cattolicesimo. Non volete darla, ognuno si prende le sue responsabilità,<br />

ma noi non abbiamo mai voluto che Voi deste solidarietà alla Lega. Stiamo parlando <strong>di</strong> altre cose.<br />

Non votate il nostro or<strong>di</strong>ne del giorno? Va benissimo. Noi il nostro or<strong>di</strong>ne del giorno l’abbiamo<br />

presentato in tutti i Consigli comunali, in tutte le Province <strong>di</strong> questa Regione. L’unico mio <strong>di</strong>spiacere,<br />

ringrazio l’amico De Nicola che è qui, è <strong>di</strong> doverlo <strong>di</strong>fendere da soli come Gruppo <strong>di</strong> minoranza del<br />

Consiglio provinciale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>.”<br />

Presidente del Consiglio: “Perché chiede?”<br />

Consigliere Elli: “Mi pare necessaria una precisazione. L’or<strong>di</strong>ne del giorno è: “Impegna la Giunta…”,<br />

il primo punto è valido, il secondo e il terzo sono cancellati e sostituiti da questo. Siccome … la<br />

premessa sì, è chiaro a tutti?”<br />

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Presidente del Consiglio: “È chiaro a tutti. De Gaspari, per favore.”<br />

Consigliere De Gaspari: “Non vorrei che fossimo indotti ad esprimere verso il Papa una solidarietà non<br />

richiesta e che, in ultima analisi, potrebbe ottenere anche degli scopi incoerenti con quelli che ci<br />

poniamo noi e al termine dell’intervento cercherò <strong>di</strong> far emergere il perché.<br />

Un or<strong>di</strong>ne del giorno non si fa per elencare una serie <strong>di</strong> cose, più o meno esatte e con<strong>di</strong>visibili, un<br />

or<strong>di</strong>ne del giorno lo si fa in quanto si presume che la finalità <strong>di</strong> questo or<strong>di</strong>ne del giorno sia una finalità<br />

coerente con degli obiettivi politici, culturali, amministrativi.<br />

Quin<strong>di</strong> non è tanto l’analisi delle singole preposizioni dell’or<strong>di</strong>ne del giorno che ci <strong>di</strong>ce se quell’or<strong>di</strong>ne<br />

del giorno è con<strong>di</strong>visibile o meno, ma è la premessa, lo spirito complessivo e in or<strong>di</strong>ne del giorno tutto<br />

politico e tutto culturale, ciò che è fondamentale non è la conclusione, ma è la premessa. Io proseguo<br />

un po’ sulla linea del ragionamento che facevo la volta scorsa. Una piccola citazione storica credo che<br />

sia necessaria. Nel dopoguerra la posizione <strong>di</strong> alcuni storici importanti, liberali occidentali che<br />

guardavano lo scenario mon<strong>di</strong>ale, era un consiglio che davano alle <strong>di</strong>plomazie, ai governi occidentali,<br />

<strong>di</strong> guardare al nuovo scenario internazionale e <strong>di</strong> prendere ciò che emergeva dal mondo così come si<br />

configurava nel dopoguerra, tutto ciò che era positivo e cercare <strong>di</strong> instaurare un <strong>di</strong>alogo mon<strong>di</strong>ale<br />

planetario proprio a partire dal contributo più positivo che le singole aree geografiche del mondo erano<br />

in grado <strong>di</strong> dare.<br />

Una cosa che sostenevano era, ad esempio, <strong>di</strong> far proprio il messaggio antirazziale e <strong>di</strong> fratellanza dalla<br />

religione islamica. Questo perché evidentemente lo scenario che si era appena concluso con la seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale dava come fatto prevalente sulla scena planetaria, il problema razziale. C’era stato<br />

l’olocausto, c’era stata la persecuzione verso gli ebrei, c’erano stati altri olocausti in Europa. L’Europa<br />

sembrava mostrare una vocazione nel perseguire minoranze etniche, quin<strong>di</strong> un messaggio avveduto era:<br />

pren<strong>di</strong>amo come impegno il <strong>di</strong>alogo con una parte del mondo che ha, al proprio interno, un messaggio<br />

da cui la vocazione razziale è assolutamente espulsa, non esiste proprio. Per cui <strong>di</strong>cevano: guardate che,<br />

siccome il problema del <strong>di</strong>alogo col mondo islamico prima o poi si riproporrà, l’Europa, il mondo<br />

occidentale oggi ha questa opportunità <strong>di</strong> intrecciare un rapporto con il mondo islamico proprio sulla<br />

base <strong>di</strong> un messaggio positivo che a noi oggi, mondo occidentale, che siamo reduci da una guerra<br />

sanguinosa, dove il motivo razziale non è stato secondario, oggi può fare molto gioco.<br />

Allora lo scenario internazionale prospettava un dualismo tra il cosiddetto mondo libero e il cosiddetto<br />

socialismo reale. Oggi lo scenario è <strong>di</strong>verso. Oggi il cosiddetto socialismo reale non esiste più, esiste il<br />

cosiddetto mondo libero, sempre più cosiddetto, ma tutto da analizzare, tutto da valutare, però vi è un<br />

nuovo dualismo sulla scena mon<strong>di</strong>ale, un nuovo confronto che pone a noi dei problemi<br />

d’interpretazione, quello tra l’Occidente, Occidente non inteso come area geografica, ma l’Occidente<br />

inteso come cultura, come quella parte del pianeta che deriva fondamentalmente dalla storia<br />

eurocentrica del mondo e una parte del mondo che invece si riconosce nel messaggio più<br />

fondamentalista dell’Islam.<br />

Il fenomeno nuovo oggi è il fondamentalismo, ma non so se voi avete letto quel lungo articolo su Il<br />

Corriere della Sera <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> giorni fa, che era un’introduzione ad un libro che deve uscire <strong>di</strong> uno<br />

storico delle religioni cristiano, cattolico, forse fondamentalista cattolico, tra le altre cose sosteneva una<br />

cosa importante. Diceva che l’Islam è fuori dalla storia, semplicemente l’Islam non riconosce la storia,<br />

nel senso che la religione islamica non è una religione soggetta a trasformazioni, quin<strong>di</strong> non è soggetta<br />

a salti, a mo<strong>di</strong>ficazioni culturali. Questo almeno intrinsecamente, nel suo contenuto dogmatico, nel<br />

Corano. Ma noi siamo occidentali, noi sappiamo che si può rinnegare intellettualmente la storia, ma<br />

non possiamo vivere al <strong>di</strong> fuori della storia e sappiamo anche, se vogliamo essere dentro la nostra<br />

identità occidentale, europea e quin<strong>di</strong> per quello che ci può insegnare, che nessuno può essere fuori<br />

dalla storia.<br />

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Allora un problema ce lo dobbiamo porre: perché il fondamentalismo, che è sempre esistito, non è un<br />

fenomeno nuovo, è nuovo in questa portata, ma non è un fenomeno nuovo, dello zelotismo<br />

islamico/afgano se ne parlava ai tempi <strong>di</strong> Napoleone. Non è un fenomeno nuovo, ma oggi è <strong>di</strong>ventato<br />

un fenomeno storicamente importante, preoccupante, devastante sullo scenario mon<strong>di</strong>ale. Allora questo<br />

è un problema che noi ci dobbiamo porre perché è un fenomeno che era marginale, assolutamente al <strong>di</strong><br />

fuori delle <strong>di</strong>namiche storico mon<strong>di</strong>ali, oggi ha questa forza da preoccupare tutti i Paesi del mondo e,<br />

prima <strong>di</strong> tutto, il mondo occidentale che è il destinatario in<strong>di</strong>viduato come nemico.<br />

Ce lo dobbiamo porre questo problema e la risposta sta, come sempre, nell’analisi storica. Per <strong>di</strong>rla un<br />

po’ alla brianzola, il pallino ce l’abbiamo in mano noi. Se c’è una religione che rifiuta la storia come<br />

lezione, come analisi, come para<strong>di</strong>gma per interpretare il mondo, allora siamo noi che dobbiamo avere<br />

questa consapevolezza, che è invece la storia che ci deve insegnare come comportarci.<br />

Allora questo semplice fatto del perché il fondamentalismo, che pure è sempre esistito, ma è sempre<br />

stato relegato ai margini anche della cosiddetta storia dell’Islam, oggi è <strong>di</strong>ventato un fenomeno<br />

preoccupante, noi ce lo dobbiamo porre e probabilmente la risposta è tutta al <strong>di</strong> fuori della storia della<br />

religione ed è tutta al <strong>di</strong> fuori della dogmatica. La risposta sta in un altro fatto che gli storici avevano<br />

in<strong>di</strong>viduato, cioè nella grande capacità dell’Islam <strong>di</strong> porsi come guida <strong>di</strong> un proletariato mon<strong>di</strong>ale<br />

defraudato, impoverito e <strong>di</strong>sperato.<br />

Quin<strong>di</strong> la risposta non sta all’interno della logica religiosa e del confronto tra religioni, ma se noi siamo<br />

occidentali e riconosciamo la lezione della storia, noi dobbiamo avere questa consapevolezza: che il<br />

fondamentalismo non è il prodotto, il fondamentalismo in questa <strong>di</strong>mensione, che ha ormai una scala<br />

globale, quasi planetaria, non è il prodotto della religione, ma è il prodotto <strong>di</strong> altro. È il prodotto <strong>di</strong> una<br />

storia mon<strong>di</strong>ale che ha creato miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> poveri <strong>di</strong>sperati alla testa dei quali c’è qualcuno che ha trovato<br />

la forza <strong>di</strong> mettersi a capo.<br />

Perché <strong>di</strong>cevo che noi potremmo rendere un cattivo servizio al Papa? Perché io sostengo una cosa, ne<br />

<strong>di</strong>scutevo qualche giorno fa con il collega Calaminici. Qui il problema non è se il Papa ha fatto bene o<br />

ha fatto male, credo che il Papa abbia mezzi culturali e <strong>di</strong>plomatici per condurre da solo un confronto<br />

rispetto al quale noi siamo assolutamente sprovveduti, non abbiamo mezzi. Perché un risultato il Papa<br />

l’ha ottenuto in fondo. Intanto non ha chiesto scusa, probabilmente anche questo messaggio che lui ha<br />

letto a Ratisbona, che era lezione, ma probabilmente aveva altre finalità, probabilmente, non so se<br />

questo era lo scopo iniziale che il Papa si è posto, ma oggi probabilmente c’è questa possibilità che<br />

nasce da un <strong>di</strong>alogo nuovo che si sta instaurando. Forse è stato proprio il contenuto quasi scioccante per<br />

gli islamici <strong>di</strong> quel messaggio, ad aprire la possibilità <strong>di</strong> un confronto.<br />

Oggi il problema non è essere solidali verso le parole del Papa, ma capire il percorso che si sta aprendo<br />

oggi, <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo tra due religioni che sono oggi potenzialmente in conflitto. Ecco allora che se quel<br />

messaggio, quella famosa citazione che può sembrare avventata, se è il vettore per un nuovo <strong>di</strong>alogo,<br />

per spiegarsi, per comprendersi, per aprire un confronto che ormai sembrava assolutamente<br />

improbabile e impossibile, allora quella potrebbe essere una strada che noi dobbiamo seguire.<br />

Quin<strong>di</strong> il problema non è <strong>di</strong> dare la solidarietà a nessuno, tanto meno al Papa, che credo non ne abbia<br />

bisogno, ma è quello <strong>di</strong> seguire con intelligenza quello che sta avvenendo e magari anche approfon<strong>di</strong>re<br />

le cose e forse cercare <strong>di</strong> fare politica, cercando <strong>di</strong> comprendere meglio quello che sta avvenendo,<br />

senza avere la smania <strong>di</strong> conseguire un risultato politico imme<strong>di</strong>ato, come può essere l’approvazione <strong>di</strong><br />

un or<strong>di</strong>ne del giorno che in fondo lascia il tempo che trova.”<br />

Presidente del Consiglio: “Nobili sperabilmente breve.”<br />

Consigliere Nobili: “Grazie Presidente, sono sempre breve. Voterò a favore, come capo Gruppo<br />

dell’Italia dei Valori perché ritengo che sia giusto, però mi meraviglio <strong>di</strong> questa assemblea, dove tutti i<br />

miei colleghi sono molto dotti. Qui si è parlato <strong>di</strong> filosofia, <strong>di</strong> etica ed è stato lo sbaglio che ha fatto il<br />

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Papa, perché lo sbaglio è stato enorme. Non si va ad insultare un miliardo <strong>di</strong> persone, perché la frase<br />

vera, qui, nessuno l’ha detta. Ha <strong>di</strong>chiarato che Maometto è un assassino. Questa è la frase che ha<br />

portato a questo caos. Un miliardo <strong>di</strong> persone, gente anche molto semplice, quin<strong>di</strong> qui i miei dotti<br />

colleghi hanno parlato come in una università, non si è parlato con il popolo.<br />

Voi pensate solamente se il Presidente dell’Iran, davanti ad un milione <strong>di</strong> suoi musulmani, avesse detto:<br />

Gesù Cristo in fin dei conti era un playboy, aveva un’amante, la Maddalena, la quale gli ha dato un<br />

figlio. Ma voi pensate a questo? Noi cosa avremmo detto? Niente no, non è così, perché allora siamo<br />

dei cristiani per modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re.<br />

Quin<strong>di</strong> alla base <strong>di</strong> tutto non è <strong>di</strong>re che il Papa può <strong>di</strong>re quello che vuole, non può insultare. È un Papa<br />

filosofo, ecco dove sta lo sbaglio, non è Papa Giovanni, è palese. Quin<strong>di</strong> su tutto quello che è successo<br />

cosa possiamo <strong>di</strong>re? Che abbiamo avuto una suora uccisa, chiese bruciate, un <strong>di</strong>plomatico ucciso (che<br />

non si sa se per quello o per altro). Tre fucilati magari forse si salvavano. Questo è il risultato, ritengo<br />

che sia questa la base <strong>di</strong> tutto.”<br />

Presidente del Consiglio: “Possiamo mettere in votazione la variazione proposta dal Consigliere Casati,<br />

così peraltro com’è stata chiarita dallo stesso? Chiamo a raccolta i signori Consiglieri. Conto fino a<br />

<strong>di</strong>eci. E’ aperta la votazione sulla proposta <strong>di</strong> emendamento Casati e Meroni.”<br />

Il Presidente del Consiglio sottopone quin<strong>di</strong> ai voti del Consiglio il seguente emendamento, a firma<br />

Casati e Meroni, all’argomento n. 2/66 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno:<br />

“cassare da “ad invitare” fino a “per reiterare”; sostituire con:<br />

“ad invitare il governo italiano a collaborare a <strong>di</strong>fesa della libertà <strong>di</strong> espressione, anche a livello<br />

europeo, attraverso la rete <strong>di</strong>plomatica e attraverso il sostegno alle organizzazioni internazionali,<br />

affinché in quelle aree del mondo ove da decenni sono accesi conflitti e <strong>di</strong>visioni, vengano poste le<br />

con<strong>di</strong>zioni affinché siano eliminati gli ostacoli che oggi impe<strong>di</strong>scono alle popolazioni <strong>di</strong> convivere<br />

senza più conflitti nel rispetto delle <strong>di</strong>versità culturali e religiose.””<br />

Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.<br />

Assenti al momento della votazione il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati e i Consiglieri Accame, Albetti,<br />

Bruschi, Censi, Clerici, Colli, Dapei, Del Nero, De Nicola, Esposito, Gavazzi, Lombar<strong>di</strong>, Malinverno,<br />

Musciacchio, Russomanno e Tranquillino.<br />

E così risultano presenti 29 Consiglieri.<br />

Sono altresì presenti gli Assessori Barzaghi, Carlino, Casati, Gasparini, Grancini, Matteucci, Mattioli,<br />

Mezzi e Ponti.<br />

Terminate le operazioni <strong>di</strong> voto, <strong>di</strong>chiara approvato l’emendamento con venticinque voti a favore e<br />

quattro astenuti (Consiglieri Guerra, Mauri, Modugno e Pozzati).<br />

Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.<br />

Presidente del Consiglio: “Metto ora in votazione l’or<strong>di</strong>ne del giorno così emendato. È aperta la<br />

votazione.”<br />

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Il Presidente del Consiglio sottopone quin<strong>di</strong> ai voti del Consiglio il seguente or<strong>di</strong>ne del giorno,<br />

comprensivo <strong>di</strong> un emendamento presentato dai Consiglieri Casati e Meroni e approvato durante<br />

l’adunanza consiliare:<br />

“IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO<br />

in adunanza <strong>28</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2006</strong><br />

Premesso che<br />

• una nuova ondata <strong>di</strong> ostilità e <strong>di</strong> violenza verso la comunità cattolica mon<strong>di</strong>ale si è sollevata<br />

nell’ultima settimana da parte dell’estremismo musulmano; questi atteggiamenti mettono in<br />

serio pericolo una delle più preziose ed importanti conquiste del mondo occidentale: la libertà <strong>di</strong><br />

pensiero, fondamentale principio sancito in tutte le costituzioni dei popoli liberi del mondo;<br />

• il pretesto a queste irragionevoli e violente reazioni sarebbero state le parole pronunciate da<br />

Papa Benedetto XVI presso l’università <strong>di</strong> Ratisbona, in cui si citava un testo del 1391, un<br />

<strong>di</strong>alogo tra l’imperatore Michele II Paleologo e un saggio persiano. Tra i temi del testo<br />

me<strong>di</strong>evale anche il rapporto tra fede e violenza. Secondo il documento l’imperatore spiega che<br />

la <strong>di</strong>ffusione delle fede me<strong>di</strong>ante la violenza è cosa irragionevole;<br />

• appare davvero strumentale accusare il Papa <strong>di</strong> provocazione al mondo musulmano se si tiene<br />

presente che, a Ratisbona, Benedetto XVI non ha pronunciato un <strong>di</strong>scorso, ma ha tenuto una<br />

“lezione accademica”: ha quin<strong>di</strong> commentato ed esplicato un testo eru<strong>di</strong>to i cui contenuti, anche<br />

per ragioni <strong>di</strong> contestualizzazione storica, hanno una valenza legata a chi li ha scritti;<br />

• in seguito Papa Ratzinger ha chiarito ampiamente il significato delle proprie parole e offerto<br />

<strong>di</strong>alogo e rispetto al mondo musulmano in occasione dell’Angelus <strong>di</strong> domenica 17 <strong>settembre</strong><br />

<strong>2006</strong>;<br />

• tra le tante reazioni, assume particolare gravità in termini politici e <strong>di</strong>plomatici il<br />

pronunciamento del parlamento pakistano che ha ufficialmente aspramente condannato le<br />

parole del Papa;<br />

Considerato che<br />

• domenica 17 <strong>settembre</strong> <strong>2006</strong> una suora italiana, suor Lionella, da 36 anni in Africa come<br />

missionaria, è stata uccisa da un commando armato in Somalia. Questo vile atto pare sia stato<br />

posto in essere dopo che un leader musulmano somalo, legato al potente movimento delle corti<br />

islamiche, che controlla la città, aveva chiamato i musulmani a “ven<strong>di</strong>carsi” contro chi recasse<br />

offese al Profeta Maometto;<br />

• il livello <strong>di</strong> minaccia messo in moto dai proclami dei leader religiosi e politici islamici e le<br />

aperte minacce fatte da Al Qaeda alla città <strong>di</strong> Roma hanno fatto sì che il Ministero dell’Interno<br />

abbia pre<strong>di</strong>sposto un livello <strong>di</strong> sorveglianza e <strong>di</strong> allerta attorno al Vaticano e in tutta la città, pari<br />

solo a quello del 1981, conseguente all’attentato al Papa, e che si tema oggi per la sicurezza<br />

interna del Paese, per quella dei turisti occidentali nel mondo e per la sorte delle nostre truppe<br />

impegnate nelle operazioni <strong>di</strong> peace-keeping nei paesi arabi e musulmani;<br />

IMPEGNA LA GIUNTA PROVINCIALE<br />

• a manifestare solidarietà piena e concreta al Papa e alla Chiesa cattolica in questo momento così<br />

delicato;<br />

40


• ad invitare il Governo Italiano a collaborare a <strong>di</strong>fesa della libertà <strong>di</strong> espressione, anche a livello<br />

europeo, attraverso la rete <strong>di</strong>plomatica e attraverso il sostegno alle organizzazioni<br />

internazionali, affinché in quelle aree del mondo ove da decenni sono accesi conflitti e<br />

<strong>di</strong>visioni, vengano poste le con<strong>di</strong>zioni affinché siano eliminati gli ostacoli che oggi<br />

impe<strong>di</strong>scono alle popolazioni <strong>di</strong> convivere senza più conflitti nel rispetto delle <strong>di</strong>versità<br />

culturali e religiose.”<br />

Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.<br />

Assenti al momento della votazione il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati e i Consiglieri Accame, Albetti,<br />

Bruschi, Censi, Clerici, Colli, Dapei, Del Nero, De Nicola, Esposito, Gavazzi, Lombar<strong>di</strong>, Malinverno,<br />

Musciacchio, Russomanno e Tranquillino.<br />

E così risultano presenti 29 Consiglieri.<br />

Sono altresì presenti gli Assessori Barzaghi, Carlino, Casati, Gasparini, Grancini, Matteucci, Mattioli,<br />

Mezzi e Ponti.<br />

Non partecipano al voto i Consiglieri Foglia e Pezzoni.<br />

Terminate le operazioni <strong>di</strong> voto, <strong>di</strong>chiara approvato l’or<strong>di</strong>ne del giorno con <strong>di</strong>eci voti a favore, otto<br />

contrari (Consiglieri Fortunati, Greco, Guerra, Maestri, Modugno, Patta, Pioli e Pozzati) e nove<br />

astenuti (Consiglieri Angiuoni, Ariazzi, Calaminici, Cavicchioli, De Gaspari, Gaiardelli, Gatti, Mauri e<br />

Scarano).<br />

Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.<br />

Presidente del Consiglio: “Ci si vede tra tre quarti d’ora, non oltre. Grazie.”<br />

Dopo<strong>di</strong>ché, alle ore 20.32 del <strong>28</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2006</strong>, il Presidente del Consiglio chiude la prima seduta.<br />

Alle ore 21.25 il Vice Presidente Vicario del Consiglio invita il Segretario generale a procedere all'appello<br />

nominale dei presenti.<br />

Rispondono all'appello i seguenti trentasei Consiglieri:<br />

Albetti Roberto Gaiardelli Andrea<br />

Angiuoni Pierluigi Gavazzi Attilio<br />

Ariazzi Costanzo Greco Luigi<br />

Arrigoni Vittorio Guerra Luca<br />

Barbaro Mario Lombar<strong>di</strong> Ruggiero<br />

Calaminici Arturo Maestri Pietro<br />

Caputo Roberto Mauri Matteo<br />

Casati Ezio Meroni Fabio<br />

Cavicchioli Arianna Modugno Roberto<br />

Clerici Michele Musciacchio Camilla<br />

Dapei Bruno Nobili Ernesto<br />

De Gaspari Mario Pezzoni Alessandro<br />

41


De Nicola Giovanni Pioli Pier Mauro<br />

Elli Enrico Pozzati Vittorio<br />

Esposito Francesco Re Marco<br />

Foglia Giuseppe Russomanno Giuseppe<br />

Fortunati Ombretta Scarano Giuseppe<br />

Fratus Gianbattista Tranquillino Luigi<br />

Sono altresì presenti gli Assessori provinciali: Mattioli, Carlino, Vimercati.<br />

Assenti giustificati i Consiglieri Censi e Malinverno.<br />

Constatato che l’adunanza è valida per legalmente deliberare, il Vice Presidente Vicario del<br />

Consiglio <strong>di</strong>chiara aperta la seconda seduta: “Inizierei i lavori con le due delibere dell’Assessore<br />

Luigi Vimercati, poi con la risposta all’interpellanza ed eventualmente l’or<strong>di</strong>ne del giorno che abbiamo<br />

tenuto in sospeso.<br />

… ma adesso nella seconda seduta affrontiamo prima le due delibere. Mo<strong>di</strong>fica dello statuto del<br />

Consorzio Area alto milanese. La parola all’Assessore.”<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio pone quin<strong>di</strong> in trattazione lo:<br />

ARGOMENTO N. 42 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Mo<strong>di</strong>fiche allo Statuto del Consorzio Area<br />

Alto Milanese (CAAM) a seguito dell’ampliamento del numero dei Consiglieri, della nomina<br />

dell’organo monocratico e dell’adesione del Comune <strong>di</strong> Lazzate.<br />

Assessore Vimercati: “È una mo<strong>di</strong>fica allo statuto del CAAM, è una mo<strong>di</strong>fica molto tecnica, legata<br />

all’allargamento della platea dei Comuni che aderiscono e in particolare, mo<strong>di</strong>ficando l’elenco dei soci<br />

per inserire il Comune <strong>di</strong> Lazzate che ha aderito <strong>di</strong> recente nel gennaio <strong>2006</strong>. Questa è la prima<br />

mo<strong>di</strong>fica. Siccome nello statuto sono elencati i Comuni, quin<strong>di</strong> bisogna mo<strong>di</strong>ficare lo statuto per<br />

aggiungere il Comune <strong>di</strong> Lazzate.<br />

Poi il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione propone <strong>di</strong> ampliare il numero dei Consiglieri da un minimo <strong>di</strong> sei<br />

ad un massimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci, attualmente è fissato in sei, per adeguarlo alle adesioni che già vi sono state <strong>di</strong><br />

Camera <strong>di</strong> Commercio e del Comune <strong>di</strong> Desio, ovviamente ampliando <strong>di</strong> nuovo la platea degli aderenti,<br />

si ritiene opportuno rendere un po’ più elastico il numero dei membri del Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione. Sono mo<strong>di</strong>fiche molto tecniche, sostanzialmente.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Del Nero. (presenti 37)<br />

Consigliere Meroni: “Che siano delibere tecniche l’abbiamo capito dalla documentazione, che ci sia un<br />

accordo fra le parti d’inserire un piccolo Comune, che si chiami Lazzate o chi per esso, ma che, nello<br />

stesso tempo, venga data la possibilità <strong>di</strong> ampliare i componenti del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione ce<br />

ne corre. Già abbiamo dovuto subire in Brianza la nomina <strong>di</strong> un Commissario prefettizio per la quale<br />

chiedo alla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> darci qualche spiegazione del perché si è arrivati a questa situazione.<br />

A noi va benissimo che si ampli la presenza dei singoli Comuni, ma mi auguro che tutto questo non sia<br />

un mercimonio delle poltrone. Io mi auguro che il CAAM sia una <strong>di</strong> quelle strutture, insieme a<br />

Sviluppo Brianza, insieme a AGINTEC, che rappresenteranno poi il braccio operativo delle agenzie<br />

esistenti in Brianza. Però non vorremmo che già da questo momento si creassero dei carrozzoni.<br />

Noi ci asterremo, perché questa è una proposta fatta dal Consiglio provinciale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, ci asterremo<br />

per un semplice motivo, al <strong>di</strong> là dell’ampliamento e quin<strong>di</strong> dell’effettiva <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> altri Comuni <strong>di</strong><br />

42


entrare in CAAM, ci sembra un po’ superfluo ovviare a queste necessità, dando la possibilità <strong>di</strong><br />

ampliare anche il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione.<br />

Spero, penso che ci si possa ricredere in un prossimo futuro su queste in<strong>di</strong>cazioni. Per essere più chiaro,<br />

accusano in Brianza la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> <strong>di</strong> voler limitare la cosiddetta presenza dei Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione futuri e quin<strong>di</strong> la creazione <strong>di</strong> ASAM potrebbe essere in virtù del fatto che ci siano<br />

meno poltrone in Brianza poi da spartire. Qui stiamo andando nell’ottica <strong>di</strong>versa. Io avrei preferito la<br />

mo<strong>di</strong>fica statutaria che consente a Lazzate <strong>di</strong> entrare, ma la non mo<strong>di</strong>fica del numero dei Consiglieri <strong>di</strong><br />

Amministrazione che vanno poi a far parte <strong>di</strong> questo ente. Però a voi la scelta, voi siete la maggioranza,<br />

noi in questo caso la subiamo, non la con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Presidente del Consiglio Ortolina. (presenti 38)<br />

Consigliere Casati: “Soltanto per la memoria che ho della mia partecipazione del mio Comune al<br />

CAAM, io penso che la giustificazione più corretta rispetto all’aumento del numero del Consiglio <strong>di</strong><br />

Amministrazione, al <strong>di</strong> là del fatto che il corrispettivo è veramente esiguo, è legato al fatto che fino a<br />

qualche anno c’erano <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> associazione <strong>di</strong> Comuni rispetto al CAAM. Uno è<br />

l’associazione piena e l’altro era soltanto una convenzione che legava alcuni Comuni per delegare. Tre<br />

Comuni che erano prima soltanto convenzionati, si sono, <strong>di</strong> fatto, associati, con l’aggiunta <strong>di</strong> Desio<br />

prima e <strong>di</strong> Lazzate dopo, la platea dei Comuni aumenta in maniera importante.<br />

Siccome il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione <strong>di</strong> fatto va a gestire una serie <strong>di</strong> competenze che sono<br />

comunali, il marketing territoriale per le industrie, gli sportelli unici per le imprese e quant’altro, a me<br />

non pare scandaloso pensare che i Comuni che ne fanno parte chiedano <strong>di</strong> avere un loro rappresentante<br />

all’interno <strong>di</strong> questo organismo, che è un organismo che <strong>di</strong> fatto è delegato a svolgere funzioni che<br />

sono sempre in capo ai Comuni. Quin<strong>di</strong> non so se il capo Gruppo Meroni avesse dovizia e completezza<br />

d’informazione, però c’è anche questa vicenda da tenere conto.”<br />

Nel frattempo è uscito dall’aula il Vice Presidente Mattioli.<br />

Consigliere Gavazzi: “Io sono favorevolissimo a questo punto in <strong>di</strong>scussione, anche perché il CAAM, a<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> Sviluppo Brianza, che è una porcata paurosa, perché non ha fatto nulla, caro Meroni,<br />

continuiamo a <strong>di</strong>rlo e continuiamo a tenerlo in pie<strong>di</strong>, ne fa parte anche il Comune <strong>di</strong> Seregno, tanto per<br />

essere chiari, perché è una cosa che a mio parere, lo ripeto e lo ripeterò in ogni sede, è ven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong><br />

fumo.<br />

Voglio ricordare ai Consiglieri provinciali un solo fatto. Un’agenzia per lo Sviluppo della Brianza che<br />

fa un’indagine conoscitiva sulla capacità ricettiva della Brianza, degli alberghi locali e roba del genere<br />

e si piglia una barca <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>, quando basterebbe semplicemente Camera <strong>di</strong> Commercio, tasto ed esce<br />

tutto, questo è quello che ha sempre fatto e quando fa una ricerca sui luoghi che possono ritenersi<br />

culturali e degni <strong>di</strong> essere visitati in Brianza, ce ne sono pochissimi, e si <strong>di</strong>mentica la basilica <strong>di</strong><br />

Agliate. Io non potrò mai credere ad un’agenzia del genere.<br />

Quin<strong>di</strong> col CAAM, per amor del cielo, ha sempre <strong>di</strong>mostrato serietà pur essendo più piccolo, pur<br />

essendo un’agenzia che, rispetto all’adesione che ha avuto Sviluppo Brianza, praticamente era meno <strong>di</strong><br />

1/3. Ripeto, sono convintissimo che debbano essere accorpate le tre agenzie sul territorio, ma non<br />

smetterò mai <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che forse due sono valide e una è completamente inutile, ma completamente, non<br />

perché l’ha creata Lissone, Desio e Seregno, che non ho fatto entrare per una ragione <strong>di</strong> regolamento<br />

statutario, ci voleva la maggioranza qualificata, fino a quando non hanno mo<strong>di</strong>ficato lo statuto, non<br />

poteva entrare. Ho votato a favore della mo<strong>di</strong>fica dello statuto per permettere che la maggioranza<br />

commettesse i suoi errori, li ha commessi ed ha continuato a commetterli. Adesso ci ritroviamo nella<br />

situazione che per poterne uscire, avremmo causato un danno ai nostri citta<strong>di</strong>ni.<br />

43


La nostra intenzione, caro Meroni, è aspettare che si unisca, così almeno noi manterremmo le nostre<br />

quote, si faccia questa agenzia importante, che la faccia la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, che la faccia la futura<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Monza Brianza, ma che assolutissimamente si ponga fine a quel carrozzone che è definito<br />

Sviluppo Brianza.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Accame. (presenti 39)<br />

Assessore Vimercati: “Devo ringraziare, ma una brevissima replica. Ricordo che la forma giuri<strong>di</strong>ca del<br />

CAAM è quella del consorzio, quin<strong>di</strong> una forma <strong>di</strong>versa da quella delle agenzie con partecipazione<br />

azionaria, <strong>di</strong> conseguenza la rappresentanza deve essere molto più misurata sui soci. I soci, con queste<br />

aggiunte, sono <strong>di</strong>ciotto, <strong>di</strong> cui due sono una <strong>Provincia</strong> e l’altro Camera <strong>di</strong> Commercio, quin<strong>di</strong> enti <strong>di</strong><br />

carattere provinciale. Credo che non sia uno scandalo, invece <strong>di</strong> essere sei sono da un minimo <strong>di</strong> sei ad<br />

un massimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci. Possono essere sette, possono essere otto, non ne farei un …<br />

Tenuto conto che parliamo comunque <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciotto Comuni aderenti, togli già due posti che devono<br />

andare a due enti <strong>di</strong> carattere provinciale, non è che rimanga una grande rappresentanza per i Comuni.<br />

Comunque grazie.”<br />

Dopo<strong>di</strong>ché, chiusa la <strong>di</strong>scussione, il Vice Presidente Vicario del Consiglio sottopone ai voti del<br />

Consiglio il provve<strong>di</strong>mento proposto dalla Giunta.<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.<br />

Assenti al momento della votazione il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati, il Presidente del Consiglio<br />

Ortolina e i Consiglieri Bruschi, Censi, Colli, Fortunati, Gatti, Maestri, Malinverno, Patta e<br />

Russomanno.<br />

E così risultano presenti 35 Consiglieri.<br />

Sono altresì presenti gli Assessori Carlino e Vimercati.<br />

Terminate le operazioni <strong>di</strong> voto, <strong>di</strong>chiara approvata la deliberazione con trentadue voti a favore e tre<br />

astenuti (Consiglieri Elli, Fratus e Meroni).<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio dà atto del risultato della votazione.<br />

Entrano in aula i Consiglieri Gatti e Patta. (presenti 41)<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio pone quin<strong>di</strong> in trattazione lo:<br />

ARGOMENTO N. 43 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Adesione della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> quale<br />

socio benemerito alla Fondazione Parco Tecnologico Padano <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>.<br />

Assessore Vimercati: “Questa è una delibera che invece ha un grosso respiro politico e che merita <strong>di</strong><br />

essere illustrata con una breve introduzione, anche se la premessa è già abbastanza esemplificativa.<br />

Come Voi sapete, ne abbiamo parlato tante volte, nel nuovo panorama produttivo milanese una delle<br />

eccellenze è quella legata al campo biome<strong>di</strong>co e biotecnologico. Per valorizzare, sostenere, sviluppare<br />

questa eccellenza, noi abbiamo promosso, insieme con altre città e regioni d’Europa, il Cluster<br />

dell’Europa meri<strong>di</strong>onale, con Lione, Barcellona, Monaco <strong>di</strong> Baviera e altre città.<br />

44


All’interno del Cluster si sono definite alcune aree d’intervento e una in particolare è quella legata<br />

all’agroalimentare. Noi abbiamo nella nostra Regione uno dei punti d’eccellenza nel campo della<br />

ricerca agroalimentare che a Lo<strong>di</strong> è concentrata in questo parco tecnologico padano, che invito tutti a<br />

visitare, davvero un’eccellenza non solo per la nostra Regione, <strong>di</strong>rei per il nostro Paese.<br />

A noi è sembrato opportuno aggregare Lo<strong>di</strong> a questa avventura europea proprio perché era necessario<br />

presentarsi a livello internazionale su un duplice piano: <strong>Milano</strong>, sul piano della ricerca nel campo della<br />

salute, Lo<strong>di</strong>, con questo centro per quanto riguarda l’agroalimentare. Io ho parlato a più riprese col<br />

Presidente Felissari della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, e ovviamente anche nella rappresentanza internazionale era<br />

del tutto evidente che vi era un interesse per Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> legarsi a <strong>Milano</strong>, per poter giocare una partita più<br />

significativa.<br />

Ricordo poi la nostra iniziativa che ha portato al network che si chiama Biomilano, un network a cui ha<br />

aderito anche la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, un network in cui sono presenti tutte le gran<strong>di</strong> imprese e istituzioni<br />

scientifiche della nostra <strong>Provincia</strong>. Questo network comincia ad essere un punto <strong>di</strong> riferimento<br />

nazionale, tant’è che abbiamo già steso un’intesa preliminare con altre due Province importanti che<br />

hanno centri <strong>di</strong> ricerca nel campo delle biotecnologie, Torino e Siena, ed è in corso un lavoro per<br />

giungere ad una vera e propria rete nazionale che fa capo almeno a queste tre Province.<br />

Ieri ho poi incontrato il collega della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Roma che mi ha chiesto <strong>di</strong> entrare in questo network<br />

italiano. Lo <strong>di</strong>co perché l’interesse per questa delibera va oltre il mero ingresso della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Milano</strong> in una istituzione lo<strong>di</strong>giana.<br />

Io ho chiesto poi <strong>di</strong> sviluppare sui temi dello sviluppo economico, un’intesa più ampia: anche altri<br />

settori possono essere d’interesse bilaterale per <strong>Milano</strong> e Lo<strong>di</strong>.<br />

Vi è un interesse <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> in particolare nell’ingresso nella nostra Agenzia <strong>di</strong> sviluppo perché anche<br />

Lo<strong>di</strong> ha problemi <strong>di</strong> promozione dello sviluppo locale e non ha una struttura de<strong>di</strong>cata allo scopo.<br />

Peraltro la limitatezza anche <strong>di</strong> massa critica della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, che credo abbia 200.000/300.000<br />

abitanti, non consente a Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> una struttura similare per la promozione dello sviluppo.<br />

Quin<strong>di</strong> anche sui temi dello sviluppo economico stiamo intessendo con Lo<strong>di</strong> un rapporto molto<br />

interessante.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Dioli, mentre è uscita l’Assessore Carlino.<br />

Consigliere Albetti: “Noi non possiamo che essere contenti <strong>di</strong> questa scelta <strong>di</strong> aderire come <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Milano</strong> alla Fondazione del Parco tecnologico, perché oggi quello che c’è in atto e quello su cui si<br />

gioca il nostro futuro, è sicuramente la ricerca e, il polo tecnologico grazie ai gran<strong>di</strong> impegni finanziari<br />

della fondazione CARIPLO, della Regione Lombar<strong>di</strong>a, e della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> che ha messo a<br />

<strong>di</strong>sposizione il terreno si è potuto dar vita a questo parco tecnologico, è sicuramente un punto <strong>di</strong><br />

eccellenza che vede oggi, con la <strong>di</strong>rezione del professor Salamini, scienziato <strong>di</strong> scala internazionale,<br />

quin<strong>di</strong> è una grande possibilità e una grande sfida. Ricordo che all’interno del polo, oltre al polo <strong>di</strong><br />

ricerca, vi è anche l’università <strong>di</strong> Veterinaria, quin<strong>di</strong> vi sono tutte le con<strong>di</strong>zioni, come <strong>di</strong>ceva prima<br />

l’Assessore, <strong>di</strong> intraprendere iniziative, che, a carattere europeo, possano portare queste nostre<br />

eccellenze italiane anche oltralpe. Certo in una collaborazione più stretta con le altre Province, con le<br />

altre Regioni, <strong>di</strong> fare sinergia.<br />

Oggi sul parco tecnologico ben due progetti ban<strong>di</strong>era sono in atto. Uno oramai approvato sul genoma<br />

della carne e l’altro sui rosacei, che interessa molto la Regione Emilia Romagna. Quin<strong>di</strong> si tratta <strong>di</strong> fare<br />

pressioni presso il Ministero dell’Agricoltura perché conceda queste possibilità che sicuramente<br />

<strong>di</strong>ventano poi i punti <strong>di</strong> riferimento su cui lavorare e ampliare questo nostro punto <strong>di</strong> ricerca, nel<br />

contesto europeo. L’Assessore prima ha confermato che il polo s’inserisce nel progetto dei piani <strong>di</strong><br />

ricerca regionali, in particolar modo per le attività agricole, dando al Parco tecnologico, anno per anno,<br />

progetti <strong>di</strong> ricerca.<br />

45


Colgo l’occasione per sottolineare che questa <strong>Provincia</strong> è stata un po’ assente alle problematiche<br />

agricole, non l’ho sentita così vicina alla nostra agricoltura, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quella che l’ha preceduta. Si<br />

è approvato il Piano triennale, ma ha gestito più che altro la normale Amministrazione, senza far sentire<br />

una vicinanza al mondo agricolo che andasse al <strong>di</strong> là delle normali attività amministrative che il piano<br />

<strong>di</strong> sviluppo rurale richiedeva e per le altre iniziative messe in atto da Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />

Quin<strong>di</strong> sono favorevolissimo, siamo favorevolissimi a questa delibera. Teniamo presente che oggi il<br />

mondo agricolo sta soffrendo, l’abbiamo visto durante il periodo della siccità, l’agricoltura oggi ha<br />

bisogno <strong>di</strong> punti certi, ha bisogno <strong>di</strong> riconversione, ha bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificare la produzione. Tutto<br />

questo si giocherà all’interno del prossimo piano <strong>di</strong> sviluppo rurale che verrà approvato entro l’anno e<br />

che vede un lavoro <strong>di</strong> consultazione che il mondo agricolo sta facendo in questo periodo per una<br />

stesura definitiva.<br />

Quello che io chiedo è un accordo su questa delibera, un accordo sulla ricerca, però chiedo anche che<br />

questa Amministrazione <strong>Provincia</strong>le sia più incisiva nell’affrontare le problematiche del mondo<br />

agricolo, in modo tale da portare i nostri agricoltori a tenere le loro produzioni, a non abbandonare le<br />

stalle, a non abbandonare le cascine per ricercare delle riconversioni che non sono poi adatte alle nostre<br />

produzioni. Da questo punto <strong>di</strong> vista mi sembra <strong>di</strong> fare un invito all’Assessore che non so più se sarà<br />

poi ancora l’Assessore, <strong>di</strong> porre al centro l’agricoltura, come leggiamo nell’introduzione là dove si <strong>di</strong>ce<br />

che nelle linee programmatiche del progetto Penati, l’agricoltura milanese rappresenta un riferimento<br />

storico, tutta quella parte lì mi chiedo perché l’abbiamo abbandonata.”<br />

Dopo<strong>di</strong>ché, chiusa la <strong>di</strong>scussione, il Vice Presidente Vicario del Consiglio sottopone ai voti del<br />

Consiglio il provve<strong>di</strong>mento proposto dalla Giunta.<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.<br />

Assenti al momento della votazione il Presidente della <strong>Provincia</strong> Penati, il Presidente del Consiglio<br />

Ortolina e i Consiglieri Bruschi, Censi, Colli, Esposito, Gavazzi, Malinverno e Russomanno.<br />

E così risultano presenti 37 Consiglieri.<br />

Sono altresì presenti gli Assessori Dioli e Vimercati.<br />

Terminate le operazioni <strong>di</strong> voto, <strong>di</strong>chiara approvata la deliberazione con trentasette voti a favore.<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio dà atto del risultato della votazione.<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio pone quin<strong>di</strong> in trattazione lo:<br />

ARGOMENTO N. 1/40 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Interrogazione presentata in data 14 giugno<br />

<strong>2006</strong> dai Consiglieri Accame e Dapei, in merito all’organizzazione da parte dell’Agenzia Sviluppo<br />

<strong>Milano</strong> Metropoli della mostra “<strong>Milano</strong>madeindesign”, tenutasi a New York dal 18 maggio <strong>2006</strong>.<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Passiamo all’ultimo punto riguardante l’Assessore Vimercati.<br />

È relativo all’interrogazione presentata da Accame/Dapei sul viaggio tenutosi a New York,<br />

relativamente alla mostra <strong>Milano</strong> moda design.”<br />

Assessore Vimercati: “Leggo la risposta scritta all’interrogazione presentata dai Consiglieri Accame e<br />

Dapei.<br />

46


Per quanto riguarda i costi, è stata già trasmessa al Consiglio in allegato alla risposta scritta<br />

all’interrogazione, una nota dell’Amministratore delegato <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> metropoli, dalla quale risulta che il<br />

costo per l’organizzazione della mostra, comprensivo <strong>di</strong> tutte le voci, dalla progettazione, alla<br />

promozione, al trasporto, all’affitto della location, al catalogo, è stato 1.048.000 €.<br />

Come si può vedere dal prospetto dei ricavi, oltre al contributo prevalente della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> e<br />

della Camera <strong>di</strong> Commercio, vi è stato il sostegno da parte <strong>di</strong> altri importanti partner, tra cui la Regione<br />

Lombar<strong>di</strong>a, la Fondazione CARIPLO, eccetera.<br />

Non ha partecipato all’evento il Comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> a causa del periodo delicato in cui l’iniziativa si è<br />

svolta (periodo elettorale), ma posso aggiungere che la nuova Amministrazione Comunale ha<br />

manifestato segni <strong>di</strong> concreto interesse ed apprezzamento per la realizzazione <strong>di</strong> “<strong>Milano</strong> made in<br />

design”.<br />

Per quanto riguarda le spese <strong>di</strong> trasferta sostenute dalla <strong>Provincia</strong>, gli uffici confermano, a fronte delle<br />

fatture emesse dall’agenzia <strong>di</strong> viaggio, quanto già in<strong>di</strong>cato nella risposta scritta all’interrogazione e cioè<br />

che le spese <strong>di</strong> viaggio e <strong>di</strong> soggiorno sono state pari complessivamente a 22.000 €, precisamente<br />

21.853 €. In particolare per la partecipazione del Presidente il costo sostenuto è stato pari a 5.322 €.<br />

Non sono compresi nella cifra <strong>di</strong> 21.853 € ovviamente i costi relativi alla presenza a New York dei<br />

Consiglieri.<br />

Infine non ho bisogno <strong>di</strong> spendere parole per la rassegna stampa sull’evento, sia estera che dei me<strong>di</strong>a<br />

nazionali, che è stata consegnata in allegato alla risposta scritta all’interrogazione; il numero dei<br />

visitatori, 2.500, cui vanno aggiunti i partecipanti agli eventi collaterali, <strong>di</strong>mostrano il successo della<br />

mostra.”<br />

Consigliere Accame: “Io devo ammettere che non è mio costume nella mia azione politica, né fare<br />

dello scandalismo e tanto meno cercare <strong>di</strong> andare a fare le pulci nei conti delle varie attività che svolge<br />

un ente come sua attività <strong>di</strong> promozione. Però il problema, Assessore Vimercati, è che io sono rimasto<br />

abbastanza colpito dato che io <strong>di</strong> mestiere faccio questo, è il mio lavoro e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> mostre ed<br />

esposizioni me ne intendo abbastanza.<br />

Devo <strong>di</strong>re che non è che questi conti da lei presentati, do per buono il fatto che si sia risparmiato al<br />

massimo, spendendo solo per le spese <strong>di</strong> viaggio 22.250 € che mi sembrano una cifra del tutto congrua.<br />

Tutte le altre voci, Assessore Vimercati, io non do colpa a lei, vorrei sapere però chi ha agito e per<br />

conto <strong>di</strong> chi, sono voci assolutamente non giustificabili.<br />

Qui è stato non speso tanto, secondo me, a parte che una mostra con 2.500 presenze, le faccio un<br />

esempio alle Stelline, noi abbiamo una me<strong>di</strong>a tra i 12.000 e 20.000 spettatori per mostre d’interesse<br />

culturale <strong>di</strong>screto, in uno spazio, ovviamente il nostro, però il budget si aggira generalmente tra i<br />

30.000 € e i 50.000 € <strong>di</strong> una mostra che facciamo noi con 12.000 o 20.000 presenza a seconda del tipo<br />

<strong>di</strong> autore. Ma qui sono stati sperperati in maniera anche esagerata, in maniera grottesca 1.048.000 € <strong>di</strong><br />

fon<strong>di</strong> raccolti fra vari enti, <strong>di</strong> cui 641.000 € della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> per una iniziativa che, dal punto<br />

<strong>di</strong> vista dei costi, non ha precedenti in Italia e nel mondo.<br />

Entro nel merito solo <strong>di</strong> qualche voce che mi ha lasciato basito. Eventi compresi opening gala: 100.000<br />

€, 200 milioni delle vecchie Lire!<br />

Comunicazione e promozione Italia – USA: 157.000 €.<br />

Progettazione e realizzazione multime<strong>di</strong>ale, questa è la voce più goliar<strong>di</strong>ca, 150.000 €.<br />

Realizzazione catalogo e <strong>di</strong>rectory: 78.000 €. Ma un catalogo molto qualificato, con una buona<br />

<strong>di</strong>rectory si può fare con 20.000/25.000 € tranquillamente, bastava che forse chiedevate a me il<br />

preventivo, senza rivolgersi agli amici <strong>di</strong> New York.<br />

Per non parlare delle spese <strong>di</strong> trasporto, realizzazione, 320.000 €, dobbiamo aver riempito una serie <strong>di</strong><br />

aerei cargo <strong>di</strong> quelli russi, <strong>di</strong> quelli notoriamente molto grossi, per aver speso 3<strong>28</strong>.250 €. Io, Assessore<br />

Vimercati, penso che lei sia una persona sicuramente onesta e che abbia agito in buonafede, che non<br />

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abbia ben guardato nei conti, però penso che sia giusto, a tutela del citta<strong>di</strong>no, a tutela dell’ente e a tutela<br />

anche del mandato che lei rappresenta, che si faccia, a livello interno, un approfon<strong>di</strong>mento, un au<strong>di</strong>ting<br />

interno su come realmente sono stati spesi questi sol<strong>di</strong> e dove sono finiti. Perché chi ha realizzato<br />

questo evento probabilmente ha realizzato una plusvalenza che non è normale per la gestione <strong>di</strong> eventi<br />

<strong>di</strong> questo genere. È giusto che l’organizzazione <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong> questo genere abbia un mark-up anche del<br />

10%, del 15%, del 20%, ma per quello che mi riguarda e per il mestiere che faccio e per l’esperienza<br />

che ho, costi <strong>di</strong> questo genere sono assolutamente al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> qualsiasi ragionevole valutazione.<br />

Io penso che questo ente debba guardare almeno dentro se stesso, sicuramente con la buonafede<br />

dell’Assessore Vimercati, che ha probabilmente avallato questo evento essendo impegnato in tante<br />

cose, non andando a guardare il dettaglio delle spese, per capire dove sono finiti questi sol<strong>di</strong> perché mi<br />

sembra che questa volta si sia veramente esagerato.”<br />

Vice Presidente Vicario del Consiglio: “L’interpellanza si è conclusa. In teoria la risposta era già la<br />

lettura, però se è per un breve … Assessore, sennò poi questo induce ad altre repliche. Io lascerei un<br />

po’ sullo sfondo se non Le <strong>di</strong>spiace.<br />

L’or<strong>di</strong>ne del giorno Telecom. Prego Maestri.”<br />

Il Vice Presidente Vicario del Consiglio pone quin<strong>di</strong> in trattazione lo:<br />

OGGETTO – Or<strong>di</strong>ne del giorno presentato in data <strong>28</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2006</strong>, primo firmatario il Consigliere<br />

Maestri, in merito alla gravissima crisi societaria del gruppo Telecom. (iscritto come argomento 2/67<br />

dell’or<strong>di</strong>ne del giorno nella seduta del 12 ottobre <strong>2006</strong>)<br />

Consigliere Maestri: “Noi abbiamo presentato questo or<strong>di</strong>ne del giorno. Volevamo <strong>di</strong>scuterlo meglio<br />

con l’opposizione perché c’era stata questa au<strong>di</strong>zione l’altro giorno, in cui c’erano una serie <strong>di</strong><br />

valutazioni comuni su una serie <strong>di</strong> passaggi. Non è nostra intenzione arrivare oggi, naturalmente si vota<br />

solo se tutti sono d’accordo, ma non è nostra intenzione aprire una <strong>di</strong>scussione sul caso che possa<br />

andare oltre, se ci sono delle <strong>di</strong>fferenze, non vale la pena <strong>di</strong> <strong>di</strong>scuterlo adesso.<br />

Ci sono due possibilità. O i membri dell’opposizione, ma già il Consigliere De Nicola mi <strong>di</strong>ceva che ha<br />

delle perplessità, quin<strong>di</strong> o sono d’accordo e quin<strong>di</strong> lo votiamo tutti, oppure la proposta che faccio,<br />

siccome l’altro giorno c’è stata invece unanimemente dai presenti una solidarietà ai lavoratori per il<br />

loro sciopero del 3 ottobre per la vertenza, credo che sia anche sufficiente per questa sera se<br />

concor<strong>di</strong>amo e riba<strong>di</strong>amo questa nostra solidarietà allo sciopero del 3 ottobre e il Presidente del<br />

Consiglio la fa sua e, in qualche modo, con una sua <strong>di</strong>chiarazione, rende questa solidarietà e<br />

partecipazione alla manifestazione del 3 ottobre e poi, quando arriverà il momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere l’or<strong>di</strong>ne<br />

del giorno, <strong>di</strong>scuteremo nel merito e, se è possibile, troveremo gli emendamenti prima per poterlo<br />

votare tutti.”<br />

Riassume la presidenza dell’adunanza il Presidente del Consiglio Ortolina.<br />

Presidente del Consiglio: “Per parte mia, avendo partecipato anche all’incontro con Telecom, confermo<br />

la volontà e l’invito ad una delegazione del Consiglio a partecipare a questa manifestazione del 3<br />

ottobre e quin<strong>di</strong> riba<strong>di</strong>sco che ci sarà la rappresentanza del Consiglio provinciale alla manifestazione<br />

stessa.<br />

De Nicola.”<br />

Consigliere De Nicola: “Presidente, per <strong>di</strong>re che anch’io ho partecipato con estremo piacere alla<br />

Commissione, quin<strong>di</strong> lo voglio <strong>di</strong>re ai colleghi che non c’erano e dare tutta la mia solidarietà e<br />

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sod<strong>di</strong>sfazione, esprimere la sod<strong>di</strong>sfazione per la sensibilità che ha avuto il Presidente della<br />

Commissione Maestri, nel convocare la Commissione all’interno dello spazio sindacale, dello spazio<br />

della RSU <strong>di</strong> Telecom a <strong>Milano</strong>.<br />

Io credo che il problema Telecom, ma non voglio aprire il <strong>di</strong>scorso su questo perché ci porterebbe<br />

troppo lontano e certamente non sarebbero sufficienti cinque minuti, però è un problema <strong>di</strong> grande<br />

attualità per tutte le implicazioni che ci sono. Il numero dei <strong>di</strong>pendenti, l’importanza strategica<br />

dell’azienda, l’importanza della sicurezza, alla luce <strong>di</strong> quello che sta venendo fuori, tutte le<br />

implicazioni. Proprio per questo io ho espresso e riesprimo questa sera, a nome del Gruppo <strong>di</strong> AN <strong>di</strong><br />

cui ho la rappresentanza, la mia solidarietà ai lavoratori <strong>di</strong> Telecom e alle organizzazioni sindacali.<br />

Detto questo, rimane un dato.<br />

Io non mi permetto <strong>di</strong> esprimermi né favorevolmente, né sfavorevolmente, ad un piano <strong>di</strong><br />

riorganizzazione aziendale <strong>di</strong> cui ne ignoro totalmente la portata. Quin<strong>di</strong>, con estrema lealtà, Maestri, io<br />

ho estrema <strong>di</strong>fficoltà a <strong>di</strong>rti: non ne conosco niente, non ho letto niente <strong>di</strong> questo piano <strong>di</strong><br />

organizzazione, pertanto, al <strong>di</strong> là della solidarietà ai lavoratori, alle organizzazione sindacali, altro non<br />

posso fare. Se lo sciopero è sui temi <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> riorganizzazione, personalmente non mi sento <strong>di</strong><br />

partecipare per le ragioni poc’anzi espresse. Se il problema invece è segnalare la preoccupazione e la<br />

solidarietà, c’è tutta e quin<strong>di</strong> io la esprimo. Grazie.<br />

Naturalmente è una posizione concordata con gli amici e i colleghi <strong>di</strong> Forza Italia.”<br />

Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Bruschi. (presenti 42)<br />

Presidente del Consiglio: “D’accordo. Avevamo calendarizzato anche l’or<strong>di</strong>ne del giorno a firma del<br />

Consigliere Guerra sull’asilo politico <strong>di</strong> Luis Posada Carriles, il Consigliere chiede la cortesia <strong>di</strong><br />

rinviare la <strong>di</strong>scussione ad un altro momento. Per cui io, ringraziandola per la partecipazione, chiuderei<br />

la seduta <strong>di</strong> questa sera, riconfermando che ci <strong>di</strong>amo appuntamento giovedì 12 ottobre e quin<strong>di</strong> vi<br />

auguro se potete ritemprare un po’ le forze da qui ad allora per essere pronti a ripartire. Grazie.”<br />

Dopo<strong>di</strong>ché, alle ore 22.05 del <strong>28</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2006</strong>, il Presidente del Consiglio toglie la seduta e significa<br />

che il Consiglio è convocato per il giorno 12 ottobre <strong>2006</strong>.<br />

Del che si è redatto il presente verbale che viene come in appresso sottoscritto.<br />

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IL SEGRETARIO GENERALE<br />

(Vincenzo Ortolina) (Antonino Princiotta)<br />

Per gli argomenti nn. 41 e 49 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno:<br />

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IL VICE SEGRETARIO GENERALE<br />

(Vincenzo Ortolina) (Liana Bavaro)<br />

Per gli argomenti nn. 42 e 43 dell’or<strong>di</strong>ne del giorno:<br />

IL VICE PRESIDENTE VICARIO DEL CONSIGLIO IL SEGRETARIO GENERALE<br />

(Arianna Cavicchioli) (Antonino Princiotta)<br />

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